Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Un itinerario che introduce alla conoscenza della civiltà millenaria della Cina, ma non dimentica gli aspetti più moderni di questa destinazione. Si visitano le quattro mete più classiche: Pechino, la capitale, Xi’an e il meraviglioso sito archeologico dell’Esercito di Terracotta, Guilin, dai dolci paesaggi carsici immortalati dai più grandi pittori cinesi, Shanghai, vibrante motore economico e città avveneristica. ”il mio cielo è il cielo del Guangxi, ha tutti i colori delle perle del fiume Li. Da secoli si specchia nei versi dei poeti e nella felicità dei viaggiatori accolti dal ciliegio in fiore” (Yao Ba poeta di Yang Shuo) 29 APRILE - 9 MAGGIO 2014 (11 giorni – 9 notti) Livello nazionale - fino ad esaurimento posti disponibili iscrizioni fino al 30/01/2014 COSTO DIPENDENTI € 1.610,00 (+ tasse aeroportuali e visto) COSTO AGGREGATI € 1. 910,00 (+ tasse aeroportuali e visto) www.uarc.rm.cnr.it Pagina 1 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale L’Ufficio Attività Culturali e Ricreative del CNR, organizza, a livello nazionale IL “TOUR DELLA “CINA” dal 29 aprile al 9 maggio 2014 (11 giorni – 9 notti) Tempio del Buddha di Giada La Cina, in cinese Zhong Guo, è un paese ancora ricco di tradizioni derivate dall'antica civiltà imperiale che, attraverso i commerci lungo la Via della Seta, introdusse il tè ed il gelso in Europa. La Cina ha ora raggiunto un progresso economico quanto meno sorprendente e oggi sono una realtà il lavoro, il cibo, il vestiario, l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Negli ultimi decenni la Cina ha visto veloci e radicali cambiamenti, che non sarebbero stati nemmeno lontanamente immaginabili solo pochi anni prima. Le donne e gli uomini non si vestono più tutti uguali, con le tute o le casacche blu; alle biciclette (che continuano a essere comunque. tantissime) si è aggiunto il traffico automobilistico caotico e folle, i negozi poveri e spogli sono diventati centri commerciali con beni di lusso; la comunicazione con gli stranieri (prima impossibile) è migliorata per la diffusione dell’inglese; le case tradizionali a cortile sono state sostituite da miriadi di grattacieli. . www.uarc.rm.cnr.it Pagina 2 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Fare un viaggio in Cina è sempre una grande esperienza di vita, fra templi, pagode, monumenti e parchi, città moderne, affollate, trafficate, in veloce cambiamento. La Cina è, per dimensioni, il terzo paese del mondo;la varietà del paesaggio e degli habitat naturali è immenso: dai deserti della Mongolia all’altipiano del Tibet, dalle vette dell'Himalaya al Mar Cinese Meridionale e Orientale. Molti i paesaggi spettacolari: l’altopiano dello Yunnan-Guizhou con gole, cascate, grotte e pinnacoli calcarei; i laghi salati del deserto di Taklamakan; la torrida depressione di Turpan, dove la poca pioggia evapora ancor prima di toccare il suolo. La vastità del territorio determina anche una grande varietà nella flora e nella fauna, che annovera animali unici come il panda, il leopardo delle nevi, l'elefante orientale, lo yak e la tigre cinese. Dopo il reimpossessamento territoriale e amministrativo di Hong Kong e Macao, rimane il problema di alcuni territori contestati, come il Tibet, Taiwan o alcune isole ricche di petrolio (le isole Spratly e le isole Paracel sono oggetto di dispute che, di tanto in tanto, si riacutizzano). STORIA DELLA CINA La storia della Cina è la più antica al mondo; le prime tracce della sua civiltà risalgono ad alcune centinaia di migliaia di anni fa. Grazie ai resti fossili dell’Uomo di Yuanmou, dell’Uomo di Lantian e dell’Homo Pekinensis che risalgono rispettivamente a 1.700.000, 800.000 e 700.000 anni fa, si può affermare che la presenza umana ed i primi segni di civiltà in Cina, esistevano già durante il primo periodo dell’Età della Pietra, in piena età Quaternaria durante le grandi glaciazioni. Foresta di Yuanmou La Storia più antica: le tre dinastie Anticamente società matriarcale, nel 5000 a.C. divenne patriarcale. Di questo periodo sono note alcune figure leggendarie: Shi Huang Di (l'Imperatore Giallo, al quale si deve l’Esercito di Terracotta voluto come monumento funeraio ), la moglie Lei Zu (alla quale viene attribuita l'introduzione della coltivazione del baco da seta) e il Grande Yu, che avrebbe per primo utilizzato armi di bronzo. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 3 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale La prima dinastia della storia cinese è stata quella degli Xia, del Grande Yu, ( nonostante pareri discordi sulla sua reale esistenza) al quale succedettero il figlio Qi e i suoi discendenti, fino al 1766 a.C. quando la dinastia Shang si insediò e regnò fino al 1122 a.C.. In questo periodo (età del bronzo) fu costruita la nuova capitale, Yin e venne introdotto l' uso pittogrammi. Mausoleo dinastia Xia. Durante la dinastia Zhou (1122-770 a.C.) ,venne abolita la schiavitù e il regno venne suddiviso in stati con struttura simile a quella feudale, che si trovavano spesso in conflitto fra loro. In questo periodo nacquero i primi caratteri della lingua cinese. Dal 770 al 476 a.C. (età del ferro) dinastia Chunqiu, detta 'delle Primavere e degli Autunni': durante questo periodo si intensificarono gli scontri tra le provincie che costituivano il regno. Vaso bronzo,dinastia Zhou L’epoca degli Stati Combattenti A seguito di ciò, venne smembrato il regno fondato dalla dinastia Zhou ed ebbe inizio un periodo, chiamato dei Regni Combattenti (476-221 a.C.) durante il quale i dieci principati feudali in cui era divisa la Cina furono in continua lotta fra loro. Il principe di Qin prevalse e fondò il primo impero cinese. Durante tale periodo visse Confucio. Secondo la sua dottrina l'umanità viveva allora una profonda crisi sociale e spirituale dalla quale si poteva uscire solo attraverso la pratica della virtù e dello