Presentazione mostre Open Day 2015

Presentazione mostre Open Day 2015
1) Al-giabr wa-l-muqabala
 Classi: dalle seconde alle quarte  Docenti: Bachetti
Il termine "algebra" è di origine araba. Questo vocabolo è dovuto all'operazione di trasporto che viene
solitamente compiuta nelle equazioni algebriche per portare opportunamente un termine da un membro
all'altro e proviene dal titolo dell'opera di Mohammed ibn Musa Al-Khuwarizmi (IX sec.): Al-giabr wa-lmuqabala che si può tradurre con "trasporto e riduzione" per indicare sia l'operazione detta e sia quella
di sommare e sottrarre tra loro termini simili.
La storia dell'Algebra ha inizio almeno attorno al 2000 a.C. in quanto si trovano tracce di approcci algebrici
fin dalla antichità egizia e mesopotamica, ma il suo sviluppo non è così semplice e lineare.
È importante distinguere alcuni momenti importanti e costitutivi dell'Algebra:
1. la storia dell'equazioni (dall'antichità al XIX);
2. la storia del simbolismo algebrico (dal IV secolo al XVII secolo);
3. la storia delle strutture algebriche (a partire dall'inizio del XIX secolo).
La mostra vuole proporre un percorso approfondito in particolare della storia dell'equazioni di secondo
grado dalle più antiche civiltà mesopotamiche fino ad arrivare in Europa nel XII secolo dove lo sviluppo
algebrico di queste particolari equazioni ha segnato dei passi in avanti nei confronti dell'astrazione
matematica e della sua generalizzazione.
2) "It is the spectator, and not life, that art really mirrors"
 Classi: triennio  Docenti: Colombo - Sangiorgi
La mostra intende porsi le medesime domande di O. Wilde in merito alla natura dell'artista, all'essenza
del critico e all'utilità dell'opera d'arte. A partire dall'esperienza e dalla riflessione dell'autore inglese si
indagherà il rapporto tra letteratura, teatro e altre forme d'arte sullo scorcio di inizio Novecento.
3) In una bolla di sapone
 Classi : triennio  Docenti: Maggi - Salvato
Il re Iarba promise a Didone che le avrebbe dato tanto terreno quanto poteva abbracciare una pelle di
toro. Didone tagliò allora la pelle in striscioline sottili e le unì in modo da formare una corda. Con essa
recintò lo spazio nel quale sarebbe dovuta nascere Cartagine.
Questa è la leggenda; dal punto di vista matematico, la questione è la seguente: qual è tra tutte le figure
piane di perimetro assegnato, quella di area massima?
Il calcolo delle variazioni è quel ramo della matematica che si occupa di determinare l’elemento tra tutti
quelli ammissibili che rende minima (o massima) una certa quantità.
La risoluzione di tale problema ha un riscontro in natura: un sistema fisico tende infatti a raggiungere uno
stato di stabilità massima quando la sua energia è minima.
L’approfondimento ha come scopo quello di analizzare alcuni esempi di ottimizzazione, mostrando come
anche gli artisti sono sempre stati affascinati dal principio delle “superfici minime” delle membrane
saponose per trovare forme ottimali nelle loro opere.
4) Biomimesi: la scienza che “ruba” idee alla natura
 Classi : dalla 2° alla 5°  Docenti: Affer – Pasquin - Guidi
Sapevate che le foglie del fiore di Loto e le ali delle farfalle hanno ispirato la produzione di materiali
impermeabili ad alta tecnologia e di vernici per grattacieli? E che i gechi, capaci di camminare su superfici
lisce e verticali, hanno portato alla invenzione di materiali adesivi innovativi? Ci dedicheremo alla
biomimesi ( dal greco bios= vita e mimesis= imitazione) per scoprire come scienziati, ingegneri e designer
studiano e imitano le caratteristiche degli organismi viventi come modello di riferimento per il
miglioramento di attività e tecnologie umane.
5) “Dio pose l’uomo nel giardino perché lo coltivasse e lo custodisse”
(a proposito dell’EXPO)
 Classi : dalla 2° alla 5°  Docenti: Regoliosi - Capitani
Si tratta di studiare il rapporto fra l’uomo e la terra nella Bibbia e nel mondo antico.
In particolare questi punti:
 Il rapporto fra uomo e natura e l’origine del lavoro (come punizione? come progresso?)
 La necessità di imparare a coltivare: le grandi opere che affrontano questi temi
 La poesia della natura, il rapporto fra città e campagna
 L’agricoltura come principale fonte di guadagno: conseguenze politiche in Atene e Roma
 Il problema della terra e della nutrizione causa di lotte e rivolgimenti politici
 L’esperienza della vita campestre nelle immagini e parabole bibliche
6) «Alzati, va’ a Ninive la grande città»

(Giona, 1, 2)
Classi : tutte  Docenti: Sansonetti – Grillo – Teggia - Brizzi
L’antica Ninive sorge nei pressi della città di Mosul nel nord dell’Iraq. Dio chiede a Giona, ancora oggi
venerato come profeta da Ebrei, Cristiani e Musulmani, di andare a convertire Ninive; egli in un primo
momento si rifiuta e s’imbarca verso Tarsis. Si scatena una tempesta durante la quale Giona viene gettato
in mare e inghiottito da un grosso pesce che, dopo tre giorni, lo rigetta sulla riva. Allora Giona si reca a
Ninive dove gli abitanti della città ascoltano la sua predicazione. Gesù nel Vangelo preannuncia la Sua
morte e risurrezione con queste parole: «Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del
pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra» (Mt 12, 40).
