Dicembre 2014 13 14 Dicembre 2014 L’informatore A L ESSA N D R I N O ATTUALITA’ Nuovo test HPV al posto del PAP test Dal 13 Dicembre si Prevenzione Serena ha iniziato in Piemonte lo screening del tumore del collo dell’utero con il test HPV come test primario al posto del classico Pap test. Dopo la sperimentazione nel dipartimento di screening dei tumori di Torino, il nuovo test viene esteso al resto della Regione. Il Piemonte è tra le prime regioni italiane ad adottare il nuovo test ma tutte dovranno adeguarsi entro il 2018 secondo nuovo Piano Nazionale Prevenzione del Ministero della Sanità. Il test serve a rilevare l’eventuale presenza del virus HPV ad alto rischio per lo sviluppo del tumore del collo dell’utero. Lo screening con test HPV è ancora più efficace del PAP test nella prevenzione dei tumori del collo dell’utero: esso infatti permette di ridurre del 60% - 70% la comparsa dei tumori invasivi del collo dell’utero rispetto allo screening con Pap test. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale The Lancet, con il titolo Efficacy of HPVbased Screening for Preventing invasive Cervical Cancer: follow-up of European randomised controlled trials, che ha valutato su larga scala nei programmi di screening organizzati in Europa, l’effetto dello screening basato sul test HPV rispetto a quello basato sul Pap test. Dopo lo studio, condotto dal dottor Ronco del CPO Piemonte, il test HPV è stato certificato dalla Food and Drug Administration degli USA. Il test HPV verrà usato per le donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni. La maggiore sensibilità del nuovo test consente di allungare il tempo di protezione dopo un test negativo, che passa a 5 anni. (nuovo intervallo tra un test e l’altro) Il programma di screening ha dimostrato di fornire una protezione molto elevata anche con il PAP test. Il rischio di tumore invasivo del collo dell’utero è ridotto dell’80% nelle aderenti all’invito rispetto alle non aderenti. Il passaggio al test HPV avverrà in modo progressivo e si completerà nell’arco di cinque anni. Nei prossimi 5 anni il programma di screening inviterà sempre meno donne a fare il Pap test e sempre più donne a fare il test HPV, fino a che tutte saranno passate al test HPV. Nella fase iniziale, per ragioni di equità, si utilizzerà un criterio casuale di invito per suddividere le donne tra chi farà il test HPV subito e chi lo farà all’invito successivo. FORNITURE IDRO TERMO SANITARIE ARREDAMENTO BAGNO - PIASTRELLE GAS E MATERIALI PER LA SALDATURA E IL TAGLIO accendono le luci di “Natal’esco” Un percorso di soli quindici chilometri per un viaggio fra i nove paesi del Monferrato alessandrino, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, per partecipare ad un evento senza precedenti: Natal’esco. Dal mattino di sabato 13 dicembre fino alla sera di domenica 14 nei borghi di Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato e Vignale Monferrato si potrà essere coinvolti in decine di situazioni sempre diverse, ma unite dal denominatore comune del Natale. Tutte le comunità dei nove paesi sono coinvolte: dai Sindaci agli operatori commerciali, dai ristoratori agli albergatori, dalle Pro-Loco alle corali e alle associazioni culturali, per realizzare una Kermesse di mini-eventi, di incontri conviviali con la tradizione culinaria locale, di degustazioni di prodotti tipici, di visite guidate alla scoperta di monumenti. L’informatore Dicembre 2014 A L ESSA N D R I N O 15 ATTUALITA’ Un nuovo progetto per ‘Star bene a scuola’ La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria finanzia un interessante progetto di promozione del benessere nella scuola realizzato presso la scuola media “Antonio Vivaldi” di Alessandria tramite l’attivazione di uno sportello di ascolto a disposizione di studenti, genitori e docenti, condotto da uno psicologo. L’iniziativa, sperimentata con successo l’anno scorso ma per poche ore per carenza di fondi, riprende quest’anno a tempo pieno grazie all’intervento della Fondazione. Il progetto coinvolge 184 alunni, 8 classi, 20 docenti e 368 genitori potenzialmente interessati a partecipare. Gli obiettivi che il progetto si propone sono: 1) favorire l’integrazione e l’inclusione di tutti gli alunni, soprattutto quelli con difficoltà, provenienti da culture diverse o con esigenze educative speciali; 2) fornire il supporto nell’organizzazione dello studio, in particolare agli alunni con disturbi specifici di apprendimento; 3) integrare le azioni di orientamento svolte dalla scuola, con particolare attenzione a far emergere le reali attitudini dei ragazzi; 4) agevolare lo sviluppo dell’intelligenza emotiva e della capacità di auto-motivarsi e dei livelli di autoefficacia; 5) supportare gli alunni nel superamento delle frustra- Tutti i tipi di PIZZE anche al tegamino zioni, attivando le capacità personali di