Workshop settembre 2014

TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DEDICATO AI CLIENTI DEL GRUPPO RANDSTAD
ANNO IX - NUMERO 35 - SETTEMBRE 2014
PAGIN A 0 2
PA GINA 03
PA GINA 0 4
L’APPROFONDIMENTO
Investire in ricerca e sviluppo proprio nel
momento di maggiore difficoltà, per farsi
trovare pronti alla ripresa. Ecco il caso di Geico
CASE HISTORY
Randstad e Riconversider insieme per il secondo
anno consecutivo per offrire un’opportunità di
lavoro ai giovani del vicentino
TERRITORIO
Nuovi settori da esplorare, esportazioni verso
nuovi mercati e attenzione alla formazione.
In Liguria e basso Piemonte la crisi si batte così
E DITORIAL E
CO VE R S TORY / IMPRESE E FUT URO
Innovare per (r)esistere
La crescita passa dall’innovazione
Sono le 21 di un lunedì sera di settembre e sono
a casa a guardare un film sul mio iPad. Che cosa c’è
di strano? Niente, se non fosse che una cosa oggi
MENTRE STATI UNITI E ALTRI PAESI OCCIDENTALI SONO IN RIPRESA,
L’ITALIA È ANCORA FERMA. MA LE NOSTRE MIGLIORI AZIENDE, SECONDO I DATI
DEL CENSIS, NEGLI ULTIMI ANNI NON SONO RIMASTE CON LE MANI IN MANO.
COME TESTIMONIANO ANCHE I CASI VIRTUOSI DI INDUSTRIA CHIMICA ADRIATICA E DIENNEA
a pochissimi anni fa. Ma il mondo si evolve e cambia
velocemente. Molto velocemente. Lo possiamo vedere
tutti i giorni nel nostro lavoro: se fino a qualche
tempo fa archiviavamo i nostri file e le informazioni
di cui avevamo bisogno in un supporto fisico, come
un hard disk, un cd o una chiavetta che avevamo con
noi, adesso con la tecnologia cloud non ce n’è più
bisogno, perché possiamo salvare i nostri documenti
direttamente in Rete.
Gli scenari cambiano, quindi, soprattutto in alcuni
settori: penso ad esempio alle professioni legate
all’informatica e alla tecnologia, in cui le competenze
acquisite dalle persone nel corso di anni di lavoro
rischiano in breve tempo di diventare obsolete.
Sono tanti i lavoratori (e le imprese stesse) che
hanno costruito la propria fortuna grazie all’abilità
nell’utilizzo di determinati strumenti poi sorpassati
dall’avvento delle nuove tecnologie.
Il compito di Randstad è quindi quello di stare vicino
a queste aziende e a queste persone, aiutandole ad
aggiornarsi, ad acquisire nuove competenze, a essere
flessibili per non farsi trovare impreparati di fronte
al cambiamento. D’altronde l’innovazione, tema
al quale dedichiamo questo numero di Workshop,
è fondamentale non solo per resistere, ma anche
più semplicemente per esistere: chi non innova,
certamente avrà vita dura. Noi di Randstad questo lo
sappiamo bene e infatti cerchiamo sempre di innovare,
sia dal punto di vista degli strumenti che mettiamo
a disposizione dei clienti, come la firma digitale, sia dal
punto di vista dei nuovi servizi, e penso al franchising,
mondo che stiamo imparando a conoscere e che
presenta ottime prospettive. Inutile quindi guardarsi
indietro: meglio guardare avanti. Senza paura.
Marco Ceresa
Amministratore Delegato Randstad Italia
D
LA VIA DELLA COMPETITIVITÀ
Gli ultimi anni sono stati difficili per molte imprese italiane. Ma proprio
le difficoltà hanno spinto le nostre aziende a rinnovarsi: secondo l’indagine
del Censis, questa è l’unica via percorribile dalle imprese per essere
competitive e riguadagnare posizioni nel mercato.
Dello stesso avviso è anche Samuele Murtinu, docente di Finanza presso la School
of Management del Politecnico di Milano
e professore a contratto del Management
Center di Innsbruck, che a Workshop spiega: «È un dato strutturale: dal 2008 c’è
una crisi di domanda in tutta l’economia
occidentale e le imprese si sono dovute
adeguare per far fronte a questa situazione. Le soluzioni sono due: innovare e
internazionalizzare. Dai nostri studi, effettuati su piccole aziende composte in
media da 3-4 addetti al termine del primo
anno di attività, emerge che le imprese che
hanno intrapreso strategie di innovazione
e internazionalizzazione stanno avendo
risultati positivi, +50% del fatturato, di
gran lunga superiori a quelli di aziende
che hanno puntato solo su uno dei due
aspetti. Innovare è essenziale, ma il mercato locale si muove lentamente, per cui
andare su mercati emergenti o più ricchi
oggi è importante».
