Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari Anno 2014 Territorio: 3.465 Km2 333 abitanti/ Km2 Abitanti 1.171.759 di cui: 65-74enni: 118.864 ultra74enni: 110.915 stranieri: 169.935 Comuni 164 di cui 52 organizzati in 3 Comunità Montane 1 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Indice Premessa pag. 4 IL CONTESTO DELL’ASL DI BRESCIA pag. 5 LA RETE DEI SERVIZI SANITARI DI BASE LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE ED A CONTRATTO LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI LE RISORSE E LE STRUTTURE DI EROGAZIONE DELL’ASL LE IMPRESE DEL TERRITORIO LA POPOLAZIONE DELL’ASL Cause di mortalità e anni di vita persi I problemi di salute emergenti Epicrisi pag. pag. pag. pag. pag. pag. SINTESI DEI DATI DI ATTIVITÀ 2013 A GESTIONE DIRETTA pag. 19 GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO A FAVORE DEL CITTADINO pag. 21 IL PIANO INTEGRATO LOCALE DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE pag. 21 LE ATTIVITÀ DELLA PREVENZIONE MEDICA E VETERINARIA Report della prevenzione Gli screening oncologici Il Piano Integrato delle Attività di Prevenzione Medica e Veterinaria - La Prevenzione Medica - La Prevenzione Veterinaria pag. 22 5 5 5 6 6 6 . IL SISTEMA DELLE CURE PRIMARIE Programmazione e controlli annuale delle Cure Primarie Il Piano di Governo dell’Assistenza Farmaceutica Il Piano di Governo dell’Assistenza Protesica ed Integrativa pag. 27 CONTINUITÀ E APPROPRIATEZZA DI CURA PER LE MALATTIE CRONICHE pag. 29 TUTELA E PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE pag. 31 LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE Negoziazione Il Piano dei Controlli delle Attività Sanitarie Il Piano di Governo dei Tempi di Attesa La Customer Satisfaction pag. 33 IL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO SANITARI Programmazione e governo della rete dei Servizi Socio sanitari e sociali Riorganizzazione della Rete socio sanitaria: specificità ed innovazione - Le aree di sviluppo nel 2014 - La dimensione della rete socio sanitaria Negoziazione: risorse e contratto Piano dei controlli dei servizi socio sanitari Prevenzione e cura delle Dipendenze pag. 37 LE INIZIATIVE DI SEMPLIFICAZIONE E COMUNICAZIONE Il Piano SISS - Il sistema informativo aziendale - Il SISS: Sistema Informativo Socio Sanitario della Regione Il Piano di Comunicazione Amministrazione Trasparente e le misure di prevenzione della corruzione pag. 43 2 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La gestione documentale e la digitalizzazione GLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI PER IL MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA pag. 47 LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E LO SVILUPPO DELLE PROFESSIONALITÀ Piano di formazione Il corso di laurea per assistenti sanitari e le attività di tirocinio per le professioni sanitarie pag. 47 IL PIANO DI RISK MANAGEMENT pag. 48 IL GOVERNO AMMINISTRATIVO DEL SISTEMA LOCALE Le risorse umane ll percorso di budget Il Piano di monitoraggio e valorizzazione dei processi di qualità Il Piano attuativo della Certificabilità dei Bilanci La gestione degli approvvigionamenti La Valorizzazione e ristrutturazione del patrimonio aziendale - Il piano investimenti - Archivio di deposito e semi deposito pag. 49 Glossario pag. 54 3 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Premessa Conoscere ed analizzare le caratteristiche di un territorio e della popolazione che vi risiede è il punto di partenza necessario per poter individuare i problemi emergenti in sanità, le aree in cui si manifestano e le principali cause, al fine di poter sviluppare azioni di miglioramento e, successivamente, di verificarne l’impatto. Da queste informazioni e dalle indicazioni regionali, le “Regole di Sistema”, discende la programmazione annuale che viene sinteticamente descritta nel presente “Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-Sanitari per l’anno 2014”: impegno rinnovato ad aderire e promuovere la programmazione regionale che prevede di potenziare il ruolo attivo dell’Asl di programmazione locale della rete dei servizi e di monitoraggio e valutazione dei risultati di tutte le prestazioni erogate. Impegno che conferma, ancora una volta ed in particolare, la piena collaborazione a partecipare al previsto Piano Strategico Regionale per affrontare la cronicità, secondo una visione sistemica, centrata sulla persona e non sulla malattia o sulle strutture. Trattandosi di uno strumento e processo dell’azione di governance - di cui l’ Azienda è titolare e sviluppa anche attraverso un costante lavoro di collaborazione con tutti gli attori del sistema territoriale - le priorità definite e proposte dai competenti assetti aziendali e sintetizzate, nel Documento, dalla Direzione Strategica sono state comunicate a tutti i portatori di interesse e presentate ai Sindaci della nostra Provincia. La struttura del Documento replica, in gran parte, quella già adottata: - in apertura, dopo una sintetica rappresentazione del contesto ambientale e socio economico, nonché delle principali attività erogate nel 2013, viene data evidenza all’evoluzione e caratterizzazione demografica ed ai problemi emergenti di salute; - a seguire, sono riportati gli interventi di miglioramento della qualità a favore del cittadino e poi gli interventi organizzativi e gestionali per il miglioramento dell’efficienza, che costituiranno, in parte e con le modalità definite dagli assetti regionali - unitamente al Programma Triennale di Trasparenza e Integrità e al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione – il Piano delle performance. Il Documento sintetizza gli impegni propri delle funzioni dell’Azienda, gli obiettivi che, con maggiore dettaglio e precisi indicatori di riferimento, sono declinati nei principali strumenti di pianificazione delle attività, quali: - Piano annuale Integrato Locale degli interventi di Promozione alla Salute, comprensivo degli Interventi nell’Area delle Dipendenze Piani annuali Integrati della Prevenzione Medica e Veterinaria Piano annuale dei Controlli Sanitari Piano annuale dei Controlli Socio-Sanitari Piano annuale Attuativo Aziendale per il Governo dei Tempi di Attesa Piano della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, che sono assunti, nei termini anche temporali definiti dalle Regole di Sistema, con provvedimenti separati. La realizzazione delle priorità definite e degli impegni assunti negli strumenti di programmazione e pianificazione sarà periodicamente monitorata, adeguatamente rendicontata, attraverso report e flussi dedicati, e messa a disposizione dei diversi portatori di interessi attraverso il nostro sito web. Il Direttore Generale Carmelo Scarcella 4 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 IL CONTESTO DELL’ASL DI BRESCIA Il territorio dell’ASL di Brescia, con una superficie di 3.465 km2, vanta tre laghi principali (Lago di Garda, Lago d’Iseo ed il Lago d’Idro), tre fiumi principali (Oglio, Chiese e Mella), due valli (Valtrompia e Valle Sabbia) ed un’ampia zona pianeggiante a sud del territorio cittadino, conosciuta come la Bassa Bresciana; varie zone collinari circondano la città e si estendono ad est verso il Veronese e ad ovest verso la Franciacorta. Nella Provincia di Brescia sono pertanto presenti tutti i tipi di bioclimi dell’Europa, ad eccezione di quello marino costiero. Anche le attività produttive sono estremamente diversificate sia in termini quantitativi che qualitativi con piccole e medie imprese operanti prevalentemente nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio e nei servizi. A seguire, si riportano alcuni numeri che, in modo oggettivo, danno immediata evidenza della ricchezza di servizi socio sanitari presenti e della complessità del tessuto produttivo del territorio. LA RETE DEI SERVIZI SANITARI DI BASE 720 Medici di Medicina Generale (451 organizzati in forma associativa) 206 Medici di Continuità Assistenziale attivi in 30 postazioni 129 Pediatri di Famiglia (72 organizzati in forma associativa) 293 Farmacie Territoriali (243 private e 50 Comunali) 81 Ditte accreditate per forniture protesiche 18 Esercizi autorizzati e attivi per la distribuzione di prodotti per celiachia 12 Dispensari 11 Grossisti depositari di gas medicali/medicinali 48 Parafarmacie LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE ED A CONTRATTO 3 Aziende Ospedaliere (10 Presidi - 3.341 posti letto ordinari + 166 posti letto DH) 13 Strutture Private Accreditate e 2 IRCCS (2.291 posti letto ordinari + 117 posti letto DH) 16 Comunità Psichiatriche/Neuropsichiatriche dell’Infanzia e Adolescenza (residenziali e semiresidenziali) 6 Servizi di Medicina di Laboratorio 8 Poliambulatori 7 Poliambulatori di Medicina dello Sport 3 Stabilimenti Termali LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI 84 RSA (6.215 posti letto) 4 Istituti di Riabilitazione (167 posti letto residenziali e 12 posti letto semi-residenziali) 4 Hospice Residenziali (34 posti letto contrattualizzati) 53 Centri Diurni Integrati (di cui 50 contrattati con 917 posti a contratto) 29 Enti Accreditati per Cure Domiciliari (fra questi anche Asl di Brescia, che eroga ADI in 7 Distretti) 31 Consultori Familiari (di cui 15 Asl e 16 Privati) 6 Residenze Sanitarie Disabili (384 posti letto) 29 Centri Diurni Disabili (740 posti) 21 Comunità Socio Sanitarie (202 posti) 13 Servizi Ambulatoriali per le dipendenze (4 SMI, 5 SERT, 4 NOA) 19 Comunità Terapeutiche accreditate (351 posti) 5 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 LE RISORSE E LE STRUTTURE DI EROGAZIONE DELL’ASL 12 Distretti Socio Sanitari, aggregati in 6 Direzioni Gestionali Distrettuali 4 Distretti Veterinari 1.619 Operatori ASL di cui 356 dirigenti sanitari 28 dirigenti tecnico-amministrativi 791 sanitari del comparto 444 tecnico-amministrativi del comparto 105 sedi (compresi 30 punti d’appoggio) di cui: 75 sedi (12 di proprietà; 11 in locazione; 52 in comodato) 223 automezzi (43 commerciali, 177 autovetture e 3 motocicli) LE IMPRESE DEL TERRITORIO 11.340 Imprese totali oggetto di controllo Igiene Alimenti e Nutrizione di cui 460 gelaterie e pasticcerie 2.685 ristoranti ed agriturismi 490 mense di varia tipologia 1.140 laboratori di produzione alimenti 8.848 Imprese totali oggetto di controllo Igiene e Sanità Pubblica di cui 1.130 alberghi 860 scuole di ogni ordine e grado 1.250 ambulatori e poliambulatori 3.205 estetisti, parrucchieri, tatuatori, palestre, ecc… 68.958 Imprese totali oggetto di controllo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di cui 11.617 imprese agricole 6.709 imprese siderurgiche, fonderie, lavorazione metalli, ecc.. 2.799 fabbricazione motori, meccanica, armi, ecc.. 19.360 imprese di costruzioni Allevamenti 724 avicoli (12.884.323 capi allevati) 4.303 bovidi (433.464 capi allevati) 1.899 suidi (1.278.526 capi allevati) 1.711 ovicaprini (33.239 capi allevati) 2.677 equidi (9.257 capi allevati) 221 depositi alimenti 755 esercizi di vendita al dettaglio di prodotti vari 109 impianti di macellazione riconosciuti 31 impianti di macellazione registrati 391 impianti produzione trasformazione di alimenti di origine animale riconosciuti 126 laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore 549 macellerie, pollerie, pescherie 94 trasporto alimenti conto terzi 800 vendita alimenti su aree pubbliche LA POPOLAZIONE DELL’ASL DI BRESCIA I dati ISTAT più recenti si riferiscono al 1 gennaio 2012: il numero di residenti della nostra ASL risultava essere di 1.136.927 soggetti; allo stesso giorno, risultavano presi in carico dall’ASL un numero superiore del 2,4% rispetto ai residenti (1.164.308 assistiti): va fatto notare che negli anni passati il numero dei residenti ISTAT era, invece, praticamente sovrapponibile a quello degli assistiti dall’ASL. Le ragioni di questa discrepanza sono in corso di verifica. 6 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Considerata la possibilità di avere dati più recenti da anagrafica ASL (ultimo aggiornamento 30/11/2013) vengono presentati i dati secondo l’anagrafica regionale assistiti. Al 30/11/2013 risultavano assistiti nell’ASL di Brescia 1.171.759 soggetti. Si tenga presente che tra gli assistiti 14.433 (1,2%) risultavano non essere residenti; inoltre vi erano ulteriori 21.856 soggetti che erano stati in carico all’ASL per un certo periodo del 2013 ma non lo erano più al 30 novembre, 9.212 perché deceduti, gli altri trasferiti o con tessera cessata. La densità abitativa della popolazione dell’ASL varia considerevolmente all’interno del proprio territorio: la zona della città è ovviamente la più densamente abitata (>1.000 persone /km2), densamente abitati sono pure i comuni limitrofi alla città e quelli situati sui grandi assi stradali. La zona montana è quella meno densamente abitata. Come evidenziato dalla piramide demografica: - Le femmine rappresentano il 50,7% del totale in virtù di una loro maggior presenza nelle fasce oltre i 60 anni: tra le classi sotto i 50 anni risultano inferiori di un 5% rispetto ai maschi e la percentuale dei sessi è simile tra i 50enni, mentre il rapporto si inverte dopo i 60 anni aumentando progressivamente; dopo gli 80 anni le femmine sono infatti più del doppio dei maschi (44.434 vs 21.256). - L’età media della popolazione nel 2013 era di 42,96, più elevata nelle femmine (44,4) che nei maschi (41,5). L’età media è inferiore rispetto a quella nazionale e regionale (43,7 anni) 1. - La percentuale di anziani (65 anni e oltre) è pari al 19,7% della popolazione con un indice di vecchiaia pari a 129 (n. anziani su 100 giovani di età inferiore a 15 anni); entrambi gli indici sono inferiori rispetto alla media regionale del 2011 (20,6% e 147), confermando la maggior “giovinezza” dell’ASL di Brescia, legata, come si vedrà più avanti, al contributo della popolazione straniera. - Nel 2013 il 2,7% della popolazione (31.734) era composta da grandi anziani (85 anni e oltre), per i ¾ femmine; un dato di poco inferiore rispetto al 2,9% nazionale (2011). - Negli ultimi 12 mesi vi sono stimati 10.855 nuovi nati, per un tasso di natalità del 9,3/1.000. - Il numero dei deceduti negli ultimi 12 mesi è stato di 9.553; il saldo naturale bresciano (differenza tra nascite e decessi) è quindi positivo, con un tasso di crescita naturale di +1,1/1.000, a differenza di quanto riscontrato a livello nazionale (-0,6 nel 2011) e lombardo (+0,7 nel 2011) . 1 ISTAT. Indicatori demografici. http://www.istat.it/it/archivio/51645 7 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 L’evoluzione demografica negli ultimi anni Nel corso dell’ultimo decennio vi sono stati importanti cambiamenti nella popolazione bresciana, come evidenziato dalla sottostante tabella. anno 2002 Totale assistiti 1.029.978 % donne 50,87% età media 41,60 N° bambini (<15 anni) 145.739 % bambini 14,15% N° pop 65 anni e più 177.493 % anziani 17,23% indice vecchiaia 122 (>=65/minore 15) >=85 anni 18.993 % grandi anziani 1,79% N° nuovi nati 10.473 tasso natalità X 1.000 10,17 tasso fecondità 42,4 grezzo N° morti 8.818 tasso grezzo 8,56 mortalità tasso di crescita 1,6 naturale N° stranieri 58.246 % stranieri 5,7% * dati provvisori (novembre 2013) 2004 2006 2008 2010 2012 2013* 1.055.256 50,84% 41,84 152.723 14,47% 189.068 17,92% 1.093.708 50,66% 41,94 161.405 14,76% 199.636 18,25% 1.136.817 50,50% 41,48 171.584 15,09% 208.630 18,35% 1.157.391 50,60% 42,27 176.869 15,28% 213.585 18,45% 124 124 122 121 1.168.168 50,67% 42.72 179.362 15,35% 224.973 19,26% 125 1.171.759 50,68% 42.96 178.725 15,25% 230.591 19,68% 129 % variaz. 2013/02 13,8% -0,4% 3,3% 22,6% 7,8% 29,9% 14,2% 5,9% 18.549 1,69% 11.145 10,56 21.461 1,92% 12.066 11,03 24.851 2,16% 12.794 11,25 27.392 2,35% 12.408 10,72 44,5 46,8 48,2 46,4 30.318 2,60% 11.543 9.88 43,7 31.734 2,71% 10.855 9.26 41,4 67,1% 51,5% 3,6% -8,9% -2,4% 8.572 8.748 9.263 9.679 8,12 8,00 8,15 8,36 9.923 8.49 9.553 8.15 8,3% -4,8% 2,4 3,0 3,1 2,4 1,4 1,1 -30,8% 77.832 7,4% 109.895 10,0% 140.611 12,4% 160.988 13,9% 168.011 14,4% 169.935 14,5% 191,8% 156.5% La popolazione è costantemente cresciuta negli ultimi 12 anni con un incremento pari al 13,8%; ciò è dovuto in gran parte al contributo della presenza straniera. L’età media ha registrato un incremento medio annuo di circa un mese e 10 giorni. Gli anziani sono aumentati di 53.098 unità tra 2002 e 2013 (+29,9%) mentre i grandi anziani (85 anni ed oltre) sono aumentati del 67,1%. Si tenga presente che quest’ultima fascia, secondo le proiezioni nazionali, aumenterà di un ulteriore 50% nel 2020 e raddoppierà nel 2030. Nello stesso periodo sono aumentati del 23% i bambini sotto i 15 anni, con una stabilizzazione nell’ultimo biennio; l’indice di vecchiaia è rimasto abbastanza stabile nella nostra ASL al contrario di quanto riscontrato a livello regionale e nazionale ove si è registrato un aumento. Il tasso di natalità nell’ASL ha avuto un andamento non lineare: è cresciuto del 9,5% dal 2002 al 2008 per poi scendere rapidamente di un -17% negli ultimi 4 anni. Il tasso di fecondità ha avuto, ovviamente, un simile andamento. Il tasso grezzo di mortalità è rimasto sostanzialmente stabile. La popolazione straniera Nel 2013 gli stranieri residenti nella ASL di Brescia (senza considerare i soggetti senza permesso di soggiorno) rappresentavano il 14,5% del totale, una percentuale quasi doppia rispetto a quella nazionale (8,0% nel 2011) e anche superiore a quella lombarda (11,3%). La popolazione straniera, oltre ad essere molto più giovane rispetto a quella italiana, presentava un profilo diverso: l’età media risultava essere di 30,1, molto più bassa rispetto ai 45,1 anni degli italiani; la percentuale di bambini era del 25,0% di 11,4 punti percentuali più elevata rispetto agli italiani; la percentuale di anziani era molto bassa (1,9% vs 22,7%); il tasso di natalità è di 18,7/1.000, di 2,5 volte più elevato rispetto a quello degli italiani; quasi 1/3 dei nuovi nati nella ASL di Brescia era straniero con un tasso di fecondità grezzo quasi doppio nelle donne straniere; i maschi rappresentavano la maggioranza della popolazione straniera (50,9%). 8 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La presenza di stranieri è aumentata notevolmente negli ultimi anni passando dai 58.246 del 2002 ai 169.935 del 2013 con un aumento del 192%, anche se vi sono stati alcuni significativi cambiamenti: l’incremento più rilevante è avvenuto tra 2002 e 2008 (+141%), dopodiché si è ridotto fino a stabilizzarsi nell’ultimo biennio (+2,5%), in cui, senza i nuovi nati stranieri, si sarebbe registrata una flessione. Nel 2002 si partiva da una presenza prevalentemente maschile (58,1% degli stranieri), ma con il passar del tempo è aumentata considerevolmente la presenza femminile (49,1% nel 2013). In particolare: o il numero di donne in età fertile (15-49 anni) è cresciuto costantemente più che triplicandosi (da 16.395 a 51.541); o i maschi della stessa età sono aumentati dal 2002 (26.193) al 2009 (55.607) per poi stabilizzarsi (54.878 nel 2013). E’ più che triplicata la presenza di bambini stranieri, da 12.778 nel 2002 a 42.458 nel 2013 e la stragrande maggioranza di essi sono nati nel nostro paese; nel 2013 il 29,3% dei nuovi nati è straniero. Va però fatto rilevare che dal 2008 nella popolazione straniera vi è stata una diminuzione di circa 1/3 sia del tasso di natalità (da 26,6 a 18,7 x 1.000) sia del tasso di fecondità (da 89 a 62 x 1.000), un calo più consistente di quello fatto registrare dalle donne italiane (da 41 a 36 pari a -10%). Si noti che la popolazione italiana è cresciuta dal 2002 al 2013 del 3,1% (0,3% annuo), ma ciò grazie a fenomeni migratori di cittadini italiani, il saldo naturale dei soli italiani (differenza tra il numero di nati ed il numero di morti) è stato infatti, negli ultimi anni, negativo. Una forte influenza sul trend demografico futuro sarà data dal fatto che la popolazione di donne in età fertile italiane è stato in costante diminuzione (da 230.695 nel 2002 a 210.803 attuali) e ancor lo sarà nei prossimi anni, considerata la curva demografica: a parità di tasso di fecondità i tassi di natalità sono destinati a diminuire. CAUSE DI MORTALITÀ E ANNI DI VITA PERSI Nel corso del 2012 sono decedute 9.973 persone, 4.747 maschi (età media=75,3) e 5.226 femmine (età media=82,6). Oltre al numero di decessi è possibile quantificare anche gli anni potenziali di vita persa (PYLL2) che sono stati 38.380, per il 65% a carico dei maschi (24.863). Il tasso grezzo di mortalità nel 2011 (ultimi dati disponibili a livello nazionale e regionale) era di 8,3/1.000, inferiore rispetto ai dati nazionali (9,7) e regionali (9,0); i dati grezzi non tengono però conto del diverso profilo demografico dell’ASL di Brescia. Per confrontare i dati bresciani con quelli nazionali “aggiustando” per il fattore età si sono utilizzati i relativi SMR calcolati tramite standardizzazione indiretta (utilizzando gli ultimi tassi nazionali disponibili): complessivamente per tutte le età i tassi di mortalità della nostra ASL nel biennio 2008-9 risultavano, rispetto alla media nazionale, inferiori del 2 PYLL (potential years of life lost) è una misura della mortalità prematura. Per ogni individuo l’età di morte è sottratta ad un’età di referenza (75 anni in genere nei paesi industrializzati); nel caso l’età di morte sia successiva all’età di referenza si attribuisce il valore “0”, in modo da non avere valori negativi. 