studio. Confucio insegnava il rispetto di alcune virtù fondamentali che si ispiravano alla lealtà, all'umanità, alla benevolenza, alla reciprocità, come insegna la massima "non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te". Il pensiero di Confucio ha influenzato e influenza tuttora fortemente la società cinese. Qin Shihuangdi L’unificazione imperiale Tra il 221 e il 210 a.C. il primo imperatore Qin fondò l'omonima dinastia, riunificò i territori del nord; anche le unità di misura vennero unificate e codificata la lingua scritta attraverso il primo catalogo dei caratteri. Dalla vita alquanto breve, questa dinastia ha il merito di aver regalato al mondo lo spettacolo assolutamente mozzafiato dell'Esercito di Terracotta. L'opera fu voluta dall'Imperatore Shi www.uarc.rm.cnr.it Pagina 4 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Huang Di (Imperatore celeste della terra e dell'umanità) come monumento funerario. Inoltre ebbe inizio la costruzione della Grande Muraglia per proteggere il regno. Tra il 206 a.C. e il 220 d.C. regnò la dinastia Han, durante la quale l'impero iniziò l'espansione in Asia Centrale, venne aperta la 'Via della seta' che rese più intensi gli scambi commerciali con le province romane d' Oriente. Venne, inoltre, inventata la carta. In questo periodo il buddhismo arrivò in Cina dall'India, attraverso le carovane commerciali che attraversavano l’Asia. Caduta la dinastia Han l'impero si divise in tre stati (periodo 220-265 d.C.) e chiamato dei Tre Regni: Wei, (al nord), Shu (nel Sichuan) e Wu (al sud), venne inoltre introdotto il buddismo. Tra il 265 e il 618 si susseguirono altre dinastie, fino ad arrivare a quella Tang (618-927) fondata da LI Yuan durante la quale l'impero cinese raggiunse una grande estensione. Anche la poesia e l'arte ( soprattutto la ceramica) cinesi vissero un periodo molto fertile. Venne inventata la stampa ed introdotto l'uso della carta moneta. Tra il 907 ed il 960 il sud della Cina conobbe uno sviluppo economico maggiore rispetto al nord. Cavalli e cavaliere - dinastia Tang (618 Attribuito al pittore Han Gan (706-783) La capitale, Chang'an diventò tanto bella da essere presa ad esempio per la costruzione delle città giapponesi di Kyoto e Nara. I confini raggiunsero la massima vastità nel 750, cui fece seguito una lenta ma costante contrazione dei territori sotto il controllo cinese (nel 751 la sconfitta contro gli arabi portò all'islamizzazione dello Xinjiang). Per via dell'inefficienza della tassazione, le casse imperiali si impoverirono, dando luogo alle "solite" insurrezioni, che portarono alla caduta della dinastia. Le 5 Dinastie e i 10 Regni (907 - 959 d.C.) Alla caduta dei Tang fece seguito un periodo di estrema frammentazione politica: nel nord della Cina si alternarono 5 "Dinastie", mentre al sud coesistettero ben 10 "Regni". Dal 960 al 1279 regnò la dinastia dei Song del Nord e del Sud. In questo periodo conosciuto anche come il “ Rinascimento cinese” : furono inventate la polvere da sparo, la bussola,.la stampa a caratteri mobili ( Bi Sheng ), costruiti in terracotta, ben quattro secoli prima di Guttember. Si assiste ad uno sviluppo delle arti letterarie e con il perfezionamento del processo di stampa, all’incremento della diffusione delle grandi opere. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 5 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale L’invasione Mongola e la dinastia Ming Dal 1279 e il 1368 la Cina fu conquistata dai mongoli di Gengis Khan e con il condottiero Kublai Khan fondata la dinastia Yuan. Per la prima volta il fatto che la Cina era interamente occupata e governata da gente non cinese. La società fu divisa in 4 classi (per ragioni etniche, non di ceto): la 1° era rappresentata ovviamente dai mongoli, nella 2° si trovavano i Semu (un premio per le popolazioni delle regioni occidentali che avevano collaborato coi conquistatori), i cinesi han del nord appartenevano alla 3° classe mentre in fondo alla piramide sociale si trovavano le popolazioni del sud (le più ostili al dominio straniero). Le vie di comunicazione interne furono grandemente potenziate (anche per l'introduzione delle stazioni di posta) e i primi europei si spinsero in Cina; Marco Polo vi compì i propri viaggi. La religione buddhista conobbe il suo periodo migliore, sia per il moltiplicarsi dei monasteri che per quello degli adepti. Inflazione, inondazioni e carestie e diffidenza delle popolazioni sottomesse furono concause della caduta dei mongoli, ma il peso maggiore fu che alla morte di Qubilay si innescarono feroci lotte per la successione, che in 30 anni portarono alla nomina di ben 8 Imperatori. L’imperatore Zhang Hongwu Dinastia dei Ming. Dal 1368 al 1644 con la dinastia Ming fondata dal monaco buddista Zhu Yuanzhan ( che prese il titolo onirifico di Hongwu ) venne.posta fine al dominio mongolo. Il fondatore proveniva da una famiglia di contadini poveri: i suoi obiettivi furono l'espansione produttiva dell'agricoltura e il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini. Appezzamenti da coltivare furono distribuiti ai contadini senza terra, mentre si diversificò e sviluppò la produzione delle colture tipiche del paese: tè, cotone, bambù, seta, nuove qualità di riso. Durante l'epoca Ming i Cinesi si chiusero sempre più verso il mondo esterno esaltando i valori della loro cultura tradizionale. Beijing ( Pechino) divenne la capitale con l'imperatore Yongle e durante il suo impero la Cina raggiunse il culmine della prosperità (aperture al commercio con i paesi d'oltremare), furono costruite la magnifica città imperiale (chiamata Città Proibita) e il Tempio del Cielo e restaurata la Grande Muraglia. Venne, inoltre, redatta una enciclopedia della letteratura cinese. Alla sua morte i suoi successori di dimostrarono dei totali incapaci, specie nel fronteggiare i soprusi degli eunuchi, persone avide ma incapaci di gestire la vita dell'Impero. Fu