Lo scorso luglio la tomba del profeta Giona, conservata nell’omonima moschea di Mosul, è stata distrutta.
Lo studio della figura del profeta Giona e della storia della città di Ninive ci può aiutare a comprendere
meglio che cosa significhi per gli iracheni quel luogo e ad essere così più vicini al grido che si leva da quella
terra ferita.
7) Di che cosa è fatto l’uomo?
Classi : triennio  Docenti: Peroncini – Luporini - Morabito
La filosofia ha a lungo dibattuto sul rapporto tra anima e corpo. Ha ancora senso nel XXI secolo parlare di
anima? Il pensiero contemporaneo oscilla tra due posizioni: una posizione materialistica che afferma, più
o meno esplicitamente, che per spiegare l’uomo è sufficiente studiarne scientificamente il corpo (la
stessa coscienza non sarebbe altro che l’espressione di processi neurologici); una seconda posizione di
tipo spiritualistico per la quale è possibile disporre del proprio corpo come si vuole in base a ciò che lo
spirito sente (vedi le teorie cosiddette del genere che arrivano a teorizzare la possibilità di scegliere il
proprio sesso). Monismo materialista (riduzione dell'uomo ad una sola dimensione) o dualismo
spiritualista (contrapposizione tra spirito e corpo) sono gli unici modi possibili per pensare l’esperienza
dell’uomo?
Intendiamo riflettere su tali questioni attraverso l'analisi di alcuni testi di filosofia, l'esame di alcune
tematiche di attualità e attraverso una riflessione sulla fotografia. Per quanto riguarda la fotografia,
analizzando alcuni degli scatti fotografici più significativi del XX secolo, si vuole mostrare come sia
tangibile nella percezione dell'artista moderno la complessità del rapporto tra anima e corpo.
8) A simposio coi greci
Classi : tutte  Docenti: Mauro - Villella
Nel mondo greco il simposio (“bere insieme”) era un momento privilegiato di amicizia vissuta, un rito con
valore sociale e religioso, a cui partecipavano gruppi ben determinati di persone legate da un vincolo che
potremmo definire sacro, e in cui gli uomini condividevano pensieri, riflessioni, divertimento e…crateri di
vino, il tutto all’insegna della poesia e della buona musica. Con questa mostra vorremmo ricreare nel
presente un vero e proprio simposio, in cui i visitatori saranno coinvolti in una sorta di piccolo spettacolo,
fatto di letture e momenti di recitazione proposti dagli studenti, e in cui il vino, la musica e la grande poesia
dei lirici greci (ma anche le parole di Omero e Platone) ci aiutino a scandagliare la profondità dell’animo
umano, le domande in lui suscitate dall’impatto con la realtà di ogni giorno e i suoi tentativi di rispondere.
Per questo costruiremo insieme un percorso di letture poetiche per temi (l'esistenza, l'amore, la politica,
il vino, il rapporto tra gli uomini e gli dei...), al quale si affiancheranno alcuni pannelli di presentazione del
genere che sarà possibile illustrare al nostro pubblico tra una performance e l'altra.
9) Stomp: ritmo e coordinazione
Classi : tutte  Docenti: Giupponi - Nuvoli
Un banale rumore di un oggetto viene trasformato in rigore e suono allo stato puro.
Ogni attrezzo o piccolo attrezzo anche usato in palestra acquista un nuovo significato: il ritmo.
Attraverso un lavoro di coordinazione l’uso di questi oggetti prende forma fino a trasformarsi in unità
visibile agli occhi dello spettatore.
10) Esperimenti e ipotesi alle origini dell'elettromagnetismo
Classi : triennio  Docenti: Galuppo - Suman
Sorprendentemente l'ambra, la resina fossile che spesso conserva intrappolati grani di polline e insetti,
offrì agli antichi filosofi greci l'opportunità di osservare un fenomeno elettrico: sapevano, pur ignorando
il motivo, che bastava strofinare un pezzo di ambra, perché questo potesse attrarre polvere e altri
materiali leggeri. Inoltre essi sapevano che pezzi di magnetite erano in grado di attirare a sé chiodi di
ferro. L' obiettivo di questo lavoro è realizzare in laboratorio gli esperimenti ed esporre le riflessioni
teoriche che, nei primi anni Venti dell'Ottocento, diedero inizio allo sviluppo dell'elettromagnetismo. E'
avvincente ripercorrere la creatività sperimentale e il lavoro intellettuale di interpretazione di fenomeni
nuovi e non riconducibili al quadro teorico precedente: esperimento di Oersted, esperimento di Ampere,
prima e seconda legge di Ohm, circuiti elettrici con resistenze in serie e in parallelo, esperimenti di
Faraday.
“Con l'aiuto delle leggi fisiche cerchiamo di aprirci un varco attraverso il groviglio dei fatti osservati,
di ordinare e d'intendere il mondo. Aneliamo a che i fatti osservati discendano logicamente dalla
nostra concezione della realtà senza la convinzione che con le nostre costruzioni teoriche è possibile
raggiungere la realtà. In tutti i nostri sforzi, in ogni drammatico contrasto fra vecchie e nuove
interpretazioni riconosciamo l'eterno anelito d'intendere, nonché l'irremovibile convinzione
nell'armonia del nostro mondo, convinzione ognor rafforzata dai crescenti ostacoli che si oppongono
alla comprensione. “
A. Einstein, L'evoluzione della fisica, 1938.