Il Quarto capitalismo: vero motore dello sviluppo italiano

Il Quarto capitalismo: vero motore dello
sviluppo italiano
Fulvio Coltorti, Direttore emerito dell’Area Studi Mediobanca
Cuoa, incontro con i Soci Sostenitori 3 luglio 2014
3 luglio 2014
La manifattura in Europa: chi conta
Sezione 1
L’industria manifatturiera in Europa
Valore aggiunto dei maggiori Paesi manifatturieri a prezzi correnti nel 2013 – Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Dimensione media nel 2011 (VA per impresa in 000 di euro)
5.000
4.500
La Germania equivale a Italia,
Francia e Spagna sommate assieme
Svizzera
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
Germania
Austria
1.500
UK
Paesi Bassi
1.000
Francia
Svezia
500
0
50.000
Spagna
ITALIA
Polonia
100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000 550.000
Valore aggiunto manifatturiero nel 2013 (mln di euro)
3
Italia vs competitor europei: siamo ancora nel fondo del burrone… Occorre una
forte spinta per ripartire
Indicatori relativi sul VA calcolati su dati Eurostat - VA in % dei competitor europei sommati (Francia,
Germania, Regno Unito e Spagna)
24,9
24,0
24,2 24,2
25,2
24,4
24,1
23,9 23,9
23,5
23,2
23,1
21,6
21,6
21,6
21,9
21,1 21,1
20,3
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
4
2013 2013 2013 2013 2014
Q1 Q2 Q3 Q4 Q1
Geografia della crescita futura…
PIL reale – indice 2011 = 100 – Fonte: IMF
111
109
2014-2019:
Mondo:
2,5%...3,4% annuo
Emergenti:
4,9%...5,4%
Emergenti Asia:
6.4%...6,8%
Africa sub-Sahariana:
5,4%...5,8%
+1,4% ma
107
+1,5% ma
105
103
101
+1% ma
99
97
95
2011
2012
2013
2014
2015
Germania
Italia
5
2016
2017
Eurozona
2018
2019
L’Italia non si distingue per l’eccesso di piccole imprese, ma
per la crisi e il declino delle grandi
Sezione 2
Crisi e declino della grande impresa in Italia
Peso delle maggiori società italiane sul Prodotto interno lordo (su dati Mediobanca e Istat a prezzi correnti)
Investimenti errati
Poca ricerca
Crisi finanziarie
1,05
1^ ristrutturazione
Salvataggi e risanamenti
Robot; organizz. di gruppo
0,95
2^ ristrutturazione
Salvataggi e risanamenti
Lean production;
delocalizzazioni
0,85
Declino tecnologico
Perdita quote di mercato
delocalizzazioni
0,75
0,65
Valore aggiunto delle GI / PIL dell'Italia
7
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
1988
1987
1986
1985
1984
1983
1982
1981
1980
1979
1978
1977
1976
1975
1974
0,55
Dualismo rovesciato: sempre meno grandi imprese
Istat – Censimenti dell’industria manifatturiera: imprese con 1.000 e più addetti
339
324
3.877
3.631
3.228
241
2.503
2.438
223
176
1971
1981
1991
numero imprese
2001
dimensione media (addetti)
8
2011
Italia: quattro capitalismi
1
Le prime grandi imprese (fine ‘800)
2
Il capitalismo di Stato (1933)
3
I distretti (1960/1970)
4
Le medie imprese e altro (anni 1990)
9
Che cosa è successo nei territori
Sezione 3
Manifattura nelle province: quote % di addetti
