I TRIMESTRE 2014 numero 2/14 13 maggio 2014 IN SINTESI… Nel mondo pag. 2 Secondo le stime Fao l’acquacoltura contribuirà nel 2013 ad aumentare l'offerta mondiale di pesce, a fronte di una stabilità del prodotto pescato. Il 2013 fa registrare un peggioramento del deficit della bilancia commerciale ittica dell’UE 28; le entrate monetarie restano pressoché stabili, mentre crescono le uscite. In Italia pag. 8 Nel 2013 il deficit della bilancia commerciale ittica ha registrato un lieve miglioramento per effetto della buona performance dell’export, a fronte della sostanziale stabilità delle uscite monetarie. Dopo un 2013 negativo, i consumi domestici di prodotti ittici mostrano nel primo bimestre del 2014 una lieve flessione che si accentua però per la categoria del fresco. Per contro, continuano a evidenziare un trend positivo gli acquisti di prodotti secchi, salati e affumicati. Di fronte a una domanda debole e attenta al risparmio per effetto della crisi economica, i prezzi medi al consumo dei prodotti ittici freschi si confermano per lo più in calo. Focus on: la commercializzazione dell’industria di trasformazione ittica pag. 16 IN EVIDENZA… Nell’UE 27 In Italia Import-export (extra-UE) di prodotti ittici1 dell’UE La dinamica dell'import e dell'export nazionale di 28 (000 t) prodotti ittici1 (000 t) 280 240 200 160 120 80 40 0 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 I II trim 11 III IV I II trim 12 III IV import I II trim 13 export III IV I II trim 11 III IV I II trim 12 III import IV I II trim 13 III IV export 1) pesci, molluschi e crostacei ed altri invertebrati acquatici e loro 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e preparazioni. altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat 1 1. Nel mondo 1.1 La produzione1 Tab. 1.1 – Il mercato mondiale dei prodotti ittici (mln t in peso vivo) 2011 20121 20131 var % 13/12 156,2 156,9 160,0 2,0 Pesca 93,5 90,6 90,1 -0,6 Acquacoltura 62,7 66,3 69,9 5,4 128,2 129,3 132,2 2,2 19,3 21,0 22,3 6,2 Produzione 2 Com m ercio m ondiale Valore (export in miliardi US $) Cina Thailandia 8,2 8,1 7,2 -11,1 57,4 57,6 57,8 0,3 Utilizzazione 156,2 156,9 160,0 2,0 Consumo umano 131,8 135,1 140,4 4,0 18,3 16,1 15,6 -3,1 6,0 5,8 4,0 -30,8 Volume Oli e farine di pesce (mangimi) Altri usi 1) stima; 2) esclusa la produzione di mammiferi acquatici, perle, coralli, spugne, piante acquatiche. Fonte: elaborazione Ismea su dati Fao, Food Outlook novembre 2013 Rapporti provenienti dal Giappone indicano, per il 2014, un aumento del 10% nella produzione di tonno rosso allevato nell'Atlantico e nelle regioni del Pacifico. Considerando l’alta percentuale di prodotti ittici consumati in Cina, le trading houses giapponesi di tonno (come Maruha) hanno sostenuto vari sforzi per promuovere il consumo di tonno sashimi in Cina, incontrando però risultati deludenti. Il mercato del tonno sashimi in Cina è cresciuto da 1.500 tonnellate nel 2003 a 10.000 tonnellate nel 2009, ma è aumentato solo a 12.000 tonnellate nel 2012. Questa recente lenta crescita sembra essere dovuta alla concorrenza del salmone fresco. La Cina ha ampliato la sua flotta di pesca al tonno nelle acque straniere. Tuttavia, i crescenti costi della pesca e della trasformazione associati all’aumento dei costi del lavoro, del carburante e delle attività di trasformazione a terra, ha aumentato i costi di produzione, rendendo l'industria di trasformazione non competitiva. Ci sono 18-19 impianti on-shore in Cina con una capacità di trasformare 40.000 tonnellate di tonno, che hanno strutture di congelamento a temperature molto basse (-60 gradi Celsius). Tuttavia, meno del 30% di queste strutture è attualmente utilizzato. Molti buyer europei, in attesa di affari migliori, aspettano che i prezzi del tonno in scatola scendano ulteriormente per effetto della diminuzione del prezzo del tonnetto striato. In generale, il mercato è stato lento all'inizio del 2014, ma dovrebbe migliorare da febbraio, quando gli importatori, in particolare tedeschi e francesi, cominceranno ad acquistare. Lo scorso anno, il mercato europeo ha registrato una crescita dovuta all’aumento delle importazioni. L’Ecuador ha preso il posto delle Filippine come primo paese esportatore nel mercato tedesco. Comunque, l’Ecuador è riuscito a estendere il Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG) con l'UE e continuerà a godere di un dazio dello 0% per il suo tonno in scatola fino al 31 dicembre 2014. Anche la Thailandia è nel processo negoziale per siglare un accordo di libero scambio con l'UE che consentirà al suo tonno in scatola di ottenere una tariffa preferenziale, fortemente osteggiata dall'industria del tonno spagnola. Tuttavia, la Thailandia è riuscita a spedire più prodotto verso l'UE nei primi dieci mesi del 2013, in particolare verso la Germania, il Regno Unito e la Francia. Il calo dei prezzi del tonnetto striato e l’indebolimento del Baht hanno dato alcuni vantaggi all'industria del tonno thailandese; alcuni industriali hanno già segnalato profitti più elevati durante l'ultimo trimestre del 2013. La tendenza dovrebbe continuare quest'anno a condizione che il paese risolva gli attuali problemi politici nel futuro prossimo. I principali proprietari di marchi in Europa hanno introdotto nuovi prodotti per riuscire a stare al passo dei loro concorrenti, in particolare i marchi dei distributori. Princes, il maggiore produttore/rivenditore del Regno Unito di tonno in scatola, ha migliorato le proprie vendite l'anno scorso a seguito dell'introduzione di nuovi prodotti e dell'espansione del mercato fuori dal Regno Unito. La società francese Saupiquet ha introdotto i filetti di tonno confezionati disponibili all’interno di una scelta di prodotti al naturale, all’olio extra vergine di oliva, al limone, rosmarino e prezzemolo. La John West, società di tonno in scatola nel Regno Unito, ha lanciato due 1 Per i contenuti di questo paragrafo cfr. Globefish Market Report, FAO. 2 I trimestre 2014 nuove conserve di tonno “no drain” con colori attraenti in materia di