Marche a colori
Lo dimostra la storia di Industria Chimica Adriatica (ICA), azienda di Civitanova
Marche specializzata nella formulazione,
produzione e commercializzazione di vernici speciali per il legno: «I nostri pro-
PILLOLE
FRANCIA
CINA
ITALIA
Libertà, uguaglianza e... sicurezza
Un premio al merito
In pista (e a tavola) con Massa
I colleghi francesi sono sempre più attenti alla sicurezza. Per il quarto anno consecutivo, infatti, Randstad
Francia ha coinvolto nei mesi scorsi i suoi stakeholder
per sensibilizzare i lavoratori in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Inoltre, circa 9mila lavoratori
sono stati coinvolti in un’indagine per appurare il livello di sicurezza in azienda. I risultati? Più che positivi:
l’82% degli intervistati aveva già terminato un corso
sulla sicurezza prima di iniziare l’attività lavorativa,
mentre il 70% ha confermato l’attenzione delle imprese su questi aspetti.
Randstad China è stata nominata miglior fornitore
di servizi HR nel Paese del dragone. Dove, si sa, la
concorrenza è alta: Randstad China, infatti, è stata
selezionata tra più di 120 società di recruiting e di
outsourcing presenti sul territorio. Ad assegnare il
premio il magazine di HR Human Capital Management, che in Cina è la rivista più importante del settore e conta più di 100mila abbonati. Le motivazioni
che hanno spinto HCM a premiare Randstad China? Il
grande lavoro fatto per migliorare la qualità dei suoi
servizi e mettere in contatto lavoratori e aziende.
Randstad ha portato fortuna a Felipe Massa, campione brasiliano di Formula 1. Alcuni giorni prima del
Gran Premio di Monza, a un evento organizzato da
Randstad per i suoi clienti, il pilota della Williams - di
cui la nostra azienda è uno dei main sponsor - aveva
manifestato proprio il desiderio di salire sul podio
del circuito italiano. Un desiderio che si è avverato:
domenica 7 settembre, infatti, Massa ha terminato il
Gran Premio di Monza in terza posizione, un risultato
che aveva ottenuto per l’ultima volta nel 2010 alla
guida della Ferrari.
s
al 2008, anno di inizio della crisi, la nostra economia
non sembra aver fatto grandi passi in avanti. Le aziende
faticano ancora a competere con le imprese straniere e la ripresa, tanto auspicata,
sembra ancora molto lontana. Eppure, da
una ricerca del Censis pubblicata a inizio
2014, Dal valore delle competenze, nuove
opportunità per rimettere in moto il lavoro,
sembra proprio che le aziende italiane negli
ultimi anni non siano rimaste con le mani in
mano: secondo questa indagine, effettuata
su un campione di 600 imprese con più di
20 addetti, il 78,6% di queste si “è data da
fare, cercando di intervenire sia su quelle
dimensioni di innovazione strutturale, creando nuovi prodotti, introducendo nuove
tecnologie funzionali al miglioramento dei
processi di lavoro; sia su quelle dimensioni
di innovazione “soft”, tradizionalmente
trascurate, come l’acquisizione di nuove
certificazioni e il miglioramento dei canali
di vendita e di comunicazione”.
Il Censis ha anche analizzato le nuove
tendenze in atto all’interno delle imprese. E
anche in questo caso i risultati parlano chiaro: la maggior parte sta acquisendo nuove
competenze, aggiornando i profili professionali dei propri dipendenti e cercando di
rendere competitivi e più efficienti i processi
di lavoro. Le conclusioni? “L’innovazione ha
rappresentato per la maggior parte delle
aziende interpellate la principale risposta
alla crisi, anche nel tentativo di sopperire a
un ritardo strutturale di cui molti imprenditori erano consapevoli”.
workshop
COVER STO RY / IM PRE SE E FUT URO
segue dalla prima pagina
dotti – racconta Vittoria Rita, Responsabile
Risorse Umane di ICA – sono rivolti in gran
parte al settore del mobile, dei serramenti
e del parquet, che dal 2008 a oggi hanno
subito fortemente gli effetti della crisi. Il
mercato italiano si è arrestato: ecco perché
negli ultimi anni abbiamo investito sullo
sviluppo di nuovi mercati, come Spagna,
Germania, India, Cina e presto Polonia e
Turchia. Oggi il 44% del nostro fatturato
arriva dall’estero, ma l’obiettivo per il 2017
è raggiungere quota 60%. Come pensiamo di farcela? L’innovazione da sempre è il
cuore pulsante di ICA: abbiamo realizzato
il primo centro di R&D nel ‘74 e nell ‘83
sono state realizzate le prime vernici ad
acqua, a basso impatto ambientale, mentre prima venivano realizzate solo a base
solvente. Nel 2002 abbiamo inaugurato
il nuovo centro di ricerca di 3.700 metri
quadri: cerchiamo sempre di essere aggiornati sulle materie prime del mercato
per produrre vernici di alta qualità. Inoltre,
diamo grande spazio alla formazione dei
nostri dipendenti: assumiamo giovani da
crescere qui in azienda. E in controtendenza, una volta scoppiata la crisi, abbiamo
continuato ad assumere per cercare di offrire servizi maggiori ai nostri clienti. Forse
è proprio questo che ci ha reso un’azienda
leader del settore».
