Livello nazionale - fino ad esaurimento posti disponibili

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Un itinerario che introduce alla conoscenza della civiltà millenaria della Cina, ma non dimentica
gli aspetti più moderni di questa destinazione. Si visitano le quattro mete più classiche: Pechino, la
capitale, Xi’an e il meraviglioso sito archeologico dell’Esercito di Terracotta, Guilin, dai dolci
paesaggi carsici immortalati dai più grandi pittori cinesi, Shanghai, vibrante motore economico e
città avveneristica.
”il mio cielo è il cielo del Guangxi, ha tutti i colori delle perle del fiume Li. Da secoli si specchia
nei versi dei poeti e nella felicità dei viaggiatori accolti dal ciliegio in fiore” (Yao Ba poeta di Yang
Shuo)
29 APRILE - 9 MAGGIO 2014
(11 giorni – 9 notti)
Livello nazionale - fino ad esaurimento
posti disponibili
iscrizioni fino al 30/01/2014
COSTO DIPENDENTI
€ 1.610,00 (+ tasse aeroportuali e visto)
COSTO AGGREGATI
€ 1. 910,00 (+ tasse aeroportuali e visto)
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L’Ufficio Attività Culturali e Ricreative del CNR, organizza, a livello nazionale IL “TOUR
DELLA “CINA”
dal 29 aprile al 9 maggio 2014
(11 giorni – 9 notti)
Tempio del Buddha di Giada
La Cina, in cinese Zhong Guo, è un paese ancora
ricco di tradizioni derivate dall'antica civiltà imperiale
che, attraverso i commerci lungo la Via della Seta,
introdusse il tè ed il gelso in Europa. La Cina ha ora
raggiunto un progresso economico quanto meno
sorprendente e oggi sono una realtà il lavoro, il cibo,
il vestiario, l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Negli
ultimi decenni la Cina ha visto veloci e radicali
cambiamenti, che non sarebbero stati nemmeno
lontanamente immaginabili solo pochi anni prima. Le
donne e gli uomini non si vestono più tutti uguali, con
le tute o le casacche blu; alle biciclette (che
continuano a essere comunque.
tantissime) si è aggiunto il traffico automobilistico caotico e folle, i negozi poveri e spogli sono
diventati centri commerciali con beni di lusso; la comunicazione con gli stranieri (prima
impossibile) è migliorata per la diffusione dell’inglese; le case tradizionali a cortile sono state
sostituite da miriadi di grattacieli.
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Fare un viaggio in Cina è sempre una grande esperienza di vita, fra templi, pagode, monumenti e
parchi, città moderne, affollate, trafficate, in veloce cambiamento. La Cina è, per dimensioni, il
terzo paese del mondo;la varietà del paesaggio e degli habitat naturali è immenso: dai deserti della
Mongolia all’altipiano del Tibet, dalle vette dell'Himalaya al Mar Cinese Meridionale e
Orientale. Molti i paesaggi spettacolari: l’altopiano dello Yunnan-Guizhou con gole, cascate,
grotte e pinnacoli calcarei; i laghi salati del deserto di Taklamakan; la torrida depressione di
Turpan, dove la poca pioggia evapora ancor prima di toccare il suolo.
La vastità del territorio determina anche una grande
varietà nella flora e nella fauna, che annovera
animali unici come il panda, il leopardo delle nevi,
l'elefante orientale, lo yak e la tigre cinese.
Dopo il reimpossessamento territoriale e
amministrativo di Hong Kong e Macao, rimane il
problema di alcuni territori contestati, come il Tibet,
Taiwan o alcune isole ricche di petrolio (le isole
Spratly e le isole Paracel sono oggetto di dispute
che, di tanto in tanto, si riacutizzano).
STORIA DELLA CINA
La storia della Cina è la più antica al
mondo; le prime tracce della sua civiltà
risalgono ad alcune centinaia di migliaia
di anni fa. Grazie ai resti
fossili
dell’Uomo di Yuanmou, dell’Uomo di
Lantian e dell’Homo Pekinensis che
risalgono rispettivamente a 1.700.000,
800.000 e 700.000 anni fa, si può
affermare che la presenza umana ed i
primi segni di civiltà in Cina, esistevano
già durante il primo periodo dell’Età della
Pietra, in piena età Quaternaria durante
le grandi glaciazioni.
Foresta di Yuanmou
La Storia più antica: le tre dinastie
Anticamente società matriarcale, nel 5000 a.C. divenne patriarcale. Di questo periodo sono note
alcune figure leggendarie: Shi Huang Di (l'Imperatore Giallo, al quale si deve l’Esercito di
Terracotta voluto come monumento funeraio ), la moglie Lei Zu (alla quale viene attribuita
l'introduzione della coltivazione del baco da seta) e il Grande Yu, che avrebbe per primo utilizzato
armi di bronzo.
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La prima dinastia della storia cinese è stata quella degli
Xia, del Grande Yu, ( nonostante pareri discordi sulla sua
reale esistenza) al quale succedettero il figlio Qi e i suoi
discendenti, fino al 1766 a.C. quando la dinastia Shang
si insediò e regnò fino al 1122 a.C.. In questo periodo (età
del bronzo) fu costruita la
nuova capitale, Yin e
venne introdotto l' uso
pittogrammi.
Mausoleo dinastia Xia.
Durante la dinastia Zhou (1122-770 a.C.) ,venne abolita la
schiavitù e il regno venne suddiviso in stati con struttura simile a
quella feudale, che si trovavano spesso in conflitto fra loro.
In questo periodo nacquero i primi caratteri della lingua
cinese. Dal 770 al 476 a.C. (età del ferro) dinastia Chunqiu,
detta 'delle Primavere e degli Autunni': durante questo periodo
si intensificarono gli scontri tra le provincie che costituivano il
regno.
Vaso bronzo,dinastia Zhou
L’epoca degli Stati Combattenti
A seguito di ciò, venne smembrato il regno fondato dalla dinastia Zhou ed ebbe inizio un periodo,
chiamato dei Regni Combattenti (476-221 a.C.) durante il quale i dieci principati feudali in cui
era divisa la Cina furono in continua lotta fra loro. Il principe di Qin prevalse e fondò il primo
impero cinese.
