24 ottobre - 1 novembre 2014 Palazzo del Cinema - Palace Hotel Serravalle - REPUBBLICA DI SAN MARINO 1 2 3 SAN MARINO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL president/president Roberto Valducci comitato direttivo/board of directors Roberto Valducci, Alessia Valducci Maurizio Zaccaro direttore artistico/artistic director Maurizio Zaccaro REPUBBLICA DI SAN MARINO vicedirettore/vice director Marina Massironi responsabile concorso scuole di cinema film school contest director Piergiorgio Gay SOTTO L’ALTO PATROCINIO / WITH THE PATRONAGE OF DEGLI ECCELLENTISSIMI CAPITANI REGGENTI consulenti al programma/program consultants Antonello Catacchio E CON IL PATROCINIO DI / AND WITH THE PATRONAGE OF SEGRETERIA DI STATO PER GLI AFFARI ESTERI SEGRETERIA DI STATO PER IL TURISMO SEGRETERIA DI STATO ISTRUZIONE E CULTURA SEGRETERIA DI STATO PER L’INDUSTRIA ARTIGIANATO E COMMERCIO assistenti alla direzione/director’s assistants Alessandra Gori, Angela Gorini collaboratore alla direzione/director’s collaborator Lorenzo Molossi amministrazione/administration Luigi Astolfi segreteria generale e accoglienza general secretariat and hospitality Valentina Cenni, Beatrice Bonafini Vanessa Corona e Andrea Rastelli sponsor pubbliche relazioni/public relations Lara Fabbri ufficio stampa/press office Patrizia Wächter, Lorena Borghi Studio Sottocorno traduzioni/translations Joanne Stacchini, Emily Ligniti responsabile sala regia/control booth director Dario Indelicato allestimenti mostra/exhibition design Cluadio Ballestracci sottotitoli/subtitles Raggio Verde sigla festival/festival theme Studio Bozzetto & Co, Milano riprese, editing, motion graphic filming, editing, motion graphics Marco & Francesco Dardari assistenza tecnica/technical assistance Emanuele Fabbri e Alessandro Ceccarelli Zelig Service, Rimini grafica/graphics Matteo Bosi - Pixel Planet webdesigner e multimedia webdesign and multimedia Luigi Tarantini, Massimo Procopio Lumax webdesigner Post production facilities film and television catalogo/catalogue Antonio Maraldi media partner Alessia Valducci, Valentina Cenni, Luca Gaddi, Lorenzo Angeloni, Monica Massari, Laura Balducci, Cosimo Venerito, Claudio Stilli, Massimo Pellegrini, Hadri El Moutaoifk, Rita Di Meglio, Massimo Roberto, Alessandra De Donato, Daniela Tanasa, Edoardo Zanco, Huber Vicini, Marco Zampieri, Massimo Mazzotti, Samuele Berardinucci, Costanza Vasile, Luigi Astolfi, Barbara Guidi, Patrizia Ottaviani. San Marino International Film Festival www.sanmarinoiff.com tel. +378 0549 900190 fax +378 0549 960125 Palazzo del Cinema - Palace Hotel - via 5 febbraio - 47899 Serravalle -RSM 4 Un evento, una vetrina, una sempre più avvincente realtà per raccontare una nuova pagina della più antica Repubblica del Mondo. La passione per l’arte, per la cultura in generale mi seguono da anni, come un moto dell’anima, una tensione dello spirito. L’amicizia con Tonino Guerra poi ha completato il quadro, arricchito il mio entusiasmo, dato linfa alla volontà di dare seguito a quell’impeto artistico che per lui è stato elemento vitale. Così oggi, dopo quasi tre anni dalla sua scomparsa si ripete questo evento di caratura internazionale di cui sono certo che andrebbe fiero. Un festival costituisce un’opportunità incredibile per l’intero tessuto sociale, produttivo e turistico della Repubblica di San Marino. Oggi più che mai è necessario ridare voce alla cultura, ricostruire un percorso dove privato e pubblico possono dialogare, contaminarsi, compiere un cammino comune. Il grande schermo, nel corso di tutto il novecento ha coinvolto intere generazioni, plasmato mode, offerto visibilità a temi scottanti e permesso alle persone di arricchire il loro bagaglio esperenziale. Oggi, sotto il nuovo nome di San Marino International Film Festival e una nuova direzione artistica vogliamo continuare a dare un appuntamento stabile e una ritualità riconosciuta dall’intero mondo dell’intellettualità. Per questo motivo intendiamo puntare molto sulle nuove tendenze del cinema, sui registi e artisti di tutto il mondo, offrire loro visibilità e un’importante platea che saprà apprezzare i loro sforzi e la loro creatività. Buon Cinema a tutti e buona visione al San Marino International Film Festival 2014. An event, a showcase, a new chapter in the history of the oldest republic in the world. A passion for art and culture has always been a part of me. My friendship with Tonino Guerra further strengthened my enthusiasm to pursue the artistic passion that was a vital element for him. So today, nearly three years after his passing, this international event takes place once more, and I am certain he would be really proud. A festival is an incredible opportunity for the inhabitants and tourists of the Republic of San Marino. Today, more than ever, we need to express culture, to recreate a course where citizens and institutions can dialogue and embark upon a journey together. Throughout the 20th century, cinema has involved generations, created styles, offered exposure to pressing topics, and allowed people to broaden their horizons. Today, with the event’s new name – San Marino International Film Festival – and a new Artistic Director, we aim to offer a yearly appointment for culture enthusiasts. That is why we plan to focus on new trends, filmmakers, and artists from around the world, offering them an opportunity to show their work to a vast audience that will appreciate their efforts and creativity. Happy viewing at the 2014 San Marino International Film Festival. Roberto Valducci presidente/president San Marino International Film Festival 5 6 «Non è necessario essere folli per fare del cinema. Ma aiuta molto» Samuel Goldwyn Nell’apprestarmi a dirigere il festival, ora alla sua terza edizione, non posso fare a meno di pensare a Goldwyn con una certa apprensione. Infatti non è esattamente il mio lavoro, ma mi appassiona e quindi vado avanti, senza paura, perché dirigere un festival non è poi così diverso dal dirigere un film. E così immagino un festival come una grande orchestra dove ogni strumento deve dare la sua giusta intonazione per creare una sonorità coerente con la motivazione che, dopo lunga riflessione, mi ha spinto ad accettare l’incarico che mi è stato offerto dal suo ideatore Roberto Valducci. Tuttavia, come tutti gli altri festival, grandi o piccoli che siano, anche noi abbiamo bisogno di trovare il nostro linguaggio, la nostra forma, il nostro stile. Nel corso degli ultimi due anni il festival, grazie alla direzione di chi mi ha preceduto, è rapidamente cresciuto e, anche se sembrava impossibile, è diventato un progetto di successo capace di imporsi all’attenzione della stampa specializzata. Ora, grazie al suo numeroso pubblico di appassionati, il San Marino International Film Festival deve compiere la sua definitiva evoluzione diventando così un luogo “Internazionale” nei fatti, non solo a parole; ma anche un approdo sicuro per produttori, autori e tutti gli artisti che solcano le tumultuose correnti del cinema contemporaneo. Assumere quindi questa direzione artistica mi fa sentire orgoglioso del progetto e di esserne il continuatore per far crescere ancora, meritatamente, il San Marino International Film Festival. “You don’t have to be crazy to do cinema. But it helps a lot” Samuel Goldwyn As I’m getting ready to direct the festival, in its third edition, I can’t help but think of Goldwyn with apprehension. In fact, as I say to my staff these days “this isn’t exactly my job, but I’m passionate about it, so let’s move on, without fear, because running a festival is not so different from directing a movie . . .” I picture a festival like a great orchestra, where each instrument must be properly tuned to create a coherent sound, with the motivation, after much reflection, that has led me to embrace the task I was offered by its creator, Roberto Valducci. However, like all other festivals, big or small, we as well need to find our own language, our own way, our own style. Thanks to the previous editions, over the past two years the festival has grown rapidly and, although it seemed impossible, it has become a success, attracting the attention of the press. Thanks to its numerous fans, the San Marino International Film Festival has to take further decisive steps and become an “international” event, both with words and deeds; but it must also be a safe haven for filmmakers, producers, and all artists who cross the turbulent waters of contemporary cinema. Thus being the Artistic Director makes me feel proud of the project, as I continue to let the San Marino International Film Festival deservedly grow even more. Maurizio Zaccaro direttore artistico/artistic director San Marino International Film Festival 7 8 8 LUNGOMETRAGGI | FEATURE FILMS 10 SINGLE DRAMA 12 FILM DELLE SCUOLE |SCHOOL FILMS 14 PREMIO | AWARD TONINO GUERRA FILM IN CONCORSO | THE OFFICIAL SELECTION 17 LUNGOMETRAGGI | FEATURE FILMS 35 SINGLE DRAMA 51 FILM DELLE SCUOLE |SCHOOL FILMS OMAGGIO A | TRIBUTE TO LUIGI COMENCINI 64 SCHEDA BIOGRAFICA | BIOGRAPHY 66 FILM EVENTI SPECIALI |SPECIAL EVENTS 76 CONCERTO DI | CONCERT BY EMIR KUSTURICA & NO SMOKING ORCHESTRA 78 MASSIMO BUBOLA IN CONCERTO | CONCERT 78 MARCO COCCI & IL TRIO ALCOLEMICO 79 LO SPIRITO DI | THE SPIRIT OF GIULIETTA 80 COME VOGLIO CHE SIA IL MIO FUTURO 81 IL SALE DELLA TERRA OSPITI |GUESTS 84 CLAUDIA CARDINALE 85 ERMANNO OLMI 86 BRUNO BOZZETTO 87 ALESSANDRO BERGONZONI 88 STEFANIA ROCCA 89 LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE MOSTRA | EXHIBITION GIULIETTA MASINA 91 ESPOSIZIONE | EXHIBITION PREMIO | AWARD TONINO GUERRA 95 CONCORSO | CONTEST 9 SOMMARIO | CONTENTS LE GIURIE | THE JURIES GIURIA CONCORSO LUNGOMETRAGGI FEATURE FILM JURY Marco Cocci Born in Livorno in 1974, he is a musician who began as a film actor in 1997 with Ovosodo by Paolo Virzì, thereby embarking upon a career where he often portrays rebels. In 2001, he starred in L’ultimo bacio by Gabriele Muccino, followed by Fughe da fermo by Edorado Nesi (2001) and Prima dammi un bacio by Ambrogio Lo Giudice (2003). Also: Doppio agguato (TV, 2003) and Amatemi (2005), both directed by Renato De Maria, Rosso come il cielo by Cristiano Bortone (2006), and Baciami ancora by Gabriele Muccino (2010). In the movie I più grandi di tutti by Carlo Virzì (2012) he joins his two passions as Mao, former Pluto musician, a famous band from Livorno. ROBERTA TORRE (Presidente) nasce a Milano e vive a Siena dal 2013. Regista, studia alla Civica Scuola di Cinema e recitazione alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. I suoi film sono una commistione tra documentario e finzione: Angelesse, ritratti di donne nella periferia palermitana; Spioni, reportage sui bambini di Borgo Nuovo; La vita a volo d’Angelo, videoritratto del popolare cantante Nino d’Angelo, Hanna Schygulla, ritratto dell’attrice-musa di Fassbinder e Palermo Bandita, documentoreportage sui ragazzi di Brancaccio. Questo percorso trova il suo punto d’arrivo nel 1997 in Tano da Morire, suo primo lungometraggio (3 David di Donatello). Altri film sono Sud Side Stori (2000) ancora un musical, Angela (2002), un melodramma dai toni classici; il noir Mare Nero (2006). Nel 2007 fonda la sua casa di produzione Rosettafilm e firma i documentari Itiburtini (2008); La notte quando è morto Pasolini (2009) e il lungometraggio I baci mai dati (2009). Tra le opere teatrali come regista: Ciociara (2010); Gli Uccelli (2011) Insanamente RiccardoTerzo (2012), Aida (2013). PAOLA COMENCINI Paola Comencini è nata a Roma il 7 gennaio 1951. Ha frequentato il liceo francese e la facoltà di Architettura di Roma. Ha iniziato a lavorare nel cinema sia nel reparto costumi che in scenografia, qualifica che poi ha scelto definitivamente abbandonando i costumi. Ha collaborato agli ultimi film di suo padre Luigi Comencini tra la fine degli anni 70’ e l’inizio degli 80’. Ha poi proseguito la sua carriera come production designer con fatica e determinazione. Ha lavorato principalmente per il cinema ma anche per la televisione e per il teatro. Ha frequentato i generi più diversi, la commedia, i film drammatici, moderni e in costume sia per il cinema che per la televisione. E’ stata candidata a diversi premi e, in particolare nel 2005, con il film Romanzo Criminale le è stato assegnato il David di Donatello, il ciak d’oro e il premio 35mm. E ha collaborato con molti registi diversi per cultura ed estetica cinematografica, tra cui l’attuale direttore del san Marino Film Festival. Non si ritiene una cinefila pura ma continua ad amare molto sia il cinema in tutte le sue forme che la fotografia e le arti visive in generale. Roberta Torre (President) was born in Milan. She has lived in Siena since 2013. A director, she studied at the Civica Scuola di Cinema and acting at the Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Her movies are a combination of documentary and fiction: Angelesse, portraits of women in Palermo’s suburbs; Spioni, reportage works on the children of Borgo Nuovo; La vita a volo d’Angelo, a video-portrait of the popular singer Nino d’Angelo; Hanna Schygulla, a portrayal of Fassbinder’s actress/ muse; and Palermo Bandita, a document-reportage on the youths of Brancaccio. In 1997, she shot her most important work up to then, Tano da Morire her first feature film (3 David di Donatello awards). Other films include Sud Side Stori (2000), also a musical; Angela (2002), a classic-style melodrama; the noir Mare Nero (2006). In 2007, she founded her production company Rosettafilm and created the documentaries Itiburtini (2008); La notte quando è morto Pasolini (2009); and the feature I baci mai dati (2009). Some of her theater works as director include: Ciociara (2010); Gli Uccelli (2011); Insanamente RiccardoTerzo (2012); and Aida (2013). Paola Comencini was born in Rome on January 7, 1951. She went to a French academy and the School of Architecture in Rome. She began working in film as a wardrobe and set designer; she subsequently devoted herself entirely to set design. She worked on the final movies of her father, Luigi Comencini, between the late 1970s and early 1980s. Then she continued her career as a production designer with great effort and determination. She mainly works for film but also for TV and theater. She has worked with genres of all kinds, comedies, dramas, modernday and period films, also for TV. She has been nominated for many awards and, in particular in 2005, with the film Romanzo Criminale she won the David di Donatello, a Ciak d’oro and the 35mm prize. She has collaborated with various directors for cinema culture and aesthetics, including the current San Marino Film Festival Artistic Director. She doesn’t consider herself a true cineaste but she continues to love cinema very much in all its forms as well as photography and the visual arts in general. MARCO COCCI Nato a Livorno nel 1974 è un musicista che esordisce come attore sul grande schermo nel 1997 con Ovosodo di Paolo Virzì, avviando una carriera che lo vede spesso nel ruolo di ribelle. Nel 2001 è la volta de L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, a cui fanno seguito Fughe da fermo di Edorado Nesi (2001) e Prima dammi un bacio di Ambrogio Lo Giudice (2003). Tra gli impegni successivi figurano Doppio agguato ( tv, 2003), Amatemi (2005), entrambi per la regia di Renato De Maria, Rosso come il cielo di Cristiano Bortone (2006), e Baciami ancora nuovamente diretto da Gabriele Muccino (2010). Nel film I più grandi di tutti di Carlo Virzì (2012) coniuga le sue due passioni interpretando Mao, ex musicista dei Pluto, band livornese dal passato glorioso. 