9 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 2% nei maschi (SMR=0,98 IC95% 0,96-1,00) ed inferiori del 7% nelle femmine (SMR=0,93 IC95% 0,91-0,94), questo nonostante l’inclusione nella casistica ASL dei deceduti senza scheda di morte. L’analisi di mortalità fornisce una decisiva informazione sullo stato di salute quando si considera il ruolo delle cause di morte sia come grandi categorie sia come cause singole, come di seguito viene sintetizzato. Percentuale relativa dei decessi per grandi cause (a sinistra) e percentuale relativa PYLL nel 2012 La patologia tumorale ha rappresentato con 3.351 decessi la prima causa di morte complessiva (33,6% del totale); in particolare era la prima tra i maschi (38,9%) e la seconda nelle femmine (28,8%). I tumori da soli causano il 43% degli anni potenziali di vita persi (16.496 anni), ampiamente al primo posto in entrambi i sessi. Nello specifico le cause di mortalità più rilevanti sia in termini di numero di decessi che di anni potenziali di vita persi, sono stati il tumore delle vie respiratorie nei maschi (476 decessi e 2.280 PYLL) e del seno nelle femmine (228 decessi e 1.543 PYLL). Dopo questi tumori hanno avuto un forte impatto i tumori del colon/retto (339 decessi e 1.451 PYLL), del fegato (308 decessi e 1.404 PYLL) e a seguire i tumori di pancreas, sistema emolinfopoietico, stomaco. Si tenga presente che la mortalità per tumori è stata, rispetto alla media nazionale, superiore del 12% nei maschi e del 6% nelle femmine, eccessi simili a quelli riscontrati per l’intera Regione Lombardia. In particolare vi sono stati tassi di mortalità più elevati rispetto alla media italiana, ma simili a quella lombarda, per i tumori dello stomaco, del pancreas e delle vie aree. I tumori del fegato mostravano, invece, soprattutto nei maschi un eccesso sia rispetto alla media nazionale che a quella lombarda. Le patologie del sistema circolatorio sono state la prima causa di decessi tra le femmine (37,0%) e la seconda tra i maschi (29,2%) ma il loro impatto è fortemente ridimensionato considerando gli anni di vita persi pari al 14,2% del totale (5.447 anni); ciò è vero soprattutto per le femmine ove, pur essendo come numero di decessi al primo posto, provocano “solo” una perdita di 1.319 anni PYLL in quanto l’età media di morte per queste patologie era assai avanzata (87,2 nelle donne). Per quanto riguarda i maschi, la morte per queste patologie ha colpito in età più giovane (in media 8 anni prima) con un impatto decisamente superiore in termini di PYLL (4.133 anni); in particolare le malattie ischemiche del cuore sono state la seconda causa specifica di perdita d’anni negli uomini (2.236 anni). La mortalità per malattie del sistema circolatorio è, rispetto ai dati nazionali, inferiore per entrambi i sessi (-12% nei maschi e -17% nelle femmine) ed in linea con i dati lombardi. Più di 2/3 di tutte le morti e il 57% di tutti i PYLL erano dovute alle due grandi cause prima citate. Traumi e avvelenamenti hanno causato 373 decessi, ma, siccome spesso avvengono in giovane età, sono state per i maschi la seconda causa di perdita di anni di vita e, considerando entrambi i sessi, hanno causato la perdita di 5.355 anni (14,0%). In particolare nei maschi si è notata una forte 10 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 perdita di anni a causa dei suicidi (1.568, III posto come causa specifica) e degli incidenti di trasporto (1.533 IV posto). La mortalità per cause esterne è nei maschi inferiore rispetto alla media nazionale (10%) e simile rispetto alla media regionale mentre per le femmine è ampliamente inferiore sia rispetto alla media italiana (-34%) che lombarda. I relativamente pochi decessi racchiusi nel gruppo delle “altre patologie” pesano molto poiché includono numerosi decessi in età infantile dovuti a cause perinatali o malformazioni congenite. Innalzamento progressivo della sopravvivenza e trend delle cause di mortalità Per poter meglio comprendere i dati di mortalità essi devono essere interpretati alla luce del loro trend temporale, sia in termini di mortalità generale che per singole cause. Nella tabella sono riportati i tassi grezzi di mortalità e l’età alla morte per sesso nel periodo 20012012: l’età media di morte si è progressivamente innalzata, in particolare è aumentata di 4,43 anni nei maschi (pari a 5 mesi/anno) e di 3 anni nelle donne (3 mesi/anno). donne maschi Tassi grezzi mortalità annuale nei due sessi ed età media di morte (X100.000) tasso mortalità grezzo età media di morte tasso mortalità grezzo età media di morte 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 870 879 857 861 820 805 770 792 779 804 790 813 817 71,0 70,8 71,7 72,2 72,3 73,0 73,0 73,4 74,1 74,2 74,5 75,1 75,3 834 818 851 890 803 813 818 815 826 855 870 841 875 79,6 79,9 80,1 80,8 80,5 80,6 80,8 81,6 81,6 81,8 81,9 82,3 82,6 Tenuto conto dell’aumento dell’età della popolazione nel periodo esaminato sono stati calcolati i tassi “corretti” tramite standardizzazione diretta per fasce d’età (mostrati nel grafico successivo): Le femmine fanno registrare dei tassi di mortalità notevolmente inferiori rispetto ai maschi. Per i maschi dopo il 2003 vi è stata una significativa e progressiva diminuzione; complessivamente vi è stata una riduzione del 24% dal 2000 al 2012. Per le femmine, dopo il picco di mortalità del 2003 (legato all’ondata di calore di quell’estate), vi è stata una significativa diminuzione, seppur meno evidente che per i maschi, pari al 16% dal 2000 al 2012. 11 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 L’analisi del trend di mortalità delle più importanti cause, sia in termini di tassi standardizzati sia di PYLL, permette di fare le seguenti osservazioni: La mortalità per tumore è diminuita sensibilmente nei maschi ed è rimasta stabile nelle femmine In particolare: Mortalità per tumori delle vie respiratorie: è diminuita di 1/3 nei maschi comportando un analogo calo degli anni di vita persi. Al contrario nelle donne c’è stato un aumento della mortalità per questo tumore che ha portato ad un aumento pari a quasi il doppio degli anni di vita persi nel periodo 20002012 Mortalità per tumori del seno nelle donne: è rimasta sostanzialmente stabile, anche se sembra esservi stata una lieve diminuzione negli ultimi 2 anni seppur non significativa. Mortalità per tumori del colon retto: vi è stata una diminuzione sia nei maschi (-21%) sia nelle femmine (-28%), con una diminuzione degli anni di vita persi in entrambi i sessi. Mortalità per tumori dello stomaco: diminuzione evidente e significativa superiore ad 1/3 in entrambi i sessi. Nei maschi in particolare ciò ha comportato una riduzione del 58% degli anni di vita persi. Mortalità per tumori del pancreas: stabile in entrambi i sessi. Mortalità per tumori maligni del tessuto linfatico ed ematopoietico: sostanzialmente stabile in entrambi i sessi in termini di tassi, facendo però registrare negli ultimi 3 anni un’evidente diminuzione in termini di anni di vita persi sia nei maschi (-35%) che nelle donne (-31%). La mortalità per patologie cardiocircolatorie è diminuita di 1/3 in entrambi i sessi; ciò ha comportato una minor perdita nel 2012 rispetto al 2000 di 1.824 anni nei maschi (-31%) e di 895 anni nelle donne (-41%).Ancora più forte la diminuzione limitando l’analisi alla popolazione di età inferiore ai 75anni, con un -44% nei maschi e -50% nelle femmine. La mortalità per traumi e avvelenamenti nel loro insieme non presenta una correlazione lineare con l’età e varia nei due sessi: molto bassa in entrambi prima dei 15 anni si innalza di 10 volte nei maschi giovani (15 e 34 anni) per poi abbassarsi e riprendere a crescere dopo i 65 anni. Nelle 12 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 femmine la mortalità per traumi è sempre molto più bassa che nei maschi e non si nota il “picco” nella fascia giovanile. Un importante fattore di cui bisogna tener conto è che nei giovani i traumi sono il risultato di un evento “esterno”, mentre per gli anziani sono molto più spesso conseguenza di una condizione di “fragilità” dell’individuo; per questa ragione il trend temporale dei tassi è stato analizzato separatamente in due fasce d’età. Nei soggetti con meno di 75 anni vi è stata una diminuzione di 1/3 della mortalità in entrambi i sessi, mentre negli anziani con 75 anni o più la mortalità per traumi è rimasta sostanzialmente stabile. Complessivamente vi è stata una minor perdita di anni di vita nel 2012 rispetto al 2000 di 3.210 anni nei maschi (-42%) e di 688 anni nelle donne (-41%). In particolare: La mortalità per accidenti di trasporto si è più che dimezzata in entrambi i sessi e ciò ha comportato una minor perdita nel 2012 rispetto al 2000 di 2.569 anni di vita nei maschi (-63%) e di 795 nelle donne (-70%). La diminuzione della mortalità tra i giovani (con meno di 30 anni) è stata particolarmente rilevante: dai 65 decessi del 2000 si è progressivamente giunti ai 12 del 2012, ben 5 volte di meno. La mortalità per cadute accidentali è rimasta sostanzialmente stabile nei primi anni di osservazione ed ha mostrato una certa riduzione negli ultimi anni in entrambi i sessi. La mortalità per suicidio e autolesione intenzionale è rimasta sostanzialmente stabile in entrambi i sessi pur con variazioni di una certa consistenza da un anno all’altro. La mortalità nei distretti 2000-2012 Tenuto conto della diversa età della popolazione nei vari distretti sono stati calcolati i tassi “corretti” tramite standardizzazione diretta per fasce d’età (figure e tabelle sottostanti): Nei distretti della città, Brescia Est e Garda si sono registrati i tassi più bassi in entrambi i sessi; I distretti più a ovest, Monte Orfano e Oglio Ovest hanno presentato i tassi più elevati in entrambi i sessi; Gli altri distretti sono in posizione intermedia, con un chiaro gradiente di aumento da est verso ovest. Il pattern distrettuale è simile nei due sessi. Tassi di mortalità standardizzati (popolazione italiana 2001) per età nei distretti dell’ASL di Brescia nei maschi (blu) e nelle donne (rosa) per il periodo 2000-2012; 13 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 I PROBLEMI DI SALUTE EMERGENTI La mortalità, pur essendo un indicatore di salute fondamentale, ha il limite di non prendere in considerazione una serie di malattie ed eventi che hanno un forte impatto sulla disabilità ma che sono scarsamente letali. Inoltre i fattori che la influenzano sono sia la diminuzione/aumento degli eventi patologici sia l’eventuale miglioramento delle cure. Nei paesi occidentali e in Italia negli ultimi anni, infatti, si è verificato un considerevole aumento della sopravvivenza, ma vi è stato poco progresso nel ridurre la disabilità, di conseguenza con l’invecchiamento della popolazione vi è stato un forte aumento degli anni vissuti con disabilità: se nel 1990 la percentuale di anni di disabilità sul totale dei DALYs era pari al 45%, nel 2010 ha raggiunto il 52%. Le cause dominanti che provocano tale disabilità sono i disturbi DALYs (Disability Adjusted Life Year) psichici (depressione, ansia, dipendenze) e i problemi numero di anni dati dalla somma di “anni vissuti con disabilità” e “anni muscoloscheletrici (lombalgie, cervicalgie ed osteoartriti)3: nell’età persi per morte prematura”. giovane ed adulta queste patologie sono responsabili di più dei 2/3 delle disabilità. Con l’avanzare dell’età oltre alle 2 patologie già menzionate che continuano ad essere le cause principali di disabilità, si aggiungono anche le patologie cardiovascolari, le malattie respiratorie croniche, il diabete, le neuropatie ed in minor misura i tumori. Deficit della vista e dell’udito in età più avanzata e cadute ed incidenti in diverse età hanno pure un ruolo rilevante nel provocare disabilità. Stimare la disabilità è esercizio non semplice: per il momento ciò che può essere fatto a livello di ASL è stimare l’incidenza (oltre alla mortalità) di alcune patologie a forte rilevanza quali gli eventi cardiocerebrovascolari (CCV) e i tumori (tramite l’attività del Registro Tumori), e valutare la presa in carico per una serie di patologie croniche (Banca Dati Assistiti). Gli eventi CCV maggiori In base ai dati incrociati di SDO e mortalità è stato possibile stimare incidenza e letalità di Infarto Miocardico Acuto (IMA) e Ictus per il periodo 2001-2011. I dati più significativi sono i seguenti: Annualmente si verificano circa 3.000-3.500 episodi di IMA, di cui circa il 40% con esito letale e circa 2.600 episodi di Ictus, di cui circa 1/3 letale. Vi sono più IMA nei maschi e più Ictus nelle femmine, ma i tassi sono fortemente influenzati dall’età; a parità di età sono sempre più elevati nei maschi soprattutto nelle classi d’età più giovani. I tassi degli eventi totali standardizzati mostrano per entrambi i sessi e per entrambe le patologie una significativa diminuzione nel periodo considerato. Per quanto riguarda l’IMA, la riduzione è stata più evidente nei maschi e meno nelle femmine. I tassi e le percentuali di letalità presentano un significativo e progressivo trend decrescente in entrambi i sessi sia per Ictus che per Infarto. Sia per i maschi che per le femmine i mesi di dicembre e gennaio sono quelli con maggior numero relativo di eventi (soprattutto infarti), mentre i mesi estivi sono quelli ove si registra il numero di eventi inferiore. Per i casi di IMA ospedalizzati la letalità a 28 giorni e a 1 giorno appare in netto calo mentre tale trend non si è notato per l’ictus. In netta crescita nel tempo gli interventi di coronarografia ed angioplastica eseguiti in corso di ricovero per IMA e le procedure diagnostiche quali TAC, RNM encefalo ed ECO encefalo e collo in corso di ricovero per ictus. Sia i tassi di IMA che di Ictus presentano delle sensibili differenze territoriali nell’ambito ASL: si sono avuti tassi di infarto più elevati nella Valle Trompia e nel Sebino, mentre per l’ictus vi è una incidenza maggiore nei distretti occidentali. La città e l’hinterland hanno in genere tassi inferiori di incidenza sia per ictus che per infarto. In genere il pattern distrettuale è simile in entrambi i sessi. 3 Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study 2010. http://www.healthmetricsandevaluation.org/gbd 14 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Incidenza dei tumori In base ai dati del registro tumori (1999-2006) emerge come l’ASL di Brescia presentasse: tassi di incidenza per tutti i tumori più elevati rispetto alla media italiana ma simili rispetto a quanto riscontrato dai registri delle aree vicine; tassi d’incidenza rispetto alle aree vicine più elevati per quanto riguarda i tumori del fegato; tassi meno elevati rispetto alle aree vicine per quanto riguarda tumori del colon-retto e della vescica; incidenze simili a quelle delle aree vicine per le altre forme tumorali. Vi erano però alcune diversità all’interno del territorio con i distretti di Monte Orfano (+4,7%), Brescia Ovest (+4,5%) e Brescia (+4,4%) che presentavano un eccesso di incidenza per tutti i tumori rispetto alla media ASL (differenza statisticamente significativa); anche il distretto di Brescia Est (+3,0%) presentava un eccesso al limite della significatività statistica. Il distretto del Garda (-8,5%) e quello della Bassa Bresciana Centrale (-4,0%) presentavano invece un’incidenza più bassa rispetto alla media ASL. Rapporto osservati/attesi (SIR) nei distretti rispetto alla media ASL (maschi e femmine uniti) n. Distretto osservati 1 - Brescia 8.546 2 - Brescia Ovest 2.707 3 - Brescia Est 2.838 4 - Valle Trompia 3.752 5 - Sebino 1.692 6 - Monte Orfano 1.863 7 - Oglio Ovest 2.533 8 - Bassa Bresc. Occidentale 1.646 9 - Bassa Bresc. Centrale 3.577 10 - Bassa Bresc. Orientale 1.788 11 - Garda 3.809 12 - Valle Sabbia 2.406 attesi 8.187 2.591 2.754 3.711 1.695 1.780 2.579 SIR 1,04 1,05 1,03 1,01 1,00 1,05 0,98 IC95% 1,02 1,07 1,01 1,08 0,99 1,07 0,98 1,04 0,95 1,05 1,00 1,10 0,94 1,02 Inoltre: Il distretto del Garda presentava dei 1.674 0,98 0,94 1,03 tassi più bassi per quasi tutte le 3.724 0,96 0,93 0,99 tipologie tumorali La città e l’hinterland presentavano dei 1.799 0,99 0,95 1,04 tassi più elevati per una serie di tumori 4.161 0,92 0,89 0,94 (mammella, ovaio e corpo utero, colon2.502 0,96 0,92 1,00 retto, prostata) per i quali in diversi studi si evidenzia un eccesso nelle aree urbane rispetto al territorio circostante; alcuni di questi potrebbero in parte spiegarsi con diverse abitudini di vita (mammella femminile) o con una maggiore sensibilità diagnostica (prostata). Al contrario in città si notano tassi più bassi per quanto riguarda i tumori più legati ad agenti infettivi (stomaco, fegato, cervice): per questi vi sono forti differenze distrettuali. Peculiare la distribuzione geografica del tumore del polmone che risente con una latenza di circa 30 anni delle abitudini tabagiche: nei maschi si osservano eccessi in alcuni distretti dell’ovest mentre le femmine presentano tassi più elevati in città e sul Garda. Le patologie croniche La “Banca Dati Assistiti” (BDA), metodologia progressivamente perfezionata dall’ASL di Brescia, mediante l’integrazione di vari flussi informativi amministrativo-gestionali, permette di identificare gli assistiti presi in carico per 15 famiglie di patologie croniche. Nel corso del 2012 sono state assistite 15 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 dall’ASL di Brescia 1.193.861 persone (50,6% femmine), di cui il 29,2% presi in carico per almeno una delle 15 condizioni patologiche considerate; di questi 198.827 presentano una sola patologia, 92.425 due patologie, mentre 56.985 ne associano un numero superiore. Dal 2003 al 2012 vi è stato un aumento annuo dell’1,7% (da 251,8/1.000 a 291,7/1.000). Le Cardiovasculopatie (inclusa l’ipertensione arteriosa) sono di gran lunga il gruppo più rappresentato con ben 234.863 soggetti presi in carico (19,7% degli assistiti); di questi 106.616 risultavano portatori della patologia isolata (45,4%), mentre i restanti 128.247 avevano invece una Cardiovasculopatia associata con una o più delle altre patologie. Diabete e Dislipidemie, patologie spesso associate alle cardiovasculopatie, erano le altre due patologie croniche più frequenti. Nel periodo 2003-2012 vi è stata una diminuzione della prevalenza dei soggetti senza alcuna patologia cronica mentre sono aumentati i presi in carico per almeno una patologia cronica: nel 2003 gli assistiti presi in carico per patologie croniche erano 251,8/1.000, passati a 291,7/1.000 nel 2012: un aumento medio Prevalenza negli anni (x1000) 2012 annuo del 1,7%. In % termini assoluti Numero forme Delta 2003 2005 2007 2009 2011 2012 sità isolate l’aumento è stato annuo soggetti sul ancora più rilevante, totale pari al 3,1% annuo 173,4 185,1 188,1 188,8 194,1 196,7 1,4% 234.863 45,4% (da 263.936 a Cardiovasculopatie 348.237 assistiti). 38,9 43,4 45,8 48,7 52,4 54,0 3,7% 64.438 18,7% Diabete È aumentato anche il 29,2 39,0 43,5 38,8 43,9 45,9 6,2% 54.775 12,0% Dislipidemie* numero di persone 35,0 35,5 38,3 38,9 40,8 42,0 2,1% 50.149 33,3% con più patologie (nel Neoplasie Broncopneumo30,3 31,6 31,0 28,3 28,4 28,3 - 0,7% 33.811 42,6% 2012 gli assistiti con patie patologia cronica Malattie 14,5 16,9 18,6 20,5 23,1 24,6 6,0% 29.394 32,3% avevano in media endocrine 1,66 patologie E/G/Duodeno9,7 12,6 13,3 14,4 20,2 22,4 10,2% 26.683 13,6% rispetto al 1,50 nel patie 16,0 17,2 17,1 17,4 18,1 18,5 1,6% 22.045 26,6% Neuropatie 2003). EpatoPer tutte le patologie, 10,6 12,2 13,1 13,2 14,0 14,1 3,3% 16.883 46,3% enteropatie ad eccezione delle M. psichiatriche 7,7 8,5 9,5 9,7 9,9 9,8 2,7% 11.707 32,8% Broncopneumopatie, gravi vi è stato un aumento Malattie 3,7 4,6 5,4 6,8 8,4 9,4 11,1% 11.267 30,0% nel corso degli ultimi autoimmuni 2,6 3,9 4,9 6,0 7,4 8,1 13,7% 9.620 62,1% anni sia in termini M. rare assoluti che in termini Insufficienza 3,6 4,3 4,7 4,6 5,0 5,1 4,1% 6.120 3,3% di prevalenza: gli renale 2,2 2,4 2,6 2,7 2,8 2,8 3,1% 3.395 63,9% aumenti maggiori HIV/AIDS 0,6 0,7 1,1 1,2 1,4 1,5 11,3% 1.734 7,3% sono stati a carico Trapianti delle malattie rare totale persone (+13,7% annuo), con patologia 251,8 266,2 272,1 275,7 286,5 291,7 1,7% 348.237 delle malattie cronica autoimmuni (+11,1%) senza patologia 748,2 733,8 727,9 724,3 713,5 708,3 - 0,6% 845.624 e delle esofago- cronica * Nel corso del periodo i valori della Dose Definita Giornaliera sono cambiati e ciò ha comportato una gastro-duodenopatie riduzione artificiale dei soggetti classificati con Dislipidemia dopo il 2008 (+10,2%). Per le malattie rare l’aumento è verosimilmente frutto dell’attivazione negli ultimi anni della “Rete delle malattie rare” che ne ha favorito la diagnosi e la presa in carico. L’aumento dei trapiantati dopo il 2007 riflette un cambiamento metodologico che ha permesso una maggiore sensibilità nell’identificazione degli stessi. I rilevanti cambiamenti riscontrati nel periodo 2003-2012 possono essere spiegati in parte dall’evoluzione del quadro anagrafico-epidemiologico locale (il progressivo innalzamento dell’età determina un maggior numero di assistiti con patologie croniche), ma anche dalla maggior sensibilità e capacità di prendere in carico per patologie croniche soggetti che in precedenza erano misconosciuti. 16 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Considerando la prevalenza di presa in carico a secondo dell’età e sesso si nota che: - la prevalenza è bassa e stabile nei primi 3 decenni di vita ed aumenta in modo esponenziale con l’aumentare dell’età (nel 2012 dal 4% delle prime decadi al 85% degli ultra 80enni); - gli aumenti più consistenti della prevalenza sono avvenuti nelle fasce d’età più elevate - la prevalenza è più elevata tra le donne (309,9/1.000) rispetto ai maschi (273,0/1.000), ma ciò è dovuto alla maggiore numerosità femminile nelle fasce d’età più avanzate. Standardizzando per età infatti il tasso femminile (290,5) risulta essere leggermente inferiore rispetto a quello dei maschi (293,4). Consumo di risorse secondo BDA Il consumo di risorse sanitarie è un indicatore dei servizi erogati e della complessità terapeutica dell’assistito. Nel 2012 il consumo di risorse è stato di 1.350 milioni di euro, per un consumo medio pro-capite di 1.131€; i portatori di patologia cronica, pari al 29,2% della popolazione totale, hanno assorbito il 78,2% delle risorse complessive. Nel periodo 2003-2012 c’è stato un aumento del consumo complessivo di risorse pari al 3,5% annuo a fronte di un aumento della popolazione dell’1,5% annuo. Considerando tutti gli assistiti pesati, sia con patologia cronica che senza, il consumo medio procapite per ricoveri è quello che ha subito le minori variazioni nel tempo (-1,23% totale nel periodo 2003-2012). Il consumo di risorse per farmaceutica è aumentato del 14,2% e quello per prestazioni della branca psichiatrica e per RSA del 28,8% complessivamente. Il consumo di risorse sanitarie per le prestazioni di specialistica ambulatoriale ha avuto un aumento pari al 56,3% nell’intero periodo. Il consumo di risorse per ricoveri in riabilitazione e per specialistica presentano delle variazioni distrettuali particolarmente elevate. DIPENDENZE PATOLOGICHE Gli utenti seguiti dalle Unità Operative del Dipartimento Dipendenze nel 2013, sono stati n. 3.674 di cui n. 1.994 tossicodipendenti e n. 1.680 alcoldipendenti. Rispetto al passato si registra la tendenza all'incremento percentuale delle donne tossicodipendenti che, dal 2004 al 2013, crescono dal 13,6 % al 17 %. Al contrario si riduce la percentuale delle donne con problemi alcool correlati: dal 33,4% nel 2004 al 18% nel 2013, probabilmente per il peso crescente degli utenti inviati dalla Commissione Patenti. Si conferma la tendenza all’aumento nell'età media sia dei pazienti alcooldipendenti (età media 46 anni) sia dei tossicodipendenti (età media 40 anni). La distribuzione in base alle sostanze dichiarate, riferita all’anno 2012 e per tutta la popolazione seguita dal sistema SERT/SMI, conferma la tendenza alla diminuzione per l'eroina (32%), una lieve diminuzione per la cocaina (38%), che ritorna ai valori dell’anno 2006, ed un aumento per i cannabinoidi (18%). Tra gli alcoldipendenti, gli stranieri sono l'11,4% degli alcolisti e il 9,9% dei tossicodipendenti, ricalcando sostanzialmente la distribuzione rilevata nella popolazione generale. Solo tra i carcerati la prevalenza raggiunge il 24% dell'utenza. La Demenza Con la stessa metodologia della BDA (incrociando dati da esenzioni, ricoveri, farmaci, RSA e ADI) è stato possibile, per il 2011, identificare 14.917 pazienti con Alzheimer o altra forma di demenza, pari all’1,8% della popolazione oltre i 30 anni, in linea con le più recenti stime. Le donne rappresentavano i 2/3 dei casi e l’età media era di 83 anni, con una prevalenza che esplode per i grandi anziani: dallo 0,3% della popolazione di 30-75 anni, al 6,3% per la popolazione di 75-84 anni, fino al 19,4% per i soggetti con più di 85 anni. Si ricorda che quest’ultima fascia d’età è aumentata del 60% nell’ultimo decennio e si stima sarà un 50% in più nel 2020. DEMENZA E DISABILITÀ: UNA SFIDA PER I SERVIZI SANITARI E LA SOCIETÀ L'incremento del numero di grandi anziani sta determinando progressivamente non solo l'aumento delle patologie croniche e di quadri di comorbilità, bensì anche l'incremento di persone non autosufficienti con necessità di interventi assistenziali di varia natura ed intensità. Di grande impatto sui servizi e sulla tipologia di bisogni è l'elevato numero di persone che presenta anche decadimento cognitivo, con frequente evoluzione in un quadro di demenza. Tali situazioni mettono a dura prova l’equilibrio familiare sino a compromettere le capacità assistenziali dei caregiver, con un ricorso preferenziale alla residenzialità o a servizi/interventi assistenziali di diversa forma. Nel 3° trimestre 2013 sono state n. 6.537 le persone ospitate in RSA, mentre n. 5.980 gli assistiti in ADI, di cui n. 687 superiori a 65 anni e n. 4.703 superiori a 75. 