LIUC – Università Cattaneo Caratteristiche delle tecniche di analisi più comuni (2) Lezione 5 Docente: V.Torretta LIUC – Università Cattaneo 4. Failure Mode & Effect Analysis (FMEA) 4. FMEA Individua i modi o i tipi di guasto di componenti o parti di impianto e il corrispondente effetto sugli impianti o sui sistemi LIUC – Università Cattaneo Analisi dei modi di guasto Riferimenti: AIChE - CCPS “HAZARD EVALUATION PROCEDURES” DIN 25448 - Ausfalleffektanalyse (FMEA) CEI 56.1 - Metodi di analisi per l'affidabilità di sistemi. Procedura di analisi dei modi e degli effetti di guasto (FMEA) 3 4. FMEA: Esempio Avaria: guasto al ripartitore di frenata di una automobile LIUC – Università Cattaneo Protezioni: sistema ridondante di frenata su circuiti indipendenti Conseguenze: se non funziona la protezione, alla prima frenata decisa allungamento dello spazio di frenata e possibile sbandamento del mezzo 4 4. FMEA: Risorse umane necessarie Per svolgere una FMEA è necessario costituire un team di lavoro costituito da: analista di rischio LIUC – Università Cattaneo processista (se presente) progettista/tecnologo 5 4. FMEA e altre analisi analisi esaustiva applicata ai processi può diventare laboriosa e rende ardua l’identificazione di concatenazioni incidentali complesse LIUC – Università Cattaneo eventi incidentali di origine “meccanica” 6 4. FMEA: Analisi delle modalità di guasto e dei relativi effetti procedimento per indagare le modalità del guasto dei componenti di un sistema e le loro conseguenze (effetti) sul sistema stesso LIUC – Università Cattaneo procedura induttiva guasti di singoli componenti e non combinazioni di essi condotta mediante moduli 7 4. FMEA: Scopo dell’analisi Classificazione qualitativa di sistemi esistenti o in progetto per ciò che riguarda il guasto di un singolo componente LIUC – Università Cattaneo Permette il miglioramento del progetto dal punto di vista sia della sicurezza che dell'affidabilità Raccolta preliminare sviluppo Albero dei Guasti (Fault Tree, FT) 8 4. Informazioni sul sistema informazioni sulla costituzione e sulle funzioni del sistema: specifiche del sistema LIUC – Università Cattaneo diagrammi a blocchi, disegni del sistema condizioni di impiego 9 4. Descrizione del modulo LIUC – Università Cattaneo La costituzione fondamentale del modulo può essere variato o completato a seconda delle caratteristiche del sistema in esame e degli scopi dell'analisi Le informazioni essenziali, pertanto in ogni caso necessariamente presenti, sono: l'univoca identificazione del componente le caratteristiche del guasto la sua manifestazione le sue conseguenze 10 ANALISI DEI GUASTI SISTEMA: ARIA COMPRESSA IMPIANTO A COMPONENTE: RECIPIENTE A PRESSIONE CONDIZIONI ESTERNE: TEMP.AMB.: 10÷30°c UMIDITA' ARIA: 80% ATMOSF.PRIVA DI POLVERE ALLEGATI DISEGNI SPECIFICHE CONDIZIONI INIZIALI: FUNZIONAMENTO REGOLARE CON PRELIEVO DI ARIA 1 2 NUM FUNZIONE DELL’ELEMENTO Accumulo aria compressa. 11 LIUC – Università Cattaneo CONDIZIONI INIZIALI: PRESSIONE DI ESERCIZIO= 20 bar Accumulo aria compressa. 12 Accumulo aria compressa. 13 3 MODALITA’ DI GUASTO Piccola perdita (P.ES: ai bocchelli). Grossa perdita (P.ES: rottura di una saldatura). Rottura (P.ES: difetto nel materiale). 4 5 FREQUENZA MANIFESTAZIONE DEL GUASTO 10-1/a 10-3/a 10-5/a 6 AZIONE CORRETTIVA Aumenta la frequenza di marcia del compressore. Maggior rumorosità. Invio di aria al compressore. Abbassamento di pressione anche a compressore in esercizio continuo. Nessuna. Indicazione nella pressione. Nessuna. 