10 FRANCO PIERSANTI Compositore e direttore d’orchestra. Tra produzioni televisive e cinematografiche, Piersanti ha realizzato circa un centinaio di colonne sonore, dal 1976 fino ad oggi. Nei primi anni della sua carriera assiste il compositore Nino Rota che lo sostiene nel suo esordio come musicista per il cinema. Tra le collaborazioni più significative quelle con Nanni Moretti e Gianni Amelio. Numerosi i premi vinti, tra gli altri, tre David di Donatello (per Il ladro di bambini, Lamerica, Il caimano), un Nastro d’argento (per Terraferma e Il primo uomo), un Ciak d’oro (per Il caimano), il premio Ucmf (Associazione francese dei compositori di colonne sonore) consegnato a Cannes e il premio “Nino Rota”, sezione CineMusic, nell’ambito del Ravello Festival. Roberta Torre Franco Piersanti Composer and conductor. Among television and film productions, Piersanti has made about 100 soundtracks, from 1976 until today. In the early years of his career he assisted composer Nino Rota who supported him in his debut as a composer for films. Nanni Moretti and Gianni Amelio are among his most significant collaborations. Many awards have been won, including 3 David di Donatello (for Il ladro di bambini, Lamerica, Il caimano), a Nastro d’argento (for Terraferma and Il primo uomo), a Ciak d’oro (for Il caimano), a Ucmf prize (French association of soundtrack composers) presented in Cannes and the Nino Rota Award (CineMusic section) at the Ravello Festival. Franco Piersanti SONIA TODESCHINI Figlia di Pierre Todeschini, fondatore di Annecy Cinéma Italien, ha seguito le orme del padre, occupandosi ben presto di organizzazione cinematografica. Per il festival è stata assistente al delegato generale dal 1994 al 2007, anno in cui è divenuta segretaria generale. Dal 2004 è stata anche responsabile del settore cinema del Bonlieu Scène National di Annecy, incarico che ha occupato fino a tre anni fa, quando si è trasferita a Chambery dove ha dato vita a De la fenêtre d’en face, rassegna sul cinema italiano, giunta quest’anno alla terza edizione. Dal 1994 è stata anche segretaria di direzione di Acadra, casa di distribuzione che ha fatto conoscere in Francia molto cinema italiano. Marco Cocci Sonia Todeschini The daughter of Pierre Todeschini, founder of Annecy Cinéma Italien, Sonia has followed in her father’s footsteps, quickly devoting herself to cinema organization. For the festival she was assistant to the director, from 1994 to 2007, the year she became secretary general. Starting in 2004 she was also head of the cinema section at the Bonlieu Scène National of Annecy, a post which she held until three years ago, when she moved to Chambery; here, she began De la fenêtre d’en face, an event dedicated to Italian film, which is in its third edition this year. Since 1994 she has also been a press officer for Acadra, a distributor in France of Italian movies. Sonia Todeschini Paola Comencini 11 GIURIA CONCORSO SINGLE DRAMA SINGLE DRAMA JURY DAVID WARREN (Presidente) Ha iniziato la sua carriera ANDREA GIORDANO televisiva con il successo internazionale Desperate Housewives. Attualmente è Produttore e Direttore della nuova serie di Marc Cherry Devious Maids ed inizierà a girare la 3° stagione in febbraio. Recentemente ha diretto alcuni episodi di due nuove serie televisive Forever per la ABC e iZombie per la CW network. E’ stato produttore/direttore delle serie CW Emily Owens, MD. Ha lavorato molto in teatro negli Stati Uniti, a Broadway, OffBroadway e nei maggiori teatri Americani. Il suo lavoro teatrale in Italia include la prima Europea di Doug Wright Unwrap Your Candy (Scartate Le Caramelle) e la prima mondiale di Gian Maria Cervo Il Ragazzo Con L’Albergo. E’ un frequente insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia così come al FAMU, la Scuola Nazionale di Cinema di Praga e all’Accademia Teatrale di Shanghai. Docente di Cinematografia nel corso di Fashion Design e Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” – IED Como, ricoprendo il ruolo di coordinatore del Corso Superior e tenendo workshop e seminari, anche all’estero. Dopo il diploma linguistico, si laurea in Scienze dell’Educazione all’Università degli Studi di Milano Bicocca, dove per 7 anni è stato consulente per il corso di Pedagogia Sociale. Giornalista pubblicista, dal 1997 lavora come critico e reporter cinematografico per testate cartacee e online, collaborando, tra gli altri, con Io Donna, Flair, Icon, Sentieri Selvaggi, Wired e 4uik. Nel 2013 diventa Vicedirettore e Responsabile Selezione del Lake Como Film Festival. Andrea Giordano Professor of Film for the Fashion Design and Visual Arts course at the Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” – IED Como, in the role of the Upper Class coordinator, Andrea Giordano also holds workshops and seminars, even abroad. After his diploma in Languages, he graduated in Educational Sciences from the Università degli Studi di Milano Bicocca, where for 7 years he acted as a consultant for the Social Pedagogy class. A freelance journalist, since 1997 he has worked as a film critic and reporter for printed and online papers, also collaborating with Io Donna, Flair, Icon, Sentieri Selvaggi, Wired, and 4uik. In 2013, he was appointed the Lake Como Film Festival Vice Director and Head of Selection Committee. David Warren (President) began his television career with the internatinal hit series, Desperate Housewives. He is currently Producer/Director for Marc Cherry’s new series, Devious Maids, and will begin shooting Season 3 in February. He recently directed episodes of two new series, Forever for ABC and iZombie for the CW network. He was Producer/Director for the CW series Emily Owens, MD. He has worked extensively in theater in the United States, on Broadway, Off-Broadway, and in most of the major American theaters. His theater work in Italy includes the European premiere of Doug Wright’s Unwrap Your Candy (“Scartate Le Caramelle”) and the world premiere of Gian Maria Cervo’s Il Ragazzo con l’albergo. He is a frequent guest lecturer at the Centro Sperimantale di Cinematografia as well as at FAMU, the National School of Cinema in Prague, and Shanghai Theater Academy. SERGIO GIUSSANI Produttore teatrale, cinematografico e televisivo, entra nel mondo del cinema nel 1961 partecipando alla realizzazione di oltre 100 film, prima come tecnico dal 1962 al 1980 in qualità di Direttore Amministrativo ed Organizzatore di Produzione lavorando con: Federico Fellini, Carlo Lizzani, Marco Ferreri, Antonio Pietrangeli, Ugo Tognazzi, Franco Zeffirelli, Lina Wertmuller, Liliana Cavani, Alberto Sordi, Steno, Mauro Bolognini, Luciano Salce, Sergio Corbucci, Pasquale Squitieri, Alberto Lattuada, Francesco Rosi, John Sturges, Damiano Damiani, Jean Luc Godard, Glauber Rocha, Pier Paolo Pasolini ed altri. Nel 1981 inizia la sua carriera di Produttore cinematografico televisivo e teatrale. Tra i suoi lavori: Scusate il ritardo di Massimo Troisi, Nestore l’ultima corsa di Alberto Sordi, I cento passi di Marco Tullio Giordana, Salvo D’Acquisto di Alberto Sironi (tv, Premio regia televisiva Oscar TV 2004), Giuseppe Moscati – L’Amore che guarisce di Giacomo Campiotti (tv, Premio Maximo I Fiction Festival di Roma), A fari spenti nella notte di Anna Negri (tv), A Testa Alta - I Martiri di Fiesole di Maurizio Zaccaro. E’ membro dell’Accademia del Cinema Italiano. CESARE BIARESE Nato a Boves (Cuneo) nel 1946, vive a Roma. Ha lavorato prima alla Rai, alla programmazione cinematografica di Raiuno, poi a Mediaset, come editor e producer di molte fiction televisive. Ha tenuto corsi sul linguaggio radiotelevisivo presso le Università dell’Aquila e del Molise. Ha pubblicato libri su Antonioni e Zurlini e ha collaborato con le riviste di cinema. Oggi si dedica principalmente alla ricerca e alla didattica, scrivendo e tenendo corsi sulla storia del cinema e sulla scrittura per l’audiovisivo. Cura l’archivio “L’Atalante Cinema & Media Studio”. Cesare Biarese He was born in Boves (Cuneo) in 1946, and now lives in Rome. He initially worked for RAI, with the film line-up for RAI Uno, then for Mediaset, as editor and producer of many TV fictions. He has held many courses on radio-TV language at the Università dell’Aquila and Università del Molise. He has published books on Antonioni and Zurlini and has collaborated with film magazines. Today, he is mainly devoted to research and education, writing on and teaching film history and audiovisual authoring. He curates the archive L’Atalante Cinema & Media Studio. Sergio Giussani Theater, cinema, and TV producer, he entered the film industry in 1961 and has taken part in over 100 movies, initially as technician from 1962 to 1980, as Administrative Director and Production Organization, with: Federico Fellini, Carlo Lizzani, Marco Ferreri, Antonio Pietrangeli, Ugo Tognazzi, Franco Zeffirelli, Lina Wertmuller, Liliana Cavani, Alberto 12 Sordi, Steno, Mauro Bolognini, Luciano Salce, Sergio Corbucci, Pasquale Squitieri, Alberto Lattuada, Francesco Rosi, John Sturges, Damiano Damiani, Jean Luc Godard, Glauber Rocha, Pier Paolo Pasolini, and others. In 1981, he started his career as a film, TV, and theater producer. Some works include: Scusate il ritardo by Massimo Troisi, Nestore l’ultima corsa by Alberto Sordi, The Hundred Steps by Marco Tullio Giordana, Salvo D’Acquisto by Alberto Sironi (tv, Premio regia televisiva Oscar TV 2004), Giuseppe Moscati – L’Amore che guarisce by Giacomo Campiotti (tv, Premio Maximo I Fiction Festival di Roma), A fari spenti nella notte by Anna Negri (tv), A Testa Alta - I Martiri di Fiesole by Maurizio Zaccaro. Member of the Accademia del Cinema Italiano. David Warren HARY PRINZ nato nel 1965 a Vienna, Austria. A partire dal 1990 svolge una intensa attività teatrale diviso tra Svizzera e Austria.Per quel che riguarda il cinema, è interprete di: Antares (2004), Margarete Steiff (2005) Vermisst - Alexandra Walch, 17 (2011). Nel 2006 ha inoltre lavorato con Maurizio Zaccaro per la realizzazione del film Mafalda di Savoia - Il coraggio di una principessa dove ha interpretato la parte di Karl Rudiger. Tra i lavori più interessanti si possono citare la partecipazione nel film Il mistero del lago di Marco Serafini (2008) dove ha interpretato la parte di Enrico De Dominicis. Cesare Biarese Hary Prinz was born in 1965 in Vienna. Beginning in 1990 he worked a great deal in theater, in Switzerland and Austria. For film he starred in: Antares (2004), Margarete Steiff (2005), Vermisst - Alexandra Walch, 17 (2011). In 2006, he also worked with Maurizio Zaccaro on the set of Mafalda of Savoy starring as Karl Rudiger. Some of his most notable works include the film Il mistero del lago by Marco Serafini (2008), where he played the part of Enrico De Dominicis. Andrea Giordano Sergio Giussani Hary Prinz 13 GIURIA CONCORSO SCUOLE DI CINEMA FILM SCHOOL JURY Fo che lo dirige ne Il Diavolo con le zinne accanto a Giorgio Albertazzi e Franca Rame. E’ con Fo che approfondisce i temi propri della commedia dell’arte ed il lavoro con la maschera. Al Cinema, diretto da Paolo Benvenuti nel film Segreti di Stato, riceve la menzione speciale della giuria al premio “Marcello Mastroianni nuovi interpreti del cinema italiano 2003” per l’interpretazione di Gaspare Pisciotta. Nel 2007 vince il premio come migliore attore protagonista ai festival di Annecy e di Bastia, per l’interpretazione di Leonardo Vitale nel film L’uomo di vetro di Stefano Incerti. Ha lavorato anche con Giorgio Pressburger, Pasquale Scimeca, Maurizio Zaccaro, Stefano Reali, Antonio Frazzi, Alberto Negrin. ANDREA PURGATORI (Presidente) Romano, giornalista professionista dal ‘74 inviato speciale del Corriere della sera, dalla metà degli anni ‘80 ha iniziato l’attività di sceneggiatore sia per il cinema che per la televisione. Tra i suoi ultimi lavori per il grande schermo ci sono: Fortapàsc (2009), L’industriale (2011), Vallanzasca (2011), Cha cha cha (2013), mentre per la televisione ha scritto di recente i copioni di Lo smemorato di Collegno (2009), Lo scandalo della Banca Romana (2010) e Il commissario Nardone (2012). Diversi i premi ricevuti tra cui il nastro d’argento per il miglior soggetto (Il muro di gomma,1992), Globo d’oro per la migliore sceneggiatura (Il giudice ragazzino, 1994), Premio internazionale Setrgio Amidei (Fortapàsc). E’ docente di sceneggiatura (Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico, dal 2012, coordinatore e presidente dell’ Associazione Centoautori (2008/2013), membro del Direttivo dell’Accademia del cinema italiano (dal 2010), e membro dell’European Film Academy (dal 2010). David Coco He graduated from the Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile of Catania. He works in both TV/cinema and theater. In 1997, he collaborated with Dario Fo in Il Diavolo con le zinne, along with G. Albertazzi and F. Rame. With Fo he further analyzed themes typical of Italian commedia dell’arte. Directed by P. Benvenuti in the movie Segreti di Stato, he received an honorable mention by the jury for the “Marcello Mastroianni nuovi interpreti del cinema italiano 2003” award in his role as Gaspare Pisciotta. In 2007, he was awarded Best Leading Actor at the Festivals of Annecy and Bastia in his role as Leonardo Vitale in the film L’uomo di vetro by Stefano Incerti. He has also worked with Giorgio Pressburger, Pasquale Scimeca, Maurizio Zaccaro, Stefano Reali,Antonio Frazzi, Alberto Negrin. Andrea Purgatori (President) A full-time journalist from Rome, since 1974 he has been a special correspondent for Corriere della sera, and starting in the mid-1980s he became a screenwriter for film and TV. Some of his latest movie projects include: Fortapàsc (2009), l’industriale (2011), Vallanzasca (2011), Cha cha cha (2013), whereas for TV he recently wrote the scripts for Lo smemorato di Collegno (2009), Lo scandalo della Banca Romana (2010), and Il commissario Nardone (2012). He has won various prizes, including the Nastro d’argento for Best Story (Il muro di gomma, 1992), a Globo d’oro for Best Screenplay (Il giudice ragazzino, 1994), and the Premio internazionale Setrgio Amidei (Fortapàsc). He teaches screenwriting (Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico), since 2012, is coordinator and president of the Associazione Centoautori (2008/2013), a member of the board of directors of the Accademia del cinema italiano (since 2010), and a member of the European Film Academy (since 2010). PAOLO COTTIGNOLA Film editor, è nato a Ravenna il 16 novembre 1960. Si forma professionalmente negli anni ‘80 frequentando Ipotesi Cinema, il laboratorio collettivo ideato da Ermanno Olmi, lavorando ai cortometraggi e mediometraggi prodotti dalla Scuola e in particolare collaborando con Francesca Archibugi, Giacomo Campiotti, Giorgio Diritti, Maurizio Zaccaro. Da allora ha curato il montaggio di molti lavori per il cinema e la televisione, tra questi i film di Carlo Mazzacurati e Ermanno Olmi. Ha vinto nel 2002 il David di Donatello per il miglior montaggio con il film Il mestiere delle armi di Olmi. Ha condotto workshop e corsi di montaggio presso la Cineteca di Bologna, CSC Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Università degli Studi di Trieste, l’Università degli Studi di Udine, l’Istituto Europeo di Design di Milano. ROBERTA ALLEGRINI Direttore della fotografia e membro dell’A.I.C. Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica. Ha lavorato, tra gli altri, con Silvana Maja (Ossidiana), Donatella Maiorca (Viola di mare), Abdelhai Laraki (Love in the Medina), Giovanna Gagliardo (Venti anni), Dario Baldi (C’è sempre un perchè). Paolo Cottignola A film editor, he was born in Ravenna on November 16, 1960. He trained in the 1980s at Ipotesi Cinema, a group workshop conceived by Ermanno Olmi, working on shorts and mid-length movies made by the school and in particular with Francesca Archibugi, Giacomo Campiotti, Giorgio Diritti, and Maurizio Zaccaro.Since then he has edited many works for cinema and TV, including movies by Carlo Mazzacurati and Ermanno Olmi. In 2002, he was awarded the David di Donatello for Best Editing with Il mestiere delle armi by Olmi. He has held workshops and classes on editing at the Cineteca in Bologna, CSC Centro Sperimentale di Cinematografia, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine, Istituto Europeo di Design in Milan. Roberta Allegretti Cinematographer and A.I.C. (Asso-ciazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica) member. She has also worked with Silvana Maja (Ossidiana), Donatella Maiorca (Viola di mare), Abdelhai Laraki (Love in the Medina), Giovanna Gagliardo (Venti anni), Dario Baldi (C’è sempre un perchè). DAVID COCO Si diploma presso la Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania. Alterna il lavoro in teatro con quello in televisione e cinema. Del 1997 è l’incontro con Dario 14 MARIO SERENELLINI Giornalista, critico (La Repubblica, Avant Scène Cinéma, Radio France), ideatore e curatore di rassegne in Europa e Africa, vive a Parigi. Collabora al MAV di Ercolano con iniziative editoriali (Truffaut: il ragazzo salvato, 2009), teatrali (Mela rossa, 2010), cinematografiche: è direttore dal 2010 di AniMav, festival internazionale del cartoon. Tra le sue pubblicazioni, Le figure incrociate (1982), I diseducatori (1985). Tra i suoi video, Astérix, mon double (2008), Labyrinthe Moebius (2010). Tra le sue mostre, Pup Art (1979), EuroPinocchio (19822002-2012). Tra i suoi spettacoli : Hot God (cine-teatro, 2003), Anomalie animate (cine-danza, 2005), Confessione di un fantasma (mono-musical, 2014). Mario Serenellini A journalist, critic (La Repubblica, Avant Scène Cinéma, Radio France), creator, and curator of events across Europe and Africa, he currently lives in Paris. He collaborates with the MAV of Ercolano with publishing (Truffaut: il ragazzo salvato, 2009), theatrical (Mela rossa, 2010), and film projects: since 2010 he is the director of AniMav, an international cartoon festival. His publications include: Le figure incrociate (1982) and I diseducatori (1985). His videos include: Astérix, mon double (2008) and Labyrinthe Moebius (2010). Some exhibitions: Pup Art (1979), EuroPinocchio (1982, 2002, 2012). Some performances: Hot God (cine-theater, 2003), Anomalie animate (cine-dance, 2005) and Confessione di un fantasma (monomusical, 2014). Andrea Purgatori Roberta Allegrini David Coco Paolo Cottignola Mario Serenellini 15 GIURIA PREMIO TONINO GUERRA TONINO GUERRA AWARD JURY LAURA IPPOLITI inizia l’attivita’ teatrale nel 1977, dapprima 2010 she directs documentaries on projects by NGOs and Third World associations. Since 2012 she has taught film courses for children in Santiago de Cuba in collaboration with the Teatro Heredia e Cultura Provincial and cinema internships in Milan’s high schools. come attrice e in seguito anche come regista. Nel 1986 entra all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma dove si diploma in regia sotto la guida di Andrea Camilleri e Lorenzo Salveti. Dal 1989 al 1995 è attiva, in prosa e in lirica, come regista e come regista assitente di Giancarlo De Bosio, Giorgio Pressburger, Lorenzo Salveti, Massimo Navone. Nello stesso periodo, avvia l’attività di sceneggiatrice che la porta, nel corso degli anni, a firmare molti film TV di successo. Dal 2002 scrive in coppia con Andrea Purgatori. E’ titolare della cattedra di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica presso il Conservatorio di Musica di Foggia. PAOLA MUSA vive a Roma. È scrittrice, traduttrice, poetessa. Collabora con numerosi musicisti come paroliere. Ha firmato canzoni per Nicky Nicolai con Stefano Di Battista e Dario Rosciglione. Per il teatro ha composto le liriche per la commedia musicale interpretata da Alessandro Preziosi Datemi tre caravelle. Ha scritto con Tiziana Sensi la versione teatrale del suo romanzo Condominio occidentale, portato in scena da attori vedenti e ipovedenti in importanti teatri romani, e al Festival internazionale Babel Fast di Targoviste (Romania). Lo spettacolo ha ottenuto la medaglia dal Presidente della Repubblica e la menzione speciale per il teatro al Premio Anima. Il suo primo romanzo, Condominio occidentale (Salerno Editrice, 2008) è stato selezionato al Festival du Premier Roman de Chambéry e al Premio Primo Romanzo Città di Cuneo. Nel giugno 2009 ha pubblicato Il terzo corpo dell’amore (Salerno Editrice), nel marzo 2012 la raccolta di poesie Ore venti e trenta (Albeggi edizioni). E’ in pubblicazione il suo nuovo romanzo, Quelli che restano (Arkadia editore, ottobre 2014). Laura Ippoliti began her career in theater in 1977, initially as an actress and subsequently as a director. In 1986, she enrolled at the Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” in Rome, where she received a diploma in Directing with Andrea Camilleri and Lorenzo Salveti. From 1989 to 1995 she worked