Giovanni Federico [Pisa] - Dipartimento di Scienze Economiche

Giovanni Federico
[Pisa]
Indietro a chi?
Discussione del libro di
E. Felice
Perche’ il Sud è rimasto indietro?
(NFA 14 giugno 2014)
Il libro in una slide
Cap. 1 Il divario all’Unità
Cap. 2 La modernizzazione passiva: il divario dall’Unità ad
oggi
Cap. 3 Perché il Sud è rimasto indietro?
Quindi duplice obiettivo
i) misurare il divario di reddito e di qualità della vita
ii) Interpretarne le cause
Dell’attendibilità dei dati: la propaganda
Le stime del GDP regionale totale e pro-capite sono un lavoro
scientifico serio e difficile, che purtroppo è divenuto
argomento di polemica politica di infimo livello per la
strumentalizzazione politica da parte dei cosidetti neoborbonici (a loro volta reazione alla Lega?) – es. Pino Aprile
Terroni
Dell’attendibilità dei dati: la scienza (?)
Discussione soprattutto sul divario Nord-Sud dopo l’Unità: DanieleMalanima (2007 p.295) nullo fino al 1871, Felice: 18% 1871
Personalmente, ritengo più convincente la versione Felice. Anzi
sospetto che abbia sopravvalutato la produzione agricola della
Campania (e sottovalutato quella delle altre regioni) nel 1871 – quindi
sottovalutando il divario Nord-Sud
In ogni caso, la differenza rimane entro il margine di errore delle stime
possibili con le fonti disponibili.
Il divario è un problema?
20,000
16,000
12,000
8,000
4,000
0
1876
1891
1906
1921
1936
Mezzogiorno
Grecia
1951
1966
W orld
Spagna
1981
1996
Un mix di indici - HDI
Italia
Nord-Ovest
Nec
Mezzogiorno
Regno Unito
Francia
Germania
Spagna
Portogallo
Grecia
1871
0,282
0,359
0,285
0,226
0,449
0,405
0,432
0,246
0,224
0,248
1911
0,442
0,498
0,480
0,370
0,605
0,552
0,576
0,376
0,313
0,351
1951
0,631
0,672
0,648
0,574
0,730
0,684
0,672
0,565
0,469
0,553
1971
0,778
0,793
0,790
0,749
0,797
0,789
0,785
0,755
0,654
0,730
2007
0,899
0,904
0,913
0,877
0,923
0,939
0,913
0,922
0,878
0,907
Riassumendo, il Sud
è rimasto rispetto al Nord dal punto di vista economico – più o meno
come la Grecia e la Spagna (Mediterranean pattern?), ma pur sempre è
stato un grande successo nel lungo periodo. Casomai, si è verificato un
rallentamento negli ultimi anni, ma comune a tutta l’Italia
Inoltre, un notevole successo in termini di HDI/qualità della vita
Quindi forse bisogna rovesciare la domanda: piuttosto che ‘perché il
Sud è rimasto indietro’ dovremmo chiederci ‘perché il Sud si è
sviluppato?’
La risposta di Felice: pars destruens
Il ritardo
i) non è colpa di differenze genetiche (vs Lynn)
ii) non è colpa dello scarso capitale sociale, accumulatosi nel
Medioevo (Putnam)
iii) Non è colpa dello sfruttamento del Nord (neo-borbonici) – anzi il
Nord è stato generoso, almeno nel secondo dopoguerra
iv) È solo in piccola parte dovuto a fattori geografici (dotazione di
acqua, vicinanza col mercato europeo)
La risposta di Felice: pars construens
La colpa è delle classi dirigenti meridionali
- i latifondisti prima del 1950
- i mediatori politici dopo il 1950
Infatti, le classi dirigenti
i)
Hanno accettato solo riforme che non mettevano in dubbio o
addirittura accrescevano il proprio potere sociale ed economico modernizzazione passiva (Cafagna)
ii) Hanno lasciato che la criminalità organizzata si sviluppasse
situazione di stato debole (pre-1861) o percepito come ostile (post
1861) per sfruttarla ai propri fini - prima il controllo dei contadini e
le lotte fra fazioni della classe dirigente e poi, dopo il 1950, la
raccolta del consenso elettorale
Tre punti: i) il quadro ‘teorico’
Felice usa distinzione istituzioni estrattive ed inclusive
(Acemoglu/Robinson) che non corrisponde al caso italiano. Leggi e
regolamenti sono sostanzialmente eguali fra Nord e Sud e le differenze
abbastanza recenti (dopo la riforma regionale)
Eventualmente si può parlare di diverso uso delle stesse istituzioni, che
però dipende da differenze comportamentali
ii) l’interpretazione ‘storica’
mi ricorda la mia infanzia (scientifica)
- l’idea di base deriva dal meridionalismo radicale alla Salvemini (e
probabilmente anche prima), poi rivisitato da Gramsci/Sereni in
chiave marxista. Il problema del Mezzogiorno è il latifondo (la
mancata riforma agraria, il dazio sul grano etc.)
- integrata dai risultati delle ricerche recenti sulla storia della mafia
(Lupo)
iii) i trend recenti
L’elemento chiave è l’intervento pubblico, con effetto duplice:
a) Positivo nella misura in cui infrastrutture ed incentivi
all’industrializzazione hanno aumentato il reddito
b) Negativo nella misura in cui lo stanziamento e la gestione dei fondi
hanno favorito lo sviluppo del ceto dei mediatori politici-clientelari
che hanno distorto l’allocazione ed aumentato gli sprechi
Gli effetti positivi hanno prevalso nel primo periodo, favorendo il calo
del divario 1951-1971 (Felice 2007), quelli negativi negli ultimi decenni.
Il turning point il terremoto del 1981?
Conclusioni, i)
i) la performance del Sud pre-1950 non appare
particolarmente negativa
ii) (quindi) non è chiara la ‘colpa’ di cui accusare gli agrari
iii) Il recupero del divario fino al 1971 favorito dalla generosità
settentrionale (oltre che dall’emigrazione)
Conclusioni, ii)
iv) Ad un certo punto effettivamente i mediatori politici hanno
iniziato a danneggiare l’economia e la società meridionali, ma
(a differenza degli agrari) sono eletti dal popolo. E quindi non
trovo assolutamente convincente la contrapposizione fra classi
dirigenti (cattive) e popolo (buono)