REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO Gruppo di Lavoro Giovanni Michelazzo, Enio Paris, Luca Solari (referente) 16 Aprile 2014 1 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO IL LAVORO SVOLTO Definizione e aggiornamento del quadro conoscitivo – sviluppo di un S.I.T. (Ing. Dadiv Settesoldi, Physis srl) Sviluppo di nuove metodologie per la valutazione del rischio idraulico in relazione seguenti fenomeni: o rottura arginale o occlusione degli attraversamenti stradali Nuovo Regolamento di Piena: una visione di insieme delle criticità idrauliche Corso teorico-pratico per i tecnici della Provincia sulla misura delle portate di magra 2 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA: UNA VISIONE DI INSIEME DELLE CRITICITA’ IDRAULICHE 3 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO ATTUALE SISTEMA DI VIGILANZA Soglie di “criticità” stabilite in modo convenzionale in corrispondenza di alcune sezioni strumentate (idrometri regolatori) Idrometri regolatori 4 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO ATTUALE SISTEMA DI VIGILANZA Quota z [m slm] Soglie di “criticità” stabilite in modo convenzionale in corrispondenza di alcune sezioni strumentate (idrometri regolatori) Sa 1S 2S 3S 5 Idrometro Firenze Uffizi • Guardia di sospetto o allertamento (Sa) • Guardia effettiva = 1° stadio (1S) • 2° stadio del servizio di vigilanza (2S) • 3° stadio del servizio di vigilanza (3S) 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 15 y [m] 25 35 SOGLIA LIVELLO ALTIMETRICO rispetto al livello di guardia effettiva Sa -1 m oppure -1.5 m 2S +1.5 m 3S +2.5 m 5 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO ATTUALE SISTEMA DI VIGILANZA Svantaggi Vantaggi - Semplicità: procedure legate a pochi indicatori prestabiliti - Monitoraggio: valori dei livelli idrometrici trasmessi in automatico - Visione locale: mancanza di una visione globale delle condizioni idrauliche del tratto - Possibili incoerenze tra soglie idrometriche T. Mugnone F. Arno Ponte_alle_Mosse !( F. Arno Le Cascine ® 0 0.3 0.6 0.9 1.2 Kilometers Uffizi Ponte Vecchio !( 6 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO OBIETTIVI Analisi dell’attuale sistema di soglie idrometriche Valutazione dell’adeguatezza e dell’efficacia delle soglie ai fini del Servizio di Piena Visione di insieme della risposta idraulica del sistema idrografico 7 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO NUOVO APPROCCIO Passaggio da un’analisi locale sugli idrometri regolatori ad una visione di insieme del funzionamento idraulico del sistema idrografico durante un evento di piena Studio della propagazione dell’onda di piena nel reticolo Individuazione di tratti “critici” Previsione di scenari di piena anche (e soprattutto!) sulle sezioni non strumentate 8 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO NUOVO APPROCCIO: METODOLOGIA Zidr Zmax Zmagra Riferimento (0m slm) • Zmagra = livello di magra di riferimento in alveo • Zidr = livello idrometrico • Zmax = massimo livello contenibile in alveo prima della tracimazione (minima quota arginale) • C = (Zidr – Zmagra)/( Zmax – Zmagra) = grado di contenimento della sezione 9 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO NUOVO APPROCCIO: METODOLOGIA C = (Zidr – Zmagra)/( Zmax – Zmagra) = grado di contenimento della sezione C = 0 % => magra Zmax Zmagra Zidr Riferimento (0m slm) C = 100 % => massimo livello raggiunto! Zidr Zmax Zmagra Riferimento (0m slm) 10 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: CONFRONTO TRA IDROMETRI REGOLATORI 11 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: SIMULAZIONE