17 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Le persone disabili in carico alle EOH a dicembre 2013 erano n. 5.942 di cui n. 3.817 con più di 18 anni. Il 55% presentava una sola patologia di cui il 16% per disabilità fisica, il 4% per una sensoriale e l'80% aveva una disabilità intellettiva/psichica. Il restante 45% delle persone disabili seguite dalle EOH presentava patologie plurime. Ne consegue una forte pressione della domanda di servizi ed in particolare di servizi residenziali. Pur essendo presente sul territorio dell’ASL una ricca rete di unità d’offerta residenziali, n. 6 RSD con n. 384 posti accreditati e n. 21 CSS con n. 202 posti accreditati, di cui messi 180 a contratto, le strutture sono sature. E' in aumento il numero delle persone in lista d'attesa e il ricorso a strutture fuori ASL. A dicembre 2013 erano n. 383 gli ospiti accolti nelle RSD, n. 159 quelli inseriti in strutture fuori ASL e n. 133 in lista d’attesa. Anche per quanto riguarda le CSS, n. 10 utenti erano ospiti in strutture fuori territorio e n. 80 in lista d’attesa. Sia l’area anziani che l’area disabilità evidenziano pertanto la necessità di sperimentare nuove forme di intervento nell'ambito della residenzialità e della domiciliarità con particolare attenzione al coinvolgimento e sostegno del caregiver. Gli interventi domiciliari psico-educativi garantiti a supporto del caregiver di questi pazienti grazie ad un progetto sperimentale hanno dato esiti positivi. Il progetto RSA aperte permetterà di incrementare iniziative di questa tipologia. Si è rilevato inoltre un cambiamento significativo nella tipologia di utenza con bisogni assistenziali complessi che accede alla rete di servizi socio sanitari, fra cui in particolare le cure domiciliari. Alcuni anni fa era quasi esclusivamente dedicata a persone anziane, oggi anche a persone di età diversa con gravi e gravissime disabilità determinate da patologie degenerative. EPICRISI La mortalità sta scendendo per quasi tutte le cause e l’aspettativa di vita aumenta; tale tendenza è stata in gran parte determinata dalla diminuzione della mortalità per malattie cardio-circolatorie ed è stata più evidente nei maschi che hanno in parte ridotto il gap rispetto alle donne. La popolazione ha avuto un progressivo invecchiamento. Tale fenomeno è stato, in parte, attutito dall’immigrazione di stranieri giovani. In seguito alla crisi economica si nota, dal 2009, una riduzione dei tassi di fertilità e di natalità; in considerazione del numero calante delle donne in età fertile, la natalità, a parità di condizioni, è destinata ad un’ulteriore diminuzione. Gli stranieri residenti sono circa il 15% ed hanno un’età notevolmente più giovane e tassi di natalità e fertilità più elevati degli italiani: circa 1/3 dei nuovi nati e il 24% dei bambini sono stranieri. L’afflusso di stranieri, che nel periodo 2000-2010 aveva portato a triplicarne il numero, si è ora stabilizzato: senza i nuovi nati il numero degli stranieri sarebbe diminuito. A parità di età i tassi di mortalità per malattie cardiovascolari sono diminuiti come pure l’incidenza di ictus e infarto. La prevalenza di soggetti affetti da tali patologie è, però, in continuo aumento. La mortalità per tumori è diminuita nei maschi ma è rimasta stabile nelle donne. L’incidenza e la mortalità per tumori sono, nell’ASL di Brescia, più elevati rispetto alla media nazionale (+12% nei maschi e +6% nelle donne secondo ultime stime) ma simili rispetto ai tassi lombardi. Particolarmente elevata è l’incidenza del tumore del fegato soprattutto nei distretti occidentali dell’ASL; i tumori delle vie aeree sono in diminuzione nei maschi e in leggero aumento nelle donne. Si ricorda che i tumori raggruppano una serie di patologie con diversi fattori di rischio, diversi trend e diversa distribuzione territoriale. Vi è stata una forte diminuzione della mortalità per incidenti stradali. La presa in carico per le patologie croniche ha mostrato un generale aumento particolarmente rilevante per le malattie endocrine, esofago-gastro-duodenopatie e malattie autoimmuni. La sfida nei prossimi anni (ma è già in atto) sarà sempre più quella della cronicità, della disabilità e della compromissione dell’autonomia personale: quindi sulle cure a lungo termine. Considerando la curva demografica, con bassi tassi di natalità e la generazione del “baby boom” che entra ora nella vecchiaia, nei prossimi 20 anni avremo un rilevante numero di malati cronici e di anziani fragili: il progressivo perfezionamento dei processi di monitoraggio della cronicità e della disabilità, e delle loro varie cause, sarà parte preliminare e fondamentale per poterle prevenire, curare, mitigare. Disabilità fisica, compromissione cognitiva, qualità della vita nella 3° e 4° età, supporto alla famiglia: le vere sfide per i sistemi sanitari e socio-sanitari, così ovviamente come anche per l’ASL di Brescia. 18 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 SINTESI DEI DATI DI ATTIVITA’ 2013 A GESTIONE DIRETTA Si riportano di seguito, l’elenco e la dimensione delle principali attività erogate dall’Asl nel corso del 2013 (*). 20.755 242.234 Record controllati Prestazioni specialistiche ambulatoriali 118.516 Prestazioni di Continuità Assistenziale 10.955 9.723 1.249 24.209 Sedute Commissioni invalidi, ciechi, sordi e L. 68/994 Utenti convocati 46.852 Prestazioni Assistenza per le Dipendenze (NOA) 73.216 Prestazioni Consultori Familiari 5 13.057 Controlli distrettuali Sicurezza e salute dei lavoratori Controlli distrettuali Igiene e Sanità Pubblica 15.217 Controlli distrettuali Igiene degli Alimenti e Nutrizione 19.040 Campionamenti effettuati nell’ambito dei controlli 153.361 Vaccinazioni obbligatorie e facoltative6 somministrate 119.736 Vaccinazioni antiinfluenzali somministrate 527.384 Attività analitiche Laboratorio di Sanità Pubblica 315 14.772 Sedute Commissione Medica Locale patenti Visite Commissione 95.989 Donne invitate Screening citologico Persone invitate Screening colon retto 65.829 Persone invitate Screening mammografico 2.840 7.622 15.404 Ambulatorio MTS Prelievi prestazioni mediche prestazioni infermieristiche 380 4.161 6.009 Ambulatorio Migranti Prelievi prestazioni mediche prestazioni infermieristiche 12.984 6 Visite fiscali Prestazioni Assistenza per le Dipendenze (Ser.t) 113.476 5 Prestazioni di Guardia Turistica 213.234 6.729 4 Ricoveri controllati Prestazioni infermieristiche Ambulatorio Grave Disagio Dato al 3° trimestre 2013 Il dato non comprende i pap-test effettuati nell’ambito del programma di screening oncologico Esclusa antinfluenzale 19 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 47 60 28 4.214 6 3 Promozione della Salute Gruppi di cammino attivi Panificatori aderenti “Pane a ridotto contenuto di sale” Comuni aderenti al progetto “Salute in Comune”; Genitori informati in tema di incidenti domestici Imprese aderenti alla rete promozione salute Strutture sanitarie aderenti alla rete promozione salute 231 Strutture socio-sanitarie controllate7 198 872 Reclami gestiti Contatti e-mail URP centrale 56.590 31.838 16.427 7.553 772 Protesica maggiore Prescrizioni seguite da fornitura di cui ausili e protesi personalizzate ausili non personalizzati ausili per la ventilazione e attrezzature altri ausili 15.142 1.565 1.331 Protesica minore8: Piani di fornitura per ausili ad assorbenza ausili a raccolta ausili per stomie 268.525 Controlli e campionamenti in allevamenti 33.562.910 Capi macellati ispezionati 16.313 Controlli nell’ambito della sicurezza alimentare 10.367 Lotta al randagismo (cattura cani e anagrafe canina) 53.417 1.373 810 Formazione per personale dipendente e convenzionato ore di formazione dipendenti partecipanti agli eventi MMG/PLS/MCA partecipanti agli eventi 673 Decreti Direttore Generale 1028 Determinazioni Dirigenziali 193.049 18.324 8.493 351 Note Protocollate Pec arrivate (da aprile a dicembre) Pec spedite Tirocinanti accolti *dati provvisori 7 Secondo le indicazioni della DGR 3540/2012 è stato effettuato, nel corso del 2013, il controllo del 50% delle UDO Socio-Sanitarie (vigilanza + appropriatezza) 8 Dati provvisori 20 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO A FAVORE DEL CITTADINO IL PIANO INTEGRATO LOCALE DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE Da anni, all’interno dell’ASL di Brescia, è attivo un processo di riorientamento delle attività messe in campo dalle diverse articolazioni aziendali e da altri soggetti del territorio finalizzato a promuovere e realizzare iniziative, in linea con le indicazioni nazionali e regionali ed improntate a criteri di efficacia e sostenibilità. Tale processo ha fatto sì che, nel tempo, si sia giunti a sviluppare principalmente interventi di promozione della salute che agiscono su molti livelli: conoscenze, competenze, ambiti di vita. Il confronto interno all’Azienda ha permesso altresì di generare nuove alleanze intraaziendali a seguito delle quali articolazioni che da sempre promuovevano interventi autonomamente hanno integrato progettualità e risorse in un’ottica di razionalizzazione delle stesse e maggiore efficacia di intervento. Le collaborazioni consolidate con altri soggetti del territorio hanno permesso, non solo di costruire insieme azioni di promozione della salute ma, in particolare, di avviare un processo di sistema affinché ciò che ogni attore mette in campo possa rientrare in un orizzonte condiviso di significato: in questo senso, ogni intervento diventa occasione per promuovere azioni di rete che coinvolgono l’intero sistema. In sintesi, sono principalmente tre le linee di lavoro sulla base delle quali sono stati avviati e sviluppati i progetti all’interno dell’ASL di Brescia: 1) strutturazione di percorsi improntati a criteri di efficacia e di sostenibilità; 2) sviluppo di una maggiore integrazione intraaziendale; 3) costruzione di reti territoriali. Nel 2014 si intendono proseguire e consolidare le iniziative ed i progetti dell’anno precedente. In particolare, a partire dai dati di contesto e dalle prove di efficacia e buone pratiche, anche il Piano Integrato Locale degli interventi di promozione della salute per l’anno 2014 in fase di avanzata elaborazione e che sarà adottato entro il 28/02/2014, si organizza in 4 Piani Aziendali tematici: la promozione di corrette abitudini alimentari e dell’attività fisica; la prevenzione del tabagismo; la prevenzione degli incidenti domestici; il Piano Locale Prevenzione Dipendenze Tali piani: contemplano iniziative specifiche da sviluppare nei diversi contesti di vita della popolazione, prevedendo modalità diversificate di coinvolgimento dei soggetti del territorio e della comunità; sono volti a incrementare interventi non solo nei confronti della persona, ma anche degli ambienti di studio, di lavoro e di vita; si pongono come obiettivo la formazione e/o il coinvolgimento anche di target intermedi; sono sviluppati secondo criteri di appropriatezza, sostenibilità, integrazione e intersettorialità. In particolare, per ciascuno dei Piani Aziendali che costituiscono il PIL, sono stati individuati alcuni progetti a cui si intende dare particolare significatività e che vengono sintetizzati di seguito. 1) Il Piano Aziendale per la Promozione di corrette Abitudini Alimentari si prefigge, da un lato, di incrementare del 10% il numero dei gruppi di cammino rispetto al 2013 e, dall’altro, di incrementare del 20% il numero dei panificatori aderenti al progetto “Con meno sale nel pane c’è più gusto… e guadagni in salute”. 2) Il Piano per la Prevenzione del Tabagismo intende proseguire nel percorso intrapreso con l’avvio del progetto “Grazie, non fumo più” - utilizzo del Minimal Advice nella Rete dei Servizi del Sistema Sanitario Regionale finalizzato a far sì che venga somministrato il Minimal Advice a: 21 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 3) 4) tutte le donne fumatrici che accedono al consultorio familiare nell’ambito del percorso nascita e contraccettivo; tutte le donne fumatrici che aderiscono al programma di screening per la prevenzione del cervico-carcinoma; tutte le donne fumatrici che accedono ai punti nascita e agli ambulatori divisionali delle strutture sanitarie; tutti gli uomini e le donne fumatori/fumatrici che accedono agli ambulatori di igiene; almeno il 10% degli uomini e delle donne che accedono alla farmacia a cui è stato effettuato il counselling motivazionale breve e che dichiarano di cessare l’abitudine tabagica. Nel Piano Aziendale per la Prevenzione degli Incidenti Domestici, particolare risalto sarà dato al progetto finalizzato a prevenire gli incidenti domestici negli anziani attraverso la formazione di volontari. Verranno avviati percorsi formativi finalizzati ad aumentare le competenze dei volontari nella gestione di interventi informativi e/o educativi. Si ipotizza che almeno il 50% dei volontari formati realizzi, a sua volta, interventi informativi con i propri pari. Il Piano Locale Prevenzione Dipendenze prevede di sviluppare 2 progetti: la terza annualità del progetto sperimentale regionale “Life Skills Traning Programm” (prevenzione universale) e la realizzazione di spazi di ascolto (prevenzione selettiva). Con il primo progetto si prevede, da un lato, di registrare un aumento statisticamente significativo “nelle competenze di vita” degli studenti che partecipano al programma in confronto ad un gruppo di controllo e dall’altro, che almeno il 50% degli insegnanti formati dichiari di aver aumentato le proprie competenze nel promuovere la salute nel contesto scolastico, in particolare in merito all’efficacia nel trattare i temi inerenti la prevenzione dell’uso di sostanze. Con il secondo progetto, rivolto a persone con fattori di rischio significativi per lo sviluppo di dipendenze patologiche, si intende permettere ad almeno il 70% delle persone che si rivolgono allo spazio di ascolto di individuare il proprio problema specifico e gestirlo. Inoltre il PIL contempla ulteriori progetti che sviluppano azioni diversificate ma collegate e coerenti con le aree tematiche dei Piani Aziendali, tra questi particolare attenzione sarà rivolta al “Progetto Salute in Comune” per il quale, in continuità con le azioni realizzate nel 2013, si intende sviluppare ulteriormente alcune azioni al fine di garantire che almeno il 10% delle Amministrazioni Comunali già aderenti al progetto costruisca il proprio Piano Comunale per la Promozione della Salute. LE ATTIVITA’ DELLA PREVENZIONE MEDICA E VETERINARIA REPORT DELLA PREVENZIONE Proseguendo una prassi consolidata sarà predisposto e divulgato il Rapporto 2013 sulle attività di prevenzione e promozione alla salute, che sintetizza le attività svolte in questi ambiti attuate nell’anno (con attenzione particolare ai temi delle malattie infettive e dell’alimentazione). Sarà esaustivo di tutti gli interventi compiuti, in una ottica di integrazione. I destinatari saranno gli stakeholders ma anche i singoli cittadini nell’ottica di una leggibilità del report stesso. GLI SCREENING ONCOLOGICI L’ASL di Brescia è impegnata da molti anni nelle campagne di prevenzione oncologica e gestisce, in collaborazione con le Aziende Ospedaliere della città e della provincia, i programmi di screening per la prevenzione dei tumori di cervice, colon-retto e mammella. L’attività è regolata da protocolli condivisi per la gestione omogenea dei test di screening e degli approfondimenti diagnostici. In base alle Indicazioni Regionali 2014 gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti: 1.Screening mammografico: estensione >95% adesione > 60% monitoraggio cancri intervallo anno 2010 22 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 2.Screening colonrettale: estensione >95% adesione > 45% monitoraggio cancri intervallo anno 2007 3.Screening citologico: estensione >95% adesione > 40% La raccolta dati relativa ai casi screen detected si è avvalsa, negli anni passati, della collaborazione dei Servizi di Anatomia Patologica delle Aziende Ospedaliere coinvolte nella realizzazione dei tre programmi di screening. Sono emerse difficoltà legate alla non uniforme ed omogenea modalità di refertazione ed archiviazione dei dati. La collaborazione con il Registro Tumori, finalizzata alla ricerca dei casi di cancro intervallo della mammella degli anni 2008 e 2009, si è consolidata in un confronto continuo. E’ condivisa la necessità di ricevere dati completi dalle Anatomie Patologiche e di ottenere tutte le informazioni relative ai percorsi diagnostico-terapeutici. Sarà comune l’impegno nella pianificazione di un percorso che permetta di avere dati di incidenza per le patologie oncologiche dei tre programmi di screening comprensivo dei dati di stadiazione e di trattamento, per la valutazione dei cancri screen detected e non screen detected, e dei relativi percorsi diagnostici terapeutici e di esito-sopravvivenza. Si cercheranno i dati già in possesso dei Registri di patologia (laddove esistono) e si proporrà, attraverso incontri con le strutture ospedaliere, un flusso dati dalle Anatomie Patologiche che sia standardizzato, individuando un tracciato informatico comprensivo di tutti i parametri necessari. IL PIANO INTEGRATO DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE MEDICA E VETERINARIA LA PREVENZIONE MEDICA Consolidando l’esperienza maturata nelle precedenti annualità il Dipartimento di Prevenzione Medico programma le attività di vigilanza per l’anno 2014 attraverso le metodologie auspicate dagli indirizzi regionali (DGR n. 2633 del 6.12.2011 e successive note esplicative) basate sulla integrazione con gli altri Dipartimenti aziendali interessati nell’esecuzione degli interventi; sulla sostenibilità ed efficienza nell’utilizzo delle risorse; sull’analisi di contesto in base ai dati disponibili nel sistema IMPRES@; sulla graduazione dei rischi insiti in ogni attività produttiva, commerciale o di servizio. Nella pianificazione 2014 sono confermati gli obiettivi e gli indicatori già previsti per il Piano triennale 2012-2014; è ricercata un’ulteriore garanzia di qualità delle attività di controllo programmate, prevedendo, per alcune tipologie di controllo ritenute strategiche, un livello percentuale minimo di esecuzione rispetto al totale dei controlli; sono confermate tutte le attività propedeutiche fondamentali quali la formazione degli operatori e la collaborazione con gli altri Dipartimenti aziendali interessati; proseguirà l’attività interdisciplinare tra Osservatorio Epidemiologico, DPM e DPV, al fine di garantire i procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale Il Piano viene predisposto utilizzando il DWH del Sistema IMPRES@ e la sua effettuazione sarà rendicontata nello stesso. Nell’ambito dell’attività di controllo proseguiranno i campionamenti secondo quanto indicato a livello regionale ed il contesto locale. Le quantità numeriche assegnate alle singole DGD seguiranno anche per il 2014 quelle già fissate nel 2013 mentre per quanto riguarda la tipologia, saranno rispettate le indicazioni regionali. 