TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DEDICATO AI CLIENTI DEL GRUPPO RANDSTAD ANNO IX - NUMERO 35 - SETTEMBRE 2014 PAGIN A 0 2 PA GINA 03 PA GINA 0 4 L’APPROFONDIMENTO Investire in ricerca e sviluppo proprio nel momento di maggiore difficoltà, per farsi trovare pronti alla ripresa. Ecco il caso di Geico CASE HISTORY Randstad e Riconversider insieme per il secondo anno consecutivo per offrire un’opportunità di lavoro ai giovani del vicentino TERRITORIO Nuovi settori da esplorare, esportazioni verso nuovi mercati e attenzione alla formazione. In Liguria e basso Piemonte la crisi si batte così E DITORIAL E CO VE R S TORY / IMPRESE E FUT URO Innovare per (r)esistere La crescita passa dall’innovazione Sono le 21 di un lunedì sera di settembre e sono a casa a guardare un film sul mio iPad. Che cosa c’è di strano? Niente, se non fosse che una cosa oggi MENTRE STATI UNITI E ALTRI PAESI OCCIDENTALI SONO IN RIPRESA, L’ITALIA È ANCORA FERMA. MA LE NOSTRE MIGLIORI AZIENDE, SECONDO I DATI DEL CENSIS, NEGLI ULTIMI ANNI NON SONO RIMASTE CON LE MANI IN MANO. COME TESTIMONIANO ANCHE I CASI VIRTUOSI DI INDUSTRIA CHIMICA ADRIATICA E DIENNEA a pochissimi anni fa. Ma il mondo si evolve e cambia velocemente. Molto velocemente. Lo possiamo vedere tutti i giorni nel nostro lavoro: se fino a qualche tempo fa archiviavamo i nostri file e le informazioni di cui avevamo bisogno in un supporto fisico, come un hard disk, un cd o una chiavetta che avevamo con noi, adesso con la tecnologia cloud non ce n’è più bisogno, perché possiamo salvare i nostri documenti direttamente in Rete. Gli scenari cambiano, quindi, soprattutto in alcuni settori: penso ad esempio alle professioni legate all’informatica e alla tecnologia, in cui le competenze acquisite dalle persone nel corso di anni di lavoro rischiano in breve tempo di diventare obsolete. Sono tanti i lavoratori (e le imprese stesse) che hanno costruito la propria fortuna grazie all’abilità nell’utilizzo di determinati strumenti poi sorpassati dall’avvento delle nuove tecnologie. Il compito di Randstad è quindi quello di stare vicino a queste aziende e a queste persone, aiutandole ad aggiornarsi, ad acquisire nuove competenze, a essere flessibili per non farsi trovare impreparati di fronte al cambiamento. D’altronde l’innovazione, tema al quale dedichiamo questo numero di Workshop, è fondamentale non solo per resistere, ma anche più semplicemente per esistere: chi non innova, certamente avrà vita dura. Noi di Randstad questo lo sappiamo bene e infatti cerchiamo sempre di innovare, sia dal punto di vista degli strumenti che mettiamo a disposizione dei clienti, come la firma digitale, sia dal punto di vista dei nuovi servizi, e penso al franchising, mondo che stiamo imparando a conoscere e che presenta ottime prospettive. Inutile quindi guardarsi indietro: meglio guardare avanti. Senza paura. Marco Ceresa Amministratore Delegato Randstad Italia D LA VIA DELLA COMPETITIVITÀ Gli ultimi anni sono stati difficili per molte imprese italiane. Ma proprio le difficoltà hanno spinto le nostre aziende a rinnovarsi: secondo l’indagine del Censis, questa è l’unica via percorribile dalle imprese per essere competitive e riguadagnare posizioni nel mercato. Dello stesso avviso è anche Samuele Murtinu, docente di Finanza presso la School of Management del Politecnico di Milano e professore a contratto del Management Center di Innsbruck, che a Workshop spiega: «È un dato strutturale: dal 2008 c’è una crisi di domanda in tutta l’economia occidentale e le imprese si sono dovute adeguare per far fronte a questa situazione. Le soluzioni sono due: innovare e internazionalizzare. Dai nostri studi, effettuati su piccole aziende composte in media da 3-4 addetti al termine del primo anno di attività, emerge che le imprese che hanno intrapreso strategie di innovazione e internazionalizzazione stanno avendo risultati positivi, +50% del fatturato, di gran lunga superiori a quelli di aziende che hanno puntato solo su uno dei due aspetti. Innovare è essenziale, ma il mercato locale si muove lentamente, per cui andare su mercati emergenti o più ricchi oggi è importante». Marche a colori Lo dimostra la storia di Industria Chimica Adriatica (ICA), azienda di Civitanova Marche specializzata nella formulazione, produzione e commercializzazione di vernici speciali per il legno: «I nostri pro- PILLOLE FRANCIA CINA ITALIA