as a director and assistant director to Giancarlo De Bosio, Giorgio Pressburger, Lorenzo Salveti, Massimo Navone. During the same time, she began screenwriting which later led her to author many successful TV films. Since 2002 she has written together with Andrea Purgatori. She is a professor of Acting Theory and Technique at the Conservatorio di Musica in Foggia. Paola Musa lives in Rome. She is a writer, translator, and poetess. She collaborates with numerous musicians as a lyricist. She has penned songs for Nicky Nicolai with Stefano Di Battista and Dario Rosciglione. For theater, she wrote the lyrics for the musical comedy starring Alessandro Preziosi, Datemi tre caravelle. With Tiziana Sensi she wrote a theatrical version of her novel Condominio occidentale, with seeing and partially-seeing actors for important Roman theaters, and for the international festival Babel Fast in Targoviste (Romania). The performance won a medal from the President of the Italian Republic and an honorable mention for theater for the Award Anima. Her first novel, Condominio occidentale (Salerno Editrice, 2008), was chosen at the Festival du Premier Roman de Chambéry and the Award Primo Romanzo Città of Cuneo. In June 2009 she published Il terzo corpo dell’amore (Salerno Editrice), and in March 2012 the poetry collection Ore venti e trenta (Albeggi edizioni). Her latest novel, Quelli che restano (Arkadia editore, October 2014), is forthcoming. LUISA MORANDINI Nata a Milano nel 1955. Dal 1971 al 1980 lavora come attrice in teatro (Cooperativa del Buratto – Quelli di Grock) e al cinema (Faenza, Ferreri, Nichetti, Avati) dal 1980 è critico cinematografico per il settimanale Tele7. Nel 1997 scrive e pubblica il romanzo Inter Nos per la casa editrice Santi Quaranta (Treviso). Dal 1998 realizza l’annuale Dizionario dei film Il Morandini per la Zanichelli ed. con Morando Morandini. Nel 2008 produce e dirige il documentario Vivere ancora. Nel 2009 realizza per la casa editrice Gallucci il Dizionario del cinema Junior, versione per bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, arricchita da monografie, fotografie, giochi e percorsi didattici. Dal 2010 dirige documentari su progetti di ONG e Associazioni operanti nei paesi del Terzo Mondo. Dal 2012 tiene corsi di cinema per bambini a Santiago de Cuba in collaborazione con il Teatro Heredia e Cultura Provincial e stage di cinema nelle scuole superiori di Milano. Luisa Morandini was born in Milan in 1955. Between 1971 and 1980 she worked as a theater (Cooperativa del Buratto – Quelli di Grock) and film actress (Faenza, Ferreri, Nichetti, Avati). In 1980 she began her career as a film critic for Tele7. In 1997, she wrote Inter Nos for Santi Quaranta (Treviso), and from 1998 she publishes the annual film dictionary Il Morandini for Zanichelli with Morando Morandini. In 2008 she produced and directed the documentary Vivere ancora. In 2009, she published with Gallucci the Dizionario del cinema Junior, a version for kids and adolescents, between the ages of 6 and 16, enriched with monographs, photos, games, and educational courses. Since PIERGIORGIO PATERLINI (Castelnovo di Sotto, Reggio Emilia, 1954) ha pubblicato una ventina di libri, tradotti in dieci Paesi. Il suo long seller per eccellenza è Ragazzi che amano ragazzi (1991), ma anche Matrimoni gay (2004) e Non essere Dio. Un’autobiografia a quattro mani, con Gianni Vattimo (2006). Dopo aver abbandonato il giornalismo a tempo pieno, ha tenuto rubriche su quotidiani e periodici, scritto programmi per la tv e per la radio, testi per il teatro e, con Piergiorgo Gay, regista del film, la sceneggiatura di Niente paura (fuori concorso 16 alla Mostra del cinema di Venezia nel 2010). Oggi scrive per la Repubblica e l’Espresso. E sull’Espresso tiene il blog d’autore “Le Nuvole”. Piergiorgio Paterlini (Castelnovo di Sotto, Reggio Emilia, 1954) has published around twenty books, translated in ten countries. His long seller par excellence is Ragazzi che amano ragazzi (1991), but also Matrimoni gay (2004) and Non essere Dio. Un’autobiografia a quattro mani, with Gianni Vattimo (2006). After leaving journalism on a full-time basis, he has written for newspapers and periodicals, TV and radio shows, theatrical works, with Piergiorgo Gay, a film director, the screenplay for Niente paura (out of competition, Venice Film Festival 2010). He currently writes for la Repubblica and l’Espresso. For Espresso he is the blogger of “Le Nuvole.” Laura Ippoliti CHIARA TOZZI Psicologa Analista, Scrittrice, Sceneggiatrice e Docente di Sceneggiatura, affianca al lavoro di Scrittura l’attività clinica di Psicologa Analista Junghiana (A.I.P.A) con funzioni di Didatta. E’ autrice di storie e sceneggiature per cinema, teatro, radio e televisione. Docente di Sceneggiatura e Psicologia, ha tenuto corsi presso l’Università di Roma e Firenze, il Centro Sperimentale di Cinematografia, La Scuola Holden, l’A.I.P.A ed altre scuole italiane. Membro ordinario di A.I.P.A (Associazione Italiana Psicologia Analitica) e I.A.A.P(International Association for Analytical Psychology), è Presidente dell’Associazione “IMAGHIA-Consulenza Psicologico Creativa per Cinema e Televisione” e del “Premio IMAGHIA ai film che fanno bene”. Ha pubblicato le raccolte di racconti Tanti posti vuoti (Aktìs Ed.1994), L’amore di chiunque (Baldini & Castoldi Ed.1997) e Condividere (Ila-Palma Ed. 2005), il saggio Il paziente sceneggiatore (Gaffi Ed. 2007), il romanzo Quasi una vita (Feltrinelli Ed. 2008), il romanzo a puntate Incontro sulla rivista Confidenze (Mondadori Ed.2012) e il romanzo a puntate Una donna persa sulla rivista Confidenze (Mondadori Ed.2014). Collabora attualmente con le riviste: Studi Junghiani (Franco Angeli Ed.), Confidenze (Mondadori Ed.), e Succedeoggi.it. Paola Musa Piergiorgio Paterlini Chiara Tozzi Psychologist and analyst, writer, screenwriter, and professor of scriptwriting, she also practices clinical work and is a Jungian analyst (A.I.P.A., Associazione Italiana Psicologia Analitica) as well as an educator. She has penned stories and scripts for film, radio, and TV. Professor of Screenwriting and Psychology, she has also taught classes at the universities of Rome and Florence, the Centro Sperimentale di Cinematografia, the Scuola Holden, at A.I.P.A, and other academies in Italy. Member of A.I.P.A. and I.A.A.P. (International Association for Analytical Psychology), she is President of the association IMAGHIAConsulenza Psicologico Creativa per Cinema e Televisione and the Premio IMAGHIA ai film che fanno bene. She has published the collection of stories Tanti posti vuoti (Aktìs 1994), L’amore di chiunque (Baldini & Castoldi 1997), and Condividere (Ila-Palma 2005), the essay Il paziente sceneggiatore (Gaffi 2007), the novel Quasi una vita (Feltrinelli 2008), the novels in installments Incontro in the magazine Confidenze (Mondadori 2012) and Una donna persa in the magazine Confidenze (Mondadori 2014). She currently collaborates with Studi Junghiani (Franco Angeli), Confidenze (Mondadori), and Succedeoggi.it. Chiara Tozzi Luisa Morandini 17 18 18 BABY BALLOON 20 BANDE DE FILLES - GIRLHOOD 22 BETHLEHEM 24 CORN ISLAND 26 LETTER TO THE KING 28 LIAR’S DICE 30 LITTLE ENGLAND 32 VIVIR ES FACIL 19 CONCORSO | CONTEST LUNGOMETRAGGI | FEATURE FILMS BABY BALLOON Bici ha 18 anni e vive a Liegi, in Belgio. Grassottella e talentuosa, Bici canta in un gruppo rock di cui il chitarrista, Vince, è suo amico d’infanzia. Bici è da sempre segretamente innamorata di lui. Quando Anita entra nella vita del gruppo e in quella di Vince, lei cerca di scacciare l’intrusa, con tutte le sue forze. Bici is 18 and lives in Lieges. She is shapely and talented, and is a singer in a rock band in which Vince, her childhood friend, plays the guitar. Bici has always been secretly in love with him. When Anita shows up in the life of the group and particularly in Vince’s, Bici tries her very best to get rid of her. Baby Balloon è una sorta di “favola rock”, la storia di Bici (il soprannome della ragazza), bloccata in un ambiente chiuso, da cui cerca di uscire, e di spiccare il volo. Bici vive in una zona devastata (il film è stato girato a Seraing e Sclessin, le zone più devastate da dal fallimento industriale del comparto siderurgico di Liegi), schiacciata da una madre vedova, donna piena di amarezza. regia / direction Stefan Liberski sceneggiatura / screenplay Dominique Laroche, Marc Vermeersch, Stefan Liberski fotografia / cinematography Claire Mathon musica / music Stefan Liberski, Ambre Grouwels, César Domboy, Allan Hoffmann montaggio / editing Damien Keyeux scenografia / production design Françoise Joset interpreti / cast Ambre Grouwels, César Domboy, Philippe Rebbot, Pauline Paigot, Isabelle De Hertogh, Allan Hoffmann, Valentine Vermeire produzione / production Versus Productions, Hold-Up Films, Lilies Film, RTBF, Belgacom Tv nazionalità / nationality Belgio 2013, col 84’ contatti / contact Pyramide International 5 rue Chevalier de Saint-George, 75008 Paris, +33 1 42 96 02 20 www.pyramidefilms.com 20 Baby Balloon is a kind of “rock tale,” the story of Bici (the girl’s nickname), stuck in a dead-end life, from which she tries to flee. Bici lives in a degraded area (the movie was shot in Seraing and Sclessin, the sections most devastated by the industrial breakdown of the iron and steel factories in Lieges), and is oppressed by her disappointed widow mother. Stefan Liberski Stefan Liberski After graduating from the Faculty of Philosophy and Literature at the Université Libre of Brussels in 1977, Stefan Liberski worked many jobs before experimenting with cinema, also in the role of assistant for Federico Fellini’s City of Women in 1979. In 1989, he created, along with some friends, the group Snuls, with skits that became cult on Canal+ and on the radio. He continued this adventure with Jannin, then he filmed and produced a series of shorts for Canal+, assisted by Bouli Lanners on occasion. At the same time, he has written some novels, most notably G.S., écrivain tout simplement and Des tonnes d’amour, which garnered much success. In 2005, he made his first feature film, Bunker Paradise, followed by En chantier, Monsieur Tanner (2009, for TV), Baby Balloon (2013), and Tokyio Fiancée (2014). 21 CONCORSO | CONTEST STEFAN LIBERSKI Laureato in Lettere ee Filosophia all’Università di Bruxelles nel 1977, Stefan Liberski esercita diversi mestieri prima di svolgere diversi “lavoretti” nel cinema, compreso quello, nel 1979, di assistente volontario sul set de La città delle donne di Federico Fellini. Nel 1989, crea con alcuni amici il gruppo dei Snuls, i cui sketches diventeranno di culto su Canal+ e alla radio. Prolunga questa avventura col suo complice Jannin in Jadtoly, poi realizza e produce una serie di corti con la collaborazione occasionale di Bouli Lanners. In parallelo scrive i romanzi G.S. écrivain tout simplement e Des tonnes d’amour che ottengono un buon successo. Nel 2005 realizza il suo primo lungometraggio Bunker Paradise a cui fan seguito En chantier, Monsieur Tanner (2009, per la televisione), Baby Balloon (2013) e Tokyio Fiancée (2014) BANDE DE FILLES Oppressa dalla propria famiglia, dalla mancanza di prospettive e dai ragazzi del quartiere, Mariem inizia una nuova vita dopo aver incontrato un gruppo di 3 ragazze dallo spirito libero. Cambia il suo nome, lo stile nell’abbigliamento, e lascia la scuola per essere accettata nella banda, sperando che questa possa essere la strada per la libertà. Oppressed by her family, dead-end school prospects, and the boys in her neighborhood, Mariem starts a new life after meeting a group of 3 free-spirited girls. She changes her name, her dress code, and quits school to be accepted in the gang, hoping that this will be a way to freedom. Questi protagonisti unici portano con sé la promessa di descrivere un quadro realistico, come anche la dinamica immaginaria necessaria per creare tensione narrativa. Anche se il film tratta di una storia generazionale e con radici nella società francese, essa appartiene anche al regno mitologico cinematografico: il soggetto giovanile con restrizioni e taboo. E’ una storia raccontata in Francia ai giorni nostri da giovani donne che sono cresciute in queste aree povere e minoritarie. GIRLHOOD regia / direction Céline Sciamma sceneggiatura / screenplay Céline Sciamma fotografia / cinematography Crystel Fournier musica / music Para One montaggio / editing Julien Lacheray scenografia / production design Thomas Grézaud interpreti / cast Karidja Touré, Assa Sylla, Lindsay Karamoh, Marietou Touré, Idrissa Diabate, Simina Soumare, Cyril Mendy, Djibril Gueye produzione / production Hold up Films and Lilies Films production nazionalità / nationality Francia 2014, col 112’ contatti / contact FILMS DISTRIBUTION [email protected] www.filmsdistribution.com These unique protagonists carry within them the promise of depicting a realistic portrait as well as the fictional dynamic necessary for narrative tension. Although the story is generational and very much rooted in French society, it also belongs to the realm of cinematic mythology: youth subjected to societal restrictions and taboos. It is a story that is better told in France today by the young women who were brought up in these poor minority areas. Céline Sciamma 22 CELINE SCIAMMA Nata a Poise nel 1980, dopo una laurea magistrale in letteratura francese, frequenta la scuola parigina di cinema La Fémis. Tra 2004 e 2006 collabora alla sceneggiatura dei cortometraggi di Jean-Baptiste de Laubier Les Premières communions (2004) e Cache ta Joie (2006). Debutta alla regia nel 2007 con Naissance des pieuvres, presentato alla sezione “Un certain regard” a Cannes vince il Premio Louis-Delluc per la migliore opera prima e ottiene una candidatura ai Premi César 2008. Con il suo secondo film, Tomboy (2011), partecipa alla Berlinale, e vince il Premio Ottavio Mai e il premio del pubblico al Torino GLBT Film Festival. Born in Poise in 1980, after graduating in French Literature she attended the Film School La Fémis in Paris. Between 2004 and 2006 she worked on the screenplays for the shorts by Jean-Baptiste de Laubier, Les Premières communions (2004) and Cache ta Joie (2006). In 2007, she debuted as director of Naissance des pieuvres, presented in “Un certain regard” section at Cannes and winner of the Louis-Delluc Award for best first work, while also earning her a nomination at the César Awards 2008. With her second film, Tomboy (2011), she took part in the Berlinale and won the Ottavio Mai Award and Torino GLBT Film Festival audience choice award. Céline Sciamma 23 BETHLEHEM Il film racconta la storia di una complicata relazione tra Razi, un agente israeliano dei Servizi Segreti, e il suo giovane informatore palestinese Sanfur. Sanfur è il fratello minore di Ibrahim, un militante palestinese ricercato. Razi, che è determinate alla cattura o all’assassinio di Ibrahim, arruolò Sanfur quando aveva solo 15 anni, investendo ogni sua energia nel ragazzo, instaurando una relazione molto intima, quasi paterna. Sanfur, che ha sempre vissuto all’ombra del fratello, vive per le attenzioni di Razi. Ora che Sanfur ha 17 anni, è combattuto tra le richieste di Razi e la sua lealtà verso il fratello, vivendo una doppia vita e mentendo ad entrambi. The film tells the story of the complicated relationship between Razi, an Israeli Secret Service officer, and his teenage Palestinian informant Sanfur. Sanfur is the younger brother of Ibrahim, a highly wanted Palestinian militant. Determined to capture or assassinate Ibrahim, Razi recruited Sanfur when he was just 15, investing all his energy in the boy and developing a very intimate, almost fatherly relationship with him. Sanfur, who has always lived in his brother’s shadow, thrives on Razi’s attention. Now 17, he struggles between Razi’s demands and his loyalty to his brother, living a double life and lying to both. When the Israeli Secret Service discovers how deeply involved Sanfur is in his brother’s activities, Razi is accused of crossing professional lines and is ordered to sacrifice Sanfur in an attempt to assassinate Ibrahim. As preparations for the military operation are underway both Razi and Sanfur are forced to make choices that will irreversibly change their lives. regia / direction Yuval Adler sceneggiatura / screenplay Yuval Adler, Ali Waked fotografia / cinematography Yaron Scharf musica / music Ishai Adar montaggio / editing Ron Omer scenografia / production design Yoav Sinai interpreti / cast Yoav Sinai, Tsahi Halevy, Hitham Omari, Tarek Copti, Michal Shtemler, Hisham Suliman, George Iskandar, Efrat Shnap produzione / production Pie Films, Entre Chien et Loup, Gringo Films nazionalità/nationality Israele 2013, col 99’ contatti / contact Westend Films [email protected] 24 An Israeli Secret Service agent once told me: “The key to recruiting and running informants is not violence, or intimidation, or money; the key is to develop an intimate relationship with the informant, on a very human level. It’s not just the informant who is confused about his identity and loyalties. The agent, too – and especially the good ones – often experience a blurring of the lines”. The research and writing of Bethlehem took years. My co-writer, Ali Waked, and I came from very different backgrounds. I’m an Israeli Jew who served in the army intelligence. Ali is a Muslim journalist and activist who worked for many years in Ramallah and Gaza. It wasn’t easy getting Palestinian militants from al-Aqsa Martyrs’ Brigades and Hamas to open up. And it was even harder to get a handle on the tradecraft of Shabak, the Israeli Secret Service. But eventually we did, and the process formed our screenplay in ways that exceeded our expectations. Yuval Adler YUVAL ADLER Scrittore e regista, Yuval Adler ha studiato matematica all’università di Tel Aviv e poi si è trasferito a New York dove ha conseguito il dottorato in filosofia alla Columbia University. Yuval ha studiato anche scultura e fotografia alla Columbia e ha preso parte a diverse mostre d’arte di alto profilo a New York City, prima di passare a tempo pieno alla scrittura e alla regia. Bethlehem è il suo primo film. Writer/director Yuval Adler studied Mathematics at Tel Aviv University and later moved to New York where he received a Ph.D. in Philosophy from Columbia University. Yuval also studied Sculpture and Photography at Columbia during this time and participated in various high-profile art shows in New York City before switching full time to writing and directing movies. Bethlehem is his first feature film. Yuval Adler 25 CONCORSO | CONTEST Un agente israeliano dei Servizi Segreti una volta mi disse: «La chiave nell’arruolare e gestire un informatore non è violenza, né intimidazione, né soldi; la chiave sta nello sviluppare una profonda relazione con l’informatore a un livello molto umano. Non è solamente l’informatore ad essere confuso riguardo alla propria identità e lealtà. L’agente stesso, specialmente quelli buoni, spesso provano confusione riguardo ai propri limiti». Ci sono voluto anni per la ricerca e la stesura di Bethlehem. Io ed Ali Waked veniamo da diverse realtà. Io sono un ebreo israeliano che ha prestato servizio nell’intelligence. Ali è un giornalisa musulmano e attivista che ha lavorato per tanti anni in Ramallah e Gaza. Non è stato facile guadagnarsi la fiducia di militanti palestinesi provenienti dalle brigate di al-Aqsa Martyrs e Hamas. Ed è stato ancora più difficile trattare con i servizi segreti israeliani di Shabak. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta, e il risultato ha superato ogni nostra aspettativa. CORN ISLAND Il fiume Enguri segna il confine tra la Georgia e la distaccata Repubblica di Abkhazia. Le tensioni tra le due nazioni non si placano dalla guerra del 1992-93. Ogni primavera il fiume porta con sé la fertile terra del Caucaso fin sulle pianure di Abkhazia e la Georgia del Nord-ovest, creando piccole isole: piccoli gruppi di terre di nessuno. Le isole sono paradisi per la fauna e occasionalmente anche per gli uomini. La nostra storia ha inizio quando un anziano agricoltore mette piede su una delle isole. L’uomo costruisce una capanna per sé e per la sua nipote adolescente, ara la terra e insieme seminano il grano. Nel momento in cui sua nipote da adolescente diventa donna e il grano matura, l’uomo viene messo faccia a faccia con l’inevitabile ciclo della vita. The Enguri River forms the border between Georgia and the breakaway Republic of Abkhazia. Tensions between the two nations have not abated since the war of 1992– 1993. Every spring the river brings fertile soil from the Caucasus down to the plains of Abkhazia and northwestern Georgia, creating tiny islands: small clusters of no-man’s land. The islands are havens for wildlife but occasionally also for humans. Our story begins when an old Abkhaz farmer sets foot on one of the islands. The old man builds a hut for himself and his teenage granddaughter. He ploughs the earth and together they sow corn. As his granddaughter blossoms into womanhood and the corn ripens, the old man is confronted by the inescapable cycle of life. regia / direction George Osvahili sceneggiatura / screenplay Nugzar Shataidze, George Ovashvili, Roelof, Jan Minneboo fotografia / cinematography Elmér Ragàlyi musica / music Josef Bardanashvili montaggio / editing Sun-Min Kim scenografia / production design Ariunsaichan Dawaachu interpreti / cast Ilyas Salman, Mariam Buturishvili, Iraki Samushia, Tamer Levent produzione / production Alamdary Film, 42film, Arizona Productions, Axman Production, Kazakhfilm in associazione con / in association with Focusfox Georgia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Kazakhstan, Ungheria 2014, col, 100’ contatti / contact Pascale Ramonda, [email protected] Ho tanti teneri ricordi di Abkhazia. Ho trascorso le estati con gli amici in Abkhazia dalla parte della costa sul Mar Nero. Era felicità pura finchè un giorno dell’agosto 1992 questo signore dell’Abkhazia con una pistola in mano disse: «Devi abbandonare questa terra, tu sei georgiano». La guerra incominciò. 250.000 georgiani etnici abitanti in Abkhazia dovettero abbandonare la loro terra e le loro case. Molti georgiani rimasero. Per sempre. Sul set c’erano 13 diverse bandiere che sventolavano sul posto. Si parlava 13 lingue. Il risultato è una lingua unica ed universale: cinema. Io credo che le diversità del cast abbiano rafforzato il tema del film. I have a lot of fond memories of Abkhazia. I spent my summers with friends on the Abkhazian Black Sea coast. It was pure happiness but then one day in August 1992 this Abkhazian guy with a pistol in his hand said: “You have to leave our land, you are Georgians.” The war had started. 250,000 ethnic Georgians living in Abkhazia had to leave their land and their homes. A lot of Georgians stayed behind, forever. Because of our big neighbor. There were thirteen different flags flying over our camp. Thirteen languages were spoken. The result is in a unique and universal language: cinema. I think the diversity of the crew has strengthened the universal theme of the film. George Ovashvili 26 He graduated from the Film School of the Georgian State Institute of Cinema and Theatre in 1996 and studied at The New York Film Academy at Universal Studios in Hollywood in 2006. His feature debut Gagma Napiri / The Other Bank (2009) was screened at 80 international film festivals in more than 50 countries and won over 50 international awards. Corn Island is his second feature film. George Ovashvili 27 CONCORSO | CONTEST GEORGE OVASHVILI Laureato in cinema presso l’Istituto Statale Georgiano di Cinema e Teatro nel 1996, ha studiato poi presso il New York Film Accademy e in seguito agli Universal Studios di Hollywood nel 2006. Ha debuttato con il lungometraggio Gagma Napiri/The Other Bank (2009), film che è stato proiettato in 80 festival internazionali di oltre 50 paesi ,vincendo più di 50 premi. Corn Island è il suo secondo film. LETTER TO THE KING Il film ritrae cinque persone che si incontrano in Novergia fuori da un campo di rifugiati. Ricevono il permesso per poter raggiungere Oslo e questo sarà per loro un cambiamento molto favorevole che li porterà lontano da una vita altrimenti monotoma.Ma ben presto è chiaro che tutti loro hanno uno scopo e dovranno affontare i loro destini per raggiungere la felicità, uscire dall’umiliazione, scoprire l’amore e infine vendicarsi. Queste cinque storie sono unite da una lettera scritta da Mirza, un ottantenne che desidera consegnare personalmente la lettera al Re della Norvegia. Letter to the King portrays five people who meet in Norway outside a refugee camp. They are given permission to leave the snowy no-mans land and travel to Oslo, a welcome change in an otherwise monotonous life. But we soon realize that all of them have a purpose on this trip. All five will face their destinies as they discover happiness, suffer humiliation, find love, and seek revenge. The five stories are bound together by a letter, written by eightythree-year-old Mirza. Mirza wants to personally hand the letter to the King of Norway. regia / direction Hisham Zaman sceneggiatura / screenplay Hisham Zaman, Mehmet Aktas fotografia / cinematography Marius Matzow Gulbrandsen musica / music David Reyes montaggio / editing Sverrir Kristjansson, Inger Lise Langfeldt, Arild Tryggestad scenografia / production design Aasmund Stemme interpreti / cast Alibag Salimi, Ivan Anderson, Nazmi Kirik, Hassan Demirci, Zheer Ahmed Qader, Amin Senatorzade, Raouf Saraj, Derin Kader produzione / production Film Farms nazionalità / nationality Norvegia 2014, col 75’ contatti / contact www.film-farms.com Questo film è una fiction ispirata alla realtà e a storie autentiche. Ho scritto la sceneggiatura con Mehmet Aktas, curdo della Turchia che vive a Berlino. Ho scelto attori non professionisti per enfatizzare la veridicità della narrazione. Con molti di loro avevo già collaborato... ci sono momenti drammatici e a volte di grande tensione a causa delle loro diversità: il più piccolo ha quindici anni e il più grande ne ha ottantatrè. L’austerità e la tenacia dei miei personaggi derivano dalle loro motivazioni. Alcuni di loro si rassegnano alla vita, altri lottano per un cambiamento; ma la leggerezza e l’humor sono altrattanto presenti nel film e spesso derivano dall’assurdità delle situazioni. C’è anche tenerezza e vorrei che lo spettatore riflettesse sul comportamento dei personaggi. The film is a fiction that is inspired by reality and authentic elements. I wrote the screenplay with Mehmet Aktaş, a Kurd from Turkey who lives in Berlin. I furthermore chose amateur actors from whom I borrowed a lot, such as phrasing and clothing, to emphasize the truthfulness. I had worked with most of them before . . . there are dramatic moments, sometimes a great tension between the characters, because they are very different: the youngest is 15 years old, the oldest 83. The severity, or tenacity rather, of my characters comes from their motivations. Some of them accept their lives as they are; others would rather fight adversity. Come what may. But lightness and humor are also present in my film: they are often born from the absurdity of situations. There is tenderness, too. I would like to lead the spectator to think about our behavior . Hisham Zaman 28 Hisham Zaman si è laureato alla Norwegian Film School a Lillehammer nel 2004. Realizza il corto The Bridge (2003) in collaborazione con altri studenti con cui vince The Norwegian Playwright’s Association’s Award for Best Screenplay alla Noewegian Short FF 2003. La sua tesi di laurea è il film The Roof (2004) selezionato in diversi festival internazionali. Il suo film più importante Bawke (2005) è diventato un grande successo nei festival internazionali e ha ricevuto oltre 40 premi nazionali ed internazionali. Nel 2007 ha diretto un altro cortometraggio Winterland (2007) un film comico su di un rifugiato curdo. Nel 2013 è uscito il suo primo lungometraggio Before Snowfall. He graduated from The Norwegian Film School at Lillehammer in 2004. His short film The Bridge (2003), made in collaboration with fellow students and financed privately, won The Norwegian Playwright’s Association’s Award for Best Screenplay at the Norwegian Short FF 2003, and his diploma film The Roof (2004) was invited to, and screened at, several international film festivals. Arguably his breakthrough film, Bawke (2005) became a hit on the international festival circuit, and has received more than 40 national and international awards. In 2007, he directed another noteworthy short film; the comedic drama Winterland (2007), a warm and humorous diaspora-story about a Kurdish refugee. In 2013, Hisham Zaman released his debut feature film, Before Snowfall. Hisham Zaman 29 CONCORSO | CONTEST HISHAM ZAMAN LIAR’S DICE La trama del film si estende da un piccolo villaggio sulle montagne chiamato Chitkul, che confina con la Cina, fino alla terra dei grandi sogni, la città di Delhi. Tratta di una giovane madre, Kamala e la sua figlia di 3 anni che fa parte di una comunità tribale e intraprende un viaggio per lasciare la patria in cerca del marito scomparso. Lungo questo percorso incontra un disertore dell’esercito che, rendendosi conto dei pericoli che dovranno affrontare durante il loro cammino, decide di accompagnarle alla loro destinazione. Questo film parla di un senso di futilità, rabbia contro il sistema ed esplora le dinamiche di un rapporto uomo donna. Si tratta della narrazione di una storia di viaggio con uno sfondo allarmante sulle condizioni socio-politiche dell’ India di oggi. The canvas of the film stretches from a small village on the mountains called Chitkul, which borders on China, to the industrial land of big dreams, Delhi city. It’s about a young mother, Kamala, and her 3-year-old daughter from a tribal community who embarks on a journey, leaving their native land in search of her missing husband. Along this journey she encounters an army deserter who, realizing the perils of the journey ahead for them, decides to accompany them to their destination. This film talks about a sense of futility, anger against the system, and also explores the dynamics of a man-woman relationship. It’s a linear narrative travel story with a more alarming backdrop of the socio-political conditions of India today. regia / direction Geetu Mohan Das sceneggiatura / screenplay Geetu Mohan Das fotografia / cinematography Rajeev Ravi musica / music John Boster montaggio / editing Ajithkumar scenografia / production design Prakash Moorthy interpreti / cast Nawazuddin Siddiqui, Geetanjali Thapa, Manya Gupta produzione / production Jar Pictures nazionalità / nationality India 2013, col 103’ contatti / contact [email protected] www.jarpictures.com Quando ho scritto la premessa del mio film, sono stato colpito da diversi dilemmi contraddittori. L’India è un grande paese ed ogni stato è diverso in termini di lingua, cultura, cibo, costumi e clima. Sotto tutto questo c’è una cosa comune agli indiani: il loro sistema di valori sociali. Come scrittore e regista di questo film ho scritto una storia semplice e vera. Le condizioni socio-politiche sono la costante corrente nella narrazione, tuttavia questa è anche una insolita storia d’amore tra due personaggi improbabili. When I first penned the premise of my feature film, I was struck by several contradictory dilemmas. India is a large country and each state is diverse in terms of language, culture, food, customs, and climate. Beneath it all there was one thing common to Indians and that is their social value system. As a writer and director of this film I have penned a simple story, which will ring true to all. The socio-political conditions are the constant undercurrent in the narration, however this is also an unusual love story between two unlikely characters. Geetu Mohan Das 30 Geetu Mohan Das is an India-based filmaker. She along with her Director/cinematographer husband Rajeev Ravi formed Unplugged in 2009, which produced her first short fiction film called Kelkkunnundo or Are you listening? The film premiered at Rotterdam International film festival and subsequently won three International awards and the National award in India. Liar’s Dice, which has received the Hubert bals fund from Rotterdam, is her first feature film. Geetu Mohan Das 31 CONCORSO | CONTEST GEETU MOHAN DAS Geetu Mohan Das è una regista che vive in India. Assieme a suo marito Rajeev Ravi, regista/direttore della fotografia, hanno formato nel 2009 Unplugged, che ha prodotto il suo primo cortometraggio intitolato Kelkkunnundo o Are you listening? Il film è stato proiettato in anteprima al Festival del Cinema Internazionale di Rotterdam e, successivamente, ha vinto tre premi internazionali e il Premio Nazionale in India. Liar’s Dice, che ha ricevuto il fondo Hubert Bals da Rotterdam, è il suo primo lungometraggio. LITTLE ENGLAND Questa eccezionale saga familiare abbraccia due decenni nella storia della Grecia moderna e nella vita delle sorelle Saltafero, Orsa e Moscha, i loro genitori, mariti e figli. Unite e divise da un terribile segreto, le due sorelle trascorrono la loro vita innamorate dello stesso uomo. E’ una storia di passione, famiglia e perdite; è un tributo agli uomini che vanno per mare e lasciano le loro case, così come le forti donne che attendono il loro ritorno e tengono insieme i loro mondi: le Penelopi di Andros The exceptional family saga spans two decades in the history of modern Greece and in the lives of the Saltafero sisters, Orsa and Moscha, their parents, husbands, and children. United and divided by a terrible secret, the two sisters spend their lives in love with the same man. It is a story of passion, family, and loss; it is a tribute to the seafaring men who leave their homes behind, as well as the strong women who wait for them, and hold their worlds together: the Penelopes of Andros. Faccio film da quasi 50 anni ... Più di tutto sono stato ispirato da storie umane. Racconti di esistenza. Uomini di mare sballottati dagli oceani, donne torturate dalle onde di solitudine ... Il romanzo di Ioanna Karystiani Little England ha una forte trama con colpi di scena e stimolanti personaggi femminili e maschili, uno sguardo particolare sul periodo specifico, le condizioni sociali, l’avventura umana. regia / direction Pantelis Voulgaris soggetto / plot da un romanzo di / from a novel by Ioanna Karystiani sceneggiatura / screenplay Ioanna Karystiani fotografia / cinematography Simos Sarketzis musica / music Katarina Polemi montaggio / editing Takis Yannopoulos scenografia / production design Antonis Daglidis interpreti / cast Penelope Tsilika, Sofia Kokkali, Anneza Papadopoulou, Andreas Konstantinou, Maximos Moumouris, Vassilis Vassilakis produzione / production Mikra Agglia, OTE Tv nazionalità / nationality Grecia 2013, col 132’ contatti / contact MIKRA AGGLIA S.A. E-mail: [email protected] I have been making movies for almost 50 years . . . most of all I was inspired by human stories. Tales of existence. Of seamen who are tossed about the oceans, of women tortured by the waves of loneliness . . . Ioanna Karystiani’s novel Little England has a strong storyline with twists and vibrant female and male characters, a particular insight on the specific era, the social conditions, the human adventure. Pantelis Voulgaris 32 Pantelis Voulgaris has directed a roster of acclaimed films, such as his feature debut, The Engagement of Anna (1972, FIPRESCI Prize – Berlin International Film Festival), as well as Stone Years (1985, Venice Film Festival OCIC Award - Honorable Mention), Quiet Days in August (1991), and Brides (2004). Retrospectives of his work have been organized in institutions such as the MoMA in New York, the National Gallery of Beijing, and the Vancouver Cinematheque. Pantelis Voulgaris 33 CONCORSO | CONTEST PANTELIS VOULGARIS Pantelis Voulgaris ha diretto molti film di successo, come ad esempio il suo primo lungometraggio Il fidanzamento di Anna (1972, Premio FIPRESCI – Festival Internazionale di Berlino), così come Stone Years (1985, Festival di Venezia OCIC Award - Menzione d’onore), Quiet Days in August (1991) e Brides (2004). Retrospettive dei suoi lavori sono state organizzate in istituzioni come il MOMA di New York, la National Gallery di Pechino e la Cineteca di Vancouver. VIVIR ES FACIL CON LOS OJOS CERRADOS Spagna 1966: la storia vera di un