Report di stage in Acre e analisi del caso empirico Paola Roveri Premessa Il Corso di Cooperazione organizzato dal Comune di Modena offre la possibilità di effettuare uno stage con una delle associazioni facenti parte il tavolo della cooperazione internazionale di Modena. La cooperativa Chico Mendes, nonostante non sia una ONLUS o una ONG fa parte dell’offerta, e l’ho scelta per effettuare il mio stage finale perché pensavo mi avrebbe potuto offrire un’esperienza più tecnica e più vicina ai contenuti della laurea che sto conseguendo. Una volta presi i contatti con la cooperativa, sono stati definiti due percorsi. Io avrei affiancato, quando possibile, il tecnico Ze Pereira, collaboratore della cooperativa, mentre la mia compagna di viaggio Sabrina si sarebbe occupata di prendere contatto con i compagni di lotta del sindacalista Chico Mendes. 1. Cronologia sintetica del viaggio Lunedì 26 Agosto : arrivo a Rio Branco, alloggio presso la Casa delle suore dell’ordine dei servi di Maria. Primo incontro con Padre Luiz Ceppi, che sarà il nostro tutor per due delle tre settimane di permanenza in Acre, diversamente da come previsto. Visita della biblioteca della foresta, incontro con lo storico Marco Alfonso. In serata incontro con il tecnico agroforestale Ronald Polancho. Martedì 27 agosto: ci dirigiamo sempre con Padre Luiz a Sena Madureira, cittadina a 140 km da Rio Branco. Qui incontriamo Padre Paolino, ovvero Paolo Baldassarri, prete ormai 87enne che ha lottato a fianco dei movimenti sociali insieme a Chico Mendes. Nel pomeriggio mi ha accompagnato a visitare Sena Madureira un giovane padre, Oldarin, con cui ho fatto una costruttiva chiaccherata sulla situazione sociale acreana, mettendo in luce gli sprechi e la corruzione su cui ancora grava ancora molto il sistema brasiliano. Mercoledì 28 Agosto: Rio Branco, incontro al mattino con la Cooperativa Floresta, si occupano di legno certificato, ovvero derivante da un uso attento degli alberi, un disboscamento che dovrebbe essere eseguito seguendo regole ferree per il rispetto dell’ecosistema forestale, sostenuta economicamente al 90% dal governo. Al pomeriggio incontro con CooperAcre, cooperativa che si occupa principalmente di castagna dell’amazzonia, enorme complesso gestito però in modo famigliare e con finanziamenti del governo, con altre due fabbriche per la lavorazione a Xapurì e Brasileia. Giovedì 29 Agosto: Rio Branco, Incontro con la famiglia di Chico Mendes presso la Biblioteca della Foresta, moglie e figlia primogenita Angela. L’incontro è stato a mio avviso abbastanza formale, sono stati narrati episodi di vita con Chico, il suo impegno civile rispetto alla famiglia, ed è emerso che ad oggi la sua memoria è viva ma è stato perso l’entusiasmo e l’unione che lui era riuscito a creare con il movimento sindacale. Nel pomeriggio intervista al proprietario di lavorazione delle castagne Beja Flor. Al termine dell’incontro Padre Ceppi ci ha accompagnato al Parco Chico Mendes. Venerdì 30 agosto: Rio Branco incontro con il Governatore Tiana. Nel pomeriggio visita della cooperativa Progetto Reca in Nova Villa California, in Rondonia. Sabato 31 agosto: Rio Branco Permanenza alla casa delle suore per lo studio del portoghese e visita della città di Rio Branco Domenica 01 settembre:Rio Branco: studio portoghese, rielaborazione di materiale Lunedì 2 settembre: Rio branco, studio Martedì 3 settembre: Rio branco intervista Gumercindo Rodriguez, compagno di lotta di Chico Mendes, intervista molto toccante e commovente, finalmente abbiamo incontrato qualcuno che parlava col cuore. Gumercindo Rodriguez, compagno di lotta di Chico Mendes Mercoledì 4 settembre: Trasferimento in taxi a Brasileia, pernottamento in albergo al contrario di ciò che era stato pattuito. Il nostro referente qui è Odete, ex-‐direttrice della Cooperativa Capeb, fallita nel 2005 Giovedì 5 settembre Brasileia , visitiamo il magazzino cageacre, dove ci sono alcuni macchinari per la lavorazione della castagna, oggi spenti, dove sono parcheggiati due camion nuovi di zecca per il trasporto del latte (uno dei tanti progetti avviati e mai portati a termine). Ieri utilizzato dalla cooperativa per tutti i soci, oggi mezzo vuoto e utilizzato da entità diverse per appoggiarci la propria merce. Successivamente, noleggiato un 4x4 con autista al seguito, ci dirigiamo verso la Riserva Estrattivista Chico Mendes. Scuola nella Riserva Chico mendes Venerdì 6 settembre Brasileia incontro con il sindacato dei lavoratori Paranà. Assemblea sindacato Paranà Riserva Chico Mendes Sabato 7 settembre Cubija/Brasileia. Giornata libera, ci siamo dirette a Cubija, città Boliviana al di là del ponte, una cittadina fatta di negozi ideati per far arrivare squadre di brasiliani ad acquistare merce elettronica, vestiaro, giochi a prezzo stracciato. Domenica 8 settembre trasferimento da Brasileia a Xapuri. Arrivate a Xapurì, ci accoglie alla Rodoviaria sorella Nilce. Lunedì 9 settembre Xapurì, visita della casa di Chico Mendes e Museo. Il museo, opera della Fondazione Chico Mendes. Nel pomeriggio visita alla cooperativa Mani di Donne, di cui è la coordinatrice suor Ines. Martedì 10 settembre Xapurì: Visita alla riserva Cachoeira, dove parliamo con alcuni parenti di Chico Mendes e responsabili delle attività della riserva, come la coordinatrice scolastica e la rappresentante del sindacato. Visita al resort turistico Pousada cachoeira. Giro nella foresta ed al “maneiro florestal”, una zona della foresta adibita alla raccolta del legno certificato. Mercoledì 11 settembre – Visita all’Asilo e Nido gestito sempre da Ines. Visita del Polo industriale Xapurì. Nel pomeriggio visita al complesso forestale industriale di Xapurì, sempre per l’uso di legno certificato e non certificato. Successivamente visita alla Natex, fabbrica sempre governativa di preservativi. Giovedì 12 settembre: Sindacato dei lavoratori di Xapurì, intervista a Dercy Tales, attuale presidente. Nel pomeriggio incontro con i familiari di chico mendes, e breve gita sul fiume a bordo di una canoa lungo il fiume Xapurì. Fiume Xapurì Venerdì 13 settembre: colazione alla pousada Xapurì dove oggi ci sono parecchi cimeli relativi a Chico Mendes ed alla storia acreana, raccolti dal proprietario che ha numerose storie da raccontare su Chico Mendes e Lula. Ritorno a Rio Branco. Nel pomeriggio intervista a Ze Pereira da Silva. Sabato 14 settembre: Biblioteca pubblica di Rio Branco per ricerche di materiale. Domenica 15 settembre: convento di Rio Branco Lunedì 16 settembre : biblioteca della foresta di Rio Branco per ricerca di materiale Martedì 17 settembre : biblioteca della foresta di Rio Branco per ricerca di materiale 2. La ricerca L’esempio dell’Acre è particolarmente significativo per comprendere le dinamiche di azione collettiva e gestione di beni comuni ambientali in contesti di sviluppo. Nonostante il Brasile sia un paese oggi economicamente forte e protagonista della scena mondiale, presenta al suo interno enormi differenze territoriali, demografiche, sociali ed economiche (Human Development Report 2013), e l’Acre rappresenta una realtà diversa sia dalle ricche regioni del Sud, sia dai vicini stati di Rondonia e Amazonas, come mostro in questo capitolo. La gestione della foresta amazzonica in questo territorio è centrale per questioni storiche, sociali ed economiche. In questo territorio sono si sono sviluppati i primi movimenti sindacali e si è formata parte della classe politica che ha governato il Brasile negli ultimi anni; la coscienza locale sulla conservazione della foresta amazzonica è stata maturata non per velleità ecologiche, ma perché essa rappresentava la fonte di sussistenza primaria delle comunità che la abitavano. In Acre sono nate le prime Riserve estrattive ed i primi progetti d’insediamento sostenibili e le cooperative di produttori grazie all’azione collettiva di diversi gruppi sociali formati sul territorio. Mappa politica Acre, Brasile Fonte: Acre in numeri 2013 L’Amazzonia è laboratorio incredibilmente ricco per osservare come i diversi attori pubblici e privati si relazionano per la sua gestione sostenibile. Utilizzando il framework di analisi di Elinor Ostrom, il presente capitolo offre un quadro storico, politico, economico ed istituzionale della realtà acreana, una premessa necessaria per contestualizzare il caso di studio specifico che tratterò nel capitolo successivo.1 Il caso acreano, se considerato nella sua interezza, non rispetta alcune delle ipotesi teoriche proposte da Ostrom perché il sistema è relativamente grande2 e l’omogeneità dei gruppi di utenti, che in questo caso, come si evince dalle interviste raccolte sul campo, non è rispettata perché alcune comunità sono più efficienti di altre per ragioni che dipendono dalle politiche di sviluppo. Tuttavia il caso di studio specifico proposto da questa tesi prende in analisi un piccolo campione rappresentativo di circa 1200 famiglie3. Sistema Socio-Ecologico e variabili istituzionali ACTION ARENA Attori Situazioni di azione collettiva CONTESTO: condizioni 5isiche e materiali, Caratteristiche della comunità, Regole in uso Shock esterni SISTEMA SOCIO-‐ ECOLOGICO Elaborazione personale A causa della molteplicità di queste variabili e dalla loro complessità, gli stessi risultati ottenuti dall’analisi istituzionale non sono sempre chiari, e per questo si utilizzano diverse combinazioni per valutare gli effetti dell’action situation. Fra questi ci sono i classici criteri di efficienza economica, equità, accountability, etica, adattabilità, l’analisi costi benefici. L’utilizzo congiunto di questi indicatori permette una valutazione completa non solo dell’economia di un paese, ma anche della qualità della vita della società, la diffusione del capitale umano, e, in altre parole, la sostenibilità del sistema socio-ecologico. I dati che utilizzo per la contestualizzazione del sistema acreano provengono da fonti statistiche ufficiali brasiliane e acreane, ma anche dalle interviste effettuate sul posto in Agosto e Settembre 20144, utili soprattutto per approfondire la storia dell’ utilizzo della risorsa, ottenere informazioni 1 I dati che riporto all’interno del Capitolo 2 provengono dai siti ufficiali del Governo dell’Acre e dello Stato Federale Brasiliano, fra cui cito i principali: www.inpe.gov.br, www.ac.gov.br, www.incra.gov.br, www.ibama.gov.br, www.ibge.gov.br, www.mma.gov.br, 2 se consideriamo coinvolta la popolazione rurale acreana si tratta di 200 000 individui, mentre Ostrom propone casi non superiori alle 15000 persone coinvolte 3 Vedi paragrafo 3.4 4 Per approfondimenti vedi Appendice sulle caratteristiche degli utenti ed avere il punto di vista dei diversi stakeholder che agiscono sul territorio in merito alla gestione delle risorse, le problematiche sociali, le politiche economiche locali e nazionali, da cui è possibile ricostruire il sistema istituzionale locale. 2.1 Condizioni materiali e fisiche La Foresta Amazzonica, come affermato precedentemente, ricopre l’Acre per l’88% del suo territorio. La presenza di un bene collettivo di tale vastità condiziona l’azione individuale e collettiva, poiché rappresenta una risorsa importante non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, come lo dimostra il fatto che la sua conservazione è oggetto di dibattito all’interno delle organizzazioni internazionali come ONU, FAO, UNFCCC. L'Amazzonia è la più grande foresta pluviale rimanente nel pianeta, un patrimonio ricco per la sua biodiversità e per la funzione di assorbimento di agenti inquinanti. Coloro che vivono a contatto con questa risorsa si trovano in una complessa situazione sociale ed economica, dove è necessario combinare le modalità di gestione efficaci per la conservazione della risorsa ed il suo sfruttamento che deve essere condotto in modo sostenibile affinchè la risorsa possa essere riprodotta e non esaurita. Come sottolineato precedentemente, la popolazione che vive in queste aree si trova a far fronte al trade off fra sviluppo economico e sociale e la tutela della foresta. Vista l’importanza universalmente riconosciuta della foresta amazzonica, tutti gli attori presenti sul territorio sono chiamati a costruire un sistema di gestione resiliente e sostenibile ma, allo stesso tempo, restare al passo dello sviluppo economico richiesto dalla società civile, dal governo federale e dal contesto internazionale. Acre, Brasile Fonte: Acre in numeri 2013 Prima di descrivere nel dettaglio l’Acre, ritengo opportuna una breve premessa sulla situazione brasiliana. Negli ultimi due decenni, il Brasile ha compiuto progressi significativi in termini di gestione economica, riduzione della povertà e indicatori sociali. La crescita dell'occupazione e dei redditi dal lavoro, l'attuazione di programmi di assistenza sociale mirati, come la Bolsa Familia, hanno contribuito ad una riduzione della quota di brasiliani che vivono al di sotto della linea di povertà. La povertà estrema è passata dal 10,5 per cento all'inizio del 2000 al 4,7 per cento nel 2011, che è stato accompagnato da una riduzione della disuguaglianza che si riflette in un calo del coefficiente di Gini 0,59-0,53 nello stesso periodo (OECD 2013). Tuttavia la crescita economica futura sembra essere limitata da ostacoli strutturali nelle infrastrutture, capitale umano e da una scarsa intermediazione finanziaria. Allo stesso tempo, una classe media in crescita (il risultato di una crescita e di una migliore distribuzione del reddito) sta attirando l'attenzione sulle carenze di governance, e carenze anche nella fornitura di servizi pubblici quali l'istruzione, la sanità e trasporti efficienti. Le manifestazioni di massa nelle principali città in Brasile durante giugno 2013 hanno lasciato pochi dubbi circa l'importanza del buon governo e la fornitura di servizi efficaci in Brasile. L’inflazione resta altissima, la regolazione automatica del salario minimo, le politiche di sostegno dei prezzi ed al reddito sono solo alcune delle cause. Tuttavia secondo la World Bank (2013) ”l’economia Brasiliana si dimostra sana, sostenibile e resiliente”. Territorio L’Acre è un piccolo stato brasiliano confinante con Bolivia e Perù, occupa una superficie di 164.221,36 Km2 (16.422.136 ha), di cui l’88% è Foresta Amazzonica. Questo territorio è stato annesso al Brasile nel 1903 dopo una lunga e combattuta trattativa compiuta fra il governo brasiliano e boliviano. L’Acre si divide in due macro regioni, la Valle dell’Acre, che comprende le regioni Purus, Basso Acre, dove si trova la capitale Rio Branco, ed Altro Acre; l’altra macro area è denominata Vall dello Juruà, e comprende la regione Juruà e e la regione Taruacè-Envira. I prodotti che la foresta offre sono molteplici, ma il loro rendimento e la loro compatibilità con la conservazione influiscono sulle scelte individuali e collettive, e sulle politiche economiche e sociali implementate di governi. Grazie alla presenza di alberi di siringa (gomma), il governo brasiliano promosse la migrazione degli ex schiavi del nord spingendoli in queste terre per aumentare la produzione di lattice per l’esportazione verso gli Stati Uniti. Come illustro nei paragrafi successivi, la popolazione locale ha utilizzato i frutti della foresta amazzonica per il proprio sostentamento senza la necessità di particolari infrastrutture. Il costante sviluppo economico brasiliano e mondiale, le politiche di colonizzazione delle aree forestali, il miglioramento delle condizioni di vita e l’aumento demografico fanno parte di quelle spinte esogene ed endogene che hanno causato un cambiamento di gestione della risorsa forestale, dove oggi sono coinvolti non più solo i produttori e le loro famiglie, ma sono oggetto di politiche nazionali ed internazionali per lo sviluppo, di ONG, multinazionali, forze ed attori che hanno mutato il sistema. La foresta è una risorsa naturale che genera flussi intertemporali di redditi a partire dal legno (legno, legno combustibile, ecc.) e, in una minore quantità, di prodotti forestali non legnosi (frutta, oli, piante medicinali, lattice, servizi ecologici, ecc.). In questo contesto la questione della terra è di centrale importanza per comprendere la struttura del sistema socio-ecologico acreano, in quanto la storia della gestione della Foresta Amazzonica è legata alle politiche agrarie e di distribuzione della terra e di sfruttamento delle risorse che sono state attuate dai governi brasiliani dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Premessa storica La storia della colonizzazione dalle popolazioni estrattive non indigene in Acre è iniziato nel tardo 19° secolo durante il primo boom di del commercio della gomma naturale (Hevea brasiliensis), e da allora è stato plasmato da cambiamenti causati dalla politica e dalle richieste del mercato. Quando la gomma proveniente dalle piantagioni malesi è entrata nel mercato internazionale nel 1912, i prezzi sono diminuiti, e raccoglitori di gomma brasiliani e boliviani hanno cominciato a diversificare le loro strategie di sussistenza per includere le noci del Brasile e l'agricoltura stagionale come attività complementari (Fifer 1970, Barham e Coomes 1996, Stoian 2000). Dal 1950, le esportazioni di noci superarono quelle della gomma, e il primo "boom ufficiale" del settore della noce del Brasile si è verificato nel 1990 (Stoian 2000). In Acre le comunità sono formate da famiglie di raccoglitori che hanno continuato a vivere del commercio della gomma nonostante la fatica a mantenersi una fetta del mercato. In Acre, queste famiglie hanno mantenuto le loro distribuzioni tradizionali isolate in tutta la foresta anche se le terre sotto di loro erano vendute o abbandonate dai tradizionali proprietari immobiliari di gomma agli allevatori di bestiame (Sobrinho, 1992). Senza essere a conoscenza della ricchezza e dell’importanza della foresta amazzonica per il paese e per il mondo intero, il governo militare brasiliano promosse una seconda e devastante emigrazione per impiantare i sistemi agro-pastorizi, distruggendo negli anni milioni di ettari di foresta. Quindi a partire dagli anni 70 sono stati disboscati ettari di foresta per l’impianto di allevamenti di bovini e la coltivazione di soia. L’Acre ad oggi ha perso il 12% di foresta, mentre altri stati, come il Mato Grosso, addirittura il 35%5. I siringais (insedimenti dove erano presenti cospicue quantità di alberi da gomma) sono stati i primi ad essere colpiti, dato che molti sono stati venduti alla formazione di grandi fattorie. Queste dinamiche sono aumentate negli anni ‘80, generando un processo inverso che stava organizzando raccoglitori di gomma, di castagna e nativi intorno ad una proposta di trasformazione di grandi aree in aree protette (Riserve estrattive). Gli sforzi dei facendeiros hanno trovato la resistenza del movimento dei siringueiros, i produttori estrattivisti che vivevano di estrazione del lattice e della castagna rimasti dalle ondate migratorie dei decenni precedenti, per cui la foresta rappresentava in primo luogo una fonte di rendita, e solo successivamente hanno acquisito anche il ruolo di protettori della foresta amazzonica (Aymone 1994). La trasformazione della foresta in allevamenti rappresentava per loro la perdita della casa e la perdita di lavoro. Non è un caso se proprio in quegli’anni si formò il Sindacato dei lavoratori rurali a Xapurì, fra i quali militavano siringueiros, appoggiati dagli esponenti della Chiesa e dalla società civile. Grazie a questo movimento partito dal basso, sono state create le prime cooperative che riunivano produttori agro-estrattivi, e nel resto del Brasile si faceva lentamente strada il partito dei lavoratori (PT) e la dittatura veniva smantellata. Durante gli anni 90 la politica nei confronti di queste comunità cambiò, gli vennero formalmente riconosciuti i diritti di proprietà attraverso l'istituzione di riserve estrattive e dei piani d’insediamento controllati dal Governo. L'origine di questi cambiamenti politici e come sono stati implementati in Acre hanno oggi conseguenze importanti per le attività estrattive nella regione. Tra le iniziative che hanno favorito la migrazione in Acre vi furono i programmi di colonizzazione diretta (PAD), la costruzione di strade e gli incentivi per l’acquisto di terreni per i grandi proprietari terrieri provenienti dal sud del paese. La legge federale stabilisce che sia competenza di ogni singolo stato la gestione del territorio (art.10 L. 6.938/81). Ad oggi l’Acre resta uno degli stati che ha resistito alle forze che hanno determinato il disboscamento sfrenato in altre regioni. Dall’analisi della letteratura accademica sul tema della deforestazione della Foresta Amazzonica 6 , le dinamiche sociali, politiche ed economiche che ricorrono maggiormente come cause del deterioramento della risorsa sono: - Sistema non definito dei diritti proprietà sulla terra - Creazione di infrastrutture ( strade, sviluppo dei centri urbani ) - Politiche pubbliche che incentivano allevamento e l’agricoltura estensiva 5 INPE 6 per approfondimento vedi Pfaff 1998, Reis 1991, Chomitz 2011, Laurance et al. 2002, Kirbya et al. 2006 - Progetti di sviluppo economico Oggi i policy makers pongono molta attenzione alle politiche sostenibili per la gestione della Foresta Amazzonica. Infatti il Piano di Governo 2011/14 dell’Acre prevede la realizzazione di 90 progetti7 di economia sostenibile e tutela dell’ambiente. La grande attenzione delle istituzioni non si traduce direttamente in una gestione efficiente della risorsa. Nei successivi paragrafi presento un breve excursus sulla questione agraria brasiliana, il sistema istituzionale e gli attori del territorio per inquadrare al meglio le dinamiche del sistema socio-ecologico del mio caso di studio specifico che affronterò nel capitolo 3 di questo elaborato. Riforma agraria e diritti di proprietà La questione della riforma agraria brasiliana è stata a lungo dibattuta negli ambienti politici ed economici brasiliani, e la questione della terra ha rappresentato per decenni una problematica anche sociale che ha creato numerosi conflitti e difficoltà per la popolazione (Pacheco 2005). Come è stato affermato precedentemente, gli insediamenti governativi su larga scala in Amazzonia brasiliana sono iniziati nei primi anni settanta con i programmi federali di colonizzazione connessi con la costruzione della strada Transamazonica. In Brasile, ci sono due modi in cui suolo pubblico può diventare proprietà privata. Il primo è attraverso offerte a grandi proprietari privati, e la seconda con la vendita di piccoli lotti per coloni in aree di insediamento sponsorizzati dal governo. Nel 1970 i piccoli lotti erano 100 ettari, diminuiti successivamente a 50 ettari nel 1980. Anche se ci sono state cessioni occasionali di grandi appezzamenti di terreni pubblici, la maggior parte dei programmi di colonizzazione prevedeva la vendita di lotti più piccoli ai coloni all'interno di progetti ufficiali gestiti dalla INCRA. Queste opportunità di accesso legale alle terre pubbliche sono state praticamente interrotto dal fine di gli anni Ottanta (Fearnside, 2001). Una gran parte del territorio dell'Amazzonia brasiliana, tuttavia, rimase sotto dominio pubblico, privo di qualsiasi tipo di titolazione governativa, quindi vennero agevolati ricchi allevatori di bestiame che iniziarono ad esplorare la foresta tagliando e bruciando per l’impianto di sistemi agro-pastorizi. Secondo lo Statuto della Terra del 1964, successivamente incorporato nella Costituzione brasiliana del 1988, gli squatters hanno il diritto di stabilirsi su terre pubbliche non sviluppate e di poterne fare l’uso che ne desiderano se dimostrano di avervi dimora ed attività stabile da un anno ed un giorno( Araujo et al.2009). Quindi sfruttando il terreno per almeno un anno, possono ricevere il diritto di usufrutto e, 7 Commercio e Turismo in zone speciali, produzione e industrializzazione, Low Carbon Economy. Fonte: ACRE in numeri 2013, disponibile su www.ac.gov.br dopo cinque anni di continua occupazione sono in grado di ottenere i diritti di proprietà completi. La Costituzione riconosce anche il diritto agli squatter di rivendicare i terreni privati che non sono ad uso produttivo. L’INCRA è l'agenzia governativa responsabile per la vigilanza e la distribuzione dei titoli fondiari in terre pubbliche; ha inoltre il compito di applicare la riforma agraria e monitorarla. Le sue prerogative includono anche l'espropriazione di terre improduttive da proprietari privati per essere ridistribuiti tra gli squatter. Il processo di titolazione tende però ad essere lungo e costoso, che richiede oggi dai due ai cinque anni per il completamento. Inoltre, i vincoli di bilancio limitano le azioni di INCRA, così come la sua capacità di trattare le domande di titolo (Alston et al., 1996). Di conseguenza, una grande frazione della proprietà della terra non sono legalmente registrati o rimangono senza titolo. Censimenti agricoli presenti nel database di IBGE mostrano che almeno il 50 % della proprietà della terra in Amazonia durante gli anni settanta sono stati sfruttati senza titolo legale di terreno di proprietà. Nei decenni successivi, la quota di squatters era diminuita notevolmente, ma nel 1995 i terreno occupati senza regolare diritto di usufrutto rappresentavano ancora circa il 30% (Araujo et al., 2006). Questa grande frazione di aziende agricole illegali deriva dalla complessità e l'inefficienza del sistema di registrazione dei terreni che tende a favorire la land grabbing (accaparramento delle terre). La lotta per la terra di terra vede coinvolte le grandi aziende per l’allevamento ed anche multinazionali che ricorrono a vari espedienti illegali come la falsificazione dei documenti, la corruzione di agenti o notai dell’INCRA, le minacce e la violenza contro i piccoli proprietari terrieri (Fearnside, 2001; Margulis, 2003). Gli agricoltori a cui non sono giuridicamente riconosciuti i titoli sulla terra non hanno gli strumenti giuridici per far rispettare i propri diritti. Inoltre, in caso di dispute sulla terra, le loro affermazioni sono poco considerati dai tribunali, e quindi finisco per trovarsi alla mercé dei grandi imprenditori (Caviglia-Harris, J.L., 2005). Anche se, in linea di principio, il possesso del titolo sulla terra dovrebbe anche