Revisione n. 2 Marraccini Biagio & Figli srl Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 1/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM Scheda Dati di Sicurezza 1. Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1. Identificatore del prodotto Codice: Denominazione Nome chimico e sinonimi RIPRISTO25 RIPRISTOCEM Malta per ripristino del calcestruzzo. 1.2. Pertinenti usi identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati Miscela di Cemento pronto per ripristino. Descrizione/Utilizzo Miscela di inerti additivi e cemento. PROC 2 3 5 7 8a Produzione.' Formulazione di Usi identificati - Descrizione dell’ uso Uso in un processo chiuso e continuo, con occasionale esposizione controllata Uso in un processo a lotti chiuso (sintesi o formulazione) Miscelazione o mescolamento in processi in lotti per la formulazione di preparati e articoli (contatto in fasi diverse e/o contatto significativo) Applicazione spray industriale Professionale/uso industriale di Materiali per l'edilizia e le costruzioni X X X X X X X X 10 Trasferimento di una sostanza o di un preparato (riempimento/svuotamento) da/a recipienti/grandi contenitori, in strutture non dedicate Trasferimento di una sostanza o di un preparato (riempimento/ X svuotamento) da/a recipienti/grandi contenitori, in strutture dedicate Trasferimento di una sostanza o di un preparato in piccoli contenitori X (linea di riempimento dedicata, compresa la pesatura) Applicazione con rulli o pennelli 11 Applicazione spray non industriale X 13 Trattamento di articoli per immersione e colata X 14 Produzione di preparati o articoli per compressione in pastiglie, compressione, estrusione, pellettizzazione Miscelazione manuale con contatto diretto, con il solo utilizzo di un dispositivo di protezione individuale (DPI) Operazione di lavorazione nell'ambito di processi potenzialmente chiusi con minerali/metalli a temperature elevate. Ambiente industriale Manipolazione di sostanze inorganiche solide a temperature ambiente 8b 9 19 22 26 X X X X X Marraccini Biagio & Figli s.r.l Via Della Fornace 241 B Loc. San Michele in Escheto 55060 Lucca Tel: 0583 379028 Fax: 0583 370964 P.IVA 00132270463 e-mail della persona competente, responsabile della scheda dati di sicurezza Resp. dell'immissione sul mercato: X X 1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza Ragione Sociale Indirizzo Località e Stato X [email protected] Marraccini Biagio & Figli s.r.l X Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 2/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM 1.4. Numero telefonico di emergenza Per informazioni urgenti rivolgersi a : 0583 379028 ore ufficio Numeri telefonici dei principali Centri Antiveleni Italiani (attivi 24/24 ore): Centro Antiveleni di Pavia Centro Antiveleni di Milano Centro Antiveleni di Bergamo Centro Antiveleni di Firenze Centro Antiveleni di Roma Centro Antiveleni di Napoli 0039- 382- 24444 0039-2-66101029 0039-800-883300 0039-55-7947819 0039- 6 -3054343 0039-81-7472870 2. Identificazione dei pericoli. 2.1. Classificazione della sostanza o della miscela. Il prodotto è classificato pericoloso ai sensi delle disposizioni di cui alle direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e/o del Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP) (e successive modifiche ed adeguamenti). Il prodotto pertanto richiede una scheda dati di sicurezza conforme alle disposizioni del Regolamento (CE) 1907/2006 e successive modifiche. Eventuali informazioni aggiuntive riguardanti i rischi per la salute e/o l'ambiente sono riportate alle sez. 11 e 12 della presente scheda. Il testo completo delle frasi di rischio (R) e delle indicazioni di pericolo (H) è riportato alla sezione 16 della scheda. 