Pedagogia sperimentale & Tecniche di valutazione Cristiano Corsini la valutazione finale: metodi e criteri 1) Processuale. In base ai lavori di gruppo (3/6 persone). Corsiste e corsisti saranno valutate/i in base al lavoro di validazione degli strumenti di valutazione educativa scelti. 2) Finale. Rilevazione e valutazione delle conoscenze acquisite tramite prova scritta e colloquio orale. 2 Dimensioni della valutazione degli apprendimenti Dimensione soggettiva Fonte di distorsioni: va tenuta sotto controllo ma è ineludibile. NASCITA E SVILUPPI DELLA DOCIMOLOGIA Dimensione oggettiva Eliminazione del giudizio personale di chi valuta: garantisce affidabilità, ma non può sostituire la dimensione soggettiva Dimensione intersoggettiva Condivisione di criteri: accordo tra più valutatori e/o tra docenti e studenti Esami di Pedagogia sperimentale Alone Elementi poco pertinenti risultano determinanti nel giudizio Contagio Influenza del giudizio altrui sulla valutazione Contraccolpo Modificazione della didattica in funzione degli esami finali Distribuzione forzata Forzatura delle differenze individuali Pigmalione Adeguamento alle aspettative Stereotipia Forte incidenza di giudizi precedenti (fissità valutativa) Successione/Contrasto Sovra o sottostima sulla base di un confronto con un altro esaminando distorsioni valutative NASCITA E SVILUPPI DELLA DOCIMOLOGIA distorsioni valutative 5 Modelli di genere in lettura e differenze nei risultati • PIRLS 2006: in tutti i paesi (tranne la Spagna) le femmine passano più tempo a leggere libri o riviste rispetto ai maschi. L’indagine PISA 2000 ha trovato che le femmine hanno un livello di impegno molto più alto in diverse forme di attività di lettura: leggono materiali più diversificati e usano le biblioteche più spesso dei maschi. I maschi di 15 anni hanno dimostrato un livello di impegno inferiore a quello richiesto dalla scuola nella lettura. La maggior parte dei ragazzi leggono solo per ottenere le informazioni necessarie. Anche quando leggono per il proprio piacere, maschi e femmine leggono materiali diversi: le femmine si sono dimostrate più inclini dei maschi a leggere. • PIRLS 2006 femmine con risultati significativamente migliori dei maschi nella lettura ovunque, tranne che Spagna e Lussemburgo. Le femmine hanno risultati significativamente migliori nella lettura di testi letterari in tutti i paesi europei. Nella lettura mirata al reperimento delle informazioni, in alcuni paesi europei (la Comunità francofona del Belgio, la Spagna, l’Italia, il Lussemburgo e l’Ungheria) la differenza di genere è poca o nessuna. Nella maggior parte dei paesi, il divario nella lettura varia in modo significativo da una scuola all'altra. Solo nella Comunità francofona del Belgio, in Spagna, Lussemburgo, Ungheria e Regno Unito non c'erano differenze fra scuole relativamente al divario di genere nel rendimento. Questi risultati suggeriscono che fattori a livello scolastico incidono sulle disparità nella lettura fra maschi e femmine. Purtroppo, nessuna delle variabili a livello scolastico raccolte dall’indagine PIRLS 2006 è stata in grado di spiegare il divario di genere: le correlazioni fra tale divario nella lettura e variabili a livello scolastico erano molto basse (meno dello 0,10). Rapporto Eurydice, Differenze di genere nei risultati educativi, 2010 Elaborazione da PISA 2006 VEDI TABELLE DI RISCHIO Modelli di genere in matematica e differenze nei risultati • Differenze meno nette. Andamento incoerente nella ricerca TIMSS. Lo studio PISA ha evidenziato un certo vantaggio dei maschi in tutti i cicli, anche se non in tutti i paesi. • PISA 2000 ha rivelato che i maschi vanno meglio in metà dei paesi europei, mentre negli altri non c‘è differenza. Molto del vantaggio maschile è stato dovuto a un numero maggiore di risultati eccezionali