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CORSI DI
AGGIORNAMENTO
PROFESSIONALE (C.A.P.)
PER ASSISTENTI SOCIALI
Certificati e convenzionati da INPS –
Gestione dipendenti pubblici
PROPOSTI DALL’AGENZIA FORMATIVA
ATHENA S.R.L.
CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (C.A.P.) PER ASSISTENTI SOCIALI
Certificati e convenzionati da INPS - Gestione dipendenti pubblici
PROPOSTI DALL’AGENZIA FORMATIVA ATHENA S.r.l.
Nell’ambito del progetto “Homo Sapiens Sapiens – C.A.P., promosso dall’INPS per l’anno in corso, rivolto ad assistenti
sociali iscritti all’ordine e dipendenti da ente pubblico, l’INPS FINANZIA TOTALMENTE CON BORSA DI STUDIO i costi
per la partecipazione ai corsi accreditati.
ELENCO DEI CORSI ACCREDITATI DA ATHENA
N.
(40 ore per ogni evento formativo, di 5 giorni ciascuno, a cadenza
quindicinale)
TITOLO ATTIVITÀ FORMATIVA
Codice Attività
ORE
SCADENZA
ISCRIZIONI
14 APRILE 2014
1
LA DOMANDA DI AIUTO DEGLI ADOLESCENTI E LE RISPOSTE
DEL SERVIZIO SOCIALE
ATHENA – Aiuto adolescenti
40
2
L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE
SOCIALI : NORMATIVE E PROCEDURE OPERATIVE
LA PROTEZIONE GIURIDICA DELLE PERSONE NON
AUTONOME E L’ISTITUTO DELL’AMMINISTRATORE DI
SOSTEGNO: PRESUPPOSTI, COMPITI E RESPONSABILITÀ
ASPETTI METODOLOGICI E TECNICI DEL LAVORO DI GRUPPO
CON LE FAMIGLIE E CON GLI UTENTI. NUOVI PERCORSI PER
LA COMUNICAZIONE, LA PROMOZIONE SOCIALE E IL
TRATTAMENTO DEL DISAGIO
NUOVA CARATTERIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA
TERRITORIALE DOMICILIARE
METODOLOGIE AUTO-BIOGRAFICHE E SERVIZIO SOCIALE: UN
NUOVO STRUMENTO PROFESSIONALE E FORMATIVO PER
GLI ASSISTENTI SOCIALI
ATHENA – Accreditamento servizi
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Protezione non autonomi
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Lavoro di gruppo
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Assistenza domiciliare
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Metodologie autobiografiche
40
14 APRILE 2014
7
DEONTOLOGIA E RESPONSABILITA’ PROFESSIONALI
DELL’ASSISTENTE SOCIALE
ATHENA – Deontologia dell’AS
40
14 APRILE 2014
8
LA CONDIZIONE DEI MINORI: I BISOGNI, I DIRITTI, LE
OPPORTUNITÀ
ATHENA – Condizione minori
40
14 APRILE 2014
9
DIRITTI, DOVERI E PERCORSI DI CITTADINANZA DEI
CITTADINI MIGRANTI E DELLE LORO FAMIGLIE.
DIVERSABILITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA: IL LAVORO
DELL’ASSISTENTE SOCIALE. DAL SISTEMA INTEGRATO DEI
SERVIZI AL LAVORO CON E PER LE FAMIGLIE
INCLUSIONE SOCIALE , DISABILITA’ E RUOLO DEI SERVIZI
SISTEMA DI CALCOLO E AMBITI DI APPLICAZIONE
DELL’INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA
EQUIVALENTE (ISEE) MODIFICATO
LEADERSHIP & MANAGEMENT NEL LAVORO SOCIALE
PROGETTARE NEL SOCIALE
ATHENA – Cittadini migranti
40
14 APRILE 2014
ATHENA - Diversabilità
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Inclusione sociale
ATHENA - Indicatore Isee
40
40
14 APRILE 2014
14 APRILE 2014
ATHENA – Leadership lavoro soc.
ATHENA - Progettare
40
40
14 APRILE 2014
14 APRILE 2014
LA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DISABILITÀ
INTELLETTIVA. BISOGNI, QUALITÀ, EFFICACIA, EFFICIENZA E
QUALITÀ DI VITA
IL PROGETTO ASSISTENZIALE INDIVIDUALIZZATO:
DALL’ANALISI DEI BISOGNI ALLA VALUTAZIONE DEGLI ESITI
DELL’INTERVENTO. APPROPRIATEZZA ED EFFICACIA
DELL’AGIRE PROFESSIONALE
SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE E ACCESSO:
RIFLESSIONI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL
LAVORO SOCIALE
SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE E MEDICINA LEGALE
DALLE STORIE NARRATE, RIFLESSIONI PER IL
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL LAVORO SOCIALE.
PERCORSI DI SUPERVISIONE PROFESSIONALE
LE STRUTTURE SOCIO-SANITARIE NEL NUOVO QUADRO
NORMATIVO
ATHENA – Disabilità intellettiva
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Progetto individualizzato
40
ATHENA – Segretariato sociale
40
14 APRILE 2014
ATHENA – Servizio sociale
ATHENA – Qualità lavoro soc.
40
40
14 APRILE 2014
14 APRILE 2014
ATHENA – Strutture sociosanitarie
40
14 APRILE 2014
3
4
5
6
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Athena S.r.l., Via Giacomo Leopardi, 31/c – 52025 Montevarchi (Arezzo) P.I. 01690360514
Tel. 055/981066 Fax 055/901859 E.mail [email protected] Sito internet: www.athenaformazione.it
Agenzia Formativa accreditata con Decreto Regione Toscana n. 962 del 10/03/2009 codice AR0342
Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
14 APRILE 2014
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Gli assistenti sociali dipendenti pubblici dovranno utilizzare la procedura di iscrizione
individuale online presso il portale www.Inps.it, utilizzando il codice PIN individuale: chi ne
fosse sprovvisto può recarsi presso qualsiasi sede INPS e farselo rilasciare immediatamente.
Per iscriversi occorre andare sulla home page www.INPS.IT e cliccare, progressivamente su Servizi
per il cittadino > inserire PIN> Servizi ex INPDAP> Per tipologia di servizio> Domande> Borsa di
studio/iniziative accademiche/Domanda> accesso> Nuova domanda master executive e corsi di
aggiornamento. Quindi compilare la scheda di iscrizione.
Ogni assistente sociale PUO’ ISCRIVERSI A PIU’ CORSI, ma potrà partecipare solo ad uno di essi.
Il numero minimo dei partecipanti per l’attivazione del corso è di n. 15
La SCADENZA DELLE ISCRIZIONI è prevista, per tutti i corsi, per il giorno 14 APRILE 2014.
COSTI: I CORSI SONO GRATUITI PER GLI ASSISTENTI SOCIALI DIPENDENTI PUBBLICI che
fruiscono della borsa di studio INPS
Per i dipendenti privati iscritti al di fuori del progetto Homo Sapiens Sapiens INPS, contattare
l’agenzia formativa Athena.
CONTENUTI: vedi schede allegate
SEDI DEI CORSI: Vedi schede allegate
CALENDARIO DEI CORSI: Vedi schede allegate
MATERIALE DIDATTICO: Accesso alla piattaforma riservata. Tutoraggio online. Disponibilità di tutti
i materiali didattici necessari: kit individuale di materiali, e-book, dispense.
METODOLOGIA: Modello formativo volto a consentire la condivisione dei contenuti e la
partecipazione attiva dei partecipanti, attraverso attività seminariali di approfondimento e di
studio; attività di analisi e consulenza sui casi; uso di strumenti di documentazione, comunicativi,
multimediali; brain storming, role playing.
DOCENTI: tutti i docenti sono senior, provenienti dal mondo delle professioni, con pluriennale
esperienza di formazione nel settore sociale
ATTESTATO: Verrà rilasciato un attestato di frequenza, con l’indicazione dei crediti formativi
rilasciati dall’OAS
INFORMAZIONI:
Athena s.r.l., Viale G.Leopardi, 31/c – 52025 Montevarchi (Ar) – Tel. 055-981066 Fax 055-981066
e-mail: [email protected] – Sito internet: www.athenaformazione.it
Athena S.r.l., Via Giacomo Leopardi, 31/c – 52025 Montevarchi (Arezzo) P.I. 01690360514
Tel. 055/981066 Fax 055/901859 E.mail [email protected] Sito internet: www.athenaformazione.it
Agenzia Formativa accreditata con Decreto Regione Toscana n. 962 del 10/03/2009 codice AR0342
Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
ELENCO CORSI PER SEDE E PERIODO DI SVOLGIMENTO
N
.
