Documento di Programmazione e Coordinamento

Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Documento di Programmazione e Coordinamento
dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari
Anno 2014
Territorio:
 3.465 Km2
 333 abitanti/ Km2
Abitanti 1.171.759 di cui:
 65-74enni:
118.864
 ultra74enni:
110.915
 stranieri:
169.935
Comuni 164 di cui 52 organizzati in 3 Comunità Montane
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Indice
Premessa
pag. 4
IL CONTESTO DELL’ASL DI BRESCIA
pag. 5
LA RETE DEI SERVIZI SANITARI DI BASE
LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE ED A CONTRATTO
LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
LE RISORSE E LE STRUTTURE DI EROGAZIONE DELL’ASL
LE IMPRESE DEL TERRITORIO
LA POPOLAZIONE DELL’ASL
 Cause di mortalità e anni di vita persi
 I problemi di salute emergenti
 Epicrisi
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
SINTESI DEI DATI DI ATTIVITÀ 2013 A GESTIONE DIRETTA
pag. 19
GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO A FAVORE DEL CITTADINO
pag. 21
IL PIANO INTEGRATO LOCALE DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE
pag. 21
LE ATTIVITÀ DELLA PREVENZIONE MEDICA E VETERINARIA
 Report della prevenzione
 Gli screening oncologici
 Il Piano Integrato delle Attività di Prevenzione Medica e Veterinaria
- La Prevenzione Medica
- La Prevenzione Veterinaria
pag. 22
5
5
5
6
6
6
.
IL SISTEMA DELLE CURE PRIMARIE
 Programmazione e controlli annuale delle Cure Primarie
 Il Piano di Governo dell’Assistenza Farmaceutica
 Il Piano di Governo dell’Assistenza Protesica ed Integrativa
pag. 27
CONTINUITÀ E APPROPRIATEZZA DI CURA PER LE MALATTIE CRONICHE
pag. 29
TUTELA E PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE
pag. 31
LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE
 Negoziazione
 Il Piano dei Controlli delle Attività Sanitarie
 Il Piano di Governo dei Tempi di Attesa
 La Customer Satisfaction
pag. 33
IL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO SANITARI
 Programmazione e governo della rete dei Servizi Socio sanitari e sociali
 Riorganizzazione della Rete socio sanitaria: specificità ed innovazione
- Le aree di sviluppo nel 2014
- La dimensione della rete socio sanitaria
 Negoziazione: risorse e contratto
 Piano dei controlli dei servizi socio sanitari
 Prevenzione e cura delle Dipendenze
pag. 37
LE INIZIATIVE DI SEMPLIFICAZIONE E COMUNICAZIONE
 Il Piano SISS
- Il sistema informativo aziendale
- Il SISS: Sistema Informativo Socio Sanitario della Regione
 Il Piano di Comunicazione
 Amministrazione Trasparente e le misure di prevenzione della corruzione
pag. 43
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
La gestione documentale e la digitalizzazione
GLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI PER IL MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA
pag. 47
LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E LO SVILUPPO DELLE PROFESSIONALITÀ
 Piano di formazione
 Il corso di laurea per assistenti sanitari e le attività di tirocinio per le professioni sanitarie
pag. 47
IL PIANO DI RISK MANAGEMENT
pag. 48
IL GOVERNO AMMINISTRATIVO DEL SISTEMA LOCALE
 Le risorse umane
 ll percorso di budget
 Il Piano di monitoraggio e valorizzazione dei processi di qualità
 Il Piano attuativo della Certificabilità dei Bilanci
 La gestione degli approvvigionamenti
 La Valorizzazione e ristrutturazione del patrimonio aziendale
- Il piano investimenti
- Archivio di deposito e semi deposito
pag. 49
Glossario
pag. 54
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Premessa
Conoscere ed analizzare le caratteristiche di un territorio e della popolazione che vi risiede è il punto
di partenza necessario per poter individuare i problemi emergenti in sanità, le aree in cui si
manifestano e le principali cause, al fine di poter sviluppare azioni di miglioramento e,
successivamente, di verificarne l’impatto.
Da queste informazioni e dalle indicazioni regionali, le “Regole di Sistema”, discende la
programmazione annuale che viene sinteticamente descritta nel presente “Documento di
Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-Sanitari per l’anno 2014”: impegno
rinnovato ad aderire e promuovere la programmazione regionale che prevede di potenziare il ruolo
attivo dell’Asl di programmazione locale della rete dei servizi e di monitoraggio e valutazione dei
risultati di tutte le prestazioni erogate. Impegno che conferma, ancora una volta ed in particolare, la
piena collaborazione a partecipare al previsto Piano Strategico Regionale per affrontare la cronicità,
secondo una visione sistemica, centrata sulla persona e non sulla malattia o sulle strutture.
Trattandosi di uno strumento e processo dell’azione di governance - di cui l’ Azienda è titolare e
sviluppa anche attraverso un costante lavoro di collaborazione con tutti gli attori del sistema
territoriale - le priorità definite e proposte dai competenti assetti aziendali e sintetizzate, nel
Documento, dalla Direzione Strategica sono state comunicate a tutti i portatori di interesse e
presentate ai Sindaci della nostra Provincia.
La struttura del Documento replica, in gran parte, quella già adottata:
- in apertura, dopo una sintetica rappresentazione del contesto ambientale e socio economico,
nonché delle principali attività erogate nel 2013, viene data evidenza all’evoluzione e
caratterizzazione demografica ed ai problemi emergenti di salute;
- a seguire, sono riportati gli interventi di miglioramento della qualità a favore del cittadino e poi
gli interventi organizzativi e gestionali per il miglioramento dell’efficienza, che costituiranno, in
parte e con le modalità definite dagli assetti regionali - unitamente al Programma Triennale di
Trasparenza e Integrità e al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione – il Piano delle
performance.
Il Documento sintetizza gli impegni propri delle funzioni dell’Azienda, gli obiettivi che, con maggiore
dettaglio e precisi indicatori di riferimento, sono declinati nei principali strumenti di pianificazione delle
attività, quali:
-
Piano annuale Integrato Locale degli interventi di Promozione alla Salute, comprensivo degli
Interventi nell’Area delle Dipendenze
Piani annuali Integrati della Prevenzione Medica e Veterinaria
Piano annuale dei Controlli Sanitari
Piano annuale dei Controlli Socio-Sanitari
Piano annuale Attuativo Aziendale per il Governo dei Tempi di Attesa
Piano della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza,
che sono assunti, nei termini anche temporali definiti dalle Regole di Sistema, con provvedimenti
separati.
La realizzazione delle priorità definite e degli impegni assunti negli strumenti di programmazione e
pianificazione sarà periodicamente monitorata, adeguatamente rendicontata, attraverso report e flussi
dedicati, e messa a disposizione dei diversi portatori di interessi attraverso il nostro sito web.
Il Direttore Generale
Carmelo Scarcella
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IL CONTESTO DELL’ASL DI BRESCIA
Il territorio dell’ASL di Brescia, con una superficie di 3.465 km2, vanta tre laghi principali (Lago di
Garda, Lago d’Iseo ed il Lago d’Idro), tre fiumi principali (Oglio, Chiese e Mella), due valli (Valtrompia
e Valle Sabbia) ed un’ampia zona pianeggiante a sud del territorio cittadino, conosciuta come la
Bassa Bresciana; varie zone collinari circondano la città e si estendono ad est verso il Veronese e ad
ovest verso la Franciacorta. Nella Provincia di Brescia sono pertanto presenti tutti i tipi di bioclimi
dell’Europa, ad eccezione di quello marino costiero.
Anche le attività produttive sono estremamente diversificate sia in termini quantitativi che qualitativi
con piccole e medie imprese operanti prevalentemente nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio e
nei servizi.
A seguire, si riportano alcuni numeri che, in modo oggettivo, danno immediata evidenza della
ricchezza di servizi socio sanitari presenti e della complessità del tessuto produttivo del territorio.
LA RETE DEI SERVIZI SANITARI DI BASE
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720 Medici di Medicina Generale (451 organizzati in forma associativa)
206 Medici di Continuità Assistenziale attivi in 30 postazioni
129 Pediatri di Famiglia (72 organizzati in forma associativa)
293 Farmacie Territoriali (243 private e 50 Comunali)
81 Ditte accreditate per forniture protesiche
18 Esercizi autorizzati e attivi per la distribuzione di prodotti per celiachia
12 Dispensari
11 Grossisti depositari di gas medicali/medicinali
48 Parafarmacie
LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE ED A CONTRATTO
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3 Aziende Ospedaliere (10 Presidi - 3.341 posti letto ordinari + 166 posti letto DH)
13 Strutture Private Accreditate e 2 IRCCS (2.291 posti letto ordinari + 117 posti letto DH)
16 Comunità Psichiatriche/Neuropsichiatriche dell’Infanzia e Adolescenza (residenziali e semiresidenziali)
6 Servizi di Medicina di Laboratorio
8 Poliambulatori
7 Poliambulatori di Medicina dello Sport
3 Stabilimenti Termali
LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
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84 RSA (6.215 posti letto)
4 Istituti di Riabilitazione (167 posti letto residenziali e 12 posti letto semi-residenziali)
4 Hospice Residenziali (34 posti letto contrattualizzati)
53 Centri Diurni Integrati (di cui 50 contrattati con 917 posti a contratto)
29 Enti Accreditati per Cure Domiciliari (fra questi anche Asl di Brescia, che eroga ADI in 7 Distretti)
31 Consultori Familiari (di cui 15 Asl e 16 Privati)
6 Residenze Sanitarie Disabili (384 posti letto)
29 Centri Diurni Disabili (740 posti)
21 Comunità Socio Sanitarie (202 posti)
13 Servizi Ambulatoriali per le dipendenze (4 SMI, 5 SERT, 4 NOA)
19 Comunità Terapeutiche accreditate (351 posti)
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LE RISORSE E LE STRUTTURE DI EROGAZIONE DELL’ASL
 12 Distretti Socio Sanitari, aggregati in 6 Direzioni Gestionali Distrettuali
 4 Distretti Veterinari
 1.619 Operatori ASL di cui
 356 dirigenti sanitari
 28 dirigenti tecnico-amministrativi
 791 sanitari del comparto
 444 tecnico-amministrativi del comparto
 105 sedi (compresi 30 punti d’appoggio) di cui:
 75 sedi (12 di proprietà; 11 in locazione; 52 in comodato)
 223 automezzi (43 commerciali, 177 autovetture e 3 motocicli)
LE IMPRESE DEL TERRITORIO
 11.340 Imprese totali oggetto di controllo Igiene Alimenti e Nutrizione di cui
 460 gelaterie e pasticcerie
 2.685 ristoranti ed agriturismi
 490 mense di varia tipologia
 1.140 laboratori di produzione alimenti
 8.848 Imprese totali oggetto di controllo Igiene e Sanità Pubblica di cui
 1.130 alberghi
 860 scuole di ogni ordine e grado
 1.250 ambulatori e poliambulatori
 3.205 estetisti, parrucchieri, tatuatori, palestre, ecc…
 68.958 Imprese totali oggetto di controllo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di cui
 11.617 imprese agricole
 6.709 imprese siderurgiche, fonderie, lavorazione metalli, ecc..
 2.799 fabbricazione motori, meccanica, armi, ecc..
 19.360 imprese di costruzioni
 Allevamenti

724 avicoli (12.884.323 capi allevati)

4.303 bovidi (433.464 capi allevati)

1.899 suidi (1.278.526 capi allevati)

1.711 ovicaprini (33.239 capi allevati)

2.677 equidi (9.257 capi allevati)
 221 depositi alimenti
 755 esercizi di vendita al dettaglio di prodotti vari
 109 impianti di macellazione riconosciuti
 31 impianti di macellazione registrati
 391 impianti produzione trasformazione di alimenti di origine animale riconosciuti
 126 laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore
 549 macellerie, pollerie, pescherie
 94 trasporto alimenti conto terzi
 800 vendita alimenti su aree pubbliche
LA POPOLAZIONE DELL’ASL DI BRESCIA
I dati ISTAT più recenti si riferiscono al 1 gennaio 2012: il numero di residenti della nostra ASL
risultava essere di 1.136.927 soggetti; allo stesso giorno, risultavano presi in carico dall’ASL un
numero superiore del 2,4% rispetto ai residenti (1.164.308 assistiti): va fatto notare che negli anni
passati il numero dei residenti ISTAT era, invece, praticamente sovrapponibile a quello degli assistiti
dall’ASL. Le ragioni di questa discrepanza sono in corso di verifica.
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Considerata la possibilità di avere dati più recenti da anagrafica ASL (ultimo aggiornamento
30/11/2013) vengono presentati i dati secondo l’anagrafica regionale assistiti.
Al 30/11/2013 risultavano assistiti nell’ASL di Brescia 1.171.759 soggetti. Si tenga presente che tra gli
assistiti 14.433 (1,2%) risultavano non essere residenti; inoltre vi erano ulteriori 21.856 soggetti che
erano stati in carico all’ASL per un certo periodo del 2013 ma non lo erano più al 30 novembre, 9.212
perché deceduti, gli altri trasferiti o con tessera cessata.
La densità abitativa della popolazione dell’ASL
varia considerevolmente all’interno del proprio
territorio: la zona della città è ovviamente la più
densamente abitata (>1.000 persone /km2),
densamente abitati sono pure i comuni limitrofi
alla città e quelli situati sui grandi assi stradali. La
zona montana è quella meno densamente abitata.
Come evidenziato dalla piramide demografica:
- Le femmine rappresentano il 50,7% del totale
in virtù di una loro maggior presenza nelle
fasce oltre i 60 anni: tra le classi sotto i 50 anni
risultano inferiori di un 5% rispetto ai maschi e
la percentuale dei sessi è simile tra i 50enni,
mentre il rapporto si inverte dopo i 60 anni
aumentando progressivamente; dopo gli 80
anni le femmine sono infatti più del doppio dei maschi (44.434 vs 21.256).
- L’età media della popolazione nel 2013 era di 42,96, più elevata nelle femmine (44,4) che nei
maschi (41,5). L’età media è inferiore rispetto a quella nazionale e regionale (43,7 anni) 1.
- La percentuale di anziani (65 anni e oltre) è pari al 19,7% della popolazione con un indice di
vecchiaia pari a 129 (n. anziani su 100
giovani di età inferiore a 15 anni); entrambi
gli indici sono inferiori rispetto alla media
regionale del 2011 (20,6% e 147),
confermando la maggior “giovinezza”
dell’ASL di Brescia, legata, come si vedrà
più avanti, al contributo della popolazione
straniera.
- Nel 2013 il 2,7% della popolazione
(31.734) era composta da grandi anziani
(85 anni e oltre), per i ¾ femmine; un dato
di poco inferiore rispetto al 2,9% nazionale
(2011).
- Negli ultimi 12 mesi vi sono stimati 10.855
nuovi nati, per un tasso di natalità del
9,3/1.000.
- Il numero dei deceduti negli ultimi 12 mesi è stato di 9.553; il saldo naturale bresciano (differenza tra
nascite e decessi) è quindi positivo, con un tasso di crescita naturale di +1,1/1.000, a differenza di
quanto riscontrato a livello nazionale (-0,6 nel 2011) e lombardo (+0,7 nel 2011) .
1
ISTAT. Indicatori demografici. http://www.istat.it/it/archivio/51645
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L’evoluzione demografica negli ultimi anni
Nel corso dell’ultimo decennio vi sono stati importanti cambiamenti nella popolazione bresciana,
come evidenziato dalla sottostante tabella.
anno
2002
Totale assistiti
1.029.978
% donne
50,87%
età media
41,60
N° bambini (<15 anni) 145.739
% bambini
14,15%
N° pop 65 anni e più
177.493
% anziani
17,23%
indice vecchiaia
122
(>=65/minore 15)
>=85 anni
18.993
% grandi anziani
1,79%
N° nuovi nati
10.473
tasso natalità X 1.000
10,17
tasso fecondità
42,4
grezzo
N° morti
8.818
tasso grezzo
8,56
mortalità
tasso di crescita
1,6
naturale
N° stranieri
58.246
% stranieri
5,7%
* dati provvisori (novembre 2013)






2004
2006
2008
2010
2012
2013*
1.055.256
50,84%
41,84
152.723
14,47%
189.068
17,92%
1.093.708
50,66%
41,94
161.405
14,76%
199.636
18,25%
1.136.817
50,50%
41,48
171.584
15,09%
208.630
18,35%
1.157.391
50,60%
42,27
176.869
15,28%
213.585
18,45%
124
124
122
121
1.168.168
50,67%
42.72
179.362
15,35%
224.973
19,26%
125
1.171.759
50,68%
42.96
178.725
15,25%
230.591
19,68%
129
%
variaz.
2013/02
13,8%
-0,4%
3,3%
22,6%
7,8%
29,9%
14,2%
5,9%
18.549
1,69%
11.145
10,56
21.461
1,92%
12.066
11,03
24.851
2,16%
12.794
11,25
27.392
2,35%
12.408
10,72
44,5
46,8
48,2
46,4
30.318
2,60%
11.543
9.88
43,7
31.734
2,71%
10.855
9.26
41,4
67,1%
51,5%
3,6%
-8,9%
-2,4%
8.572
8.748
9.263
9.679
8,12
8,00
8,15
8,36
9.923
8.49
9.553
8.15
8,3%
-4,8%
2,4
3,0
3,1
2,4
1,4
1,1
-30,8%
77.832
7,4%
109.895
10,0%
140.611
12,4%
160.988
13,9%
168.011
14,4%
169.935
14,5%
191,8%
156.5%
La popolazione è costantemente cresciuta negli ultimi 12 anni con un incremento pari al 13,8%;
ciò è dovuto in gran parte al contributo della presenza straniera.
L’età media ha registrato un incremento medio annuo di circa un mese e 10 giorni.
Gli anziani sono aumentati di 53.098 unità tra 2002 e 2013 (+29,9%) mentre i grandi anziani (85
anni ed oltre) sono aumentati del 67,1%. Si tenga presente che quest’ultima fascia, secondo le
proiezioni nazionali, aumenterà di un ulteriore 50% nel 2020 e raddoppierà nel 2030.
Nello stesso periodo sono aumentati del 23% i bambini sotto i 15 anni, con una stabilizzazione
nell’ultimo biennio; l’indice di vecchiaia è rimasto abbastanza stabile nella nostra ASL al contrario
di quanto riscontrato a livello regionale e nazionale ove si è registrato un aumento.
Il tasso di natalità nell’ASL ha avuto un andamento non lineare: è cresciuto del 9,5% dal 2002 al
2008 per poi scendere rapidamente di un -17% negli ultimi 4 anni. Il tasso di fecondità ha avuto,
ovviamente, un simile andamento.
Il tasso grezzo di mortalità è rimasto sostanzialmente stabile.
La popolazione straniera
Nel 2013 gli stranieri residenti nella ASL di Brescia (senza considerare i soggetti senza permesso di
soggiorno) rappresentavano il 14,5% del totale, una percentuale quasi doppia rispetto a quella
nazionale (8,0% nel 2011) e anche superiore a quella lombarda (11,3%). La popolazione straniera,
oltre ad essere molto più giovane rispetto a quella italiana, presentava un profilo diverso:
 l’età media risultava essere di 30,1, molto più bassa rispetto ai 45,1 anni degli italiani;
 la percentuale di bambini era del 25,0% di 11,4 punti percentuali più elevata rispetto agli italiani;
 la percentuale di anziani era molto bassa (1,9% vs 22,7%);
 il tasso di natalità è di 18,7/1.000, di 2,5 volte più elevato rispetto a quello degli italiani; quasi 1/3 dei
nuovi nati nella ASL di Brescia era straniero con un tasso di fecondità grezzo quasi doppio nelle
donne straniere;
 i maschi rappresentavano la maggioranza della popolazione straniera (50,9%).
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La presenza di stranieri è aumentata notevolmente negli ultimi anni passando dai 58.246 del 2002 ai
169.935 del 2013 con un aumento del 192%, anche se vi sono stati alcuni significativi cambiamenti:
 l’incremento più rilevante è avvenuto tra 2002 e 2008 (+141%), dopodiché si è ridotto fino a
stabilizzarsi nell’ultimo biennio (+2,5%), in cui, senza i nuovi nati stranieri, si sarebbe registrata
una flessione.
 Nel 2002 si partiva da una presenza prevalentemente maschile (58,1% degli stranieri), ma con il
passar del tempo è aumentata considerevolmente la presenza femminile (49,1% nel 2013). In
particolare:
o il numero di donne in età fertile (15-49 anni) è cresciuto costantemente più che
triplicandosi (da 16.395 a 51.541);
o i maschi della stessa età sono aumentati dal 2002 (26.193) al 2009 (55.607) per poi
stabilizzarsi (54.878 nel 2013).
 E’ più che triplicata la presenza di bambini stranieri, da 12.778 nel 2002 a 42.458 nel 2013 e la
stragrande maggioranza di essi sono nati nel nostro paese; nel 2013 il 29,3% dei nuovi nati è
straniero.
 Va però fatto rilevare che dal 2008 nella popolazione straniera vi è stata una diminuzione di circa
1/3 sia del tasso di natalità (da 26,6 a 18,7 x 1.000) sia del tasso di fecondità (da 89 a 62 x 1.000),
un calo più consistente di quello fatto registrare dalle donne italiane (da 41 a 36 pari a -10%).
 Si noti che la popolazione italiana è cresciuta dal 2002 al 2013 del 3,1% (0,3% annuo), ma ciò
grazie a fenomeni migratori di cittadini italiani, il saldo naturale dei soli italiani (differenza tra il
numero di nati ed il numero di morti) è stato infatti, negli ultimi anni, negativo.
Una forte influenza sul trend demografico futuro sarà data dal fatto che la popolazione di donne in età
fertile italiane è stato in costante diminuzione (da 230.695 nel 2002 a 210.803 attuali) e ancor lo sarà
nei prossimi anni, considerata la curva demografica: a parità di tasso di fecondità i tassi di natalità
sono destinati a diminuire.
CAUSE DI MORTALITÀ E ANNI DI VITA PERSI
Nel corso del 2012 sono decedute 9.973 persone, 4.747 maschi (età media=75,3) e 5.226 femmine
(età media=82,6). Oltre al numero di decessi è possibile quantificare anche gli anni potenziali di vita
persa (PYLL2) che sono stati 38.380, per il 65% a carico dei maschi (24.863).
Il tasso grezzo di mortalità nel 2011 (ultimi dati disponibili a livello nazionale e regionale) era di
8,3/1.000, inferiore rispetto ai dati nazionali (9,7) e regionali (9,0); i dati grezzi non tengono però conto
del diverso profilo demografico dell’ASL di Brescia. Per confrontare i dati bresciani con quelli nazionali
“aggiustando” per il fattore età si sono utilizzati i relativi SMR calcolati tramite standardizzazione
indiretta (utilizzando gli ultimi tassi nazionali disponibili): complessivamente per tutte le età i tassi di
mortalità della nostra ASL nel biennio 2008-9 risultavano, rispetto alla media nazionale, inferiori del
2
PYLL (potential years of life lost) è una misura della mortalità prematura. Per ogni individuo l’età di morte è sottratta ad un’età di referenza
(75 anni in genere nei paesi industrializzati); nel caso l’età di morte sia successiva all’età di referenza si attribuisce il valore “0”, in modo da
non avere valori negativi.
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2% nei maschi (SMR=0,98 IC95% 0,96-1,00) ed inferiori del 7% nelle femmine (SMR=0,93 IC95%
0,91-0,94), questo nonostante l’inclusione nella casistica ASL dei deceduti senza scheda di morte.
L’analisi di mortalità fornisce una decisiva informazione sullo stato di salute quando si considera il
ruolo delle cause di morte sia come grandi categorie sia come cause singole, come di seguito viene
sintetizzato.