PGI=Grande impresa; bi=bassa industrializzazione; DI = distrettuali
51,9
50,3
41,8
39,8
43,9
36,0
31,4
31,9
6,7
7,2
1991
1996
24,7
19,3
8,2
2,1
0,8
1,2
1951
1961
1971
0,6
PGI
3,3
1981
PGI bi
Fonte: Becattini-Coltorti 2004
11
PDI
Le aree distrettuali
Fonte: Coltorti, Handbook of IDs, 2009
Verde scuro/chiaro
Aree distrettuali e di media impresa
Rosso
Grande impresa
Giallo
Terziarie
2004
12
Manifattura: valore aggiunto nel 2011
Stime Area Studi Mediobanca su dati Mediobanca e Istat
Medio-grandi
12,6
GI estere
12,4
Medie imprese
15,6
Gruppi maggiori
6,1
Quarto capitalismo
Medio grandi, medie
e piccole imprese
50-60%
Piccole imprese
53,3
13
Cambiano i modi di produrre: finisce il fordismo
Sezione 4
Lean: il caso iPad dell’Apple
Ripartizione del valore dell’iPad 16GB $ 499 (2009)
Costo di acquisto
degli inputs
25%
Margine di Apple
25%
Manifattura: Asia
Aggiunge il margine della
distribuzione retail se la vendita
è online o nei propri negozi
Costo del lavoro
diretto dei fornitori
10%
Margini di fornitori
USA Non-Apple
2%
Costi di origine
sconosciuta
4%
Margini di fornitori
giapponesi
2%
Distribuzione e
vendita retail
23%
Margini di fornitori di
Taiwan
2%
Margini di fornitori
coreani
7%
Fonte: Linden, Dedrick, Kraemer, Rassweiler (Who captures value in the Apple iPad?; 2011)
15
LG e Samsung
(display e chip di memoria)
Si può essere competitivi senza essere grandi?
Sezione 5
Effetto distretto: fiducia, filiere, reti, imprenditorialità
Il distretto si basa sulla fiducia
L’industria è concentrata nei luoghi
Luoghi = comunità di persone e agglomerazioni di imprese
Un’elevata divisione del lavoro consente la specializzazione
Filiere (corte e lunghe, per produrre e acquisire conoscenza)
Molte PMI competono e cooperano fra loro
Competizione (= innovazione, qualità e costi di produzione adeguati)
Esistono mercati locali di beni e servizi
Reti (informali e formali, corte e lunghe)
L’ispessimento localizzato di relazioni e codici tecnici e comportamentali condivisi facilita la circolazione
delle informazioni e riduce le barriere all’entrata
Ricambio degli imprenditori e integrazione della divisione del lavoro
17
Come funziona il Quarto capitalismo
1. Si compete per “Sistemi” di imprese
2. La scala produttiva incide a livello di sistema (rete di relazioni; si sfruttano le economie esterne)
3. Si fa perno sul territorio che fornisce e rigenera le risorse ed il contesto delle relazioni sociali
4. Le imprese si specializzano
5. Le imprese creano nicchie nelle quali sono quasi monopoliste, innovando continuamente ed evitando
le pratiche delle grandi multinazionali
Economie esterne e
differenziazione dei prodotti
Carel 169mln di fatturato
18
La governance del Quarto capitalismo

Competizione sul mercato dei prodotti e non su quello degli
assetti proprietari

Decide il mercato dei consumatori, non quello finanziario
(investitori istituzionali, banche, consulenti, analisti...)