TITOLO
ATTIVITÀ FORMATIVA
SEDE
SVOLGIMENTO
LA DOMANDA DI
1 AIUTO DEGLI ADOLESCENTI E LE
RISPOSTE DEL SERVIZIO SOCIALE
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE
SOCIALI : NORMATIVE E PROCEDURE OPERATIVE
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
LA PROTEZIONE
3 GIURIDICA DELLE PERSONE NON
AUTONOME E L’ISTITUTO DELL’AMMINISTRATORE DI
SOSTEGNO: PRESUPPOSTI, COMPITI E RESPONSABILITÀ
ASPETTI METODOLOGICI
4
E TECNICI DEL LAVORO DI
GRUPPO CON LE FAMIGLIE E CON GLI UTENTI. NUOVI
PERCORSI PER LA COMUNICAZIONE, LA PROMOZIONE
SOCIALE E IL TRATTAMENTO DEL DISAGIO
NUOVA CARATTERIZZAZIONE
5
DELL’ASSISTENZA
TERRITORIALE DOMICILIARE
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
Maggio-giugno 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Maggio-giugno 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Maggio-giugno 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
METODOLOGIE6AUTO-BIOGRAFICHE E SERVIZIO SOCIALE:
UN NUOVO STRUMENTO PROFESSIONALE E FORMATIVO
PER GLI ASSISTENTI SOCIALI
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
DEONTOLOGIA 7E RESPONSABILITA’ PROFESSIONALI
DELL’ASSISTENTE SOCIALE
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
LA CONDIZIONE8 DEI MINORI: I BISOGNI, I DIRITTI, LE
OPPORTUNITÀ
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
DIRITTI, DOVERI
9 E PERCORSI DI CITTADINANZA DEI
CITTADINI MIGRANTI E DELLE LORO FAMIGLIE.
Comune, piazza San Domenico,
4 Arezzo
DIVERSABILITÀ 1IN ETÀ EVOLUTIVA: IL LAVORO
DELL’ASSISTENTE
0 SOCIALE. DAL SISTEMA INTEGRATO DEI
SERVIZI AL LAVORO CON E PER LE FAMIGLIE
INCLUSIONE SOCIALE
1
, DISABILITA’ E RUOLO DEI SERVIZI
1
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
SISTEMA DI CALCOLO
1
E AMBITI DI APPLICAZIONE
DELL’INDICATORE
2
DELLA SITUAZIONE ECONOMICA
EQUIVALENTE (ISEE) MODIFICATO
LEADERSHIP & 1MANAGEMENT NEL LAVORO SOCIALE
3
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
PROGETTARE NEL
1 SOCIALE
4
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
LA PRESA IN CARICO
1
DELLA PERSONA CON DISABILITÀ
INTELLETTIVA.5BISOGNI, QUALITÀ, EFFICACIA, EFFICIENZA
E QUALITÀ DI VITA
IL PROGETTO ASSISTENZIALE
1
INDIVIDUALIZZATO:
DALL’ANALISI DEI
6 BISOGNI ALLA VALUTAZIONE DEGLI
ESITI DELL’INTERVENTO. APPROPRIATEZZA ED EFFICACIA
DELL’AGIRE PROFESSIONALE
SEGRETARIATO1 SOCIALE PROFESSIONALE E ACCESSO:
RIFLESSIONI PER
7 IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ
DEL LAVORO SOCIALE
SERVIZIO SOCIALE
1
PROFESSIONALE E MEDICINA LEGALE
8
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
DALLE STORIE NARRATE,
1
RIFLESSIONI PER IL
MIGLIORAMENTO
9 DELLA QUALITÀ DEL LAVORO SOCIALE.
PERCORSI DI SUPERVISIONE PROFESSIONALE
LE STRUTTURE 2SOCIO-SANITARIE NEL NUOVO QUADRO
NORMATIVO 0
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
Comune, piazza San Domenico,
4 Arezzo
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
CREA, C/O Misericordia, via
del Sansovino, 176 Firenze
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Maggio-giugno 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Maggio-giugno 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Maggio-giugno 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Settembre- dicembre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Giugno- ottobre 2014
5 giornate di 8 ore a cadenza
quindicinale
Athena S.r.l., Via Giacomo Leopardi, 31/c – 52025 Montevarchi (Arezzo) P.I. 01690360514
Tel. 055/981066 Fax 055/901859 E.mail [email protected] Sito internet: www.athenaformazione.it
Agenzia Formativa accreditata con Decreto Regione Toscana n. 962 del 10/03/2009 codice AR0342
Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
DETTAGLIO CORSI
1.
U.F.
1
2
3
LA DOMANDA DI AIUTO DEGLI ADOLESCENTI E LE
RISPOSTE DEL SERVIZIO SOCIALE
Contenuti
Ore
IL DISAGIO SCOLASTICO: LA DOMANDA DI AIUTO
10
DEGLI ADOLESCENTI
I vari tipi di disagio scolastico
Difficoltà di rendimento scolastico
Difficoltà di comportamento
Difficoltà nelle relazioni
L’origine dei vari tipi di disagio scolastico:
Difficoltà di rendimento scolastico generiche
su base reattiva che compaiono in momenti
specifici della vita dell’adolescente
Difficoltà di rendimento scolastico legate a
disturbi che si manifestano in adolescenza (I
parte)
Presentazione di casi clinici esemplificativi delle
tematiche trattate a livello teorico
Il lavoro del terapeuta con l’adolescente
Il lavoro del terapeuta con i genitori
dell’adolescente
Discussione di gruppo.
IL DISAGIO SCOLASTICO: LE TIPOLOGIE DI
DISAGIO E IL LAVORO DELL’ASSISTENTE SOCIALE
Le variabili del disagio scolastico:
Difficoltà di rendimento scolastico legate a
disturbi che si manifestano in adolescenza
(seconda parte).
Difficoltà di rendimento scolastico legate a
gravi carenze del pensiero simbolico che
datano fino dall’infanzia .
Minori provenienti da famiglie
multiproblematiche.
Presentazione di casi clinici esemplificativi
delle tematiche trattate a livello teorico,
proposti dal conduttore e/o dai partecipanti.
Il lavoro dell’assistente sociale con l’adolescente
Il lavoro dell’assistente sociale con i genitori
dell’adolescente
Discussione di gruppo.
COMPORTAMENTI A RISCHIO
Uso e abuso di sostanze
Agiti autolesivi
Altri tipi di comportamenti a rischio.
Comportamenti a rischio legati a
problematiche evolutive adolescenziali
(processo di separazione-individuazione)
Comportamenti a rischio legati a
problematiche di trascuratezza, deprivazione,
maltrattamenti
L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE
SOCIALI : NORMATIVE E PROCEDURE OPERATIVE
Contenuti
Ore
L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE
10
SOCIALI: FONTI GIURIDICHE E FINALITÀ GENERALI
Accreditamento per l'erogazione dei servizi
pubblici: tra responsabilità, esigibilità e diritto di
scelta dei cittadini.
L’accreditamento nei servizi pubblici.
Definizione delle responsabilità.
Definizione di standard di quantità e qualità dei
servizi.
Amministrare per risultati.
1.5 Dal sistema degli interessi a quello dei diritti.
Diritto di scelta.
La disciplina giuridica dell’accreditamento
La pronuncia della corte costituzionale
Il piano sanitario nazionale
La legge delega 419/98 e il decreto legislativo di
attuazione 229/99.
Obbligatorietà dell’autorizzazione
L’accreditamento quale ulteriore livello per la
qualita’ dei servizi.
Gli accordi contrattuali
Applicabilita’ della normativa alle prestazioni
socio-sanitarie.
autorizzazione e accreditamento per le
prestazioni sociali
QUALITÀ DI VITA NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI
10
SOCIALI
Gli attori della qualità: considerazioni generali
La qualità della vita
L’anziano istituzionalizzato
L’operatore che cura
Il familiare dell’anziano
istituzionalizzato
I processi di adattamento
La qualità di vita nella disabilità mentale
La qualità di vita nelle residenze sociali e
sociosanitarie
REQUISITI GENERALI E SPECIFICI DELLE STRUTTURE
15
SOCIALI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI
La normativa regionale (Allegato A al Regolamento
attuativo della Legge regionale numero 41 del
24/02/05 (Articolo 62 e Legge regionale numero 82
del 28 dicembre 2009 e s.m.)
Organizzazione e gestione
Assistenza, cura e sostegno alla persona
Valutazione, partecipazione, umanizzazione, etica
Sistema di gestione per la qualità
Qualita' e carta dei servizi: i percorsi per
5
l'individuazione degli indicatori per la valutazione dei
servizi e delle strutture sociali
U.F.
1
15
2
3
15
Presentazione di casi clinici esemplificativi delle
tematiche trattate a livello teorico nella
mattinata, proposti dal conduttore e/o dai
partecipanti.
Il lavoro dell’assistente sociale con
l’adolescente
Il lavoro dell’assistente sociale con i genitori
dell’adolescente
Il lavoro con gli altri operatori
Discussione di gruppo.
TOTALE
2.
Definizione di standard
- Il fattore di qualità; L’indicatore di qualità; Lo standard
-
40
gli strumenti di verifica e classificazione degli
standard
- Aspetti Relazionali; Umanizzazione; Informazione;
Tempo; Aspetti Alberghieri e Comfort; Strutture e
Logistica; Aspetti Burocratici e amministrativi; Tutela e
Ascolto
TOTALE
Athena S.r.l., Via Giacomo Leopardi, 31/c – 52025 Montevarchi (Arezzo) P.I. 01690360514
Tel. 055/981066 Fax 055/901859 E.mail [email protected] Sito internet: www.athenaformazione.it
Agenzia Formativa accreditata con Decreto Regione Toscana n. 962 del 10/03/2009 codice AR0342
Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
40
3. LA PROTEZIONE GIURIDICA DELLE PERSONE NON AUTONOME E
L’ISTITUTO DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: PRESUPPOSTI,
COMPITI E RESPONSABILITÀ.