da parte dei maschi, e non a una relativa assenza di risultati maschili di scarso livello. Fra gli studenti con un rendimento basso la proporzione fra femmine e maschi era pressappoco uguale. • PISA 2003 mostra differenze di genere piuttosto piccole; i maschi hanno conseguito risultati significativamente migliori solo in Grecia, Slovacchia e Liechtenstein. Pur avendo risultati generalmente simili ai maschi, in matematica le femmine mostrano interesse e divertimento minori. In media, i maschi dimostrano un livello maggiore di autoefficacia percepita, cioè un maggior livello di sicurezza nell'affrontare compiti specifici. I maschi hanno dimostrato anche livelli più alti di fiducia nelle proprie abilità Eurydice, Differenze dimaggiori genere nei matematiche. Viceversa, Rapporto le femmine hanno dimostrato livelli di ansia riguardo alla matematica. risultati educativi, 2010 VEDI TABELLE DI RISCHIO Modelli di genere in scienze e differenze nei risultati • Differenze meno evidenti o inesistenti in TIMSS e PISA. Ma, nonostante un rendimento pari a quello dei maschi nella gran parte dei paesi, le femmine tendono ad avere minore fiducia in se stesse dei maschi nelle scienze; in altre parole, in media le femmine hanno meno fiducia nelle proprie abilità scientifiche rispetto ai maschi in tutti i paesi europei. I maschi hanno anche maggiore autoefficacia percepita, cioè un maggior livello di sicurezza nell'affrontare compiti specifici, in tutti i paesi tranne Austria, Polonia e Portogallo Rapporto Eurydice, Differenze di genere nei risultati educativi, 2010 Elaborazione da PISA 2006 VEDI TABELLE DI RISCHIO VEDI TABELLE DI RISCHIO Halpern, D. F., Benbow, C. P., Geary, D. C., Gur, R. C., Hyde, J. S., & Gernsbacher, M. A. (2007), The science of sex differences in science and mathematics. Psychological Science in the Public Interest, 8, 1-51. Eccles (1994) model showing how cultural milieu, beliefs, aptitudes, and experiences work together to create beliefs and expectations in developing children and ultimately influence those individuals’ achievement in math and science. Adapted from UnderstandingWomen’s Educational and Occupational Choices: Applying the Eccles et al. Model of Achievement-Related Choices,’ by J.S. Eccles, 1994, Psychology of Women Quarterly, 18, p. 588. Copyright 1994, Blackwell Publishing. Adapted with permission • GUISO L., MONTE F., SAPIENZA P., ZINGALES L. (2008), Culture, Gender, and Math, in “Science”, vol. 320 • GUISO L., MONTE F., SAPIENZA P., ZINGALES L. (2008), Culture, Gender, and Math, in “Science”, vol. 320 C. Tomasetto, Matematica per i maschi, italiano per le femmine: Stereotipi di genere e atteggiamenti verso le materie scolastiche tra genitori e figli, «IN-MIND ITALIA», 2013, 5 • È in atto una riduzione progressiva delle differenze di genere, ma persistono differenze nella carriera futura e nel senso di autoefficacia. • Anche in Italia le donne sono appena il 21% degli iscritti nei corsi di laurea in ingegneria e il 30% nei corsi di area scientifica • Bambini e matematica: già nei primi anni condizionati dall’ambiente familiare, sia sulle conoscenze sia sugli atteggiamenti: sembra infatti esistere una precoce differenziazione di genere anche nell’uso dei numeri nell’ambito delle conversazioni con i figli. Esaminando le registrazioni di normali interazioni tra madri e figli/e tra i 20 e i 27 mesi, Chang, Sandhofer e Brown (2011) hanno mostrato che l’uso dei numerali era presente in meno della metà delle interazioni con figlie femmine rispetto a quelle con figli maschi, e che l’uso di numeri cardinali era presente soltanto nello 0.57% delle frasi rivolte dalle madri alle proprie figlie». Stesso squilibrio presente nella scelta dei giochi. C. Tomasetto, Matematica per i maschi, italiano per le femmine: Stereotipi di genere e atteggiamenti