garantire al possessore il diritto di gestire come preferisce la sua proprietà, la Costituzione brasiliana consente invasione di terreni privati che non vengono utilizzati per scopi produttivi. Chiaramente questo concetto non è definito, ma la Costituzione autorizza la riassegnazione dei terreni privati per squatter se la terra non viene impiegata ad uso produttivo. In pratica, le zone forestali considerate improduttive, come l’Amazzonia, sono considerate più vulnerabili alle invasioni degli squatter e dalla ridistribuzione operata dall’INCRA (Alston et al,2000; Fearnside, 2001). Questa modalità di gestione della terra ha avuto implicazioni dirette sulle modalità di sfruttamento delle risorse forestali, con implicazioni negative sulla conservazione della Foresta Amazzonica. In primo luogo, chi utilizzava questi terreni era incentivato ad avviare attività come l'agricoltura e l'allevamento tradizionale piuttosto che effettuare una gestione forestale sostenibile, che necessità di processi di produzione più lunghi. La deforestazione è quindi una sorta di disinvestimento che riduce l'esposizione al rischio di sfratto, oltre che rendite maggiori e più veloci. In secondo luogo una fattoria recintata dove è palese l’utilizzo produttivo dei terreni rende il locatore maggiormente protetto da sfratti dell’INCRA rispetto ad un’area forestale. Quindi al fine di rafforzare i loro diritti, i proprietari terrieri hanno un incentivo a cancellare la foresta dimostrando così il loro uso produttivo del territorio, infatti la deforestazione può contribuire a far rispettare i diritti di proprietà: può essere più facile e meno costoso proteggere i diritti di proprietà su aree coltivate che su terreni forestali. Confini agricoli possono essere appositamente contrassegnati con alberi, sistemi d’irrigazione, che sono più facili da monitorare o che aiutano a rilevare intrusioni. Al fine di rafforzare i loro diritti, i proprietari terrieri hanno un incentivo a cancellare il bosco dimostrando così il loro uso produttivo del territorio. La trasformazione della foresta in allevamenti deriva anche dalla volontà dei proprietari terrieri di tenere lontano abusivi. La nuova politica di gestione della Foresta Amazzonica Alla luce delle problematiche del sistema fondiario brasiliano illustrate precedentemente, il governo ha avviato una serie di riforme dietro la spinta dei movimenti sociali e della pressione ecologista, fino all’istituzione dell’attuale modello d’insediamento che prevede concessioni allocative con stringenti limiti al disboscamento. La legge divide il territorio secondo due macro categorie, disciplinate dal Sistema Nazionale delle Unità di Conservazione (L.9985/2000): -‐ Unità di protezione integrale, il cui obiettivo è preservarne la natura ammettendo l’uso indiretto delle sue risorse, come i siti ecologici, le riserve biologiche, i parchi nazionali -‐ Unità di uso sostenibile Le aree ad uso sostenibile prevedo l’uso diretto delle risorse con criteri razionali, come: -‐ le Aree di Protezione Ambientale -‐ le Aree di Rilevante Interesse Ecologico -‐ le Riserve Estrattiviste, -‐ le Riserve per lo Sviluppo Sostenibile In questo nuovo modello i diritti di proprietà,8il governo brasiliano possiede la terra, e dei diritti di usufrutto sono garantiti alle comunità residenti impegnati in mezzi di sostentamento tradizionali basati principalmente sulla raccolta di prodotti non legnosi, ma sono obbligati a mantenere intatta almeno il 90% delle loro proprietà terriere nella copertura forestale. La creazione della prima riserva estrattiva, la Riserva Chico Mendes, è stato il frutto di un’iniziativa di natura bottom-up protratta dai produttori di gomma e castagna affinché gli venisse riconosciuto il diritto di sfruttare i le risorse forestali in un determinato territorio. Le comunità sono organizzate in associazioni con potere decisionale, e le famiglie sparse nel territorio controllato dall’associazione vanno a locarsi in diverse parcelle di territorio che possono variare da 300 a più di 1000 ettari. In Acre, il modello Riserva Estrattiva era una risposta di approccio bottom-up, derivante inoltre dal successo della lotta politica dei raccoglitori della gomma per proteggere i diritti di proprietà sulla foresta, che successivamente è stata adottata dai piani di gestione proposti dal governo, stabilendo una divisione territoriale che prevede aree protette, aree per l’insediamento assistito, aree per lo sfruttamento delle risorse. 2.2 Indicatori economici e sociali L’indice di sviluppo umano9 è utilizzato, accanto al PIL (Prodotto Interno Lordo), per valutare la condizione economica e sociale di un paese. L’Acre presenta un HDI di 0,697, leggermente più basso rispetto a quello brasiliano (0,730). Nonostante rientri nel range dei paesi a medio sviluppo umano, non è possibile utilizzare solo questo indicatore per valutare la qualità della vita acreana. L’indice di sviluppo umano è composto infatti da indici di aspettative di vita, istruzione e PIL pro capite. 8 Riforma agraria approvata nel 2001 ed implementata a partire dal 2003. Nuove modalità organizzative per la gestione della Foresta Amazzonica iniziarono a partire dalla creazione delle prime riserve estrattive nel 1988. 9 Indice di sviluppo umano locuz. sost. masch. – Indicatore di sviluppo macroeconomico (reso anche con la sigla ISU) elaborato nel 1990 dall’economista pakistano Mahbub ul Haq, recepito dall’ONU come misuratore della qualità della vita dei paesi. L’ISU si affianca al PIL (Prodotto interno lordo), strumento utilizzato convenzionalmente per misurare la ricchezza dei singoli stati, e. si inscrive nella logica della misurazione dello sviluppo umano che amplia la prospettiva della semplice crescita economica per definire il livello di sviluppo dei singoli paesi (è utilizzato con lo stesso fine anche per regioni e singole città). Questo indice si fonda sulla sintesi di tre diversi fattori: il PIL pro capite, l’alfabetizzazione e la speranza di vita. Fino al 2009 tale calcolo si fondava sulla media aritmetica su base logaritmica che generava un valore da 0 a 1. Dal 2010 la misurazione dell’accesso alla conoscenza è legata all’indice di istruzione (che include gli anni medi e quelli previsti da destinare all’istruzione), il quale viene indicizzato con una media geometrica. I paesi del mondo non sono più divisi in base al valore, bensì sono divisi nei quattro gruppi in base al quartile di appartenenza ( Treccani 2012). La povertà. Il Brasile è uno stato vastissimo con differenze sociali, economiche e territoriali enormi. Per questa ragione la linea della povertà cambia di regione in regione, diversificando la linea per aree urbane e rurali. Nella regione del Nord in cui si trova l’Acre, e la maggior parte degli stati dove si trova la foresta amazzonica, la linea di estrema povertà10 è di 103 R$ per l’area urbana e 90 reais per l’area rurale, valori pro capite basati sul nucleo famigliare. La linea di povertà invece è di 206 R$ per l’area urbana e 180 R$ per le zone rurali. Tasso di Povertà ed Estrema Povertà in Acre, % 1981 1990 2000 2010 Estrema Povertà 16,7 18,52 19,36 10,58 Povertà 44,6 42,6 43,3 30,2 Fonte: rielaborazione personale da IPEADATA Mentre la povertà è andata diminuendo nel corso degli anni, l’estrema povertà è aumentata, per avere un drastico calo a partire dal 2001: mentre l’economia del paese è cresciuta a partire dagli anni 90, la diseguaglianza nella distribuzione dei redditi aumentava anch’essa a causa della concentrazione della ricchezza e la mancanza di politiche ridistributive. Il tasso di estrema povertà è poi diminuito notevolmente fra l 2000 ed l 2010, e questo si imputa alle politiche pubbliche assistenzialiste, come Bolsa Familia11. Nel mese di Dicembre 2012 sono state erogate 70.769 sussidi in Acre per una spesa di 13.541.254,00 R$. Dal report OECD, Bolsa Familia costa solo 1% del Pil brasiliano, a indice del fatto che la maggior parte delle politiche pubbliche per la diminuzione della povertà prevedono un trasferimento di denaro condizionato. Sanità. In Acre sono presenti 0,4 medici ogni 1000 abitanti, ed è fra i paesi con il numero più basso di medici qualificati. Secondo i dati forniti dal Governo acreano, sono presenti 620 strutture sanitarie, dove sono compresi ospedali, ambulatori, consultori, studi privati, centri gestiti da ONG. La mortalità infantile è diminuita negli ultimi 20 anni, ma resta comunque ancora la più alta rispetto agli altri stati della regione amazzonica, come mostra la tabella sottostante. 10 Tutti gli individui il cui reddito pro capite, calcolato sulla base del nucleo famigliare, risulta inferiore alla somma determinata dal calcolo del prezzo del paniere di beni essenziali. 11 Bolsa Familia è un trasferimento di denaro condizionato costituito dal governo di Lula. Con l’1% del Pil questo programma ha raggiunto 13,4 milioni di famiglie che si trovano in condizione di povertà ed estrema povertà. Il trasferimento di denaro viene conferito alla madre della famiglia, che deve richiedere mensilmente agli uffici municipali il sussidio, a condizione di iscrivere i figli a scuola la cui frequenza deve essere regolare, ed essere sottoposti a controlli medici e vaccinazioni (WORLD BANK 2013). Numero di medici per 1000 ab. Fonte: IPEADATA Tasso di mortalità infantile (su 1000 ab.) Stato 1991 2000 2010 Acre 41,85 30,36 23,01 Amazonas 50,36 37,95 17,01 Amapá 43,72 31,62 15,14 Pará 52,55 33,05 20,29 Rondônia 42,41 30,38 18,02 Roraima 49,25 29,03 16,11 Tocantins 63,65 36,48 19,56 Fonte: elaborazione propria da IPEADATA Il PIL acreano ammonta a 4700 Milioni di R$ al 2010, con un Pil pro capite di 11.567 R$, mentre la media brasiliana è di 19.508 R$. La variazione del Pil mostra un trend dei livelli di produzione in costante aumento. I dati sulla crescita della produzione sono del tutto in linea con i dati relativi all’aumento del reddito medio pro capite, la diminuzione della disoccupazione, l’aumento del valore del capitale umano, e dimostrano che l’Acre si trova pienamente in un processo di sviluppo economico e sociale, nonostante siano presenti forti diseguaglianze nella distribuzione dei redditi e la popolazione si trovi in condizioni di povertà ed estrema povertà. Composizione percentuale del PIL per settori economici 2007 2008 2009 2010 Agricoltura/Allevamento 17,18 18,57 17,25 19,89 Industria 14,56 12,44 12,69 14,27 Servizi 68,16 68,99 70,7 66,84 Fonte: rielaborazione personale dai IPEADATA Volume delle esportazioni Fonte : Acre in nume ri 2013 Per qua nto rigu arda inve ce la Bilancia commerciale, il volume delle esportazioni supera il valore delle esportazioni, nonostante il saldo segni un trend in diminuzione. I prodotti maggiormente esportati sono la castagna dell’amazzonia e il legno. Il tessuto economico. Sul territorio acreano si trovano 10500 imprese. Il tessuto economico è composto principalmente da aziende che si occupano di riparazione di veicoli, industrie per la trasformazione delle materie prime, imprese di costruzione. Le imprese sono di micro e piccola dimensione, 7417 hanno dai 0 ai 4 dipendenti, mentre solo 213 hanno da 20 a 29 dipendenti. Questi sono dati ufficiali che non tengono in considerazione il lavoro non registrato da un contratto, come ad esempio le donne di servizio, un impiego diffusissimo in tutto il Brasile, impiego non registrato. Classificazione delle attività economiche Classificazione nazionale delle attività economiche (CNAE 2.0) Total da 0 a 4 da 5 a 9 da 10 a 19 da 20 a 29 Total 10.082 7.417 1.265 765 213 agricoltura, allevamento, produzione forestale, pesca e acquacoltura 95 59 20 12 1 industria estrattiva 21 13 4 4 - industria di trasformazione 743 468 123 75 31 elettricità e gas 6 4 - - - acqua, igiene ambientale, attività di gestione dei rifiuti e decontaminazione 16 6 6 1 - costruzione 464 268 69 52 24 commercio: riparazione di autoveicoli e motociclette 5.311 4.100 673 354 84 trasporti, giacenze e servizi postali 247 144 40 30 12 servizi domestici 564 382 99 53 14 informazione e comunicazione 118 80 14 14 7 attività finanziarie, di assicurazione e servizi connessi 116 51 26 23 6 attività immobiliare 33 18 8 5 2 attività professionali, scientifiche e tecniche 231 170 32 13 6 attività amministrative e servizi complementari 324 219 42 23 3 amministrazione pubblica, difesa e sicurezza sociale 119 21 10 6 4 educazione 435 356 23 34 4 servizi sanitari e assistenziali 222 153 30 22 4 arte, cultura e centri ricreativi 73 59 5 4 1 altre attività e servizi 943 845 41 40 10 servizi domestici - - - - - organismi internazionali e altre istituzioni extraterritoriali 1 1 - - - Fonte: elaborazione propria da Acre in numeri 2013 La finanza pubblica. Secondo le stime presentate all’interno del documento di programmazione politica ed economica “ProAcre”12, la finanza pubblica acreana dipende al 70% dai trasferimenti del governo federale. Analizzando i dati proposti dal documento “Acre in numeri 2013”, l’entrata tributaria è solo il 20% del totale, quindi l’80% proviene da aiuti esterni13, in particolare fondi interstatali per lo sviluppo. Il piano di governo 2011-2014 prevede la realizzazione di 241 progetti nei settori sello sviluppo sostenibile, efficienza nella gestione pubblica, sviluppo sociale, economia sostenibile, salute, sicurezza pubblica ed educazione. Non abbiamo ancora a disposizione i dati sullo stato dei progetti. I dati a disposizione riguardano solo gli investimenti nelle politiche industriali, di cui hanno usufruito 120 aziende per una spesa totale di 199.902.931,33 R$. Il PIL pro capite acreano è 11567, ed è una media su tutta la popolazione, che non tiene conto delle diseguaglianze nella distribuzione dei redditi. La diseguaglianza si calcola attraverso l’Indice di Gini14, la cui misura per l’Acre di 0,550, e indica una forte disomogeneità nella distribuzione dei 12 Il documento programmatico PROACRE, disponibile sul sito www.ac.gov.br, presenta i progetti di sviluppo economico e sociale sostenibile che intende avviare il Governo in seguito al finanziamento ricevuto dalla WOLRD BANK nel 2009 13 Le entrate tributarie risultano 834.085.876 R$, mentre le entrate provenienti dal Governo federale risultano 4.237.181.739 R$. Il bilancio è disponibile su www.ac.gov.br 14 L’indice di Gini è una misura sintetica della diseguaglianza nella distribuzione, tra le n unità di una collettività, di un carattere trasferibile (per es. il reddito). È calcolata dopo avere ordinato le n unità secondo l’ammontare non decrescente del carattere posseduto da ciascuna di esse. […]Quando l’ammontare complessivo del carattere è equamente distribuito tra le n unità, il valore dell’indice è pari a 0; mentre, quando è pos-seduto da una sola unità, l’indice assume valore pari a 1. L’indice di Gini income based è una misura sintetica del grado di diseguaglianza della distribuzione del reddito ed è calcolato sui redditi familiari equivalenti, cioè resi comparabili mediante l’applicazione di una scala di equivalenza che tiene conto della diversa composizione delle famiglie. redditi, quindi nonostante l’economia sia in crescita è necessario valutare quanta parte della popolazione riesce a beneficiare dello sviluppo economico. I prodotti forestali Le foreste tropicali sono state una fonte di prodotti diversi per secoli, ma il concetto di gestione multi-uso forestale, che comprende legname e prodotti estrattivi non legnosi, e dei servizi ambientali, emerse nell'agenda forestale internazionale solo nel 1990 come parte del paradigma di gestione forestale sostenibile (Panayotou e Ashton 1992). Riserve estrattive, difese come una valida e sostenibile alternativa alla diffusa deforestazione in Amazzonia (Allegretti 1989) si distinguono dalle altre zone amazzoniche protette in cui sono stati creati grazie ad iniziative bottom-up. L’uso forestale che prevede lo sfruttamento di risorse estrattive nel suo complesso dipende anche da fattori istituzionali, quali le politiche forestali nazionali e locali che consentono la gestione simultanea di più prodotti, i diritti di possesso e l'accesso al legname, la formazione per guardie forestali nazionali (Guariguata et al., 2010). L'interazione fra questi fattori determinerà le condizioni ottimali in cui i responsabili politici e gestori forestali sono in grado di implementare sistemi forestali ad uso multiplo. La modalità migliore per gestire la produzione in modo efficiente ed efficace è al centro del dibattito istituzionale, essendo una problematica che riguarda la gestione di un bene collettivo e che coinvolge una molteplicità di attori. In questo contesto, valutare le percezioni, gli interessi e valori dei diversi soggetti interessati è essenziale perché si giunga alla creazione di soluzioni efficaci (Purnomo et al, 2005; Lawrence, 2007). L’estrazione vegetale è il processo di sfruttamento delle risorse vegetali autoctone che compongono la raccolta di prodotti come il legno, lattice, semi, fibre, frutta e radici, acai, castagna. Questi prodotti ricoprono una notevole importanza nell’economia brasiliana e sono configurati come l'unica fonte di reddito delle popolazioni estrattive in alcune località del Brasile. Nel corso degli anni, la politica pubblica ha investito molte risorse per promuovere queste attività economiche ad impronta sostenibile. Tuttavia, gli approcci integrati alla gestione forestale naturale restano ancora indefiniti, in particolare per quanto riguarda la gestione compatibile dei prodotti forestali legnosi e non legnosi (Albers 2013). Questo indice è pari a zero nel caso di una perfetta equità della distribuzione dei redditi, nell’ipotesi cioè che tutte le famiglie ricevano lo stesso reddito; è invece pari a uno nel caso di totale diseguaglianza, nell’ipotesi che il reddito totale sia percepito da una sola famiglia. (ISTAT, 2010: p.254) La risorsa che offre maggiore rendita è il legno. Secondo le stime offerte da COOPERFLORESTA l’economia del legno fattura oltre 500 milioni di R$, impiega circa 7000 persone. Anche se ancora nascente, ci sono esempi di comunità in Acre dove la gestione sostenibile del legname è stato integrato con i mezzi di sussistenza locali. Prima del 2011, l'origine di tutto il legno proveniva da attività di deforestazione; successivamente sono stati avviati progetti di riforestazione per un prelievo controllato degli alberi, consolidato con la creazione della cooperativa di estrazione del legno COOPERFLORESTA.15 Come si evince dai dati relativi al valore della produzione, ad oggi il commercio del legno rappresenta il prodotto forestale che offre la rendita maggiore. Il mercato del legno rappresenta il 12,8% del PIL ed è in crescita constante, e la domanda crescente implica l’impostazione di un modello di gestione della risorsa per combattere la deforestazione, ed alimenta il dibattito sulla formazione di gestione forestale comunitaria sostenibile per l’estrazione del legno. La legge forestale del Brasile del 2006 (Legge 11.284/06) permette la creazione di nuove terre disponibili per la gestione del legname per entrambe le società e le comunità. La maggior parte del legname raccolto in Acre è su scala industriale, e le aziende di registrazione con i piani di gestione del legname operano in unità di conservazione (federali e foreste demaniali) e su terreni privati. La tendenza attuale riguarda lo sviluppo di un sistema forestale multiplo in cui le comunità possono variegare la tipologia di prodotti estrattivi fra cui il legno, seguendo però una serie di regole ferree per l’estrazione tali da poter permettere la riproducibilità degli alberi. Un esempio è COOPERFLORESTA, che attraverso la gestione forestale comunitaria promuove l’estrazione del legno secondo una logica sostenibile. COOPERFLORESTA ha creato una rete dove sono coinvolte 500 famiglie inserendole all’interno del Programma di Abilitazione alla Foresta Comunitaria, ricevendo finanziamenti da diversi fondi pubblici federali, per avviare la produzione di legno certificato FSC, che viene lavorato nella fabbrica governativa di Xapurì voluta dal governatore Jeorge Viana nel 200416. Anche questa cooperativa è finanziata al 90% da fondi statali e federali, e ad oggi il legno certificato prodotto detiene l’1% della quota di mercato17. Oltre al legno, secondo i dati pubblicati dal Governo Brasiliano18, l’Acre è il maggior produttore di noce in Brasile, e detiene il 32% della produzione complessiva, ed il secondo produttore di lattice. 16 Complesso industriale forestale di Xapurì CIFLOX 17 Fonte: intervista funzionario di COOPERFLORESTA effettuata in Agosto 2013 presso Rio Branco, Acre 18 per approfondimenti vedi il documento di sintesi Ministério do Planejamento, Orçamento e Gestão Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística – IBGE Produção da Extração Vegetal e da Silvicultura volume 27, 2012, Brasil disponibile sul sito www.ibge.gov.br Prodotti forestali in Acre 2012 quantità (t) Lattice semi oleosi valore R$(1000) 470 1733 82 87 1620 1392 14088 23792 2027 1559 legna 716397 8975 legna grezza 647524 47371 Acai castagna carbone vegetale Fonte: elaborazione propria dal Rapporto sulla Silvicoltura 2012, IBGE La produzione di lattice è in diminuzione visto lo sviluppo tecnologico di nuovi materiali sintetici, ma vista l’importanza di questo prodotto per la sussistenza delle comunità forestali il Governo acreano, con la partnership del Governo Federale, ha ideato due politiche a sostegno di questo mercato: il sussidio e la fabbrica di preservativi Natex. Il Governo acreano nel 1999, in seguito all’approvazione della Legge Chico Mendes 19 , ha impiantato un programma d’incentivo allo sviluppo della catena produttiva del lattice, che consiste in un sussidio di 0,40 R$ per chilo di lattice, divenuto 0,70 R$ a partire dal 200320. Questo ha provocato un aumento della produzione di lattice, ed il Governo acreano, associato al Governo federale, istituti di ricerca tecnologica ed imprese private, ha creato la fabbrica dei preservatici Natex, inserendo il lattice della foresta amazzonica in una filiera industriale, nonostante faccia parte delle politiche di prevenzione sanitaria federale. Sono coinvolte della filiera circa 550 famiglie, che hanno aumentato la loro rendita di circa 350 R$ al mese, situate nelle aree limitrofe a Xapurì21. La castanha, che traduco con noce, si estrae da un albero particolare che si trova solo in alcune aree della foresta acreana (circa il 50% secondo il Censo Agroforestale 2006). La produzione della noce brasiliana ha incontrato numerosi ostacoli negli ultimi anni a causa dell’ingresso nel mercato delle noci boliviane che vengono vendute ad un prezzo inferiore sul mercato brasiliano. Per questa ragione lo Stato acreano ha creato COOPACRE, cooperativa di produttori di noce brasiliana, e finanziato la costruzione di due fabbriche per la lavorazione della noce. Attraverso la cooperativa i produttori ricevono 25 R$ per latta, mentre sul mercato viene pagata normalmente 17 R$22La nascita di questa cooperativa verrà trattata in modo più approfondito 19 Lei no 1.277, de 13 de janeiro de 1999. “Dispõe sobre concessão de subvenção econômica aos produtores de borracha natural bruta do Estado do Acre e dá outras providências.” 20 Decreto 8.423, de 11 de agosto de 2003: Dispõe sobre o Conselho Estadual de Desenvolvimento Rural e Florestal Sustentável – CDRFS e dá outras providências. 21 per approfondimenti vedi www.natex.br 22 Fonte: ZEE ACRE 2006 nel terzo capitolo, poiché fa parte di un processo economico e sociale che ha mutato gli assetti produttivi locali creando parte di quegli squilibri riportati dalle interviste effettuate sul campo. Prodotto estrattivo 2007 2008 2009 2010 2011 Legno in tronco 326.138 152.668 120.566 121.947 1.064.195 Legno mq 666.151 679.077 685.240 704.737 733.918 Lattice 1.226 845 533 507 499 Carbone vegetale 1.736 1.802 1.824 1.777 2.665 Noce del Brasile 10.378 11.521 10.313 12.362 14.035 Acai 1.459 1.537 1.658 1.674 1.701 Copaiba - - 1 - 1 Legno in tronco 11.862 7.047 6.500 7.816 75.441 Legno mq 4.959 6.081 6.758 7.301 9.310 Lattice 2.593 2.135 1.355 1.640 1.717 Carbone vegetale 718 817 999 1.123 1.695 Noce del Brasile 12.142 9.281 8.475 14.083 19.329 Acai 667 745 914 924 1.256 Copaiba 4 3 16 2 12 Quantità prodotta (t) Valore del prodotto (1000 R$) Uno studio condotto dalla Resilience Alliance23 ha valutato l’incidenza dell’attività economica estrattiva sul livello di reddito delle famiglie. Il reddito che deriva dalla raccolta di noci nel 2006 rappresenta solo il 14% del totale, ed il 42% deriva dalla produzione di altri beni forestali. 23 Per valutare le pratiche di gestione della noce del Brasile, i ricercatori che hanno avviato lo studio hanno classificato le informazioni nei seguenti aggregati: (1) data di raccolta iniziale, (2) il metodo di raccolta e la durata complessiva del raccolto, e (3) pratiche di gestione che miravano a: (a) promuovere la rigenerazione (b) migliorare la resa di frutta, (c) gli standard di certificazione. I ricercatori hanno registrato l’apparente mancanza di gestione, nonché le pratiche intenzionali o non intenzionali che possono influenzare negativamente i singoli alberi. Per approfondimenti vedi Duchelle, A. E., P. Cronkleton, K. A. Kainer, G. Guanacoma, and S. Gezan. 