23 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Il tessuto produttivo locale - caratterizzato dalla crescente difficoltà economica delle imprese, dalla rilevante presenza di lavoratori stranieri con scarsa conoscenza e comprensione della lingua, dall’importante cambiamento dei profili di rischio occupazionale, con il declino di alcuni tradizionali fattori di rischio e l’affermazione di altri, connotati dalla non esclusività dell’ambito lavorativo - l’ultimo decennio si è caratterizzato da una costante, positiva, flessione delle malattie da lavoro segnalate al Servizio PSAL e da una tendenziale riduzione degli infortuni gravi e mortali, con la sola eccezione di questi ultimi per l’anno 2013, con 13 eventi occorsi. Con riferimento alle malattie da lavoro, ASL di Brescia è impegnata da oltre 10 anni sul tema della loro emersione con specifiche iniziative di rilevazione, principalmente centrate sui tumori e sulle malattie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, che hanno comportato il maggior numero di casi segnalati al Registro regionale delle malattie professionali. In questo ambito di attività, gli obiettivi generali da conseguire, definiti dalla Regione Lombardia nel piano quinquennale 2014-2018, si sostanziano in 3 macro aree di intervento: la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; la promozione di buone prassi attraverso il sostegno alle imprese; il miglioramento della formazione alla salute e alla sicurezza. Nella pianificazione dell’attività per il 2014: saranno perseguiti interventi di emersione delle malattie in coerenza con il dettato regionale, a partire dalla richiesta di assunzione di maggiori responsabilità da parte dei medici competenti aziendali; costituiranno temi di particolare attenzione la prevenzione del rischio e del danno da sovraccarico biomeccanico, da stress lavoro-correlato, da cancerogeni occupazionali; proseguiranno, sul fronte degli infortuni gravi e mortali, gli interventi di vigilanza nei settori con elevati indici di infortuni, secondo il principio della graduazione del rischio, con particolare riguardo alla edilizia, agricoltura, metallurgia e metalmeccanica; saranno assicurati interventi su un insieme di imprese e un totale di controlli non inferiore a quello effettuato nel 2013, analogamente per i settori dell’agricoltura e dell’edilizia, gravati da indici infortunistici elevati, particolarmente per eventi mortali; proseguiranno interventi coordinati e congiunti con la DTL e con l’ARPA, e promosso un intervento sperimentale con la Provincia per quanto attiene alla vigilanza sulle cave. Sul fronte dell’attività sul rischio chimico saranno assicurati i controlli in materia di regolamento Reach/Clp assegnati dalla Regione; l’attività di vigilanza in senso stretto sarà modulata con una maggiore presenza del Servizio PSAL sul fronte della promozione delle buone prassi e sul sostegno alle imprese, finalizzata all’assunzione da parte loro di una capacità autonoma di intervento per prevenire i rischi lavorativi; questo obiettivo sarà realizzato attraverso una maggiore collaborazione delle parti sociali, in particolare datoriali; sul fronte della formazione alla salute e alla sicurezza sul lavoro, si darà avvio al progetto regionale sulla “integrazione e sicurezza nei curricula scolastici”, assicurando l’assistenza agli Istituti interessati ad aderire; verrà pienamente attivato l’utilizzo del modulo MAPI (Malattie Professionali ed infortuni) del sistema informativo Person@, che consentirà una uniformazione a livello regionale della rilevazione degli infortuni e delle malattie professionali; sarà adottato un modello organizzativo a supporto, nell’utilizzo dei servizi informatici, delle imprese del territorio che esercitano attività di bonifica amianto; verranno, infine, realizzate iniziative di confronto (focus group) con le parti sociali e, se necessario, attivate iniziative formative. La Sicurezza Alimentare e la Sicurezza negli Ambienti di Vita Le attività di controllo e di campionamento nei settori della Sicurezza Alimentare e in quella degli Ambienti di Vita saranno programmate con una quantità pari a quella effettuata nel 2013 sulla base: del numero delle imprese presenti sul territorio; della graduazione del rischio; 24 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 dell’analisi dell’attività svolta negli scorsi anni. Nel rispetto degli indirizzi regionali, sarà garantito oltre al mantenimento degli standards quantitativi programmati, anche un livello di qualità degli interventi di vigilanza identificato dalla percentuale - non inferiore al 60% dei controlli eseguiti sul posto - attraverso la tipologia di controllo “ispezione” (codificate in Impres@ con il codice “02” o “03”) tale da consentire un’osservazione più puntuale e più prossima alla realtà imprenditoriale. Tale indicazione programmatica deriva dall’evidenza che una reale presenza dell’operatore sanitario presso la sede dell’attività imprenditoriale è maggiormente capace di fornire, accanto ai controlli ed alle verifiche generiche, la promozione di collaborazioni e confronti in grado di creare cultura preventiva anche tra le maestranze e gli operatori dei vari settori imprenditoriali. In considerazione di Expo 2015 sarà pianificata una specifica attività di controllo delle attività di maggiore impatto sull’evento, quali le attività ricettive e di ristorazione; proseguirà il controllo delle produzioni locali con particolare riguardo agli olii e vini. E’ assicurato in tale ambito il totale raccordo con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria in particolare riguardo alle attività di somministrazione di alimenti. Il Laboratorio di Prevenzione Nell’ambito di una politica di economia di scala ed in linea con il processo di razionalizzazione della rete dei laboratori di prevenzione delle Asl, è confermata, anche per il prossimo triennio, la collaborazione con l’ASL di Cremona, in stretta integrazione, per l’esecuzione degli esami chimici delle acque destinate al consumo umano e delle acque di piscina, di quelli relativi alla ricerca degli anticorpi per i controlli vaccinali e alla ricerca di legionella pneumophila (ASL di Brescia per ASL di Cremona), e l’esecuzione della ricerca delle sostanze d’abuso sul capello, Filth test (ricerca corpi estranei nelle farine e nel pane), ricerca dei pesticidi nelle acque destinate al consumo umano, ricerca aflatossine e micotossine (ASL di Cremona per ASL di Brescia); è stato stipulato, con l’ASL di Vallecamonica-Sebino, un accordo di collaborazione che ha consentito la chiusura del loro Laboratorio di Prevenzione convogliando tutta l’attività presso il nostro Laboratorio Sanità Pubblica; sono attivi accordi di collaborazione con l’ASL di Bergamo, Mantova, Varese e Lecco per l’effettuazione di ricerche chimiche su acque destinate al consumo umano, di balneazione e di piscina; sono attive convenzioni per ricerche di tossicologia per il Dipartimento Dipendenze dell’ASL di Bergamo e per gli SMI operanti nella provincia di Brescia. Il Laboratorio è impegnato, inoltre, nella attività analitica per la ricerca dei metalli pesanti nelle verdure coltivate nell’Orto sperimentale attivato a seguito dell’accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente. La Prevenzione delle Malattie Infettive Per la prevenzione delle malattie infettive saranno garantiti i consueti ottimi livelli di copertura per i vaccini raccomandati. In particolare si perseguono le coperture vaccinali secondo le seguenti percentuali: - Coorte nati residenti 2012 – vaccino esavalente: 95%; Pneumococco 13valente: 85% - Coorte nati 2011: MPR – 1 dose: 95% - Meningococco C : 70% - Coorte nati residenti 2008: MPR – 2 dose: 90%; Polio – 4 dose: 95% - Coorte nati 1997: 5 dose difto-tetano: 85% - HPV: Coorte 2002: 80% 1 dose; Coorte 2000: 80% 3 dose. Per quanto riguarda le indagini epidemiologiche a seguito di casi di Malattia Infettiva che si verificheranno sul territorio dell’ASL nel 2014 si continuerà a monitorare - la compliance della terapia per i casi di TBC con una completezza di almeno il 90%, - l’invio delle segnalazioni di sieropositività da HIV con una completezza di almeno il 90%, 25 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 - la rapidità nell’inserire nel software MAINF regionale le segnalazioni a valenza immediata con un inserimento in non più di 3 giorni almeno nel 90% dei casi. E’ confermato l’impegno ad adempiere debiti informativi, nel rispetto dei requisiti di qualità dei sistemi informativi dedicati. LA PREVENZIONE VETERINARIA Il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 - documento che indica le linee di indirizzo per la programmazione strategica dell’attività di prevenzione veterinaria coerente con l’analisi di contesto territoriale e dei rischi ad essa correlata, integrato con il manuale “Standard di funzionamento per le Aziende Sanitarie Locali” approntato da Regione Lombardia nel 2010 concretizza, realizza e rendiconta l’attività del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, tenuto conto dell’entità e complessità del comparto agro alimentare esistente sul territorio di competenza di ASL di Brescia, caratterizzato da un importante patrimonio zootecnico soggetto a piani di controllo derivanti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale. L’attività di controllo sarà indirizzata, in particolare agli allevamenti zootecnici e nell’ambito dell’igiene degli alimenti zootecnici; alla tutela sanitaria degli animali d’affezione con particolare attenzione alla prevenzione del randagismo; alla gestione dei sottoprodotti di origine animale; alle strutture operanti nel settore della riproduzione animale. E’ assicurata la predisposizione entro il 28.02.2014 del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria per l’anno 2014 assicurando un approccio integrato alla programmazione dei controlli ufficiali basata sulla categorizzazione del livello di rischio attribuito alle attività produttive e garantendo gli adempimenti previsti dai Piani Regionali dei controlli per sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. La complessità del sistema agroalimentare del territorio, in particolare la spiccata vocazione zootecnica nel settore avicolo, suinicolo e in quello del latte vaccino, comporta un elevato numero di controlli ufficiali organizzati in modo che vengano attuati interventi efficaci, proporzionati alla rilevanza dei problemi igienico sanitari e mirati. Nel Piano annuale dei controlli vengono stabilite le modalità e le frequenze dei controlli per ogni attività censita nell’anagrafe delle attività produttive; a fianco degli obiettivi di efficacia e al fine dell'incremento dell'efficienza, per l'attività di controllo in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, si assicura l’aderenza alle disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli mediante l'applicazione dei modelli operativi scaturiti e condivisi dal tavolo regionale delle autorità competenti; al fine di migliorare l’appropriatezza e la qualità del controllo ufficiale e rendere omogenee le modalità di controllo territoriale, conformandole al principio di trasparenza dell’azione e dei risultati del controllo, anche quest’anno sarà attuato un programma di formazione rivolto al personale dedicato ai controlli ufficiali. Il percorso formativo riguarderà le procedure, sia di sistema che speciali, adottate in linea con il Manuale “Standard di funzionamento dei Servizi delle Aziende Sanitarie Locali, competenti in materia di sicurezza alimentare” e l’applicazione delle disposizioni regionali in materia di semplificazione. Nell’ambito della sicurezza alimentare i controlli programmati saranno attuati secondo le procedure di sistema e le procedure speciali codificate nel documento regionale sopra menzionato e adottate dall’ASL di Brescia con specifici provvedimenti, al fine di garantire l’appropriatezza, l’efficacia, l’efficienza e l’omogeneità del controllo ufficiale. In materia di equità, semplificazione, comunicazione, trasparenza ed anticorruzione, in ottemperanza alla DGR n. 1105/2013, sarà assicurato ogni impegno ad attuare quanto previsto dalle disposizioni regionali riferite a semplificazione degli adempimenti in materia di autocontrollo; documentazione relativa al trasporto dei bovini; certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso Paesi terzi. 26 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Si procederà inoltre all’aggiornamento costante dei sistemi informativi veterinari in dotazione con tutti i dati di attività disponibili per permetterne, in maniera efficace, la raccolta e la rielaborazione nel rispetto del timing definito dall’U.O. Veterinaria Regionale per la trasmissione. In vista dell’evento EXPO 2015, in considerazione del probabile afflusso di un consistente numero di turisti in determinate aree del territorio di competenza dell’ASL di Brescia, sarà effettuata, in integrazione con il Dipartimento di Prevenzione Medico, una straordinaria attività di controllo sulla ristorazione pubblica. E’ assicurata la predisposizione, entro il 31.01.2014 un Piano di Audit dipartimentale, che dovrà trovare attuazione entro il 31/12/2014, finalizzato alla verifica, ai sensi del Reg. CE n. 882/2004, dell’appropriatezza, dell’efficacia e dell’efficienza dei controlli ufficiali; sarà così articolato: in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto D.G. n. 438 del 04/09/2013 “Azioni del Dipartimento di Prevenzione veterinario dell’ASL di Brescia per il miglioramento delle garanzie sanitarie richieste da Paesi Terzi per l’Export dei prodotti di origine animale” saranno effettuati audit di supervisione in tutti gli impianti iscritti almeno in una lista per l’esportazione di alimenti di origine animale verso paesi terzi (22 stabilimenti) e registrati nel supporto informativo regionale SINVSA; continuerà l’esecuzione di controlli integrati con l’IZSLER, nell'ambito della sanità animale e del benessere animale; verranno effettuati audit sull’attività dei laboratori, annessi alle industrie alimentari, e non iscritti nell'apposito registro regionale, che effettuano analisi per l'autocontrollo; saranno attuati, dai Direttori dei Servizi Dipartimentali e dai Direttori dei Distretti Veterinari che si avvarranno delle risorse afferenti, specifici audit di sistema e di settore. IL SISTEMA DELLE CURE PRIMARIE PROGRAMMAZIONE E CONTROLLI ANNUALE DELLE CURE PRIMARIE L’ASL di Brescia ha messo in atto e ormai consolidato una strategia organica di governo delle Cure Primarie, caratterizzata da azioni mirate, chiaramente definite dal punto di vista organizzativometodologico: “Sistema di programmazione e controllo delle cure primarie” finalizzato a garantire appropriatezza, continuità, sistematicità ed economicità delle attività mediante - un piano biennale di controlli, effettuato a livello distrettuale, mirato a sistemi organizzativi, supporti tecnologici, partecipazione al SISS e archiviazione della documentazione sanitaria degli studi dei MMG/PDF, singoli o associati; Servizio di Continuità Assistenziale; Farmacie Territoriali; Assistenza Farmaceutica, Protesica e Integrativa; - il monitoraggio integrato delle principali aree sanitarie, con report periodici mirati sui due livelli di responsabilità territoriali (Distretti e MMG/PDF), con indicatori su ricoveri, specialistica, farmaceutica, protesica, soggetti presi in carico per patologie croniche. Processo di “Governo Clinico dei MMG e PDF”, attuato nel rispetto degli Accordi Integrativi Regionali, che prevede: - aggiornamento professionale continuo, anche in collaborazione con le Società Scientifiche della Medicina di Famiglia, strutturato in piani di formazione annuali, con iniziative replicate in più edizioni; in particolare, nel 2013 sono state effettuate n. 14 iniziative formative, per un totale di 120 incontri; - informazione indipendente (nel 2013: 11 numeri del notiziario “Assistenza Primaria”, 159 comunicazioni tramite mailing list dei MMG/PDF/MCA, pubblicazione di documenti professionali sul sito ASL); - consegna a ciascun MMG/PDF di ritorni informativi personalizzati prodotti dall’ASL, con indicatori che consentono al medico il confronto del proprio profilo prescrittivo con quello dell’insieme degli altri medici, relativi a: trattamenti farmacologici prescritti per le principali 27 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 problematiche cliniche; accesso a ricoveri, pronto soccorso, assistenza specialistica ambulatoriale; - consegna a ciascun MMG di ulteriori ritorni informativi personalizzati, prodotti dall’ASL sulla base dei dati estratti dai MMG (558 medici nella rilevazione di fine 2013, pari al 75,9% del totale) e trasmessi in forma anonima, che individuano la percentuale di soggetti assistiti che hanno raggiunto specifici risultati di processo clinico, di adeguatezza del trattamento, di salute; - a livello distrettuale, all’interno di incontri accreditati ECM in piccoli “Gruppi di Miglioramento” (28 nel 2013), ciascun medico è facilitato nel confronto tra pari con gli altri colleghi mediante indicatori effettivamente misurabili: risulta così possibile individuare punti di forza e di debolezza, da cui partire con azioni di miglioramento, individuali o collettive. Sulla base dei risultati raggiunti in termini di fattiva collaborazione con i Medici di Medicina Generale, si confermano le modalità operative già consolidate e progressivamente perfezionate e secondo le indicazioni Regionali, si individuano i seguenti percorsi di sviluppo e miglioramento per il 2014, da mettere in atto nel rispetto del budget assegnato: 1. mantenimento del sistema di Monitoraggio e controllo delle aree di attività delle Cure Primarie: MMG/PLS/MCA, Farmacie, ditte Forniture Protesiche; 2. stipula, entro il 28/2/2014, di Accordi Aziendali Annuali con le Organizzazioni Sindacali dei MMG/PDF/MCA, nel rispetto del budget assegnato e delle linee di indirizzo regionali; 3. corretta iscrizione al SSR, attraverso la Nuova Anagrafe Regionale (NAR), dei cittadini non residenti in Italia o stranieri temporaneamente residenti che ne hanno diritto e per minori irregolari; 4. mantenimento, secondo indicazioni regionali, degli ambulatori pediatrici nelle giornate di sabato e prefestivi avviati nel 2013; 5. ottimizzazione dell’accesso al Pronto Soccorso mediante l’individuazione di percorsi diagnostico terapeutici condivisi tra medici dei PS e medici del territorio e proseguimento dei progetti in corso. IL PIANO DI GOVERNO DELL’ASSISTENZA FARMACEUTICA Negli ultimi anni l’ASL di Brescia ha definito, perfezionandoli nel tempo, Piani Annuali di Governo dell’Assistenza Farmaceutica - con buoni risultati in termini di promozione dell’utilizzo del farmaco equivalente, di miglioramento dell’appropriatezza, della continuità e della persistenza delle cure focalizzati su: - attivazione di un Tavolo per il Governo dell’Assistenza Farmaceutica, con referenti di tutte le componenti, professionali ed organizzative; - aggiornamento trimestrale condiviso, e successiva diffusione capillare, del Prontuario Terapeutico delle Dimissioni; - iniziative coordinate di informazione, sensibilizzazione, e formazione dei prescrittori, mediante l’attivazione di nuclei di formatori composti dalle diverse professionalità; - interventi mirati a promuovere la persistenza delle terapie croniche, mediante ritorni informativi relativi alle patologie oggetto dei principali PDTA con indicatori specifici; - controllo dei consumi a livello distrettuale, mediante apposito sistema di indicatori; - ricorso alla distribuzione diretta (da parte dell’ASL e/o delle Strutture in regime di File F in tipologia 6 o 11) e alla “distribuzione per conto” di farmaci per i quali tali vie distributive risultano economicamente convenienti; - trasmissione periodica di tutti i flussi informativi previsti relativi alla farmaceutica. Per il 2014, si prevedono i seguenti percorsi di ulteriore sviluppo e miglioramento: 1. la definizione e l’attuazione del Piano Annuale, validato dal Tavolo per il Governo dell’Assistenza Farmaceutica, con verifica bimestrale dello stato di avanzamento, focalizzato su: promozione dei farmaci equivalenti e biosimilari; condivisione tra ASL, erogatori e medici delle cure primarie del Prontuario Terapeutico delle Dimissioni, dei PDTA, dei Prontuari Ospedalieri; realizzazione a livello territoriale di almeno due percorsi specifici condivisi tra Asl e strutture ospedaliere nell’area della nefrologia, ematologia, oncologia; realizzazione, in collaborazione con MMG, di un evento formativo presso ogni presidio ospedaliero, finalizzato a: diffondere i contenuti dei documenti condivisi sull’appropriatezza 28 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 prescrittiva dei farmaci; promuovere la prescrizione di farmaci equivalenti e biosimilari, anche in relazione al mix ottimale tra i principi attivi individuato da livello regionale; orientare verso il corretto utilizzo dei famaci ad alto costo (oncologici, oculistici e dell’area delle epatiti virali); 2. il pieno rispetto della tempistica di invio dei flussi informativi relativi all’assistenza farmaceutica; 3. la promozione e verifica della corretta modalità di erogazione dei farmaci distribuiti in File F; 4. il ricorso sistematico alla Distribuzione Diretta e/o Distribuzione per conto (DPC) di tutti i farmaci di fascia A del PHT individuati dalla regione per i quali tali modalità di distribuzione risultano economicamente convenienti. IL PIANO DI GOVERNO DELL’ASSISTENZA PROTESICA E INTEGRATIVA Anche per l’Assistenza Protesica e Integrativa, l’ASL di Brescia ha definito ed implementato negli ultimi anni il corrispondente Piano di Governo annuale, focalizzato su: - iniziative di responsabilizzazione dei prescrittori; - controllo a livello distrettuale, mediante apposito sistema di indicatori mirati; - acquisto e fornitura capillare dei presidi mediante: CRA/ARCA (presidi ad assorbenza per l’incontinenza); apposite procedure di gara, anche consortili; convenzione con le farmacie territoriali a prezzi definiti a livello regionale o, negli altri casi, comunque a prezzi inferiori; - consolidamento dell’applicazione del software web regionale per la Protesica Maggiore AssistantRL, sperimentato su committenza regionale dal 2008 e progressivamente perfezionato grazie anche allo specifico apporto dell’ASL di Brescia, i cui referenti partecipano al rispettivo GAT Regionale; - invio completo ed esaustivo del flusso informatico per l’erogazione dei presidi protesici e di assistenza integrativa; - procedure definite per il recupero di dispositivi già assegnati ma non utilizzati. Per il 2014, sulla base di tali premesse organizzative e nel rispetto delle indicazioni Regionali, si individuano i seguenti processi di sviluppo e miglioramento: 1. definizione ed attuazione del Piano di Governo annuale dell’Assistenza Protesica e integrativa, prevedendone l’aggiornamento bimestrale; 2. acquisizione dei presidi protesici/integrativi mediante attivazione/conferma di procedure pubbliche di acquisto aggregate o tramite ARCA relative all’assistenza protesica e integrativa; 3. applicazione a livello locale delle nuove modalità distributive di prodotti per celiaci. CONTINUITA’ ED APPROPRIATEZZA DI CURA PER LE MALATTIE CRONICHE L’ASL di Brescia ha sviluppato una strategia organica per la gestione complessiva delle patologie croniche, tesa a garantire nel rispetto dei limiti economici attribuiti, la sistematica presa in carico di ciascun assistito, con appropriatezza degli interventi e continuità delle cure; sono infatti stati messi in atto: - un sistema di monitoraggio integrato permanente, focalizzato sulle malattie croniche, che si avvale sia degli archivi amministrativo gestionali che dei dati provenienti dagli archivi informatizzati dei MMG; - i PDTA per la gestione integrata territorio – ospedale delle patologie croniche a prevalenza elevata, definiti e progressivamente aggiornati; - i PDTA per la gestione integrata di patologie complesse come le demenze o di percorsi particolari, quali il paziente anziano in riabilitazione ed i pazienti con esiti da gravi cerebrolesioni acquisite, comprensivi anche del percorso assistenziale; - la centratura del Governo Clinico dei MMG sulle malattie croniche, focalizzato sul miglioramento continuo, attraverso una formazione contestualizzata e pianificata, che si avvale dell’audit clinico e del confronto tra pari circa l’attuazione dei PDTA, sulla base di ritorni informativi personalizzati e mirati; - il Centro Territoriale per le Malattie Rare, con il compito di accogliere e accompagnare personalmente lungo il proprio percorso sanitario ciascun malato cronico affetto da tali forme morbose; 29 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 - l’attivazione di un approccio multidisciplinare ed integrato nei confronti dei malati cronici con compromissione dell’autosufficienza e/o con bisogni assistenziali complessi, attraverso le UCAM distrettuali, cui è affidato il compito di accogliere, valutare, definire e attivare, per ciascun assistito, un piano individuale globale di intervento, che raccordi interventi sanitari a quelli socioassistenziali. In particolare alle UCAM compete la definizione dei profili assistenziali ADI e la loro autorizzazione. A sostegno dello sviluppo di tale impostazione organizzativa, da anni l’ASL di Brescia: - partecipa con propri referenti, individuati dalla Regione, a gruppi di lavoro regionali: Commissione CCV Regionale, GAT ReNe (ambito nefrologico), GAT Reumatologia, Coordinamento Regionale Malattie Rare; - promuove l’applicazione delle indicazioni regionali circa i