Durante tale periodo visse Confucio. Secondo la sua dottrina l'umanità viveva allora una
profonda crisi sociale e spirituale dalla quale si poteva uscire solo attraverso la pratica della virtù e
dello studio. Confucio insegnava il rispetto di alcune virtù fondamentali che si ispiravano alla
lealtà, all'umanità, alla benevolenza, alla reciprocità, come insegna la massima "non fare agli altri
ciò che non vorresti venisse fatto a te". Il pensiero di Confucio ha influenzato e influenza tuttora
fortemente la società cinese.
Qin Shihuangdi
L’unificazione imperiale
Tra il 221 e il 210 a.C. il primo imperatore Qin fondò l'omonima
dinastia, riunificò i territori del nord; anche le unità di misura
vennero unificate e codificata la lingua scritta attraverso il primo
catalogo dei caratteri.
Dalla vita alquanto breve, questa dinastia ha il merito di aver
regalato al mondo lo spettacolo assolutamente mozzafiato
dell'Esercito di Terracotta. L'opera fu voluta dall'Imperatore Shi
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Huang Di (Imperatore celeste della terra e dell'umanità) come monumento funerario. Inoltre ebbe
inizio la costruzione della Grande Muraglia per proteggere il regno.
Tra il 206 a.C. e il 220 d.C. regnò la dinastia Han, durante la quale l'impero iniziò l'espansione
in Asia Centrale, venne aperta la 'Via della seta' che rese più intensi gli scambi commerciali con
le province romane d' Oriente. Venne, inoltre, inventata la carta. In questo periodo il buddhismo
arrivò
in
Cina
dall'India,
attraverso
le
carovane
commerciali
che
attraversavano l’Asia.
Caduta la dinastia Han l'impero si divise in tre stati
(periodo 220-265 d.C.) e chiamato dei Tre Regni: Wei, (al
nord), Shu (nel Sichuan) e Wu (al sud), venne inoltre
introdotto il buddismo.
Tra il 265 e il 618 si susseguirono altre dinastie, fino ad
arrivare a quella Tang (618-927) fondata da LI Yuan
durante la quale l'impero cinese raggiunse una grande
estensione. Anche la poesia e l'arte ( soprattutto la
ceramica) cinesi vissero un periodo molto fertile. Venne
inventata la stampa ed introdotto l'uso della carta moneta.
Tra il 907 ed il 960 il sud della Cina conobbe uno sviluppo
economico maggiore rispetto al nord.
Cavalli e cavaliere - dinastia Tang (618 Attribuito
al pittore Han Gan (706-783)
La capitale, Chang'an diventò tanto bella da essere presa ad esempio per la costruzione delle città
giapponesi di Kyoto e Nara.
I confini raggiunsero la massima vastità nel 750, cui fece seguito una lenta ma costante contrazione
dei territori sotto il controllo cinese (nel 751 la sconfitta contro gli arabi portò all'islamizzazione
dello Xinjiang). Per via dell'inefficienza della tassazione, le casse imperiali si impoverirono, dando
luogo
alle
"solite"
insurrezioni,
che
portarono
alla
caduta
della
dinastia.
Le 5 Dinastie e i 10 Regni (907 - 959 d.C.)
Alla caduta dei Tang fece seguito un periodo di estrema frammentazione politica: nel nord della
Cina si alternarono 5 "Dinastie", mentre al sud coesistettero ben 10 "Regni".
Dal 960 al 1279 regnò la dinastia dei Song del Nord e del Sud. In questo periodo conosciuto
anche come il “ Rinascimento cinese” : furono inventate la polvere da sparo, la bussola,.la
stampa a caratteri mobili ( Bi Sheng ), costruiti in terracotta, ben quattro secoli prima di
Guttember. Si assiste ad uno sviluppo delle arti letterarie e con il perfezionamento del processo di
stampa, all’incremento della diffusione delle grandi opere.
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L’invasione Mongola e la dinastia Ming
Dal 1279 e il 1368 la Cina fu conquistata dai mongoli di Gengis Khan e con il condottiero
Kublai Khan fondata la dinastia Yuan. Per la prima volta il fatto che la Cina era interamente
occupata e governata da gente non cinese. La società fu divisa in 4 classi (per ragioni etniche, non
di ceto): la 1° era rappresentata ovviamente dai mongoli, nella 2° si trovavano i Semu (un premio
per le popolazioni delle regioni occidentali che avevano collaborato coi conquistatori), i cinesi han
del nord appartenevano alla 3° classe mentre in fondo alla piramide sociale si trovavano le
popolazioni del sud (le più ostili al dominio straniero).
Le vie di comunicazione interne furono grandemente potenziate (anche per l'introduzione delle
stazioni di posta) e i primi europei si spinsero in Cina; Marco Polo vi compì i propri viaggi. La
religione buddhista conobbe il suo periodo migliore, sia per il moltiplicarsi dei monasteri che
per quello degli adepti. Inflazione, inondazioni e carestie e diffidenza delle popolazioni sottomesse
furono concause della caduta dei mongoli, ma il peso maggiore fu che alla morte di Qubilay si
innescarono feroci lotte per la successione, che in 30 anni portarono alla nomina di ben 8
Imperatori.
L’imperatore Zhang Hongwu Dinastia dei Ming.
Dal 1368 al 1644 con la dinastia Ming fondata dal monaco buddista
Zhu Yuanzhan ( che prese il titolo onirifico di Hongwu )
venne.posta fine al dominio mongolo.
Il fondatore proveniva da una famiglia di contadini poveri: i suoi
obiettivi furono l'espansione produttiva dell'agricoltura e il
miglioramento delle condizioni di vita dei contadini. Appezzamenti da
coltivare furono distribuiti ai contadini senza terra, mentre si
diversificò e sviluppò la produzione delle colture tipiche del paese: tè, cotone, bambù, seta, nuove
qualità di riso. Durante l'epoca Ming i Cinesi si chiusero sempre più verso il mondo esterno
esaltando i valori della loro cultura tradizionale.
Beijing ( Pechino) divenne la capitale con l'imperatore Yongle e durante il suo impero la Cina
raggiunse il culmine della prosperità (aperture al commercio con i paesi d'oltremare), furono
costruite la magnifica città imperiale (chiamata Città Proibita) e il Tempio del Cielo e restaurata
la Grande Muraglia. Venne, inoltre, redatta una enciclopedia della letteratura cinese.