questa debolezza a favorire prima l'ennesima rivolta interna e poi l'invasione dei mancesi, che segnò la fine della pen ultima dinastia, nel 1644. I Quing: L’ultima dinastia imperiale L'ultima dinastia imperiale della Cina, quella dei Qing (1644-1911), proveniva dalla Manciuria, una regione ai confini nordorientali del paese. Era dunque una dinastia straniera. Una volta insediati sul seggio imperiale i Mancesi mantennero nelle loro cariche i funzionari cinesi avviando una tentativo di collaborazione tra i due popoli. Ma la paura dei Mancesi di venire assimilati e di subire l'influenza della millenaria e raffinata cultura cinese li spinse a prendere un provvedimento www.uarc.rm.cnr.it Pagina 6 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale che, seppure esteriore, doveva servire a ricordare ai Cinesi chi fossero i veri padroni. A tutti i sudditi maschi dell'impero fu infatti imposto di adottare un'acconciatura tipica della Manciuria: la rasatura della parte anteriore del cranio e il codino. Non pochi alti funzionari preferirono la decapitazione all'accettazione di questa pratica discriminatoria. Durante l'epoca Qing si verificò un importante aumento della popolazione, dovuto anche ai progressi nella produzione agricola; si estese il dominio dell'impero in Asia centrale la Mongolia, l'odierna Taiwan Birmania e Vietnam a spese della potenza russa; fu sottomesso definitivamente il Tibet (1759). Permaneva lo stato di isolamento della Cina; gli imperatori volevano evitare qualsiasi processo di modernizzazione, conservando intatto lo spirito millenario della loro civiltà. Ma le potenze occidentali, Gran Bretagna in testa, stavano accerchiando il paese e la loro penetrazione commerciale, militare e culturale avrebbe investito il millenario impero come un ciclone. Lo scontro con l'Occidente Con l'Imperatore Qian Long si inaugurò un lungo periodo di pace, ma paradossalmente foriero di rivolte interne: l'esercito, privo di uno scopo, veniva mantenuto dall'impero con grave dispendio di denaro, recuperato con le forti tasse sui contadini. Nel corso dell'Ottocento la Cina fu scossa da una grave crisi con molte facce. Il malcontento sociale esplose nella rivolta armata contadina dei Taiping (GRANDE Pace), che per circa quarant'anni attraversò il paese: i ribelli chiedevano una redistribuzione delle terre ma alla fine furono violentemente repressi. I Taiping avevano come libro sacro una Bibbia tradotta in cinese ed il capo della rivolta, Hong Xiuquan, si proclamava fratello di Gesù Cristo. I principi egualitari del cristianesimo avevano avuto presa fra i contadini, sempre primi a risentire delle ricorrenti crisi economiche, causa prima delle rivolte La rivolta fu la più sanguinosa nella storia della Cina ed in 15 anni si valuta a 20 milioni il numero totale di morti, più di quelli della prima guerra mondiale. Molto più grave fu lo scontro con le potenze europee lanciate in una sorta di gara per la spartizione della Cina. Dopo lo scontro con la Gran Bretagna (1839-42) nella guerra dell'oppio, la Cina fu costretta a cedere Hongkong che le sarebbe stata restituita solo nel 1997. A quel tempo i Cinesi facevano largo uso dell'oppio, una droga che veniva introdotta di nascosto nel paese e dal cui traffico la Gran Bretagna si arricchiva. Sconfitti nella guerra, i Cinesi furono costretti ad aprire i loro porti agli stranieri e a istituzionalizzare la presenza extraterritoriale in territorio cinese delle forze armate delle maggiori potenze occidentali . I tentativi di rafforzamento e di riforma fallirono e questi fattori, assieme all'inettitudine politica dell'imperatrice Ci Xi, favorirono nel 1900 lo scoppio di una nuova sommossa, nota in Occidente con il nome di rivolta dei Boxers; gli insorti si ribellavano contro le umiliazioni imposte alla Cina dagli stranieri. Ma fu proprio un contingente internazionale a sconfiggere i rivoltosi imponendo alla Cina forti limitazioni della sua sovranità. Nel 1911 l'antichissimo impero cinese fu abbattuto da una rivoluzione democratica guidata da Sun Yat-sen, un medico cantonese che da anni si batteva per la rinascita nazionale del paese e la creazione di una repubblica fondata sui "tre principi del popolo": nazionalità, democrazia, benessere. Venne fondato il partito nazionalista il GUOMINDANG ( Kuo- Min- Tang) che vide www.uarc.rm.cnr.it Pagina 7 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale a Shanghai il 1 gennaio 1912 l’inaugurazione formale della Repubblica Cinese. Dalla guerra civile alla Repubblica popolare cinese Nei primi decenni del Novecento la Cina fu lacerata da una lunga e sanguinosa guerra civile tra nazionalisti guidati da Chiang Kai-shek e comunisti. Le continue umiliazioni delle grandi potenze occidentali ai danni della Cina avevano ridestato nel paese l'agitazione dei nazionalisti, che intendevano riportare la Cina al suo ruolo di grande potenza regionale in Asia frenando l'espansione giapponese. Cresceva intanto nel paese il peso politico dei comunisti di Mao Zedong. Influenzato dall'esempio della Rivoluzione russa, ma deciso a impostare la sua strategia rivoluzionaria sulle specificità della società cinese, Mao individuò nei contadini, duramente oppressi, i protagonisti del processo rivoluzionario. I Signori della Guerra (1916 - 1927) la Cina passò ben presto in mano ai militari sostenuti dalle potenze straniere, che si combatterono senza soluzione di continuità (i "Signori della Guerra"). In seguito alla sconfitta nella 1° Guerra Mondiale, i possedimenti tedeschi in Cina furono dati ai giapponesi e questo provocò dure proteste della popolazione. Nel 1921 la conferenza di Washington redasse il "Trattato delle 9 potenze", che spartiva il territorio cinese fra USA, Belgio, Inghilterra, Francia, Italia, Giappone, Olanda e Portogallo. Il Trattato fu firmato anche dalla Cina. Questa serie di incredibili iniquità, la corruzione della classe dirigente e l'influenza della