ANTOLOGIA luoghi che non esistono più Rebecca Agnes ARTOPIA 1 17- 09 - 2010 Rebecca Agnes luoghi che non esistono più 17 settembre > 15 ottobre ARTOPIA Via Lazzaro Papi 2 20135 Milano T 025460582 [email protected] www.artopiagallery.it Coordinamento Giuliana Marzia Coretti Si ringrazia per la disponibilità Nino La Loggia, Nikita Deejay, Carlo Villa 2 Rebecca Agnes Luoghi che non esistono più Artopia, Milano, 2010 3 4 5 Eliogabalo, Corso di Porta Ticinese angolo Piazza XIV Maggio, 19//-1996. Negozi di Milano da sticker collection.blogspot.com Eliogabalo era un negozio che, negli anni ‘80 e ‘90, andava forte soprattutto fra i “dark” e i “new wave”, ma vi trovavano rifugio altre tendenze. Tuttavia i prezzi che aveva non erano avvicinabili proprio da tutti. Eliogabalo era famoso per la sua linea di abbigliamento piuttosto esclusiva ed era in Corso di Porta Ticinese, nella sede occupata ora da McDonald. Chiuse i battenti alla fine del 1996. Per certi versi, un peccato. 6 7 Supporti Fonografici, Corso di Porta Ticinese 100, 1990-2005. Carlo Villa: Supporti Fonografici nasce nel 1984 come etichetta discografica new wave dark ed è stata fondata da me e Peter Pestalozza (che è morto nel 1995). Abbiamo prodotto diciassette dischi di gruppi come Christian Death e Weimar Gesang. Nel 1985 abbiamo aperto un negozietto molto piccolo in Viale Coni Zugna sempre dedito a quella musica e contemporaneamente io sono diventato un redattore di Rockerilla, rivista per la quale ho intervistato tanti gruppi da Siuoxsie ai The Cure (gruppo del quale sono autore del primo 8 libro uscito in Italia nel 1985 per Gamma Libri). Le cose sono andate avanti così fino al 1990, anno in cui ci siamo allargati entrando nel negozio di Porta Ticinese al numero 100. Nel frattempo i miei impegni per promuovere la musica alternativa sono cresciuti. Ho cominciato a scrivere per Il Manifesto, Il Mucchio Selvaggio, Fare Musica, Repubblica e a tenere una regolare trasmissione su Radio Popolare, mentre Supporti si ingrandiva (con il record storico di 500 copie di Nirvana venduti). Dal 1998 in poi le cose in generale cominciarono a mettersi male. Meno soldi in giro e internet che stava arrivando. E’ stata una lenta agonia, poi nel 2005, nonostante si potesse andare avanti, io e il mio socio (quello che aveva sostituito Peter) sfiduciati dalla situazione cercammo un compratore. Si fece avanti Deejay Choice di Rimini che però non durò molto, anche loro l’anno scorso hanno venduto la licenza a dei designer che tengono un po’ di musica elettronica, ma prevalentemente sono un negozio vintage. Ci sarebbe da scrivere un libro sulla storia e sulle storie che sono passate dagli scaffali di Supporti. Quando ancora il negozio di dischi era un vero punto di aggregazione per i giovani. Oggi... sai no. Il blog di Carlo Villa Un benvenuto a tutti. Molti mi hanno chiesto, a seguito delle varie vicissitudini di Supporti Fonografici, se non era il caso di sentirci in altro modo. Ad esempio tramite un blog. L’idea mi è piaciuta molto. Direi che cose da dire ne ho molte. Se avrete voglia di ascoltare e d’interagire credo si possa portare avanti qualcosa d’interessante. 9 p. ha detto: dunque… supporti è stato un punto di riferimento sin dai miei 15-16 anni, quando i soldini per comprare i dischi erano veramente pochi e il più delle volte accompagnavo gli amici più grandi a fare la spesa. tutti i sabati ci si trovava al muretto in duomo, poi a piedi per via torino, e si arrivava fin lì. se non ricordo male non eravate ancora in porta ticinese. era bello girarsi e rigirarsi il vinile tra le mani per poi assaggiarne il contenuto sul piatto. crescendo son passata da rockerilla a rumore per approdare al mucchio, ed eleggerlo quale mia rivista preferita in assoluto. 