insegnante di inglese che prende la sua auto e va verso il sud (l’Almeria degli Spaghetti Western) per incontrare il suo idolo John Lennon che, in piena crisi esistenziale, sta girando lì un film di Richard Lester. Faranno parte del viaggio anche due ragazzini in fuga dalle proprie famiglie, che il professore incrocia sulla sua strada. Spain 1966: the true story of an English teacher who starts driving south to meet his idol, John Lennon, who in a fullblown existential crisis is there shooting a film with Richard Lester. Two young girls fleeing their families become his adventure mates. I tre personaggi rappresentano tre forme di ribellione all’ordine costituito. Non sono personaggi storici, ma persone anonime che, con battaglie personali, intime e coraggiose, contribuirono al cambiamento sociale del loro Paese. Sono loro i veri agenti di un cambiamento portato avanti da eroi atipici, non tradizionali. Per ricreare questo periodo storico ho scelto di partire da una prospettiva personale, identificandoli con eventi dotati di ampia risonanza. Alla fine, i veri eroi sociali sono sempre persone comuni capaci di superare aspettative e limiti. regia / direction David Trueba sceneggiatura / screenplay David Trueba fotografia / cinematography Daniel Vilar musica / music Pat Metheny montaggio / editing Marta Velasco scenografia / production design Pilar Revuelta interpreti / cast Javier Càmara, Natalia de Molina, Francesc Colomer, Ramòn Fontserè, Rogello Fernàndez Espinosa, Jorge Sanz, Aruadna Gil produzione / production Fernando Trueba P.C., TVE e Canal+ nazionalità / nationality Spagna 2013, col 108’ contatti / contact www.exitmedia.org [email protected] The three characters portray three forms of rebellion against order. They aren’t historical characters, but rather ordinary people who, with their own personal, intimate, and courageous battles, help to change society. They are the true agents of a kind of change carried forth by atypical, non-traditional heroes. To recreate this historical period I decided to start from a personal perspective, relating to far-reaching events. In the end, true social heroes are always common people, able to move beyond expectations and limits. David Trueba 34 Born in 1969 in Madrid, he studied Journalism at the Università Complutense of Madrid. He began as a screenwriter (Two Much, by his brother Fernando). In 1996, he directed his first feature film, The Good Life, presented at the Quinzaine des Réalisateurs in Cannes in 1997. He then shot Masterpiece (2000), Soldiers of Salamina (2003), presented at Cannes 2003 in the Un Certain Regard section, Welcome Home (2006), and Madrid, 1987 (2011), presented at the Sundance Film Festival 2012. He has also written three novels: Open All Night (1995), Four Friends (1999), Learning To Lose (2008), published in Italy by Feltrinelli. Living Is Easy With Eyes Closed is his seventh film as a director and has won 6 Goya Awards in 2014, including Best Film, Best Director, and Best Original Screenplay. David Trueba 35 CONCORSO | CONTEST DAVID TRUEBA Nato nel 1969 a Madrid, studia giornalismo all’Università Complutense di Madrid. Inizia la sua carriera come sceneggiatore (Two much – Uno di troppo, del fratello Fernando). Nel 1996 dirige il suo primo lungometraggio, La buena vida, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 1997. Gira poi i lungometraggi Obra Maestra (2000), Soldos de Salamina (2003), presentato a Cannes 2003 nella sezione Un Certain Regard, Bienvenido a casa (2006), Madrid, 1987 (2011), presentato al Sundance Film Festival 2012. Ha scritto tre romanzi: Aperto tutta la notte (1995), Quattro amici (1999), Saper ridere (2008), editi in Italia da Feltrinelli. Vivir is facile, sua settima regia, ha vinto nel 2014 sei premi Goya (gli Oscar spagnoli), tra cui Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale. 36 SINGLE DRAMA SINGLE DRAMA 36 LA CLINIQUE DU DOCTEUR BLANCHE 38 COMPLICIT 40 EXIT MARRAKECH 42 IL GIUDICE MESCHINO 44 RASPBERRY BOAT REFUGEE 46 SARAJEVO DAS ATTENTAT 48 THE WIPERS TIME 37 LA CLINIQUE DU DOCTEUR BLANCHE 1850. Emile Blanche, studente in psichiatria, finisce il suo internato all’ospedale della Salpêtrière, sotto l’autorità del professor Lauret, medico “alienista” dai metodi brutali e deciso oppositore di suo padre Esperit Blanche. Quest’ultimo ha creato una clinica che suo figlio è chiamato a rilevare. Si tratta di un istituto di nuova concezione, organizzato sul modello di una pensione di famiglia e che accoglie numerosi pazienti famosi: Charles Gounod, Théo Van Gogh, Guy di Maupassant e Gérard de Nerval, amico e paziente di lunga data della famiglia. Tra desideri di emancipazione e volontà di curare i degenti con umanità, Emile lancia una sfida al suo professore: curare Saturnin, un paziente che soffre di afasia, non nell’istituzione pubblica ma nella sua clinica familiare. Saturnin diventa il simbolo di una rottura tra due scuole mediche. Questa esperienza unica diviene un’opportunità per Emile, Saturnin e Gérard de Nerval che lo prende in simpatia, di vedere le loro vite cambiare. Ma con quale risultato? 1850. Emile Blanche, a psychiatry student, has finished his internship at the Salpêtrière Hospital, under the guidance of Prof. Lauret, an “alienist” with harsh methods and convinced oppose of his father, Esperit Blanche, who opened his own clinic which his son has been asked to manage. This is a new kind of institution, set up like a boarding house that hosts numerous celebrity patients: Charles Gounod, Theo Van Gogh, Guy di Maupassant and Gérard de Nerval, an old-time family friend and patient. Amidst desire of emancipation and a willingness to care for the patients in a humane way, Emile challenges his professor: nursing Saturnin, a patient who suffers from aphasia, in his family clinic and not in a public institute. Saturnin becomes the symbol of a rift between two schools of medicine. This unique experience is an opportunity for Emile, Saturnin and Gérard de Nerval who enters his graces and have their lives change. And the result? regia / direction Sarah Levy sceneggiatura / screenplay Daniel Tonachella, Sarah Levy da un’idea di / from an idea by Fatiha Dahamani fotografia / cinematography Christophe Graillot musica / music Ramon Pipin montaggio / editing Didier Vandewattyne scenografia / production design Chantal Giuliani interpreti / cast Stanley Weber, Serge Riaboukine, Julie Duclos, Bruno Lochet, Philippe Laudenbach, Lionel Astier, Danièle Lebrun produzione / production Pampa Production, Arte France, con la partecipazione di / with the participation of France Television, Centre National du Cinema et de l’Image Animée, TV5monde nazionalità/nationality Francia 2014, col 93’ contatti / contact Pampa Production – Florence Naronzy [email protected] 38 Una tempo considerata come una manifestazione satanica, all’alba della rivoluzione industriale, la follia non solo è una malattia che ci si sforza di curare, spesso senza successo, ma anche un attentato all’ordine sociale che conviene mantenere al riparo dagli sguardi dietro i muri del manicomio. Siamo agli inizi della storia della psichiatria. Del resto, la parola “psichiatra” apparve nel 1802, allora si preferisce ancora il termine di “alienista.” In La clinica del dottore Blanche, due concezioni del trattamento delle patologie mentali si affrontano, incarnate per due personaggi in conflitto. Da un lato, l’ospedale pubblico personificato dal professore Leuret. Dell’altro, l’istituto privato diretto da Emile Blanche. Nel primo, gli ammalati vengono ammucchiati in sale oscure dove regnano la violenza e la disperazione, mentre il secondo accoglie il fine fiore della generazione romantica abitata dagli spiriti per lo spleen. Ombra e luce, calma e chiasso, brutalità e compassione, sarebbe tuttavia troppo semplice rifugiarsi in questa cesura radicale che tronca di netto il bene e il male. Che cosa nasconde l’apparente lucidità del buono dottor Blanche, dominato dalla schiacciante statura del suo illustre padre? Quali terribili segreti rodono il soldato Saturnin, assorto in un mutismo pesante di minacce? Perché, anche se pazzo lui stesso, il personaggio di Gérard de Nerval gioca un ruolo determinante nell’approccio terapeutico di Emile? Un’altra frontiera sfuma, ancor più fondamentale, che guida l’evoluzione del racconto, tanto quanto la messa in scena; quella che separa in due mondi distinti il popolo dei matti e quello degli esseri sani di mente. mad, play a decisive role in Emile’s therapeutic approach? Another even more fundamental frontier fades, which guides the evolution of the storyline and the staging; what separates into two distinct worlds the mad from the sane. Sarah Lévy Once considered a manifestation of Satan, at the dawn of the Industrial Revolution madness was not only an illness we unwillingly nursed, often without success, but also an attack on social order that must be kept out of sight inside the walls of insane asylums. This is how the history of psychiatry begins. Moreover, the word “psychiatrist” appears in 1802, when the term “alienist” was still widely used. In La clinique du Docteur Blanche, two notions of the treatment of mental pathologies are compared, embodied by two antagonists. On the one hand: the public hospital, personified by Prof. Leuret, while on the other: a private institute directed by Emile Blanche. In the former, the ill are grouped together in dark rooms where violence and desperation reign, whereas the latter hosts the main exponents of the Romantic age. Shadows and light, calmness and noise, brutality and compassion would be too easy to take refuge in this radical break that cuts off good from evil. What does the good Dr. Blanche’s seeming clear sightedness hide, as he is dominated by the looming reputation of his illustrious father? What terrible secrets eat away at Saturnin, lost in his muteness of threats? Why does Gérard de Nerval, even though he himself is 39 COMPLICIT Complicit segue Edward, un ufficiale dell’MI5 pronto a sventare ciò che crede un’altra atrocità come quella dell’11 settembre, progettata dal sospetto terrorista britannico Waleed. Seguendo Waleed dalle pericolose strade dell’Est di Londra fino alle pericolose aree terroristiche del Medio Oriente, si convince che un attacco su Londra è imminente. Con poco tempo a disposizione, Edward è costretto a scegliere tra due risultati moralmente devastanti. Complicit, sulla base di approfondite ricerche sulla vita reale delle spie britanniche, dipinge un ritratto vivido e realistico del mondo pericoloso dell’MI5 e del controterrorismo. Complicit follows Edward, an MI5 officer desperate to foil what he believes is another 9/11-style atrocity planned by British terror suspect Waleed. Trailing Waleed from the grim back streets of East London to the terrorist badlands of the Middle East, Edward becomes convinced that an attack on London is imminent. With time running out Edward is forced into choosing between two morally devastating outcomes. Complicit, based on extensive research into Britain’s real life spies, paints a vivid and realistic portrait of the dangerous world of MI5 and counterterrorism. regia / direction Niall MacCormick sceneggiatura / screenplay Guy Hibbert fotografia / cinematography Jan Jonaeus musica / music Daniel Pemberton montaggio / editing Stuart Gazzard scenografia / production design Chris Roope interpreti / cast David Oyelowo, Arsher Ali, Paul Ritter, Denise Gough, Monica Dolan, Stephen Campell Moore produzione / production Many Rivers Films nazionalità / nationality Gran Bretagna 2013, col, 96’ contatti / contact www.manyriversfilms.co.uk [email protected] 40 SINGLE DRAMA NIALL MACCORMICK E’ un regista cinematografico e televisivo britannico. I suoi crediti includono la commedia drammatica e lungometraggio Margaret Thatcher: The Long Walk to Finchley e The Song of Lunch (con Alan Rickman ed Emma Thompson) - tutto questo prodotto per la BBC Television. Ha diretto nel 2014 il film di spionaggio ambientato durante la Guerra Fredda The Game e vinse il BAFTA nel 2014 con il film Complicit per Canale 4. Niall MacCormick is a British film and television director. His credits include the feature length comedydrama Margaret Thatcher: The Long Walk to Finchley and The Song of Lunch (starring Alan Rickman and Emma Thompson) - all of these made for BBC Television. He directed Cold War spy drama The Game in 2013 and won a BAFTA in 2014 for the Channel 4 film Complicit. Niall MacCormick 41 EXIT MARRAKECH Ben, 17 anni, va a visitare Heinrich, il padre, un regista acclamato che è a un festival di teatro a Marrakech con il suo ultimo film. Ma il suo viaggio non inizia come un racconto da 1001 notte. I dintorni sono a lui sconosciuti come suo padre, con il quale ha avuto pochi contatti dal divorzio dei genitori. Eppure adesso è intento a trascorrere le sue vacanze estive con lui. Come i due continuano ad essere sempre più distanti, Ben si immerge in questo paese esotico e, evitando l’hotel di lusso di suo padre, si mette alla ricerca in questo mondo nuovo e straniero. Si innamora di Karima e la segue al suo remoto villaggio nelle montagne Atlas. Quando Heinrich non sente più notizie di Ben, inizia la ricerca (in un primo momento riluttante, ma poi sempre più preoccupato) di suo figlio scomparso. I due viaggiano attraverso questa strana terra, tutto e niente sembra possibile. Possono perdersi l’un l’altro o trovarsi di nuovo… 17-year-old Ben visits Heinrich, his father, an acclaimed stage director who is at a theater festival in Marrakech with his latest play. But his trip does not start out like a tale from 1001 Nights. The surroundings are as unfamiliar to him as his father, with whom he has had little contact since his parents’ divorce. And yet now he is to spend his summer vacation with him. As the two of them continue to drift further and further apart, Ben immerses himself in this exotic country and, shunning his father’s luxury hotel, sets out on his own search in this new and foreign world. He falls in love with Karima and follows her to her remote village in the Atlas Mountains. When Heinrich doesn’t hear from Ben for days, he, reluctantly at first, but then increasingly concerned, begins searching for his missing son. As the two of them travel through this strange land, anything and everything seems possible. They can lose each other for good or find each other anew... regia / direction Caroline Link sceneggiatura / screenplay Caroline Link fotografia / cinematography Bella Halben musica / music Niki Reiser montaggio / editing Patricia Rommel scenografia / production design Susann Bieling interpreti / cast Ulrich Tukur, Samuel Schneider, Hafsia Herzi, Marie-Lou Sellem, Josef Bierbichler, Clara-Marie Pazzini, Götz Schulte, Abdesslam Bouhasni, Mourad Zaoui produzione / production Desert Flower Filmproduktion, Erfttal Film- & Fernsehproduktion, B.A. Produktion, MTM West, Studiocanal Film, ARD Degeto, BR, WDR and ARTE nazionalità / nationality Germania, col 122’ contatti / contact ARRI Worldsales 80799 Munich - Germany Phone: +49 (0)89 / 3809 1017 Email: [email protected] www.arriworldsales.de Prima ancora di sapere quale direzione la mia storia avrebbe preso, sapevo che sarebbe stata ambientata in Marocco. Più di venti anni fa, Dominik ed io (Dominik Graf è il marito di Caroline Link) ci siamo andati ed il paese ha fatto su di me una forte impressione. Nel 2011, sono tornata negli stessi posti, questa volta con il mio produttore Peter Herrmann. Mi ha dato la libertà di lasciare che il paese mi trascinasse e facesse nascere in me nuove idee. «Guarda cosa ti sta accadendo», disse. Avevamo un produttore marocchino che ci ha raccontato un sacco di aneddoti sul suo paese e che mi ha dato un sacco di ispirazione. La stessa storia in un contesto diverso, probabilmente non mi avrebbe interessato tanto. Il Marocco e la sua intrigante cultura dà al conflitto padre-figlio un senso di pericolo e di sensualità che mi ha affascinato. Before I even knew what direction my story was going to take, I knew that it would be set in Morocco. Over twenty years ago, Dominik and I (editor’s note: Dominik Graf is 42 CAROLINE LINK Caroline Link è nata a Bad Nauheim il 2 giugno, 1964 Nel 1986 ha iniziato gli studi di cinema documentario e giornalismo televisivo presso l’Università di Cinema e Televisione di Monaco di Baviera. Il suo film di diploma Sommertage è stato proiettato al Festival di Hof nel 1990 e ha vinto il Premio Kodak Incentive. In seguito ha diretto, tra gli altri, Annaluise and Anton (1999), Nowhere in Africa (Oscar per il miglior film straniero 2001) e A Year Ago in Winter (2008), premio della critica tedesca. Caroline Link was born in Bad Nauheim on June 2, 1964. In 1986 she began her studies in documentary filmmaking and television journalism at the University for Television and Film Munich. Her diploma film Sommertage was screened at the Hof Film Festival in 1990 and won the Kodak Incentive Award. Subsequently she directed Annaluise and Anton (1999), Nowhere in Africa (Oscar for Best Foreign Film 2001), and A Year Ago in Winter (2008), which won the German critics’ award. Caroline Link 43 SINGLE DRAMA Caroline Link’s husband) went there and it made a strong impression on me. In 2011, I went back to the same spots, this time with my producer Peter Herrmann. He gave me the freedom to let the country sink in on me and come up with ideas. “See what occurs to you”, is what he said. We had a Moroccan producer who told us a lot of anecdotes about his country and who gave me a lot of inspiration. The same story in a different setting probably wouldn’t have interested me as much. Morocco and its intriguing culture gives the father-son conflict a sense of danger and sensuality that appealed to me. IL GIUDICE MESCHINO Alberto Lenzi, pubblico ministero alla procura di Reggio Calabria, un tempo magistrato di punta uscito da un’inchiesta con le ossa rotte, è considerato adesso, per il suo disincanto e il suo cinismo, un “giudice meschino”. Separato dalla moglie, con un figlio di 8 anni che considera un peso, ha una relazione non impegnativa con Marina, una bella marescialla dei carabinieri che lavora con lui. La sua vita cambia quando il collega e amico Giorgio Maremmi