Libertà, uguaglianza e... sicurezza Un premio al merito In pista (e a tavola) con Massa I colleghi francesi sono sempre più attenti alla sicurezza. Per il quarto anno consecutivo, infatti, Randstad Francia ha coinvolto nei mesi scorsi i suoi stakeholder per sensibilizzare i lavoratori in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Inoltre, circa 9mila lavoratori sono stati coinvolti in un’indagine per appurare il livello di sicurezza in azienda. I risultati? Più che positivi: l’82% degli intervistati aveva già terminato un corso sulla sicurezza prima di iniziare l’attività lavorativa, mentre il 70% ha confermato l’attenzione delle imprese su questi aspetti. Randstad China è stata nominata miglior fornitore di servizi HR nel Paese del dragone. Dove, si sa, la concorrenza è alta: Randstad China, infatti, è stata selezionata tra più di 120 società di recruiting e di outsourcing presenti sul territorio. Ad assegnare il premio il magazine di HR Human Capital Management, che in Cina è la rivista più importante del settore e conta più di 100mila abbonati. Le motivazioni che hanno spinto HCM a premiare Randstad China? Il grande lavoro fatto per migliorare la qualità dei suoi servizi e mettere in contatto lavoratori e aziende. Randstad ha portato fortuna a Felipe Massa, campione brasiliano di Formula 1. Alcuni giorni prima del Gran Premio di Monza, a un evento organizzato da Randstad per i suoi clienti, il pilota della Williams - di cui la nostra azienda è uno dei main sponsor - aveva manifestato proprio il desiderio di salire sul podio del circuito italiano. Un desiderio che si è avverato: domenica 7 settembre, infatti, Massa ha terminato il Gran Premio di Monza in terza posizione, un risultato che aveva ottenuto per l’ultima volta nel 2010 alla guida della Ferrari. s al 2008, anno di inizio della crisi, la nostra economia non sembra aver fatto grandi passi in avanti. Le aziende faticano ancora a competere con le imprese straniere e la ripresa, tanto auspicata, sembra ancora molto lontana. Eppure, da una ricerca del Censis pubblicata a inizio 2014, Dal valore delle competenze, nuove opportunità per rimettere in moto il lavoro, sembra proprio che le aziende italiane negli ultimi anni non siano rimaste con le mani in mano: secondo questa indagine, effettuata su un campione di 600 imprese con più di 20 addetti, il 78,6% di queste si “è data da fare, cercando di intervenire sia su quelle dimensioni di innovazione strutturale, creando nuovi prodotti, introducendo nuove tecnologie funzionali al miglioramento dei processi di lavoro; sia su quelle dimensioni di innovazione “soft”, tradizionalmente trascurate, come l’acquisizione di nuove certificazioni e il miglioramento dei canali di vendita e di comunicazione”. Il Censis ha anche analizzato le nuove tendenze in atto all’interno delle imprese. E anche in questo caso i risultati parlano chiaro: la maggior parte sta acquisendo nuove competenze, aggiornando i profili professionali dei propri dipendenti e cercando di rendere competitivi e più efficienti i processi di lavoro. Le conclusioni? “L’innovazione ha rappresentato per la maggior parte delle aziende interpellate la principale risposta alla crisi, anche nel tentativo di sopperire a un ritardo strutturale di cui molti imprenditori erano consapevoli”. workshop COVER STO RY / IM PRE SE E FUT URO segue dalla prima pagina dotti – racconta Vittoria Rita, Responsabile Risorse Umane di ICA – sono rivolti in gran parte al settore del mobile, dei serramenti e del parquet, che dal 2008 a oggi hanno subito fortemente gli effetti della crisi. Il mercato italiano si è arrestato: ecco perché negli ultimi anni abbiamo investito sullo sviluppo di nuovi mercati, come Spagna, Germania, India, Cina e presto Polonia e Turchia. Oggi il 44% del nostro fatturato arriva dall’estero, ma l’obiettivo per il 2017 è raggiungere quota 60%. Come pensiamo di farcela? L’innovazione da sempre è il cuore pulsante di ICA: abbiamo realizzato il primo centro di R&D nel ‘74 e nell ‘83 sono state realizzate le prime vernici ad acqua, a basso impatto ambientale, mentre prima venivano realizzate solo a base solvente. Nel 2002 abbiamo inaugurato il nuovo centro di ricerca di 3.700 metri quadri: cerchiamo sempre di essere aggiornati sulle materie prime del mercato per produrre vernici di alta qualità. Inoltre, diamo grande spazio alla formazione dei nostri dipendenti: assumiamo