Frana sull’Antelao, distrutto il bivacco “Cosi” L’imponente distacco di metà novembre si è portato via il bivacco e sullo Laste rimangono ancora detriti in movimento: attenzione sul canalone Oppel CorrAlpi – 24 novembre 2014 SAN VITO DI CADORE. La frana caduta lo scorso 12 novembre dall’Antelao ha completamente distrutto il bivacco “Cosi”. Lo hanno appurato cinque persone (di cui 4 del Soccorso alpino di San Vito di Cadore) che su iniziativa privata e senza alcuna carica, hanno effettuato un sopralluogo in elicottero a proprie spese per verificare il punto di distacco e le conseguenze. Hanno così appurato che a 50 metri circa dall'uscita del canale Lindemann, le Laste si sono completamente staccate per tutta la loro lunghezza, e per 5 metri di spessore, fino al Bivacco Cosi, che è stato travolto. L'80 per cento del materiale ha colmato la Val Antrimoia, mentre il restante è sceso fermandosi 200 metri sopra la strada che porta al Rifugio Scotter. Sulle Laste rimangono detriti ancora in movimento, anche sul Canalone Oppel sono possibili scariche di assestamento e qualcosa si è staccato anche da sotto la cima sul versante est. Si fa quindi presente a chiunque volesse risalire l'invernale che il bivacco non esiste più e probabilmente anche l'attacco della Lindemann (ora la presenza di neve non permette di appurarlo nel dettaglio) potrebbe avere problemi. Si suggerisce infine di valutare bene l'eventuale passaggio nel Canalone Oppel. (Foto Ugo Brugiolo) SAN VITO - Cinque volontari noleggiano un elicottero per capire il "disastro" Antelao in frantumi: «Evitatelo» Gaz BL - Martedì 25 Novembre 2014, Quando sono arrivati con l'elicottero sull'Antelao l'emozione, solitamente unica per la bellezza della montagna, ieri è stata fortissima. Non immaginavano che la frana scesa il 12 novembre avesse quelle dimensioni: una quantità enorme di massi che si sono sbriciolati sul fianco del gigante di Dolomia e l'Antelao non è più lo stesso. A 50 metri circa dall'uscita del canale Lindemann, le Laste si sono completamente staccate per tutta la loro lunghezza, e per 5 metri di spessore, fino al Bivacco Cosi, che non c'è più, è stato travolto. L'80 per cento del materiale ha colmato la Val Antrimoia, mentre il restante è sceso fermandosi 200 metri sopra la strada che porta al Rifugio Scotter. Ugo Brugiolo, Silvio Belli, Massimo Cassol, Maurizio Galeazzi e Vittorio Tonet, tutti di San Vito di Cadore, uomini della montagna e volontari del Soccorso alpino, in assenza di letture ufficiali del fenomeno hanno voluto sincerarsi di persona. Spiega Brugiolo: «Tante persone in queste giornate ci chiedevano notizie della frana, non solo i nostri compaesani, anche altri ci hanno telefonato per sapere. Visto che nessuno si è mosso per vedere ci siamo andati noi». Così ieri mattina i cinque, a proprie spese, hanno noleggiato l'elicottero per sorvolare la montagna e documentare con le fotografie cosa è successo. «Il materiale sceso è tanto, tanto -assicurano- a spanne da 120 a 150 mila metri cubi». Ci sono detriti ancora in movimento, anche sul Canalone Oppel: sono possibili scariche di assestamento e qualcosa si è staccato da sotto la cima sul versante est. La neve caduta dopo il crollo ha coperto in alto e lasciato molti interrogativi ma una certezza: «Quest'anno è meglio evitare l'Antelao, è pericoloso». L'invito a desistere è prima di tutto ai curiosi e poi a chiunque volesse risalire per le escursioni invernali. Come leggere quanto capitato se non come conseguenza dell'inverno dei record che ha portato metri e metri di neve e poi il disgelo che non è mai finito e la tanta pioggia estiva, tanta acqua che si è infiltrata nelle rocce erodendole. In attesa delle analisi dei geologi questa è l'interpretazione degli uomini della montagna.
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