resilienza, fornendo anche strategie adeguate per gestire il conflitto in modo funzionale; 6) aiutare nel superamento dell’ansia da prestazione; 7) affrontare il disagio legato ai rapporti affettivi, sia familiari che nelle relazioni con i coetanei; 8) prevenire l’insuccesso scolastico, l’abbandono e la dispersione conseguente. “Grazie al prezioso supporto della Fondazione CRAL – ha affermato Maria Paola Minetti, Dirigente Scolastico dell’I.C. Galilei - per l’intero anno scolastico i ragazzi avranno a disposizione uno spazio gestito dalla psicologa Margherita Zambruno che li aiuterà ad organizzare meglio lo studio, a scoprire interessi e attitudini personali, a gestire i conflitti in modo funzionale e a crescere costruendo relazioni significative. Allo Sportello di Ascolto potranno accedere gratuitamente anche docenti e genitori. E i ragazzi seguiranno un innovativo percorso di promozione delle life skills, ossia di quelle competenze trasversali a carattere cognitivo, sociale, emotivo e relazionale che consentono di fronteggiare al meglio le esigenze e i cambiamenti che la vita quotidiana presenta”. 16 Dicembre 2014 L’informatore A L ESSA N D R I N O ECONOMIA Fondo di garanzia prima casa: online la modulistica È disponibile online la modulistica per fare richiesta del Fondo di garanzia prima casa per l’acquisto di un immobile o la sua ristrutturazione per l’efficienza energetica. Al fine di comprare o ristrutturare casa, accedere all’erogazione del credito può rivelarsi indispensabile. Per individuare velocemente una valida offerta è possibile porre i mutui più convenienti a confronto in modo tale da selezionare le opzioni più in linea con le esigenze e le condizioni economiche di ciascun contraente. In questi giorni il Mef ha messo a disposizione dei risparmiatori la modulistica per richiedere il finanziamento del Fondo di garanzia prima casa. Hanno accesso alle agevolazioni previste dal Fondo le giovani coppie, i giovani lavoratori under 35 con un contratto lavorativo atipico, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori a carico, conduttori di alloggi Iacp con la prerogativa che non siano già proprietari di un immobile. Il Fondo di garanzia prima casa consente di avere accesso ad agevolazioni per un massimo del 50% della quota capitale fino a 250.000 euro per l’acquisto, la ristrutturazione o l’accrescimento dell’efficienza energetica di immobili non di lusso, adibiti ad abitazione principale del soggetto che contrae il mutuo. Sul sito del Mi- nistero per l’Economia e le Finanze è possibile scaricare e poi compilare i moduli per accedere al Fondo di garanzia prima casa. Le domande dovranno essere in seguito presentare direttamente presso gli sportelli delle banche che aderiscono all’iniziativa. Sarà poi la banca a occuparsi di inviare a Consap, società pubblica incaricata della gestione delle domande, la richiesta di accesso alle garanzie. In prima battuta la Legge di Stabilità aveva destinato al Fondo di garanzia prima casa 600 milioni di euro, l’iniziativa invece avrà una dotazione di 650 milioni di euro. Sul portale dell’Abi e della Consap è possibile prendere visione dell’elenco delle filiali presso le quali è possibile consegnare la documentazione. Il Mef specifica che le richieste potranno essere presentate da fine dicembre, solo dopo che la banca abbia assicurato l’operatività a favore della propria clientela (termine previsto in 30 giorni lavorativi dall’adesione della banca al Fondo di garanzia prima casa). Il Sunia risponde... A CURA DI GIAN PAOLO CALIGARIS Domanda: “Buongiorno vorrei chiederle, le case popolari possono essere gestite da amministratori? Grazie e cordiali saluti”. Risposta: “Le case di edilizia residenziale pubblica, per quanto concerne l’amministrazione (canoni di locazione e anticipi spese), sono gestite direttamente dall’amministratore dell’A.T.C.. La gestione diretta, o autogestione con amministratore non A.T.C. ma eletto, è possibile ed è prevista dall’articolo 22 della Legge Regionale n. 3 del 17/02/2010 ed è regolamentata dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 13R del 04/10/2011. Cordiali saluti.” Hai un problema o vuoi informazioni chiare sui rapporti tra inquilino e padrone di casa..... Devi comprare un immobile e vuoi conoscere le normative in materia..... Quali sono le mansioni dell’amministratore condominiale..... Hai una qualunque curiosità in materia.... IL NOSTRO ESPERTO RISPONDE! Mandaci le tue domande via fax al n. 0131.2188227 per posta a Radio BBSI, corso Acqui 39 -15121 Alessandria via mail: [email protected] Scrivici la Tua domanda (in stampatello leggibile): ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ NEL FORNITISSIMO REPARTO OUTLET SCONTI DEL 50% SULLA COLLEZIONE MODA INVERNO DELLE MIGLIORI MARCHE! T-SHIRT a �19,00! FELPE a �29,00! TUTE 3 PEZZI a �39,00! PIUMINI a �69,00! oda