parte 2 - Radio BBSI

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L’informatore
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ATTUALITA’
Nuovo test HPV al posto del PAP test Dal 13 Dicembre si
Prevenzione Serena ha iniziato in Piemonte lo screening
del tumore del collo dell’utero con il test HPV come test
primario al posto del classico Pap test.
Dopo la sperimentazione nel dipartimento di screening
dei tumori di Torino, il nuovo test viene esteso al resto
della Regione.
Il Piemonte è tra le prime regioni italiane ad adottare il nuovo test ma tutte dovranno adeguarsi entro il 2018 secondo nuovo Piano Nazionale Prevenzione del Ministero della Sanità.
Il test serve a rilevare l’eventuale presenza del virus HPV ad alto rischio per lo sviluppo del tumore
del collo dell’utero. Lo screening con test HPV è ancora più efficace del PAP test nella prevenzione dei
tumori del collo dell’utero: esso infatti permette di ridurre del 60% - 70% la comparsa dei tumori invasivi del
collo dell’utero rispetto allo screening con Pap test. Lo ha
dimostrato uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista
internazionale The Lancet, con il titolo Efficacy of HPVbased Screening for Preventing invasive Cervical Cancer:
follow-up of European randomised controlled trials, che
ha valutato su larga scala nei programmi di screening
organizzati in Europa, l’effetto dello screening basato sul
test HPV rispetto a quello basato sul Pap test.
Dopo lo studio, condotto dal dottor Ronco del CPO Piemonte, il test HPV è stato certificato dalla Food and Drug
Administration degli USA.
Il test HPV verrà usato per le donne di età compresa tra
i 30 e i 64 anni. La maggiore sensibilità del nuovo test
consente di allungare il tempo di protezione dopo un test
negativo, che passa a 5 anni.
(nuovo intervallo tra un test e l’altro)
Il programma di screening ha dimostrato di fornire una
protezione molto elevata anche con il PAP test.
Il rischio di tumore invasivo del collo dell’utero è ridotto
dell’80% nelle aderenti all’invito rispetto alle non aderenti.
Il passaggio al test HPV avverrà in modo progressivo e si completerà nell’arco di cinque anni.
Nei prossimi 5 anni il programma di screening inviterà
sempre meno donne a fare il Pap test e sempre più donne a fare il test HPV, fino a che tutte saranno passate al
test HPV. Nella fase iniziale, per ragioni di equità, si
utilizzerà un criterio casuale di invito per suddividere le donne tra chi farà il test HPV subito e chi lo
farà all’invito successivo.
FORNITURE IDRO TERMO SANITARIE
ARREDAMENTO BAGNO - PIASTRELLE
GAS E MATERIALI PER LA SALDATURA E IL TAGLIO
accendono le luci
di “Natal’esco”
Un percorso di soli quindici chilometri per un
viaggio fra i nove paesi del Monferrato alessandrino, dichiarati Patrimonio
dell’Umanità
dall’Unesco, per partecipare ad un evento senza
precedenti: Natal’esco.
Dal mattino di sabato 13
dicembre fino alla sera di
domenica 14 nei borghi
di Camagna Monferrato,
Cella Monte, Frassinello
Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato,
Sala Monferrato e Vignale
Monferrato si potrà essere
coinvolti in decine di situazioni sempre diverse, ma
unite dal denominatore comune del Natale.
Tutte le comunità dei
nove paesi sono coinvolte: dai Sindaci agli
operatori commerciali, dai
ristoratori agli albergatori,
dalle Pro-Loco alle corali e
alle associazioni culturali, per realizzare una Kermesse di mini-eventi, di
incontri conviviali con la
tradizione culinaria locale, di degustazioni di
prodotti tipici, di visite
guidate alla scoperta di
monumenti.
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ATTUALITA’
Un nuovo progetto per ‘Star bene a scuola’
La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria finanzia un interessante progetto di promozione del
benessere nella scuola realizzato presso la scuola
media “Antonio Vivaldi” di Alessandria tramite l’attivazione di uno sportello di ascolto a disposizione
di studenti, genitori e docenti, condotto da uno psicologo.
L’iniziativa, sperimentata con successo l’anno scorso ma
per poche ore per carenza di fondi, riprende quest’anno
a tempo pieno grazie all’intervento della Fondazione. Il
progetto coinvolge 184 alunni, 8 classi, 20 docenti e
368 genitori potenzialmente interessati a partecipare.
Gli obiettivi che il progetto si propone sono: 1) favorire l’integrazione e l’inclusione di tutti gli alunni, soprattutto quelli con difficoltà, provenienti da culture diverse
o con esigenze educative speciali; 2) fornire il supporto
nell’organizzazione dello studio, in particolare agli alunni
con disturbi specifici di apprendimento; 3) integrare le
azioni di orientamento svolte dalla scuola, con particolare
attenzione a far emergere le reali attitudini dei ragazzi;
4) agevolare lo sviluppo dell’intelligenza emotiva e della
capacità di auto-motivarsi e dei livelli di autoefficacia;
5) supportare gli alunni nel superamento delle frustra-
Tutti i tipi di PIZZE
anche al tegamino
zioni, attivando le capacità personali di resilienza, fornendo anche strategie adeguate per gestire il conflitto in
modo funzionale; 6) aiutare nel superamento dell’ansia
da prestazione; 7) affrontare il disagio legato ai rapporti
affettivi, sia familiari che nelle relazioni con i coetanei;
8) prevenire l’insuccesso scolastico, l’abbandono e la dispersione conseguente.