etichettatura: verde per il condimento con il basilico e rosso con l'aglio. Nel frattempo, la lunga attesa per il marchio di qualità ecologica certificata MSC per il tonno in scatola proveniente dalle acque dell'organizzazione subregionale delle parti dell'accordo di Nauru (PNA) è giunta al termine. Pacifical, una partnership tra il PNA e una società di marketing con sede nei Paesi Bassi, ha consegnato la sua prima conserva di tonno certificata sugli scaffali dei supermercati Spar in Austria con il suo marchio privato. Alla riunione del dicembre 2013 della Commissione per la conservazione e la gestione degli stock ittici altamente migratori dell’Oceano Pacifico centrale e occidentale (WCPFC) sono state annunciate le seguenti misure: - dal 2014 al 2017, progressiva riduzione del 40% del tonno obeso catturato con i palangari; - dal 2014 al 2017, divieto di tre mesi inflitta ai pescherecci con reti a circuizione che utilizzano i Sistemi di Aggregazione per Pesci (Fish Aggregating Devices – FAD), seguito da una riduzione del 50% nell’uso dei FAD o divieto di altri tre mesi alla pesca con i FAD; - creazione di un sistema per ridurre la pesca con reti a circuizione. Per i gamberetti gli indicatori di mercato mostrano un ristagno della domanda per il 2014, con basse scorte nei mercati tradizionali del Giappone, USA ed Europa. Vi è invece una forte domanda in Asia orientale in occasione del nuovo anno lunare. Continua in Asia la stagione di bassa produzione, con i prezzi che si mantengono elevati e stabili lungo la catena di approvvigionamento. L'aumento vertiginoso dei prezzi dei gamberetti di acque calde ha spinto alcuni acquirenti europei a cercare fonti alternative come le varietà di acque fredde. Tuttavia, gli sbarchi di gamberetti di acque fredde in Europa sono stati inferiori, in particolare dal Mare del Nord, dove le catture sono in calo negli ultimi anni. Recentemente, gli acquirenti europei hanno effettuato ordini per gamberetti di acque calde con fornitori indiani, ma le forniture sono state molto limitate e per lo più prese da compratori asiatici. Per quanto riguarda il pangasio, il Vietnam continua ad essere afflitto da crescenti barriere non tariffarie nei principali mercati. L'industria di esportazione del pangasio, che comprende l'intera catena di fornitura, vorrebbe rifornire il mercato statunitense, ma deve rispettare gli stessi standard attualmente imposti alle imprese nazionali. Il mancato rispetto comporterà un divieto alle importazioni di pangasio dal Vietnam negli Stati Uniti. In seguito a questo, gli esportatori dovranno aggiornare le relative informazioni alle norme proposte dalla FDA statunitense. Le norme proposte sono state pubblicate per tutti i membri dell'OMC, tra cui il Vietnam, e sono state rese disponibili per commenti pubblici fino al 27 gennaio 2014. Se approvate, l'industria vietnamita avrà bisogno di 5-7 anni per migliorare la sua catena di produzione e trasformazione per soddisfare gli standard. Dopo diversi anni di aumento dell’offerta proveniente dal Mare di Barents, si prevede che le forniture di merluzzo saranno relativamente più basse nel 2014. L’offerta di eglefino sarà limitata. La situazione degli approvvigionamenti dovrebbe garantire che i prezzi del merluzzo restino relativamente stabili, mentre i prezzi dell’eglefino continueranno ad aumentare. La Norvegia e la Russia hanno concordato, per il 2014, le quote per le specie demersali nella regione più importante, il Mare di Barents. Il contingente di merluzzo bianco sarà fissato a 993 mila tonnellate, con una riduzione di 7 mila tonnellate rispetto al 2013. La quota di eglefino è stata fissata a 170.500 tonnellate, con una riduzione di 21.500 tonnellate rispetto al 2013. A fine ottobre 2013, la Commissione europea ha fissato le quote per le specie demersali per il 2014. La quota di nasello è stata aumentata da 70 mila tonnellate del 2013 a 98.112 tonnellate nel 2014, un aumento del 29%. La quota di eglefino è stata ridotta del 56%, a 8.541 tonnellate, mentre il contingente di merluzzo bianco è stato ridotto del 32%, a 7.156 tonnellate. Gli stock di merluzzo nel Mare d'Irlanda e nel Kattegat sono segnalati in cattive condizioni. Tuttavia, poiché tali quote sono relativamente piccole rispetto alle quote del Mare di Barents, le riduzioni avranno un impatto molto minore sul mercato. D'altra parte, ci si aspetta che le quote più basse nel Mare di Barents spingano i prezzi in alto, soprattutto perché un’ulteriore riduzione del contingente è previsto per il 2015, forse fino a 100 mila tonnellate. Il Groundfish Forum, che si è riunito nel mese di ottobre dello scorso anno, prevede stabili le forniture di merluzzo e merluzzo d’Alaska per il 2014, mentre l’offerta di eglefino dovrebbe diminuire. Secondo le informazioni presentate al Forum Goundfish, la produzione totale di merluzzo bianco sarà pari a circa 1,36 milioni di tonnellate, che è appena più alta di quella del 2013; ciò significa che ci sarà una buona fornitura di merluzzo bianco. La quota leggermente inferiore per il merluzzo bianco fissata da Norvegia e Russia sarà compensata da una quota più elevata fissata dall'Islanda. L’eglefino, d'altra parte, non è nelle stesse buone condizioni. In realtà, la prospettiva è peggiore di quanto 3 I trimestre 2014 precedentemente ipotizzato. Per il 2014 si prevede una riduzione del 6,7% degli sbarchi. Gli sbarchi totali scenderanno quindi da 298 mila a 278 mila tonnellate. Nel 2013, gli sbarchi sono diminuiti del 30%. Questo potrebbe spingere i prezzi dell’eglefino verso l'alto. L’offerta di merluzzo d’Alaska dovrebbe rimanere più o meno la stessa nel 2014, forse in leggera flessione. Gli sbarchi totali dovrebbero essere 3,256 milioni di tonnellate, con circa 1,35 milioni di tonnellate provenienti dall’Alaska e 1,6 milioni di tonnellate dalla Russia. Gli sbarchi di merluzzo bianco del Pacifico dovrebbero rimanere invariati a circa 462 mila tonnellate. Secondo i rapporti provenienti dalla Spagna (Fish Information & Services), gli stock di nasello del nord sono a livelli