Percentuale relativa dei decessi per grandi cause (a sinistra) e percentuale relativa PYLL nel
2012
La patologia tumorale ha rappresentato con 3.351 decessi la prima causa di morte complessiva
(33,6% del totale); in particolare era la prima tra i maschi (38,9%) e la seconda nelle femmine
(28,8%). I tumori da soli causano il 43% degli anni potenziali di vita persi (16.496 anni), ampiamente
al primo posto in entrambi i sessi. Nello specifico le cause di mortalità più rilevanti sia in termini di
numero di decessi che di anni potenziali di vita persi, sono stati il tumore delle vie respiratorie nei
maschi (476 decessi e 2.280 PYLL) e del seno nelle femmine (228 decessi e 1.543 PYLL). Dopo
questi tumori hanno avuto un forte impatto i tumori del colon/retto (339 decessi e 1.451 PYLL), del
fegato (308 decessi e 1.404 PYLL) e a seguire i tumori di pancreas, sistema emolinfopoietico,
stomaco.
Si tenga presente che la mortalità per tumori è stata, rispetto alla media nazionale, superiore del 12%
nei maschi e del 6% nelle femmine, eccessi simili a quelli riscontrati per l’intera Regione Lombardia.
In particolare vi sono stati tassi di mortalità più elevati rispetto alla media italiana, ma simili a quella
lombarda, per i tumori dello stomaco, del pancreas e delle vie aree. I tumori del fegato mostravano,
invece, soprattutto nei maschi un eccesso sia rispetto alla media nazionale che a quella lombarda.
Le patologie del sistema circolatorio sono state la prima causa di decessi tra le femmine (37,0%) e
la seconda tra i maschi (29,2%) ma il loro impatto è fortemente ridimensionato considerando gli anni
di vita persi pari al 14,2% del totale (5.447 anni); ciò è vero soprattutto per le femmine ove, pur
essendo come numero di decessi al primo posto, provocano “solo” una perdita di 1.319 anni PYLL in
quanto l’età media di morte per queste patologie era assai avanzata (87,2 nelle donne). Per quanto
riguarda i maschi, la morte per queste patologie ha colpito in età più giovane (in media 8 anni prima)
con un impatto decisamente superiore in termini di PYLL (4.133 anni); in particolare le malattie
ischemiche del cuore sono state la seconda causa specifica di perdita d’anni negli uomini (2.236
anni). La mortalità per malattie del sistema circolatorio è, rispetto ai dati nazionali, inferiore per
entrambi i sessi (-12% nei maschi e -17% nelle femmine) ed in linea con i dati lombardi.
Più di 2/3 di tutte le morti e il 57% di tutti i PYLL erano dovute alle due grandi cause prima citate.
Traumi e avvelenamenti hanno causato 373 decessi, ma, siccome spesso avvengono in giovane
età, sono state per i maschi la seconda causa di perdita di anni di vita e, considerando entrambi i
sessi, hanno causato la perdita di 5.355 anni (14,0%). In particolare nei maschi si è notata una forte
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perdita di anni a causa dei suicidi (1.568, III posto come causa specifica) e degli incidenti di trasporto
(1.533 IV posto). La mortalità per cause esterne è nei maschi inferiore rispetto alla media nazionale (10%) e simile rispetto alla media regionale mentre per le femmine è ampliamente inferiore sia rispetto
alla media italiana (-34%) che lombarda.
I relativamente pochi decessi racchiusi nel gruppo delle “altre patologie” pesano molto poiché
includono numerosi decessi in età infantile dovuti a cause perinatali o malformazioni congenite.
Innalzamento progressivo della sopravvivenza e trend delle cause di mortalità
Per poter meglio comprendere i dati di mortalità essi devono essere interpretati alla luce del loro trend
temporale, sia in termini di mortalità generale che per singole cause.
Nella tabella sono riportati i tassi grezzi di mortalità e l’età alla morte per sesso nel periodo 20012012: l’età media di morte si è progressivamente innalzata, in particolare è aumentata di 4,43 anni nei
maschi (pari a 5 mesi/anno) e di 3 anni nelle donne (3 mesi/anno).
donne
maschi
Tassi grezzi mortalità annuale nei due sessi ed età media di morte (X100.000)
tasso
mortalità
grezzo
età media
di morte
tasso
mortalità
grezzo
età media
di morte
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
870
879
857
861
820
805
770
792
779
804
790
813
817
71,0
70,8
71,7
72,2
72,3
73,0
73,0
73,4
74,1
74,2
74,5
75,1
75,3
834
818
851
890
803
813
818
815
826
855
870
841
875
79,6
79,9
80,1
80,8
80,5
80,6
80,8
81,6
81,6
81,8
81,9
82,3
82,6
Tenuto conto dell’aumento dell’età della popolazione nel periodo esaminato sono stati calcolati i tassi
“corretti” tramite standardizzazione diretta per fasce d’età (mostrati nel grafico successivo):
 Le femmine fanno registrare dei tassi di mortalità notevolmente inferiori rispetto ai maschi.
 Per i maschi dopo il 2003 vi è
stata
una
significativa
e
progressiva
diminuzione;
complessivamente vi è stata una
riduzione del 24% dal 2000 al
2012.
 Per le femmine, dopo il picco di
mortalità
del
2003
(legato
all’ondata di calore di quell’estate),
vi è stata una significativa
diminuzione,
seppur
meno
evidente che per i maschi, pari al
16% dal 2000 al 2012.
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L’analisi del trend di mortalità delle più importanti cause, sia in termini di tassi standardizzati sia di
PYLL, permette di fare le seguenti osservazioni:
La mortalità per tumore è diminuita sensibilmente nei maschi ed è rimasta stabile nelle femmine
In particolare:
Mortalità per tumori delle vie respiratorie: è diminuita di 1/3 nei maschi comportando un analogo
calo degli anni di vita persi. Al contrario nelle donne c’è stato un aumento della mortalità per questo
tumore che ha portato ad un aumento pari a quasi il doppio degli anni di vita persi nel periodo 20002012
Mortalità per tumori del seno nelle donne: è rimasta sostanzialmente stabile, anche se sembra
esservi stata una lieve diminuzione negli ultimi 2 anni seppur non significativa.
Mortalità per tumori del colon retto: vi è stata una diminuzione sia nei maschi (-21%) sia nelle
femmine (-28%), con una diminuzione degli anni di vita persi in entrambi i sessi.
Mortalità per tumori dello stomaco: diminuzione evidente e significativa superiore ad 1/3 in
entrambi i sessi. Nei maschi in particolare ciò ha comportato una riduzione del 58% degli anni di vita
persi.
Mortalità per tumori del pancreas: stabile in entrambi i sessi.
Mortalità per tumori maligni del tessuto linfatico ed ematopoietico: sostanzialmente stabile in
entrambi i sessi in termini di tassi, facendo però registrare negli ultimi 3 anni un’evidente diminuzione
in termini di anni di vita persi sia nei maschi (-35%) che nelle donne (-31%).
La mortalità per patologie cardiocircolatorie è diminuita di 1/3 in entrambi i sessi; ciò ha
comportato una minor perdita nel 2012 rispetto al 2000 di 1.824 anni nei maschi (-31%) e di 895 anni
nelle donne (-41%).Ancora più forte la diminuzione limitando l’analisi alla popolazione di età inferiore
ai 75anni, con un -44% nei maschi e -50% nelle femmine.
La mortalità per traumi e avvelenamenti nel loro insieme non presenta una correlazione lineare
con l’età e varia nei due sessi: molto bassa in entrambi prima dei 15 anni si innalza di 10 volte nei
maschi giovani (15 e 34 anni) per poi abbassarsi e riprendere a crescere dopo i 65 anni. Nelle
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femmine la mortalità per traumi è sempre molto più bassa che nei maschi e non si nota il “picco” nella
fascia giovanile.
Un importante fattore di cui bisogna tener
conto è che nei giovani i traumi sono il
risultato di un evento “esterno”, mentre per
gli anziani sono molto più spesso
conseguenza di una condizione di “fragilità”
dell’individuo; per questa ragione il trend
temporale dei tassi è stato analizzato
separatamente in due fasce d’età. Nei
soggetti con meno di 75 anni vi è stata una
diminuzione di 1/3 della mortalità in entrambi
i sessi, mentre negli anziani con 75 anni o
più la mortalità per traumi è rimasta
sostanzialmente stabile.
Complessivamente vi è stata una minor perdita di anni di vita nel 2012 rispetto al 2000 di 3.210 anni
nei maschi (-42%) e di 688 anni nelle donne (-41%).
In particolare:
 La mortalità per accidenti di trasporto si è più che dimezzata in entrambi i sessi e ciò ha
comportato una minor perdita nel 2012 rispetto al 2000 di 2.569 anni di vita nei maschi (-63%) e di
795 nelle donne (-70%). La diminuzione della mortalità tra i giovani (con meno di 30 anni) è stata
particolarmente rilevante: dai 65 decessi del 2000 si è progressivamente giunti ai 12 del 2012,
ben 5 volte di meno.
 La mortalità per cadute accidentali è rimasta sostanzialmente stabile nei primi anni di
osservazione ed ha mostrato una certa riduzione negli ultimi anni in entrambi i sessi.
 La mortalità per suicidio e autolesione intenzionale è rimasta sostanzialmente stabile in
entrambi i sessi pur con variazioni di una certa consistenza da un anno all’altro.
La mortalità nei distretti 2000-2012
Tenuto conto della diversa età della popolazione nei vari distretti sono stati calcolati i tassi “corretti”
tramite standardizzazione diretta per fasce d’età (figure e tabelle sottostanti):
 Nei distretti della città, Brescia Est e Garda si sono registrati i tassi più bassi in entrambi i sessi;
 I distretti più a ovest, Monte Orfano e Oglio Ovest hanno presentato i tassi più elevati in entrambi i
sessi;
 Gli altri distretti sono in posizione intermedia, con un chiaro gradiente di aumento da est verso
ovest.
 Il pattern distrettuale è simile nei due sessi.
Tassi di mortalità standardizzati (popolazione italiana 2001) per età nei distretti dell’ASL di
Brescia nei maschi (blu) e nelle donne (rosa) per il periodo 2000-2012;
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I PROBLEMI DI SALUTE EMERGENTI
La mortalità, pur essendo un indicatore di salute fondamentale, ha il limite di non prendere in
considerazione una serie di malattie ed eventi che hanno un forte impatto sulla disabilità ma che sono
scarsamente letali. Inoltre i fattori che la influenzano sono sia la diminuzione/aumento degli eventi
patologici sia l’eventuale miglioramento delle cure. Nei paesi occidentali e in Italia negli ultimi anni,
infatti, si è verificato un considerevole aumento della sopravvivenza, ma vi è stato poco progresso nel
ridurre la disabilità, di conseguenza con l’invecchiamento della popolazione vi è stato un forte
aumento degli anni vissuti con disabilità: se nel 1990 la percentuale di anni di disabilità sul totale dei
DALYs era pari al 45%, nel 2010 ha raggiunto il 52%.
Le cause dominanti che provocano tale disabilità sono i disturbi
DALYs (Disability Adjusted Life Year)
psichici (depressione, ansia, dipendenze) e i problemi
numero di anni dati dalla somma di
“anni vissuti con disabilità” e “anni
muscoloscheletrici (lombalgie, cervicalgie ed osteoartriti)3: nell’età
persi per morte prematura”.
giovane ed adulta queste patologie sono responsabili di più dei 2/3
delle disabilità. Con l’avanzare dell’età oltre alle 2 patologie già
menzionate che continuano ad essere le cause principali di disabilità, si aggiungono anche le
patologie cardiovascolari, le malattie respiratorie croniche, il diabete, le neuropatie ed in minor misura
i tumori. Deficit della vista e dell’udito in età più avanzata e cadute ed incidenti in diverse età hanno
pure un ruolo rilevante nel provocare disabilità.
Stimare la disabilità è esercizio non semplice: per il momento ciò che può essere fatto a livello di ASL
è stimare l’incidenza (oltre alla mortalità) di alcune patologie a forte rilevanza quali gli eventi
cardiocerebrovascolari (CCV) e i tumori (tramite l’attività del Registro Tumori), e valutare la presa in
carico per una serie di patologie croniche (Banca Dati Assistiti).
Gli eventi CCV maggiori
In base ai dati incrociati di SDO e mortalità è stato possibile stimare incidenza e letalità di Infarto
Miocardico Acuto (IMA) e Ictus per il periodo 2001-2011. I dati più significativi sono i seguenti:
 Annualmente si verificano circa 3.000-3.500 episodi di IMA, di cui circa il 40% con esito letale e
circa 2.600 episodi di Ictus, di cui circa 1/3 letale.
 Vi sono più IMA nei maschi e più Ictus nelle femmine, ma i tassi sono fortemente influenzati
dall’età; a parità di età sono sempre più elevati nei maschi soprattutto nelle classi d’età più giovani.
 I tassi degli eventi totali standardizzati mostrano per entrambi i sessi e per entrambe le patologie
una significativa diminuzione nel periodo considerato. Per quanto riguarda l’IMA, la riduzione è
stata più evidente nei maschi e meno nelle femmine.
 I tassi e le percentuali di letalità presentano un significativo e progressivo trend decrescente in
entrambi i sessi sia per Ictus che per Infarto.
 Sia per i maschi che per le femmine i mesi di dicembre e gennaio sono quelli con maggior numero
relativo di eventi (soprattutto infarti), mentre i mesi estivi sono quelli ove si registra il numero di
eventi inferiore.
 Per i casi di IMA ospedalizzati la letalità a 28 giorni e a 1 giorno appare in netto calo mentre tale
trend non si è notato per l’ictus.
 In netta crescita nel tempo gli interventi di coronarografia ed angioplastica eseguiti in corso di
ricovero per IMA e le procedure diagnostiche quali TAC, RNM encefalo ed ECO encefalo e collo in
corso di ricovero per ictus.
Sia i tassi di IMA che di Ictus presentano delle sensibili differenze territoriali nell’ambito ASL:
 si sono avuti tassi di infarto più elevati nella Valle Trompia e nel Sebino, mentre per l’ictus vi è una
incidenza maggiore nei distretti occidentali.
 La città e l’hinterland hanno in genere tassi inferiori di incidenza sia per ictus che per infarto.
 In genere il pattern distrettuale è simile in entrambi i sessi.
3
Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study 2010. http://www.healthmetricsandevaluation.org/gbd
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Incidenza dei tumori
In base ai dati del registro tumori (1999-2006) emerge come l’ASL di Brescia presentasse:
 tassi di incidenza per tutti i tumori più elevati rispetto alla media italiana ma simili rispetto a
quanto riscontrato dai registri delle aree vicine;
 tassi d’incidenza rispetto alle aree vicine più elevati per quanto riguarda i tumori del fegato;
 tassi meno elevati rispetto alle aree vicine per quanto riguarda tumori del colon-retto e della
vescica;
 incidenze simili a quelle delle aree vicine per le altre forme tumorali.
Vi erano però alcune diversità all’interno del territorio con i distretti di Monte Orfano (+4,7%), Brescia
Ovest (+4,5%) e Brescia (+4,4%) che presentavano un eccesso di incidenza per tutti i tumori rispetto
alla media ASL (differenza statisticamente significativa); anche il distretto di Brescia Est (+3,0%)
presentava un eccesso al limite della significatività statistica. Il distretto del Garda (-8,5%) e quello
della Bassa Bresciana Centrale (-4,0%) presentavano invece un’incidenza più bassa rispetto alla
media ASL.
Rapporto osservati/attesi (SIR) nei distretti rispetto alla media ASL (maschi e femmine uniti)
n.
Distretto
osservati
1 - Brescia
8.546
2 - Brescia Ovest
2.707
3 - Brescia Est
2.838
4 - Valle Trompia
3.752
5 - Sebino
1.692
6 - Monte Orfano
1.863
7 - Oglio Ovest
2.533
8 - Bassa Bresc.
Occidentale
1.646
9 - Bassa Bresc. Centrale
3.577
10 - Bassa Bresc.
Orientale
1.788
11 - Garda
3.809
12 - Valle Sabbia
2.406
attesi
8.187
2.591
2.754
3.711
1.695
1.780
2.579
SIR
1,04
1,05
1,03
1,01
1,00
1,05
0,98
IC95%
1,02 1,07
1,01 1,08
0,99 1,07
0,98 1,04
0,95 1,05
1,00 1,10
0,94 1,02
Inoltre:
 Il distretto del Garda presentava dei
1.674 0,98 0,94 1,03
tassi più bassi per quasi tutte le
3.724 0,96 0,93 0,99
tipologie tumorali
 La città e l’hinterland presentavano dei
1.799 0,99 0,95 1,04
tassi più elevati per una serie di tumori
4.161 0,92 0,89 0,94
(mammella, ovaio e corpo utero, colon2.502 0,96 0,92 1,00
retto, prostata) per i quali in diversi
studi si evidenzia un eccesso nelle aree urbane rispetto al territorio circostante; alcuni di questi
potrebbero in parte spiegarsi con diverse abitudini di vita (mammella femminile) o con una
maggiore sensibilità diagnostica (prostata).
 Al contrario in città si notano tassi più bassi per quanto riguarda i tumori più legati ad agenti
infettivi (stomaco, fegato, cervice): per questi vi sono forti differenze distrettuali.
 Peculiare la distribuzione geografica del tumore del polmone che risente con una latenza di circa
30 anni delle abitudini tabagiche: nei maschi si osservano eccessi in alcuni distretti dell’ovest
mentre le femmine presentano tassi più elevati in città e sul Garda.
Le patologie croniche
La “Banca Dati Assistiti” (BDA), metodologia progressivamente perfezionata dall’ASL di Brescia,
mediante l’integrazione di vari flussi informativi amministrativo-gestionali, permette di identificare gli
assistiti presi in carico per 15 famiglie di patologie croniche. Nel corso del 2012 sono state assistite
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dall’ASL di Brescia 1.193.861 persone (50,6% femmine), di cui il 29,2% presi in carico per almeno
una delle 15 condizioni patologiche considerate; di questi 198.827 presentano una sola patologia,
92.425 due patologie, mentre 56.985 ne associano un numero superiore. Dal 2003 al 2012 vi è stato
un aumento annuo dell’1,7% (da 251,8/1.000 a 291,7/1.000). Le Cardiovasculopatie (inclusa
l’ipertensione arteriosa) sono di gran lunga il gruppo più rappresentato con ben 234.863 soggetti presi
in carico (19,7% degli assistiti); di questi 106.616 risultavano portatori della patologia isolata (45,4%),
mentre i restanti 128.247 avevano invece una Cardiovasculopatia associata con una o più delle altre
patologie. Diabete e Dislipidemie, patologie spesso associate alle cardiovasculopatie, erano le altre
due patologie croniche più frequenti.
Nel periodo 2003-2012 vi è stata una diminuzione della prevalenza dei soggetti senza alcuna
patologia cronica mentre sono aumentati i presi in carico per almeno una patologia cronica: nel 2003
gli assistiti presi in carico per patologie croniche erano 251,8/1.000, passati a 291,7/1.000 nel 2012:
un aumento medio
Prevalenza negli anni (x1000)
2012
annuo del 1,7%. In
%
termini
assoluti
Numero
forme
Delta
2003 2005 2007 2009 2011 2012
sità
isolate
l’aumento è stato
annuo
soggetti
sul
ancora più rilevante,
totale
pari al 3,1% annuo
173,4 185,1 188,1 188,8 194,1 196,7
1,4% 234.863
45,4%
(da
263.936
a Cardiovasculopatie
348.237 assistiti).
38,9
43,4
45,8
48,7
52,4
54,0
3,7%
64.438
18,7%
Diabete
È aumentato anche il
29,2
39,0
43,5
38,8
43,9
45,9
6,2%
54.775
12,0%
Dislipidemie*
numero di persone
35,0
35,5
38,3
38,9
40,8
42,0
2,1%
50.149
33,3%
con più patologie (nel Neoplasie
Broncopneumo30,3
31,6
31,0
28,3
28,4
28,3 - 0,7%
33.811
42,6%
2012 gli assistiti con patie
patologia
cronica Malattie
14,5
16,9
18,6
20,5
23,1
24,6
6,0%
29.394
32,3%
avevano in media endocrine
1,66
patologie E/G/Duodeno9,7
12,6
13,3
14,4
20,2
22,4 10,2%
26.683
13,6%
rispetto al 1,50 nel patie
16,0
17,2
17,1
17,4
18,1
18,5
1,6%
22.045
26,6%
Neuropatie
2003).
EpatoPer tutte le patologie,
10,6
12,2
13,1
13,2
14,0
14,1
3,3%
16.883
46,3%
enteropatie
ad eccezione delle M. psichiatriche
7,7
8,5
9,5
9,7
9,9
9,8
2,7%
11.707
32,8%
Broncopneumopatie, gravi
vi è stato un aumento Malattie
3,7
4,6
5,4
6,8
8,4
9,4 11,1%
11.267
30,0%
nel corso degli ultimi autoimmuni
2,6
3,9
4,9
6,0
7,4
8,1 13,7%
9.620
62,1%
anni sia in termini M. rare
assoluti che in termini Insufficienza
3,6
4,3
4,7
4,6
5,0
5,1
4,1%
6.120
3,3%
di prevalenza: gli renale
2,2
2,4
2,6
2,7
2,8
2,8
3,1%
3.395
63,9%
aumenti
maggiori HIV/AIDS
0,6
0,7
1,1
1,2
1,4
1,5 11,3%
1.734
7,3%
sono stati a carico Trapianti
delle malattie rare
totale persone
(+13,7%
annuo), con patologia
251,8 266,2 272,1 275,7 286,5 291,7
1,7% 348.237
delle
malattie cronica
autoimmuni (+11,1%) senza patologia 748,2 733,8 727,9 724,3 713,5 708,3 - 0,6% 845.624
e
delle
esofago- cronica
* Nel corso del periodo i valori della Dose Definita Giornaliera sono cambiati e ciò ha comportato una
gastro-duodenopatie
riduzione artificiale dei soggetti classificati con Dislipidemia dopo il 2008
(+10,2%).
Per le
malattie rare l’aumento è verosimilmente frutto dell’attivazione negli ultimi anni della “Rete delle
malattie rare” che ne ha favorito la diagnosi e la presa in carico. L’aumento dei trapiantati dopo il 2007
riflette un cambiamento metodologico che ha permesso una maggiore sensibilità nell’identificazione
degli stessi. I rilevanti cambiamenti riscontrati nel periodo 2003-2012 possono essere spiegati in parte
dall’evoluzione del quadro anagrafico-epidemiologico locale (il progressivo innalzamento dell’età
determina un maggior numero di assistiti con patologie croniche), ma anche dalla maggior sensibilità
e capacità di prendere in carico per patologie croniche soggetti che in precedenza erano
misconosciuti.
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Considerando la prevalenza di presa in carico a secondo dell’età e sesso si nota che:
- la prevalenza è bassa e stabile nei primi 3 decenni di vita ed aumenta in modo esponenziale con
l’aumentare dell’età (nel 2012 dal 4% delle prime decadi al 85% degli ultra 80enni);
- gli aumenti più consistenti della prevalenza sono avvenuti nelle fasce d’età più elevate
- la prevalenza è più elevata tra le donne (309,9/1.000) rispetto ai maschi (273,0/1.000), ma ciò è
dovuto alla maggiore numerosità femminile nelle fasce d’età più avanzate. Standardizzando per
età infatti il tasso femminile (290,5) risulta essere leggermente inferiore rispetto a quello dei
maschi (293,4).
Consumo di risorse secondo BDA
Il consumo di risorse sanitarie è un indicatore dei servizi erogati e della complessità terapeutica
dell’assistito. Nel 2012 il consumo di risorse è stato di 1.350 milioni di euro, per un consumo medio
pro-capite di 1.131€; i portatori di patologia cronica, pari al 29,2% della popolazione totale, hanno
assorbito il 78,2% delle risorse complessive. Nel periodo 2003-2012 c’è stato un aumento del
consumo complessivo di risorse pari al 3,5% annuo a fronte di un aumento della popolazione
dell’1,5% annuo.