giovani da crescere qui in azienda. E in controtendenza, una volta scoppiata la crisi, abbiamo continuato ad assumere per cercare di offrire servizi maggiori ai nostri clienti. Forse è proprio questo che ci ha reso un’azienda leader del settore». Ma ICA non è certo l’unica azienda in Italia che ha deciso di investire in ricerca e sviluppo e nel miglioramento dei processi aziendali per combattere la crisi. Spesso, però, i grandi sforzi delle imprese sono vanificati da fattori esterni che da anni condizionano il nostro Paese: «Nonostante il personale qualificato, la riduzione dei costi o le innovazioni apportate anche in campo energetico, le nostre imprese non riescono a essere competitive – spiega ancora Murtinu –. Anche dai recenti dati Eurostat risulta che tra il 2008 e il 2013 l’incremento di produttività del lavoro in termini reali è stato più basso rispetto a quello della media europea, calcolata su 28 Paesi. Da cosa dipende? Ci sono ancora troppi vincoli che limitano le imprese: eccesso di burocrazia, una giustizia lenta e una tassazione – si vedano il caso dell’Irap e del cuneo fiscale – che non aiuta le aziende. In sintesi, si può affermare che il contesto istituzionale del nostro Paese frena il potenziale di crescita e sviluppo dei nostri imprenditori». Romagna digitale Eppure a Faenza, nel cuore della Romagna, esiste un’azienda pioniera del web e delle nuove tecnologie che, proprio negli anni della crisi, è cresciuta molto. Si chiama Diennea e il suo prodotto di punta è MagNews, a oggi una delle piattaforme per la creazione e gestione di campagne di e-mail marketing e newsletter più utilizzate in Italia. «MagNews è nata da un’intuizione all’inizio degli anni 2000 – racconta Florida Farrukku, Direttore generale di Diennea - MagNews –: oggi è uno strumento di marketing strategico per molte aziende, ma all’epoca il web e l’utilizzo delle email erano ancora agli albori. L’innovazione per noi, e per chi opera nel nostro settore, è uno sforzo quotidiano e significa prima di tutto investire nella crescita delle risorse umane. Crescita che non è « «CI SONO ANCORA TROPPI VINCOLI CHE LIMITANO LE IMPRESE: ECCESSO DI BUROCRAZIA, UNA GIUSTIZIA LENTA E UNA TASSAZIONE CHE NON AIUTA LE AZIENDE» solo qualitativa, ma anche quantitativa: basti pensare che da poche unità siamo passati a più di 70 dipendenti in tre sedi diverse, Faenza, Pisa e Milano. Il segreto? Negli anni abbiamo perfezionato sempre di più il prodotto, che oggi è realizzato su misura per il cliente. Paradossalmente, il “merito” è stato anche della crisi, che ci ha dato l’opportunità di approfondire i punti deboli delle aziende. Noi cerchiamo di trovare le soluzioni più appropriate e, proprio grazie al nostro lavoro, oggi ci considerano dei partner affidabili. Ma non ci fermiamo qui: vogliamo crescere ancora e adottare una visione sempre più internazionale». Una strategia sicuramente condivisa anche da molte altre aziende italiane... n FATTORI VINCENTI Che cosa significa innovare? Le aziende vincenti sono quelle che sanno ripensarsi, rivedere i loro prodotti e processi; quelle che guardano ai mercati esteri e aprono il loro capitale sociale a nuovi partner. Perché il concetto di innovazione, quasi sempre, va di pari passo con quello di internazionalità: più un’azienda è innovativa, più ha la possibilità di aumentare la sua attrattività sui mercati internazionali. L’ A PPROFO ND IM E NTO / GEICO TA IK ISH A Il paradiso non può attendere L’AZIENDA MILANESE HA PUNTATO SU RICERCA E SVILUPPO E FORMAZIONE PROPRIO NEL MOMENTO DI MAGGIORE DIFFICOLTÀ: COSÌ È NATO IL PARDIS INNOVATION CENTRE, IL CUORE TECNOLOGICO DEL GRUPPO. E I RISULTATI NON HANNO TARDATO AD ARRIVARE L ‘ SCOMMESSA VINTA Inaugurata nel 2013, la nuova sede di Geico di Cinisello Balsamo è un concentrato di tecnologia: al suo interno c’è il Pardis (“paradiso” in persiano) Innovation Centre, il centro tecnologico del Gruppo. Chiunque voglia dare il proprio contributo a questa rubrica, proponendo e affrontando una tematica che ritiene importante, può scrivere a [email protected] automotive è uno dei settori più colpiti dalla crisi. E le difficoltà non hanno toccato solo le case automobilistiche, europee e americane, ma anche tutte le aziende dell’indotto. Molte non hanno resistito, altre invece hanno deciso di rischiare, innovare e scommettere su se stesse e sulla ripresa. Una di queste è Geico, azienda di Cinisello