U.F. Contenuti
Ore
1
I principi ispiratori della legge n°6 del 2004 e la 4
tutela della persona fragile
Legge 6/2004 e L.R. 11/2009: Profili del ruolo
dell’Amministratore di sostegno
Le persone giuridicamente fragili e il ruolo
dell’A.d.S.: caratteristiche, requisiti, rapporti con
l’interdizione e l’inabilitazione;
Presupposti legittimanti e finalità dell’azione
dell’Amministratore di Sostegno;
Destinatari e/o beneficiari delle diverse misure;
Soggetti legittimati a richiedere l’applicazione
dell’A.d.S.;
Individuazione del soggetto attivo e dei compiti
e dei doveri ad esso spettanti;
Valutazione della incapacità del soggetto
destinatario e/o beneficiario;
Procedimento di applicazione.
2
Le responsabilità dell’Amministratore di sostegno e i
rischi connessi al ruolo
I rischi connessi alla nomina di A.d.S.
Responsabilità nei confronti del beneficiari
Responsabilità in violazione delle disposizioni
del Giudice
Responsabilità in violazione di disposizioni di
legge
La
rimozione
e
la
sostituzione
dell'Amministratore di Sostegno e la
convocazione da parte del Giudice Tutelare
Il risarcimento del danno nei confronti del
beneficiario e la responsabilità verso Terzi
8
L’Amministratore di Sostegno: compiti dei soggetti
coinvolti
Il ruolo dei diversi soggetti coinvolti
nell’Istituto dell’A.d.S.:
a) la famiglia:
b) i servizi sociali e sanitari:
c)
i giudici tutelari:
d) enti locali e enti con personalità giuridica
(associazioni, fondazioni
e) il volontariato (organizzato e non)
Gli
elementi cardine dello strumento
giuridico dell’Amministratore di Sostegno:
a) personalizzazione dell’istituto:
b) riconoscimento della capacità di agire della
persona priva in tutto o in parte di
c)
autonomia nell’espletamento delle funzioni
di vita quotidiana:
d) attenzione alla persona
4
4
L’organizzazione dei servizi di supporto all’Istituto
dell’Amministratore di Sostegno
Il giudice tutelare: i compiti, le
responsabilità, le prassi applicative della
Legge 6/2004
Il sistema dei servizi sociosanitari collegati
alle attività dell’Amministratore di Sostegno
Ambiti di intervento dei servizi sanitari
integrati
4
5
La formazione al
8
3
ruolo di amministratore di
sostegno. Aspetti giuridici, patrimoniali e
sociosanitari
Il
quadro
legislativo
e
giuridico
dell’Amministratore di Sostegno: caratteristiche,
requisiti, rapporti con l’interdizione e
l’inabilitazione;
Le persone giuridicamente fragili e il ruolo
dell’AdS;
Destinatari e/o beneficiari delle diverse misure;
Soggetti legittimati a richiedere l’applicazione
dell’A.d.S.;
Individuazione del soggetto attivo e dei compiti
e dei doveri ad esso spettanti;
Valutazione della incapacità del soggetto
destinatario e/o beneficiario e relativi
procedimenti di applicazione
Stesura di esempi di ricorsi relativi a casi pratici
Il Decreto di nomina: il giuramento e i poteri
dell’Amministratore di Sostegno;
Gli effetti dell’AdS sugli atti negoziali e sui
contratti;
L’annullabilità degli atti compiuti dal
beneficiario dell’AdS
La responsabilità dell’AdS: il consenso informato
per le cure;
Indirizzi applicativi del Giudice Tutelare.
6
L’amministratore del patrimonio e gli obblighi
dell’Amministratore di Sostegno
La gestione del patrimonio: atti di ordinaria e
straordinaria amministrazione
Aspetti amministrativi e gestionali: la gestione
economica del patrimonio del beneficiario e
relative procedure
La rendicontazione: forme, modalità, tempistica
La chiusura dell’AdS e le ultime azioni alla morte
del beneficiario
Esercitazione di amministrazione e redazione
della documentazione
4
7
L’Amministratore di Sostegno e il sistema dei servizi
socio-sanitari
Il sistema dei servizi sociosanitari collegati alle
attività dell’Amministratore di sostegno;
Il riconoscimento dell’invalidità civile: benefici e
diritti derivanti dalla legge 104/92
L’organizzazione dei servizi sociali e soci-sanitari
destinati ai disabili e agli anziani;
La relazione con l’utente/paziente: cura,
complessità, contenuti specifici
8
TOTALE
Athena S.r.l., Via Giacomo Leopardi, 31/c – 52025 Montevarchi (Arezzo) P.I. 01690360514
Tel. 055/981066 Fax 055/901859 E.mail [email protected] Sito internet: www.athenaformazione.it
Agenzia Formativa accreditata con Decreto Regione Toscana n. 962 del 10/03/2009 codice AR0342
Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
40
4. ASPETTI METODOLOGICI E TECNICI DEL LAVORO DI GRUPPO
CON LE FAMIGLIE E CON GLI UTENTI. NUOVI PERCORSI PER LA
COMUNICAZIONE, LA PROMOZIONE SOCIALE E IL TRATTAMENTO
DEL DISAGIO”
U.F. Contenuti
Ore
1
TEAM BUILDING E SERVIZIO SOCIALE
8
Il gruppo nel servizio sociale.
Variabili e tipologie dei gruppi nel servizio
sociale
Caratteristiche e peculiarità.
2
LA DINAMICA DI GRUPPO NEL LAVORO SOCIALE
Elementi della dinamica di gruppo e del ciclo di
vita del gruppo.
La coesione, il conformismo, le reti di
interazione, la leadership.
8
3
PROGETTAZIONE PARTECIPATA DEL LAVORO DI
GRUPPO
Progettare il lavoro di gruppo con utenti e
cittadini secondo il modello concertativopartecipato: dall’ideazione alla stesura del
piano operativo.
La selezione dei partecipanti e la pianificazione
del calendario delle attività.
8
4
LA CONDUZIONE DEI GRUPPI NEL SERVIZIO SOCIALE
Tecniche e strumenti per la conduzione dei
gruppi nel servizio sociale.
La co-conduzione.
Strategie per migliorare e sviluppare la
comunicazione e l’osservazione.
Tecniche di assunzione delle decisioni e di
negoziazione del conflitto.
8
5
DOCUMENTARE E VERIFICARE IL LAVORO DI
GRUPPO
Documentare il lavoro di gruppo: la cartella del
lavoro di gruppo, diario, verbale, resoconto
narrativo.
Il monitoraggio, la verifica e la valutazione dei
processi e degli esiti.
Tecniche di misurazione: analisi costi-benefici,
schede di gradimento, valutazione fra pari,
indicatori di efficacia.
8
TOTALE
40
5. NUOVA CARATTERIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE
DOMICILIARE
U.F. Contenuti
Ore
1
L’ASSISTENZA
TERRITORIALE
DOMICILIARE: 5
CONTESTO SOCIALE, STORIE E PERCORSI
bisogni e le domande delle famiglie nella scelta
degli interventi e dei servizi
La mappa delle risorse territoriali
Il modello gestionale dell’accreditamento nei
servizi alla persona: sfide ed opportunità per gli
operatori sociali
Dal servizio in appalto all’erogazione in
accreditamento. Nuovi ruoli e modelli di
assistenza domiciliare per l’impresa cooperativa
2
DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI
10
Gli obiettivi principali delle cure domiciliari
a) l’assistenza a persone con patologie trattabili a
domicilio
b) la continuità assistenziale per i dimessi dalle
strutture sanitarie con necessità di
prosecuzione delle cure;
c) il supporto alla famiglia;
d) il recupero delle capacità residue di autonomia e di
relazione;
e) il miglioramento della qualità di vita anche nella
fase terminale
3
LE CONDIZIONI DI ACCESSO ALLE CURE DOMICILIARI
10
Valutazione del caso e piano individuale di
assistenza
La presa in carico nelle cure domiciliari
la valutazione globale dello stato
funzionale del paziente
la predisposizione del PAI;
Il ruolo dell’équipe multiprofessionale e
multidisciplinare
il monitoraggio periodico e la valutazione
degli esiti.
Procedure per l’attivazione delle cure
domiciliari
4
CURE DOMICILIARI E PRESTAZIONI CONNESSE AI 5
BISOGNI
Cure domiciliari di tipo prestazionale occasionale o
ciclico programmato
Cure domiciliari Integrate di primo e secondo livello
Cure domiciliari integrate di terzo livello e cure
domiciliari palliative a malati
Terminali
5
PROFILI DI CURA: EROGAZIONE E VERIFICA DELLE 10
PRESTAZIONI
La caratterizzazione dei profili di cura domiciliari
(Standard qualificanti le attività di cure
domiciliari) per livelli differenziati in funzione
della natura del bisogno,
L’individuazione delle principali prestazioni
domiciliari per profilo e per figura professionale
che qualificano questo livello assistenziale.