10 e ho cominciato a comprare dal sito per comodità visto che gli appuntamenti dell’adolescenza sono inevitabilmente andati persi man mano che il percorso di maturazione musicale si dissociava da quello della immagine. domenica, 22 gennaio, 2006 m. ha detto: e vabbè Supporti non c’è più... niente dura per sempre ed a volte ci tocca lasciare ciò che ci piace... e come si dice obladi obladà… life goes on... giovedì, 26 gennaio, 2006 11 Surplus, Corso di Porta Ticinese 103, 1980-2010. Chiude Surplus in Ticinese Pubblicato da Redazione Blog Publishing, 11 marzo 2010 Tutti coloro che a Milano hanno oggi dai diciotto ai quarantacinque anni ci hanno basato dentro l’adolescenza. Vi ricordate il giro Fiera di Senigallia più Surplus? Dopo 30 anni Surplus di Corso di Porta Ticinese chiude, il piano di sotto quello con tutti i Jeans è già chiuso, sopra rimane per qualche giorno una svendita finale. Ora Milano è cambiata, è una Milano che ci si sta chiudendo attorno. Si lascia spazio alle banche e alle multinazionali. Ci servirà un nuovo HM in corso di porta Ticinese? Le mura del negozio verranno destinate probabilmente ad un altro big della moda. 12 Dal 18 Marzo anche Ticinese sarà un po’ diversa. 13 Ristorante Cinese Pizzeria Calusca, Corso di Porta Ticinese 106, 19//-200/. A parte la pizza, la pasta e la cucina cinese, preparavano anche sushi e sashimi prima del cambio di gestione. 14 15 Ristorante Patate, Via Vetere 9, 2000-200/. Solo specialità a base di patate, ricordo solo l’insegna. 16 17 Bar Verde, Corso di Porta Ticinese 80, 19//-2004. Gruppo su facebook: Giardinetti di Porta ticinese e Vicolo Calusca Argomento: I sopravvissuti alla rosticceria cinese C. ha scritto il 11 gennaio 2009 alle 11.09 passavo anch’io ogni tanto in fiera di sinigaglia di solito vi vedevo riuniti in un bar... cosi per un paio di anni P. ha scritto il 13 gennaio 2009 alle 10.11 è verooooo il bar verde di fianco ad ice age...cazzo l’avevo rimossooooo!!!! 18 19 Eco Pizza, Corso di Porta Ticinese 76, 1993-200/. Nonostante il mio appartamento si trovasse nello stesso palazzo, ordinavo la pizza per telefono per farmela consegnare a domicilio tre piani di scale più sopra… 20 21 Ice Age, Corso di Porta Ticinese 76, 1994-2006 e il mio ex appartamento di Milano,1995-2009. Nino La Loggia: Ice Age nasce nel 1989 staccandosi da Supporti. La sede originaria era in Viale Coni Zugna. Dopo un anno e mezzo Ice Age trasloca in Via Vigevano e nel Marzo 1991 viene rilevato da me, Giacomo Spazio (co-fondatore con me dei 2+2=5), Stefano Ghittoni (Dining Rooms, Peter Sellers and the Hollywood Party e molti altri progetti) e Vincent Dalschaert (2+2=5 e vari altri progetti). La situazione in Via Vigevano era abbastanza drammatica, spese di affitto altissime, fuori zona e il catalogo del negozio era osceno, vomitevole. Il Caso volle che Stefano passasse a prendersi 22 dei pantaloni da Surplus e vide al 76 un piccolo negozietto con la fatidica insegna “Affittasi”, prese il numero e ZAP! Ci trasferimmo nel giugno del 1994. In Ticinese abbiamo iniziato a specializzarci in Goth, Industrial e nella nuova scena Clubber che in quegli anni stava esplodendo. Giacomo volle lasciare per dedicarsi a tempo pieno alla grafica e all’arte. Il negozio andava benissimo ed eravamo molto affiatati, poi purtroppo, il solito commercialista di turno che fa cazzate e ti trovi a pagare penali su penali e il download illegale segnarono notevolmente il destino di Ice Age. Stefano e Vince non ne potevano più e c’era molta frizione tra noi (si litiga sempre se le cose vanno male o se vanno troppo bene e nascono beghe economiche). Perciò provai ad andare avanti da solo, ma la musica o meglio le vendite musicali cominciarono a crollare, la generazione Mp3 ormai era ed è dominante, la nicchia, anche se ben nutrita di chi comprava vinile, c’era, ma non abbastanza. Allo scadere del contratto di locazione nel 2006 i proprietari hanno voluto triplicare l’affitto... e il sipario calò per Ice Age. Nel negozietto si sono succeduti diversi tipi di attività, l’ultima un negozio di vestiti e dischi, ma dal gusto moooolto confuso che credo durò due annetti scarsi. A tutt’oggi il negozio è sfitto. 