di alta m to n e m a li Abbig / bambina o in b m a b qualità ni d a 0 a 1 8 an L’informatore Dicembre 2014 A L ESSA N D R I N O 17 NONciCREDO! Dichiarata morta si sveglia in obitorio Una donna polacca dichiarata morta dal suo medico è “tornata in vita” dopo 11 ore in obitorio, lamentandosi per il freddo. La novantunenne Janina Kolkiewicz era stata dichiarata morta dal medico, che la aveva visitata nella sua casa dopo essere stato chiamato dalla nipote della donna, che aveva visto che la nonna non respirava più. Gli operatori dell’obitorio però dopo diverse ore hanno notato dei movimenti nel sacco dove era stato messo il corpo della donna, all’interno della cella frigorifera. Quando hanno verificato, l’anziana ha iniziato a lamentarsi che aveva freddo: dopo una visita, la donna è stata rimandata a casa a scaldarsi. Sotto shock sia la famiglia che il medico che aveva constatato la morte: “Ero sicurissimo che fosse morta”, ha detto il dottor Wieslawa Czyz ai giornalisti, “Sono senza parole, non capisco cosa sia successo. Il suo cuore non batteva, e non respirava”. L’anziana donna, tornata a casa, dice di sentirsi bene, probabilmente non del tutto consapevole di quanto sia arrivata vicina alla tomba. Cibo per cani? Nutriente come il cibo per “umani” La titolare di un negozio per animali di Richland, nello stato di Washington ha deciso di mangiare nient’altro che cibo per cani, o per gatti, per un mese: il suo obiettivo è dimostrare come questi cibi possano essere gustosi e nutrienti come il normale cibo per esseri umani. “Sareste sorpresi di come il cibo per cani e per gatti siano gustosi, quando sono fatti bene. Si è quello che si mangia, e questo vale anche per gli animali. Ho deciso di mangiare questi cibi per un mese per dimostrare come siano buoni e nutrienti”, racconta Dorothy Hunter. L’idea è venuta a Dorothy un po’ per caso: un giorno aveva fame ma non aveva nessuno spuntino né aveva tempo di andare a prendersi qualcosa. Così ha preso una scatola di bocconcini e ne ha assaggiato uno: “Mi sono detta: wow, questo è meglio di molti spuntini per umani”, e poi ha pensato che poteva farlo per un mese. “Credo nei nostri prodotti e in quanto buoni siano”, racconta Dorothy, che ha convinto anche i suoi dipendenti della bontà dei prodotti: una di loro, Amanda Kempf, racconta: “I miei bambini adorano i bocconcini per cani, e a me non dispiace che li mangino, perché sono sani e nutrienti”. Bagno pubblico trasformato in bar “Questo locale è un cesso!” una frase che a qualcuno scappa quando il posto non lo soddisfa. La stessa frase però cambia completamente significato se si parla dell’Attenedant Café di Londra. Infatti, il locale è un bagno pubblico ristrutturato: molti degli elementi decorativi sono quelli originali, dagli orinatoi ai water. Un posto decisamente insolito per mangiare, anche per la sua collocazione sotto il livello della strada (abbiamo già detto che si tratta di un ex bagno pubblico): la sua nascita però non è dovuta solo all’intuizione del proprietario che ha saputo vedere oltre sporcizia ed odori. Uno dei motivi che ha spinto verso la nascita dell’Attenedant Café è che i prezzi degli immobili a Londra hanno raggiunto quotazioni folli, rendendo praticamente impossibile per un aspirante imprenditore avviare un’attività. Per questo qualcuno ha pensato di riutilizzare i vecchi bagni pubblici: in qualche caso, sono stati trasformati in abitazioni. Norvegesi invitati a donare preservativi per l’ora del sesso Una organizzazione no-profit norvegese ha lanciato un appello agli uomini del paese affinché donassero preservativi per un’Ora del Sesso, un iniziativa che invitava i norvegesi a passare un’ora a fare sesso protetto, anziché guardare la televisione. La campagna serve a sensibilizzare i norvegesi all’uso di precauzioni contro le malattie sessualmente trasmissibili: un recente studio infatti ha scoperto che i norvegesi sono la nazione scandinava più attiva sessualmente, ma anche quella dove si usano meno precauzioni, esponendo così gli abitanti ad un elevato tasso di malattie sessuali. Favole e bugie Un gruppo di ricercatori ha studiato l’efficacia delle favole educative, e vedere se abbiano realmente un’efficacia sui bambini, riducendone i comportamenti disonesti. Nello studio sono stati coinvolti 268 bambini tra i tre ed i sette anni, cui sono fatte ascoltare storie in cui capitavano cose brutte ai bambini che dicevano le bugie (come “Pinocchio” o “Al lupo! Al lupo”), altre in cui invece veniva premiato il protagonista che diceva la verità, e delle storie che invece non avevano implicazioni etiche. Ai bambini poi veniva rispiegata la morale della storia, sottolineando il comportamento buono o cattivo (o neutrale) del protagonista, e poi venivano lasciati in una stanza. A questo punto veniva controllato se il bambino prendeva un giocattolo che gli era