Balsamo con 120 dipendenti impegnata nella progettazione di impianti per la verniciatura di automobili: «Nel dicembre del 2008 – racconta Chiara Pasetti, responsabile della comunicazione dell’azienda – la crisi ci ha colpiti in pieno: i clienti (le case automobilistiche, ndr) sembravano scomparsi, come se avessero tutti quanti “abbassato le saracinesche”. Per circa un anno e mezzo non abbiamo ricevuto ordini, tutti cancellati o congelati». Una situazione difficile da gestire, quindi, che non avrebbe consentito all’azienda di sopravvivere ancora per molto. «Secondo i calcoli del nostro presidente, Alì Reza Arabnia – racconta Chiara Pasetti – saremmo potuti andare avanti solo per altri due anni e mezzo. Per questo era necessario trovare una via d’uscita». L’unica scelta possibile «Sapevamo che i nostri competitor erano fermi e, contrariamente a noi, avevano iniziato a ridurre il personale – interviene il presidente –. Così ci siamo chiesti che cosa avremmo potuto fare per garantire all’azienda una posizione di forza alla ripresa del mercato. Abbiamo capito che l’unica soluzione era innovare». Geico ha così investito 8 milioni di euro per realizzare il Pardis Innovation Centre, un Centro di ricerca e sviluppo innovativo a Trezzano Rosa, inaugurato nel 2009: al suo interno si trovano i principali prototipi delle soluzioni tecnologiche più avanguardistiche nel settore della vernciatura delle scocche auto, tutte caratterizzate da una particolare attenzione all’aspetto dell’energy saving; basti pensare infatti che un impianto di verniciatura che produce 300mila scocche all’anno consuma quanto una città di 50mila abitanti. Mosse azzardate (e azzeccate) «Una volta terminato il Centro – racconta ancora la responsabile della comunicazione – sapevamo che potevamo resistere senza ordini solo per un perido limitato. Fortunatamente, nel luglio 2010, proprio allo scadere di questo periodo, è arrivato quello che tutti aspettavamo e che ha premiato la scelta di puntare sull’innovazione. Ci eravamo aggiudicati la commessa per l’impianto di Avtovaz Renault-Nissan, in Russia». Nei mesi precedenti nessuno degli altri competitor aveva investito in R&D e così Geico si è trovata a essere leader del mercato dal punto di vista tecnologico. «Uno sforzo che, indubbiamente, ci ha premiati: sapevamo che gli investimenti effettuati avrebbero comportato dei rischi ma, fortunatamente, la strategia si è rivelata quella giusta. Nel 2013 abbiamo fatturato 130 milioni di euro rispetto ai 30 milioni del 2009 e, grazie alla nuova alleanza con uno dei nostri competitor principali, stiamo continuando a crescere». Alleanze d’Oriente Nel maggio 2011, infatti, in un momento di forte ripresa, Geico ha stretto un’alleanza strategica con Taikisha, multinazionale giapponese con più di 5mila dipendenti nel mondo e fino a quel momento uno dei tre grandi competitor di Geico. «Grazie alla nuova alleanza è nato un gruppo unico con un fatturato di 1,8 miliardi di euro, che si basa su regole e accordi ben precisi. Si tratta di un’operazione che ci consente di avere una copertura commerciale in tutto il mondo e una grande stabilità finanziaria». In occasione del suo 50esimo anniversario, nel maggio 2013, Geico ha inaugurato la sua nuova sede e il nuovo Pardis Innovation Centre, centro tecnologico dell’alleanza Geico Taikisha. «Pardis significa “paradiso” in lingua persiana, la terra di origine del nostro presidente – conclude Chiara Pasetti –. Ma Geico ha i piedi ben saldi in Italia, perché sappiamo che il successo di un’azienda dipende dalle sue risorse e da “cervelli” italiani. Realizzarlo altrove avrebbe significato perdere tutto questo Ora ci stiamo preparando per raggiungere il prossimo obiettivo, ovvero il giorno dell’energy indipendence: per il 16 giugno 2020 vogliamo realizzare il primo impianto completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e a impatto zero». Innovare, infatti, significa anche realizzare ciò che oggi sembra (quasi) impossibile. n ANNO IX - NUMERO 35 - SETTEMBRE 2014 CASE HIS TORY / FO RM A ZIONE C A LEND A RIO (Rin)saldare il legame con il territorio OTTOBRE 2014 ANCHE QUEST’ANNO A VICENZA FEDERACCIAI E RICONVERSIDER, CON RANDSTAD, HANNO ORGANIZZATO “GIOVANI D’ACCIAIO”: UN CORSO FINANZIATO PER OFFRIRE POSSIBILITÀ DI LAVORO AI GIOVANI. UNO DI QUESTI È GIUSEPPE MARINO. ECCO LA SUA STORIA Per il secondo anno consecutivo Randstad HR Solutions