“Grazie al prezioso supporto della Fondazione CRAL –
ha affermato Maria Paola Minetti, Dirigente Scolastico
dell’I.C. Galilei - per l’intero anno scolastico i ragazzi avranno a disposizione uno spazio gestito dalla
psicologa Margherita Zambruno che li aiuterà ad
organizzare meglio lo studio, a scoprire interessi
e attitudini personali, a gestire i conflitti in modo
funzionale e a crescere costruendo relazioni significative.
Allo Sportello di Ascolto potranno accedere gratuitamente anche docenti e genitori.
E i ragazzi seguiranno un innovativo percorso di promozione delle life skills, ossia di quelle competenze trasversali a carattere cognitivo, sociale, emotivo e relazionale
che consentono di fronteggiare al meglio le esigenze e i
cambiamenti che la vita quotidiana presenta”.
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ECONOMIA
Fondo di garanzia prima casa:
online la modulistica
È disponibile online la modulistica per fare richiesta
del Fondo di garanzia prima
casa per l’acquisto di un immobile o la sua ristrutturazione per l’efficienza energetica. Al fine di comprare o
ristrutturare casa, accedere
all’erogazione del credito
può rivelarsi indispensabile.
Per individuare velocemente una valida offerta è possibile porre i mutui
più convenienti a confronto
in modo tale da selezionare
le opzioni più in linea con
le esigenze e le condizioni
economiche di ciascun contraente. In questi giorni il
Mef ha messo a disposizione dei risparmiatori la modulistica per richiedere il
finanziamento del Fondo di
garanzia prima casa.
Hanno accesso alle agevolazioni previste dal Fondo
le giovani coppie, i giovani
lavoratori under 35 con un
contratto lavorativo atipico, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori a
carico, conduttori di alloggi
Iacp con la prerogativa che
non siano già proprietari di
un immobile. Il Fondo di
garanzia prima casa consente di avere accesso ad
agevolazioni per un massimo del 50% della quota capitale fino a 250.000
euro per l’acquisto, la ristrutturazione o l’accrescimento dell’efficienza
energetica di immobili
non di lusso, adibiti ad
abitazione principale del
soggetto che contrae il
mutuo. Sul sito del Mi-
nistero per l’Economia e
le Finanze è possibile scaricare e poi compilare i moduli per accedere al Fondo
di garanzia prima casa. Le
domande dovranno essere in seguito presentare direttamente presso
gli sportelli delle banche
che aderiscono all’iniziativa. Sarà poi la banca a occuparsi di inviare a Consap,
società pubblica incaricata
della gestione delle domande, la richiesta di accesso
alle garanzie.
In prima battuta la Legge
di Stabilità aveva destinato
al Fondo di garanzia prima
casa 600 milioni di euro,
l’iniziativa invece avrà una
dotazione di 650 milioni di
euro. Sul portale dell’Abi
e della Consap è possibile
prendere visione dell’elenco
delle filiali presso le quali è possibile consegnare la
documentazione.
Il Mef
specifica che le richieste
potranno essere presentate da fine dicembre,
solo dopo che la banca abbia assicurato l’operatività
a favore della propria clientela (termine previsto in 30
giorni lavorativi dall’adesione della banca al Fondo di
garanzia prima casa).
Il Sunia risponde...
A CURA DI GIAN PAOLO CALIGARIS
Domanda: “Buongiorno vorrei chiederle, le case popolari possono essere
gestite da amministratori? Grazie e cordiali saluti”.
Risposta: “Le case di edilizia residenziale pubblica, per quanto concerne l’amministrazione (canoni di locazione e anticipi spese), sono gestite direttamente dall’amministratore dell’A.T.C.. La gestione diretta, o autogestione con amministratore non
A.T.C. ma eletto, è possibile ed è prevista dall’articolo 22 della Legge Regionale n. 3
del 17/02/2010 ed è regolamentata dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale
n. 13R del 04/10/2011. Cordiali saluti.”
Hai un problema o vuoi informazioni chiare sui rapporti tra inquilino e padrone di casa.....
Devi comprare un immobile e vuoi conoscere le normative in materia.....
Quali sono le mansioni dell’amministratore condominiale.....
Hai una qualunque curiosità in materia....
IL NOSTRO ESPERTO RISPONDE!
Mandaci le tue domande via fax al n. 0131.2188227
per posta a Radio BBSI, corso Acqui 39 -15121 Alessandria
via mail: [email protected]
Scrivici la Tua domanda (in stampatello leggibile):
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NONciCREDO!
Dichiarata morta si
sveglia in obitorio
Una donna polacca dichiarata morta dal
suo medico è “tornata in vita” dopo 11 ore
in obitorio, lamentandosi per il freddo.