Rivoluzione d'Ottobre in Russia portarono alla fondazione del Partito Comunista Cinese. Tra il 1921 ed il 1927 il Partito Comunista ed il Guomindang, passato sotto la guida di Chiang Kai-Shek, fecero fronte unito contro i Signori della Guerra allo scopo di riunificare il paese. Il decennio di Nanchino (1927 - 1937) Nel 1927 Chiang KaiShek spostò la capitale a Nanchino, dopo aver schiacciato la rivolta di Shanghai attuata dal partito comunista locale e dall'ala di sinistra del suo stesso partito. Fu il segno più concreto della rottura coi comunisti: Chiang Kai-Shek, aiutato da capitali e consigli stranieri - e favorito dalla morte della carismatica figura di Sun Yat Sen, cominciò ad attaccarli senza tregua. Nel 1931 i Giapponesi invasero la Manciuria e vi installarono un governo fantoccio guidato dall'ultimo Impertaore Puyi. Tra il 1934 e il 1935, guidata da figure prestigiose come Mao Zedong, Zhou Enlai, Lin Biao e Zhu De, i comunisti di Mao accerchiati dai nazionalisti nel Sud, intrapresero una marcia all'interno del paese di circa 10.000 km, passata alla storia con il Chiang Kai-Shek, nome di Lunga marcia. Dopo stenti inenarrabili, la marcia si concluse a Yan'an, dove si affermarono le idee maoiste che propugnavano un modello sociale basato sull'uguaglianza e collaborazione delle masse e si scagliavano contro il feudalesimo e l'imperialismo. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 8 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Occupazione giapponese e guerra civile (1937 - 1949) Fu forse il periodo più buio della Cina contemporanea. Il Fronte unito, ovvero Partito Comunsita e Guomindang, ebbe la peggio durante i primi anni della guerra contro l'invasore giapponese (in 5 mesi dopo lo scoppio delle ostilità l'esercito del Sol Levante aveva occupato Beijing, Tianjin, travolsero Nanchino e Shanghai ed arrivarono a Canton). Dopo una durissima occupazione, che provocò stragi e orrori disumani, i Giapponesi furono sconfitti nel 1945 ma dopo una breve tregua nel 1946, cominciò la guerra civile coi nazionalisti di Chiang Kai-Shek. Il popolo non aveva dimenticato come il Guomindang si fosse impegnato di più a combattere i "fratelli" comunisti che l'invasore giapponese, osteggiando di conseguenza le truppe di Chiang Kai-Shek. Addirittura questi ordinò alle truppe giapponesi ancora presenti sul suolo cinese di contrastare le azioni dei comunisti. La nuova lotta civile tra nazionalisti e comunisti si concluse con la vittoria di Mao Zedong: il 1° ottobre 1949 nasceva così la Repubblica popolare cinese. I nazionalisti, sconfitti, si ritirarono sull'isola di Formosa (Taiwan) e proclamarono una repubblica indipendente dalla madrepatria. Un cinese guarda un quadro del leader comunista Mao Zedong che dichiara la formazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949. La Cina comunista Iniziò quindi il gigantesco compito di ricostruire la Cina. I primi provvedimenti di Mao Zedong furono la distribuzione di terra ai contadini e la nazionalizzazione delle banche e delle industrie. L'iniziativa privata fu dapprima scoraggiata e poi praticamente proibita. Sotto la dittatura del Partito comunista, la Cina si avviava a diventare il più popoloso Stato comunista del mondo, trasformandosi, da preda degli Stati coloniali europei, in una grande potenza. Nell'ottobre 1950 la Cina invase la capitale del Tibet riaffermando la sua sovranità sulla regione e costringendo il Dalai Lama a fuggire. La pratica religiosa buddista fu vietata. Nel 1952 venne varata la campagna dei "3 contro", ovvero mirata all'estirpazione della burocrazia, della corruzione e degli sprechi. Nel 1953 fu varato il primo piano quinquennale e nel 1954 la Costituzione. Grande balzo (1958) Le differenze di opinione sulla linea economica furono le cause di accesi dibattiti all'interno del partito. Messa a tacere ogni critica interna, fu lanciato l'ambizioso piano di superare la Gran Bretagna sul piano della produzione industriale. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 9 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Tutti i mezzi produttivi vennero spinti al limite delle loro capacità di utilizzo (addirittura si impiantarono improvvisate fonderie nei cortili delle università o delle case) e la collettivizzazione delle campagne fu portata avanti secondo le comuni popolari. Il piano si rivelò un disastro di proporzioni immani, mancando tutti gli obiettivi: il controllo centrale si rivelò inattuabile, diverse calamità naturali devastarono alcune regioni e il superlavoro senza alcun controllo fece il resto. Nel 1961 si contarono tra i 20 e i 30 milioni di morti. Qualche lezione fu imparata: dare priorità ai contadini ed evitare le forme più esasperate di collettivizzazione. E' in questa epoca che cominciarono i dissidi fra Mao e altri dirigenti del partito (Liu Shaoqi, Deng Xiaoping, fra tutti) e che porteranno alla rivoluzione culturale. FRANCOBOLLI della Rivoluzione Culturale che raffigurano: l'internazionalismo proletario, cinesi che esultano con Mao (che è raffigurato più alto) e Mao che saluta. Rivoluzione culturale (1966) Iniziata con un "semplice" articolo di giornale critico nei confronti del partito, la Grande Rivoluziona Culturale Socialista (poi corretta in Proletaria) iniziò il 1° Maggio 1966 "contro i Krusciov cinesi". Nelle intenzioni di Mao doveva scoraggiare in Cina il ripetersi di ciò che era successo in URSS. Con questo movimento le masse diventavano attive (anche troppo) nel criticare scelte e uomini del partito. Tra il 1966 e il 1969 il movimento venne gestito prevalentemente dalle Guardie Rosse che, con stolida ferocia, si scagliarono contro i simboli della cultura tradizionale (saccheggiando e bruciando alcuni tra i templi più belli). Le arti e i mestieri, la scuola, l'industria e i rapporti personali vengono messi sotto il controllo dei militari (per evitare il caos e la guerra civile) e il paese viene chiuso