La definizione di criteri omogenei di eleggibilità
L’individuazione di un set minimo di indicatori
di verifica
La valorizzazione economica dei profili di cura
attraverso il Costo Medio Mensile;
La stima del costo pro capite per residente al
raggiungimento dei valori standard proposti
nella tabella degli indicatori di verifica.
Strumenti e tecniche di gestione e verifica dei
servizi e delle prestazioni erogate
TOTALE
40
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6. METODOLOGIE AUTO-BIOGRAFICHE E SERVIZIO SOCIALE:
UN NUOVO STRUMENTO PROFESSIONALE E FORMATIVO PER GLI
ASSISTENTI SOCIALI
U.F. Contenuti
Ore
1
RACCONTARSI NEL LAVORO SOCIALE. IMPLICAZIONI
10
E DECLINAZIONI DELLA PROSPETTIVA
AUTOBIOGRAFICA
la formazione riflessiva;
L’assistente sociale riflessivo;
Il metodo auto-biografico
Formarsi nel sociale con le metodologie
autobiografiche;
La co-costruzione del gruppo;
le dinamiche di presentazione ed accoglienza
reciproche;
giochi autobiografici.
2
I LABORATORI AUTOBIOGRAFICI:
PERCORSI E PROGETTI DI INCLUSIONE E DI CURA
AUTO–BIOGRAFICA
Contenuti
IL CODICE DEONTOLOGICO E LA RESPONSABILITA’
PROFESSIONALE DELL’ASSISTENTE SOCIALE
LA DISCIPLINA DEL SEGRETO PROFESSIONALE DEGLI
ASSISTENTI SOCIALI
-
40
15
Assistenti sociali e segreto professionale
Il principio della riservatezza
Segreto professionale e segreto d’ufficio
Segreto professionale ed obbligo di denuncia
Segreto professionale o d’ufficio e obbligo di
rendere testimonianza
La rivelazione legale del segreto
Il consenso alla rivelazione del segreto
Altri motivi giustificativi
Le conseguenze della violazione del segreto
In diritto penale
In diritto civile
LA TUTELA DELLA PRIVACY
20
Ore
15
Definizioni e significati di deontologia e responsabilità
professionale
Le cinque aree delle responsabilità professionali, ai
sensi del Codice deontologico (approvato dal Consiglio
Nazionale dell’Ordine Professionale il 17 giugno 2009) :
nei confronti della persona utente o cliente
verso la società
nei confronti di colleghi e altri professionisti
verso l’organizzazione di lavoro
nei confronti della professione.
Strategie operative per utilizzare metodologie di lavoro
coerenti con le responsabilità professionali.
10
Lavorare con le storie di vita dell’utenza: un
nuovo approccio;
Dalla narrazione di sé alla costruzione della
storia dell’altro;
Esperienze nel panorama italiano;
L’ascolto, la raccolta, le tecniche di restituzione;
La ri-progettazione dei percorsi assistenziali.
Dall’autobiografia alla biografia.
immagini esistenziali. Prepararsi ad intervistare:
l’intervista come incontro con l’altro;
simulate d’intervista. Mappa per orientarsi nella
costruzione di laboratori autobiografi nei
contesti della cura.
Prefigurazioni future: progettazione di percorsi
autobiografici nei contesti di appartenenza.
Il lavoro narrativo: il senso della cura negli
ambiti operativi;
il disagio, la marginalità nei contesti
professionali della cura;
la scrittura per gli altri/la scrittura degli altri.
limiti e possibilità dell’approccio autobiografic
Disamina e verifica della progettazione e
realizzazione
dei
percorsi
individuali/laboratoriali posti in essere nei vari
contesti operativi
Discussione dei progetti e sintesi
TOTALE
U.F.
1
2
I vissuti e le emozioni nella professione:
esperienze a confronto;
scritture e letture delle esperienze;
trame esistenziali e professionali;
attività di decodificazione e attribuzione di
senso.
le rappresentazioni di sé stessi e del lavoro;
le competenze tecniche;
i modelli mentali utilizzati;
teorie esplicite e frames impliciti.
Le comunità di pratica;
3
7. DEONTOLOGIA E RESPONSABILITA’ PROFESSIONALI
DELL’ASSISTENTE SOCIALE
10
Il Codice Privacy
Le origini storiche del c.d. diritto alla riservatezza; il passaggio
dalla Legge 675 del 1996 al Decreto Legge 196 del 2003; la
struttura; chi è tenuto al rispetto del Codice Privacy; i principi
di diritto.
I dati personali
Cosa sono i dati personali; i dati sensibili; i dati giudiziari; i
dati comuni.
Il trattamento dei dati personali
Il trattamento dei dati personali; la vita del dato personale; la
comunicazione e la diffusione del dato; le finalità del
trattamento; i dati dei dipendenti e dei fornitori; le modalità
del trattamento.
I soggetti previsti dal codice privacy
Gli attori principali; il Titolare; il Responsabile; il responsabile
per la gestione delle istanze degli interessati; il responsabile
della sicurezza; l'Incaricato; l'atto di individuazione degli
incaricati.; le istruzioni rilasciate agli Incaricati; l'Interessato.
L’informativa e il consenso
I diritti dell'interessato; l'informativa all'interessato; i
contenuti; il consenso dell'interessato.
La notificazione e le autorizzazioni
La notificazione al Garante; quando è obbligatoria; le
autorizzazioni del Garante.
Le misure minime di sicurezza
Le misure di sicurezza; le misure adeguate; le misure minime;
le misure per il trattamento elettronico; il sistema di
autenticazione; il sistema di autorizzazione; i programmi
antivirus e antintrusione; i programmi contro la vulnerabilità
dei sistemi; le procedure di salvataggio; le misure per la
protezione dei dati sensibili e giudiziari; le misure per il
trattamento cartaceo.
La responsabilità civile ed amministrativa
La responsabilità civile; le sanzioni amministrative; l'omessa o
incompleta informativa all'interessato; la cessione illegale di
dati; l'omessa o incompleta notificazione; l'omessa
informazione o esibizione di documenti al garante.
La responsabilità penale
Le sanzioni penali; l'illecito trattamento di dati personali; la
falsità nelle dichiarazioni al Garante; l’omessa adozione delle
misure di sicurezza; l'inosservanza dei prov-vedimenti del
Garante.
TOTALE
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40
8. LA CONDIZIONE DEI MINORI: I BISOGNI, I DIRITTI, LE
OPPORTUNITÀ
U.F. Contenuti
Ore
1
I DIRITTI DEI MINORI: INQUADRAMENTO GIURIDICO
5
Il minore: Diritti e tutele del minore:
esame delle principali fonti normative
nazionali ed internazionali.
-
2
Il minore nei procedimenti di separazione
e divorzio: le recenti novità introdotte
(Affidamento condiviso).
10
3
I REATI NEI CONFRONTI DEI MINORI
Il minore nel diritto penale:
Cenni sull’accompagnamento del minore autore
di reato e vittima di reato
La condizione giuridica dei minori stranieri
La disciplina applicabile ai minori stranieri
presenti sul territorio italiano con e senza
famiglia
10
4
IL RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI
PROCEDIMENTI DINANZI ALLE AUTORITÀ
GIUDIZIARIE
L'inquadramento giuridico dei Servizi sociali e di
psicologia territoriale
Il Tribunale per i Minorenni ed il Tribunale
ordinario
La segnalazione e la denuncia
L'indagine socio-familiare
5
GUIDA E STRUMENTI OPERATIVI IN MATERIA DI
ABBANDONO E MALTRATTAMENTO DEI MINORI
Le competenze in materia civile
Segnalazione e procedura in materia civile
Limiti e obblighi degli operatori
Strumenti operativi
Studio di casi
10
TOTALE
Il progetto migratorio: la disciplina degli ingressi
regolari, la richiesta e l'ottenimento del permesso
di soggiorno, le regolarizzazioni sul territorio. I
diritti garantiti e i doveri dello straniero (la stipula
dell'Accordo
di
integrazione,
l'iscrizione
anagrafica, il diritto all'istruzione e l'accesso ai
Servizi).
Brevi cenni sull'ingresso ed sul soggiorno dei
cittadini comunitari.
Il nucleo familiare ricongiunto o costituito sul
territorio: analisi dei principali aspetti inerenti il
diritto
all'unità
familiare
dei
cittadini
extracomunitari e comunitari in Italia.
Cosa si deve fare all'arrivo in Italia tramite
ricongiungimento familiare.
Il minore ed i rapporti familiari:
La filiazione
Il minore nella famiglia di fatto
L’AFFIDAMENTO
DI
MINORI:
CONDIZIONE
GIURIDICA E TUTELA
La normativa vigente in materia di
affidamento dei minori
La Potestà dei genitori naturali
L’ Affidamenti privati
Decadenza della Potestà genitoriale e
affidamento non temporaneo
Affidamento al servizio sociale minorile –
Prassi
Affidamento preadottivo
Provvedimento
di
allontanamento
dell’autorità amministrativa
Provvedimento del Tribunale per i
Minorenni e del Giudice tutelare
5
9. DIRITTI, DOVERI E PERCORSI DI CITTADINANZA DEI CITTADINI
MIGRANTI E DELLE LORO FAMIGLIE.