Alla sua morte i suoi successori di dimostrarono dei totali incapaci, specie nel fronteggiare i
soprusi degli eunuchi, persone avide ma incapaci di gestire la vita dell'Impero. Fu questa debolezza
a favorire prima l'ennesima rivolta interna e poi l'invasione dei mancesi, che segnò la fine della pen
ultima
dinastia,
nel
1644.
I Quing: L’ultima dinastia imperiale
L'ultima dinastia imperiale della Cina, quella dei Qing (1644-1911), proveniva dalla Manciuria,
una regione ai confini nordorientali del paese. Era dunque una dinastia straniera. Una volta
insediati sul seggio imperiale i Mancesi mantennero nelle loro cariche i funzionari cinesi avviando
una tentativo di collaborazione tra i due popoli. Ma la paura dei Mancesi di venire assimilati e di
subire l'influenza della millenaria e raffinata cultura cinese li spinse a prendere un provvedimento
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che, seppure esteriore, doveva servire a ricordare ai Cinesi chi fossero i veri padroni. A tutti i
sudditi maschi dell'impero fu infatti imposto di adottare un'acconciatura tipica della
Manciuria: la rasatura della parte anteriore del cranio e il codino. Non pochi alti funzionari
preferirono la decapitazione all'accettazione di questa pratica discriminatoria.
Durante l'epoca Qing si verificò un importante aumento della popolazione, dovuto anche ai
progressi nella produzione agricola; si estese il dominio dell'impero in Asia centrale la
Mongolia, l'odierna Taiwan Birmania e Vietnam a spese della potenza russa; fu sottomesso
definitivamente il Tibet (1759).
Permaneva lo stato di isolamento della Cina; gli imperatori volevano evitare qualsiasi processo di
modernizzazione, conservando intatto lo spirito millenario della loro civiltà. Ma le potenze
occidentali, Gran Bretagna in testa, stavano accerchiando il paese e la loro penetrazione
commerciale, militare e culturale avrebbe investito il millenario impero come un ciclone.
Lo scontro con l'Occidente
Con l'Imperatore Qian Long si inaugurò un lungo periodo di pace, ma paradossalmente foriero
di rivolte interne: l'esercito, privo di uno scopo, veniva mantenuto dall'impero con grave dispendio
di denaro, recuperato con le forti tasse sui contadini.
Nel corso dell'Ottocento la Cina fu scossa da una grave crisi con molte facce. Il malcontento
sociale esplose nella rivolta armata contadina dei Taiping (GRANDE Pace), che per circa
quarant'anni attraversò il paese: i ribelli chiedevano una redistribuzione delle terre ma alla fine
furono violentemente repressi. I Taiping avevano come libro sacro una Bibbia tradotta in cinese
ed il capo della rivolta, Hong Xiuquan, si proclamava fratello di Gesù Cristo. I principi egualitari
del cristianesimo avevano avuto presa fra i contadini, sempre primi a risentire delle ricorrenti crisi
economiche, causa prima delle rivolte La rivolta fu la più sanguinosa nella storia della Cina ed
in 15 anni si valuta a 20 milioni il numero totale di morti, più di quelli della prima guerra mondiale.
Molto più grave fu lo scontro con le potenze europee lanciate in una sorta di gara per la spartizione
della Cina. Dopo lo scontro con la Gran Bretagna (1839-42) nella guerra dell'oppio, la Cina fu
costretta a cedere Hongkong che le sarebbe stata restituita solo nel 1997. A quel tempo i Cinesi
facevano largo uso dell'oppio, una droga che veniva introdotta di nascosto nel paese e dal cui
traffico la Gran Bretagna si arricchiva. Sconfitti nella guerra, i Cinesi furono costretti ad aprire i
loro porti agli stranieri e a istituzionalizzare la presenza extraterritoriale in territorio cinese
delle forze armate delle maggiori potenze occidentali .
I tentativi di rafforzamento e di riforma fallirono e questi fattori, assieme all'inettitudine politica
dell'imperatrice Ci Xi, favorirono nel 1900 lo scoppio di una nuova sommossa, nota in Occidente
con il nome di rivolta dei Boxers; gli insorti si ribellavano contro le umiliazioni imposte alla
Cina dagli stranieri. Ma fu proprio un contingente internazionale a sconfiggere i rivoltosi
imponendo alla Cina forti limitazioni della sua sovranità.
Nel 1911 l'antichissimo impero cinese fu abbattuto da una rivoluzione democratica guidata da
Sun Yat-sen, un medico cantonese che da anni si batteva per la rinascita nazionale del paese e la
creazione di una repubblica fondata sui "tre principi del popolo": nazionalità, democrazia,
benessere. Venne fondato il partito nazionalista il GUOMINDANG ( Kuo- Min- Tang) che vide
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a Shanghai il 1 gennaio 1912 l’inaugurazione formale della Repubblica Cinese.
Dalla guerra civile alla Repubblica popolare cinese
Nei primi decenni del Novecento la Cina fu lacerata da una
lunga e sanguinosa guerra civile tra nazionalisti guidati da
Chiang Kai-shek e comunisti. Le continue umiliazioni delle
grandi potenze occidentali ai danni della Cina avevano ridestato
nel paese l'agitazione dei nazionalisti, che intendevano riportare
la Cina al suo ruolo di grande potenza regionale in Asia
frenando l'espansione giapponese. Cresceva intanto nel paese
il peso politico dei comunisti di Mao Zedong. Influenzato
dall'esempio della Rivoluzione russa, ma deciso a impostare la
sua strategia rivoluzionaria sulle specificità della società cinese,
Mao individuò nei contadini, duramente oppressi, i protagonisti
del processo rivoluzionario.
I Signori della Guerra (1916 - 1927) la Cina passò ben
presto in mano ai militari sostenuti dalle potenze straniere, che si combatterono senza
soluzione di continuità (i "Signori della Guerra"). In seguito alla sconfitta nella 1° Guerra
Mondiale, i possedimenti tedeschi in Cina furono dati ai giapponesi e questo provocò dure proteste
della popolazione. Nel 1921 la conferenza di Washington redasse il "Trattato delle 9 potenze",
che spartiva il territorio cinese fra USA, Belgio, Inghilterra, Francia, Italia, Giappone, Olanda e
Portogallo. Il Trattato fu firmato anche dalla Cina. Questa serie di incredibili iniquità, la corruzione
della classe dirigente e l'influenza della Rivoluzione d'Ottobre in Russia portarono alla
fondazione del Partito Comunista Cinese. Tra il 1921 ed il 1927 il Partito Comunista ed il
Guomindang, passato sotto la guida di Chiang Kai-Shek, fecero fronte unito contro i Signori della
Guerra
allo
scopo
di
riunificare
il
paese.