stato detto di non toccare, e se poi mentiva al proposito. E’ emerso che le storie che prospettano una pu- nizione per chi dice bugie non sembrano avere alcun effetto sull’onestà dei bambini. Al contrario i bambini erano più sinceri dopo avere sentito delle storie in cui il protagonista veniva premiato per avere detto la verità o essersi comportato onestamente. Fare più fatica o ragionare di più? Nonostante piaccia a tutti pensare che gli esseri umani si comportano razionalmente, arrivano continuamente dimostrazioni del contrario. Una ricerca ha sottoposto i partecipanti a quello che in apparenza doveva essere un compito estremamente banale. I soggetti erano messi in una stanza dove erano presenti due secchi, in posizioni differenti, ed era chiesto loro di spostarne uno a loro scelta fino ad un punto prestabilito, specificando che dovevano scegliere lo spostamento che sembrava loro più semplice. Dal punto di vista logico, la soluzione ottimale è quella di spostare il secchio che è più vicino al punto di destinazione, dato che in questo modo si fa lo sforzo minore, trasportando il peso del secchio per la distanza più breve. In realtà nella maggioranza dei casi i soggetti sceglievano il secchio più vicino a loro, anche se questo voleva dire trasportarlo per una distanza più lunga. I soggetti hanno spiegato che avevano fatto quella scelta perché questo dava loro la sensazione di concludere prima il compito: apparentemente, prendere il secchio dava loro la sensazione di avere quasi concluso il compito. I ricercatori hanno battezzato questo comportamento pre-crastinazione, cioè il tentativo di accelerare la realizzazione di sotto-obiettivi intermedi (nel caso del secchio, completare prima possibile il primo passo “prendere il secchio”). La spiegazione sarebbe che questo approccio semplifica lo sforzo mentale, anche se a costo di un maggiore sforzo fisico. Pub fa sconto ai clienti… calvi! Non tutti pensano che la calvizie sia un difetto da nascondere con riporti, trapianti o radendo i capelli cortissimi. Un pub in Giappone, ad esempio, ha aperto da qualche mese un locale che offre addirittura uno sconto ai clienti cavi. Un cartello fuori dal locale dichiara la solidarietà dei gestori a tuti “i lavoratori padri di famiglia che stanno perdendo i capelli”, specie per lo stress, aggiungendo poi un “Sii calvo, sii orgoglioso”. In Giappone, il 26% degli uomini è colpito da calvizie, specie a causa dello stress, che peraltro scatena un circolo vizioso: “Quando inizi a perdere capelli, è uno shock, non c’è dubbio. Lo stress si accumula e perdi altri capelli”. Yoshiko Toyota, la titolare del locale, spiega che vorrebbe che la calvizie fosse vista come un punto d’onore, anziché un segno di vecchiaia o di stress. L’idea di supportare i calvi le è venuta mentre stava aiutando nella ricostruzione dopo lo tsunami: voleva fare qualcosa per aiutare le persone, in tutto il paese colpiti psicologicamente dalla tragedia, ma si è resa conto che doveva focalizzarsi su una fascia specifica di popolazione per essere concreta, e il fatto che gli uomini sembravano perdere ancora più capelli a causa dello stress dello tsunami le avrebbe dato l’idea. Le reazioni all’apertura del locale sono state positive, con molti che hanno pensato “ecco finalmente il posto per me”, anche se alcuni frenano nelle dimostrazioni di entusiasmo: “vorrei segnalare il posto ad alcuni miei amici, ma ho paura che si offenderebbero”, spiega uno degli avventori. 18 Dicembre 2014 L’informatore A L ESSA N D R I N O ENO GASTRONOMIA L’informatore Dicembre 2014 A L ESSA N D R I N O 19 ENO GASTRONOMIA NATALE A TAVOLA, I 10 CIBI PIÙ AMATI Dal Piemonte alla Sicilia, le tavole italiane del giorno di Natale sono percorse da un unico filo rosso, quello della tradizione. Pasta fatta in casa, minestre, verdure, carne o pesce: la famiglia riunita per il cenone della Vigilia e per il pranzo del 25 ama gustare i piatti di una volta, quelli che preparavano le nostre nonne e che si tramandano da madre in figlia. Se Capodanno rappresenta per molti l’occasione per sperimentare pietanze nuove, il Natale da Nord a Sud della Penisola è legato alla memoria, al piacere di riscoprire ogni volta la storia gastronomica del nostro Paese e di farla conoscere ai più piccoli. Anche se ogni regione ha un proprio menù, vari cibi, pur con qualche variante, sono consumati in diverse località. Ecco i dieci natalizi più diffusi nelle cucine del Bel Paese. 1. Tortellini in brodo In Emilia Romagna, patria della pasta fatta in casa, a Natale non può mancare un buon piatto di tortellini con la classica sfoglia all’uovo, ripieni di carne (macinato di maiale e vitello), mortadella, prosciutto, uova, parmigiano, noce moscata e cotti in brodo di cappone. Con il nome di cappelletti, sono il piatto forte del 25 dicembre anche in Umbria, Marche, Toscana e Lazio. 