Ma ICA non è certo l’unica azienda in
Italia che ha deciso di investire in ricerca e
sviluppo e nel miglioramento dei processi
aziendali per combattere la crisi. Spesso,
però, i grandi sforzi delle imprese sono
vanificati da fattori esterni che da anni
condizionano il nostro Paese: «Nonostante
il personale qualificato, la riduzione dei
costi o le innovazioni apportate anche in
campo energetico, le nostre imprese non
riescono a essere competitive – spiega
ancora Murtinu –. Anche dai recenti dati
Eurostat risulta che tra il 2008 e il 2013
l’incremento di produttività del lavoro in
termini reali è stato più basso rispetto a
quello della media europea, calcolata su
28 Paesi. Da cosa dipende? Ci sono ancora troppi vincoli che limitano le imprese:
eccesso di burocrazia, una giustizia lenta
e una tassazione – si vedano il caso dell’Irap e del cuneo fiscale – che non aiuta le
aziende. In sintesi, si può affermare che
il contesto istituzionale del nostro Paese
frena il potenziale di crescita e sviluppo
dei nostri imprenditori».
Romagna digitale
Eppure a Faenza, nel cuore della Romagna,
esiste un’azienda pioniera del web e delle
nuove tecnologie che, proprio negli anni della crisi, è cresciuta molto. Si chiama Diennea
e il suo prodotto di punta è MagNews, a
oggi una delle piattaforme per la creazione e
gestione di campagne di e-mail marketing e
newsletter più utilizzate in Italia. «MagNews
è nata da un’intuizione all’inizio degli anni
2000 – racconta Florida Farrukku, Direttore
generale di Diennea - MagNews –: oggi è
uno strumento di marketing strategico per
molte aziende, ma all’epoca il web e l’utilizzo delle email erano ancora agli albori.
L’innovazione per noi, e per chi opera nel
nostro settore, è uno sforzo quotidiano e
significa prima di tutto investire nella crescita delle risorse umane. Crescita che non è
«
«CI SONO ANCORA TROPPI VINCOLI CHE LIMITANO LE
IMPRESE: ECCESSO DI BUROCRAZIA, UNA GIUSTIZIA
LENTA E UNA TASSAZIONE CHE NON AIUTA LE AZIENDE»
solo qualitativa, ma anche quantitativa: basti
pensare che da poche unità siamo passati
a più di 70 dipendenti in tre sedi diverse,
Faenza, Pisa e Milano. Il segreto? Negli anni
abbiamo perfezionato sempre di più il prodotto, che oggi è realizzato su misura per il
cliente. Paradossalmente, il “merito” è stato
anche della crisi, che ci ha dato l’opportunità
di approfondire i punti deboli delle aziende.
Noi cerchiamo di trovare le soluzioni più appropriate e, proprio grazie al nostro lavoro,
oggi ci considerano dei partner affidabili.
Ma non ci fermiamo qui: vogliamo crescere
ancora e adottare una visione sempre più
internazionale».
Una strategia sicuramente condivisa anche da molte altre aziende italiane... n
FATTORI VINCENTI
Che cosa significa
innovare? Le
aziende vincenti
sono quelle che
sanno ripensarsi,
rivedere i loro
prodotti e processi;
quelle che guardano
ai mercati esteri
e aprono il loro
capitale sociale
a nuovi partner.
Perché il concetto di
innovazione, quasi
sempre, va di pari
passo con quello
di internazionalità:
più un’azienda
è innovativa, più
ha la possibilità
di aumentare la
sua attrattività
sui mercati
internazionali.
L’ A PPROFO ND IM E NTO / GEICO TA IK ISH A
Il paradiso non può attendere
L’AZIENDA MILANESE HA PUNTATO SU RICERCA E SVILUPPO E FORMAZIONE PROPRIO NEL
MOMENTO DI MAGGIORE DIFFICOLTÀ: COSÌ È NATO IL PARDIS INNOVATION CENTRE, IL
CUORE TECNOLOGICO DEL GRUPPO. E I RISULTATI NON HANNO TARDATO AD ARRIVARE
L
‘
SCOMMESSA VINTA
Inaugurata nel 2013, la nuova sede di Geico di
Cinisello Balsamo è un concentrato di tecnologia:
al suo interno c’è il Pardis (“paradiso” in persiano)
Innovation Centre, il centro tecnologico del Gruppo.
Chiunque voglia dare il proprio contributo a questa rubrica,
proponendo e affrontando una tematica che ritiene
importante, può scrivere a [email protected]
automotive è uno dei settori più
colpiti dalla crisi. E le difficoltà non
hanno toccato solo le case automobilistiche, europee e americane, ma anche tutte le aziende dell’indotto.