Il decennio di Nanchino (1927 - 1937) Nel 1927 Chiang KaiShek spostò la capitale a Nanchino, dopo aver schiacciato la rivolta
di Shanghai attuata dal partito comunista locale e dall'ala di sinistra
del suo stesso partito. Fu il segno più concreto della rottura coi
comunisti: Chiang Kai-Shek, aiutato da capitali e consigli
stranieri - e favorito dalla morte della carismatica figura di Sun Yat
Sen, cominciò ad attaccarli senza tregua. Nel 1931 i Giapponesi
invasero la Manciuria e vi installarono un governo fantoccio
guidato dall'ultimo Impertaore Puyi.
Tra il 1934 e il 1935, guidata da figure prestigiose come Mao
Zedong, Zhou Enlai, Lin Biao e Zhu De, i comunisti di Mao
accerchiati dai nazionalisti nel Sud, intrapresero una marcia
all'interno del paese di circa 10.000 km, passata alla storia con il
Chiang Kai-Shek,
nome di Lunga marcia. Dopo stenti inenarrabili, la marcia si
concluse a Yan'an, dove si affermarono le idee maoiste che propugnavano un modello sociale
basato sull'uguaglianza e collaborazione delle masse e si scagliavano contro il feudalesimo e
l'imperialismo.
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Occupazione giapponese e guerra civile (1937 - 1949) Fu forse il periodo più buio della Cina
contemporanea. Il Fronte unito, ovvero Partito Comunsita e Guomindang, ebbe la peggio
durante i primi anni della guerra contro l'invasore giapponese (in 5 mesi dopo lo scoppio delle
ostilità l'esercito del Sol Levante aveva occupato Beijing, Tianjin, travolsero Nanchino e Shanghai
ed arrivarono a Canton).
Dopo una durissima occupazione, che provocò stragi e orrori disumani, i Giapponesi furono
sconfitti nel 1945 ma dopo una breve tregua nel 1946, cominciò la guerra civile coi nazionalisti
di Chiang Kai-Shek. Il popolo non aveva dimenticato come il Guomindang si fosse impegnato di
più a combattere i "fratelli" comunisti che l'invasore giapponese, osteggiando di conseguenza le
truppe di Chiang Kai-Shek. Addirittura questi ordinò alle truppe giapponesi ancora presenti sul
suolo cinese di contrastare le azioni dei comunisti.
La nuova lotta civile tra nazionalisti e comunisti
si concluse con la vittoria di Mao Zedong: il 1°
ottobre 1949 nasceva così la Repubblica
popolare cinese. I nazionalisti, sconfitti, si
ritirarono sull'isola di Formosa (Taiwan) e
proclamarono una repubblica indipendente dalla
madrepatria.
Un cinese guarda un quadro del leader comunista
Mao Zedong che dichiara la formazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.
La Cina comunista
Iniziò quindi il gigantesco compito di ricostruire la Cina.
I primi provvedimenti di Mao Zedong furono la distribuzione di terra ai contadini e la
nazionalizzazione delle banche e delle industrie. L'iniziativa privata fu dapprima scoraggiata e
poi praticamente proibita. Sotto la dittatura del Partito comunista, la Cina si avviava a
diventare il più popoloso Stato comunista del mondo, trasformandosi, da preda degli Stati coloniali
europei, in una grande potenza.
Nell'ottobre 1950 la Cina invase la capitale del Tibet riaffermando la sua sovranità sulla regione
e costringendo il Dalai Lama a fuggire. La pratica religiosa buddista fu vietata.
Nel 1952 venne varata la campagna dei "3 contro", ovvero mirata all'estirpazione della
burocrazia, della corruzione e degli sprechi. Nel 1953 fu varato il primo piano quinquennale e
nel 1954 la Costituzione.
Grande balzo (1958) Le differenze di opinione sulla linea economica furono le cause di accesi
dibattiti all'interno del partito. Messa a tacere ogni critica interna, fu lanciato l'ambizioso piano di
superare la Gran Bretagna sul piano della produzione industriale.
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Tutti i mezzi produttivi vennero spinti al limite delle loro capacità di utilizzo (addirittura si
impiantarono improvvisate fonderie nei cortili delle università o delle case) e la collettivizzazione
delle campagne fu portata avanti secondo le comuni popolari. Il piano si rivelò un disastro di
proporzioni immani, mancando tutti gli obiettivi: il controllo centrale si rivelò inattuabile, diverse
calamità naturali devastarono alcune regioni e il superlavoro senza alcun controllo fece il resto. Nel
1961 si contarono tra i 20 e i 30 milioni di morti. Qualche lezione fu imparata: dare priorità ai
contadini ed evitare le forme più esasperate di collettivizzazione. E' in questa epoca che
cominciarono i dissidi fra Mao e altri dirigenti del partito (Liu Shaoqi, Deng Xiaoping, fra
tutti) e che porteranno alla rivoluzione culturale.
FRANCOBOLLI della Rivoluzione Culturale che raffigurano: l'internazionalismo proletario, cinesi
che esultano con Mao (che è raffigurato più alto) e Mao che saluta.
Rivoluzione culturale (1966) Iniziata con un "semplice" articolo di giornale critico nei confronti
del partito, la Grande Rivoluziona Culturale Socialista (poi corretta in Proletaria) iniziò il 1°
Maggio 1966 "contro i Krusciov cinesi". Nelle intenzioni di Mao doveva scoraggiare in Cina il
ripetersi di ciò che era successo in URSS. Con questo movimento le masse diventavano attive
(anche troppo) nel criticare scelte e uomini del partito. Tra il 1966 e il 1969 il movimento venne
gestito prevalentemente dalle Guardie Rosse che, con stolida ferocia, si scagliarono contro i
simboli della cultura tradizionale (saccheggiando e bruciando alcuni tra i templi più belli). Le arti
e i mestieri, la scuola, l'industria e i rapporti personali
vengono messi sotto il controllo dei militari (per evitare il
caos e la guerra civile) e il paese viene chiuso agli stranieri.