2. Lasagna Alla bolognese, con carne macinata e besciamella, alla napoletana, con ricotta, sugo, fior di latte e polpettine, la lasagna è un piatto che a Natale è scelto da numerose famiglie, in ogni angolo della Penisola. 3. Minestra maritata Il “matrimonio” tra carne e verdura è alla base di questo piatto, risalente all’epoca della dominazione spagnola nel Regno di Napoli. Nel 1628 Bartolomeo Zito, nei commenti al poemetto epicomico Vaiasseide di Giulio Cesare Cortese, riporta una ricetta particolarmente ricca, a base di ossa di prosciutto, cappone, gallina, vitello, salsicce, piccole scarole, borragine, cicoria, broccoletti e verza. Tra le fasce meno abbienti era frequente l’uso delle parti meno nobili del maiale, come guance e orecchie. Ancora oggi la minestra maritata è presente sulle tavole natalizie della Campania e della Calabria – qui con l’aggiunta dei fagioli –, ma molto spesso seguendo procedimenti più leggeri di quello originale, scegliendo, ad esempio, soltanto carne di gallina e manzo ed escludendo le parti di scarto del maiale. 4. Baccalà Principe delle tavole natalizie, il baccalà è consumato in numerose regioni nel cenone del 24 dicembre. È preparato in moltissimi modi: fritto in Lazio e Campania, in umido – con pomodorini, olive nere, aglio e capperi – in Puglia, lesso in Basilicata, con uvetta, origano, pinoli e noci in Molise, con la polenta in Veneto. 5. Abbacchio È il piatto forte della tavola romana nel giorno di Natale. L’abbacchio è un agnello cotto in forno con olio, aglio, salvia, rosmarino e vino bianco, servito con una crema di aglio, acciughe, aceto di vino bianco e olio. L’agnello, cucinato in altri modi, si consuma anche in Abruzzo (arrostito), in Puglia (al forno e servito con i lambascioni, cipolline selvatiche), Sicilia e Sardegna (con le patate). 6. Cappone Ripieno in Lombardia e Toscana, bollito in Umbria e Liguria, arrosto in Piemonte e Marche, il cappone è diffusissimo sulle tavole natalizie dell’Italia settentrionale e centrale. 7. Capitone Con questo nome si indica la femmina dell’anguilla, di grandi dimensioni. Immancabile nel menù della Vigilia in Molise – cucinato in umido, con alloro e aglio –, in Campania e Lazio, dove nonostante il suo elevato contenuto di grassi è fritto e servito caldissimo. 8. Brovada e muset Diffusa nel Friuli Venezia Giulia, è una pietanza a base di rape (le “brovade”) bianche macerate per novanta giorni nella vinaccia – la buccia dell’uva – e poi cotte con il loro liquido, alloro e con un soffritto di aglio, lardo e rosmarino. Le rape accompagnano il musetto, caratteristico cotechino friulano formato dalle parti della testa del maiale, tra cui il muso. 9. Canederli Tipici del Trentino Alto Adige, sono polpettine di pane raffermo, speck, uova, latte, farina, pancetta e salame, cotte in brodo oppure servite con burro fuso e formaggio o ragù di carne. 10. Cavoli Il cavolfiore è protagonista del cenone della Vigilia nel Lazio, dove è consumato in pastella, e in Campania, come ingrediente della cosiddetta “insalata di rinforzo” insieme a olive nere, capperi e “papaccelle” (peperoni piccoli sott’aceto). il ritorno alle vecchie tradizioni 20 Dicembre 2014 L’informatore A L ESSA N D R I N O ENO GASTRONOMIA I Ticket per celiaci anche al supermercato Marina Pellizzari è la mamma di un bambino celiaco che ha lanciato un importante appello e una petizione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: i ticket per celiaci devono poter essere impiegati anche al super, e non solo in farmacie autorizzate. Il testo della lettera inviata al Ministro: Sono la mamma di un bambino celiaco. La celiachia è considerata una “malattia” anche se diventa malattia solo nel momento in cui il soggetto celiaco ingerisce il glutine. Il corpo del celiaco reagisce con vari effetti negativi e conseguente elevato rischio di cancro all’intestino. Quando ti viene diagnosticata la celiachia hai la possibilità di avere un “buono” mensile per acquistare i prodotti senza glutine. Questo buono è di circa 100 euro mensili e può essere speso quasi solo in farma- cia, ma i prezzi dei prodotti glutenfree, soprattutto in farmacia sono esorbitanti! Perchè un kg di farina senza glutine che non è altro che farina composta da un mix di farina di riso, farina di mais e amido di mais deve costare sui 7€? Sono prodotti assolutamente normali, solo che non vengono FATTI con materie prime contenenti glutine. Facendo delle ricerche ho scoperto che il problema “celiachia” è un problema prettamente mediterraneo dovuto al fatto che da millenni ci alimentiamo con prodotti ricchi di glutine per tradizione. Questa cosa ha portato ad una “intossicazione a livello genetico” che si sta scatenando in molti più soggetti ora rispetto un tempo. I prodotti gluten free non sono medicinali, sono solo prodotti fatti con materie prime senza glutine che NON SONO