La novantunenne Janina Kolkiewicz era
stata dichiarata morta dal medico, che la
aveva visitata nella sua casa dopo essere
stato chiamato dalla nipote della donna,
che aveva visto che la nonna non respirava più. Gli operatori dell’obitorio però
dopo diverse ore hanno notato dei movimenti nel sacco dove era stato messo il
corpo della donna, all’interno della cella
frigorifera.
Quando hanno verificato, l’anziana ha iniziato a lamentarsi che aveva freddo: dopo
una visita, la donna è stata rimandata a
casa a scaldarsi. Sotto shock sia la famiglia che il medico che aveva constatato la morte: “Ero sicurissimo che
fosse morta”, ha detto il dottor Wieslawa Czyz ai giornalisti, “Sono senza
parole, non capisco cosa sia successo.
Il suo cuore non batteva, e non respirava”. L’anziana donna, tornata a casa,
dice di sentirsi bene, probabilmente
non del tutto consapevole di quanto
sia arrivata vicina alla tomba.
Cibo per cani? Nutriente
come il cibo per “umani”
La titolare di un negozio per animali di Richland, nello stato di Washington ha deciso di mangiare nient’altro che cibo
per cani, o per gatti, per un mese: il
suo obiettivo è dimostrare come questi cibi possano essere gustosi e nutrienti come il normale cibo per esseri
umani. “Sareste sorpresi di come il cibo
per cani e per gatti siano gustosi, quando
sono fatti bene. Si è quello che si mangia, e questo vale anche per gli animali.
Ho deciso di mangiare questi cibi per un
mese per dimostrare come siano buoni e
nutrienti”, racconta Dorothy Hunter. L’idea
è venuta a Dorothy un po’ per caso: un
giorno aveva fame ma non aveva nessuno spuntino né aveva tempo di andare a
prendersi qualcosa.
Così ha preso una scatola di bocconcini
e ne ha assaggiato uno: “Mi sono detta:
wow, questo è meglio di molti spuntini per
umani”, e poi ha pensato che poteva farlo
per un mese. “Credo nei nostri prodotti
e in quanto buoni siano”, racconta Dorothy, che ha convinto anche i suoi dipendenti della bontà dei prodotti: una di loro,
Amanda Kempf, racconta: “I miei bambini adorano i bocconcini per cani, e a
me non dispiace che li mangino, perché sono sani e nutrienti”.
Bagno pubblico trasformato
in bar
“Questo locale è un cesso!” una frase che
a qualcuno scappa quando il posto non
lo soddisfa. La stessa frase però cambia completamente significato se si parla
dell’Attenedant Café di Londra. Infatti, il
locale è un bagno pubblico ristrutturato: molti degli elementi decorativi
sono quelli originali, dagli orinatoi ai
water.
Un posto decisamente insolito per mangiare, anche per la sua collocazione sotto il
livello della strada (abbiamo già detto che
si tratta di un ex bagno pubblico): la sua
nascita però non è dovuta solo all’intuizione del proprietario che ha saputo vedere oltre sporcizia ed odori. Uno dei motivi
che ha spinto verso la nascita dell’Attenedant Café è che i prezzi degli immobili
a Londra hanno raggiunto quotazioni folli,
rendendo praticamente impossibile per un
aspirante imprenditore avviare un’attività. Per questo qualcuno ha pensato di
riutilizzare i vecchi bagni pubblici: in
qualche caso, sono stati trasformati
in abitazioni.
Norvegesi invitati a donare
preservativi per l’ora del sesso
Una organizzazione no-profit norvegese ha lanciato
un appello agli uomini del
paese affinché donassero
preservativi per un’Ora
del Sesso, un iniziativa
che invitava i norvegesi a
passare un’ora a fare sesso
protetto, anziché guardare
la televisione. La campagna serve a sensibilizzare i norvegesi all’uso
di precauzioni contro le
malattie sessualmente
trasmissibili: un recente
studio infatti ha scoperto
che i norvegesi sono la nazione scandinava più attiva
sessualmente, ma anche
quella dove si usano meno
precauzioni,
esponendo
così gli abitanti ad un elevato tasso di malattie sessuali.
Favole e bugie
Un gruppo di ricercatori ha studiato l’efficacia delle favole educative, e vedere se abbiano realmente un’efficacia sui
bambini, riducendone i comportamenti
disonesti. Nello studio sono stati coinvolti
268 bambini tra i tre ed i sette anni, cui
sono fatte ascoltare storie in cui capitavano cose brutte ai bambini che dicevano
le bugie (come “Pinocchio” o “Al lupo! Al
lupo”), altre in cui invece veniva premiato
il protagonista che diceva la verità, e delle
storie che invece non avevano implicazioni
etiche. Ai bambini poi veniva rispiegata la
morale della storia, sottolineando il comportamento buono o cattivo (o neutrale)
del protagonista, e poi venivano lasciati in
una stanza. A questo punto veniva controllato se il bambino prendeva un giocattolo che gli era stato detto di non toccare,
e se poi mentiva al proposito. E’ emerso
che le storie che prospettano una pu-
nizione per chi dice bugie non sembrano avere alcun effetto sull’onestà
dei bambini. Al contrario i bambini
erano più sinceri dopo avere sentito
delle storie in cui il protagonista veniva premiato per avere detto la verità
o essersi comportato onestamente.