Le personalità colpite dalla rivoluzione furono
moltissime, tra cui Deng Xiaoping, condannato ai lavori
forzati. Fiorì il culto della personalità di Mao. Nel 1971
morì in un "misterioso" incidente aereo il capo dell'esercito
Lin Biao, designato successore di Mao. Dalle prigioni o
dall'esilio tornarono molti esponenti politici prima caduti
in disgrazia, tra cui un redivivo Deng.
Raffigurazione di tre giovani Guardie Rosse da un libro di
testo scolastico (Guangxi 1971)
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Il 9 Settembre 1976 morì Mao, evento cui fece seguito l'arresto e il pubblico discredito della
"Banda dei 4" (Jiang Qing, moglie di Mao; Yao Wenyaun; Wang Hongwen e Zhang Chunqiao).
Manifesto di protesta disegnato da un anonimo e affisso
vicino al viale intitolato a Chang'an. Nel disegno satirico,
Deng Xiaoping è raffigurato come un anziano imperatore.
Il resto é storia attuale. Fino al 1997 la scena politica
cinese é stata dominata, nel bene e nel male, da Deng
Xiaoping. E' il momento dell'apertura della Cina ai
capitali e alle imprese straniere (molto saggia la creazione
di Zone Economiche Speciali dove far insediare i nuovi
stabilimenti, attratti anche dal basso costo della manodopera), delle campagne sociali contro
assillanti problemi (criminalità e "inquinamento spirituale", cioé influenze occidentali sui costumi
cinesi) ma anche dell'imperativo "arricchitevi". Una volta arrivato al potere, Deng smantellò
immediatamente il sistema delle comuni agricole per sostituirlo col "sistema di
responsabilità" familiare. Ovvero: più i componenti della famiglia si impegnavano per produrre,
più potevano produrre per se stessi, aumentando la ricchezza personale. In meno di 10 anni il
reddito pro-capite dei contadini salì vertiginosamente, ma non solo: si verificò un incredibile
aumento dei consumi e del tenore di vita nelle città. Fu il momento di lussi alla portata di tutti, ma
anche di disparità, di inflazione e di malcontento. A farsene portavoci furono gli studenti, che nella
primavera del 1989 si riunirono in Piazza Tian'anmen per piangere la scomparsa di Hu
Yaobang, ex segretario generale del Partito Comunista e considerato
"amico degli studenti". Ben presto comparvero rivendicazioni di
maggiore democrazia, libertà di parola, di stampa, di riunione, tutte cose
impensabili per il regime comunista. Nella notte fra il 4 e 5 giugno,
scattò la repressione : i carri armati
irruppero nella piazza,
travolgendo un numero imprecisato di persone (sicuramente più di un
migliaio).
Zhao Ziyang, l'unico esponente del PCC che difese i protestanti e tentò
di salvarli. Per questo motivo fu in seguito condannato agli arresti
domiciliari a vita.
L'isolamento internazionale dura pochissimo, grazie all'irresistibile richiamo sulle aziende
occidentali (e quindi sui governi) del gigantesco e potenzialmente ricchissimo mercato interno.
Nonostante sia oramai invecchiato, il potere di Deng Xiaoping non vacilla, anzi: nel 1992 crolla
l'Unione Sovietica e le immagini del crollo economico e delle file per il pane convincono la gente
che é solo la via di Deng al mercato socialista può salvare la Cina. Nella primavera del 1997,
pochi mesi prima del ritorno di Hong Kong alla Cina, Deng muore: gli succede nella presidenza
Jiang Zemin che portò avanti le riforme di mercato introdotte da Deng Xiaoping con il suo
"socialismo con caratteristiche cinesi" mantenendo comunque il PCC alla guida del suo paese.
Il suo governo vide il pacifico ritorno di Hong Kong (precedentemente controllata dalla Gran
Bretagna) e di Macao (sotto il controllo portoghese).
Nei primi anni del 21° secolo, in seguito alle riforme economiche avviate nel paese, le relazioni tra
Cina e Stati Uniti hanno conosciuto un netto miglioramento, dopo il lungo gelo seguito alla nascita
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della Repubblica popolare.
29 e 30 aprile - 1° e 2° giorno : ROMA – PECHINO
Partenza dall’aeroporto di Roma/Fiumicino con volo di linea per Pechino delle h. 20:55. Cena e
pernottamento a bordo. Arrivo a Pechino il 2° giorno alle h. 13:10. All’arrivo, incontro con la
guida locale.
Pechino. Centro politico trainante del veloce
sviluppo contemporaneo del Paese, ha avuto un
visibile cambiamento, con quartieri completamente
rinnovati e nuove strutture realizzate per i recenti
giochi olimpici. Ma in certi luoghi si continua a
percepire l’atmosfera di quel passato grandioso ben
simboleggiato dalla Città Proibita, la città nella
città, dove vissero gli imperatori delle dinastie Ming
e Qing con le loro famiglie. Un complesso immenso
e costituito da quasi mille edifici d’architettura
tradizionale cinese, con i tetti a pagoda finemente
decorati. L’ingresso è nella vasta piazza di
Tienanmen, dove si trova anche il Mausoleo di
Piazza Tienanmen
Mao, con due statue che sono il perfetto esempio dello stile realsocialista, e dove vale la pena di fermarsi per osservare la moltitudine di gente che vi passa o i
bambini che giocano con gli aquiloni.
A sud della piazza comincia il quartiere di Quianmen, con l’omonima porta monumentale, una
zona della città scampata ai grattacieli, numerosi vicoli in cui si trovano negozi di tessuti,
alimentari e bancarelle. Nelle vie attorno alla Città Proibita, capita ancora di vedere barbieri
ambulanti all’opera sui marciapiedi e vecchietti che portano a spasso uccellini in gabbiette di
legno.
Partenza per la visita del Tempio del Cielo,
Il Tempio del Cielo è visto come il più sacro
dei templi imperiali di Pechino. Edificato
durante la dinastia MING dall’imperatore
Zhuli Il Tempio è circondato da due cinte
murarie: quella esterna ha una parte
settentrionale più alta, rappresentante il
paradiso, e una parte meridionale più piccola
e rettangolare, rappresentante la Terra.
