Speciale Siracusa, turismo e cultura Mercoledì 29 Ottobre 2014 a cura di GDS Media&Communication 25 agricoltura. l’eccellenza del gusto grazie alle qualità uniche del territorio di produzione, che vanta il maggiore numero di ore di luce d’Europa Il successo del pomodoro di Pachino Un consorzio tutela e promuove un prodotto simbolo della Sicilia. Sono tre le tipologie: ciliegino, tondo liscio e costoluto l Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP è nato il 31 agosto 2002 a seguito del riconoscimento ministeriale del marchio ad Indicazione Geografica Protetta per valorizzare e promuovere il prodotto, tutelandone la specificità e vigilando su usi impropri del nome «Pomodoro di Pachino». Oggi il Consorzio riunisce le maggiori aziende produttrici del comprensorio pachinese ed è un importante punto di riferimento per tutta l'economia agricola regionale. Il Consorzio di Tutela rappresenta, grazie alla sua ampia composizione e alla sua possibilità di interloquire con istituzioni ed altri Enti, lo strumento più importante per fronteggiare le difficili scommesse di un mercato globale, verso il quale il singolo produttore non ha alcun potere contrattuale. La sua missione combatte i tentativi di contraffazione su scala nazionale, monitorando tutte le fasi della filiera per garantire una produzione di altissima qualità. Accanto alla tutela e salvaguardia del brand il Consorzio si occupa della sua promozione attraverso i media. L'obiettivo principale è quello di informare correttamente il consumatore sulle caratteristiche del prodotto e la sua localizzazione geografica. L'errore più comune, infatti, è quello di etichettare come «Pomodoro di Pachino» la varietà del ciliegino e non le differenti varietà che provengono dall' area, compresa tra Pachino, Portopalo, Noto e Ispica, indicate nel disciplinare: il ciliegino, a cui si deve la maggiore notorietà del nome «Pachino», il tondo liscio nella sua varietà a frutto singolo e a grappolo e il costoluto. Ciascuna varietà rappresentano l'eccellenza del gusto grazie alle qualità pedoclimatiche uniche del territorio di produzione. Pachino, infatti, è il Comune con maggiore ore di luce dell' Europa, secondo una ricerca Enea; a compiere il miracolo pensa poi l'acqua salmastra proveniente dalle falde acquifere vicino al mare che viene assorbita dalle piante e tramutata in zucchero, as- I una grande vetrina Il Limone Igp di Siracusa vola verso l’Expo 2015 ) Ci sarà anche il Limone di Siracusa IGP a rappresentare la provincia aretusea e la Sicilia all'Expo 2015, grazie alla sua capacità di narrare il territorio e di valorizzarne le caratteristiche di qualità e tradizione. Un prodotto che vanta qualità naturali di straordinario valore. Il Limone di Siracusa IGP ha già aderito da tempo, esplorando le proprietà benefiche del limone grazie ad una collaborazione con l'istituto Mario Negri di Bergamo; grazie alla collaborazione dello staff medico dell' istituto e a quella del Direttore dell' Unità Operativa complessa di Nefrologia e Dialisi del presidio ospedaliero «Umberto I» di Siracusa Giuseppe Daidone, sono già 150 i pazienti che seguono un protocollo di cura per la calcolosi renale, che sta producendo interessanti risultati sperimentali. 2 1 3 1 Il pomodoro IGP di Pachino. 2 Il Limone Igp di Siracusa. 3 La mandorla d’Avola sicurando al pomodoro Igp di Pachino il suo gusto inconfondibilmente dolce e pieno. Tra le nuove sfide quella di coniugare innovazione e tradizione in tutti i settori della produzione e della valorizzazione. Tra le aziende che si distinguono particolarmente su questo versante c'è la O.P. Faro (azienda fondatrice del Consorzio di Tutela), cooperativa di produttori fondata nel 1981 con sede a Portopalo di Capo Passero che recentemente è stata scelta dall'UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development) ente intergovernativo permanente dell'O.N.U. come «case history» nell'ambito della conferenza «Voci delle comunità rurali del Sud del Mondo» tenutasi a Torino in occasione dell'ultima edizione di Terra Madre - Salone del Gusto, manifestazione biennale organizzata da Slow Food e dedicata quest'anno all'agricoltura familiare. la rinascita. il direttore del consorzio bellia: mercato in forte crescita anche per le qualità nutrizionali «La mandorla d’Avola, uno scrigno di salute» dati delle esportazioni lo confermano: nel comparto ortofrutta, il settore della frutta secca ha registrato nei primi 7 mesi di quest'anno i risultati migliori, sia in volume di scambi (+23,1%) che in valore commerciale (+37,1%). È la conferma che sui mercati internazionali la produzione italiana, e in particolare la mandorla, sta risalendo la china. I Quali le ragioni dell’inversione di tendenza? Ne parliamo con Corrado Bellia, Direttore del Consorzio della Mandorla di Avola. «Le ragioni della crescita della esportazione di frutta secca italiana sono da un lato l'ingresso di molti Paesi, come Cina eIndia,nell'areadelbenessere edelconsumo di prodotti voluttuari tra cui la mandorla e i derivati nella pasticceria, nella gelateria e nell'uso nutrizionale. Dall'altro, la maggiore attenzione dei consumatori alla qualità e salubrità dell' alimentazione. Da questo punto di vista lamandorla siciliana nonteme confrontirispettoalla concorrentemandorla californiana, come dimostrano numerosi studi». Qual è la situazione produttiva e le prospettive? Conviene produrre mandorla in Sicilia? «Certamente.Perdecenniabbiamolasciatolibero campo allaconcorrenza straniera suiprezzi che ha ridotto la superficiemandorlicola siciliana ad un decimo di quella degli anni '50, quando l'Italia era la prima produttrice al mondo. È stata una scelta sbagliata. Oggi un impianto impostato e gestito razionalmente può dare risultati interessanti, anche per chi non è un coltivatore diretto. La mandorla ha minori costi di impianto e gestione». Prospettive positive, quindi. Cosa bisogna fare? «C'è molto da fare. Bisogna innanzitutto concentrare la produzione. In Sicilia abbiamooltre15milaaziendemandorlicole, tutte di piccole dimensioni. Va promossa l'aggregazione del prodotto per consentire la contrattazione collettiva conleaziendedi lavorazioneecommercializzazione.L'altroaspetto fondamentale è il miglioramento delle tecniche di produzioneche, salvaguardandolaqualità della nostra mandorla, ne aumentinolaredditività,riducendonealcontempo i costi». E per la commercializzazione sia in Italia che all'estero ? «Da un lato bisogna favorire la internazionalizzazione delle aziende commerciali siciliane di frutta secca. Dall'altro va riconquistato il mercato nazionale, soprattutto nel settore della pasticceria e della gelateria. Le aziende del settore dolciario stanno scoprendo, infatti, che la loro carta vincente è la superiore qualità delle materie prime italiane. Altro settore in forte espansione è senz' altro quello nutrizionale, o come si dice oggi nutraceutico, per le accertate proprietà che la nostra mandorla possiede e che ne fanno un vero e proprio "scrigno di salute", sempre più consigliato da medici e nutrizionisti come componente essenziale della dieta mediterranea».
© Copyright 2024 ExpyDoc