Molte non hanno resistito, altre invece hanno
deciso di rischiare, innovare e scommettere
su se stesse e sulla ripresa. Una di queste è
Geico, azienda di Cinisello Balsamo con 120
dipendenti impegnata nella progettazione
di impianti per la verniciatura di automobili:
«Nel dicembre del 2008 – racconta Chiara
Pasetti, responsabile della comunicazione
dell’azienda – la crisi ci ha colpiti in pieno: i
clienti (le case automobilistiche, ndr) sembravano scomparsi, come se avessero tutti quanti “abbassato le saracinesche”. Per circa un
anno e mezzo non abbiamo ricevuto ordini,
tutti cancellati o congelati». Una situazione
difficile da gestire, quindi, che non avrebbe
consentito all’azienda di sopravvivere ancora
per molto. «Secondo i calcoli del nostro presidente, Alì Reza Arabnia – racconta Chiara
Pasetti – saremmo potuti andare avanti solo
per altri due anni e mezzo. Per questo era
necessario trovare una via d’uscita».
L’unica scelta possibile
«Sapevamo che i nostri competitor erano fermi e, contrariamente a noi, avevano iniziato a
ridurre il personale – interviene il presidente –.
Così ci siamo chiesti che cosa avremmo potuto fare per garantire all’azienda una posizione
di forza alla ripresa del mercato. Abbiamo
capito che l’unica soluzione era innovare».
Geico ha così investito 8 milioni di euro
per realizzare il Pardis Innovation Centre,
un Centro di ricerca e sviluppo innovativo a
Trezzano Rosa, inaugurato nel 2009: al suo
interno si trovano i principali prototipi delle
soluzioni tecnologiche più avanguardistiche
nel settore della vernciatura delle scocche
auto, tutte caratterizzate da una particolare
attenzione all’aspetto dell’energy saving; basti pensare infatti che un impianto di verniciatura che produce 300mila scocche all’anno
consuma quanto una città di 50mila abitanti.
Mosse azzardate (e azzeccate)
«Una volta terminato il Centro – racconta
ancora la responsabile della comunicazione – sapevamo che potevamo resistere
senza ordini solo per un perido limitato.
Fortunatamente, nel luglio 2010, proprio
allo scadere di questo periodo, è arrivato
quello che tutti aspettavamo e che ha premiato la scelta di puntare sull’innovazione.
Ci eravamo aggiudicati la commessa per
l’impianto di Avtovaz Renault-Nissan, in
Russia». Nei mesi precedenti nessuno degli altri competitor aveva investito in R&D
e così Geico si è trovata a essere leader
del mercato dal punto di vista tecnologico.
«Uno sforzo che, indubbiamente, ci ha premiati: sapevamo che gli investimenti effettuati avrebbero comportato dei rischi ma,
fortunatamente, la strategia si è rivelata
quella giusta. Nel 2013 abbiamo fatturato
130 milioni di euro rispetto ai 30 milioni
del 2009 e, grazie alla nuova alleanza con
uno dei nostri competitor principali, stiamo
continuando a crescere».
Alleanze d’Oriente
Nel maggio 2011, infatti, in un momento
di forte ripresa, Geico ha stretto un’alleanza strategica con Taikisha, multinazionale
giapponese con più di 5mila dipendenti nel
mondo e fino a quel momento uno dei tre
grandi competitor di Geico. «Grazie alla
nuova alleanza è nato un gruppo unico
con un fatturato di 1,8 miliardi di euro, che
si basa su regole e accordi ben precisi. Si
tratta di un’operazione che ci consente di
avere una copertura commerciale in tutto il
mondo e una grande stabilità finanziaria».
In occasione del suo 50esimo anniversario, nel maggio 2013, Geico ha inaugurato la
sua nuova sede e il nuovo Pardis Innovation
Centre, centro tecnologico dell’alleanza Geico Taikisha. «Pardis significa “paradiso” in
lingua persiana, la terra di origine del nostro
presidente – conclude Chiara Pasetti –. Ma
Geico ha i piedi ben saldi in Italia, perché sappiamo che il successo di un’azienda dipende
dalle sue risorse e da “cervelli” italiani. Realizzarlo altrove avrebbe significato perdere
tutto questo Ora ci stiamo preparando per
raggiungere il prossimo obiettivo, ovvero il
giorno dell’energy indipendence: per il 16
giugno 2020 vogliamo realizzare il primo impianto completamente autosufficiente dal
punto di vista energetico e a impatto zero».