2011. Resource theft in tropical forest communities: implications for non-timber management, livelihoods, and conservation. Ecology and Society Regole in uso La presenza dello Stato nelle attività economiche e sociali acreane è preponderante per diverse ragioni. Innanzitutto le politiche pubbliche acreane seguono la scia della politica federale, che per prima ha lanciato, dal Governo di Lula in poi, programmi assistenzialisti di enorme portata con l’obiettivo di togliere una grande fetta di popolazione brasilana al di fuori della condizione di povertà ed estrema povertà. L’Acre, essendo uno dei paesi brasiliani più poveri e arretrati beneficia oggi di numerosissimi investimenti e finanziamenti da parte di numerosi organismi nazionali ed internazionali, come mostra la figura sottostante. Mentre le prime iniziative per la protezione dell’ambiente e lo sviluppo di un’economia forestale estrattiva proveniva da spinte bottom-up, con i grandi cambiamenti politici e l’affermazione del Brasile sulla scena economica mondiale si sono verificati una serie di meccanismi tali da implementare lo sforzo pubblico per il raggiungimento di standard di sviluppo e l’applicazione di politiche top-down sovvenzionate da moltissimi flussi di denaro che hanno mutato gli assetti organizzativi sociali ed economici che si erano formati in Acre in seguito alle lotte dei movimenti sociali degli anni 80. Il Governo acreano stima un’ammontare di investimenti distribuiti dalle politiche pubbliche per circa 4,72 miliardi di Reais , con progetti integrati e multisettoriali derivanti da varie fonti per quanto riguarda la gestione 2011-2014 (Governo Tiano Viana). Il principale sostenitore e investitore è il Governo Federale, il quale finanzia progetti attraversi i suoi ministeri nei settori delle infrastrutture, sociale, energia e produttività. L'importo delle risorse stanziate da questa partnership ammonta a circa 2,84 miliardi di Reais, il 60,1 % dei fondi raccolti.24 Un altro aspetto rilevante è che l’Acre sia riuscito ad ottenere ulteriori risorse da enti finanziari esterni, come la Banca mondiale, BNDES, BOX , IDB e KfW attraverso la sua esperienza in settori sociali , le infrastrutture e la conservazione dell'ambiente. Questi investimenti sono nell'ordine di US 1,62 miliardi dollari ( 34,4 % ) , con un impatto positivo e direttamente nello sviluppo di Acri . Le altre risorse sono previste dal set-tore privato e il governo dello Stato , con investimenti diretti e delle controparti di progetti che hanno un impatto - tam nel rafforzare l'economia , per un totale di più di US $ 820.000.000 . 24 Dati pubblicati sul sito www.ac.gov.br, disponibili sul report “Desenvolvir e Servir”. Investimenti in Acre Fonte: SEPLAN, AC Negli ultimi anni, l’Acre ha attuato numerose politiche per la gestione ambientale. Per quanto riguarda la valorizzazione delle aree forestali spicca la Legge "Chico Mendes ",stabilisce l’applicazione di un sussidio per la produzione e commercializzazione della gomma. La legge dello Stato n°1426 del 27 dicembre 2001, sul tema della preservazione e conservazione delle foreste demaniali, istituisce il Sistema Statale delle Aree Naturali Protette, crea il Fondo Forestale dello Stato. L'istituzionalizzazione della Pianificazione Economica Ecologica ha permesso l'attuazione della politica di valorizzazione del Patrimonio forestale ambientale e ordinamento del territorio ed incentivi per l'adozione di pratiche di produzione sostenibili. ZEE Dal 1999 l’Acre utilizza una suddivisione del territorio denominata Zoneamento EconomicoEcologico, corretto nel 2006, uno strumento che prevede il coinvolgimento dei diversi stakeholder presenti sul territorio per lo sviluppo e l’applicazione di meccanismi di controllo, monitoraggio, vigilanza, per l’istituzione e l’applicazione di un’efficace gestione ambientale. L’organizzazione del territorio acreano deriva dall’esigenza di diversi attori, come Indigeni, Siringueiros, Riberignos, facendeiros ed istituzioni nazionali ed internazionali per definire le regole ed i limiti di gestione del territorio acreano. Questo lavoro partecipato ha portato alla creazione della Mappa di gestione territoriale dell’Acre, dove il territorio è stato suddiviso nelle aree elencate precedentemente. Questo sistema è stato creato con il coinvolgimento di 13 ministeri coordinati dal ministero dell’ambiente, e per questo motivo viene definito un piano partecipativo, equo, sostenibile e sistemico. Gli obiettivi principali di questo programma sono: Utilizzo razionale e sostenibile delle risorse naturali Articolare le politiche pubbliche in relazione alla gestione delle risorse naturali Promuovere la formazione di consapevolezza da parte di cittadini e comunità rurali sull’importanza dell’uso razionale delle risorse Impiantare progetti di sviluppo integrati sul territorio Conservare e valorizzare biodiversità e cultura legata alla foresta e a chi la abita Questo programma è molto complesso ed articolato, e tutti i progetti sono monitorati dalla Commissione statale del zonamento economico-ecologico, formato da ben 34 gruppi appartenenti a diverse categorie di stakeholder, come rappresentanti di istituzioni del governo nazionale e federale, lavoratori, rappresentanti della società civile, imprenditori. La commissione ha i compiti di dirigere, coordinare, approvare l’implementazione del programma ZEE, deliberare sulle materie del programma, stabilire i meccanismi di partecipazione, permettere agli attori di avere uno spazio per coordinare le attività in modo integrato, promuovere infine ricerca sulle questioni di maggiore importanza. Le attività promosse dal programma sono tuttavia direttamente vincolate al gabinetto del governatore e dell’Agenzia statale della pianificazione e dello sviluppo sostenibile. L’organo esecutivo del programma è l’Agenzia a statale dell’ambiente e delle risorse naturali, responsabile della coordinazione dei tecnici. Lo ZEE è solo uno dei molteplici strumenti promossi dalle istituzioni acreane per la gestione ambientale. Fra questi citiamo: -‐ Organizzazione territoriale locale OTL -‐ Sistema nazionale delle aree naturali protette SEANP -‐ Piano statale delle risorse idriche PLERH -‐ Zone speciali per lo sviluppo ZEDs -‐ Zone di trattamento prioritario ZAPs -‐ Piano di gestione delle terre indigene PGTIs -‐ Piani di sviluppo comunitario PDC Attraverso questo tipo di organizzazione territoriale l’INCRA dovrebbe essere agevolato nell’attribuzione dei diritti di proprietà. Con la legge 9.985 del 2000 vengono istituite le Unità di conservazione, suddivise in Unità a protezione integrale e Unità ad uso sostenibile. Le Unità di Protezione Integrale hanno l’obiettivo di conservazione della natura, per lo svolgimento di ricerca scientifica, turismo e altri usi indiretti. I residenti non sono ammessi all'interno, sono illegali attività come l'agricoltura, la caccia, l'estrazione, ecc. Fanno parte di questa categoria: • Stazione Ecologica, ha lo scopo di conservare la natura e la condotta della ricerca scientifica. • Riserva Biologica, per la protezione della biofiversità. • Parco Nazionale, fondamentale per la conservazione degli ecosistemi naturali di grande rilevanza ecologica e paesaggistica, consentendo lo svolgimento della ricerca scientifica e lo sviluppo dell'educazione ambientale e turismo ecologico. Le Unità di Uso sostenibile hanno l'obiettivo di conciliare la conservazione della natura con l'uso umano delle sue risorse naturali. In queste aree è permesso l’insediamento umano ed attività socioeconomiche, come caccia e silvicoltura. Tutte queste attività dovrebbero essere su piccola scala per garantire il mantenimento e il funzionamento degli ecosistemi. Fanno parte di questa categoria: • Area di Protezione Ambientale - il suo scopo fondamentale è quello di proteggere la biodiversità, disciplinare il processo di occupazione e garantire l'uso sostenibile delle risorse naturali. • Area d’interesse ecologico - mira a mantenere ecosistemi naturali di rilevanza regionale o locale e regolare l'uso consentito di queste aree, in modo che si riconcilia con gli obiettivi di conservazione della natura. • Foreste nazionali, demanio statale - ha come obiettivo fondamentale l'utilizzo multiplo sostenibile delle risorse forestali e la ricerca scientifica, con particolare attenzione ai metodi per l'uso sostenibile delle foreste native. • Riserva Estrattiva ( Resex ) - è un'area utilizzata da popolazioni tradizionali estrattive, la cui sussistenza è basata sull'estrazione e, in aggiunta, sull'agricoltura di sussistenza e l’allevamento di piccoli animali. L’obiettivo della Riserva estrattiva è quello di garantire i mezzi di sussistenza e la cultura di queste popolazioni attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali dell'unità. Aree a legislazione speciale Denominazione Unità di conservazione a protezione integrale Unità di conservazione ad uso sostenibile Terre indigene Progetti d’insediamento Totale Fonte: Acre in Numeri 3013 Q.tà 3 Area Kmq 1.563.769 16 3.544.067 30 107 156 2.390.112 1.641.158 9.139.106 Organizzazione territoriale in Acre Unità conservazione integrale 9% 44% Unità di conservazione ad uso sostenibile 22% Terre indigene 15% 10% Progetti d'insediamento Terre senza legislazione speciale Rielaborazione da Acre in numeri 2013 Situazione fondiaria ACRE Denominazione Q.tà Area % Stato Terre non riconosciute da Incra o altri organismi 9 410.866 2,5 Terre pubbliche non destinate / 494.071 3,01 Lotti statali 4.086 209.270 1,27 Terre private 7.749 5.081.836 30,95 Aree non soggette a legislazione ambientale 1.086.987 6,62 Totale 7.283.030 44,35 Area Totale dello Stato 16.422.36 100,00 Fonte: Acre in numeri L’Istituto per la Terra ITERACRE25 è responsabile per la politica agraria della organo dello Stato, responsabile per l'attuazione e la promozione di regolarizzazione delle terre, organizza il territorio rurale, l'uso del suolo pubblico e vacante, l'iscrizione rurale (territorio dello Stato Base) e mediazione dei conflitti sulla proprietà della terra. In base ai dati sul disboscamento è possibile osservare quali modalità di gestione territoriale sembre più efficace nella conservazione della foresta. Disboscamento in Acre al 2012 Disb.fino al Disboscamento al 1997 2012 RESERVA EXTRATIVISTA CHICO MENDES 193.1 (2%) 462.45 (4.8%) PARQUE NACIONAL DA SERRA DO DIVISOR 108.3 (1%) 176.884 (2.0%) Tipologia di legislazione territoriale Unità di conservazione federali 25 Creato dalla legge 1373 del 4 marzo 2001, è l’ente locale con autonomia amministrativa e finanziaria, legata al Dipartimento di Stato dell'Ambiente – SEMA RESERVA EXTRATIVISTA ALTO JURUÁ 65.1 (1%) 157.117 (2.8%) RESERVA EXTRATIVISTA DO CAZUMBÁ-‐IRACEMA 27.4 (0%) 81.498 (1.0%) RESERVA EXTRATIVISTA RIOZINHO DA LIBERDADE 19.3 (1%) 54.665 (1.6% FLORESTA NACIONAL DE SANTA ROSA DO PURUS 18.6 (1%) 35.634 (1.5%) RESERVA EXTRATIVISTA ALTO TARAUACÁ 12.7 (1%) 34.813 (2.2%) ESPERANÇA 3.8 (14%) 10.119 (38.2%) FLORESTA NACIONAL MACAUÃ 1.2 (0%) 2.561 (0.1%) FLORESTA NACIONAL DE SÃO FRANCISCO 0.6 (0%) 1.159 (0.5%) ESTAÇÃO ECOLÓGICA DO RIO ACRE 0.0 (0%) 0.0 (0%) ÁREA DE PROTEÇÃO AMBIENTAL SÃO FRANCISCO 173.8 (56%) 213.068 (69.0%) ÁREA DE PROTEÇÃO AMBIENTAL LAGO DO AMAPÁ 32.7 (61%) 36.2 (67.5%) FLORESTA ESTADUAL DO RIO GREGÓRIO 24.4 (1%) 40.836 (1.8%) FLORESTA ESTADUAL DO MOGNO 11.9 (1%) 35.755 (2.4%) FLORESTA ESTADUAL DO RIO LIBERDADE 8.8 (1%) 35.814 (2.8%) FLORESTA ESTADUAL DO ANTIMARY 6.1 (1%) 115.676 (17.0%) PARQUE ESTADUAL ALTO CHANDLESS 2.5 (0%) 3.044 (0.0%) ÁREA DE RELEVANTE INTERESSE ECOLÓGICO SERINGAL NOVA Unità di conservazione statali Fonte: PRODES Le foreste statali sono quelle che risentono maggiormente della deforestazione legale ed illegale, in quanto non sono territori destinati ad una certa tipologia di territorio. Anche all’interno delle Riserve Estrattive il disboscamento è aumentato, ma è dovuto all’aumento della popolazione, quindi alla costruzione di nuovi insediamenti abitativi. Le organizzazioni statali e federali Lo stato acreano ha il seguente assetto istituzionale relativamente alla gestione ambientale: - Procuratore speciale per la tutela ambientale: promuove la costruzione di politiche ambientali pubbliche insieme alla società e agli organi di governo. Si prende carico delle problematiche ambientali di cui ha legislazione lo Stato, definisce quindi le procedure amministrative e/o giudiziarie che si occupano della salvaguardia dell'ambiente. - Coordinamento di Difesa Ambientale, conflitti sulla terra, urbanizzazione e il Ministero dei patrimoni storici e dei beni culturali pubblici: è l'agenzia di attuazione operativa volta a coordinare le attività degli altri organismi di controllo, si occupa di attuare piani, programmi e obiettivi che mirano ad integrare, promuovere e valorizzare le attività degli organismi di controllo in materia ambientale, edilizia e urbanistica e di conflitti per la terra. - Dipartimento speciale per la difesa dell’ambiente: sovrintende all'attuazione della legislazione ambientale e difende gli interessi comunitari legati all'ambiente. - Pubblici Ministeri dell'Istituto per l'Ambiente dell’ Acre: i suoi compiti principali sono fornire assistenza legale diretta e immediata al Presidente del Governo, fissare le leggi , convenzioni e altri atti normativi in conformità alla Costituzione, e quando non ci sono regole di provenienti dall’impianto legislativo, formulare pareri legali sulle questioni, domande o controversie sottoposte al presidente relativamente alla sua competenza, come avvisi di infrazione, interdizione, sequestro, distruzione di sospensione e di demolizione; offrire al propria opinione sugli atti da sottoporre al Presidente, preparare bozze di proposte di legge, decreti e, ove necessario, altri atti normativi emanati dal Presidente, promuovere l'attuazione del bilancio ottenuto dalle sanzioni per le violazioni ambientali, e rappresentano e assistono l’ IMAC in azioni e questioni giuridiche legate alla concessione di licenze, di controllo e supervisione delle attività produttive che utilizzano le risorse naturali. - Squadra forestale: composta da 14 agenti della Polizia Militare, si rivolge principalmente alle esigenze del capitale Rio Branco e alcuni comuni dell'Alto e Basso Acre. Le Agenzie operative Sistema dello Stato dell'Ambiente e del Territorio - Sismat Il Sismat e composto dal Ministero dell'Ambiente (SEMA), Istituto dell'ambiente (IMAC) e Acre Land Institute (ITERACRE), con la missione di integrare le azioni legate all'ambiente e territorio, dalla pianificazione all'esecuzione stessa. La Sismat non è stato creato da uno strumento giuridico. Tuttavia, in pratica, queste tre agenzie cercano di coordinare le loro attività per risolvere operazioni in sovrapposizione e diventare più efficiente a integrare ed attuare la gestione ambientale e territoriale. Segretaria di Stato per l' Ambiente - SEMA Costituito dalla Legge dello Stato n°860 del 14 aprile 1897 e sostituita dalla complementare Legge dello Stato 247 del 17 febbraio 2012, il SEMA è un organo di amministrazione diretta che opera in tutto lo stato dell’ Acre, essendo sorvegliato direttamente dall'Ufficio del Governatore. Collabora con altre agenzie ed enti, come l’ Environment Institute SME (IMAC), l’Istituto per i cambiamenti climatici (IMC) e l'Istituto della Terra (ITERACRE). Tra le altre funzioni, il SEMA si occupa di: -‐ sviluppo, coordinamento e supervisione dell'ambiente e della politica statale, la biodiversità, i servizi eco-sistemici e le unità di conservazione, secondo le linee guida del Sistema Ambientale Nazionale -‐ pianificare, coordinare e supervisionare l’ accesso alle risorse e l’attività di utilizzo -‐ sviluppare, monitorare e guidare la zonizzazione ecologica-economica del territorio dello Stato -‐ proporre politiche per il controllo, il monitoraggio, l'esecuzione, licenze e educazione ambientale così come la riorganizzazione spaziale e territoriale dello Stato -‐ coordinare e sostenere la zonizzazione ecologica-economica del territorio dello Stato Ad oggi il SEMA ha una base amministrativa unica in Rio Branco, tuttavia saranno costituite altre filiali dislocate per avere la possibilità di implementare le proprie attività localmente. La struttura organizzativa del SEMA è così composta: Ufficio del Segretario, con una divisione tecnica dell'Ufficio, Divisione di Pianificazione e Progetti Sismat, Divisione di gestione interna, Dipartimento tematico Axis Acqua e Risorse Idriche, con una divisione di Gestione dei bacini idrici e Divisione Monitoraggio dell'Acqua, Dipartimento di asse tematico Foresta e Aree Protette , con una divisione dello stato del sistema delle aree naturali protette e Divisione della biodiversità, e Dipartimento di asse tematico cambiamento globale, con una divisione di Environmental Risk Management e della Divisione di pratiche sostenibili. Istituto dell’ambiente acreano - IMAC Creato dalla Legge 851 del 23 Ottobre 1986, l'iMac e un comitato inserito all’interno del SEMA, la sua attività è focalizzata principalmente sulla sorveglianza, monitoraggio e controllo ambientale, supervisionato dallo SME. Le competenze dell’IMAC possono essere sintetizzate nei seguenti punti: -‐ seguire le trasformazioni dell'ambiente attraverso tecniche di misurazione diretta e indiretta, individuando eventi avversi e azioni per combatterli -‐ offrire consulenza agli organi ed enti di conservazione ambientale responsabile in vista di un razionale utilizzo delle risorse ambientali -‐ promuovere l' elaborazione e l'istituzione di norme e standard relativi alle risorse ambientali per garantire il benessere e il mantenimento della qualità della vita e lo sviluppo economico -‐ svolgere o collaborare direttamente con gli organi specializzati nel controllo e la sorveglianza delle norme e degli standard stabiliti -‐ promuovere la formazione di tecnici esperti su questioni relative alla tutela dell'ambiente -‐ organizzare la gestione delle concessioni fondiarie per avviare progetti di recupero delle risorse naturali interessate da processi di predatori o inquinanti -‐ collaborare con organi specializzati nella conservazione di specie animali e vegetali in via di estinzione e il mantenimento di scorte di attrezzature genetica -‐ tenere aggiornato l'elenco dei inquina e sostanze agenti nocivi, con riguardo agli interessi dello Stato Attraverso un accordo di cooperazione tecnica con IBAMA, l'IMAC sta gradualmente assumendo la responsabilità sul rilascio di licenze della foresta demaniale (deforestazione, trasporto), sotto la supervisione di IBAMA. L'IMAC si riunisce periodicamente con IBAMA (ed altre agenzie se richiesto) per discutere di nuove regole e leggi nel settore del controllo e l'ambiente delle licenze, e rendere le operazioni congiunte di sorveglianza e controllo. All'interno di questo accordo, SEDENS ha il ruolo di promuovere la silvicoltura (compreso il coordinamento del Fondo Foresta, che riceve le risorse dalla deforestazione), aiutandolo anche nella regolazione degli standard, e dare assistenza tecnica all’ IMAC sul conferimento delle licenze sulla foresta dello Stato. L'attuale disputa tra le istituzioni si concentra sulle modalità di recupero di aree degradate e le alternative sostenibili per i terreni sottoutilizzati. L’IMAC ha un forte legame con SEMA, SEDENS e SEAPROF in quanto le questioni ambientali sono strettamente legate alla produzione di beni e servizi pubblici e privati. Istituto della Terra dell’Acre – ITERACRE Istituito nel 2001, ITERACRE è un ente locale ad autonomia finanziaria, legato al Dipartimento di Stato, dell’Ambiente. Le sue funzioni riguardano le politiche agrarie dell’organo statale, e si occupa quindi della promozione, attuazione, regolarizzazione ed organizzazione del territorio rurale, l’uso del suolo pubblico, mediazione sui conflitti sulla terra. Inoltre si occupa di elaborare la documentazione cartografica, topografica e catastale, statistiche immobiliari, emanare regolamenti necessari per l’adempimento della legislazione sui terreni. Ufficio di Stato per lo Sviluppo Foresta, dell'Industria, del Commercio e servizi sostenibili SEDENS Creato a Febbraio 2012, il SEDENS è un dipartimento di Stato con autonomia amministrativa e finanziaria, che opera in tutto lo Stato, sotto la supervisione da parte dell'Ufficio del Governatore. Il SEDENS agisce nella promozione ed attuazione di politiche pubbliche volte allo sviluppo del settore forestale acreano. La sua struttura si basa su quattro dipartimenti, che in qualche modo rappresentano i diversi segmenti della filiera forestale: dipartimento politiche pubbliche forestali, sviluppo dell’industria forestale, la silvicoltura e le comunità forestali. Tra gli altri compiti, il SEDENS deve: -‐ formulare, promuovere e sorvegliare l'attuazione di politiche di promozione dello sviluppo forestale, industria, commercio, servizi e incentivi industriali -‐ promuovere e coordinare il processo di produzione, lavorazione, produzione e vendita di legname ed altri prodotti forestali -‐ la gestione, direttamente o indirettamente, delle foreste pubbliche -‐ coordinare e sovrintendere il Fondo forestale dello Stato e lo Stato delle Foreste -‐ sviluppare, promuovere e coordinare l'attuazione dei programmi di sviluppo forestale sostenibile, sviluppare, coordinare e supervisionare l'esecuzione delle politiche pubbliche relative al legname e di produzione e statali foreste pubbliche non legname delle foreste -‐ promuovere, favorire e sostenere lo sviluppo di piani di gestione della comunità, promuovere e sostenere la modernizzazione delle informazioni socio-economica del sistema statale e fare il loro diffusione, stabilire le linee guida , eseguire e coordinare le azioni di qualificazione, generare occupazione e reddito, coordinare gli incentivi statali provenienti dalle politiche industriali, sorvegliare la loro attuazione, compreso il monitoraggio dell'attuazione dei precetti giuridici, promuovere, attuare e supervisionare la politica di stabilita per il Fondo per lo Sviluppo Sostenibile – FDS, e promuovere la politica statale di integrazione economica fra silvicoltura, commercio, industria e servizi a livello regionale, nazionale ed internazionale -‐ promuovere l'interazione tra il settore pubblico e il settore produttivo, puntando allo sviluppo sostenibile dello Stato Dipartimento di Stato di Agroforestale per l’Ampliamento e della produzione domestica SEAPROF Il SEAPROF è un organo di amministrazione diretta, opera su tutto lo Stato, ed è direttamente supervisionato dall’ Ufficio del Governatore. Al SEAPROF sono legati a Società Genereale di stoccaggio e magazzino CAGEACRE e l’Organizzazione per l’Assistenza Tecnica e Estensione Rurale dell’ Acre Emater/AC. Questi ultimi due sono società pubbliche create nel 1975, con la prima al fine di coordinare e attuare lo stoccaggio e collaborare nella formazione di scorte, classificare i prodotti di origine vegetale, quantificare il flusso della produzione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agroforestali. La seconda mira a pianificare, coordinare ed eseguire assistenza tecnica e programmi rivolti alla popolazione rurale per la diffusione della conoscenza di natura tecnica, economica e sociale. Per l'attuazione delle sue attività, il SEAPROF ha attualmente circa 867 dipendenti, di cui circa l'80% svolgono le proprie attività presso la sede, a Rio Branco, e altri negli uffici ed unità locali. Il 70% del personale svolge funzioni amministrative. Tabella di SEAPROF e composto principalmente da effettivi e il CAGEACRE Emater (circa il 25% e 30% rispettivamente) e SEAPROF (che rappresentano poco meno del 50% del totale. Oltre alle agenzie sopracitate, dai documenti ufficiali emessi dai pubblici uffici acreani si riconosce la prensenza di molte altri enti, fondazioni ed associazioni legate alla tutela dell’ambiente ed allo sviluppo sostenibile: -‐ Istituto Mutazioni Climatiche -‐ Dipartimento infrastrutture ed opere pubbliche -‐ Dipartimento trasporti e bonifica -‐ Consiglio statale per l’ambiente -‐ Consiglio statale per lo sviluppo rurale e forestale sostenibile -‐ Consiglio forestale statale -‐ Istituto Chico Mendes per la conservazione della biodiversità -‐ Fondazione tecnologia dell’Acre – FUNTAC Quest’ultimo, fondato nel 1987, è un ente pubblico di ricerca, serve per produrre soluzioni tecnologiche, privilegiando l'uso sostenibile delle risorse naturali locali, contribuendo al miglioramento della qualità della vita. Il FUNTAC sviluppa azioni attraverso i suoi progetti nelle seguenti aree: Tecnologia, produzione di semi e piante native, sviluppo prodotti naturali, tecnologie per la gestione forestale, tecnologie per la costruzione di opere civili, energie rinnovabili. SISA- Sistema Statale d’Incentivi per i sistemi ambientali La maggior parte delle leggi ambientali brasiliane hanno natura repressiva, privilegiando l’imposizione di regole e il controllo invece di attività regolari e incentivi positivi per la produzione sostenibile e valorizzazione dell'ambiente (Altmann 2008). La Legge 6938/81 prevede che coloro che utilizzano le risorse ambientali per fini economici dovrebbero pagare per il loro uso. Pertanto, i costi saranno rivolti solo a coloro che utilizzano le risorse naturali con uno scopo economico, sollevando così il governo e la società in generale dai costi per la sua tutela. Non si parla di sanzioni ma di pagamenti, in quanto l’utilizzo delle risorse ambientali deriva da un diritto di uso conferito dalla Pubblica Amministrazione. La legislazione brasiliana segue il principio secondo cui chi inquina paga, e il disegno di legge che istituisce la Politica Nazionale dei Servizi Ambientali e il pagamento federale per i servizi ambientali disciplina le modalità di applicazione di questo principio. La legge dello Stato 2.308/2010, che crea il sistema statale di incentivi per i Servizi Ambientali SISA, è frutto di un processo partecipativo intenso durante gli anni 2009 e 2010 (che includeva una consultazione pubblica di nove mesi) prevede principi di tutela dei diritti dei popoli indigeni e delle popolazioni tradizionali estrattive, così come la trasparenza, la partecipazione sociale e la distribuzione equa dei benefici. Il sistema è descritto nei documenti ufficiali come "un insieme di principi, linee guida, istituzioni e strumenti" che cercano di "promuovere il mantenimento e l'espansione della fornitura" dei seguenti "servizi ecosistemici e prodotti": • il sequestro, la conservazione, la manutenzione e l'aumento degli stock di carbonio e la riduzione dei flussi di carbonio; • la conservazione della bellezza naturale del paesaggio, • conservazione della socio-biodiversità; • conservazione delle risorse e dei servizi idrici; • regolazione del clima; • valorizzazione del patrimonio culturale valore e la conoscenza tradizionale degli ecosistemi VII) la conservazione e il miglioramento della terra. In questo progetto di legge si istituisce il pagamento per i servizi ambientali come una tassa, monetaria o non, per quelle attività umane di restauro, recupero, stabilità e miglioramento degli ecosistemi che generano servizi ambientali. Questa legge, come sostengono diversi autori, con l’approvazione della legge SISA pone la base giuridica per permettere all’Acre di entrare nel progetto