IDRAULICA SCENARIO DI PIENA Modello idraulico F. Arno e affluenti principali • Genio Civile Firenze sul software Hec-Ras • Simulazione scenario di piena (Tr = 200 anni) F. Bisenzio T. Ombrone • Asta principale F. Arno e principali affluenti (Mugnone, Greve, Vingone, Bisenzio, Ombrone, Elsa) T. Mugnone Firenze T. Vingone F. Arno T. Greve Non -Ref f265 user Non Geo-Ref XS' interpolated entered s Geo-Ref are user not XSGeo-Referenced interpolated XS entered XSXS) ( 12 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: SIMULAZIONE IDRAULICA SCENARIO DI PIENA Esempio di simulazione: piena F. Arno e T. Mugnone Planimetria tratti simulati T. Mugnone Arno Ponte_alle_Mosse !( F. Arno Le Cascine ® 0 0.3 0.6 0.9 1.2 Kilometers Uffizi Ponte Vecchio !( 13 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: SIMULAZIONE IDRAULICA SCENARIO DI PIENA Esempio di simulazione: piena F. Arno e T. Mugnone Idrometro Ponte alle Mosse Legend WS 02APR2001 2300 Ground Levee T. Mugnone Bank Sta Ineff Ground F. Arno Ponte all’Indiano 14 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI Livello idrometrico al colmo di piena (F. Arno – tratto Firenze città) 75 Thalweg Traverse Ponti Zmax Zidr (colmo piena) 70 65 60 Ponte di Varlungo Ponte Vecchio Ponte all'Indiano Quote Z [m slm] 55 50 Fiume Arno 45 40 35 30 Idrometro Uffizi 25 20 534 538 542 546 550 554 558 562 566 570 574 578 582 586 590 Sezione trasversale 594 598 602 606 610 614 618 622 626 630 634 15 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI Grado di contenimento al colmo di piena (F. Arno – tratto Firenze città) 180% C (colmo piena) 160% Ponte Vecchio 140% 120% C [%] 100% 80% 60% 40% Ponte all'Indiano 20% Ponte di Varlungo Idrometro Uffizi 0% 534 538 542 546 550 554 558 562 566 570 574 578 582 586 590 594 598 602 606 610 614 618 622 626 630 634 Sezione trasversale 16 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI Livello idrometrico al colmo di piena (T. Mugnone – confluenza Arno) 55 52.5 50 Thalweg Traverse Ponti Zmax Zidr (colmo piena) Ponte del Barco Quote Z [m slm] 47.5 45 42.5 T. Mugnone 40 37.5 35 32.5 Confluenza in Arno Soglia canale Macinanante Idrometro Ponte alle Mosse 30 -3921 -3821 -3721 -3621 -3521 -3421 -3321 -3221 -3121 -3021 -2921 -2821 -2721 -2621 -2521 -2421 -2321 -2221 -2121 -2021 -1921 -1821 -1721 -1621 -1521 Sezione trasversale 17 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI Grado di contenimento al colmo di piena (T. Mugnone – confluenza Arno) 120% C (colmo piena) 100% C [%] 80% Confluenza in Arno Ponte del Barco 60% 40% Soglia canale Macinanante 20% Idrometro Ponte alle Mosse 0% -3921 -3821 -3721 -3621 -3521 -3421 -3321 -3221 -3121 -3021 -2921 -2821 -2721 -2621 -2521 -2421 -2321 -2221 -2121 -2021 -1921 -1821 -1721 -1621 -1521 Sezione trasversale 18 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISCHIO IDRAULICO CONNESSO AI COLLASSI ARGINALI Giovanni Michelazzo (DICEA – UNIFI) REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO IL CONTESTO ATTUALE - Recenti eventi alluvionali connessi a rotture arginali non derivanti da sormonto - Strutture arginali datate e con caratteristiche interne non note - Elevata estensione dei rilevati arginali (102-103 km) - Molteplici problematiche (presenza vegetazione, tane di animali…) - Territorio sottoposto a continua antropizzazione - Pianificazione territoriale: mappatura rischio idraulico con argini “non collassabili” Fiume Serchio (Nodica, 2009) Fiume Era (Ponsacco, 2014) 20 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO OBIETTIVI 1) Vulnerabilità 2) Rischio idraulico da collasso arginale arginale Sifonamento argine