Otto in Tutto 1 - RCS Education

Maria Rita Petrella
quaderno per le vacanze di italiano, storia e geografia
per la Scuola secondaria di primo grado
UNITÀ
CAMPIONE
Edizioni del Quadrifoglio
m
a
i
n
t
t
a
e
s
Ciao, mi riconosci?
Sono la civetta! Un piccolo
rapace notturno utile all’agricoltura.
Infatti mi nutro di insetti, pipistrelli
e piccoli roditori… Un tempo servivo anche
come richiamo per le allodole.
Secondo alcuni, però, porto sfortuna perché il
mio verso è un po’ triste... E pensare che ero
l’uccello sacro alla dea Atena, anzi ero
addirittura il simbolo
di Atene!
LA SUPREMA CIVETTONA
3
Italiano
Che cos’è il mito?
Il mito è un racconto fantastico che narra le origini, le vicende, la storia di un gruppo sociale; prima
di essere scritto, il mito è stato raccontato a voce.
Il racconto mitologico generalmente tenta di dare una spiegazione all’origine del mondo, ai fenomeni della natura e alle leggi della vita: la nascita, la crescita, la morte.
La principale caratteristica del mito è la presenza delle figure divine, che compiono azioni eccezionali.
La nascita degli dei nel mito greco
Nella notte dei tempi esisteva uno spazio infinito, buio e vuoto: il Caos. In queste tenebre apparvero
alcune divinità: Gea, la Terra, ed Eros, l’Amore.
Gea creò Urano, il Cielo, e insieme formarono la prima coppia divina e dominarono l’universo.
I due sposi ebbero molti figli: i Titani, enormi creature destinate ad aiutarli nel
governo dell’universo; i Ciclopi, grandi come i Titani ma meno intelligenti
e dotati di un solo occhio in mezzo alla fronte; infine, i Centimani,
mostri con cento braccia e cinquanta teste.
Ciclopi e Centimani erano potenti e violenti; così Urano cominciò a essere spaventato dalla forza dei propri figli. Li fece
prigionieri e li sprofondò nelle viscere della terra. Questo
gesto suscitò però l’ira di Gea, che amava tutti i suoi figli,
e destò preoccupazione nei Titani che temevano di
fare la stessa fine.
Così i Titani si accordarono con la madre per eliminare Urano. Gea consegnò a Crono, il più giovane dei Titani, l’arma per attaccare il padre. Crono uccise Urano, che precipitò dal cielo mentre
dal sangue delle sue ferite nascevano i Giganti,
enormi mostri con le gambe di serpente, le Erinni, gli spiriti della vendetta, e infine, da una goccia di sangue piovuta nel mare, Afrodite, la dea
della bellezza e dell’amore.
Crono salì così sul trono celeste e durante il suo
regno nacquero molti altri dei.Tuttavia egli non si
sentiva sicuro perché pensava che, così come lui
aveva spodestato il padre, avrebbe potuto fare lo
stesso anche uno dei suoi figli. Quindi decise di
uccidere tutti i figli che sarebbero nati dalla sua
unione con Rea, la sorella divenuta sua moglie,
ingoiandoli via via che nascevano. Così avvenne
per i primi cinque figli, ma, alla nascita del sesto,
la madre si ribellò e volle salvarlo. Prese un masso, lo avvolse nelle fasce per Zeus
4
settimana
farlo sembrare un neonato e lo presentò a Crono, che lo divorò
senza sospetti. In questo modo il figlio fu salvo: era Zeus.
Una volta divenuto grande, Zeus costrinse il padre a ridare
alla luce i fratelli che aveva divorato.
Zeus voleva conquistare il trono celeste e per ottenerlo
combatté molte guerre con gli altri dei. Egli stabilì la sua
sede sul monte Olimpo, affidò al fratello Poseidone il
governo del mare e ad Ade il dominio sotterraneo
delle regioni infernali, mentre mantenne sotto il suo
diretto comando il cielo e l’autorità suprema su tutto.
Zeus sposò Era e con lei formò la terza coppia divina,
mantenendo il controllo sul cielo e l’autorità suprema
su tutto.