Tempio del Cielo
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Il Padiglione della Preghiera per il Buon Raccolto, splendido
edificio in legno con il tetto a tre livelli decorato con
mattonelle blu che simbolizzano il cielo, il migliore esempio di
architettura Ming.
Costruito nel 1460 in un complesso di altari in marmo e
magnifici padiglioni lignei, dove il Figlio del Cielo, (il
sovrano) , si recava per celebrare solenni riti, pregare per il
buon raccolto e ottenere la benedizione divina. Come il
maggiore antico
complesso sacrificale rimasto in Cina, il
Tempio del Cielo è famoso nel mondo per la sua rigorosa
pianificazione,
speciale
struttura
architettonica
e
meravigliosa decorazione, per
cui
non
solo
occupa
un’importante posizione nella
storia dell’architettura cinese,
ma costituisce anche un prezioso patrimonio dell’arte architettonica
mondiale incluso nella lista del patrimonio Culturale Mondiale
dell’ UNESCO. Trasferimento in hotel Grand Mercure Beijing
Central 4* o similare. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e
pernottamento.
Porta del paradiso
1° maggio - 3° giorno: PECHINO
Prima colazione in hotel. Passeggiata nel cuore della città: Piazza Tiannamen, epicentro della
vita politica e sociale, e vera e propria porta della Cina. Delimitata a nord dalla Porta della Pace
Celeste, ingresso imperiale della Città Proibita, e a sud dalla Porta Anteriore che si apre su uno
dei quartieri più animati della città, la grande piazza è abbracciata dagli austeri edifici del Palazzo
dell’Assemblea del Popolo e dal Museo della
Storia della Rivoluzione, mentre al centro la
vista è interrotta dal Mausoleo di Mao e dal
Monumento agli Eroi del Popolo.
Visita della Città Proibita, residenza imperiale
fin dal 1406, durante la dinastia Ming e aperta
al pubblico nel 1949. Dietro le immense porte, si
schiude un mondo sfarzoso, con gli edifici di
governo e residenze private dove si svolgeva la
vita di Corte, fra sale, teatri e giardini.
Il
complesso
fu
eretto
per
volontà
dell’imperatore Yongle tra il 1406 e il 1420,
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Città Proibita
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Contiene soltanto 9999,5 sale , mezza in meno rispetto al Palazzo dell’Imperatore di Giada.
Costituita da 800 palazzi distribuiti su una superficie di 720.000 mq, la Città Proibita è talmente
grande da rendere necessario il lavoro costante di una squadra di restauratori.
Pranzo in ristorante locale Nel pomeriggio visita del Palazzo d’Estate, detto anche Giardino della Coltivata Armonia, luogo
ideale per il riposo e che fu il ritiro scelto dalla famiglia imperiale. Attorno al grande lago
Kunming si affacciano magnifici palazzi e templi. Sulla sponda nord giace immobile la grande
barca in marmo, voluta dall’imperatrice Cixi e costruita col denaro destinato alla costruzione di
una vera flotta.
Il palazzo d’Estate- Uno degli splendidi panorami del lago Kunming visto dalla Collina della
Longevità.
Rientro in Hotel. Cena in ristorante Tipico. Pernottamento in hotel
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2 maggio - 4° giorno: PECHINO
Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione alle
Tombe Imperiali Ming. Dichiarate patrimonio mondiale
dell'umanità dall'UNESCO nell'agosto 2003, fanno parte
del più generale complesso delle Tombe imperiali delle
dinastie Ming e Qing. Il sito fu scelto dall'imperatore della
terza dinastia Ming Yongle (1402-1424), che trasferì la
capitale della Cina da Nanchino in un luogo a nord-ovest
dell'attuale città di Pechino.
La Tomba Chang Ling, la maggiore
fra le tombe della dinastia Ming
Nel complesso furono sepolti 16 imperatori insieme a mogli e concubine, oltre a inestimabili
tesori funebri, saccheggiati negli anni. L’accesso alle Tombe è
segnato da una piacevole passeggiata lungo la Via Sacra
fiancheggiata da statue in pietra di animali fantastici e di
personaggi di corte. La strada - chiamata anche Via delle figure
allegoricamente strada verso il paradiso, doveva simbolicamente
proteggere il sonno eterno degli imperatori.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita alla Grande Muraglia
per ammirare il tratto di Badaling, a 70 km a nord ovest di Pechino,
con le sue impressionanti scalinate e torri di guardia. L’ambizioso
progetto difensivo, iniziato sotto la dinastia Qin, si snodava per più
di 5.000 km dal passo di Shanhai, sulla costa orientale, fino al passo
Jiayu, nel deserto del Gobi. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.
3 maggio - 5° giorno: PECHINO – XIAN
Prima colazione in hotel. In tarda mattinata trasferimento in bus privato all’aeroporto di Pechino in
tempo utile per il volo delle h.12:15 per Xian, la città che fu capitale della Cina durante sei
dinastie imperiali. Pranzo a bordo. All’arrivo (h. 14:25)
trasferimento in centro città per una passeggiata. Trasferimento e
sistemazione in hotel Times Tianlan 4* o similare. Cena e
pernottamento.
4 maggio - 6° giorno: XIAN
Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione a 35 km da Xian,
per la visita dell’Esercito di Terracotta, posto nel 3° secolo a.C. a
guardia del tumulo funerario di Qin Shi Huangdi, l’imperatore che
per primo unificò la Cina.
Qin Shi Huangdi
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Come molti altri ritrovamenti archeologici, l’Esercito di Terracotta,
chiamato “l’ottava meraviglia del mondo”, fu scoperto per caso nel
1974 da contadini che, scavando il terreno, si imbatterono in questi
pezzi di terracotta modellata. L’esercito di guerrieri (composto da
circa 8000 pezzi), vestiti con corazze in pietra e dotati di armi, è
rimasto interrato per più di 2000 anni. Dei guerrieri oggi si ammira
soprattutto la bellezza dei volti, diversi l’uno dall’altro. Pranzo in
ristorante. Il pomeriggio è dedicato alle visite dei
monumenti principali di Xian: le
antiche mura; l’antica Moschea,
costruita nello stile architettonico
cinese, testimonianza del carattere
cosmopolita che caratterizza ancora
oggi Xian ed è retaggio del suo importante passato commerciale e
culturale; la Pagoda della Grande Oca Selvatica, simbolo della
città fatta erigere dall'imperatore Gaozong nel 652 per conservare
i testi sacri buddisti portati dall'India dal monaco pellegrino Xuan
Zhuang.