L’azienda vive e sopravvive nei limiti in cui resta efficiente

Fondamentale la ricerca della bellezza…
NICE – Oderzo (Tv)
19
Le medie imprese nel 2012
3.528 medie imprese
(3.463 considerando i gruppi)
50-499 dipendenti
15-330mln fatturato
Società di capitale
Assetto proprietario autonomo
Fonte: Centro Studi Unioncamere
20
La dimensione: crescita tendenziale
Variazioni nette 1999-2012. Escluse nel 2008 334 società eliminate a seguito dell’adozione dei nuovi parametri
438
333
248
214
98
-59
-59
-69
-50
169
44
-22
301
271
122
-44
-55
250
-38
-55
-70
8
-11
-21
-34
-50
-81
-598
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
verso le grandi imprese
2007
2008
2009
dalle piccole imprese
21
2010
2011
2012
Le medie imprese qualificano i distretti
Sezione 6
Più medie imprese nei distretti Istat
Peso in addetti
14%
1,7
14,3
34%
44%
8%
8,4
11,7
16,1
24,7
30,7
35,9
47,5
40,1
36,6
31,1
36,5
(0-49) > 74,9%
26,8
(0-49) 62,5%-74,9%
21,0
16,9
(0-49) 50%-62,5%
(0-49) < 50%
Classi in base alla presenza % di micro e piccole imprese
Micro 0-9
Piccole 10-49
Medie I 50-249
Ripartizione addetti % 2001 - fonte Coltorti (in Handbook of IDs, 2009)
23
Medie II + GI >250
Più addetti nelle MI delle aree distrettuali
Elaborazioni da M. Bellandi e F. Coltorti, “Distretti industriali e medie imprese, tra declino e traiettorie
di sviluppo industriale in Italia”, Rapporto Artimino 2012-2014, Il Mulino (in corso di pubblicazione);
indici 2001 = 100 – numero addetti
107,4
100
100
90,6
2001
86,2
2007
2009
Totale
Medie imprese
24
94,9
90,7
81,5
2011
Nelle aree distrettuali tra il 2001 e il 2011
Fonte: M. Bellandi e F. Coltorti, cit. 2014
Sviluppo del distretto
3%
Crisi del distretto
3%
Ristrutturazione del
distretto
22%
Consolidamento
medie imprese
72%
25
Nelle aree distrettuali ad alta intensità di MI
Fonte: M. Bellandi e F. Coltorti, cit. 2014 – KIS = Knowledge Intensive Services; LKIS = Low KIS
Addetti in migliaia
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
2001
2007
2009
Addetti manifatturieri
Servizi: KIS
26
Servizi LKIS
2011
Variazione valore aggiunto delle medie imprese
Valore aggiunto 1996-2012 – universo medie imprese
Altri Settori
Metallurgico
Vendite estero 40,4% (32,5% nel 1996)
1.357 325
Carta e Stampa
1.289
Alimentare
577
2.859
Chimico e Farmaceutico
Beni persona e casa
Fatt. Made in Italy 62% (65,8% nel 1996)
614 191
2.498
-211
2.006
2.422
6.592
Meccanico
8.232
Nel 1996
Variazione 1996-2012
27
5.804
La propensione all’estero
Sezione 7
Quarto capitalismo: gli happy many…
Classi di imprese in base alla quota % di fatturato estero nel 2012; fonte: Area Studi Mediobanca
Estero
29
505 media zero%
504 medie <15%
708 medie 16-40%
467 medie 61-74%
Italia
628 medie 41-60%
3463 Imprese medie
651 medie >75%
131 medio-grandi 0-40%
175 medio-grandi 41-74%
126 medio-grandi >75%
432 imprese medio-grandi
Estero: la dimensione NON è conditio sine qua non
Universo medie imprese 2012: quota export e numero dipendenti
30
Motori che spingono e motori che trattengono
Sezione 8
I due motori del valore aggiunto: dati per merceologia
Numero indice del valore aggiunto a prezzi correnti (2000 = 100; base dati Istat integrati da stime per il 2012-13)
118,9
117,4
116,2
111,9
110
104,7
106,2
107,1 107,3
105,3
103,2
99,3
108,2
108,9
103,5
100,0
100,0
111,7
100,0
104,8
103,8
102,3
102,2
103,1
98,9
96,9
96,3
2012
2013
93,1
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Beni prodotti da grandi imprese
2008
2009
2010
2011
Beni prodotti da distretti e 4° capitalismo
32
I due motori del valore aggiunto: dati per società
Numero indice del valore aggiunto a prezzi correnti; rilevazioni Mediobanca sulle imprese con sedi produttive in Italia
136,7
137,9
136,8
134,2
132,9
125,1
113,0
104,2
106,4
124,9
115,9
107,2
108,6
100,0
100,0
98,2
94,9
94,7
86,1
2000
2001
77,6
2002
85,3
86,6
2003
2004
88,5
83,4
2005
83,3
2006
Gruppi maggiori
33
2007
2008
Medie imprese
2009
2010
2011
85,9
2012
Medie imprese in Europa: un confronto
Sezione 9
Dove?