Innovare, infatti, significa anche realizzare
ciò che oggi sembra (quasi) impossibile. n
ANNO IX - NUMERO 35 - SETTEMBRE 2014
CASE HIS TORY / FO RM A ZIONE
C A LEND A RIO
(Rin)saldare il legame con il territorio
OTTOBRE 2014
ANCHE QUEST’ANNO A VICENZA FEDERACCIAI E RICONVERSIDER, CON RANDSTAD, HANNO
ORGANIZZATO “GIOVANI D’ACCIAIO”: UN CORSO FINANZIATO PER OFFRIRE POSSIBILITÀ
DI LAVORO AI GIOVANI. UNO DI QUESTI È GIUSEPPE MARINO. ECCO LA SUA STORIA
Per il secondo anno consecutivo Randstad HR
Solutions partecipa a Expotraining, la più importante
vetrina a livello nazionale per le società di
formazione. I temi forti dell’edizione di quest’anno
sono l’innovazione e la gestione del cambiamento
organizzativo, elementi chiave per le aziende
che competono in un mercato complesso come
quello attuale. L’obiettivo della partecipazione
di Randstad è condividere e presentare nuovi
strumenti manageriali e approcci alle attività di
formazione del personale e consulenza in ambito HR.
N
on c’è due senza tre. Al via,
infatti, per il terzo anno consecutivo a Vicenza il progetto
Giovani d’acciaio, a cui Randstad collabora dal 2013. Organizzato da
Federacciai e da Riconversider, la società
di consulenza e di formazione della federazione delle aziende siderurgiche in Italia,
Giovani d’acciaio è un corso gratuito (finanziato con i fondi Forma.Temp) rivolto a neodiplomati in indirizzi tecnici che vogliono
completare la loro formazione e iniziare un
percorso lavorativo in azienda. «Gli studenti
– racconta Elena Zansavio, della filiale Randstad di Vicenza – alla fine del corso hanno
la possibilità di entrare per un periodo, tramite un contratto di somministrazione, in
aziende di prestigio del settore come Safas,
Beltrame e Valbruna. Inoltre, il settore è in
ripresa, il che significa che ci sono buone
opportunità di lavoro: i dodici studenti che
hanno partecipato all’edizione dello scorso
anno, ad esempio, ora sono tutti impiegati
presso le aziende convenzionate al progetto». Tra questi c’è Giuseppe Marino, 20
anni, saldatore presso la Safas di Altavilla
Vicentina, che a Workshop ha raccontato
i suoi progetti e le sue aspettative.
Giuseppe, quando hai capito che ti piaceva questo mestiere?
«In realtà, all’inizio non avevo le idee
chiare. Ricevuto il diploma, ero indeciso se iscrivermi all’Università o iniziare a
lavorare. Ma durante l’anno scolastico
ero venuto a conoscenza del progetto
Giovani d’Acciaio ed ero incuriosito. Ho
partecipato alla selezione, ho sostenuto
i colloqui e durante le lezioni mi sono
OPPORTUNITÀ
REALI
La siderurgia,
spesso, non è vista
come un settore
particolarmente
attrattivo,
soprattutto per i
più giovani. Eppure
offre ancora delle
buone opportunità.
appassionato. Oggi ho capito che è stata sponsabili, come sostenere un colloquio:
la scelta migliore».
sembra tutto scontato, ma non lo è. Poi ci
sono i docenti: tutte persone di esperienza
Che cosa ti ha convinto?
che conoscono il settore e le aziende e
«La possibilità di fare carriera, nonostante forniscono molti consigli».
abbia solo il diploma. Ora sto seguendo
dei corsi formativi interni all’azienda, che Come ti trovi in azienda?
mi permetteranno di crescere ancora e «Molto bene. La Safas fa dei prodotti
ricevere dei patentini. Inoltre, sapevo che molto particolari, come turbine e pompe
frequentando il corso organizzato da Fe- per centrali nucleari e termoelettriche. I
deracciai avrei avuto maggiori opportunità progetti e i processi produttivi dell’azienda
di lavoro: le aziende convenzionate a Gio- mi hanno molto colpito. Poi ho avuto la
vani d’Acciaio, infatti, sono realtà grandi possibilità di scegliere il mio lavoro: una
e molto solide. Per un giovane alle prime cosa che non capita tutti i giorni».
armi come me crescere in aziende simili è
Raccontaci qualcosa in più...
un’opportunità da non perdere».
«Durante i primi tre mesi ho fatto letteralCome ti è sembrato il corso? Che cosa mente il giro dell’azienda: ho avuto modo
avete imparato?
di fare tutti i lavori e capire quale fosse il
«Abbiamo fatto più di un mese di lezione, più adatto a me. Così ho scelto saldatura
240 ore in tutto. Le materie principali sono e ora sono impiegato proprio lì».
meccanica, elettronica, che già conoscevo,
pneumatica, diritto e comunicazione, una Quali sono adesso i tuoi obiettivi?
di quelle che mi ha appassionato di più. «Vorrei prendere il patentino e, chissà,
Ci hanno insegnato come comportarci nel diventare un giorno responsabile di salmondo del lavoro, come parlare con i re- datura».
n
Randstad a Expotraining
DA SETTEMBRE 2014
Garanzia Giovani al via
Diventa operativo in gran parte delle regioni
la Garanzia Giovani, il piano europeo per la
lotta alla disoccupazione giovanile: il modello
prevede opportunità e incentivi per le aziende che
introducono i giovani aderenti al progetto con
percorsi di tirocini, apprendistato o inserimenti.
