Report Villa Renata 2012

2012
V
I
L
L
A
R
E
N
A
T
A
Comunità Terapeutica
“Villa Renata”
Report delle Attività
Anno 2012
1
Indice
Prima parte: Il gruppo curante, il nostro target e i dati sulla conclusione dei trattamenti
1.
2.
3.
4.
Il gruppo curante
La Fotografia degli ospiti della Comunità terapeutica Villa Renata
Dati sulle nuove richieste di ingresso, relative all’anno 2012, ed esiti
Dati su conclusione dei trattamenti e modalità di dimissione
3
6
20
21
Seconda Parte: i nostri dispositivi e le attività realizzate
5. Dispositivi Terapeutico-Educativi e Attività innovative della Comunità Villa Renata
5.1. Dispositivi Educativi
5.2. Dispositivi Ludico Ricreativi
5.3. Educazione alla salute
5.4. Area dell’inclusione sociale
5.5 Area Clinica
Dispositivi Gender Oriented
Il Lavoro con le famiglie
22
23
32
44
47
49
49
50
Terza parte: Valutazione e Progetti di Interscambio di Esperienze
6. La Valutazione della soddisfazione dei pazienti
7. Lo Staff Exchange
52
56
Quarta parte: la fase finale del programma
8. La Fase finale del Programma: il reinserimento socio-lavorativo
9. Bibliografia di riferimento, Elenco delle fonti e Allegati
57
62
2
PRIMA PARTE: IL GRUPPO CURANTE, IL NOSTRO TARGET E I DATI
SULLA CONCLUSIONE DEI TRATTAMENTI
Il gruppo curante
Sede Legale e Sede terapeutica principale Villa Renata: Via Orsera 4, 30126 - Lido, Venezia
Tel. 041/ 5268822 - 041/5265436; Fax 041/5267874; email: [email protected]
Sede Amministrativa: S. Croce 403, 30135 - Venezia
Tel. 041/ 52 42 978 ; Fax 041/ 244 89 38 ; email: [email protected]
Responsabile
 Dr.ssa Patrizia CRISTOFALO, Psicologa, Psicoterapeuta - Referente per le Accoglienze, email:
[email protected]
Terapeuti individuali
 Dr.ssa Laura DALLA CIA - Psicologa, Psicoterapeuta
 Dr.ssa Milena PIZZA - Psicologa, Psicoterapeuta
 Dr. Alessandro VOLPATO - Psicologo, Psicoterapeuta
Terapeuti di gruppo degli utenti residenti
 Dr. Marco DALL’ASTA - Medico Psichiatra, Psicoterapeuta
 Dr.ssa Laura DALLA CIA - Psicologa, Psicoterapeuta
Conduttrice del gruppo settimanale rivolto alle donne ospiti
 Dr.ssa Antonietta SALVATORE - Psicologa, Psicoterapeuta
Conduttrice del gruppo psicoterapeutico settimanale rivolto agli ospiti del Reinserimento
Foto equipe di psicologi/psicoterapeuti e operatori della Comunità Terapeutica “ Villa Renata”, Lido di Venezia
3
Psichiatra responsabile della terapia farmacologica
 Dr. Marco DALL’ASTA - Medico Psichiatra, Psicoterapeuta
Conduttori del Gruppo dei familiari dei residenti
 Dr.ssa Antonietta SALVATORE - Psicologa, Psicoterapeuta - Referente Gruppo Genitori e
Familiari
 Op. Pierluigi RASERA - Mediatore Familiare
Psicologa referente per l’orientamento lavorativo
 Dr.ssa Sabrina TRIPODI - Psicologa dell’Orientamento
Operatori di Comunità ed Educatori Professionali
 Dr. Carlo BOVO - Coordinatore degli Operatori
 Op Pierluigi RASERA - Responsabile Reinserimento
 Dr. Marco ANZOVINO
 Dr.ssa Lubomira BAJCÀROVA
 Dr.ssa Maria Chiara GHEZZO
 Op. Giuliano MORASCO
 Op. Matteo ROCCO
 Dr.ssa Annalinda SCAIRATO
 Dr.ssa Ambra COMIN
 Dr.ssa Estefanìa MARTINEZ
Supervisori
 Prof. Antonio Alberto SEMI - Psichiatra - Psicoanalista associato SPI - Supervisore terapeuti
 Dr. Salvatore Russo - Psichiatra - Psicoanalista associato SPI - Supervisore èquipe generale
 Prof. Gustavo Pietropolli Charmet - Psichiatra - Psicoanalista - Direttore Istituto Formazione “Il
Minotauro” di Milano - Supervisore èquipe congiunta coop. Villa Renata: gruppo curante Ct
Villa Renata e gruppo curante Ct Casa Aurora – Villa Emma
Segreteria ed Amministrazione
 Dr.ssa Barbara CIBIN - Responsabile Amministrativa
 Dr.ssa Sabrina GUIDOTTO
 Sig.ra Ljuba VOLPONI
Stage e Tirocini
La Cooperativa ha sottoscritto numerose convenzioni con diverse Università italiane, nei Corsi di Laurea
in Psicologia, Scienze della Formazione e Scienze dell’Educazione (per la realizzazione di stage e tirocini
formativi entro le proprie strutture) e con alcune Scuole di Specializzazione in Psicoterapia postuniversitarie, per la realizzazione di tirocini di specializzazione. Alcune tra le convenzioni poste in essere
sono state stipulate con: l’Università degli Studi di Padova, l’Università degli Studi “La Sapienza” di
Roma, l’Università degli studi “Cà Foscari” di Venezia, la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia
“C.O.I.R.A.G.”, l’Istituto Veneto di Terapia Familiare, l’Istituto Psicoterapico Bernheim, etc.
4
Volontari
La Cooperativa si avvale della collaborazione di volontari su progetti specifici (attività ricreative,
sportive, musicali) sempre in accompagnamento agli educatori. I volontari non partecipano alle èquipe
settimanali ma hanno degli incontri periodici formativi e organizzativi con gli educatori.
Progetto e Collaborazioni
Per il Progetto Terapeutico della Comunità e le collaborazioni a livello associativo e inter-istituzionale,
rinviamo alle pubblicazioni specifiche (Il Progetto Terapeutico e il Programma delle Attività della
Comunità Terapeutica Villa Renata), ai Report degli anni passati e al nostro stesso sito web:
www.villarenata.org.
Qui a fianco, in basso, vi sono i loghi delle
Cooperative, le Associazioni, i Network e le
Federazioni a livello locale, regionale,
nazionale ed europeo, con cui Villa Renata
collabora da vent’anni su progetti di
prevenzione, riabilitazione e reinserimento
socio lavorativo.
La maggior parte delle immagini pubblicate
in questo Report appartengono al repertorio
immagini di Villa Renata, altre invece sono
state tratte dal web. Al termine del Report,
dopo la bibliografia, è disponibile l’elenco
delle fonti cui abbiamo attinto per le
immagini non riferibili al nostro repertorio.
5
2. La fotografia degli ospiti della Comunità Terapeutica Villa Renata
Per presentare una panoramica sulle caratteristiche socio-demografiche del nostro campione di utenti,
residenti nella comunità terapeutica “Villa Renata” del Lido di Venezia, abbiamo scelto, quest’anno, di
proporre una serie di tabelle e di commenti relativi alle variazioni intervenute nell’ultimo quinquennio,
dal 2008 al 2012. Questo ci permetterà di valutare con più attenzione i cambiamenti intercorsi tra le
diverse generazioni di pazienti in carico e cercare di delinearne un ritratto realistico e completo.
Cominceremo con uno sguardo generale alla distribuzione dei residenti nella comunità terapeutica Villa
Renata per tipo di Serd inviante (distinti in Serd regione o Serd fuori regione), per poi continuare con le
caratteristiche socio demografiche come sesso, età, titolo di studio, professione, status civile, etc. Più
avanti presenteremo invece altri dati interessanti sempre relativi al nostro campione e concernenti
l’età d’esordio nell’uso di sostanze, le sostanze d’abuso primarie e le sostanze d’abuso d’esordio, etc.
Iniziamo quindi dalla variabile “Serd regione” o “Serd fuori regione” per avere un’idea della
composizione del campione degli ospiti di Villa Renata.
Serd Invianti
Nel 2012 abbiamo avuto in carico n. 64 pazienti. Su questa cifra, il numero di nuovi invii (persone
entrate nel 2012) è di 33 su 64, rappresentando quindi il 51% del totale dei pazienti in carico. Il restante
49% rappresenta invece la percentuale di persone già in carico dagli anni precedenti.
Distribuzione dei pazienti in carico distinti per invii da regione e da fuori
regione (in valori assoluti). 2008 - 2012.
100
80
80
60
69
61
56
53
66
64
48
47
39
40
17
16
19
18
17
2008
2009
2010
2011
2012
20
0
2007
Invii dal Veneto
Invii da fuori Regione
2013
Totale
Grafico n. 1 – Numero di pazienti residenti in villa dal 2008 al 2012.
Distribuzione dei pazienti per invii da regione e da
fuori regione (in valori %). 2008 2012.
90
80
77
76
23
24
2009
2010
70
73
73
27
27
2011
2012
70
60
50
40
30
30
20
10
0
2007
2008
Invii dal Veneto
2013
Invii da fuori Regione
Grafico n. 2 – Numero di pazienti residenti in villa dal 2008 al 2012.
6
Distribuzione residenti per sesso e tipologia di ingresso in comunità
(richiesto o suggerito). 2012.
64
80
70
60
50
40
30
20
10
0
71
36
29
Ingresso in c.t. richiesto
Ingresso in c.t. suggerito
maschi
femmine
Grafico n. 3 – Numero di pazienti residenti in villa dal 2008 al 2012.
Genere
Il dato sulla proporzione maschi-femmine residenti in comunità (rispettivamente il 72% e il 28%) si
discosta di poco da quello delle statistiche nazionali e sovranazionali sugli utenti in carico ai Servizi per
le dipendenze, in cui gli uomini rappresentano la netta maggioranza, con un rapporto 4:1, cioè 4 uomini
in carico per ogni donna. Negli anni passati, questo rapporto in villa renata era 5:1, mentre nel 2011 e
nel 2012 si è registrato un lieve incremento di pazienti donne tra i residenti, anche grazie ai dispositivi
Variazione, negli anni, delle proporzioni tra maschi e
femmine in carico nella comunità. Valori percentuali.
84
90
80
Percentuali di maschi e femmine in carico nel 2012
73
78
76
28
72
70
60
50
40
27
30
24
22
28
72
16
20
10
0
2007
2008
2009
maschi
2010
2011
femmine
2012
2013
maschi
femmine
Grafico n. 4 – Distribuzione dal 2008 al 2012 dei residenti per genere. Grafico n. 5 – Distribuzione residenti per genere. 2012.
“Gender Oriented” che, da 3 anni, sono proposti al target femminile, in linea con l’ipotesi che i
trattamenti siano più incisivi quando le differenze di genere siano tenute nella giusta considerazione e
quando i differenti bisogni di uomini e donne vengano affrontati nel modo appropriato (v. p. 49).
7
Fasce d’età
Da una prima lettura sull’andamento degli ingressi dal 2008 al 2012 (v. grafico) si evince – come già
notato negli anni precedenti – che c’è un progressivo ringiovanimento dei pazienti che entrano nella
nostra comunità. Questo dato è facilmente visualizzabile nel grafico sottostante in cui si nota questa
inversione di tendenza : le fasce più alte (cioè quelle “anziane”) della popolazione in carico nel
quinquennio 2008 - 2012 si vanno progressivamente alleggerendo, mentre le fasce basse (18-20 anni e
21-23) si vanno progressivamente riempiendo. La classe dai 18 ai 26 anni passa complessivamente dal
26% del 2008 a quasi il 60% del 2012, la fascia centrale (27-29 anni) resta abbastanza stabile negli anni,
mentre gli over 30enni passano dal 61% del 2008 al 27% del 2012 e gli ultra 36 diventano meno di un
terzo rispetto al 2008.
Distribuzione residenti per fasce d'età e anno di riferimento.
Valori percentuali.
30
27
26
25
24
25
20
20
16
15
13
19
19
17
16 16
14
14
21
20
19
14
14
12
12
11
10
7
13
11
10
9
8 8
8
5
5
16
14
5
2
0
2008
2009
18 - 20
21 - 23
2010
24 - 26
27 - 29
2011
30 - 32
33 - 35
2012
≥ 36
Grafico n. 6 – Distribuzione residenti comunità villa renata per sesso, fasce d'età e anno di programma (dal 2008 al 2012) in %.
Titolo di studio
Per quanto riguarda la dimensione scolastica, l’andamento a zigzag dei titoli di studio in possesso dei
pazienti in ns. carico dal 2008 al 2012 è ambiguo da interpretare. A colpo d’occhio colpisce che la
licenza media e la qualifica professionale crescano complessivamente di 7 punti percentuali rispetto al
2008, mentre il diploma superiore diminuisca di 9 punti percentuali e compaiano dei laureati a partire
dal 2010.
8
Distribuzione residenti per titolo di studio e
anno di programma. 2008-2012
60
52
48
50
52
46
39
38
40
45
38
35
30
20
10
11
17
15
10
14
3
1
2
30
3
2
Distribuzione residenti per titolo di studio e
anno di programma. 2008-2012
60
50
40
30
20
10
0
0
2008
2008
2009
2010
Licenza elementare
Licenza media
Diploma Scuola superiore
Laurea
2011
2009
2010
2011
2012
2012
Qualifica professionale
Licenza elementare
Licenza media
Qualifica professionale
Diploma Scuola superiore
Laurea
Grafici n. 7 e n. 8 – Distribuzione residenti per titolo di studio e anno di programma. Confronto anni 2008-2012. Valori
percentuali.
Rispetto ai dati sull’interruzione scolastica (quante persone hanno interrotto quali studi superiori), nel
2012 la rilevazione registra che maschi e femmine sono alla pari per quanto riguarda l’interruzione degli
studi (65% dei maschi e 61% delle femmine, ma i maschi hanno interrotto soprattutto la scuola
superiore (80%), mentre un terzo delle ragazze ha interrotto anche gli studi universitari (36%).
E, come annotava la Relazione annuale al parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel
2011, lo scarso rendimento scolastico e l’eventuale interruzione degli studi sono fortemente correlati
con una più alta probabilità di iniziare a consumare e/o abusare di sostanze stupefacenti (Presidenza
del Consiglio dei Ministri, 2011, p. 47).
Distribuzione residenti per sesso e interruzione degli
studi superiori. 2012
Distribuzione residenti per sesso e corso di studio non
concluso. 2012.
80
70
65
80
61
70
60
55
60
50
35
40
39
50
36
40
30
30
20
20
10
10
0
0
maschi
Hanno interrotto gli studi
femmine
Non hanno interrotto gli studi
Grafico n. 9 – Distribuzione residenti per sesso e interruzione studi. 2012
17
9
3
0
Scuola
dell'Obbligo
0
Scuola
Superiore
Maschi
Altri corsi
professionali
Università
Femmine
Grafico n. 10 – Distribuzione % per sesso e iter scolastico interrotto. Anno 2012.
9
Status Professionale
Per quanto riguarda la professione, proponiamo due
grafici: uno relativo al confronto tra la condizione
lavorativa nei 6 mesi precedenti l’ingresso in
comunità (con un confronto tra generi) ed un grafico
relativo al tipo di professione svolta (anche in questo
caso con un confronto tra generi e anni differenti).
In questo caso, invece di considerare un quinquennio
per il confronto di dati di annualità differenti,
consideriamo solo gli ultimi 3 anni (dal 2010 al 2012)
per il semplice fatto che dal 2010 abbiamo introdotto
una modifica nella rilevazione dei dati, distinguendo
attentamente tra “profilo professionale” e “lavoro
svolto negli ultimi 6 mesi”, per non inquinare la rilevazione e quindi l’analisi dei dati con info sulla
condizione di disoccupato/a molto diffusa negli ultimi 6 mesi prima dell’ingresso in c.t. (infatti i sei mesi
prima dell’ingresso in comunità sono in genere i mesi più critici, in cui solo una piccola percentuale
degli utenti riesce a mantenere un’attività di studio o di lavoro, mentre la maggior parte di essi è, di
fatto, disoccupata). Comunque, anche con questo accorgimento metodologico, il dato sulla
disoccupazione resta abbastanza alto, con il 13% nel 2010 e nel 2012 e il 18% nel 2011.
Distribuzione residenti per sesso e condizione professionale negli ultimi 6 mesi
prima dell'ingresso in comuità. Anni 2011 e 2012.
70
64
58
56
60
51
50
37
40
31
26
30
24
16
20
10
13
9
5
10
0
0
0
0
2011
2012
maschi
Disoccupato
2011
2012
femmine
Occupato part time
Occupato full time
Altro
Grafico n. 11 – Distribuzione % dei residenti per sesso e condizione professionale negli ultimi 6 mesi prima dell’ingresso. Anni dal 2010 al 2012.
10
Distribuzione dei residenti per status professionale. 2010-2012
25
25
20
20
18
18
17
15 15
14 14
15
13
13
11
11
9
9
10
9
8
8
6
6
6
6
6
5
4
5
3
3
2
1
2
2
2
2
0
2010
2011
2012
Imprenditore/ Dirigente
Libero Professionista/Insegnante
Impiegato
Professionista Commercio Servizi
Commesso, Banconiere, Barista, Cameriere
Operaio Qualificato
Operaio Generico/Addetto Pulizie
Artigiano/Agricoltore
Studente
Disoccupato
Altro
Grafico n. 12 – Distribuzione % dei residenti per sesso e status professionale dal 2010 al 2012.
Il profilo professionale è stato considerato nel grafico qui sopra (graf. n. 12), per poter cogliere la
qualità e varietà dello spettro dei profili professionali più ricoperti. Le professioni e mestieri svolti in
maniera predominante sono quelli della categoria “commesso / banconiere / barista / cameriere” (che
raggiunge il 25% nel 2012). Poi compaiono gli operai generici e qualificati (14% nel 2012) e, infine i
disoccupati con il 13% nel 2012. Abbastanza stabili nel tempo gli altri profili del settore impiegatizio.
Lo scarso profilo professionale dei nostri pazienti ci ha portato nel tempo a ideare e collaudare percorsi
di orientamento, formazione e inserimento lavorativo attraverso stage e tirocini formativi, quali
dispositivi indispensabili per garantire prospettive di sviluppo professionale e personale più interessanti
ed arricchenti.
Inoltre, come ogni anno, anche per il 2012 desideriamo precisare che questi dati andrebbero letti alla
luce del fatto che sono rilevati al momento della compilazione della cartella clinica anamnestica, quindi
poco dopo l’entrata del paziente in comunità, e quindi non rispecchiano l’eventuale evoluzione nel
tempo della situazione di studio o di lavoro. Questi dati sono infatti suscettibili di ampie variazioni,
soprattutto dopo il primo anno di comunità, momento in cui viene proposto un servizio di
orientamento alle scelte formative e professionali.
Stato Civile e Marital Status
Per quanto riguarda lo stato civile e la situazione affettiva, proponiamo un grafico che incrocia
entrambe le informazioni, considerandone l’andamento nel tempo (dal 2008 al 2012). In particolare si
considera la proporzione di coniugati; celibi/nubili con partner; single; separati/divorziati (nelle due
versioni: single o con partner), al fine di stimare eventuali variazioni nel tempo coerenti con la sempre
più giovane età del campione.
11
Distribuzione residenti per stato civile. Dal 2008 al 2012.
120
100
90
80
83
11
10
95
94
0
3
5
2011
3
2012
80
60
40
20
9
2008
0
2007
4
7
2009
Celibe - Nubile
6
2010
Coniugato
2013
Separato - Divorziato
Grafico n. 13 – Distribuzione residenti per Stato Civile dal 2008 al 2012. Valori percentuali.
Distribuzione residenti per Marital Status. 2008-2012
80
70
60
74
70
73
66
64
50
40
33
30
20
10
23
16
14
15
9
5
7
6
3
6
4
1
2008
2009
2010
0
Single
Non sposato ma con partner
Separato - Divorziato con parner
Coniugato
5
0
2011
2
0
2012
Separato - Divorziato e single
Grafico n. 14 – Distribuzione residenti per Marital status dal 2008 al 2012. Valori percentuali.
12
Distribuzione residenti per situazione di convivenza prima
dell'ingresso in comunità dal 2008 al 2012
90
77
76
80
70
65
62
57
60
50
40
30
20
10
23
22
11
10
2
0
-102007
1
2
14
13
6
13
1
4
2008
2009
3
2010
0
0
2
2011
2
0
5
11
9
6
2
3
2012
2013
Famiglia di origine
da solo
con il partner o famiglia propria
in carcere o altra comunità
senza fissa dimora
con altri familiari o altre persone
Grafico n. 15 – Distribuzione residenti per situazione di convivenza prima dell’ingresso in comunità, dati dal 2008 al 2011.
Lo stato civile e il marital status possono essere confrontati con la situazione di convivenza nel periodo
precedente l’entrata in comunità. Dal 2008 al 2012 cresce (anche se di poco) il numero di coloro che
convive ancora con la famiglia di origine (+1% rispetto al 2011, +12% rispetto al 2010 e +20% rispetto al
2008). Naturalmente questi dati – come già accennato – sono molto coerenti con la più giovane età del
target di pazienti.
Distribuzione residenti per sesso e situazione affettiva attuale. 2012
70
56
70
60
50
40
44
30
30
20
10
0
maschi
femmine
con Partner
senza Partner
Grafico n. 16 – Distribuzione residenti per situazione affettiva attuale. 2012
13
Maltrattamenti
Una delle ipotesi che tenta di “spiegare” la dipendenza patologica dalle sostanze correla il
maltrattamento subìto con il tentativo di evadere le problematiche personali e familiari per rifugiarsi
nel piacere effimero delle sostanze. Secondo questo approccio, l’uso e l’abuso di sostanze rappresenta
la migliore strategia di coping a disposizione per fronteggiare le difficoltà quotidiane (Brentari et Al.,
2011). Ad una lettura veloce, questa teoria sembrerebbe confermata dai dati sui maltrattamenti subìti,
secondo cui il 64% dei nostri pazienti è stato vittima di una qualche forma di maltrattamento durante
l’infanzia e l’adolescenza.
Distribuzione residenti per maltrattamenti subìti. 2012
64
70
60
36
50
40
30
20
10
0
HANNO subìto maltrattamenti
NON hanno subìto maltrattamenti
Grafico n. 17 – Distribuzione residenti per maltrattamenti subìti in passato. 2012
Salta subito all’occhio, dal graf. n. 18, come le donne siano molto più spesso vittima di
maltrattamento, rispetto agli uomini, anche se quel 56% di maschi che dichiara di aver subìto
qualche forma di trascuratezza, abuso o sfruttamento, non si può certo definire una
minoranza.
Distribuzione residenti per sesso e maltrattamento subìto. 2012
88
90
80
70
56
44
60
50
40
30
12
20
10
0
Maschi
Femmine
Maltrattamento SI
Maltrattamento NO
Grafico n. 18 – Distribuzione residenti per sesso e maltrattamenti subìti. Anno 2012
14
Comunque, leggendo più approfonditamente il grafico successivo, si vede anche che solo il 46% dei
maschi e il 40% delle femmine dichiara che il maltrattamento subìto è correlato alla propria
tossicodipendenza (graf. n. 19).
Distribuzione residenti per sesso e correlazione tra
maltrattamento subìto e esordio nella tossicodipendenza. 2012
60
54
60
46
40
50
40
30
20
10
0
maschi
femmine
Maltrattamento correlato alla td
Maltrattamento non correlato alla td
Grafico n. 19 – Distribuzione residenti per sesso e correlazione tra maltrattamenti e tossicodipendenza. 2012
Per visualizzare le tipologie di maltrattamento si veda il graf. n. 20, da cui risalta come i maschi
si sentano maltrattati soprattutto dal punto di vista psicologico, mentre le femmine siano più
spesso vittima di abusi a sfondo sessuale, oltre che di tutto il resto.
Distribuzione soggetti maltrattati per sesso e tipologia di
maltrattamento. 2012
44
45
40
35
30
25
25
19
20
15
16
13
12 13
12 13
13
8
10
4
6
4
5
0
Psicologico
Fisico
Sessuale
Fisico e
Psicologico
maschi
Psicologico, Fisico Fisico, Psicologico
e Sfruttamento
e Sessuale
Sessuale e
Psicologico
Fisico,
Psicologico,
Sessuale e
Sfruttamento
femmine
Grafico n. 20 – Distribuzione soggetti maltrattati per sesso e tipologia di maltrattamento subìto. Anno 2012
15
Sostanze d’esordio nell’uso di sostanze
Nel 2010, la cannabis rappresentava la sostanza d’esordio più importante, rispetto all’alcol (vedi grafico
n. 18). Nel 2011 registravamo un segnale inquietante: cioè che all’esordio nell’uso di sostanze (età 1214 anni), dopo l’Alcol (36%), la Cannabis (23%) e l’abbinamento delle due (Cannabis + Alcol: 27%), viene
sempre sperimentata la poliassunzione delle sostanze (9%) in varie combinazioni.
Distribuzione residenti per sostanza d'esordio.
2011.
Distribuzione residenti per sostanza
d'esordio. 2010.
Psicofarmaci
3%
cocaina
2% allucinogeni
1%
Policonsumo
varie sostanze
9%
Cannabis + Coca
2%
altro
1%
Non noto
3%
Alcol
36%
Alcol
38%
Cannabis e
derivati
23%
Cannabis e
derivati
55%
Cannabis +
Alcol
27%
Grafico n. 21 - Distribuzione residenti per sostanza d’esordio. 2010
Grafico n. 22 - Distribuzione residenti per sostanza d’esordio. 2011
Nel 2012, la poliassunzione all’esordio assume la configurazione riportata nel grafico seguente,
comunque non molto differente da quella del 2011.
Distribuzione residenti per sostanza d'esordio. 2012
cannabis + alcol +
allucinogeni
2%
cannabis +alcol + cocaina +
eroina + ecstasy
2%
cannabis + ecstasy
2%
cannabis + coca
3%
Alcool
31%
Cannabis + alcol
23%
Cannabis e derivati
37%
Grafico n. 23 – Distribuzione residenti per sostanza d’esordio. Anno 2012.
16
Età d’esordio
Per quanto riguarda l’età d’esordio nell’uso delle droghe leggere, lo scostamento tra il 2009 e il 2010
era stato lieve e si registrava solo per le fasce d’età: 12-14 anni e 15-17. Nel 2012 c’è una certa
coincidenza con i dati rilevati nel 2011 (come si vede sul grafico seguente, il n. 25, le linee
rappresentanti gli anni 2012 – 2011 praticamente coincidono).
Distribuzione residenti per età d'esordio dell'uso
di sostanze. Confronto 2011-2012
Distribuzione residenti per età d'esordio dell'uso
di sostanze. Confronto 2009-2010
80%
80
60%
60
40%
40
20%
20
0%
Inferiore agli
12 - 14 anni
11 anni
15 - 17 anni
18 - 20 anni
21 - 23 anni 24 - 26 anni 27 - 29 anni
0
30 e oltre
≤ 11 anni
2009
2010
12 - 14 anni
15 - 17 anni
2011
Grafico n. 24 - Distribuzione residenti per età d’esordio. 2009-2010
18 - 20 anni
2012
Grafico n. 25 - Distribuzione residenti per età d’esordio. 2011- 2012
Droghe pesanti
Per quanto riguarda, invece, l’età d’esordio per le droghe pesanti, il grafico seguente mostra come l’età
media si stia abbassando: ben il 24% delle persone in carico nel 2011 avevano iniziato ad assumere
sostanze più pesanti nella fascia d’età 12-14 anni (nel 2009 la percentuale per questa fascia d’età era
del 7% e nel 2010 del 16%). Nel 2012 la situazione resta relativamente stabile. In modo corrispondente
diminuiscono coloro che riferiscono di iniziare l’uso di droghe pesanti a 15-17 anni o a 18-20, come è
possibile evincere dai dati riportati nel grafico seguente.
Distribuzione residenti per età d'esordio droghe pesanti.
Confronto 2009 -2012
60
50
40
30
20
10
0
< 11 anni 12 - 14 anni
15 - 17 anni
18 - 20 anni
2009
21 - 23 anni
2010
24 - 26 anni
2011
27 - 29 anni
30 - 32 anni
33 - 35 anni
da 36 anni in
su
2012
Grafico n. 26 - Distribuzione residenti per età d’esordio nell’uso di droghe pesanti. Confronto dal 2009 al 2012. Valori percent.
17
Le sostanze d’abuso primarie menzionate dai pazienti sono visualizzabili nei grafici seguenti.
Distribuzione residenti per sostanza d'abuso primaria. 2012.
Anfetamine+cocaina
2%
metadone
1%
eroina + ecstasy
1%
GHB
alcol + cocaina
1%
3%
eroina + cocaina + alcol
2%
crack+ketamina
2%
eroina + alcol
3%
eroina + ketamina
5%
eroina +
cannabis
6%
eroina + cocaina
8%
eroina
58%
cocaina
8%
Grafico n.27 - Distribuzione residenti per sostanza d’abuso primaria. Anno 2012. Valori percentuali.
Il primato di sostanza d’abuso primaria nel 2012 è ancora quello dell’eroina (58%), anche se in leggera
flessione rispetto agli anni precedenti (infatti si registra un – 3% rispetto al 2011 ed un – 18 % rispetto
al 2010).
Continua, come nell’anno precedente, la sfaccettatura rispetto al policonsumo di due o più sostanze,
tutte considerate sostanze d’abuso primarie dai pazienti. A questo proposito ricordiamo che nella
nostra cartella anamnestica rileviamo anche la sostanza d’abuso secondaria, quindi chi volesse
semplicemente menzionare una o più sostanze secondarie, potrebbe farlo rispondendo a questa
domanda. Invece i pazienti riferiscono che le sostanze menzionate come sostanze primarie sono tutte
effettivamente sostanze primarie. Rispetto all’anno precedente, si notano alcune new entry, tra cui: il
crack, le anfetamine e il GHB.
Per un confronto con il 2011 si veda il grafico seguente. Si veda, inoltre, la netta differenza rispetto a
quanto accadeva nel 2010, le cui sostanze primarie sono raffigurate nel grafico successivo.
18
Distribuzione residenti per sostanza d'abuso primaria. 2011
eroina + eroina + cocaina + alcol
cocaina
3%
3%
eroina + cannabis
5%
alcol + cocaina
7%
eroina + ketamina
9%
cocaina
12%
eroina
61%
Grafico n. 28 – Distribuzione residenti per sostanza d’abuso primaria. Anno 2011.
Nel 2010, invece, la situazione era la seguente.
Distribuzione dei residenti per sostanza d'abuso primaria. 2010