U.F. Contenuti
Ore
1
PARTIRE, MIGRARE, INIZIARE A VIVERE IN ITALIA
10
2
IL VIVERE IN ITALIA E L'UTILIZZO DEI SERVIZI
NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
MIGRATORIO.
10
Il radicamento sul territorio: la richiesta del
permesso di soggiornanti di Lungo Periodo,
Concetto di “radicamento”, sia come
riconoscimento di maggiori tutele e garanzia di
diritti, sia come miglioramento/peggioramento
di alcuni aspetti del percorso migratorio.
l'apprendimento della lingua italiana e la verifica
del test di lingua. Diritti connessi allo status di
soggiornante di lungo periodo.
L'organizzazione dei servizi e la difficoltà
nell'utilizzo da parte dei cittadini neo-arri vati.
Modalità di accesso, comunicative e d'approccio
ai servizi specialistici :
la casa - l'accesso alle case popolari
il lavoro - la perdita del lavoro
i servizi socio-sanitari
i servizi educativi
l'accesso alle prestazioni.
3
LE CATEGORIE VULNERABILI: DONNE, MINORI,
RIFUGIATI, IRREGOLARI
15
semi legalità" di gruppi di
cittadini
stranieri
Il percorso dalla permanenza regolare in
Italia, al ritorno all’irregolarità
Presentazione dei casi studio.
4
DIVENTARE CITTADINI ITALIANI
5
La cittadinanza italiana: percorsi di acquisizione
e tipologie di procedimento, soggetti aventi
diritto e
requisiti sulla legislazione riguardante la
cittadinanza italiana.
Brevi cenni alle prospettive di modifica della
normativa vigente.
Le competenze in materia penale
Denuncia e procedura in materia penale
Limiti e obblighi degli operatori
Strumenti operativi
Studio di casi
TOTALE
40
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40
10. DIVERSABILITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA:
IL LAVORO
DELL’ASSISTENTE SOCIALE. DAL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI
AL LAVORO CON E PER LE FAMIGLIE
U.F.
Contenuti
Ore
1
IL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI E 15
SOCIOSANITARI
11. INCLUSIONE SOCIALE , DISABILITA’ E RUOLO DEI SERVIZI
U.F.
1
Contenuti
L’ INCLUSIONE SOCIALE: RIFERIMENTI CULTURALI E
SCIENTIFICI.
L’inclusione sociale come orizzonte di senso
nelle politiche di territorio
La convenzione ONU e i diritti di cittadinanza
Ruolo e logiche di azione dei servizi in una
prospettiva inclusiva
Indicazioni metodologiche per la realizzazione di
prassi inclusive
Il sistema dei Servizi Socio Sanitari Integrati: la
normativa nazionale e regionale
L'area della disabilità nell'ambito del Piano
sanitario regionale
Modelli a confronto: dal modello Bio-psicosociale, all’ottica sistemico-relazionale
Dall'assistenza alla presa in carico globale
2
SISTEMA INTEGRATO, LAVORO
MULTIDISCIPLINARE E PROGETTAZIONE DEGLI
INTERVENTI
10
2
DALLA PARTE DELLA PERSONA: LA CONQUISTA DI
UNA PROPRIA AUTENTICITÀ.
3
IL LAVORO SOCIALE CON E PER LE FAMIGLIE
15
DALLA PARTE DEL TERRITORIO: LA DISABILITÀ COME
RISORSA DI CIVILTÀ
15
L’apertura di spazi di vita per la fragilità come
valore sociale
Dal volontariato alla cittadinanza attiva
L’estensione delle forme di responsabilità: dalla
tutela all’Amministratore di Sostegno
Il contributo di servizi e progetti per la disabilità
alla vita sociale dei territori
Lavorare con le famiglie;
La valutazione dello stress dei familiari:
strumenti di valutazione;
Le tappe fondamentali:
- l’accoglienza;
- l’accompagnamento verso la maggiore età;
La mediazione familiare in presenza di
figli diversamente abili;
Le emozioni ed i vissuti dell’assistente
sociale: test di autoconsapevolezza;
TOTALE
15
La costruzione di una propria irriducibile
biografia
L’espansione e l’arricchimento dei propri spazi
vitali
La ricchezza relazionale e la conquista di ruoli
sociali come risorsa inclusiva
La regolazione dei legami di dipendenza e il
sostegno a dimensioni di adultità
Il lavoro multidisciplinare ( gli specialisti,
le scuole, gli altri Servizi )
I progetti individuali e la progettazione
integrata;
Le risorse disponibili: l’offerta dei servizi
pubblici;
le risorse da creare: il servizio sociale
d’iniziativa;
3
Ore
10
4
40
LA SOSTENIBILITÀ DELL’INCLUSIONE: FARE RETE,
CONTENERE I COSTI E MANTENERE LA QUALITÀ
La sostenibilità professionale: lavorare attorno a
coesistenze possibili e migliorative
La
sostenibilità
gestionale:
alimentare
reciprocità responsabili e vicinanze implicanti
La sostenibilità interorganizzativa : fare tessuto
fra ruoli, funzioni e titolarità di organizzazioni
diverse attorno alla qualità del progetto di vita
TOTALE
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40
12. SISTEMA DI CALCOLO E AMBITI DI APPLICAZIONE
DELL’INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE
(ISEE) MODIFICATO
U.F. Contenuti
Ore
1
IL NUOVO ISEE - PARTE NORMATIVA
20
• L’ISEE e la sua evoluzione normativa: dal D.Lgs.
109/98 fino al DL 5/12 e al DPCM ai sensi dell’art. 5
del dl 6/12/2011, n. 201,
• Ambito di applicazione dell’ISEE: l’utilizzo dell’ISEE
nell’accesso e nella compartecipazione al costo di
servizi, interventi, prestazioni. I nuovi ambiti di
applicazione dell’ISEE
• Gli elementi costituitivi dell’ISEE: nucleo familiare,
reddito, patrimonio
• Il nuovo calcolo dell’ISE e dell’ISEE
• La nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica per la
definizione dell’ISEE. Le novità derivanti dalla
modifica agli articoli da 40 a 44 bis e 72 del TU 445/00
e dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio dei
Ministri del 22/12/2011 "decertificazione nei rapporti
fra P.A. e privati" e dal DPCM.
• Le Linee guida per la predisposizione di convenzioni
per le amministrazioni titolari di banche dati
accessibili per via telematica ai sensi dell’art. 58 del
D.Lgs. 30/12/2010, n. 235, di modifica al Codice
dell’amministrazione digitale
• La gestione della DSU e dell’attestazione ISEE ai
sensi delle norme sulla decertificazione e
semplificazione(art. 15 L. 183/11 e DL 5/12) e della
circolare INPS n. 47/12
• Nuovi ruoli e responsabilità degli attori del sistema:
comune, CAAF, INPS, Agenzia delle Entrate, Guardia
di finanza. Casellario dell’assistenza e sistema
informativo dei servizi sociali
• Il ruolo dell’ufficio unico e i suoi rapporti con i
servizi che applicano l’ISEE
• L’applicazione dell’ISEE e degli ulteriori criteri di
selezione dei beneficiari attraverso i regolamenti
comunali dei servizi.
•
Esercitazioni applicative
2
ILNUOVO ISEE – PARTE AMMINISTRATIVA
20
• Le modifiche da introdurre al regolamento
comunale sull’ISEE
• La riparametrazione delle soglie di accesso e dei
sistemi tariffari alle nuove modalità di calcolo
dell’ISEE
• l’adeguamento della modulistica dell’ente locale
alle recenti normative
• Come cambia il modo di assistere i cittadini nella
compilazione dell’ISEE nel rispetto della modifica
normativa al TU 445/00
• Come gestire le domande di accesso ai servizi, di
agevolazione tariffaria e di contributi economico e
certificazione ISEE fatta dai CAAF
• La gestione dell’ISEE estratto
• il nuovo ISEE tra Dichiarazione sostitutiva unica e
attestazione
• I controlli della dichiarazione sostitutiva unica.
Competenze e responsabilità. Linee guida e
regolamento dei controlli dell’ente
• Conseguenze penali e sanzioni amministrative in
caso di dichiarazione mendace
• il rapporto con gli altri attori del sistema:
convenzioni e protocolli con Agenzia delle Entrate,
INPS, Guardia di Finanza, CAAF, altri enti erogatori.
•
Esercitazioni applicative e studio di casi
TOTALE
40
13. LEADERSHIP & MANAGEMENT NEL LAVORO SOCIALE
U.F.
1
2
Contenuti
STILI MANAGERIALI E TIPOLOGIE DI LEADERSHIP
L’evoluzione del ruolo manageriale.
L’evoluzione del ruolo manageriale nella Pubblica
Amministrazione e nel lavoro sociale.
I principali compiti del ruolo manageriale:
supervisione, direzione, pianificazione, comunicazione
e sviluppo.
La dimensione di leadership.
Gli stili e i modelli di leadership.
