IL RUOLO CRUCIALE DELL’AGRICOLTURA FAMILIARE: DAL SEME AL CIBO, NUTRIRE IL MONDO PRESERVANDO IL PIANETA 15 OTTOBRE 2014 Come indicato dalle conclusioni della Conferenza Rio +20 nel 2012, che ha portato all'adozione della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite “The future we want”, la sicurezza alimentare e l'agricoltura sostenibile sono tra le priorità più urgenti che la comunità internazionale deve affrontare al fine di garantire un futuro migliore per le generazioni a venire. In questi anni, il numero totale dei denutriti ha subito una diminuzione (805 milioni di persone hanno sofferto di fame cronica nel periodo 2012-2014, secondo recenti stime delle Nazioni Unite, in calo rispetto agli 842 milioni segnalati con riferimento al periodo 2011-13),tuttavia, c'è ancora molto da fare per garantire a tutti il diritto al cibo, affrontando la malnutrizione in tutte le sue forme. La crisi internazionale dei prezzi alimentari nel 2007-2008 ha, tra l’altro, causato l'accumulo di "imprevedibili fattori di stress economici e climatici sull’agricoltura mondiale" causando un ulteriore aggravamento della situazione. Lo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili è una sfida universale e nessuno può esimersi dal contribuire a promuovere il miglioramento dei mezzi di sussistenza e di crescita delle potenzialità di sviluppo delle popolazioni rurali più povere attraverso il sostegno allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, di strategie di progresso locale inclusivo e la diffusione di una dieta sana e diversificata. Sicurezza alimentare e nutrizionale sono senza dubbio le principali priorità nella formulazione di politiche che possano invertire la tendenza verso la povertà di massa, la globalizzazione diseguale e l’ insostenibilità ambientale. I leader mondiali hanno costantemente riaffermato l'importanza di tali obiettivi e qualche progresso è stato realizzato a livello globale al fine di garantire un accesso più sicuro ad alimenti prodotti in maniera sostenibile. Parole come "cibo" e "ambiente" sono apparse con sempre maggiore frequenza nelle agende programmatiche di molti Paesi e di numerose Organizzazioni Internazionali. È ormai un concetto acquisito che se l'agricoltura vuole fornire soluzioni a lungo termine, deve essere sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale. Considerati i molti modi in cui può contribuire al benessere della società, l'agricoltura sostenibile deve essere, dunque, promossa attraverso un approccio che garantisca il migliore utilizzo di beni del capitale naturale, sociale e umano. Questo concetto va di pari passo con la visione che le Nazioni Unite hanno ipotizzato per lo sviluppo dell'Agenda post- 2015. Tale visone inquadra le sfide odierne più urgenti in maniera altamente interdipendente e sottolinea la necessità, nell’affrontarle, di adottare un approccio più olistico, garantendo "un alto grado di coerenza delle politiche a livello globale , regionale , nazionale e sub - nazionale" . Una soluzione a lungo termine per ridurre l'insicurezza alimentare deve, dunque, prendere in considerazione strategie e meccanismi per aumentare la produttività alimentare globale attraverso sistemi di agricoltura sostenibile. Tuttavia, per ottenere risultati più ampi e duraturi , l’aumento di una produzione agricola che possa soddisfare la crescente domanda globale non può prescindere dall’includere la garanzia di una sicurezza e qualità alimentare. Tale garanzia va ottenuta attraverso l'adozione di sistemi alimentari sostenibili, i quali prendano in considerazione l'intera catena del valore e implichino un più chiaro focus sugli aspetti nutrizionali con effetti diretti sulla salute pubblica, su ambiente, istruzione, sulle capacità intellettuali e sullo sviluppo delle comunità . Infatti, al giorno d'oggi, molti dei problemi di salute che si sviluppano a livello mondiale possono essere associati alla qualità della dieta. Ciò dimostra che le questioni legate alla sicurezza alimentare si estendono oltre le aree rurali e oltre al problema di fornire cibo in quantità sufficiente. I sistemi alimentari, nel loro complesso, determinano la quantità ma anche la qualità dell'offerta di cibo, in termini di contenuto nutrizionale, diversità e sicurezza, sottolineando, dunque, che l'eliminazione della malnutrizione in tutte le sue forme è diventata una priorità globale. A questo proposito, la Dieta Mediterranea, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e