REDD (Pfaff 2014; Salimon 2009). L’Amazzonia Brasiliana ha un grande potenziale per la fornitura di servizi ambientali legati alla biodiversità ed assorbimento delle emissioni di CO2 nelle foreste. Il valore dei servizi ambientali forniti dalla foresta è notevolmente elevato. Nonostante il piano in Acre non sia ancora stato approvato, all’interno del dibattito ONU il Brasile, e specialmente l’Acre, sono candidati considerati d’eccellenza. Il REDD si inserisce nel settore della commercializzazione dei permessi d’emissione internazionali: gli Stati offrono un contributo economico a chi si impegna a preservare la foresta per compensare la propria produzione d’inquinamento; lo Stato che riceve il contributo si impegna ad istituire programmi per la tutela della foresta e monitoraggio costante sulla risorsa. Secondo il REDD desk, il progetto è strutturato in due grandi blocchi indipendenti. La prima è focalizzata sul consolidamento della strategia di gestione territoriale basata sulla zonizzazione ecologica, rafforzando l'Istituto per l'ambiente dell’Acre e il Dipartimento di Stato delle Foreste, sviluppare progetti per la prevenzione e il controllo della deforestazione ed incendi boschivi. La seconda componente del progetto prevede azioni volte a promuovere le filiere produttive per la silvicoltura e l’attività agroforestale per ridurre la deforestazione e gli incentivi per i servizi ambientali. Tuttavia le trattative sono ancora in corso (REDD DESK 2014). Bolsa Verde Il programma d’incentivi Bolsa Verde nasce nel 2011 nel contesto del programma federale “Brasile senza miseria”. Nonostante negli ultimi decenni la classe media si è espansa a livelli velocissimi, una grande fetta di popolazione vive al di sotto della soglia di estrema povertà, cifra stimata intorno ai 16,2 milioni. In acre il 10% della popolazione vive in condizione di estrema povertà, ed il 30% in condizione di povertà. Il programma Brasile senza povertà prevede una serie di misure che consistono in trasferimenti monetari, nella maggior parte dei casi condizionati, per fornire supporto alle famiglie più disagiate. Nella stesura del programma si è tentato di avvicinare ai servizi pubblici tutta la popolazione che, a causa delle condizioni territoriali e culturali, non poteva accedervi. Fra queste ci sono tutte quelle famiglie che abitano nelle zone rurali forestali, difficilmente accessibili per gli esterni e complicato e costoso per loro uscire dalla foresta per usufruire dei servizi pubblici essenziali, come istruzione e sanità. Gli studi compiuti a livello governativo hanno rilevato che il 47% della popolazione che vive in condizione di estrema povertà risiede in aree rurali protette. Quindi è stato ideato un incentivo che fungesse da premio o rimborso per le famiglie che favoriscono il mantenimento e la conservazione di queste aree. Il Governo Federale Brasiliano ha indubbiamente compiuto molti sforzi per destinare la foresta pubblica all’uso responsabile, dividendola in unità di conservazione ad uso sostenibile, progetti d’insediamento a fini ambientali, unità per la popolazione indigena. Ad oggi il 62% della foresta pubblica brasiliana appartiene a queste zone tutelate dallo Stato che beneficiano di programmi per lo sviluppo sostenibile, con 76% destinate a Terre Indigene, 17% le Unità di Conservazione ad Uso Sostenibile ed il 7% le Terre ad Insediamento con Fini Ambientali. Bolsa Verde nasce per agevolare le famiglie che si risiedono in foresta pubblica come contributo per lo svolgimento di attività sostenibili che aiutano la conservazione delle foreste naturali. Istituita dal Governo Federale come Misura Provvisoria all’interno del programma “Brasile Senza Povertà”, Bolsa Verde ammonta a 300R$ conferiti trimestralmente per famiglia come complemento al sussidio Bolsa Familia. A dicembre 2013 sono state erogate 51745 sussidi, finanziati da ICMBio, INCRA e SPU in tutto il Brasile. N° di famiglie che hanno usufruito della Bolsa Verde a Dicembre 2013 ICMBIO 17463 INCRA 30911 SPU 3371 TOTAL 51745 Fonte: IBGE In Acre hanno beneficiato del programma 1817 famiglie al dicembre 2013. Per valutare l’efficacia del programma, il Governo Brasiliano ha predisposto diversi parametri, fra cui: 1) Monitoraggio dello stato della foresta, affidato ad IBAMA e Censipam 2) Azione di monitoraggio locale con il contatto diretto fra operatori governativi e famiglie Non ci sono ancora dati disponibili sull’efficacia del programma, ciò nonostante dalle interviste raccolte sul campo emerge il fatto che questo tipo d’incentivo non risulta comunque sufficiente per le famiglie che vivono nella foresta, che invece richiedono maggiori servizi. 2.3 Le caratteristiche della comunità Vivono in Acre circa 777.000 persone, di poco superiori alla popolazione della Provincia di Modena (690 000 ab.). Demografia e Urbanizzazione Anno 1940 1950 1960 1970 1980 1991 2000 2010 2013 Totale 79.768 114.755 158.852 215.299 301.276 417.718 557.526 733.559 776.46 Urbana 14.138 21.272 33.534 59.439 131.930 258.520 370.267 532.279 - Rurale 65.630 93.483 125.318 155.860 169.346 159.198 187.259 201.280 -- Tasso di urbanizzazione % 17,72 18,54 21,11 27,61 43,79 61,89 66,41 72,56 Fonte: Acre in numeri 2013 La popolazione residente in Acre è raddoppiata dal 1980 ad oggi, come è raddoppiato il tasso di urbanizzazione. La popolazione si concentra maggiormente nell’area di Rio Branco, la capitale, dove risiede il 43% della popolazione acreana. La popolazione, come si può verificare nella maggior parte dei PVS, è molto giovane, infatti la fascia d’età in cui si concentra la popolazione è quella 10-14 anni (12%). Reddito medio. Il reddito medio acreano è fra i più bassi del Brasile. Secondo i dati aggiornati al 2012 il reddito medio è 684 R$, mentre quello dello Stato di San Paolo è 1266 R$. Reddito medio degli Stati del Brasile Fonte: IPEADATA Il paniere basico di beni alimentari famigliare in Acre ammonta a 220 R$26. Secondo i dati pubblicati rielaborati da IBGE, il consumo medio famigliare per alimenti in Acre è di 421 R$, simile alla media delle altre regioni amazzoniche e del Brasile. Il costo maggiore che si registra è relativo ai trasporti. A causa delle condizioni del terreno, le strade richiedono moltissima manutenzione, ed i trasporti pubblici risultano molto costosi, come è costoso il mantenimento di un’auto a causa delle condizioni dell’asfalto. Spese famigliari Tipo di spese Brasile (R$) Totale Dist. % Nord (R$) Acre Dist. % (R$) Dist. % 2.134,76 100,00 1.683,86 100,00 1.678,54 100,00 alimentazione 421,72 19,75 434,05 25,78 445,25 26,53 abitazioni 765,89 35,88 565,43 33,58 512,66 30,54 abbigliamento 118,22 5,54 124,88 7,42 135,99 8,10 trasporti 419,19 19,64 277,48 16,48 276,93 16,50 igiene e cura della persona 51,02 2,39 60,00 3,56 60,13 3,58 assistenza per la salute 153,81 7,21 82,22 4,88 111,63 6,65 educazione 64,81 3,04 39,59 2,35 48,72 2,90 tempo libero e cultura 42,76 2,00 32,78 1,95 30,23 1,80 fumo 11,62 0,54 6,87 0,41 7,56 0,45 servizi personali 23,85 1,12 17,93 1,06 16,92 1,01 altre spese 61,87 2,90 42,63 2,53 32,52 1,94 Fonte: elaborazione personale da Acre in numeri 2013 26 Il Dipartimenti di Studio e Ricerca della Segreteria della Programmazione del Governo Acreano compila e pubblica una relazione mensile sull’andamento dei prezzi al consumo dei beni di primaria necessità, disponibile sul sito www.ac.gov.br Capitale Umano. Secondo le stime, il valore atteso annuale del rendimento del lavoro che deriva da capacità e conoscenze della popolazione attiva sul territorio acreano è fra i più bassi del Brasile. Il suo valore è infatti solo un quinto del vicino Stato Amazonas e un centesimo rispetto a San Paolo. Anche questo dato conferma la grande differenza esistente fra l’Acre, gli altri stati della foresta amazzonica ed il ricco Sud del Brasile. Diffusione del capitale umano Fonte: IPEADATA L’istruzione. Dai dati divulgati da IPEADATA, l’analfabetismo in Acre è più diffuso rispetto alla media della regione amazzonica e del Brasile. Analfabetismo al 2009, % Brasile Regione amazzonica Acre Tasso analfabetismo 9,7 10,6 15,4 Fonte: rielaborazione personale da IPEADATA Mentre la media brasiliana vede l’abbassamento delle differenze di analfabetismo fra uomini e donne, nelle regioni amazzoniche e in Acre è ancora abbastanza marcata. Analfabetismo per sesso al 2009, % Brasile Regione amazzonica Acre maschi 9,6 11,4 17,9 femmine 9,8 9,7 13,1 Fonte: rielaborazione personale da IPEADATA I dati sulla frequenza della scuola mostrano un aumento consistente soprattutto per quanto riguarda la formazione superiore, come denota anche l’aumento degli anni di studio totali. Si ipotizza che la diminuzione consistente fra il 1980 ed il 1990 della frequenza scolastica dipenda dall’aumento demografico che non è stato accompagnato da un immediata risposta dello Stato nel fornire il territorio di istituti scolastici. Frequenza scolastica Età 1981 1990 2000 2010 7-14 89% 77,83% 95,39% 96,57% 56% 76% 4,8 5,9 7,0 34% 23% 16,6% 15-24 Anni di studio persone di 25 o più anni, media 3,8 Analfabetismo Fonte: rielaborazione personale da IPEADATA Il lavoro. Secondo il sistema statistico nazionale, gli individui dai 10 anni in poi sono considerati popolazione con età economicamente attiva, che al 2010 erano il 70% della popolazione, di cui sono in cerca di lavoro o hanno un impiego sono il 64%, mentre il restante 36% non è in cerca di impiego. Numero dei lavoratori al 31 Dicembre, per attività economica Attività economiche 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Totale 79.431 85.583 92.009 98.724 106.013 121.187 amministrazione pubblica 41.336 41.378 45.016 46.890 48.273 57.764 commercio 13.765 14.433 15.541 16.921 18.354 19.281 servizi 12.873 15.845 17.294 18.669 20.469 23.955 industria di trasformazione 4.012 4.565 5.134 5.514 5.777 6.769 costruzione edile 3.958 5.216 5.327 6.632 8.974 8.960 agricoltura e allevamento 2.377 2.558 2.624 2.881 2.928 3.260 SIUP (servizi industriali di 1.053 1.208 899 1.018 1.025 978 57 380 174 199 213 220 attività pubblica) estrazione mineraria Fonte: elaborazione propria da Acre in numeri 2013 Attualmente il settore che offre maggiori opportunità d’impiego è la Pubblica Amministrazione. Questo è dovuto all’impianto di politica economica brasiliana. Come sostengono diversi economisti27, il sistema Brasiliano prevede un forte intervento dello stato in economia, seguendo un modello post-keynesiano dello sviluppo economico. Mentre nelle regioni del Sud l’iniziativa privata si è consolidata, gli stati dove si registra una crescita economica più recente, come l’Acre, lo Stato si propone come imprenditore e gestisce una grande fetta dell’economia locale, con alcune recenti iniziative di partenership pubblico-privato. Le ricerche empiriche condotte dagli studiosi delle risorse collettive hanno rintracciato alcune caratteristihe che sono ritenute necessarie afficnhè possa essere costruito un robusto sistema istituzioanle per la produzione di beni collettivi (Ostrom, 1992, 1999; Baland e Platteau, 2000). Caratteristiche della risorsa: R1. Miglioramento possibile: La risorsa non è ad un punto di degrado tale che è inutile riorganizzare il sistema di approvvigionamento R2. Indicatori: informazioni affidabili e valide circa la condizione generale della risorsa sono disponibili a costi ragionevoli. R3. Prevedibilità: I tempi e la disponibilità delle unità della risorsa sono relativamente prevedibili. R4. Estensione spaziale: La risorsa è sufficientemente piccola e contenuta, in modo tale il trasporto e la tecnologia di comunicazione sviluppate dagli utenti siano sufficienti. Come si evince dalle informazioni esposte precedentemente, le condizioni relative alla stato della risorsa sono complessivamente rispettate: l’Acre presenta il minor tasso di deforestazione di tutti gli Stati del Nord, il monitoraggio sullo stato della risorsa è costante, la riproducibilità della risorsa è quantificabile. Tuttavia l’estensione della risorsa non è sufficiente da permettere agli utenti di poter gestire autonomamente la risorsa e la produzione di beni. Tutti gli intervistati infatti riferiscono di problemi legati al trasporto. 27 per approfondimenti: Baer, W. (2001). The Brazilian economy. In Growth and development (5th edition). Westport Connecticut: Praeger. Bacha, E. 1977. “Issues and Evidence on Recent Brazilian Growth.” World Development. De Gregorio, J. and J. W. Lee. 1999. “Economic Growth in Latin America: Sources and Prospects.” Paper prepared for the Global Development Network Research Project. United Nations Development Programme (UNDP). 1999. Human Development Report. Le informazioni sugli utenti della risorsa e sulle dinamiche di azione collettiva sono state estrapolate dalle interviste condotte in Agosto e Settembre 2014 nelle località di Rio Branco. Le persone intervistate provengono da contesti sociali diversi, e ricoprono altrettanto diversi ruoli all’interno della società acreana, da produttori, sindacalisti, funzionari statali, rappresentanti di ONG e della Chiesa. In questo caso gli utenti della risorsa sono considerati i diretti utilizzatori della foresta e dei prodotti forestali, sia in termini di utilizzo diretto che indiretto. In questo disegno di ricerca non sono state prese in considerazione le comunità che vivono nelle Riserve Indigene.28 I luoghi i cui sono state raccolte le interviste sono la capitale Rio Branco, Sena Madureira, Nova California (Rondonia), Xapurì, Brasileia ( area evidenziata nella figura sottostante). Secondo i dati demografici, le persone che vivono in unità di conservazione, progetti d’insediamento e unità ad uso sostenibile sono circa 202.000 ab, ed occupano circa il 32% del territorio acreano. Organizzazione del territorio in Acre Fonte: ACRE in numeri 2013 Le interviste ai produttori locali provengono principalmente da due blocchi. Un primo blocco dalla Riserva Chico Mendes, dove sono stati intervistati 5 produttori, di cui un produttore è il presidente di una comunità. Un secondo blocco proviene dal Siringal Cachoeira, parte del Progetto d’insediamento Agro-estrattivo Chico Mendes. Sono poi stati intervistati i rappresentanti del Sindacato Paranà, che rappresenta alcune comunità della Riserva Chico Mendes, il sindacato dei lavoratori rurali di Xapurì, il presidente della 28 Inizialmente il piano di ricerca prevedeva l’analisi della filiera del commercio equo solidale della noce brasiliana, con particolare attenzione al sistema cooperativo locale, sistema che non vedeva comunità indigene coinvolte. Nonostante la ricerca abbia cambiato obiettivi in itinere, il target degli intervistati non ha subito cambiamenti. cooperativa Coopacre, l’ex direttrice della cooperativa Capeb (ad oggi in fase di liquidazione), il fondatore della cooperativa Caex (ad oggi non più esistente), ed il presidente di Cooperfloresta29. Profilo degli intervistati Produttori Riserva Chico Mendes. I produttori della Riserva Chico Mendes (PR_CH) sono raccoglitori di lattice e castagne. Vivono nella riserva con la propria famiglia da generazioni. Nessuno degli intervistati riferisce infatti di aver acquisito un lotto di terra successivamente alla creazione della riserva nel 1990. Oltre alla raccolta di castagna e gomma, si occupano di agricoltura di sussistenza ed allevamento. I produttori sono organizzati in associazioni di comunità, ogni associazione ha un rappresentante. Un tempo facevano parte della Cooperativa Capeb, oggi commerciano autonomamente tramite un intermediario. Tutti gli intervistati percepiscono la Bolsa Familia e la Bolsa Verde. Tutti gli intervistati hanno frequentato la scuola primaria all’interno della Riserva. Le interviste raccolte sono di 5 individui, che chiamo per comodità PR_CM1, PR_CM2, PR_CM3, PR_CM4, PR_CM5. Fra questi, PR_CM5 è il presidente di una delle associazioni di comunità della Resex Chico Mendes. Sindacato Paranà Il sindacato riunisce i presidenti delle Associazioni delle Comunità della Riserva Chico Mendes, si riunisce una volta al mese. I temi maggiormente trattati dal sindacato sono le condizioni di lavoro e vita nella Riserva, e sottopongono le proprie istanze ai governi locali e nazionali. I produttori affiliati al sindacato collaboravano con la Cooperativa Capeb quando era in funzione. Sindacato dei lavoratori rurali agro-estrattivisti di Xapurì Dercy Tales, presidentessa del Sindacato, muove campagne di sensibilizzazione ambientale in opposizione alle politiche di sviluppo sostenibile proposte dal PT, e quindi dal governo. Oggi nel sindacato, nato per la difesa dei diritti dei siringueiros, sono presenti anche facendeiros e persone che chiedono assistenza per percepire i sussidi come Bolsa familia e Bolsa Verde. Produttori Progetto d’Insediamento Chico Mendes, siringal Cachoeira I produttori del siringal Cachoeira sono raccoglitori di lattice e castagna e trattano il legno certificato. Vivono nella riserva con la propria da generazioni, sono stati in prima linea durante i movimenti sindacali degli anni 80, in quanto il leader Chico Mendes proveniva da questo siringal. Oltre alla raccolta di gomma, castagna e legno certificato, si occupano anche di turismo ecologico. Infatti è stata costruita una Pousada ecologica grazie ad investimenti del Governo acreano. I produttori sono organizzati in associazioni di comunità, ogni associazione ha un rappresentante. I produttori fanno parte della Cooperacre, la quale di occupa anche della logistica di raccolta del lattice che viene venduto alla fabbrica di preservativi Natex, e della cooperativa di lavorazione del legno certificato Cooperfloresta. Gli intervistati non percepiscono Bolsa Familia e Bolsa Verde. Tutti gli intervistati hanno frequentato la scuola primaria all’interno della collocazione. Le interviste raccolte sono di 3 individui, che chiamo PR_CH1, PR_CH2 e EX_Caex. Fra questi, PR_CH2 è il presidente dell’associazione Cachoeria, ed EX_Caex è uno fondatori, insieme a Chico Mendes, della Cooperativa CAEX, oggi assorbita dalla Cooperacre. Compagni di lotta e famigliari di Chico Mendes I compagni di lotta di Chico Mendes oggi ricoprono ruoli importanti come presidenti delle comunità, come sindaci e politici nazionali e federali. Dionísio Barbosa de Aquino, cugino di Chico Mendes, oggi è il presidente di Cooperfloresta, la cooperativa che si occupa di legno certificato Julio Barbosa è stato sindaco di Xapurì dal 1997 al 2004, fa parte del PT e ricopre la carica di Segretario Nazionale per l’ambiente. Nonostante sia stato multato dal tribunale nazionale per appropriazione indebita di fondi pubblici durante il mandato da sindaco, resta un punto di riferimento politico per la comunità locale e nazionale. Raimundo Mendes de Barros, cugino di Chico Mendes, è stato assessore per quattro mandati a Xapurì, fa parte del PT, oggi è vice-presidente dell’Associazione degli agricoltori di Xapurì. 29 Per approfondimenti vedi Appendice A Odette era la direttrice della Cooperativa Capeb, nata nel 1982, quindi precedente alla nascita della Cooperativa di Chico Mendes e precedente allo scoppio dei movimenti politici sindacali. Citata anche da Aymone (1994), la Capeb era un esempio riuscito di progetto bottom-up creato dal dialogo fra i produttori locali per far fronte ai problemi logistici, con la creazione di un magazzino, di sostegno del commercio della gomma e della castagna. A causa di diversi problemi gestionali dovuti anche a valutazioni errate delle agenzie del Governo acreano, la cooperativa oggi non è più funzionante. Odette sta tentando di creare una rete di produttori gestito però con modalità di impresa privata. Ze Pereira da Silva Tecnico agroforestale, si è occupato della gestione tecnica della Cooperativa Capeb. Cura inoltre i rapporti commerciali per l’esportazione della Noce del Brasile per la Cooperativa Chico Mendes di Modena, di cui è socio. Compagno di lotta di Chico Mendes, è stato in prima linea per il riconoscimento dei diritti di proprietà dei siringueiros, processo politico e civile che ha portato alla creazione della Riserva Chico Mendes. Manoel è amministratore della cooperativa Cooperacre, il padre di Manoel è il Presidente. Dopo aver acquisito esperienza all’interno di Caex, gli è stato affidato il compito di gestire la creazione di una cooperativa centrale di raccolta dei prodotti acreani in seguito alle contrattazioni avvenute con Caex e Capeb. Si occupa inoltre della comunicazione con i soci, la comunicazione con i diversi stakeholder e la formazione aziendale sui principi cooperativi, accountability, e trasparenza. Durante l’intervista rifiuta la possibilità di visionare il Bilancio Sociale della cooperativa. Presidente Impresa Beja Flor presidente dell’impresa a conduzione familiare Beja Flor, con sede a Rio Branco. Esterno alla filiera cooperativa statale, lavorano la Noce del Brasile e stanno avviando i procedimenti per ottenere la certificazione biologica. Sono presenti 11 dipendenti fissi ed altri assunti stagionalmente. Si occupano anche della logistica per agevolare i produttori. Oldarin Giovane prete di San Paolo, Oldarin ha studiato a Roma e oggi vive a Sena Madureira. Collabora con Padre Paolino, il quale ha avuto un ruolo centrale negli anni 80 promuovendo l’appoggio della chiesa alle lotte dei siringueiros. Si occupa di istruzione e sanità nella cittadina dove presta servizio. Renato funzionario di una delle agenzie operative del governo, probabilmente si occupa di politiche industriali. Ci ha mostrato i capannoni, non ancora in funzione, del polo industriale di Xapurì, che dovrebbero fungere da laboratori per falegnami, e la fabbrica di lavorazione del legno creata nel 2004 con gli investimenti del governo acreano. L’1% del legno lavorato è certificato FSC attraverso il lavoro di Cooperfloresta. Franci Moglie dell’ex-sindaco di Xapurì Julio Barbosa, fa parte del PT e funzionario pubblico, segue alcuni progetti in ambito educativo. Don Luigi Ceppi, è il missionario lombardo grazie al quale da molti anni le cooperative e le istituzioni di Reggio Emilia e Como (Comune, organizzazioni sindacali, associazioni di volontariato, parrocchie, ecc.) hanno sviluppato un'intensa collaborazione e relazione di amicizia e solidarietà con l'Amazzonia, e in particolare con lo Stato dell'Acre. Don Luigi Ceppi e il vescovo di Rio Branco Moacyr Grechi concelebrarono i funerali di Chico Mendes. Da allora, don Luigi Ceppi si occupa di cooperazione locale ed internazionale sui temi dello sviluppo sostenibile della foresta amazzonica, appoggiando, grazie alle sue conoscenze politiche ed abilità di found reasing, i progetti a sostegno del legno certificato, come la fabbrica del legno di Xapurì ed il polo industriale dell’artigianato, la cooperativa del latte di Epitaciolandia, la fabbrica di preservativi di Xapurì. Ines suora e maestra d’asilo, è presidentessa della Cooperativa Mani di Donna e Direttrice dell’asilo di Xapurì. Grazie alla collaborazione con una Onlus italiana ha istituito l’asilo ristrutturando una vecchia scuola in disuso, è molto attenta alla formazione delle insegnanti promuovendo la formazione continua attraverso programmi concordati con il Ministero dell’istruzione dell’Acre. Per la cooperativa di artigianato Mani di Donna promuove l’inclusione sociale di donne e ragazze in difficoltà sviluppando capacità manuali, creative e, anche se con maggiore difficoltà, gestionali. Tiao Viana Sulla scia del fratello Jeorge, Tiao Viana è l’attuale Governatore dell’Acre. Laureato in Medicina, ha intrapreso la carriera politica all’interno del PT nel 1994, diventando senatore nel 1998. Ha vinto le elezioni con il 50% dei voti nel 2010 diventando Governatore. Promuove politiche per lo sviluppo favorendo partnership pubblico-privato, garantisce la continuità delle filiere economiche di Cooperacre e Cooperfloresta con finanziamenti pubblici, la costruzione della Pousada ecologica del siringal Cachoeira, accordi bilaterali per l’inserimento dell’Acre nel programma REDD e tante altre iniziative legate alla conservazione e valorizzazione della Foresta Amazzonica acreana. I macro temi affrontati durante le interviste sono: -‐ la produzione forestale -‐ diritti di proprietà e gestione della risorsa collettiva -‐ free riding -‐ politiche pubbliche -‐ politiche ambientali -‐ progetti di sviluppo -‐ conflitti sociali e corruzione -‐ dinamiche di azione collettiva La produzione forestale in Acre, come confermano i dati, si basa principalmente sulla noce, il legno e il lattice. Inoltre è previsto che i residenti delle aree forestali possano coltivare riso, mais, fagioli ed altre colture per il sostentamento famigliare. Le opinioni sulla qualità della vita all’interno della foresta sono contrastanti, e questo è dovuto a dinamiche politiche ed economiche locali che emergono dalle interviste e che trovano conferma anche nella documentazione formale. Un caso interessante ai fini della tesi è rappresentato dal confronto delle informazioni che riportano i produttori della riserva Chico Mendes e i produttori del Progetto d’insediamento agroestrattivo Cachoeira. La riserva Chico Mendes è nata in seguito ad un lungo dibattito portato avanti dal Consiglio Nazionale dei Siringueiros, sindacato e PT, per dare la possibilità alla popolazione rurale di poter lavorare con i prodotti estrattivi. La terra negli anni ‘80 era di proprietà di facendeiros che avrebbero disboscato allontanando dalla foresta la popolazione che avrebbe quindi perso casa e possibilità di reddito. Dal 1990, con la creazione ufficiale della Riserva, lIBAMA, insieme all’INCRA, hanno gestito il processo di “espropriazione delle terre per fini sociali ed ambientali” (Decreto 99.144, 12 marzo 1990), offrendo concessioni con contratto di usufrutto alle famiglie, che posso cedere ma con il permesso dell’IBAMA. Sono state stabilite regole per l’utilizzo delle risorse e la gestione della terra: ogni insediamento è di circa 200 ettari, di cui non possono essere disboscati più di 30 ha e non più di 2 ha per anno, l’allevamento di bovini può occupare solo 1 ha. I produttori della Riserva Chico Mendes producevano in cooperative, le principali erano Capeb e Caex, ma per problemi gestionali, ed a causa della creazione della centrale delle cooperative agroestrattive Cooperacre, gestita direttamente dal governo