In qualità di ente accreditato, Randstad Italia è attiva
in Lombardia, Piemonte e Veneto con l’erogazione
dei servizi di accoglienza e accompagnamento al
lavoro al fine di garantire al meglio il matching tra
domanda e offerta di opportunità sia per i giovani sia
per le aziende.
DA SETTEMBRE 2014
Partono i tirocini
Già attivo da settembre in Piemonte, Lombardia e
Veneto, il servizio Tirocini si estenderà anche
a Emilia Romagna e Lazio, per raggiungere
tutto il territorio nazionale entro marzo.
Randstad Italia, con l’implementazione di questo
servizio, si posiziona nel ruolo di ente promotore
nell’attivazione e gestione dei tirocini extracurriculari
e mira a essere sempre più in sinergia con le esigenze
delle aziende e del territorio: offre infatti un servizio
completo, che va dalla consulenza alle analisi di
fattibilità, dalla verifica documentale all’attivazione
del tirocinio, in cui azienda e candidato vengono
seguiti per tutta la durata del percorso attraverso
un supporto continuo fino alla conclusione.
BUSINE SS
Franchising: nuovi imprenditori crescono
ANCHE IL COMMERCIO INNOVA PER FRONTEGGIARE LA CRISI. L’ULTIMA FRONTIERA È L’AFFILIAZIONE, CUI RANDSTAD STA DEDICANDO GRANDE ATTENZIONE
I
l franchising come antidoto alla crisi. Lo dicono i numeri dell’ultimo quinquennio,
in cui questa formula imprenditoriale ha aumentato il suo giro d’affari del 5,5%, gli
addetti del 4,6% e il numero dei franchisor (imprenditori o aziende che cedono a terzi,
chiamati franchisee, il proprio know-how unitamente al marchio che ne identifica la
rete) del 14,2%.
Nel 2013 erano 51mila i punti vendita in franchising in Italia che danno lavoro a 187mila
addetti per un giro di affari di oltre 23 miliardi. Numeri, questi, che non potevano non
interessare Randstad, come conferma a Workshop Andrea Migliorati, Business development manager: «Possiamo definire il franchising come un’opportunità per chi cerca
un lavoro “fuori dagli schemi”. Sempre più persone, infatti, entrano in un’agenzia per il
lavoro cercando un lavoro serio anche al di fuori delle proprie esperienze pregresse, per
rimettersi in gioco o iniziare un nuova avventura. E così decidono di tentare la strada del
lavoro autonomo o dell’imprenditoria. Per questo Randstad, da sempre attenta all’innovazione, ha avviato una collaborazione con Assofranchising, dimostrando interesse
per un settore che sta diventando sempre più forte e che avrà sempre più bisogno del
supporto di professionisti delle risorse umane».
Conosciamo allora meglio questo business con l’aiuto di Italo Bussoli, segretario generale di Assofranchising, l’associazione di categoria.
Il vostro è un settore in controtendenza. Quali sono le ragioni del successo?
«Sono due. Innanzitutto si tratta di un sistema che presenta rischi minori e richiede investimenti mediamente più bassi rispetto a un’iniziativa imprenditoriale più classica. E
poi il franchising offre la possibilità di entrare sul mercato in via diretta, utilizzando un
brand conosciuto, con una formula consolidata e tendenzialmente di successo».
Un’opportunità occupazionale in un periodo in cui trovare lavoro o ricollocarsi è
dura per tutti.
«Oggi, in effetti, il bacino d’utenza si è allargato: in un periodo di crisi, al disoccupato si aggiunge il giovane neolaureato che non trova lavoro e decide subito di
fare l’imprenditore. Oppure c’è il manager 50enne in uscita dall’azienda che fatica
a ricollocarsi e decide di mettere a frutto la sua esperienza attraverso questa formula. Inoltre, teniamo presente che il mondo del commercio è in forte crisi. E spesso
le opzioni davanti sono solo due: chiudere o riconvertirsi attraverso la formula del
franchising».
Quale contributo possono dare le agenzie per il lavoro?
«Formare manager, impiegati e operai a una mentalità di ricollocamento che preveda anche attività imprenditoriali. Quello del franchising è un mondo più avanzato,
dotato di un sistema collaudato e pertanto necessita di una formazione strutturata e
orientata. Inoltre, agenzie leader mondiali come Randstad hanno a disposizione una
base ampia e qualificata che deve essere informata delle opportunità imprenditoriali
avviabili con investimenti controllati e poco rischiosi».
Le banche quindi concedono crediti più facilmente?