Fare più fatica o
ragionare di più?
Nonostante piaccia a tutti pensare che gli esseri
umani si comportano
razionalmente, arrivano
continuamente
dimostrazioni del contrario.
Una ricerca ha sottoposto i
partecipanti a quello che in
apparenza doveva essere
un compito estremamente banale. I soggetti erano
messi in una stanza dove
erano presenti due secchi,
in posizioni differenti, ed
era chiesto loro di spostarne uno a loro scelta fino
ad un punto prestabilito,
specificando che dovevano
scegliere lo spostamento che sembrava loro più
semplice.
Dal punto di vista logico, la
soluzione ottimale è quella
di spostare il secchio che è
più vicino al punto di destinazione, dato che in questo
modo si fa lo sforzo minore, trasportando il peso del
secchio per la distanza più
breve. In realtà nella maggioranza dei casi i soggetti
sceglievano il secchio più
vicino a loro, anche se questo voleva dire trasportarlo
per una distanza più lunga.
I soggetti hanno spiegato
che avevano fatto quella
scelta perché questo dava
loro la sensazione di concludere prima il compito:
apparentemente, prendere
il secchio dava loro la sensazione di avere quasi concluso il compito. I ricercatori hanno battezzato questo
comportamento pre-crastinazione, cioè il tentativo di
accelerare la realizzazione
di sotto-obiettivi intermedi (nel caso del secchio,
completare prima possibile
il primo passo “prendere il
secchio”).
La spiegazione sarebbe che
questo approccio semplifica lo sforzo mentale, anche
se a costo di un maggiore
sforzo fisico.
Pub fa sconto ai clienti… calvi!
Non tutti pensano che la
calvizie sia un difetto da
nascondere con riporti,
trapianti o radendo i capelli cortissimi. Un pub in
Giappone, ad esempio, ha
aperto da qualche mese un
locale che offre addirittura
uno sconto ai clienti cavi.
Un cartello fuori dal locale dichiara la solidarietà dei gestori a tuti “i
lavoratori padri di famiglia che stanno perdendo i capelli”, specie per
lo stress, aggiungendo poi
un “Sii calvo, sii orgoglioso”. In Giappone, il 26%
degli uomini è colpito da
calvizie, specie a causa
dello stress, che peraltro
scatena un circolo vizioso:
“Quando inizi a perdere capelli, è uno shock, non c’è
dubbio.
Lo stress si accumula e perdi altri capelli”. Yoshiko Toyota, la titolare del locale,
spiega che vorrebbe che
la calvizie fosse vista
come un punto d’onore, anziché un segno di
vecchiaia o di stress.
L’idea di supportare i calvi
le è venuta mentre stava
aiutando nella ricostruzione dopo lo tsunami: voleva
fare qualcosa per aiutare
le persone, in tutto il paese colpiti psicologicamente
dalla tragedia, ma si è resa
conto che doveva focalizzarsi su una fascia specifica
di popolazione per essere
concreta, e il fatto che gli
uomini sembravano perdere ancora più capelli a causa dello stress dello tsunami le avrebbe dato l’idea.
Le reazioni all’apertura del
locale sono state positive,
con molti che hanno pensato “ecco finalmente il
posto per me”, anche se
alcuni frenano nelle dimostrazioni di entusiasmo:
“vorrei segnalare il posto
ad alcuni miei amici, ma
ho paura che si offenderebbero”, spiega uno degli
avventori.
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ENO GASTRONOMIA
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NATALE A TAVOLA, I 10 CIBI PIÙ AMATI
Dal Piemonte alla Sicilia, le tavole italiane
del giorno di Natale sono percorse da un
unico filo rosso, quello della tradizione.
Pasta fatta in casa, minestre, verdure, carne
o pesce: la famiglia riunita per il cenone della
Vigilia e per il pranzo del 25 ama gustare i
piatti di una volta, quelli che preparavano le
nostre nonne e che si tramandano da madre
in figlia.
Se Capodanno rappresenta per molti l’occasione per sperimentare pietanze nuove, il
Natale da Nord a Sud della Penisola è legato alla memoria, al piacere di riscoprire
ogni volta la storia gastronomica del nostro
Paese e di farla conoscere ai più piccoli.
Anche se ogni regione ha un proprio
menù, vari cibi, pur con qualche variante, sono consumati in diverse località.
Ecco i dieci natalizi più diffusi nelle cucine del Bel Paese.
1. Tortellini in brodo
In Emilia Romagna, patria della pasta fatta in casa, a Natale non può mancare un buon piatto di tortellini con la
classica sfoglia all’uovo, ripieni di carne (macinato di maiale e vitello), mortadella, prosciutto, uova, parmigiano,
noce moscata e cotti in brodo di cappone. Con il nome di
cappelletti, sono il piatto forte del 25 dicembre anche in
Umbria, Marche, Toscana e Lazio.
2. Lasagna
Alla bolognese, con carne macinata e besciamella, alla
napoletana, con ricotta, sugo, fior di latte e polpettine,
la lasagna è un piatto che a Natale è scelto da numerose
famiglie, in ogni angolo della Penisola.