Considerando tutti gli assistiti pesati, sia con patologia cronica che senza, il consumo medio procapite per ricoveri è quello che ha subito le minori variazioni nel tempo (-1,23% totale nel periodo
2003-2012). Il consumo di risorse per farmaceutica è aumentato del 14,2% e quello per prestazioni
della branca psichiatrica e per RSA del 28,8% complessivamente. Il consumo di risorse sanitarie per
le prestazioni di specialistica ambulatoriale ha avuto un aumento pari al 56,3% nell’intero periodo.
Il consumo di risorse per ricoveri in riabilitazione e per specialistica presentano delle variazioni
distrettuali particolarmente elevate.
DIPENDENZE PATOLOGICHE
Gli utenti seguiti dalle Unità Operative del Dipartimento Dipendenze nel 2013, sono stati n. 3.674 di cui n. 1.994
tossicodipendenti e n. 1.680 alcoldipendenti. Rispetto al passato si registra la tendenza all'incremento percentuale delle
donne tossicodipendenti che, dal 2004 al 2013, crescono dal 13,6 % al 17 %. Al contrario si riduce la percentuale delle
donne con problemi alcool correlati: dal 33,4% nel 2004 al 18% nel 2013, probabilmente per il peso crescente degli utenti
inviati dalla Commissione Patenti. Si conferma la tendenza all’aumento nell'età media sia dei pazienti alcooldipendenti
(età media 46 anni) sia dei tossicodipendenti (età media 40 anni). La distribuzione in base alle sostanze dichiarate, riferita
all’anno 2012 e per tutta la popolazione seguita dal sistema SERT/SMI, conferma la tendenza alla diminuzione per
l'eroina (32%), una lieve diminuzione per la cocaina (38%), che ritorna ai valori dell’anno 2006, ed un aumento per i
cannabinoidi (18%). Tra gli alcoldipendenti, gli stranieri sono l'11,4% degli alcolisti e il 9,9% dei tossicodipendenti,
ricalcando sostanzialmente la distribuzione rilevata nella popolazione generale. Solo tra i carcerati la prevalenza
raggiunge il 24% dell'utenza.
La Demenza
Con la stessa metodologia della BDA (incrociando dati da esenzioni, ricoveri, farmaci, RSA e ADI) è
stato possibile, per il 2011, identificare 14.917 pazienti con Alzheimer o altra forma di demenza, pari
all’1,8% della popolazione oltre i 30 anni, in linea con le più recenti stime. Le donne rappresentavano i
2/3 dei casi e l’età media era di 83 anni, con una prevalenza che esplode per i grandi anziani: dallo
0,3% della popolazione di 30-75 anni, al 6,3% per la popolazione di 75-84 anni, fino al 19,4% per i
soggetti con più di 85 anni. Si ricorda che quest’ultima fascia d’età è aumentata del 60% nell’ultimo
decennio e si stima sarà un 50% in più nel 2020.
DEMENZA E DISABILITÀ: UNA SFIDA PER I SERVIZI SANITARI E LA SOCIETÀ
L'incremento del numero di grandi anziani sta determinando progressivamente non solo l'aumento delle patologie croniche e
di quadri di comorbilità, bensì anche l'incremento di persone non autosufficienti con necessità di interventi assistenziali di
varia natura ed intensità. Di grande impatto sui servizi e sulla tipologia di bisogni è l'elevato numero di persone che presenta
anche decadimento cognitivo, con frequente evoluzione in un quadro di demenza. Tali situazioni mettono a dura prova
l’equilibrio familiare sino a compromettere le capacità assistenziali dei caregiver, con un ricorso preferenziale alla
residenzialità o a servizi/interventi assistenziali di diversa forma.
Nel 3° trimestre 2013 sono state n. 6.537 le persone ospitate in RSA, mentre n. 5.980 gli assistiti in ADI, di cui n. 687
superiori a 65 anni e n. 4.703 superiori a 75.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Le persone disabili in carico alle EOH a dicembre 2013 erano n. 5.942 di cui n. 3.817 con più di 18 anni. Il 55% presentava
una sola patologia di cui il 16% per disabilità fisica, il 4% per una sensoriale e l'80% aveva una disabilità intellettiva/psichica.
Il restante 45% delle persone disabili seguite dalle EOH presentava patologie plurime.
Ne consegue una forte pressione della domanda di servizi ed in particolare di servizi residenziali. Pur essendo presente sul
territorio dell’ASL una ricca rete di unità d’offerta residenziali, n. 6 RSD con n. 384 posti accreditati e n. 21 CSS con n. 202
posti accreditati, di cui messi 180 a contratto, le strutture sono sature. E' in aumento il numero delle persone in lista d'attesa
e il ricorso a strutture fuori ASL. A dicembre 2013 erano n. 383 gli ospiti accolti nelle RSD, n. 159 quelli inseriti in strutture
fuori ASL e n. 133 in lista d’attesa. Anche per quanto riguarda le CSS, n. 10 utenti erano ospiti in strutture fuori territorio e n.
80 in lista d’attesa.
Sia l’area anziani che l’area disabilità evidenziano pertanto la necessità di sperimentare nuove forme di intervento
nell'ambito della residenzialità e della domiciliarità con particolare attenzione al coinvolgimento e sostegno del caregiver. Gli
interventi domiciliari psico-educativi garantiti a supporto del caregiver di questi pazienti grazie ad un progetto sperimentale
hanno dato esiti positivi. Il progetto RSA aperte permetterà di incrementare iniziative di questa tipologia.
Si è rilevato inoltre un cambiamento significativo nella tipologia di utenza con bisogni assistenziali complessi che accede alla
rete di servizi socio sanitari, fra cui in particolare le cure domiciliari. Alcuni anni fa era quasi esclusivamente dedicata a
persone anziane, oggi anche a persone di età diversa con gravi e gravissime disabilità determinate da patologie
degenerative.
EPICRISI
La mortalità sta scendendo per quasi tutte le cause e l’aspettativa di vita aumenta; tale tendenza è
stata in gran parte determinata dalla diminuzione della mortalità per malattie cardio-circolatorie ed è
stata più evidente nei maschi che hanno in parte ridotto il gap rispetto alle donne.
La popolazione ha avuto un progressivo invecchiamento. Tale fenomeno è stato, in parte, attutito
dall’immigrazione di stranieri giovani.
In seguito alla crisi economica si nota, dal 2009, una riduzione dei tassi di fertilità e di natalità; in
considerazione del numero calante delle donne in età fertile, la natalità, a parità di condizioni, è
destinata ad un’ulteriore diminuzione.
Gli stranieri residenti sono circa il 15% ed hanno un’età notevolmente più giovane e tassi di natalità e
fertilità più elevati degli italiani: circa 1/3 dei nuovi nati e il 24% dei bambini sono stranieri. L’afflusso di
stranieri, che nel periodo 2000-2010 aveva portato a triplicarne il numero, si è ora stabilizzato: senza i
nuovi nati il numero degli stranieri sarebbe diminuito.
A parità di età i tassi di mortalità per malattie cardiovascolari sono diminuiti come pure l’incidenza di
ictus e infarto. La prevalenza di soggetti affetti da tali patologie è, però, in continuo aumento.
La mortalità per tumori è diminuita nei maschi ma è rimasta stabile nelle donne. L’incidenza e la
mortalità per tumori sono, nell’ASL di Brescia, più elevati rispetto alla media nazionale (+12% nei
maschi e +6% nelle donne secondo ultime stime) ma simili rispetto ai tassi lombardi. Particolarmente
elevata è l’incidenza del tumore del fegato soprattutto nei distretti occidentali dell’ASL; i tumori delle
vie aeree sono in diminuzione nei maschi e in leggero aumento nelle donne. Si ricorda che i tumori
raggruppano una serie di patologie con diversi fattori di rischio, diversi trend e diversa distribuzione
territoriale.
Vi è stata una forte diminuzione della mortalità per incidenti stradali.
La presa in carico per le patologie croniche ha mostrato un generale aumento particolarmente
rilevante per le malattie endocrine, esofago-gastro-duodenopatie e malattie autoimmuni.
La sfida nei prossimi anni (ma è già in atto) sarà sempre più quella della cronicità, della disabilità e
della compromissione dell’autonomia personale: quindi sulle cure a lungo termine. Considerando la
curva demografica, con bassi tassi di natalità e la generazione del “baby boom” che entra ora nella
vecchiaia, nei prossimi 20 anni avremo un rilevante numero di malati cronici e di anziani fragili: il
progressivo perfezionamento dei processi di monitoraggio della cronicità e della disabilità, e delle loro
varie cause, sarà parte preliminare e fondamentale per poterle prevenire, curare, mitigare.
Disabilità fisica, compromissione cognitiva, qualità della vita nella 3° e 4° età, supporto alla famiglia:
le vere sfide per i sistemi sanitari e socio-sanitari, così ovviamente come anche per l’ASL di Brescia.
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SINTESI DEI DATI DI ATTIVITA’ 2013 A GESTIONE DIRETTA
Si riportano di seguito, l’elenco e la dimensione delle principali attività erogate dall’Asl nel corso del
2013 (*).
20.755
242.234
Record controllati Prestazioni specialistiche ambulatoriali
118.516
Prestazioni di Continuità Assistenziale
10.955
9.723
1.249
24.209
Sedute Commissioni invalidi, ciechi, sordi e L. 68/994
Utenti convocati
46.852
Prestazioni Assistenza per le Dipendenze (NOA)
73.216
Prestazioni Consultori Familiari 5
13.057
Controlli distrettuali Sicurezza e salute dei lavoratori
Controlli distrettuali Igiene e Sanità Pubblica
15.217
Controlli distrettuali Igiene degli Alimenti e Nutrizione
19.040
Campionamenti effettuati nell’ambito dei controlli
153.361
Vaccinazioni obbligatorie e facoltative6 somministrate
119.736
Vaccinazioni antiinfluenzali somministrate
527.384
Attività analitiche Laboratorio di Sanità Pubblica
315
14.772
Sedute Commissione Medica Locale patenti
Visite Commissione
95.989
Donne invitate Screening citologico
Persone invitate Screening colon retto
65.829
Persone invitate Screening mammografico
2.840
7.622
15.404
Ambulatorio MTS
Prelievi
prestazioni mediche
prestazioni infermieristiche
380
4.161
6.009
Ambulatorio Migranti
Prelievi
prestazioni mediche
prestazioni infermieristiche
12.984
6
Visite fiscali
Prestazioni Assistenza per le Dipendenze (Ser.t)
113.476
5
Prestazioni di Guardia Turistica
213.234
6.729
4
Ricoveri controllati
Prestazioni infermieristiche Ambulatorio Grave Disagio
Dato al 3° trimestre 2013
Il dato non comprende i pap-test effettuati nell’ambito del programma di screening oncologico
Esclusa antinfluenzale
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47
60
28
4.214
6
3
Promozione della Salute
Gruppi di cammino attivi
Panificatori aderenti “Pane a ridotto contenuto di sale”
Comuni aderenti al progetto “Salute in Comune”;
Genitori informati in tema di incidenti domestici
Imprese aderenti alla rete promozione salute
Strutture sanitarie aderenti alla rete promozione salute
231
Strutture socio-sanitarie controllate7
198
872
Reclami gestiti
Contatti e-mail URP centrale
56.590
31.838
16.427
7.553
772
Protesica maggiore
Prescrizioni seguite da fornitura di cui
ausili e protesi personalizzate
ausili non personalizzati
ausili per la ventilazione e attrezzature
altri ausili
15.142
1.565
1.331
Protesica minore8: Piani di fornitura per
ausili ad assorbenza
ausili a raccolta
ausili per stomie
268.525
Controlli e campionamenti in allevamenti
33.562.910
Capi macellati ispezionati
16.313
Controlli nell’ambito della sicurezza alimentare
10.367
Lotta al randagismo (cattura cani e anagrafe canina)
53.417
1.373
810
Formazione per personale dipendente e convenzionato
ore di formazione
dipendenti partecipanti agli eventi
MMG/PLS/MCA partecipanti agli eventi
673
Decreti Direttore Generale
1028
Determinazioni Dirigenziali
193.049
18.324
8.493
351
Note Protocollate
Pec arrivate (da aprile a dicembre)
Pec spedite
Tirocinanti accolti
*dati provvisori
7
Secondo le indicazioni della DGR 3540/2012 è stato effettuato, nel corso del 2013, il controllo del 50% delle UDO Socio-Sanitarie
(vigilanza + appropriatezza)
8
Dati provvisori
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GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO A FAVORE DEL CITTADINO
IL PIANO INTEGRATO LOCALE DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE
Da anni, all’interno dell’ASL di Brescia, è attivo un processo di riorientamento delle attività messe in
campo dalle diverse articolazioni aziendali e da altri soggetti del territorio finalizzato a promuovere e
realizzare iniziative, in linea con le indicazioni nazionali e regionali ed improntate a criteri di efficacia e
sostenibilità.
Tale processo ha fatto sì che, nel tempo, si sia giunti a sviluppare principalmente interventi di
promozione della salute che agiscono su molti livelli: conoscenze, competenze, ambiti di vita.
Il confronto interno all’Azienda ha permesso altresì di generare nuove alleanze intraaziendali a
seguito delle quali articolazioni che da sempre promuovevano interventi autonomamente hanno
integrato progettualità e risorse in un’ottica di razionalizzazione delle stesse e maggiore efficacia di
intervento.
Le collaborazioni consolidate con altri soggetti del territorio hanno permesso, non solo di costruire
insieme azioni di promozione della salute ma, in particolare, di avviare un processo di sistema
affinché ciò che ogni attore mette in campo possa rientrare in un orizzonte condiviso di significato: in
questo senso, ogni intervento diventa occasione per promuovere azioni di rete che coinvolgono
l’intero sistema.
In sintesi, sono principalmente tre le linee di lavoro sulla base delle quali sono stati avviati e sviluppati
i progetti all’interno dell’ASL di Brescia:
1)
strutturazione di percorsi improntati a criteri di efficacia e di sostenibilità;
2)
sviluppo di una maggiore integrazione intraaziendale;
3)
costruzione di reti territoriali.
Nel 2014 si intendono proseguire e consolidare le iniziative ed i progetti dell’anno precedente.
In particolare, a partire dai dati di contesto e dalle prove di efficacia e buone pratiche, anche il Piano
Integrato Locale degli interventi di promozione della salute per l’anno 2014 in fase di avanzata
elaborazione e che sarà adottato entro il 28/02/2014, si organizza in 4 Piani Aziendali tematici:
 la promozione di corrette abitudini alimentari e dell’attività fisica;
 la prevenzione del tabagismo;
 la prevenzione degli incidenti domestici;
 il Piano Locale Prevenzione Dipendenze
Tali piani:
 contemplano iniziative specifiche da sviluppare nei diversi contesti di vita della popolazione,
prevedendo modalità diversificate di coinvolgimento dei soggetti del territorio e della comunità;
 sono volti a incrementare interventi non solo nei confronti della persona, ma anche degli
ambienti di studio, di lavoro e di vita;
 si pongono come obiettivo la formazione e/o il coinvolgimento anche di target intermedi;
 sono sviluppati secondo criteri di appropriatezza, sostenibilità, integrazione e intersettorialità.
In particolare, per ciascuno dei Piani Aziendali che costituiscono il PIL, sono stati individuati alcuni
progetti a cui si intende dare particolare significatività e che vengono sintetizzati di seguito.
1) Il Piano Aziendale per la Promozione di corrette Abitudini Alimentari si prefigge, da un lato, di
incrementare del 10% il numero dei gruppi di cammino rispetto al 2013 e, dall’altro, di incrementare
del 20% il numero dei panificatori aderenti al progetto “Con meno sale nel pane c’è più gusto… e
guadagni in salute”.
2) Il Piano per la Prevenzione del Tabagismo intende proseguire nel percorso intrapreso con l’avvio
del progetto “Grazie, non fumo più” - utilizzo del Minimal Advice nella Rete dei Servizi del Sistema
Sanitario Regionale finalizzato a far sì che venga somministrato il Minimal Advice a:
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




3)
4)
tutte le donne fumatrici che accedono al consultorio familiare nell’ambito del percorso nascita e
contraccettivo;
tutte le donne fumatrici che aderiscono al programma di screening per la prevenzione del
cervico-carcinoma;
tutte le donne fumatrici che accedono ai punti nascita e agli ambulatori divisionali delle
strutture sanitarie;
tutti gli uomini e le donne fumatori/fumatrici che accedono agli ambulatori di igiene;
almeno il 10% degli uomini e delle donne che accedono alla farmacia a cui è stato effettuato il
counselling motivazionale breve e che dichiarano di cessare l’abitudine tabagica.
Nel Piano Aziendale per la Prevenzione degli Incidenti Domestici, particolare risalto sarà dato al
progetto finalizzato a prevenire gli incidenti domestici negli anziani attraverso la formazione di
volontari. Verranno avviati percorsi formativi finalizzati ad aumentare le competenze dei volontari
nella gestione di interventi informativi e/o educativi. Si ipotizza che almeno il 50% dei volontari
formati realizzi, a sua volta, interventi informativi con i propri pari.
Il Piano Locale Prevenzione Dipendenze prevede di sviluppare 2 progetti: la terza annualità del
progetto sperimentale regionale “Life Skills Traning Programm” (prevenzione universale) e la
realizzazione di spazi di ascolto (prevenzione selettiva).
Con il primo progetto si prevede, da un lato, di registrare un aumento statisticamente significativo
“nelle competenze di vita” degli studenti che partecipano al programma in confronto ad un gruppo
di controllo e dall’altro, che almeno il 50% degli insegnanti formati dichiari di aver aumentato le
proprie competenze nel promuovere la salute nel contesto scolastico, in particolare in merito
all’efficacia nel trattare i temi inerenti la prevenzione dell’uso di sostanze.
Con il secondo progetto, rivolto a persone con fattori di rischio significativi per lo sviluppo di
dipendenze patologiche, si intende permettere ad almeno il 70% delle persone che si rivolgono
allo spazio di ascolto di individuare il proprio problema specifico e gestirlo.
Inoltre il PIL contempla ulteriori progetti che sviluppano azioni diversificate ma collegate e coerenti con
le aree tematiche dei Piani Aziendali, tra questi particolare attenzione sarà rivolta al “Progetto Salute in
Comune” per il quale, in continuità con le azioni realizzate nel 2013, si intende sviluppare ulteriormente
alcune azioni al fine di garantire che almeno il 10% delle Amministrazioni Comunali già aderenti al
progetto costruisca il proprio Piano Comunale per la Promozione della Salute.
LE ATTIVITA’ DELLA PREVENZIONE MEDICA E VETERINARIA
REPORT DELLA PREVENZIONE
Proseguendo una prassi consolidata sarà predisposto e divulgato il Rapporto 2013 sulle attività di
prevenzione e promozione alla salute, che sintetizza le attività svolte in questi ambiti attuate nell’anno
(con attenzione particolare ai temi delle malattie infettive e dell’alimentazione). Sarà esaustivo di tutti
gli interventi compiuti, in una ottica di integrazione.
I destinatari saranno gli stakeholders ma anche i singoli cittadini nell’ottica di una leggibilità del report
stesso.
GLI SCREENING ONCOLOGICI
L’ASL di Brescia è impegnata da molti anni nelle campagne di prevenzione oncologica e gestisce, in
collaborazione con le Aziende Ospedaliere della città e della provincia, i programmi di screening per
la prevenzione dei tumori di cervice, colon-retto e mammella. L’attività è regolata da protocolli
condivisi per la gestione omogenea dei test di screening e degli approfondimenti diagnostici.
In base alle Indicazioni Regionali 2014 gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti:
1.Screening mammografico:
 estensione >95%
 adesione > 60%
 monitoraggio cancri intervallo anno 2010
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2.Screening colonrettale:
 estensione >95%
 adesione > 45%
 monitoraggio cancri intervallo anno 2007
3.Screening citologico:
 estensione >95%
 adesione > 40%
La raccolta dati relativa ai casi screen detected si è avvalsa, negli anni passati, della collaborazione
dei Servizi di Anatomia Patologica delle Aziende Ospedaliere coinvolte nella realizzazione dei tre
programmi di screening. Sono emerse difficoltà legate alla non uniforme ed omogenea modalità di
refertazione ed archiviazione dei dati.
La collaborazione con il Registro Tumori, finalizzata alla ricerca dei casi di cancro intervallo della
mammella degli anni 2008 e 2009, si è consolidata in un confronto continuo. E’ condivisa la necessità
di ricevere dati completi dalle Anatomie Patologiche e di ottenere tutte le informazioni relative ai
percorsi diagnostico-terapeutici.
Sarà comune l’impegno nella pianificazione di un percorso che permetta di avere dati di incidenza per
le patologie oncologiche dei tre programmi di screening comprensivo dei dati di stadiazione e di
trattamento, per la valutazione dei cancri screen detected e non screen detected, e dei relativi
percorsi diagnostici terapeutici e di esito-sopravvivenza.
Si cercheranno i dati già in possesso dei Registri di patologia (laddove esistono) e si proporrà,
attraverso incontri con le strutture ospedaliere, un flusso dati dalle Anatomie Patologiche che sia
standardizzato, individuando un tracciato informatico comprensivo di tutti i parametri necessari.
IL PIANO INTEGRATO DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE MEDICA E VETERINARIA
LA PREVENZIONE MEDICA
Consolidando l’esperienza maturata nelle precedenti annualità il Dipartimento di Prevenzione Medico
programma le attività di vigilanza per l’anno 2014 attraverso le metodologie auspicate dagli indirizzi
regionali (DGR n. 2633 del 6.12.2011 e successive note esplicative) basate
 sulla integrazione con gli altri Dipartimenti aziendali interessati nell’esecuzione degli interventi;
 sulla sostenibilità ed efficienza nell’utilizzo delle risorse;
 sull’analisi di contesto in base ai dati disponibili nel sistema IMPRES@;
 sulla graduazione dei rischi insiti in ogni attività produttiva, commerciale o di servizio.
Nella pianificazione 2014
 sono confermati gli obiettivi e gli indicatori già previsti per il Piano triennale 2012-2014;
 è ricercata un’ulteriore garanzia di qualità delle attività di controllo programmate, prevedendo,
per alcune tipologie di controllo ritenute strategiche, un livello percentuale minimo di
esecuzione rispetto al totale dei controlli;
 sono confermate tutte le attività propedeutiche fondamentali quali la formazione degli
operatori e la collaborazione con gli altri Dipartimenti aziendali interessati;
 proseguirà l’attività interdisciplinare tra Osservatorio Epidemiologico, DPM e DPV, al fine di
garantire i procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale
Il Piano viene predisposto utilizzando il DWH del Sistema IMPRES@ e la sua effettuazione sarà
rendicontata nello stesso.
Nell’ambito dell’attività di controllo proseguiranno i campionamenti secondo quanto indicato a livello
regionale ed il contesto locale. Le quantità numeriche assegnate alle singole DGD seguiranno anche
per il 2014 quelle già fissate nel 2013 mentre per quanto riguarda la tipologia, saranno rispettate le
indicazioni regionali.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
Il tessuto produttivo locale - caratterizzato dalla crescente difficoltà economica delle imprese, dalla
rilevante presenza di lavoratori stranieri con scarsa conoscenza e comprensione della lingua,
dall’importante cambiamento dei profili di rischio occupazionale, con il declino di alcuni tradizionali
fattori di rischio e l’affermazione di altri, connotati dalla non esclusività dell’ambito lavorativo - l’ultimo
decennio si è caratterizzato da una costante, positiva, flessione delle malattie da lavoro segnalate al
Servizio PSAL e da una tendenziale riduzione degli infortuni gravi e mortali, con la sola eccezione di
questi ultimi per l’anno 2013, con 13 eventi occorsi.