23 Post in myspace Da qui a un mese Ice Age, storico negozio di dischi di quello che era Ticinese, chiude i battenti. E’ un altro pezzo che se ne va. La geografia di Milano sta inesorabilmente cambiando. Martedì, Novembre 28, 2006. Gruppo su facebook: Giardinetti di Porta Ticinese e Vicolo Calusca Per tutti quelli che partivano dal muretto in metropolitana a Duomo per arrivarci… Per quelli che poi si proseguiva il giro da Supporti Musicali e poi da Ice Age… Argomento: Ice Age, praticamente un tempio. K. ha scritto l’8 gennaio 2009 alle 11.25 Per chi bazzicava i giardinetti di Ticinese, Ice Age era tappa obbligata, un luogo di ritrovo naturale, soprattutto se pioveva. 24 25 Panificio, Corso di Porta Ticinese 76, 19//-2003. Alle quattro del mattino brioches calde. I poliziotti in servizio notturno prendevano la focaccia. 26 27 Ristorante Cinese, Corso di Porta Ticinese 69, 19//-2003. Dal 1995 al 2003, take-away due volte alla settimana per non cucinare. Involtino Primavera Nuvole di Drago Ravioli di Gamberi al vapore Riso alla Cantonese Gamberetti fritti sale e pepe Gamberetti al curry Pollo con bambù e funghi Pollo fritto con limone Spaghetti di riso con verdura saltati Insalata mista con polpa di granchio da portare via, grazie. 28 29 Becco di un Papero, Corso di Porta Ticinese 74, 1994-199/. 30 31 Negozio di Strumenti Musicali, Corso di Porta Ticinese 75, 19//-200/. Non ricordo il nome del negozio, né sono riuscita a trovarlo in internet. Lì vi ho acquistato un microfono da regalare a un’amica. 32 33 Ambulatorio Veterinario Dot. Delle Donne, Corso di Porta Ticinese 68, 1996-2008. AVVISO IMPORTANTE A partire dal 1 luglio 2008 sarò costretto, con grande dispiacere, a lasciare liberi i locali alla proprietaria degli stessi. Non avendo trovato una nuova collocazione ho pensato di fare cosa gradita proponendovi la possibilità di visitare, vaccinare, fare esami di laboratorio ed eventuali terapie, direttamente al Vs. domicilio. Appena contattato sarà mia premura raggiungervi il prima possibile, anche nella stessa giornata, in modo che la procedura lavorativa ricalchi quella attuale. Dr. Fabrizio delle Donne 34 35 Cartoleria, Corso di Porta Ticinese 53, 19//-2010. Di Albertini Arianna e Emiliano. 36 37 Rainbow Club, via Besenzanica 3, 1993-2008. Il locale nasce intorno all’ottanta come Odissea 2001. Verso la seconda metà degli anni ‘80 cambia nome in Prego e, pur facendo sempre concerti, tenta una svolta di tipo commerciale. All’interno del locale fu portata una macchinona in stile americano e furono organizzate serate con starlette del DriveIn. Successivamente il locale rimane chiuso per un po’. Agli inizi degli anni ‘90 viene rilevato dai proprietari dello Zimba. Dopo poco i soci litigano e il detentore del nome Zimba si trasferisce altrove. 38 E’ nel 1993 che il locale cambia il nome in Rainbow Club. In origine il locale era solo reggae e musica nera, ma un accordo con il proprietario permise a Carlo Villa di provare a organizzare un venerdì di musica alternativa. La prima serata gratis attirò 3.000 persone. La serata del venerdì prese il nome inizialmente di Karmadrome, incentrata sul Brit Pop e la musica alternativa, mentre il sabato viene dedicato al Punk, curate entrambe, per un paio di anni, da Carlo Villa stesso. 39 Gruppi in facebook : Rainbow Club Milano Quelli del venerdì sera al Rainbow Club di Milano Per tutti quelli che quindici anni fa questo era l’unico posto dove c’era musica decente… Per tutti quelli che fino a qualche anno fa non si perdevano una serata danzereccia a base di New Wave Elettro Dark Anni’80 Indie Rock Metal in uno dei locali più economici e alternativi di Milano… Per tutti quelli che al sabato sera entravano, pogavano e si sgolavano come dei dannati tutta la notte e poi uscivano distrutti ma felici... Per tutti quelli che quando non avevano ancora la patente dovevano andarci con la 95 e uscire alle 0:30 se no restavano a piedi... 