sintetiche, ma naturali tanto quanto lo può essere la farina di frumento! Non si può speculare su questo problema! I prezzi di questi prodotti sono comunque molto alti ma nei supermercati sono comunque più convenienti. Molti prodotti che si trovano in farmacia al supermercato hanno un prezzo inferiore. Chiediamo quindi che venga consentito l’uso del ticket per celiaci erogato dallo Stato non solo nelle farmacie ma anche nei supermercati dove i prodotti per celiaci sono più economici. Per firmare la petizione: “www.change.org” L’informatore Dicembre 2014 A L ESSA N D R I N O 21 ENO GASTRONOMIA 10 Tradizioni bizzarre per la cena di Natale Renna Popolare in Norvegia e venduta ogni anno sottoforma di salsiccia delle feste al Clifton Sausage Restaurant a Bristol, in Inghilterra, la carne di renna ha il sapore di selvaggina e risulta inaspettatamente tenera e gustosa se non viene cotta troppo. Non manca mai sulle tavole norvegesi a Natale. Cervo arrosto Non c’è bisogno che vi travestiate da Robin Hood e andiate a caccia di cervi nei boschi per gustare i sapori del nord est Europa. Per connotare la vostra cena di Natale con dei sapori nordici, potete cuocere carne di cervo alla scozzese: aggiungendo del whisky, bacche di ginepro e lasciando arrostire lentamente. Cinghiale selvatico I boschi della Polonia sono stracolmi di cinghiali selvatici. Per ogni cinghiale si contano circa 100 kg di carne di ottima qualità…l’importante è imparare a non farne mai arrabbiare uno quando lo si incontra nel bosco. Un’ottima soluzione può essere quella di cucinarlo in padella per un paio di ore con pancetta, funghi freschi e panna. Così compare sulle tavole polacche il giorno di Natale. Christmas Porridge Svedese Non è una vera e propria portata ma ormai è diventato un piatto tradizionale della sera della Vigilia di Natale, in Svezia e in alcune zone del Nord-America. Detto anche Julgröt, è fatto con riso, burro, cannella e zucchero. La tradizione vuole che si nasconda una mandorla intera nella pietanza e chiunque la trovi convoglierà a nozze entro la fine dell’anno nuovo. Panini ai semi di papavero Il 25 Dicembre non troverete nessuna tavola ungherese priva di queste piccole delizie. Si tratta di piccoli panini dolci che si accompagnano splendidamente con ogni pietanza. La tradizione vuole che se ne lasci uno in parte al camino, accanto ad una mappa di Budapest, per aiutare Babbo Natale nella consegna dei regali. Carpa Se venite invitati a trascorrere il Natale a casa di un ami- co a Praga, state sicuri che vi verrà servita della carpa. La carpa fresca è la pietanza festiva di tutta la Repubblica Ceca, infatti è possibile ammirare, davanti ad ogni negozio di alimentari, vasche piene di questi pesci per tutto il mese di Dicembre. Baccalà Forse non sembra così invitante come un grosso e succulento tacchino ripieno, ma la prova sta nell’assaggiarlo. In Portogallo si dà il benvenuto al Natale con un pasto speciale a base di baccalà e patate lesse. Coniglio Il coniglio stufato è una specialità maltese. Alla carne, leggermente rosolata con aglio e aromi, viene poi aggiunto del vino rosso o una ricca passata di pomodoro. Non è esattamente un piatto della tradizione natalizia, ma il sapore deliziosamente rustico darà sicuramente alla vostra cena un tocco in più. Arrosto d’oca In Germania i tacchini vivono serenamente il periodo natalizio perché è l’oca arrosto il piatto tipico del giorno di Natale, servita con carote caramellate all’arancia e patate novelle arrosto. Cappone Per gli svizzeri francesi, il Natale è un’occasione per dare sfoggio di vini raffinati e cioccolatini sublimi, coronati dalla presenza sulla tavola di un grosso e grasso cappone, sostanzialmente un pollo costoso e castrato ma squisitamente gustoso. 22 Dicembre 2014 L’informatore A L ESSA N D R I N O Dicembre 2014 23 ENO GASTRONOMIA Specialità Natalizie nel Mondo Natale è considerato la festa più importante dell’anno in molte parti del mondo, e spesso viene celebrato con specialità gastronomiche preparate appositamente o esclusivamente per l’occasione. L’Italia vanta diverse tradizioni riconducibili alle varietà di cucina regionale, ma anche il resto d’Europa e del mondo può offrire piatti natalizi vari e gustosi. Francia Nelle regioni settentrionali della Francia si prepara spesso la fressure de porc, pietanza a base di carne e interiora di maiale. Il piatto natalizio per eccellenza in Fran- cia è la galette des rois (“torta dei re”), un dolce a base di pasta sfoglia con un ripieno di crema alla mandorla. Viene preparato in occasione dell’Epifania, e si usa nascondere al suo interno una statuina di porcellana o di gesso che rappresenta una figura del presepe. Chi trova questa statuina viene incoronato “re della festa”. Gli schowowebretele, biscotti speziati a base di burro e mandorle, accompagnano tutto il periodo festivo. Spagna