2.2. Elementi dell`etichetta. Etichettatura di pericolo ai sensi delle direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e successive modifiche ed adeguamenti. IRRITANTE R37/38 R41 R43 S2 S24 S26 S37/39 S46 Contiene: IRRITANTE PER LE VIE RESPIRATORIE E LA PELLE. RISCHIO DI GRAVI LESIONI OCULARI. PUÒ PROVOCARE SENSIBILIZZAZIONE PER CONTATTO CON LA PELLE. CONSERVARE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI. EVITARE IL CONTATTO CON LA PELLE. IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI, LAVARE IMMEDIATAMENTE E ABBONDANTEMENTE CON ACQUA E CONSULTARE UN MEDICO. USARE GUANTI ADATTI E PROTEGGERSI GLI OCCHI/LA FACCIA. IN CASO D'INGESTIONE CONSULTARE IMMEDIATAMENTE IL MEDICO E MOSTRARGLI IL CONTENITORE O L'ETICHETTA. Clinker di Cemento Portland Flue dust 2.3. Altri pericoli. Informazioni non disponibili. 3. Composizione/informazioni sugli ingredienti. Revisione n. 2 Marraccini Biagio & Figli srl Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 3/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM 3.1. Sostanze. Informazione non pertinente. 3.2. Miscele. Contiene: Identificazione. Clinker di Cemento Portland Conc. %. Classificazione 67/548/CEE. Classificazione 1272/2008 (CLP). CAS. 65997-15-1 34 – 40 Xi R37/38, Xi R41, Xi R43 Eye Dam. 1 H318, Skin Irrit. 2 H315, STOT SE 3 H335, Skin Sens. 1 H317 5-8 Xi R37/38, Xi R41, Xi R43 Eye Dam. 1 H318, Skin Irrit. 2 H315, STOT SE 3 H335, Skin Sens. 1 H317 CE. 266-043-4 INDEX. Nr. Reg. 02-2119682167-31-0000 Flue dust CAS. 68475-76-3 CE. 270-659-9 INDEX. Nr. Reg. 01-2119486767-17-0xxx Nota: Valore superiore del range escluso. Il testo completo delle frasi di rischio (R) e delle indicazioni di pericolo (H) è riportato alla sezione 16 della scheda. T+ = Molto Tossico(T+), T = Tossico(T), Xn = Nocivo(Xn), C = Corrosivo(C), Xi = Irritante(Xi), O = Comburente(O), E = Esplosivo(E), F+ = Estremamente Infiammabile(F+), F = Facilmente Infiammabile(F), N = Pericoloso per l'Ambiente(N) 4. Misure di primo soccorso. 4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso. Note generali In generale non sono necessari dispositivi di protezione individuale per i soccorritori, i quali, devono evitare l’inalazione della polvere della miscela ed il contatto con la miscela umida o con preparazioni che la contengono (calcestruzzi, malte, intonaci, ecc.). Se ciò non è possibile devono adottare i dispositivi di protezione individuale di cui alla sezione 8. In caso di contatto con gli occhi Non strofinare gli occhi per evitare possibili danni corneali causati dallo sfregamento. Se presenti, rimuovere le lenti a contatto. Inclinare le testa nella direzione dell’occhio colpito, aprire bene le palpebre e risciacquare con abbondante acqua per almeno 20 minuti per rimuovere tutti i residui. Se possibile, usare acqua isotonica (0.9% NaCl). Contattare uno specialista della medicina del lavoro o un oculista. In caso di contatto con la pelle Per la miscela asciutta, rimuovere e sciacquare abbondantemente con acqua. Per la miscela bagnata/umida, lavare la pelle con molta acqua e sapone a pH neutro o adeguato detergente leggero. Togliere gli indumenti contaminati, le scarpe, gli occhiali e pulirli completamente prima di riusarli. Consultare un medico in tutti i casi di irritazione. In caso di inalazione Portare la persona all’aria aperta. La polvere in gola e nelle narici dovrebbe pulirsi naturalmente. Contattare un medico se persiste l’irritazione, o se si manifesta più avanti o se si hanno fastidi, tosse o persistono altri sintomi. In caso di ingestione Non indurre il vomito. Se la persona è cosciente, lavare la bocca con acqua e far bere molto. Consultare immediatamente un medico o contattare il Centro antiveleni. 4.2 Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati Occhi: A contatto con gli occhi la polvere della miscela (asciutta o bagnata) può causare irritazioni o lesioni gravi e potenzialmente irreversibili. Pelle: Il cemento bianco può avere un effetto irritante sulla pelle umida (a causa della sudorazione o dell’umidità) dopo un contatto prolungato o può causare dermatite da contatto, dopo contatti ripetuti. Inalazione: l’inalazione ripetuta di polvere di cemento per un lungo periodo di tempo aumenta il rischio di insorgenza di malattie polmonari. Ingestione: in caso di ingestione accidentale il cemento può provocare ulcerazioni all’apparato digerente. Ambiente: in condizioni di uso normali, il cemento non è pericoloso per l’ambiente. Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 4/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM 4.3 Indicazione dell’eventuale necessità di consultare immediatamente un medico oppure di trattamenti speciali Vedasi quanto indicato al punto 4.1. Quando si contatta un medico, portare con sé la SDS. 5. Misure antincendio. 5.1 Mezzi di estinzione Il cemento non è infiammabile, in caso di incendio nell’area circostante, possono essere utilizzati tutti i mezzi di estinzione incendi. 5.2 Pericoli speciali derivanti dalla sostanza Il cemento non è combustibile né esplosivo e non facilita né alimenta la combustione di altri materiali. 5.3 Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi Il cemento non presenta rischi correlati al fuoco. Non sono necessarie attrezzature protettive speciali per gli addetti agli incendi. 5.3. Raccomandazioni per gli addetti all`estinzione degli incendi. EQUIPAGGIAMENTO Elmetto protettivo con visiera, indumenti ignifughi (giacca e pantaloni ignifughi con fasce intorno a braccia, gambe e vita), guanti da intervento (antincendio, antitaglio e dielettrici), una maschera a sovrapressione con un facciale che ricopre tutto il viso dell'operatore oppure l'autorespiratore (autoprotettore) in caso di grosse quantità di fumo. 6. Misure in caso di rilascio accidentale. 6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza 6.1.1 Per chi non interviene direttamente Indossare equipaggiamento protettivo come descritto nella Sezione 8 e seguire i consigli di uso e manipolazione in sicurezza della Sezione 7. 6.1.2 Per chi interviene direttamente Non sono necessarie specifiche procedure di emergenza. In ogni caso è necessario utilizzare i DPI per la protezione degli occhi, della pelle e delle vie respiratorie, in situazioni con alti livelli di polverosità. 6.2 Precauzioni ambientali Evitare lo scarico o la dispersione del cemento in sistemi di drenaggio e fognature o in corpi idrici (ad es. corsi d’acqua superficiali). 6.3 Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica Usare metodi di pulizia a secco come aspiratori o estrattori a vuoto (unità industriali portatili, equipaggiate con filtri per particolato ad alta efficienza o tecniche equivalenti), che non disperdono polvere nell’ambiente. Non utilizzate mai aria compressa. Assicurarsi che i lavoratori indossino adeguati dispositivi di protezione individuale (vedere sezione 8) al fine di evitare l’inalazione della polvere di cemento ed il contatto con la pelle e gli occhi . Depositare il materiale fuoriuscito in contenitori per l’utilizzo futuro. In caso di sversamenti di notevoli quantità di cemento provvedere alla chiusura/copertura di pozzetti di raccolta acque eventualmente presenti nelle immediate vicinanze. 6.4 Riferimenti ad altre sezioni Per ulteriori dettagli, vedere le Sezioni 8 e 13. Eventuali informazioni riguardanti la protezione individuale e lo smaltimento sono riportate alle sezioni 8 e 13. 7. Manipolazione e immagazzinamento. 7.1 Precauzioni per la manipolazione sicura 7.1.1 Misure protettive Seguire le raccomandazioni fornite alla Sezione 8. Per rimuovere Il cemento bianco asciutto, vedere il punto 6.3. Misure di prevenzione incendio Non bisogna adottare nessuna precauzione in quanto Il cemento bianco non è né combustibile né infiammabile. Misure per prevenire la generazione di aerosol e polvere Non spazzare e non usare aria compressa. Usare metodi di pulizia a secco (come ad es. aspiratori ed estrattori a vuoto), che non causino dispersione di polvere di cemento nell’aria. Misure di protezione dell’ambiente Durante la movimentazione del materiale evitarne la dispersione nell’ambiente. 