Medium Sized Enterprises in Europe (2013)
35
Medie imprese: dimensione, produttività e CLUP
Dimensione crescente da sx a dx (dipendenti); valori mediani su insiemi rolling di 200 osservazioni
VAn per dipendente
VAn per dipendente
CLUP
VAn per dipendente
CLUP
VAn per dipendente
Fonte: Confindustria, R&S, Unioncamere, Medium-Sized Enterprises in Europe, 2013
36
CLUP
CLUP
Medie imprese: produttività, salari, imposte
Germania
VA netto per dipendente (€ ‘000)
Italia
Francia
Spagna
56,1
51,0
52,1
47,9
100,0
90,9
92,9
85,4
46,7
39,6
43,6
36,8
Indice DE = 100
100,0
84,8
93,4
78,8
MON in % del VA
14,9
18,6
14,9
19,2
Indice DE = 100
100,0
124,8
100,0
128,9
27,4
38,2
24,5
23,5
Indice DE = 100
Costo del lavoro unitario (€ ‘000)
Tax rate*
* Tax rate Italia nel 2012

Medie imprese 37,0%

Grandi gruppi 23,5%
Anno 2009 - Indagine Confindustria – R&S Mediobanca - Unioncamere
37
Molto patrimonio, molto circolante
MSEs in Europe (2013) – Dati al 2009 - il capitale netto tangibile include i fondi accantonati a m/l termine
17,4
27,3
25,5
34,6
35,7
30,2
38,1
38,8
-12,8
-16,9
-21,3
-19,6
-13,3
-67,6
-69,8
Francia
Germania
33,8
38,4
Attivi
36,0
44,2
-27,5
Finanziamenti
-52,4
Italia
DF breve
-21,0
-20,1
DF m/l
Patrimonio tangibile
Immobilizzi tecnici
38
-57,7
Circolante
Spagna
Attivi finanziari
Se in Italia il fisco fosse meno rapace?
% di imprese per classi di solidità finanziaria
nell’ipotesi di tassazione uguale
a quella dei gruppi maggiori
(ultimi 10 anni)
78,0
76,3
69,0
68,6
56,6
35,3
26,4
25,0
19,3
4,4
Germania
18,2
Francia
8,1
6,4
4,6
Spagna
Investment grade
3,9
Italia
Intermedie
Fonte: elaborazioni R&S sul modello di scoring R&S-Unioncamere
39
Italia 2
Problematiche
Cosa fare per uscire dalla crisi
Sezione 10
Favorire il 4° capitalismo nelle aree distrettuali
Flussi netti di export e import in euro dai territori classificati in base al metodo Becattini-Coltorti (2004 e ss. – AU = To, Mi, Rm, Na)
mln
60.000
40.000
20.000
0
-20.000
-40.000
-60.000
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Aree distrettuali
Aree di GI
Aree Urbane
41
Residue
Stimolare gli investimenti: Italia contro FR, DE e UK
Investimenti fissi lordi del settore manifatturiero, valori relativi (% su dati Eurostat di contabilità nazionale a prezzi correnti)
120
110
100
90
80
70
60
50
1999
2000
2001
2002
2003
% su Francia
2004
2005
2006
2007
2008
% su Germania
42
2009
2010
2011
% su UK
2012
2013
Italia contro Germania
Dati al 2012
Italia
Popolazione
Germania
Italia su
Germania
59,4 mln
81,7 mln
73%
86,2 mld€
102,9 mld€
84%
7,9 mld€
203,5 mld€
4%
Saldo Export-Import :
distretti e 4° capitalismo/Mittelstand
grandi gruppi
Attirare investimenti di grandi imprese estere / richiamare quelle fuggite
43
Le chiavi del successo: puntare sui ricavi e non sui costi
1) Qualità della forza lavoro (misurata attraverso i livelli salariali unitari): l’impresa che utilizza personale a
bassi salari è meno produttiva di quella che si avvale di una forza lavoro unitariamente più costosa, ma