Con riferimento alle malattie da lavoro, ASL di Brescia è impegnata da oltre 10 anni sul tema della
loro emersione con specifiche iniziative di rilevazione, principalmente centrate sui tumori e sulle
malattie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, che hanno comportato il maggior numero
di casi segnalati al Registro regionale delle malattie professionali.
In questo ambito di attività, gli obiettivi generali da conseguire, definiti dalla Regione Lombardia nel
piano quinquennale 2014-2018, si sostanziano in 3 macro aree di intervento:
 la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali;
 la promozione di buone prassi attraverso il sostegno alle imprese;
 il miglioramento della formazione alla salute e alla sicurezza.
Nella pianificazione dell’attività per il 2014:
 saranno perseguiti interventi di emersione delle malattie in coerenza con il dettato regionale, a
partire dalla richiesta di assunzione di maggiori responsabilità da parte dei medici competenti
aziendali;
 costituiranno temi di particolare attenzione la prevenzione del rischio e del danno da
sovraccarico biomeccanico, da stress lavoro-correlato, da cancerogeni occupazionali;
 proseguiranno, sul fronte degli infortuni gravi e mortali, gli interventi di vigilanza nei settori con
elevati indici di infortuni, secondo il principio della graduazione del rischio, con particolare
riguardo alla edilizia, agricoltura, metallurgia e metalmeccanica;
 saranno assicurati interventi su un insieme di imprese e un totale di controlli non inferiore a
quello effettuato nel 2013, analogamente per i settori dell’agricoltura e dell’edilizia, gravati da
indici infortunistici elevati, particolarmente per eventi mortali;
 proseguiranno interventi coordinati e congiunti con la DTL e con l’ARPA, e promosso un
intervento sperimentale con la Provincia per quanto attiene alla vigilanza sulle cave. Sul fronte
dell’attività sul rischio chimico saranno assicurati i controlli in materia di regolamento
Reach/Clp assegnati dalla Regione;
 l’attività di vigilanza in senso stretto sarà modulata con una maggiore presenza del Servizio
PSAL sul fronte della promozione delle buone prassi e sul sostegno alle imprese, finalizzata
all’assunzione da parte loro di una capacità autonoma di intervento per prevenire i rischi
lavorativi; questo obiettivo sarà realizzato attraverso una maggiore collaborazione delle parti
sociali, in particolare datoriali;
 sul fronte della formazione alla salute e alla sicurezza sul lavoro, si darà avvio al progetto
regionale sulla “integrazione e sicurezza nei curricula scolastici”, assicurando l’assistenza agli
Istituti interessati ad aderire;
 verrà pienamente attivato l’utilizzo del modulo MAPI (Malattie Professionali ed infortuni) del
sistema informativo Person@, che consentirà una uniformazione a livello regionale della
rilevazione degli infortuni e delle malattie professionali;
 sarà adottato un modello organizzativo a supporto, nell’utilizzo dei servizi informatici, delle
imprese del territorio che esercitano attività di bonifica amianto;
 verranno, infine, realizzate iniziative di confronto (focus group) con le parti sociali e, se
necessario, attivate iniziative formative.
La Sicurezza Alimentare e la Sicurezza negli Ambienti di Vita
Le attività di controllo e di campionamento nei settori della Sicurezza Alimentare e in quella degli
Ambienti di Vita saranno programmate con una quantità pari a quella effettuata nel 2013 sulla base:
 del numero delle imprese presenti sul territorio;
 della graduazione del rischio;
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014

dell’analisi dell’attività svolta negli scorsi anni.
Nel rispetto degli indirizzi regionali, sarà garantito oltre al mantenimento degli standards quantitativi
programmati, anche un livello di qualità degli interventi di vigilanza identificato dalla percentuale - non
inferiore al 60% dei controlli eseguiti sul posto - attraverso la tipologia di controllo “ispezione”
(codificate in Impres@ con il codice “02” o “03”) tale da consentire un’osservazione più puntuale e più
prossima alla realtà imprenditoriale.
Tale indicazione programmatica deriva dall’evidenza che una reale presenza dell’operatore sanitario
presso la sede dell’attività imprenditoriale è maggiormente capace di fornire, accanto ai controlli ed
alle verifiche generiche, la promozione di collaborazioni e confronti in grado di creare cultura
preventiva anche tra le maestranze e gli operatori dei vari settori imprenditoriali.
In considerazione di Expo 2015 sarà pianificata una specifica attività di controllo delle attività di
maggiore impatto sull’evento, quali le attività ricettive e di ristorazione; proseguirà il controllo delle
produzioni locali con particolare riguardo agli olii e vini.
E’ assicurato in tale ambito il totale raccordo con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria in
particolare riguardo alle attività di somministrazione di alimenti.
Il Laboratorio di Prevenzione
Nell’ambito di una politica di economia di scala ed in linea con il processo di razionalizzazione della
rete dei laboratori di prevenzione delle Asl,
 è confermata, anche per il prossimo triennio, la collaborazione con l’ASL di Cremona, in
stretta integrazione, per l’esecuzione degli esami chimici delle acque destinate al consumo
umano e delle acque di piscina, di quelli relativi alla ricerca degli anticorpi per i controlli
vaccinali e alla ricerca di legionella pneumophila (ASL di Brescia per ASL di Cremona), e
l’esecuzione della ricerca delle sostanze d’abuso sul capello, Filth test (ricerca corpi estranei
nelle farine e nel pane), ricerca dei pesticidi nelle acque destinate al consumo umano, ricerca
aflatossine e micotossine (ASL di Cremona per ASL di Brescia);
 è stato stipulato, con l’ASL di Vallecamonica-Sebino, un accordo di collaborazione che ha
consentito la chiusura del loro Laboratorio di Prevenzione convogliando tutta l’attività presso il
nostro Laboratorio Sanità Pubblica;
 sono attivi accordi di collaborazione con l’ASL di Bergamo, Mantova, Varese e Lecco per
l’effettuazione di ricerche chimiche su acque destinate al consumo umano, di balneazione e di
piscina;
 sono attive convenzioni per ricerche di tossicologia per il Dipartimento Dipendenze dell’ASL di
Bergamo e per gli SMI operanti nella provincia di Brescia.
Il Laboratorio è impegnato, inoltre, nella attività analitica per la ricerca dei metalli pesanti nelle verdure
coltivate nell’Orto sperimentale attivato a seguito dell’accordo di programma con il Ministero
dell’Ambiente.
La Prevenzione delle Malattie Infettive
Per la prevenzione delle malattie infettive saranno garantiti i consueti ottimi livelli di copertura per i
vaccini raccomandati. In particolare si perseguono le coperture vaccinali secondo le seguenti
percentuali:
- Coorte nati residenti 2012 – vaccino esavalente: 95%; Pneumococco 13valente: 85%
- Coorte nati 2011: MPR – 1 dose: 95% - Meningococco C : 70%
- Coorte nati residenti 2008: MPR – 2 dose: 90%; Polio – 4 dose: 95%
- Coorte nati 1997: 5 dose difto-tetano: 85%
- HPV: Coorte 2002: 80% 1 dose; Coorte 2000: 80% 3 dose.
Per quanto riguarda le indagini epidemiologiche a seguito di casi di Malattia Infettiva che si
verificheranno sul territorio dell’ASL nel 2014 si continuerà a monitorare
- la compliance della terapia per i casi di TBC con una completezza di almeno il 90%,
- l’invio delle segnalazioni di sieropositività da HIV con una completezza di almeno il 90%,
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
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la rapidità nell’inserire nel software MAINF regionale le segnalazioni a valenza immediata con
un inserimento in non più di 3 giorni almeno nel 90% dei casi.
E’ confermato l’impegno ad adempiere debiti informativi, nel rispetto dei requisiti di qualità dei sistemi
informativi dedicati.
LA PREVENZIONE VETERINARIA
Il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 - documento che indica le linee di
indirizzo per la programmazione strategica dell’attività di prevenzione veterinaria coerente con
l’analisi di contesto territoriale e dei rischi ad essa correlata, integrato con il manuale “Standard di
funzionamento per le Aziende Sanitarie Locali” approntato da Regione Lombardia nel 2010
concretizza, realizza e rendiconta l’attività del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, tenuto conto
dell’entità e complessità del comparto agro alimentare esistente sul territorio di competenza di ASL di
Brescia, caratterizzato da un importante patrimonio zootecnico soggetto a piani di controllo derivanti
dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale.
L’attività di controllo sarà indirizzata, in particolare
 agli allevamenti zootecnici e nell’ambito dell’igiene degli alimenti zootecnici;
 alla tutela sanitaria degli animali d’affezione con particolare attenzione alla prevenzione del
randagismo;
 alla gestione dei sottoprodotti di origine animale;
 alle strutture operanti nel settore della riproduzione animale.
E’ assicurata la predisposizione entro il 28.02.2014 del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione
Veterinaria per l’anno 2014 assicurando un approccio integrato alla programmazione dei controlli
ufficiali basata sulla categorizzazione del livello di rischio attribuito alle attività produttive e garantendo
gli adempimenti previsti dai Piani Regionali dei controlli per sicurezza alimentare e sanità pubblica
veterinaria.
La complessità del sistema agroalimentare del territorio, in particolare la spiccata vocazione
zootecnica nel settore avicolo, suinicolo e in quello del latte vaccino, comporta un elevato numero di
controlli ufficiali organizzati in modo che vengano attuati interventi efficaci, proporzionati alla rilevanza
dei problemi igienico sanitari e mirati. Nel Piano annuale dei controlli
 vengono stabilite le modalità e le frequenze dei controlli per ogni attività censita nell’anagrafe
delle attività produttive;
 a fianco degli obiettivi di efficacia e al fine dell'incremento dell'efficienza, per l'attività di
controllo in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, si assicura l’aderenza
alle disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di coordinamento, trasparenza
e semplificazione dei controlli mediante l'applicazione dei modelli operativi scaturiti e condivisi
dal tavolo regionale delle autorità competenti;
 al fine di migliorare l’appropriatezza e la qualità del controllo ufficiale e rendere omogenee le
modalità di controllo territoriale, conformandole al principio di trasparenza dell’azione e dei
risultati del controllo, anche quest’anno sarà attuato un programma di formazione rivolto al
personale dedicato ai controlli ufficiali. Il percorso formativo riguarderà le procedure, sia di
sistema che speciali, adottate in linea con il Manuale “Standard di funzionamento dei Servizi
delle Aziende Sanitarie Locali, competenti in materia di sicurezza alimentare” e l’applicazione
delle disposizioni regionali in materia di semplificazione.
Nell’ambito della sicurezza alimentare i controlli programmati saranno attuati secondo le procedure di
sistema e le procedure speciali codificate nel documento regionale sopra menzionato e adottate
dall’ASL di Brescia con specifici provvedimenti, al fine di garantire l’appropriatezza, l’efficacia,
l’efficienza e l’omogeneità del controllo ufficiale.
In materia di equità, semplificazione, comunicazione, trasparenza ed anticorruzione, in ottemperanza
alla DGR n. 1105/2013, sarà assicurato ogni impegno ad attuare quanto previsto dalle disposizioni
regionali riferite a
 semplificazione degli adempimenti in materia di autocontrollo;
 documentazione relativa al trasporto dei bovini;
 certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati
all’export verso Paesi terzi.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Si procederà inoltre all’aggiornamento costante dei sistemi informativi veterinari in dotazione con tutti i
dati di attività disponibili per permetterne, in maniera efficace, la raccolta e la rielaborazione nel
rispetto del timing definito dall’U.O. Veterinaria Regionale per la trasmissione.
In vista dell’evento EXPO 2015, in considerazione del probabile afflusso di un consistente numero di
turisti in determinate aree del territorio di competenza dell’ASL di Brescia, sarà effettuata, in
integrazione con il Dipartimento di Prevenzione Medico, una straordinaria attività di controllo sulla
ristorazione pubblica.
E’ assicurata la predisposizione, entro il 31.01.2014 un Piano di Audit dipartimentale, che dovrà
trovare attuazione entro il 31/12/2014, finalizzato alla verifica, ai sensi del Reg. CE n. 882/2004,
dell’appropriatezza, dell’efficacia e dell’efficienza dei controlli ufficiali; sarà così articolato:
 in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto D.G. n. 438 del 04/09/2013 “Azioni del
Dipartimento di Prevenzione veterinario dell’ASL di Brescia per il miglioramento delle garanzie
sanitarie richieste da Paesi Terzi per l’Export dei prodotti di origine animale” saranno effettuati
audit di supervisione in tutti gli impianti iscritti almeno in una lista per l’esportazione di alimenti
di origine animale verso paesi terzi (22 stabilimenti) e registrati nel supporto informativo
regionale SINVSA;
 continuerà l’esecuzione di controlli integrati con l’IZSLER, nell'ambito della sanità animale e
del benessere animale;
 verranno effettuati audit sull’attività dei laboratori, annessi alle industrie alimentari, e non
iscritti nell'apposito registro regionale, che effettuano analisi per l'autocontrollo;
 saranno attuati, dai Direttori dei Servizi Dipartimentali e dai Direttori dei Distretti Veterinari che
si avvarranno delle risorse afferenti, specifici audit di sistema e di settore.
IL SISTEMA DELLE CURE PRIMARIE
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLI ANNUALE DELLE CURE PRIMARIE
L’ASL di Brescia ha messo in atto e ormai consolidato una strategia organica di governo delle Cure
Primarie, caratterizzata da azioni mirate, chiaramente definite dal punto di vista organizzativometodologico:
 “Sistema di programmazione e controllo delle cure primarie” finalizzato a garantire
appropriatezza, continuità, sistematicità ed economicità delle attività mediante
- un piano biennale di controlli, effettuato a livello distrettuale, mirato a sistemi organizzativi,
supporti tecnologici, partecipazione al SISS e archiviazione della documentazione sanitaria
degli studi dei MMG/PDF, singoli o associati; Servizio di Continuità Assistenziale; Farmacie
Territoriali; Assistenza Farmaceutica, Protesica e Integrativa;
- il monitoraggio integrato delle principali aree sanitarie, con report periodici mirati sui due livelli
di responsabilità territoriali (Distretti e MMG/PDF), con indicatori su ricoveri, specialistica,
farmaceutica, protesica, soggetti presi in carico per patologie croniche.
 Processo di “Governo Clinico dei MMG e PDF”, attuato nel rispetto degli Accordi Integrativi
Regionali, che prevede:
- aggiornamento professionale continuo, anche in collaborazione con le Società Scientifiche
della Medicina di Famiglia, strutturato in piani di formazione annuali, con iniziative replicate in
più edizioni; in particolare, nel 2013 sono state effettuate n. 14 iniziative formative, per un
totale di 120 incontri;
- informazione indipendente (nel 2013: 11 numeri del notiziario “Assistenza Primaria”, 159
comunicazioni tramite mailing list dei MMG/PDF/MCA, pubblicazione di documenti
professionali sul sito ASL);
- consegna a ciascun MMG/PDF di ritorni informativi personalizzati prodotti dall’ASL, con
indicatori che consentono al medico il confronto del proprio profilo prescrittivo con quello
dell’insieme degli altri medici, relativi a: trattamenti farmacologici prescritti per le principali
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
problematiche cliniche; accesso a ricoveri, pronto soccorso, assistenza specialistica
ambulatoriale;
- consegna a ciascun MMG di ulteriori ritorni informativi personalizzati, prodotti dall’ASL sulla
base dei dati estratti dai MMG (558 medici nella rilevazione di fine 2013, pari al 75,9% del
totale) e trasmessi in forma anonima, che individuano la percentuale di soggetti assistiti che
hanno raggiunto specifici risultati di processo clinico, di adeguatezza del trattamento, di salute;
- a livello distrettuale, all’interno di incontri accreditati ECM in piccoli “Gruppi di Miglioramento”
(28 nel 2013), ciascun medico è facilitato nel confronto tra pari con gli altri colleghi mediante
indicatori effettivamente misurabili: risulta così possibile individuare punti di forza e di
debolezza, da cui partire con azioni di miglioramento, individuali o collettive.
Sulla base dei risultati raggiunti in termini di fattiva collaborazione con i Medici di Medicina Generale,
si confermano le modalità operative già consolidate e progressivamente perfezionate e secondo le
indicazioni Regionali, si individuano i seguenti percorsi di sviluppo e miglioramento per il 2014, da
mettere in atto nel rispetto del budget assegnato:
1. mantenimento del sistema di Monitoraggio e controllo delle aree di attività delle Cure Primarie:
MMG/PLS/MCA, Farmacie, ditte Forniture Protesiche;
2. stipula, entro il 28/2/2014, di Accordi Aziendali Annuali con le Organizzazioni Sindacali dei
MMG/PDF/MCA, nel rispetto del budget assegnato e delle linee di indirizzo regionali;
3. corretta iscrizione al SSR, attraverso la Nuova Anagrafe Regionale (NAR), dei cittadini non
residenti in Italia o stranieri temporaneamente residenti che ne hanno diritto e per minori irregolari;
4. mantenimento, secondo indicazioni regionali, degli ambulatori pediatrici nelle giornate di sabato e
prefestivi avviati nel 2013;
5. ottimizzazione dell’accesso al Pronto Soccorso mediante l’individuazione di percorsi diagnostico
terapeutici condivisi tra medici dei PS e medici del territorio e proseguimento dei progetti in corso.
IL PIANO DI GOVERNO DELL’ASSISTENZA FARMACEUTICA
Negli ultimi anni l’ASL di Brescia ha definito, perfezionandoli nel tempo, Piani Annuali di Governo
dell’Assistenza Farmaceutica - con buoni risultati in termini di promozione dell’utilizzo del farmaco
equivalente, di miglioramento dell’appropriatezza, della continuità e della persistenza delle cure focalizzati su:
- attivazione di un Tavolo per il Governo dell’Assistenza Farmaceutica, con referenti di tutte le
componenti, professionali ed organizzative;
- aggiornamento trimestrale condiviso, e successiva diffusione capillare, del Prontuario Terapeutico
delle Dimissioni;
- iniziative coordinate di informazione, sensibilizzazione, e formazione dei prescrittori, mediante
l’attivazione di nuclei di formatori composti dalle diverse professionalità;
- interventi mirati a promuovere la persistenza delle terapie croniche, mediante ritorni informativi
relativi alle patologie oggetto dei principali PDTA con indicatori specifici;
- controllo dei consumi a livello distrettuale, mediante apposito sistema di indicatori;
- ricorso alla distribuzione diretta (da parte dell’ASL e/o delle Strutture in regime di File F in
tipologia 6 o 11) e alla “distribuzione per conto” di farmaci per i quali tali vie distributive risultano
economicamente convenienti;
- trasmissione periodica di tutti i flussi informativi previsti relativi alla farmaceutica.
Per il 2014, si prevedono i seguenti percorsi di ulteriore sviluppo e miglioramento:
1. la definizione e l’attuazione del Piano Annuale, validato dal Tavolo per il Governo dell’Assistenza
Farmaceutica, con verifica bimestrale dello stato di avanzamento, focalizzato su:
 promozione dei farmaci equivalenti e biosimilari;
 condivisione tra ASL, erogatori e medici delle cure primarie del Prontuario Terapeutico delle
Dimissioni, dei PDTA, dei Prontuari Ospedalieri;
 realizzazione a livello territoriale di almeno due percorsi specifici condivisi tra Asl e strutture
ospedaliere nell’area della nefrologia, ematologia, oncologia;
 realizzazione, in collaborazione con MMG, di un evento formativo presso ogni presidio
ospedaliero, finalizzato a: diffondere i contenuti dei documenti condivisi sull’appropriatezza
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prescrittiva dei farmaci; promuovere la prescrizione di farmaci equivalenti e biosimilari, anche
in relazione al mix ottimale tra i principi attivi individuato da livello regionale; orientare verso il
corretto utilizzo dei famaci ad alto costo (oncologici, oculistici e dell’area delle epatiti virali);
2. il pieno rispetto della tempistica di invio dei flussi informativi relativi all’assistenza farmaceutica;
3. la promozione e verifica della corretta modalità di erogazione dei farmaci distribuiti in File F;
4. il ricorso sistematico alla Distribuzione Diretta e/o Distribuzione per conto (DPC) di tutti i farmaci di
fascia A del PHT individuati dalla regione per i quali tali modalità di distribuzione risultano
economicamente convenienti.
IL PIANO DI GOVERNO DELL’ASSISTENZA PROTESICA E INTEGRATIVA
Anche per l’Assistenza Protesica e Integrativa, l’ASL di Brescia ha definito ed implementato negli
ultimi anni il corrispondente Piano di Governo annuale, focalizzato su:
- iniziative di responsabilizzazione dei prescrittori;
- controllo a livello distrettuale, mediante apposito sistema di indicatori mirati;
- acquisto e fornitura capillare dei presidi mediante: CRA/ARCA (presidi ad assorbenza per
l’incontinenza); apposite procedure di gara, anche consortili; convenzione con le farmacie
territoriali a prezzi definiti a livello regionale o, negli altri casi, comunque a prezzi inferiori;
- consolidamento dell’applicazione del software web regionale per la Protesica Maggiore
AssistantRL, sperimentato su committenza regionale dal 2008 e progressivamente perfezionato
grazie anche allo specifico apporto dell’ASL di Brescia, i cui referenti partecipano al rispettivo
GAT Regionale;
- invio completo ed esaustivo del flusso informatico per l’erogazione dei presidi protesici e di
assistenza integrativa;
- procedure definite per il recupero di dispositivi già assegnati ma non utilizzati.
Per il 2014, sulla base di tali premesse organizzative e nel rispetto delle indicazioni Regionali, si
individuano i seguenti processi di sviluppo e miglioramento:
1. definizione ed attuazione del Piano di Governo annuale dell’Assistenza Protesica e integrativa,
prevedendone l’aggiornamento bimestrale;
2. acquisizione dei presidi protesici/integrativi mediante attivazione/conferma di procedure pubbliche
di acquisto aggregate o tramite ARCA relative all’assistenza protesica e integrativa;
3. applicazione a livello locale delle nuove modalità distributive di prodotti per celiaci.
CONTINUITA’ ED APPROPRIATEZZA DI CURA PER LE MALATTIE CRONICHE
L’ASL di Brescia ha sviluppato una strategia organica per la gestione complessiva delle patologie
croniche, tesa a garantire nel rispetto dei limiti economici attribuiti, la sistematica presa in carico di
ciascun assistito, con appropriatezza degli interventi e continuità delle cure; sono infatti stati messi in
atto:
- un sistema di monitoraggio integrato permanente, focalizzato sulle malattie croniche, che si
avvale sia degli archivi amministrativo gestionali che dei dati provenienti dagli archivi
informatizzati dei MMG;
- i PDTA per la gestione integrata territorio – ospedale delle patologie croniche a prevalenza
elevata, definiti e progressivamente aggiornati;
- i PDTA per la gestione integrata di patologie complesse come le demenze o di percorsi particolari,
quali il paziente anziano in riabilitazione ed i pazienti con esiti da gravi cerebrolesioni acquisite,
comprensivi anche del percorso assistenziale;
- la centratura del Governo Clinico dei MMG sulle malattie croniche, focalizzato sul miglioramento
continuo, attraverso una formazione contestualizzata e pianificata, che si avvale dell’audit clinico
e del confronto tra pari circa l’attuazione dei PDTA, sulla base di ritorni informativi personalizzati e
mirati;
- il Centro Territoriale per le Malattie Rare, con il compito di accogliere e accompagnare
personalmente lungo il proprio percorso sanitario ciascun malato cronico affetto da tali forme
morbose;
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
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l’attivazione di un approccio multidisciplinare ed integrato nei confronti dei malati cronici con
compromissione dell’autosufficienza e/o con bisogni assistenziali complessi, attraverso le UCAM
distrettuali, cui è affidato il compito di accogliere, valutare, definire e attivare, per ciascun assistito,
un piano individuale globale di intervento, che raccordi interventi sanitari a quelli socioassistenziali. In particolare alle UCAM compete la definizione dei profili assistenziali ADI e la loro
autorizzazione.