partecipa a Expotraining, la più importante vetrina a livello nazionale per le società di formazione. I temi forti dell’edizione di quest’anno sono l’innovazione e la gestione del cambiamento organizzativo, elementi chiave per le aziende che competono in un mercato complesso come quello attuale. L’obiettivo della partecipazione di Randstad è condividere e presentare nuovi strumenti manageriali e approcci alle attività di formazione del personale e consulenza in ambito HR. N on c’è due senza tre. Al via, infatti, per il terzo anno consecutivo a Vicenza il progetto Giovani d’acciaio, a cui Randstad collabora dal 2013. Organizzato da Federacciai e da Riconversider, la società di consulenza e di formazione della federazione delle aziende siderurgiche in Italia, Giovani d’acciaio è un corso gratuito (finanziato con i fondi Forma.Temp) rivolto a neodiplomati in indirizzi tecnici che vogliono completare la loro formazione e iniziare un percorso lavorativo in azienda. «Gli studenti – racconta Elena Zansavio, della filiale Randstad di Vicenza – alla fine del corso hanno la possibilità di entrare per un periodo, tramite un contratto di somministrazione, in aziende di prestigio del settore come Safas, Beltrame e Valbruna. Inoltre, il settore è in ripresa, il che significa che ci sono buone opportunità di lavoro: i dodici studenti che hanno partecipato all’edizione dello scorso anno, ad esempio, ora sono tutti impiegati presso le aziende convenzionate al progetto». Tra questi c’è Giuseppe Marino, 20 anni, saldatore presso la Safas di Altavilla Vicentina, che a Workshop ha raccontato i suoi progetti e le sue aspettative. Giuseppe, quando hai capito che ti piaceva questo mestiere? «In realtà, all’inizio non avevo le idee chiare. Ricevuto il diploma, ero indeciso se iscrivermi all’Università o iniziare a lavorare. Ma durante l’anno scolastico ero venuto a conoscenza del progetto Giovani d’Acciaio ed ero incuriosito. Ho partecipato alla selezione, ho sostenuto i colloqui e durante le lezioni mi sono OPPORTUNITÀ REALI La siderurgia, spesso, non è vista come un settore particolarmente attrattivo, soprattutto per i più giovani. Eppure offre ancora delle buone opportunità. appassionato. Oggi ho capito che è stata sponsabili, come sostenere un colloquio: la scelta migliore». sembra tutto scontato, ma non lo è. Poi ci sono i docenti: tutte persone di esperienza Che cosa ti ha convinto? che conoscono il settore e le aziende e «La possibilità di fare carriera, nonostante forniscono molti consigli». abbia solo il diploma. Ora sto seguendo dei corsi formativi interni all’azienda, che Come ti trovi in azienda? mi permetteranno di crescere ancora e «Molto bene. La Safas fa dei prodotti ricevere dei patentini. Inoltre, sapevo che molto particolari, come turbine e pompe frequentando il corso organizzato da Fe- per centrali nucleari e termoelettriche. I deracciai avrei avuto maggiori opportunità progetti e i processi produttivi dell’azienda di lavoro: le aziende convenzionate a Gio- mi hanno molto colpito. Poi ho avuto la vani d’Acciaio, infatti, sono realtà grandi possibilità di scegliere il mio lavoro: una e molto solide. Per un giovane alle prime cosa che non capita tutti i giorni». armi come me crescere in aziende simili è Raccontaci qualcosa in più... un’opportunità da non perdere». «Durante i primi tre mesi ho fatto letteralCome ti è sembrato il corso? Che cosa mente il giro dell’azienda: ho avuto modo avete imparato? di fare tutti i lavori e capire quale fosse il «Abbiamo fatto più di un mese di lezione, più adatto a me. Così ho scelto saldatura 240 ore in tutto. Le materie principali sono e ora sono impiegato proprio lì». meccanica, elettronica, che già conoscevo, pneumatica, diritto e comunicazione, una Quali sono adesso i tuoi obiettivi? di quelle che mi ha appassionato di più. «Vorrei prendere il patentino e, chissà, Ci hanno insegnato come comportarci nel diventare un giorno responsabile di salmondo del lavoro, come parlare con i re- datura». n Randstad a Expotraining DA SETTEMBRE 2014 Garanzia Giovani al via Diventa operativo in gran parte delle regioni la Garanzia Giovani, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile: il modello prevede opportunità e incentivi per le aziende che introducono i giovani aderenti al progetto con percorsi di tirocini, apprendistato o inserimenti. In qualità di ente accreditato, Randstad Italia è attiva