Era
Mettiti in gioco
1.L’albero genealogico è generalmente uno schema ad albero che mostra l’elenco completo
degli antenati e serve a illustrare i rapporti familiari tra gli individui.
Ricostruisci le coppie degli dei e la loro discendenza aiutandoti con i nomi che trovi già inseriti.
Gea
Amore
Ciclopi
5
ITALIANO
2.Ora, osservando l’esempio, prova tu a disegnare l’albero genealogico della tua famiglia;
inserisci anche i parenti che frequenti poco perché magari vivono lontano. Se vuoi, puoi
includere anche gli animali!
3.Ti sarà certamente capitato di sentire un’espressione molto diffusa: “Sei un mito!”. Sai che
cosa significa? Tu consideri qualcuno “un mito”? Perché? Prova a raccontarlo con le tue parole.
6
settimana
Grammatica
Il nome
Il nome (o sostantivo) è la parte variabile del discorso che serve a designare le persone, gli
animali, le cose, i fatti, i luoghi, le azioni, le idee e i sentimenti, cioè tutto ciò che esiste nella realtà o
che possiamo immaginare o pensare.
In base al significato il nome può essere:
• comune: quando indica una persona, un animale o una cosa in modo generico, come elemento
di una medesima categoria: bambino, tavolo, cane;
• proprio: quando indica una particolare persona, un animale o una cosa distinguendola, appunto
con un nome che le è “proprio”, dalle altre della stessa categoria: Carlo, Po, Vesuvio.
I nomi comuni possono essere:
• concreti: quando indicano esseri o cose reali che possiamo percepire attraverso i cinque sensi:
gatto, lampada, profumo;
• astratti: quando indicano idee, concetti o sentimenti che non si percepiscono attraverso i cinque
sensi: saggezza, virtù, gioia.
I nomi comuni concreti a loro volta si dividono in:
• individuali: quando indicano una sola persona, un solo animale o una sola cosa: giocatore,
cavallo, nave;
• collettivi: quando indicano un insieme di persone, animali o cose della stessa specie: squadra,
mandria, flotta.
Mettiti in gioco
1.Indica con una crocetta a quale categoria appartengono i nomi presenti in tabella.
Nome
comune
Nome
proprio
Nome
concreto
Nome
astratto
Nome
collettivo
a. barca
b. malinconia
c. stormo
d. bicicletta
e. Luisa
f. Liegi
g. allegria
h. coniglio
i. mandria
l. scolaresca
m.Reno
7
ITALIANO
2.Scrivi i nomi astratti corrispondenti ai seguenti nomi concreti.
a. amico
..........................................................................................
d. nemico
..........................................................................................
b. femmina
..........................................................................................
e. eroe
..........................................................................................
c. padre
..........................................................................................
f. madre
..........................................................................................
3.Per ciascuno dei seguenti nomi, scrivi il nome collettivo che ne indica l’insieme.
a. musicisti
..........................................................................................
d. pecore
..........................................................................................
b. pini
..........................................................................................
e. api
..........................................................................................
c. militari
..........................................................................................
f. isole
..........................................................................................
In base alla struttura, cioè al modo in cui è formato, il nome poi può essere:
• primitivo, se non deriva da alcuna altra parola ed è formato solo dalla radice e dalla desinenza:
latte, casa, fiore;
• derivato, se si forma con l’aggiunta di prefissi e suffissi a una parola primitiva: latteria, caseggiato, fioriera;
• alterato, se attraverso alcuni suffissi altera in senso quantitativo o qualitativo il significato originario della parola da cui deriva. Gli alterati sono i seguenti: diminutivi (casina, casetta), vezzeggiativi
(casuccia), accrescitivi (casona), dispregiativi (casaccia);
• composto, se è formato dall’unione di più parole, pianoforte (avverbio + avverbio), alzabandiera
(verbo + nome), cassaforte (nome + aggettivo).
4.Indica con una crocetta la struttura dei seguenti nomi.
Nome primitivo
Nome derivato
Nome alterato
Nome composto
a. libreria
b. quadretto
c. alzabandiera
d. anello
e. colletto
f. tazzina
g. portacenere
h. scarponi
i. cappellaccio
l. testimone
m.unghiata
5.Scrivi i nomi primitivi da cui derivano i seguenti nomi derivati.
a. fiumana
...................................................................................
d. nottambulo ...................................................................................
b. caffettiera ...................................................................................
e. dentista
...................................................................................
c. negoziante
...................................................................................
f. calzolaio
...................................................................................