record. Ciò ha spinto le autorità spagnole ad aumentare il contingente di nasello settentrionale per il 2014. La proposta di TAC (Totali ammissibili di catture) è stata fissata a 14.325 tonnellate. L'aumento del 26% del contingente di nasello settentrionale ha reso "soddisfatta" l'industria spagnola. L'incremento è la conferma che il piano di recupero della risorsa, attuata dal 2005, è stato un successo. L’eccesso di offerta di spigole e orate nel corso del 2013 ha portato ad un anno difficile, poiché i prezzi bassi, l’aumento dei costi e la stretta creditizia hanno causato gravi danni ai risultati aziendali. Nella maggior parte dei mercati, i prezzi allettanti hanno portato ad un aumento dei consumi e delle importazioni. Il mercato italiano, il più grande per le importazioni di spigole e orate, è risultato stagnante, mentre i mercati non tradizionali sono stati estremamente positivi, tra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti, l’Europa orientale e il Medio Oriente. Come reazione ai bassi prezzi, numerosi produttori sia in Grecia sia in Turchia hanno deciso, nel corso del 2013, di rifornirsi di meno per il raccolto del 2014. Ciò dovrebbe portare ad un migliore equilibrio tra domanda e offerta, consentendo ai prezzi e ai margini di migliorare. Nel corso del 2013, la Turchia ha visto sia la produzione sia le esportazioni crescere rapidamente, mentre la Grecia, tradizionalmente il più grande produttore, ha visto diminuire i volumi e le spedizioni. È probabile che entrambi i paesi vedano le esportazioni diminuire lievemente nel corso del 2014, poiché ci si aspetta che il numero dei giovanili e il raccolto del prodotto di peso medio scenda. Il recente deprezzamento della lira turca aumenterà la relativa competitività dei produttori turchi, anche se devono essere considerati i costi più elevati sui mangimi importati. Le importazioni ucraine di spigole e orate sono aumentate in modo impressionante nel 2013, per effetto, in gran parte, dell'apertura a Kiev di nuovi ristoranti, catene di vendita al dettaglio e negozi specializzati di pesce, con un aumento della consapevolezza dei consumatori e delle vendite di queste due specie. Anche se il consumo di spigole e orate è aumentato, la domanda è per lo più concentrata a Kiev e nella regione di Kiev, dove le due specie sono commercializzate come status symbol dell’alto reddito. Queste aree rappresentano quasi il 70% di tutto il consumo di spigole e orate nel paese. La Turchia è stata il principale paese fornitore, per i prezzi attraenti e i minori costi di trasporto rispetto ad altri paesi produttori. C'è anche una certa nicchia per spigole e orate ultra-premium, che include spigole e orate di alta qualità dalla Croazia e grandi spigole e orate (più di 600 g) importate dai Paesi Bassi. In seguito alle recenti tendenze migratorie dei consumatori che lasciano le regioni ucraine per passare a Kiev o all'estero, il consumo di spigole e orate nelle regioni dell'Ucraina è in diminuzione, mentre è generalmente in crescita a Kiev e nella regione di Kiev. L'industria del salmone d'allevamento continua ad aprirsi nuovi orizzonti, con i ricavi delle esportazioni e i prezzi che raggiungono livelli mai visti prima. Il motivo principale è il divario crescente tra i volumi di produzione e la domanda mondiale, e anche se finora i mercati tradizionali come Francia e Stati Uniti sono rimasti in gran parte imperturbati dai prezzi eccezionalmente elevati poiché hanno dovuto competere con gli acquirenti asiatici, brasiliani e russi per una limitata offerta di pesce, gli effetti a lungo termine sui mercati potrebbero essere significativi. I produttori norvegesi stanno ancora trasformando con successo i prezzi elevati dei prodotti in profitti record, mentre le aziende cilene continuano a soffrire dei problemi delle malattie e degli alti costi dei mangimi che aggravano uno svantaggio complessivo nell’efficienza produttiva. La riduzione della produzione cilena nel 2014, nel tentativo di migliorare la redditività del settore, contribuirà a far scarseggiare l'offerta per un altro anno. L'UE è di gran lunga il più grande mercato unico per il salmone, consumando più di tutti gli altri mercati messi insieme. Tuttavia, gli analisti prevedono che la bilancia si sposterà a favore di altri mercati entro quattro o cinque anni. La Thailandia sta mostrando una buona crescita, mentre l'Indonesia e l'India sono state identificate come aventi un significativo potenziale per il futuro. Cina, Russia e Brasile sono già giocatori importanti nel mercato mondiale. 4 I trimestre 2014 1.2 Gli scambi Nel 2013, il deficit della bilancia commerciale ittica dell’UE 28, pari a circa 15,22 miliardi di euro, ha segnato, rispetto al 2012 una crescita del 4,5% a causa dell’aumento del 3,7% del valore delle importazioni (l’incremento delle esportazioni è stato di appena lo 0,7%). Leggermente più contenuto è stato il peggioramento dell’interscambio in volume (+3,8%) imputabile al decremento del 6,0% delle esportazioni (l’import ha segnato un aumento dello 0,4%); il saldo negativo in volume nel 2013 è stato pari a oltre 3,34 milioni di tonnellate. Fig. 1.1 – Import-export (extra-UE) di prodotti ittici1 dell’UE 28 (000 t) Fig. 1.2 – Import-export (extra-UE) di prodotti ittici1 dell’UE 28 (mln €) 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 I II trim 11 III IV I II trim 12 III IV import I II trim 13 export III IV I II trim 11 III IV I II trim 12 III IV import I II trim 13 export III IV 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Nel dettaglio, nell’anno in esame hanno registrato una netta crescita i flussi monetari in uscita verso la Norvegia e l’Ecuador (rispettivamente, +15,6% e +13,0%); da segnalare, all’opposto, il calo delle importazioni in valore dalla Cina (-7,6% sul 2012), il secondo mercato di approvvigionamento di prodotti ittici dell’UE 28. Dal lato delle esportazioni, i principali mercati di sbocco dei prodotti ittici dell’UE 28, ossia Stati Uniti e Svizzera, hanno mostrato aumenti percentualmente significativi (rispettivamente, +13,8% e +9,1%). Tab. 1.2 – Principali paesi terzi di provenienza dell’import di prodotti ittici1 dell’UE 28 (mln €) 2012 Im port extra-UE, di cui Tab. 1.3 – Principali paesi terzi di destinazione dell’export di prodotti ittici1 dell’UE 28 (mln €) 2013 var.