Eroina
Cocaina
Alcol
5%
19%
76%
Grafico n. 29 – Distribuzione risposte residenti per sostanza d’abuso primaria. Anno 2010.
19
3. Dati su nuove richieste di ingresso relative all’anno 2012 ed esiti
Numero delle nuove richieste di ingresso
Analisi degli esiti delle richieste di ingresso
Pazienti che sono entrati in Comunità
nell'anno 2012
Pazienti che non si sono presentati il
giorno concordato per l'ingresso
29
NUMERO DI NUOVE RICHIESTE
49
Pazienti segnalati nel 2011 ed entrati in
comunità nel 2012
3
Pazienti che in passato erano già stati
ospiti della Comunità Villa Renata
3
Pazienti che ci sono stati solo segnalati
e non è seguito un colloquio
10
Totale
54
Pazienti attualmente ancora in CPA, in
attesa di scalaggio sostitutivo
1
Pazienti che si sono auto-segnalati
3
Pazienti che hanno scelto di
intraprendere il percorso ambulatoriale
4
Pazienti attualmente in carcere
1
Dall’analisi degli esiti delle nuove richieste di
ingresso, emerge che, delle 54 segnalazioni
pervenute in comunità e riguardanti i
potenziali casi da inserire per un trattamento di
riabilitazione, il 53% delle persone interessate
è stato poi effettivamente inserito nel corso del
2011 (29 persone in termini assoluti: + 10% in
più rispetto all’anno 2011).
Per il 22% delle persone segnalate (12 su 54)
sono state concordate le seguenti azioni,
analiticamente sintetizzate nella tabella a
fianco: iniziare un percorso ambulatoriale
presso il serd; restare in comunità di pronta
accoglienza per completare il programma di
disintossicazione; iniziare un percorso
residenziale presso un’altra struttura. Questo
risultato denota come i percorsi di
collaborazione sinergica con i servizi invianti e
le altre comunità del territorio consenta di
“lavorare in rete” per mantenere quante più
persone
possibili
entro
percorsi
di
riabilitazione e reinserimento sociale.
Il 24% (13 persone su 54) risulta invece e
purtroppo “missing”, cioè non si è mai
presentato al colloquio o non ha mai
concordato un colloquio con la referente
nonostante la segnalazione del servizio
inviante, oppure ha interrotto i rapporti anche
con il Serd dopo la segnalazione.
Pazienti che hanno interrotto i rapporti
anche con il Serd dopo la segnalazione
Pazienti che hanno scelto un altro
percorso residenziale
TOTALE
1
2
3
54
Sottolineiamo che è diminuito nettamente il
numero di persone inviate in Pronta
Accoglienza perché, come accennato già nel
2011, abbiamo deciso di optare per la
possibilità di mantenere agganciati i pazienti
segnalati, offrendo loro l’opportunità di ridurre
drasticamente i tempi di attesa e di
disintossicarsi presso la nostra struttura, senza
far intervenire quindi cambiamenti di contesto
che talvolta risultano decisivi in senso
negativo.
Ci preme sottolineare, infine, che nel 2012
sono aumentate da parte dei Serd, le richieste
di ingresso dei ragazzi giovani e giovanissimi.
20
4. Dati su conclusione dei trattamenti e modalità di dimissione
I pazienti dimessi dal programma nel 2012 (con “Trattamento completato” o “Dimissioni concordate”) sono
stati 11. I pazienti usciti precocemente (quindi con auto-dimissioni) sono stati 13.
Il totale dei pazienti che hanno terminato il programma nel 2012 è quindi 24. Su questo totale, l’incidenza
delle dimissioni in cui il programma è stato portato a termine (trattamento concluso e dimissioni
concordate) è pari al 45%.
Ricordiamo che, per esito positivo, intendiamo:
 Un trattamento completato : per cui si intende il pieno conseguimento degli obiettivi concordati
in tempi compatibili con quelli programmati. Ci si riferisce sia ad obiettivi di cura, sia al
raggiungimento di una autonomia abitativa ed economica.
 Una dimissione concordata : in questo caso, la dimissione è stata anticipata rispetto ai tempi
previsti, ma è avvenuta in accordo tra paziente, Comunità e Serd (ad esempio: precoce
raggiungimento degli obiettivi concordati, mancanza di possibili e ulteriori evoluzioni, limitazione
del budget per il prosieguo della presa in carico, etc.). In questi casi, il paziente raggiunge una
relativa stabilità emotiva ed un’autonomia economica che gli consentono di proseguire il proprio
percorso senza l’accompagnamento di tipo comunitario.
Per auto-dimissione intendiamo, invece, un’interruzione precoce e non concordata del programma di
trattamento.
Nella tabella sotto riportata è possibile visualizzare tempi e modalità di dimissione / uscita. Sottolineiamo
che, rispetto al 2011, questa percentuale di esiti positivi aumenta di un + 14%.
Nel corso del 2012, per il 54% dei pazienti (13 su 24) si è trattato di un’auto-dimissione avvenuta in un arco
di tempo compreso tra i 6 e i 12 mesi (quindi con un discreto indice di ritenzione in trattamento). Per un
29% di pazienti auto-dimessi si è trattato di un tempo di ritenzione in trattamento più basso (da 1 a 3 mesi).
e, infine, per 1 paziente si è trattato di un’espulsione dalla comunità, avvenuta per motivi gravi e
comportamenti non conformi al regolamento comunitario.
4
7
1
4
5
2
1
TRATTAMENTO
COMPLETATO
(18-24 mesi)
DIMISSIONI
CONCORDATE
(18-24 mesi)
Autodimissioni
ENTRO
12 MESI
Autodimissioni
ENTRO
6 MESI
Autodimissioni
ENTRO
3 MESI
Autodimissioni
ENTRO
1 MESE
ALLONTANA
MENTO
Colloqui Psicoterapici Post - Dimissione
Nel 2012, ben l’81% (9 su 11) dei pazienti dimessi dalla Comunità Terapeutica ha proseguito l’attività clinica
psicoterapica individuale con il terapeuta di riferimento, in accordo con i Serd di provenienza, anche dopo
le dimissioni. È con soddisfazione che sottolineiamo che, in alcuni casi (in particolare, nel 22% dei casi), i
pazienti dimessi hanno voluto proseguire i colloqui psicoterapeutici individuali pagandoli autonomamente,
per un periodo di tempo variabile dai 3 mesi ad 1 anno dalla dimissione.
21
SECONDA PARTE: I NOSTRI DISPOSITIVI E LE ATTIVITÀ REALIZZATE
5. Dispositivi educativi, ludico ricreativi e progetti innovativi realizzati nella Comunità Villa
Renata nel 2012
Dopo la panoramica sull’utenza di Villa Renata, presentiamo adesso i dispositivi tradizionali e innovativi
attivati nel 2012, che costituiscono una parte rilevante del programma terapeutico.
Anche nel 2012 Villa Renata ha continuato ad offrire ai pazienti quei dispositivi che riteniamo fondanti
della nostra proposta di cura quali le attività psicoterapiche individuali e gruppali settimanali, quelle
pedagogiche – educative ed una rosa di attività integrative che, nel loro insieme, avevano la finalità di
coinvolgere attivamente tutti i residenti in progetti utili, versatili e interessanti, con l’obiettivo di
rispondere in modo personalizzato ed efficace alle esigenze e agli interessi specifici dell’intero gruppo di
pazienti.
Alcune di queste attività possono essere intese come un’evoluzione e un perfezionamento di attività
comunitarie pre-esistenti, in altri casi le attività integrative e innovative si propongono come un’offerta di
servizi aggiuntivi e complementari che rispondono ai bisogni sempre più complessi della persona nella sua
globalità (relazione e socializzazione, attività creative e ricreative, orientamento, formazione ed esperienza
lavorativa, etc.).
La filosofia di fondo, in questa organizzazione funzionale delle attività comunitarie, è anche quella di
raccogliere i segni di un’evoluzione del modello comunitario (non più generalizzato e standardizzato ma
sempre più personalizzato e ritagliato sui bisogni individuali e di gruppo del target degli ospiti), rilanciandoli
come sfide alla nostra stessa operatività quotidiana.
Adesso entriamo nel merito di alcune attività e progetti proposti e realizzati da Villa Renata, per
considerare concretamente quanto appena enunciato e in particolare analizzando nel dettaglio alcuni
dispostivi tradizionali e tutti i dispositivi innovativi proposti.
5.1. Dispositivi Educativi (L’Orto, Lo Sport, Calcio 2012, Rapporti con Municipalità del Lido e Pellestrina,
Educazione Stradale, Corso di lingua spagnola, Seminario di Theatre Therapy a Venezia);
5.2. Dispositivi Ludico-ricreativi (Musica: Scrivo la mia canzone; Le parole delle canzoni: viaggio nel
mondo dei cantautori; Tempo libero; Zumba fitness; Mangiando s’impara: sapori e saperi;
Mountain Bike 2012; Viaggio nella memoria sulla diga del Vajont; Mezza Maratona “Behobia-San
Sebastian” );
5.3. Educazione alla Salute
5.4. Area dell’inclusione sociale
5.5. Area Clinica
22
5.1. Dispositivi Educativi
“l’ORTO”
dr. Carlo Bovo
L’orto della comunità è situato a Malamocco, una striscia di terra stretta tra la laguna di Venezia e
il mare Adriatico, frazione del Lido di Venezia nota per la sua storia e per la sua natura.
L’orto ha una superficie di un ettaro (10.000 mq), è di proprietà del Comune di Venezia ed è dato
in concessione a Villa Renata. Nel 2012, come ogni anno, è stato realizzato in questo
appezzamento di terreno un progetto educativo denominato “Attività in Orto”.
Al progetto partecipano quotidianamente una decina di ospiti della comunità, eseguendo lavori
assolutamente confacenti alle forze di ciascuno e sempre affiancati dagli educatori. Gli ospiti stessi
sono anche protagonisti delle scelte produttive. Questo dispositivo terapeutico, infatti, è
progettato in modo da non lasciare ai pazienti solo la mera esecuzione meccanica del lavoro di
coltivazione. Gli ospiti vengono coinvolti nel processo di produzione stabilendo in anticipo,
assieme all’educatore responsabile, gli obiettivi stagionali da raggiungere e la strategia produttiva.
Pianificare la sistemazione di un impianto d’irrigazione, la potatura di un frutteto, o il sesto
d’impianto delle colture richiede uno sforzo intellettivo che obbliga gli ospiti, tra i quali moltissimi
di giovane età, a intraprendere nuove e vere sfide, con le quali molto spesso si misurano con
passione e dedizione.
Nella squadra di lavoro viene periodicamente individuato tra i pazienti un responsabile dell’intero
orto e alcuni responsabili di area, in base all’inclinazione di ciascuno ai diversi lavori da eseguire,
dalle potature alle sistemazioni idrauliche fino alla manutenzione ordinaria degli attrezzi e dei
ricoveri.
Non mancano momenti di svago in gruppo: durante la stagione estiva si approfitta della vicinanza
del mare per fare un tuffo rinfrescante dopo aver lavorato; inoltre è un luogo idoneo a svolgere
feste e grigliate in compagnia degli educatori.
23
“lo sPORT”
dr.ssa Maria Chiara Ghezzo
Come noto, la comunità Villa Renata è da sempre
particolarmente sensibile allo sport in tutte le sue
sfaccettature. Lo sport infatti riveste per noi un ruolo
fondamentale nel contesto delle attività con forte valenza
educativa, proprio per tutti gli aspetti didattici intrinseci e
per le prospettive di cambiamento che esso offre:
dall’interesse che suscita ai messaggi di coesione e sforzo
comune che veicola. Lo sport influisce quindi
notevolmente sull’evoluzione e sulla maturazione della
persona, soprattutto per i più giovani, proprio in quanto
legato ad interessi che facilitano il coinvolgimento e
l’impegno negli obiettivi condivisi e nel lavoro di squadra. Inoltre, la riscoperta e la valorizzazione
delle proprie capacità fisiche e un nuovo rispetto verso il proprio corpo rappresentano dei
traguardi importanti soprattutto per ragazzi e ragazze sempre in conflitto con la propria fisicità.
LE ATTIVItà sportive
PALLAVOLO
Anche nel 2012 l’attività sportiva di pallavolo è stata svolta
dai ragazzi con una certa costanza e divertimento. Il
periodo di durata di tale attività ha abbracciato i mesi
compresi tra ottobre 2011 e giugno 2012
Una buona parte di ragazzi ha percepito il beneficio di
questa pratica sportiva perché ha dimostrato di impegnarsi
con serietà e continuità in un’attività fisica salutare, che ha
consentito loro di scaricare positivamente le energie, di
divertirsi e di misurarsi in modo maturo con le nuove sfide.
Come in tutti gli sport di squadra, nella pallavolo è
importante mantenere il proprio ruolo durante la partita
ma soprattutto è necessario rispettare quello degli altri.
Questo aspetto è fondamentale per trasmettere ai ragazzi
il rispetto dell’altro, non solo del ruolo. Ad alcuni dei
ragazzi che si prestavano per la prima volta in questo tipo
di attività è stato chiesto di continuare gli allenamenti con
la squadra dell’associazione polisportiva “Terra e Mare” del
Lido, nell’ora successiva a quella consueta a disposizione.
La squadra è formata da persone di età compresa fra 18 e
35 anni, e rappresenta un’eccellente modalità, per i
ragazzi, per socializzare con persone esterne alla comunità.
24
TORNEO DI BEACH VOLLEY
Nel luglio 2012 Villa Renata ha partecipato attivamente al
torneo di beach volley organizzato dall’associazione
polisportiva “Terra e Mare”, del Lido di Venezia. La
collaborazione attiva con la polisportiva ha consentito ai
nostri ragazzi di giocare e competere nel torneo Questa
partecipazione ha consentito di assumere anche un’altra
importante funzione, perché “Terra e Mare” si è
configurata anche come punto di appoggio per la
distribuzione di bibite a tutti i partecipanti del torneo.
ACQUAGYM
Come ogni anno, da 5 anni a questa parte, durante tutta la stagione estiva un’operatrice della
comunità tiene un corso di acquagym in spiaggia che prevede 2 allenamenti settimanali mirati
all’esercizio fisico in acqua con l’utilizzo di attrezzature di gommapiuma.
TORNEO DI BEACH TENNIS
Nel maggio 2012, 8 ragazzi della comunità hanno
partecipato ad un torneo di beach tennis “Lanna & Gaia
Cup” svoltosi sulla spiaggia del “Pachuka” al Lido di Venezia,
classificandosi tra i primi 5 posti. Questa esperienza è stata
importante per i ragazzi sia per la costanza dell’impegno, sia
per quanto riguarda l’aspetto prettamente sportivo che
include regole, limiti, rispetto dell’altro in un
comportamento adeguato, sia per quanto concerne
l’aspetto più ludico, aggregativo, che ha offerto loro di
sperimentarsi nello sport e nelle relazioni in modo nuovo.
LA PALESTRA
Nella cornice del progetto “Sport”, grazie al supporto di
alcuni volontari storici della comunità e al coordinamento
degli educatori con soggetti del territorio lidense, la
comunità è riuscita ad allestire una palestra interna per
promuovere l’esercizio fisico e l’allenamento degli ospiti
coinvolti nelle attività sportive.
La palestra, di cui si vedono alcune foto a fianco, è il frutto
di un lavoro di diversi mesi, coordinato da un educatore e
progettato, e concretamente realizzato, da un gruppo di
ospiti che si sono attivati sia nell’ideare sia nel costruire e
allestire materialmente la palestra.
L’attività della palestra, ubicata all’interno di una struttura
residenziale del lido, è seguita e coordinata da
un’educatrice con patentino certificato CONI (dr.ssa
Annalinda Scairato). Un grazie particolare al nostro amico
Lorenzo Mascari, personal trainer, attraverso il quale
abbiamo avuto in donazione parte del prezioso arredo della
palestra.
25
“CALCIO 2012”
op. Matteo Rocco
Finalità e obiettivi
Anche nel 2012, come ormai da molti anni, il calcio ha avuto un ruolo rilevante all’interno delle
attività sportive promosse dalla comunità. L’obiettivo della pratica dello sport più popolare del
nostro paese, all’interno di un contesto comunitario, è molteplice e si è cercato di impostarlo in
modo da rispondere tanto alle esigenze sportive quanto, e soprattutto, a quelle educative.
Metodi
Seguendo una formula ormai collaudata nel tempo, è stato strutturato anche per tutto il 2012 un
appuntamento settimanale aperto a tutti gli utenti che volevano parteciparvi; l’unico requisito è
stata un’accettabile condizione fisica dei pazienti coinvolti, per cui dopo l’ingresso in comunità si
aspettava che gli interessati raggiungessero una stabilità minima, soprattutto coloro con marcati
sintomi astinenziali.
Come negli anni precedenti, si è cercato di favorire la partecipazione all’attività anche delle
ragazze e alcune di loro, anche se non in maniera costante durante tutto l’anno, vi ha preso parte.
Il loro coinvolgimento ha aiutato a raggiungere l’obiettivo da sempre preposto, di ridurre la
componente competitiva e agonistica e favorire la parte ludica e aggregativa di questo sport,
aiutando a far si che esso assuma una valenza educativa: una maniera di vivere il calcio differente
da quella cui siamo spesso abituati. Il coinvolgimento delle ragazze ha inoltre favorito
l’inserimento nel gruppo di coloro che inizialmente non partecipavano perché temevano un
ambiente troppo competitivo.
Tornei e risultati
Dopo l’ottima esperienza dell’anno precedente, anche nel 2012, una squadra formata dai ragazzi
della comunità ha partecipato in anonimato al
torneo di calcetto organizzato dal Tenderin Sportivo,
un’associazione sportiva del territorio da anni
impegnata ad organizzare manifestazioni a livello
amatoriale, rivolte quindi a non tesserati.
Il torneo si è svolto da Gennaio a Maggio 2012 in un
centro sportivo polifunzionale del territorio, ed ha
visto la partecipazione di ben 18 squadre. Villa
Renata ha partecipato con una squadra di 9 ragazzi
più l'educatore responsabile del progetto. Anche
quest'anno la richiesta di iscriversi al torneo è giunta
direttamente dai ragazzi e questo ha permesso sin
dall'inizio di discutere approfonditamente delle
responsabilità che un’esperienza del genere, esterna
26
alla comunità, comportava. Con l'iscrizione infatti, ognuno di loro si impegnava a partecipare a
tutte le partite con continuità e ad avere sempre un comportamento consono che non creasse
problemi all'interno della squadra e tra la nostra squadra e le altre.
Due dei ragazzi avevano partecipato anche l'anno precedente e sono stati di grande supporto
all'educatore nel trasmettere ai compagni lo spirito della partecipazione a questo torneo.
Forse ancor più dell'anno precedente, i risultati sono stati molto positivi: il comportamento della
squadra è sempre stato consono e responsabile, anche da parte di chi, contemporaneamente,
attraversava momenti difficili del percorso comunitario. Il gruppo si è molto consolidato nel tempo
ed è molto migliorato sia a livello sportivo, sia a livello di coesione, ed ha svolto un’importante
funzione di mutuo aiuto nei momenti di difficoltà del singolo. Solo uno dei partecipanti ha
abbandonato il programma durante lo svolgimento del torneo; tutti gli altri attualmente sono
nella fase di reinserimento.
Un aneddoto
C'è inoltre da segnalare un’importante appendice che ha riguardato questo gruppo. Una delle
squadre avversarie, incontrata al torneo, era formata da ragazzi proprietari di un’azienda agricola,
che ha subìto ingenti danni dalla tromba d'aria abbattutasi su Venezia nell'estate 2012. Gli
organizzatori del torneo hanno promosso un altro mini-torneo di una giornata per raccogliere
fondi da devolvere a questa azienda. I ragazzi della comunità hanno deciso di partecipare a questo
evento pagando di tasca propria l'iscrizione.
27
“RAPPORTI CON MUNIPALITÀ DEL LIDO E PELLESTRINA”
dr.ssa Patrizia Cristofalo, dr. Carlo Bovo, dr.ssa Maria Chiara Ghezzo
Da anni Villa Renata è un punto di riferimento per alcune attività in collaborazione con la
Municipalità del Lido e Pellestrina: con il territorio, infatti, esiste da tempo uno scambio attivo e
continuo.
Villa Renata supporta la Municipalità soprattutto nelle attività di affissione di manifesti e locandine
negli appositi spazi delle pensiline delle fermate degli autobus, attività ben avviata a tal punto da
essere ritenuta ormai una precisa Responsabilità della Comunità e prevede la scelta di due fra i
ragazzi che portino avanti l’impegno, sempre monitorati dall’operatore.
Questa responsabilità esige alcuni requisiti (ad esempio essere in possesso della patente B e poter
guidare i mezzi della comunità) e per questo i ragazzi scelti sono già ad un buon punto del
programma e godono di una certa affidabilità, anche perché si espongono nell’attività a nome
della comunità.
Un altro impegno in essere con la Municipalità del Lido e Pellestrina riguarda il trasporto di arredi
per varie occasioni, tra cui eventi culturali all’aeroporto “Nicelli” del Lido di Venezia, mercatini
locali e feste paesane. Nel 2012 lo staff della municipalità – oltre al simbolico contributo
monetario erogato ogni anno a saldo del lavoro all’associazione Exit, che ha provveduto a girare
l’importo a “Cassa Ragazzi”1– ha voluto sottolineare la gratitudine nei nostri confronti offrendoci
un rinfresco a buffet all’interno dell’Aeroporto e la possibilità di assistere gratuitamente ad un
concerto che si è svolto all’interno del medesimo.
Con il contributo attivo della comunità, in concomitanza del Carnevale di Venezia, il territorio
organizza ogni anno due pomeriggi dedicati ai bambini (giovedì grasso presso “Piazzetta Lepanto”
al “Mercà” e martedì grasso in “Piazza Malamocco”, sempre al Lido) dove i pazienti intrattengono
la popolazione con giochi, musica, laboratori di maschere e trucchi.
Entrambe le giornate, nel 2012, hanno riscosso un grande successo di pubblico e di gradimento.
Rispetto a quest’ultima attività Villa Renata ha ricevuto anche un ringraziamento scritto da parte
del “Comitato di Malamocco” in cui veniva sottolineata la competenza e professionalità del team e
da cui emergeva un plauso per la buona volontà dei ragazzi nel portare avanti negli anni questo
impegno con successo.
1
La cassa ragazzi è il fondo, a disposizione degli ospiti, con cui si effettuano l’acquisto di sigarette e le spese comuni
relative alle attività di gruppo nel tempo libero.
28
“EDUCAZIONE STRADAlE”
op. Matteo Rocco, dr. Marco Anzovino
Da molti anni ormai gli ospiti della Comunità Villa Renata vengono
coinvolti dagli educatori nella gestione dei mezzi di trasporto della
Comunità, 4 furgoni. L’educatore di riferimento per la gestione dei
mezzi gestisce, con l’ausilio di un piccolo gruppo di pazienti, il
parco mezzi, occupandosi delle pulizie, di eventuali problemi
meccanici, degli aspetti burocratici (assicurazione, revisione, ecc ).
Dopo diversi mesi di permanenza nel programma, ad alcuni ospiti
(dotati di patente di guida valida) viene conferita l’opportunità di guidare. È prassi però dover
superare un esame di guida “interno” con il coordinatore degli educatori. Oltre a verificare le reali
capacità di guida, l’esame rappresenta un importante momento educativo per poter discutere di
regole e di educazione stradale, e per rivedere insieme il codice della strada.
Naturalmente, possono accedere a questa responsabilità solo i pazienti che non assumono alcun
tipo di terapia farmacologica. Per sensibilizzare maggiormente i nostri ospiti, nel dicembre 2012, la
Comunità ha organizzato un incontro con EROS VIEL (foto), l’autore del libro “4 Giorni di Assoluto
Silenzio”, insegnante di chimica e affezionato a musica, montagne e letteratura, il quale da alcuni
anni sta testimoniando attraverso conferenze, dibattiti, articoli, una possibilità di risposta al
dramma della morte su strada.
Un incontro di educazione civica che ha portato riflessioni
importanti sul tema dei comportamenti a rischio, della
necessità di vivere gli eccessi, dello sballo, del rispetto per
sé e per gli altri partendo dal significato del termine
“strada” (Tratto di terreno, generalmente spianato o
lastricato o asfaltato, che permette la comunicazione fra
più luoghi).
Da qui la considerazione che la “Strada è diventata sempre
di più un luogo di morte, soprattutto per i giovani e, quando
purtroppo accade, ci si accorge di colpo che bellezza,
denaro, successo, bravura, intelligenza, tempo e ardimento
non pagano; e chi resta si ritrova con gli occhi gonfi ed un
vuoto incolmabile”. Queste le parole del professor Viel
capace poi di spiegare in modo semplice ed efficace le
dinamiche più frequenti dei comportamenti a rischio, ma
soprattutto di coinvolgere i nostri ospiti e di farli riflettere
sui loro comportamenti.
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“CORSO DI lINGUA SPAGNOlA”
dr.ssa Estefania Martínez
Per il terzo anno consecutivo la Comunità Terapeutica Villa Renata ha organizzato lo svolgimento
di un corso di lingua spagnola con cadenza settimanale per gli ospiti all’interno della comunità.
Come ogni anno il corso è stato rivolto agli ospiti della comunità che si avvicinano per la prima
volta allo studio della lingua spagnola, ma anche a coloro che hanno già una preparazione di base
e che desiderano approfondire la conoscenza della lingua.
Metodologia e Obiettivi
Il corso di lingua spagnola per stranieri è diviso in tre livelli.
Si basa su principi metodologici moderni e innovativi, grazie
ai quali lo studente viene messo in grado di comunicare
subito con facilità e sicurezza nelle situazioni reali.
Particolare rilievo viene dato allo sviluppo delle capacità
comunicative, che sono stimolate attraverso attività vivaci,
coinvolgenti ed altamente motivanti poiché centrate
sull’autenticità delle situazioni, sulla varietà e
sull’interazione nella classe. Allo stesso tempo, non è
trascurata la riflessione grammaticale né mancano
momenti di sistematizzazione, di fissazione e di rinforzo dei
concetti appresi. Il corso è inoltre ricco di informazioni sulla
vita reale e sulla cultura spagnola.
Risultati
Quest’anno il corso di lingua spagnola si è svolto nell’arco di un anno accademico, da settembre a
maggio. Per la prima volta il corso è stato introdotto nell’ambito delle attività lavorative della
comunità, aumentando a 3 le ore settimanali riservate a questo progetto.
Nel 2012/2013 ha partecipato al corso un totale di 27 utenti, dei quali 15 sono riusciti a finire il
primo ciclo e 8 hanno completato il corso.
Obiettivi raggiunti
Visto l’interesse e l’entusiasmo, che i ragazzi hanno dimostrato l’anno scorso, si era prevista la
possibilità di proseguire all’esterno della Comunità l’attività del corso di spagnolo realizzando
l’esame DELE (Diploma de Español como Lengua Extranjera) , riconosciuto a livello europeo,
presso l’università Ca’ Foscari.
A maggio 2013 per la prima volta un’utente parteciperà a detto esame, e si prevede la
partecipazione di altre tre utenti a novembre 2013.
Queste prove esterne avvicinano l’utente a percorsi formativi maturando le sue capacità per futuri
inserimenti lavorativi.
Con lo studio di una lingua ci si apre a nuove realtà, a nuove culture, mettendo in discussione il
proprio sé. Spesso è ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove.
30
“SEmINARIO DI ThEATRE ThERAPy a venezia”
op. Giuliano Morasco, dr.ssa Ambra Comin
Organizzazione leader: European Threatment Centers for Drug Addiction (Euro-TC).
Organizzazioni partecipanti
Comunità Terapeutiche: “Leo Amici” e “Megallo” (Ungheria), “Tannenhof” (Germania),
“Therapiesalom im Wald” (Austria), Zadjednica Susret (Croazia), Fachklinik im Deerth (Germania),
“CEIS” e “Villa Renata” (Venezia).
Periodo di svolgimento: 07-08 Dicembre 2012; Luogo: Mestre (Venezia)
Obiettivi del workshop:




Apprendimento ed esecuzione di esercizi di teatro terapia di diverso orientamento
Utilizzo di modalità alternative di espressione
Promozione dello scambio interpersonale fra i partecipanti ai laboratori
Preparazione di una performance finale sul tema “The Turning Point”
Metodologia
È stata scelta l’esecuzione di semplici esercizi fisici con lo scopo di apprendere un modo
alternativo per esprimere se stessi, la propria esperienza di vita e le proprie emozioni, servendosi
non solo del proprio corpo ma anche di strumenti musicali di vario genere, condividendoli poi con i
partecipanti dei singoli workshop.
Svolgimento
Durante i due giorni dedicati al seminario di teatro terapia, i quattro gruppi si sono impegnati a
seguire i laboratori tenuti dai quattro insegnanti designati, i quali hanno cercato di trasmettere
delle tecniche di teatro terapia, seguendo i propri modelli teorici di riferimento. Inoltre, in
previsione della preparazione della performance finale, ogni gruppo ha avuto il compito di
riflettere sul tema scelto: il “Turning Point” (o punto di svolta). Subito dopo le esibizioni, ogni
comunità terapeutica ospite ha messo in scena il proprio spettacolo.
Partecipanti
Il gruppo che ha preso parte al workshop era composto da due ragazze e tre ragazzi (età media:
23.6 anni), provenienti dalle province di Vicenza, Verona e Treviso.
Conclusioni
il seminario di teatro terapia ha visto la piena partecipazione di cinque dei nostri ospiti, che
avevano preso parte all’annuale Laboratorio di teatro condotto da Giuliano Morasco. I ragazzi, per
niente spaventati dalle difficoltà di comunicazione per via delle diverse nazionalità degli altri
partecipanti, sono stati perfettamente in grado di mettersi in gioco. Hanno abbandonato
temporaneamente gli abiti del “paziente”, per mescolarsi all’interno di un gruppo eterogeneo di
individui che avevano come unico obiettivo quello di conoscersi e di condividere esperienze, ma
soprattutto di divertirsi all’insegna della salute.
31
5.2. Dispositivi Ludico-ricreativi
In questa categoria rientrano i dispositivi definiti ludico-ricreativi ma intesi a integrare a pieno titolo i
dispositivi educativi visti sopra, proprio per il valore intrinseco di attività, come quelle proposte, tese a
organizzare nel modo migliore e più partecipato possibile il tempo libero degli ospiti. Questi dispositivi si
suddividono in tradizionali e innovativi.
In questo caso esamineremo in toto tutti i dispositivi proposti, sia quelli tradizionali sia quelli innovativi,
proprio per sottolineare l’impegno di Villa Renata nello sperimentare e offrire proposte ludico-ricreative
innovative e creative, dalla forte valenza educativa, che si sono pian piano consolidate nel tempo in
un’offerta di servizi integrativi, grazie al successo e ai buoni risultati ottenuti tra i ragazzi.
I dispositivi ludico-ricreativi sono stati i seguenti:








Musica: Scrivo la mia canzone
Le Parole delle canzoni: viaggio nel mondo dei cantautori
Tempo libero
Zumba fitness
Mangiando s’impara: sapori e saperi
Mountain Bike 2012
Viaggio nella memoria sulla diga del Vajont
Mezza Maratona “Behobia-San Sebastian”
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“Musica: SCRIvO lA mIA CANZONE”
dr. Marco Anzovino
La Comunità Terapeutica Villa Renata dal 2006 ha allestito presso la struttura “Il Glicine” una sala musica
attrezzata di strumenti, inserendo tra i dispositivi ludici-terapeutici un laboratorio musicale di scrittura di
canzoni , fornendo agli utenti strumenti, tecniche, linguaggi, approcci formativi legati alla musica affinché
diventino un mezzo cosciente e positivo per la loro crescita ed il loro sviluppo di relazione.
Il progetto “Scrivo la mia canzone” offre soprattutto agli ospiti di Villa Renata un'esperienza di vita, di
gruppo e di protagonismo positivo facendo emergere le loro capacità, i loro talenti, i loro sentimenti, i loro
pensieri ed attraverso il linguaggio della canzone la possibilità di condividerli. Un'esperienza che si fonda su
valori importanti come il divertimento sano, la collaborazione, il superamento di eventuali difficoltà.
1. STRUMENTI ED OBIETTIVI
Il laboratorio prevede una serie di incontri «teorici» condotti dall’educatore Marco Anzovino che si
svolgono il venerdì pomeriggio ed il sabato mattina per due ore e mezza circa ad incontro , nei quali
vengono affrontati diversi temi legati agli aspetti comunicativi e tecnici della musica e delle canzoni .
Successivamente gli incontri hanno carattere più pratico legato alla realizzazione delle canzoni (utilizzando
gli strumenti musicali, le attrezzature della sala prove )
Obiettivi concreti
Creare un gruppo di pazienti che attraverso un percorso artistico, aggregativo e di condivisione possa
imparare a comunicare, a raccontarsi e a veicolare emozioni e stati d’animo con i testi delle canzoni, la
melodia di una musica, il canto.
L’obiettivo finale sarà l’esibizione in uno spettacolo dove gli ospiti canteranno dal vivo le loro canzoni .
Al termine del laboratorio viene realizzato il cd con i brani scritti dagli ospiti i quali vengono registrati nella
sala prove di Villa Renata con l’aiuto di professionisti e tecnici esperti del settore.
Obiettivi educativi e formativi
Attraverso le canzoni, gli ospiti riescono a raccontare con immediatezza il proprio vissuto, le proprie
esperienze, i sogni, le aspettative e la ricerca, spesso sofferta o nascosta, di valori di riferimento e di uno
spazio sociale ed espressivo.
2. METODO
Per partecipare al laboratorio non sono richiesti requisiti specifici in ambito musicale. Il metodo che viene
applicato è quello di stimolare i pazienti nello sviluppo della propria creatività . Per quanto sia richiesto un
intervento individuale nella scrittura dei testi musicali, gran parte degli incontri si svolgerà in gruppo al fine
di sviluppare momenti di confronto, di scambio e di relazione con gli altri.
L’esperienza ed il dialogo di gruppo agevolerà in maniera positiva e costruttiva l’ascolto ed il rapporto
interpersonale favorendo il superamento di momenti di solitudine, difficoltà o disagio .
L'entusiasmo, il divertimento, il coinvolgimento diretto, il protagonismo nella creazione di un brano e
l’opportunità di avere spazio e visibilità nello spettacolo, la possibilità di incontrare e conoscere altri ragazzi
saranno lo stimolo fondamentale per tutti i partecipanti ad intraprendere un percorso di crescita sano che
costituirà un valore primario per lo sviluppo e l'appagamento culturale e sociale.
33
3. RISULTATI
Dal 2006 al 2012 sono stati realizzati 11 album di cui 2 nel 2012: “10 fogli di un viaggio” ( maggio 2012,
contiene 10 canzoni inedite scritte, cantate ed illustrate dagli utenti. Durata del percorso: gennaio 2012 –
maggio 2012 ) e “Bianco su Nero” ( dicembre 2012, contiene 11 canzoni scritte cantate ed illustrate dagli
utenti. Durata del percorso: agosto 2012 – dicembre 2012 )
10 fogli di un viaggio: 12 partecipanti : Marco, Elena, Veronica, Diego, Ivan, Enrico, Alessandro, Matteo,
Michela, Genni, Giorgia, Marco.
Bianco su Nero: 14 partecipanti : Francesco, Diego, Silvia, Alessandro, Marco, Silvano, Giorgia, Gregorio,
Ivan, Alessandra, Tobia, Andrea, Steven, Daniel.
Entrambi gli album sono stati presentati in pubblico attraverso due concerti che si sono svolti presso il
Teatro “Ai Frari” di Venezia e la Sala Polifunzionale “Coletti” sempre a Venezia. I partecipanti sono stati
coinvolti in tutte le fasi del progetto, dalla scrittura dei testi all'esecuzione canora e strumentale, fino
all'esibizione finale sul palco.
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“LE PAROLE DELLE CANZONI”
Viaggio nel mondo dei cantautori
dr. Marco Anzovino, Francesco Guazzoni
La musica, in tutte le sue forme e secondo i gusti individuali, è un importante mezzo per sfogarsi,
per rilassarsi e, soprattutto per gli adolescenti, una ragione di conforto, discussione ed un modo
per conoscersi e divertirsi.
La musica è parte integrante dei processi di costruzione dell’identità di una persona, perché facilita
la capacità a relazionarsi con gli altri e aumenta la consapevolezza di se stessi e delle proprie
emozioni.
Partendo da questa convinzione la Comunità Villa Renata ha deciso nel 2012 di affiancare al
Laboratorio Musica 5 incontri con lo scrittore e videomakers Francesco Guazzoni.
In questi incontri i pazienti hanno potuto ascoltare molte canzoni che già conoscevano e scoprirne
ed appassionarsi a nuove, approfondendole attraverso un’analisi dei testi ed un dibattito.
Sono state analizzate in gran parte canzoni legate al mondo dei cantautori italiani (Dalla, Vasco,
Ligabue, De Andrè, Guccini) offrendo agli ospiti un momento culturale, didattico.
Obiettivo
L’uso della musica nei percorsi educativi valorizza la
profondità della parola, ma anche la sua forza
evocativa grazie proprio all’intreccio col suono.
Attraverso l’analisi del testo delle canzoni sono stati
approfonditi vari temi come i diritti umani, il
razzismo, la solitudine, l’adolescenza, la società di
oggi, l’innamoramento.
Partendo dall’ascolto e dall’analisi delle canzoni si è
creato un confronto tra i ragazzi che hanno potuto
esprimere le loro idee, le loro suggestioni guidati ed
aiutati da un esperto.
35
“TEMPO LIBERO”
dr.ssa Maria Chiara Ghezzo
Con la denominazione “tempo libero” intendiamo l'organizzazione di tutte le attività non
lavorative. Il tempo libero comprende la strutturazione di attività ludico-ricreative dei week end,
dei giorni festivi, delle serate, della settimana in cui la comunità si sposta in montagna.
È importante per i ragazzi vivere delle attività strutturate durante i momenti liberi per dare un
senso diverso alla routine della settimana lavorativa e per riempire i vuoti interni che durante il
tempo libero rischiano altrimenti di diventare insostenibili.
Nel 2012 le attività realizzate sono state molteplici. Tra le più significative:
 l'organizzazione della festa di carnevale per bambini svoltasi a Lido di Venezia in cui i
ragazzi hanno intrattenuto una quarantina di bambini con giochi, musica e laboratorio di
maschere e trucchi;
 l'esperienza al Parco acquatico "Acqualandia" a Lido di Jesolo a luglio;
 la realizzazione in comunità di serate a tema tra cui la serata messicana, la serata spagnola,
quella americana, la cena cinese, che hanno visto partecipare attivamente i ragazzi sia
nell'allestimento degli ambienti della comunità, sia nella realizzazione dei menu;
 la visita alla mostra d’architettura della Biennale di Venezia;
 la visione di alcuni spettacoli al teatro Goldoni (con cui abbiamo una convenzione per
l’acquisto di biglietti a prezzo ridotto da 2 anni);
 la giornata al Palaghiaccio di Feltre;
 2 settimane di ferie in montagna, in inverno e in estate.
Quando sono i ragazzi stessi a proporre in prima persona delle attività, poi condivise e sostenute
dagli operatori, la qualità del tempo libero migliora notevolmente e dà loro la possibilità di
esprimere in maniera sana i momenti di divertimento, diversamente da come avevano
sperimentato prima. Non sempre i canoni di scelta delle attività e di divertimento sono uguali per
tutti, quindi i ragazzi responsabili del tempo libero devono essere in grado di proporre scelte che
possano accontentare i gusti della maggior parte del gruppo, imparando così a privilegiare la
collettività e non l'individualità, a far fronte talvolta alla frustrazione del rifiuto e a unire varie
esigenze tra cui la possibilità economica di ognuno che permette o meno di realizzare le proposte.
Questa esperienza volta ad accompagnare e sostenere i nostri pazienti nell’inclusione sociale, è
stata talmente apprezzata che alcuni genitori hanno chiesto al gruppo di animazione di
intrattenere i bambini a delle feste di compleanno.
36
“ZUmBA FITNESS”
dr.ssa Annalinda Scairato
Il trionfo delle palestre nella nostra epoca, indica chiaramente una trasformazione di stile di vita.
L’iniziativa che abbiamo preso quest’anno, non nasce solo dalla valutazione critica che la nostra
società ci offre ma nasce soprattutto per cogliere una condizione favorevole aggregativa ed
educativa per i nostri utenti e dall’idea di promuovere il benessere psico-sociale degli stessi.
L’attività fisica è tra gli strumenti più efficaci per la formazione complessiva della personalità. Essa
favorisce processi di socializzazione, valutazione e autovalutazione. La proposta di una palestra
non concorrenziale (in quanto il corso è riservato esclusivamente ai nostri utenti) introduce alcuni
elementi:
1. al mito del corpo perfetto, rispondiamo con il concetto di reinserimento dei giovani in
alcune attività della palestra
2. alla chiusura narcisistica di alcuni esercizi del fitness in risposta poniamo ritmi ed esercizi di
apertura a culture diverse, come quella caraibica e africana.
METODOLOGIA
 lezioni pratiche di ginnastica aerobica e fitness
 zumba fitness
 utlizzo della spalliera per esercizi ginnici
 utilizzo di tappetini per esercizi di tonificazione muscolare
 danze caraibiche (passi base, coreografie)
OBIETTIVI
 consapevolezza corporea
 dinamica del movimento
 socializzazione
 autostima
 divertimento
 rilassamento mentale e corporeo
 rieducazione posturale
 ascolto dei bisogni del proprio corpo
 equilibrio del corpo nello spazio
 capacità coordinative
Il progetto si svolge con la preziosa collaborazione della scuola media Pisani del Lido di Venezia,
che una volta a settimana mette a nostra disposizione i locali della palestra.
37
“MOUNTAIN BIKE 2012“
op. Matteo Rocco
Il progetto Mountain Bike è un percorso di formazione outdoor svolto nel periodo tra la fine di
luglio e la fine di agosto 2012 che ha visto il coinvolgimento di 7 pazienti in fase residenziale del
programma terapeutico. Dei 7 pazienti, 5 hanno partecipato all’intero progetto, 1 si è ritirato nella
fase della preparazione, 1 non ha partecipato all’ultima uscita.
Selezione
La selezione dei partecipanti è avvenuta all’interno di una riunione d’equipe tenendo conto di vari
fattori quali l’età, il tempo di permanenza in comunità, il comportamento dei singoli pazienti, la
condizione fisica, la difficoltà di integrazione nel gruppo degli ospiti.
Assegnazione dei ruoli
Il progetto ha avuto inizio con una riunione tra il tutor ed i destinatari. In questa occasione il tutor
ha esposto il progetto ed ha assegnato ad ognuno dei pazienti un ruolo preciso spiegando tutte le
mansioni che ad ogni ruolo competevano.
I ruoli assegnati sono stati: Cartografo, Cambusiere, Meccanico, Infermiere, Fotografo,
Coordinatore uscite. Ognuno dei ruoli era funzionale alla resposabilizzazione soggettiva all’interno
del gruppo che si intendeva formare.
Preparazione
Sono stati svolti una serie di allenamenti per complessive 15 ore nel territorio del lido durante i
quali, oltre alla preparazione fisica, i pazienti hanno cominciato a prendere confidenza con lo
strumento mountain bike e soprattutto a prendere coscienza delle regole che il muoversi in
gruppo comportava. Inoltre ognuno ha cominciato a prendere coscienza del proprio ruolo
all’interno del gruppo stesso e ad assumere la responsabilità che il ruolo richiedeva.
Svolgimento
Sono state svolte tre uscite
giornaliere in ambienti collinari e
montani. Ogni uscita è stata
preceduta
da
una riunione
organizzativa che prevedeva la
scelta del percorso tra 2-3 proposti
dal tutor, la descrizione di tale
percorso allo scopo di studiarne e
condividerne le varie difficoltà.
Inoltre in queste riunioni venivano
condivise le varie mansioni
organizzative che ogni ruolo
prevedeva come la preparazione
dei panini, il carico scarico del
materiale, la messa a punto delle
biciclette, l’organizzazione del
viaggio per arrivare al punto di
partenza dell’escursione.
38
TAPPE
1-Monte Grande The Suite-Colli Euganei (PD)-29 Luglio 2012
Ascesa totale 495 Meter
Discesa totale 490 Meter
Lunghezza
18,27 km
Percorso abbastanza impegnativo che, pur non essendo molto lungo permetteva di prendere
confidenza con tutti i tipi di fondo: asfalto, sterrato, single track in mezzo al bosco. Con una salita
impegnativa all’inizio e alcune difficoltà di orientamento per il cartografo, che hanno permesso di
sperimentare le difficoltà esposte in fase di preparazione. Inoltre c’è stata una caduta, che pur con
lievi escoriazioni ha evidenziato l‘importanza del ruolo dell’infermiere.
2-Laghi dei Tramonti-Tramonti di sopra (PN)-15 Agosto 2012
Ascesa totale: 1100;
Discesa totale:974
Lunghezza: 38 km
Percorso impegnativo, soprattutto
per la sua lunghezza, con una lunga
sequenza di sali e scendi su asfalto
nella fase iniziale e un lungo e
impegnativo single track in mezzo al
bosco nella seconda parte. In mezzo,
due lunghe gallerie buie e umide da
affrontare tutti uniti in quanti non
tutti erano dotati di torce. Molto
suggestivo anche paesaggisticamente,
con l’attraversamento di una diga, il
passaggio vicino a tre diversi laghi, a
ruderi di un vecchio paese
abbandonato e l’accostamento per un
lungo tratto di un bel torrente.
Rispetto alla prima uscita si vedeva,
da parte di tutti una maggiore dimistichezza con la mtb, maggior coscienza dei propri limiti ma
anche dei propri mezzi, soprattutto nelle parti in salita, ma anche in quelle più impegnative di
discesa affrontate con più sicurezza da chi ne era intimorito nella prima uscita, e con maggior
dimestichezza da chi era un pò più spericolato (infatti non c’è stato lavoro per l’infermiere). Inoltre
si percepiva un maggior spirito di gruppo e coscienza dell’importanza di muoversi tutti assieme.
Fondamentale è stato il ruolo del meccanico visto che durante la discesa ci sono state due forature
e tutto il gruppo si è fermato in attesa delle riparazioni aiutandone l’esecuzione. L’uscita si è
conclusa con il ricongiungimento con il resto del gruppo dei pazienti e una cena tutti assieme alla
sagra di Tramonti di Sotto.
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3-Monte Cesen-Pianezze (TV)-23 Agosto
Ascesa totale: 1554 metri;
Lunghezza: 34 km
Altro percorso impegnativo, con varie
salite, diversi tipi di fondo e oggettive
difficoltà di orientamento. L’uscita è stata
caratterizzata da vari contrattempi come
le quattro forature che hanno rallentato
molto il gruppo, proprio nel giorno in cui
mancava il membro che aveva il ruolo di
meccanico. Oltre a questo, un errore di
orientamento ha fatto sbagliare strada a
tutto il gruppo, aumentando il grado di
difficoltà e frustrazione, tanto per la
fatica quanto per l’arrivo avvenuto ormai
all’imbrunire. Nonostante questo, tutti
parevano aver ormai preso coscienza dei
propri mezzi e dell’importanza di rimanere uniti e affrontare assieme le difficoltà senza
scoraggiarsi e senza essere di ulteriore peso ad una situazione gia di per sé difficile. Cosa che
difficilmente avrebbe potuto succedere in situazioni analoghe nella prima uscita.
CONCLUSIONI
Il percorso svolto dal gruppo nei due mesi di realizzazione del progetto è stato un continuo
divenire sia a livello soggettivo che gruppale. Attraverso l’esperienza, ognuno dei pazienti ha
progressivamente preso coscienza dei propri mezzi, dell’importanza del proprio ruolo all’interno
del gruppo e del ruolo altrui; ha sperimentato la fatica e la soddisfazione di essere riuscito ad
affrontarla riconoscendo l’importanza propria e quella dell’intero gruppo e mettendo a
disposizione le competenze che il proprio ruolo comportava.
Dopo l’ultima uscita i partecipanti hanno voluto condividere la propria esperienza discutendola
largamente in una riunione in comunità con tutto il resto dei pazienti, evidenziandone la
soddisfazione sperimentata. In tale circostanza è stata discussa in modo maturo anche l’assenza di
un membro che aveva rivelato di aver rinunciato a causa di uno screzio con il tutor qualche giorno
prima dell’ultima uscita. Nonostante tale mancanza sia stata sopperita dagli altri membri, questi
sono riusciti a fargli comprendere che avrebbero voluto concludere il percorso assieme a lui e che
oltre ad aver perso un’esperienza positiva per motivi futili, la sua assenza ha in qualche modo
messo in difficoltà il resto del gruppo.
Per ultimo, l’aver condiviso una esperienza difficile ma soddisfacente ha fatto si che crescesse via
via il legame amicale tra tutti i membri del gruppo, e di fiducia reciproca tra i vari membri e il
gruppo, nonché tra i vari membri e la comunità.
In base a queste considerazioni riteniamo con soddisfazione che gli obbiettivi declinati all’interno
del progetto siano da considerarsi largamente raggiunti.
40
“mANGIANDO S’ImPARA: SAPORI E SAPERI”
dr.ssa Estefania Martínez
Il progetto “Sapori e Saperi” nasce con l’arrivo dell’estate del 2012, periodo in cui sono state
organizzate all’interno della Comunità diverse serate a tema. D’estate a tutti viene voglia di
viaggiare e questo progetto ci ha permesso di farlo anche dentro la Comunità, avvicinando i nostri
ospiti a culture gastronomiche, musica e tradizioni di altri paesi del mondo.
Obiettivi e Metodologia
Lo spirito delle serate a tema è quello di stare insieme in un'atmosfera creativa, positiva,
propositiva e, soprattutto, di divertimento.
Per la realizzazione delle serate a tema tutti i ragazzi vengono coinvolti e si realizzano diversi
gruppi di lavoro dove ognuno di loro esprime le sue potenzialità realizzando quello che gli piace di
più: decorazione, cucina, dolci, luci, maschere, musica ed altro. Le serate sono state curate nel
minimo dettaglio ed i risultati sono stati straordinari.
Risultati e conclusioni
Quest’ anno abbiamo realizzato diverse serate :