7 EFFETTO SUL SISTEMA E SUI COMPONENTI ATTIGUI 8 9 VALUTAZIONE NOTE L’abbassamento di pressione viene compensato dal compressore; per riparare il guasto è necessario fermare il sistema. Blocco del K IV sistema. III Caduta rapida della pressione: danni alle attrezzature vicine al serbatoio. Allegato: Modulo di indagine FMEA Non vengono previste azioni correttive perché la frequenza è molto bassa. 11 I Esempio di classificazione di effetti per criticità (K, colonna 9) LIUC – Università Cattaneo CLASSE DENOMINAZIONE CARATTERISTICHE IV Molto modesta Il guasto del componente non provoca il blocco del sistema ne' coinvolge il personale III Modesta Il guasto del componente provoca il blocco del sistema ma non coinvolge il personale II Severa Il guasto del componente non porta a danni importanti nel sistema, ma coinvolge personale I Molto severa Il guasto del componente porta a importanti danni al sistema o gravi lesioni al personale 12 4. FMEA LIUC – Università Cattaneo vengono considerati solo quei componenti del sistema ai quali è attribuibile un potenziale di danno, ad esempio: sostanze esplosive o combustibili sostanze ad alta reattività chimica o biologica sorgenti di radiazione sorgenti di calore sorgenti di energia cinetica sorgenti di energia potenziale (serbatoi a pressione) 13 LIUC – Università Cattaneo 4. FMEA vs FMECA (2) FMEA (FAILURE MODE and EFFECT ANALYSIS) Individua: i modi di guasto gli effetti FMECA (FAILURE MODE, EFFECT and CONSEQUENCES ANALYSIS) Associa le conseguenze e la probabilità ai modi di guasto e agli effetti 14 LIUC – Università Cattaneo 4. FMEA vs FMECA (2): procedura Individuazione della documentazione necessaria (P&I, specifiche strumenti e macchine) Definizione del sistema in esame e dei requisiti funzionali ed operativi minimi Elaborazione di diagrammi a blocchi funzionali Identificazione dei modi ed effetti di guasto, della modalità di sviluppo o propagazione Individuazione dei metodi per la prevenzione dei guasti Individuazione dei provvedimenti e metodi per la rivelazione dei singoli guasti Individuazione delle conseguenze e determinazione della criticità dell’evento Determinazione del rateo di guasto (frequenza o probabilità) 15 Valutazione della credibilità in base a in base alla determinazione della frequenza di accadimento di un evento incidentale Esempio 1: TRACIMAZIONE DA SERBATOIO f = 5,53E-5 occasioni/anno LIUC – Università Cattaneo frequenza = rateo di guasto * ore/anno Il rateo di guasto può essere scelto da banche dati o letteratura o da prove 16 Esempio 1: Sovrariempimento del serbatoio per malfunzionamento LIC LV01 LIC01 LIUC – Università Cattaneo XV LSH 17 Esempio 1: Dati di affidabilità per stima della frequenza attesa RATEO OP. TIME MTBT FREQUENZA [o/h] [h] [h] [occ/anno] LIC (sensore+trasmett+valv) 7,94E6 3200 3200 2,54E-2 LSH (interruttore+valvola) 1,57E-6 COMPONENTE 3200 fdt 2,51E-3 LIUC – Università Cattaneo Mean Time Between Test (MTBT) failure dead time (fdt): Mancato Funzionamento su richiesta Espresso come probabilità di non intervento, ricavabile da: fdt = λ · MTBT/2 18 FMEA Documentazione: P&I Specifiche loop LIC01 (a dislocamento) LSH (interruttore) valvole (LV01 a globo, XV a sfera) Requisiti del sistema: LIC01 mantiene livello colonna al set 20% modulando LV01 in regolazione Diagramma a blocchi funzionali LIUC – Università Cattaneo set LIC01 LSH sensore sensore interruttore regolatore valvola valvola 19 Livello a dislocamento LIUC – Università Cattaneo Guasti tipici: meccanici (grippaggio, difetti