verso le materie scolastiche tra genitori e figli, «IN-MIND ITALIA», 2013, 5 • I genitori incidono anche nella percezione della competenza scolastica: all’inizio non dipendono tanto dai voti ma dai giudizi familiari. A parità di voti effettivi i figli sono percepiti sistematicamente più bravi e più dotati per la matematica rispetto alle figlie, soprattutto se c’è condivisione di stereotipi sulla matematica. • Tendenzialmente, se un bambino ottiene un buon voto in matematica, l’evento viene attribuito alla sua bravura (“è portato per natura!”), ma se ottiene un insuccesso, questo è imputato alla carenza di impegno. Viceversa, se il bel voto è ottenuto da una bambina è più probabile che venga attribuito al suo impegno (“studia sempre tanto!”), e l’insuccesso sia invece scusato per la mancanza di capacità. L’attribuzione di successi e insuccessi svolge un ruolo decisivo nella percezione di autoefficacia specifica. Nei compiti a casa da parte dei genitori c’è una maggiore tendenza a fornire aiuto non richiesto in matematica alle femmine piuttosto che ai maschi (con le relative conseguenze). • Gli stereotipi dei genitori sono correlati alle scelte scolastiche e professionali future. Il divario di genere in matematica è minore nei Paesi in cui le donne occupano davvero posizioni di leadership nella politica, nelle istituzioni, nell’attività economica e nelle professioni tecnicoscientifiche e sono quindi in grado di trasmettere anche ai propri figli e alle proprie figlie atteggiamenti meno stereotipati verso ambiti di studio e di lavoro un tempo considerati esclusivamente maschili. C. Tomasetto, M.C. Matteucci, P. Pansu, P. (2012). Genere e matematica: Si può ridurre la minaccia dello stereotipo in classe? In R. Ghigi parole, (a cura di), «In altre è Adolescenti e differenze sufficiente ricordare alle di genere, Carocci, Roma, donne il fatto di essere donne perpp. produrre 2012, 89-104 un peggioramento nelle loro prestazioni in compiti logicomatematici» Shih, Pittinski, Ambady, 1999 C. Tomasetto, M.C. Matteucci, P. Pansu, P. (2012). Genere e matematica: Si può ridurre la minaccia dello stereotipo in classe? In R. Ghigi (a cura di), e differenze genere, La Adolescenti minaccia dello stereotipodiemerge ogniCarocci, qualvolta lo stereotipo Roma, 2012, pp.diventa 89-104 saliente, e quindi facilmente accessibile in memoria, in una situazione di valutazione delle proprie competenze. Secondo il modello di Schmader, Johns e Forbes, An Integrated Process Model of Stereotype Threat Effects on Performance, svolgere un compito nel quale il gruppo al quale si appartiene è considerato poco capace – cioè trovarsi in una situazione di minaccia dello stereotipo – attiva… • una risposta di stress e di attivazione fisiologica eccessiva, con l’emersione di pensieri negativi su di sé («non ce la potrò mai fare»), emozioni negative e attenzione eccessiva ai propri pensieri; • vengono messi in atto notevoli sforzi di soppressione dei pensieri ed emozioni per non pensare allo stereotipo e a ciò che altri diranno; • questi sforzi producono «effetti ironici di rimbalzo», i pensieri permangono e influenzano ancora di più il nostro comportamento, vengono consumate preziose risorse cognitive (memoria di lavoro); • le risorse di memoria e di elaborazione che restano libere, e che quindi possono essere dedicate davvero allo svolgimento del compito, saranno perciò ridotte, con conseguente peggioramento delle prestazioni. strategie di rimozione della minaccia… Cambio del nome del compito Se un compito di tipo visuo-spaziale viene presentato come una prova di geometria, le ragazze ottengono prestazioni peggiori rispetto ai ragazzi, come previsto dallo stereotipo tradizionale sull’inferiorità delle ragazze in tutto quanto abbia a che fare con i numeri e le abilità spaziali. Tuttavia, se lo