7.1.2 Informazioni sull’igiene sui luoghi di lavoro di carattere generale Revisione n. 2 Marraccini Biagio & Figli srl Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 5/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM Nei luoghi di lavoro in cui è effettuata la manipolazione, l’immagazzinamento e l’insaccamento del cemento e delle miscele contenenti cemento non bisogna né bere né mangiare. In ambienti polverosi, indossare maschere anti-polvere ed occhiali protettivi. Usare guanti protettivi per evitare il contatto con la pelle. 7.2 Condizioni per l’immagazzinamento sicuro comprese eventuali incompatibilità Il cemento bianco deve essere immagazzinato in condizioni impermeabili, asciutte (ad es. con condensazione interna minimale), pulite e protette da contaminazione. Rischio di seppellimento: il cemento può addensarsi o aderire alle pareti dello spazio confinato in cui è stoccato. Il cemento può franare, collassare o cadere in modo imprevisto. Per prevenire il seppellimento o il soffocamento, non entrare in ambienti confinati, come ad es. sili, contenitori, camion per trasporto dello sfuso, o altri contenitori di stoccaggio o recipienti che stoccano o contengono il cemento senza adottare le opportune misure di sicurezza. Conservare la miscela fuori dalla portata dei bambini, lontano dagli acidi, in appositi contenitori chiusi (sili di deposito e sacchi), in luogo fresco ed asciutto ed in assenza di ventilazione, per conservarne le caratteristiche tecniche, evitando, in ogni caso, la dispersione di polveri (vedere punto 10). 7.3 Usi finali specifici Nessuna informazione ulteriore per gli usi finali specifici (vedere Sezione 1.2). 8. Controllo dell`esposizione/protezione individuale. 8.1. Parametri di controllo. Riferimenti Normativi: Italia Svizzera OEL EU TLV-ACGIH Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, n.81. Valeurs limites d`exposition aux postes de travail 2012. Direttiva 2009/161/UE; Direttiva 2006/15/CE; Direttiva 2004/37/CE; Direttiva 2000/39/CE. ACGIH 2012 Clinker di Cemento Portland Valore limite di soglia. Tipo Stato TWA/8h mg/m3 TLV-ACGIH STEL/15min ppm mg/m3 ppm 1 8.2. Controlli dell`esposizione. Considerato che l'utilizzo di misure tecniche adeguate dovrebbe sempre avere la priorità rispetto agli equipaggiamenti di protezione personali, assicurare una buona ventilazione nel luogo di lavoro tramite un'efficace aspirazione locale oppure con lo scarico dell'aria viziata. Se tali operazioni non consentono di tenere la concentrazione del prodotto sotto i valori limite di esposizione sul luogo di lavoro, indossare una idonea protezione per le vie respiratorie. Durante l`utilizzo del prodotto fare riferimento all`etichetta di pericolo per i dettagli. I dispositivi di protezione personali devono essere conformi alle normative vigenti sottoindicate. PROTEZIONE DELLE MANI Proteggere le mani con guanti da lavoro di categoria II (rif. Direttiva 89/686/CEE e norma EN 374) quali in PVC, neoprene, nitrile o equivalenti. Per la scelta definitiva del materiale dei guanti da lavoro si devono considerare: degradazione, tempo di rottura e permeazione. Nel caso di preparati la resistenza dei guanti da lavoro deve essere verificata prima dell'utilizzo in quanto non prevedibile. I guanti hanno un tempo di usura che dipende dalla durata di esposizione. PROTEZIONE DEGLI OCCHI Indossare visiera a cappuccio o visiera protettiva abbinata a occhiali ermetici (rif. norma EN 166). PROTEZIONE DELLA PELLE Indossare abiti da lavoro con maniche lunghe e calzature di sicurezza per uso professionale di categoria II (rif. Direttiva 89/686/CEE e norma EN 344). Lavarsi con acqua e sapone dopo aver rimosso gli indumenti protettivi. PROTEZIONE RESPIRATORIA In caso di superamento del valore di soglia (se disponibile) di una o più delle sostanze presenti nel prodotto, riferito all`esposizione giornaliera nell`ambiente di lavoro o a una frazione stabilita dal servizio di prevenzione e protezione aziendale, indossare un filtro semifacciale di tipo FFP3 (rif. norma EN 141/EN 143). L`utilizzo di mezzi di protezione delle vie respiratorie, come maschere del tipo sopra indicato, è necessario in assenza di misure tecniche