abbinata allo stock di capitale per addetto ed in presenza di produzioni di elevata qualità. Una forza
lavoro che “vale” livelli salariali aumentati di 1 euro produce ceteris paribus un aumento di produttività
pari ad 1,4 euro (a valore)
2) Legame inverso tra dimensione e produttività: sono vincenti la specializzazione produttiva e la politica
commerciale volta a creare e sfruttare nicchie di mercato dominandole grazie alla competenza e alla forza
innovativa (conferma dei dati esposti nelle slide precedenti)
3) Knowledge Intensive Services (KIS): occorre la presenza di imprese che forniscono servizi ad alta
intensità di conoscenza
4) Effetto positivo delle abilità manageriali e della dotazione infrastrutturale: la prima è un prodotto della
formazione; la seconda tende a differenziare le performance (ad es. peggiorando quelle del Mezzogiorno)
Fonte: verifica econometrica sulla base dei dati sulle medie imprese estratti dalle indagini Mediobanca-Unioncamere degli ultimi 10 anni (F. Coltorti e
D. Venanzi, “Produttività, competitività e territori delle medie imprese italiane”; in I nuovi distretti industriali. Rapporto di Artimino sullo sviluppo
locale 2012-2013; a cura di M. Bellandi e A. Caloffi; ed. Il Mulino (in corso di stampa).
44
Indicatore di attrattività del Quarto capitalismo
Elaborazioni Area Studi Mediobanca
Media normalizzata di 7 indici calcolati sui dati delle medie imprese
1,0
0,9
In azzurro i territori individuati da
Giorgio Fuà nel suo Modello Nord Est
Centro (NEC) - 1981
0,8
0,7
0,6
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
45
Veneto
Lombardia
Emilia-Romagna
Marche
Friuli VG
Umbria
Trentino AA
Piemonte + VdA
Abruzzo
Toscana
Campania
Liguria
Puglia
Basilicata
Sicilia
Molise
Sardegna
Lazio
Calabria
0,0
Rimboccarsi le maniche….
Una proposta per recuperare l’uso delle risorse attualmente sprecate
46
Distretti più importanti: selezione con i kpi
Fonte: F. Coltorti & L. Mastromarino, Per un piano strategico a sostegno dei distretti (Rapporto OND 2014)
14,0%
MOL / Fatturato % medio 2010-2012
Q4
Q1
33
13,0%
12,0%
14
11
23
18
9
5
25
37
8
28
Q3
8,5%
20
11,0%
29
10,0%
26
15
1
6
22
45
13
Variazione Fatturato
2
38
21
2010-2012
19
3
17 31
24 7
43
27
36
34
40
16
4
41
10
42
32
35
30
12
39
44
Q2
6,5%
4,5%
2,5%
47
0,5%
-1,5%
9,0%
8,0%
7,0%
6,0%
5,0%
4,0%
-3,5%
Un Piano Strategico con le imprese pivot
Proposta metodologica Coltorti-Mastromarino – Fasi del piano
ATTIVITA’
COMPETENZA
MAPPATURA DISTRETTI
UNIONCAMERE
CLASSIFICAZIONE DISTRETTI DAI KPI (FATTURATO,
MOL, VALORE AGGIUNTO)
MISE / REGIONE / UNIONCAMERE
CREAZIONE COMITATO DI DISTRETTO
MISE / REGIONE
REDAZIONE PIANO STRATEGICO DISTRETTUALE (PSD)
COMITATO DI DISTRETTO E IMPRESE PIVOT
APPROVAZIONE PSD
COMITATO DI DISTRETTO, PIVOT, SINDACATO, ASSOC.
DI CATEGORIA, AMMINISTRAZIONE LOCALE
AVVIO ATTIVITA’ E LORO MONITORAGGIO
COMITATO DI DISTRETTO / REGIONE / MISE
48
Riferimenti bibliografici

R&S e Mediobanca, varie pubblicazioni (www.mbres.it)
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Area Studi Mediobanca
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