F. Serchio 25/12/2009 Rotta argine F. Serchio 25/12/2009 21 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE VULNERABILITÀ ARGINALE: propensione dell’argine al collasso (perdita di funzionalità) 22 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO Modello interpretativo della propensione al collasso per sifonamento di argini in terra Meccanismo fisico: filtrazione I. Indice di filtrazione Fattori morfologici: piano golenale, posizione altimetrica II. Indice di froldo III. Indice di pensilità Indice sintetico itot di vulnerabilità arginale per sifonamento 23 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO I. Indice di filtrazione ifiltr Condizioni prestabilite: - Proprietà geotecniche omogenee ed isotrope (k, n) - Livello idrico h0 stazionario alla sommità arginale - Livello di falda a quota intermedia tra piano campagna e thalweg - Criticità: affioramento della linea di saturazione sul paramento lato campagna Lato fiume h0 TTcr (k,n) h0 t P2 P1 P4 P3 P5 Lato campagna Linea saturazione P6 Quota falda Thalweg 24 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO I. Indice di filtrazione ifiltr Tempo critico Tcr di “tenuta” arginale: minimo tempo necessario per affioramento della linea di saturazione sul paramento arginale lato campagna Tcr ,1 Tcr min Tcr , 2 Modello analitico di Marchi Modello analitico di Green-Ampt Lato fiume h0 TTcr (k,n) h0 t P2 P1 P4 P3 P5 Lato campagna Linea saturazione P6 Quota falda Thalweg 25 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO I. Indice di filtrazione ifiltr Riferimento del Tcr ad una scala temporale t t: tempo tipico di permanenza di portate di piena in alveo Q Qpicco t Qpicco t tc QTr φ A hp 3.6 t p h p a t p Tr q m tp q11 Δt δ 1 tc 26 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO I. Indice di filtrazione ifiltr Calcolo dell’indice di filtrazione ifiltr = f (Tcr/t) Tcr/t ifiltr Classe di vulnerabilità [0 0.5] 3 “Molto elevata” [0.5 1] 2 “Elevata” [1 5] 1.5 “Media” [5 10] 1 “Medio-Bassa” [10 100] 0.5 “Bassa” 27 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO II. Indice di froldo ifr Calcolo dell’indice di froldo ifr = f (LG/HLF) LG P4 Lato fiume HLF P5 Lato campagna Golena P6 P2 P3 P1 Range Valore ifr Classe di vulnerabilità LG > 2HLF HLF < LG 2HLF LG HLF 0 0.5 1 “Bassa” “Media” “Elevata” 28 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO III. Indice di pensilità ipe Calcolo dell’indice di pensilità ipe = f (HLC/HLF) P4 Lato fiume P5 HLC HLF Lato campagna P6 P2 P3 P1 Range Valore ipe Classe di vulnerabilità HLC < 1/2HLF 0 “Bassa” 1/2HLF HLC < HLF 0.5 “Media” HLC HLF 1 “Elevata” 29 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO Indice sintetico itot Calcolo dell’indice sintetico itot itot i filtr i fr i pe Valore itot Classe di vulnerabilità 0 itot < 1.5 “Bassa” 1.5 itot < 3 “Media” 3 itot 5 “Elevata” 30 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 2. SCENARI DI RISCHIO DA COLLASSO ARGINALE R PD Pericolosità idraulica connessa al collasso Danno causato al verificarsi di un collasso i. Propensione al collasso in base alle caratteristiche di argine e dell’onda di piena ii. Processo di evoluzione della breccia SOURCE FLOOD SIDE (river) RECEPTORS PATHWAYS LEVEE PROTECTED SIDE z y x BREACH Breach flow Qbr FLOODED AREA 31 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 2. SCENARI DI RISCHIO DA COLLASSO ARGINALE Conseguenze in termini di volume d’esondazione Ves Metodologia per la stima di Ves Q Se Tcr < t possibile collasso arginale e esondazione Tes: tempo “utile” di esondazione t Tcr Tes t tc tp Q Qmax 0.6Qmax Ves t (Michelazzo, 2013) Tes 32 