Serata Cinese
Serata Messicana
Serata Americana
Serata Halloween
Serata Spagnola
Il coinvolgimento e l’entusiasmo dei ragazzi è stato tale che queste serate sono diventate un
avvenimento desiderato da tutti. Per l’estate 2013 si prevede un nuovo ciclo di serate, tra le quali
la serata indiana, greca e brasiliana.
41
“Viaggio nella memoria sulla diga del Vajont”
dr. Marco Anzovino, op. Elena Giamboni
Quest’anno gli educatori Marco Anzovino ed Elena Giamboni hanno voluto organizzare con i
ragazzi un week end dedicato alla conoscenza ed all’approfondimento di una delle più grandi
stragi che ha colpito il nostro Paese nel 9 ottobre 1963, quando, un’onda di 50 milioni di metri
cubi provocata da una frana ;superava la diga del Vajont provocando circa 2000 vittime e 5 paesi
rasi al suolo sul confine tra le montagne bellunesi e friulane tra cui Longarone.
I due educatori hanno perciò pensato di spiegare la
vicenda legata alla costruzione della diga ed alla
conseguente tragedia anche attraverso la visione del
dvd dello spettacolo teatrale di Marco Paolini “Vajont”.
Un’orazione civile, dove il soggetto teatrale è la diga, ed
il racconto pieno di accurate ricerche e collezioni di
documenti ufficiali fanno risalire l'origine dell'intricata
vicenda alla fine del XIX secolo. È importante ricordare
che la diga non crollò e tutt’oggi rimane un’opera
architettonica di incredibili dimensioni.
LA VISITA ALLA DIGA
Negli ultimi anni è avvenuta una ripresa di interesse verso la diga e la tragedia del Vajont e si sono
fatte frequenti le visite guidate da parte di specialisti interessati agli aspetti scientifici della diga
ma anche di gente comune. L'Enel, oggi proprietaria delle strutture e dei terreni, ha aperto al
pubblico la prima parte del coronamento sopra la diga, affidando ad alcune associazioni del
territorio (tra cui l'Associazione Pro Loco di Longarone) il compito di gestire le visite guidate. I
turisti possono ora accedere ai primi venti metri di coronamento per osservare con i propri occhi
l'impressionante scenario della frana del Monte Toc e della valle sottostante di Longarone. E’ così
che i nostri pazienti accompagnati dai due educatori Marco ed Elena hanno fatto visita alla diga,
guidati da Italo Filippin superstite, ex sindaco di
Erto, uno dei fautori della ricostruzione del Paese
di Erto dopo la strage. Un viaggio emozionante
nella memoria, nella storia, nei luoghi ancora
affascinanti e sconosciuti per molti ragazzi, del
Veneto. Un viaggio negli occhi e nelle emozioni di
chi oggi, dopo quasi cinquant’anni dalla tragedia,
ha ancora la voglia, l’energia, la rabbia e
l’amarezza per raccontarla a noi. Grazie ad Italo
Filippin ed alla ProLoco di Longarone per
l’ospitalità e la gentilezza.
42
“mEZZAmARATONA” BEhOBIA-SAN SEBASTIAN 2012
op. Matteo Rocco
La lista delle attività ludico sportive promosse dalla comunità si è arricchita nel 2012 di una nuova
esperienza: la partecipazione di un gruppo di pazienti alla mezza maratona di San Sebastian, in
Spagna. La Behobia-San Sebastian è una delle più antiche mezze maratone di Spagna, giunta infatti
alla 48° edizione e attira corridori professionisti e amatoriali di tutta Europa.
Grazie alla decennale amicizia e collaborazione tra “Villa Renata” e la comunità di San Sebastian
“Heize Gain”, che da anni promuove la partecipazione di alcuni sui pazienti alla corsa, è nata l’idea
di condividere con loro questa esperienza e proporla ad un gruppo di pazienti. Lo scopo era
duplice e piuttosto ambizioso: preparare atleticamente i pazienti ad un’impresa indubbiamente
impegnativa sul piano fisico e attraverso questa promuovere uno scambio con dei ragazzi che in
un’altra nazione stanno affrontando un percorso comunitario simile al loro. Non ultimo cogliere
l’occasione di fare un viaggio in una città estera.
PREPARAZIONE
Il progetto è stato proposto agli utenti e, soprattutto grazie alla prospettiva di un viaggio in
Spagna, è stato accolto con entusiasmo. Con l’aiuto di un preparatore atletico volontario che da
anni collabora con la nostra comunità e con l’operatore responsabile del progetto è stato stilato
un programma di allenamenti che prevedeva 3-4 allenamenti settimanali per il periodo dal 1°
Settembre all’11 Novembre. 4 pazienti, 3 maschi e una femmina, hanno portato a termine tutto il
programma di allenamenti.
SVOLGIMENTO
Il viaggio si è svolto da sabato 10 a martedì 13 novembre 2012. Al gruppo, formatosi durante la
preparazione, si è aggiunto un paziente del reinserimento che, in via di dimissioni, ha chiesto di
poter vivere quest’ultima esperienza con la comunità, pur non correndo nella mezza maratona.
Mentre un inconveniente ha fermato uno dei ragazzi il giorno del viaggio e ha dovuto rinunciare
alla corsa nonostante tutta la preparazione atletica svolta.
Il giorno dell’arrivo è stato organizzato un momento di presentazione e condivisione con l’intero
gruppo dei pazienti della comunità locale e con una delegazione di un’altra comunità di Saragozza,
che partecipava alla mezza maratona, anch’essa da anni conosciuta da Villa Renata.
Durante il soggiorno siamo stati ospitati negli spazi della comunità “Heize Gain”: e questo è stata
sicuramente l’aspetto più importante del viaggio. Per tre giorni i ragazzi delle due comunità hanno
condiviso tutta la quotidianità dando vita ad un vero interscambio di esperienze, confrontandosi
sia in momenti ludico-ricreativi sia in momenti d’incontro più seri coadiuvati dagli operatori.
La mezza maratona, che quest’anno ha visto la partecipazione di 27.000 corridori, è stata portata a
termine con grande soddisfazione da tutti i ragazzi, grazie alla serietà con la quale hanno seguito la
preparazione. L’ultimo giorno prima del ritorno, i ragazzi di Villa Renata hanno cucinato per tutta
la comunità per ricambiare dell’ospitalità ricevuta, mentre l’intero pomeriggio è stato dedicato alla
visita della città di San Sebastian.
Attualmente, dei ragazzi che hanno partecipato a questo progetto: uno ha terminato il programma
terapeutico, due sono passati al reinserimento, uno è tuttora in fase residenziale ed ha cominciato
a lavorare e solo uno ha abbandonato il programma.
43
5.3. Educazione alla Salute
“Educazione alla Salute”
dr.ssa Lubomira Bajcàrova
Parte importante nell’ambito del progetto terapeutico-educativo della Comunità è la
responsabilizzazione dei pazienti rispetto al proprio stato di salute, spesso gravemente tralasciato
e trascurato a causa della condotta di vita. Molte infatti sono le conseguenze fisiche negative
provocate dall’uso di sostanze stupefacenti ed alcol. La prevenzione attraverso periodici controlli
sanitari, cura delle malattie, un’alimentazione corretta ed equilibrata ed un’adeguata attività fisica
sono gli argomenti che vengono affrontati durante tutto il percorso in Comunità.
Uno degli obiettivi principali del programma terapeutico è di responsabilizzare i pazienti al fine di
renderli capaci di organizzarsi in sempre maggiore autonomia la propria vita quotidiana in base ai
propri impegni; quindi man mano che il percorso comunitario procede viene delegata sempre più
ai pazienti anche la cura della propria salute.
La collaborazione tra la Comunità Terapeutica “Villa Renata” e l’Azienda ULSS 12 Veneziana,
avviata nel 2010 per definire della modalità di accesso preferenziali ai servizi sanitari per gli utenti
della Comunità, è continuata per tutto il 2012. Di seguito specifichiamo alcune delle procedure più
importanti, cui devono attenersi gli ospiti della comunità.
Procedure sanitarie