% Export extra-UE, di cui 2012 2013 var.% 3.963 3.991 0,7 18.521 19.208 3,7 - Norvegia 3.946 4.562 15,6 - Stati Uniti 437 498 13,8 - Cina 1.615 1.493 -7,6 - Svizzera 328 357 9,1 - Ecuador 944 1.066 13,0 - Cina 312 311 -0,2 - Islanda 905 866 -4,3 - Giappone 296 290 -2,2 - Marocco 804 833 3,6 - Fed. Russa 215 200 -6,8 - Vietnam 844 787 -6,8 - Norvegia 178 186 4,6 - Stati Uniti 862 776 -9,9 - Nigeria 251 182 -27,5 - Thailandia 821 730 -11,1 - Vietnam 134 157 17,3 - India 625 635 1,6 - Egitto 131 113 -14,3 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Il calo delle esportazioni in volume verso i paesi extra-UE 28 è riconducibile in particolare alle performance negative di Spagna (-10,5%) e Irlanda (-20,2%), ai primi posti per quantità esportate. Fra i principali paesi esportatori verso il mercato extra-UE emerge positivamente la Danimarca che nel 2013 ha registrato un incremento del 16,4% delle quantità di prodotti ittici inviate oltre le frontiere dell’Unione europea. Sul fronte dell’import dai Paesi Terzi, si segnala il calo degli acquisti di Germania (-7,2%) e Regno Unito 5 I trimestre 2014 (-2,8%). Danimarca e Svezia, entrambe con quantità esportate in crescita rispetto al 2012 (+9,7% e +5,4%), si collocano ai primi due posti fra i fornitori degli altri paesi membri dell’UE 28. Tab. 1.4 – Principali paesi UE 28 esportatori1 extra-UE di prodotti ittici2 (000 t) Tab. 1.5 – Principali paesi UE 28 esportatori1 intra-UE di prodotti ittici2 (000 t) 2012 2013 var.% 1.699 1.598 - Paesi Bassi 404 - Spagna 387 - Regno Unito 2012 2013 var.% 4.443 4.576 3,0 9,7 -6,0 Export intra-UE 387 -4,3 - Danimarca 600 658 346 -10,5 - Svezia 620 653 5,4 143 143 -0,6 - Spagna 587 585 -0,5 - Danimarca 113 132 16,4 - Germania 487 524 7,5 - Irlanda 156 124 -20,2 - Paesi Bassi 463 452 -2,3 - Francia 104 88 -15,3 - Regno Unito 323 304 -5,6 - altri paesi 392 378 -3,4 1.363 1.400 2,7 Export extra-UE - altri paesi 1) esportazioni verso i Paesi Terzi; 2) pesci, molluschi e crostacei e 1) esportazioni verso altri Paesi UE; 2) pesci, molluschi e crostacei altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat La Spagna si conferma il principale paese dell’UE 28 importatore dai mercati extra-UE, mentre Francia e Italia confermano la loro propensione ad approvvigionarsi all’interno del mercato UE. Da segnalare, riguardo agli altri paesi, il calo degli acquisti intra-UE dei Paesi Bassi (-16,2%). Tab. 1.6 – Principali paesi UE 28 importatori di prodotti ittici1 da paesi extra-UE di (000 t) Im port extra-UE Tab. 1.7 – Principali paesi UE 28 importatori di prodotti ittici1 da paesi intra-UE di (000 t) 2012 2013 var.% 4.920 4.941 0,4 - Spagna 962 959 -0,2 - Svezia 594 603 1,5 - Regno Unito 511 496 -2,8 - Danimarca 452 472 4,5 - Germania 477 443 -7,2 - Paesi Bassi 411 427 4,0 1.514 1.541 1,8 - altri paesi Im port intra-UE 2012 2013 var.% 4.307 4.316 0,2 - Francia 624 617 -1,1 - Italia 504 505 0,3 - Germania 467 471 1,0 - Spagna 447 452 1,1 - Paesi Bassi 483 405 -16,2 - Portogallo 306 324 5,8 - altri paesi 1.477 1.542 4,4 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Guardando all’andamento dei gruppi di prodotti, si registra rispetto al 2012 la netta flessione in volume delle esportazioni di pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati (stabile l’export in valore). Da segnalare, inoltre, l’aumento dei flussi monetari in entrata per le esportazioni di conserve di pesci, molluschi e crostacei e di pesci secchi, salati e affumicati. Cresce nell’anno, invece, l’import in valore di pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati, a fronte di una sostanziale stabilità delle importazioni in volume. Aumenti in quantità e in valore si rilevano per gli acquisti oltre i confini dell’UE 28 di preparazioni e conserve di pesci, molluschi e crostacei. 6 I trimestre 2014 Tab. 1.8 – Principali gruppi di prodotti ittici1 esportati verso i Paesi extra-UE 28 2012 Tab. 1.9 – Principali gruppi di prodotti ittici1 importati dai Paesi extra-UE 28 2012 2013 var.% 000 tonnellate Totale - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 1.699 000 tonnellate 1.598 -6,0 1.380 1.276 -7,5 33 35 7,3 112 109 -1,8 175 178 1,5 Totale - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei m ilioni di euro Totale - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 3.963 2013 var.% 4.920 4.941 0,4 2.922 2.903 -0,6 153 159 3,6 990 988 -0,2 854 892 4,4 18.521 19.208 3,7 9.234 9.890 7,1 775 686 -11,4 4.551 4.403 -3,2 3.962 4.229 6,7 m ilioni di euro 3.991 0,7 2.628 2.628 0,0 223 247 10,9 459 440 -4,1 653 676 3,5 Totale - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 1) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat Fonte: elaborazione Ismea su dati Eurostat 7 I trimestre 2014 2. In Italia Per il periodo gennaio-febbraio 2014, i dati del Panel famiglie Gfk-Eurisko indicano una flessione dello 0,6%, rispetto al corrispondente periodo del 2013, della componente domestica della domanda interna di prodotti ittici. Il 2013 si era chiuso con una contrazione del 2,6%. La dinamica dei consumi permane quindi negativa ed è ancora una volta riconducibile soprattutto alla categoria del fresco. La domanda estera ha invece mostrato una buona performance nel 2013, stando ai dati Istat2 elaborati da Ismea; le quantità esportate sono aumentate del 7,4% rispetto al 2012, mentre il valore delle esportazioni è cresciuto del 7,8%. Contemporaneamente, le importazioni si sono mantenute all’incirca sui livelli del 2012 (l’aumento, sia in volume sia in valore, non ha superato l’1%). Per effetto di queste dinamiche, la bilancia commerciale ittica nazionale presenta un leggero miglioramento del deficit in valore, mentre peggiora, seppure limitatamente, in volume. 