A sostegno dello sviluppo di tale impostazione organizzativa, da anni l’ASL di Brescia:
- partecipa con propri referenti, individuati dalla Regione, a gruppi di lavoro regionali: Commissione
CCV Regionale, GAT ReNe (ambito nefrologico), GAT Reumatologia, Coordinamento Regionale
Malattie Rare;
- promuove l’applicazione delle indicazioni regionali circa i processi di sviluppo delle reti di
patologia (ROL, REL, ReNe, Stroke, STEMI);
- ha terminato con conseguimento degli obiettivi previsti, numerosi progetti dell’area delle malattie
croniche autorizzati dalla Regione: Disease Management delle Malattie croniche, ONCO-HD
(ambito oncologico), CCV-LO (ambito cardiocerebrovascolare), STEMI (ambito emergenze
cardiologiche), Telestroke (ambito emergenze stroke), dote sanitaria (per diabete e ipertensione);
- ha partecipato, per conto della Regione Lombardia, alla realizzazione del Progetto AGENAS
(Agenzia Nazionale peri i Servizi Sanitari Regionali) “Significative esperienze di formazione
sull’appropriatezza delle prescrizioni per i medici di medicina generale, orientate al buon uso delle
risorse, con riferimento alle prestazioni di assistenza farmaceutica, specialistica nonché di
diagnostica strumentale”, focalizzando in particolare l’attenzione sul diabete;
- partecipa fattivamente allo sviluppo delle attività del Dipartimento Oncologico Bresciano (DIPO).
I risultati positivi, di processo e di salute, generati da tale articolato sistema di governo mirato alle
patologie croniche sono ampiamente esposti sul sito aziendale, nelle sezioni dedicate alle malattie
croniche e ai PDTA. Nel 2013, con decreto ASL è stata effettuata la ricognizione dei PDTA già attivati
(12), aggiornati nel corso dell’ultimo anno (7) e di nuova introduzione (1). Nel 2014 si prevede di
introdurre i nuovi PDTA e aggiornare i PDTA già attivati per i quali se ne ravvisi l’opportunità,
formalizzando l’esito della nuova ricognizione annuale con apposito decreto ASL.
L’ASL di Brescia partecipa inoltre, per conto di Regione Lombardia, alla realizzazione dei Progetti
“MATRICE” e “LUNA”, promossi da AGENAS in collaborazione inter-istituzionale con il Ministero della
Salute: hanno l’obiettivo di progettare e sperimentare procedure informatizzate che consentano di
confrontare, tra regioni diverse, il livello effettivo di attuazione dei PDTA, sia per malati cronici che per
malati poliproblematici, sulla base della lettura integrata degli archivi informatizzati di utilizzo
amministrativo gestionale già a disposizione di ASL e Regioni, sviluppando ed estendendo pertanto la
metodologia della Banca Dati Assistito, già sviluppata proprio dall’ASL di Brescia.
Nel 2014, verrà sviluppato ulteriormente il nuovo piano organizzativo della rete delle Cure Palliative,
con prosecuzione delle iniziative formative volte a diffondere e condividere gli strumenti ed i modelli
ideati e per garantire la tempestiva ed efficace terapia del dolore. In particolare si darà continuità alla
realizzazione del progetto triennale avviato nel 2012 “Modello organizzativo sperimentale di cure
palliative con servizi dedicati aggiuntivi nell'ASL di Brescia”: progettualità, supportata
economicamente dalla Fondazione Berlucchi, che intende favorire il coinvolgimento e l’integrazione di
tutte le attività di offerta nella tempestiva e congruente presa in carico del malato e della sua famiglia,
processo sinergico ai nuovi orientamenti regionali formalizzati con DGR 4610 del 28.12.2012: MMG e
MCA; Strutture ospedaliere di ricovero e cura; Unità Operative Ospedaliere di Cure Palliative e
relative attività a proiezione territoriale (ospedalizzazione domiciliare, attività ambulatoriale); Hospice
Socio-Sanitari; Enti accreditati ADI; RSA.
Nel 2014 sono pertanto previste le seguenti azioni:
- consolidamento dell’attività di coordinamento e integrazione del Dipartimento Interaziendale per le
Cure Palliative dell’ASL di Brescia, attivato nel 2013;
- prosecuzione delle iniziative di formazione mirata alle cure palliative rivolte a MMG/MCA, medici e
infermieri delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, operatori delle cure domiciliari;
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
- consolidamento dell’attività del turno MCA orientato alle cure palliative, avviato nel 2013 presso la
postazione di Brescia città a favore degli assistiti con necessità di cure palliative delle DGD Brescia
Città e Hinterland;
- avvio sperimentale del nuovo sistema informativo dedicato alle cure palliative, supportato da
apposito applicativo informatico web;
- prosecuzione delle attività di sostegno, attivate dal 2012, ai malati e famiglie e di supporto agli
operatori da parte delle due psicologhe dedicate alle cure palliative.
TUTELA E PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE
Psichiatria
La Regione Lombardia ha ritenuto di proseguire nel mantenimento e sviluppo dell’area
dell’innovazione, mediante la realizzazione di Progetti, confermando le tematiche strategiche già
inserite nella DGR 2633/2011.
Al riguardo, proseguiranno, in alcuni casi con riformulazione, i Programmi Innovativi in Salute
Mentale, alla luce delle positive esperienze fatte nell’anno 2013. Tali Programmi investono
 sia l’ambito preventivo o comunque del riconoscimento precoce di alcuni disturbi psichiatrici,
 sia quello più propriamente riabilitativo, quale l’inserimento lavorativo.
Alcuni, inoltre, prevedono l’organizzazione di percorsi di cura, che sono sostenuti dall’integrazione
delle risorse e di tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo strategico di favorire l’inclusione sociale dei
pazienti.
La sfida è rappresentata, infatti, dalla necessità di rinforzare gli interventi di prevenzione e di
riabilitazione, finalizzati, in particolare questi ultimi, al mantenimento e/o reinserimento del soggetto
nel proprio territorio, nell’ambito del quale è sempre più pressante l’esigenza della costituzione di una
rete sanitaria e socio-sanitaria efficiente ed efficace.
Nel rispetto degli indirizzi e delle risorse a disposizione
 saranno assicurati il proseguimento e potenziamento dell’esperienza della residenzialità
leggera;
 sarà implementata sperimentalmente un’attività di valutazione della qualità delle prestazioni
erogate, secondo le indicazioni regionali;
 si prevede la partecipazione all’istituendo Comitato Regionale di Coordinamento degli OCSM,
al fine di individuare soluzioni omogenee sul territorio regionale;
 in sede di OCSM e OCNPIA, si incentiverà l’implementazione in tutte le AA.OO. di modelli di
integrazione degli interventi in età adolescenziale e giovanile tra Psichiatria per adulti e servizi
NPIA;
 si porrà attenzione alla costituzione di forme di collaborazione e integrazione tra i CPS e i
SERT, per meglio fronteggiare i frequenti casi di comorbilità.
Ospedali Psichiatri Giudiziari
Proseguirà il monitoraggio delle dimissioni di pazienti lombardi residenti nell’ASL di Brescia dagli ex
OPG, mediante la collaborazione con i DSM e con le Direzioni delle strutture psichiatriche giudiziarie.
Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
In ambito neuropsichiatrico dell’infanzia e dell’adolescenza, si ritiene essenziale agire, in primis, in
coerenza con alcuni bisogni individuati già nelle Linee di Indirizzo Regionali di cui alla DGR n. 8/6861
del 19.9.2010.
In tal senso sarà prorogato il Progetto di Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per i disturbi
di attenzione e iperattività, avendo come obiettivo prioritario la realizzazione di una Rete condivisa
che coinvolga i 18 Centri di Riferimento Regionale.
Altri progetti, sempre in ambito neuropsichiatrico, proseguiranno e completeranno quelli già avviati nel
2012, relativamente alla promozione dello sviluppo della vita di relazione in soggetti migranti e alla
presa in carico e al trattamento di adolescenti con disagio sociale e disturbo psichiatrico inseriti in
Comunità, con particolare riferimento ai minori con procedimento penale.
Nell’area dell’emergenza-urgenza psichiatrica in età evolutiva, saranno individuate, in condivisione
con le AA.OO., modalità per garantire risposte omogenee, assicurando l’appropriatezza dei percorsi
assistenziali.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
In tale ambito, si individueranno modalità per la costituzione, ai fini del ricovero in NPIA, di una rete di
macroarea regionale.
Attraverso una ristrutturazione del sistema della residenzialità e semiresidenzialità terapeutica, si
porrà l’obiettivo della riduzione della mobilità passiva extraregionale.
Sarà avviato un raccordo stabile tra UO NPIA, al fine di individuare, in attesa di specifiche indicazioni
regionali, criteri per il contenimento dei tempi d’attesa tra primo contatto e primo accesso; tali criteri
saranno improntati alla priorità e all’appropriatezza.
Si prevede, fin d’ora, la partecipazione al Comitato Regionale di Coordinamento degli OCNPIA .
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LA RETE DELLE STRUTTURE SANITARIE
La rete delle Strutture Sanitarie del territorio bresciano è articolata e complessa.
Per quanto concerne le Strutture di Ricovero e Cura, viene di seguito presentata la distribuzione delle
diverse tipologie di posti letto di tutti gli enti erogatori a contratto a fine 2013.
P O S T I LE T T O A C C R E D IT A T I A L 3 1- 12 - 2 0 13
A C UT I
R IA B ILIT A Z IO N E
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O R D IN A R I
A C UT I +
T O T A LE
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2078
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2169
93
0
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91
2262
A .O. M ELLINO M ELLINI
377
22
399
10
0
10*
387
22
409
A .O. DESENZA NO DEL GA RDA
747
52
799
36
1
37
783
53
836
3202
16 5
3367
13 9
1
14 0
3341
16 6
3507
OSP EDA LE S.ORSOLA **
114
7
121
53
0
53
167
7
17 4
CA SA DI CURA P OLIA M B ULA NZA
455
34
489
40
0
40
495
34
529
CA SA DI CURA S.CA M ILLO
87
9
96
41
1
42
128
10
13 8
ISTITUTO CLINICO S.A NNA
211
27
238
44
4
48
255
31
286
ISTITUTO CLINICO CITTA ' DI B RESCIA
225
15
240
74
1
75
299
16
3 15
ISTITUTO CLINICO SA N ROCCO
125
14
139
44
0
44
169
14
18 3
CA SA DI CURA DOM US SA LUTIS
29
1
30
161
4
165
190
5
19 5
FOND.RICHIEDEI - Centro M edico Richiedei
15
0
15
15
0
15
30
0
30
RESIDENZA A NNI A ZZURRI
0
0
0
38
0
38
38
0
38
DOM INA TO LEONENSE SA NITA '
0
0
0
50
0
50
50
0
50
FOND. DON GNOCCHI - Centro Riab. E.Spalenza
0
0
0
120
0
120
120
0
12 0
CA SA DI CURA P RIVA TA VILLA GEM M A
10
0
10
65
0
65
75
0
75
CA SA DI CURA VILLA B A RB A RA NO
8
0
8
58
0
58
66
0
66
FOND.M A UGERI - Centro M edico Lumezzane
0
0
0
149
0
149
149
0
14 9
I.R.C.C.S. CENTRO SA N GIOVA NNI DI DIO FB F
0
0
0
60
0
60
60
0
60
T O T A LE P O S T I LE T T O A C C R . S T R . P R IV .
12 7 9
10 7
13 8 6
10 12
10
10 2 2
2291
117
2408
T O T A LE P O S T I LE T T O A C C R E D IT A T I
4481
272
4753
115 1
11
116 2
5632
283
5 9 15
A Z IE N D A
A .O. SP EDA LI CIVILI DI B RESCIA
T O T A LE P O S T I LE T T O A C C R . S T R . P UB B .
T O T A LE
*Temporaneamente sospesi
**Temporaneamente sospesi in fase di trasferimento a Casa di Cura Poliambulanza
Tali Strutture, oltre alle attività di ricovero, erogano anche prestazioni ambulatoriali.
Rispetto al quadro dell’anno precedente, il numero totale di Posti letto si è ridotto di 26 (passaggio da
5.941 posti letto a 5.915) a seguito delle seguenti modifiche intervenute nel corso del 2013:
 aumento 18 Posti Letto ordinari presso la Fondazione Poliambulanza per trasferimento
dall’Ospedale S.Orsola;
 riduzione di 10 Posti Letto ordinari presso l’AO Mellino Mellini per trasformazione verso
altrettanti Posti Tecnici di attività subacuta;
 riduzione di 9 Posti Letto ordinari presso l’AO Civili di Brescia a seguito della riorganizzazione
delle UO di Medicina Generale;
 riduzione di 1 Posto Letto ordinario e 1 Posto letto Day Surgery presso l’AO di Desenzano per
trasformazione verso 1 MAC e 1 BIC;
 riduzione di 5 Posti Letto DH presso la Fondazione Maugeri per trasformazione in 5 MAC.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
La rete sanitaria bresciana si avvale anche seguenti strutture ambulatoriali, accreditate e a contratto
al 31 dicembre 2013:
 6 Servizi di Medicina di Laboratorio (2 strutture in meno rispetto al 31.12.2012, per
riclassificazione di 2 SMeL a punti prelievo);
 8 Poliambulatori Accreditati;
 7 Centri di Medicina Sportiva;
 3 Stabilimenti Termali.
Secondo le nuove indicazioni regionali, pur dando continuità alle modalità operative già consolidate,
l’attività di programmazione, acquisto e controllo delle Strutture Sanitarie si pone come obiettivi
principali:
1. la sottoscrizione dei contratti con gli erogatori sanitari nel rispetto dei tempi e delle nuove
modalità, che prevedono la modulazione negoziata di parte delle risorse in relazione a:
epidemiologia del territorio di riferimento, contenimento dei tempi di attesa, appropriatezza
prescrittiva, esiti delle attività di controllo, possibilità di messa a contratto di nuovi enti solo
accreditati;
2. definizione e completa attuazione del Piano Annuale Controlli;
3. definizione del Piano per il Governo dei Tempi di Attesa;
4. attuazione del riordino della rete di offerta sanitaria, specificamente per: attività di riabilitazione,
cure subacute, cure palliative e terapia del dolore, punti nascita, alte specialità, attività
trasfusionale, attività di trapianto di organi, tessuti e cellule.
LA NEGOZIAZIONE
Al fine comunque di promuovere il processo di miglioramento di criticità locali, riferibili a peculiari
contesti territoriali, ad aree di attività con tempi di attesa oltre i limiti, a singole problematiche di
talune strutture/UO, si prevede di attivare il seguente percorso di negoziazione con gli erogatori
sanitari per il corrente esercizio:
 attivazione di due distinti percorsi procedurali per erogatori a contratto e, limitatamente alla
specialistica, per accreditati non a contratto, con individuazione di distinti indicatori/aree di
miglioramento;
 possibilità di negoziare la riduzione del budget riservato alle attività di Ricovero e Cura con
trasferimento di equivalenti risorse alla Assistenza Specialistica Ambulatoriale, correlato a
specifici percorsi di riorientamento dell’attività/offerta/qualità;
 comunicazione del percorso procedurale a tutti gli erogatori attivi del territorio di competenza
mediante informativa agli Erogatori Sanitari ASL, con precisazione delle aree di miglioramento
oggetto di negoziazione e richiesta di manifestare le proprie proposte, pubblicazione di bando, a
seguito di adozione di decreto ASL, aperto agli erogatori accreditati non a contratto, con
precisazione delle aree di attività individuate e richiesta di manifestare la propria disponibilità e
per quali/quante attività;
 definizione da parte dell’ASL della base negoziale tenendo conto dei seguenti criteri: eventuali
proposte formulate da ciascun Erogatore; andamento del regime di erogazione nel triennio 20112013 e, in particolare dei 108 DRG a rischio di inappropriatezza; criticità epidemiologiche; offerta
territoriale e accessibilità alle prestazioni; tempi di attesa; appropriatezza prescrittiva; capacità di
risposta nei confronti di specifiche categorie fragili; risultati dei controlli e della customer
satisfaction.
IL PIANO DEI CONTROLLI DELLE ATTIVITA’ SANITARIE
Vengono esposte in sintesi, per le diverse tipologie di verifica e controllo, le azioni previste ed
analiticamente precisate nel Piano Controlli Annuale, approvato con apposito decreto DG n. 45 del
30.01.2014 e trasmesso alla Direzione Generale Salute entro il 31/01/2014.
Accreditamento
Le “Regole 2014” introducono importanti elementi innovativi in merito al riordino della rete di offerta
sanitaria, sia per quanto riguarda l’erogazione di prestazioni di ricovero e cura che ambulatoriali, con
la creazione di percorsi specifici, che Regione Lombardia andrà ad indicare, da attuare con la
collaborazione delle strutture sanitarie di competenza, ponendo al centro del percorso il paziente.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Per i Centri Trasfusionali, è prevista la riorganizzazione/centralizzazione delle Attività Trasfusionali,
che comporterà una attività di verifica da parte di personale con specifica formazione e presente
nell’elenco nazionale dei “Valutatori del Sistema Sangue”.
Per la Rete delle Alte Specialità si procederà alla variazione degli assetti accreditati delle strutture
interessate dall’azione di riordino/riallocazione dei posti letto in altre Unità Operative già accreditate
ed a contratto.
Il riordino coinvolgerà anche le aree: Riabilitazione, Punti Nascita e Procreazione Medicalmente
Assistita (PMA), Cure Palliative e Centri di Terapia del Dolore, Stroke Unit, Medicina di Laboratorio,
Trapianto di organi, tessuti e cellule.
Per quanto riguarda l’attività di vigilanza 2014 si procederà anche secondo le modalità di
coordinamento e integrazione interdipartimentale definite da specifico gruppo di lavoro aziendale tras
Dipartimento PAC e Dipartimento Prevenzione Medico.
Va altresì precisato che, in questa fase di riordino del sistema socio sanitario regionale, la Regione
Lombardia ha sospeso per il 2014 tutti gli accreditamenti di nuove Unità Operative e di nuove
strutture lasciando, comunque, la possibilità di trasferire attività già accreditate e la trasformazione
delle UO di ricovero e branche ambulatoriali in strutture già accreditate e a contratto.
Attività pianificate nei confronti delle Strutture di Ricovero e Cura:
 conclusione dell’iter di accreditamento in corso delle 2 istanze depositate all'ASL entro il
31/12/2013;
 gestione del 100% delle istanze di autorizzazione all'esercizio relative alle strutture sanitarie;
 gestione del 100% delle istanze di trasferimento di attività già accreditate e di quelle inerenti la
trasformazione di Unità Operative di ricovero e di branche ambulatoriali in strutture già
accreditate e a contratto;
 gestione di istanze, presentate dalle Aziende Ospedaliere, relative a progetti strategici finanziati e
già approvati con specifici provvedimenti regionali che comporteranno l’attivazione di ampliamenti
e ristrutturazioni con le relative modifiche di assetto;
 verifica, attraverso l’acquisizione delle “Autocertificazioni Annuali”, del mantenimento dei requisiti
minimi autorizzativi relativi alle strutture previste dall’articolo 18 della DGR n. VII/3312/2001;
 verifica, attraverso l’acquisizione delle “Autocertificazioni quadrimestrali”, del mantenimento dei
requisiti organizzativi specifici, indicati dal Decreto Regione Lombardia n. 2877/2001;
 monitoraggio al 31/12/2013 dei “Requisiti Tecnologici e Strutturali delle strutture sanitarie di diritto
pubblico e privato” che hanno ottenuto il Decreto di dilazione ai sensi della DGR IX/898/2010;
 acquisizione dell'estratto della relazione annuale dell’Organismo di Vigilanza di cui al Decreto
Legislativo 231/2001, per le strutture di ricovero e cura previste dall'Allegato 1 alla DGR
X/4606/2012-punto 1.
Attività pianificate nei confronti delle attività di Medicina di Laboratorio e Servizi Trasfusionali:
 verifica, secondo quanto esplicitato nella D.G.R. IX/2633/2011-allegato 11, dell’esecuzione in
sede almeno il 25% del numero delle prestazioni erogate per conto del SSR;
 condivisione con la Direzione Generale Salute di proposte e progetti di riordino dei Servizi di
Medicina di Laboratorio (S.Me.L.), con l’attuazione delle modifiche di assetto conseguenti;
 attuazione della riorganizzazione - prevista dall’Accordo tra il Governo, le Regioni, e le Province
Autonome di Trento e Bolzano del 16/10/2010, recepito con D.G.R. IX/3465/2012 - dei Servizi
Trasfusionali da effettuare entro aprile 2014:
ricognizione di tutte le Unità di Raccolta presenti sul territorio ed afferenti alle diverse
organizzazioni e della documentazione agli atti ai fini della verifica dei nuovi requisiti
necessari al funzionamento;
organizzazione di un incontro con i Responsabili dei Servizi di Medicina Trasfusionale e
delle Associazioni che gestiscono le unità di raccolta sangue, per la definizione della rete
trasfusionale e dei criteri di verifica;
predisposizione di piano di lavoro con programmazione delle verifiche necessarie alla
certificazione dei requisiti oggetto dell’attività trasfusionale.
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Attività pianificate nei confronti dei Servizi di Medicina dello Sport:
 prosecuzione dei controlli, in continuità con l’attività di verifica dell’anno precedente, a carico
degli Erogatori di prestazioni di Medicina dello Sport.
Prestazioni di Ricovero e Cura
La pianificazione prevede:
− almeno il 14% degli episodi di ricovero e cura erogati nell’anno, calcolato sulla produzione 2013:
o una quota, fino a 3 punti percentuali, riferibile ad attività di Autocontrollo della qualità della
documentazione clinica, a cura dei soggetti erogatori e con specifica verifica dell’ASL anche in
loco;
o una quota fino a 4 punti percentuali, riferibile ad attività di Autocontrollo di congruenza ed
appropriatezza generica (o organizzativa) sulle prestazioni di ricovero, a cura dei soggetti
erogatori e con specifica verifica dell’ASL anche in loco;
o per i restanti 7 punti percentuali, la selezione di tipo mirato della casistica, nei termini di
congruenza di codifica ed appropriatezza generica (o organizzativa).
Prestazioni di Specialistica Ambulatoriale
La pianificazione prevede:
− il controllo di almeno il 3,5% della produzione delle Strutture, calcolato sulla produzione 2013,
privilegiando la modalità di tipo statistico formale;
− almeno un controllo in loco per ciascuna Struttura Erogatrice;
− l’estrazione della casistica in modalità mirata; sono, inoltre, previsti controlli di tipo casuale in
particolare nel caso in cui non emergano situazioni di criticità da valutare in modo mirato;
− la revisione e condivisione tra Erogatori e MMG/PDF del documento “Indicazioni procedurali
attività di controllo prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica strumentale” dell’ASL di
Brescia;
− la presentazione agli Erogatori delle criticità oggetto di controllo e delle modalità di effettuazione
delle verifiche;
− la collaborazione per le specifiche attività con le altre articolazioni aziendali nell’ambito di
problematiche trasversali.
IL PIANO DI GOVERNO DEI TEMPI DI ATTESA
Obiettivo prioritario del governo delle liste di attesa è quello di promuovere la capacità del sistema di
intercettare il reale bisogno di salute, di ridurre l’inappropriatezza e di rendere compatibile la domanda
con la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza nei limiti delle risorse disponibili e della capacità di
offerta delle prestazioni del sistema.