viene ucciso in un agguato. Decide allora di scovare l’assassino ma l’inchiesta non è semplice. Anche perché il possibile colpevole subito individuato non si rivela tale e i rapporti con il pubblico ministero incaricato delle indagini, il consigliere Giacomo Fiesole, non sono dei migliori. Paradossalmente Alberto trova un alleato in don Mico Rota, anziano boss della vecchia ‘ndrangheta, che sta scontando una lunga detenzione e che non tollera che un fatto così grave come l’uccisione di un magistrato avvenga al di fuori del suo controllo. L’inchiesta, grazie anche alla collaborazione della giornalista tedesca Ute, compagna segreta di Maremmi, porterà Alberto – minacciato in vari modi, compreso il rapimento solo per poche ore del figlio - in Germania sulle tracce di un traffico di scorie radioattive che dal Nord Europa scendono in Calabria. Una pratica che coinvolge zone oscure degli stati e dei governi di mezzo mondo, protetta da altrettanto oscure deviazioni dei servizi segreti nazionali. regia / direction Carlo Carlei sceneggiatura / screenplay Monica Zappeli, Mimmo Rafele, Giancarlo De Cataldo, Carlo Carlei fotografia / cinematography Gino Sgreva musica / music Giovanni Rotondo montaggio / editing Carlo Fontana scenografia / production design Giuseppe Pirrotta interpreti / cast Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Paolo Briguglia, Andrea Tidona, Maurizio Marchetti, Gioele Dix, Gaetano Bruno, Felitas Woll produzione / production Rai Fiction, Italian International Film nazionalità / nationality Italia 2014, col 100’ contatti / contact Italian International Film www.iif-online.it Alberto Lenzi, public prosecutor at the Reggio Calabria district attorney’s office and former famous magistrate stung by a previous investigation, is not considered, for his disenchantment and cynicism, an “indolent judge.” Separated from his wife, with an 8-year-old son that weighs him down, he has an affair with Marina, a beautiful police commander working with him. His life changes when his colleague and friend Giorgio Maremmi is killed in an ambush. So he decides to hunt down the killer, but the case isn’t easy, also because the possible killer he immediately singled out isn’t the one and his dealings with the head of the DA’s office, councilor Giacomo Fiesole, aren’t so great. Ironically, Alberto finds a friend in Mico Rota, an elderly boss of the ‘ndrangheta mafia, who is serving a long sentence and can’t stand the fact that such a serious thing like killing a judge happens out of his control. The investigation, thanks also to his collaboration with the German journalist Ute, Maremmi’s secret lover, will bring Alberto – threatened in many ways, including the brief kidnapping of his son – to Germany following the trail of radioactive waste that from Northern Europe makes its way to Calabria. This involves dark areas of states and governments across the world, protected by equally dark deviations of national secret services. 44 Carlo Carlei When I read The Indolent Judge, I immediately understood that this was a once in a lifetime chance to go back to Calabria, twenty years after The Flight of the Innocent, my first film. Mimmo Gangemi’s great book spoke my language, restoring faces, dynamics, and moods that inhabited my memories like familiar phantasms, while also treating very relevant and pressing themes courageously. The story of Judge Lenzi’s redemption, as he escapes “indolence,” since he has lost faith in his role and then finds the courage to do what is right, aims to be a parable for anyone who is tired of passively putting up with injustice and corruption, shadiness and criminality. CARLO CARLEI Nato a Lamezia Terme nel 1960, Carlei vive dal 1992 a Santa Monica, California. Con Capitan Cosmo, scritto e diretto nel 1990 e interpretato da Walter Chiari, Carlei realizza il primo film per la televisione girato interamente in Alta Definizione. Il suo esordio alla regia di un lungometraggio avviene nel 1992 con La corsa dell'innocente, ultima produzione di Franco Cristaldi. Da allora lavora come sceneggiattore e dirige film per il cinema e per la televisione, tra cui Padre Pio (2000, tv), Ferrari (2003, tv), Il Generale Della Rovere (2011, tv), Romeo and Juliet (2013). Carlo Carlei Born in Lamezia Terme in 1960, since 1992 Carlei has lived in Santa Monica, California. With Capitan Cosmo, written and directed in 1990 and starring Walter Chiari, Carlei made his first TV film shot entirely in high-definition. His debut as feature-film director was in 1992 with La corsa dell’innocente, Franco Cristaldi’s final production. Since then he has also written and directed films for TV and cinema, including Padre Pio (2000, TV), Ferrari (2003, TV), Il Generale Della Rovere (2011, TV), and Romeo and Juliet (2013). 45 SINGLE DRAMA Quando ho letto Il giudice meschino, ho capito immediatamente che era un’occasione unica per tornare a lavorare in Calabria, vent’anni dopo La corsa dell’innocente, il mio primo film. Il bel libro di Mimmo Gangemi parlava la mia lingua, mi restituiva volti, dinamiche, suggestioni ed atmosfere che albergavano la mia memoria come fantasmi familiari e in più aveva il coraggio di affrontare temi attualissimi e scottanti. Il racconto della redenzione del Giudice Lenzi che si sottrae alla “meschinità” di chi si è arreso, avendo perso fiducia nel proprio ruolo, e poi invece rialza la testa trovando il coraggio di fare il proprio dovere, vuole essere una parabola per tutti quelli che sono stanchi di subire passivamente ingiustizia e corruzione, malaffare e criminalità. RASPBERRY BOAT REFUGEE Raspberry Boat Refugee è una commedia su un uomo svedese intrappolato nel corpo di un finlandese. Mikko Virtanen odia tutto ciò che è finlandese. Fin dall’infanzia, ha desiderato scambiare il silenzio opprimente e le percosse interminabili, gli accoltellamenti e la vodka per una vita svedese: previdenza sociale, latticello freddo di frigo e gli Abba. Durante una crociera Mikko incontra Mikael, uno psicologo svedese stanco della cultura svedese di moderazione razionale. Sul ponte, i due uomini arrivano ad una soluzione che cambierà le loro vite. Mikko assumerà l’identità di Mikael e finalmente diventerà svedese. Mikko ha solo bisogno di conoscere la sua nuova famiglia svedese. Raspberry Boat Refugee is a comedy about a Swedish man trapped in the body of a Finn. Mikko Virtanen hates everything Finnish. Ever since childhood, he has longed to trade the oppressive silence and endless beatings, knife fights and flow of vodka for a Swedish life: public insurance, fridge-cold buttermilk, and Abba. On a ship trip Mikko runs into Mikael, a Swedish psychologist who is thoroughly fed up with the Swedish culture of rational moderation. On the deck, the two men come up with a solution that will change their lives. Mikko will assume Mikael’s identity and finally become a born-and-bred Swede. Mikko only needs to get to know his new Swedish family. regia / direction Leif Lindblom sceneggiatura / screenplay Erik Ahrnbom, Daniel Karlsson fotografia / cinematography Tuomo Hutri musica / music Tuomas Kantelinen scenografia / production design Michael Higgins interpreti / cast Jonas Karlsson, Josephine Bornebusch, Frida Hallgren, Erik Johansson, Suzanne Reuter, Jarmo Mäkinen, Maria Kulle produzione / production Matila Röhr Productions (MRP), Eyeworks, Film i Väst, Sveriges Television (SVT) nazionalità / nationality Svezia, Finlandia 2014, col 92’ contatti / contact 46 SINGLE DRAM LEIF LINDBLOM Leif Lindblom è un regista svedese. Ha diretto molte serie TV, ma ha fatto il suo debutto nel 2007 come regista del lungometraggio Sunstorm. Raspberry Boat Refugee è il suo terzo lungometraggio. Leif Lindblom is a Swedish director. He has directed many TV series, but made his debut as a feature-film director in 2007 with Sunstorm. Raspberry Boat Refugee is Leif’s third work as a feature-film director. Leif Lindblom 47 SARAJEVO DAS ATTENTAT E’ il 1914 e le difficoltà stanno crescendo nel cuore dell’Europa. L’Impero Austro-Ungarico è sempre più assediato dalle sue province ribelli. La Serbia è la più turbolenta. Pur consapevoli dei pericoli, l’arciduca Francesco Ferdinando - erede al trono imperiale - e sua moglie Sophie partecipano ad un corteo di automobili attraverso Sarajevo e sono assassinati. Gli autori del delitto sono ben presto catturati: sono Princip e Ciabrinovic, nazionalisti bosniaco-serbi. Il giudice dottor Leo Pfeffer è stato nominato dalle autorità per confermare ciò che Vienna vuole sentire: dietro gli attacchi c’è il governo serbo. Comincia così un periodo di illegalità e di violenza, di intrighi e tradimenti, in cui serbi innocenti vengono picchiati per le strade di Sarajevo, piccoli burocrati meschini preparano la loro ascesa al potere, e gli agenti stranieri si infiltrano nei ranghi del governo locale. Pfeffer si trova ben presto in mezzo a questi sconvolgimenti e viene trascinato sempre più nella rete di corruzione fino a che non diventa praticamente impossibile per lui mantenere la sua integrità. Se non può salvare se stesso, deve almeno cercare di salvare il suo amore, Marija, e suo padre. Ma gli eventi di Sarajevo hanno messo in moto un percorso inevitabile di eventi che sfoceranno nella ... Grande Guerra. regia / direction Andreas Prochaska sceneggiatura / screenplay Martin Ambrosch fotografia / cinematography Anderas Berger montaggio / editing Heinrich Mis (ORF), Klaus Linschinger (ORF), Wolfgang Feindt (ZDF), Jan Maxa (Czech Television) interpreti / cast Florian Teichtmeister, Jürgen Maurer, Melika Foroutan, Heino Ferch, Cornelius Obonya, Edin Hasanovic, Erwin Steinhauer produzione / production Dor Film, ZDF, ORF, Beta Film, Czech Televison nazionalità / nationality Austria, Germania, Repubblica Ceca 2014, col 120’ contatti / contact Beta Film Press, Dorothee Stoewahse, Tel: + 49 89 67 34 69 15, [email protected], www.betacinema.com It is 1914 and trouble is brewing in the heart of Europe. The Austro-Hungarian Empire is increasingly beleaguered by its unruly provinces. Among the unruliest is Serbia. Though aware of the dangers of a motorcade, Archduke Franz Ferdinand – heir to the Imperial throne – and his wife Sophie drive through Sarajevo in an open automobile, and are assassinated. The perpetrators are quickly found: the Bosnian-Serbian nationalists Princip and Cabrinovic. The examining magistrate Dr. Leo Pfeffer has been appointed by the authorities to confirm what Vienna wants to hear: that the Serbian government was behind the attacks. Thus begins a time of lawlessness and violence, of intrigues and betrayal, in which innocent Serbs are beaten in the streets of Sarajevo, ambitious petty bureaucrats are preparing their rise to power, and foreign agents are infiltrating the ranks of the local government. Pfeffer soon finds himself in the midst of these upheavals and is drawn ever deeper into the web of corruption until it becomes practically impossible for him to maintain his integrity. If he cannot save himself, he must at least try to save his love, Marija, and her father. But the events of Sarajevo have set into motion an inescapable course of events that will escalate to become ... the Great War. 48 SINGLE DRAM ANDREAS PROCHASKA Andreas Prochaska è nato a Vienna, Austria. E’ regista e montatore. Tra i suoi film In 3 Tagen bist du tot (2006), Die unabsichtliche Entführung der Frau Elfriede Ott (2010) e Das finstere Tal (2014). Andreas Prochaska was born in 1964 in Vienna, Austria. He is a director and editor, known for Das finstere Tal (2014), In 3 Tagen bist du tot (2006) and Die unabsichtliche Entführung der Frau Elfriede Ott (2010). 49 THE WIPERS TIMES Ypres, 1916. Questa è la storia vera del Capitano Fred Roberts, un cercatore di diamanti con la stoffa del capo, diventato soldato. Il suo senso dell’umorismo ed il suo entusiasmo sopravvivono a due anni di Guerra. Trovatosi al comando di un piccolo distaccamento dei Sherwood Foresters nelle rovine di Ypres, insieme ai suoi uomini compie una scoperta straordinaria. In un edificio abbandonato trovano una macchina tipografica. Roberts ha allora un’idea straodinaria: perché non utilizzarla per creare un giornale? Il Wipers Times (che è come i soldati pronunciavano “Ypres”) è pieno di barzellette, sketch comici e pastiches. Il luogotenente-generale Howfield censura il giornale. Roberts viene salvato dal Generale Mitfors, che riesce a difendere il giornale sostenendo che la censura spargerà malcontento tra le truppe. Il Wipers Times sopravvive. YPRES 1916. This is the true story of Captain Fred Roberts, diamond prospector turned soldier, a natural leader whose good humour and enthusiasm has survived two years of the war. As he leads a small detachment of Sherwood Foresters through the ruins of Ypres, he and his men make an amazing discovery in a bombed out building – a printing press. The Wipers Times (which is how the soldiers pronounced “Ypres”) will be filled with jokes, pastiches and spoofs. Lieutenant-General Howfield demands that the paper is banned. Roberts is saved by the sympathetic General Mitford, who argues that what would really produce discontent is banning it. The Wipers Times survives. regia / direction Andy De Emmony sceneggiatura / screenplay Ian Hislop, Nick Newman fotografia / cinematography Mark Garrett musica / music Nick Green montaggio / editing Stephen O’Connell scenografia / production design Ashleigh Jeffers interpreti / cast Ben Chaplin, Julian Rhind-Tutt, Michael Palin, Steve Oram, Emilia Fox produzione / production Trademark Films Production, Northern Ireland Screen Fund, Goldcrest and Content Media nazionalità / nationality Gran Bretagna 2013, col 92’ contatti / contact Quando l’ho letto per la prima volta ho visto che Ben e Julian erano i due protagonisti, avevo già lavorato con loro. C’è stato un po’ di dibattito in quanto erano un po’ più vecchi dei personaggi descritti, ma sapevo che ognuno aveva la sensibilità giusta per questo ruolo, per fortuna sono riuscito a fargli accettare il ruolo ad entrambi. Sono davvero contento del cast. Sono tutti la nostra prima scelta e hanno tutti risposto immediatamente di sì, quindi penso che il 90% del mio lavoro è fatto. Se scelgo il cast perfetto, tutto diventa più facile. When I first read it I read Ben and Julian for the two leads, both of whom I’d worked with before. There was a bit of debate as they were a little older than the characters as written, but I knew they each had the right sensibilities for this so luckily I managed to get them both to agree to do it. Thankfully I’m really pleased with the casting on this. They’re all our first choice cast and they’ve all read it and responded immediately and said yes so I think that’s 90% of my job really. If I get the right cast it all becomes easier. Andy de Emmony Trademark Productions Ltd [email protected] 50 SINGLE DRAMA ANDY DE EMMONY Vincitore di premi in tutti gli ambiti, dagli spot pubblicitari alle serie tv, dalla commedia al dramma, Andy de Emmony è uno dei registi inglesi più versatili e di successo degli ultimi due decenni. Ha iniziato la sua carriera con Spitting Image, dirigendo dieci puntate della serie satirica nominata al BAFTA. Ha diretto numerose sit-com tra cui Red Dwarf (vincendo un Emmy) e Father Ted (vincendo un BAFTA). Dopo essersi trasferito a teatro, è stato nuovamente nominato ai BAFTA per la prima serie di Cutting It e The Wife of Bath, una delle due “Canterbury Tales” che ha diretto, e nominato ancora una volta per Fantabulosa! interpretato da Michael Sheen e sulla base dei Kenneth Williams Diaries. De Emmony ha diretto Recovery (interpretato da David Tenant e Sarah Parish) e Filth, The Mary Whitehouse Story, interpretato da Julie Walters. Tra i suoi lavori cinematografici: Dio on Trial (2008), ambientato ad Auschwitz and Love Bite (2012). An award winner in all formats from commercials to TV series, comedy to drama, Andy de Emmony is one of the most versatile and succesful British directors of the past two decades. He started his career on Spitting Image, directing ten series of the BAFTA nominated satirical show. He has directed many sitcoms including Red Dwarf (winning an Emmy) and Father Ted (winning a BAFTA). After moving to drama, he was BAFTA nominated again for the first series of Cutting It and The Wife of Bath, one of two Canterbury Tales he directed, and nominated once more for Fantabulosa! starring Michael Sheen and based on the Kenneth Williams Diaries. de Emmony directed the single drama Recovery (starring David Tenant and Sarah Parish) and Filth, The Mary Whitehouse Story, starring Julie Walters. His film credits include God on Trial (2008), set in Auschwitz and Love Bite (2012). Andy De Emmony 51 52 53 IL CONCORSO DELLE SCUOLE DI CINEMA | FILM SCHOOL CONTEST 54 ABECE 54 AN DER TUR 55 BOBBY 55 CHIRALIA 56 DIS 56 IN BETWEEN 57 THE KID IN THE CLOSET 57 MATAR A UN PERRO 58 MICKE & TOMMY 58 MOUETTES 59 IL MURO DEL SONNO 59 PARIS ON THE WATER 60 RANDOM STOP 60 RIFT 61 ROTE FLECKEN 61 SLEEPING WITH THE FISHES 53 SCUOLE DI CINEMA | FILM SCHOOLS SCUOLE DI CINEMA | FILM SCHOOLS 54 FILM SCHOOL CONTEST Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna. George Bernard Shaw da Man and Superman. Those who can, do; those who can’t, teach. George Bernard Shaw from Man and Superman. Come tutti gli aforismi questa frase ha un fondo di verità quando ironizza sull’insegnamento slegato dalla realtà, teorico, accademico nel senso peggiore del termine, senza quella passione e originalità nello sguardo di un professore che tutti avremmo voluto nella nostra vita scolastica: il Robin Williams de L’Attimo fuggente. Ma se l’aforisma di Shaw fosse una verità assoluta dalle scuole di cinema non sarebbero mai usciti Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Roman Polanski, Andrzej Wajda, Krzysztof Kieślowski… As with all adages, this statement holds a grain of truth, since it ironizes on teaching that is theoretical, academic in the worst sense of the term, without that passion and originality in the eyes of a professor everyone wished they had at school: the Robin Williams from Dead Poets Society. But if Shaw’s adage were an absolute truth, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Roman Polanski, Andrzej Wajda, Krzysztof