per limitare l`esposizione del lavoratore. La protezione offerta dalle maschere è comunque limitata. Nel caso in cui la sostanza considerata sia inodore o la sua soglia olfattiva sia superiore al relativo limite di esposizione e in caso di emergenza, ovvero quando i livelli di esposizione sono sconosciuti oppure la concentrazione di ossigeno nell'ambiente di lavoro sia inferiore al 17% in volume, indossare un autorespiratore ad aria compressa a circuito aperto (rif. norma EN 137) oppure respiratore a presa d'aria esterna per l'uso con maschera intera, semimaschera o boccaglio (rif. norma EN 138). Prevedere un sistema per il lavaggio oculare e doccia di emergenza. Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 6/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM 9. Proprietà fisiche e chimiche. 9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali. Stato Fisico Colore Odore Soglia di odore. pH. Punto di fusione o di congelamento. Punto di ebollizione iniziale. Intervallo di ebollizione. Punto di infiammabilità. Peso specifico. Solubilità polvere Grigio Inodore ND . 11 - 12 in acqua > 1200 °C. NA ND (non disponibile). Non infiammabile 1.4 - 1.5 gr/cm3 Parziale 9.2. Altre informazioni. Residuo Secco: VOC (Direttiva 1999/13/CE) : VOC (carbonio volatile) : 100,00 % 0 0 10. Stabilità e reattività. 10.1 Reattività Quando miscelato con acqua, il cemento indurisce formando un massa stabile che non reagisce con l’ambiente. 10.2 Stabilità chimica Il cemento tal quale è stabile tanto più a lungo quanto più è immagazzinato in modo appropriato (vedere la Sezione 7). Deve essere mantenuto asciutto. Deve essere evitato il contatto con materiali incompatibili. Il cemento umido è alcalino ed incompatibile con gli acidi, con i sali di ammonio, con l’alluminio e con altri metalli non nobili. Il cemento a contatto con l’acido idrofluoridrico si decompone producendo gas tetrafluoruro di silicio corrosivo. Il cemento reagisce con acqua e forma silicati e idrossido di calcio. I silicati nel cemento reagiscono con potenti ossidanti come fluoro, trifluoruro di boro, trifluoruro di cloro, trifluoruro di manganese e bifluoruro di ossigeno. L’integrità della confezione ed il rispetto delle modalità di conservazione menzionate al punto 7.2 consentono di preservare la qualità del prodotto. 10.3 Possibilità di reazioni pericolose Non applicabile. 10.4 Condizioni da evitare Condizioni di umidità durante l’immagazzinamento possono causare formazione di grumi e perdita di qualità della miscela. 10.5 Materiali incompatibili Il cemento umido è alcalino ed incompatibile con gli acidi, con i sali di ammonio, con l’alluminio e con altri metalli non nobili. A contatto con le polveri di alluminio il cemento bianco umido provoca la formazione di idrogeno. 10.6 Prodotti di decomposizione pericolosi Il cemento non si decompone in alcun prodotto pericoloso. 11. Informazioni tossicologiche. 11.1. Informazioni sugli effetti tossicologici. Effetti acuti: l'inalazione dei vapori causa irritazione del tratto respiratorio inferiore e superiore con tosse e difficoltà respiratorie; a concentrazioni più elevate può causare anche edema polmonare. Per contatto con la pelle si ha irritazione con eritema, edema, secchezza e screpolatura. L'ingestione può provocare disturbi alla salute, che comprendono dolori addominali con bruciore, nausea e vomito. Il prodotto provoca gravi lesioni oculari e può causare opacità della cornea, lesione dell'iride, colorazione irreversibile dell'occhio. Il contatto del prodotto con la pelle provoca una sensibilizzazione (dermatite da contatto). La dermatite si origina in seguito ad un'infiammazione della cute, che inizia nelle zone cutanee che vengono a contatto ripetuto con l'agente sensibilizzante. Le lesioni cutanee possono comprendere eritemi, edemi, papule, vescicole, pustole, squame, fissurazioni e fenomeni essudativi, che variano a seconda delle fasi della malattia e delle zone colpite. Nella fase acuta prevalgono eritema, edema ed essudazione. Nelle fasi croniche prevalgono squame, secchezza, fissurazione ed ispessimenti della cute. Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 7/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM Classe di pericolo Cat Effetto Tossicità acuta - dermica - Test limite su coniglio, contatto 24 ore, 2.000 mg/kg peso corporeo – non letale. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione Tossicità acuta inalazione - Nessuna tossicità acuta per inalazione osservata. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione Tossicità acuta - orale - Nessuna indicazione di tossicità orale dagli studi con la polvere del forno da cemento. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione Corrosione/ irritazione cutanea 2 Il cemento a contatto con la pelle umida può causare ispessimenti, screpolature e spaccature della pelle. Il contatto prolungato in combinazione con abrasioni esistenti può causare gravi ustioni. Gravi lesioni oculan/irntazione 1 Sensibilizzazione cutanea 1 Sensibilizzazione respiratoria - Il clinker ha causato un insieme di effetti eterogenei sulla cornea e l'indice dì irritazione calcolato è stato pari a 128. Il contatto diretto con il cemento può causare lesioni corneali per sollecitazione meccanica, irritazione o infiammazione immediata o ritardata. Il contatto diretto con grandi quantità di cemento asciutto o con proiezioni di cemento umido può causare effetti che variano dall’ irritazione oculare moderata (ad es. congiuntivite o blefarite) alle ustioni chimiche e cecità. Alcuni individui possono sviluppare eczema a seguito dell'esposizione alla polvere di cemento umido, causato sia dall'elevato pH, che induce dermatiti da contatto irritanti dopo un contatto prolungato, sia da una reazione immunologia al Cr (VI) solubile che provoca dermatiti allergiche da contatto. La risposta può apparire in una varietà di forme che possono andare da una lieve eruzione cutanea a gravi dermatiti ed è una combinazione di questi due meccanismi sopra menzionati. Non ci sono indicazioni di sensibilizzazione del sistema respiratorio. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione. Mutagenicità delle cellule qerminali (qerrn) - Nessuna indicazione. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione. Cancerogenicità - Tossicità per la riproduzione - Nessuna associazione causale è stata stabilita tra l'esposizione al cemento Portland ed il cancro. La letteratura epidemiologica non supporta l'identificazione del cemento Portland come sospetto cancerogeno per l'uomo. Il cemento Portland non è classificabile come cancerogeno per l'uomo (ai sensi dell' ACGlH A4: agenti che causano preoccupazione sulla possibilità di essere cancerogeni per l'uomo ma che non possono essere valutati definitivamente a causa della mancanza di dati. Studi in vitro o su animali non forniscono indicazioni di cancerogenicità che siano sufficienti a classificare l'agente con una delle altre notazioni). Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione. STOT - esposizione singola 3 STOT - esposizione npetuta - Pericolo in caso di aspirazione - La polvere di cemento può irritare la gola e l'apparato respiratorio. Tosse, starnuti e fiatone possono verificarsi a seguito di esposizioni al di sopra dei limiti d'esposizione professionale. Nel complesso, gli elementi raccolti indicano chiaramente che l'esposizione professionale alla polvere di cemento ha prodotto deficit nella funzione respiratoria. Comunque, le prove disponibili al momento sono insufficienti per stabilire con certezza la relazione dose-risposta per questi effetti. C'è un'indicazione di COPD. Gli effetti sono acuti e dovuti alle elevate esposizioni. Non sono stati osservati effetti cronici o effetti a bassa concentrazione. Basato su dati disponibili, non ricade nei criteri di classificazione. Non applicabile poiché il cemento non è utilizzato come aerosol. 