2.1 La produzione industriale Secondo i dati Istat elaborati da Ismea, l’indice della produzione industriale (base 2010=100), corretto per gli effetti di calendario, della lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi ha mostrato, nella media del periodo gennaio-marzo 20143, un aumento dell’1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2013, a fronte di una diminuzione, comunque contenuta, dell’indice dell’intero settore delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (-0,9%). Per il settore della lavorazione e conservazione ittica nazionale il 2014 sembra mostrare, quindi, un’inversione di tendenza dell’attività produttiva, dopo due anni nettamente negativi (nel 2013, la media annua dell’indice aveva fatto segnare un -4,7% rispetto al 2012, mentre l’anno prima la flessione era stata del 9,5%). Dal lato dei prezzi alla produzione, l’indice per le industrie ittiche ha registrato, nella media del periodo gennaio-marzo 20144, un lieve incremento (+0,1% sullo stesso periodo del 2013, contro il +1,6% dell’anno 2013) in linea con quello mostrato dall’indice per l’insieme delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco. Fig. 2.1 – Indice della produzione industriale nazionale1 (base 2010=100) Fig. 2.2 – Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti ittici (base 2010=100) 120 130 120 115 110 110 100 105 90 80 100 I trim II 12 III IV I trim II 13 III IV I trim 14 Industrie alimentari, delle bevande e del tab. Lav. e conserv. di pesce, crostacei e molluschi 1) corretto per i giorni lavorativi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat I trim II 12 III IV I trim II 13 III IV I trim 14 Industrie alimentari, delle bevande e del tab. Lav. e conserv. di pesce, crostacei e molluschi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Anche dall’indagine condotta da Ismea presso un Panel di industrie alimentari si riscontra nel I trimestre 2014 un chiaro aumento dell’indice del clima di fiducia delle industrie del pesce rispetto sia al trimestre precedente sia al I trimestre 2013 (l’indice era pari a -2,3). Il miglioramento della fiducia è connessa a giudizi 2 I dati del commercio estero del 2012 sono definitivi; quelli del primo semestre 2013 sono revisionati; quelli del secondo semestre 2013 sono ancora provvisori. 3 I dati di marzo sono provvisori. 4 I dati di marzo sono provvisori. 8 I trimestre 2014 positivi sulla produzione attesa (il saldo è salito da -34,3 del trimestre precedente a +38,3; nel I trimestre 2013 era pari a +22,8) e sulle scorte (il saldo è stato di -13,2, quando nel IV trimestre 2013 era +2,8 e addirittura +17,4 nel I trimestre 2013). Fig. 2.3 – Indice del clima di fiducia dell’industria Fig. 2.4 – Andamento delle componenti del clima del pesce di fiducia dell’industria del pesce - 13,3 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 10,6 I trim II 12 III Ordini Nota: la freccia più scura si riferisce al I trimestre 2014. Fonte: Ismea IV I trim II 13 III Scorte IV I trim 14 Produz.attesa Fonte: Ismea 2.2 Gli scambi 2.2.1 La destinazione e l’origine degli scambi Secondo i dati Istat elaborati da Ismea, nel 2013 la bilancia commerciale ittica italiana ha evidenziato un lieve miglioramento del deficit (pari a 3,69 miliardi di euro, -0,4%), rispetto al 2012, per effetto dell’aumento del 7,8% del valore delle esportazioni e della sostanziale stabilità delle importazioni (+0,6%). Dal lato dei volumi, il saldo negativo, pari a circa 793,7 mila tonnellate, è aumentato dello 0,9% sul 2012. Fig. 2.5 – Dinamica dell’export e dell’import nazionale di prodotti ittici1 (000 t) Fig. 2.6 – Dinamica dell’export e dell’import nazionale di prodotti ittici1 (mln €) 280 240 200 160 120 80 40 0 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 I II trim 11 III IV I II trim 12 import III IV I II trim 13 export III IV I II trim 11 III IV import I II trim 12 III IV I II trim 13 III IV export 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat L’analisi per aree indica che l’aumento dell’export si è avuto sia sul mercato UE 28 sia da quello extra-UE (il valore delle esportazioni è aumentato del 7,6% nel primo caso e dell’8,3% nel secondo); riguardo alle importazioni, l’aumento degli approvvigionamenti in volume presso i Paesi Terzi (+3,5%) non ha comportato un incremento delle uscite monetarie (-0,1%). Per quanto concerne le categorie di prodotti, si registra un netto miglioramento del deficit in volume per i prodotti trasformati (-15,3%), grazie all’ottimo andamento delle esportazioni (+10,8% rispetto al 2012). Per i prodotti freschi il miglioramento del saldo in quantità è stato più contenuto e pari al 3,5%. Per entrambe le categorie si registra un lieve decremento del disavanzo in valore. 9 I trimestre 2014 Tab. 2.1 – Bilancia commerciale ittica1 (var.%) 2013 2013/2012 m ln € quant. valore (var.%) 2013 val.un. 2013/2012 m ln € quant. export valore (var.%) 2013 2013/2012 m ln € val.un. quant. im port valore saldo Totale prodotti ittici 548 7,4 7,8 0,4 4.240 1,8 0,6 -1,1 -3.692 0,9 -0,4 - UE 28 429 7,7 7,6 -0,1 2.481 0,4 1,1 0,7 -2.052 -1,4 -0,2 - Paesi terzi 119 5,9 8,3 2,3 1.759 3,5 -0,1 -3,4 -1.640 3,4 -0,6 - Prodotti freschi 202 4,4 7,2 2,7 929 -1,0 1,0 2,0 -727 -3,5 -0,6 - Prodotti trasformati 346 10,8 8,1 -2,4 3.311 2,5 0,5 -2,0 -2.965 -15,3 -0,3 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro preparazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Il 2013 si conferma un ottimo anno per le esportazioni di orate e spigole fresche o refrigerate, con una domanda in netta crescita da parte dei principali mercati di sbocco (francese, tedesco e austriaco), cui si è aggiunto il Regno Unito. Tra i prodotti freschi, buone performance sono state riscontrate anche per mitili, sardine, vongole e trote. Per quanto concerne la categoria dei prodotti trasformati, si segnala in particolare l’aumento dell’export di tonno in scatola, di caviale (soprattutto verso Russia e Polonia), di alici salate o in salamoia e di altre alici preparate, conservate, ecc. (è apparsa in netta crescita la domanda da parte dell’Albania e della Spagna per le prime, dal Regno Unito e dalla Germania per le seconde). Da segnalare, inoltre, anche l’incremento dell’export di sardine congelate (+39,0% rispetto al 2012), con il principale mercato in crescita, ossia quello spagnolo. Tab. 2.2 – Esportazioni italiane di prodotti ittici freschi1 2013 Tab. 2.3 – Esportazioni italiane di prodotti ittici trasformati1 var. % su 2012 m ln € quant. 