Cena in ristorante tipico. Rientro in hotel. Pernottamento.
la Pagoda della Grande Oca Selvatica
5 maggio - 7° giorno: XIAN - GUILIN
Prima colazione in hotel
. Partenza per la visita del Museo Storico Provinciale. Il museo ospita oltre 300.000 oggetti tra
cui affreschi, dipinti, ceramiche, monete, così come bronzo, oro e oggetti d’argento. Il museo
moderno è stato costruito tra il 1983 e il 2001.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio trasferimento in bus privato all’aeroporto di Xian in tempo
utile per il volo delle h. 18:25 per Guilin , una delle città Cinesi più pittoresche.
La città è situata nella provincia
meridionale del Guangxi, famosa
per la bellezza dei panorami.
Guilin.. Sorta nel 314 a.C. come
piccolo villaggio sulle sponde del
fiume Lijiang. Guilin prosperò
durante la Dinastia Tang e la
Dinastia Song . Nel 1940, la città
prese il suo nome attuale che
significa "Foresta di Cassia" per il
largo numero di queste piante nella
città. Per i Cinesi "le montagne ed i
fiumi in Guilin sono i migliori sotto
il cielo.
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Nel 1981, questa antica città fu inserita nella lista delle quattro città dove era prioritario la tutela
del patrimonio storico e culturale e degli scenari naturali dallo Stato Cinese.
In questa regione, villaggio dopo villaggio si
oltrepassano infinite risaie e lungo le sponde del
fiume è possibile imbattersi nella preparazione di una
tecnica di pesca notturna davvero curiosa. I
pescatori della regione da generazioni hanno
abbandonato le reti da pesca e utilizzano i cormorani
che abitano il fiume e il loro infallibile istinto per
catturare i pesci. Viene legato un lungo laccio intorno
al collo dell’animale per evitare che ingerisca il
pesce pescato che poi viene tuffato nelle acque più e
più volte, finché la barca non si riempie di pesci. In quest’area si può anche visitare il piccolo
villaggio di Yao, dove vive l’etnia Yao (dello stesso ceppo del Laos-Thailandia) famosa per le sue
donne che non tagliano mai iI capelli dall’età di 14 anni.
All’arrivo (h. 20:05), trasferimento in hotel Bravo 4* o similare. Cena e pernottamento.
6 maggio - 8° giorno: GUILIN
Prima colazione in hotel. Di primo mattino,
trasferimento al porto ed imbarco in un battello
per una crociera fluviale sul Li Jiang.
Lasciato il molo di Guilin l’imbarcazione scende
verso sud e quasi immediatamente entra in uno
scenario suggestivo di picchi carsici e di
sorprendenti formazioni rocciose. È questo uno
dei panorami più suggestivi di un viaggio in
Cina. Lungo la sponda del fiume Li, si intravedono villaggi sonnolenti boschetti di bambù e campi
coltivati di riso, bufali d’acqua e pescatori con i cormorani nelle tipiche imbarcazioni. Si
ammireranno i picchi: la Collina del Matrimonio Felice, la Roccia che cerca Marito, il Ragazzo
che prega Guanyin. Gli antichi abitanti di queste aree si sono divertiti ad immaginare, nei picchi
carsici della zona, le
rappresentazioni delle più
disparate attività umane. Il
tratto più bello del fiume è
quello
che
va
dal
pittoresco villaggio di
Xingping all’incantevole e
più turistico paese delle
fate di Yangshuo.
Yangshuo
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La nave da crociera passa tra le formazioni calcaree più impressionanti, come la Collina delle
Cinque Dita e la Collina della Testa di Drago.
Pranzo a bordo. Sbarco nel porto fluviale di Yangshuo e sosta al pittoresco mercato. Rientro a
Guilin. Cena e pernottamento in hotel.
7 maggio - 9° giorno: GUILIN – SHANGHAI
Prima colazione in hotel. Partenza per la passeggiata sulla Collina Fubo, che prende il nome da un
famoso generale, che si eleva nel centro della città offrendo dalla sua sommità una vista
spettacolare. Pranzo in ristorante
Trasferimento in bus privato all’aeroporto di Guilin in tempo utile per il volo delle h. 19:50 per
Shanghai. Cena a bordo. All’arrivo (h. 22:05), trasferimento in hotel Courtyard Marriot
Shanghai Puxi 4* o similare. Pernottamento.
8 maggio - 10° giorno: SHANGHAI
Shanghai è la città più popolata della Cina e la terza a livello mondiale. Considerata la capitale
economica del Paese, grazie allo sviluppo degli ultimi due decenni, è un centro economico,
finanziario, commerciale e delle comunicazioni di primaria importanza mondiale. In cinese
Shanghai significa "sul mare", infatti la città si affaccia sul Mar Cinese Orientale ed è
attraversata dal fiume Huangpu. Chiamata anche "Parigi d'oriente", "Regina d'oriente" o anche
"Perla d'oriente.
Tra passato e futuro, Shanghai è pronta ad offrirvi uno scorcio dell’ Asia più emblematica, di
quel territorio che sino a qualche anno fa era annebbiato da politiche soffocanti e che oggi è invece
una regione in continuo fermento. Basta percorrere le vie del centro per rendersene conto, questo
forte e veloce sviluppo è ben rappresentato dai numerosi e moderni grattacieli multiformi del
distretto finanziario del quartiere di Pudong) e da tante e tante strutture iper-moderne.
In quest’area, situata ad est del fiume Huangpu, si trova lo Shanghai Word Financial Center, lo
Science and Technology Museum, numerosi centri commerciali per lo shopping, simboli
inequivocabili di crescita economica e sviluppo quasi invasivo, ma anche il People Square, una
vasta area verde, un tempo dedicata alle corse di cavalli.