Le pietanze classiche del pranzo di Natale spagnolo sono l’escudella i carn d’olla, una zuppa di verdura e carne, e il tacchino con frutta glassata al forno. I O V O NU dolci tipici sono il torrone e il Polvorones, preparato con limone, cocco e caffè. Olanda I Kipperragut, una sorta di voula-vent con ripieno di carne, caratterizzano il periodo delle feste di fine anno olandesi. Sono ottimi come antipasto e facili da preparare, e si sposano bene anche con la cucina nostrana, a patto che il pasto sia a base di carne. Germania Come nella migliore tradizione mitteleuropea, i dolci fanno la parte del leone tra le specialità natalizie germaniche. Tra i dessert spicca particolarmente lo stollen, una torta molto ricca preparata in diverse varietà. Noi vi proponiamo il butterstollen, a base di burro. Gran Bretagna Il tacchino arrosto è senz’altro il piatto principe della tavola natalizia britannica. La particolarità della ricetta tradizionale risiede negli ingredienti del ripieno, realizzato con nocciole tritate, carne di vitello, bacon e grasso di rognone. Irlanda La cucina irlandese è basata su ricette abbastanza semplici e relativamente “povere”, ma robuste e saporite, e le ricette di Natale non fanno eccezione. Vi consigliamo di provare la facilissima focaccina natalizia e le gustose mince pies, tortine con ripieno di frutta. Danimarca Latte, riso e mandorle sono i semplici ingredienti alla base del ris-a l’amande, saporito semifreddo natalizio danese. Svezia Gli svedesi preparano un banchetto particolarmente sontuoso la sera della vigilia, composto da piatti di pesce secco, prosciutto, riso al latte, e dalle caratteristiche polpettine al prosciutto delle feste. La cena è accompagnata dal glögg, vino caldo aromatizzato non dissimile dal nostro vin brulè oppure da birra zuccherata. Romania I rumeni festeggiano il Natale all’insegna della carne di maiale, predominante in piatti come piftie de porc e sarmale de porc, solitamente accompagnati dalla mamalinga (una sorta di polenta). Il dolce tipico è il cozonac, a base di uova, farina, zucchero e vaniglia. Russia In Russia a Natale si mangia pesce: aringa e salmone affumicato, caviale rosso e nero con tartine o uova sode oppure i karp s kapustoi, filetti di carpa con i crauti. I dolci tradizionali sono i piroski, torte farcite con ricotta, uvetta, mele e frutti di bosco, fritti oppure cotti al forno. Canada, Stati Uniti, Oceania Questi Paesi seguono generalmente le tradizioni tipiche della Gran Bretagna (fatta eccezione per le aree francofone del Canada, più vicine alle usanze francesi) con alcune eccezioni: nel Nordamerica il classico tacchino arrosto viene condito con salsa di mirtilli, mentre gli australiani accostano alle classiche specialità europee la zuppa di ostriche di origine asiatica.In Nuova Zelanda si preparano spesso le saporite focaccine natalizie al formaggio. Messico La pinata (pignatta) è un contenitore di cartapesca riempito di dolci, canditi e frutta, che i messicani appendono durante le festività perchè venga rotto dai bambini, che possono così mettere le mani sulle leccornie contenute al suo interno. I sapori dolci sono una costante di questo periodo e compaiono nei menù molto più spesso rispetto al resto dell’anno. 24 L’informatore Dicembre 2014 A L ESSA N D R I N O INFO IN ROSA Alberi di Natale low coast Albero a sorpresa Tanti pacchetti e un’allegra piramide natalizia. Per la base usa qualche scatolone del supermercato dipinto con la vernice. Se quest’anno avete deciso di non fare regali, non rinunciare all’emozione delle sorprese. Crea una caccia al tesoro per la mattina di Natale con questo albero composto da tante scatole delle scarpe impacchettate con carta di giornale o fogli colorati. In qualcuna posiziona un piccolo dono: non servono grandi spese, bastano un pensiero piccolo ma scelto col cuore. Albero goloso Cosa ne dici di cimentarti in cucina con un’infornata di biscotti dalle forme buffe? Con l’aiuto del partner e dei bambini sarà divertente: dopo il pomeriggio ai fornelli è ancora più piacevole appendere insieme i biscotti come addobbo per l’albero di Natale. Legali con nastri di raso rosso, blu e verde. Albero sintetico L’albero di Natale sintetico ti permetterà di risparmiare perché si acquista una sola volta e dura molto tempo, conservala in cantina in una scatola: ogni Natale lo puoi costruire di nuovo. Piccolo Piccolo Se desideri celebrare lo spirito natalizio in modo discreto, posiziona un piccolo alberello di Natale sul tavolo: la sala da pranzo acquisterà un’aria di festa. Aggiungi tanti fiocchi rossi in raso e una fila di luci led per illuminare la cucina con dolcezza. Cespuglio.. si Natale Cosa ne dici di trasformare la pianta di casa in un alberello di Natale? Se desideri un effetto light sostituisci alle palline colorate tanti fiocchi monocromatici blu, rossi o dorati in