In particolare, sono stati avviati appositi progetti, per il periodo settembre-dicembre 2013, con i
soggetti erogatori accreditati. L’attività specialistica integrativa è stata finalizzata all’erogazione delle
prestazioni per le quali si siano evidenziate criticità in termini di accessibilità anche in considerazione
dell’ubicazione territoriale della Struttura erogatrice e, in generale, per raggiungere o mantenere
l’obiettivo prioritario del contenimento dei tempi di attesa.
La strategia di programmazione 2014 dell’ASL di Brescia è caratterizzata da: governo della domanda,
razionalizzazione dell’offerta, monitoraggio e valutazione del sistema, coordinamento, comunicazione
ed informazione. In particolare si prevede:
− il controllo della corretta gestione delle agende e dei registri di prenotazione;
− la verifica della accessibilità/diffusione e dell’aggiornamento dei tempi di attesa relativi;
− effettuazione delle 12 rilevazioni dei tempi di attesa prevista dal calendario regionale;
− modulazione delle risorse contrattualizzate in relazione al contenimento dei tempi di attesa;
− verifica dell’utilizzo della “classe di priorità” secondo la codifica prevista dalla DGR n.
IX/1775/2011;
− analisi dei tempi di attesa anche attraverso il flusso 28/SAN.
LA CUSTOMER SATISFACTION
Al fine di costruire un sistema di “ascolto della qualità percepita” nell’ottica della valorizzazione del
vissuto e della partecipazione del cittadino, il sistema è orientato all’utilizzo integrato dei dati customer
satisfaction e delle segnalazioni.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Le procedure di raccolta, elaborazione ed invio dei questionari avverranno secondo le modalità
indicate nel Decreto Direzione Generale Sanità n. 282/2009.
IL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO SANITARI
Con la DGR X/499 del 2013 la Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato di
Regione Lombardia ha disposto la conclusione al 31/07/2013 della fase sperimentale nell'ambito delle
politiche del welfare e l'avvio dal 1/08/2013 al 31/01/2014 della fase di realizzazione delle azioni
migliorative e la ridefinizione dei budget di progetto dei medesimi Enti.
La DGR X/1185 del 2013 prevede l'integrazione di alcune delle attività di cui alla DGR X/499 del
2013, con le misure previste dalla DGR X/856 del 2013, in un'ottica di continuità degli interventi per
quanto riguarda l'area della "residenzialità leggera", tramite interventi e prestazioni rivolti a persone
che presentano condizioni di fragilità che necessitano di una soluzione abitativa con caratteristiche di
protezione sociosanitaria, con remunerazione tramite voucher.
Per quanto riguarda l'area delle "nuove forme di abuso-dipendenza" l'ASL realizzerà un Piano di
intervento territoriale sul gioco d'azzardo patologico d'intesa con la Conferenza dei Sindaci.
Le azioni rivolte al giocatore in termini di presa in carico e di attivazione di reti territoriali tra servizi già
attuate nell'ambito dei progetti sperimentali verranno poste in capo ai SERT ed agli SMI.
In attesa dei provvedimenti che definiranno modalità e criteri di sistematizzazione, gli Enti Gestori
potranno continuare l'attività attraverso rifinanziamenti regionali.
PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIO SANITARI E SOCIALI
A seguito dell’approvazione dei Piani di Zona 2012-2014 e della conseguente sottoscrizione degli
Accordi di Programma, negli anni 2012/2013, sono stati intensificati i rapporti con i Responsabili degli
Uffici di Piano al fine di potenziare le azioni di integrazione a livello territoriale. In ogni Ambito
Territoriale sono state realizzate azioni specifiche, in particolare:
- incontri periodici con i Responsabili degli Uffici di Piano per la definizione di protocolli, progetti e
azioni per tutti gli Ambiti Territoriali;
- monitoraggio dell’attività dei CeAD per la redazione di un protocollo ASL/Ambito, finalizzato a
potenziare le forme di collaborazione per una gestione integrata e coordinata degli interventi a
sostegno della domiciliarità;
- realizzazione di un piano di intervento per le persone in esecuzione penale (L. 8/2005);
- sottoscrizione di protocolli per le diverse aree (es. protocollo “Donne vittime di violenza”).
Per l’anno 2014 si prevede di consolidare e sviluppare ulteriormente l’azione di governo svolta sino
ad ora secondo i principi di prossimità, presa in carico e valutazione multidimensionale del bisogno e
continuità assistenziale, enucleati nella D.G.R. X/1185 del 20.12.2013.
In particolare:
1) la piena operatività della Cabina di regia prevista tra ASL e Ambiti per la definizione delle
azioni di integrazione socio-sanitaria da sviluppare a livello territoriale e per il monitoraggio dei
processi di valutazione integrata;
2) l’implementazione dei processi di valutazione multidimensionale del bisogno, con particolare
riferimento alle persone non autosufficienti ai sensi della DGR 740/2013;
3) la predisposizione di strumenti specifici di lavoro (PAI integrato) a disposizione degli operatori
dell’ASL e degli Ambiti;
4) l’applicazione delle Linee Guida locali per la protezione giuridica.
RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE SOCIO-SANITARIA: SPECIFICITÀ ED INNOVAZIONE
Il 2013 si è caratterizzato per una serie di innovazioni introdotte dalla Regione Lombardia inerenti
l'area socio sanitaria, finalizzate ad orientare ed equilibrare domanda ed offerta, anche alla luce
dell'emergere di nuovi bisogni. L'area della fragilità infatti non solo si sta ampliando per dimensione,
ma anche per varietà e tipologia di situazioni complesse che richiedono flessibilità nelle risposte.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Per alcune aree di lavoro, quali le cure domiciliari, il 2013 è di fatto divenuto l'anno della messa a
regime di nuove regole introdotte e testate nella fase di sperimentazione attuata negli anni
2011/2012. In particolare,
 ha avuto ulteriore impulso la valutazione multidimensionale, garantita da sempre nell'ASL
dalle équipe distrettuali UCAM (Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale) ed a
seguito della sperimentazione, attuata con strumenti omogenei regionali. Compete alle UCAM
definire il bisogno ed autorizzare il profilo assistenziale ADI;
 sono entrati in vigore su tutto il territorio regionale i nuovi profili, due prestazionali e quattro
assistenziali, a cui si aggiunge quello Cure Palliative;
 si è notevolmente modificato ed ampliato il panorama degli Enti erogatori ADI, alla luce delle
nuove regole di accreditamento. Attualmente sono n. 29 gli Enti erogatori, fra cui l'ASL di
Brescia, che continua ad erogare l’assistenza domiciliare in n. 7 Distretti ed esercita il ruolo di
governo, indirizzo e controllo in tutto il territorio.
Per quanto riguarda la residenzialità per anziani e disabili sono stati introdotti criteri e regole orientati
a rendere più flessibile ed articolato il sistema di risposte alla persone in condizioni di fragilità, fra cui
rientra la sperimentazione delle Comunità Residenziali nell'ambito della residenzialità leggera.
Per quanto riguarda l’area della disabilità
 ha avuto particolare sviluppo il settore dedicato ai disturbi pervasivi dello sviluppo (Autismo),
sia per quanto riguarda il potenziamento di servizi dedicati, sia con riferimento alla funzione di
Case Management;
 la protezione giuridica ha avuto un ulteriore impulso a seguito della delibera regionale di
approvazione delle linee di indirizzo, si è incrementato così il rapporto con i soggetti del
territorio al fine di condividere obiettivi e modalità operative comuni.
Di seguito vengono sintetizzati alcuni particolari interventi attuati nel 2013 e le prospettive di sviluppo
nel 2014
1. nell'area delle cure domiciliari sono state investite energie sia nella programmazione che nella
definizione di strategie di intervento, nell'operatività distrettuale e verso gli Enti Erogatori del
territorio. Sono stati rivisti modelli organizzativi, regole, strumenti operativi, territorializzazione
degli erogatori, ruoli ed attività.
Con il Dipartimento Cure Palliative si è dato avvio a forme integrate di lavoro, con il
coinvolgimento degli Enti Erogatori ADI Cure Palliative, al fine di utilizzare al meglio l'intera rete
disponibile sia sanitaria che socio-sanitaria;
2. si è conclusa l'elaborazione dei due PDTA in ambito riabilitativo, uno inerente gli anziani con
necessità di riabilitazione, l'altro per pazienti con esiti da gravi cerebrolesioni acquisite, con
particolare attenzione al collegamento della rete riabilitativa con quella territoriale e con quella
domiciliare;
3. a seguito della DGR X/740/2013 è stato necessario rivedere criteri e strumenti per l'erogazione dei
contributi ai caregiver per malati con gravi disabilità. In tale ambito rientrano, oltre ai malati di SLA
ed alle persone in stato vegetativo, anche persone con gravissime disabilità di altra tipologia in
dipendenza vitale 24 ore. Sono state elaborate le procedure operative e la modulistica a supporto
della valutazione multidimensionale integrata con i Comuni e per la stesura di un Progetto
Individuale di Assistenza (PAI), finalizzati alla presa in carico globale ed all'assegnazione di
contributi;
4. è stato inoltre avviato un Tavolo tecnico, composto da rappresentanti dell’ASL, associazioni dei
pazienti, MMG, Strutture Sanitarie e Socio–sanitarie, finalizzato a definire un percorso dedicato
alla gestione integrata dei pazienti affetti da SLA ed altre malattie del motoneurone, al fine di
allineare gli interventi specialistici con i servizi assistenziali;
5. l’impegno dell’ASL a favore dei pazienti affetti da varie forme di demenza, ha trovato realizzazione
operativa nel proseguimento del progetto FNA, con interventi psico-educativi domiciliari a
supporto del caregiver, pianificati dagli psicologi consulenti ASL ed attuati dagli Enti erogatori ADI.
La DGR X/856/2013 sottolinea la necessità di garantire interventi a favore di questa complessa e
numerosa tipologia di pazienti, grazie all’avvio dei servizi nell’ambito delle RSA/RSD aperte, sia
presso il domicilio sia in struttura. È in elaborazione un piano locale per l’avvio ed il pieno sviluppo
di tale progetto;
6. all’interno degli obiettivi di interesse regionale sono state avviate le due azioni innovative:
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
 evoluzione del Centro Territoriale Malattie Rare e alle gravi disabilità in età evolutiva;
 empowerment delle famiglie con anziani non autosufficienti a carico.
Le attività previste per il proseguimento dei progetti sono state condivise con tutti gli Enti Erogatori
ADI accreditati, al fine di uniformare le modalità di gestione della presa in carico domiciliare, sia
per quanto riguarda il coinvolgimento del caregiver nel progetto assistenziale sia per pazienti in età
pediatrica;
7. nell'area disabilità, a sostegno dell'autismo, è stata avviata una cabina di regia che ha avuto un
ruolo fondamentale nel sostenere le iniziative innovative in questa area di lavoro. È stato
elaborato un progetto specifico per il potenziamento della funzione di Case Management con il
coinvolgimento di tre Cooperative, che permetterà di integrare nel 2014 l’attività già garantita dalle
équipe ASL;
8. nell'area Materno Infantile è stato attivato un Tavolo di Lavoro dedicato alla gestione integrata
della maternità fragile, che ha permesso un interessante confronto tra vari attori del sistema che
rivestono un ruolo significativo nel riconoscimento precoce di situazioni critiche, al fine di garantire
una presa in carico precoce per lo sviluppo di potenzialità positive nel rapporto genitoriale. Fra gli
interlocutori, accanto alle articolazioni ASL, si citano i Punti Nascita, i PLS, i MMG, i
rappresentanti dei Consultori Familiari e degli Ambiti Territoriali, la Psichiatria e l’Università di
Brescia - Psicologia Generale.
LE AREE DI SVILUPPO NEL 2014
Nel corso dell'anno 2014 le aree di maggior sviluppo riguarderanno:
 il progetto RSA/RSD aperte e la residenzialità leggera: saranno definiti criteri e regole per la
partecipazione degli Enti interessati alla realizzazione di progetti orientati a fornire risposte
flessibili ai bisogni sia a domicilio sia presso la struttura, per singole situazioni proposte a seguito
di valutazione UCAM/CEAD (Comune). In particolare si vuole garantire un approccio qualificato
ai pazienti, e il sollievo ai loro familiari e caregiver. Anche in questo caso il Progetto Assistenziale
Individuale (PAI) sarà elaborato per tutte le situazioni per la quali viene proposto di attivare un
intervento di questa tipologia;
 in considerazione di nuovi strumenti valutativi da utilizzarsi nell'ambito delle cure domiciliari, sono
pianificate iniziative formative affinché le UCAM acquisiscano competenza nell'utilizzo del
sistema VAOR, definendo modalità e tempi per la messa a regime del nuovo modello;
 la riorganizzazione del servizio consultoriale, orientata ad accogliere e dare risposte a nuove
tipologie di bisogni emergenti, determinati anche dalla crisi economica che ha colpito le famiglie,
in particolare lo sviluppo di importanti forme di conflittualità, oltre che di povertà e le situazioni di
violenza nei confronti delle donne. Proseguirà anche il lavoro inerente la gestione integrata della
maternità fragile, con l’elaborazione del documento finale e le prime iniziative di diffusione ed
attuazione;
 l'assegnazione diretta di contributi a varia tipologia di utenza, che ha avuto di recente un
incremento non solo in termini di dimensione. La gestione di quest'area, particolarmente
delicata, richiede un’ulteriore organizzazione di regole, strumenti, percorsi affinché nel territorio
dell’ASL di Brescia venga garantita trasparenza, omogeneità di comportamenti e tempestività di
risposta. Le varie tipologie di contributi sono: per l'area materno infantile Nasko, Cresco,
SOStengo: per l'area delle fragilità riguardano pazienti con gravissime disabilità di varie tipologia,
oltre che malati di SLA e in stato vegetativo. Si aggiungono inoltre i contributi previsti dalla Legge
Regionale 23/99 per l’area Disabilità e Materno Infantile.
LA DIMENSIONE DELLA RETE SOCIO SANITARIA
La rete dei servizi a supporto della famiglia nell’area materno infantile.
Nel 2013 si è incrementata la ricca e significativa rete di Consultori Familiari con l’accreditamento del
Consultorio pubblico di Roncadelle. Complessivamente, sono n. 31 i Consultori Familiari accreditati a
contratto, di cui n. 15 pubblici, gestiti dall’ASL, e n. 16 privati. Le persone che, nel 2012, hanno fruito
di questo servizio sono state n. 40.232.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Gestione ASL
Consultori Familiari
Pubblici e Privati
accreditati
Sedi
principali
15
Gestione Privata
Sedi
distaccate
6
Sedi
principali
16
Sedi
distaccate
4
Totale Sedi
Sedi
principali
31
Sedi
distaccate
10
L'obiettivo è orientato alla costruzione di modelli organizzativi per la trasformazione dei Consultori
Familiari in Centri per la Famiglia, incrementando l'integrazione delle competenze fra gli operatori,
ampliando percorsi di prevenzione alla genitorialità e sostenendo la presa in carico delle donne
vittima di violenza.
La fase di riprogettazione per favorire la trasformazione in Centri per la Famiglia, verrà attuata tramite
le seguenti azioni prioritarie:
 definizione di rapporti di collaborazione e di strumenti di comunicazione tra gli Enti interessati per
l'individuazione e la presa in carico della maternità fragile attraverso interventi di sostegno delle
competenze genitoriali;
 adozione della cartella unica per ogni utente consultoriale, intesa come fascicolo utente, e la
revisione della modulistica in uso, al fine di favorire progetti di interventi integrati all'interno
dell'équipe consultoriale;
 consolidamento delle metodologie e prassi operative per la collaborazione con i Pronto Soccorso
delle Aziende Ospedaliere e per la presa in carico delle donne vittima di violenza, costruendo
sinergie anche con le Associazioni del territorio impegnate in questo settore.
La rete a supporto delle disabilità
La rete dell'area disabilità è rimasta invariata, sia per numero di strutture accreditate che per posti
contrattualizzati. Non è stato possibile mettere a contratto le due CSS già accreditate negli anni
precedenti, che hanno, tuttavia, accolto ospiti ed attivato progetti di sollievo. Si conferma, anche per
l'anno 2013, l’elevata saturazione e la lista di attesa, oltre al numero di utenti inseriti in strutture fuori
ASL.
Numero e
Tipologia
Struttura
Posti
autorizzati
Posti
accreditati
Pazienti
(dicembre
2013)
Persone in Lista d’Attesa
(a dicembre 2013)
Persone Bresciane
Inserite Fuori ASL
6 RSD
21 CSS
29 CDD
386
203
745
384
202
740
383
196
664
133
80
7
159
10
6
N. 4 STRUTTURE RIABILITATIVE
SPECIALISTICA
AREA GENERALE E GERIATRICA
MANTENIMENTO
Ricovero
Ordinario
Ricovero
Ordinario
DH
Diurno
Continuo
Prestazioni
Ambulatoriali
Prestazioni
Domiciliari
Stabilizzazione
30
117
2
10
43.853
7.000
20
Alla luce di un bisogno sempre più emergente di attivare percorsi assistenziali integrati con l’obiettivo
di garantire l’appropriatezza delle cure e la semplificazione dell’accesso per le famiglie, si individuano
le seguenti azioni prioritarie per il 2014:
 costituzione cabina di regia per gli interventi rivolti a minori ed adulti con disturbi dello spettro
autistico;
 definizione modalità di collaborazione con NPIA e Psichiatria nella valutazione di persone
disabili con situazioni cliniche complesse;
 realizzazione iniziative formative rivolte, in particolare, agli operatori dell’Azienda per
accompagnarli nei processi di cambiamento.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
La rete a supporto degli anziani e dei malati con bisogni assistenziali complessi
Nel corso del 2013 vi è stato un incremento del numero dei CDI passati da n.52 a n. 53, con un
conseguente aumento dei posti autorizzati (da n. 1.016 a n. 1.036) e dei posti accreditati (da n. 979 a
n. 1.011), mentre il numero dei posti a contratto è rimasto invariato. Gli ospiti accolti nel corso dei
primi tre trimestri del 2013 sono stati n. 1.098 grazie ai fondi del Progetto FNA. È stato inoltre attivato
un progetto di CD night cui hanno partecipato n. 23 CDI che hanno ospitato n. 123 utenti nell’ambito
del progetto "Incremento dell'assistenza tutelare e/o educativa nell'ASL di Brescia" per un totale di n.
3.721 notti.
N. CDI
Posti autorizzati
Posti accreditati
Posti a contratto
53 autorizzati e accreditati di
cui 50 contrattati
1.036
1.011
917
Nonostante le RSA siano passate da n. 88 a n. 85 a seguito della fusione di alcuni Enti, nell’anno
2013 si è evidenziato un incremento dei posti letto autorizzati (da n. 6.511 a n. 6.545) e dei posti letto
accreditati (da n. 6.197 a n. 6.215); mentre i posti letto a contratto non sono variati rispetto all’anno
precedente, mantenendo il significativo divario fra quelli accreditati e quelli remunerati (n. 97). Si
precisa inoltre che n. 20 p.l. sono momentaneamente disattivati e utilizzati nell’ambito di
sperimentazioni politiche Welfare di cui alla DGR X/499/2013.
In totale gli ospiti accolti nel corso dei primi tre trimestri del 2013 sono stati n. 6.582.
N. RSA
Posti letto
autorizzati
Posti letto
accreditati
Posti letto a
contratto
Posti di sollievo
85 autorizzate di cui 84
accreditate contrattate
6.545
6.215
6.118 *
289
* comprensivo 20 p.l. momentaneamente disattivati
Si è consolidato il sistema della rete delle Cure Domiciliari ADI: è stato registrato un continuo
incremento del numero degli Enti Erogatori, che al 31.12.2013, risultano essere n. 29 rispetto ai n. 21
del 2012, di cui n. 16 sono accreditati anche per l’ADI Cure Palliative. Fra questi l’ASL di Brescia
mantiene l’attività erogativa in 7 Distretti.
Per l’anno 2014 nell’area cure domiciliari si prevedono i seguenti principali obiettivi di lavoro:
 la gestione dei progetti innovativi previsti dalle DGR X/740 del 2013 e X/856 del 2013 con il
potenziamento dell’attività valutativa integrata con i Comuni aventi anche la finalità di
autorizzare l’avvio dei vari progetti;
 introduzione della nuova scala di Valutazione VAOR;
 attivazione di un Tavolo tecnico finalizzato alla ridefinizione e rafforzamento dei ruoli degli
operatori all’interno delle UCAM.
NEGOZIAZIONE: RISORSE E CONTRATTO
I contratti definitivi 2013 sottoscritti con gli Enti Gestori sono prorogati a tutto il 31/01/2014, con un
budget provvisorio pari a un dodicesimo del budget definitivo 2013. Nel rispetto delle regole di
sistema l’ASL
 entro il 31/01/2014 procederà alla sottoscrizione con gli Enti Gestori del contratto per l’anno
2014, definendo un budget provvisorio per il primo trimestre 2014, pari ai tre dodicesimi del
budget definitivo 2013, ivi compreso il valore di un dodicesimo sopra citato;
 entro il 31/03/2014 verranno negoziati e sottoscritti i budget definitivi a valere per l’intero anno
(comprensivo del volume assegnato a titolo di budget provvisorio);
 entro il termine massimo del 30/11/2014 dovrà essere effettuata l’eventuale rimodulazione del
budget.
È prorogato sino al 31/01/2014 anche il contratto relativo all’ADI. Entro tale data, l’ASL procederà alla
sottoscrizione, con i soggetti gestori di ADI, del contratto annuale.
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Sono ammessi alla contrattualizzazione i posti di RSD, CSS, CDD, e HOSPICE già accreditati o in
relazione ai quali sia stata presentata domanda di accreditamento entro la data di adozione della
delibera n. X/1185 del 20/12/2013, a condizione che si concluda positivamente la relativa verifica.
Per tutte le tipologie di UDO, è ammessa altresì la messa a contratto di posti in caso di realizzazione
di nuove strutture o ampliamento di strutture esistenti a seguito di erogazione di appositi finanziamenti
pubblici statali o regionali espressamente finalizzati allo sviluppo della rete socio-sanitaria.
PIANO DEI CONTROLLI DEI SERVIZI SOCIO SANITARI
Si espongono, in sintesi le azioni di controllo dei servizi in argomento che saranno analiticamente
precisate nel Piano dei Controlli annuali formalizzato con Decreto e trasmesso alla Direzione
Regionale Famiglia entro il 31.01.2014. Nel corso del 2014, le strutture socio-sanitarie continueranno
ad autocertificare il mantenimento degli standard di personale nonché tutti gli altri requisiti di esercizio
e accreditamento mediante l’assolvimento del debito informativo previsto.
L’ équipe dedicata ai controlli provvederà ad effettuare le seguenti attività:
 verifica connessa alla presentazione di SCIA e domande di accreditamento, con il 100% dei
controlli dei requisiti soggettivi mediante richiesta alle amministrazioni certificanti, degli
stati/fatti/qualità oggetto di autocertificazione. Sarà garantito il completamento dell’istruttoria di
verifica entro i termini di cui all’allegato A della DGR 3540/2012;
 per il 2014 la DGR X/1185 del 2013 prevede la sospensione dei nuovi accreditamenti in
ambito socio sanitario ad eccezione di alcune fattispecie previste dalla DGR stessa;
 vigilanza e controllo del rimanente 50% delle unità d’offerta non verificata nel 2013 (in
esercizio alla data del 01/01/2014);
 nell’ambito delle strutture individuate, si garantirà il controllo di appropriatezza sul 15% dei
FaSAS per tutte le UdO socio-sanitarie ad eccezione delle prestazioni erogate dalle Strutture
di Riabilitazione e ADI per le quali è previsto dalla DGR X/1185 del 2013 il controllo del 10%
dei FaSAS.
Per tutte le unità d’offerta pubbliche (Consultori Pubblici, Ser.T. e ADI), a gestione diretta ASL, le
verifiche di vigilanza e appropriatezza verranno effettuate in modo incrociato tra Asl viciniore.