6.Per ciascuna delle seguenti espressioni, scrivi il nome alterato corrispondente.
a. casa brutta e sporca
8
...........................................................
d. voce potente e forte ............................................................
b. cane piccolo e carino ...........................................................
e. uomo piccolo
c. piede grande
f. negozio piccolo ma accogliente.................................
...........................................................
............................................................
settimana
In base al genere i nomi possono essere maschili (libro, pane, lupo) o femminili (mano, matita, torta).
Se maschile e femminile hanno la stessa forma, come civetta o nipote, il nome si definisce di genere
comune e in questo caso gli articoli e gli aggettivi consentono di capire se il nome è usato al maschile
o al femminile.
Quando maschile e femminile si distinguono per la variazione della desinenza o per l’aggiunta di un
suffisso, il nome si definisce mobile, come in zio/zia o professore/professoressa.
Quando invece maschile e femminile hanno forme completamente diverse, il nome si definisce indipendente, come in padre/madre.
7.Trasforma i nomi maschili in nomi femminili e viceversa.
a. cuoco
e. gallo
.........................................................................................
b. psicologa .........................................................................................
f. attrice
.........................................................................................
c. senatore
.........................................................................................
g. sorella
.........................................................................................
d. marito
.........................................................................................
h. nipote
.........................................................................................
.........................................................................................
In base al numero i nomi possono essere singolari (penna, zaino) o plurali (penne, zaini). Nella maggior parte dei nomi, il plurale si forma in base alla desinenza del singolare (anche se vi sono numerose
particolarità o eccezioni) e in tal caso sono detti nomi variabili:
• desinenza in -a: formano il plurale in -e se femminili (statua/statue), in -i se maschili (poeta-poeti);
• desinenza in -o: in genere formano il plurale in -i (libro/libri), ma alcuni nomi di genere maschile
in -o diventano al plurale di genere femminile con desinenza in -a (uovo/uova);
• desinenza in -e: formano il plurale in -i (madre/madri).
Alcuni nomi però formano il plurale in modo diverso. Vediamoli.
I nomi invariabili hanno la stessa forma al singolare e al plurale: la/le città, il/i bar, il re/i re.
I nomi difettivi mancano del singolare o del plurale: forbici, nozze, burro.
I nomi sovrabbondanti hanno due forme di plurale, una maschile e l’altra femminile, a volte con
significati diversi: il muro/i muri/le mura.
Il plurale dei nomi composti si forma in modo diverso a seconda delle parti che compongono il
nome: se c’è un avverbio il nome rimane invariato (il/i dopobarba); in altri casi invece può variare la
desinenza di uno o di entrambi i componenti.
8.Volgi al plurale i seguenti nomi. Se necessario, puoi aiutarti con un dizionario.
a. bue
...................................................................................
e. parroco ..............................................................................................
b. oasi
...................................................................................
f. palco
..............................................................................................
c. arma
...................................................................................
g. ronzio
..............................................................................................
d. pescespada
...................................................................................
h. tempio
..............................................................................................
9.Scegli la forma plurale corretta tra le due proposte.
a. Fai attenzione a non intrecciare i fili / le fila del ricamo.
b. Dobbiamo rinnovare i passaporto / i passaporti.
c. Al mio cane piace molto rosicchiare le ossa / gli ossi.
d. Ho i labbri / le labbra screpolate.
e. Il mascara serve per truccare i cigli / le ciglia.
f. Un problema per l’Italia sono i cervelli / le cervella in fuga.
9
ITALIANO
L’articolo
L’articolo è la parte variabile del discorso che si premette al nome, con il quale concorda in
genere e in numero, e ha la funzione di inserirlo nella frase. Esistono tre tipi di articoli:
• determinativi, si premettono al nome per segnalare che esso indica una persona, un animale o
una cosa ben precisata; essi sono: il, lo, la per il singolare; i, gli, le per il plurale.