Medico di medicina generale
Ogni paziente è tenuto a consegnare tutta la documentazione sanitaria precedente
all’ingresso in comunità. Il prima possibile viene effettuato il cambio medico. Gli utenti di
Villa Renata vengono affidati al medico di medicina generale dott. Adriano Scaramuzza.
Quando necessario il paziente viene immediatamente preso in carico dal medico di base e
dai competenti organi sanitari. La situazione sanitaria e successiva pianificazione delle
visite mediche e delle eventuali cure di ogni paziente viene consultata con il medico di
medicina generale. In caso di assenza del medico di base e in caso di necessità è possibile
contattare la Guardia Medica oppure accompagnare il paziente direttamente al Punto di
Primo Intervento.

Esenzioni ticket
All’momento dell’ingresso l’operatore che accoglie il nuovo paziente verifica la presenza
del certificato dell’esenzione ticket rilasciato dal Ser.D di provenienza. In caso il paziente
non sia arrivato con tale certificato è tenuto a richiederlo al proprio Ser.D di provenienza
(l’esenzione per patologia: il codice 014.304 oppure 014.303). I pazienti dovrebbero
arrivare in Comunità già forniti di tale documentazione (vengono informati già nel corso dei
colloqui di pre-accoglienza).
44

Terapie farmacologiche e psicofarmacologiche
I pazienti possono assumere i farmaci solamente previa prescrizione del medico di
medicina generale oppure di uno specialista. All’momento dell’ingresso l’operatore che
accoglie l’utente verifica la presenza della prescrizione dei farmaci da parte del medico
referente (medico del Ser.D di provenienza oppure della Pronta Accoglienza). Per quanto
riguarda la terapia psicofarmacologica tutti i pazienti vengono seguiti dal medico di
riferimento (specializzato in psichiatra) della comunità, il Dott. Marco Dall’Asta.
Periodicamente l’operatore sanitario assieme all’educatore di riferimento, al Dott.
Dall’Asta e al terapeuta, se lo ritengono opportuno, discutono in équipe la proposta di un
eventuale cambiamento della terapia psicofarmacologica.

Terapia sostitutiva (metadone e buprenorfina)
Nel corso dell’anno 2012 sono stati inseriti presso il programma terapeutico di “Villa
Renata” i primi pazienti in trattamento con la terapia definita “sostitutiva” (terapia con
metadone e con buprenorfina). Considerando la crescente domanda da parte dei servizi
invianti sono stati ammessi i pazienti in trattamento con i farmaci sostitutivi.
Tale servizio viene offerto in stretta collaborazione con i SerD invianti e soprattutto con il
SerD di Venezia ove gli operatori della Comunità ritirano gli affidi per tutti i pazienti
residenti in Comunità.

U.O. Malattie Infettive e Tropicali
Entro un mese dal momento del cambio medico per tutti i pazienti della comunità viene
fissata una visita medica presso l’U.O. Malattie Infettive e Tropicali (Ospedale SS Giovanni e
Paolo, Venezia).

Esami ematochimici di riferimento
Ogni paziente deve fare gli esami ematochimici di riferimento ogni 6 mesi. Tali esami
vengono prescritti dal medico di medicina generale.

U.O. Famiglia e Età Evolutiva
Da luglio 2010 tutte le pazienti vengono seguite dalla ginecologa Dott.ssa Bertoldini (U.O.
Famiglia e Età Evolutiva, Lido di Venezia), medico che presenta una specifica competenza
per le attività di prevenzione rivolte ai giovani.
Per ogni paziente viene prenotata la prima visita ginecologica entro circa due mesi (salvo
eccezioni) dal momento dell’ingresso in comunità.
Risultati
Nel corso dell’anno 2012 i pazienti della comunità hanno effettuato 122 visite mediche
specialistiche. Nella maggior parte dei casi sono stati accompagnati ad effettuare le visite mediche
dagli operatori della Comunità presso le seguenti Unità Operative dell’Azienda ULSS 12 Veneziana
ed altri Istituti sanitari:
-
U.O. Malattie Infettive e Tropicali, Ospedale SS Giovanni e Paolo (Venezia)
Nel corso dell’ anno 2012 sono state effettuate 16 visite infettivo logiche. 3 pazienti hanno
iniziato cure con l’interferone.
45
-
U.O. Famiglia e Età Evolutiva (Lido di Venezia)
Durante tutto il percorso comunitario 10 pazienti sono state seguite dalla Dr.ssa Bertoldini.
In totale sono state effettuate 26 visite ginecologiche presso questo ambulatorio.
-
19 pazienti hanno effettuato esami ematochimici di riferimento
-
Cure odontoiatriche: 3 pazienti sono stati seguiti c/o lo studio privato di un dentista del
territorio (totale 9 visite)
-
In sintesi: visite effettuate presso il Centro Sanitario Polifunzionale (Distretto n.2, Lido di
Venezia) e l’Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo (Venezia):
o U.O. Famiglia e Età Evolutiva
(Ambulatorio Ginecologico)
o Odontoiatria
o Centro prelievi
o U.O. Malattie infettive e Tropicali
o Radiologia
(RX-3, RMN-2, ecografia-3)
o Cardiologia
o Dermatologia
o Cure con Interferone
o Ortopedia
o Anestesia
o Colonscopia
o Fisioterapia
o Otorinolaringoiatra
o Gastroenterologia
o Oculistica
o Pneumologia
26
24
19
16
8
5
4
3
3
1
1
1
1
1
1
1
Pazienti in trattamento con la terapia sostitutiva