40 Per tutti quelli che non hanno mai dimenticato il secolare locale nonostante le tante squallide imitazioni che hanno tentato di fare dell’unicissima serata del venerdi sera... Andavo al Rainbow Rainbow Connection Punto di riunione per vecchie leve del glorioso e defunto Rainbow Club. Questa idea comincia tra i venerdì sera degli anni 90, con l’adolescenza passata in Via Besenzanica, davanti al Pam, sul marciapiede, dentro e fuori il Rainbow Club che ormai non esiste più... Passa attraverso le notti della nostra crescita nei nuovi e vecchi clubs di Milano... Una serata organizzata con la scusa di rivedere amici e risentire la musica che tanto ci piaceva ballare, ininterrottamente, dalla prima canzone dei Placebo fino alla sigla di Lupin, ogni venerdì, per anni… 41 Linus Club, via Paolo da Cannobio 5, dietro via Larga, 1994-2000. Nikita Deejay: Nel 1994 a Milano non c’erano club con serate fisse dark, ma solo alcune molto sporadiche. Ho iniziato a cercare un locale e mi sono imbattuto nel Linus il cui gestore era molto disponibile. Ho organizzato il primo party il 24 aprile 1994. La serata è andata molto bene, così è partita una serie di serate, due venerdì al mese, fino al giugno 2000. Famosi gli Halloween Party dove mezza Italia si riversava. L’ambiente era molto amichevole e si ritrovavano tutti gli amanti del genere. Dal 1994 fino alla chiusura nel 2000 sono stato l’unico dj resident, mi aiutavano in console dal 1996 al 1997 Dj Fabio e dal 1998 al 2000 Dj Serexia. Sono stati 42 ospitati anche dj dall’estero: Dj Antz da Losanna e Pedro e Alberto di Madrid. Una decina di band ha suonato dal vivo: fra cui Mind Drop, Vidi Aquam, Xilema, Nova, Wasteland, Flower of Sin. Le band, oltre che da Milano, provenivano da Torino, Varese, Ravenna, Trento, Roma… Il locale ha chiuso perché il gestore voleva vendere la licenza e cambiare lavoro, le serate dark sono sempre andate bene come affluenza. Purtroppo l’ha venduta a dei gestori che hanno aperto un locale di lapdance. Sono molto contento di aver vissuto questa esperienza unica, sia perché sono stato il creatore di queste serate sia perché ricordo con nostalgia l’atmosfera e l’amicizia tra i frequentatori del club. 43 Dal webzine Erbadellastrega. Nell’aprile del 1994 Dj Nikita fonda lo storico dark-club Linus che nell’arco di sei anni (fino alla sua chiusura totale nel 2000) ha ospitato oltre un centinaio di party e una decina di concerti. 44 Gruppo su facebook Al Linus Dark club di Milano ci sono stato anch’io! A Milano, fino a qualche anno fa esistevano solo piccoli club, che purtroppo hanno avuto vita breve, escluso l’Hysterika degli anni ‘80 e il Linus nei ‘90 che in ben sei anni con quasi 150 dark party, e una dozzina di live organizzati. Estratti da “La luna sotto casa, Milano tra rivolta esistenziale e movimenti politici” di John N. Martin e Primo Moroni, 2007, ShaKe Edizioni, Milano. pag. 191: Il tema generale sarà quindi Colonne di S. Lorenzo e repressione nel Ticinese. I nottambuli lo assediano e il piazzale comincia a pullulare di folla, contemporaneamente dalla vicina via Torino arrivano i punk, i dark, mentre dalla periferia calano i metallari e i ragazzi di “borgata” (…) Non facili all’amicizia si presentano anche gli skinhead. pag. 192: Il quartiere Ticinese unito al quartiere Genova è un agglomerato urbano notoriamente chiamato la “Casba”, Porta Cicca ecc. chiamato insomma in tanti modi diversi ma tutti ricollegabili a una specificità, si era formata attraverso gli anni una diversificata composizione di comportamenti collettivi che fondevano, senza conflitto, il legale con l’extralegalità, malavita “leggera”, artigiani, proletari (...) Di conseguenza quello che è stato per tanti anni, per duecento anni, il suo valore straordinario è questa accettazione dei “diversi”, della complessità delle vite individuali, della comprensione dei percorsi soggettivi. pag. 195: E così come alcune frange di “paninari” per affinità scelgono Vittorio Emanuele o S. Babila anche come proiezione del loro bisogno di integrazione, al contrario le altre aggregazioni giovanili scelgono le vecchie zone popolari per esprimere, come già fanno nel vestire e nel comunicare, anche in questo modo il loro rifiuto della omologazione o la loro diversità culturale. 