3. Minestra maritata
Il “matrimonio” tra carne e verdura è alla base di questo
piatto, risalente all’epoca della dominazione spagnola nel
Regno di Napoli. Nel 1628 Bartolomeo Zito, nei commenti
al poemetto epicomico Vaiasseide di Giulio Cesare Cortese, riporta una ricetta particolarmente ricca, a base di
ossa di prosciutto, cappone, gallina, vitello, salsicce, piccole scarole, borragine, cicoria, broccoletti e verza. Tra le
fasce meno abbienti era frequente l’uso delle parti meno
nobili del maiale, come guance e orecchie.
Ancora oggi la minestra maritata è presente sulle tavole natalizie della Campania e della Calabria – qui con
l’aggiunta dei fagioli –, ma molto spesso seguendo procedimenti più leggeri di quello originale, scegliendo, ad
esempio, soltanto carne di gallina e manzo ed escludendo le parti di scarto del maiale.
4. Baccalà
Principe delle tavole natalizie, il baccalà è consumato in
numerose regioni nel cenone del 24 dicembre. È preparato in moltissimi modi: fritto in Lazio e Campania, in
umido – con pomodorini, olive nere, aglio e capperi – in
Puglia, lesso in Basilicata, con uvetta, origano, pinoli e
noci in Molise, con la polenta in Veneto.
5. Abbacchio
È il piatto forte della tavola romana nel giorno di Natale.
L’abbacchio è un agnello cotto in forno con olio,
aglio, salvia, rosmarino e vino bianco, servito
con una crema di aglio, acciughe, aceto di vino
bianco e olio.
L’agnello, cucinato in altri modi, si consuma anche in Abruzzo (arrostito), in Puglia (al forno e
servito con i lambascioni, cipolline selvatiche),
Sicilia e Sardegna (con le patate).
6. Cappone
Ripieno in Lombardia e Toscana, bollito in Umbria e Liguria, arrosto in Piemonte e Marche,
il cappone è diffusissimo sulle tavole natalizie
dell’Italia settentrionale e centrale.
7. Capitone
Con questo nome si indica la femmina dell’anguilla, di grandi dimensioni. Immancabile nel
menù della Vigilia in Molise – cucinato in umido, con alloro e aglio –, in Campania e Lazio,
dove nonostante il suo elevato contenuto di
grassi è fritto e servito caldissimo.
8. Brovada e muset
Diffusa nel Friuli Venezia Giulia, è una pietanza a base di
rape (le “brovade”) bianche macerate per novanta giorni
nella vinaccia – la buccia dell’uva – e poi cotte con il loro
liquido, alloro e con un soffritto di aglio, lardo e rosmarino. Le rape accompagnano il musetto, caratteristico cotechino friulano formato dalle parti della testa del maiale,
tra cui il muso.
9. Canederli
Tipici del Trentino Alto Adige, sono polpettine di pane
raffermo, speck, uova, latte, farina, pancetta e salame,
cotte in brodo oppure servite con burro fuso e formaggio
o ragù di carne.
10. Cavoli
Il cavolfiore è protagonista del cenone della Vigilia nel
Lazio, dove è consumato in pastella, e in Campania,
come ingrediente della cosiddetta “insalata di rinforzo”
insieme a olive nere, capperi e “papaccelle” (peperoni
piccoli sott’aceto).
il ritorno alle vecchie tradizioni
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I Ticket per celiaci anche
al supermercato
Marina Pellizzari è la mamma di un bambino celiaco che ha lanciato un importante
appello e una petizione al Ministro della
Salute Beatrice Lorenzin: i ticket per celiaci devono poter essere impiegati anche
al super, e non solo in farmacie autorizzate.
Il testo della lettera inviata al Ministro:
Sono la mamma di un bambino celiaco.
La celiachia è considerata una “malattia”
anche se diventa malattia solo nel momento in cui il soggetto celiaco ingerisce
il glutine.
Il corpo del celiaco reagisce con vari effetti
negativi e conseguente elevato rischio di
cancro all’intestino. Quando ti viene diagnosticata la celiachia hai la possibilità di
avere un “buono” mensile per acquistare i
prodotti senza glutine.
Questo buono è di circa 100 euro mensili
e può essere speso quasi solo in farma-
cia, ma i prezzi dei prodotti glutenfree,
soprattutto in farmacia sono esorbitanti!
Perchè un kg di farina senza glutine che
non è altro che farina composta da un mix
di farina di riso, farina di mais e amido di
mais deve costare sui 7€? Sono prodotti
assolutamente normali, solo che non vengono FATTI con materie prime contenenti
glutine.
Facendo delle ricerche ho scoperto che il
problema “celiachia” è un problema prettamente mediterraneo dovuto al fatto che
da millenni ci alimentiamo con prodotti
ricchi di glutine per tradizione.
Questa cosa ha portato ad una “intossicazione a livello genetico” che si sta scatenando in molti più soggetti ora rispetto
un tempo.
I prodotti gluten free non sono medicinali,
sono solo prodotti fatti con materie prime
senza glutine che NON SONO sintetiche,
ma naturali tanto quanto lo può essere la
farina di frumento!
Non si può speculare su questo problema!
I prezzi di questi prodotti sono comunque molto alti ma nei supermercati sono
comunque più convenienti. Molti prodotti
che si trovano in farmacia al supermercato hanno un prezzo inferiore.