del materiale, usura, errori di montaggio) strumentali (staratura, mancanza fluido o segnale spurio, sporcamento, errori di montaggio) 20 IMPIANTO: SISTEMA: LIC01 REDATTORE: COMPONENTE: sensore di livello SIGLA: LT01 FUNZIONE: rilievo livello della colonna C01 con invio a serbatoio D01 mediante LV01 NOTE: montaggio esterno MODO DI GUASTO CAUSA EFFETTO locale Uscita errata (+/-) Blocco del galleggiante per usura del materiale “ LIUC – Università Cattaneo inferiore Blocco galleggiante montaggio errato (segna -Temperatura esterna e dT elevata ivello inferiore – chiude tra interno ed esterno per mancanza valvola) coibentazione esterna Rottura verso l’esterno per difetto del “ materiale o corrosione errato “ “ Segnale inferiore a LIC01 Chiude LV01 Segnale inferiore a LIC01 Chiude LV01 Segnale superiore – apre valvola) per mancanza coinbentazione LIC01 Mancanza segnale uscita Rottura braccio/snodo Segnale zero a LIC01 ingresso segnale eccessivo a suggerimenti Portare segnale a DCS con Non modula valvola LV01 “ +temperatura esterna e dT elevata Mancanza a “ Uscita eccessiva (livello NOTE finale controllore (+/-) a LIC01 Rottura braccio o snodo per difetto “ Uscita Segnale RILIEVO Apre LV01 allarme minima e max Idem c.s. Collaudo Avviene in avviamento Coibentazione Coibentazione Chiude LV01 (Fail Closed) N.Applicabile 21 M.F. non chiude rateo (λ): 5,4E-6 occ/h probabilità di M.F. fdt = λ · MTBT/2 se MTBT = 3200h LIUC – Università Cattaneo fdt = 8,64E-3 22 LIUC – Università Cattaneo 5. Analisi «WHAT IF» 5. Analisi «What If» Il metodo indaga il comportamento di un sistema nel caso dovesse verificarsi una anomalia rispondendo alla domanda: LIUC – Università Cattaneo “cosa succede se” 24 5. Analisi «What If»: obiettivi risposta del processo alle deviazioni più probabili dell’assetto di un impianto, dovute ad anomalie di funzionamento o di comportamento LIUC – Università Cattaneo individuare le potenziali situazioni critiche che potrebbero dar luogo ad un incidente suggerire modalità di miglioramento della sicurezza 25 5. Analisi «What If»: Campo di applicazione LIUC – Università Cattaneo Impianti, depositi, fabbricati, operazioni varie, procedure, ecc Fasi operative da considerare: Avviamento Marcia normale Fermata programmata Fermata non programmata 26 5. Analisi “What If”: descrizione procedura non strutturata come HAZOP, FMEA considerare i risultati di eventi inaspettati che potrebbero produrre conseguenze sfavorevoli LIUC – Università Cattaneo esame delle possibili deviazioni dal progetto, costruzione e modalità operative conoscenza base di quanto si esamina e l'abilità di combinare e sintetizzare le possibili deviazioni dal progetto procedura efficace se il gruppo di lavoro è esperto, in caso contrario i risultati sono spesso incompleti 27 5. Analisi “What If” Le domande sono collocate in specifiche aree di indagine legate alle conseguenze che interessano, ad esempio: sicurezza elettrica, protezione al fuoco, sicurezza personale. Ogni area è studiata da un gruppo di 2-3 esperti LIUC – Università Cattaneo Non esiste un modello specifico Le domande possono riguardare ogni variazione legata all'impianto non soltanto la rottura di componenti o variazioni di processo 28 “What If”: esempio. Descrizione dell’impianto Descrizione: Ragia Splitter L’impianto è costituito da: una colonna di distillazione “C”: LIUC – Università Cattaneo altezza = 21 m diametro = 0,92 m n.piatti = 34 un forno “F” funzionante a metano con la funzione di preriscaldo carica e ribollitore