La qualità e le capacità fondamentali di leadership:
elaborare e trasmettere la visione;
diffondere e trasmettere i valori;
fissare traguardi e guidare verso gli obiettivi.
Il processo di delega:
fasi, criteri, regole (che cosa delegare, a chi delegare,
con quali controlli).
Essere coach: concetti, pratiche e strumenti.
Le competenze dell’assistente sociale coordinatore per la
gestione delle persone.
L’attribuzione di obiettivi, compiti, responsabilità
(dall’obiettivo aziendale agli obiettivi individuali).
La valutazione delle performance e delle prestazioni
(modelli di analisi e controllo, azioni correttive).
Costituire e gestire un team (scegliere le persone,
motivarle, orientarle ai risultati, dare regole e obiettivi
ecc.).
LA MOTIVAZIONE E LO SVILUPPO DELLE POTENZIALITA'
DELLE PERSONE. ORIENTARE LE AZIONI AL RISULTATO E
REALIZZARE IL POTENZIAMENTO DELL'ORGANIZZAZIONE.
Ore
5
5
La motivazione delle persone.
Le teorie della motivazione.
Le analisi dei livelli motivazionali.
L’orientamento delle azioni al risultato.
Motivazione e leadership.
Lo sviluppo delle potenzialità.
Il concetto di empowerment e la sua traduzione in
comportamenti.
Come realizzare il potenziamento delle organizzazioni.
Come orientare il contributo del singolo con il
potenziamento.
L’esempio e l’entusiasmo del capo.
Misurare il clima e la soddisfazione delle persone.
3
Aspetti del clima nelle organizzazioni.
Metodologie e strumenti di analisi e diagnosi del
clima organizzativo e della soddisfazione delle
persone.
L’utilizzo gestionale dei risultati delle analisi e delle
diagnosi.
LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE EFFICACE.
TEORIE E MODELLI DI COMUNICAZIONE
Le teorie e i modelli della comunicazione.
I concetti base e i modelli di riferimento.
Le definizioni e la terminologia specifica.
Il processo di influenzamento reciproco.
La comunicazione e la metacomunicazione.
Le tipologie di linguaggi.
Gli ambiti di comunicazione; la specificità della
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10
4
comunicazione interpersonale.
La comunicazione aggressiva, passiva, efficace.
Le ansie sociali e le strategie di difesa e di gestione
della comunicazione (aggressiva, passiva, efficace):
credenze, atteggiamenti, comportamenti.
I significati del linguaggio non verbale.
I fattori costitutivi della comunicazione non verbale
(fattori paraverbali, linguaggio del corpo).
Gli elementi distintivi della comunicazione non
verbale.
La relazione tra comunicazione verbale e non verbale.
La comunicazione efficace in situazioni potenzialmente
critiche.
Fare una critica, gestire una critica, saper chiedere,
“vendere” un’idea, saper dire di no, gestire la collera,
dare rinforzo positivo, saper ascoltare in un contesto
professionale
PROJECT MANAGEMENT. UTILITÀ E AMBITI DEL PROJECT
MANAGEMENT E RUOLO E COMPITI DEL PROJECT
MANAGER.
L’utilità e gli ambiti del project management.
La definizione di progetto e di project management.
Il ruolo e i compiti del project manager.
L’organizzazione per il project management.
I metodi e gli strumenti di pianificazione.
La concezione del progetto. La programmazione.
Gli strumenti:
work breakdown structure;
milestone plan;
flow chart;
Gantt.
L’allocazione delle risorse materiali e umane. La
gestione delle risorse.
La pianificazione dei costi.
Preparare una riunione.
La comunicazione: chi convoca, come, quando.
L’ordine del giorno.
La preparazione dei materiali.
La scaletta.
La durata della riunione.
Gestire una riunione.
La comunicazione degli obiettivi e dei risultati attesi.
Stimolare e valorizzare i contributi individuali.
Le tecniche di brainstorming per stimolare il pensiero
divergente.
Le tecniche di conduzione semi strutturate: il
metaplan.
Il rispetto dei tempi.
Il verbale della riunione.
5
I metodi e gli strumenti di controllo.
Le modalità di controllo: che cosa controllare e
quando.
Il confronto tra pianificazione, eseguito e consuntivo.
Le modalità di reporting nel corso del progetto.
Le modalità di utilizzo dei diversi strumenti nelle
diverse fasi del progetto.
6
7
LA
GESTIONE
DELLE
RIUNIONI.
TIPOLOGIE,
CARATTERISTICHE E MODALITÀ DI CONDUZIONE DELLE
RIUNIONI.
Le analisi del processo negoziale.
La comunicazione e la negoziazione.
La gestione negoziale delle relazioni:
• strategie dominanti;
• fasi della negoziazione.
Le variabili del processo negoziale.
Le variabili della negoziazione:
• quando l’interlocutore è forte;
• quando non sta al gioco;
• quando usa “sporchi trucchi”.
Le tecniche relazionali negoziali.
Gli stili negoziali.
La dimensione operativa e quella relazionale.
Le conclusioni per uscire dal negoziato con
profitto anche quando le condizioni oggettive
sono contrarie
PROBLEM SOLVING E DECISION MAKING. STRUMENTI A
DISPOSIZIONE PER LA DIAGNOSI E LA SOLUZIONE DEI
PROBLEMI.
5
5
Il percorso di problem solving:
• definizione del problema;
• percorso di diagnosi e percorso di soluzione;
• mantenimento e verifica del risultato nel tempo;
• strumenti di miglioramento.
Gli strumenti di problem solving:
• diagramma di flusso e raccolta dei dati;
• brainstorming;
• stratificazione;
• diagramma causa effetto e diagramma di Pareto;
• scelta pesata.
L’assunzione delle decisioni:
• analisi dei fattori costitutivi di un gruppo;
• contesto e livelli di conoscenza delle persone e dei fatti;
• elementi di efficacia del problem solving e di gruppo:
obiettivi, metodo, leadership;
• comunicazione e i ruoli all'interno di un gruppo di lavoro.
La gestione delle modifiche e il reporting finale.
La programmazione reticolare:
metodi di calcolo;
metodi di rappresentazione.
Come gestire i ritardi.
La ripianificazione.
La conclusione del progetto.
Il reporting finale.
5
LE TECNICHE DI NEGOZIAZIONE.
ANALISI E VARIABILI DEL PROCESSO NEGOZIALE.
5
TOT
ALE
Le riunioni: tipologie e caratteristiche.
I tipi di riunioni e variabili che le caratterizzano:
riunione informativa; riunione consultiva; riunione
per trovare soluzioni; riunione decisionale; tecniche
creative.
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40
5
14. PROGETTARE NEL SOCIALE
U.F.
1
Contenuti
LAVORARE PER PROGETTI
perché lavorare per progetti
I diversi tipi di progettazione
I diversi approcci alla progettazione
le fasi della progettazione
la progettazione di servizi e interventi sociali
Ore
5
L’IDEAZIONE DEL PROGETTO
l’analisi del contesto
l’analisi dei problemi
l’analisi degli obiettivi
l’analisi degli stakeholder
le attività del progetto
la scheda di progetto
6
10
IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEI
RISULTATI
•
le ragioni della valutazione
•
le fasi della valutazione
•
Il piano di valutazione
•
gli aspetti e gli strumenti per valutare
TOTALE
3
IL QUADRO LOGICO
project cycle Management e logical Framework
approach
l’utilità della matrice di quadro logico
la struttura della matrice di quadro logico
LA PIANIFICAZIONE DEL PROGETTO
I metodi e gli strumenti di pianificazione.
La concezione del progetto. La programmazione.
Gli strumenti:
work breakdown structure;
milestone plan;
flow chart;
Il diagramma Gantt.
L’allocazione delle risorse materiali e umane.
Il budget
La gestione delle risorse.
La pianificazione dei costi.
5
4
LA PARTECIPAZIONE AI BANDI PER IL FINANZIAMENTO
DEL PROGETTO
10
•
•
•
•
•
5
LA CHIUSURA DEL PROGETTO
•
Quando si conclude un progetto e come
•
le attività proprie della fase di chiusura
•
Imparare dall’esperienza
•
Un patrimonio condiviso
•
La gestione delle modifiche e il reporting finale.
IL PARTENARIATO E LA PROGETTAZIONE IN RETE
la verifica di fattibilità del progetto
la forza e i vincoli del partenariato
I ruoli degli attori della rete .
•
5
I METODI E GLI STRUMENTI DI CONTROLLO DEL
PROGETTO
•
Le modalità di controllo: che cosa controllare e
quando.
•
Il confronto tra pianificazione, eseguito e consuntivo.
•
Le modalità di reporting nel corso del progetto.
•
Le modalità di utilizzo dei diversi strumenti nelle
diverse fasi del progetto
PROGETTI E PROJECT MANAGEMENT
cosa è un progetto
Il ciclo di vita di un progetto
progettazione e programmazione
L’utilità e gli ambiti del project management.
La definizione di progetto e di project management.
Il ruolo e i compiti del project manager.