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Guardandovi intorno la vista sarà catturata dall’Oriental Pearl TV Tower, una tra le torri più alte
del mondo con i suoi 468 metri di altezza complessiva. La struttura futuristica della torre sembra
quasi essere giunta da un altro pianeta…! Ma è quando il sole cala all’orizzonte che la città
Shanghai vi stupirà per davvero: il gioco di neon colorati che delinea i contorni dei palazzi e lo
skyline della città rende l’atmosfera davvero unica e vi prepara alle notti brave del quartiere
Xintiandi, zona di eccessi, club, ristoranti e
locali d’ultimo grido.
I segni del passato si ritrovano camminando sul
Bund, dove si affacciano edifici déco frequentati
dal bel mondo del Novecento, o per la Città
Vecchia, con gli edifici a pagoda. La cultura di
Shanghai è un mix di Occidente e Oriente, di
vecchio e nuovo, che difficilmente lasciano
indifferenti
giardino di Yuyuann
Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata
alla visita della città: nel dedalo di viuzze della città vecchia, brulicante di negozi e ristoranti, si
trova il Giardino del Mandarino Yu, un pregevole
esempio di architettura
del paesaggio di epoca Ming;
altro bell’esempio di architettura tradizionale è il Yufo Si:
il Tempio del Buddha di Giada è stato edificato nel 1882
ed è uno dei templi buddisti più importanti della Cina.
È costituito da varie strutture, tra le quali possiamo
trovare, la Grande Sala, il Padiglione del Re Celeste, la
Sala del Buddha disteso e il Palazzo del Buddha di Giada.
In quest’ultimo ambiente è conservata la statua del
Buddha seduto, probabilmente di origine birmana, scolpita
da un blocco di giada bianca e alta circa 2 metri.
Tempio del Buddha di Giada
Pranzo in ristorante.
Pomeriggio dedicato ad una passeggiata guidata
sul Bund.
La nuova zona di Pudong si arricchisce
rapidamente di edifici futuristici, e il panorama
in continua evoluzione è particolarmente
suggestivo se osservato da Bund. Passeggiata
sul fiume Huangpu, alle cui spalle gli antichi
edifici coloniali, formano un contrasto
affascinante.
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Nel tardo pomeriggio tempo a disposizione per shopping. Rientro in hotel. Cena e pernottamento in
hotel.
9 maggio - 11° giorno: SHANGHAI - ROMA
Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Shanghai in tempo utile per il volo per
Roma (via Pechino) delle h. 08:55. Assistenza per le operazioni di imbarco. Arrivo a Roma alle h.
18:55. Fine dei nostri servizi.
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE
€ 1.910,00 (per persona in camera doppia)
Supplemento singola: € 390,00
Riduzione 3 ° letto adulto € 40,00
voli di linea Air China Roma/Pechino/Roma
voli interni Pechino/Xian – Xian/Guilin – Guilin/Shanghai – Shanghai/Pechino
franchigia bagaglio di kg 20 per persona
tutti i trasferimenti all’estero in pullman GT
sistemazione in camere doppie con servizi privati in hotel 4 stelle
trattamento di pensione completa dalla cena del secondo giorno fino alla prima
colazione dell’ultimo giorno, tranne il pranzo del 9° giorno
pasti a bordo
visite ed escursioni come da programma
guida parlante italiano durante tutte le visite
guida parlante italiano per tutto il tour
ingressi come da programma
accompagnatore FUADATOUR dall'Italia (da un minimo di 20 pax)
Assicurazione medico-bagaglio Global Assistance e annull.to viaggio /per info sulla
polizza, consultare: www.fuadatour.it
set da viaggio
tasse aeroportuali e fuel surcharge (€ 395,00 circa da confermare all’atto dell’emissione
dei biglietti)
visto consolare d’ingresso nel Paese (€ 95,00 circa)
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bevande non specificate ed extra alberghieri personali
mance per tutto il tour (€ 40,00 a persona)
quanto non indicato alla voce “la quota comprende”
Il contributo a carico del CNR sarà di € 300,00 per i dipendenti partecipanti e loro
familiari a carico su base nazionale.
La restante somma di € 1.610,00 + € 490,00 per tasse aeroportuali e visto, sarà così
ripartita:
€
350,00 a persona al momento dell’iscrizione a mezzo bonifico bancario
€ 1.750,000 in 5 rate a mezzo delega con trattenuta sullo stipendio a partire dal
mese di febbraio 2014.
Per eventuali partecipanti aggregati il costo di € 1.910,00 + € 490,00 per tasse
aeroportuali e visto, sarà ripartito come segue:
€
€
€
€
600,00 a persona
al momento dell’iscrizione a mezzo bonifico bancario
600,00 a “ “
entro il 25 febbraio a mezzo bonifico bancario
600,00 a “ “
entro il 25 marzo
a mezzo bonifico bancario
110,00 + € 490,00 (T.a.p.t.e visto) entro il 20 aprile 2014 a mezzo bonifico
bancario
N.B. Per gli aggregati eventuali dilazioni di pagamento potranno essere concordate
con Fuada Tour.
Documenti necessari: passaporto con scadenza non superiore a 6 mesi dalla
data di partenza.
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Roma FCO AIR China h. 20.55
Pechino h.13.10
Pechino
h 12.15
Xian
h.14.25
Xian
h 18.25
Guilin
h 20.05
Guilin
h 19.50
Shianghai h 22.05
Shanghai ( via Pechino) h. 7.55 -
(ora locale)
Roma FCO h. 18.55
N.B.: Operativo voli da confermare.
Sono possibili partenze anche da Milano e voli di avvicinamento su richiesta e previa
verifica della disponibilità.
Le iscrizioni effettuabili entro il giorno 30/01/2014, dovranno pervenire via fax al numero: 06
4993 3018 e dovranno contenere:
1) modulo di iscrizione firmato
2) copia del bonifico effettuato
3) copia della delega alla ritenuta sullo stipendio
I bonifici dovranno essere effettuati alla società
FUADA TOUR S.r.l.
Presso Banca Nazionale del Lavoro Ag. 1 - Roma
IBAN: IT 19 C 01005 03201 000 000 0 14419.
CAUSALE: “CNR TOUR CINA” Cognome, nome, n. persone prenotate.
previa conferma da parte di questo Ufficio della disponibilità dei posti. Copia del suddetto bonifico
e/o atto di delega dovrà essere trasmesso via fax all’Ufficio al n. 06 4993 3018.
All. 1 Modulo iscrizione
All. 2 Modulo delega
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