velluto. Immancabile un filo di luci con cui far risplendere casa. Colore unico Voglia di cambiare? Non serve fare spese: basta una bomboletta spray con cui dare nuova vita agli addobbi. Scegli il bianco, blu elettrico o lilla, se ami osare e trasforma le solite palline dell’albero di Natale. Atmosfera Natalizia Uno o più rami d’abete o pino e del fil di ferro con cui legarli insieme. Aggiungi qualche pallina colorata e un velo di neve spray per un albero di Natale sospeso da appendere alla porta d’ingresso. L’alternativa alla neve? Usa il cotone idrofilo. Credits: Mondadori Editore Albero di Natale per sorridere La scatola dei ricordi? Aprila e fissa al muro con pasta adesiva immagini, cartoline, scritte, decori dall’infanzia a oggi. Perché Natale è sorridere, oltre le apparenze, e ritornare un pizzico bambini, quando l’unica cosa che importa è l’occasione di stare insieme. Intrecci tra i capelli La treccia sta vivendo un grande ritorno, da portare con un look casual per un effetto molto chic o più elegante da red carpet. Acconciature diverse e intrecci più o meno elaborati, che però rispondono a un unico trend: uno spettinato voluto, con ciocche che cadono morbide per un effetto “messy”. Come se aveste fatto la treccia da diverse ore e si fosse leggermente scomposta. Via forcine e lacca, i ciuffi rimasti fuori non si fissano, ma si lasciano così! Classiche, a corona, frontali, francesine o che scendono morbide da un lato. Sono tutte le varianti di trecce da portare quest’autunno. L’effetto messy è la parola d’ordine per un look chic and easy! La treccia laterale Da declinare in una treccia francesina che dona un tocco in più a una acconciatura con i capelli sciolti pet- tinati da una parte come la sfoggiano Heidi Klum, Jessica Alba e Michelle Hunziker. Oppure una ponytale rivisiatata, con un intreccio molto blando che scende su una spalla alla Olivia Palermo o come proposta in passerella da Temperly London. Molto glam! La treccia frontale Ovvero una treccia che incornicia il viso e raccoglie tutto il ciuffo frontale. Ideale con i capelli sciolti come la propone Nanette Lepore o da unire a una treccia classica che parte dalla nuca come l’abbiamo vista da Creatures Of The Wind. Mood brava ragazza Due treccine laterali e via! Per un look pulito e sbarazzino. La propone così Marc by Marc Jacobs e l’ha recentemente sfoggiata la modella inglese Alexa Chung. A corona E’ la treccia sfoggiata dall’ex primo ministro ucraino Julia Tymoschenko e riproposta in chiave ultra sofisticata da Venexiana, Bora Aktsu e nientepopodimeno che dalla regina di Spagna Letizia Ortiz nelle ultime occasioni formali. Questo Natale dite addio allo stress Il Natale sta per arrivare, e con esso i bei momenti da trascorrere in famiglia e con gli amici. È un periodo felicissimo, eppure spesso le ferie portano con sé gran parte dello stress accumulato durante l’anno. Ecco qualche consiglio per evitare che questo succeda e per godere appieno delle vacanze. Yoga Nelle settimane che precedono il 25 dicembre, trovate un centro di yoga o meditazione e frequentate una classe almeno due volte alla settimana. Grazie al suo intenso stretching e alle sue posizioni, lo yoga ha un effetto incredibilmente positivo sul corpo, ma anche sulla mente. A beneficiarne, infatti, sono la circolazione, la respirazione, i muscoli, le articolazioni e allo stesso tempo il nostro umore e stato d’animo, più sereno e rilassato dopo una seduta. Programmi Ogni persona ha un modo diverso di organizzare la propria vita, e tanti di noi sono purtroppo meno bravi di altri. Se anche voi appartenete alla categoria più disorganizzata, conoscerete bene quella sensazione di stress e ansia dovuta a un evento last-minute per cui non siete affatto pronti. Ebbene non disperate: il segreto sta nel compilare una semplice lista. Per esempio, quella dei regali di Natale. Scrivete il nome di tutte le persone che volete sorprendere e man mano che fate i vostri acquisti, aggiungete per iscritto il dono accanto al nome. Aromaterapia Un semplicissimo rimedio che può fare tanto per il nostro benessere, soprattutto quello psicologico. Basta acquistare un diffusore e qualche olio essenziale, e il gioco è fatto. Potete combinare gli oli o versarne qualche goccia nell’acqua per il bagno, insieme ai vostri sali preferiti. Mettete su un po’ di musica rilassante e godetevi un’ora o due in pieno relax solo per voi. Viziatevi Il Natale è sinonimo di dare, ma anche di ricevere. Non dimenticatevi di voi stessi e dei vostri desideri quando vi occupate di quelli degli altri. Concedetevi qualche lusso questo Natale, che sia qualcosa da utilizzare subito o un biglietto aereo per le ferie del 2015, non escludete il vostro nome dalla lista dei regali. Il conto alla rovescia fino al 25 dicembre vale anche per voi!
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