2013 var. % su 2012 m ln € quant. valore val.unit. valore val.unit. 202,0 4,4 7,2 2,7 Prodotti trasform ati 345,9 10,8 8,1 -2,4 - Vongole e fasolari 28,9 3,9 9,4 5,3 - Tonno in scatola 115,2 6,4 8,1 1,5 - Trote 24,5 3,2 6,6 3,2 - Filetti di acc. all'olio 23,7 -1,8 2,3 4,2 - Alici o acciughe 13,2 -17,6 7,8 30,8 - Gamb. e gamberetti2 22,2 14,6 21,4 5,9 - Orate 10,6 126,9 120,9 -2,7 - Polpi2 15,0 35,5 -2,3 -28,0 - Mitili o cozze 9,8 29,1 32,9 2,9 - Caviale3 13,2 36,6 27,1 -6,9 - Spigole 9,8 118,7 75,8 -19,6 - Cal. e calamaretti2 10,5 20,7 15,1 -4,6 - Sardine 9,7 11,8 15,3 3,1 - Alici sal., in salam. 10,3 12,7 18,6 5,2 - Cappes. e altri pett. 5,4 -16,1 -2,8 15,9 7,2 51,6 47,5 -2,7 - Altri prodotti freschi 90,1 -6,8 -5,3 1,6 128,6 10,7 4,2 -5,9 Prodotti freschi - Altre alici prep., cons. - Altri prodotti trasf. 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce 1) prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, fresco). preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco); 2) Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat prodotto congelato; 3) uova di storione. Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Dal lato delle importazioni, l’aumento del valore unitario dei salmoni freschi ha fatto sì che il 2013 si chiudesse con un deciso incremento dell’esborso monetario, di contro al calo delle quantità (-5,6% sul 2012). Per quanto riguarda gli altri principali prodotti freschi importati, si segnala l’aumento degli acquisti oltrefrontiera di calamari e calamaretti (+13,3% in volume rispetto al 2012), in particolare presso Spagna e Slovenia; in crescita anche il prodotto congelato proveniente oltre che dalla Spagna, anche da Cina e India. Tra gli altri prodotti trasformati importati, fanno segnare un incremento dei volumi e dei valori i gamberi e gamberetti congelati provenienti specialmente da Argentina e Spagna e i salmoni affumicati (inclusi i filetti) provenienti da Polonia, Lituania e Svezia. 10 I trimestre 2014 Tab. 2.4 – Importazioni italiane di prodotti ittici freschi1 2013 Tab. 2.5 – Importazioni italiane di prodotti ittici trasformati1 var. % su 2012 m ln € quant. 2013 var. % su 2012 m ln € quant. valore val.unit. Prodotti trasform ati valore val.unit. Prodotti freschi 929,2 -1,0 1,0 2,0 3.310,8 2,5 0,5 - Salmoni 162,1 -5,6 34,3 42,2 - Tonno in scatola 465,6 -2,1 4,6 6,8 - Orate 110,2 0,1 -0,6 -0,7 - Calamari e calamaret.2 272,6 8,8 4,0 -4,5 - Spigole 0,6 -2,0 109,8 0,4 -7,4 -7,7 - Loins di tonno 199,0 7,9 8,5 - Astici vivi 39,2 -5,4 -6,5 -1,2 - Gamberi e gamberet.2 189,1 17,7 25,3 6,4 - Pesci spada 38,7 2,7 -3,4 -5,9 - Mazzancolle2 184,1 -15,4 -3,7 13,7 - Sogliole 38,0 2,1 -9,4 -11,3 - Polpi2 156,3 -2,3 -30,4 -28,8 - Calamari e calamaret. 29,3 13,3 -0,7 -12,3 - Salmoni aff. (incl. fil.) 150,5 7,8 18,0 9,5 - Mitili o cozze 22,1 1,1 -0,5 -1,6 - Filetti di nasello2 111,4 9,4 9,9 0,5 379,8 -2,1 -3,7 -1,6 - Altri prodotti trasf. 1.582,1 2,5 -1,6 -4,0 - Altri prodotti freschi 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce 1) prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, fresco). preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco); 2) Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat prodotti congelati. Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Tab. 2.6 – Paesi di destinazione dell’export di vongole, fasolari e conch. vive, fresche o refr. (t) Tab. 2.7 – Paesi di origine dell’import di calamari e calamaretti congelati (t) 2012 2013 var.% Im port totale 69.209 75.327 8,8 - Spagna 18.891 20.393 8,0 - Thailandia 17.863 16.963 -5,0 - Cina 7.192 10.843 50,8 - India 4.805 7.641 59,0 6.591 5.473 -17,0 13.868 14.013 1,0 2012 2013 var.% Export totale 8.367 8.695 3,9 - Spagna 7.944 8.115 2,1 145 110 -24,2 - Regno Unito 37 85 129,8 - Paesi Bassi 59 78 33,2 39 64 64,2 - Vietnam 143 243 70,1 - altri paesi - Germania - Austria - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Tab. 2.8 – Paesi di destinazione dell’export di alici o acciughe fresche o refrigerate (t) Tab. 2.9 – Paesi di origine dell’import di salmoni freschi o refrigerati (t) 2012 2013 var.% Im port totale 30.114 28.439 -5,6 - Svezia 20.184 19.336 -4,2 8.400 8.101 -3,6 - Germania 968 447 -53,9 - Regno Unito 306 337 10,1 2012 2013 var.% Export totale 7.961 6.557 -17,6 - Spagna 5.862 4.227 -27,9 - Germania 959 1.133 18,1 - Danimarca - Paesi Bassi 346 363 4,9 - Francia 237 231 -2,6 28 174 530,8 - Paesi Bassi 530 429 -19,1 - altri paesi - Croazia - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat 62 78 24,8 194 141 -27,2 Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat 11 I trimestre 2014 Tab. 2.10 – Paesi di destinazione dell’export di mitili o cozze freschi o refrigerati (t) Tab. 2.11 – Paesi di origine dell’import di mitili o cozze freschi o refrigerati (t) 2012 2013 var.% Export totale 7.998 10.329 29,1 - Francia 3.397 4.829 42,1 - Spagna 2012 2013 Im port totale 31.949 32.301 1,1 - Spagna 24.399 23.408 -4,1 var.% 3.173 3.886 22,5 - Grecia 6.926 7.291 5,3 - Svizzera 225 328 45,7 - Francia 258 1.022 296,4 - Paesi Bassi 193 289 49,3 - Irlanda 100 297 198,2 - Germania 253 219 -13,2 67 127 87,7 - altri paesi 757 778 2,8 199 157 -21,2 - Regno Unito - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Tab. 2.12 – Paesi di destinazione dell’export di filetti di acciughe all’olio (t) Tab. 2.13 – Paesi di origine dell’import di mazzancolle congelati (t) 2012 2013 var.% 2012 2013 var.