in Lombardia, Piemonte e Veneto con l’erogazione dei servizi di accoglienza e accompagnamento al lavoro al fine di garantire al meglio il matching tra domanda e offerta di opportunità sia per i giovani sia per le aziende. DA SETTEMBRE 2014 Partono i tirocini Già attivo da settembre in Piemonte, Lombardia e Veneto, il servizio Tirocini si estenderà anche a Emilia Romagna e Lazio, per raggiungere tutto il territorio nazionale entro marzo. Randstad Italia, con l’implementazione di questo servizio, si posiziona nel ruolo di ente promotore nell’attivazione e gestione dei tirocini extracurriculari e mira a essere sempre più in sinergia con le esigenze delle aziende e del territorio: offre infatti un servizio completo, che va dalla consulenza alle analisi di fattibilità, dalla verifica documentale all’attivazione del tirocinio, in cui azienda e candidato vengono seguiti per tutta la durata del percorso attraverso un supporto continuo fino alla conclusione. BUSINE SS Franchising: nuovi imprenditori crescono ANCHE IL COMMERCIO INNOVA PER FRONTEGGIARE LA CRISI. L’ULTIMA FRONTIERA È L’AFFILIAZIONE, CUI RANDSTAD STA DEDICANDO GRANDE ATTENZIONE I l franchising come antidoto alla crisi. Lo dicono i numeri dell’ultimo quinquennio, in cui questa formula imprenditoriale ha aumentato il suo giro d’affari del 5,5%, gli addetti del 4,6% e il numero dei franchisor (imprenditori o aziende che cedono a terzi, chiamati franchisee, il proprio know-how unitamente al marchio che ne identifica la rete) del 14,2%. Nel 2013 erano 51mila i punti vendita in franchising in Italia che danno lavoro a 187mila addetti per un giro di affari di oltre 23 miliardi. Numeri, questi, che non potevano non interessare Randstad, come conferma a Workshop Andrea Migliorati, Business development manager: «Possiamo definire il franchising come un’opportunità per chi cerca un lavoro “fuori dagli schemi”. Sempre più persone, infatti, entrano in un’agenzia per il lavoro cercando un lavoro serio anche al di fuori delle proprie esperienze pregresse, per rimettersi in gioco o iniziare un nuova avventura. E così decidono di tentare la strada del lavoro autonomo o dell’imprenditoria. Per questo Randstad, da sempre attenta all’innovazione, ha avviato una collaborazione con Assofranchising, dimostrando interesse per un settore che sta diventando sempre più forte e che avrà sempre più bisogno del supporto di professionisti delle risorse umane». Conosciamo allora meglio questo business con l’aiuto di Italo Bussoli, segretario generale di Assofranchising, l’associazione di categoria. Il vostro è un settore in controtendenza. Quali sono le ragioni del successo? «Sono due. Innanzitutto si tratta di un sistema che presenta rischi minori e richiede investimenti mediamente più bassi rispetto a un’iniziativa imprenditoriale più classica. E poi il franchising offre la possibilità di entrare sul mercato in via diretta, utilizzando un brand conosciuto, con una formula consolidata e tendenzialmente di successo». Un’opportunità occupazionale in un periodo in cui trovare lavoro o ricollocarsi è dura per tutti. «Oggi, in effetti, il bacino d’utenza si è allargato: in un periodo di crisi, al disoccupato si aggiunge il giovane neolaureato che non trova lavoro e decide subito di fare l’imprenditore. Oppure c’è il manager 50enne in uscita dall’azienda che fatica a ricollocarsi e decide di mettere a frutto la sua esperienza attraverso questa formula. Inoltre, teniamo presente che il mondo del commercio è in forte crisi. E spesso le opzioni davanti sono solo due: chiudere o riconvertirsi attraverso la formula del franchising». Quale contributo possono dare le agenzie per il lavoro? «Formare manager, impiegati e operai a una mentalità di ricollocamento che preveda anche attività imprenditoriali. Quello del franchising è un mondo più avanzato, dotato di un sistema collaudato e pertanto necessita di una formazione strutturata e orientata. Inoltre, agenzie leader mondiali come Randstad hanno a disposizione una base ampia e qualificata che deve essere informata delle opportunità imprenditoriali avviabili con investimenti controllati e poco rischiosi». Le banche quindi concedono crediti più facilmente? «Come Assofranchising abbiamo recentemente perfezionato con tre istituti altrettanti accordi riservati a chi appartiene al mondo del franchising, attraverso un sistema di accreditamento del franchisor. Si tratta