45 Note: Il muretto si trovava nella metropolitana di Duomo, a lato dell’ingresso della linea rossa. Era un muro basso su cui era possibile sedersi. Si dice che è stato alzato proprio per evitare che la gente si incontrasse lì e ci stazionasse per ore... La Fiera di Sinigaglia è il mercato settimanale di Milano con la storia più antica. Nasce agli inizi dell’Ottocento sui bastioni di Porta Genova, successivamente si sposta in Darsena, poi in via Calatafimi per poi tornare nuovamente in Darsena. L’ultimo trasferimento nell’Agosto del 2005 al ex scalo di Porta Genova, l’allontana notevolmente dal suo territorio naturale. 46 Fonti: pag 4: http://sticker-collection.blogspot. com/2009/07/negozi-di-milano-eliogabalo.htm pag 7: http://supportifono.blogspot.com/ pag 8: https://www.blogger.com/comment.g?b logID=21060480&postID=113759567 803360961 https://www.blogger.com/comment.g?b logID=21060480&postID=113744407 740615656 pag 10: http://www.milanoblog.it/2010/03/11/ chiude-surplus-in-ticinese/ pag 16: http://www.facebook.com/group. php?gid=43252969806 pag 18: http://www.gruppoecopizza.com/ pag 22: http://blogs.myspace.com/index. cfm?fuseaction=blog.view&friend Id=24781541&blogId=198774950 t t p : / / w w w. f a c e b o o k . c o m / g r o u p . php?gid=43252969806 pag 24: http://maps.google.com/maps/ place?client=safari&rls=it-it&oe=UTF8&um=1&ie=UTF-8&q=forno+a mbrosiano+milano&fb=1&hq=for no+ambrosiano&hnear=milano&c id=14943399312478589662 pag 34: http://www.prontoimprese.it/lombardia/milano/milano/cartoleria|231971. html pag 38, 39: http://www.facebook.com/group. php?gid=31383925100 http://www.facebook.com/group. php?gid=31383925100 http://www.facebook.com/group. php?gid=28803442930 http://www.facebook.com/group. php?gid=105612729482646 pag 42: http://www.erbadellastrega.it/musica/ nikita/ http://www.facebook.com/group. php?gid=43664482599 pag 44 http://www.fieradisinigaglia.it/index. 47 48 Questi modelli sono la ricostruzione frammentaria di alcuni luoghi di Milano che non esistono più. La maggior parte di essi si trovava in Ticinese, un quartiere caratteristico per essere crocevia fra differenti realtà, punto d’incontro di una certa generazione e di una specifica scena alternativa della città. I modelli sono costruiti su ricordi approssimativi, parziali, alcuni più nitidi e altri che si stanno facendo sempre più sfuocati. Modelli scarni, semplificati, pochi dettagli per caratterizzarli: un’insegna, il colore di una parete, uno specchio. Sono piccoli o grandi, più lontani o vicini, senza essere in scala perché la memoria non conosce proporzioni numeriche. Il Bar Verde, in corso di Porta Ticinese 80, era il bar dei residenti della via e contemporaneamente uno dei luoghi di ritrovo del sabato pomeriggio per la scena dark milanese degli anni novanta. I negozi di dischi Ice Age e Supporti Fonografici sono stati un punto di riferimento per la musica alternativa e tappa obbligata del sabato pomeriggio dopo il “giro” in Fiera di Sinigaglia (mercato che è stato spostato allo scalo di Porta Genova nel 2005). Il più economico e cordiale Ristorante Cinese ha cambiato gestione e si è trasformato nel 2003 in un ristorante giapponese, stesso destino per il Ristorante Cinese Pizzeria Calusca un paio di anni più tardi. Al numero civico 68 ha chiuso l’Ambulatorio Veterinario Dottor delle Donne. Il Panificio ha chiuso attorno al 2003, la Cartoleria e il negozio di abbigliamento usato Surplus nel 2010… Spostandoci da Ticinese nel 2000 sono cessati i dark-party del Linus Club in via Paolo da Canobbio e nel 2008 è stato demolito il Rainbow Club in via Besenzanica 3. 49
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