% 3.016 2.962 -1,8 Im port totale 35.766 30.274 -15,4 - Albania 647 776 19,9 - Ecuador 20.530 17.764 -13,5 - Giappone 349 329 -5,7 - Spagna 2.343 2.153 -8,1 - Australia 360 316 -12,3 - Vietnam 1.426 2.072 45,3 - Stati Uniti 284 274 -3,4 - India 1.705 1.424 -16,5 - Austria 153 259 69,7 - Argentina 2.880 1.210 -58,0 1.224 1.008 -17,6 - altri paesi 6.881 5.650 -17,9 Export totale - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Tab. 2.14 – Paesi di destinazione dell’export di trote vive, fresche e refrigerate (t) Tab. 2.15 – Paesi di origine dell’import di orate e spigole fresche o refrigerate (t) 2012 2013 var.% Export totale 2.869 3.272 14,1 - Austria 2.257 2.421 - Germania 2.214 2.038 - Polonia 923 970 5,2 - Romania 841 819 -2,7 - Rep. Ceca 373 375 0,5 - Belgio 123 205 66,5 - Slovenia 123 197 - Ungheria 75 182 - altri paesi -4.060 -3.935 -3,1 Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat 2012 2013 var.% Totale orate 25.458 25.476 0,1 7,3 - Grecia 18.940 19.583 3,4 -7,9 - Turchia 2.548 2.520 -1,1 - Malta 1.624 1.037 -36,1 - altri paesi 2.347 2.336 -0,5 Totale spigole 20.567 20.642 0,4 - Grecia 15.397 14.926 -3,1 60,7 - Turchia 2.287 2.702 18,2 140,8 - Croazia 1.150 1.183 2,9 - altri paesi 1.733 1.831 5,7 Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat 12 I trimestre 2014 Tab. 2.16 – Paesi di destinazione dell’export di preparazioni e conserve di tonno (t) Export totale 2012 2013 Tab. 2.17 – Paesi di origine dell’import di preparazioni e conserve di tonno (t) 2012 2013 Im port totale 85.259 83.480 -2,1 - Spagna 41.892 37.105 -11,4 var.% var.% 17.065 18.162 6,4 - Grecia 3.540 2.905 -18,0 - Germania 1.455 2.072 42,4 - Costa d'Avorio 9.643 8.531 -11,5 - Austria 1.008 1.952 93,6 - Seicelle 7.057 8.360 18,5 - Slovenia 1.523 1.611 5,8 - Ecuador 5.402 7.325 35,6 - Arabia Saudita 1.413 1.149 -18,7 - Colombia 8.861 7.276 -17,9 - altri paesi 8.125 8.473 4,3 - altri paesi 12.405 14.882 20,0 Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Tab. 2.18 – Paesi di origine dell’import di loins di tonno (t) Tab. 2.19 – Paesi di origine dell’import di tonni e tonnetti congelati (t) 2012 2013 var.% Im port totale 30.994 33.430 7,9 - Ecuador Im port totale 2012 2013 var.% 27.114 23.551 -13,1 10.518 12.134 15,4 - Filippine 4.249 6.449 51,8 - Isole Salomone 3.872 3.944 1,9 - Vietnam 5.409 5.278 -2,4 - Maurizio 2.576 2.829 9,8 - Thailandia 4.134 3.122 -24,5 - Thailandia 4.764 2.679 -43,8 - Francia 5.006 2.882 -42,4 221 1.807 717,2 - Maurizio 202 1.207 496,1 9.043 10.037 11,0 - altri paesi 8.113 4.613 -43,1 - Filippine - altri paesi Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat 2.3 La domanda 2.3.1 La domanda delle famiglie Com’era ipotizzabile dal trend registrato nel corso dell’anno, i consumi domestici di prodotti ittici, trascinati in basso dall’andamento negativo degli acquisti di prodotto fresco (-4,3% sul 2012), hanno segnato nel 2013 una flessione (-2,6%). La contrazione della spesa è stata, in termini percentuali, di molto superiore, e riconducibile presumibilmente alle maggiori vendite in promozione e a una più oculata scelta di prodotti a basso costo da parte degli acquirenti. Tab. 2.20 – Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per i prodotti ittici nel 2013 (var.%) 2013/2012 Prodotti ittici, di cui Freschi sfusi naturali, di cui - alici - calamari - cozze o mitili - naselli e merluzzi - orate - polpi - salmoni - seppie - spigole - triglie 2013/2012 quantità valore -2,6 -4,3 -10,9 -7,1 -5,8 -1,7 -1,3 -3,1 -0,7 -0,7 -6,1 1,1 -12,7 -19,3 -19,1 -16,7 -15,5 -13,1 -7,4 -10,6 -0,5 -5,7 -20,1 -7,4 - trote - vongole Secco, salato, affum icato, di cui - baccalà - salmone Conserve, di cui - alici sott'olio - sgombri - tonno Surgelato Naturale Preparato quantità valore 3,3 -3,5 12,5 18,7 0,8 -1,7 -3,0 2,7 -2,2 -0,1 -1,7 2,0 16,6 -8,4 -10,3 15,8 -25,7 1,2 -2,1 1,2 1,4 -6,3 -8,1 -3,5 Fonte: Ismea, panel famiglie Gfk-Eurisko Fra i principali prodotti freschi naturali, spiccano le flessioni degli acquisti di alici, spigole, calamari, mitili e vongole. Chiudono l’anno in crescita i consumi di trote e di triglie. Tiene, nel 2013, il consumo di prodotti surgelati grazie al positivo andamento dei preparati, mentre 13 I trimestre 2014 diminuisce quello delle conserve ittiche per effetto anche della contrazione negli acquisti di tonno (-2,2%). In controtendenza si mostrano i consumi di prodotti secchi, salati e affumicati, con il baccalà che segna un +18,7% rispetto al 2012. Anche il 2014 apre con un segno negativo per i consumi domestici; nei primi due mesi gli acquisti di prodotti ittici hanno registrato una flessione dello 0,6% in volume (-5% circa in valore), con i consumi di fresco che hanno accusato un calo del 2,3%. All’interno di questa categoria, un andamento negativo è riscontrabile in particolare per polpi, orate, alici, naselli e merluzzi, spigole. In crescita appare il consumo di salmoni (+5,9%), mentre quello di trote si mantiene sui livelli dello stesso periodo del 2013. Per quanto concerne le altre categorie, si confermano in crescita gli acquisti di baccalà (+17,8% rispetto al primo bimestre del 2013) all’interno del secco, salato e affumicato; torna ad aumentare il consumo di tonno +1,2%) e con esso quello delle conserve, mentre i surgelati e in particolare il segmento dei naturali fa registrare ancora una flessione (-7,9% sul corrispondente periodo del 2013). Tab. 2.21 – Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per i prodotti ittici (var.