• indeterminativi, introducono un nome lasciandolo generico e indeterminato; essi sono: un,
uno, una;
• partitivi, indicano una parte indeterminata di un tutto, essi sono: del, dello, della al singolare
e dei, degli, delle al plurale. Gli articoli partitivi dei, degli, delle formano il plurale degli articoli indeterminativi che ne sono privi.
L’articolo serve anche a far acquisire la funzione di nome a qualsiasi parte del discorso. “Leggere” è
un verbo, ma nella frase Il leggere può essere piacevole, assume la funzione di nome e sta a significare
“la lettura”.
Mettiti in gioco
10.Inserisci l’articolo determinativo o indeterminativo che ritieni più opportuno.
a. Mi ha dato ........................................................ sua parola che sarebbe venuta.
b. ........................................................ ananas è un frutto esotico.
c. Decidi
........................................................
buona volta cosa vuoi fare.
d. Ho acquistato ........................................................ abito da sera.
e. Abbiamo prenotato ....................................................... biglietti per ....................................................... concerto di sabato.
f. A Venezia si tiene ....................................................... importante festival del cinema.
11.Nelle seguenti frasi sottolinea l’, la, lo, gli e le solo quando hanno funzione di articolo.
a. Le ho detto che la cena è servita.
b. Non gli abbiamo mai nascosto la verità.
c. La velocità alla partenza la portò in vantaggio.
d. L’autobus non l’ha aspettato.
e. Lo spettacolo l’ha divertita.
f. Gli amici gli hanno raccontato il finale del libro.
g. La zia di Carla era molto amica di Lia, ma poi non l’ha più voluta vedere.
12.Per ogni frase, sostituisci l’espressione tra parentesi con un articolo partitivo.
a. Vorrei acquistare (un po’ di) ................................. farina di mais: dove posso trovarla?
b. Ho invitato (alcune) ................................. amiche per cena: non ti dispiace, vero?
c. C’è (una parte di) ................................. verità nelle tue parole, ma il discorso è molto più complesso.
d. Sono rimasti (alcuni) ................................. biglietti per il concerto: venite?
e. Se aggiungessi (un po’ di) ................................. cannella questa ricetta diventerebbe molto più buona.
f. Marta ha preparato (un po’ di) ................................. biscotti squisiti.
g. Quest’anno ho visto (alcuni) ................................. film particolarmente avvincenti.
10
settimana
Ortografia
L’ortografia è l’insieme delle regole che servono per scrivere correttamente le parole. Ci sono
alcuni errori che si commettono frequentemente nella lingua scritta; per evitare di sbagliare è utile
esercitarsi negli argomenti che costituiscono le più frequenti difficoltà ortografiche. Ricorda comunque che in caso di dubbio è sempre utile consultare un dizionario.
I suoni ge/gie, ce/cie, sce/scie
Il plurale dei nomi e degli aggettivi in gia e cia:
• è ge e ce se la g o la c sono precedute da una consonante: freccia/frecce;
• è gie e cie se la g o la c sono precedute da una vocale: camicia/camicie.
Tranne che nelle parole scienza e coscienza (e derivati), uscière e scìe (pl. di scìa), si usa sempre sce
(palcoscenico, scena, nascente).
Attenzione! In qualche caso il significato di due parole cambia profondamente solo per una vocale:
pensa a cieco = non vedente e ceco = relativo alla Cecoslovacchia.
Mettiti in gioco
13.Sottolinea la forma corretta tra le due proposte.
a. Le bombe intelligenti / intelligienti non possono evitare gli errori umani.
b. Le pioggie / piogge primaverili sono talvolta molto violente.
c. Laura non è sempre cosciente / coscente di quello che fa.
d. Il mio fratellino mi saluta sempre con un bacetto sulle guancie / guance.
e. Per il mio compleanno ho prenotato la torta in pasticcieria / pasticceria.
f. La speculazione edilizia ha rovinato molte spiagge / spiaggie italiane.
g. È necessario curare la propria igene / igiene personale.
h. Secondo la mitologia i Ciclopi erano discendenti / disciendenti di Gea e Urano.
14.Risolvi il cruciverba: se risponderai esattamente alle definizioni, nella colonna verticale
rossa leggerai il nome di un animale.