L’organizzazione per il project management.
la valutazione condivisa
2
LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
•
le attività trasversali di un progetto
•
la gestione del team di progetto
•
la gestione amministrativa e contabile del progetto
•
la comunicazione del progetto
la ricerca del programma di finanziamenti (analisi
delle fonti e delle opportunità)
la lettura del bando
la compilazione del formulario
la stesura del budget
Il controllo finale e la verifica ex ante del progetto
Esercitazione pratica su formulari di bandi reali
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Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
40
15. LA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DISABILITÀ
INTELLETTIVA. BISOGNI, QUALITÀ, EFFICACIA, EFFICIENZA E
QUALITÀ DI VITA
U.F. Contenuti
Ore
1
LA PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON 10
DISABILITÀ INTELLETTIVA SECONDO L’APPROCCIO
GLOBALE
L’attuazione operativa della presa in carico
la misura dell’indicatore longitudinale della
presa in carico
il modello bio-psico-sociale di salute proposto
dall’OMS
i modelli che fanno riferimento ai concetti
chiave di normalizzazione e di qualità della vita
per la persona con disabilità intellettiva
l’ICF, International Classification of Functioning
dell’OMS
2
L’OTTICA DELLA QUALITÀ DI VITA, COME 10
RIFERIMENTO METODOLOGICO NELLE PRATICHE DI
SOSTEGNO,DELLA DISABILITÀ INTELLETTIVA
La prospettiva di vita di qualità nella persona
disabile;
I domìni della qualità di vita
I bisogni di sostegno al funzionamento
individuale
la scala dell’intensità dei sostegni
profilo dei bisogni individuali di sostegno
strategia e metodologia di pianificazione degli
interventi per migliorare il funzionamento e la
qualità della vita della persona con disabilità.
3
LA RISTRUTTURAZIONE DELLE CORRELAZIONI TRA 20
FUNZIONAMENTO, QUALITÀ DELLA VITA E
INTERVENTI DI CURA E DI ASSISTENZA.
SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE DEI BISOGNI
scala dei bisogni di sostegno
La classificazione e la valutazione del
funzionamento personale, individuati dall’ ICF e
dall’AAIDD (American Association on Intellectual
and Developmental Disabilities)
STRUTTURA DELL’ICF E SUO IMPATTO IN AMBITO
PROFESSIONALE

I.C.F.: universalismo, approccio integrato,
modello interattivo e multidimensionale
del funzionamento e della disabilità;

L’approccio
bio-psico-sociale,
alla
disabilità proposto dall’ICF

Il modello strutturale della classificazione
con utilizzo pratico dell’ICF

Sistema di codifica nella classificazione
dell’ICF e l’uso dei qualificatori (parte 1
Funzionamento e Disabilità, parte 2
Fattori Contestuali),

I quattro componenti dell’I.C.F. (Funzioni
Corporee, Strutture Corporee, Attività e
Partecipazione, Fattori Ambientali)
SICUREZZA E DISABILITÀ: USO E UTILITÀ DELL’ICF

Chi, quando e come può utilizzare ICF?

Aspetti positivi nell’utilizzo di ICF

Aspetti critici nell’utilizzo di ICF

Sicurezza e disabilità nei parametri I.C.F.
TOTALE
16. IL PROGETTO ASSISTENZIALE INDIVIDUALIZZATO: DALL’ANALISI DEI
BISOGNI ALLA VALUTAZIONE DEGLI ESITI DELL’INTERVENTO.
APPROPRIATEZZA ED EFFICACIA DELL’AGIRE PROFESSIONALE
U.F
Contenuti
Ore
1
INQUADRAMENTO E FASE DI ANALISI DELLA
8
DOMANDA E DEL BISOGNO
Il progetto assistenziale individualizzato:
definizione. Inquadramento teorico,
metodologico e normativo.
La strutturazione del processo metodologico in
fasi.
I vincoli dell’agire professionale.
Introduzione alla progettazione sul caso: la fase
conoscitiva - descrittiva.
Il contatto, l’accoglienza, l’analisi della
domanda, del problema e la lettura del bisogno.
Analisi della situazione personale, di contesto e
delle risorse. Gli indicatori di bisogno e di
risorse.
Analisi del contesto dell’operatore.
2
LA FASE VALUTATIVA. VALUTAZIONE E ASSESSMENT
La valutazione professionale e la valutazione
integrata multiprofessionale.
Sintesi valutativa del problema e delle risorse in
base all’ordine di misurazione prescelto, in
rapporto ai vincoli e al mandato istituzionale.
Valutazione degli stili di funzionamento
familiare e sociale. Identificazioni di possibili
ipotesi di lavoro.
Esempi di modelli di valutazione per il lavoro
sociale in Italia e in Europa.
8
3
LA FASE DECISIONALE
Definizione condivisa di obiettivi possibili,
stesura del piano di lavoro secondo
l’approccio“concertativo partecipato”.
Il “contratto collaborativo” condiviso e
sottoscritto con l’utente.
Intervenire in situazione di urgenza.
8
4
LA FASE ATTUATIVA E GESTIONALE DEL PROGETTO
Attivazione delle risorse personali, relazionali,
istituzionali, di rete.
Responsabilità e coordinamento nella presa in
carico fra servizi di base e servizi specialistici.
Impostare una corretta documentazione del
lavoro
LA FASE DI VERIFICA DEL PROGETTO E DI
CONCLUSIONE DELLA RELAZIONE
PROFESSIONALE
Documentazione, monitoraggio, verifica e
valutazione del processo di aiuto e dei risultati
ottenuti;
I principali strumenti di monitoraggio e verifica
(l’inchiesta la ricerca valutativa, l’uso degli
indicatori, i questionari di misurazione, l’analisi
costi-benefici, la valutazione partecipata, la
valutazione fra pari).
I contenuti della fase conclusiva.
Lo spazio per gli assestamenti in corso d’opera e
le nuove esplorazioni.
Dalla valutazione di esito sul caso alla pratica
basata sull’evidenza
8
5
40
TOTALE
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Accreditamento Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali - ID 31
8
40
17. SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE E ACCESSO:
RIFLESSIONI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL
LAVORO SOCIALE
U.F.
Contenuti
1
SEGRETARIATO SOCIALE E LIVELLI ESSENZIALI DI
ASSISTENZA
Gli aspetti concettuali del livello essenziale
segretariato sociale
Le ricadute sulle sue funzioni e sui
contenuti del lavoro
Il segretariato sociale nella normativa
nazionale, nella normativa e negli atti
regionali, nei Piani di Zona locali in
riferimento alla loro traduzione nel
territorio di appartenenza
2
PRINCIPI ORGANIZZATIVI DEL PUNTO UNICO DI
ACCESSO, DEI SERVIZI PER L’INFORMAZIONE E
DEL SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE
La programmazione, progettazione,
organizzazione del segretariato;
La mappatura delle risorse interne ed
esterne all’organizzazione del servizio
sociale
Il diritto dei cittadini all’informazione e
all’accesso ai servizi: riferimenti normativi e
principi etici;
Le condizioni organizzative, professionali e
tecniche del Segretariato sociale e
dell’accesso unitario ai servizi: da funzione
a servizio;
3
4
5
TOTALE
IL PROCESSO METODOLOGICO DI AIUTO: FASI E
FUNZIONI
Il modello organizzativo del segretariato
sociale
Il modello professionale del segretariato
sociale
La metodologia nel lavoro di segretariato
sociale, i protocolli di lavoro con i nuclei
operativi nella rete integrata di interventi e
servizi
IL SETTING OPERATIVO PER L’ACCOGLIENZA
Il colloquio di segretariato sociale
Cogliere e valutare la domanda in
situazione di urgenza
Definizione di urgenza e di emergenza;
La dimensione normativa: compiti e
responsabilità della pubblica
amministrazione, delle forze dell’ordine, dei
cittadini;
Il Pronto intervento come LEA professionale:
competenze professionali, modelli
organizzativi, esperienze;
il rapporto tra Segretariato sociale e presa
in carico.
DOCUMENTARE L’ACCESSO
Strumenti per la raccolta, elaborazione,
diffusione delle informazioni
Verifica e valutazione nei servizi sociali di
accesso
Aree di criticità: alcune indicazioni
operative
Le tematiche specifiche relative alla tutela
della privacy, al consenso informato, alla
continuità dell’intervento tra segretariato e
presa in carico
18. SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE E COMMISSIONI MEDICO
LEGALI
Ore
8
U.F.
1
Contenuti
IL SERVIZIO SOCIALE NELLE UNITA’ DI MEDICINA
LEGALE
Organizzazione del servizio sociale in
ambito sanitario
Le attività di medicina legale
Definizione di medicina legale
Compiti istituzionali delle commissioni
medico-legali
Ore
8
2
IL SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DELLA SALUTE
ICF E LA LEGGE QUADRO SUL’HANDICAP N.