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO APPLICAZIONE: Vulnerabilità arginale T. Ombrone PT Poggio a Caiano T. Ombrone Tratti studiati ® 0 0.3 F. Arno Signa 0.6 0.9 1.2 Kilometers 33 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO APPLICAZIONE: Vulnerabilità arginale T. Ombrone PT Poggio a Caiano Vulnerabilità Bassa Media T. Ombrone Elevata Mappatura indice di vulnerabilità itot F. B ® 0 0.3 F. Arno Signa 0.6 0.9 1.2 Kilometers 34 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO CASO STUDIO: Evento alluvionale T. Ombrone PT (2009) Vulnerabilità argine collassato Pistoia T. Ombrone T. Ombrone Bottegone ® 0 0.75 ifiltr ifr ipe [-] [-] [-] 3 1.5 2.25 3 Kilometers Quarrata 1 1 Classe di itot vulnerabilit [-] à 5 Elevata 35 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO CASO STUDIO: Evento alluvionale T. Ombrone PT (2009) Analisi scenario d’esondazione Ves,”reale” = 9105 m3 Ves,simulato = 1.4106 m3 Rotta 36 REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO RISCHIO IDRAULICO CONNESSO AI COLLASSI ARGINALI Giovanni Michelazzo DICEA – Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Firenze (Italy) Phone: +39 0554796458 E-mail: [email protected] Le esigenze del monitoraggio dell’alveo del Fiume Arno nel tratto urbano Enio Paris, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Firenze LE VALUTAZIONI SUL RISCHIO IDRAULICO SI BASANO SULLA APPLICAZIONE DI UN MODELLO MATEMATICO UNIDIMENSIONALE IL GRADO DI AFFIDABILITA’ DEL MODELLO DOVREBBE ESSERE COMMISURATO ALL’ENTITA’ DEL DANNO NEL CENTRO STORICO DI FIRENZE UN’INCERTEZZA SUI LIVELLI IDRICI DI PIENA DELL’ORDINE DI 30 CM COMPORTA UNA VARIAZIONE DELLA STIMA DEL DANNO DI 300-600 M€ il tratto fluviale di maggior interesse è compreso tra la pescaia di S. Niccolò e la pescaia di Santa Rosa Il tratto del F. Arno nel centro storico di Firenze ha una lunghezza ~ 2000 m INOLTRE: OCCORRE TENER CONTO DELLA DINAMICA D’ALVEO PER GLI EFFETTI SULLA STABILITA’ DEI MANUFATTI E DELLE OPERE (ponti, muraglioni di sponda, pescaie…) Il tratto urbano del Fiume Arno La linea del thalweg del Fiume Arno Tratto urbano del Fiume ARNO profili del fondo: confronto rilievi 1962 ( ) e 2000 ( ) Ponte Vecchio PESCAIA DI S.NICCOLO’ PESCAIA DI S.ROSA Livello di piena Livello di magra Abbassamento alveo ~ 4 m Erosione a valle di P. alle Grazie ~ 8 m 2000 m Nonostante le numerose opere di stabilizzazione del fondo, la dinamica dell’alveo del Fiume Arno nel tratto cittadino appare attiva. Durante gli eventi di piena la dinamica d’alveo è ancor più accentuate con effetti sicuramente maggiori rispetto a quanto evidenziato dai rilievi topografici La dinamica d’alveo può compromettere la stabilità delle opere di fondazione dei ponti, dei muraglioni di sponda e delle pescaie. OCCORRE EFFETTUARE OPERAZIONI SISTEMATICHE E APPROFONDITE PER IL MONITORAGGIO DEL FONDO E DEI MANUFATTI IN ALVEO In particolare , il monitoraggio comprende: RILIEVI DI DETTAGLIO DELLA MORFOLOGIA DELL’ALVEO E DELLO STATO DELLE OPERE MISURE DELLA VELOCITA’ DELLA CORRENTE E DELLA PORTATA DURANTE GLI EVENTI DI PIENA RILIEVI DEL MATERIALE D’ALVEO E MISURE DEL TRASPORTO SOLIDO I dati del monitoraggio consentono: -di verificare e quantificare l’affidabilità del modello unidimensionale; -- di verificare lo stato dell’alveo e l’integrità dei manufatti -di costruire modelli più affidabili e di maggior dettaglio (es.: modelli 2D) per lo studio di situazioni localizzate non riproducibili con il modello 1D -di analizzare lo stato ambientale e la qualità della risorsa idrica -di svolgere attività di disseminazione
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