processi di sviluppo delle reti di patologia (ROL, REL, ReNe, Stroke, STEMI); - ha terminato con conseguimento degli obiettivi previsti, numerosi progetti dell’area delle malattie croniche autorizzati dalla Regione: Disease Management delle Malattie croniche, ONCO-HD (ambito oncologico), CCV-LO (ambito cardiocerebrovascolare), STEMI (ambito emergenze cardiologiche), Telestroke (ambito emergenze stroke), dote sanitaria (per diabete e ipertensione); - ha partecipato, per conto della Regione Lombardia, alla realizzazione del Progetto AGENAS (Agenzia Nazionale peri i Servizi Sanitari Regionali) “Significative esperienze di formazione sull’appropriatezza delle prescrizioni per i medici di medicina generale, orientate al buon uso delle risorse, con riferimento alle prestazioni di assistenza farmaceutica, specialistica nonché di diagnostica strumentale”, focalizzando in particolare l’attenzione sul diabete; - partecipa fattivamente allo sviluppo delle attività del Dipartimento Oncologico Bresciano (DIPO). I risultati positivi, di processo e di salute, generati da tale articolato sistema di governo mirato alle patologie croniche sono ampiamente esposti sul sito aziendale, nelle sezioni dedicate alle malattie croniche e ai PDTA. Nel 2013, con decreto ASL è stata effettuata la ricognizione dei PDTA già attivati (12), aggiornati nel corso dell’ultimo anno (7) e di nuova introduzione (1). Nel 2014 si prevede di introdurre i nuovi PDTA e aggiornare i PDTA già attivati per i quali se ne ravvisi l’opportunità, formalizzando l’esito della nuova ricognizione annuale con apposito decreto ASL. L’ASL di Brescia partecipa inoltre, per conto di Regione Lombardia, alla realizzazione dei Progetti “MATRICE” e “LUNA”, promossi da AGENAS in collaborazione inter-istituzionale con il Ministero della Salute: hanno l’obiettivo di progettare e sperimentare procedure informatizzate che consentano di confrontare, tra regioni diverse, il livello effettivo di attuazione dei PDTA, sia per malati cronici che per malati poliproblematici, sulla base della lettura integrata degli archivi informatizzati di utilizzo amministrativo gestionale già a disposizione di ASL e Regioni, sviluppando ed estendendo pertanto la metodologia della Banca Dati Assistito, già sviluppata proprio dall’ASL di Brescia. Nel 2014, verrà sviluppato ulteriormente il nuovo piano organizzativo della rete delle Cure Palliative, con prosecuzione delle iniziative formative volte a diffondere e condividere gli strumenti ed i modelli ideati e per garantire la tempestiva ed efficace terapia del dolore. In particolare si darà continuità alla realizzazione del progetto triennale avviato nel 2012 “Modello organizzativo sperimentale di cure palliative con servizi dedicati aggiuntivi nell'ASL di Brescia”: progettualità, supportata economicamente dalla Fondazione Berlucchi, che intende favorire il coinvolgimento e l’integrazione di tutte le attività di offerta nella tempestiva e congruente presa in carico del malato e della sua famiglia, processo sinergico ai nuovi orientamenti regionali formalizzati con DGR 4610 del 28.12.2012: MMG e MCA; Strutture ospedaliere di ricovero e cura; Unità Operative Ospedaliere di Cure Palliative e relative attività a proiezione territoriale (ospedalizzazione domiciliare, attività ambulatoriale); Hospice Socio-Sanitari; Enti accreditati ADI; RSA. Nel 2014 sono pertanto previste le seguenti azioni: - consolidamento dell’attività di coordinamento e integrazione del Dipartimento Interaziendale per le Cure Palliative dell’ASL di Brescia, attivato nel 2013; - prosecuzione delle iniziative di formazione mirata alle cure palliative rivolte a MMG/MCA, medici e infermieri delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, operatori delle cure domiciliari; 30 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 - consolidamento dell’attività del turno MCA orientato alle cure palliative, avviato nel 2013 presso la postazione di Brescia città a favore degli assistiti con necessità di cure palliative delle DGD Brescia Città e Hinterland; - avvio sperimentale del nuovo sistema informativo dedicato alle cure palliative, supportato da apposito applicativo informatico web; - prosecuzione delle attività di sostegno, attivate dal 2012, ai malati e famiglie e di supporto agli operatori da parte delle due psicologhe dedicate alle cure palliative. TUTELA E PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE Psichiatria La Regione Lombardia ha ritenuto di proseguire nel mantenimento e sviluppo dell’area dell’innovazione, mediante la realizzazione di Progetti, confermando le tematiche strategiche già inserite nella DGR 2633/2011. Al riguardo, proseguiranno, in alcuni casi con riformulazione, i Programmi Innovativi in Salute Mentale, alla luce delle positive esperienze fatte nell’anno 2013. Tali Programmi investono sia l’ambito preventivo o comunque del riconoscimento precoce di alcuni disturbi psichiatrici, sia quello più propriamente riabilitativo, quale l’inserimento lavorativo. Alcuni, inoltre, prevedono l’organizzazione di percorsi di cura, che sono sostenuti dall’integrazione delle risorse e di tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo strategico di favorire l’inclusione sociale dei pazienti. La sfida è rappresentata, infatti, dalla necessità di rinforzare gli interventi di prevenzione e di riabilitazione, finalizzati, in particolare questi ultimi, al mantenimento e/o reinserimento del soggetto nel proprio territorio, nell’ambito del quale è sempre più pressante l’esigenza della costituzione di una rete sanitaria e socio-sanitaria efficiente ed efficace. Nel rispetto degli indirizzi e delle risorse a disposizione saranno assicurati il proseguimento e potenziamento dell’esperienza della residenzialità leggera; sarà implementata sperimentalmente un’attività di valutazione della qualità delle prestazioni erogate, secondo le indicazioni regionali; si prevede la partecipazione all’istituendo Comitato Regionale di Coordinamento degli OCSM, al fine di individuare soluzioni omogenee sul territorio regionale; in sede di OCSM e OCNPIA, si incentiverà l’implementazione in tutte le AA.OO. di modelli di integrazione degli interventi in età adolescenziale e giovanile tra Psichiatria per adulti e servizi NPIA; si porrà attenzione alla costituzione di forme di collaborazione e integrazione tra i CPS e i SERT, per meglio fronteggiare i frequenti casi di comorbilità. Ospedali Psichiatri Giudiziari Proseguirà il monitoraggio delle dimissioni di pazienti lombardi residenti nell’ASL di Brescia dagli ex OPG, mediante la collaborazione con i DSM e con le Direzioni delle strutture psichiatriche giudiziarie. Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza In ambito neuropsichiatrico dell’infanzia e dell’adolescenza, si ritiene essenziale agire, in primis, in coerenza con alcuni bisogni individuati già nelle Linee di Indirizzo Regionali di cui alla DGR n. 8/6861 del 19.9.2010. In tal senso sarà prorogato il Progetto di Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per i disturbi di attenzione e iperattività, avendo come obiettivo prioritario la realizzazione di una Rete condivisa che coinvolga i 18 Centri di Riferimento Regionale. Altri progetti, sempre in ambito neuropsichiatrico, proseguiranno e completeranno quelli già avviati nel 2012, relativamente alla promozione dello sviluppo della vita di relazione in soggetti migranti e alla presa in carico e al trattamento di adolescenti con disagio sociale e disturbo psichiatrico inseriti in Comunità, con particolare riferimento ai minori con procedimento penale. Nell’area dell’emergenza-urgenza psichiatrica in età evolutiva, saranno individuate, in condivisione con le AA.OO., modalità per garantire risposte omogenee, assicurando l’appropriatezza dei percorsi assistenziali. 31 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 In tale ambito, si individueranno modalità per la costituzione, ai fini del ricovero in NPIA, di una rete di macroarea regionale. Attraverso una ristrutturazione del sistema della residenzialità e semiresidenzialità terapeutica, si porrà l’obiettivo della riduzione della mobilità passiva extraregionale. Sarà avviato un raccordo stabile tra UO NPIA, al fine di individuare, in attesa di specifiche indicazioni regionali, criteri per il contenimento dei tempi d’attesa tra primo contatto e primo accesso; tali criteri saranno improntati alla priorità e all’appropriatezza. Si prevede, fin d’ora, la partecipazione al Comitato Regionale di Coordinamento degli OCNPIA . 32 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE La rete delle Strutture Sanitarie del territorio bresciano è articolata e complessa. Per quanto concerne le Strutture di Ricovero e Cura, viene di seguito presentata la distribuzione delle diverse tipologie di posti letto di tutti gli enti erogatori a contratto a fine 2013. P O S T I LE T T O A C C R E D IT A T I A L 3 1- 12 - 2 0 13 A C UT I R IA B ILIT A Z IO N E T OT O R D IN A R I A C UT I + T O T A LE R IA B T OT DH +D S O R D IN A R I DH/DS T O T A LE O R D IN A R I DH 2078 91 2169 93 0 93 2171 91 2262 A .O. M ELLINO M ELLINI 377 22 399 10 0 10* 387 22 409 A .O. DESENZA NO DEL GA RDA 747 52 799 36 1 37 783 53 836 3202 16 5 3367 13 9 1 14 0 3341 16 6 3507 OSP EDA LE S.ORSOLA ** 114 7 121 53 0 53 167 7 17 4 CA SA DI CURA P OLIA M B ULA NZA 455 34 489 40 0 40 495 34 529 CA SA DI CURA S.CA M ILLO 87 9 96 41 1 42 128 10 13 8 ISTITUTO CLINICO S.A NNA 211 27 238 44 4 48 255 31 286 ISTITUTO CLINICO CITTA ' DI B RESCIA 225 15 240 74 1 75 299 16 3 15 ISTITUTO CLINICO SA N ROCCO 125 14 139 44 0 44 169 14 18 3 CA SA DI CURA DOM US SA LUTIS 29 1 30 161 4 165 190 5 19 5 FOND.RICHIEDEI - Centro M edico Richiedei 15 0 15 15 0 15 30 0 30 RESIDENZA A NNI A ZZURRI 0 0 0 38 0 38 38 0 38 DOM INA TO LEONENSE SA NITA ' 0 0 0 50 0 50 50 0 50 FOND. DON GNOCCHI - Centro Riab. E.Spalenza 0 0 0 120 0 120 120 0 12 0 CA SA DI CURA P RIVA TA VILLA GEM M A 10 0 10 65 0 65 75 0 75 CA SA DI CURA VILLA B A RB A RA NO 8 0 8 58 0 58 66 0 66 FOND.M A UGERI - Centro M edico Lumezzane 0 0 0 149 0 149 149 0 14 9 I.R.C.C.S. CENTRO SA N GIOVA NNI DI DIO FB F 0 0 0 60 0 60 60 0 60 T O T A LE P O S T I LE T T O A C C R . S T R . P R IV . 12 7 9 10 7 13 8 6 10 12 10 10 2 2 2291 117 2408 T O T A LE P O S T I LE T T O A C C R E D IT A T I 4481 272 4753 115 1 11 116 2 5632 283 5 9 15 A Z IE N D A A .O. SP EDA LI CIVILI DI B RESCIA T O T A LE P O S T I LE T T O A C C R . S T R . P UB B . T O T A LE *Temporaneamente sospesi **Temporaneamente sospesi in fase di trasferimento a Casa di Cura Poliambulanza Tali Strutture, oltre alle attività di ricovero, erogano anche prestazioni ambulatoriali. Rispetto al quadro dell’anno precedente, il numero totale di Posti letto si è ridotto di 26 (passaggio da 5.941 posti letto a 5.915) a seguito delle seguenti modifiche intervenute nel corso del 2013: aumento 18 Posti Letto ordinari presso la Fondazione Poliambulanza per trasferimento dall’Ospedale S.Orsola; riduzione di 10 Posti Letto ordinari presso l’AO Mellino Mellini per trasformazione verso altrettanti Posti Tecnici di attività subacuta; riduzione di 9 Posti Letto ordinari presso l’AO Civili di Brescia a seguito della riorganizzazione delle UO di Medicina Generale; riduzione di 1 Posto Letto ordinario e 1 Posto letto Day Surgery presso l’AO di Desenzano per trasformazione verso 1 MAC e 1 BIC; riduzione di 5 Posti Letto DH presso la Fondazione Maugeri per trasformazione in 5 MAC. 33 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La rete sanitaria bresciana si avvale anche seguenti strutture ambulatoriali, accreditate e a contratto al 31 dicembre 2013: 6 Servizi di Medicina di Laboratorio (2 strutture in meno rispetto al 31.12.2012, per riclassificazione di 2 SMeL a punti prelievo); 8 Poliambulatori Accreditati; 7 Centri di Medicina Sportiva; 3 Stabilimenti Termali. Secondo le nuove indicazioni regionali, pur dando continuità alle modalità operative già consolidate, l’attività di programmazione, acquisto e controllo delle Strutture Sanitarie si pone come obiettivi principali: 1. la sottoscrizione dei contratti con gli erogatori sanitari nel rispetto dei tempi e delle nuove modalità, che prevedono la modulazione negoziata di parte delle risorse in relazione a: epidemiologia del territorio di riferimento, contenimento dei tempi di attesa, appropriatezza prescrittiva, esiti delle attività di controllo, possibilità di messa a contratto di nuovi enti solo accreditati; 2. definizione e completa attuazione del Piano Annuale Controlli; 3. definizione del Piano per il Governo dei Tempi di Attesa; 4. attuazione del riordino della rete di offerta sanitaria, specificamente per: attività di riabilitazione, cure subacute, cure palliative e terapia del dolore, punti nascita, alte specialità, attività trasfusionale, attività di trapianto di organi, tessuti e cellule. LA NEGOZIAZIONE Al fine comunque di promuovere il processo di miglioramento di criticità locali, riferibili a peculiari contesti territoriali, ad aree di attività con tempi di attesa oltre i limiti, a singole problematiche di talune strutture/UO, si prevede di attivare il seguente percorso di negoziazione con gli erogatori sanitari per il corrente esercizio: attivazione di due distinti percorsi procedurali per erogatori a contratto e, limitatamente alla specialistica, per accreditati non a contratto, con individuazione di distinti indicatori/aree di miglioramento; possibilità di negoziare la riduzione del budget riservato alle attività di Ricovero e Cura con trasferimento di equivalenti risorse alla Assistenza Specialistica Ambulatoriale, correlato a specifici percorsi di riorientamento dell’attività/offerta/qualità; comunicazione del percorso procedurale a tutti gli erogatori attivi del territorio di competenza mediante informativa agli Erogatori Sanitari ASL, con precisazione delle aree di miglioramento oggetto di negoziazione e richiesta di manifestare le proprie proposte, pubblicazione di bando, a seguito di adozione di decreto ASL, aperto agli erogatori accreditati non a contratto, con precisazione delle aree di attività individuate e richiesta di manifestare la propria disponibilità e per quali/quante attività; definizione da parte dell’ASL della base negoziale tenendo conto dei seguenti criteri: eventuali proposte formulate da ciascun Erogatore; andamento del regime di erogazione nel triennio 20112013 e, in particolare dei 108 DRG a rischio di inappropriatezza; criticità epidemiologiche; offerta territoriale e accessibilità alle prestazioni; tempi di attesa; appropriatezza prescrittiva; capacità di risposta nei confronti di specifiche categorie fragili; risultati dei controlli e della customer satisfaction. IL PIANO DEI CONTROLLI DELLE ATTIVITA’ SANITARIE Vengono esposte in sintesi, per le diverse tipologie di verifica e controllo, le azioni previste ed analiticamente precisate nel Piano Controlli Annuale, approvato con apposito decreto DG n. 45 del 30.01.2014 e trasmesso alla Direzione Generale Salute entro il 31/01/2014. Accreditamento Le “Regole 2014” introducono importanti elementi innovativi in merito al riordino della rete di offerta sanitaria, sia per quanto riguarda l’erogazione di prestazioni di ricovero e cura che ambulatoriali, con la creazione di percorsi specifici, che Regione Lombardia andrà ad indicare, da attuare con la collaborazione delle strutture sanitarie di competenza, ponendo al centro del percorso il paziente. 34 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Per i Centri Trasfusionali, è prevista la riorganizzazione/centralizzazione delle Attività Trasfusionali, che comporterà una attività di verifica da parte di personale con specifica formazione e presente nell’elenco nazionale dei “Valutatori del Sistema Sangue”. Per la Rete delle Alte Specialità si procederà alla variazione degli assetti accreditati delle strutture interessate dall’azione di riordino/riallocazione dei posti letto in altre Unità Operative già accreditate ed a contratto. Il riordino coinvolgerà anche le aree: Riabilitazione, Punti Nascita e Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), Cure Palliative e Centri di Terapia del Dolore, Stroke Unit, Medicina di Laboratorio, Trapianto di organi, tessuti e cellule. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza 2014 si procederà anche secondo le modalità di coordinamento e integrazione interdipartimentale definite da specifico gruppo di lavoro aziendale tras Dipartimento PAC e Dipartimento Prevenzione Medico. Va altresì precisato che, in questa fase di riordino del sistema socio sanitario regionale, la Regione Lombardia ha sospeso per il 2014 tutti gli accreditamenti di nuove Unità Operative e di nuove strutture lasciando, comunque, la possibilità di trasferire attività già accreditate e la trasformazione delle UO di ricovero e branche ambulatoriali in strutture già accreditate e a contratto. Attività pianificate nei confronti delle Strutture di Ricovero e Cura: conclusione dell’iter di accreditamento in corso delle 2 istanze depositate all'ASL entro il 31/12/2013; gestione del 100% delle istanze di autorizzazione all'esercizio relative alle strutture sanitarie; gestione del 100% delle istanze di trasferimento di attività già accreditate e di quelle inerenti la trasformazione di Unità Operative di ricovero e di branche ambulatoriali in strutture già accreditate e a contratto; gestione di istanze, presentate dalle Aziende Ospedaliere, relative a progetti strategici finanziati e già approvati con specifici provvedimenti regionali che comporteranno l’attivazione di ampliamenti e ristrutturazioni con le relative modifiche di assetto; verifica, attraverso l’acquisizione delle “Autocertificazioni Annuali”, del mantenimento dei requisiti minimi autorizzativi relativi alle strutture previste dall’articolo 18 della DGR n. VII/3312/2001; verifica, attraverso l’acquisizione delle “Autocertificazioni quadrimestrali”, del mantenimento dei requisiti organizzativi specifici, indicati dal Decreto Regione Lombardia n. 2877/2001; monitoraggio al 31/12/2013 dei “Requisiti Tecnologici e Strutturali delle strutture sanitarie di diritto pubblico e privato” che hanno ottenuto il Decreto di dilazione ai sensi della DGR IX/898/2010; acquisizione dell'estratto della relazione annuale dell’Organismo di Vigilanza di cui al Decreto Legislativo 231/2001, per le strutture di ricovero e cura previste dall'Allegato 1 alla DGR X/4606/2012-punto 1. Attività pianificate nei confronti delle attività di Medicina di Laboratorio e Servizi Trasfusionali: verifica, secondo quanto esplicitato nella D.G.R. IX/2633/2011-allegato 11, dell’esecuzione in sede almeno il 25% del numero delle prestazioni erogate per conto del SSR; condivisione con la Direzione Generale Salute di proposte e progetti di riordino dei Servizi di Medicina di Laboratorio (S.Me.L.), con l’attuazione delle modifiche di assetto conseguenti; attuazione della riorganizzazione - prevista dall’Accordo tra il Governo, le Regioni, e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 16/10/2010, recepito con D.G.R. IX/3465/2012 - dei Servizi Trasfusionali da effettuare entro aprile 2014: ricognizione di tutte le Unità di Raccolta presenti sul territorio ed afferenti alle diverse organizzazioni e della documentazione agli atti ai fini della verifica dei nuovi requisiti necessari al funzionamento; organizzazione di un incontro con i Responsabili dei Servizi di Medicina Trasfusionale e delle Associazioni che gestiscono le unità di raccolta sangue, per la definizione della rete trasfusionale e dei criteri di verifica; predisposizione di piano di lavoro con programmazione delle verifiche necessarie alla certificazione dei requisiti oggetto dell’attività trasfusionale. 35 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Attività pianificate nei confronti dei Servizi di Medicina dello Sport: prosecuzione dei controlli, in continuità con l’attività di verifica dell’anno precedente, a carico degli Erogatori di prestazioni di Medicina dello Sport. Prestazioni di Ricovero e Cura La pianificazione prevede: − almeno il 14% degli episodi di ricovero e cura erogati nell’anno, calcolato sulla produzione 2013: o una quota, fino a 3 punti percentuali, riferibile ad attività di Autocontrollo della qualità della documentazione clinica, a cura dei soggetti erogatori e con specifica verifica dell’ASL anche in loco; o una quota fino a 4 punti percentuali, riferibile ad attività di Autocontrollo di congruenza ed appropriatezza generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero, a cura dei soggetti erogatori e con specifica verifica dell’ASL anche in loco; o per i restanti 7 punti percentuali, la selezione di tipo mirato della casistica, nei termini di congruenza di codifica ed appropriatezza generica (o organizzativa). Prestazioni di Specialistica Ambulatoriale La pianificazione prevede: − il controllo di almeno il 3,5% della produzione delle Strutture, calcolato sulla produzione 2013, privilegiando la modalità di tipo statistico formale; − almeno un controllo in loco per ciascuna Struttura Erogatrice; − l’estrazione della casistica in modalità mirata; sono, inoltre, previsti controlli di tipo casuale in particolare nel caso in cui non emergano situazioni di criticità da valutare in modo mirato; − la revisione e condivisione tra Erogatori e MMG/PDF del documento “Indicazioni procedurali attività di controllo prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica strumentale” dell’ASL di Brescia; − la presentazione agli Erogatori delle criticità oggetto di controllo e delle modalità di effettuazione delle verifiche; − la collaborazione per le specifiche attività con le altre articolazioni aziendali nell’ambito di problematiche trasversali. IL PIANO DI GOVERNO DEI TEMPI DI ATTESA Obiettivo prioritario del governo delle liste di attesa è quello di promuovere la capacità del sistema di intercettare il reale bisogno di salute, di ridurre l’inappropriatezza e di rendere compatibile la domanda con la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza nei limiti delle risorse disponibili e della capacità di offerta delle prestazioni del sistema. In particolare, sono stati avviati appositi progetti, per il periodo settembre-dicembre 2013, con i soggetti erogatori accreditati. L’attività specialistica integrativa è stata finalizzata all’erogazione delle prestazioni per le quali si siano evidenziate criticità in termini di accessibilità anche in considerazione dell’ubicazione territoriale della Struttura erogatrice e, in generale, per raggiungere o mantenere l’obiettivo prioritario del contenimento dei tempi di attesa. La strategia di programmazione 2014 dell’ASL di Brescia è caratterizzata da: governo della domanda, razionalizzazione dell’offerta, monitoraggio e valutazione del sistema, coordinamento, comunicazione ed informazione. In particolare si prevede: − il controllo della corretta gestione delle agende e dei registri di prenotazione; − la verifica della accessibilità/diffusione e dell’aggiornamento dei tempi di attesa relativi; − effettuazione delle 12 rilevazioni dei tempi di attesa prevista dal calendario regionale; − modulazione delle risorse contrattualizzate in relazione al contenimento dei tempi di attesa; − verifica dell’utilizzo della “classe di priorità” secondo la codifica prevista dalla DGR n. IX/1775/2011; − analisi dei tempi di attesa anche attraverso il flusso 28/SAN. LA CUSTOMER SATISFACTION Al fine di costruire un sistema di “ascolto della qualità percepita” nell’ottica della valorizzazione del vissuto e della partecipazione del cittadino, il sistema è orientato all’utilizzo integrato dei dati customer satisfaction e delle segnalazioni. 