agli stranieri. Le personalità colpite dalla rivoluzione furono moltissime, tra cui Deng Xiaoping, condannato ai lavori forzati. Fiorì il culto della personalità di Mao. Nel 1971 morì in un "misterioso" incidente aereo il capo dell'esercito Lin Biao, designato successore di Mao. Dalle prigioni o dall'esilio tornarono molti esponenti politici prima caduti in disgrazia, tra cui un redivivo Deng. Raffigurazione di tre giovani Guardie Rosse da un libro di testo scolastico (Guangxi 1971) www.uarc.rm.cnr.it Pagina 10 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Il 9 Settembre 1976 morì Mao, evento cui fece seguito l'arresto e il pubblico discredito della "Banda dei 4" (Jiang Qing, moglie di Mao; Yao Wenyaun; Wang Hongwen e Zhang Chunqiao). Manifesto di protesta disegnato da un anonimo e affisso vicino al viale intitolato a Chang'an. Nel disegno satirico, Deng Xiaoping è raffigurato come un anziano imperatore. Il resto é storia attuale. Fino al 1997 la scena politica cinese é stata dominata, nel bene e nel male, da Deng Xiaoping. E' il momento dell'apertura della Cina ai capitali e alle imprese straniere (molto saggia la creazione di Zone Economiche Speciali dove far insediare i nuovi stabilimenti, attratti anche dal basso costo della manodopera), delle campagne sociali contro assillanti problemi (criminalità e "inquinamento spirituale", cioé influenze occidentali sui costumi cinesi) ma anche dell'imperativo "arricchitevi". Una volta arrivato al potere, Deng smantellò immediatamente il sistema delle comuni agricole per sostituirlo col "sistema di responsabilità" familiare. Ovvero: più i componenti della famiglia si impegnavano per produrre, più potevano produrre per se stessi, aumentando la ricchezza personale. In meno di 10 anni il reddito pro-capite dei contadini salì vertiginosamente, ma non solo: si verificò un incredibile aumento dei consumi e del tenore di vita nelle città. Fu il momento di lussi alla portata di tutti, ma anche di disparità, di inflazione e di malcontento. A farsene portavoci furono gli studenti, che nella primavera del 1989 si riunirono in Piazza Tian'anmen per piangere la scomparsa di Hu Yaobang, ex segretario generale del Partito Comunista e considerato "amico degli studenti". Ben presto comparvero rivendicazioni di maggiore democrazia, libertà di parola, di stampa, di riunione, tutte cose impensabili per il regime comunista. Nella notte fra il 4 e 5 giugno, scattò la repressione : i carri armati irruppero nella piazza, travolgendo un numero imprecisato di persone (sicuramente più di un migliaio). Zhao Ziyang, l'unico esponente del PCC che difese i protestanti e tentò di salvarli. Per questo motivo fu in seguito condannato agli arresti domiciliari a vita. L'isolamento internazionale dura pochissimo, grazie all'irresistibile richiamo sulle aziende occidentali (e quindi sui governi) del gigantesco e potenzialmente ricchissimo mercato interno. Nonostante sia oramai invecchiato, il potere di Deng Xiaoping non vacilla, anzi: nel 1992 crolla l'Unione Sovietica e le immagini del crollo economico e delle file per il pane convincono la gente che é solo la via di Deng al mercato socialista può salvare la Cina. Nella primavera del 1997, pochi mesi prima del ritorno di Hong Kong alla Cina, Deng muore: gli succede nella presidenza Jiang Zemin che portò avanti le riforme di mercato introdotte da Deng Xiaoping con il suo "socialismo con caratteristiche cinesi" mantenendo comunque il PCC alla guida del suo paese. Il suo governo vide il pacifico ritorno di Hong Kong (precedentemente controllata dalla Gran Bretagna) e di Macao (sotto il controllo portoghese). Nei primi anni del 21° secolo, in seguito alle riforme economiche avviate nel paese, le relazioni tra Cina e Stati Uniti hanno conosciuto un netto miglioramento, dopo il lungo gelo seguito alla nascita www.uarc.rm.cnr.it Pagina 11 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale della Repubblica popolare. 29 e 30 aprile - 1° e 2° giorno : ROMA – PECHINO Partenza dall’aeroporto di Roma/Fiumicino con volo di linea per Pechino delle h. 20:55. Cena e pernottamento a bordo. Arrivo a Pechino il 2° giorno alle h. 13:10. All’arrivo, incontro con la guida locale. Pechino. Centro politico trainante del veloce sviluppo contemporaneo del Paese, ha avuto un visibile cambiamento, con quartieri completamente rinnovati e nuove strutture realizzate per i recenti giochi olimpici. Ma in certi luoghi si continua a percepire l’atmosfera di quel passato grandioso ben simboleggiato dalla Città Proibita, la città nella città, dove vissero gli imperatori delle dinastie Ming e Qing con le loro famiglie. Un complesso immenso e costituito da quasi mille edifici d’architettura tradizionale cinese, con i tetti a pagoda finemente decorati. L’ingresso è nella vasta piazza di Tienanmen, dove si trova anche il Mausoleo di Piazza Tienanmen Mao, con due statue che sono il perfetto esempio dello stile realsocialista, e dove vale la pena di fermarsi per osservare la moltitudine di gente che vi passa o i bambini che giocano con gli aquiloni. A sud della piazza comincia il quartiere di Quianmen, con l’omonima porta monumentale, una zona della città scampata ai grattacieli, numerosi vicoli in cui si trovano negozi di tessuti, alimentari e bancarelle. Nelle vie attorno alla Città Proibita, capita ancora di vedere barbieri ambulanti all’opera sui marciapiedi e vecchietti che portano a spasso uccellini in gabbiette di legno. Partenza per la visita del Tempio del Cielo, Il Tempio del Cielo è visto come il più sacro dei templi imperiali di Pechino. Edificato durante la dinastia MING dall’imperatore Zhuli Il Tempio è circondato da due cinte murarie: quella esterna ha una parte settentrionale più alta, rappresentante il paradiso, e una parte meridionale più piccola e rettangolare, rappresentante la Terra. Tempio del Cielo www.uarc.rm.cnr.it Pagina 12 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Il