12. Informazioni ecologiche. Non essendo disponibili dati specifici sul preparato, utilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto nell'ambiente. Evitare assolutamente di disperdere il prodotto nel terreno, in fognature o corsi d`acqua. Avvisare le autorità competenti se il prodotto ha raggiunto corsi d'acqua o fognature o se ha contaminato il suolo o la vegetazione. Adottare misure per ridurre al minimo gli effetti sulla falda acquifera. 12.1. Tossicità. Il cemento non è pericoloso per l’ambiente. I test di ecotossicità con il cemento Portland su Daphnia magna [Bibliografia (5)] e Selenastrum coli [Bibliografia (6)] hanno dimostrato un piccolo impatto tossicologico. Quindi i valori LC50 e EC50 non possono essere determinati [Bibliografia (7)]. Non ci sono indicazioni di tossicità in fase sedimentaria [Bibliografia (8)]. L’aggiunta di grandi quantità di cemento all’acqua può, comunque, causare un aumento del pH e può, quindi, risultare tossico per la vita acquatica in determinate circostanze. 12.2. Persistenza e degradabilità. Informazioni non disponibili. Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 8/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM 12.3. Potenziale di bioaccumulo. Non attinente, poiché il cemento è un materiale inorganico. Dopo l’indurimento, il cemento non presenta rischi di tossicità. 12.4. Mobilità nel suolo. Non attinente, poiché il cemento è un materiale inorganico. Dopo l’indurimento, il cemento non presenta rischi di tossicità. 12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB. Non attinente, poiché il cemento è un materiale inorganico. Dopo l’indurimento, il cemento non presenta rischi di tossicità. 12.6. Altri effetti avversi. Informazioni non disponibili. 13. Considerazioni sullo smaltimento. 13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti. Riutilizzare, se possibile. I residui del prodotto sono da considerare rifiuti speciali pericolosi. La pericolosità dei rifiuti che contengono in parte questo prodotto deve essere valutata in base alle disposizioni legislative vigenti. Lo smaltimento deve essere affidato ad una società autorizzata alla gestione dei rifiuti, nel rispetto della normativa nazionale ed eventualmente locale. IMBALLAGGI CONTAMINATI Gli imballaggi contaminati devono essere inviati a recupero o smaltimento nel rispetto delle norme nazionali sulla gestione dei rifiuti. 14. Informazioni sul trasporto. Il prodotto non è da considerarsi pericoloso ai sensi delle disposizioni vigenti in materia di trasporto di merci pericolose su strada (A.D.R.), su ferrovia (RID), via mare (IMDG Code) e via aerea (IATA). 15. Informazioni sulla regolamentazione. 15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela. Categoria Seveso. Nessuna. Restrizioni relative al prodotto o alle sostanze contenute secondo l'Allegato XVII Regolamento (CE) 1907/2006. Nessuna. Sostanze in Candidate List (Art. 59 REACH). Nessuna. Sostanze soggette ad autorizzazione (Allegato XIV REACH). Nessuna. Controlli Sanitari. I lavoratori esposti a questo agente chimico pericoloso per la salute devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria effettuata secondo le disposizioni dell'art. 41 del D.Lgs. 81 del 9 aprile 2008 salvo che il rischio per la sicurezza e la salute del lavoratore sia stato valutato irrilevante, secondo quanto previsto dall'art. 224 comma 2. Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 9/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM 15.2. Valutazione della sicurezza chimica. Non è stata elaborata una valutazione di sicurezza chimica per la miscela e le sostanze in essa contenute. 