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Identificazione dei pericoli di
incidenti rilevanti:
LIUC – Università Cattaneo
Documentazione tecnica
Lezione 3
Docente: V.Torretta
Documentazione tecnica di base
LIUC – Università Cattaneo
 L’insieme della documentazione utilizzata per la
stesura di un Rapporto di Sicurezza (RdS) può
variare in funzione della natura dello stabilimento e
della tipologia di rischi.
 Pur nell’ambito di questa variabilità vi sono,
comunque, alcuni documenti sempre presenti e
necessari:
 Diagrammi P&I
 Schema di flusso e di processo
 Schede di sicurezza (SdS)
 Manuali operativi di impianto
 Disegni planimetrici e corografie
Diagrammi P&I (Piping & Instrument)
 I P&I illustrano i flussi e la strumentazione di un
impianto o parte di esso.
 Non hanno nessuna valenza costruttiva o
planimetrica.
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 Sono la base della analisi deduttiva HazOp.
P&I: Decodifica di uno strumento (1)
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Per le principali grandezze termodinamiche si
utilizzano le seguenti lettere:
P : Pressione (PD=pressione differenziale)
F : Portata
T : Temperatura
A : Valore di analisi
L : Livello
X : Posizione
H : Manuale
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P&I: Decodifica di uno strumento (2)
Per le varie azioni si utilizzano le seguenti
abbreviazioni:
T : Transmitter
I : Indicatore
G : Vetro
C : Controllo
R : Registratore
S : Switch
A : Allarme (con successiva indicazione di L=bassa
o H=alta)
Tali indicazioni sono cumulabili (ad esempio sono
ammesse le combinazioni IC o ICR)
Schema di flusso e di processo
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Sono schemi, senza valenza planimetrica, atti a
illustrare in un caso il flusso dei prodotti in un
impianto e nell’altro caso i blocchi logici in cui si
divide un impianto.
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Schema a blocchi quantificato
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Schema di flusso semplificato
Schede di sicurezza (SdS)
 Le schede sono strutturate in 16 punti.
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 Contengono informazioni essenziali:
 relative alle sostanze per svolgere qualsiasi tipo
di analisi
 per operare in sicurezza nel sito dello
stabilimento in cui queste sostanze sono
detenute/utilizzate
SdS: Punti 1 e 2
Riportano informazioni relative alla identificazione e
composizione della sostanza.
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SdS: Punto 3
Contiene le informazioni per l’identificazione dei
pericoli della sostanza.
fondamentale per svolgere una analisi di rischio
SdS: Punto 4
Contiene informazioni utili per valutare la
correttezza dei Piani di Emergenza Interni (PEI),
in caso di:
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



contatto con gli occhi
contatto con la pelle
aspirazione
ingestione
SdS: Punto 5
Contiene le misure antincendio.
SdS: Punto 6
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Il punto 6 è una sezione contenente le informazioni
necessarie in caso di fuoriuscita accidentale.
SdS: Punto 7
Contiene importanti informazioni relative alla
manipolazione e allo stoccaggio.
SdS: Punto 8
La sezione 8 contiene informazioni relative al
controllo dell’esposizione alla sostanza.
SdS: Punti 9 e 10
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Queste sezioni illustrano le proprietà chimico-fisiche
e le caratteristiche di stabilità/reattività.
SdS: Punto 11
Contiene le informazioni tossicologiche relative alla
sostanza sia per esposizione prolungata (cronica)
che per esposizione momentanea (acuta).
SdS: Punti 12, 13 e 14
Contengono informazioni ecologiche, norme sullo
smaltimento e i codici ADR/RID/IATA/IMDG per il
trasporto.
SdS: Punto 15
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Riporta delle informazioni sulla regolamentazione.
SdS: Punto 16
Contiene eventuali ulteriori informazioni.
SdS: Conclusione
Le schede di sicurezza forniscono, pertanto,
numerose informazioni utili/indispensabili.
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La loro lettura, e comprensione, è pertanto
requisito imprescindibile per la redazione/verifica di
un RdS e del PEI associato
Manuale operativo di impianto
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Il manuale operativo non è generalmente allegato
al RdS, ma è essenziale produrlo poiché in esso
sono comprese non solo le operazioni di esercizio
ma anche di avviamento, di fermata, di fermata in
emergenza, di bonifica.
Spesso per la manutenzione, l’ispezione e i collaudi
si utilizzano appositi manuali a parte.
Molte realtà non hanno un manuale operativo ma si
affidano a procedure operative per le varie fasi. Tale
approccio è usuale nelle aziende di produzione
batch e nelle aziende in cui non esiste un reale
processo produttivo (es. aziende logistiche)
Disegni planimetrici e corografie
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La corografia serve a rappresentare le
conseguenze incidentali con interesse all’esterno
del sito.
I disegni planimetrici hanno numerosi scopi, tra cui:
 rappresentazione conseguenze
 visualizzazione effetti domino
 disponibilità vie di fuga ed uscite di emergenza
 vie di accesso per antincendio
 viabilità generale
 etc.
Altra documentazione di base
Altri documenti spesso necessari per applicare un
metodo deduttivo:
libretti delle apparecchiature
tipologia e certificazione fire-proofing
dimensionamento fogne e sistemi di raccolta
schema e dimensionamento sistema di blowdown
 tipologia del sistema di controllo e della
strumentazione
 sistema EE e fornitura in caso di emergenza
 sistema di distribuzione utilities specifiche linee
e collegamenti flangiati
 cinetiche di reazione
 etc.
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