acreano, le due cooperative oggi non sono più attive. I cinque produttori intervistati riportano le seguenti problematiche: -‐ la noce ed il lattice non forniscono rendite sufficienti al sostentamento delle famiglie -‐ a causa dei problemi gestionali della cooperativa Capeb, che riuniva gran parte dei produttori della riserva, oggi la vendita avviene attraverso intermediari privati, e la concorrenza della noce boliviana ed il monopolio di Cooperacre rende difficili le condizioni di vendita del prodotto -‐ il disboscamento e l’allevamento di bovini è aumentato negli ultimi 7 anni, ne consegue un deterioramento lento ma continuo della risorsa -‐ non sono presenti le infrastrutture necessarie, come elettricità, scuole, ambulatori, magazzini -‐ le attività gestite in modo comunitario si sono ridotte negli anni fino a scomparire -‐ il malcontento è diffuso, anche se l’opinione collettiva rimanda la causa della degradazione della riserva al fatto che non sono presenti programmi di investimento pubblico in quest’area. La situazione che si presenta invece entrando all’intero dell’insediamento Cachoeira è molto differente. Cachoeira è il nome popolare del PAE Chico Mendes, che si trova nel comune di Xapuri nel sud-est dello stato. Durante gli anni 80 Cachoeira fu testimone di numerosi attivi di violenza e dispute per i diritti sulla terra, conflitti che portarono alla morte il sindacalista di fama internazionale Chico Mendes. In risposta alla situazione di crescente violenza nel 1989 il governo, attraverso l’INCRA espropria l'area dove si trovava il siringal Cachoeira in un Progetto d’Insediamento Estrattivo. Sei anni dopo il decreto, nel1995 gli abitanti fondarono un'associazione per sostenere le attività economiche e fornire servizi per la comunità, dove vi erano rappresentanti dello Stato e di altri leader del PT. I movimenti sociali, ONG e governi mantengono stretti rapporti il siringal Cachoeira, fra questi Jorge Viana, eletto governatore nel 1998, e molti membri del suo governo (Stone, Cronkleton, 2007). Attraverso il canale politico creato con la collaborazione dei membri del PT al Governo, prima con Jorge Viana, poi con Tiao Viana, la comunità ha usufruito di numerosi fondi per progetti di sviluppo sostenibile ed i suoi produttori sono soci e/o fornitori di Coopacre, Natex e Cooperfloresta. Quindi ciò che emerge dalle interviste è una situazione nettamente differente rispetto alla precedente: -‐ la noce, il lattice ed il legno certificato offrono rendite più che sufficienti al sostentamento delle famiglie -‐ essendo inseriti all’interno delle filiere sostenute dalle cooperative sostenute con fondi pubblici/azende pubbliche Cooperacre, Natex e Cooperfloresta la loro attività economica è efficiente e redditizia -‐ il disboscamento e l’allevamento di bovini è in diminuzione rispetto all’andamento degli anni 80 e 90 -‐ sono presenti numerose le infrastrutture, come scuole, asili, ambulatori, strade, e sono garantiti i servizi di base come il medico itinerante, scuolabus, formazione professionale, ed inoltre è presente un lodge frutto degli investimenti di progetti di sviluppo -‐ le attività gestite in modo comunitario sono numerose ed efficaci -‐ i produttori intervistati riferiscono di un grande miglioramento delle condizioni di vita della comunità Alla luce delle affermazioni del tutto contrastanti nonostante gli intervistati provengano da territori confinanti, emergono una serie di situazioni che possono essere analizzate alla luce dell’IAD framework come possibili distorsioni derivanti dalla presenza di istituzioni deboli, problemi motivazionali ed operativi in contesti di azione collettiva. La situazione dei produttori della Riserva Chico Mendes presenta i tipici problemi motivazionali del Dilemma del Samaritano, anche se le cause non vanno ricondotte a dinamiche unicamente donatore-ricevente, ma alla ricerca di posizioni di rendita che non è però andata però a buon fine, probabilmente a causa di asimmetrie di potere che si sono venute a creare in seguito all’affermazione della leadership del PT. L’illusione fiscale alimenta ancora maggiormente il circolo vizioso creatosi a causa delle politiche assistenzialiste e dagli ingenti investimenti in politiche per lo sviluppo, le quali però troppo spesso soddisfano una piccola parte della popolazione, ma che allo stesso tempo alimentano l’immagine positiva del potere pubblico. Questa problematica si riflette in modo immediato sullo stato della risorsa. Infatti i produttori, non avendo competenze tecniche e manageriali, e restando in attesa della mano del governo o di una ONG, si trovano costretti a disboscare per vendere il legname, allevare bovini, in un terreno totalmente snaturato e inadatto a questo utilizzo, e che in un decennio si trasforma in deserto. SINTESI Le condizioni fisiche e materiali Contesto La risorsa si trova in area vasta Infrastrutture materiali ed umane carenti Stabilità politica recente Copiosi flussi di denaro provenienti da investimenti e donazioni di entità esterne Caratteristiche della comunità Reddito medio basso Bassa istruzione Lavoro non qualificato Dipendenza dalla risorsa, che però non rappresenta un reddito sufficiente per molti Produzione Noce del Brasile, lattice, legno certificato Regole in uso Riforma agraria in fase di implementazione, quindi diritti di proprietà in fase di definizione Suddivisione del territorio per differenti modalità di utilizzo delle risorse forestali Vendita individuale dei prodotti attraverso l’uso di intermediari Vendita attrarso filiere sovvenziate e protette per le comunità inserite in progetti di sviluppo Organizzazione della comunità in associazioni che oggi hanno solo valenza formale Appoggio esterno per l’organizzazione delle attività economiche e sociali Action Situation • Gli intervistati evidenziano la presenza di free riding, che può essere causato principalemente da necessità economiche, in quanto le comunità disboscano per avere una fonte di reddito immediata, e dalla presenza di corruzione, che si riflette nell’efficienza dei sistemi di controllo. • Gli incentivi come Bolsa Verde e il sussidio per la gomma sono considerati inefficaci poiché inducono i produttori idealmente a restare nella foresta perché beneficiano dei sussidi, ma, data la mancanza di formazione, le difficoltà nei trasporti e la sfiducia nel sistema associativo, non riescono a migliorare le loro condizioni di vita con strumenti efficaci e sostenibili. • I problemi motivazionali sono presenti e le cause possono ricondotte ad una serie di situazioni complesse. Innanzitutto il fallimento del sistema cooperativo di stampo bottom-up ha portato gli individui a credere sempre meno nel sistema associativo. Inoltre la mancanza di formazione porta, probabilmente, i presidenti delle associazioni di comunità ad avere poco potere contrattuale nei confronti di stakeholder pubblici e privati. Il successo dei programmi di sviluppo in aree limitrofe portano le comunità a restare passivamente in attessa dei beneficiari esterni (illusione fiscale). • La ricerca di posizioni di rendita ha permesso ad alcune comunità di sfruttare i legami politici per avere un accesso preferenziale ai fondi per lo sviluppo. Questa dinamica, oltre ad essere insostenibili finanziarimente, aliementa l’illusione fiscale e incrementa la fama dei leaders politici. • Gli aiuti allo sviluppo hanno quindi affievolito spinte positive bottom-up con la creazione di posizioni di rendita che hanno favorito gruppi privilegiati con ingenti somme. Manca inoltre una corrispondenza fra i costi ed i benefici di tali investimenti, poiché, dall’esperienza sul campo, è possibile confermare la presenza di struttuture da adibire ad attività artigianali, turistiche, agricole completamente in inutilizzate. • la popolazione acreana, nonostante avesse in passato consuetudini consilidate nell’autogestione ed autorganizzazione delle attività produttive nella foresta, oggi presenta bassi skills e qualità operative, e affida i propri bisogni e le proprie speranze ad entità esterne, come ONG, Governo locale o Federale. 3 La Logica Fuzzy per l’analisi qualitativa di Small-N cases La maggior parte della teoria delle scienze sociali è verbale in natura. Teorie verbali tipicamente descrivono casi o situazioni tipicamente ideali, che a loro volta forniscono gli elementi per la formalizzazione di ipotesi, modelli empirici e connessioni. I set di relazioni sono gli elementi costitutivi delle dichiarazioni verbali, ma sono anche i tasselli della maggior parte delle teorie delle scienze sociali. Normalmente i set di relazioni descritti nelle teorie sono generalmente trasformati dagli studiosi delle scienze sociali in modelli che si esplicitano in rapporti tra le variabili, che vengono poi valutati utilizzando tecniche standard di correlazione (ad esempio, l'analisi di regressione), orientati verso la valutazione degli effetti netti di variabili causali. Gli insiemi fuzzy vengono utilizzati da Ragin (2000) per formalizzare relazioni complesse utilizzate per l’analisi comparativa condotta su N piccoli. La possibilità di dare definizione a concetti non inscrivibili all’interno di un solo insieme concettuale è importante nella ricerca sociale, perché grazie all’utilizzo della logica fuzzy è possibile individuare stati qualitativi e valutare gradi di adesione compresi fra la piena inclusione e la piena esclusione. In sintesi, le tradizionali variabili dell’analisi comparativa vengono trasformate in insiemi fuzzy, per i quali sono stabilite funzioni di appartenenza discrete o continue sulla base del modello di partenza del fenomeno sociale. L’appartenenza agli insiemi fuzzy relativi alle variabili indipendenti viene confrontata con l’appartenenza all’insieme relativo alla variabile dipendente, identificando quali sono le condizioni necessarie e quali le condizioni sufficienti (variabili o combinazioni di variabili). La logica fuzzy è stata utilizzata dai ricercatori che avevano a disposizione un set di dati basso e difficile da inscrivere in sistemi di analisi strettamente quantitativi. Le relazioni fra le variabili infatti sono espresse attraverso le regole sole regole che legano la parte if alla parte then dei blocchi di regole (Reagin 2000). Gli insiemi fuzzy conservano quasi tutte le proprietà matematiche essenziali degli insiemi nitidi e permettono ai ricercatori di modellare raggruppamenti complessi e diversificati di relazioni per valutare casi empirici. Ragin (2005) espone le qualità scientifiche del metodo fuzzy per lo studio di casi empirici: “Le principali rivendicazioni avanzate in corso in questo numero speciale sull'applicabilità degli insiemi fuzzy alla ricerca sociale sono i seguenti: •gli insiemi fuzzy consentono una rappresentazione più sfumata dei concetti categoriali permettendo gradi di appartenenza in serie piuttosto che binaria in-or-out. • gli insiemi fuzzy possono essere utilizzati per affrontare la diversità e l'ambiguità in modo sistematico, attraverso la calibrazione set di relazioni. • la teoria verbale nelle scienze sociali è formulata esplicitamente in termini di teoria-caso empirico. L'approccio fuzzy fornisce una traduzione fedele di tale teoria. •gli insiemi fuzzy permettono ai ricercatori di valutare i rapporti di fra teoria e caso empirico come incrocio e inclusione e, di conseguenza, la necessità e la sufficienza. I rapporti insiemistici sono molto difficili da valutare utilizzando approcci convenzionali come il modello lineare generale.” (Ragin, Pennings 2005, p.425) 3.1 L’impostazione dell’analisi I dati empirici a disposizione sono interviste in profondità effettuate sul campo, in Acre, Brasile, settembre 2013.30 Dalle interviste sono state estrapolate le informazioni necessarie alla costruzione delle variabili per la realizzazione del sistema fuzzy, cercando di mantenere coerenti le interpretazioni personali, inevitabili in questo passaggio formale.31 Il metodo fuzzy si è mostrato appropriato anche perché offre la possibilità di sfruttare la logica sfumata, quindi di considerare parti delle evidenze che emergono da interviste in profondità che 30 Per approfondimenti vedi Appendice A 31 L’impostazione del sistema fuzzy è stata effettuata con l’aiuto del ricercatore Tommaso Pirotti, esperto nella costruzione di sistemi fuzzy e nell’utilizzo del software fuzzyTECH. altrimenti andrebbero perdute nel passaggio dall’intervista libera alla costruzione di un database con variabili che assumono valori da 1 a 5. Le analisi inferenzali classiche (inferenza statistica, regressioni multiple) sarebbero state totalmente inappropriate per la costruzione di questo esperimento, consapevole che rappresenti al contempo un limite. Gli individui intervistati appartengono a diversi contesti, ma possono comunque essere suddivisi nelle seguenti categorie: -‐ Produttori che vivono all’interno di Unità ad Uso Sostenibile -‐ Testimoni privilegiati (Governatore, compagni di lotta di Chico Mendes) -‐ Funzionari Agenzie Pubbliche e tecnici -‐ Ong e Chiesa -‐ Manager di cooperative, imprese private, ex-manager di cooperative ed imprese Il sistema fuzzy La scelta delle variabili input è stata determinata dalle componenti che vanno ad influenzare le situazioni necessarie espresse da Elinor Ostrom per la gestione resiliente delle risorse collettive (vedi Capitolo 2), ma anche l’analisi istituzionale per i PVS espresso nell’IAD framework (vedi Capitolo 3). Le variabili descrivono una serie di forze endogene ed esogene del sistema, secondo il punto di vista degli utenti, come le modalità di utilizzo della risorsa, la fiducia nel sistema associativo, la modalità di produzione dei beni, la presenza di free riding, la qualità della formazione tecnica, ed variabili esogene come le infrastrutture, la presenza di incentivi, sanzioni, corruzione o l’inserimento in progetti di sviluppo. La forma assunta dalle variabili è riportata della figura sottostante. I valori vanno da 1 a 5, dove i numeri assumo i seguenti valori: 1=molto poco 2=poco 3=abbastanza 4=molto 5=molto molto Le variabili Incentivi e Sanzioni sono state trattate come dummy in quanto è stata sottoposta a tutti gli intervistati una domanda specifica sulla ricezione degli incentivi, sia che essi siano di natura che extragovernativa, nell’ultimo anno, mentre le sanzioni derivano dall’esperienza dei singoli intervistati. Forma variabili nitide nel software fuzzyTECH Fonte: fuzzyTECH La Aided Chain indica l’appartenenza del soggetto a progetti di sviluppo economico, sociale, ambientale gestiti dal Governo locale, Federale o da ONG. Comprende anche coloro che sono inseriti all’interno delle filiere cooperative o industriali gestite dallo Stato (Cooperacre, Cooperfloresta, Natex) Appropr_trainin riguarda la formazione in ambito gestionale ed agro-forestale. In questo contesto la formazione primaria non è stata presa in considerazione perché tutti gli individui intervistati affermano di aver frequentato la scuola primaria, mentre molti di loro hanno evidenziato la necessità di formazione professionalizzante che al momento manca all’interno dei programmi scolastici. Associatio_Trust rappresenta il livello di fiducia che hanno gli intervistati nelle associazioni e nella possibilità di gestire in modo partecipato la produzione di risorse forestali, prendere insieme le decisioni e muovere congiuntamente le proprie istanze. Corruption indica la percezione della presenza di relazioni distorte e di corruzione a livello locale, e quanto il lavoro e la vita quotidiana degli intervistati sia influenzata da questa condizione. La variabile Deforestation fa riferimento all’opinione del soggetto intervistato, è un dato che descrive la necessità di deforestare per il proprio sostentamento. Evaluation fornisce un’indicazione generica e personale riguardo i benefici netti della condizione personale dell’individuo in termini di produttività delle proprie attività. La variabile Free_Riding indica la presenza di atteggiamenti individualisti ed illegali da parte degli individui che vivono nella riserva e nei progetti d’insediamento, ma anche nell’opinione di chi lavora indirettamente con i prodotti forestali. Incentives riguarda l’offerta pubblica di beni e servizi, ed è intesa come viariabile sì/no, così come Sanctions, che riguarda invece la presenza di controllo sul free riding. Agli intervistati è stato chiesto se hanno ricevuto aiuti finanziari negli ultimi 5 anni e se hanno visto o subito, nello stesso arco di tempo, l’applicazione delle sanzioni per il degrado ambientale. Info_access è la variabile che indica il grado di facilità con cui i soggetti riescono ad ottenere le informazioni, sia che esse siano di carattere generale, sia che riguardino le possibilità di finanziamento ed incentivi messi a disposizione, quindi anche le capacità di netework. Infrastructure rappresenta la possibilità di usufruire di infrastrutture materiali ed immateriali, che comprendono strade, scuole, luce elettrica, la presenza di insegnanti qualificati e strutture sanitarie accessibili, ecc… LandTenure indica se la mancanza di definizione dei diritti di usufrutto sulla terra rappresenta motivo di conflitto e disagio Property_rights indica la presenza di limiti concordati e condivisi all’esercizio dei diritti privati in funzione della riproduzione della risorsa ,la regolazione dei diritti di accesso alla risorsa, una variabile molto importate nel sistema ostromiano perché la loro condizione influenza fortemente la sostenibilità del SES. La variabile Management indica, secondo affermazioni degli intervistati, le qualità gestionali e organizzative degli intervistati Partecipation invece indica la volontà ed il grado di partecipazione dei soggetti alle decisioni collettive ed alla vita della comunità, in senso sociale ed in senso politico Self_management rappresenta il livello di autorganizzazione ed autogestione del territorio, delle risorse, del lavoro Sufficient_inco è una variabile esemplifica il livello di soddisfazione rispetto alla produttiva e rendita delle proprie attività personali Top_down_system indica se gli individui sono inseriti in una filiera di gestione top-down. Non è stata considerata come variabile dicotomica per la natura sociale e politica acreana, in quanto la presenza di politiche per lo sviluppo implica l’inserimento di tutti i soggetti all’interno di una filiera che deriva dall’alto, anche se in misura più o meno intensa. Il sistema acreano è basato in linea generale sull’offerta pubblica, e lo Stato si propone come imprenditore. Nonostante siano stati avviati alcune partnership-pubblico privato, la maggior parte della vita economica e sociale acreana dipende dall’azione pubblica. Legitimacy è riferito alla legittimità, ovvero al reale potere di esercizio dei diritti di proprietà e dei diritti individuali nel Sistema Socio-Ecologico Union_trust indica il livello di fiducia nei sindacati. Il movimento sindacalista acreano è famoso in tutto il mondo per la sua determinazione e lotta contro il regime militare. Oggi invece la diffidenza e la sfiducia sembrano pervadere nei confronti di sindacato e classe politica, e questo forte cambiamento merita attenzione ai fini dell’analisi socio-economica. Way_of_working riguarda l’organizzazione del lavoro, variabile divisa in self-employment e cooperative, che indicano il lavoro autonomo, al di fuori dell’impresa ed il lavoro dentro l’impresa, che in questo caso è stata etichettata con “cooperativa” perché è la forma maggiormente diffusa insieme al lavoro autonomo con vendita all’intermediario. Queste variabili sono state aggregate in un primo blocco di variabili output che, come anticipato precedentemente, sono le condizioni suggerite da Ostrom per la gestione sostenibile della risorsa collettiva: 1) Confini chiari e definiti: I confini del sistema della risorsa, individui, famiglie che hanno diritti di utilizzo della risorsa ben definiti 2) Equivalenza proporzionale fra benefici e costi Regole specifiche sulle quantità di risorse utilizzabile, le condizioni produttive locali, regole di gestione del lavoro, materiale, e verifica degli input-output 3) Accordi per l’azione collettiva Individui che subiscono le regole di gestione della risorsa devono avere la possibilità di cambiare le regole in itinere 4) Monitoraggio Monitoraggio costante sullo stato della risorsa e sul comportamento degli utenti. 5) Sanzioni proporzionali Chi non segue le regole in uso deve essere sanzionato in modo gradale dagli altri utenti della risorsa o da un controllore esterno, o da entrambi. 6) Meccanismi per la risoluzione dei conflitti Devono essere predisposte situazioni di confronto comunitario per una risoluzione veloce ed economica dei conflitti insorti sulla risorsa. 7) Riconoscimento minimo dei diritti per l’organizzazione I diritti degli utenti della risorsa non possono essere cambiate da un’autorità governativa esterna. 8) Rete d’imprese L’appropriazione, monitoraggio, risoluzione dei conflitti, le attività di governance devono essere gestite da imprese inserite all’interno di una filiera più ampia quando la risorsa è in area vasta. Di seguito riporto un esempio di fuzzificazione di una delle aggregazioni del sistema fuzzy ed il blocco di regole creato per la ricerca. I blocchi di regole contengono la strategia di controllo di un sistema di logica fuzzy. Ogni blocco di regole limita tutte le regole per lo stesso contesto. Un contesto è definito dalle stesse variabili di ingresso ed uscita delle regole. Le regole ''IF” descrivono la situazione per i quali le regole sono concepite. Il “THEN” descrive la risposta del sistema fuzzy in questa situazione. Il grado di supporto (DoS) viene utilizzato per pesare ogni regola in base alla sua importanza. L'elaborazione delle regole inizia con il calcolo dell’”IF”, o detto anche calcolo dell’antecedente. Ai fini dell’utilizzo del sistema sono state utilizzate delle ulteriori variabili di aggregazione che permettono di arrivare alla variabile output finale in modo più semplice. In questa fase di fuzzificazione i termini linguistici dell'output sono attivati a vari livelli da diverse regole. Ad esempio, all’individuo Capeb Z è stato dato il valore 2 per la variabile infrastructure. Nella fase di aggregazione dell’antecedente, ovvero la definizione del blocco IF, si è scelto di utilizzare il minor livello di attivazione, quindi un metodo prudente. Come si nota dalla figura sottostante, nella trasformazione del numero nitido 2 in valore fuzzy, è stato attribuito il grado di appartenenza 0.66 al valore low e 0.33 al valore medium. La fuzzificazione Variabile input "Infrastructure" Capeb_Z Infrastructure_ low low low low low low low low low medium medium medium medium medium medium IF Management_ low low low medium medium medium high high high low low low medium medium medium Sufficient_inco_ low medium high low medium high low medium high low medium high low medium high DoS 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 THEN Costs_Benefits very_low very_low low very_low low medium low medium high very_low low medium low medium high Blo medium high low 1.00 medium high medium 1.00 high cco medium medium high high 1.00 very_high di high low low 1.00 low low medium 1.00 medium reg high high low high 1.00 high ole high medium low 1.00 medium high medium medium 1.00 high Per high medium high 1.00 very_high lo high high low 1.00 high stad high high medium 1.00 very_high io high high high 1.00 very_high suc cessivo, detto anche aggregazione del conseguente, si è scelto di utilizzare la regola del “bounded sum”: quando vengono attivate nella parte then dei Roules Block più termini uguali, il loro valore di attivazione si somma, fino al raggiungimento del valore 1. Se la somma dovesse essere più di 1, ci si fermerà comunque a questo valore. Si arriva quindi alla situazione finale di avere uno o più termini della variabile finale attivati per valori tra 0 e 1. Funzione di membership “cost_benef” di Capeb_Z Il metodo di defuzzificazione scelto è il Miglior compromesso o Center of Maximum (CoM): questo metodo opera moltiplicando i risultati dell’inferenza per il valore tipico di ogni termine linguistico, cioè per quel valore che massimizza la funzione di appartenenza. Funzione di membership Resilience di Capeb_Z Come si può notare dalla funzione di membership, dall’applicazione del blocco di regole che sono state attivate, abbiamo un individuo che con valore di resilienza compreso fra 6 e 8. Invece di proporre una semplice media, il sofrware restituisce una stima più precisa che deriva dai gradi di attivazione delle regole. La variabile finale scelta è resilienza, ed è stata scelta poiché la variabile output finale, in base alle variabili input scelte, ci offre una misura che valuta il grado di coerenza tra opinioni, condizioni materiali oggettive, e comportamenti degli intervistati rispetto alle condizioni necessarie alla resilienza del SES. 3.2 I risultati Le variabili output ottenute sono espresse in valori che vanno da 1 a 10, e nella figura sottostante sono stati evidenziati in rosso i valori che si trovano al di sotto della media degli individui, ed in verde i valori che si trovano al di sotto della media. Il valore minimo ottenuto è 3,12 mentre il valore massimo è 8,00, con media di 5,75. Gli individui che hanno valori al di sotto della media sono 8, mentre gli individui che sono al di sopra della media sono 11. Output analisi fuzzy Elaborazione personale L’indicatore “Resilienza” è stato ordinato in ordine crescente, e ai estremi troviamo gli individui che provengono dalla Riserva Chico mentre fra gli individui due Mendes, SIND-‐PR SIND-‐X PR-‐CM_3 PR-‐CM_5 PR-‐CM_2 PR-‐CM_4 PR-‐CM_1 CAPEB_1 CAPEB_Z TP_3_R CAEX TP_1_C ONG_1 FUNZ_GOV Beja TP_2_S C.ACRE PR-‐CH_1 PR-‐CH_2 Resilienza Elaborazione personale maggiormente coerenti rispetto alle condizioni di resilienza troviamo il manager dell’impresa Beja Flor, un produttore del progetto d’insediamento del siringal Cachoeira e l’ex-sindaco di Xapurì. La media dell’indicatore “Resilienza” è 5,75 che in una scala da 1 a 10 può essere considerato abbastanza realistico, poiché indica che la media degli individui agisce e si configura in modo “sufficientemente” coerente all’interno del SES. Gli individui che si trovano al di sotto