RASSEGNA Stampa 21 Ottobre 2014 SOMMARIO GDS - Steri – I clandestini di Franco Gulino. -Il Nuovo Testamento riletto da Bruno Caruso tra disegni e acquerelli esposti a Monreale. Giornale di Sicilia Cronaca di Palermo I data 21/10/2014 pag 31 • Steri I Clandestini di Franco Gulino • mi Nelle Carceri dello Steri è in corso «Clandestini», mostra di Franco Accursio Gulino. Grandi tele e installazioni dove uomini privati di nome e diritti si impongono con i loro corpi nudi come Cristi in croce. Nelle Lavagne, figure, oggetti, corpi danzanti emergono dal fondo frantumato su cui si articolano segni indecifrabili. Opere realizzate con una nuova tecnica, quella della carta frantumata su tela. Perché «a frantumarsi è l'idea originaria del rispetto per l'altro». Le Lavagne di Gulino, artista apprezzato in tutto il mondo, reduce dalla mostra romana su Pasolini, intrecciano un dialogo fitto con i grani lasciati sui muri delle celle dai clandestini del passato. Orari:io-18. Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa Giornale di Sicilia ez Cultura & Spettacolo data 21/10/2014 pag 35 MUSEO DiOCESANO. Da oggi una mostra tematica di opere di ispirazione religiosa: creazioni che furono apprezzate dal cardinale Martini e da monsignor Ravasi Il Nuovo Testamento riletto da Bruno Caruso tra disegni e acquerelli esposti a Monreale La rassegna verrà poi ospitata a Natale allo Steri di Palermo Una rilettura secondo il pensiero e lo stile dell'artista palermitano: condensando nei disegni una religiosità fortemente visionaria che porta allo scoperto il brutto e glorifica il bello. Simonetta Trovato PALERMO •o• Il Gesù deriso dai soldati dai volti deformati alla Grosz, la Maddalena in rosso, Ponzio Pilato con il viso di un giovane antico: la domanda di fondo è sempre la stessa, perché gli artisti di forte matrice di sinistra ad un certo punto della loro vita, hanno sentito il bisogno di avvicinarsi alla Fede? Per Bruno Caruso deve essere stato un bisogno profondo, la necessità dell'uomo di trovare un punto di non ritorno a cui appigliarsi. L'ha fatto però alla sua maniera, condensando nei disegni, una religiosità visionaria che porta allo scoperto il brutto e glorifica il bello. Da qui nascono i disegni e gli acquerelli del Nuovo Testamento che da oggi alle 17 sono esposti alla Sala San Placido del Museo Diocesano di Monreale, dove resteranno fino al 20 novembre (martedì-sabato 10/14; domenica 15/.17) per poi trasferirsi sotto Natale a Palazzo Steri, a Palermo. Oggi all'inaugurazione della mostra interverranno Maria Concetta Di Natale, direttrice del Museo Diocesano, e il gallerista Leonardo La Rocca, da sempre vicino a Bruno Caruso. Presenzierà l'arcivescovo, monsignor Michele Pennisi che ha accolto con immenso piacere la mostra. Verranno esposti 22 disegni e un olio che hanno come soggetto personaggi ed episodi del Nuovo Testamento: la Passione di Cristo (Ponzio Pilato, Gesù deriso O «SONO FIGLI DELLE 200 TAVOLE SULL'ANTICO TESTAMENTO DEL1980» DICE L'ARTISTA dai soldati, Corona di spine), con opere ispirate ad episodi evangelici (Fuga in Egitto, Testa del Battista), ritratti e bozzetti. Bruno Caruso non ci sarà ma dalla sua casa romana racconta come questi bozzetti del Nuovo Testamento siano «figli» delle 200 tavole dell'Antico Testamento degli anni '80. La Genesi, il Paradiso terrestre, la Torre di Babele, Aronne, il serpente ed Eva, l'Arca di Noè: disegni su disegni, abbozzi e tele che sono ancora tutti nello studio romano di Caruso, lui non se ne vuole separare sperando che questo poderoso corpus un giorno diventi una mostra. Le opere, apprezzate da monsignor Ravasi e dal Cardinale Martini, hanno un tratto evidente di chi osserva l'animo umano (un Davide quasi raccapricciante è un viaggio all'inferno); lo stesso si può dire di questi disegni acquerellati, a cui si uniscono un olio e un'acquaforte del 2000. La corona di spine è la prima di cinque soggetti che Caruso disegnò, su sostrati diversi, tavola di legno, marmo serpentino: la corona poggia su foglie e fiori, come se la morte guardasse al futuro - ha spiegato lo stesso Caruso - e Gesù morendo permettesse alla vita di continuare. E ancora, Il bacio di Giuda, L'incredulità di Tommaso, Paolo in due versioni, Tobia, una Deposizione di Cristo incompiuta e uno studio su tre fogli di carta vicini uno all' altro. La Testa del Battista fu offerta da Bruno Caruso a Giovanni Paolo II, in mostra c'è il disegno con una dedica al gallerista La Rocca, «A Leonardo, che il Signore lo protegga». ('SII') Università degli studi di Palermo —Servizio Stampa
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