36 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Le procedure di raccolta, elaborazione ed invio dei questionari avverranno secondo le modalità indicate nel Decreto Direzione Generale Sanità n. 282/2009. IL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO SANITARI Con la DGR X/499 del 2013 la Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato di Regione Lombardia ha disposto la conclusione al 31/07/2013 della fase sperimentale nell'ambito delle politiche del welfare e l'avvio dal 1/08/2013 al 31/01/2014 della fase di realizzazione delle azioni migliorative e la ridefinizione dei budget di progetto dei medesimi Enti. La DGR X/1185 del 2013 prevede l'integrazione di alcune delle attività di cui alla DGR X/499 del 2013, con le misure previste dalla DGR X/856 del 2013, in un'ottica di continuità degli interventi per quanto riguarda l'area della "residenzialità leggera", tramite interventi e prestazioni rivolti a persone che presentano condizioni di fragilità che necessitano di una soluzione abitativa con caratteristiche di protezione sociosanitaria, con remunerazione tramite voucher. Per quanto riguarda l'area delle "nuove forme di abuso-dipendenza" l'ASL realizzerà un Piano di intervento territoriale sul gioco d'azzardo patologico d'intesa con la Conferenza dei Sindaci. Le azioni rivolte al giocatore in termini di presa in carico e di attivazione di reti territoriali tra servizi già attuate nell'ambito dei progetti sperimentali verranno poste in capo ai SERT ed agli SMI. In attesa dei provvedimenti che definiranno modalità e criteri di sistematizzazione, gli Enti Gestori potranno continuare l'attività attraverso rifinanziamenti regionali. PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIO SANITARI E SOCIALI A seguito dell’approvazione dei Piani di Zona 2012-2014 e della conseguente sottoscrizione degli Accordi di Programma, negli anni 2012/2013, sono stati intensificati i rapporti con i Responsabili degli Uffici di Piano al fine di potenziare le azioni di integrazione a livello territoriale. In ogni Ambito Territoriale sono state realizzate azioni specifiche, in particolare: - incontri periodici con i Responsabili degli Uffici di Piano per la definizione di protocolli, progetti e azioni per tutti gli Ambiti Territoriali; - monitoraggio dell’attività dei CeAD per la redazione di un protocollo ASL/Ambito, finalizzato a potenziare le forme di collaborazione per una gestione integrata e coordinata degli interventi a sostegno della domiciliarità; - realizzazione di un piano di intervento per le persone in esecuzione penale (L. 8/2005); - sottoscrizione di protocolli per le diverse aree (es. protocollo “Donne vittime di violenza”). Per l’anno 2014 si prevede di consolidare e sviluppare ulteriormente l’azione di governo svolta sino ad ora secondo i principi di prossimità, presa in carico e valutazione multidimensionale del bisogno e continuità assistenziale, enucleati nella D.G.R. X/1185 del 20.12.2013. In particolare: 1) la piena operatività della Cabina di regia prevista tra ASL e Ambiti per la definizione delle azioni di integrazione socio-sanitaria da sviluppare a livello territoriale e per il monitoraggio dei processi di valutazione integrata; 2) l’implementazione dei processi di valutazione multidimensionale del bisogno, con particolare riferimento alle persone non autosufficienti ai sensi della DGR 740/2013; 3) la predisposizione di strumenti specifici di lavoro (PAI integrato) a disposizione degli operatori dell’ASL e degli Ambiti; 4) l’applicazione delle Linee Guida locali per la protezione giuridica. RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE SOCIO-SANITARIA: SPECIFICITÀ ED INNOVAZIONE Il 2013 si è caratterizzato per una serie di innovazioni introdotte dalla Regione Lombardia inerenti l'area socio sanitaria, finalizzate ad orientare ed equilibrare domanda ed offerta, anche alla luce dell'emergere di nuovi bisogni. L'area della fragilità infatti non solo si sta ampliando per dimensione, ma anche per varietà e tipologia di situazioni complesse che richiedono flessibilità nelle risposte. 37 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Per alcune aree di lavoro, quali le cure domiciliari, il 2013 è di fatto divenuto l'anno della messa a regime di nuove regole introdotte e testate nella fase di sperimentazione attuata negli anni 2011/2012. In particolare, ha avuto ulteriore impulso la valutazione multidimensionale, garantita da sempre nell'ASL dalle équipe distrettuali UCAM (Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale) ed a seguito della sperimentazione, attuata con strumenti omogenei regionali. Compete alle UCAM definire il bisogno ed autorizzare il profilo assistenziale ADI; sono entrati in vigore su tutto il territorio regionale i nuovi profili, due prestazionali e quattro assistenziali, a cui si aggiunge quello Cure Palliative; si è notevolmente modificato ed ampliato il panorama degli Enti erogatori ADI, alla luce delle nuove regole di accreditamento. Attualmente sono n. 29 gli Enti erogatori, fra cui l'ASL di Brescia, che continua ad erogare l’assistenza domiciliare in n. 7 Distretti ed esercita il ruolo di governo, indirizzo e controllo in tutto il territorio. Per quanto riguarda la residenzialità per anziani e disabili sono stati introdotti criteri e regole orientati a rendere più flessibile ed articolato il sistema di risposte alla persone in condizioni di fragilità, fra cui rientra la sperimentazione delle Comunità Residenziali nell'ambito della residenzialità leggera. Per quanto riguarda l’area della disabilità ha avuto particolare sviluppo il settore dedicato ai disturbi pervasivi dello sviluppo (Autismo), sia per quanto riguarda il potenziamento di servizi dedicati, sia con riferimento alla funzione di Case Management; la protezione giuridica ha avuto un ulteriore impulso a seguito della delibera regionale di approvazione delle linee di indirizzo, si è incrementato così il rapporto con i soggetti del territorio al fine di condividere obiettivi e modalità operative comuni. Di seguito vengono sintetizzati alcuni particolari interventi attuati nel 2013 e le prospettive di sviluppo nel 2014 1. nell'area delle cure domiciliari sono state investite energie sia nella programmazione che nella definizione di strategie di intervento, nell'operatività distrettuale e verso gli Enti Erogatori del territorio. Sono stati rivisti modelli organizzativi, regole, strumenti operativi, territorializzazione degli erogatori, ruoli ed attività. Con il Dipartimento Cure Palliative si è dato avvio a forme integrate di lavoro, con il coinvolgimento degli Enti Erogatori ADI Cure Palliative, al fine di utilizzare al meglio l'intera rete disponibile sia sanitaria che socio-sanitaria; 2. si è conclusa l'elaborazione dei due PDTA in ambito riabilitativo, uno inerente gli anziani con necessità di riabilitazione, l'altro per pazienti con esiti da gravi cerebrolesioni acquisite, con particolare attenzione al collegamento della rete riabilitativa con quella territoriale e con quella domiciliare; 3. a seguito della DGR X/740/2013 è stato necessario rivedere criteri e strumenti per l'erogazione dei contributi ai caregiver per malati con gravi disabilità. In tale ambito rientrano, oltre ai malati di SLA ed alle persone in stato vegetativo, anche persone con gravissime disabilità di altra tipologia in dipendenza vitale 24 ore. Sono state elaborate le procedure operative e la modulistica a supporto della valutazione multidimensionale integrata con i Comuni e per la stesura di un Progetto Individuale di Assistenza (PAI), finalizzati alla presa in carico globale ed all'assegnazione di contributi; 4. è stato inoltre avviato un Tavolo tecnico, composto da rappresentanti dell’ASL, associazioni dei pazienti, MMG, Strutture Sanitarie e Socio–sanitarie, finalizzato a definire un percorso dedicato alla gestione integrata dei pazienti affetti da SLA ed altre malattie del motoneurone, al fine di allineare gli interventi specialistici con i servizi assistenziali; 5. l’impegno dell’ASL a favore dei pazienti affetti da varie forme di demenza, ha trovato realizzazione operativa nel proseguimento del progetto FNA, con interventi psico-educativi domiciliari a supporto del caregiver, pianificati dagli psicologi consulenti ASL ed attuati dagli Enti erogatori ADI. La DGR X/856/2013 sottolinea la necessità di garantire interventi a favore di questa complessa e numerosa tipologia di pazienti, grazie all’avvio dei servizi nell’ambito delle RSA/RSD aperte, sia presso il domicilio sia in struttura. È in elaborazione un piano locale per l’avvio ed il pieno sviluppo di tale progetto; 6. all’interno degli obiettivi di interesse regionale sono state avviate le due azioni innovative: 38 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 evoluzione del Centro Territoriale Malattie Rare e alle gravi disabilità in età evolutiva; empowerment delle famiglie con anziani non autosufficienti a carico. Le attività previste per il proseguimento dei progetti sono state condivise con tutti gli Enti Erogatori ADI accreditati, al fine di uniformare le modalità di gestione della presa in carico domiciliare, sia per quanto riguarda il coinvolgimento del caregiver nel progetto assistenziale sia per pazienti in età pediatrica; 7. nell'area disabilità, a sostegno dell'autismo, è stata avviata una cabina di regia che ha avuto un ruolo fondamentale nel sostenere le iniziative innovative in questa area di lavoro. È stato elaborato un progetto specifico per il potenziamento della funzione di Case Management con il coinvolgimento di tre Cooperative, che permetterà di integrare nel 2014 l’attività già garantita dalle équipe ASL; 8. nell'area Materno Infantile è stato attivato un Tavolo di Lavoro dedicato alla gestione integrata della maternità fragile, che ha permesso un interessante confronto tra vari attori del sistema che rivestono un ruolo significativo nel riconoscimento precoce di situazioni critiche, al fine di garantire una presa in carico precoce per lo sviluppo di potenzialità positive nel rapporto genitoriale. Fra gli interlocutori, accanto alle articolazioni ASL, si citano i Punti Nascita, i PLS, i MMG, i rappresentanti dei Consultori Familiari e degli Ambiti Territoriali, la Psichiatria e l’Università di Brescia - Psicologia Generale. LE AREE DI SVILUPPO NEL 2014 Nel corso dell'anno 2014 le aree di maggior sviluppo riguarderanno: il progetto RSA/RSD aperte e la residenzialità leggera: saranno definiti criteri e regole per la partecipazione degli Enti interessati alla realizzazione di progetti orientati a fornire risposte flessibili ai bisogni sia a domicilio sia presso la struttura, per singole situazioni proposte a seguito di valutazione UCAM/CEAD (Comune). In particolare si vuole garantire un approccio qualificato ai pazienti, e il sollievo ai loro familiari e caregiver. Anche in questo caso il Progetto Assistenziale Individuale (PAI) sarà elaborato per tutte le situazioni per la quali viene proposto di attivare un intervento di questa tipologia; in considerazione di nuovi strumenti valutativi da utilizzarsi nell'ambito delle cure domiciliari, sono pianificate iniziative formative affinché le UCAM acquisiscano competenza nell'utilizzo del sistema VAOR, definendo modalità e tempi per la messa a regime del nuovo modello; la riorganizzazione del servizio consultoriale, orientata ad accogliere e dare risposte a nuove tipologie di bisogni emergenti, determinati anche dalla crisi economica che ha colpito le famiglie, in particolare lo sviluppo di importanti forme di conflittualità, oltre che di povertà e le situazioni di violenza nei confronti delle donne. Proseguirà anche il lavoro inerente la gestione integrata della maternità fragile, con l’elaborazione del documento finale e le prime iniziative di diffusione ed attuazione; l'assegnazione diretta di contributi a varia tipologia di utenza, che ha avuto di recente un incremento non solo in termini di dimensione. La gestione di quest'area, particolarmente delicata, richiede un’ulteriore organizzazione di regole, strumenti, percorsi affinché nel territorio dell’ASL di Brescia venga garantita trasparenza, omogeneità di comportamenti e tempestività di risposta. Le varie tipologie di contributi sono: per l'area materno infantile Nasko, Cresco, SOStengo: per l'area delle fragilità riguardano pazienti con gravissime disabilità di varie tipologia, oltre che malati di SLA e in stato vegetativo. Si aggiungono inoltre i contributi previsti dalla Legge Regionale 23/99 per l’area Disabilità e Materno Infantile. LA DIMENSIONE DELLA RETE SOCIO SANITARIA La rete dei servizi a supporto della famiglia nell’area materno infantile. Nel 2013 si è incrementata la ricca e significativa rete di Consultori Familiari con l’accreditamento del Consultorio pubblico di Roncadelle. Complessivamente, sono n. 31 i Consultori Familiari accreditati a contratto, di cui n. 15 pubblici, gestiti dall’ASL, e n. 16 privati. Le persone che, nel 2012, hanno fruito di questo servizio sono state n. 40.232. 39 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Gestione ASL Consultori Familiari Pubblici e Privati accreditati Sedi principali 15 Gestione Privata Sedi distaccate 6 Sedi principali 16 Sedi distaccate 4 Totale Sedi Sedi principali 31 Sedi distaccate 10 L'obiettivo è orientato alla costruzione di modelli organizzativi per la trasformazione dei Consultori Familiari in Centri per la Famiglia, incrementando l'integrazione delle competenze fra gli operatori, ampliando percorsi di prevenzione alla genitorialità e sostenendo la presa in carico delle donne vittima di violenza. La fase di riprogettazione per favorire la trasformazione in Centri per la Famiglia, verrà attuata tramite le seguenti azioni prioritarie: definizione di rapporti di collaborazione e di strumenti di comunicazione tra gli Enti interessati per l'individuazione e la presa in carico della maternità fragile attraverso interventi di sostegno delle competenze genitoriali; adozione della cartella unica per ogni utente consultoriale, intesa come fascicolo utente, e la revisione della modulistica in uso, al fine di favorire progetti di interventi integrati all'interno dell'équipe consultoriale; consolidamento delle metodologie e prassi operative per la collaborazione con i Pronto Soccorso delle Aziende Ospedaliere e per la presa in carico delle donne vittima di violenza, costruendo sinergie anche con le Associazioni del territorio impegnate in questo settore. La rete a supporto delle disabilità La rete dell'area disabilità è rimasta invariata, sia per numero di strutture accreditate che per posti contrattualizzati. Non è stato possibile mettere a contratto le due CSS già accreditate negli anni precedenti, che hanno, tuttavia, accolto ospiti ed attivato progetti di sollievo. Si conferma, anche per l'anno 2013, l’elevata saturazione e la lista di attesa, oltre al numero di utenti inseriti in strutture fuori ASL. Numero e Tipologia Struttura Posti autorizzati Posti accreditati Pazienti (dicembre 2013) Persone in Lista d’Attesa (a dicembre 2013) Persone Bresciane Inserite Fuori ASL 6 RSD 21 CSS 29 CDD 386 203 745 384 202 740 383 196 664 133 80 7 159 10 6 N. 4 STRUTTURE RIABILITATIVE SPECIALISTICA AREA GENERALE E GERIATRICA MANTENIMENTO Ricovero Ordinario Ricovero Ordinario DH Diurno Continuo Prestazioni Ambulatoriali Prestazioni Domiciliari Stabilizzazione 30 117 2 10 43.853 7.000 20 Alla luce di un bisogno sempre più emergente di attivare percorsi assistenziali integrati con l’obiettivo di garantire l’appropriatezza delle cure e la semplificazione dell’accesso per le famiglie, si individuano le seguenti azioni prioritarie per il 2014: costituzione cabina di regia per gli interventi rivolti a minori ed adulti con disturbi dello spettro autistico; definizione modalità di collaborazione con NPIA e Psichiatria nella valutazione di persone disabili con situazioni cliniche complesse; realizzazione iniziative formative rivolte, in particolare, agli operatori dell’Azienda per accompagnarli nei processi di cambiamento. 40 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La rete a supporto degli anziani e dei malati con bisogni assistenziali complessi Nel corso del 2013 vi è stato un incremento del numero dei CDI passati da n.52 a n. 53, con un conseguente aumento dei posti autorizzati (da n. 1.016 a n. 1.036) e dei posti accreditati (da n. 979 a n. 1.011), mentre il numero dei posti a contratto è rimasto invariato. Gli ospiti accolti nel corso dei primi tre trimestri del 2013 sono stati n. 1.098 grazie ai fondi del Progetto FNA. È stato inoltre attivato un progetto di CD night cui hanno partecipato n. 23 CDI che hanno ospitato n. 123 utenti nell’ambito del progetto "Incremento dell'assistenza tutelare e/o educativa nell'ASL di Brescia" per un totale di n. 3.721 notti. N. CDI Posti autorizzati Posti accreditati Posti a contratto 53 autorizzati e accreditati di cui 50 contrattati 1.036 1.011 917 Nonostante le RSA siano passate da n. 88 a n. 85 a seguito della fusione di alcuni Enti, nell’anno 2013 si è evidenziato un incremento dei posti letto autorizzati (da n. 6.511 a n. 6.545) e dei posti letto accreditati (da n. 6.197 a n. 6.215); mentre i posti letto a contratto non sono variati rispetto all’anno precedente, mantenendo il significativo divario fra quelli accreditati e quelli remunerati (n. 97). Si precisa inoltre che n. 20 p.l. sono momentaneamente disattivati e utilizzati nell’ambito di sperimentazioni politiche Welfare di cui alla DGR X/499/2013. In totale gli ospiti accolti nel corso dei primi tre trimestri del 2013 sono stati n. 6.582. N. RSA Posti letto autorizzati Posti letto accreditati Posti letto a contratto Posti di sollievo 85 autorizzate di cui 84 accreditate contrattate 6.545 6.215 6.118 * 289 * comprensivo 20 p.l. momentaneamente disattivati Si è consolidato il sistema della rete delle Cure Domiciliari ADI: è stato registrato un continuo incremento del numero degli Enti Erogatori, che al 31.12.2013, risultano essere n. 29 rispetto ai n. 21 del 2012, di cui n. 16 sono accreditati anche per l’ADI Cure Palliative. Fra questi l’ASL di Brescia mantiene l’attività erogativa in 7 Distretti. Per l’anno 2014 nell’area cure domiciliari si prevedono i seguenti principali obiettivi di lavoro: la gestione dei progetti innovativi previsti dalle DGR X/740 del 2013 e X/856 del 2013 con il potenziamento dell’attività valutativa integrata con i Comuni aventi anche la finalità di autorizzare l’avvio dei vari progetti; introduzione della nuova scala di Valutazione VAOR; attivazione di un Tavolo tecnico finalizzato alla ridefinizione e rafforzamento dei ruoli degli operatori all’interno delle UCAM. NEGOZIAZIONE: RISORSE E CONTRATTO I contratti definitivi 2013 sottoscritti con gli Enti Gestori sono prorogati a tutto il 31/01/2014, con un budget provvisorio pari a un dodicesimo del budget definitivo 2013. Nel rispetto delle regole di sistema l’ASL entro il 31/01/2014 procederà alla sottoscrizione con gli Enti Gestori del contratto per l’anno 2014, definendo un budget provvisorio per il primo trimestre 2014, pari ai tre dodicesimi del budget definitivo 2013, ivi compreso il valore di un dodicesimo sopra citato; entro il 31/03/2014 verranno negoziati e sottoscritti i budget definitivi a valere per l’intero anno (comprensivo del volume assegnato a titolo di budget provvisorio); entro il termine massimo del 30/11/2014 dovrà essere effettuata l’eventuale rimodulazione del budget. È prorogato sino al 31/01/2014 anche il contratto relativo all’ADI. Entro tale data, l’ASL procederà alla sottoscrizione, con i soggetti gestori di ADI, del contratto annuale. 