«Come Assofranchising abbiamo recentemente perfezionato con tre istituti altrettanti
accordi riservati a chi appartiene al mondo del franchising, attraverso un sistema di
accreditamento del franchisor. Si tratta di accordi studiati ad hoc che testimoniano
che le banche hanno capito quanto sia meno rischioso il franchising rispetto ad altre
attività…».
workshop
ANNO IX - NUMERO 35 - SETTEMBRE 2014
TERRITO RIO 1 / LIGURIA E BA SSO PIEMO NT E
Export e organizzazione per guadare al futuro
L’ESEMPIO DELLE PROVINCE LIGURI E PIEMONTESI DÀ L’IDEA DI COME SI POSSA PERSEGUIRE LA CRESCITA ANCHE IN UN CONTESTO
CHE ANCORA SOFFRE. LA RICETTA? ESPLORARE NUOVI SETTORI, GUARDARE OLTRE CONFINE. E PUNTARE SULLA FORMAZIONE
L
a crisi c’è e si sente, come quasi
ovunque. Solo che ci sono posti in cui le persone sembrano
affrontarla con lo spirito giusto
grazie a passione e impegno. Uno di questi
è la Liguria, terra difficile per molti versi,
che oggi offre più di un esempio di imprenditoria sana, attiva, piena di iniziative.
Questa regione, insieme al basso Piemonte
(in particolare le provincie di Asti, Alessandria e Cuneo), è per Randstad un luogo
di sperimentazione di buone pratiche sul
versante della somministrazione, ma anche, sempre più, della ricerca e selezione.
Guardare all’estero
Dal 2006 l’Area Manager di questo vasto
territorio è Marco Pareti, che descrive la
sua zona di competenza come ricca e molto varia dal punto di vista economico: «Si
parte dal produttivo con la chimica, la metalmeccanica e il settore gomma-plastica
– spiega – per arrivare agli alimentari, ai
servizi e al commercio al dettaglio e all’ingrosso, settori questi ultimi consolidatisi
specialmente nel corso degli ultimi anni».
Qualche difficoltà, inutile negarlo,
l’hanno avuta anche le aziende di queste parti, anche se non esiste un settore
che sia stato colpito più di un altro: «Ad
aver resistito maggiormente sono infatti
le realtà orientate, per cultura aziendale,
all’esportazione a prescindere dall’oggetto sociale. Oppure quelle che si sono
strutturate per tempo ampliandosi verso
mercati emergenti come Cina, Emirati,
India ma anche verso gli Usa», aggiunge. Questo vale soprattutto per le pic-
cole e medie imprese, che costituiscono
lo zoccolo duro del tessuto industriale e
produttivo della zona.
Settori stabili, settori in crescita
In questo scenario, però, Randstad ha
sempre lavorato con successo sia con
queste realtà sia con le aziende nazionali e internazionali di grandi dimensioni
che qui hanno sede: «Tra i nostri clienti
ci sono imprese di ogni settore e perfino
molti professionisti: gli imprenditori e i direttori del personale hanno infatti ormai
perfettamente compreso i vantaggi della
somministrazione e di un partner come
Randstad, che è in grado di offrire servizi
personalizzati in base alle esigenze delle
singole aziende». Ora si tratta di spingere
l’acceleratore su ricerca e selezione, utile
su un territorio così diversificato e caratterizzato da distretti estremamente localizzati: basti pensare a come, da comune a comune, gli scenari cambino. «Ad esempio il
Savonese presenta problematiche e opportunità diversificate: si passa dall’entroterra
produttivo e metalmeccanico alla fascia
costiera dove il turismo sta crescendo».
Proprio quest’ultimo è infatti un settore
in grande sviluppo: tipicamente poco battuto dalle agenzie per il lavoro, dal 2008
Randstad sta scoprendo nella ricettività un
business sempre più interessante.
Dal Jobs Act... al mare
Fare attività sul territorio, poi, significa anche organizzare eventi. «Il 25 settembre è
in programma un convegno con l’Unione
degli industriali di Savona sul tema del Jobs
Act. È un incontro fortemente tecnico, rivolto a clienti e a prospect. Già in passato
ne avevamo organizzati di analoghi, sempre apprezzati in quanto incentrati sul ruolo dell’imprenditore e caratterizzati da un
taglio non troppo commerciale». A questo
si affiancano eventi più ludici, come gli
incontri di tennis e le gite sul Clipper, che
anche quest’anno è passato dalla Liguria.
Obiettivo: dare valore al brand Randstad
sul territorio.
Formazione continua
Marco Pareti spende infine una parola sui
candidati: trasversali sotto ogni profilo,
quelli che si presentano nelle filiali del
territorio (ovvero Savona, Imperia, Genova e Asti, oltre alle cinque nel cuneese
e alle due nell’alessandrino) e non certo
solo neodiplomati e neolaureati. Forte è
quindi la richiesta di formazione, anche e
soprattutto tra i meno giovani: «Abbiamo
attivato moltissime iniziative in questo senso. Ad esempio su Genova organizziamo
corsi su Sap per incrementare le chance
di ricollocamento tra chi ha sempre e solo
usato sistemi gestionali ormai superati».