La vigilanza sulle Unità d’offerta sociali continuerà ad essere garantita dalle équipe distrettuali,
privilegiando le strutture per minori e per la prima infanzia.
Continuerà ad essere garantito, a cura della équipe preposta, l’esercizio della vigilanza e del controllo
ex-artt. 23 e 25 Cod. Civ. sulle persone giuridiche di diritto privato, prevedendo il controllo delle
autocertificazioni di tutte le fondazioni e visita ispettiva su campione mirato.
PREVENZIONE E CURA DELLE DIPENDENZE
Per quanto riguarda le attività programmate dal Dipartimento per il 2013 si segnalano, nell’area del
trattamento:
 conclusione della sperimentazione regionale di modelli di valutazione del bisogno;
 conclusione di un progetto di ricerca sulle modalità di presa in carico di soggetti cocainomani
socialmente integrati;
 attivazione dei programmi di follow-up presso le UU.OO. SERT di Orzinuovi e presso il Centro
Clinico Cocainomani con redazione del rapporto sull'esito ad un anno dalla conclusione dei
trattamenti;
 attivazione di un progetto di ricerca sull'esito degli interventi per il tabagismo;
 definizione, condivisa con i gruppi di auto aiuto, delle linee guida per la gestione di pazienti
che frequentano sia i servizi specialistici che i gruppi;
 stipula del protocollo d'intesa con gli Spedali Civili di Brescia, presidio di Montichiari, per la
gestione integrata di persone con problemi alcol-correlati;
 realizzazione dell'opuscolo “Alcol e Guida” per cittadini convocati per guida in stato di ebrezza;
 revisione dei programmi non farmacologici in atto presso alcune sedi SERT e NOA attraverso
apposito corso di formazione; attivazione dei programmi di follow-up per pazienti con Gioco
d'Azzardo Patologico (GAP).
A livello organizzativo si è proceduto alla riorganizzazione degli assetti; in particolare
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




all'unificazione dei SERT ed all’attivazione dell’ UO Dipartimentale Attività Innovative e Nuove
Dipendenze;
revisione delle modalità di redazione, archiviazione, scarto e conservazione della
documentazione sanitaria ed amministrativa;
alla dematerializzazione con l'introduzione di un'area intranet specifica per il Dipartimento;
all’adeguamento delle procedure di invio dei flussi informativi nel rispetto della Circolare
Regionale n. 2/2012;
a trasferire all'Unità Operativa Educazione alla Salute il personale e le competenze relative
alla prevenzione. In tale contesto, si è proceduto a completare la composizione del Comitato
Territoriale Rete Prevenzione con ulteriori rappresentanti di Enti/Agenzie/Associazioni ritenuti
significativi per favorire il processo di coordinamento delle azioni preventive. Sono attualmente
rappresentati nel Comitato Territoriale Rete Prevenzione anche la Prefettura di Brescia e
AVIS Provinciale, mentre l’associazione “Libera” formalizzerà l’adesione nel 2014. In
occasione del primo incontro annuale del Comitato verranno definite le linee di lavoro del 2014
alla presenza di tutti i componenti.
Le linee di attività da sviluppare nel 2014 sono di seguito elencate:
 implementazione, con modalità organizzative coerenti con le previste indicazioni regionali, del
modello di valutazione multidimensionale del bisogno;
 attivazione di ulteriori ambulatori per il GAP e definizione del piano di intervento territoriale, di
intesa con la Conferenza dei Sindaci; in tale piano verranno espressamente considerate
azioni ascrivibili all'area prevenzione;
 attivazione del piano annuale di raccolta dati da parte dell'Osservatorio secondo le indicazioni
regionali previste per il mese di febbraio 2014;
 stesura del nuovo Piano Locale Prevenzione, condiviso con il Comitato Territoriale Rete
Prevenzione. Si è già programmato lo sviluppo delle linee di lavoro del Comitato che possano
favorire un migliore coordinamento delle attività territoriali e lo sviluppo di partnership per una
più efficace diffusione di programmi di qualità ed una migliore razionalizzazione delle risorse in
campo;
 sviluppo della collaborazione con il Dipartimento ASSI per la programmazione, nel rispetto
delle specifiche competenze, di azioni condivise di promozione della salute e di prevenzione,
sulla linea, ad esempio, dei principi ispiratori della “Rete delle scuole che promuovono salute”.
LE INIZIATIVE DI SEMPLIFICAZIONE E COMUNICAZIONE
IL PIANO SISS
IL SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
Il sistema informativo dell’ASL di Brescia per soddisfare adeguatamente le richieste dei diversi assetti
aziendali è in continua evoluzione. Obiettivo primario è fornire risposte adeguate e tempestive agli
utenti, siano essi interni o esterni.
Attraverso i sistemi hardware e software presenti in azienda è garantita la generazione,
l’elaborazione, la circolazione e la memorizzazione delle informazioni.
Le principali dotazioni aziendali sono così suddivise (al 31.12.2013):
- n. 1583 postazioni lavoro (personal computer);
- n. 353 stampanti;
- n. 1728 apparecchi telefonici (con tecnologia VOIP) con 300 linee su flussi primari;
- n. 45 linee voce su flussi primari per servizio di continuità assistenziale con registrazione
delle chiamate;
- n. 137 cellulari + 21 SIM dati per accesso in remoto tramite APN dedicato;
- n. 110 server (virtuali, su 3 host fisici) nel sito di produzione e 23 server (virtuali, su 2 host
fisici) nel sito di DR;
- n. 130 stampanti multifunzione.
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La complessità di tale sistema è strettamente connessa alla gestione dei flussi di attività ed
economici, che richiede, in considerazione della loro numerosità, una forte evoluzione verso una
strutturazione integrata. Questo comporta la strategicità delle risorse informatiche che, se non gestite
adeguatamente, possono determinare criticità all’interno dell’azienda e disservizi rilevabili anche dagli
utenti esterni.
Attività prioritarie diventano: le azioni volte a garantire unitarietà e coerenza degli interventi, l'apertura
del sistema alle necessità d’interscambio e interazione coi sistemi informativi delle altre Pubbliche
Amministrazioni locali sfruttando i diversi protocolli di cooperazione applicativa, la possibilità di
accesso alle informazioni in modo indipendente e trasparente, l'integrazione fra strumenti e banche
dati già esistenti e l'utilizzo della rete per la diffusione delle informazioni in modo capillare sul
territorio.
IL SISS: SISTEMA INFORMATIVO SOCIO SANITARIO DELLA REGIONE
I servizi del Sistema Informativo Socio Sanitario della Regione Lombardia sono utilizzati, ad oggi, da
circa 70.000 operatori, sono sempre più integrati e pervasivi e sono lo specchio del livello di
informatizzazione della Sanità Regionale.
Il SISS realizza un modello federato ed è costituito dall’integrazione del Sistema Informativo della
Regione Lombardia con quelli delle Aziende Sanitarie (ASL, EE pubblici e privati). L’ASL di Brescia è
parte integrante del sistema.
Considerando la sensibilità dei dati trattati ed i rischi connessi, saranno promossi e realizzati servizi al
fine di portare la parte di competenza del sistema ad un appropriato ed uniforme livello di protezione.
Nell’ambito dell’iniziativa di razionalizzazione dei Data Center e di Disaster Recovery promossa
dall’Agenzia per l’Italia Digitale sarà ultimata l’implementazione del sito di DR.
Come negli anni precedenti, l’azienda predisporrà, entro il 31 marzo 2014 il proprio piano annuale
SISS in cui saranno definiti gli obiettivi da raggiungere, anche in termini quantitativi, per il governo del
sistema informativo. In particolare, il piano conterrà:
 gli obiettivi di diffusione /utilizzo dei servizi SISS alle aziende EEP e EEPA;
 progressiva diffusione della ricetta elettronica, sia in ambito farmaceutico che ospedaliero;
 adeguamento del FSE con evoluzioni per il supporto dei nuovi modelli organizzativi per la
cronicità, l’apertura a nuovi operatori, il taccuino per il caricamento dei dati clinici da parte del
cittadino stesso;
 sviluppo di iniziative per la promozione della prenotazione delle prestazioni/servizi via Internet
(tramite il Portale cittadino servizi socio-sanitari);
 in ambito di protesica e assistenza integrativa, sviluppo dell’integrazione con l’anagrafe
regionale degli assistiti per il controllo degli aventi diritto e delle esenzioni;
 la comunicazione ai cittadini e le attività di formazione degli operatori socio-sanitari coinvolti
nei vari processi.
Nell’area socio-sanitaria, si darà avvio allo sviluppo dell’infrastruttura informatica del processo di
valutazione del bisogno. L’ASL ha un forte ruolo di governance nell’accesso ai servizi socio sanitari:
l’infrastruttura informatica è un elemento fondamentale anche in funzione del processo di
omogeneizzazione a livello territoriale, dell’appropriato orientamento del bisogno nell’ambito del
sistema dei servizi e dell’integrazione degli attori che, a livello locale, intervengono nel processo di
presa in carico della persona.
Il contesto informatico, quindi, concorrerà, una volta a regime, a facilitare la sinergia tra gli attori
impegnati sul territorio nella valutazione e nella risposta al bisogno.
Sfruttando la cooperazione applicativa si darà avvio allo sviluppo di una piattaforma informatica,
integrata nel SISS, per la gestione di scale di valutazione multidimensionale appropriate ai diversi
ambiti di bisogno.
Sarà inoltre implementata la cooperazione applicativa dei sistemi informativi ASL/INPS afferenti le
attività di accertamento dell’invalidità civile.
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IL PIANO DI COMUNICAZIONE
Il Piano di comunicazione, che l’Azienda si accinge a definire compiutamente ed a trasmettere al
livello regionale entro il 17/03/2014, rappresenta un supporto alla direzione strategica nell’attuazione
di obiettivi di salute, di miglioramento dell’organizzazione e della qualità, anche attraverso il
coinvolgimento di tutti i livelli aziendali e la condivisione del patrimonio di conoscenze. Il piano
sintetizza le azioni di comunicazione esterna volte ad informare rispetto ai risultati raggiunti nei diversi
ambiti di attività dell’azienda; ad orientare i cittadini e gli stakeholder alla organizzazione dei servizi
sanitari e socio-sanitari; è un mezzo utile al funzionamento, alla fruibilità e al corretto utilizzo dei
servizi stessi. Le iniziative di comunicazione intendono inoltre sensibilizzare gli assistiti ad attuare
scelte consapevoli per la propria e l’altrui salute.
Nel Piano di comunicazione sono descritte le aree di intervento e gli strumenti utilizzati, quali prodotti
editoriali (pubblicazioni, house organ, ecc.); web e intranet aziendale; organizzazione/partecipazione
ad eventi, convegni, manifestazioni ecc.; informazione attraverso i media, sia locali che nazionali.
Nel 2014 la comunicazione si qualifica sempre più come occasione per aumentare il dialogo con i
cittadini e con gli stakeholder, per rafforzare e facilitare la comunicazione agli operatori e tra gli
operatori, anche grazie a strumenti di rete, come la Intranet.
Le principali aree su cui si concentreranno le attività di comunicazione esterna sono:
 la trasparenza, e la semplificazione dell’accesso ai servizi;
 il rapporto tra ambiente e salute (corretta informazione sui rischi, sulle attività in corso, sugli
esiti di indagini, consigli utili alla popolazione);
 la prevenzione attraverso il programmi di screening, percorsi oncologici privilegiati in
Lombardia;
 la conoscenza della peer education, svolta all’interno degli Istituti Scolastici;
 la promozione del progetto Salute in Comune, che coinvolge i comuni del territorio;
 la prevenzione del gioco d’azzardo.
In tema di prevenzione, inoltre, verrà realizzato e divulgato il Rapporto 2013 sulle attività di
prevenzione e promozione alla salute, che sintetizza le attività svolte in questi ambiti attuate nell’anno
(con attenzione particolare ai temi delle malattie infettive e dell’alimentazione). Verranno inoltre
realizzati due siti Internet dedicati alle tematiche legate agli adolescenti, e al progetto Salute in
comune.
Nel 2014 è prevista l’organizzazione di convegni a carattere nazionale, in particolare sui temi della
promozione della salute e del rischio ambientale.
In attuazione delle regole di sistema l’ASL assicura il ruolo di raccordo con le Aziende Ospedaliere
del territorio: raccoglie i Piani di comunicazione ed effettua una verifica preliminare di coerenza sulle
iniziative programmate; invia, alla Direzione Generale Salute, il proprio piano annuale di
comunicazione, unitamente ai piani delle aziende ospedaliere.
La programmazione tiene conto e prosegue completando e/o potenziando le iniziative di
comunicazione e informazione avviate nel 2013, in una logica di continuità progettuale; a tal
proposito, il piano contiene il resoconto delle principali azioni intraprese e dei feedback sui principali
strumenti a disposizione (stampa/sito istituzionale) sia in ambito di comunicazione interna che
esterna.
AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE E LE MISURE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Nel corso dell’anno 2014 , in attuazione della Legge 6 novembre 2012, n. 190, l’Azienda assicura gli
adempimenti e l’attivazione di misure per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità. L’impianto normativo prevede uno stretto collegamento tra performance e trasparenza
per la prevenzione della corruzione: quest’ultima, infatti, trova terreno fertile in un’amministrazione
confusa, poco attenta alla valutazione e al merito e nell’eccesso di norme ed oneri burocratici.
Con la Legge n. 190/2012, il legislatore, nel predisporre un articolato sistema di contrasto alla
corruzione, privilegia gli strumenti di prevenzione, delineando un assetto non privo di complessità sia
per l’insieme degli strumenti introdotti, da integrare con quelli già in essere, sia per le relazioni tra i
vari attori istituzionali coinvolti nella sua attuazione.
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La prevenzione dell’illegalità e la promozione di maggiori livelli di trasparenza delle informazioni
costituiscono, dunque, un’area strategica dell’Azienda che conferma l’adozione, entro il termine del 31
gennaio, del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) e del Programma Triennale
della Trasparenza e Integrità (PTTI), che, con le risorse a disposizione, delineano obiettivi, tempi e
responsabilità per la concreta attuazione.
Si sottolinea, inoltre, l’integrazione degli strumenti programmatori, dando evidenza del fatto che gli
adempimenti contenuti nei Piani in argomento costituiscono obiettivi per il 2014, da attribuire
nell’ambito del ciclo delle performance, ed elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale; la
loro realizzazione sarà monitorata con la periodicità definita ed oggetto di valutazione ai fini della
corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio.
LA GESTIONE DOCUMENTALE E LA DIGITALIZZAZIONE
Proseguendo nel percorso intrapreso negli anni precedenti, volto ad ottimizzare e semplificare le
procedure di gestione documentale, l’Azienda nel corso dell’anno 2013 ha avviato e realizzato
numerose attività, quali:
 messa a regime del processo di digitalizzazione dei decreti del Direttore Generale;
 prosecuzione della “dematerializzazione del ciclo passivo” con il coinvolgimento delle Direzioni
Sociale e Sanitaria;
 aggiornamento libro degli inventari/cespiti e adozione del Regolamento beni immobili e mobili;
 allestimento del nuovo Archivio aziendale, Storico e di Deposito, con distribuzione dei nuovi
spazi e trasferimento fisico della documentazione con un primo riordino pari al 10%;
 avvio della protocollazione accentrata delle comunicazioni pervenute all’indirizzo PEC
istituzionale dell’Azienda, nonché della trasmissione decentrata delle PEC in partenza;
 implementazione, con decorrenza 01.10.2013, del “Repertorio digitale dei contratti”, che
consente la registrazione separata, nell’ambito del sistema di gestione documentale, di
contratti, convenzioni, protocolli di intesa ed altri accordi stipulati dall’Azienda.
Nell’ambito di tale percorso, una significativa priorità del 2014 sarà la digitalizzazione delle
determinazioni dirigenziali: sono circa 1050/anno gestite, seppur attraverso un iter strutturato,
avvalendosi di strumenti analogici/cartacei, che comportano inevitabili criticità correlate all’utilizzo
degli stessi.
L’obiettivo è la razionalizzazione dell’organizzazione interna con introduzione di flussi informatici
procedimentali e documentali strutturati, diminuzione degli scambi cartacei e della consistenza degli
archivi; si prevede di digitalizzare il 50% delle Determinazioni dirigenziali adottate nell’anno.
Il processo di digitalizzazione delle Determinazioni Dirigenziali – che coinvolgerà i Dirigenti e gli
operatori delle strutture aziendali interessate e l’U.O. Affari Generali – sarà realizzato con le risorse
economiche già previste negli impegni assunti per l’affidamento della fornitura del sistema di gestione
documentale.
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GLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI PER IL
MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA
L’ASL di Brescia – che da tempo orienta le proprie azioni al perseguimento degli obiettivi fissati dalla
Regione con particolare riferimento ai principi di efficacia, efficienza ed economicità – si impegna a:
 valorizzare e sviluppare le competenze professionali;
 esercitare un forte governo dei principali fattori produttivi;
 promuovere la razionalizzazione dei processi tecnico-amministrativi.
Nel 2013, a partire dal mese di maggio, si è data attuazione alla nuova organizzazione aziendale ed
al termine dell’esercizio si è completata la prevista, significativa, riduzione delle articolazioni, centrali
e territoriali. L’aggiornamento dell’assetto organizzativo, determinato da eventuali nuove necessità
rilevate dalla Direzione Strategica, sarà formalizzato, con le modalità previste dalle disposizioni
regionali, una volta nel corso dell’anno.
LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E LO SVILUPPO DELLE PROFESSIONALITA’
IL PIANO DI FORMAZIONE
Un’organizzazione sanitaria è capace di soddisfare i bisogni di salute, intesa nella sua più vasta
accezione, nella misura in cui riesce a promuovere ed orientare lo sviluppo professionale del proprio
personale in termini di conoscenza, capacità, consapevolezza.
In questo quadro, la formazione rappresenta dunque anche un importante “collante organizzativo”
attraverso cui conferire valore aggiunto al "sapere" tecnico-professionale, organizzativo, di contesto e
quindi, in ultima istanza, con una finalità di sviluppo complessivo dell'organizzazione per il continuo
miglioramento della qualità dei servizi offerti.
Regione Lombardia individua nella formazione e nell'aggiornamento del personale uno dei contributi
fondamentali e strategici per il governo delle aziende, confermando che la risorsa umana rappresenta
il fattore critico di successo nei servizi alla persona e che ad essa va dedicata prioritaria attenzione
perché rappresenta il capitale più rilevante del sistema lombardo.
L’obiettivo che l’Azienda persegue con il Piano di formazione annuale, è assicurare percorsi di
crescita professionale per tutto il personale della Azienda (coerenti con le competenze acquisite o da
acquisire, e con i ruoli/compiti da espletare), valorizzando le esperienze lavorative nell’ambito della
propria professionalità e garantendo, da un lato, la massima coerenza degli eventi agli obiettivi di
interesse regionale e aziendale e, dall’altro la promozione del miglioramento continuo della qualità.
Il Piano di formazione rappresenta, pertanto, lo strumento che permette il monitoraggio della
coerenza delle attività con le necessità dell'organizzazione: agisce sulla cultura organizzativa, sul
ruolo delle persone e sul loro sapere professionale.
Come per gli anni precedenti, nella pianificazione degli eventi formativi è stata posta specifica
attenzione ai temi strategici affrontati a livello regionale, verificando che le iniziative proposte vengano
promosse:
 a supporto della qualità, della vision e della mission della Azienda e per il raggiungimento
degli obiettivi definiti;
 combinando la formazione con lo sviluppo professionale e consentendo la condivisione di
politiche operative, in un’ottica di collaborazione e sussidiarietà;
 valorizzando l’apporto di docenza interna, anche in sinergia tra Aziende sanitarie e favorendo
il confronto tra pari;
 valorizzando le esperienze lavorative che si creano nell’ambito in cui si esercita la propria
professionalità, attraverso l’idoneo riconoscimento della formazione sul campo, finalizzata
anche alla predisposizione di strumenti culturali e funzionali;
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014

impiegando metodologie innovative ed a basso impatto economico, quali la Formazione a
Distanza (FAD), che consente di creare una rete di cultura e di operatività condivise tra un
notevole numero di partecipanti, localizzati su tutte le sedi operative della azienda.
Il Piano di formazione è uno strumento fruibile, con eventi strutturati in modo chiaro, tenendo conto
delle esigenze del particolare momento istituzionale; è flessibile e dinamico, strutturato con una
sottolineatura necessaria al codice di comportamento, sia per i partecipanti che per i responsabili
scientifici ed i relatori, con attenzione alla scelta delle relazioni, alla qualità del confronto ed alla
durata delle iniziative. Nel corso dell’anno, può essere modificato anche in relazione a nuove e
diverse esigenze.
IL CORSO DI LAUREA PER ASSISTENTI SANITARI E LE ATTIVITÀ DI TIROCINIO PER LE PROFESSIONI
SANITARIE
Dall’Anno Accademico 2003/2004, l’Azienda gestisce il Corso di Laurea triennale in Assistenza
Sanitaria e ne coordina la didattica (teoria e tirocinio) per la sezione di Brescia. Ad oggi sono stati
laureati complessivamente 106 Assistenti Sanitari e risultano iscritti, nei tre anni in corso, n. 66
studenti.
Ogni anno consente l’immatricolazione di 25 studenti, ai quali l’azienda offre numerose opportunità di
tirocinio nelle aree dell’Educazione alla Salute, dell’Igiene e Medicina di Comunità, della Medicina
Preventiva, della Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro, nell’area Materno-infantile e
presso il Centro Territoriale per le Malattie Rare. Perché l’offerta formativa sia equamente fruibile ed
omogenea per tutti gli studenti, l’ASL ha attivato tirocini anche presso Enti convenzionati esterni.
Nelle sedi prescelte, gli studenti vengono affidati a professionisti esperti (gli assistenti di tirocinio) che
svolgono funzioni di tutoraggio e facilitano la coniugazione dei saperi teorico-disciplinari con la prassi
operativa.
Allo scopo di sostenere al meglio la crescita formativa dei propri studenti, l’Azienda intende
incrementare le sedi già attive e si impegna ad ampliare le opportunità di tirocinio anche nell’area
della Medicina del Disagio, degli Screening e nei servizi che si occupano di garantire la continuità dei
percorsi sanitari tra ospedale e territorio.
Inoltre, riconoscendo il carattere prevalentemente territoriale della figura del Tecnico della
Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di lavoro, l’Azienda, già sede di tirocinio formativo, si sta
impegnando per divenire sede accreditata per la gestione del corso di laurea, a decorrere dall’Anno
Accademico 2014/2015.
Proseguirà, poi, la consueta collaborazione con le Università Bresciane per garantire i tirocini
formativi dei Corsi di laurea di Medicina, specialità Igiene, e delle Professioni Sanitarie di
Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia, dei master in coordinamento e del corso di laurea magistrale
in scienze infermieristiche e ostetriche. L’impegno dell’Azienda è quello di offrire agli studenti
un’opportunità di conoscere la rete dei servizi territoriali.
IL PIANO RISK MANAGEMENT
L’Azienda intende, anche per l’anno 2014, elaborare una strategia, declinata in un piano annuale per
la definizione di linee strategiche e azioni finalizzate a garantire un buon grado di sicurezza per i
pazienti e per gli operatori.
Si realizzeranno progetti operativi, tenendo conto della sinistrosità aziendale e coerenti con i temi
indicati dalle nuove Linee Guida attività di Risk Management. Si proseguirà nel regolare
aggiornamento del Data Base regionale per il monitoraggio della sinistrosità aziendale (RCT/O), delle
polizze, nonché per la raccolta dei dati riguardanti le cadute dei pazienti e visitatori e degli infortuni
agli operatori.