1
2
3
4
5
Definizioni
1. È un sentimento simile alla felicità.
2. Indica la riunione di un gruppo di persone per discutere varie questioni; può essere anche di classe.
3. È uno dei cinque sensi.
4. In aritmetica indica la cifra ottenuta da una somma.
5. È l’organo del corpo umano che serve per sentire.
11
Ripassiamo
Storia
Come si misura
il tempo?
Per collocare gli eventi nel tempo è importante capire il sistema di numerazione degli anni, il modo
in cui sono indicati i secoli e riconoscere e utilizzare l’ordine cronologico degli eventi.
Nel mondo occidentale in cui viviamo, la datazione ha sempre preso come punto di riferimento la
nascita di Gesù Cristo, considerata convenzionalmente l’anno 0 della storia. In base a questo
criterio gli anni che precedono questa data sono seguiti dalla scritta a.C., cioè avanti Cristo, e quelli
successivi dalla scritta d.C., cioè dopo Cristo. Ma attenzione: per indicare i secoli dopo Cristo si verifica una specie di “spostamento in avanti”, infatti gli eventi accaduti in anni che cominciano con 1
appartengono al II secolo, quelli accaduti in anni che cominciano con 2 appartengono al III secolo
e così via. Nei secoli che precedono la nascita di Cristo si procede esattamente al contrario: infatti gli
anni che vanno dal 300 al 201, ad esempio, corrispondono al III secolo.
Mettiti in gioco
1.Qui sotto trovi una linea del tempo, cioè quello strumento grafico che utilizzano gli storici
per organizzare gli eventi nel modo in cui si sono svolti. Prova a completarla inserendo i
secoli e le date mancanti.
NASCITA DI CRISTO
V sec.
a.C.
IV sec.
a.C.
da 500
a
401 a.C.
..................
..................
..................
da 300
a
201 a.C.
II sec.
a.C.
..................
..................
..................
I sec.
d.C.
II sec.
d.C.
da 100
a
1 a.C.
da 1
a
99 d.C.
..................
..................
..................
da 200
a
299 d.C.
IV sec.
d.C.
V sec.
d.C.
..................
da 400
a
499 d.C.
..................
2.Gli storici hanno organizzato gli eventi della storia in grandi periodi, che costituiscono le età
della storia. Per ricostruirli scrivi sotto ciascun periodo storico la corrispondente datazione
scegliendola tra quelle proposte.
dal 3500 a.C. circa al 476 • dal 1815 a oggi • dal 1492 al 1815 • da 2,5 milioni di anni fa al 3500 a.C.
circa • dal 476 al 1492
Preistoria
Età antica
Medioevo
Età moderna
Età contemporanea
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
12
settimana
Lo storico e il lavoro sulle fonti
Gli storici sono studiosi che si occupano di ricostruire la storia non solo dei
personaggi importanti ma di intere civiltà, popolazioni e Stati. Per compiere il
loro lavoro, gli storici utilizzano le fonti, cioè documenti di vario tipo che possono confermare le loro ipotesi o indirizzare le loro ricerche in
modo da accertare, anche se con approssimazione, la verità dei
fatti. Come abbiamo anticipato le fonti possono appartenere a
diverse tipologie:
• fonti materiali:
oggetti di varia natura.
• fonti scritte: documenti e testi storici.
• fonti visive o iconografiche:
fotografie, dipinti, monumenti e opere d’arte.
• fonti orali: testimonianze e racconti di chi ha vissuto
certi eventi, ma anche discorsi pubblici di personaggi celebri.
Mettiti in gioco
3.Ora prova tu a riconoscere le fonti. Associa a ogni fonte la categoria a cui appartiene, riportando la lettera corretta nella casella bianca accanto a ogni immagine.
a. fonte scritta • b. fonte iconografica • c. fonte materiale • d. fonte orale
1.
2.
4.
3.
5.
13
STORIA
La civiltà dell’Antica Grecia
La polis
La civiltà greca si sviluppò nel territorio dell’attuale Grecia e delle sue isole, ma anche sulle coste dell’Asia Minore, dell’Italia Meridionale e
della Sicilia, a partire dal 2500 a.C. Fu proprio
nel Sud della penisola che i Greci fondarono numerose e prospere colonie, che presero appunto
il nome di Magna Grecia.