Dal marzo 2012: 11 pazienti in trattamento con metadone e 2 pazienti in trattamento con
buprenorfina;
Dose massima = 45 mg al giorno
Dose minima = 10 mg al giorno
Abbandono programma: 2 pazienti in trattamento con metadone dopo aver finito lo
scalaggio, ed una paziente in trattamento con buprenorfina (ancora in fase di trattamento).
Una paziente ha concluso il programma terapeutico (dimissioni concordate).
Tutti i pazienti in trattamento sono inseriti in un programma a scalare non a
mantenimento.
46
5.4. Area dell’inclusione sociale
“ORIENTAmENTO Al lAvORO E AllA FORmAZIONE”
dr.ssa Sabrina Tripodi
Finalità
Il progetto “Orientamento” di Villa Renata, per l’orientamento alle scelte formative e
professionali, è rivolto a giovani adulti, uomini e donne, che si trovano entro programmi di
riabilitazione per la dipendenza da sostanze psicotrope. Il progetto nasce dal presupposto che
l’Orientamento e la Consulenza Professionale possano ricoprire un ruolo strategico nel migliorare
la situazione economica e sociale delle persone svantaggiate, in particolare quelle a rischio di
marginalità economica e sociale, contribuendo a migliorare la qualità della vita.
Obiettivi
Il percorso di Orientamento è personalizzato e si basa sul conseguimento di 3 obiettivi specifici
(definibili come 3 importanti tappe per il percorso di ciascuno):
 Bilancio delle competenze professionali e trasversali;
 Orientamento alla formazione scolastica e alla formazione continua;
 Accompagnamento alla ricerca attiva del lavoro.
Il percorso ha una durata variabile, a seconda delle esigenze di ciascuno, e dura dai 5 ai 10 incontri
individuali, concludendosi con un colloquio di verifica a qualche mese dall’ultimo incontro. I
colloqui sono settimanali ed hanno lo scopo di avviare un processo di riflessione che viene
condotto anche autonomamente dalla persona interessata e continua a vari livelli, sia con
l’educatore di riferimento, sia con il proprio psicoterapeuta sia con la psicologa-psicoterapeuta,
responsabile clinica della comunità.
Bilancio delle competenze professionali e trasversali
Si effettua nei primi colloqui ed è teso a
ripercorrere il percorso formativo e professionale
di ciascuno per conoscere le risorse individuali da
cui partire. Tale bilancio porta alla stesura del
curriculum professionale, in cui vengono
valorizzate le cosiddette risorse personali (le
competenze trasversali e professionali maturate
grazie alla esperienza formativa e lavorativa di
ciascuno) facendo emergere i desideri e le
inclinazioni di ognuno. L’obiettivo di tale fase di
analisi per il bilancio delle competenze è quello di
far procedere di pari passo i desideri e le
47
aspirazioni professionali della persona con l’analisi e l’auto-valutazione delle sue competenze
generali e specifiche, al fine di comprendere come poter intrecciare tali diverse componenti entro
un percorso unitario di riflessione che porti a definire una scelta formativa e professionale
soddisfacente e praticabile.
Orientamento alla formazione scolastica o
alla formazione continua
67%
Il bilancio delle competenze procede a sua
70%
57%
60%
volta di pari passo con l’orientamento alla
50%
43%
formazione, un momento irrinunciabile per
33%
40%
rimettersi in gioco e confrontarsi con i veloci
30%
mutamenti del mercato del lavoro. L’offerta
20%
10%
formativa veneziana è molto ricca e consente
0%
di definire percorsi abbastanza personalizzati
maschi
femmine
di rientro nel mondo della formazione a vari
hanno programmato/frequentato corsi di formazione
livelli. I giovani e i giovanissimi senza qualifica
hanno preferito cominciato a lavorare
o diploma di maturità, se in possesso di
risorse cognitive e motivazionali spendibili,
vengono orientati al recupero dell’istruzione
scolastica, con l’obiettivo di conseguire un diploma di qualifica professionale o di maturità
superiore coerente con le aspirazioni di ciascuno. In questo caso, la formazione viene considerata
e presentata come un percorso utile al conseguimento degli obiettivi di ciascuno.
Risultati
Nel corso del 2012, hanno usufruito del progetto 13 pazienti, di cui 7 maschi e 6 femmine. Si
vedano i grafici seguenti, che riportano i dati in valore assoluto. Da sottolineare che, rispetto al
2011, un maggior numero di persone nel 2012 ha trovato impiego presso cooperative di tipo B,
> 36 anni
1
1
dimissioni concordate
33-35 anni
2
2
30-32 anni
27-29 anni
24-26 anni
1
1
21-23 anni
1
1
femmine
5
3
3
2
Hanno trovato lavoro autonomamente
18-20 anni
0
3
Hanno trovato lavoro in coop B
protette
2
maschi
3
4
1
0
femmine
2
4
6
maschi
anche grazie alla sempre più stretta collaborazione della comunità con le cooperative di
reinserimento socio-lavorativo per soggetti svantaggiati. Questa collaborazione consente di
riuscire a risolvere in poco tempo le situazioni critiche di chi fatica a rientrare nel mercato del
lavoro anche a causa della crisi recessiva che ha colpito l’economia europea, ed italiana in
particolare. A questo proposito ci sembra doveroso ricordare che le statistiche redatte da
Unioncamere riportano che, in Italia, chiudono circa 1000 aziende al giorno (Corriere Economia,
2013).
48
5.5. Area Clinica
“DISPOSITIvI GENDER ORIENTED”
dr.ssa Laura Dalla Cia
È un dato di letteratura ormai riconosciuto che esistano ampie differenze di genere nella salute,
tuttavia i trattamenti per le dipendenze nel passato sono spesso stati delineati e progettati sui
bisogni dell’utenza maschile, predominante sul piano numerico.
Partendo tuttavia dall'assunto secondo il quale uno specifico femminile esiste certamente,
abbiamo riconosciuto come requisito critico necessario per lo sviluppo di risposte efficaci la
comprensione delle differenze di genere nei comportamenti correlati all’uso di sostanze. Tale
consapevolezza appartiene non solo ad un dibattito che ormai da anni è molto presente nella
quotidianità della nostra equipe di lavoro, ma anche e soprattutto alla nostra pratica clinica,
all'incontro con una femminilità spesso negata o addirittura violata, che richiede di lavorare (sia
sul piano terapeutico che educativo) alla valorizzazione di risorse specifiche, nella consapevolezza
dell'esistenza di fattori di vulnerabilità e di protezione diversi da quelli del genere maschile.
L’apparato metodologico da cui hanno preso corpo questi dispositivi è stato sviluppato a partire
dai dati e dalle osservazioni ottenuti dalle ricerche condotte da I.R.E.F.R.E.A. sulle ‘european best
practices for women.
Tra i dispositivi gender oriented offerti dalla comunità ormai da alcuni anni vi è il gruppo di
psicoterapia rivolto alle sole pazienti donne: si tratta di uno spazio dedicato esclusivamente al
femminile, all’interno del quale la condivisione dei contenuti interni, la presentificazione delle
emozioni accettate e quelle non riconosciute, mira a favorire il contatto con il mondo interno e lo
sviluppo di connessioni.
In particolare, obiettivo centrale è quello di fornire alle nostre giovani ospiti la possibilità di
riconoscersi ruoli e funzioni altre rispetto a quelle storicamente vissute: troppo spesso infatti si
tratta di donne cresciute con la certezza di essere insufficienti a se stesse e con l’idea che l’amore
passa attraverso il totale sacrificio di sé.
Per molte di loro, inoltre, l’unica relazione
d’amore esperita è allora una non relazione,
dove la sostanza rappresenta un intermediario
insostituibile, funzionale al fatto che l’incontro
autentico con sé e con l’altro non avvenga
mai:attraverso la sostanza viene allora messa in
scena la perversione di un'intimità che viene
negata in ogni sua forma, distruttiva, ma che
diviene al tempo stesso messaggera di una
promessa di eternità.
Il gruppo di psicoterapia rivolto alle donne viene
offerto a tutte le pazienti di Villa Renata, siano
Figura n. 6 – Metafora del percorso psicoterapico.
esse ospiti della fase residenziale del programma
o di quella del reinserimento socio-lavorativo: il gruppo ha cadenza settimanale, di una durata di
un’ora e mezza e viene condotto da una psicologa – psicoterapeuta.
49
“IL Lavoro con le famiglie”
dr.ssa Antonietta Salvatore
Anche per il 2012 Villa Renata ha messo a disposizione per le famiglie degli ospiti in trattamento
una serie di dispositivi specifici, convinti che il problema delle dipendenze patologiche richiede una
metodologia di intervento particolarmente complessa e integrata, che metta in campo strumenti
conoscitivi e strumenti operativi articolati. A tal fine un intervento globale, che combini insieme
l’intervento sulla persona con quello sul sistema familiare a cui appartiene, risulta molto più utile
ai fini del processo di crescita del soggetto stesso.
Allargando il campo di osservazione e di intervento, è possibile vedere come il paziente con
problemi di dipendenze non è il singolo portatore di una malattia ma una persona in difficoltà
all’interno del contesto interpersonale in cui vive, anch’esso sofferente. Inoltre, il sintomo
tossicomanico, che emerge nella fase dello svincolo adolescenziale, ha una grossa funzione di
collante, convogliando intorno a sè non solo le energie ma anche le tensioni familiari.
Pertanto il coinvolgimento della famiglia è importante fin dalle prime fasi del percorso comunitario
del paziente, in cui avviene la separazione per l’ingresso in comunità. L’uscita da casa del ragazzo
lascia nella famiglia un senso di vuoto, che spesso viene riempito con tante interrogativi e sensi di
colpa che se non trovano un “contenitore” possono rendere difficoltosa la ripresa di una relazione
“utile” tra genitori e figli.
OBIETTIVI E STRUMENTI
Villa Renata ha formulato dei percorsi terapeutici per le famiglie con l’obiettivo di:
 Creare di un clima di alleanza terapeutica con la famiglia che possa essere di sostegno per lo
svolgimento del programma comunitario del figlio
 Restituire competenza genitoriale al fine di sostenere la famiglia nel promuovere il processo di
crescita e di individuazione del proprio figlio all’interno del percorso comunitario.
Tali dispositivi si costituiscono come strumenti volti ad aiutare la famiglia a promuovere un
processo di crescita e di individuazione del proprio figlio attraverso il percorso comunitario. Villa
Renata, a tal fine, ha strutturato degli interventi attraverso:
 un gruppo aperto di counselling, ed il cui obiettivo è all’accoglienza della famiglie, il
contenimento della prime difficoltà nel relazionarsi con la nuova realtà del figlio in comunità,
l’individuazione delle specifiche necessità di sostegno di ciascuna situazione.
 un gruppo chiuso con un focus terapeutico, che vede un lavoro specifico sulle dinamiche
relazionali all’interno della coppia genitoriale.
 percorsi di psicoterapia familiare, centrati su obiettivi specifici sulla base del progetto
terapeutico del figlio in comunità e sulla base dei bisogni della famiglia emersi durante il
percorso di gruppo.
METODOLOGIA E TEMPI
Il progetto è stato rivolto alla coppia genitoriale sia biologica che ricostituita. Il coinvolgimento dei
singoli familiari è stata preventivamente discussa in equipe e con il servizio inviante del paziente.
Il gruppo si è posto l’obiettivo di essere uno contenitore dinamico in grado di accogliere le
difficoltà e soddisfare, attraverso il confronto, le richieste di sostegno rispetto alla relazione con i
figli e all’interno della coppia genitoriale.
50
Il progetto gruppale è articolato in una percorso di 16 incontri, con cadenza quindicinale. Questi
incontri si svolgono in un setting esterno al luogo di cura dei figli, per separare simbolicamente i
genitori dal percorso dei propri figli, affinché anche la coppia genitoriale possa trovare uno spazio
in cui depositare ed elaborare proprie ansie e preoccupazioni. I gruppi sono stati condotti da una
terapeuta familiare ed un mediatore familiare, entrambi ad orientamento sistemico. Alla presa in
carico gruppale precedono dei colloqui con i familiari attraverso degli incontri di coppia, oppure
singoli, nel caso di genitori separati, per accoglierne la storia e valutare la motivazione ad
intraprendere un percorso di gruppo. Inoltre, a ciascun familiare è stato poi chiesto di compilare
un questionario per la raccolta di dati anagrafici e fornire il consenso a l trattamento dei dati.
I colloqui di psicoterapia familiare sono stati svolti con cadenza quindicinale. La durata di ciascun
percorso è stata stabilità in funzione delle necessità della specifica situazione e delle esigenze
legate al processo terapeutico. I colloqui sono stati tenuti da una terapeuta familiare ad
orientamento sistemico.
OSSERVAZIONI
I genitori coinvolti ai gruppi sono stati in tutto 24 (14 partecipanti al gruppo aperto di counselling,
familiari di 9 ragazzi, e 10 partecipanti al gruppo chiuso con focus terapeutico, familiari di 5
ragazzi). Nei grafici qui disponibili, si visualizzano alcune caratteristiche socio demografiche del
campione di riferimento.
Distribuzione familiari per titolo di studio
laurea
8%
diploma
maturità
38%
licenza
elementare
12%
licenza media
29%
Distribuzione familiari per marital status
separato e con
nuovo partner
9%
separato e single
5%
non coniugati e
single
4%
coniugati
82%
diploma
qualifica prof.
13%
Distribuzione familiari per provenienza
Distribuzione familiari per condizione lavorativa
pensionato
12%
casalinga
13%
liberi
professionisti
38%
impiegato
25%
operaio/artigia
no
8%
Perugia
8%
Padova
8%
Conegliano
8%
Venezia
Mestre
23%
Torino
8%
Verona
15%
Treviso
8%
San Donà
7%
Montecchio
M
15%
disoccupato
4%
Per quanto riguarda le psicoterapie familiari tra il 2011 e il 2012 sono stati attivati 4 percorsi. In
tutti i casi i genitori avevano già utilizzato i dispositivi gruppali di sostegno offerti da Villa Renata e
in nessun caso vi erano state esperienze precedenti di sostegno psicologico.
51
TERZA PARTE: VALUTAZIONE E PROGETTI DI INTERSCAMBIO
6. La Valutazione della soddisfazione del cliente
La valutazione della soddisfazione dei pazienti
dr.ssa Antonietta Salvatore
In linea con gli standard europei Villa Renata realizza annualmente la valutazione della
soddisfazione del cliente, al fine di poter calibrare meglio l’offerta dei propri servizi per gli ospiti
struttura. A tal proposito, nel dicembre 2012 agli utenti in programma residenziale e a quelli in
fase di reinserimento è stata effettuata la somministrazione del questionario per la valutazione
della soddisfazione del cliente, elaborato all’interno della cooperativa. Nel 2012, il questionario
somministrato è stato modificato in relazione ad alcuni dispositivi nuovi introdotti all’interno
dell’offerta terapeutica della comunità, allo scopo di favorire ulteriormente il benessere
dell’utenza. Le nuove aree introdotte sono relative agli interventi sulla famiglia, a quelli legati
all’identità di genere ed a quelli di orientamento alla formazione e al lavoro. Inoltre, rispetto alle
attività pedagogiche sono state differenziate quelle ricreative da quelle ricreative. Il nuovo
questionario è costituito da un totale di 89 item, strutturati in 16 aree che si riferiscono ai diversi
aspetti del programma di trattamento della comunità Villa Renata. Ogni item è costituito da una
domanda con risposta a scelta multipla, su scala di tipo Likert a cinque punti, che va da “per niente
soddisfacente/ utile” a “pienamente soddisfacente/utile”.
Il campione
Il campione della valutazione è composto da 34 utenti, di cui 25 in programma residenziale e 9 in
programma di reinserimento. Il 55,8% del campione è presente in comunità da meno di 7 mesi,
mentre il 14,7% è in programma da 7 a 14 mesi, e il 29,4 % degli utenti è in una fase avanzata del
programma. Inoltre, dall’indagine risulta che il 44,1% del campione ha già avuto esperienze di altre
comunità.
La fase di accoglienza
Agli utenti che chiedono di poter svolgere il programma in Villa Renata sono offerti dei colloqui,
svolti dalla responsabile della comunità e dal coordinatore degli educatori, in cui si valuta la
motivazione di coloro che chiedono di accedere al servizio e durante i quali si offrono informazioni
sullo svolgimento del programma terapeutico, sui diritti e doveri degli utenti. Durante i colloqui
viene fornito anche del materiale informativo nonché il contratto che verrà firmato al momento
dell’ingresso dall’utente e dall’educatore che lo accoglie, in cui si dichiara di rispettare alcune
regole necessarie per lo svolgimento del programma e per la buona convivenza all’interno del
gruppo.
 Dalla valutazione risulta che il 87,5% del campione ha dichiarato di essere stato informato
delle regole da rispettare, il 91 % ha dichiarato di essere stato messo al corrente circa i propri
52
diritti e doveri, mentre il 91% di ritiene soddisfatto delle informazioni ricevute circa la natura e
degli obiettivi del programma terapeutico.
I dispositivi educativi
La comunità offre ai suoi ospiti una serie di momenti di incontro di gruppo a fini organizzativi:
quali il briefing quotidiano e la riunione tecnica, dedicati all’organizzazione delle attività che
caratterizzano la quotidianità e il tempo libero. In un altro tipo di riunione, la riunione della casa
settimanale, gli ospiti hanno la possibilità di poter discutere dei problemi legati allo svolgimento
delle attività e dei problemi di convivenza con gli altri ospiti.
Tutto il campione ha fornito una valutazione positiva delle attività educative offerte. Tuttavia il
9,7% degli ospiti ha valutato le attività poco utili per la chiarificazione di problematiche inerenti il
gruppo. Questo dato suggerisce una riflessione rispetto alla necessità di individuare degli
strumenti volti a migliorare questo aspetto.
Le attività pedagogiche
Attività ergoterapiche
La comunità offre tra i suoi strumenti educativi attività di tipo ergoterapico, volte a favorire lo
sviluppo e la valorizzazione di abilità lavorative. Gli ospiti sono stimolati a svolgere continuamente
compiti di manutenzione degli ambienti in cui vivono, manutenzione degli ambienti, lavanderia,
gestione della cucina e dei pasti, giardinaggio, l’orticoltura e attività di piccola falegnameria,
collaborazione con la municipalità del Lido di Venezia.
 l’87,9% del campione ha valutato positivamente le attività offerte dalla comunità per
modificare le proprie attitudini e promuovere lo sviluppo di qualità, quali continuità, costanza
e collaborazione,
 l’87,9% le ritiene importanti per acquisire nuove abilità. il 9,7% del campione, tuttavia, valuta
queste attività poco utili per sviluppare nuove professionalità. Questo dato suggerisce una
riflessione rispetto all’individuazione di attività più affine con gli interessi degli ospiti del
progetto terapeutico.
Attività ludico-ricreative
La comunità svolge un progetto specifico con gli ospiti volto alla valorizzazione del tempo libero.
Gli utenti, insieme all’operatore referente del progetto, organizzano attività ludico-ricreative per
tutto il gruppo, come gite, visita a mostre e musei, visione di film, partecipazione ad attività
culturali sul territorio e anche fuori Venezia. Inoltre, gli ospiti sono stati coinvolti in progetti
sportivi quali progetto mountain bike, pallavolo e calcio.
 Per il 97% del campione si ritiene soddisfatto delle attività offerte dalla comunità rispetto allo
sviluppo di nuovi interessi. Il 93,8% ritiene che queste attività siano utili per la valorizzazione
del tempo libero, il 97% degli utenti risulta soddisfatto dell’organizzazione delle attività offerte.
53
Attività creative
Una attenzione particolare è stata dedicata alle attività volte a sviluppare la creatività, vista la
maggiore presenza di ragazzi giovani in trattamento. A tal fine sono stati proposti agli ospiti il
progetto musica, progetto teatro, il progetto danza, il progetto di lingua spagnola. Il 93,7% degli
ospiti ha valutato positivamente tali attività per sviluppare risorse personali, mentre il 93,8%
valuta positivamente l’organizzazione di queste e le ritiene utili per contribuire allo sviluppo di un
buon clima nel gruppo.
Attività sanitarie
Parte importante del programma terapeutico è volto alla valorizzazione dell’attenzione rispetto al
corpo e delle cure mediche. A tal scopo un educatore si occupa della gestione degli appuntamenti
sanitari con il medico di base, della programmazione di visite specialistiche e di tutte quelle attività
volte a promuovere un rapporto responsabile con il proprio corpo e riguardo al proprio stato di
salute nei confronti degli ospiti della struttura. Inoltre, un’attenzione particolare è stata rivolta alle
donne, per le quali è stato individuato un protocollo specifico.
 Il 93,9 % si ritiene soddisfatto delle attività sanitarie, mentre il 37,5% ritiene poco
soddisfacente il tempo dedicato a queste. Quest’ultimo dato suggerisce una riflessione
particolare. Nel complesso tuttavia ci forniscono l’indicazione che gli ospiti siano stati
sensibilizzati rispetto ad un maggior senso di rispetto e responsabilità nei confronti del proprio
corpo e della propria salute fisica.
La gestione delle relazioni con l’esterno
Il questionario somministrato agli ospiti valuta anche il loro gradimento rispetto all’utilizzo di
strumenti finalizzati al mantenimento di relazioni con persone esterne alla comunità. Il 63,3% degli
ospiti si ritiene soddisfatto della quantità di tempo dedicata alle uscite individuali.
 Il 71% del campione si ritiene soddisfatto della modalità con cui viene comunicata la possibilità
di poter andare in rientro o in permesso da familiari/partner/amici, il 90,3% le ritiene utili per
valorizzare le amicizie, il 90,7% per mantenere il rapporto di coppia, il 90,6% per valorizzare le
relazioni con la propria famiglia.
Attività psicoterapiche
La comunità offre agli ospiti diversi strumenti di tipo psicoterapico.
Psicoterapia individuale
Il 90,3% degli ospiti ha valutato come rilevante la psicoterapia individuale nell’aiutarli a
comprendere i propri stati d’animo, mentre il 96,7% la ritiene importante per imparare a
comunicare meglio con gli altri.
Psicoterapia gruppale
Il 93,6% del campione ritiene rilevante la psicoterapia di gruppo per aiutare a cambiare i propri
atteggiamenti verso se stesso e verso gli altri, il 93,9% la ritiene utile per acquisire un punto di
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vista più critico rispetto alla relazione con l’altro. Quest’ultimo dato fa riflettere sulle difficoltà
degli ospiti di esporsi di fronte ad un gruppo. Il 78,2% valuta utile la psicoterapia di gruppo per
aiutare a creare un gruppo coeso, mentre il 21,9% la ritiene poco utile. Quest’ultima valutazione
potrebbe essere indicativa della difficoltà degli ospiti di tollerare le conflittualità all’interno del
gruppo.
Dispositivi rivolti alle famiglie
Data la giovane età degli ospiti, la comunità ha ritenuto importante continuare a dare continuità al
lavoro con le famiglie, offrendo incontri di gruppo di sostegno ai familiari e in alcuni casi attraverso
anche la terapia familiare. Pertanto, il questionario di questo anno valuta anche la percezione
dell’efficacia rispetto a questi dispositivi. Dai dati risulta che l’80% degli ospiti ha valutato
soddisfacente i dispositivi per i familiari per migliorare la relazione con i figli, il 79,3% li ritiene utili
per sostenere il proprio percorso di crescita in comunità.
Dispositivo gruppale sull’identità di genere
Il programma terapeutico offre da qualche tempo un dispositivo gruppale alle donne per riflettere
sulle questioni legate alla femminilità e all’essere donna. Pertanto il questionario quest’anno
include anche delle aree volte a misurare la soddisfazione legata a tale dispositivo. L’88,9% ha
ritenuto utile tale strumento rispetto alle questioni legate alla femminilità e per acquisire un punto
di vista più critico rispetto alla relazione col maschile.
Orientamento al lavoro e alla formazione
Un progetto specifico della comunità è rivolta all’accompagnamento degli ospiti verso il mondo del
lavoro e della formazione, attraverso colloqui di orientamento. Il questionario ha valutato
l’efficacia anche rispetto a questo dispositivo che è diventata da qualche tempo parte integrante
degli strumenti di lavoro con gli ospiti. L’81,8% si ritiene soddisfatto di questo dispositivo per
acquisire nuove conoscenze e abilità professionali e per valorizzare le proprie competenze, il 68%
lo ritiene utile per cercare lavoro più velocemente. Quest’ultimo dato probabilmente esprime
l’insoddisfazione degli ospiti che, approcciandosi al mondo del lavoro in un momento sociale
critico, trovano risposte non congrue con le proprie aspettative.
Conclusioni
Il questionario consente agli ospiti di esprimere una valutazione complessiva ed analitica sui
dispositivi clinici, educativi e ludico-ricreativi offerti comunità. La valutazione rispetto alla qualità
dei dispositivi offerti e all’efficacia di tali dispositivi risulta essere nel complesso molto positiva,
come del resto è suggerito dai punteggi sulla soddisfazione rispetto a tutti i dispositivi offerti dalla
comunità.
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7. Lo Staff Exchange
“Staff Exchange”
dr.ssa Sabrina Tripodi
Nel quadro di un programma di interscambio di esperienze, promosso dalla rete europea di
Queste visite sono rientrate nella
cornice di un progetto di studio ed
interscambio
di
esperienze
denominato “staff exchange” e
rivolto
agli operatori
delle
Comunità Terapeutiche aderenti
alla rete di Euro-Tc. Il progetto ha
avuto la finalità di accrescere le
competenze
dei
partecipanti
attraverso la conoscenza e
l’arricchimento reciproci derivanti
dallo studio dei diversi programmi
di riabilitazione implementati in
differenti comunità europee.
Lo “Staff Exchange” è stato
finanziato da un progetto europeo
di Euro-TC nel quadro di un
programma della commissione
europea (European Commission's
Drug Prevention Programme).
comunità terapeutiche, “Euro-TC”, nell’Ottobre 2012, Villa Renata ha accolto a Venezia 2
delegazioni di 2 differenti comunità terapeutiche europee: una coppia di operatrici della Comunità
Terapeutica “ANA Jovem” di Coimbra (Portogallo) e una coppia di operatrici della comunità
“Kenthea” di Cipro. Per questa visita di accoglienza (durata una settimana) l’intera comunità si è
mobilitata: tutti gli operatori hanno partecipato all’organizzazione delle visite nelle strutture,
hanno incontrato le due delegazioni, confrontandosi con modelli di intervento, esperienze e
metodologie differenti e raccontando aneddoti esemplificativi della propria operatività. Gli ospiti
delle strutture hanno contribuito preparando i pasti e i coffee break quotidiani, facendosi
conoscere nella propria quotidianità.
Lo staff exchange ha rappresentato un’occasione davvero preziosa per conoscere modelli di
intervento diversi dal proprio e per provare a integrare prospettive differenti e complementari,
coinvolgendo i pazienti nella narrazione della propria esperienza evolutiva.
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QUARTA PARTE: LA FASE FINALE DEL PROGRAMMA
“LA FASE FINALE DEL PROGRAMMA: Il REINSERIMENTO”
op. Pierluigi Rasera e dr.ssa Ambra Comin
LA GESTIONE DEL REINSERIMENTO
Da maggio 2012, la direzione di Villa Renata ha pensato di rafforzare la fase finale del percorso
terapeutico affiancando all’operatore un’altra figura professionale (psicologa) nell’agire
quotidiano. Ciò per privilegiare ulteriormente i progetti personalizzati dei pazienti,
tendenzialmente giovani adulti poliabusatori con gravi problematiche relazionali ed un
significativo trascorso tossico manico.
Tale decisione si inserisce all’interno di una riflessione che dura da ormai parecchi anni di
esperienza di lavoro con questi pazienti, portatori di esigenze diverse e molto distanti e differenti
da quelle del tradizionale assuntore di sostanze che tutti gli operatori dei servizi pubblici e del
privato sociale ben conoscono: giovani quindi che necessitano pertanto di dispositivi più flessibili,
più agili e fortemente in relazione con la loro storia familiare e sociale, e a stretto contatto con le
realtà territoriali.
LO SPAZIO FISICO
Le sedi del reinserimento della CT “Villa Renata” ad oggi sono tre appartamenti che, nella loro
interezza, possono ospitare fino a 15 persone, ubicati nel centro storico di Venezia. Le camere
sono singole o al massimo da due posti letto.
LE MODALITÀ DI ACCESSO
L’accesso alla fase finale del programma terapeutico prevede la partecipazione dell’ospite a due
riunioni introduttive, che si tengono una volta a settimana, per poi, in coincidenza con l’inizio della
residenzialità, la presa in carico del paziente a tutti gli effetti da parete della struttura del
reinserimento. Il contratto iniziale prevede una durata minima del rapporto quantificata in sei
mesi.
Negli incontri introduttivi sono illustrate le regole fondamentali ed è decisa la struttura
d’appartenenza. Ogni ospite arriva in struttura con un progetto lavorativo già in essere o con
un’attività, a volte anche di studio, che gli permette un’autonomia economica soddisfacente
rispetto alle proprie esigenze.
In coincidenza del passaggio in reinserimento viene sostenuto un incontro tra la direttrice della
comunità, il referente del reinserimento e l'ospite allo scopo di definire obiettivi a lungo termine
da raggiungere durante la nuova fase.
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LA GESTIONE DELLA QUOTIDIANITÀ
Con il passaggio nella fase del reinserimento, ad ogni paziente viene comunicato il numero di
cellulare dei due operatori referenti e della direttrice della comunità. Il responsabile è reperibile
24 h su 24, in caso d’irreperibilità si fa, comunque, riferimento alla struttura residenziale.
Durante tale fase è prevista l’erogazione di tre pasti quotidiani, affidata agli ospiti della struttura e
comunque monitorata quotidianamente da uno dei responsabili.
Il responsabile della struttura verifica periodicamente, inoltre, la corretta gestione delle strutture.
Due ospiti hanno il compito di occuparsi degli ordini alimentari, dello stoccaggio degli stessi nelle
cambuse e della formulazione di un menù indicativo.
Durante il primo degli incontri settimanali di verifica, che si tiene ad inizio settimana in orario
serale (questo per garantire la partecipazione di tutti) vengono suddivisi i compiti: cucina, pulizia
ordinaria e straordinaria, e mansioni ricreative, in funzione delle capacità e della disponibilità dei
singoli. In tutte le strutture è presente una bacheca, consultabile da tutti, con affissi i mansionari
settimanali, le iniziative culturali e le varie attività sportive, ludiche e formative più interessanti del
momento. Di concerto con la struttura centrale, gli ospiti possono accedere liberamente alle
molteplici attività sportive offerte e partecipare alle varie iniziative promosse dalla Comunità.
Salvo rare eccezioni, che vanno definite con l’equipe curante ed il servizio d’appartenenza, le notti
fuori non sono mai più di una alla settimana, e mai comunque consecutive.
La gestione del denaro viene stabilita congiuntamente tra il responsabile e l’ospite all’interno di
una serie di regole condivise ed approvate dall’equipe curante.
Ogni ospite, dopo l’arrivo in reinserimento, viene accompagnato ad aprire un libretto o un conto
corrente postale. Il libretto postale, che permette un controllo della liquidità del singolo, viene
dato in gestione autonoma al paziente solo verso la fine del programma. Anche in questa
situazione sono comunque monitorati ogni due settimane i movimenti bancari dell’ospite,
attraverso la presentazione del libretto o di un estratto conto al responsabile del programma.
GLI INCONTRI PSICOEDUCATIVI
La riunione settimanale educativa è un incontro di tipo educativo in cui si affrontano questioni
legate alla quotidianità. Cronologicamente è collocata prima dell’equipe terapeutica generale così
da permettere un confronto e una discussione su eventuali richieste, tra la mini equipe del
reinserimento ed il resto dello staff.
Un’altra giornata della settimana è dedicata alla gestione economica dei singoli, durante la quale,
alla presenza del responsabile, vengono analizzate le spese effettuate e programmate quelle da
sostenere.
Settimanalmente si svolge il gruppo terapeutico condotto da una psicoterapeuta. Si tratta di un
gruppo aperto, della durata di un’ora e mezza, che si svolge in orario serale.
Trimestralmente si effettua un colloquio progettuale alla presenza degli operatori del
reinserimento, durante il quale vengono definiti e ripianificati gli obiettivi a breve termine.
58
Ogni due mesi, inoltre, vengono effettuati incontri di monitoraggio di gruppo condotti dalla
direttrice e dal referente del reinserimento.
Per ogni ospite viene aperta una cartella aggiornata periodicamente, consultabile per via
telematica con accesso protetto, consentito solo attraverso il server della Comunità.
GLI APPUNTAMENTI SANITARI
Dal punto di vista sanitario l’ospite è seguito da un responsabile sanitario a cui può fare
riferimento sia per la somministrazione di farmaci generici sia per il monitoraggio periodico degli
esami del sangue o altri trattamenti specialistici.
Viene, inoltre, offerta la possibilità di consultare lo psichiatra di riferimento della struttura un
giorno a settimana, previo appuntamento telefonico. Eventuali psicofarmaci sono tenuti in un sito
ad accesso esclusivo dell’educatore, che somministra il farmaco prescritto dal medico per un
dosaggio mai superiori ai tre giorni.
GLI INCONTRI DI ORIENTAMENTO
È attivo presso la sede amministrativa uno sportello di orientamento al lavoro destinato agli ospiti
del reinserimento, gestito da una psicologa, in rete con altri servizi specializzati nella ricerca lavoro
e promozione allo studio.
LE ATTIVITÀ
Durante l’anno 2012, come ogni anno, sono state organizzate alcune iniziative alle quali hanno
partecipato la quasi totalità degli ospiti residenti presso le tre strutture del reinserimento.
Nel 2012, le attività proposte hanno avuto come tema la “Differenza tra rischio e pericolo”, un
ciclo di incontri in cui si è tentato di affrontare, attraverso esperienze di gioco, sport e cultura, la
tematica della percezione e valutazione del rischio per costruire ed assumere uno stile di vita
tutelante rispetto alle dipendenze incrociate (gambling; internet; etc) ed alla prevenzione di
situazioni di disagio.
Attività ludiche