Kieślowski, and other, would never have come out of film schools. Il percorso didattico è poi fondamentale in un periodo di profonda trasformazione del linguaggio e del mercato cinematografico. Per questo riteniamo importante mostrare cosa producono le scuole di cinema internazionali e con quale sensibilità i registi di domani raccontano il mondo. An educational course is then fundamental at a time of profound transformation in the grammar and market of cinema. That is why we believe it is important to show what international film schools are making and the sensibility with which future directors narrate the world. The Film School Contest is the result of in-depth research that has led to a selection of 16 films by some of the most prestigious international academies. All genres have been grouped together: fiction, documentary, and animation are allowed to participate, as long as they are 30 minutes or less. Collaboration by a company like Valeur has allowed both awards – one for Most Innovative Film and for Best Student Director – to be not only an acknowledgement of the most deserving works with an endowment of 2,000 euro each, but also a concrete stimulus in making new projects. Il concorso Scuole di Cinema è il risultato di una lunga ricerca che ha portato alla selezione di 16 film realizzati dalle più prestigiose accademie internazionali. Non ci sono divisioni di generi: fiction, documentari e animazione sono ammessi purchè non superino la durata di 30 minuti. La collaborazione di un’azienda come Valeur ha permesso che i due premi: quello per il Film più innovativo e per il Miglior Allievo Regista, non siano solo un riconoscimento alle opere più meritevoli ma con una dote di 2000 euro ciascuno, anche uno stimolo concreto per realizzare nuovi progetti. Piergiorgio Gay Piergiorgio Gay 55 SCUOLE DI CINEMA | FILM SCHOOLS IL CONCORSO SCUOLE DI CINEMA .. ABECE’ AN DER TUR regia / direction Diana Montero; sceneggiatura / screenplay Alàn Gonzàlez, Diana Montero; fotografia / cinematography Diana Montero; suono / sound Jayisha Patel; montaggio / editing Diana Montero; produzione / production Diana Montero, Pablo Diana; scuola / school Escuela Intenacional de Cine y Tv, Cuba; nazionalità / nationality Cuba, 2013, col, 15’ regia / direction Miriam Bliese; sceneggiatura / screenplay Miriam Bliese; fotografia / cinematography Markus Koob; montaggio / editing Vassela Marchewski; scenografia / production design Antonia Harnack; suono / sound Benjamin Kalisch; interpreti / cast Wolfram Koch, Janette Hain, Max Zabinski; produzione / production Clemens Köstlin; scuola /school German Film and Television Academy Berlini & ARTE; nazionalità / nationality Germania 2013, col 5’ Di fronte all’autorità di suo marito, Leoneidi una ragazza di 12 anni che vive all’interno della Sierra Maestra di Cuba, è combattuta tra il gioco, la maternità e i suoi obblighi come moglie. Un uomo va a casa della sua ex moglie per prendere suo figlio come ogni week-end. Come sempre, aspetta suo figlio all’ingresso del palazzo ma un sabato il figlio ritarda perché vuole finire di guardare un film alla tv. La coppia riprende a parlare al citofono e all’improvviso, ritrovano la loro intimità e la conversazione diventa un flirt... Faced with the authority of her husband, Leoneidi, a 12-year-old girl living in Sierra Maestra, Cuba, struggles among childhood play, motherhood and her obligations as a wife. A man comes to pick up his son at his ex-wife’s home, every weekend. As always, he waits at the entrance to her apartment building for his son to come down the stairs. But this Saturday, it takes a little longer. Their son wants to finish watching a TV show. And so the separated couple starts to talk again – via the intercom. Suddenly, their intimacy returns and the conversation turns into a flirt . . . DIANA MONTERO Laureata in Storia dell’arte alla facoltà di Arti e Letteratura dell’Università dell’Avana, Dina Montero (Cuba 1986) è una documentarista uscita dalla Escuela Intenacional de Cine e Tv di Cuba. Vincitrice di diversi premi, ha diretto i corti Él eres tú (2012), Abecé (2013) y Como los gatos (2013). Attualmente è impegnata nella postproduzione del mediometraggio documentario del En el mismo lugar. MIRIAM BLIESE Miriam Bliese è nata nel 1978. Studia lingua tedesca, filosofia e musica al FU Berlin, mentre lavora come regista e assistente alla regia in vari teatri. Dal 2002 al 2005 lavora come freelance per Arte e come assistente alla regia di documentari. Incomincia a studiare regia al DFFB nel 2005. With a degree in Art History from the School of Arts and Literature at the University of Havana, Dina Montero (Cuba, 1986) is a documentary filmmaker who trained at the Escuela Intenacional de Cine e Tv of Cuba. The winner of many awards, she directed the shorts Él eres tú (2012), Abecé (2013), and Como los gatos (2013). She is currently post-producing the documentary En el mismo lugar. Miriam Bliese was born in 1978. She studied German, Philosophy, and Music at the FU Berlin, while also working as a director and director´s assistant in various theaters. From 2002 to 2005 she worked as a freelance author for ARTE and as a director´s assistant for documentaries. She began studying directing at the dffb in 2005. 56 BOBBY CHIRALIA regia / direction Sigurdur Möller Sìvertsen; sceneggiatura / screenplay Sigurdur Möller Sìvertsen; fotografia / cinematography Heimir Gestur Valdimarsson; musica / music The Chantays; montaggio / editing Monika Midriakova, Sigurdur Möller Sìvertsen; scenografia / production design Eleni Podara; interpreti / cast David N. Jahn, Bruno Ferrari, František Zavadil, Ondřej Karpìšek, Uralma Dembereil, Sabjin Nemesi; scuola /school FAMU Praga; nazionalità / nationality Repubblica Ceca 2013, col, 8’ 28” regia / direction Santiago Gil; sceneggiatura / screenplay David Möhring, Santiago Gil; fotografia / cinematography Carmen Treichl ; suono / sound Simon Müter; montaggio / editing Carmen Treichl, Santiago Gil; interpreti / cast Lenio Amory Einbeck,, Monika Hetterle, Michael Krabbe, Julia Becker, Stephan Bürgi; produzione / production France Orsenne; scuola / school DFFB Berlin; nazionalità / nationality Germania 2012, col, 24’ Sei persone, tre differenti generazioni. Un lago nel bosco. Un ragazzo scompare. Questo tragico evento, trasferito da persona a persona, genera paura e desideri che poco a poco retrocedono sullo sfondo e lasciano spazio all’esperienza soggettiva di ognuno. Quando la veridicità degli eventi viene messa in discussione e ci si chiede cosa sia accaduto veramente al ragazzo, rimane un senso di incertezza che nasce dall’inaffidabile interazione tra realtà, percezione e memoria. Bobby, un ex rock n’roller, non ha molto tempo da vivere. Soffre, infatti, di una malattia polmonare. Determinato a realizzare il suo ultimo desiderio, si imbarca in un viaggio. Bobby, a former rock’n’roller, hasn’t got much time to live. He’s suffering from a lung disease. Determined to fulfill his final wish, he embarks on a journey. Sigurður Möller Sívertsen Sigurdur Möller Sìvertsen (nato nel 1990) è un regista e musicista con base a Reykjavík, in Islanda. Dopo aver terminato gli studi di scuola secondaria, la sua attenzione si è spostata dalla musica verso il cinema. Nel 2011, ha diretto il cortometraggio Running. Nel 2013 si è laureato presso il reparto regia di FAMU Internazionale (Film e TV Scuola di Academ of Performing Arts di Praga). Il suo film di diploma è Bobby. Six people, three generations. A lake in the forest. A boy disappears. This tragic event, transported from person to person, spawns a collective screen onto which individual fears and wishes are projected. The dramatic consequences recede to the background and are superimposed with the subjective experience of the figures – Until the veracity of the events dissolves. Did something really happen to the boy? What remains is a feeling of uncertainty that grows out of the unreliable interplay between reality, perception and memory. Sigurdur Möller Sìvertsen (b. 1990) is a filmmaker and musician based in Reykjavík, Iceland. After finishing his upper secondary school studies, his focus shifted from music towards filmmaking. That led to experimentation with different genres within the standards of the film medium. In 2011, he directed the short Running. In 2013 Sigurdur graduated from the Directing department of FAMU International (Film and TV school of Academ of Performing Arts in Prague). His diploma project is Bobby. SANTIAGO GIL Nato a Rosario (Argentina), ha studiato fisica a Rosrio e a Bariloche dove si è laureato. Ha studiato regia cinematografica alla Film and Television Academy tedesca. Born in Rosario, Argentina, in 1981, he studied Physics in Rosario and Bariloche, where he got his BSc and MSc degrees. He was accepted at the German Film and Television Academy, where he has been studying Film Direction. 57 DIS IN BETWEEN regia / direction Sverre Aune; sceneggiatura / screenplay Sverre Aune; fotografia / cinematography Josephine Exner; suono / sound Ulannaq Ingemann; montaggio / editing Josephine Exner; interpreti / cast Jette Rander Mortensen, Cécile Desaint, Jonas Nygaard, Ida Björg Leisin; produzione / production Laura Munk-Hansen; scuola / school European Film College; nazionalità / nationality Norvegia-Danimarca 2014, col 6’ regia / direction Jannis Lenz; sceneggiatura / screenplay Jannis Lenz; fotografia / cinematography Jacob Fur; suono / sound Tong Zhang, Gianluigi Fischer; interpreti / cast Felix von Bredow, Cordula Engelijehringer, Seppi Scholler, Clemens Berndorff, Lili Epply, Margot Vuga; produzione / production Stepahn Podest; scuola / school Filmakademie Wien; nazionalità / nationality Austria 2012, col 24’30” Marco, 28 anni, torna a casa dai suoi genitori per la festa di compleanno del padre, dopo aver vissuto in un altro paese diversi anni. Diviso tra questi due luoghi, riunisce i suoi amici d’infanzia per trascorrere una notte assieme come facevano in passato. La fine della notte segna la fine della loro storia, tutti si sono resi conto che sono alla ricerca di un sentimento che ormai esiste solo nei loro ricordi. Una donna anziana ricrea lontani ricordi di un amore perduto. An old woman recreates distant memories of a lost love. SVERRE AUNE Ha diretto piccoli cortometraggi e lavorato con vari compiti in diverse produzioni, compreso il corto passato a Cannes Yes, We Love dov’era assistente al casting. Ha scritto e diretto i corti Perspektive (2012) e Dis (2014, e prodotto Pardon Road (2014). Max (28 years old) returns to his parent’s home to attend his father’s birthday party, after living in another country for several years. Torn between those two places, he reunites with his childhood friends to spend a night like they used to. The end of the night marks the end of the story, where all of them have to realize they are chasing a feeling that only still exists in their memories. He has directed shorts and covered various roles in many productions, including the short screened at Cannes, Yes, We Love, where he also assisted with the casting. He wrote and directed the shorts Perspektive (2012) and Dis (2014), and produced Pardon Road (2014). JANNIS LENZ Jannis Lenza, nato a Stoccarda nel 1983. Ha diretto i corti: Waldlauf (2009), Stumme Gegner, (2009), Landflucht (2010), Blickwinkel (doc, 2011), Paula + Fritz (2012), Soft Spot (2012), Fortress (2013), Inbetween (2014). Jannis Lenz, born 1983 in Stuttgart.He directed the short films Waldlauf (2009), Stumme Gegner (2009), Landflucht (2010), Blickwinkel (doc, 2011), Paula + Fritz (2012), Soft Spot (2012), Fortress (2013), Inbetween (2014). 58 THE KID IN THE CLOSET MATAR A UN PERRO regia / direction Melodie Yingxiu Shen; sceneggiatura / screenplay Yingxiu Shen; fotografia / cinematography Linus Koh ; montaggio / editing Yingxiu Shen; suono / sound ; interpreti / cast Jie Shen, Jinglei Wu; scuola / school VCA Victorian Collegfe of Art Australia; nazionalità / nationality Australia 2013, col 16’ regia / direction Alejo Santos; fotografia / cinematography Jerònimo Torres; suono / sound Natalia Lavalle; interpreti / cast Germàan De Silva, Alberto Ajaka; produzione / production Clarita Bortot; scuola / school Universitad del Cine, Buenos Aires; nazionalità / nationality Argentina 2013, col 24’30” Prima di essere gelosa e cattiva, Lily impara a diventare una sorella premurosa verso il suo illegale fratellino, nell’ambito della politica del figlio unico. Basato su un racconto di Samanta Schweblin. Ramirez aspetta. Deve superare la prova, guida in silenzio nel porto di Buenos Aires. “El Topo” gli darà una possibilità. First being jealous and nasty, Lily learns to become a caring sister to her illegal little brother under the One Child Policy. Based on the story written by Samanta Schweblin. Ramirez waits. He has to pass the test, drives in silence to the port of Buenos Aires. “El Topo” will give him a chance. ALEJO SANTOS Nato a Buenos Aires nel 1985. Ha realizzato diversi cortometraggi ed è stato assistente alla regia negli ultimi due film di Daniel Rosenfeld: Cornelia frente al espejo (premiato al Festival di Rotterdam) e La noche transfigurada. Ha lavorato come montatore con Benjamin Avila, Maria Victoria Meniz, Gabriel Amiel e Ezekiel Luka. Durante i suoi studi ha girato diversi cortometraggi, selezionati in vari festival, tra cui Retorno (2009), vincitore del festival de San Pedro, e Hard Times / Modern Times (2010). Born in Buenos Aires in 1985. He has released several ads and short films and was assistant to the director of the last two films of Daniel Rosenfeld: Cornelia frente al espejo, World Premiere at Rotterdam Film Fest, and La noche transfigurada. He also worked as editor with Benjamin Avila, Maria Victoria Meniz, Gabriel Amiel and Ezekiel Luka. During his studies he has shot several short films, selected at different festivals, including Retorno (2009), winner of the III Festival de cortos de San Pedro and Hard times / Modern Times (2010). 59 MICKE & TOMMY MOUETTES regia / direction Martina Carlstedt; fotografia / cinematography Erik Vallsten; montaggio / editor Britta Norell; suono / sound Svante Biörnstad, Maja Lindén; interpreti / cast Mikael Nyberg-Ag, Tommy Sandin; produzione / production Martina Carlstedt; scuola / school Stockholms Academy of Dramatic Arts;nazionalità / nationality Svezia, col 15’ regia / direction Zeno Graton; sceneggiatura / screenplay Zeno Graton; fotografia / cinematography Juliette Van Dormael ; suono / sound Aïda Merghoub; montaggio / editing Gabnriel Gonzalez; musica / music Agota Slikaite; interpreti / cast Judith Williquet, Damien Chapelle, Radenko Stupar; scuola / school INSAS – Atelier de Réalisation, Bruxxelles; nazionalità / nationality Belgio, col 18’28” Micke e Tommy sono migliori amici. Insieme partono per una crociera in una notte tempestosa. Micke vuole incontrare una ragazza e le sue aspettative sono alte. Ma quando viene messo sulla pista da ballo è fortunato ad avere Tommy al suo fianco. Judith e Damien sono due giovani attori e sono innamorati. Per vivere veramente insieme, fuori dal set e fuori dalla finzione del loro mondo, dovranno uscire dall’inquadratura e tagliare il suono. Micke and Tommy are best friends. Together they set off on a cruise in the stormy night. Micke wants to meet a girl and his expectations are high. But when things are put to the test on the dance floor it’s good to have Tommy by his side. Judith and Damien are young actors. They are in love. To truly exist together, outside of their set, of their fictional world, they will have to leave the frame and cut the sound. ZENO GRATON Nato a Ixelles nel 1990, dopo gli studi secondari si iscrive all’INAS dove segue per cinque anni il corso di regia. In seguito lavora in teatro come video maker, e come capo operatore in videoclip, serie web e corti. Nel 2011 realizza il corto Les corps conducteurs e nel 2013 Mouettes, suo film di diploma. MARTINA CARLSTEDT Martina Carlstedt (1985) è regista e direttore della fotografia che abita a Stoccolma, Svezia. Ha diretto diversi cortometraggi documentari che esplorano tematiche di alienazione e di relazioni. Si è laureata a Stoccolma all’ Accademia d’Arte Drammatica, con una tesi in cinema documentario nel 2013 e ha fatto studi di psicologia. He was born in Ixelles in 1990. After high school he enrolled at the INAS where he studied Directing for five years. He then worked in theater as a video maker and as head camera operator in video clips, web series, and shorts. In 2011 he made the short Les corps conducteurs and in 2013 Mouettes, his thesis film. Martina Carlstedt (1985) is a director and cinematographer based in Stockholm, Sweden. She has directed several short documentary films that explore relationbased themes often regarding alienation and community. Martina graduated from Stockholm Academy of Dramatic Arts with a degree in Documentary Filmmaking in 2013 and has a background in psychology. 