41 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Sono ammessi alla contrattualizzazione i posti di RSD, CSS, CDD, e HOSPICE già accreditati o in relazione ai quali sia stata presentata domanda di accreditamento entro la data di adozione della delibera n. X/1185 del 20/12/2013, a condizione che si concluda positivamente la relativa verifica. Per tutte le tipologie di UDO, è ammessa altresì la messa a contratto di posti in caso di realizzazione di nuove strutture o ampliamento di strutture esistenti a seguito di erogazione di appositi finanziamenti pubblici statali o regionali espressamente finalizzati allo sviluppo della rete socio-sanitaria. PIANO DEI CONTROLLI DEI SERVIZI SOCIO SANITARI Si espongono, in sintesi le azioni di controllo dei servizi in argomento che saranno analiticamente precisate nel Piano dei Controlli annuali formalizzato con Decreto e trasmesso alla Direzione Regionale Famiglia entro il 31.01.2014. Nel corso del 2014, le strutture socio-sanitarie continueranno ad autocertificare il mantenimento degli standard di personale nonché tutti gli altri requisiti di esercizio e accreditamento mediante l’assolvimento del debito informativo previsto. L’ équipe dedicata ai controlli provvederà ad effettuare le seguenti attività: verifica connessa alla presentazione di SCIA e domande di accreditamento, con il 100% dei controlli dei requisiti soggettivi mediante richiesta alle amministrazioni certificanti, degli stati/fatti/qualità oggetto di autocertificazione. Sarà garantito il completamento dell’istruttoria di verifica entro i termini di cui all’allegato A della DGR 3540/2012; per il 2014 la DGR X/1185 del 2013 prevede la sospensione dei nuovi accreditamenti in ambito socio sanitario ad eccezione di alcune fattispecie previste dalla DGR stessa; vigilanza e controllo del rimanente 50% delle unità d’offerta non verificata nel 2013 (in esercizio alla data del 01/01/2014); nell’ambito delle strutture individuate, si garantirà il controllo di appropriatezza sul 15% dei FaSAS per tutte le UdO socio-sanitarie ad eccezione delle prestazioni erogate dalle Strutture di Riabilitazione e ADI per le quali è previsto dalla DGR X/1185 del 2013 il controllo del 10% dei FaSAS. Per tutte le unità d’offerta pubbliche (Consultori Pubblici, Ser.T. e ADI), a gestione diretta ASL, le verifiche di vigilanza e appropriatezza verranno effettuate in modo incrociato tra Asl viciniore. La vigilanza sulle Unità d’offerta sociali continuerà ad essere garantita dalle équipe distrettuali, privilegiando le strutture per minori e per la prima infanzia. Continuerà ad essere garantito, a cura della équipe preposta, l’esercizio della vigilanza e del controllo ex-artt. 23 e 25 Cod. Civ. sulle persone giuridiche di diritto privato, prevedendo il controllo delle autocertificazioni di tutte le fondazioni e visita ispettiva su campione mirato. PREVENZIONE E CURA DELLE DIPENDENZE Per quanto riguarda le attività programmate dal Dipartimento per il 2013 si segnalano, nell’area del trattamento: conclusione della sperimentazione regionale di modelli di valutazione del bisogno; conclusione di un progetto di ricerca sulle modalità di presa in carico di soggetti cocainomani socialmente integrati; attivazione dei programmi di follow-up presso le UU.OO. SERT di Orzinuovi e presso il Centro Clinico Cocainomani con redazione del rapporto sull'esito ad un anno dalla conclusione dei trattamenti; attivazione di un progetto di ricerca sull'esito degli interventi per il tabagismo; definizione, condivisa con i gruppi di auto aiuto, delle linee guida per la gestione di pazienti che frequentano sia i servizi specialistici che i gruppi; stipula del protocollo d'intesa con gli Spedali Civili di Brescia, presidio di Montichiari, per la gestione integrata di persone con problemi alcol-correlati; realizzazione dell'opuscolo “Alcol e Guida” per cittadini convocati per guida in stato di ebrezza; revisione dei programmi non farmacologici in atto presso alcune sedi SERT e NOA attraverso apposito corso di formazione; attivazione dei programmi di follow-up per pazienti con Gioco d'Azzardo Patologico (GAP). A livello organizzativo si è proceduto alla riorganizzazione degli assetti; in particolare 42 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 all'unificazione dei SERT ed all’attivazione dell’ UO Dipartimentale Attività Innovative e Nuove Dipendenze; revisione delle modalità di redazione, archiviazione, scarto e conservazione della documentazione sanitaria ed amministrativa; alla dematerializzazione con l'introduzione di un'area intranet specifica per il Dipartimento; all’adeguamento delle procedure di invio dei flussi informativi nel rispetto della Circolare Regionale n. 2/2012; a trasferire all'Unità Operativa Educazione alla Salute il personale e le competenze relative alla prevenzione. In tale contesto, si è proceduto a completare la composizione del Comitato Territoriale Rete Prevenzione con ulteriori rappresentanti di Enti/Agenzie/Associazioni ritenuti significativi per favorire il processo di coordinamento delle azioni preventive. Sono attualmente rappresentati nel Comitato Territoriale Rete Prevenzione anche la Prefettura di Brescia e AVIS Provinciale, mentre l’associazione “Libera” formalizzerà l’adesione nel 2014. In occasione del primo incontro annuale del Comitato verranno definite le linee di lavoro del 2014 alla presenza di tutti i componenti. Le linee di attività da sviluppare nel 2014 sono di seguito elencate: implementazione, con modalità organizzative coerenti con le previste indicazioni regionali, del modello di valutazione multidimensionale del bisogno; attivazione di ulteriori ambulatori per il GAP e definizione del piano di intervento territoriale, di intesa con la Conferenza dei Sindaci; in tale piano verranno espressamente considerate azioni ascrivibili all'area prevenzione; attivazione del piano annuale di raccolta dati da parte dell'Osservatorio secondo le indicazioni regionali previste per il mese di febbraio 2014; stesura del nuovo Piano Locale Prevenzione, condiviso con il Comitato Territoriale Rete Prevenzione. Si è già programmato lo sviluppo delle linee di lavoro del Comitato che possano favorire un migliore coordinamento delle attività territoriali e lo sviluppo di partnership per una più efficace diffusione di programmi di qualità ed una migliore razionalizzazione delle risorse in campo; sviluppo della collaborazione con il Dipartimento ASSI per la programmazione, nel rispetto delle specifiche competenze, di azioni condivise di promozione della salute e di prevenzione, sulla linea, ad esempio, dei principi ispiratori della “Rete delle scuole che promuovono salute”. LE INIZIATIVE DI SEMPLIFICAZIONE E COMUNICAZIONE IL PIANO SISS IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Il sistema informativo dell’ASL di Brescia per soddisfare adeguatamente le richieste dei diversi assetti aziendali è in continua evoluzione. Obiettivo primario è fornire risposte adeguate e tempestive agli utenti, siano essi interni o esterni. Attraverso i sistemi hardware e software presenti in azienda è garantita la generazione, l’elaborazione, la circolazione e la memorizzazione delle informazioni. Le principali dotazioni aziendali sono così suddivise (al 31.12.2013): - n. 1583 postazioni lavoro (personal computer); - n. 353 stampanti; - n. 1728 apparecchi telefonici (con tecnologia VOIP) con 300 linee su flussi primari; - n. 45 linee voce su flussi primari per servizio di continuità assistenziale con registrazione delle chiamate; - n. 137 cellulari + 21 SIM dati per accesso in remoto tramite APN dedicato; - n. 110 server (virtuali, su 3 host fisici) nel sito di produzione e 23 server (virtuali, su 2 host fisici) nel sito di DR; - n. 130 stampanti multifunzione. 43 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La complessità di tale sistema è strettamente connessa alla gestione dei flussi di attività ed economici, che richiede, in considerazione della loro numerosità, una forte evoluzione verso una strutturazione integrata. Questo comporta la strategicità delle risorse informatiche che, se non gestite adeguatamente, possono determinare criticità all’interno dell’azienda e disservizi rilevabili anche dagli utenti esterni. Attività prioritarie diventano: le azioni volte a garantire unitarietà e coerenza degli interventi, l'apertura del sistema alle necessità d’interscambio e interazione coi sistemi informativi delle altre Pubbliche Amministrazioni locali sfruttando i diversi protocolli di cooperazione applicativa, la possibilità di accesso alle informazioni in modo indipendente e trasparente, l'integrazione fra strumenti e banche dati già esistenti e l'utilizzo della rete per la diffusione delle informazioni in modo capillare sul territorio. IL SISS: SISTEMA INFORMATIVO SOCIO SANITARIO DELLA REGIONE I servizi del Sistema Informativo Socio Sanitario della Regione Lombardia sono utilizzati, ad oggi, da circa 70.000 operatori, sono sempre più integrati e pervasivi e sono lo specchio del livello di informatizzazione della Sanità Regionale. Il SISS realizza un modello federato ed è costituito dall’integrazione del Sistema Informativo della Regione Lombardia con quelli delle Aziende Sanitarie (ASL, EE pubblici e privati). L’ASL di Brescia è parte integrante del sistema. Considerando la sensibilità dei dati trattati ed i rischi connessi, saranno promossi e realizzati servizi al fine di portare la parte di competenza del sistema ad un appropriato ed uniforme livello di protezione. Nell’ambito dell’iniziativa di razionalizzazione dei Data Center e di Disaster Recovery promossa dall’Agenzia per l’Italia Digitale sarà ultimata l’implementazione del sito di DR. Come negli anni precedenti, l’azienda predisporrà, entro il 31 marzo 2014 il proprio piano annuale SISS in cui saranno definiti gli obiettivi da raggiungere, anche in termini quantitativi, per il governo del sistema informativo. In particolare, il piano conterrà: gli obiettivi di diffusione /utilizzo dei servizi SISS alle aziende EEP e EEPA; progressiva diffusione della ricetta elettronica, sia in ambito farmaceutico che ospedaliero; adeguamento del FSE con evoluzioni per il supporto dei nuovi modelli organizzativi per la cronicità, l’apertura a nuovi operatori, il taccuino per il caricamento dei dati clinici da parte del cittadino stesso; sviluppo di iniziative per la promozione della prenotazione delle prestazioni/servizi via Internet (tramite il Portale cittadino servizi socio-sanitari); in ambito di protesica e assistenza integrativa, sviluppo dell’integrazione con l’anagrafe regionale degli assistiti per il controllo degli aventi diritto e delle esenzioni; la comunicazione ai cittadini e le attività di formazione degli operatori socio-sanitari coinvolti nei vari processi. Nell’area socio-sanitaria, si darà avvio allo sviluppo dell’infrastruttura informatica del processo di valutazione del bisogno. L’ASL ha un forte ruolo di governance nell’accesso ai servizi socio sanitari: l’infrastruttura informatica è un elemento fondamentale anche in funzione del processo di omogeneizzazione a livello territoriale, dell’appropriato orientamento del bisogno nell’ambito del sistema dei servizi e dell’integrazione degli attori che, a livello locale, intervengono nel processo di presa in carico della persona. Il contesto informatico, quindi, concorrerà, una volta a regime, a facilitare la sinergia tra gli attori impegnati sul territorio nella valutazione e nella risposta al bisogno. Sfruttando la cooperazione applicativa si darà avvio allo sviluppo di una piattaforma informatica, integrata nel SISS, per la gestione di scale di valutazione multidimensionale appropriate ai diversi ambiti di bisogno. Sarà inoltre implementata la cooperazione applicativa dei sistemi informativi ASL/INPS afferenti le attività di accertamento dell’invalidità civile. 44 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 IL PIANO DI COMUNICAZIONE Il Piano di comunicazione, che l’Azienda si accinge a definire compiutamente ed a trasmettere al livello regionale entro il 17/03/2014, rappresenta un supporto alla direzione strategica nell’attuazione di obiettivi di salute, di miglioramento dell’organizzazione e della qualità, anche attraverso il coinvolgimento di tutti i livelli aziendali e la condivisione del patrimonio di conoscenze. Il piano sintetizza le azioni di comunicazione esterna volte ad informare rispetto ai risultati raggiunti nei diversi ambiti di attività dell’azienda; ad orientare i cittadini e gli stakeholder alla organizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari; è un mezzo utile al funzionamento, alla fruibilità e al corretto utilizzo dei servizi stessi. Le iniziative di comunicazione intendono inoltre sensibilizzare gli assistiti ad attuare scelte consapevoli per la propria e l’altrui salute. Nel Piano di comunicazione sono descritte le aree di intervento e gli strumenti utilizzati, quali prodotti editoriali (pubblicazioni, house organ, ecc.); web e intranet aziendale; organizzazione/partecipazione ad eventi, convegni, manifestazioni ecc.; informazione attraverso i media, sia locali che nazionali. Nel 2014 la comunicazione si qualifica sempre più come occasione per aumentare il dialogo con i cittadini e con gli stakeholder, per rafforzare e facilitare la comunicazione agli operatori e tra gli operatori, anche grazie a strumenti di rete, come la Intranet. Le principali aree su cui si concentreranno le attività di comunicazione esterna sono: la trasparenza, e la semplificazione dell’accesso ai servizi; il rapporto tra ambiente e salute (corretta informazione sui rischi, sulle attività in corso, sugli esiti di indagini, consigli utili alla popolazione); la prevenzione attraverso il programmi di screening, percorsi oncologici privilegiati in Lombardia; la conoscenza della peer education, svolta all’interno degli Istituti Scolastici; la promozione del progetto Salute in Comune, che coinvolge i comuni del territorio; la prevenzione del gioco d’azzardo. In tema di prevenzione, inoltre, verrà realizzato e divulgato il Rapporto 2013 sulle attività di prevenzione e promozione alla salute, che sintetizza le attività svolte in questi ambiti attuate nell’anno (con attenzione particolare ai temi delle malattie infettive e dell’alimentazione). Verranno inoltre realizzati due siti Internet dedicati alle tematiche legate agli adolescenti, e al progetto Salute in comune. Nel 2014 è prevista l’organizzazione di convegni a carattere nazionale, in particolare sui temi della promozione della salute e del rischio ambientale. In attuazione delle regole di sistema l’ASL assicura il ruolo di raccordo con le Aziende Ospedaliere del territorio: raccoglie i Piani di comunicazione ed effettua una verifica preliminare di coerenza sulle iniziative programmate; invia, alla Direzione Generale Salute, il proprio piano annuale di comunicazione, unitamente ai piani delle aziende ospedaliere. La programmazione tiene conto e prosegue completando e/o potenziando le iniziative di comunicazione e informazione avviate nel 2013, in una logica di continuità progettuale; a tal proposito, il piano contiene il resoconto delle principali azioni intraprese e dei feedback sui principali strumenti a disposizione (stampa/sito istituzionale) sia in ambito di comunicazione interna che esterna. AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE E LE MISURE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Nel corso dell’anno 2014 , in attuazione della Legge 6 novembre 2012, n. 190, l’Azienda assicura gli adempimenti e l’attivazione di misure per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità. L’impianto normativo prevede uno stretto collegamento tra performance e trasparenza per la prevenzione della corruzione: quest’ultima, infatti, trova terreno fertile in un’amministrazione confusa, poco attenta alla valutazione e al merito e nell’eccesso di norme ed oneri burocratici. Con la Legge n. 190/2012, il legislatore, nel predisporre un articolato sistema di contrasto alla corruzione, privilegia gli strumenti di prevenzione, delineando un assetto non privo di complessità sia per l’insieme degli strumenti introdotti, da integrare con quelli già in essere, sia per le relazioni tra i vari attori istituzionali coinvolti nella sua attuazione. 45 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 La prevenzione dell’illegalità e la promozione di maggiori livelli di trasparenza delle informazioni costituiscono, dunque, un’area strategica dell’Azienda che conferma l’adozione, entro il termine del 31 gennaio, del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) e del Programma Triennale della Trasparenza e Integrità (PTTI), che, con le risorse a disposizione, delineano obiettivi, tempi e responsabilità per la concreta attuazione. Si sottolinea, inoltre, l’integrazione degli strumenti programmatori, dando evidenza del fatto che gli adempimenti contenuti nei Piani in argomento costituiscono obiettivi per il 2014, da attribuire nell’ambito del ciclo delle performance, ed elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale; la loro realizzazione sarà monitorata con la periodicità definita ed oggetto di valutazione ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio. LA GESTIONE DOCUMENTALE E LA DIGITALIZZAZIONE Proseguendo nel percorso intrapreso negli anni precedenti, volto ad ottimizzare e semplificare le procedure di gestione documentale, l’Azienda nel corso dell’anno 2013 ha avviato e realizzato numerose attività, quali: messa a regime del processo di digitalizzazione dei decreti del Direttore Generale; prosecuzione della “dematerializzazione del ciclo passivo” con il coinvolgimento delle Direzioni Sociale e Sanitaria; aggiornamento libro degli inventari/cespiti e adozione del Regolamento beni immobili e mobili; allestimento del nuovo Archivio aziendale, Storico e di Deposito, con distribuzione dei nuovi spazi e trasferimento fisico della documentazione con un primo riordino pari al 10%; avvio della protocollazione accentrata delle comunicazioni pervenute all’indirizzo PEC istituzionale dell’Azienda, nonché della trasmissione decentrata delle PEC in partenza; implementazione, con decorrenza 01.10.2013, del “Repertorio digitale dei contratti”, che consente la registrazione separata, nell’ambito del sistema di gestione documentale, di contratti, convenzioni, protocolli di intesa ed altri accordi stipulati dall’Azienda. Nell’ambito di tale percorso, una significativa priorità del 2014 sarà la digitalizzazione delle determinazioni dirigenziali: sono circa 1050/anno gestite, seppur attraverso un iter strutturato, avvalendosi di strumenti analogici/cartacei, che comportano inevitabili criticità correlate all’utilizzo degli stessi. L’obiettivo è la razionalizzazione dell’organizzazione interna con introduzione di flussi informatici procedimentali e documentali strutturati, diminuzione degli scambi cartacei e della consistenza degli archivi; si prevede di digitalizzare il 50% delle Determinazioni dirigenziali adottate nell’anno. Il processo di digitalizzazione delle Determinazioni Dirigenziali – che coinvolgerà i Dirigenti e gli operatori delle strutture aziendali interessate e l’U.O. Affari Generali – sarà realizzato con le risorse economiche già previste negli impegni assunti per l’affidamento della fornitura del sistema di gestione documentale. 46 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 GLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI PER IL MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA L’ASL di Brescia – che da tempo orienta le proprie azioni al perseguimento degli obiettivi fissati dalla Regione con particolare riferimento ai principi di efficacia, efficienza ed economicità – si impegna a: valorizzare e sviluppare le competenze professionali; esercitare un forte governo dei principali fattori produttivi; promuovere la razionalizzazione dei processi tecnico-amministrativi. Nel 2013, a partire dal mese di maggio, si è data attuazione alla nuova organizzazione aziendale ed al termine dell’esercizio si è completata la prevista, significativa, riduzione delle articolazioni, centrali e territoriali. L’aggiornamento dell’assetto organizzativo, determinato da eventuali nuove necessità rilevate dalla Direzione Strategica, sarà formalizzato, con le modalità previste dalle disposizioni regionali, una volta nel corso dell’anno. LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E LO SVILUPPO DELLE PROFESSIONALITA’ IL PIANO DI FORMAZIONE Un’organizzazione sanitaria è capace di soddisfare i bisogni di salute, intesa nella sua più vasta accezione, nella misura in cui riesce a promuovere ed orientare lo sviluppo professionale del proprio personale in termini di conoscenza, capacità, consapevolezza. In questo quadro, la formazione rappresenta dunque anche un importante “collante organizzativo” attraverso cui conferire valore aggiunto al "sapere" tecnico-professionale, organizzativo, di contesto e quindi, in ultima istanza, con una finalità di sviluppo complessivo dell'organizzazione per il continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti. Regione Lombardia individua nella formazione e nell'aggiornamento del personale uno dei contributi fondamentali e strategici per il governo delle aziende, confermando che la risorsa umana rappresenta il fattore critico di successo nei servizi alla persona e che ad essa va dedicata prioritaria attenzione perché rappresenta il capitale più rilevante del sistema lombardo. L’obiettivo che l’Azienda persegue con il Piano di formazione annuale, è assicurare percorsi di crescita professionale per tutto il personale della Azienda (coerenti con le competenze acquisite o da acquisire, e con i ruoli/compiti da espletare), valorizzando le esperienze lavorative nell’ambito della propria professionalità e garantendo, da un lato, la massima coerenza degli eventi agli obiettivi di interesse regionale e aziendale e, dall’altro la promozione del miglioramento continuo della qualità. Il Piano di formazione rappresenta, pertanto, lo strumento che permette il monitoraggio della coerenza delle attività con le necessità dell'organizzazione: agisce sulla cultura organizzativa, sul ruolo delle persone e sul loro sapere professionale. Come per gli anni precedenti, nella pianificazione degli eventi formativi è stata posta specifica attenzione ai temi strategici affrontati a livello regionale, verificando che le iniziative proposte vengano promosse: a supporto della qualità, della vision e della mission della Azienda e per il raggiungimento degli obiettivi definiti; combinando la formazione con lo sviluppo professionale e consentendo la condivisione di politiche operative, in un’ottica di collaborazione e sussidiarietà; valorizzando l’apporto di docenza interna, anche in sinergia tra Aziende sanitarie e favorendo il confronto tra pari; valorizzando le esperienze lavorative che si creano nell’ambito in cui si esercita la propria professionalità, attraverso l’idoneo riconoscimento della formazione sul campo, finalizzata anche alla predisposizione di strumenti culturali e funzionali; 47 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 impiegando metodologie innovative ed a basso impatto economico, quali la Formazione a Distanza (FAD), che consente di creare una rete di cultura e di operatività condivise tra un notevole numero di partecipanti, localizzati su tutte le sedi operative della azienda. Il Piano di formazione è uno strumento fruibile, con eventi strutturati in modo chiaro, tenendo conto delle esigenze del particolare momento istituzionale; è flessibile e dinamico, strutturato con una sottolineatura necessaria al codice di comportamento, sia per i partecipanti che per i responsabili scientifici ed i relatori, con attenzione alla scelta delle relazioni, alla qualità del confronto ed alla durata delle iniziative. Nel corso dell’anno, può essere modificato anche in relazione a nuove e diverse esigenze. IL CORSO DI LAUREA PER ASSISTENTI SANITARI E LE ATTIVITÀ DI TIROCINIO PER LE PROFESSIONI SANITARIE Dall’Anno Accademico 2003/2004, l’Azienda gestisce il Corso di Laurea triennale in Assistenza Sanitaria e ne coordina la didattica (teoria e tirocinio) per la sezione di Brescia. Ad oggi sono stati laureati complessivamente 106 Assistenti Sanitari e risultano iscritti, nei tre anni in corso, n. 66 studenti. Ogni anno consente l’immatricolazione di 25 studenti, ai quali l’azienda offre numerose opportunità di tirocinio nelle aree dell’Educazione alla Salute, dell’Igiene e Medicina di Comunità, della Medicina Preventiva, della Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro, nell’area Materno-infantile e presso il Centro Territoriale per le Malattie Rare. Perché l’offerta formativa sia equamente fruibile ed omogenea per tutti gli studenti, l’ASL ha attivato tirocini anche presso Enti convenzionati esterni. Nelle sedi prescelte, gli studenti vengono affidati a professionisti esperti (gli assistenti di tirocinio) che svolgono funzioni di tutoraggio e facilitano la coniugazione dei saperi teorico-disciplinari con la prassi operativa. Allo scopo di sostenere al meglio la crescita formativa dei propri studenti, l’Azienda intende incrementare le sedi già attive e si impegna ad ampliare le opportunità di tirocinio anche nell’area della Medicina del Disagio, degli Screening e nei servizi che si occupano di garantire la continuità dei percorsi sanitari tra ospedale e territorio. Inoltre, riconoscendo il carattere prevalentemente territoriale della figura del Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di lavoro, l’Azienda, già sede di tirocinio formativo, si sta impegnando per divenire sede accreditata per la gestione del corso di laurea, a decorrere dall’Anno Accademico 2014/2015. Proseguirà, poi, la consueta collaborazione con le Università Bresciane per garantire i tirocini formativi dei Corsi di laurea di Medicina, specialità Igiene, e delle Professioni Sanitarie di Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia, dei master in coordinamento e del corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche. L’impegno dell’Azienda è quello di offrire agli studenti un’opportunità di conoscere la rete dei servizi territoriali. IL PIANO RISK MANAGEMENT L’Azienda intende, anche per l’anno 2014, elaborare una strategia, declinata in un piano annuale per la definizione di linee strategiche e azioni finalizzate a garantire un buon grado di sicurezza per i pazienti e per gli operatori. Si realizzeranno progetti operativi, tenendo conto della sinistrosità aziendale e coerenti con i temi indicati dalle nuove Linee Guida attività di Risk Management. Si proseguirà nel regolare aggiornamento del Data Base regionale per il monitoraggio della sinistrosità aziendale (RCT/O), delle polizze, nonché per la raccolta dei dati riguardanti le cadute dei pazienti e visitatori e degli infortuni agli operatori. Si procederà alla regolare segnalazione degli Eventi Sentinella attraverso il SIMES, garantendo l’assolvimento del debito informativo. Sarà garantita la continuità operativa del Gruppo di Coordinamento per la Gestione del Rischio e del Comitato Valutazione Sinistri. 