%) gen-feb 14/13 gen-feb 14/13 quantità valore -0,6 -2,3 -5,4 0,1 1,9 -5,1 -9,0 -13,3 5,9 -2,2 -3,7 2,8 -4,9 -7,4 -3,3 -17,5 -14,2 -13,6 -11,0 -21,9 13,9 -15,0 -20,2 17,0 Prodotti ittici, di cui Freschi sfusi naturali, di cui - alici - calamari - cozze o mitili - naselli e merluzzi - orate - polpi - salmoni - seppie - spigole - triglie - trote - vongole Secco, salato, affum icato, di cui - baccalà - salmone Conserve, di cui - alici sott'olio - sgombri - tonno Surgelato Naturale Preparato quantità valore 0,5 0,9 14,7 17,8 -3,8 1,8 5,3 5,4 1,2 -2,4 -7,9 5,6 18,2 -4,6 3,3 24,6 -12,3 3,9 4,8 1,6 3,6 -10,3 -15,1 -2,1 Fonte: Ismea, panel famiglie Gfk-Eurisko 2.4 Il mercato 2.4.1 I prezzi alla produzione Il I trimestre 2014 fa registrare per lo più riduzioni o stabilità dei prezzi rispetto al trimestre precedente per i principali prodotti dell’acquacoltura; tale andamento se in parte è in linea con il periodo stagionale (dopo le festività natalizie si registra un calo fisiologico della domanda), risulta però anche accentuato dalla contrazione dei consumi. La riduzione appare particolarmente marcata per i prodotti della molluschicoltura. Tab. 2.22 – Prezzi medi alla produzione dei prodotti dell’acquacoltura (€/kg) var % I trim 14/ II trim 13 III trim 13 IV trim 13 I trim 14 I trim 13 IV trim 13 Trota fresca 350-450 g 3,01 3,05 3,02 2,99 1,3 -1,1 salmonata 450-650 g 3,26 3,32 3,30 3,35 6,5 1,5 300-400 g 7,29 7,30 7,18 7,08 -2,1 -1,3 400-600 g 7,89 7,94 7,82 7,79 -1,4 -0,4 600-800 g 9,21 9,39 9,46 9,18 0,6 -3,0 300-400 g 6,48 6,45 6,54 6,59 1,2 0,9 400-600 g 7,34 7,32 7,36 7,37 0,0 0,1 600-800 g 8,73 8,82 8,83 8,92 1,7 1,0 0,84 6,5 -10,1 Spigole Orate Mitili 0,76 0,93 0,93 Fonte: Ismea 14 I trimestre 2014 Il confronto con il I trimestre 2013 si mostra, invece, in prevalenza positivo con le trote salmonate da 450650 grammi che segnano un chiaro apprezzamento. Fanno eccezione le spigole soprattutto di taglia mediopiccola. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi dei principali prodotti pescati, rilevati sui più importanti mercati ittici alla produzione5, si segnala da un lato il netto incremento di prezzo delle triglie di fango e delle pannocchie, rispetto al IV trimestre 2013, a fronte di una riduzione delle quantità astate rispettivamente del 25% e del 54%, dall’altro il ribasso deciso delle sogliole dinanzi all’aumento del 33% dei volumi offerti. Segna una ripresa il prezzo medio delle alici, nonostante l’incremento di oltre il 50% delle quantità commercializzate. Rispetto al I trimestre 2013, si riscontra una generalizzata flessione, anche marcata, delle quotazioni. Tra le principali specie commercializzate, solo i naselli hanno registrato un lieve rincaro, pur in presenza di un calo dei volumi del 28%. Tab. 2.23 – Prezzi medi alla produzione dei prodotti della pesca (€/kg) var % I trim 14/ II trim 13 III trim 13 IV trim 13 I trim 14 I trim 13 IV trim 13 Alici o acciughe 1,32 1,42 0,84 1,04 -28,5 24,1 Naselli o merluzzi 6,09 5,94 6,10 6,64 4,6 8,8 10,71 11,52 9,35 6,06 -34,1 -35,2 5,13 3,32 2,55 4,55 -3,2 78,4 Sogliole Triglie di fango Calamari 11,05 10,93 12,54 11,98 -5,3 -4,5 Polpi 7,62 9,48 8,31 7,92 -35,0 -4,7 Seppie 7,14 7,73 8,70 7,99 -20,7 -8,1 Pannocchie 10,81 6,00 3,76 5,57 -26,9 48,1 Scampi 21,05 23,06 20,89 20,14 -14,8 -3,6 Fonte: Ismea 2.4.3 I prezzi al consumo Tab. 2.24 – Valori medi unitari al consumo di alcune specie ittiche fresche (€/kg) gen-feb 2013 gen-feb 2014 Alici Calamari var. % 5,75 5,88 2,2 11,95 9,85 -17,6 Cozze o mitili 2,69 2,26 -15,8 Orate 8,97 8,78 -2,2 Polpi 10,27 9,24 -10,0 Salmone 10,44 11,24 7,6 Seppie 10,88 9,46 -13,1 Spigole 11,31 9,38 -17,1 8,46 9,95 17,6 Trote Il periodo gennaio-febbraio 2014 fa registrare, rispetto allo stesso periodo del 2013, una marcata flessione dei prezzi medi al consumo dei principali molluschi freschi acquistati dalle famiglie. A questi ribassi si aggiungono quelli che hanno interessato anche le specie eurialine, in particolare le spigole (-17,1%). Tra i rincari va segnalato il +17,6% delle trote e il +7,6% dei salmoni. Fonte: Ismea, panel famiglie Gfk-Eurisko 5 Sono i mercati che fanno parte della Rete di rilevazione Ismea. 15 I trimestre 2014 3. Focus on 3.1 L’offerta dell’industria ittica nel 2014 Nel mese di marzo, in occasione dell’indagine congiunturale relativa al I trimestre dell’anno, le imprese del Panel Ismea delle imprese dell’industria alimentare sono state invitate a rispondere ad alcune domande di approfondimento finalizzate a cogliere l’evoluzione dell’offerta dell’industria agroalimentare nel corso del 2014. In particolare, alle aziende è stato chiesto se nel corso dell’anno prevedono di apportare delle variazioni al piano di produzione e alla manodopera occupata e se, inoltre, pensano di realizzare investimenti per innovazioni di prodotto e di processo. Rispetto all’indagine condotta nel I trimestre del Tab. 3.1 – Piano di produzione per il 2014 e 2013, i risultati attuali evidenziano una maggiore politica della manodopera (quota di imprese, %) criticità per quanto concerne le prospettive circa i con m anodopera in piani di produzione: l’84% delle imprese Piano di produzione: dell’industria ittica ha infatti dichiarato che non aumento stabile flessione apporterà cambiamenti e, inoltre, quasi il 77% di espansione 9,6 1,0 3,7 5,0 queste imprese manterrà stabile la manodopera. stabilità 84,4 2,7 77,6 4,1 Allo stesso tempo, rispetto alla precedente indagine flessione 6,0 0,0 2,2 3,8 appare però più bassa la quota di imprese che ha affermato di voler ridimensionare il piano di Fonte: Ismea produzione (6% contro il 22,5% del 2013), con una riduzione della manodopera per quasi il 4% di esse. Altrettanto marginale è la quota di imprese propense a espandere il piano di produzione (9,6%), con una previsione però di diminuzione della manodopera (5%). Riguardo all’intenzione di procedere a investimenti Tab. 3.2 – Investimenti per innovazioni di per innovazioni, emerge una lieve prevalenza delle prodotto e/o processo programmati per il 2014 aziende che sono propense a innovare i processi (il (quote di imprese, %) 42,5% delle aziende dell’industria ittica, contro un Investimenti per innovazione di 41,3% intenzionato a investire per innovare i prodotti) rispetto a quote del 12-13% di aziende che prodotto processo entrambi nel 2013 manifestavano una predisposizione a Industria ittica 41,3 42,5 40,3 innovare sia i prodotti sia i processi. Industria alimentare 25,9 33,9 22,5 Le risposte appaiono in linea con quanto dichiarato dall’insieme delle aziende dell’industria alimentare, Fonte: Ismea anch’esse apparse più propense all’innovazione di processo (circa il 34%). Area Mercati Responsabile di redazione: Giovanna Maria Ferrari Redazione a cura di: Sabrina Navarra e-mail: [email protected] 16 I trimestre 2014
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