Il primo gennaio ’12 partenza alle 7.00 per giornata sciistica in val Zoldana e condivisione del
primo giorno dell’ anno;
Il giorno dell’epifania pranzo al “Galloway” (un locale di Mestre) e poi al cinema, per
trascorrere insieme la giornata di festa;
A Gennaio e Aprile 2012 sono state promosse 7 uscite sulla neve, dedicate allo scii ed
all’escursionismo, cui hanno aderito mediamente 10 ospiti ai quali si sono aggiunti alcuni
esterni e/o ex ospiti. A tutte le uscite ha sempre partecipato un educatore.
La giornata di Pasquetta è stata dedicata ad un incontro conviviale tra ospiti della struttura e
ospiti dimessi entro l’anno.
59


Tra giugno ed ottobre 2012, sono stati organizzati una serie d’incontri conviviali, in fascia
serale e alla presenza di uno o due educatori, con l’obiettivo di sperimentare forme di
divertimento diverse da quelle del passato e all’insegna della sobrietà e del rispetto etico del
proprio corpo. Da segnalare, a questo proposito, la partecipazione alla sagra di San Pietro di
Castello il 15 giugno 2012 e tre serate trascorse al “Marghera Village” di Marghera.
Nell’agosto 2012, in occasione dell’annuale mostra del cinema, sono stati acquistati due
abbonamenti per il circuito cinematografico estivo all’aperto. Questa esperienza poi è stata
riproposta per i mesi a seguire acquistando degli abbonamenti per aderire ad un circuito
cinematografico locale.
Le spese sostenute per promuovere e finanziare la maggior parte di queste attività sono state
concordate tra gli ospiti e gli operatori responsabili delle strutture. Al finanziamento di queste
attività ha contribuito in parte la cassa interna gestita dagli ospiti.
Iniziative e progetti

Il 5 giugno 2012: Presentazione presso la sede della coop adriatica del progetto
“mammexmamme”, vincitore del bando di concorso “C’entro anch’io”, promosso da Coop
Adriatica, progetto al quale hanno partecipato alcuni ospiti del reinserimento con mansioni di
divulgazione e attivazione.

Dal 25 maggio sono stati promossi e realizzati dei meeting con gli operatori della fase del
reinserimento di un’altra struttura del territorio, per avviare una serie d’incontri tematici svolti
lungo tutta l’estate (8 incontri) sui seguenti temi specifici:
1. ricerca di soluzioni abitative stabili e ricerca di opportunità lavorative in grado di
soddisfare i bisogni individuali;
2. Favorire una conoscenza del territorio per sviluppare una capacità di organizzazione
autonoma nell’accesso ai servizi offerti alla cittadinanza;
3. Creare una rete, a supporto del gruppo appartamento, con le associazioni del territorio
per migliorare la qualità della vita lavorare sulla prevenzione delle ricadute e l’uso di
alcool.
Tutti gli incontri hanno visto la partecipazione dell’educatore responsabile del
reinserimento ed una psicologa.
ALCUNI DATI
Durante l’anno 2012, tra residenti e nuovi ingressi, si sono succeduti in reinserimento, 21 ospiti. Di
questi, 6 donne e 15 uomini. Nel 2012 sono stati dimessi, dal reinserimento, 9 ospiti di cui 6
uomini e 3 donne.
Non si registra alcuna interruzione di programma, ma 2 dimissioni avvenute direttamente dalla
Comunità all’interno di un progetto che non prevedeva una permanenza nelle strutture del
reinserimento.
Età media degli utenti dimessi nel 2012: 29.5. Età media donne: 26.6. Età media uomini: 31
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Situazioni abitative
Dei dimessi, solo una paziente è rientrata presso la propria famiglia di origine, la maggior parte ha
trovato un’autonomia abitativa nel territorio veneziano, pur provenendo da fuori provincia e da
fuori regione e qualcuno è andato a vivere autonomamente nel territorio di provenienza.
In particolare, dei 9 dimessi:
-
7 si sono fermati a vivere nel territorio veneziano, di cui 3 in centro storico e 3 in
terraferma (una è tornata presso la propria abitazione);
1 è domiciliato in un'altra provincia diversa da quella di provenienza;
1 è tornato presso la propria città di origine, ma in un’abitazione autonoma.
Situazioni lavorative
Tutti i pazienti dimessi, tranne una, hanno concluso il programma con un’attività lavorativa in
essere:
-
7 pazienti hanno collaborazioni attive con aziende che prima del percorso terapeutico non
conoscevano;
1 paziente ha ripreso il lavoro che aveva prima di entrare in CT;
Situazioni affettive-sentimentali
-
2 pazienti maschi sono stati dimessi che avevano una relazione sentimentale
sufficientemente stabile con partner conosciute durante la fase del reinserimento;
tutti gli altri/e al momento delle dimissioni, non avevano situazioni affettive stabili.
Contatti con la struttura
-
6 pazienti dimessi hanno mantenuto contatti con gli operatori, con modalità condivise e
strutturate o attraverso visite sporadiche e telefonate periodiche.
3 hanno preferito non avere rapporti strutturati con la comunità.
CONCLUSIONI
Al 31.12.2012, con differenti periodi di permanenza, sono domiciliati nelle tre strutture del
reinserimento 12 ospiti, 4 donne e 8 uomini.
Tutti gli ospiti hanno un impiego, tranne una, impegnata nella fase finale di un percorso di studio
che dovrebbe portarla al conseguimento del quinto anno integrativo del liceo artistico.
In conclusione, vorremmo sottolineare un avvenimento importante: uno dei nostri pazienti
dimessi nel 2012 ha deciso di intraprendere un percorso di laurea presso l’Università degli studi
“Ca’ Foscari” di Venezia.
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9. Bibliografia di riferimento, elenco delle fonti e allegati
Bibliografia
Corriere Economia (2013), Allarme Unioncamere: chiudono 1000 imprese
http://www.corriere.it/economia/13_gennaio_24/unioncamere-allarme-1000impresechiudono_d43b99e0-660d-11e2-a999-f4ff91782969.shtml
al
giorno.
EMCDDA (2012), Relazione Annuale 2012, Ufficio Pubblicazioni dell’Unione Europea, 2012,
Eurostat (2013), Eurostat News Release “Share of population aged 30 to 34 in the EU27 have completed
tertiary
education
up
to
36%
in
2012.
Disponibile
su:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-11042013-BP/EN/3-11042013-BP-EN.PDF
Presidenza del Consiglio dei Ministri (2011), Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle
tossicodipendenze in Italia, p. 47
Elenco delle Fonti relative alle immagini utilizzate
“Profili professionali stilizzati”: http://it.123rf.com/photo_13477249_stilizzati-tipo-il-modello-operai.html
“Beach tennis Venezia Lido”: http://www.venicebeachtennis.it/societa.php
“Beach volley Venezia Lido”: http://www.virtualtourist.com/travel/Europe/Italy/Veneto/Lido-149311/Sports_TravelLido-TG-C-1.html
“Diga del Vajont” : http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e2/LagoDiVajontQuer.JPG
“Città di Longarone”: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/c/c3/Longarone_panoramica.jpg
“Il
lavoro
prima
5b4cac5e166c.html
di
tutto”:
http://www.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-e48d61e2-4bfb-4495-976d-
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Allegato: “Locandina dello Spettacolo Teatrale e Musicale al Teatro ai Frari, del 18 maggio 2012”
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