16. Altre informazioni. Testo delle frasi di rischio (R) citate alle sezioni 2-3 della scheda: R37/38 R41 R43 S2 S24 S26 S37/39 S46 IRRITANTE PER LE VIE RESPIRATORIE E LA PELLE. RISCHIO DI GRAVI LESIONI OCULARI. PUÒ PROVOCARE SENSIBILIZZAZIONE PER CONTATTO CON LA PELLE. CONSERVARE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI. EVITARE IL CONTATTO CON LA PELLE. IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI, LAVARE IMMEDIATAMENTE E ABBONDANTEMENTE CON ACQUA E CONSULTARE UN MEDICO. USARE GUANTI ADATTI E PROTEGGERSI GLI OCCHI/LA FACCIA. IN CASO D'INGESTIONE CONSULTARE IMMEDIATAMENTE IL MEDICO E MOSTRARGLI IL CONTENITORE O L'ETICHETTA. Testo delle indicazioni di pericolo (H) citate alle sezioni 2-3 della scheda: H318 H315 H335 H317 Provoca gravi lesioni oculari. Provoca irritazione cutanea. Può irritare le vie respiratorie. Può provocare una reazione allergica cutanea. Abbreviazioni utilizzate nella scheda di dati di sicurezza ADR: Accord européen sur le transport des marchandises dangereuses par Route (European Agreement concernig the International Carriage of Dangerous Goods by Road). IMDG: International Maritime Code for Dangerous Goods IATA: International Air Transport Association ICAO: International Civil Aviation Organization GHS: Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals EINECS: European Inventory of Existing Commercial Chemical Substances CAS: Chemical Abstracts Service (division of the American Chemical Society) PNEC: Predicted No-Effect Concentration (REACH) LC50: Lethal concentration. 50 percent LD50: Lethal dose. 50 percent ACGTH American Conference of Govenmental Industrial Hygienists, Inc. CAS No : Numero di registro attribuito dal Chemical Abstract Servite CCTN Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale - Ministero della Sanità -Roma CLP Regolamento per la classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio (CE) 1272 2008 CMR Cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. DGEAC Codice delle procedure d'emergenza per le merci pericolose, elenco 2009 DNEL Livelli derivati privi di effetto EC50 Concentrazione effettiva mediana EC No : Inventario europeo delle sostanze chimiche EH40 : I limiti di esposizione sul luogo di lavoro, aggiornato e corretto GHS Sistema Globale Armonizzato per la classificazione e l'etichettatura delle sostanze NOAEL Senza effetti avversi osservabili OECD Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico PBT Persistenza.Bioaccumulo e Tossicità PNEC Concentrazioni prevedibili prive di effetto ppm - Parti per milione REACH La Registrazione, La Valutazione, L'Autorizzazione delle Sostanze Chimiche (CE) 1907 2006 SCOEL Comitato Scientifico per i Valori Limite di Esposizione Professionale STEL : Limite di esposizione a breve termine TLV : ValoreLimite di Soglia TWA Media ponderata nel tempo vPvB : molto Persistente, molto Bioaccumulabile WEL Limiti d'esposizione sul luogo di lavoro Marraccini Biagio & Figli srl Revisione n. 2 Data revisione 25/06/2014 Stampata il 25/06/2014 Pagina n. 10/10 RIPRISTO25 – RIPRISTOCEM Decreto del Ministero della Salute 17 febbraio 2005 “Adozione di un metodo di prova relativo ai cementi in riferimento al D.M. 10 maggio 2004 che ha recepito la ventiseiesima modifica della direttiva 76/769/CEE” EN 196/10 – “Metodi di prova per il cemento – Parte 10: Determinazione del tenore di cromo VI idrosolubile del cemento” EN 197/1 – “Cemento – Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni” - UNI 10892/1 – “Legante idraulico per costruzioni – Definizione, specifiche e criteri di conformità”. Fonti Dati comunicati da banca dati Software e nostro fornitore. BIBLIOGRAFIA GENERALE: 1. Direttiva 1999/45/CE e successive modifiche 2. Direttiva 67/548/CEE e successive modifiche ed adeguamenti 3. Regolamento (CE) 1907/2006 del Parlamento Europeo (REACH) 4. Regolamento (CE) 1272/2008 del Parlamento Europeo (CLP) 5. Regolamento (CE) 790/2009 del Parlamento Europeo (I Atp. CLP) 6. Regolamento (CE) 453/2010 del Parlamento Europeo 7. The Merck Index. Ed. 10 8. Handling Chemical Safety 9. Niosh - Registry of Toxic Effects of Chemical Substances 10. INRS - Fiche Toxicologique 11. Patty - Industrial Hygiene and Toxicology 12. N.I. Sax - Dangerous properties of Industrial Materials-7 Ed., 1989 13. Sito Web Agenzia ECHA Nota per l`utilizzatore: Le informazioni contenute in questa scheda si basano sulle conoscenze disponibili presso di noi alla data dell`ultima versione. 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