Buoni segnali
Grandi mutamenti e molte possibilità di
sviluppo, dunque. Di conseguenza anche
Randstad deve restare al passo: «Per questo dal 2010 a oggi abbiamo raddoppiato
lo staff interno nelle filiali di Savona e Genova», aggiunge orgoglioso Pareti. Che sia
un buon segnale per l’intero Paese? n
UN MONDO
CHE CAMBIA
Nel territorio
ligure e del basso
Piemonte è forte
la richiesta
di formazione,
soprattutto per
quanto riguarda
i nuovi applicativi
gestionali,
come racconta
l’Area manager
di Randstad,
Marco Pareti:
una migliore
formazione,
infatti, aumenta
le possibilità
di essere ricollocati
all’interno del
sistema produttivo.
Proprio per
soddisfare queste
esigenze, Randstad
nel corso degli
ultimi anni
ha raddoppiato
lo staff delle
filiali di Genova
e Savona.
LIGURIA / E CO NO M IA E NUM ERI
Benvenuti al sud (del nord)
La regione lotta per uscire dalla crisi dopo una grossa crescita a cavallo del nuovo secolo.
Il turismo potrebbe fare da traino, anche se la speranza arriva dai giovani
L
a Liguria non sta attraverso un
momento facile. Tra le regioni del
nord, è una di quelle che ha risentito
maggiormente della crisi dopo un lungo
periodo di crescita: al rapido aumento
del Pil pro capite tra il 1995 e il 2001
(+17,4%, ben oltre la media nazionale),
ha fatto seguito una brusca frenata fino
al 2007 (+0,8%), cui è seguita un’ulteriore
diminuzione fino ai giorni nostri.
aggiungere un calo delle esportazioni (la
quota sul totale nazionale è scesa dall’1,8
all’1,6%), specie della cantieristica navale.
Secondo l’Istat, l’occupazione nel 2013
è scesa del 2,3% e rispetto al picco del 2008
si sono persi quasi 40mila posti di lavoro.
Nonostante il mare, la montagna
e le numerose località che attraggono
ogni anno migliaia di villeggianti.
Turismo, croce e delizia
Il turismo in Liguria, infatti, stenta a
decollare: si porta in dote il 10% del Pil
regionale e 70mila posti di lavoro, Numeri
che potrebbero essere molto più alti:
secondo Confesercenti il turismo può essere
“il motore della ripresa, ma manca una
governance”, ovvero una politica chiara,
magari regionale, capace di coordinare
il sistema della promozione.
Contesto difficile
Oltre le nubi di questi anni, però, si inizia
a intravedere qualche raggio di sole:
le ultime previsioni per il 2014, infatti,
indicano un aumento del Pil dello 0,3%
rispetto al 2013. Un timido segno “più”,
distante però da quello di altre regioni del
nord Italia come Lombardia (+1%) o Emilia
Romagna (+0,8), capofila della ripresa.
Del resto nel 2013, lo rivela in un report
Bankitalia, la congiuntura economica ligure Buone notizie dai giovani
non ha conseguito progressi di rilievo. Alla Nel frattempo, sono i giovani a portare un
sorriso all’economia ligure.
debolezza della domanda interna c’è da
Per la precisione, i giovani imprenditori:
la fotografia l’ha scattata la Camera di
Commercio di Genova, che calcola in 6.695
le imprese “under 35” presenti in città
e provincia. Prosegue così il saldo positivo
tra iscrizioni e cessazioni anche nel 2013
(+775) rispetto a quello negativo (-179)
delle imprese in generale. Le imprese
giovanili rappresentano il 9,3% del totale
e generano il 4,7% dell’occupazione
provinciale per un totale di circa 12mila
addetti. Per quanto riguarda i settori
di appartenenza, il 30% è rappresentato
dal commercio. Più di un quarto
delle imprese giovanili ha un titolare
extracomunitario (26,5%), mentre le
imprese di proprietà di stranieri sono
circa 3 su 10. Qualche altra curiosità,
in conclusione: i giovani imprenditori,
la cui età media è 28 anni, sono perlopiù
di prima generazione e le imprese giovanili
che operano nei settori tecnologici sono
già un centinaio. Le premesse per una
ripresa, quindi, non mancano.
TURISMO,
SI PUÒ FARE DI PIÙ
Quando si nomina la Liguria,
si pensa subito al mare e alle
vacanze estive. Eppure, i dati
di Confesercenti dimostrano
che anche il settore
turistico, che pure vanta
buoni numeri, potrebbe
essere sfruttato molto
meglio per diventare il vero
“motore della ripresa”.
Nel frattempo, ci pensano i
giovani a provare a dare una
scossa all’economia ligure.
Direttore responsabile: Marco Ceresa - Editing e grafica: The Van Group - Per informazioni contatti la filiale a lei più vicina, consultando l’elenco sul sito www.randstad.it