48 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Per le aree di maggior criticità saranno organizzati eventi formativi aziendali, mentre sarà garantita la partecipazione del Risk Manager, del Responsabile Comitato Valutazione Sinistri, Qualità e Mediatori agli eventi formativi regionali, oltreché ai Network trimestrali. IL GOVERNO AMMINISTRATIVO DEL SISTEMA LOCALE Questa Azienda considera imperativa l’attuazione scrupolosa degli obiettivi di bilancio e, per questo, ha avviato, da tempo, azioni e programmi mirati ad un attento monitoraggio dei costi di funzionamento ed alla razionalizzazione della spesa ivi compresa quella per il personale. Di seguito, sono riportati, in maniera schematica, alcuni dati che esprimono l’attenzione riservata al governo del sistema e delle risorse. L’Azienda si avvale della collaborazione di 1619 dipendenti (dato riferito al 31.12.2013 e corrispondente a 1517 teste equivalenti) così suddivisi: F M Totale Situazione al 31.12.2012 (*) Dirigenza Medica 78 71 149 152 Dirigenza Veterinaria 28 82 110 112 Dirigenza Sanitaria non Medica (Psicologi, SITRA) 77 20 97 101 Dirigenza Tecnica (Ingegneri, Analista, Sociologo) 2 13 15 15 Dirigenza Amministrativa 8 5 13 12 193 191 384 392 67 444 446 153 575 587 73 216 194 293 1235 1227 484 1619 1619 MACROPROFILO DIRIGENZA Totale Dirigenza PERSONALE DEL COMPARTO 377 Amministrativo Sanitario (Infermieri, Assistenti Sanitari, Ostetriche, 422 Tecnici della Prevenzione, Tecnici di Laboratorio ecc.) Tecnico (Assistenti Sociali, Assistenti Tecnici, Operatori 143 Socio Sanitari, Operatori Tecnici, ecc.) 942 Totale Personale del Comparto 1135 Totale (*) Teste equivalenti n. 1518,17 di questi: 1.135 sono femmine e 484 maschi; 1.123 (69,36%) operano a livello territoriale; 348 (21,4%) lavorano a tempo parziale; 555 (34,3%) hanno un’età compresa tra 41 e 50 anni; 864 (53,4%) hanno oltre 50 anni; 261 (16,1/%) sono idonei con limitazioni. L’ASL redige i propri bilanci nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali; si riportano nella pagina seguente, i dati del Bilancio d’esercizio 2012, CET 4° Trimestre 2013 e Bilancio di Previsione 2014. 49 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO (Importi €/1000) Cod. Voce Bilancio d'esercizio 2012 BILANCIO SANITARIO CET 4° Bilancio Economico di Trimestre 2013 Previsione anno 2014 RICAVI ASLR01 Quota Capitaria ASLR02 Funzioni non tariffate 4.414 4.248 4.248 ASLR03 F.do maggiori consumi DRG ‐ ‐ ‐ ASLR04 F.do maggiori consumi AMBU ‐ ‐ ‐ ASLR05 Utilizzi contributi es. precedenti 365 ‐ ‐ 11.364 665 12.074 4.185 ‐ ‐ 11.363 10.862 10.862 614 588 552 ‐ 529 ‐ ‐ ‐ ‐ 330 1.468.112 640.994 592 1.482.804 642.717 ASLR06 Altri contributi e fondi da Regione (al netto rettifiche) ASLR07 Altri contributi (al netto rettifiche) ASLR08 Entrate proprie ASLR09 Libera professione (art. 55 CCNL) ASLR10 Prestazioni S.S.R. ASLR11 Proventi finanziari e straordinari ASLR13 Ricavi da prestazioni sanitarie ASLC01 ASLC02 Totale Ricavi (al netto capitalizzati) COSTI Drg Ambulatoriale 1.438.468 1.454.440 1.445.731 592 1.466.170 633.184 243.831 244.442 240.115 ASLC03 Neuropsichiatria 6.124 5.716 4.316 ASLC04 Screening 2.583 2.461 2.461 ASLC05 Farmaceutica+Doppio canale 201.296 202.724 205.376 ASLC06 Protesica e dietetica in convenzione 510 617 617 ASLC07 File F 74.570 83.224 86.286 ASLC08 Psichiatria 35.047 35.714 33.990 ASLC09 Personale 76.497 75.751 74.623 ASLC10 IRAP personale dipendente 3.831 563 3.756 3.686 546 510 ASLC11 Libera professione (art. 55 CCNL) + IRAP ASLC12 Ammortamenti (al netto dei capitalizzati) ASLC13 Medicina Generale e Pediatri ASLC14 Beni e Servizi (netti) ASLC15 Altri costi ASLC16 Accantonamenti dell'esercizio ASLC17 Integrativa e protesica non erogata in farmacia (compresi acq. di beni) 1.214 1.670 1.588 104.263 103.155 102.578 25.432 23.952 22.101 6.971 1.487 6.771 4.424 766 272 34.830 37.113 37.197 ASLC18 Oneri finanziari e straordinari 754 ASLC19 Prestazioni sanitarie 7.315 Totale Costi (al netto capitalizzati) 1.468.112 Risultato Economico ‐ BILANCIO ASSI TOTALE RICAVI 176.184 TOTALE COSTI 176.184 Risultato Economico ‐ BILANCIO SOCIALE TOTALE RICAVI TOTALE COSTI ‐ ‐ 11.709 12.846 1.482.804 1.466.170 ‐ ‐ 179.024 179.538 179.024 179.538 ‐ ‐ 25.954 23.486 13.047 25.954 23.486 13.047 Risultato Economico ‐ 50 / 55 ‐ ‐ Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 LE RISORSE UMANE Nell’area delle Risorse Umane le priorità 2014 consistono nel dare: - attuazione degli adempimenti di competenza previsti dal D.Lgs. 33/2013 in materia di pubblicità e trasparenza, attraverso l’aggiornamento della sezione del sito aziendale denominata “Amministrazione Trasparente” e dal D.Lgs. n. 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi; - attuazione, per quanto di competenza ed in raccordo con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, delle disposizioni previste dal Piano Triennale Anticorruzione dell’ASL di Brescia; - consolidamento delle azioni già intraprese in materia di incarichi dirigenziali, alla luce del regolamento aziendale adottato con decreto del D.G. n. 160 del 21.03.2013 e della nuova graduazione delle funzioni dirigenziali definita, in accordo con le OO.SS. In particolare si darà corso alle indicazioni che prevedono lo sviluppo delle carriere dirigenziali all’interno della tipologia degli incarichi professionali di elevata specializzazione; - rideterminazione dei fabbisogni di personale, sulla base delle indicazioni regionali previste dalle regole di sistema 2014 anche attraverso la rilevazione di specifici indicatori e flussi informativi, e adozione del Piano annuale per la copertura dei posti a tempo indeterminato; - rispetto del budget complessivo assegnato dalla Regione per il personale dipendente e per il personale con contratti di lavoro autonomo, e tendenziale contenimento dei costi rispetto all’esercizio precedente. Sarà ulteriormente sviluppato il progetto di dematerializzazione del fascicolo personale dipendente consentendo la disponibilità di informazioni strutturate e normalizzate, quali ad esempio quelle inerenti i precedenti rapporti di lavoro con altre P.A., mediante popolamento del relativo programma informatico aziendale. IL PERCORSO DI BUDGET Sulla base dell’esperienza avviata nel corso del 2013 ed al fine di rispondere alla situazione economico finanziaria che prevede la costanza delle risorse a disposizione (laddove non è prevista la riduzione), questa Azienda conferma l’impegno a migliorare il sistema interno di programmazione e controllo delle attività che permetta la gestione, sempre più integrata, delle informazioni di carattere economico oltre che sanitario e socio sanitario. L’attività, nel corso del corrente esercizio e nell’ambito del ciclo di gestione delle performance, si focalizzerà oltre che sul monitoraggio periodico degli obiettivi di interesse regionale, sull’analisi dei dati di attività, in collaborazione con i Dipartimenti e le Direzioni Gestionali Distrettuali in rapporto all’utilizzo delle risorse impiegate. Facendo tesoro dell’esperienza pregressa, il processo di budget viene parzialmente rivisto ed ulteriormente mirato ad obiettivi oggettivamente misurabili; sarà visibile e condiviso il contributo degli assetti organizzativi e degli operatori che partecipano al loro conseguimento. Nell’ambito di quanto sopra e nell’ottica generale di raggiungimento degli obiettivi regionali e di ottimizzazione delle risorse, nel mese di dicembre, si è provveduto all’individuazione delle attività oggetto del percorso in argomento; nel mese di gennaio 2014 sono stati definiti a cura dei Dipartimenti indicatori idonei a consentire l’analisi dei fenomeni gestionali con particolare attenzione al rapporto tra attività svolta e risorse assegnate; sono in fase di elaborazione, a cura del Controllo di Gestione, i dati correlati a costi/consumi e ricavi per Centro di Responsabilità per l’assegnazione anche di obiettivi economici; nel corso dell’anno sarà assicurato il monitoraggio trimestrale del budget, anche economico, assegnato e l’analisi dei dati di attività/indicatori con il coinvolgimento attivo dei Dipartimenti e delle Direzioni Gestionali Distrettuali al fine di fornire informazioni e valutazioni relative sia al singolo fenomeno che all’attività nel suo complesso; sarà, inoltre, definito un sistema di reporting verso la Direzione Strategica ed i vari centri negoziatori, differenziandolo in base ai diversi livelli di responsabilità. 51 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 IL PIANO DI MONITORAGGIO E VALORIZZAZIONE DEI PROCESSI DI QUALITA' La politica di gestione della qualità dell'ASL di Brescia è stata improntata all'attivazione di molteplici iniziative, messe in atto presso le diverse articolazioni aziendali. Al fine di attivare in modo semplice ed economico un sistema unitario di monitoraggio e valorizzazione permanente dei singoli processi interni attivati, nel 2013 è stato implementato un apposito Piano, caratterizzato da una metodologia di analisi unitaria effettuata secondo quattro “prospettive”: processi interni; customer satisfaction; economico finanziaria; apprendimento, innovazione e crescita. Dal monitoraggio i processi di miglioramento in atto sono risultati essere in totale 1.032, distribuiti in modo sostanzialmente equilibrato tra tutte le articolazioni aziendali ed emerge che: in tutte le articolazioni aziendali sono messi in atto processi di miglioramento; tutte le tipologie di processi di miglioramento sono presenti; la categoria di processi di miglioramento orientata ad ottimizzare l’efficienza operativaorganizzativa è la più diffusa; circa la metà dei processi di miglioramento sono introdotti o aggiornati di recente, con una proporzione che giunge al 90% per i processi di “apprendimento, innovazione e crescita”. Considerato che il Piano rende ora disponibile un monitoraggio aggiornato dei processi di miglioramento in atto nei diversi Dipartimenti/Servizi/UO, secondo una metodologia che consente una lettura sinottica ed un confronto fra le articolazioni aziendali, per il 2014 si prevede la continuazione dell’applicazione del Piano. IL PIANO ATTUATIVO DELLA CERTIFICABILITÀ DEI BILANCI Nel corso del 2014 si procederà alla redazione ed approvazione del Piano Attuativo della Certificabilità aziendale, secondo le indicazioni regionali e previa discussione e ratifica da parte della Direzione Generale Salute: rappresenterà l’impegno dell’ASL assunto con Regione Lombardia per il raggiungimento della Certificabilità del proprio Bilancio nel rispetto delle tempistiche massime definite. Si assicura la sua declinazione in un dettagliato “Piano di Lavoro” con la previsione di specifiche “sotto azioni” per facilitare il raggiungimento degli obiettivi ed il rispetto delle tempistiche, in considerazione delle specificità delle procedure amministrativo-contabili-organizzative della nostra Azienda. L’assetto garante del Piano Attuativo della Certificabilità è la Direzione Amministrativa, Responsabile del Piano, che si avvale prioritariamente delle UU.OO. in Staff e dei Servizi del Dipartimento Amministrativo. Si evidenzia che nel mese di dicembre 2013, l’Azienda è già stata coinvolta da delegati inviati da Regione Lombardia per la prima ricognizione dello stato attuale delle procedure amministrativocontabili-organizzative. LA GESTIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI In coerenza con la strategia regionale, l’Azienda promuove l’interazione e l’integrazione con le altre Aziende Sanitarie in relazione alle procedure di acquisto di beni e servizi. In particolare, aderisce, a far data dal 2003, al Consorzio AIPEL (Associazione d’Acquisto Interprovinciale Est Lombardia), realizzando la gestione di servizi in comune con utilizzo sinergico delle risorse ed il consolidamento di forme di aggregazione degli acquisti. Nel rispetto delle Regole 2014, si sottolinea che: al fine di ottimizzare l’utilizzo di risorse umane, strumentali ed economiche, l’Azienda gestirà la propria programmazione, in materia di acquisto di beni e servizi, alla luce del piano di lavoro stilato da ARCA; attraverso l’attività del referente aziendale per i rapporti con la ARCA, verrà garantito il raccordo tra le procedure aziendali e quelle della Centrale, il rispetto dei tempi e della qualità dei flussi informativi e il raccordo fra gli stessi e i dati degli Osservatori Regionali; proseguirà l’esperienza del Consorzio in essere a livello di macroarea assolvendo ogni conseguente adempimento previsto, in accordo con le altre Aziende Sanitarie interessate; il Coordinatore del Consorzio, proseguirà il suo ruolo di figura garante del corretto assolvimento dei flussi informativi da e verso l’Amministrazione Regionale, nonché del puntuale monitoraggio dell’andamento dell’attività di programmazione del settore acquisti; 52 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 sarà assicurata e promossa la partecipazione a percorsi di formazione per gli operatori della funzione acquisti, ritenuta strategica per il sistema. Proseguirà il progetto di integrazione logistica area Magazzini Economale, condiviso con Aziende Sanitarie ed Ospedaliere che insistono su aree geografiche limitrofe a quella governata dall’ASL di Brescia. In ragione di quanto sopra, l’ASL di Brescia, in qualità di capofila, ha - nel corso del 2013 gestito tutte le operazioni istruttorie volte alla definizione dei contenuti del progetto in argomento, al fine di addivenire - nel corso del 2014 – all’individuazione dell’operatore economico, mediante procedura d’appalto, che gestirà il magazzino unico. Sempre più le Aziende del Sistema Sanitario Regionale saranno chiamate a concentrare l’attenzione verso azioni ed obiettivi strettamente legati alla propria “mission”, lasciando al mercato esterno, pur mantenendo la funzione di controllo e governo, la gestione di attività c.d. “no core”. Da ciò deriva l’obiettivo di rafforzare l’interazione e l’integrazione tra Aziende Sanitarie, per attuare la completa esternalizzazione delle attività in argomento e raggiungere economie di spesa attraverso la rilevazione del costo standard delle attività amministrative generali su base numeriche di costo e sul valore economico. LA VALORIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DEL PATRIMONIO AZIENDALE IL PIANO INVESTIMENTI Nel rispetto dei limiti di sistema, nel corso dell’anno 2014, utilizzando una parte delle risorse introitate a seguito della vendita ad ARPA Lombardia della porzione di proprietà dell’immobile di Via Cantore n. 20 – Brescia, si avvierà la “Ristrutturazione dell’Edificio 1 da destinare ad uffici, studi medici e laboratori presso la sede aziendale di viale Duca degli Abruzzi n. 15, Brescia”. Verranno attuati gli interventi di seguito elencati, utilizzando le risorse previste dall’allegato A alla DGR n. X/821/2013, come da recente provvedimento del Direttore Generale: ‐ completamento per l’adeguamento antincendio dell’Edificio A – destinato ad archivio – presso la sede legale; ‐ messa a norma ai fini antincendio dell’immobile di via Gheda n. 4; ‐ adeguamento dei locali interrati dell’Edificio L da destinare a deposito in uso all’UO Sistema Informativo Aziendale; ‐ installazione gruppo elettrogeno (ed esecuzione opere accessorie) presso la RSD Seppilli; ‐ acquisto apparecchiatura sanitaria: Spettrofotometro UV/Infrarossi (LSP); ‐ acquisto apparecchiatura sanitaria: Sviluppatrice radiologica digitale (Canile Sanitario). L’ Azienda assicura la presentazione del Piano Investimenti 2014 unitamente al Bilancio di Previsione 2014. ARCHIVIO DI DEPOSITO E SEMI DEPOSITO Nel corso dell’anno 2013 è stato realizzato il nuovo archivio di deposito e storico – con capienza pari a 4.500 metri lineari – presso la sede aziendale di Viale Duca degli Abruzzi (Edificio A). Tutta la documentazione dislocata presso i vari edifici di tale sede è stata trasferita presso la nuova struttura. In tale contesto si rileva la necessità di proseguire – secondo le disposizioni aziendali vigenti nel riordino della documentazione d’archivio attraverso: ‐ lo sfoltimento dei fascicoli e l’organizzazione della medesima sulla base del nuovo titolario entrato in vigore il 1 gennaio 2014; ‐ la selezione di quella da destinare allo scarto; ‐ l’individuazione di quella – con particolare riguardo a intere serie a conservazione illimitata – oggetto di possibile trasferimento presso idonea struttura tenuto conto da un lato delle esigenze correlate all’operatività quotidiana, dall’altro dai costi da sostenere connessi alla gestione di archivi decentrati. Conseguentemente si valuterà la necessità di adibire un altro edificio della sede di Viale Duca degli Abruzzi a sede di archivio. 53 / 55 Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 Glossario ACB: Associazione Comuni Bresciani ACN: Accordo Collettivo Nazionale(della Medicina Generale/Pediatria di Famiglia) ADI: Assistenza Domiciliare Integrata AGENAS: Agenzia Nazionale per i servizi Sanitari Regionali APN: Access Point Name ASL: Azienda Sanitaria Locale ASSI: (Dipartimento) Attività Socio Sanitarie Integrate ATC classificazione Anatomico Terapeutico Chimica dei farmaci BDA: Banca Dati Assistito BIC: Macroattività Chirurgia a bassa intensità operativa ed assistenziale BPCO: Bronco-Pneumopatia Cronico Ostruttiva CA: (Servizio di) Continuità Assistenziale CAV: Centro Assistenza alla Vita CCC: Centro Clinico Cocainomani CCV: CardioCerebroVascolare CCV-LO: Progetti Integrati della Lombardia Orientale per la patologia CCV CDD: Centro Diurno per Disabili CDI: Centro Diurno Integrato CeAD: Centro Assistenza Domiciliare CLP: Classification, Labelling and Packaging CRA/ARCA: Centro Regionale Acquisti / Agenzia Regionale Centro Acquisti CSS: Comunità Socio Sanitaria (per disabili) CTMR: Centro Territoriale Malattie Rare DDD: Dose definita giornaliera (di farmaco) DGD: Direzione Gestionale Distrettuale DGR: Delibera Giunta Regionale DH: Day Hospital (ricovero a ciclo diurno) DIPO: Dipartimento Oncologico Provinciale DPC: Distribuzione (di farmaci) Per Conto DR: Disaster Recovery DRG: Diagnosis Related Group DTL: Direzione Tecnica Lavori DWH: Data Ware House EE: Ente Erogatore EEP: Ente Erogatore Pubblico EEPA: Ente Erogatore Privato Accreditato EOH: Equipe Operativa Handicap FaSAS:Fascicolo socio assistenziale e sanitario FFL: Fattore Famiglia Lombardo FNA: Fondo Nazione per le Non Autosufficienze FSE: Fascicolo Sanitario Elettronico GAP: Gioco d'Azzardo Patologico GAT: Gruppo Approfondimento Tecnico regionale 54 / 55 HPLC: High-performance liquid chromatography IMA: Infarto Miocardico Acuto IRCCS: Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico ISTAT: Istituto nazionale di Statistica IZSLER: Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia ed Emilia Romagna MAC: Macroattività ambulatoriale complessa e a alta integrazione di risorse MCA: Medico di Continuità Assistenziale MMG: Medico di Medicina Generale MPR: Morbillo, Parotite, Rosolia MR: Malattie Rare MTS: Malattie a Trasmissione Sessuale NOA: Nucleo Operativo Alcologia NPIA: Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza NTR: Nomenclatore Tariffario Regionale OCSM: Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale OCNPIA: Organismo di Coordinamento per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ONCO-HD: Progetto Help Desk ONCOlogico dipartimentale della Lombardia Orientale OPG: Ospedali Psichiatrici Giudiziari PAC: (Dipartimento) Programmazione, Acquisto e Controllo PAI: Progetto Individuale Assistenziale pai: Piano Individuale Assistenziale PDF: Pediatra di Famiglia PDTA: Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PHT: Prontuario (farmaceutico) Ospedale Territorio PIL: Piano Integrato Locale degli Interventi di Promozione della Salute PYLL: Potential Years of Life Lost (Anni potenziali di vita persi) P.T.P.C.: Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione P.T.T.I.:Programma Triennale della Trasparenza REACH: (Regolamento) Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle sostanze chimiche RNM: Risonanza Magnetica Nucleare RSA: Residenza Sanitario Assistenziale RSD: Residenze Sanitario-assistenziali per Disabili SAD: Servizio Assistenza Domiciliare comunale SCIA: Segnalazione Certificata di Inizio Attività Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014 SDO: Scheda di Dimissione Ospedaliera SerT: Servizio Tossicodipendenze SIA: Sistema Informativo Aziendale SIAN: Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione SIDi: Sistema Informativo Disabilità SINVSA: Sistema Informativo Nazionale Veterinario per la Sicurezza Alimentare SIVI: Sistema Informativo Veterinario Integrato SISS: Sistema Informativo Socio-Sanitario (in Lombardia) SITRA: Servizio Infermieristico, Tecnico, Riabilitativo Aziendale SMI: Servizio Multidisciplinare Integrato (per le dipendenze) SMR: Rapporto Standardizzato di Mortalità SSN: Servizio Sanitario Nazionale SSR: Servizio Sanitario Regionale 55 / 55 STEMI: Sindrome coronarica acuta caratterizzata dal sopraslivellamento del tratto ST STER: Servizi Territoriali Regionali TAC: Tomografia Assiale Computerizzata UCAM: Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale (distrettuale) UdO: Unità d’Offerta UdP: Ufficio di Piano UO: Unità Operativa UOCP: Unità Operativa Cure Palliative UOI: Unità Operativa Integrata distrettuale VAOR: Valutazione dell’Anziano Ospite di Residenza VOIP: Voice Over IP
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