Scarica il Comunicato Stampa di Opendot.

 Un makerspace, un fablab, un luogo d’incontro e di scambio, una fucina di
sperimentazione, innovazione e ricerca. Opendot è la nuova realtà fondata da
dotdotdot insieme a un network multidisciplinare unito dalla filosofia della
collaborazione e condivisione di conoscenza
dotdotdot festeggia i suoi primi 10 anni trasformando una parte del proprio studio di
Milano in un luogo aperto alla città, alle esigenze di aziende e professionisti del mondo
del progetto, mettendo a disposizione competenze e sensibilità maturati in questi anni.
Opendot è uno spazio di progettazione e produzione dove design, tecnologie digitali e
artigianato si fondono e dove modelli d’innovazione alternativi generano soluzioni per
aziende, istituzioni e professionisti.
Ponendosi come punto di incontro tra nuove competenze e saperi tradizionali,
Opendot intende innescare cambiamenti che vedono nell’opensource e nel know how
tecnologico nuove opportunità di crescita a livello formativo, progettuale, produttivo e
di ricerca.
Opendot celebra la filosofia che accompagna dotdotdot: quella della collaborazione con
le community di software, linguaggi di programmazione e di physical computing.
Questo sapere condiviso ha permesso la crescita dello studio che punta da sempre su
sperimentazione e ricerca. Alessandro Masserdotti, co-fondatore di dotdotdot, spiega
la coerenza di questo percorso: “È stato naturale aprire un laboratorio di fabbricazione
e prototipazione digitale, un centro di ricerca e sviluppo basato sui concetti di
condivisione e collaborazione per condividere conoscenza e mezzi di produzione al fine
di migliorare il risultato e il processo progettuale e produttivo”.
Via Tertulliano 70 Milano (IT)
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Opendot progetta design table e hackathon per aziende, organizza talk, workshop
formativi di differenti livelli di complessità e campi progettuali, come il design,
l’interaction design, il food design, l’architettura e la moda.
Opendot è uno spazio aperto a tutti. Attraverso una formazione ‘learning by doing’ si
vogliono dare gli strumenti necessari perché ognuno sia in grado di diventare
autonomo lasciando spazio alla propria libertà di espressione creativa.
Il coordinatore è Enrico Bassi, designer e già coordinatore del primo fablab aperto in
Italia, a Torino.
Il makerspace è suddiviso in diverse aree di lavoro: falegnameria, prototipazione
rapida, elettronica, tessile, cucina. Per accedervi, partecipare alle attività di formazione
e usufruire dei macchinari è necessario entrare a far parte della community di
Opendot, scegliendo il tesseramento più adatto alle proprie esigenze. Il makerspace
mette a disposizione diverse macchine come la laser cutter Spirit GLS, la Ultimaker 3d
printer, la Reprap Prusa 3d printer, la Vynil cutter GX24 e la stampante DW020X di
DWS. Maurizio Costabeber, General Manager dell’azienda vicentina DWS, partnership
strategica della nuova realtà milanese, spiega così le relazioni con il territorio: “Per
DWS è molto importante prestare attenzione all’eccellenza italiana e internazionale:
un’azienda è parte integrante del territorio sociale, culturale, economico che la ospita e
può decidere se sottovalutarlo o valorizzarlo. Le sinergie tra pubblico e privato, tra
l’Università e l’azienda, tra l’azienda e il territorio, giocano un ruolo fondamentale
nell’innalzamento del tasso di crescita culturale dell’intero Paese: azienda non vuol dire
solo lavoro e profitto, ma anche crescita e sviluppo culturale e sociale. E oggi il 3D
printing rappresenta una nuova realtà per l’economia internazionale”.
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Opendot si distingue per i servizi offerti ad aziende, istituzioni, scuole e privati volti alla
ricerca e allo sviluppo. Un’esigenza molto sentita da parte dello studio dotdotdot che
dando avvio a questa nuova avventura festeggia i suoi primi 10 anni: “Crediamo sia
importante per un’azienda aprirsi al mondo della ricerca inglobando figure
professionali, dinamiche di produzione di idee e metodi di prototipazione, che
concepiscano la sperimentazione e la condivisione come base per lo sviluppo e
l’innovazione. Per poter accelerare la spinta all’innovazione delle aziende riteniamo
necessario inserirsi in una visione che contempli nuovi metodi di approccio progettuale
e di ricerca allargata, con l’apertura alle community open source, in modo da poter
attingere a risorse esterne sempre nuove, innovative e implementabili”.
La giornata di inaugurazione in programma il 25 settembre 2014 è emblematica
dell’approccio di condivisione che caratterizza Opendot, grazie al coinvolgimento attivo
e alla sentita partecipazione di alcuni partner come Tour de Fork e I Tradizionali.
Azienda creativa specializzata in nuove forme di presentazione e fruizione del cibo
basata a Milano e Londra, Tour de Fork presenta Food Factory, un evento interattivo
all’interno del quale gestualità e attrezzi da officina vengono riproposti in chiave
culinaria.
Gli ospiti sono invitati a ‘sporcarsi’ le mani in puro stile fablab con utensili tagliati a laser
e progettati ad hoc per offrire nuovi modi di gustare il cibo.
I tattoo recipes I Tradizionali – editati per l’occasione – illustrano la ricetta e il processo
ideati da Tour de Fork. I tatuaggi enfatizzano il gesto di ‘rimboccarsi le maniche’ mentre
si cucina e aiuta a ricordare i passaggi della preparazione.
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Partner:
DWS
Si ringrazia:
32viedeibirrai
Pijama sound system
TourDeFork
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Ufficio stampa:
Luisa Castiglioni, [email protected]
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