Claudio- Convenzione FIDAL EPS 2014 2

La Convenzione FIDAL-EPS 2014, secondo me
Vorrei portare le mie personali valutazioni sulla Convenzione FIDAL-EPS, prendendo a volte come spunto quella con UISP, l’Ente più
attivo nella mia zona e quindi con più elementi di valutazione.
Messe sul tavolo la Convenzione del 2009 e quella firmata da UISP, ho visto che le mie prime impressioni (dalla Bozza) sono state
confermate al 70/80% e che quel residuo mostra, comunque, aspetti interessanti.
Ero stato contestato per aver detto apertamente che a mio parere la Convenzione 2009 era “troppo sbilanciata” verso gli EPS (se si
valutavano la mission della Federazione e quanto le delegava lo Stato Italiano tramite una sua Legge) e che il rinnovo avrebbe portato
ulteriori aperture.
Adesso posso dire, immodestamente, che avevo ragione.
Molti ora sottolineano “la maggior e chiara voglia di collaborazione e dialogo” ma per me questa era già evidenziata nel 2009, solo a
voler applicare la Convenzione. Appunto, a volerla applicare.
La possibilità di adattamenti locali scaturì quella che, mi pare Morselli, chiamò “Convenzione del tortellino” stipulata in E.Romagna dal
Presidente FIDAL Alberto Montanari la quale, pur rispettando l’onesta delle parti e la loro voglia di operare per il bene dell’Atletica, creò
alcuni momenti di confusione; vedi l’esempio dell’aleatorietà del “premio di non rilevante valore” del quale non si è mai saputo l’importo
o quanto fosse questo “non rilevante”, che poi si decise attestato attorno ai 100€.
Con il risultato di vedere gare, spesso EPS, con in premio televisori, lingottini d’oro ed altre amenità e, quando l’ho evidenziato e
chiesto se tutto ciò fosse regolare, mi sono sentito anche dire “….ma non c’è scritto il valore”.
Come dire, prendiamoci per i fondelli ma elegantemente.
Quella Convenzione (a dimostrazione che gli intenti erano buoni) è in pratica la struttura portante di quella appena firmata, salvo
appunto i chiarimenti e le precisazioni che l’hanno resa molto più applicabile.
Adesso è tutto scritto e non ci sono più scuse. Spero.
Già la Premessa dell’Allegato sub 1 chiarisce e riconferma che è la FIDAL il soggetto designato all’organizzazione ed al controllo
dell’attività di Atletica Leggera dal CONI, il quale “riconosce” si gli EPS e le loro funzioni promozionali ma nel rispetto dei principi, delle
regole e delle competenze del CONI e della FIDAL.
Se questo è il “punto 1)” di tutto direi che tutto o quasi quello che segue, a ben guardare, ritorna poi sempre a questo punto 1).
Importante quindi il punto 3.4 dove si stabilisce, finalmente, il “tetto” per definire quel famoso “premio di non rilevante valore” e lo si
conferma in 100€, comprendendo in tale limite anche i Buoni Valore, Bonus, Rimborsi ed altri escamotage di volta in volta utilizzati,
confermando che queste forme di premio sono “soldi”, senza se e senza ma; rimarranno le forme di ingaggi sottobanco, già in uso
adesso quando magari vedi Atleti di livello in certe gare e ti chiedi se veramente ci sono andati per un pacco di biscotti (ma questo non
potrà mai essere disciplinato e soprattutto non inseribile in una Convenzione che fa Testo e Regola).
Oltre questa soglia di 100€ la gara diventa agonistica e non solo competitiva (piccola ma significativa distinzione) e quindi l’EPS non
potrà organizzare autonomamente una gara ma solo in accordo con FIDAL.
Si permettono solo alcune forme di rimborso in Campionati riservati ad Atleti e Società EPS.
Chiarita al punto 3.6 la possibilità di partecipazione, fonte di attriti ed incomprensioni: via libera quindi sia nelle gare EPS che in quelle
FIDAL, indipendentemente dal tesserino personale o dalla Società, in forma reciproca, sempre però ricordando la possibilità di Atleti
EPS di gareggiare ma di non poter accedere a premi che prevedano soldi e/o rimborsi di vario genere.