Chiediamo quindi che venga consentito l’uso del ticket per celiaci erogato
dallo Stato non solo nelle farmacie ma
anche nei supermercati dove i prodotti per celiaci sono più economici.
Per firmare la petizione: “www.change.org”
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10 Tradizioni bizzarre per la cena di Natale
Renna
Popolare in Norvegia e venduta ogni anno sottoforma
di salsiccia delle feste al Clifton Sausage Restaurant a
Bristol, in Inghilterra, la carne di renna ha il sapore di
selvaggina e risulta inaspettatamente tenera e gustosa
se non viene cotta troppo. Non manca mai sulle tavole
norvegesi a Natale.
Cervo arrosto
Non c’è bisogno che vi travestiate da Robin Hood e andiate a caccia di cervi nei boschi per gustare i sapori del
nord est Europa. Per connotare la vostra cena di Natale
con dei sapori nordici, potete cuocere carne di cervo alla
scozzese: aggiungendo del whisky, bacche di ginepro e
lasciando arrostire lentamente.
Cinghiale selvatico
I boschi della Polonia sono stracolmi di cinghiali selvatici. Per ogni cinghiale si contano circa 100 kg di carne di
ottima qualità…l’importante è imparare a non farne mai
arrabbiare uno quando lo si incontra nel bosco. Un’ottima
soluzione può essere quella di cucinarlo in padella per
un paio di ore con pancetta, funghi freschi e panna. Così
compare sulle tavole polacche il giorno di Natale.
Christmas Porridge Svedese
Non è una vera e propria portata ma ormai è diventato
un piatto tradizionale della sera della Vigilia di Natale,
in Svezia e in alcune zone del Nord-America. Detto anche Julgröt, è fatto con riso, burro, cannella e zucchero.
La tradizione vuole che si nasconda una mandorla intera
nella pietanza e chiunque la trovi convoglierà a nozze
entro la fine dell’anno nuovo.
Panini ai semi di papavero
Il 25 Dicembre non troverete nessuna tavola ungherese
priva di queste piccole delizie. Si tratta di piccoli panini
dolci che si accompagnano splendidamente con ogni pietanza. La tradizione vuole che se ne lasci uno in parte al
camino, accanto ad una mappa di Budapest, per aiutare
Babbo Natale nella consegna dei regali.
Carpa
Se venite invitati a trascorrere il Natale a casa di un ami-
co a Praga, state sicuri che vi verrà servita della carpa.
La carpa fresca è la pietanza festiva di tutta la Repubblica
Ceca, infatti è possibile ammirare, davanti ad ogni negozio di alimentari, vasche piene di questi pesci per tutto il
mese di Dicembre.
Baccalà
Forse non sembra così invitante come un grosso e succulento tacchino ripieno, ma la prova sta nell’assaggiarlo.
In Portogallo si dà il benvenuto al Natale con un pasto
speciale a base di baccalà e patate lesse.
Coniglio
Il coniglio stufato è una specialità maltese. Alla carne,
leggermente rosolata con aglio e aromi, viene poi aggiunto del vino rosso o una ricca passata di pomodoro.
Non è esattamente un piatto della tradizione natalizia,
ma il sapore deliziosamente rustico darà sicuramente alla
vostra cena un tocco in più.
Arrosto d’oca
In Germania i tacchini vivono serenamente il periodo natalizio perché è l’oca arrosto il piatto tipico del giorno di
Natale, servita con carote caramellate all’arancia e patate novelle arrosto.
Cappone
Per gli svizzeri francesi, il Natale è un’occasione per dare
sfoggio di vini raffinati e cioccolatini sublimi, coronati dalla presenza sulla tavola di un grosso e grasso cappone,
sostanzialmente un pollo costoso e castrato ma squisitamente gustoso.
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Dicembre 2014
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ENO GASTRONOMIA
Specialità Natalizie nel Mondo
Natale è considerato la festa più importante dell’anno in molte parti del
mondo, e spesso viene celebrato con
specialità gastronomiche preparate
appositamente o esclusivamente per
l’occasione.
L’Italia vanta diverse tradizioni riconducibili alle varietà di cucina regionale, ma
anche il resto d’Europa e del mondo può
offrire piatti natalizi vari e gustosi.
Francia Nelle regioni settentrionali della
Francia si prepara spesso la fressure de
porc, pietanza a base di carne e interiora
di maiale.
Il piatto natalizio per eccellenza in Fran-
cia è la galette des rois (“torta dei re”),
un dolce a base di pasta sfoglia con un
ripieno di crema alla mandorla. Viene preparato in occasione dell’Epifania, e si usa
nascondere al suo interno una statuina di
porcellana o di gesso che rappresenta una
figura del presepe. Chi trova questa statuina viene incoronato “re della festa”. Gli
schowowebretele, biscotti speziati a base
di burro e mandorle, accompagnano tutto
il periodo festivo.
Spagna Le pietanze classiche del pranzo
di Natale spagnolo sono l’escudella i carn
d’olla, una zuppa di verdura e carne, e
il tacchino con frutta glassata al forno. I
O
V
O
NU
dolci tipici sono il torrone e il Polvorones,
preparato con limone, cocco e caffè.