stesso compito viene presentato come un test di disegno, le prestazioni delle ragazze migliorano significativamente, e non risultano affatto peggiori di quelle dei ragazzi HUGUET P., RÉGNER I. (2007), Stereotype Threat among Schoolgirls in Quasi-Ordinary Classroom Circumstances, in “Journal of Educational Psychology”, vol. 99, pp. 545-60. C. Tomasetto, M.C. Matteucci, P. Pansu, P. (2012). Genere e matematica: Si può ridurre la minaccia dello stereotipo in classe? In R. Ghigi (a cura di), Adolescenti e differenze di genere, Carocci, Roma, 2012, pp. 89-104 De-enfatizzazione dell’identità sociale. Stricker e Ward (2004) hanno dimostrato che chiedere di indicare il proprio sesso sulla prima pagina del foglio di risposta di un test di matematica peggiora in modo significativo le performance delle ragazze. È invece sufficiente spostare questa domanda sull’ultima pagina del foglio di risposta, cioè dopo che il test è stato concluso, per annullare il divario di genere. D’altro canto Shih, Pittinski e Ambady (1999) hanno mostrato che le perfomance delle ragazze asiatiche in un test di matematica peggiorano quando viene attivata la loro identità di genere (associata a uno stereotipo negativo), mentre migliorano quando viene attivata la loro identità etnica, associata allo stereotipo positivo sul talento matematico degli asiatici C. Tomasetto, M.C. Matteucci, P. Pansu, P. (2012). Genere e matematica: Si può ridurre la minaccia dello stereotipo in classe? In R. Ghigi (a cura di), Adolescenti e differenze di genere, Carocci, Roma, 2012, pp. 89-104 Autoaffermazione del sé È possibile attenuare la minaccia anche attraverso strategie di autoaffermazione individuale. L’autoaffermazione del Sé può essere ottenuta chiedendo alle persone di descrivere caratteristiche, talenti e valori che le caratterizzano che esse considerano importanti (Schimel et al., 2004). Una strategia di questo tipo è stata utilizzata in un intervento sul campo in classi equivalenti alla nostra secondaria di primo grado (Cohen et al., 2006). Gli alunni (afroamericani o bianchi) venivano assegnati casualmente a due condizioni sperimentali (condizione di autoaffermazione vs controllo). I risultati sono stati inequivocabili: al termine del semestre, gli studenti afroamericani che avevano avuto la possibilità di autoaffermazione del Sé ottenevano poi risultati significativamente migliori dei compagni assegnati alla condizione di controllo. C. Tomasetto, M.C. Matteucci, P. Pansu, P. (2012). Genere e matematica: Si può ridurre la minaccia dello stereotipo in classe? In R. Ghigi (a cura di), Adolescenti e differenze di genere, Carocci, Roma, 2012, pp. 89-104 Modelli positivi Un’ulteriore strategia messa in campo è stata quella di fornire alle potenziali vittime della minaccia un ambiente più favorevole, ad esempio attraverso la presenza e l’intervento di modelli di ruolo positivi rispetto alla matematica. Marx e Roman (2002) hanno mostrato che in laboratorio le donne ottenevano risultati significativamente migliori quando un test di matematica veniva somministrato da una ricercatrice donna piuttosto che da un uomo. Gli autori sono riusciti a dimostrare che questo effetto protettivo non era dovuto alla presenza fisica della donna nel laboratorio, ma alla percezione della sua competenza. Sapere che esistono donne di successo in ambiti oggetto di stereotipi negativi legati al genere, quindi, aiuta anche gli altri membri dello stesso gruppo stereotipato a fare fronte alla minaccia e a ottenere performance più consone alle proprie reali abilità. C. Tomasetto, M.C. Matteucci, P. Pansu, P. (2012). Genere e matematica: Si può ridurre la minaccia dello stereotipo in classe? In R. Ghigi (a cura di), Adolescenti e differenze di genere, Carocci, Roma, 2012, pp. 89-104
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