di fondo colonna in celle separate scambiatori di calore refrigeranti ad acqua e ad aria (aircooler) accumulatori pompe di trasferimento e relative tubazioni strumentazione di controllo e accessori 29 LIUC – Università Cattaneo «What If»: esempio. Descrizione del processo 1. L’impianto è alimentato da una carica di kerosene dearomatizzato 2. La materia prima viene scaricata alle pensiline di carico e quindi inviata al serbatoio di carica impianto 3. La carica, previo riscaldamento, viene inviata alla colonna di distillazione “C” dentro la quale viene frazionata in due prodotti chiamati, taglio di testa e taglio di fondo 4. I prodotti così ottenuti sono poi rispettivamente classificati a secondo della carica di provenienza come di seguito specificato 5. Dal frazionamento del kerosene si ottengono i seguenti prodotti: acqua ragia minerale dearomatizzata solvente gasolio pesante 30 «What If»: esempio. Descrizione del processo (1) La lavorazione si svolge in 2 fasi successive alternate nella stessa colonna di distillazione. FASE 1 Carica: Pressione colonna: Temperatura uscita forno: LIUC – Università Cattaneo Prodotti ottenuti: Taglio di testa: Taglio di fondo: 4,8 t/h dal serbatoio “S” ~ 1,4 Atm 270°C Ragia minerale dearomatizzata (150/200°C) 1,9 t/h Gasolio pesante + solvente Destinazione prodotti: Ragia Minerale dearomatizzata: vendita Gasolio pesante + solvente: rilavorazione a impianto (fase 2) 31 «What If»: esempio. Descrizione del processo (2) FASE 2 (rilavorazione taglio Carica: Pressione colonna: Temperatura uscita forno: LIUC – Università Cattaneo di fondo della prima fase) 4,8 t/h (carica gasolio pesante+solvente) ~ 1,4 Atm 300°C Prodotti ottenuti: Taglio di testa: Taglio di fondo: Solvente 4,2 t/h Gasolio (230-290°C) 0,6 t/h Destinazione prodotti: Solvente: Gasolio: Vendita Vendita 32 Analisi «What If»: Struttura 1. Ipotesi 2. Effetto 3. Conseguenze LIUC – Università Cattaneo 4. Sicurezze 5. Suggerimenti 33 Esempio di analisi «What If» riferita al processo LIUC – Università Cattaneo CHE COSA SUCCEDE SE CONSEGUENZE RIMEDI NOTE Si verifica lo spegnimento del forno per mancanza di gas combustibile o guasto al sistema di controllo temperatura. La colonna C non distilla il prodotto in carica per mancanza di vaporizzazione. Riaccensione del forno o fermata impianto. Il prodotto non distillato viene riciclato dal fondo colonna e inviato a stoccaggio tramite le pompe di fondo colonna. Il sistema di controllo pressione in colonna apre l’integrazione di gas (metano per evitare il depressionamento delle apparecchiature). Aumenta la temperatura di testa colonna per guasto del controllore di temperatura TRC. Aumentano i vapori in uscita dalla testa colonna. Il punto finale di ebollizione della frazione di testa sarà più alto di quanto richiesto dalle specifiche. Riportare a valore prefissato la temperatura di testa. Per la condensazione dei vapori di testa in eccesso si ha un aumento dei consumi di acqua di condensazione in CS e di energia elettrica per il motoventilatore. 34 «What If»: Risorse umane necessarie LIUC – Università Cattaneo Per svolgere l’analisi «What If» è necessario costituire un team di lavoro costituito da: analista di rischio processista 35 5. «What If»: caratteristiche semplice, pratica e generalmente basata sull’esperienza accumulata dal processista non esaustiva LIUC – Università Cattaneo difficile una valutazione corretta dei loop di controllo e delle apparecchiature critiche 36
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