di accordi studiati ad hoc che testimoniano che le banche hanno capito quanto sia meno rischioso il franchising rispetto ad altre attività…». workshop ANNO IX - NUMERO 35 - SETTEMBRE 2014 TERRITO RIO 1 / LIGURIA E BA SSO PIEMO NT E Export e organizzazione per guadare al futuro L’ESEMPIO DELLE PROVINCE LIGURI E PIEMONTESI DÀ L’IDEA DI COME SI POSSA PERSEGUIRE LA CRESCITA ANCHE IN UN CONTESTO CHE ANCORA SOFFRE. LA RICETTA? ESPLORARE NUOVI SETTORI, GUARDARE OLTRE CONFINE. E PUNTARE SULLA FORMAZIONE L a crisi c’è e si sente, come quasi ovunque. Solo che ci sono posti in cui le persone sembrano affrontarla con lo spirito giusto grazie a passione e impegno. Uno di questi è la Liguria, terra difficile per molti versi, che oggi offre più di un esempio di imprenditoria sana, attiva, piena di iniziative. Questa regione, insieme al basso Piemonte (in particolare le provincie di Asti, Alessandria e Cuneo), è per Randstad un luogo di sperimentazione di buone pratiche sul versante della somministrazione, ma anche, sempre più, della ricerca e selezione. Guardare all’estero Dal 2006 l’Area Manager di questo vasto territorio è Marco Pareti, che descrive la sua zona di competenza come ricca e molto varia dal punto di vista economico: «Si parte dal produttivo con la chimica, la metalmeccanica e il settore gomma-plastica – spiega – per arrivare agli alimentari, ai servizi e al commercio al dettaglio e all’ingrosso, settori questi ultimi consolidatisi specialmente nel corso degli ultimi anni». Qualche difficoltà, inutile negarlo, l’hanno avuta anche le aziende di queste parti, anche se non esiste un settore che sia stato colpito più di un altro: «Ad aver resistito maggiormente sono infatti le realtà orientate, per cultura aziendale, all’esportazione a prescindere dall’oggetto sociale. Oppure quelle che si sono strutturate per tempo ampliandosi verso mercati emergenti come Cina, Emirati, India ma anche verso gli Usa», aggiunge. Questo vale soprattutto per le pic- cole e medie imprese, che costituiscono lo zoccolo duro del tessuto industriale e produttivo della zona. Settori stabili, settori in crescita In questo scenario, però, Randstad ha sempre lavorato con successo sia con queste realtà sia con le aziende nazionali e internazionali di grandi dimensioni che qui hanno sede: «Tra i nostri clienti ci sono imprese di ogni settore e perfino molti professionisti: gli imprenditori e i direttori del personale hanno infatti ormai perfettamente compreso i vantaggi della somministrazione e di un partner come Randstad, che è in grado di offrire servizi personalizzati in base alle esigenze delle singole aziende». Ora si tratta di spingere l’acceleratore su ricerca e selezione, utile su un territorio così diversificato e caratterizzato da distretti estremamente localizzati: basti pensare a come, da comune a comune, gli scenari cambino. «Ad esempio il Savonese presenta problematiche e opportunità diversificate: si passa dall’entroterra produttivo e metalmeccanico alla fascia costiera dove il turismo sta crescendo». Proprio quest’ultimo è infatti un settore in grande sviluppo: tipicamente poco battuto dalle agenzie per il lavoro, dal 2008 Randstad sta scoprendo nella ricettività un business sempre più interessante. Dal Jobs Act... al mare Fare attività sul territorio, poi, significa anche organizzare eventi. «Il 25 settembre è in programma un convegno con l’Unione degli industriali di Savona sul tema del Jobs Act. È un incontro fortemente tecnico, rivolto a clienti e a prospect. Già in passato ne avevamo organizzati di analoghi, sempre apprezzati in quanto incentrati sul ruolo dell’imprenditore e caratterizzati da un taglio non troppo commerciale». A questo si affiancano eventi più ludici, come gli incontri di tennis e le gite sul Clipper, che anche quest’anno è passato dalla Liguria. Obiettivo: dare valore al brand Randstad sul territorio. Formazione continua Marco Pareti spende infine una parola sui candidati: trasversali sotto ogni profilo, quelli che si presentano nelle filiali del territorio (ovvero Savona, Imperia, Genova e Asti, oltre alle cinque nel cuneese e alle due nell’alessandrino) e non certo solo neodiplomati e neolaureati. Forte è quindi la richiesta di formazione, anche e soprattutto tra i meno giovani: «Abbiamo attivato moltissime iniziative in questo senso. Ad esempio su Genova organizziamo corsi su Sap per incrementare le chance di