della media sono i produttori della Riserva Chico Mendes, i rappresentanti del sindacato dei lavoratori estrattivi nelle sedi di Xapurì e Riserva Chico Mendes, mentre gli individui che si trovano al di sopra della media hanno caratteristiche molto differenti fra loro, poiché sono presenti i produttori del progetto d’insediamento siringal Cachoeira, uomini politici, funzionari di governo, manager, ex-manager e tecnici di cooperative ed imprese, ed infine l’esponente di un’ONG locale. Un primo confronto importante si può effettuare analizzando i produttori della Riserva Chico Mendes e del siringal Cachoeira. Nonostante questi territori siano confinanti, la loro impostazione e la loro gestione presenta caratteristiche molto differenti, come spiegato nel capitolo precedente, e questo si riflette anche nell’analisi. Come ci aspettiamo, chi ha ottenuto un basso punteggio di resilienza ha ottenuto punteggi molto bassi nella fase di aggregazione rispetto agli indicatori ostromiani. Si evince dall’analisi che gli utenti che presentano bassa resilienza hanno le seguenti caratteristiche: -‐ I confini di utilizzo della risorsa non sono chiari e ben definiti, e questo deriva dal fatto che non sono definiti in modo preciso i diritti di proprietà sull’utilizzo della risorsa, il possesso sulla terra è definito in termini di usufrutto non sempre riconosciuto dato che la riforma agraria è in fase di realizzazione; la stessa legittimità degli utenti è bassa, ovvero, anche quando sono riconosciuti i diritti di proprietà, non tutti gli individui riescono a godere pienamente dei propri diritti per la mancanza di formazione, informazione e capitale umano e sociale. Confini chiari e definiti -‐ Somma di Legitimacy Somma di LandTenure PR-‐CM_5 PR-‐CM_2 PR-‐CM_4 SIND-‐PR PR-‐CM_3 PR-‐CM_1 SIND-‐X TP_3_R CAPEB_1 CAEX PR-‐CH_1 CAPEB_Z TP_1_C TP_2_S FUNZ_GOV C.ACRE ONG_1 PR-‐CH_2 Beja 30 25 20 15 10 5 0 Somma di Boundaries Somma di Property_rights Le dinamiche di azione collettiva presentano una distribuzione meno netta rispetto alle precedenti, poiché anche dove l’azione collettiva non è implementata con successo, i luoghi di confronto fra produttori, funzionari del governo e sindacati sono presenti, e maggiormente diffusi fra gli individui che lavorano autonomamente, e, fra coloro che sono inseriti in progetti di sviluppo, le modalità di gestione ed azione collettiva sono meno diffuse, dato che sono inseriti in un contesto efficiente ma diretto da istituzioni esterne. Infatti hanno ottenuto punti molto alti gli individui che provengono da fallimenti dell’impresa cooperativa, ma che ciò nonostante continuano a muoversi in modo unitario per la formazione di una nuova impresa, confermando la collaborazione che i vecchi soci delusi dai problemi creatisi con Capeb e Caex, e che oggi sono al di fuori della filiera tutelata Coopacre. Accordi per l’azione collettiva - Somma di Self_management Somma di Info_access TP_3_R PR-‐CH_1 C.ACRE PR-‐CH_2 TP_1_C FUNZ_GOV CAEX PR-‐CM_4 TP_2_S SIND-‐X PR-‐CM_5 PR-‐CM_2 PR-‐CM_1 SIND-‐PR PR-‐CM_3 ONG_1 CAPEB_1 CAPEB_Z Beja 25 20 15 10 5 0 Somma di Aided_chain Somma di collect_actions Il riconoscimento dei diritti di organizzazione dipende molto in questo caso dall’essere inseriti in un sistema top down, che nel sistema fuzzy incideva positivamente con funzione inversa, e dal livello di formazione professionale. La scelta di inserire la variabile formazione per verificare il livello di riconoscimento dei diritti ad organizzarsi deriva dal fatto che per riuscire ad autogestire i processi produttivi e far valere le proprie istanze di fronte alle autorità governative sono necessari una serie di skills propri ma anche un contesto esterno che permetta agli individui di organizzarsi. Come spiegato nel capitolo precedente, oggi l’attivismo politico, sociale ed ambientale si è affievolito per molte ragioni, e ciò che ritorna maggiormente nelle parole delle persone è che lo Stato, offrendo risposte più o meno rapide alle problematiche locali, si occupa di tutto e tutti, e gli individui restano in attesa che la sua mano tocchi anche loro senza essere stimolati a creare soluzioni alternative. Formazione e Resilienza - Somma di Appropr_trainin PR-‐CM_2 PR-‐CM_3 PR-‐CM_4 PR-‐CM_5 PR-‐CM_1 SIND-‐PR TP_3_R CAEX SIND-‐X Beja C.ACRE CAPEB_1 CAPEB_Z FUNZ_GOV ONG_1 PR-‐CH_1 PR-‐CH_2 TP_1_C TP_2_S 10 8 6 4 2 0 Somma di Resilience Il monitoraggio, secondo i precetti di Ostrom, deve essere costante sullo stato della risorsa e sul comportamento degli utenti. In Acre, come in Brasile, la deforestazione è seguita e monitorata costantemente attraverso satelliti, il censimento dell’allevamento bovino, dell’agricoltura, gli studi demografici effettuati da agenzie e ministeri. Tuttavia il monitoraggio comprende anche la valutazione sull’utilizzo delle terre ad uso sostenibile ed è influenzato anche da comportamenti distorti derivanti dalla presenza di un ambiente corrotto, che in Brasile è ancora molto alta, e questo implica un controllo non sempre efficace sul comportamento delle comunità e dei funzionari pubblici. Notiamo infatti che la maggior parte degli intervistati afferma la presenza di corruzione. Monitoraggio 20 15 Somma di Evaluation 10 Somma di Deforestation 0 Somma di Corruption - PR-‐CM_5 SIND-‐PR CAPEB_1 SIND-‐X CAPEB_Z PR-‐CM_2 PR-‐CM_3 PR-‐CM_1 TP_3_R PR-‐CM_4 ONG_1 TP_1_C Beja CAEX TP_2_S FUNZ_GOV C.ACRE PR-‐CH_1 PR-‐CH_2 5 Somma di Monitoring Il sistema di incentivi e sanzioni presente in Acre è disciplinato da una legislazione ricca e puntuale, ma il sistema subisce alcune distorsioni come si evince dall’analisi delle interviste, poiché la presenza di atteggiamenti come il free riding sono molto frequenti e percepiti da tutti, e le cause che lo determinano possono essere ricondotte ad una struttura di incentivi e sanzioni poco efficace nella fase di implementazione. Come confermano molti intervistati, sussidi come la Bolsa Verde servono per dare un po’ di respiro alle famiglie ma non risolvono i problemi che possono essere risolti con infrastrutture fisiche e sociali. Sanzioni e incentivi - Somma di Sanctions Somma di Incentives PR-‐CH_2 PR-‐CM_2 PR-‐CH_1 TP_2_S C.ACRE FUNZ_GOV Beja PR-‐CM_5 CAEX PR-‐CM_4 PR-‐CM_1 TP_1_C PR-‐CM_3 ONG_1 TP_3_R CAPEB_Z SIND-‐X SIND-‐PR Somma di Free_Riding CAPEB_1 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Somma di Penalties La percezione dell’equilibrio fra costi e benefici è determinata dalle regole di gestione del lavoro, dalle condizioni produttive locali e dalla verifica degli input-output, ma anche dalle condizioni esterne del mercato e dalle infrastrutture. Per questo motivo la composizione dei costi e benefici in questa analisi è data da variabili che indicano la diffusione di personale qualificato dal punto di vista manageriale, dal sistema delle infrastrutture locali e dal valore economico delle risorse estrattive. Molti intervistati infatti riferiscono di avere difficoltà nel commerciare gomma e noce a causa del basso prezzo dei prodotti provenienti dalla vicina Bolivia. Coloro che invece sono inseriti all’interno di progetti di sviluppo economico in filiere sovvenzionate, come la Natex, Coopacre e Cooperfloresta affermano di riuscire ad ottenere ottimi guadagni dall’economia forestale. Valutazione di costi e benefici Somma di Suf5icient_inco Somma di Management PR-‐CM_2 PR-‐CM_4 PR-‐CM_3 PR-‐CM_5 SIND-‐X SIND-‐PR PR-‐CM_1 CAEX TP_3_R TP_2_S FUNZ_GOV CAPEB_1 CAPEB_Z TP_1_C ONG_1 PR-‐CH_1 C.ACRE PR-‐CH_2 Beja Flor_Noce 30 25 20 15 10 5 0 Somma di Infrastructure Somma di Costs_Bene5its Non è un caso che questa distribuzione dei valori sia speculare alla distribuzione dell’indicatore “resilienza”. Infatti i produttori della Riserva Chico Mendes, i quali non sono inseriti in progetti di sviluppo o filiere sovvenzionate, sfiduciati dall’esperienza della Capeb e Caex non hanno ancora attivato nuove modalità di gestione. La presenza dei produttori “sovvenzionati” nella parte alta della distribuzione conferma questo criterio, anche se questa logica non è sostenibile nel lungo periodo per il rapporto di forte dipendenza fra politica e sistema produttivo, un rapporto molto labile e non duraturo. Invece chi ha l’indicatore di costi e benefici, come di resilienza, più alto è il manager dell’impresa Beja Flor. Questo dato è coerente per una serie di ragioni: - l’impresa, dato che non usufruisce di benefici esterni, ha un controllo efficiente sull’uso delle risorse e sulle modalità di produzione - l’impresa ha instaurato un rapporto di fiducia con i produttori grazie alla puntualità dei pagamenti, l’acquisto anticipato dei prodotti e per la gestione dei trasporti e logistica, tutti elementi che agevolano i produttori che li spingono a rispettare i tempi di consegna e fornire prodotti di qualità - l’impresa lavora secondo le leggi di equilibrio del mercato concorrenziale, quindi è autosufficiente e capace di adattarsi alle dinamiche esterne in completa autonomia Il rapporto fra produttori ed impresa è basato quindi su fiducia, responsabilità e regole chiare di gestione, ed essendo un sistema autosufficiente resiste meglio alle dinamiche politiche ed economiche, al contrario di chi dipende da progetti di sviluppo e filiere gestite da politiche topdown. Riprendiamo ora le carateristiche considerate necessarie da Elinor Ostrom affinchè possa verificarsi una gestine resiliente dei SES forestali (Anderies et al. 2004) Attributi degli Utenti : A1. Rilevanza: gli utenti dipendono dalla foresta per una parte importante del loro sostentamento. A2. Comprensione comune: gli utenti hanno un’ immagine condivisa della foresta, e ed è possibile fare previsioni realistiche circa i probabili risultati di azione collettiva. A3. Tasso di sconto: gli utenti hanno un tasso di sconto sufficientemente basso in relazione ai benefici futuri da raggiungere. A4. Distribuzione degli interessi: gli utenti con le attività economiche e politiche più sviluppate sono ugualmente colpiti dall’attuale modello di utilizzo. A5. Fiducia: gli utenti si fidano reciprocamente, mantengono le promesse A6. Autonomia: gli utenti sono in grado di determinare l'accesso e le regole di raccolta senza di autorità esterne. A7. Prima esperienza organizzativa: gli utenti hanno almeno una minima capacità di organizzazione maturata attraverso la partecipazione ad altre associazioni locali o conoscono le modalità in cui gruppi vicini si sono organizzati. Alla luce dell’analisi è possbile affermare che: • Gli utenti dipendono dalla risorsa, sebbene in gradi differenti • Chi mostra di ricevere un reddito sufficiente dalla produzione forestale può permettersi di affermarlo perché in realtà è inserito all’interno di una catena convenzionata, tranne il caso dell’impresa privata. • Gli utenti hanno un’immagine della foresta non del tutto condivisa: molti sono sfiduciati, molti hanno intenzione di abbandonare le “collocazioni” e trasferirsi in città, mentre altri hanno creato un ambiente idoneo alle attività sociali ed economiche. Da un altro punto di vista è possibile affermare che le aspettative sulla risorsa sono simili, ma la verifica delle attese si differenzia da comunità a comunità. • Il tasso di sconto si suppone essere abbastanza alto per i produttori della Riserva Chico Mendes ed i produttori di Paranà, in quanto sono disposti a disboscare o hanno già disbascato, alcuni hanno venduto i diritti di usufrutto. Chi invece riceve profitti immediati e che presuppone continuativi nel lungo periodo, e si presume abbia un tasso di sconto più basso. • Il modello attuale di utilizzo della risorsa influenza allo stesso modo chi ha assets politici ed economici simili, e lo conferma il fatto che sia nettamente differente l’opinione fra chi ha alti assets e bassi assets. • La fiducia reciproca è un valore abbastanza debole per tutti gli utenti: alcuni non si fidano quasi di nessuno, altri sanno chi sono i pochi di cui fidarsi, ed in linea generale sono diffuse relazioni conflittuali, e la presenza di corruzione è percepita da quasi tutti gli intervistati. • Un punto importante è relativo all’autonomia nella creazione e gestione del sistema istituzionale. Il sistema che oggi sembra meno resiliente e meno sostenibile è quello della Riserva Chico Mendes. Ricordiamo che la riserva nasce in seguito ad una lotta ed un movimento sociale molto forte che vedeva schierati in prima linea siringueiros e leaders sindacali. Il potere politico di questi movimenti si è affermato negli anni, ma proprio quando la leadership è entrata all’interno del Parlamento, del Governo e delle Istituzioni Pubbliche, l’azione collettiva ha avuto un brusco arresto. Le ragioni per cui potrebbero verificarsi queste situazioni si ritrovano nel fenomeno del moral hazard: chi sa di ottenere un beneficio non si occupa più di spendere energie per il raggiugimento dei suoi obiettivi o evitare una perdita. Secondo le comunità, la leadership che proveniva dalle aree rurali si sarebbe occupata direttamente dei problemi della comunità ed avrebbe trovato soluzioni efficaci per tutti. Quindi, nonostante la popolazione acreana abbia consuetudini consilidate nell’autogestione ed autorganizzazione delle attività produttive nella foresta, lo scenario contemporaneo mostra una società con bassi skills e qualità operative, che affida i propri bisogni e le proprie speranze ad entità esterne, siano essi ONG, Governo locale o Federale. Quest'ultimo punto è di notevole importanza nel framework proposto da Ostrom: i dispositivi di governo decentrati dipendono dall'esistenza di capitale sociale, quindi la buona riuscita del sistema dipende dalla volontà generale degli utenti delle risorse di sostenere e far rispettare le regole e quindi di ridurre i costi di transazione. Tutte le regole a qualsiasi livello di governo richiedono il capitale sociale, ma in molti casi le regole imposte dall'esterno riducono l'incentivo per le persone ad agire in modi che generano e mantengono le norme culturali necessarie. Chi ha la fortuna di essere inserito all’interno di filiere sovvenzionate conduce una vita più dignitosa ed ha un maggiore rispetto della risorsa forestale, ottiene buoni profitti senza danneggiare la risorsa. Tuttavia questi soggetti, anche se sono più resilienti rispetto agli shock sociali e del mercato concorrenziale, dipendono strettamente da finaziamenti esterni, e come affermano anche gli stessi intervistati, “il problema è come mantenere le politiche pubbliche, di essere cioè abbastanza indipendenti dal governo perché se un domani arrivasse al governo uno pazzo che ci chiude tutto[...]senza lo Stato noi non viviamo qui, ma non dobbiamo essere completamente schiavi dello Stato”. Quindi anche la loro resilienza dipende in realtà dalla possibilità che hanno il governo, le fondazioni, banche e ONG di continuare ad investire. Conclusioni La presente lavoro di ricerca si è proposto di analizzare le regole di produzione di beni collettivi e la gestione delle risorse naturali in contesti dove sono presenti politiche per lo sviluppo sostenibile. L’idea per lo svolgimento di questo elaborato è nata dalla volontà di analizzare la realtà brasiliana in seguito all’esperienza di un mese trascorsa in Acre come stagista della cooperarativa Chico Mendes Modena. Vista la complessità del tema, dove s’intrecciano questioni relative alla gestione dei beni collettivi, politiche pubbliche, danni ambientali e sviluppo sostenibile, ho scelto di utilizzare due framework provenienti dai pool di ricerca che ruotano intorno agli studi di governance del premio Nobel Elinor Ostrom: l’Institutional Analysis and Development Framework (Ostrom et al.2009) ed il framerwork dei Sistemi socio-ecologici (Ostrom 1990). Infatti, la stessa ricercatrice Ostrom ed i network di ricerca del SIDA, IFRI e CIFOR trattano congiuntamente i temi dello sviluppo sostenibile ed i beni collettivi; motivo per cui ho scelto di approfondire il caso della Foresta Amazzonica in Brasile utilizzando il punto di vista offerto dai modelli designati da questo network di ricercatori. Il framework dei Sistemi Socio-Ecologici (SES) rappresenta il punto di partenza per comprendere i diversi nodi che mettono in relazione la risorsa con gli utenti della stessa, le istituzioni, le infrastrutture e tutte le forze esogene ed endogene che influenzano la sua riproducibilità. I casi empirici, proposti da Elinor Ostrom, provengono da contesti di paesi in via di sviluppo, dove sono maturati, o stanno ancora maturando, i sistemi istituzionali per la produzione e la gestione di beni collettivi; qui, gli aspetti della sostenibilità si intrecciano sia a livello ambientale, sia a livello sociale ed economico. La sostenibilità è, quindi, analizzata da un punto di vista istituzionale, sradicando le ipotesi ed i modelli proposti dall’economia classica. Secondo Ostrom (2009), se l’assetto istituzionale è robusto, quindi se sono definite regole di accesso e di utilizzo delle risorse ambientali, allora sarà possibile evitare la tragedia dei beni collettivi e sfruttare la risorsa in modo sostenibile. L’Institutional and Development Framework è, invece, stato ideato sia per studiare le relazioni presenti fra i diversi stakeholder ed istituzioni in un contesto di produzione di beni collettivi, sia per la gestione efficace delle risorse, ponendo l’attenzione sui problemi legati alle situazioni in cui si creano distorsioni durante i processi di azione collettiva. L’obiettivo del framework è individuare incentivi appropriati tali da attivare abilità, conoscenze e sforzi genuini dei diversi individui coinvolti nella produzione del bene. Mentre un sistema socio-ecologico può essere valutato in modo più completo attraverso il concetto di sostenibilità, il sistema di gestione di risorse collettive può essere visto secondo l’ottica della resilienza. Quest’ultima, infatti, concerne la capacità del sistema di creare istituzioni stabili e resistenti rispetto agli shock che derivano dall’esterno, creando un sistema equilibrato in un contesto dinamico. I precetti proposti da Elinor Ostrom sono indubbiamente innovativi ed importanti per la costruzione di una governance efficace. Tuttavia, la ricercatrice tende ad analizzare solo i meccanismi di risoluzione dei conflitti e di autogestione delle risorse, offrendo solo una delle diverse modalità di costruzione dell’impianto istituzionale, all’interno del quale i diversi attori possono muoversi. Ciò che conta, nel quadro della Ostrom, è mantenere un'adeguata ripartizione delle responsabilità tra i diversi livelli decisionali, ovvero l’equilibrio fra le spinte bottom-up ed il sostegno esterno topdown; elementi di ostacolo potrebbero essere variabili esogene ed endogene come ad esempio le pressioni dei mercati, la volatilità delle istituzioni governative e le forze della globalizzazione. L’analisi del Sistema Socio-Ecologico brasiliano qui proposta viene, infatti, integrata da una riflessione riguardante le possibili distorsioni che si verificano in contesti di azione collettiva. Fra queste, sono stati individuati problemi motivazionali definiti dal Dilemma del Samaritano, relazioni asimmetriche di potere, free riding, asimmetrie e mancanze nelle informazioni, moral hazard, illusione fiscale e ricerca di posizioni di rendita. In questo contesto l’Acre rappresenta un interessante laboratorio per studiare tali complesse dinamiche. Piccolo Stato brasiliano confinante con Bolivia e Perù, l’Acre è stato inizialmente caratterizzato da una società che per molto tempo ha utilizzato i frutti della foresta amazzonica per il proprio sostentamento, senza la necessità di particolari infrastrutture. Tuttavia, il costante sviluppo economico brasiliano e mondiale, le politiche di colonizzazione delle aree forestali, il miglioramento delle condizioni di vita e l’aumento demografico, hanno progressivamente causato un cambiamento di gestione della risorsa forestale. Il trade-off fra sviluppo e conservazione della foresta resta, quindi, una problematica costante per gli attori economici e sociali in Acre, la cui superficie è per l’88% foresta tropicale. In sintesi, la società acreana presenta tutte le caratteristiche tipiche dei PVS: popolazione giovane, povera e poco istruita, manodopera non specializzata, salari relativamente bassi e un indice di Gini elevato che mostra diseguaglianze nella distribuzione del reddito. Nonostante le infrastrutture siano carenti, i servizi pubblici limitati, poco efficienti e inefficaci, tutti i trend relativi all’indice di sviluppo umano, PIL e povertà mostrano un Paese che sta in realtà raggiungendo velocemente gli standard medi del Brasile. Essendo l’Acre uno dei paesi più poveri e arretrati del Brasile, beneficia oggi di numerosi investimenti e finanziamenti da parte di diversi organismi nazionali ed internazionali. Se in un primo momento le iniziative rivolte alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo di un’economia forestale estrattiva provenivano da spinte bottom-up, con i grandi cambiamenti politici e l’affermazione del Brasile sulla scena economica mondiale, esse si sono affievolite. La crescita della spesa pubblica necessaria al raggiungimento di standard di sviluppo e l’applicazione di politiche top-down sovvenzionate da moltissimi flussi di denaro, hanno quindi mutato gli assetti organizzativi sociali ed economici che si erano formati in Acre in seguito alle lotte dei movimenti sociali degli anni ‘80. Dalle interviste raccolte sul campo emergono una serie di problematiche che riflettono una realtà in cui comunità forestali, ONG, funzionari pubblici, governo e società civile devono far fronte quotidianamente alle forze dello sviluppo e della globalizzazione, all’interno di un sistema strettamente interconnesso creato dalla presenza preponderante della foresta tropicale. A questo punto dell’analisi, il problema metodologico e scientifico ha riguardato la scelta dello strumento per il confronto di numerose variabili di natura qualitativa e quantitativa finalizzate a stimare realisticamente la resilienza e la sostenibilità del sistema socio-ecologico acreano. Il sistema Fuzzy è stato dunque il metodo scelto per condurre questo esperimento, considerando la natura stessa dei dati. Avendo a disposizione una cospicua quantità di materiale ottenuto da interviste in profondità, la Logica Fuzzy mi ha permesso di condurre un esperimento e creare stime riguardanti fenomeni sociali complessi pur non avendo predisposto un dataset con dati realmente raccolti attraverso l’indagine campionaria. Le analisi inferenziali classiche (i.e. inferenza statistica, regressioni multiple) sarebbero state totalmente inappropriate per la costruzione di questo laboratorio, dal momento che i dati a disposizione rappresentano già di per sé una stima di natura qualitativa e di un campione molto ristretto di individui. La scelta delle variabili input è stata determinata non solo dalle componenti che vanno ad influenzare le situazioni necessarie espresse da Elinor Ostrom per la gestione resiliente delle risorse collettive, ma anche dall’analisi istituzionale dei PVS, espresso nell’IAD framework. Pertanto tali variabili descrivono una serie di forze endogene ed esogene del sistema, come la fiducia nell’associazionismo, la modalità di produzione dei beni, la presenza di free riding, la qualità della formazione tecnica ed, altre variabili oggettive, quali infrastrutture, presenza di incentivi, sanzioni, corruzione o inclusione in progetti di sviluppo. Sono state, così, definite 21 variabili input e 12 variabili output, di cui 8 intermedie e 3 aggregative per permettere al sistema di fornire l’indicatore di output finale che ho definito “resilienza”. Dall’esperimento condotto con l’utilizzo del software fuzzyTECH emergono dati che risultano coerenti con l’analisi istituzionale discorsiva proposta all’interno del capitolo 3. I risultati che emergono dall’analisi condotta attraverso la Logica Fuzzy affermano che in media il sistema socio-ecologico acreano è sufficientemente resiliente, dato confermato anche dagli economisti della World Bank (2013). Tuttavia è necessario sottolienare alcuni risultati emersi dall’analisi sul campo: • gli individui che si trovano al di sotto della media relativa all’indicatore “resilienza” hanno usufruito del primo progetto di tutela ambientale e sviluppo economico-sociale acreano; questa iniziativa è nata da un conflittuale e sanguinoso movimento che è stato capace di penetrare le istituzioni politiche e a dar vita ad un sistema di gestione completamente bottom-up di produzione delle risorse forestali. Tuttavia, a causa di una serie di mancanze infrastrutturali, umane e materiali, problemi motivazionali e illusionismo fiscale, ad oggi l’area in questione presenta i maggiori tassi di disboscamento legale ed illegale, che nel lungo periodo potrebbero portare ad esiti insostenibili dal punto di vista ambientale. • Gli individui che si trovano invece al di sopra della media presentano valori di resilienza molto simili, che derivano dai punteggi costanti in alcune variabili fondamentali per la definizione del concetto di resilienza: determinazione chiara dei diritti di utilizzo della risorsa, formazione professionale appropriata, capacità manageriali consolidate e propensione a cooperare. Tuttavia, la maggior parte dei soggetti considerati resilienti ricevono investimenti da istituzioni governative e fondi che permettono loro di sopravvivere serenamente all’interno della foresta senza la necessità di disboscare, come ad esempio alta presenza di infrastrutture, elevata produttività delle risorse, accesso a formazione tecnica altamente specializzata. Queste condizioni rendono tali soggetti resistenti agli shock del libero mercato, della globalizzazione, ma non “sostenibili” nel lungo periodo, poiché la loro posizione di rendita dipende strettamente dal governo in carica e dalle scelte di politica pubblica federale. • La verosimiglianza dell’esperimento fuzzy trova conferma nel dato che individua nell’amministratore dell’unica impresa privata presente nel mio dataset, l’elemento maggiormente resiliente. Tale impresa è nata, infatti, utilizzando i mezzi finanziari convenzionali, e, non usufruendo di benefici esterni, ha un controllo efficiente sull’uso delle risorse e sulle modalità di