Si procederà alla regolare segnalazione degli Eventi Sentinella attraverso il SIMES, garantendo
l’assolvimento del debito informativo.
Sarà garantita la continuità operativa del Gruppo di Coordinamento per la Gestione del Rischio e del
Comitato Valutazione Sinistri.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Per le aree di maggior criticità saranno organizzati eventi formativi aziendali, mentre sarà garantita la
partecipazione del Risk Manager, del Responsabile Comitato Valutazione Sinistri, Qualità e Mediatori
agli eventi formativi regionali, oltreché ai Network trimestrali.
IL GOVERNO AMMINISTRATIVO DEL SISTEMA LOCALE
Questa Azienda considera imperativa l’attuazione scrupolosa degli obiettivi di bilancio e, per questo,
ha avviato, da tempo, azioni e programmi mirati ad un attento monitoraggio dei costi di funzionamento
ed alla razionalizzazione della spesa ivi compresa quella per il personale.
Di seguito, sono riportati, in maniera schematica, alcuni dati che esprimono l’attenzione riservata al
governo del sistema e delle risorse.
L’Azienda si avvale della collaborazione di 1619 dipendenti (dato riferito al 31.12.2013 e
corrispondente a 1517 teste equivalenti) così suddivisi:
F
M
Totale
Situazione al
31.12.2012 (*)
Dirigenza Medica
78
71
149
152
Dirigenza Veterinaria
28
82
110
112
Dirigenza Sanitaria non Medica (Psicologi, SITRA)
77
20
97
101
Dirigenza Tecnica (Ingegneri, Analista, Sociologo)
2
13
15
15
Dirigenza Amministrativa
8
5
13
12
193
191
384
392
67
444
446
153
575
587
73
216
194
293
1235
1227
484
1619
1619
MACROPROFILO
DIRIGENZA
Totale Dirigenza
PERSONALE DEL COMPARTO
377
Amministrativo
Sanitario (Infermieri, Assistenti Sanitari, Ostetriche,
422
Tecnici della Prevenzione, Tecnici di Laboratorio ecc.)
Tecnico (Assistenti Sociali, Assistenti Tecnici, Operatori
143
Socio Sanitari, Operatori Tecnici, ecc.)
942
Totale Personale del Comparto
1135
Totale
(*) Teste equivalenti n. 1518,17
di questi:
 1.135 sono femmine e 484 maschi;
 1.123 (69,36%) operano a livello territoriale;

348 (21,4%) lavorano a tempo parziale;

555 (34,3%) hanno un’età compresa tra 41 e 50 anni; 864 (53,4%) hanno oltre 50 anni;

261 (16,1/%) sono idonei con limitazioni.
L’ASL redige i propri bilanci nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali; si riportano nella
pagina seguente, i dati del Bilancio d’esercizio 2012, CET 4° Trimestre 2013 e Bilancio di Previsione
2014.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO (Importi €/1000) Cod. Voce Bilancio d'esercizio 2012 BILANCIO SANITARIO CET 4° Bilancio Economico di Trimestre 2013 Previsione anno 2014 RICAVI ASLR01 Quota Capitaria ASLR02 Funzioni non tariffate 4.414 4.248 4.248 ASLR03 F.do maggiori consumi DRG ‐ ‐ ‐ ASLR04 F.do maggiori consumi AMBU ‐ ‐ ‐ ASLR05 Utilizzi contributi es. precedenti 365 ‐ ‐ 11.364 665 12.074 4.185 ‐ ‐ 11.363 10.862 10.862 614 588 552 ‐ 529 ‐ ‐ ‐ ‐ 330 1.468.112 640.994 592 1.482.804 642.717 ASLR06 Altri contributi e fondi da Regione (al netto rettifiche) ASLR07 Altri contributi (al netto rettifiche) ASLR08 Entrate proprie ASLR09 Libera professione (art. 55 CCNL) ASLR10 Prestazioni S.S.R. ASLR11 Proventi finanziari e straordinari ASLR13 Ricavi da prestazioni sanitarie ASLC01 ASLC02 Totale Ricavi (al netto capitalizzati) COSTI Drg Ambulatoriale 1.438.468 1.454.440 1.445.731 592 1.466.170 633.184 243.831 244.442 240.115 ASLC03 Neuropsichiatria 6.124 5.716 4.316 ASLC04 Screening 2.583 2.461 2.461 ASLC05 Farmaceutica+Doppio canale 201.296 202.724 205.376 ASLC06 Protesica e dietetica in convenzione 510 617 617 ASLC07 File F 74.570 83.224 86.286 ASLC08 Psichiatria 35.047 35.714 33.990 ASLC09 Personale 76.497 75.751 74.623 ASLC10 IRAP personale dipendente 3.831 563 3.756 3.686 546 510 ASLC11 Libera professione (art. 55 CCNL) + IRAP ASLC12 Ammortamenti (al netto dei capitalizzati) ASLC13 Medicina Generale e Pediatri ASLC14 Beni e Servizi (netti) ASLC15 Altri costi ASLC16 Accantonamenti dell'esercizio ASLC17 Integrativa e protesica non erogata in farmacia (compresi acq. di beni) 1.214 1.670 1.588 104.263 103.155 102.578 25.432 23.952 22.101 6.971 1.487 6.771 4.424 766 272 34.830 37.113 37.197 ASLC18 Oneri finanziari e straordinari 754 ASLC19 Prestazioni sanitarie 7.315 Totale Costi (al netto capitalizzati) 1.468.112 Risultato Economico ‐ BILANCIO ASSI TOTALE RICAVI 176.184 TOTALE COSTI 176.184 Risultato Economico ‐ BILANCIO SOCIALE TOTALE RICAVI TOTALE COSTI ‐ ‐ 11.709 12.846 1.482.804 1.466.170 ‐ ‐ 179.024 179.538 179.024 179.538 ‐ ‐ 25.954 23.486 13.047 25.954 23.486 13.047 Risultato Economico ‐ 50 / 55
‐ ‐ Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
LE RISORSE UMANE
Nell’area delle Risorse Umane le priorità 2014 consistono nel dare:
- attuazione degli adempimenti di competenza previsti dal D.Lgs. 33/2013 in materia di
pubblicità e trasparenza, attraverso l’aggiornamento della sezione del sito aziendale
denominata “Amministrazione Trasparente” e dal D.Lgs. n. 39/2013 in materia di inconferibilità
e incompatibilità di incarichi;
- attuazione, per quanto di competenza ed in raccordo con il Responsabile della Prevenzione
della Corruzione, delle disposizioni previste dal Piano Triennale Anticorruzione dell’ASL di
Brescia;
- consolidamento delle azioni già intraprese in materia di incarichi dirigenziali, alla luce del
regolamento aziendale adottato con decreto del D.G. n. 160 del 21.03.2013 e della nuova
graduazione delle funzioni dirigenziali definita, in accordo con le OO.SS. In particolare si darà
corso alle indicazioni che prevedono lo sviluppo delle carriere dirigenziali all’interno della
tipologia degli incarichi professionali di elevata specializzazione;
- rideterminazione dei fabbisogni di personale, sulla base delle indicazioni regionali previste
dalle regole di sistema 2014 anche attraverso la rilevazione di specifici indicatori e flussi
informativi, e adozione del Piano annuale per la copertura dei posti a tempo indeterminato;
- rispetto del budget complessivo assegnato dalla Regione per il personale dipendente e per il
personale con contratti di lavoro autonomo, e tendenziale contenimento dei costi rispetto
all’esercizio precedente.
Sarà ulteriormente sviluppato il progetto di dematerializzazione del fascicolo personale
dipendente consentendo la disponibilità di informazioni strutturate e normalizzate, quali ad
esempio quelle inerenti i precedenti rapporti di lavoro con altre P.A., mediante popolamento del
relativo programma informatico aziendale.
IL PERCORSO DI BUDGET
Sulla base dell’esperienza avviata nel corso del 2013 ed al fine di rispondere alla situazione
economico finanziaria che prevede la costanza delle risorse a disposizione (laddove non è prevista la
riduzione), questa Azienda conferma l’impegno a migliorare il sistema interno di programmazione e
controllo delle attività che permetta la gestione, sempre più integrata, delle informazioni di carattere
economico oltre che sanitario e socio sanitario.
L’attività, nel corso del corrente esercizio e nell’ambito del ciclo di gestione delle performance, si
focalizzerà oltre che sul monitoraggio periodico degli obiettivi di interesse regionale, sull’analisi dei
dati di attività, in collaborazione con i Dipartimenti e le Direzioni Gestionali Distrettuali in rapporto
all’utilizzo delle risorse impiegate.
Facendo tesoro dell’esperienza pregressa, il processo di budget viene parzialmente rivisto ed
ulteriormente mirato ad obiettivi oggettivamente misurabili; sarà visibile e condiviso il contributo degli
assetti organizzativi e degli operatori che partecipano al loro conseguimento.
Nell’ambito di quanto sopra e nell’ottica generale di raggiungimento degli obiettivi regionali e di
ottimizzazione delle risorse,
 nel mese di dicembre, si è provveduto all’individuazione delle attività oggetto del percorso in
argomento;
 nel mese di gennaio 2014 sono stati definiti a cura dei Dipartimenti indicatori idonei a consentire
l’analisi dei fenomeni gestionali con particolare attenzione al rapporto tra attività svolta e risorse
assegnate;
 sono in fase di elaborazione, a cura del Controllo di Gestione, i dati correlati a costi/consumi e
ricavi per Centro di Responsabilità per l’assegnazione anche di obiettivi economici;
 nel corso dell’anno sarà assicurato il monitoraggio trimestrale del budget, anche economico,
assegnato e l’analisi dei dati di attività/indicatori con il coinvolgimento attivo dei Dipartimenti e
delle Direzioni Gestionali Distrettuali al fine di fornire informazioni e valutazioni relative sia al
singolo fenomeno che all’attività nel suo complesso;
 sarà, inoltre, definito un sistema di reporting verso la Direzione Strategica ed i vari centri
negoziatori, differenziandolo in base ai diversi livelli di responsabilità.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
IL PIANO DI MONITORAGGIO E VALORIZZAZIONE DEI PROCESSI DI QUALITA'
La politica di gestione della qualità dell'ASL di Brescia è stata improntata all'attivazione di molteplici
iniziative, messe in atto presso le diverse articolazioni aziendali.
Al fine di attivare in modo semplice ed economico un sistema unitario di monitoraggio e
valorizzazione permanente dei singoli processi interni attivati, nel 2013 è stato implementato un
apposito Piano, caratterizzato da una metodologia di analisi unitaria effettuata secondo quattro
“prospettive”: processi interni; customer satisfaction; economico finanziaria; apprendimento,
innovazione e crescita.
Dal monitoraggio i processi di miglioramento in atto sono risultati essere in totale 1.032, distribuiti in
modo sostanzialmente equilibrato tra tutte le articolazioni aziendali ed emerge che:
 in tutte le articolazioni aziendali sono messi in atto processi di miglioramento;
 tutte le tipologie di processi di miglioramento sono presenti;
 la categoria di processi di miglioramento orientata ad ottimizzare l’efficienza operativaorganizzativa è la più diffusa;
 circa la metà dei processi di miglioramento sono introdotti o aggiornati di recente, con una
proporzione che giunge al 90% per i processi di “apprendimento, innovazione e crescita”.
Considerato che il Piano rende ora disponibile un monitoraggio aggiornato dei processi di
miglioramento in atto nei diversi Dipartimenti/Servizi/UO, secondo una metodologia che consente una
lettura sinottica ed un confronto fra le articolazioni aziendali, per il 2014 si prevede la continuazione
dell’applicazione del Piano.
IL PIANO ATTUATIVO DELLA CERTIFICABILITÀ DEI BILANCI
Nel corso del 2014 si procederà alla redazione ed approvazione del Piano Attuativo della
Certificabilità aziendale, secondo le indicazioni regionali e previa discussione e ratifica da parte della
Direzione Generale Salute: rappresenterà l’impegno dell’ASL assunto con Regione Lombardia per il
raggiungimento della Certificabilità del proprio Bilancio nel rispetto delle tempistiche massime definite.
Si assicura la sua declinazione in un dettagliato “Piano di Lavoro” con la previsione di specifiche
“sotto azioni” per facilitare il raggiungimento degli obiettivi ed il rispetto delle tempistiche, in
considerazione delle specificità delle procedure amministrativo-contabili-organizzative della nostra
Azienda.
L’assetto garante del Piano Attuativo della Certificabilità è la Direzione Amministrativa, Responsabile
del Piano, che si avvale prioritariamente delle UU.OO. in Staff e dei Servizi del Dipartimento
Amministrativo.
Si evidenzia che nel mese di dicembre 2013, l’Azienda è già stata coinvolta da delegati inviati da
Regione Lombardia per la prima ricognizione dello stato attuale delle procedure amministrativocontabili-organizzative.
LA GESTIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
In coerenza con la strategia regionale, l’Azienda promuove l’interazione e l’integrazione con le altre
Aziende Sanitarie in relazione alle procedure di acquisto di beni e servizi. In particolare, aderisce, a
far data dal 2003, al Consorzio AIPEL (Associazione d’Acquisto Interprovinciale Est Lombardia),
realizzando la gestione di servizi in comune con utilizzo sinergico delle risorse ed il consolidamento di
forme di aggregazione degli acquisti.
Nel rispetto delle Regole 2014, si sottolinea che:
 al fine di ottimizzare l’utilizzo di risorse umane, strumentali ed economiche, l’Azienda gestirà la
propria programmazione, in materia di acquisto di beni e servizi, alla luce del piano di lavoro
stilato da ARCA;
 attraverso l’attività del referente aziendale per i rapporti con la ARCA, verrà garantito il raccordo
tra le procedure aziendali e quelle della Centrale, il rispetto dei tempi e della qualità dei flussi
informativi e il raccordo fra gli stessi e i dati degli Osservatori Regionali;
 proseguirà l’esperienza del Consorzio in essere a livello di macroarea assolvendo ogni
conseguente adempimento previsto, in accordo con le altre Aziende Sanitarie interessate; il
Coordinatore del Consorzio, proseguirà il suo ruolo di figura garante del corretto assolvimento dei
flussi informativi da e verso l’Amministrazione Regionale, nonché del puntuale monitoraggio
dell’andamento dell’attività di programmazione del settore acquisti;
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
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sarà assicurata e promossa la partecipazione a percorsi di formazione per gli operatori della
funzione acquisti, ritenuta strategica per il sistema.
Proseguirà il progetto di integrazione logistica area Magazzini Economale, condiviso con Aziende
Sanitarie ed Ospedaliere che insistono su aree geografiche limitrofe a quella governata dall’ASL di
Brescia. In ragione di quanto sopra, l’ASL di Brescia, in qualità di capofila, ha - nel corso del 2013 gestito tutte le operazioni istruttorie volte alla definizione dei contenuti del progetto in argomento, al
fine di addivenire - nel corso del 2014 – all’individuazione dell’operatore economico, mediante
procedura d’appalto, che gestirà il magazzino unico.
Sempre più le Aziende del Sistema Sanitario Regionale saranno chiamate a concentrare l’attenzione
verso azioni ed obiettivi strettamente legati alla propria “mission”, lasciando al mercato esterno, pur
mantenendo la funzione di controllo e governo, la gestione di attività c.d. “no core”. Da ciò deriva
l’obiettivo di rafforzare l’interazione e l’integrazione tra Aziende Sanitarie, per attuare la completa
esternalizzazione delle attività in argomento e raggiungere economie di spesa attraverso la
rilevazione del costo standard delle attività amministrative generali su base numeriche di costo e sul
valore economico.
LA VALORIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DEL PATRIMONIO AZIENDALE
IL PIANO INVESTIMENTI
Nel rispetto dei limiti di sistema, nel corso dell’anno 2014, utilizzando una parte delle risorse introitate
a seguito della vendita ad ARPA Lombardia della porzione di proprietà dell’immobile di Via Cantore n.
20 – Brescia, si avvierà la “Ristrutturazione dell’Edificio 1 da destinare ad uffici, studi medici e
laboratori presso la sede aziendale di viale Duca degli Abruzzi n. 15, Brescia”.
Verranno attuati gli interventi di seguito elencati, utilizzando le risorse previste dall’allegato A alla
DGR n. X/821/2013, come da recente provvedimento del Direttore Generale:
‐ completamento per l’adeguamento antincendio dell’Edificio A – destinato ad archivio – presso
la sede legale;
‐ messa a norma ai fini antincendio dell’immobile di via Gheda n. 4;
‐ adeguamento dei locali interrati dell’Edificio L da destinare a deposito in uso all’UO Sistema
Informativo Aziendale;
‐ installazione gruppo elettrogeno (ed esecuzione opere accessorie) presso la RSD Seppilli;
‐ acquisto apparecchiatura sanitaria: Spettrofotometro UV/Infrarossi (LSP);
‐ acquisto apparecchiatura sanitaria: Sviluppatrice radiologica digitale (Canile Sanitario).
L’ Azienda assicura la presentazione del Piano Investimenti 2014 unitamente al Bilancio di Previsione
2014.
ARCHIVIO DI DEPOSITO E SEMI DEPOSITO
Nel corso dell’anno 2013 è stato realizzato il nuovo archivio di deposito e storico – con capienza pari
a 4.500 metri lineari – presso la sede aziendale di Viale Duca degli Abruzzi (Edificio A).
Tutta la documentazione dislocata presso i vari edifici di tale sede è stata trasferita presso la nuova
struttura.
In tale contesto si rileva la necessità di proseguire – secondo le disposizioni aziendali vigenti nel
riordino della documentazione d’archivio attraverso:
‐ lo sfoltimento dei fascicoli e l’organizzazione della medesima sulla base del nuovo titolario
entrato in vigore il 1 gennaio 2014;
‐ la selezione di quella da destinare allo scarto;
‐ l’individuazione di quella – con particolare riguardo a intere serie a conservazione illimitata –
oggetto di possibile trasferimento presso idonea struttura tenuto conto da un lato delle
esigenze correlate all’operatività quotidiana, dall’altro dai costi da sostenere connessi alla
gestione di archivi decentrati. Conseguentemente si valuterà la necessità di adibire un altro
edificio della sede di Viale Duca degli Abruzzi a sede di archivio.
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Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
Glossario
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ACB: Associazione Comuni Bresciani
ACN: Accordo Collettivo Nazionale(della
Medicina Generale/Pediatria di Famiglia)
ADI: Assistenza Domiciliare Integrata
AGENAS: Agenzia Nazionale per i servizi
Sanitari Regionali
APN: Access Point Name
ASL: Azienda Sanitaria Locale
ASSI: (Dipartimento) Attività Socio
Sanitarie Integrate
ATC classificazione Anatomico
Terapeutico Chimica dei farmaci
BDA: Banca Dati Assistito
BIC: Macroattività Chirurgia a bassa
intensità operativa ed assistenziale
BPCO: Bronco-Pneumopatia Cronico
Ostruttiva
CA: (Servizio di) Continuità Assistenziale
CAV: Centro Assistenza alla Vita
CCC: Centro Clinico Cocainomani
CCV: CardioCerebroVascolare
CCV-LO: Progetti Integrati della Lombardia
Orientale per la patologia CCV
CDD: Centro Diurno per Disabili
CDI: Centro Diurno Integrato
CeAD: Centro Assistenza Domiciliare
CLP: Classification, Labelling and
Packaging
CRA/ARCA: Centro Regionale Acquisti /
Agenzia Regionale Centro Acquisti
CSS: Comunità Socio Sanitaria (per
disabili)
CTMR: Centro Territoriale Malattie Rare
DDD: Dose definita giornaliera (di farmaco)
DGD: Direzione Gestionale Distrettuale
DGR: Delibera Giunta Regionale
DH: Day Hospital (ricovero a ciclo diurno)
DIPO: Dipartimento Oncologico Provinciale
DPC: Distribuzione (di farmaci) Per Conto
DR:
Disaster Recovery
DRG: Diagnosis Related Group
DTL: Direzione Tecnica Lavori
DWH: Data Ware House
EE: Ente Erogatore
EEP: Ente Erogatore Pubblico
EEPA: Ente Erogatore Privato Accreditato
EOH: Equipe Operativa Handicap
FaSAS:Fascicolo socio assistenziale e
sanitario
FFL: Fattore Famiglia Lombardo
FNA: Fondo Nazione per le Non
Autosufficienze
FSE: Fascicolo Sanitario Elettronico
GAP: Gioco d'Azzardo Patologico
GAT: Gruppo Approfondimento Tecnico
regionale
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HPLC: High-performance liquid
chromatography
IMA: Infarto Miocardico Acuto
IRCCS: Istituto di Ricovero e Cura a
Carattere Scientifico
ISTAT: Istituto nazionale di Statistica
IZSLER: Istituto Zooprofilattico
Sperimentale Lombardia ed Emilia
Romagna
MAC: Macroattività ambulatoriale
complessa e a alta integrazione di risorse
MCA: Medico di Continuità Assistenziale
MMG: Medico di Medicina Generale
MPR: Morbillo, Parotite, Rosolia
MR: Malattie Rare
MTS: Malattie a Trasmissione Sessuale
NOA: Nucleo Operativo Alcologia
NPIA: Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza
NTR: Nomenclatore Tariffario Regionale
OCSM: Organismo di Coordinamento per la
Salute Mentale
OCNPIA: Organismo di Coordinamento
per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza
ONCO-HD: Progetto Help Desk
ONCOlogico dipartimentale della
Lombardia Orientale
OPG: Ospedali Psichiatrici Giudiziari
PAC: (Dipartimento) Programmazione,
Acquisto e Controllo
PAI: Progetto Individuale Assistenziale
pai: Piano Individuale Assistenziale
PDF: Pediatra di Famiglia
PDTA: Percorso Diagnostico Terapeutico
Assistenziale
PHT: Prontuario (farmaceutico) Ospedale
Territorio
PIL: Piano Integrato Locale degli Interventi
di Promozione della Salute
PYLL: Potential Years of Life Lost (Anni
potenziali di vita persi)
P.T.P.C.: Piano Triennale della
Prevenzione della Corruzione
P.T.T.I.:Programma Triennale della
Trasparenza
REACH: (Regolamento) Registrazione,
Valutazione, Autorizzazione e Restrizione
delle sostanze chimiche
RNM: Risonanza Magnetica Nucleare
RSA: Residenza Sanitario Assistenziale
RSD: Residenze Sanitario-assistenziali per
Disabili
SAD: Servizio Assistenza Domiciliare
comunale
SCIA: Segnalazione Certificata di Inizio
Attività
Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari dell’ASL di Brescia per il 2014
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SDO: Scheda di Dimissione Ospedaliera
SerT: Servizio Tossicodipendenze
SIA: Sistema Informativo Aziendale
SIAN: Servizio Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione
SIDi: Sistema Informativo Disabilità
SINVSA: Sistema Informativo Nazionale
Veterinario per la Sicurezza Alimentare
SIVI: Sistema Informativo Veterinario
Integrato
SISS: Sistema Informativo Socio-Sanitario
(in Lombardia)
SITRA: Servizio Infermieristico, Tecnico,
Riabilitativo Aziendale
SMI: Servizio Multidisciplinare Integrato
(per le dipendenze)
SMR: Rapporto Standardizzato di Mortalità
SSN: Servizio Sanitario Nazionale
SSR: Servizio Sanitario Regionale
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STEMI: Sindrome coronarica acuta
caratterizzata dal sopraslivellamento del
tratto ST
STER: Servizi Territoriali Regionali
TAC: Tomografia Assiale Computerizzata
UCAM: Unità di Continuità Assistenziale
Multidimensionale (distrettuale)
UdO: Unità d’Offerta
UdP: Ufficio di Piano
UO: Unità Operativa
UOCP: Unità Operativa Cure Palliative
UOI: Unità Operativa Integrata distrettuale
VAOR: Valutazione dell’Anziano Ospite di
Residenza
VOIP: Voice Over IP