104/1992
La classificazione ICF (International
Classification of Functioning)
Scopi, applicazioni e struttura dell’ICF
Classificazione e valutazione della disabilità
secondo il modello ICF
La legge quadro sull’handicap n. 104/1992:
finalità e obiettivi
Fasi di riconoscimento dell’handica: dalla
richiesta alla certificazione
Ruolo dell’assistente sociale nei processi di
riconoscimento e valutazione dell’handicap
8
3
IL COLLOCAMENTO MIRATO: NORMATIVA E
APPLICAZIONI
La legge n. 68/1999 sul collocamento
mirato
Definizione di collocamento mirato, finalità
della legge e possibili applicazioni
L’attivazione del collocamento mirato: le
fasi del procedimento
Inserimento lavorativo e inclusione sociale
La valutazione del collocamento mirato: il
ruolo dell’assistente sociale
LA VALUTAZIONE SOCIALE NELLE COMMISSIONI
MEDICO-LEGALI
Il servizio sociale nella fase di
accertamento medico-legale
La fase ricognitiva del servizio sociale
Strumenti per l’analisi del bisogno:
l’intervista e la visita domiciliare
8
IL RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE NELLE
COMMISSIONI MEDICO LEGALI
Modelli teorici di riferimento del servizio
sociale e applicazioni operative nella fase di
valutazione
La fase di accertamento del servizio sociale
e il processo di aiuto
Linee guida per la costruzione di indicatori
per l valutazione dei casi
Esercitazioni per l’’uso di strumenti ei
valutazione e la costruzione di indicatori
8
8
8
4
8
5
8
TOTALE
40
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40
19. DALLE STORIE NARRATE, RIFLESSIONI PER IL MIGLIORAMENTO
DELLA QUALITÀ DEL LAVORO SOCIALE. PERCORSI DI SUPERVISIONE
PROFESSIONALE
U.F.
Contenuti
Ore
1
Le basi teoriche e metodologiche del lavoro
20
sociale e la definizione della supervisione
professionale
Supervisione e riflessione sulle dimensioni
correlate: Valutazione e Qualità.
La Valutazione: cos’è, perché si considera, chi
la mette in atto e come; le resistenze che
incontra nei servizi e la dimensione etica che
tocca.
Esercitazioni in gruppo sulle fasi della
valutazione nei servizi sociali: valutazione exante, in itinere ed ex-post sulla
presentazione di un caso.
La Qualità: cos’è, come si declina oggi e
come è stata considerata negli anni (approcci
teorici con limiti e risorse); approccio attuale
prevalente in Italia;
Valutazione e Qualità: metodi e tecniche per
la costruzione di indicatori di qualità.
Esercitazione individuale e in gruppo sulla
costruzione di indicatori di qualità durante la
stesura di un progetto.
2
3
La Supervisione nella professione di assistente
sociale
Individuazione e riflessione sulle dimensioni
correlate alla Supervisione nel Servizio
Sociale: Supervisione nei tirocini,
Autovalutazione, Apprendimento dalla
pratica.
La Supervisione nei tirocini: cos’è, quali
resistenze incontra, quali sono le finalità, chi
sono gli attori coinvolti, quali sono gli
atteggiamenti che la connotano.
Role playing ed esercitazione in gruppo sulle
dimensioni dell’ascolto e dell’osservazione.
L’Autovalutazione: cos’è, come si mette in
atto e quando; le resistenze che incontra e i
benefici che comporta. Tecniche di
riflessione sull’azione: Aggiornamento,
Formazione permanente e Supervisione in
servizio. Tecniche di Supervisione.
Esercitazioni in gruppo e sottogruppi sulle
tecniche di Supervisione.
Apprendimento dalla pratica: metodo
unitario e processuale del Servizio Sociale,
collegamento tra teoria e prassi, strumenti
per agire nella pratica.
Esercitazione in gruppo su metodi e tecniche
del Servizio Sociale.
20
Modelli Teorici di riferimento per la
Supervisione professionale
Il Modello Sistemico Relazionale
Il Modello Narrativistico Dialogico
L’Assistente Sociale Supervisore libero
professionista
Studio di casi ed esercitazioni pratiche
Ripensamento e rilettura del processo
metodologico di aiuto e rappresentazione
dell’azione professionale secondo schemi di
riferimento concettuale
20
4
Laboratorio di supervisione.
Predisposizione di uno specifico setting
operativo
Studio della documentazione
professionale, delle prassi operative,
degli atteggiamenti professionali e
deontologici che sono alla base
dell’analisi dei casi, della valutazione,
progettazione personalizzata e verifica
dei risultati.
Basi teoriche e metodologiche del
lavoro sociale, con riferimento alle
evidenze scientifiche e alle buone
prassi.
Metodi e prassi di confronto fra
professionisti: gli aspetti operativi
funzionanti efficaci e i modelli di
intervento congrui
Gli aspetti problematici che creano
blocchi del processo o delle relazioni e
stagnazione.
lettura e analisi dei casi di tipo
riflessivo
Presentazione di esperienze personali
l’esperienza su “casi” pre-scelti
rappresentativi di situazioni tipo,
corredata da specifica documentazione
e analizzata in rapporto alle fasi del
processo metodologico di intervento.
Utilizzazione di materiali e griglie per lo
studio dei casi
TOTALE
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80
20. LE STRUTTURE SOCIO-SANITARIE NEL NUOVO QUADRO
NORMATIVO
U.F.
1
Contenuti
ACCESSO AI SERVIZI, VALUTAZIONE DEL BISOGNO E
DEFINIZIONE DEI PIANI ASSISTENZIALI
•
Il Fondo regionale sulla non autosufficienza
(legge regionale n. 66/08): le risorse, le
prestazioni e i servizi, le procedure di accesso e
di valutazione del bisogno, la definizione del
Piano assistenziale (PAP) e la determinazione
del livello di compartecipazione delle persone
assistite alla copertura del costo delle
prestazioni
•
I RAPPORTI TRA LE STRUTTURE ASSISTENZIALI E LE
PERSONE OSPITATE
Ore
10
•
-
-
L’atto di indirizzo sulle modalità di
compartecipazione delle persone assistite alla
copertura del costo delle prestazioni
(deliberazione della Giunta Regionale n.
385/09): i principi e le modalità attuative.
Alcuni casi di studio
•
2
Le ultime novità giurisprudenziali sul tema della
compartecipazione delle persone assistite alla
copertura del costo delle prestazioni
AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO E
ACCREDITAMENTO
•
L’autorizzazione al funzionamento e la
dichiarazione di avvio attività (legge regionale
n. 41/05 e il Regolamento di attuazione dell’art.
62 – decreto del Presidente della Giunta
Regionale n. 15/08): i principi e le modalità
attuative. Alcuni casi di studio
•
L’accreditamento nella legislazione regionale
toscana: L.R.T. 82/2009 e Delibera Giunta
Regionale Toscana n.206 del 23/02/2010.
Applicazioni e criticità
I RAPPORTI TRA LE STRUTTURE ASSISTENZIALI , GLI
ENTI PUBBLICI (COMUNI E ASL) ED UTENTI.
•
Schema di convenzionamento, impegnative,
contratti di ingresso , possibili strumenti di
garanzia
10
•
5
Il quadro normativo di riferimento,
le caratteristiche, le procedure e il suo
potenziale ruolo nell’inserimento della persona
assistita in struttura sociosanitaria,
nell’assunzione di decisioni di carattere
sanitario e nella definizione dei rapporti
economici
Natura delle prestazioni rese agli ospiti
L’obbligo del consenso informato
Le fonti del regolamento contrattuale (rapporti
con l’Ente Locale – Ingressi privati)
L’utilizzo di clausole a rischio di vessatorietà
L’Efficacia giuridica dei contratti e il concorso
alla spese dell’ospite nella più recente
giurisprudenza
L’interruzione del rapporto (recesso-dimissioni)
Le responsabilità di natura penale
Responsabilità della struttura e responsabilità
dell’ospite
Adeguatezza (strutturale, organizzativa e
gestionale) della struttura socio-sanitaria
Efficienza della struttura socio-sanitaria
Cenni sulla responsabilità professionale
nell’assistenza alla persona anziana non
autosufficiente (delle figure sanitarie,
socio-sanitarie)
Obbligazioni di mezzi e di risultato
Negligenza, imprudenza ed imperizia
Responsabilità dell'equipe
I danni non patrimoniali risarcibili, con
particolare riferimento al biologico, ma
anche al morale e all'esistenziale
La riforma del settore assicurativo
•
Profili penalmente rilevanti nell’attività
assistenziale
I RAPPORTI TRA LE STRUTTURE ASSISTENZIALI E I
SOGGETTI EROGATORI DI SERVIZI (COOPERATIVE
SOCIALI)
•
•
•
5
10
Il codice degli appalti e l’affidamento dei servizi
sociali
La distinzione tra appalto di servizi,
convenzione, co- progettazione e
accreditamento
Soggetti del terzo settore: cooperative sociali,
associazioni di volontariato, associazioni di
promozione sociale
•
Modalità di affidamento dei servizi sociali:
procedura di affidamento, soggetti ammessi
alla procedura di gara, criteri di selezione e
criteri di aggiudicazione
•
Procedure riservate alle cooperative sociali? Le
cooperative di tipo “b”. Le linee guida
dell’autorità per la vigilanza sui contratti
pubblici Per gli affidamenti a cooperative sociali
ai sensi dell’art. 5 della legge 381/1991
•
Clausole sociali e laboratori protetti
•
Le convenzioni
TOTALE
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