ricollocamento tra chi ha sempre e solo usato sistemi gestionali ormai superati». Buoni segnali Grandi mutamenti e molte possibilità di sviluppo, dunque. Di conseguenza anche Randstad deve restare al passo: «Per questo dal 2010 a oggi abbiamo raddoppiato lo staff interno nelle filiali di Savona e Genova», aggiunge orgoglioso Pareti. Che sia un buon segnale per l’intero Paese? n UN MONDO CHE CAMBIA Nel territorio ligure e del basso Piemonte è forte la richiesta di formazione, soprattutto per quanto riguarda i nuovi applicativi gestionali, come racconta l’Area manager di Randstad, Marco Pareti: una migliore formazione, infatti, aumenta le possibilità di essere ricollocati all’interno del sistema produttivo. Proprio per soddisfare queste esigenze, Randstad nel corso degli ultimi anni ha raddoppiato lo staff delle filiali di Genova e Savona. LIGURIA / E CO NO M IA E NUM ERI Benvenuti al sud (del nord) La regione lotta per uscire dalla crisi dopo una grossa crescita a cavallo del nuovo secolo. Il turismo potrebbe fare da traino, anche se la speranza arriva dai giovani L a Liguria non sta attraverso un momento facile. Tra le regioni del nord, è una di quelle che ha risentito maggiormente della crisi dopo un lungo periodo di crescita: al rapido aumento del Pil pro capite tra il 1995 e il 2001 (+17,4%, ben oltre la media nazionale), ha fatto seguito una brusca frenata fino al 2007 (+0,8%), cui è seguita un’ulteriore diminuzione fino ai giorni nostri. aggiungere un calo delle esportazioni (la quota sul totale nazionale è scesa dall’1,8 all’1,6%), specie della cantieristica navale. Secondo l’Istat, l’occupazione nel 2013 è scesa del 2,3% e rispetto al picco del 2008 si sono persi quasi 40mila posti di lavoro. Nonostante il mare, la montagna e le numerose località che attraggono ogni anno migliaia di villeggianti. Turismo, croce e delizia Il turismo in Liguria, infatti, stenta a decollare: si porta in dote il 10% del Pil regionale e 70mila posti di lavoro, Numeri che potrebbero essere molto più alti: secondo Confesercenti il turismo può essere “il motore della ripresa, ma manca una governance”, ovvero una politica chiara, magari regionale, capace di coordinare il sistema della promozione. Contesto difficile Oltre le nubi di questi anni, però, si inizia a intravedere qualche raggio di sole: le ultime previsioni per il 2014, infatti, indicano un aumento del Pil dello 0,3% rispetto al 2013. Un timido segno “più”, distante però da quello di altre regioni del nord Italia come Lombardia (+1%) o Emilia Romagna (+0,8), capofila della ripresa. Del resto nel 2013, lo rivela in un report Bankitalia, la congiuntura economica ligure Buone notizie dai giovani non ha conseguito progressi di rilievo. Alla Nel frattempo, sono i giovani a portare un sorriso all’economia ligure. debolezza della domanda interna c’è da Per la precisione, i giovani imprenditori: la fotografia l’ha scattata la Camera di Commercio di Genova, che calcola in 6.695 le imprese “under 35” presenti in città e provincia. Prosegue così il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni anche nel 2013 (+775) rispetto a quello negativo (-179) delle imprese in generale. Le imprese giovanili rappresentano il 9,3% del totale e generano il 4,7% dell’occupazione provinciale per un totale di circa 12mila addetti. Per quanto riguarda i settori di appartenenza, il 30% è rappresentato dal commercio. Più di un quarto delle imprese giovanili ha un titolare extracomunitario (26,5%), mentre le imprese di proprietà di stranieri sono circa 3 su 10. Qualche altra curiosità, in conclusione: i giovani imprenditori, la cui età media è 28 anni, sono perlopiù di prima generazione e le imprese giovanili che operano nei settori tecnologici sono già un centinaio. Le premesse per una ripresa, quindi, non mancano. TURISMO, SI PUÒ FARE DI PIÙ Quando si nomina la Liguria, si pensa subito al mare e alle vacanze estive. Eppure, i dati di Confesercenti dimostrano che anche il settore turistico, che pure vanta buoni numeri, potrebbe essere sfruttato molto meglio per diventare il vero “motore della ripresa”. Nel frattempo, ci pensano i giovani a provare a dare una scossa all’economia ligure. Direttore responsabile: Marco Ceresa - Editing e grafica: The Van Group - Per informazioni contatti la filiale a lei più vicina, consultando l’elenco sul sito www.randstad.it
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