Questo comporta anche che una Società EPS potrà organizzare manifestazioni competitive (con il vincolo dei premi) senza più dover
chiedere l’approvazione alla FIDAL, elemento questo prima indispensabile (da Regolamento FIDAL) affinchè l’Atleta tesserato per la
Federazione potesse partecipare senza incorrere in (ipotetiche) squalifiche.
Di conseguenza, ritengo, sarà valida anche la copertura assicurativa FIDAL essendo quest’ultima a dare implicitamente
l’autorizzazione a partecipare a dette gare.
Non credo invece che i risultati ottenuti dagli Atleti FIDAL saranno poi inseriti nelle apposite statistiche, visto che le stesse traggono
dati da manifestazioni misurate, omologate, certificate, insomma approvate FIDAL.
In gare non approvate FIDAL ma solo EPS penso non potrà ovviamente essere ipotizzata la possibilità di tesserini giornalieri (mentre
saranno possibili tessere di più o meno lunga validità degli EPS) in quanto va da sé che FIDAL non può garantire nemmeno per una
giornata un Atleta in una manifestazione da lei non approvata; a fine 2014 poi spariranno i tesserini giornalieri, forse.
E’ evidente che uno dei primi effetti saranno le minori entrate da approvazione gara da parte della FIDAL.
Il punto 3.2 chiarisce un caso che avevo spesso definito ingiusto e cioè la differenza di tariffe a volte applicata tra Atleti UISP e “altri”
per la partecipazione alle gare, più volte accaduto nella mia area: ora la Convenzione obbliga alla parità di quote d’iscrizione.
Attorno a questi 5/6 punti chiave si può ripartire con una maggiore chiarezza e “definizione dei ruoli”.
Cosa può e, aggiungo, deve fare FIDAL lo si sa da sempre; è la Federazione preposta al controllo che tutta l’attività di Atletica vada
bene e, quando questo non accade, DEVE applicare Regolamenti e sanzioni, perché ne ha la facoltà ma soprattutto il dovere verso chi
si comporta in modo corretto ed in ossequio alle Leggi.
Troppo volte abbiamo visto FIDAL “urlare alla luna”, minacciare provvedimenti, squalifiche, sanzioni mai arrivate e così ricominciavano
le stesse marachelle di prima, anzi forse peggio, tanto c’era l’impunibilità (nota: quante volte anche nel quotidiano invochiamo come
deterrente la “certezza della pena”, pensiamoci).
Dall’altra parte ora anche UISP (e tutti gli EPS) hanno Regole ben chiare alle quali non credo abbiamo problemi ad adattarsi; sono
sempre convinto che gli EPS lavorino bene e per il bene dello Sport, anche se a volte con interpretazioni un po’ al limite.
Ora è più chiaro e scritto nero su bianco, almeno questo è il mio pensiero personale, sperando di aver ben interpretato la Convenzione.
Se debbo trovare una pecca è nell’abitudine, spesso consolidata, di cambiare le Regole “in corsa” mentre sarebbe più logico, ed
attuabile con meno traumi, gestire e programmare per tempo le modifiche.
Gli Atleti, che prima si sentivano sballottati tra cavilli che spesso non comprendevano, ora, come gli EPS, hanno anche un documento
dal quale capire che hanno forse meno vincoli, ma più definiti; come loro anche gli Organizzatori e le Società perché non è sempre
l’Atleta che “fa il furbo” o l’EPS che arriva fino al limite del consentito.
A questo collegherei anche il punto 11, di certo importante, sulla reciprocità delle sanzioni (se non erro non così chiaramente presente
nel 2009), che afferma il principio della reciproca non ammissibilità al via di Atleti colpiti da provvedimenti disciplinari; non credo sfugga
come a volte (o spesso) sia stato un sistema utilizzato da Atleti squalificati visti poi correre ugualmente con un EPS.
Questo punto mi porta a chiudere il ragionamento iniziale e ricordare tante comunicazioni, sia mie ma anche viste in decine di casi sul
web, circa il controllo e l’applicabilità delle Regole.
Faccio mio uno slogan della Pirelli: “La trazione è nulla senza il controllo”.
Ecco, la trazione e la spinta per fare attività e farla bene ci sono; se aggiungiamo il controllo adeguato, potremo fare correre una bella
Atletica.
Io ne sono convinto.
Claudio Bernagozzi