Verso la fine del IX secolo a.C., quando la Grecia
stava vivendo un periodo di rinascita culturale e
politica, nacquero e si svilupparono le poleis,
le città-Stato. La polis era una piccola comunità che si governava autonomamente tramite la
Il Partenone sull’acropoli di Atene.
partecipazione di tutti i cittadini. Essa aveva una
struttura urbanistica ben definita: la parte alta, su cui sorgeva il tempio, era detta acropoli, e la parte
bassa, cioè la piazza in cui si tenevano le assemblee, era detta agorà.
Mettiti in gioco
4.Che cosa significa il termine greco polis?
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5.Che cos’erano le poleis e quando si svilupparono?
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6.Da quali parti era costituita la polis?
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I giochi olimpici
Nella civiltà greca le attività sportive erano
considerate molto importanti per la formazione dei cittadini. In ogni polis, infatti, esistevano
ginnasi, cioè palestre in cui i cittadini potevano
esercitarsi quotidianamente. Erano quindi molto
diffusi i giochi, cioè gare sportive in onore delle
divinità che contribuivano a consolidare l’identità culturale del cittadino.
I giochi si tenevano in molte città greche, ma i
più famosi erano quelli di Olimpia, da cui deriva appunto il termine Olimpiadi. Le prime
Olimpiadi si tennero nell’estate del 776 a.C. e
poi con cadenza quadriennale, come avviene
ancora oggi.
14
Atleti impegnati nella gara della corsa
raffigurati su un vaso greco del V sec. a.C.
settimana
Alle Olimpiadi partecipavano gli abitanti di tutta la Grecia e le città sospendevano le guerre e i
combattimenti per consentire lo svolgimento regolare dei giochi. I vincitori diventavano veri e propri
eroi, portati in trionfo e immortalati in statue e poemi.
Mettiti in gioco
7.Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. I primi giochi olimpici si tennero nel 776 d.C.
b. I giochi erano gare sportive in onore dei cittadini illustri.
c. I vincitori erano considerati eroi.
d. Olimpia fu l’unica città sede dei giochi olimpici.
VeroFalso
Il teatro
Il Teatro greco di Epidauro,
risalente al IV secolo a.C.
Un altro elemento importante nella civiltà greca fu
il tea­tro. Per i cittadini greci andare a teatro rappresentava non solo un momento di svago, ma anche
un momento di formazione culturale e civile,
perché assistevano alla messa in scena di tradizioni,
miti, drammi e conflitti che li facevano riflettere sulla propria storia e sulla vicenda umana in generale.
Tra il V e il IV secolo a.C. vennero scritte commedie
e tragedie che influirono moltissimo sulla cultura
occidentale, come ad esempio il mito di Prometeo
che ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini.
I teatri greci erano quasi sempre strutture all’aperto
con gradinate disposte a semicerchio.
Mettiti in gioco
8.Perché il teatro era importante per i Greci?
........................................................................................................................................................................................................................................................................... .
............................................................................................................................................................................................................................................................................
9.Ti è capitato di visitare qualche teatro greco? Dove si trova? Com’è fatto?
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10.Conosci un mito greco? Prova a raccontarlo brevemente.
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............................................................................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................
15
STORIA
Il mondo romano
L’efficienza delle strade
Per mantenere il controllo e governare il loro grande Impero, i Romani dedicarono particolare cura e attenzione allo
studio e alla progettazione architettonica e di infrastrutture
che permettevano di collegare i vasti e lontani territori che
lo costituivano. Per questo si distinsero, oltre che nel sistema
giuridico, nelle tecniche di costruzione e nelle grandi
opere di ingegneria, di cui ci hanno lasciato importanti
testimonianze che sopravvivono ancora oggi.
Una strada romana a Pompei.
In particolare i Romani furono abili nel costruire le strade,
necessarie per garantire gli approvvigionamenti e le comunicazioni tra Roma e i suoi domini.