inclusa nella lista UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità nel 2010 , potrebbe rappresentare un modello di riferimento e incoraggiare una produzione e dei modelli di consumo più responsabili, che possano, un giorno non lontano, influenzare direttamente e positivamente la salute dell’uomo e migliorare i sistemi sanitari nazionali. Inoltre, la lotta per la sicurezza alimentare e per un’ agricoltura sostenibile deve affrontare le disparità che spesso emarginano le popolazioni rurali - e soprattutto i piccoli agricoltori e i lavoratori rurali, in particolare le donne - escludendoli dagli sviluppi politici, economici , sociali e culturali, sia a livello nazionale che locale. In questo contesto, un ruolo determinante nel fornire soluzioni di lungo termine che siano sostenibili, economicamente, socialmente e per l’ambiente, può essere giocato dall’agricoltura familiare e dai piccoli agricoltori e produttori, poiché tale agricoltura rappresenta la forma predominante sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo e fornisce il 70 % della produzione di cibo mondiale. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2014 "Anno Internazionale dell’agricoltura familiare", riconoscendo l'enorme contributo che oltre 500 milioni di aziende agricole familiari possono portare allo sviluppo sostenibile e allo sradicamento della fame attraverso sistemi alimentari sostenibili. Un uso sostenibile e una governance responsabile della terra, dell’ acqua e delle altre risorse naturali sono mezzi essenziali per proteggere e migliorare l'ambiente. Gli agricoltori sono attori fondamentali nella conservazione dei territori; strategie e meccanismi adeguati per facilitare l'accesso alla terra, all’acqua e alle altre risorse naturali da parte delle famiglie di agricoltori e dei piccoli produttori, soprattutto di quelli più vulnerabili ed emarginati, sono dunque essenziali per raggiungere la sicurezza alimentare e nutrizionale e per la salvaguardia delle risorse naturali. Le disuguaglianze di genere devono essere efficacemente affrontate, adottando strategie e politiche specifiche anche nel settore agricolo, garantendo, ad esempio, alle donne diritti legali legati alla proprietà della terra . Il ruolo delle donne, sia come imprenditrici che come lavoratrici specializzate, è essenziale, e testimonia come esse possano divenire il perno del cambiamento verso modelli di produzione innovativi e di sviluppo rurale inclusivo. Inoltre, nel corso della storia più di 7.000 colture/piante sono state utilizzate per l'approvvigionamento di cibo, ma attualmente solo 30 di esse costituiscono il 90 % delle calorie nella dieta umana e solo tre forniscono più della metà dell'apporto energetico nel mondo. I cambiamenti climatici, derivanti dalla gestione delle risorse e da pratiche agricole insostenibili, si stima che potranno causare una media del 2 % di declino della produttività per ogni decennio futuro, con una diminuzione media dell'8 % in Africa e Asia meridionale entro il 2050. L’agricoltura familiare, oltre ad essere un fonte di agro-diversità genetica, è in grado di garantire la sua conservazione attraverso l'uso di varietà di sementi e razze animali autoctone che ben si adattano ai diversi ambienti. Infine, le famiglie contadine possono essere attori chiave nella valorizzazione e l'integrazione di percorsi produttivi, di trasformazione, distribuzione e consumo locali, promuovendo la diversificazione colturale e filiere più corte. Circuiti di produzione e consumo locale basati sull'agricoltura familiare hanno un ruolo importante nella lotta contro la fame, soprattutto quando inseriti in politiche di protezione sociale che rispondono alle esigenze delle popolazioni più vulnerabili. In questo contesto, l'iniziativa italiana "Il ruolo cruciale dell’agricoltura familiare: dal seme al cibo, nutrire il mondo preservando il pianeta" vuole contribuire al tema della Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2014 dedicato all’agricoltura familiare e ai piccoli produttori. Lo vuol fare sollevando l'attenzione pubblica sull'impatto che questa agricoltura e questi agricoltori possono avere nello sradicare fame e povertà, nel garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale, nel migliorare i mezzi di sussistenza, nel gestire le risorse naturali, nel tutelare l'ambiente e nel realizzare uno sviluppo sostenibile.
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