Olanda I Kipperragut, una sorta di voula-vent con ripieno di carne, caratterizzano
il periodo delle feste di fine anno olandesi. Sono ottimi come antipasto e facili da
preparare, e si sposano bene anche con la
cucina nostrana, a patto che il pasto sia a
base di carne.
Germania Come nella migliore tradizione
mitteleuropea, i dolci fanno la parte del
leone tra le specialità natalizie germaniche. Tra i dessert spicca particolarmente
lo stollen, una torta molto ricca preparata in diverse varietà. Noi vi proponiamo il
butterstollen, a base di burro.
Gran Bretagna Il tacchino arrosto è
senz’altro il piatto principe della tavola
natalizia britannica. La particolarità della ricetta tradizionale risiede negli ingredienti del ripieno, realizzato con nocciole
tritate, carne di vitello, bacon e grasso di
rognone.
Irlanda La cucina irlandese è basata su
ricette abbastanza semplici e relativamente “povere”, ma robuste e saporite, e
le ricette di Natale non fanno eccezione.
Vi consigliamo di provare la facilissima focaccina natalizia e le gustose mince pies,
tortine con ripieno di frutta.
Danimarca Latte, riso e mandorle sono
i semplici ingredienti alla base del ris-a
l’amande, saporito semifreddo natalizio
danese.
Svezia Gli svedesi preparano un banchetto particolarmente sontuoso la sera della
vigilia, composto da piatti di pesce secco,
prosciutto, riso al latte, e dalle caratteristiche polpettine al prosciutto delle feste.
La cena è accompagnata dal glögg, vino
caldo aromatizzato non dissimile dal nostro vin brulè oppure da birra zuccherata.
Romania I rumeni festeggiano il Natale
all’insegna della carne di maiale, predominante in piatti come piftie de porc e sarmale de porc, solitamente accompagnati
dalla mamalinga (una sorta di polenta).
Il dolce tipico è il cozonac, a base di uova,
farina, zucchero e vaniglia.
Russia In Russia a Natale si mangia pesce: aringa e salmone affumicato, caviale
rosso e nero con tartine o uova sode oppure i karp s kapustoi, filetti di carpa con
i crauti.
I dolci tradizionali sono i piroski, torte farcite con ricotta, uvetta, mele e frutti di
bosco, fritti oppure cotti al forno.
Canada, Stati Uniti, Oceania Questi
Paesi seguono generalmente le tradizioni
tipiche della Gran Bretagna (fatta eccezione per le aree francofone del Canada,
più vicine alle usanze francesi) con alcune eccezioni: nel Nordamerica il classico
tacchino arrosto viene condito con salsa
di mirtilli, mentre gli australiani accostano
alle classiche specialità europee la zuppa
di ostriche di origine asiatica.In Nuova
Zelanda si preparano spesso le saporite
focaccine natalizie al formaggio.
Messico La pinata (pignatta) è un contenitore di cartapesca riempito di dolci, canditi e frutta, che i messicani appendono
durante le festività perchè venga rotto dai
bambini, che possono così mettere le mani
sulle leccornie contenute al suo interno. I
sapori dolci sono una costante di questo
periodo e compaiono nei menù molto più
spesso rispetto al resto dell’anno.
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INFO IN ROSA
Alberi di Natale low coast
Albero a sorpresa
Tanti pacchetti e un’allegra piramide natalizia.
Per la base usa qualche
scatolone del supermercato dipinto con la vernice. Se quest’anno avete
deciso di non fare regali,
non rinunciare all’emozione delle sorprese. Crea
una caccia al tesoro per
la mattina di Natale con
questo albero composto
da tante scatole delle
scarpe impacchettate con
carta di giornale o fogli colorati. In qualcuna posiziona
un piccolo dono: non servono grandi spese, bastano un
pensiero piccolo ma scelto col cuore.
Albero goloso
Cosa ne dici di cimentarti in cucina con un’infornata di
biscotti dalle forme buffe? Con l’aiuto del partner e dei
bambini sarà divertente: dopo il pomeriggio ai fornelli è
ancora più piacevole appendere insieme i biscotti come
addobbo per l’albero di Natale. Legali con nastri di raso
rosso, blu e verde.
Albero sintetico
L’albero di Natale sintetico ti permetterà di risparmiare
perché si acquista una sola volta e dura molto tempo,
conservala in cantina in una scatola: ogni Natale lo puoi
costruire di nuovo.
Piccolo Piccolo
Se desideri celebrare lo spirito natalizio in modo discreto, posiziona un piccolo alberello di Natale sul tavolo: la
sala da pranzo acquisterà un’aria di festa. Aggiungi tanti
fiocchi rossi in raso e una fila di luci led per illuminare la
cucina con dolcezza.
Cespuglio.. si Natale
Cosa ne dici di trasformare la pianta di casa in un alberello di Natale? Se desideri un effetto light sostituisci alle
palline colorate tanti fiocchi monocromatici blu, rossi o
dorati in velluto. Immancabile un filo di luci con cui far
risplendere casa.
Colore unico
Voglia di cambiare? Non serve fare spese: basta una
bomboletta spray con cui
dare nuova vita agli addobbi.
