LETTURE per MANAGER ...per manager Marco Lucarelli Il liberismo visto da Margaret Thatcher e Ronald Reagan L’Italia è il paese dei derby e delle contrade. Spesso assumiamo una posizione, facciamo nostra un’opinione a seconda delle nostre conoscenze, idee precedenti. È naturale, è una scorciatoia che il nostro cervello utilizza per analizzare le informazioni in ingresso, schematizzarle e strutturarle per poter interpretare con velocità l’ambiente circostante. È una questione di sopravvivenza, quello che non rientra nei nostri schemi mentali precedenti è scartato oppure scatena un atteggiamento di difesa, chiusura. Uno di questi temi di attualità riguarda le teorie economiche e le loro conseguenze in termini di ritorno in felicità e benessere da parte dei cittadini. Ecco allora sventolare le bandiere contrapposte dell’intervento di stato in economia o del liberismo sfrenato. Le critiche opposte sono feroci, il modello keynesiano della spesa pubblica è criticato di generare assistenzialismo e mancanza di competitività. I fautori del liberismo sono accusati di voler aumentare la disoccupazione, abbattere i diritti dei lavoratori favorendo l’arricchimento di pochi a spese del bene comune. Difficile farsi un’opinione. Il libro di Stefania Tamburello L’economia è il mezzo per cambiare l’anima. Margaret Thatcher e Ronald Reagan in parole loro (pagg. 216, Rizzoli Etas) non cade in questa trappola e adotta un approccio intelligente. Affronta l’argomento “facendo parlare” i due principali protagonisti che incarnano la teoria liberista dandoci così la possibilità di “leggere” il pensiero di Ronald Reagan e Margaret Thatcher in modo trasparente, nel bene o nel male, permettendoci la costruzione di un’opinione senza il filtro delle teorie anti-liberiste. Margaret Thatcher, che a volte ricorda più il buon senso, il solido pragmatismo della massaia che quello di un primo ministro. I conti vanno pagati, la soddisfazione di una giornata lavorativa pagata onestamente, il restare all’interno della propria capacità di spesa e accontentarsi sono concetti che stupiscono se espressi da un primo ministro ma che sono di una verità disarmante soprattutto in un’economia, come quella attuale, sconvolta dai derivati finanziari e dagli indebitamenti attraverso il leverage. Perché leggerlo Il libro è arricchito da una prefazione di Romano Prodi. Un’introduzione critica nei confronti dei due nemici storici dell’Europa ma capace di rendere l’onore delle armi a Reagan e alla Thatcher. Entrambi fautori di un liberismo le cui conseguenze spinte sono oggi sotto i nostri occhi. Conseguenze che probabilmente non erano nelle intenzioni dei La “casalinga di ferro” due protagonisti di questo libro ma che forse soUn modo di guardare all’economia, quello di no più da attribuire ai loro epigoni. Personaggi tristemente noti che hanno riempito le loro campaLeggi e commenta gne elettorali, le loro presentazioni ai consitutte le recensioni di Marco Lucarelli sul blog gli di amministrazione di efficaci slogan liberisti e anticomunisti, spesso senza conoscerne a fondo le basi economiche (e relative prevedibili conseguenze). #letturexmanager MARZO 2014 45
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