produzione. Questa, inoltre, lavorando secondo le leggi di equilibrio del mercato concorrenziale, è finanziariamente indipendente ed allo stesso tempo capace di adattarsi alle dinamiche esterne in completa autonomia. Infine, grazie alla puntualità dei pagamenti, all’acquisto anticipato dei prodotti, e al servizio offerto di trasporti e logistica, è riuscita a instaurare un rapporto di maggior fiducia con i produttori. Alla luce delle evidenze raccolte all’interno del presente lavoro di ricerca, sono giunta ad alcune considerazioni di merito: • un sistema istituzionale sostenibile dipende dall'esistenza di capitale sociale, dunque, la buona riuscita della gestione della produzione di beni collettivi dipende dalla volontà generale degli utenti di sostenere e far rispettare le regole e di ridurre quindi i costi di transazione. Tutte le norme, a qualsiasi livello di governo, richiedono il capitale sociale, ma in molti casi le istituzioni imposte dall'esterno riducono gli incentivi alla capacità autoregolativa degli individui, con effetti avversi sul piano economico e sociale. • La cooperazione allo sviluppo di tipo top-down, che non stabilisce un sistema efficace ed efficiente d’incentivi, non solo provoca distorsioni e deficit diffusi nella realizzazione di una crescita economica e di una società sostenibile, ma aggrava anche quelle realtà che nascono con presupposti sostenibili e che incontrano difficoltà nell’implementazione delle attività a causa di fattori legati al contesto. • La condizione di sostenibilità può essere raggiunta trattando la crescita economica e la riproducibilità delle risorse non come trade-off, ma come parti integranti di un sistema di governace territoriale, attraverso l’implementazione di istituzioni resilienti e di sistemi d’incentivo in grado di attivare capacità, produrre conoscenza e responsabilizzare la società. Il presente elaborato vuole fornire un contributo per un’analisi di fenomeni troppo spesso non trattati dalla letteratura economica canonica. Seppur con i dovuti limiti, spero di aver offerto un punto di vista alternativo che possa essere utile per futuri approfondimenti della tematica. Appendice Il Corso per Volontari della Cooperazione è un’iniziativa promossa dal Comune di Modena (frequentato da Novembre 2012 a Giugno 2013), e offre la possibilità di effettuare uno stage formativo all’estero con una delle associazioni che fanno parte del Tavolo della Cooperazione. La cooperativa Chico Mendes, nonostante non sia una ONLUS o una ONG, fa parte dell’offerta formativa e offre possibilità di stage in Brasile e Bolivia. La scelta è caduta su Chico Mendes perchè pensavo mi avrebbe potuto offrire un’esperienza tecnica e più vicina ai contenuti degli studi che sto conseguendo. Una volta presi i contatti con la cooperativa, sono stati definiti due percorsi. Io avrei affiancato, quando possibile, il tecnico Ze Pereira, collaboratore della cooperativa, nell’implementazione di un progetto da presentare al BNDES per favorire la produzione agro-‐forestale nella Riserva Chico Mendes, mentre una collega giornalista si sarebbe occupata di prendere contatto con i compagni di lotta del sindacalista Chico Mendes, morto nel 1988, ricostruendo i dettagli della lotta sindacale ed affrontare gli aspetti relativi alla situazione dei siringueiros oggi. Il progetto che avrei dovuto seguire personalmente sul campo in realtà era solo agli albori, quindi non mi è stato possibile effettuare la ricerca sulla filiera di produzione dei beni forestali. Nonostante questo cambio di programma, mi sono scontrata con una realtà complessa che sono stata in grado di cogliere grazie alle numerose testimonianze di particolare rilievo raccolte durante il viaggio. La possibilità di parlare direttamente con i protagonisti della vita politica, economica e sociale di questo piccolo stato brasiliano mi ha fatto riflettere attraverso un’ottica più ampia sulle problematiche relative alla conservazione dell’ambiente in contesto di sviluppo economico. Il trade off fra sviluppo economico e conservazione dell’ambiente è ancora più complicato da implementare e valutare in questo contesto, e data la ricchezza delle testimonianze a disposizione ho deciso di farne il mio caso di studio per questa tesi, nonostante non avessi a disposizione un questionario ed avessi a disposizione un dataset di individui relativamente piccolo. Schema delle Interviste – Domande effettuate Domande produttori estrattivisti A quanto ammonta la produzione? La rendita è sufficiente? Hai ricevuto degli aiuti negli ultimi 5 anni? Qualcuno controlla il rispetto delle regole, com’è andata negli ultimi 5 anni? Sono presenti luoghi e situazioni d’incontro con i produttori? Preferisci vendere privatamente ad un intermediario o sei/eri socio di una cooperativa? Il sindacato come si comporta? Cosa cambieresti di questa cooperativa/sistema di lavoro? Quali sono le maggiori difficoltà nel lavoro estrattivista? Una riflessione personale sulle politiche del governo Quali sono i tuoi alleati e di chi ti fidi maggiormente? Domande sindacato Da quanto tempo è istituito questo sindacato, com’è organizzato? Quanti sono affiliati? La partecipazione dei soci al sindacato è attiva? Quali sono le esigenze e le difficoltà che i produttori vi riportano? Chi sono i vostri interlocutori all’interno del governo? Cosa pensate delle politiche del governo? Se voi aveste a disposizione dei fondi, come li investireste? Domande amministratori cooperativa Quando è nata la cooperativa? Quali sono i vostri prodotti e su cosa intendete puntare in futuro, la situazione del mercato oggi Come avvengono i processi partecipativi? I soci come vengono coinvolti nel processo decisionale? Qual è il ruolo del governo? Ricevete degli incentivi? Il sistema cooperativo, dal tuo punto di vista, è migliore o peggiore del sistema d’impresa privato? Quali sono le difficoltà di questo lavoro? E le soddisfazioni? Una riflessione personale sulle politiche del governo Domande effettuate al Governatore -‐quando lei è diventato governatore, che paese si è trovato di fronte e quali sono le maggiori problematiche -‐Il Brasile è un paese con forti diseguaglianze, l'indice di Gini è di 0,5 e quello dell'acre è del 0,61-‐ questo dato è considerato quando vengono pensate le politiche sociali ed economiche? -‐ il suo ricordo di Chico Mendes -‐ ambiente e città: depuratore, raccolta e smaltimento dei rifiuti -‐ REDD, come vengono utilizzati i proventi dalla vendita di diritti di emissione -‐ politiche per l’istruzione e la formazione professionale Le interviste sono tutte state registrate, alcune sono in lingua italiana, mentre la maggiorparte sono in lingua portoghese. La traduzione puntuale è stata effettuata con l’aiuto di un esperto di lingua portoghese-‐brasiliano. Dalle interviste sono state estrapolate le informazioni necessarie alla costruzione delle variabili per la costruzione del sistema fuzzy, cercando di mantenere coerenti le interpretazioni personali inevitabili in questo passaggio formale. Il metodo fuzzy si è mostrato appropriato anche perché da la possibilità di sfruttare la logica sfumata, quindi di restituire la variabilità alta ai dati raccolti nel passaggio dall’intervista libera alla costruzione di un database con variabili che assumono una scala di valore da 1 a 5. Di seguito riporto alcune parti delle interviste effettuate sul campo a testimoninza della formalizzazione numerica. Diritti di proprietà e gestione della risorsa collettiva “Noi avevamo un terreno di cui eravamo titolari, fu questo terreno che fu donato, consegnato allo stato, perché avevamo il documento (di proprietà del terreno), e lo Stato quindi non poteva costruire qui, poteva solo fare un contratto, e tutt’ora è citato in giudizio (lo Stato)” (Odete, ex-‐direttrice Capeb) “La riserva è nata attraverso l’IBAMA, con un progetto federale. Mentre il progetto cachoeira è nato dall’INCRA. Insediamento è agroestrattivista, nella riserva era proibito tutto. Non si poteva togliere nemmeno un albero. Nel progetto della riserva non si poteva fare niente” (Produttore Cachoeira). “se hanno un terreno ricoperto da sterpaglie che sarebbe necessario bruciare per poter poi piantare, non possono farlo perché sarebbero multati […]ma sapete che è già stato raggiunto il livello di disboscamento consentito, lo stato non permette di andare oltre, quindi quando noi abbiamo visto che questo limite era già stato raggiunto abbiamo fatto un progetto per impiantare la coltivazione della frutta, in maniera da contribuire alla preservazione ambientale e allo stesso tempo di avere una produzione, e insieme con questo progetto della produzione di frutta, che ci mette due o tre anni ad iniziare, ne avevamo uno per una fabbrica di marmellata…ma questo non fu mai preso in considerazione” (Sindacato Paranà) “Nel caso delle foreste pubbliche, è il governo che contratta, nel caso di proprietà individuali non c’è modo, e gli abitanti stanno ricevendo pressioni per migrare, perché non possono fare quasi più niente di quello che facevano per sopravvivere” (Dercy, Sindacato Xapuri) “Cosa succede: quando la riserva fu creata aveva 750 famiglie, oggi già ce ne sono 1100. Queste 1100 da qui a dieci anni aumenteranno del 30%, e se continua ad arrivare questa gente da fuori, può succedere un’esplosione. Invece di difendere la riserva, può trasformarsi in un movimento contrario alla riserva” […] Perché stanno vendendo le loro terre (dentro a delle fazende che non lavorano più) e trovano più economiche le terre dentro la riserva, per poi iniziare a coltivare, allevare bestiame […]ci sono 70000 capi di bestiame dentro la riserva, sono troppi…può succedere questo, che lo spazio del territorio diventi troppo piccolo, non sarebbe più una riserva. Questa è una concessione del governo federale, nessuno è proprietario della terra, questa è data in concessione dallo stato. Ditemi una cosa: per il governo federale, che ha 1 milione di ettari di riserva che già è occupata, non sarebbe meglio smetterla con tutto questo? Se economicamente il governo federale ci desse un occhio, è comprensibile che per lui sarebbe meglio smettere con questa cosa, avrebbe meno problemi. Questa è una cosa che può succedere. Affinché non succeda, bisogna che torniamo a discutere su ciò di cui si discuteva 23 anni fa, ovvero fare un sistema agro-‐forestale, le “isole produttive”, l’educazione, la formazione, la gestione comunitaria, la cooperativa ecc ma io non vedo gli strumenti per fare questo, dove sono? “ (Ze, Tecnico Agroforestale) “C’è inoltre il problema dell’atto di proprietà per ottenere un finanziamento. Chi non c’è l’ha non ha accesso ai benefici erogati dal governo federale né da quello statale. Il problema in questa nostra regione legata al progetto dell’INCRA [Instituto Nacional de Colonização e Reforma Agrária] è che molti abitanti non hanno l’atto di proprietà del loro terreno, titolo che darebbe diritto a richiedere gli aiuti economici del governo. Quindi oggi questa è una delle nostre priorità, avere accesso ai finanziamenti, attraverso la banca, che accetta soltanto l’atto di proprietà definitivo con relativa scrittura pubblica. Qui credo che sia posseduto soltanto dal 20% di persone, gli altri hanno dei contratti di comodato d’uso, non sono titoli definitivi. Qui nella nostra area ci sono 315 lotti che non hanno un atto definitivo, mentre l’INCRA la considera un’area già consolidata. Ma in che senso consolidata? Perché ha già estinto tutti i fondi resi disponibili dal governo federale, dando per fatta l’attribuzione dei titoli. È questo che succede: qui abbiamo l’ 80% di inadempienti, dal punto di vista dell’atto di proprietà.” (Sindacato Paranà) La produzione forestale “Chi pensa che migliorerà mettendo su una fazenda con alcuni animali da pascolo, forse lui migliorerà, ma è la minoranza, chi migliora sono le persone della riserva, che era il nostro progetto con la riserva Chico Mendes, questa era la nostra proposta, noi non discutevamo della gestione del legno, ma di piante medicinali, abbiamo scoperto diverse sostanze benefiche, ma come non c’è stato studio e interesse, noi abbiamo interesse, ci sono tante cose dentro la riserva che andrebbero studiate e valorizzate” (Raimundo Mendes) “Oggi non c’è attenzione al rapporto con i produttori, invece se si forma una buona relazione tutti riusciamo a guadagnarci. Ci sono già tante difficoltà qui in Acre, e per lavorare bene dobbiamo lavorare insieme”(Amministratore Beja Flora) “Noi andiamo direttamente dai produttori, quindi anticipiamo l’acquisto della noce, e gli risolviamo i problemi dei trasporti, se no loro come fanno a produrre se non hanno un soldo e portarci fino in città i prodotti?” (Amministratore Beja Flora) “è importante anche l’aspetto che il colono possa avere delle varianti, non può allevare soltanto le vacche, deve avere una seconda opzione di rendita, perché se ne stanno andando dalla foresta[...] ci sarebbero altre valide alternative alla gomma, alla noce e il legno ma nessuno sta seguendo questa linea”(Renato, funzionario agenzia del Governo dell’Acre) “Quando siamo andati al governo in Acre –nel ’99-‐ la prima cosa cheil governatore Jeorge Viana ha fatto, una cosa straordinaria, ha fatto 3 cose importanti: -‐ del 12 gennaio ’99 la legge “Chico Mendes” che garantisce la sovvenzione per l’acquisto della gomma; in quel momento più della metà dei seringueiros non producevano più, perché la gomma non aveva prezzo. Quindi J. Viana ha creato la legge del sussidio, dando 40 cent in più, pochissimo, ma già cambiava le cose -‐ ha creato un concetto che arriva molto forte nella popolazione originaria : l’importanza della foresta nella costruzione della cittadinanza dello stato; e un’altra cosa che può sembrare di poco conto: ha creato un simbolo, l’albero della Castanhera (Julio Barbosa)” “non stanno bene, secondo me non sono messe bene, anzi molto male. Primo, io credo che come riserve, per dare sostenibilità a chi sta lì dentro dovrebbe esserci una politica di buon prezzo per i prodotti estrattivi, come la Capeb stava facendo, con lavoro biologico e solidale, aggregando diversi valori nel prodotto, ma noi abbiamo smesso di lavorare perché non ci sono più le condizioni, è come se fossimo imprigionati, seppur liberi, in cattività, abbiamo le mani legate” (Odete,ex-‐direttrice Capeb). “Non lavoro per Coopacre perché non sono riuscito a trovare un accordo per discordanza di intenti. In una cooperativa è necessario avere un rapporto trasparente con i produttori, proprio perché è una cooperativa. Se mancano le informazioni non può essere una cooperativa, loro non volevano fornirmi delle informazioni di cui ho bisogno, ma soprattutto è necessario capirsi. Loro hanno una buona produzione ma non hanno uno stampo cooperativo. – ma da impresa privata. La nostra comunità non lavora con loro. Lavora con Coopacre la Cachoeira ma non la Riserva Chico Mendes. Noi stiamo aspettando.”(Produttore Riserva Chico Mendes) “Per quanto riguarda la gomma non ne parliamo neanche. Una persona va a prendere la gomma solo quando è all’ultima spiaggia, perché una persona non può sopportare un viaggio tanto lungo per arrivare agli alberi di siringa. 40 anni fa era un’altra cosa, non c’era sviluppo, oggi c’è e noi vogliamo la nostra parte” (Produttore Riserva Chico Mendes) “La storia della siringa è frutto di un’inganno. Non posso dire a mio figlio che deve tagliare la gomma, perché nessuno di noi ha oggi una vita migliore rispetto a quella che hanno i nostri padri e i nostri nonni. Non dico che dobbiamo smettere di lavorare la gomma, perché fa parte delle nostre tradizioni, è un simbolo, però devi scordarti che possiamo mantenerci solo con questo” (Produttore Riserva Chico Mendes) “Qui riescono a sopravvivere molto bene con i fondi ricevuti dal governo. Con i prodotti locali, c’erano 600 mucche, e oggi sono diminuite, perché riescono a sopravvivere di prodotti estrattivi. Ricevono moltissimi finanziamenti. […]Noi abbiamo tutto, scuola, ambulatorio, tutto. Noi sopravviviamo grazie alla foresta. […] Nella foresta oggi si vive molto bene, lui con la sua lotta ha posto le basi per un futuro migliore per tutti. Esiste una bella integrazione sociale, fra comunità, politica e associazioni” (Produttore Cachoeira) “La rendita dei siringueiros non supera un salario minimo (che ammonta a 678 reais), perché la media mensile di produzione di un seringueiro è di 100kg di gomma, quelli che vendono in fabbrica ricevono 678 reais. Per quelli che fanno quel tipo di gomma pressata come se fosse una piastra guadagnano 300 reais, la vendono a 3 reais al Kg; gli allevatori possono arrivare ad un salario minimo ad esempio con la vendita di un vitello svezzato (che costa 500 reais); per quanto riguarda la raccolta dei cocomeri” (Dercy, Sindacato Xapurì) “Se in questa linea del tempo, ci sono, 1100 famiglie, parlo solo della riserva, 1100 famiglie per 5 ettari per famiglia di sistema agroforestale…sarebbero 5500 ettari. Facciamo un esempio con la castanha. 5500 ettari per 40 alberi, sarebbero 220000 alberi…facciamo un conto per difetto, 2 lattine di castanha ad albero…fanno 440000 lattine di castanha, venduta (non industrializzata) a 20 reais a lattina…..sono 8.800.000 reais…ovvero più di otto milioni di reais, è sto dicendo al minimo, se in questi 23 anni fosse stato fatto tutto questo, e parliamo soltanto di castanha…se ci metti in mezzo l’açai, la gomma…staremmo creando più di 24.000.000 reais (nella comunità). Questa aritmetica economica è quello che abbiamo perso, non siamo riusciti a progredire…è quello che è rimasto solo nelle parole, nei discorsi, che non è stato fatto, un vuoto” (Ze, Tecnico Agroforestale) “Ci sono troppi intermediari che sfruttano la loro posizione pagando pochissimo i produttori e gli vendono prodotti scadenti. Noi parlando e relazionandoci con loro riusciamo a pagare meglio e abbiamo anche prodotti migliori. Oggi noi lavoriamo con 23 comunità” (Amministratore Beja Flor) “Esisteva una cooperativa della quale erano soci la maggior parte dei produttori, lavorava, ma poi è fallita…quindi oggi c’è un’altra cooperativa, ma ne sono soci soltanto una minoranza, perché c’erano dei furbetti e quindi uno ha paura di cascarci un’altra volta. Oggi questo discorso è complicato per questo motivo, quindi la maggior parte dei produttori vende a terzi, sia la produzione di castanha, che di fagioli, che di farina, che non è molta, vengono portate direttamente al mercato, non c’è una cooperativa che garantisca l’acquisto di queste produzioni locali…dicono che ci sia ma io non ho visto che compri da nessuno: per quanto riguarda i fagioli esiste la Coopegrots che doveva comprarli ma non lo fa”(Sindacato Paranà) Le politiche ambientali “Non si parlava di riserva, non c’era ancora quest’idea di riserva negli anni 1980-‐85, quel modello di riserva. C’era bisogno di trovare una formula che dicesse come doveva essere: allora vennero vari antropologi qui, in giro per la regione, parlando dell’esperienza della Bolivia, del Peru, com’era, e così sorge l’idea della riserva per il fatto che in Bolivia ci sono terre di proprietà comune, la proprietà è della comunità, per esempio di 40 famiglie; solo che esse sono diverse, le loro abitazioni sono qui in questo piccolo centro, intorno ad un campo da calcio, poi c’è la chiesa, le abitazioni…e da lì ognuno ha la sua stradina per andare nel proprio appezzamento, dove raccogliere la castanha…con varie esperienze da lì è uscito fuori questo nome di “riserva estrattiva”…si parlava di riserva, nella foresta, ma ancora non c’era quel nome di “riserva estrattiva”[…] (Ze, Tecnico Agroforestale) “è cambiato il modo di comportarsi e di pensare delle persone, ma il progetto che avevamo disegnato insieme e conquistato per la riserva deve essere seguito, non può essere cambiato. Quando io faccio questo tipo di reclami è perché il progetto deve essere difeso. Quando abbiamo creato la riserva era giustamente ed è giustamente affinché le persone avessero possibilità di vivere bene dentro il seringao, che nessuno ce l’aveva più, mantenere l’integrità fisica dei nostri ruoli e fare arricchire la nostra collocazione. Per provare agli altri compagni che la collocazione è uno spazio per avere una vita degna, senza pensare in cambiarla per soldi, che è una mentalità malata, perché si pensa che questi soldi gli miglioreranno la vita”.(Raimundo Mendes) “Manca un magazzino per raccogliere i prodotti, manca formazione professionale e tecnica, manca formazione ai produttori sugli orientamenti del mercato, non ricevono assistenza, l’educazione e la salute sono così così. Le elementari funzionano abbastanza, la salute male. Ci dovrebbero essere dei medici itineranti che visitino le comunità della foresta, una volta c’erano.”(Produttore Riserva Chico Mendes) “Quando la Riserva Chico Mendes è stata creata si pensava che le persone potessero viverci bene, ma non si protegge la foresta se le persone non ci vivono dentro. A quell’epoca, quando fu creata, se le persone non avessero creato insieme la Riserva Chico Mendes questo terreno oggi sarebbe tutto disboscato. Chi comprava la terra qui disboscava. Poi quando è arrivato il governo le cose sono cambiate, ma non investe in chico mendes, le altre aree hanno molte più infrastrutture.”(Produttore Riserva Chico Mendes) “Il PT aveva un settore che si prendeva cura della situazione dei siringueiros, ma l’ha perso. La chiesa è messa come è messa. Noi che siamo cittadini anche noi non prendiamo posizione, tutti guardando dalla finestra, quindi io penso che dobbiamo tornare alle comunità di base, forse non con quel nome, ma trovare una strategia diversa affinchè le persone possano discutere di questo processo, partendo dalle cose positive, si parte sempre dal negativo, bisogna vedere quello che funziona. Manca un’analisi della realtà, prima si faceva, noi passavamo la notte nel CTA discutendo, prendevamo caffè e riuscivamo a capire. Oggi qual è il militante del PT che capisce la situazione economica del paese? Non c’è!” (Raimundo Mendes) “Nel contesto generale Chico ha contribuito a farci arrivare all’amministrazione del sindacato, del Comune. Anche il fatto che ci sia stato Lula per due mandati e Dilma è stato causato dal seme che ha messo Chico. Chico legava la lotta sindacale alla difesa dell’ambiente: qual è il modello di riforma agraria è adeguato per i seringueiros che vivono nei seringais? Farsi queste domande è stato merito di Chico. Quelle università che intendevano Chico capivano che ciò che metteva all’ordine del giorno Chico non era qualcosa del momento, ma era la lotta del futuro […]Dovevamo avere un partito politico forte e militanti presenti. Non sono diventato sindaco di Xapuri per caso, c’è voluto tutto questo processo. Adesso la sfida è: come fare affinché la nostra gioventù partecipi?”(Julio Barbosa). “Perché questa è stata colpa della politica dello Stato, venne Jorge Viana per parlare di argomenti della cooperativa[…]io posso dire questo perché io andai alla riunione, ma non c’è stato modo di registrare[…]là lui disse che doveva esserci soltanto una cooperativa in Acre, Cooperacre, e che le altre sarebbero state soltanto simboliche[…] ” “Il governo statale non è male, lavora bene, lavora molto, ci sono problemi ma tutti hanno problemi […] i progetti pensati dal governo sono giusti, ma non vengono attivati correttamente. Dentro la riserva Chico Mendes non funzionano. Dentro la riserva Chico Mendes non arrivano i finanziamenti, e tutto viene gestito male. Se noi confrontiamo il polo Cachoeira con la riserva Chico Mendes creata 25 anni fa, qui non c’è niente. La c’è tutto. Ci sono cose che sono per tutti, come l’energia, ma che qua non ci sono”. (Produttore riserva Chico Mendes) “Quindi è molto difficile la sopravvivenza del sindacato, in primo luogo perché i leader che avevamo sono andati a lavorare negli uffici pubblici, il sindacato ha perso la maggior parte dei suoi leader che ora sono stipendiati dal governo; ed esiste questo contrappunto di divergenza politica, per esempio, noi siamo contro lo sfruttamento del legno della riserva, l’attuale dirigenza del sindacato è contro questo sfruttamento perché gli abitanti della riserva non guadagnano denaro con questo, e anzi ne resteranno pregiudicati perché forse sarà necessario per loro emigrare, perché questo sfruttamento del legname altera tutto l’equilibrio dell’ambiente locale, e le persone non guadagnano soldi con questo, chi guadagna sono il governo e le imprese. Noi tentiamo di fare questi discorsi, ma i leader che in passato ci aiutarono a costruire il movimento sindacale oggi stanno dall’altro lato, difendendo questa cosa che secondo noi è estremamente nociva a questa categoria.” (Dercy, Sindacato Xapurì) “Adesso è la “febbre del legno”, io la chiamo “via di fuga”, la politica di stato, del governo, in questi dodici anni, non è riuscita ad implementare una proposta concreta per i lavoratori della regione, è stato soltanto un tam tam mediatico, “la riserva, stiamo preservando, stiamo facendo, stiamo dicendo, inizieremo, faremo […]eh, c’è la questione del piano di gestione, voi avete parlato soltanto con quelli che lo difendono, capite? che sono legati al governo, diciamo che il governo si sta riempiendo la bocca di grandi notizie, le sta sparando grosse “il legno, adesso, che cominceremo a lavorare, guadagnerete soldi, col piano di gestione…”, stanno facendo pubblicità a questo processo, e le persone stanno percependo questo messaggio come ottimo, e pensano “ah, non lasciavano vendere il legno, adesso invece lo potremo vendere, guadagnare soldi…”, tutta un’illusione, un’utopia che stanno mettendo in testa alle persone, come a Xapuri, polo di mobilificio industriale, ma è tutto chiuso. Sì, ci sono altre alternative, e migliori, più sostenibili anche dal punto di vista ambientale, c’è la questione della “ridensificazione” della castanha, dell’albero della gomma, di riforestare tutto quello che era stato disboscato” (Ze, Tecnico Agroforestale) “Se nella comunità di Rio branco la priorità è lavorare col legno, noi allora non facciamo un corso di, che so, apicoltura. A Cachoeira è stato promosso un corso di pescicoltura ma non c’era nessuno che avesse interesse a farlo, e allora loro hanno deciso che si concentreranno, oltre che sul legno[….]anche sulla pescicoltura, il governatore è stato là, si è impegnato a costruire 50 vasche per iniziare con questo progetto. Per noi è meglio perché il bando sarà cambiato, verrà migliorato” (Renato, funzionario agenzia del Governo dell’Acre) Politiche pubbliche “L’Acre negli ultimi anni ha sviluppato un orgoglio nella popolazione, anche se siamo poveri e dipendiamo da soldi esterni , alta stima”.