Le strade principali prendevano il nome dal console che le aveva fatte costruire e in questo caso
erano dette appunto consolari, come la via Appia o la Aurelia; altre prendevano il nome dalla
funzione per la quale erano state costruite, come la via Salaria che serviva per il trasporto del sale
dal mare Adriatico a Roma; altre ancora, invece, dalle città alle quali conducevano, come la via Ardeatina che portava da Roma ad Ardea.
Le strade romane erano molto solide e resistenti perché formate da materiali diversi disposti “a strati”,
da cui deriva appunto il nome “strada”.
Mettiti in gioco
11.Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false.
VeroFalso
a. La civiltà romana si è distinta soprattutto nelle tecniche di costruzione
e nelle opere di ingegneria.
b. Le strade servivano ai Romani per gestire approvvigionamenti
e comunicare con i territori dell’Impero.
c. Le strade prendevano sempre il nome dal console che le aveva fatte costruire.
d. La via Salaria fu costruita per trasportare il sale dal Tirreno a Roma.
Gli spettacoli dei gladiatori
I Romani amavano i giochi circensi, cioè gare
organizzate per divertire o per celebrare funerali
oppure, ancora, per punire i condannati.
I combattimenti avvenivano tra gladiatori armati, tra gladiatori e belve feroci oppure tra elefanti
e belve.
I giochi si tenevano negli anfiteatri, cioè arene
dotate di gradinate.
L’anfiteatro più famoso e più grande è il Colosseo: esso fu fatto costruire a Roma durante la dinastia Flavia ed era in grado di contenere fino a
50.000 spettatori.
16
Il Colosseo, costruito nel I secolo d.C.
settimana
Mettiti in gioco
12.Indica le tre ragioni per cui venivano organizzati i giochi circensi.
• ........................................................................................................................................................................................................................................................................
•.........................................................................................................................................................................................................................................................................
•........................................................................................................................................................................................................................................................................ .
13.Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. I giochi circensi erano gare sportive.
b. I combattimenti avvenivano soltanto tra gladiatori.
c. I combattimenti avvenivano negli anfiteatri.
d. Il Colosseo non poteva contenere più di 50.000 spettatori.
VeroFalso
14.Osserva l’immagine e rispondi alle domande.
a. Chi sono i personaggi che vedi? Come sono vestiti? Quali armi portano?
..................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................
b. Secondo te, dove si svolge la scena? Rifletti su quanto hai letto nel testo e sull’immagine che hai
osservato.
..................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................
c. Che cosa indicano le scritte che si intravedono nell’immagine? In che lingua sono?
..................................................................................................................................................................................................................................................................
d. In quale tipologia di fonti rientra questo documento?
..................................................................................................................................................................................................................................................................
17
Ripassiamo
Geografia
Clima e ambienti
naturali in Europa
Le zone climatiche
In ogni zona terrestre il clima determina le caratteristiche della vegetazione e della fauna, dell’ambiente, delle attività produttive e degli stili di vita. Vediamo ora quali climi troviamo in Europa: scopriremo una straordinaria varietà di paesaggi naturali e di abitanti che li popolano.
L’Europa si trova nella fascia climatica temperata, tranne che nel territorio più a nord della Scandinavia che tocca il Circolo Polare Artico. Tuttavia offre una grande varietà di climi sia per la sua
estensione sia per la morfologia molto diversificata del suo territorio. Si possono distinguere:
• il clima nordico e alpino: il clima nordico si ha nelle terre russe e scandinave intorno al Circolo Polare Artico ed è caratterizzato da inverni freddi e lunghi ed estati brevi e fresche; il terreno
resta gelato per la maggior parte dell’anno e le precipitazioni sono molto scarse; il clima alpino
riguarda Pirenei, Alpi, Carpazi e Caucaso e si contraddistingue per inverni rigidi e nevosi ed estati
fresche e piovose;
• il clima atlantico: si presenta nelle regioni che si affacciano sull’Oceano Atlantico e sul Mare
del Nord, è caratterizzato da un’elevata piovosità, dovuta all’influenza delle correnti occidentali
dell’Atlantico, e ha un’escursione termica annuale molto limitata (tra i 10 e i 12°C); il clima ocea-
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settimana
nico è temperato dalle acque calde della Corrente del Golfo, perciò presenta inverni miti ed estati
fresche;
• il clima continentale: si ha in tutte le pianure continentali distanti dai mari, dalla Francia alla
Russia, ed è caratterizzato da escursioni termiche annuali molto elevate, da inverni molto freddi
ed estati calde; le precipitazioni sono meno frequenti rispetto al clima oceanico, ma a seconda
della latitudine le caratteristiche climatiche subiscono significative variazioni;
• il clima mediterraneo: si ha nelle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo ed è contraddistinto da inverni miti e moderatamente piovosi ed estati calde e secche.