Scegli il bianco, blu elettrico
o lilla, se ami osare e trasforma le solite palline dell’albero
di Natale.
Atmosfera Natalizia
Uno o più rami d’abete o pino
e del fil di ferro con cui legarli insieme. Aggiungi qualche pallina colorata e un velo
di neve spray per un albero di
Natale sospeso da appendere alla porta d’ingresso. L’alternativa alla neve? Usa il cotone idrofilo.
Credits: Mondadori Editore
Albero di Natale per sorridere
La scatola dei ricordi? Aprila e fissa al muro con pasta
adesiva immagini, cartoline, scritte, decori dall’infanzia
a oggi. Perché Natale è sorridere, oltre le apparenze, e
ritornare un pizzico bambini, quando l’unica cosa che importa è l’occasione di stare insieme.
Intrecci tra i capelli
La treccia sta vivendo un
grande ritorno, da portare con un look casual per
un effetto molto chic o più
elegante da red carpet.
Acconciature diverse e intrecci più o meno elaborati,
che però rispondono a un
unico trend: uno spettinato voluto, con ciocche che
cadono morbide per un effetto “messy”.
Come se aveste fatto la
treccia da diverse ore e si
fosse leggermente scomposta.
Via forcine e lacca, i ciuffi
rimasti fuori non si fissano,
ma si lasciano così!
Classiche, a corona, frontali, francesine o che scendono morbide da un lato.
Sono tutte le varianti di
trecce da portare quest’autunno. L’effetto messy è la
parola d’ordine per un look
chic and easy!
La treccia laterale
Da declinare in una treccia francesina che dona un
tocco in più a una acconciatura con i capelli sciolti pet-
tinati da una parte come la
sfoggiano Heidi Klum, Jessica Alba e Michelle Hunziker. Oppure una ponytale
rivisiatata, con un intreccio
molto blando che scende
su una spalla alla Olivia
Palermo o come proposta
in passerella da Temperly
London. Molto glam!
La treccia frontale
Ovvero una treccia che
incornicia il viso e raccoglie tutto il ciuffo frontale.
Ideale con i capelli sciolti
come la propone Nanette
Lepore o da unire a una
treccia classica che parte
dalla nuca come l’abbiamo
vista da Creatures Of The
Wind.
Mood brava ragazza
Due treccine laterali e via!
Per un look pulito e sbarazzino. La propone così
Marc by Marc Jacobs e l’ha
recentemente
sfoggiata
la modella inglese Alexa
Chung.
A corona
E’ la treccia sfoggiata dall’ex primo ministro
ucraino Julia Tymoschenko
e riproposta in chiave ultra
sofisticata da Venexiana,
Bora Aktsu e nientepopodimeno che dalla regina di
Spagna Letizia Ortiz nelle
ultime occasioni formali.
Questo Natale dite
addio allo stress
Il Natale sta per arrivare, e
con esso i bei momenti da
trascorrere in famiglia e con
gli amici. È un periodo felicissimo, eppure spesso le
ferie portano con sé gran
parte dello stress accumulato durante l’anno. Ecco qualche consiglio per evitare che
questo succeda e per godere
appieno delle vacanze.
Yoga Nelle settimane che
precedono il 25 dicembre,
trovate un centro di yoga o
meditazione e frequentate
una classe almeno due volte
alla settimana. Grazie al suo
intenso stretching e alle sue
posizioni, lo yoga ha un effetto incredibilmente positivo sul
corpo, ma anche sulla mente.
A beneficiarne, infatti, sono la
circolazione, la respirazione, i
muscoli, le articolazioni e allo
stesso tempo il nostro umore
e stato d’animo, più sereno e
rilassato dopo una seduta.
Programmi Ogni persona ha
un modo diverso di organizzare la propria vita, e tanti
di noi sono purtroppo meno
bravi di altri. Se anche voi
appartenete alla categoria
più disorganizzata, conoscerete bene quella sensazione di stress e ansia dovuta
a un evento last-minute per
cui non siete affatto pronti.
Ebbene non disperate: il segreto sta nel compilare una
semplice lista. Per esempio,
quella dei regali di Natale.
Scrivete il nome di tutte le
persone che volete sorprendere e man mano che fate i
vostri acquisti, aggiungete
per iscritto il dono accanto al
nome.
Aromaterapia Un semplicissimo rimedio che può fare
tanto per il nostro benessere,
soprattutto quello psicologico. Basta acquistare un diffusore e qualche olio essenziale, e il gioco è fatto. Potete
combinare gli oli o versarne
qualche goccia nell’acqua per
il bagno, insieme ai vostri sali
preferiti. Mettete su un po’ di
musica rilassante e godetevi
un’ora o due in pieno relax
solo per voi.
Viziatevi Il Natale è sinonimo di dare, ma anche di ricevere. Non dimenticatevi di
voi stessi e dei vostri desideri
quando vi occupate di quelli
degli altri. Concedetevi qualche lusso questo Natale, che
sia qualcosa da utilizzare subito o un biglietto aereo per
le ferie del 2015, non escludete il vostro nome dalla lista
dei regali. Il conto alla rovescia fino al 25 dicembre
vale anche per voi!