Padiglione della Preghiera per il Buon Raccolto, splendido edificio in legno con il tetto a tre livelli decorato con mattonelle blu che simbolizzano il cielo, il migliore esempio di architettura Ming. Costruito nel 1460 in un complesso di altari in marmo e magnifici padiglioni lignei, dove il Figlio del Cielo, (il sovrano) , si recava per celebrare solenni riti, pregare per il buon raccolto e ottenere la benedizione divina. Come il maggiore antico complesso sacrificale rimasto in Cina, il Tempio del Cielo è famoso nel mondo per la sua rigorosa pianificazione, speciale struttura architettonica e meravigliosa decorazione, per cui non solo occupa un’importante posizione nella storia dell’architettura cinese, ma costituisce anche un prezioso patrimonio dell’arte architettonica mondiale incluso nella lista del patrimonio Culturale Mondiale dell’ UNESCO. Trasferimento in hotel Grand Mercure Beijing Central 4* o similare. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento. Porta del paradiso 1° maggio - 3° giorno: PECHINO Prima colazione in hotel. Passeggiata nel cuore della città: Piazza Tiannamen, epicentro della vita politica e sociale, e vera e propria porta della Cina. Delimitata a nord dalla Porta della Pace Celeste, ingresso imperiale della Città Proibita, e a sud dalla Porta Anteriore che si apre su uno dei quartieri più animati della città, la grande piazza è abbracciata dagli austeri edifici del Palazzo dell’Assemblea del Popolo e dal Museo della Storia della Rivoluzione, mentre al centro la vista è interrotta dal Mausoleo di Mao e dal Monumento agli Eroi del Popolo. Visita della Città Proibita, residenza imperiale fin dal 1406, durante la dinastia Ming e aperta al pubblico nel 1949. Dietro le immense porte, si schiude un mondo sfarzoso, con gli edifici di governo e residenze private dove si svolgeva la vita di Corte, fra sale, teatri e giardini. Il complesso fu eretto per volontà dell’imperatore Yongle tra il 1406 e il 1420, www.uarc.rm.cnr.it Città Proibita Pagina 13 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Contiene soltanto 9999,5 sale , mezza in meno rispetto al Palazzo dell’Imperatore di Giada. Costituita da 800 palazzi distribuiti su una superficie di 720.000 mq, la Città Proibita è talmente grande da rendere necessario il lavoro costante di una squadra di restauratori. Pranzo in ristorante locale Nel pomeriggio visita del Palazzo d’Estate, detto anche Giardino della Coltivata Armonia, luogo ideale per il riposo e che fu il ritiro scelto dalla famiglia imperiale. Attorno al grande lago Kunming si affacciano magnifici palazzi e templi. Sulla sponda nord giace immobile la grande barca in marmo, voluta dall’imperatrice Cixi e costruita col denaro destinato alla costruzione di una vera flotta. Il palazzo d’Estate- Uno degli splendidi panorami del lago Kunming visto dalla Collina della Longevità. Rientro in Hotel. Cena in ristorante Tipico. Pernottamento in hotel www.uarc.rm.cnr.it Pagina 14 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale 2 maggio - 4° giorno: PECHINO Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione alle Tombe Imperiali Ming. Dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO nell'agosto 2003, fanno parte del più generale complesso delle Tombe imperiali delle dinastie Ming e Qing. Il sito fu scelto dall'imperatore della terza dinastia Ming Yongle (1402-1424), che trasferì la capitale della Cina da Nanchino in un luogo a nord-ovest dell'attuale città di Pechino. La Tomba Chang Ling, la maggiore fra le tombe della dinastia Ming Nel complesso furono sepolti 16 imperatori insieme a mogli e concubine, oltre a inestimabili tesori funebri, saccheggiati negli anni. L’accesso alle Tombe è segnato da una piacevole passeggiata lungo la Via Sacra fiancheggiata da statue in pietra di animali fantastici e di personaggi di corte. La strada - chiamata anche Via delle figure allegoricamente strada verso il paradiso, doveva simbolicamente proteggere il sonno eterno degli imperatori. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita alla Grande Muraglia per ammirare il tratto di Badaling, a 70 km a nord ovest di Pechino, con le sue impressionanti scalinate e torri di guardia. L’ambizioso progetto difensivo, iniziato sotto la dinastia Qin, si snodava per più di 5.000 km dal passo di Shanhai, sulla costa orientale, fino al passo Jiayu, nel deserto del Gobi. Rientro in hotel. Cena e pernottamento. 3 maggio - 5° giorno: PECHINO – XIAN Prima colazione in hotel. In tarda mattinata trasferimento in bus privato all’aeroporto di Pechino in tempo utile per il volo delle h.12:15 per Xian, la città che fu capitale della Cina durante sei dinastie imperiali. Pranzo a bordo. All’arrivo (h. 14:25) trasferimento in centro città per una passeggiata. Trasferimento e sistemazione in hotel Times Tianlan 4* o similare. Cena e pernottamento. 4 maggio - 6° giorno: XIAN Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione a 35 km da Xian, per la visita dell’Esercito di Terracotta, posto nel 3° secolo a.C. a guardia del tumulo funerario di Qin Shi Huangdi, l’imperatore che per primo unificò la Cina. Qin Shi Huangdi www.uarc.rm.cnr.it Pagina 15 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Come molti altri ritrovamenti archeologici, l’Esercito di Terracotta, chiamato “l’ottava meraviglia del mondo”, fu scoperto per caso nel 1974 da contadini che, scavando il terreno, si imbatterono in questi pezzi di terracotta modellata. L’esercito di guerrieri (composto da circa 8000 pezzi), vestiti con corazze in pietra e dotati di armi, è rimasto interrato per più di 2000 anni. Dei guerrieri oggi si ammira soprattutto la bellezza dei volti, diversi l’uno dall’altro. Pranzo in ristorante. Il pomeriggio è dedicato alle visite dei monumenti principali di Xian: le antiche mura; l’antica Moschea, costruita nello stile architettonico cinese, testimonianza del carattere cosmopolita che caratterizza ancora oggi Xian ed è retaggio del suo importante passato commerciale e culturale; la Pagoda della Grande Oca Selvatica, simbolo della città fatta erigere dall'imperatore Gaozong nel 652 per conservare i testi sacri buddisti portati dall'India dal monaco pellegrino Xuan Zhuang. Cena in ristorante tipico. Rientro in hotel. Pernottamento. la Pagoda della Grande Oca Selvatica 5 maggio - 7° giorno: XIAN - GUILIN Prima colazione in hotel . Partenza per la visita del Museo Storico Provinciale. Il museo ospita oltre 300.000 oggetti tra cui affreschi, dipinti, ceramiche, monete, così come bronzo, oro e oggetti d’argento. Il museo moderno è stato costruito tra il 1983 e il 2001. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio trasferimento in bus privato all’aeroporto di Xian in tempo utile per il volo delle h. 18:25 per Guilin , una delle città Cinesi più pittoresche. La città è situata nella provincia meridionale del Guangxi, famosa per la bellezza dei panorami. Guilin.. Sorta nel 314 a.C. come piccolo villaggio sulle sponde del fiume Lijiang. Guilin prosperò durante la Dinastia Tang e la Dinastia Song . Nel 1940, la città prese il suo nome attuale che significa "Foresta di Cassia" per il largo numero di queste piante nella città. Per i Cinesi "le montagne ed i fiumi in Guilin sono i migliori sotto il cielo. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 16 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Nel 1981, questa antica città fu inserita nella lista delle quattro città dove era prioritario la tutela del patrimonio storico e culturale e degli scenari naturali dallo Stato Cinese. In questa regione, villaggio dopo villaggio si oltrepassano infinite risaie e lungo le sponde del fiume è possibile imbattersi nella preparazione di una tecnica di pesca notturna davvero curiosa. I pescatori della regione da generazioni hanno abbandonato le reti da pesca e utilizzano i cormorani che abitano il fiume e il loro infallibile istinto per catturare i pesci. Viene legato un lungo laccio intorno al collo dell’animale per evitare che ingerisca il pesce pescato che poi viene tuffato nelle acque più e più volte, finché la barca non si riempie di pesci. In quest’area si può anche visitare il piccolo villaggio di Yao, dove vive l’etnia Yao (dello stesso ceppo del Laos-Thailandia) famosa per le sue donne che non tagliano mai iI capelli dall’età di 14 anni. All’arrivo (h. 20:05), trasferimento in hotel Bravo 4* o similare. Cena e pernottamento. 6 maggio - 8° giorno: GUILIN Prima colazione in hotel. Di primo mattino, trasferimento al porto ed imbarco in un battello per una crociera fluviale sul Li Jiang. Lasciato il molo di Guilin l’imbarcazione scende verso sud e quasi immediatamente entra in uno scenario suggestivo di picchi carsici e di sorprendenti formazioni rocciose. È questo uno dei panorami più suggestivi di un viaggio in Cina. Lungo la sponda del fiume Li, si intravedono villaggi sonnolenti boschetti di bambù e campi coltivati di riso, bufali d’acqua e pescatori con i cormorani nelle tipiche imbarcazioni. Si ammireranno i picchi: la Collina del Matrimonio Felice, la Roccia che cerca Marito, il Ragazzo che prega Guanyin. Gli antichi abitanti di queste aree si sono divertiti ad immaginare, nei picchi carsici della zona, le rappresentazioni delle più disparate attività umane. Il tratto più bello del fiume è quello che va dal pittoresco villaggio di Xingping all’incantevole e più turistico paese delle fate di Yangshuo. Yangshuo ------- www.uarc.rm.cnr.it Pagina 17 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale La nave da crociera passa tra le formazioni calcaree più impressionanti, come la Collina delle Cinque Dita e la Collina della Testa di Drago. Pranzo a bordo. Sbarco nel porto fluviale di Yangshuo e sosta al pittoresco mercato. Rientro a Guilin. Cena e pernottamento in hotel. 7 maggio - 9° giorno: GUILIN – SHANGHAI Prima colazione in hotel. Partenza per la passeggiata sulla Collina Fubo, che prende il nome da un famoso generale, che si eleva nel centro della città offrendo dalla sua sommità una vista spettacolare. Pranzo in ristorante Trasferimento in bus privato all’aeroporto di Guilin in tempo utile per il volo delle h. 19:50 per Shanghai. Cena a bordo. All’arrivo (h. 22:05), trasferimento in hotel Courtyard Marriot Shanghai Puxi 4* o similare. Pernottamento. 8 maggio - 10° giorno: SHANGHAI Shanghai è la città più popolata della Cina e la terza a livello mondiale. Considerata la capitale economica del Paese, grazie allo sviluppo degli ultimi due decenni, è un centro economico, finanziario, commerciale e delle comunicazioni di primaria importanza mondiale. In cinese Shanghai significa "sul mare", infatti la città si affaccia sul Mar Cinese Orientale ed è attraversata dal fiume Huangpu. Chiamata anche "Parigi d'oriente", "Regina d'oriente" o anche "Perla d'oriente. Tra passato e futuro, Shanghai è pronta ad offrirvi uno scorcio dell’ Asia più emblematica, di quel territorio che sino a qualche anno fa era annebbiato da politiche soffocanti e che oggi è invece una regione in continuo fermento. Basta percorrere le vie del centro per rendersene conto, questo forte e veloce sviluppo è ben rappresentato dai numerosi e moderni grattacieli multiformi del distretto finanziario del quartiere di Pudong) e da tante e tante strutture iper-moderne. In quest’area, situata ad est del fiume Huangpu, si trova lo Shanghai Word Financial Center, lo Science and Technology Museum, numerosi centri commerciali per lo shopping, simboli inequivocabili di crescita economica e sviluppo quasi invasivo, ma anche il People Square, una vasta area verde, un tempo dedicata alle corse di cavalli. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 18 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Guardandovi intorno la vista sarà catturata dall’Oriental Pearl TV Tower, una tra le torri più alte del mondo con i suoi 468 metri di altezza complessiva. La struttura futuristica della torre sembra quasi essere giunta da un altro pianeta…! Ma è quando il sole cala all’orizzonte che la città Shanghai vi stupirà per davvero: il gioco di neon colorati che delinea i contorni dei palazzi e lo skyline della città rende l’atmosfera davvero unica e vi prepara alle notti brave del quartiere Xintiandi, zona di eccessi, club, ristoranti e locali d’ultimo grido. I segni del passato si ritrovano camminando sul Bund, dove si affacciano edifici déco frequentati dal bel mondo del Novecento, o per la Città Vecchia, con gli edifici a pagoda. La cultura di Shanghai è un mix di Occidente e Oriente, di vecchio e nuovo, che difficilmente lasciano indifferenti giardino di Yuyuann Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata alla visita della città: nel dedalo di viuzze della città vecchia, brulicante di negozi e ristoranti, si trova il Giardino del Mandarino Yu, un pregevole esempio di architettura del paesaggio di epoca Ming; altro bell’esempio di architettura tradizionale è il Yufo Si: il Tempio del Buddha di Giada è stato edificato nel 1882 ed è uno dei templi buddisti più importanti della Cina. È costituito da varie strutture, tra le quali possiamo trovare, la Grande Sala, il Padiglione del Re Celeste, la Sala del Buddha disteso e il Palazzo del Buddha di Giada. In quest’ultimo ambiente è conservata la statua del Buddha seduto, probabilmente di origine birmana, scolpita da un blocco di giada bianca e alta circa 2 metri. Tempio del Buddha di Giada Pranzo in ristorante. Pomeriggio dedicato ad una passeggiata guidata sul Bund. La nuova zona di Pudong si arricchisce rapidamente di edifici futuristici, e il panorama in continua evoluzione è particolarmente suggestivo se osservato da Bund. Passeggiata sul fiume Huangpu, alle cui spalle gli antichi edifici coloniali, formano un contrasto affascinante. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 19 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Nel tardo pomeriggio tempo a disposizione per shopping. Rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel. 9 maggio - 11° giorno: SHANGHAI - ROMA Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Shanghai in tempo utile per il volo per Roma (via Pechino) delle h. 08:55. Assistenza per le operazioni di imbarco. Arrivo a Roma alle h. 18:55. Fine dei nostri servizi. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 1.910,00 (per persona in camera doppia) Supplemento singola: € 390,00 Riduzione 3 ° letto adulto € 40,00 voli di linea Air China Roma/Pechino/Roma voli interni Pechino/Xian – Xian/Guilin – Guilin/Shanghai – Shanghai/Pechino franchigia bagaglio di kg 20 per persona tutti i trasferimenti all’estero in pullman GT sistemazione in camere doppie con servizi privati in hotel 4 stelle trattamento di pensione completa dalla cena del secondo giorno fino alla prima colazione dell’ultimo giorno, tranne il pranzo del 9° giorno pasti a bordo visite ed escursioni come da programma guida parlante italiano durante tutte le visite guida parlante italiano per tutto il tour ingressi come da programma accompagnatore FUADATOUR dall'Italia (da un minimo di 20 pax) Assicurazione medico-bagaglio Global Assistance e annull.to viaggio /per info sulla polizza, consultare: www.fuadatour.it set da viaggio tasse aeroportuali e fuel surcharge (€ 395,00 circa da confermare all’atto dell’emissione dei biglietti) visto consolare d’ingresso nel Paese (€ 95,00 circa) www.uarc.rm.cnr.it Pagina 20 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale bevande non specificate ed extra alberghieri personali mance per tutto il tour (€ 40,00 a persona) quanto non indicato alla voce “la quota comprende” Il contributo a carico del CNR sarà di € 300,00 per i dipendenti partecipanti e loro familiari a carico su base nazionale. La restante somma di € 1.610,00 + € 490,00 per tasse aeroportuali e visto, sarà così ripartita: € 350,00 a persona al momento dell’iscrizione a mezzo bonifico bancario € 1.750,000 in 5 rate a mezzo delega con trattenuta sullo stipendio a partire dal mese di febbraio 2014. Per eventuali partecipanti aggregati il costo di € 1.910,00 + € 490,00 per tasse aeroportuali e visto, sarà ripartito come segue: € € € € 600,00 a persona al momento dell’iscrizione a mezzo bonifico bancario 600,00 a “ “ entro il 25 febbraio a mezzo bonifico bancario 600,00 a “ “ entro il 25 marzo a mezzo bonifico bancario 110,00 + € 490,00 (T.a.p.t.e visto) entro il 20 aprile 2014 a mezzo bonifico bancario N.B. Per gli aggregati eventuali dilazioni di pagamento potranno essere concordate con Fuada Tour. Documenti necessari: passaporto con scadenza non superiore a 6 mesi dalla data di partenza. www.uarc.rm.cnr.it Pagina 21 Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale Roma FCO AIR China h. 20.55 Pechino h.13.10 Pechino h 12.15 Xian h.14.25 Xian h 18.25 Guilin h 20.05 Guilin h 19.50 Shianghai h 22.05 Shanghai ( via Pechino) h. 7.55 - (ora locale) Roma FCO h. 18.55 N.B.: Operativo voli da confermare. Sono possibili partenze anche da Milano e voli di avvicinamento su richiesta e previa verifica della disponibilità. Le iscrizioni effettuabili entro il giorno 30/01/2014, dovranno pervenire via fax al numero: 06 4993 3018 e dovranno contenere: 1) modulo di iscrizione firmato 2) copia del bonifico effettuato 3) copia della delega alla ritenuta sullo stipendio I bonifici dovranno essere effettuati alla società FUADA TOUR S.r.l. Presso Banca Nazionale del Lavoro Ag. 1 - Roma IBAN: IT 19 C 01005 03201 000 000 0 14419. CAUSALE: “CNR TOUR CINA” Cognome, nome, n. persone prenotate. previa conferma da parte di questo Ufficio della disponibilità dei posti. Copia del suddetto bonifico e/o atto di delega dovrà essere trasmesso via fax all’Ufficio al n. 06 4993 3018. All. 1 Modulo iscrizione All. 2 Modulo delega www.uarc.rm.cnr.it Pagina 22
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