(Julio Barbosa, ex-‐sindaco di Xapurì) “oggi le persone hanno un’educazione, per questa popolazione, inadeguata, io direi che questa popolazione di estrattivisti è una minaccia, perché i figli non stanno riuscendo ad imparare i compiti che dovrebbero svolgere, a causa della scuola che porta loro via tutto il tempo, e quindi sono come persone che stanno crescendo e che si troveranno su una terra di nessuno, perché non sono preparati per né per vivere nel settore rurale, né in quello urbano né per fornire al settore urbano manodopera. Tutte le maledizioni che esistono nella zona urbana si stanno verificando anche nella zona rurale: prostituzione, uso di droghe […] a mio parere io vedo questa cosa come una conseguenza della disoccupazione, perché il bambino a partire dai 6 anni si dedica esclusivamente alla scuola, anche a causa della distanza per raggiungerla, e così non ha tempo per imparare la professione del padre e della madre quando sarebbe il momento appropriato; e più tardi quando è adolescente non vuole impararla e non lo si può obbligare” (Dercy, Sindacato Xapurì) “Il sindacato attualmente è diventato un sindacato “burocrate”, quel tipo di sindacato che sta lì soltanto per emettere documenti e certificati per accedere alle agevolazione dell’ INSS (Ministério da Previdência Social), e guardate che noi abbiamo lottato nel tentativo di mostrare ai lavoratori che il sindacato è uno strumento di lotta e non soltanto di accesso ai benefici dell’INSS, che furono ottenuti proprio attraverso le lotte sindacali, e che sono soltanto uno dei componenti del movimento, che non si riduce a questo. Ma c’è stato un processo di accomodazione dopo la morte di Chico Mendez, questo a livello di Xapuri, ma è anche una cosa generalizzata nel movimento sindacale brasiliano, a partire dall’elezione degli esponenti del PT a livello federale e statale, c’è stata questa retrocessione anche perché le persone pensavano che si sarebbe risolto tutto, proprio perché il PT era nato dal movimento sindacale” (Dercy, Sindacato Xapurì) “questo sarebbe il terzo mandato, due con Lula e uno con la Dilma, quando sono andati al potere tutti hanno pensato “loro risolveranno tutti i problemi”, quindi questo ha provocato una marcia indietro del movimento; e dall’altro lato, i nostri leader sono entrati negli uffici pubblici e la mentalità è quella di dire “io sono funzionario, funzionario, funzionario, funzionario e poi anche legato ad un partito e ad una ideologia”, questo è chiamato il “culto del funzionarismo pubblico”, e questo ha rotto un poco la presenza molto forte dei movimenti. Un dato impressionante: la popolazione dell’Acre, negli ultimi 15 anni in cui abbiamo fatto 4 referendum popolari, ha partecipato soltanto al primo”(Padre Luiz). “Dunque, che cosa succede? Chi arriva al potere scorda questa questione delle comunità […]ma (uno ragionerebbe così) per non perdere la mia posizione al governo devo avere un gruppo, e come faccio a mostrare di avere un gruppo? Facendo degli accordi. Cos’è stato fatto a Cachoeira? Là c’è la famiglia Mendez, io non devo perderla, perciò faccio un piano di manutenzione là, promuovo il progetto della castanha (c’era, piccolo, ma è finito anche quello), cerco di lavorare sulla questione della cooperativa…ma iniziando da Cachoeira, affinché tutti stiano tranquilli, per non avere problemi. E a partire da questo cominciano quelle divergenze tipo “Cavolo, ma solo a Cachoeira…?”. Adesso lo stanno facendo a Dois Irmãos, la comunità di Julio Barbosa” (Ze, Tecnico Agroforestale) “[…] era importantissimo che tutti i figli dei seringueiros ricevessero un minimo di formazione in amministrazione, come si fa una ricevuta, come si tiene la contabilità, come si fanno le percentuali, come si fanno gli affari, come si calcolano i costi di produzione, tutto questo c’è soltanto in queste comunità, Porongaba, Cachoeira, e neanche per tutti, soltanto per i leader, voi avete avuto la possibilità di parlare soltanto con i leader, con persone di rappresentanza, che parlano e capiscono bene” (Ze, Tecnico Agroforestale) “Sulla sanità per esempio quando siete andate là nella riserva di Brasiléia, in qualsiasi parte voi siate andati, se la moglie di un seringueiro si ammala, il seringueiro va all’ospedale (“posto di saude”, a metà tra un asl, un pronto soccorso e un’anagrafe o una biblioteca comunale ndr) e non c’è nessuno in servizio, non ci sono medicinali, […] questa moglie del seringueiro, per poter raggiungere l’ospedale, deve uscire di casa alle tre del mattino. Quando arriva in città, deve mettersi in fila, sta male ma deve mettersi in fila per prendere il biglietto. Quando riesce a prenderlo, ok, ma quando non ci riesce? Se uno ha un amico in ospedale riesce ad andare là, a registrarsi e ad essere curato; se si tratta di una malattia che il medico rileva ma dice che non ha modo di curare, i pazienti vengono smistati verso Rio Branco…e lì, che Dio ci aiuti. Può essere che uno sia visitato subito, come può essere che debbano passare 48 ore. Nel caso in cui riesca ad essere visitata, le dicono di prendere una medicina, e poi le dicono di ritornare dopo 90 giorni, o 30, cioè, non risolvono il problema di salute della persona. Quando discutiamo della questione della sanità nella foresta il problema deve essere risolto in un raggio di al massimo 10km dalla foresta. Dev’esserci un ospedale, dei medici ferrati nelle malattie tropicali, con possibilità di offrire assistenza dentistica, infermieri, assistenti sociali, tutto questo.” (Ze, Tecnico Agroforestale) “Io credo che un estrattivista del futuro, se non ha un’educazione, non riesce andare avanti, nonostante possa inventarne di ogni[…], se non ci sarà questo non si andrà avanti, quindi credo che l’educazione sia fondamentale, professionalmente, per stare nella foresta, non ci si può più stare in quel modo, abbandonati”. (Ze, Tecnico Agroforestale) “Non c’è modo, se il governo non prende provvedimenti per dare i documenti a tutte queste persone, come fa poi a finanziarle? Non ci sono aiuti. C’era anche un modo più facile di accedervi, che era quello di passare attraverso l’associazione, che poteva richiedere i fondi, ma non c’è più questo accordo di collaborazione tra governo e associazione. Già da dieci anni è si è interrotto questo partenariato tra banca e associazione, perché molti soci all’epoca fecero dei prestiti nel nome dell’associazione, non pagarono e l’associazione andò fallita, e allora si vide che non era quello il modo giusto, doveva essere fatto in forma individuale. Ma allo stesso tempo non ci sono i documenti necessari per avere accesso al finanziamento in maniera individuale.” I progetti di sviluppo sostenibile “noi abbiamo bisogno di ONG, di altri paesi che vogliono “l’ossigeno” da qui, che ci mandino dei soldi, è di questo che abbiamo bisogno…al di là dei finanziamenti del Brasile, anche gli altri paesi che hanno bisogno dell’ossigeno, del carbonio che c’è qui, che ci paghino per questo...di questo abbiamo bisogno… J-‐soltanto in questo modo riusciremo a tenere in piedi la foresta… X-‐…e anche ad accrescerla! J-‐oggi se noi avessimo una ONG che ci pagasse per tenere in piedi la foresta, nessuno disboscherebbe, chi è che disboscherebbe? X-‐…se ci pagassero per ricrearla! J-‐…è l’unica alternativa che abbiamo, che è l’alternativa che lo stato dice esserci, ma che in pratica non vediamo.” (Sindacato Paranà) “[…] questa area viene dall’epoca di Julio, è tutta un’idea della sua epoca, il polo industriale di Xapuri, l’idea iniziale era polo industriale per la lavorazione del legno, l’idea era che si potesse lavorare in maniera legale col legno e togliere tutti i falegnami che erano marginalizzati […]e adesso che Tiao ha assunto il nuovo governo, si sono posti il problema di che cosa potevamo fare per i falegnami, quando il governo è andato per parlare con loro fu massacrato […]Tutti sono di falegnameria, mobili di legno, tutti (7+1+2) (capannoni del Polo Industriale) un polo industriale, ed essi lavoreranno soltanto col legno, peccato che adesso non sta funzionando….si potrebbero costruire mobili, e vi potremmo fare anche un regalo” (Renato, funzionario agenzia del Governo dell’Acre). “il problema è come mantenere le politiche pubbliche, di essere cioè abbastanza indipendenti dal governo perché se un domani arrivasse al governo uno pazzo che ci chiude tutto[...]senza lo Stato noi non viviamo qui, ma non dobbiamo essere completamente schiavi dello Stato” (Renato, funzionario agenzia del Governo dell’Acre). “[…]c’è il Promatech, un programma di governo, che è un corso di specializzazione, è molto interessante […] questo programma forma i giovani e gli utenti dei programmi federali, ad esempio sulla Bolsa Familia, Bolsa Verde[…] ma la Promatech rurale non funziona perché la richiesta della Promatech dovrebbe essere formulata sulla base di quello che viene prodotto nelle comunità oltre che dalle richieste del mercato” (Franci, funzionario pubblico). “Per l’alimentazione noi facciamo quello che possiamo, anche senza investimenti. Ricevono dei semi ma non sanno come gestirli, possono anche inviare risorse agricole ma senza un tecnico non è possibile migliorare la produzione e questa è una grande mancanza” (Produttore Riserva Chico Mendes). “Le persone ricevono la borsa verde, 300 reais ogni famiglia, ogni tre mesi. Io penso che sia sbagliato. Ogni mese ne danno sempre di più, sempre più persone riescono a beneficiarne. Possono anche darla a tutti perché i soldi ci sono. Dovrebbero essere però 100 a testa e non 100 a famiglia, ne servono di più per vivere meglio. Io so che è un aiuto, non pretendiamo di viverci, però è molto poco e arriva ogni tre mesi. Il paniere verde è inglobata nella bolsa familia, se tagliano la bolsa familia tagliano anche la bolsa verde. Dovrebbero essere due cose separate, così se tagliano una resta l’altra. Si manca organizzazione nel gestire questi fondi fra i siringueiros. “(Produttore Riserva Chico Mendes). “Se lavori da solo sai che riuscirai a sopravvivere, perché è una tua responsabilità, sei tu che te ne prendi cura e fai funzionare bene le cose. Qua il governo è dappertutto, e se poi dipendiamo da lui e non riusciamo a divertare abbastanza bravi da fare da soli e poi se va un pazzo al governo? Come facciamo?” (Amministatore Beja Flor) “Il concetto che io ho di sviluppo sostenibile è che in primo luogo dovrebbe essere giusto dal punto di vista sociale. Stando ai giornali, ai notiziari del nostro stato, non si stanno facendo progressi sulla questione della giustizia, perché ogni giorno, noi siamo uno stato molto piccolo, abbiamo un indice di delinquenza che cresce, a tutti i livelli, persino qui a Xapuri che è una città di 16.091 abitanti, ma se si prende coscienza delle violenze che accadono qui, non è la violenza di assassinii ma della prostituzione e dei diritti che non sono rispettati, è sconvolgente […]la sostenibilità comincia con l’essere umano, se l’essere umano non ha sostenibilità il commercio a sua volta non è sostenibile”(Dercy, Sindacato Xapuri) “Quindi se noi abbiamo bisogno di fare un progetto per la produzione di frutta, dev’essere un progetto ben finanziato, in maniera tale che tutti i mesi io possa andare in banca a prelevare i soldi per il mio sostentamento e la manutenzione della piantagione. Questo è il progetto di cui noi abbiamo bisogno” (Odete, Ex-‐direttrice Capeb) Corruzione e conflitti “Abbiamo appena partecipato a una elezione in cui la commissione era fatta da quelle persone e non ci hanno dato neanche una chances per avere l’accesso alla discussione e dire che lo statuto deve essere rispettato, ma anche così siamo riusciti a far annullare le elezioni. Loro hanno fatto ricorso, siamo aspettando che si pronunci il giudice, se il giudice conferma l’annullamento loro possono fare ricorso ancora, ma noi continueremo la lotta insieme alle associazioni.” (Raimundo Mendes) “Lo stato ha messo addirittura nomi di dottori, che non si sono mai occupati di castanha e che non sanno neanche che cos’è la castanha…dicendo che erano castanheiros! Se io fossi un dirigente non avrei mai avuto il coraggio di mettere il nome di persone che neanche esistono, avrei avuto anche paura della giustizia (potere giudiziario), perché loro non ce l’hanno avuta? Non ce l’hanno avuta”(Odette, ex sindaco Capeb) “o rico mais rico e o pobre mais baixo” (il ricco più ricco e il povero più in basso), questa è la politica nostra nell’Acre, quindi non c’è modo di lavorare come cooperativa, non ha neanche senso pensare alla cooperativa fino a quando esiste questa politica, questo potere (Odete, ex-‐direttrice Capeb) “La Cooperacre funziona perché il governo ci butta dentro non so quanti milioni, 8 milioni […] il PT ha detto che in Acre ci dev’essere soltanto una cooperativa, che il governo guida e comanda […] c’è un particolare che spiega perché c’è bisogno che la Capeb muoia, e le altre, perché prima che esistesse questo potere esistevano le cooperative, stavano là in cima, ed ci si è servite di loro per far nascere questo potere, e questo potere ha prevalso su di loro, ha corrotto i loro direttori, se n’è servito, e ha lavato le sue mani sporche là dentro, e ha lasciato i segni, quindi devono farle chiudere. Noi abbiamo un dossier che abbiamo consegnato alla giustizia federale, al ministero pubblico federale dell’Acre, noi abbiamo scritto tutta la storia, l’abbiamo consegnata a loro denunciando lo Stato. Solo che lo stato, il governo l’ha soffocato, perché tutto quello che va contro il Governo deve fermarsi. “ (Odete, ex-‐ direttrice Capeb). “il governo appoggia la Cooperacre, quindi non vuole lasciar avanzare altre cooperative sulla stessa linea dell’industrializzazione della castanha, è una specie di monopolio.” (Ze, Tecnico Agroforestale) “A partire dal 2008, quando la riserva estrattiva Chico Mendez si trovava da più di dieci anni abbandonata, quando il governo ritorna a curarsi della riserva, viene con la polizia federale e l’IBAMA a fare pressioni sui seringueiros e a minacciarli, noi siamo stati l’unico sindacato della regione che si è schierato in difesa dei lavoratori, e ciò ha creato questa divergenza politica che è una “storia infinita”, abbiamo avuto le elezioni il 18 maggio scorso e siamo stati citati in giudizio con due azioni che chiedono l’annullamento delle elezioni, e non sono i lavoratori che lo stanno chiedendo, sono persone legate al governo, anche con incarichi” (Dercy, Sindacato Xapuri) “chi sono questi corrotti? Già c’erano nei governi passati, che non erano del PT, sono famiglie che c’erano nei governi precedenti” (Dercy, Sindacato Xapuri) “Un mio amico mi disse “Zé, il potere è molto complicato, il potere deve servire per risolvere i problemi”…quindi, vi ho fatto questo esempio per farvi capire che in 12 anni di mandato il PT non ha risolto problemi che avrebbero dovuto essere risolti. E allora è interessante che poi tutti dicano “è stato fatto”, davvero! Facciamo una linea del tempo, 1999…2003…2007….2011, ok? Qui c’è Jorge, qui Binho (Marquez), qui Tião…io so che le questioni che sono state lanciate sono interessanti, ovvero, le questioni della “foresta mia”, della cittadinanza, dell’imprenditoria….ottimo. Ma….chi ne è stato beneficiato? Qui sta il problema, perché nessuno vuole accettare questa critica…chi è stato beneficiato da tutto questo? Se dovessi parlare della riserva, si tratta di tre famiglie, e circa una trentina di leader. Su 1100 famiglie (stiamo sempre parlando soltanto della riserva)….perché il discorso non è andato avanti, non si è moltiplicato? Perché questi leader sono successivamente diventati gestori del municipio o collaboratori del governo. Cominciarono ad essere stipendiati.”(Ze, Tecnico Agroforestale) “io ho capito cosa lei voleva domandare, se permettete rispondo…qual è la relazione tra associazioni e sindacato: nessuna. Che cosa offre il sindacato alle associazioni: niente. Chi paga gli stipendi di questo sindacato è il governo, e si attiene ai dettami del governo: si fa soltanto quello che il governo vuole. La rappresentanza della riserva fa soltanto quello che vuole il governo, non quello che vogliono i soci. Il socio paga il sindacato, ma loro solo sono golosi, non gli basta, vogliono che il governo gli dia più soldi, a loro, i rappresentanti del sindacato” (Odete, ex-‐direttrice Capeb) Free riding “Ma al giorno d’oggi l’associazionismo non è sufficiente per i problemi che abbiamo là, per i seringuerios e per la proprietà. La terra è dell’Unione e deve essere lavorata con rispetto, per questo abbiamo bisogno del sindacato che insieme alle associazioni lavora e contiene questo tipo di eccessi che stanno accadendo nella riserva. Persone che non centrano niente entrano e comprano, ma l’associazione non ha la forza/il potere d’acquisto per fare lo stesso, per questo abbiamo bisogno del sindacato per stare insieme e farci valere […] e chi faceva rispettare la legge non ha presidiato la situazione alla fine, perché la collocazione di seringa non può essere trasformato in piccoli appezzamenti e poi venduti.” (Raimundo Mendes) “visto che non vogliamo accusare soltanto lo Stato di essere stato colpevole, è stato complice anche il socio, perché il socio non dava importanza alla cooperativa e non se ne occupava […]mentre un’impresa funziona così, io ci metto il mio denaro e allora sto ben attento, quindi chi fa parte di un consorzio di un’impresa comunitaria starà ben attento, ci terrà dietro, non si allontanerà[...]farà come il coccodrillo, in Brasile si dice che il coccodrillo sta con gli occhi fissi sulle cose” (Odete, ex-‐direttrice Capeb) “C’è sempre molta gente che viene qua a fare domande, e ho detto la stessa cosa ad un agente del governo. A volte sono venute persone dicendo “ ha tagliato il legno” e lui risponde che se gli danno quello di cui hanno bisogno non tagliano più. Le persone sanno che è sbagliato tagliare, ma devono sopravvivere anche loro. “(Produttore Riserva Chico Mendes) “In primo luogo che non è razionale, è razionale solo nei discorsi, ma in realtà se si sviluppasse nel modo in cui è descritto sulla carta si potrebbe anche rimanere relativamente tranquilli, ma nella pratica non è così che succede. Insieme ai legni certificati entrano quelli che non sono certificati, e lì il seringueiro estrattivista non guadagna denaro con questo. Per darvi un’idea: ho parlato con un tipo di Cachoeira che nel 2012 ha consegnato 100 m3 di legno, e la rendita che ne ha avuto a febbraio del 2013 (quindi ha consegnato a settembre 2012 ed è stato pagato a febbraio 2013) è stata di 6000 reais, da qui si capisce che non ne vale la pena per chi estrae il legno, anche se non si può fare di tutta l’erba un fascio” (Dercy, Sindacato Xapurì) “Inoltre dentro la riserva ci sono molti allevamenti di buoi [abbiamo visto]. Ci sono perché è il prodotto che attualmente rende possibile gestire le questioni finanziarie delle famiglie, al punto che tra chi alleva e chi non alleva bestiame si può vedere la differenza di qualità di vita”(Dercy, Sindacato Xapurì) “No, non ce ne sono…per ogni progetto d’insediamento, c’è chi ha 80 ettari, chi ne ha 100, ma c’è anche chi ne ha 30, e si ha diritto comunque a disboscarne soltanto il 50%, e c’è chi ha già oltrepassato questo limite…c’è chi addirittura non ha più foresta…qui non è tanto questione di preservare, bensì di riforestare, di formarla di nuovo…là dentro possiamo parlare di preservazione, qui no, qui è questione di riforestazione” (Sindacato Paranà) Le dinamiche di azione collettiva “Nell’epoca di Chico eravamo molto uniti per una sola causa, era molto facile fare un empate , oggi per fare l’empate ci sono difficoltà a trovare i “soldati”, perché sei dalla parte del torto, perché nessuno vuole andare contro l’interesse, la vanità individuale. Per questo è difficile ma è necessario avere un movimento forte dentro le associazioni, per questo il sindacato non può allontanarsi dalle associazioni e viceversa, devono stare insieme.” (Raimundo Mendes) “le cooperative e le associazioni si allontanarono da questo dibattito, anche perché lo stesso PT già si sentiva forte, aveva già assessori, deputati, statali e federali….in questo senso si perde quell’idea di unità, di discutere insieme i processi, di fare riunioni…noi facemmo, quando Chico era ancora vivo, tra il 1985 e il 88, più di duecento riunioni, su tutto, a Rio Branco, Assis Brasil, Sena Madureira…quando il PT diventò forte con assessori, deputati ecc, il gruppo [quello originario] si restrinse, e con la morte di Chico arrivò più gente, perché molti capirono che questa questione sarebbe stata discussa per molti anni e sarebbe arrivato del denaro.” (Ze, Tecnico Agroforestale) “Parte di queste cose è successa proprio perché non esiste più il lavoro di base, le delegazioni dove tutti i mesi c’era dibattito, non c’è più la direzione del sindacato che va sul posto, orienta, discute, spinge le persone a rivendicare quelle cose che si stavano aspettando.” (Raimundo Mendes) “inoltre l’impresa non dà troppo nell’occhio del politico, è abbastanza impermeabile, mentre nella cooperativa entrano varie idee politiche…nell’impresa invece è così, io ce ne ho messo e quindi me ne interesso, mentre nella cooperativa viene fatto quel discorso “se io prendo questa cosa che è della cooperativa non mi importa, non c’è problema…sono stato là, dal presidente, mi ha autorizzato a prendermi un po’ di soldi”[...]perchè non c’è un’educazione, non è stato educato nessuno a cooperare.”(Odete, ex-‐direttrice Capeb) “Noi non attribuiamo le colpe soltanto alla direzione, o soltanto ai soci, o soltanto al governo, c’è questa connivenza, ma adesso si è tutto distrutto e la gente che non si fida più. Se io dico, come ho già fatto, “facciamo una riunione, un’assemblea, venite ad assumere la dirigenza della Capeb, accettate?”, mi è stato risposto “non ne voglio sapere neanche per idea, puoi lasciare il mio nome da parte”; se io prendo dieci camion per andare a prendere la gente per fare un’assemblea, non vengono neanche cinquanta persone, perché sono sfiduciati.” (Odete, ex-‐ direttrice Capeb) “La maggior parte dei consigli di gestione vengono effettuati esternamente e non direttamente da loro, e loro fanno le loro riunioni e gli estrattivisti vengono informati successivamente. Le informazioni dovrebbero essere più rapide. Far entrare gli estrattivisti nei consigli migliorerebbe la situazione. la questione del carbone è in voga già da anni, ma molti estrattivisti non ne sono a conoscenza. Comunità e associazioni varie dovrebbero avere queste informazioni, se qualcosa non sta funzionando dovrebbero avere informazioni da dare. Non si può parlare solo di quello che va bene e non funziona. Tutto ciò deve entrare nella pianificazione”(Produttore Riserva Chico Mendes). “Il sindacato non funziona, è molto legato al partito del governo. Nonostante non sia contrario a questo, io posso essere anche dello stesso partito, ma devo difendere la classe per cui è stato creato, invece non difendono i siringueiros. La politica è molto importante della comunità, ma la politica del PT non può compromettere la politica della comunità. […]La politica oggi vuole solo tirare su i voti e farsi eleggere. La politica di partito può mettere una cosa nel programma e poi non farla, l’importante è far arrivare i candidati al municipio. Nella politica comunitaria dobbiamo dire cosa possiamo fare. Se io dicessi le cose che non riesco a fare i miei compagni mi chiederebbero conto.” (Produttore Riserva Chico Mendes). “Noi abbiamo idee da discutere, tuttavia questa discussione è molto limitata perché le persone non vogliono più partecipare alle riunioni, partecipano soltanto se viene offerto loro qualcosa, mentre se è soltanto per discutere di queste politiche le persone non vengono. Vengono alle riunioni se gli dici che sono per firmare il contratto della “Bolsa verde”, vengono sia quelli che inviti che quelli che non avevi invitato, ma se è per discutere proposte di avviamento di politiche di questa natura le persone non hanno interesse” (Dercy, Sindacato Xapurì) “C’è un altro punto che fomenta queste affiliazioni “irresponsabili”, che è quello delle linee di credito per l’agricoltura famigliare: esiste un accordo nazionale con la Confederazione dei Lavoratori Rurali del Brasile che obbliga a presentare la dichiarazione del sindacato per poter ricevere il finanziamento dalla banca. Anche queste linee di credito sono state una conquista delle federazioni sindacali, ma la gente spesso viene ad associarsi al sindacato sono per ottenere questa dichiarazione, e soltanto quando decidono di chiedere un altro finanziamento, e poi neanche, perché molti si affiliano, ricevono la dichiarazione, ne fanno una copia da dare alla banca e un’altra la tengono in casa, e quindi non tornano più al sindacato per contribuire o partecipare alle discussioni che ci sono” (Dercy, Sindacato Xapurì) “[…]perché i sindacati stanno tutti intorno al potere pubblico […] quando le centrali sindacali entrano nel movimento dei lavoratori non è per beneficiare i lavoratori; qui in Acre, un esempio di questo è lo sciopero dei professori…il presidente della CUT (Central Única dos Trabalhadores ) ha finito per assumere un incarico commissionato dal governo per smobilitare la categoria. Quindi, è molto grave quello che sta succedendo nel paese, i sindacati, le centrali sindacali, la maggior parte delle cariche sono controllate dal governo[…]io non ho niente contro al governo, ma credo che il sindacato dovrebbe essere indipendente, autonomo, si dialoga col governo, ma ci deve essere questa autonomia […] invece è tutto sponsorizzato dallo stato. Io credo che questo sia un pregiudizio per il governo, perché il movimento sindacale potrebbe dare equilibrio ai governi, mostrando al governo dove non sta funzionando a dovere.” (Dercy, Sindacato Xapurì)
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