Le regioni dell’Europa centrale sono caratterizzate da un clima di transizione, così definito perché,
andando verso oriente, passa gradatamente dalle caratteristiche del clima atlantico a quelle del clima continentale.
Mettiti in gioco
1.Completa le frasi sulle zone climatiche scegliendo fra i termini proposti.
a. Il clima mediterraneo è caratterizzato da inverni rigidi / miti e da estati calde e umide / secche.
b. Il clima atlantico è caratterizzato da inverni non molto freddi / rigidi e da precipitazioni scarse /
abbondanti.
c. Il clima atlantico presenta inverni miti dovuti all’influsso delle correnti occidentali / della Corrente
del Golfo.
d. Il clima continentale è caratterizzato da un’escursione termica annuale limitata / ampia e da
inverni rigidi / miti.
e. Il clima nordico è caratterizzato da un’estate breve e fresca / breve e secca e da precipitazioni
molto scarse / abbondanti.
f. Il clima alpino è caratterizzato da estati fresche e umide / secche.
Gli ambienti e la fauna delle zone climatiche europee
Alla varietà dei climi europei corrisponde un’analoga varietà di ambienti:
• nelle regioni a clima nordico, dato il freddo intenso, il terreno gelato e le scarse precipitazioni,
la flora tipica è la tundra, costituita da muschi e licheni, mentre le piante ad alto fusto si sviluppano con difficoltà; sono le zone in cui i lapponi allevano le renne, che si nutrono di questo tipo
di vegetazione; le regioni subartiche sono abitate da ermellini, orsi bianchi e dalla volpe artica;
• l’ambiente atlantico è stato molto plasmato dalla presenza dell’uomo, che ha sostituito le foreste con vaste coltivazioni e allevamenti; le pianure e i pendii di queste zone sono caratterizzati
dalla brughiera, una distesa di prati e arbusti che copre soprattutto le coste;
• l’ambiente continentale cambia molto man mano che si procede da nord a sud; a nord si trova
la taiga, con i boschi di conifere (abeti, pini e larici), mentre a sud sono presenti anche boschi di
latifoglie che si mescolano a quelli di conifere; le zone del Mar Caspio e del Mar Nero sono caratterizzate dalla steppa nera, estensioni di terreno erbaceo molto fertili e coltivate a cereali; meno
fertile invece la steppa bianca, che si trova intorno al Mar Caspio e al bacino del fiume Volga;
• l’ambiente mediterraneo è dominato dalla macchia mediterranea, un vegetazione costituita
da arbusti (come l’oleandro, il mirto e il ginepro) e dovuta alla siccità estiva e al vento; gli alberi
che compongono questo paesaggio sono sempreverdi, come il leccio, il sughero, il cipresso e il
pino marittimo; tra le coltivazioni più diffuse ci sono la vite, l’ulivo e gli agrumi; tra gli animali che
popolano la zona ci sono il lupo, l’orso, la volpe, la lepre, il riccio e il cinghiale.
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GEOGRAFIA
Mettiti in gioco
2.Associa le immagini alle didascalie inserendo le lettere nelle caselle corrispondenti.
a. Uno scorcio della sconfinata steppa della Mongolia. • b. Pini marittimi e cespugli in un tratto di costa mediterranea. • c. Una distesa di erica e arbusti bassi in un paesaggio di brughiera. • d. Paesaggio
tipico della taiga caratterizzato da boschi di conifere.
1.
2.
3.
4.
3.Scrivi sotto l’immagine di ogni animale l’ambiente naturale a cui appartiene.
ambiente mediterraneo • ambiente continentale • ambiente alpino • ambiente nordico
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