Il Governo presenterà proposte nella Legge di Stabilità

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Data pubblicazione: 02/10/2014
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giovedì 2 ottobre 2014
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Pensioni: il governo presenterà delle proposte nella Legge di stabilità?
Donne per l’opzione
57/35
Riceviamo e
pubblichiamo “Abbiamo
deciso di intraprendere,
a mezzo Avvocato, un
procedimento di
"ISTANZA COLLETTIVA
IN AUTOTUTELA...
Email * Messaggio * Pensione
con i
requisiti
della
legge
Fornero a
L’ostinazione del Governo Renzi sulle pensioni: alcuni punti in evidenza a seguito dell'approvazione
al Senato della VI salvaguardia per gli esodati (Commissione in sede deliberante del 1° ottobre 2014).
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Pensioni: il
governo
presenterà
delle
proposte
nel...
Treu: dal
“pacchetto” a
commissario
all’Inps
APPELLO
DEGLI
"ESODATI"
CONTRIBUT
O RI
VOLONTARI
Quota 96
scuola:
ancora
nessuna
risposta dal
gover...
► settembre 2014
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► agosto 2014
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► luglio 2014 (71)
► giugno 2014
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► maggio 2014
(55)
Dopo l’ordine del giorno presentato (24 settembre 2014) in Commissione Lavoro al Senato G/1558/1/11(testo 2) (ben accolto dal governo) che
vorrebbe escludere qualsiasi nuova salvaguardia per gli esodati e altre diverse tipologie di vittime della Legge Fornero sulle pensioni. Un assurdo
irrigidimento di rifiuto e mancanza di volontà politica ad affrontare perlomeno le situazioni più drammatiche e a porre riparo agli stessi errori di un governo
(Monti) che sulle pensioni e su altro di tecnico ha avuto ben poco. La frettolosa bocciatura dell’ Ordine del Giorno n. G/1558/3/11 (respinto)
presentato alla stessa Commissione Lavoro del Senato non lasciano molti margini a prospettive di ulteriori interventi di correzioni e tanto meno di
modifica sostanziale o abrogazione totale della riforma pensioni Fornero che, a questo punto, sono più che mai legate all’iniziativa e mobilitazione
generale a livello sindacale e politico ed anche, soprattutto, da parte dei diretti interessati diversamente organizzati.
► febbraio 2014
(55)
Pubblica
Tutta l’operazione sul jobs act e sul rimasuglio di art.18 ha quasi oscurato il tema delle pensioni e del ricambio generazionale con gli ultrasessantenni
forzatamente al lavoro anche con 40/42 anni di contribuzione. Appare sempre più chiaro che solo la modifica sostanziale/abrogazione totale della
riforma pensioni Fornero, insieme a "un piano lavoro straordinario", potrebbe creare nuovi posti di lavoro per i giovani ed anche per i meno giovani nel
breve periodo.
La legge di stabilità sembra sia già scritta ma non resa ancora pubblica e sulle pensioni potrebbe contenere ben poco rimandando il tutto alla legge di
stabilità 2016 in quanto le risorse finanziarie il governo le vorrebbe impegnare in tutt’altre operazioni come l’estensione, forse, degli 80 euro alle
categorie escluse in fase di prima applicazione e un miliardo e mezzo sembra sia già destinato per pagare un po’ di ammortizzatori sociali in cambio
della liberalizzazione del mercato del lavoro con una completa flessibilità del rapporto di lavoro e ampia libertà di licenziamento da parte dei datori di
lavoro.
In conclusione è utile ribadire che il diritto al lavoro e il diritto alla pensione si collegano direttamente l’uno all’altro in un ottica anche pragmatica di
riduzione della disoccupazione e l’unità intergenerazionale (tra giovani disoccupati/precari e lavoratori over 50/60), oltre che un fatto ideale tra
generazioni, rimane una necessità da affermare anche nelle prossime mobilitazioni.
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Riforma Pa, ecco come
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Pa Sabato, 27
Settembre 2014 Scritto
da Bernardo Diaz Con il
decreto di Riforma dell...
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Partecipare a iniziative, scioperi e manifestazioni, al momento, sembra siano le uniche opzioni per ottenere un provvedimento riparatorio alla “manovra di
cassa” operata da Monti e Fornero nel 2011 sul sistema pensionistico pubblico che anche il governo Renzi si ostina a non affrontare con l’intento di
mantenere i requisiti stabiliti con il D.L. 201/2011 per l’accesso alla pensione tappandosi occhi e orecchie per non vedere o sentire ragioni sulla
questione delle pensioni che coinvolge vaste platee di lavoratrici e di lavoratori collocati in situazioni specifiche come esodati, contributori volontari,
lavoratori precoci, macchinisti, addetti lavori usuranti, quota 96 scuola, donne lavoratrici con 35 anni di contribuzione e minimo 57 anni e 3 mesi di età
(anche con 60 anni e più di età) soggette al calcolo contributivo ma con restrizioni interpretative alla norma sull’opzione donna.
Lasciare insoluti, da parte del governo e della sua maggioranza, questi casi quasi come un monito per tutti gli altri potrebbe non durare a lungo in
quanto l’invecchiamento attivo in fabbrica, in cantiere, negli ospedali, negli asili nido, nelle scuole, nei centri commerciali, negli uffici, senza
dimenticare lavoratori agricoli/allevamento, ecc. diventa sempre più insopportabile per gli ultrasessantenni soggetti al lavoro forzato e, comunque, appare
sempre meno conveniente ai fini della produttività nelle varie aziende e servizi mentre i giovani a spasso continuano ad aumentare con livelli record come
documentato da Istat e Cnel e dove, a quanto pare: “Disoccupazione giovanile, nuovo record (44,2%). Il Cnel: licenziare in Italia più facile che
in Germania” (ItaliaOggi).
Adriano Cuccus
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Ichino A quanto pare la
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