60 IL MURO DEL SONNO PARIS ON THE WATER regia / direction Giacomo Caselli; fotografia / cinematography Giacomo Caselli, Lapo Pecchioli ; interpreti / cast Daniele Bianchi; scuola / school IED: Istituto Europeo di Design Milano ; nazionalità / nationality Italia, col 10’ regia / direction Hadas Ayalon; sceneggiatura /screenplay Hadas Ayalon, Itamar Sade; fotografia / cinematography Daniel Miller; montaggio / editing Aya Somech; suono / sound Boaz Bachrach; interpreti / cast Ilan Dar, Miryam Zohar; scuola / school TAU, Tel Aviv University; nazionalità / nationality Israele 2014, col 29’ Daniel, giovane alpinista e padre di famiglia, sta salendo la parete nord del monte Pelvio. Nonostante le sue abilità di scalatore, precipita dentro un crepaccio. Si ritroverà a lottare per la vita in un luogo inospitale che stringe Daniel in una morsa da cui nessuno lo può sentire. Battendosi, scoprirà che i nemici più ostili sono isolamento e solitudine, e che il rischio più alto è la perdita di se stessi. Bathya (80 anni) è una ex star del cinema e sente che la sua vita è finalmente in procinto di cambiare. Dopo anni di frustrazione le è stata offerta una parte in un film di un noto regista, ma la mattina dell’audizione succede qualcosa che la costringe a riesaminare il suo rapporto con il marito e le sue priorità nella vita Daniel, a young mountain climber and father, is tackling the north face of the Pelvio. Even though he is greatly skilled, he falls into a crack and finds himself struggling for life in an inhospitable place, where no one can hear him. Never giving up on life, he discovers that his greatest enemies are isolation and solitude, and that the greatest threat is losing oneself. Bathya (80 years) is a former movie star who feels that her life is finally about to change. After years of frustration she was offered a part in a movie of a well-known director, but something happens on the morning of the audition, that forces her to reexamine her relationship with her husband and her priorities in life. HADAS AYALON Hadas Ayalon è nata nel 1978 in Israele. Ha una laurea in film presso l’università di Tel Aviv e sta ultimando il Master nella stessa scuola. La sua filmografia comprende il documentario di David Fisher Six Million and One (selezione ufficiale IDFA nel 2011). Paris on the Water è il suo film drammatico di debutto e ha vinto il premio “Student Academy” per il miglior film straniero (USA, 2014). GIACOMO CASELLI Nato a Parma, Italia, nel 1991, Giacomo Caselli è istruttore di arrampicata e regista. Ha studiato allo IED di Milano, nel corso di Filmmaker nel biennio del 2012 e 2013. Born in Parma, Italy, in 1991, Giacomo Caselli is a filmmaker and sports climbing instructor. He studied at the IED in Milan, in the Filmmaker course during 2012 and 2013. Hadas Ayalon was born in 1978 in Israel. She has a BA in film from Tel Aviv University and these days she is finishing her MA in the same school. Her filmography includes David Fisher’s Documentary Six Million and One (Idfa’s official selection in 2011). Paris on the Water is her debut Drama film, and it won The Student Academy Award for Best Foreign Film (USA, 2014). 61 RANDOM STOP RIFT regia / direction Benjamin Arfmann; sceneggiatura / screenplay Benjamin Arfmann; fotografia / cinematography Justin Perkinson; scenografia / production design Yuki Izumihara; interpreti / cast Brian Krause, Geoffrey Kennedy; produzione / production JP Castel; scuola / school UCLA, University of California, Los Angeles; nazionalità / nationality USA 2014, col 8’ regia / direction Rolf Heldal; sceneggiatura /screenplay Rolf Heldal; fotografia / cinematography Sohail Kamal; montaggio / editing Marius Rolfsvåg; scenografia / production design Stine Rudi Standal; produzione / production Martin Alslie, Monky Productions; scuola / school The London Film School; nazionalità / nationality GB 2013, col 14’40” Il film è basato sulla storia vera del vice sceriffo Kyle Dinkheller che - alla fine di un turno di lavoro – ferma un camioncino per eccesso di velocità guidato da un veterano del Vietnam, Andrew Brannan. I risultati di questo controllo di routine sono tragici e mortali. Lars vive una vita solitaria, lavorando come guardia di sicurezza. Quando suo padre muore, lui eredita un cane. Ora Lars deve decidere cosa fare con l’ultimo residuo di un uomo che vorrebbe dimenticare. Lars lives a solitary life working as a security guard. When his father dies he inherits a dog. Now, Lars has to decide on what to do with the last remaining remnant of a man he’d rather forget. The film is based on the true story of Sheriff’s Deputy Kyle Dinkheller who - at the end of a shift - pulled over a speeding pickup truck driven by disturbed Vietnam veteran, Andrew Brannan. The results of this routine traffic stop were both tragic and deadly. ROLF HELDAL Scrittore e regista, Rolf Heldal è nato nel 1977 a Namsos, Norvegia. E’ cresciuto a Oslo, e concentra il suo talento principalmente sulla fotografia. Ha conseguito il Master in Filmmaking presso la scuola di film di Londra nel 2013, e da allora ha lavorato su progetti sia nel Regno Unito che in Norvegia. Rolf ha una forte formazione accademica, che comprende studi medici e archeologia. Attualmente risiede a Oslo. Rift è il suo progetto di laurea ed è stato girato nell’inverno del 2012 in Norvegia. BENJAMIN ARFMANN Benjamin Arfmann è uno scrittore/regista di Los Angeles. Si è laureato come regista all’Università della California M.F.A. Mentre frequentava l’università, è stato mentore di Bruins Alexander Payne e Dustin Lance Black, ha scritto e diretto numerosi cortometraggi, e ha contribuito a produrre The Slaughter di Jason Kohl. Random Stop è il film della sua tesi. Writer, director Rolf Heldal was born in 1977 in Namsos, Norway. He grew up in Oslo, and focused his talents mainly on photography. He earned his MA degree in Filmmaking from The London Film School in 2013, and has since then been working on projects both in the UK and Norway. Rolf has a strong academic background including medical studies and archaeology. He currently resides in Oslo. Rift is his graduation project from London Film School, and it was shot in the winter 2012 in Norway. Benjamin Arfmann is a Los Angeles- based writer/director. He recently graduated from UCLA’s M.F.A. Film Directing program. While attending UCLA, he was mentored by fellow Bruins Alexander Payne and Dustin Lance Black, wrote and directed numerous shorts, and helped produce Jason Kohl’s The Slaughter. Random Stop is his thesis film. 62 ROTE FLECKEN SLEEPING WITH THE FISHES regia / direction Leni Lauritsch; sceneggiatura /screenplay Leni Lauritsch; fotografia / cinematography ; Jacob Fuhr; montaggio / editing Anna Heuss; suono / sound Stine Rudi Standal; produzione / production Leni Lauritsch; scuola / school UMDK Filmkakademie Wien; nazionalità / nationality Austria 2013, col 14’40” regia / direction Yousif Al-Khalifa; sceneggiatura / screenplay Sarah Woolner; fotografia / cinematography Timothy Chen; montaggio / editing Johannes Bock; produzione / production James Walker ; scuola / school NFTS National Film and Television School; nazionalità / nationality GB 2013, col 10’ A Tommi piace sparare. Mentre cammina nel bosco per andare ad esercitarsi con la pistola di suo padre, non riesce proprio a liberarsi del suo fratellino Simon, anche lui profondamente affascinato dalle armi. Ma i loro innocenti giochi diventano presto terribilmente seri e piano piano gli eventi si capovolgeranno. Sonja vive una vita solitaria come una pescivendola, più a suo agio con il suo pesce che i suoi clienti, finché un giorno incontra un uomo che assomiglia una trota arcobaleno. Tommi wants to shoot. While he walks into the woods to practice with his father’s gun he just can’t get rid of his annoying little brother Simon who is also deeply fascinated by the weapon. But their naive games turn deadly serious and bit by bit events are overturning. LENI LAURITSCH Nato nel 1988 a St. Veit / Glan in Austria. Diplomato al liceo nel 2006, ha lavorato per diversi mesi come assistente alla produzione per la società di produzione “coop99” di Vienna. Attualmente studia cinematografia e regia presso la filmacademy di vienna dal 2007. Sonja lives a lonely life as a fishmonger, more at ease with her fish than her customers, until one day a delivery man turns up who looks like a rainbow trout. YOUSIF AL-KHALIFA Dopo la laurea in animazione presso l’Università di Westminster ha studiato Direzione Animazione al National Film and Television School (NFTS). Il suo film di diploma Sleeping With The Fishes ha vinto il BAFTA 2014 per il miglior cortometraggio di animazione. After a BA in Animation at the University of Westminster he studied ‘Directing Animation’ at the National Film and Television School (NFTS). His graduation film Sleeping With The Fishes won the 2014 BAFTA for best short animation. Born 1988 in St.Veit/Glan in Austria. Graduated high school in 2006. Worked for several months as production assistant for the production company coop 99 in Vienna. Currently studying cinematography and directing at the filmacademy vienna since 2007. 63 64 LUIGI COMENCIN OMAGGIO A | TRIBUTE TO LUIGI COMENCINI 64 LUIGI COMENCINI 65 UN PADRE REGISTA 66 LA FINESTRA SUL LUNAPARK 67 TUTTI I CASA 68 LA RAGAZZA DI BUBE 69 INCOMPRESO 70 INFANZIA, VOCAZIONE PRIMA ESPERIENZA DI GIACOMO CASANOVA VENEZIANO 71 LO SCOPONE SCIENTIFICO 72 UN RAGAZZO DI CALABRIA 65 LUIGI COMENCINI Nato a Salò nel 1916, Luigi Comencini si interessa di cinema fin da giovanissimo. Mentre studia a Milano architettura comincia a realizzare i suoi primi cortometraggi e con gli amici Mario Ferrari e Alberto Lattuada dà vita alla Cineteca Italiana. Nel 1946 gira il cortometraggio Bambini in città e due anni dopo fa il suo esordio nel lungometraggio con Proibito rubare (1948) evidenziando fin da subito un’attenzione all’infanzia che resterà uno dei temi portanti della sua filmografia (Son tornata per te del 1953, La finestra sul luna park del 1956, Incompreso del 1966, i televisivi Le avventure di Pinocchio del 1971 e Cuore del 1985, Voltati Eugenio del 1980, Un ragazzo di Calabria del 1987, Marcellino pane e vino del 1991, sua ultima pellicola, oltre all’inchiesta televisiva I bambini e noi del 1970). Nel 1949 dirige Totò ne L’imperatore di Capri e nel 1953 ottiene un clamoroso successo con Pane, amore e fantasia, seguito l’anno successivo da Pane, amore e gelosia. A partire dai primi anni ‘60, assieme a Mario Monicelli, Dino Risi e Antonio Pietrangeli, è tra i protagonisti della straordinaria stagione della commedia all’italiana con le pellicole Tutti a casa (1960), A cavallo della tigre (1961), Il commissario (1962), La bugiarda (1965), Lo scopone scientifico (1972), Mio Dio come sono caduta in basso! (1974) nonché con diversi film a episodi. Della sua lunga carriera, nel corso della quale ha affrontato vari generi, sono rimarchevoli, tra le altre, le fatiche di Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano (1969), La donna della domenica (1975), Il gatto (1977), L’ingorgo (1978), il televisivo La storia (1986), e Buon Natale, buon anno (1989). Nel 1987 gli è stato consegnato il Leone d’oro alla carriera dal Festival di Venezia. Muore a Roma nel 2007. Born in Salò in 1916, Luigi Comencini took great interest in cinema at an early age. While studying Architecture in Milan he began shooting his first shorts. With his friends Mario Ferrari and Alberto Lattuada he started the Cineteca Italiana. In 1946, he made the short film Children in Cities and two years later his first feature film, Proibito rubare (1948) in which he immediately highlights a special attention to childhood that was to remain an important theme in his filmmaking career (Son tornata per te, 1953, La finestra sul luna park, 1956, Misunderstood, 1966, the TV shows The Adventures of Pinocchio, 1971, and Heart, 1985, Turn Around Eugenio, 1980, A Boy from Calabria, 1987, Miracle of Marcellino, 1991, his final film and TV investigation I bambini e noi, 1970). In 1949, he directed Totò in The Emperor of Capri and in 1953 he was greatly successful with Bread, Love, and Dreams, and the following year with Frisky. Beginning in the early 1960s, together with Mario Monicelli, Dino Risi, and Antonio Pietrangeli, he was a key player in the extraordinary season of Italian comedy with Everybody Go Home! (1960), Jail Break (1961), The Police Commissioner (1962), Six Days A Week (1965), The Scientific Cardplayer (1972), Till Marriage Do Us Part (1974), as well as with various movies in episodes. Over the course of his career he has faced many genres, but special mention must be made of Giacomo Casanova: Childhood and Adolescence (1969), The Sunday Woman (1975), The Cat (1977), Traffic Jam (1978), the TV show History (1986), and Merry Christmas . . . Happy New Year (1989). In 1987, he was awarded the Golden Lion for Lifetime Achievement at the Venice Film Festival. He passed away in Rome in 2007. La storia (1986). Claudia Cardinale, Luigi Comencini (ph. Franco Bellomo) 66 UN PADRE REGISTA A DIRECTOR FATHER Papà non è più con noi da sette anni. In realtà durante l’ultimo periodo della sua malattia, non era già più con noi, non riusciva a comunicarci i suoi sentimenti, le sue idee, le sue pene. Ma ora, a mano a mano che si allunga la sua assenza, mi tornano i ricordi della sua vita attiva, della sua creatività, della sua umanità e cultura. Papà era un giudice severo, di sé prima di tutto. Non amava le semplificazioni ma inseguiva nel suo mestiere la semplicità, che permette a un regista di andare al cuore della storia che sta raccontando, di non perdersi in autocompiacimenti estetici, di commuovere e fare riflettere lo spettatore. Il suo cinema, tutti i suoi lavori, sono mossi dalla necessità di raccontare l’essere umano, in questo senso era forse il regista più umanista della sua generazione. Mi manca papà, come padre, ma anche come regista. Mi mancano la sua intelligenza, il modo in cui costruiva la trama e i personaggi, l’essenzialità dei movimenti di macchina mai gratuiti. Tutto sembrava semplice ma era frutto di una grande cultura, di una sapienza dell’immagine. Ci ha lasciato i suoi film, che rivediamo senza annoiarci, ci ha lasciato l’eredità di un cinema nostro che ci ha resi grandi nel mondo: la sua valigia dei sogni che cerchiamo di arricchire con le nostre opere. Papà non era un nostalgico, amava i giovani, guardava al futuro. Cristina Comencini It’s been 7 years that dad’s no longer with us. Actually, during the final part of his illness, he wasn’t with us anymore. He wasn’t able to express his feelings, his ideas, his pain. But now, as his absence grows, I remember his active lifestyle, his creativity, his humanity and culture. Dad was a severe judge, with himself, above all. He didn’t like short-cuts, and throughout his career he followed simplicity, which allows a filmmaker to go straight to the heart of the story he’s narrating, of not losing his way with aesthetic self-indulging, of touching and making viewers reflect. His cinema, and all of his work, is moved by the need to narrate human beings. And so, maybe, he was the most humanist filmmaker of his generation. I miss dad, as a father, but also as a director. I miss his intelligence, the way he built his storylines and characters, the essentialness of the camera. Everything seemed simple, but it was the result of great culture, of understanding images. He left us his movies, which we see eagerly every time. He left us with a legacy of our cinema that has made us famous throughout the world: his dreams which we try to enrich with our work. Dad wasn’t nostalgic. He loved young people, and he looked to the future. Cristina Comencini 67 LA FINESTRA SUL LUNAPARK Dopo la morte della moglie Ada, Aldo rientra dal Kenya dove si era trasferito per lavoro. Deve pensare al futuro del figlio, il piccolo Mario, che non ha praticamente mai conosciuto e che gli è del tutto estraneo. Dovendo ripartire per l’Africa, Aldo pensa di affidare il bambino a un orfanotrofio ma Mario non ci vuole stare e alla vigilia della partenza del padre scappa e si rifugia presso Richetto, un rigattiere che è molto affezionato al piccolo. Dopo un primo scontro, Richetto fa riflettere Mario sui suoi doveri di padre e questi decide di non partire più e di prendersi cura in prima persona del figlio. After the death of his wife Ada, Aldo returns from Kenya where he was working. He must think about the future of his small son, Mario, whom he has practically never seen. Having to return to Africa, Aldo considers entrusting his son to an orphanage but Mario refuses, and as his father is about to leave, he escapes to Richetto, a junk shop owner who is greatly fond of the child. After an initial argument, Richetto makes Mario reflect on his duties as a father; so he decides to stay and take care of his son. Mi sembra che l’infanzia abbia la caratteristica fondamentale di essere il solo momento di grande libertà per un individuo; il processo attraverso cui l’educazione, scolare e familiare, tende a soffocare questa libertà è drammatico. Nel film, il fatto che il bambino, non avendo padre, se ne scelga un altro, è tipico; e provoca quasi una tragedia. Per il bambino il luna park è un po’ il mondo dell’immaginazione, ed è la che padre e figlio si riconciliano. Il solo modo di liberare l’infanzia è proprio quello di mettersi al suo livello. La finestra sul luna park è un film che ho amato molto e che è stato sfortunato perché prodotto in condizioni disastrose da una società che è fallita subito dopo. regia / direction Luigi Comencini sceneggiatura / screenplay Suso Cecchi D’Amico, fotografia / cinematography Armando Nannuzzi musica / music Alessandro Cicognini For me, childhood seems to be the only moment of great individual freedom; the process through which education (in school and at home) tends to suffocate this freedom is dramatic. In the film, the fact that the child chooses another father figure is typical, and provokes a sort of tragedy. For the boy, the amusement park is like a fantasy world, and it is here where father and son reconcile. The only way of free childhood is to stand at that level. The Window to Luna Park is a film I loved a great deal. It was unlucky, though, because it was made in disastrous conditions by a company that went bankrupt right after. montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Peck G. Avolio interpreti / cast Giulia Rubini, Gastone Renzelli, Giancarlo Damiani, Pierre Trabaud, Silvana Jachino, Calina Classy produzione / production Antonio Cervi per/for Noria Film (Roma), Comptoir Français de Productions Cinématographiques (Parigi) nazionalità /nationality Italia-Francia 1956, bn, 90’ Luigi Comencini* *Le dichiarazioni di Comencini sono tratte da Luigi Comencini autore popolare, a cura di Tullio Masoni e Paolo Vecchi, Comune di Reggio Emilia 1982, e da Luigi Comencini, Infanzia, vocazione, esperienze di un regista, Baldini & Castoldi 1999. * Comencini’s statements are taken from Luigi Comencini autore popolare, Tullio Masoni & Paolo Vecchi (eds.), Comune di Reggio Emilia 1982, and from Luigi Comencini, Infanzia, vocazione, esperienze di un regista, Baldini & Castoldi 1999. 68 TUTTI A CASA In seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, il sottotenente Innocenzi, dopo aver atteso invano istruzioni, diventa uno sbandato come tanti, e con altri tre militari del suo reparto inizia il cammino per tornare a casa. Dopo varie peripezie, Innocenzi, sempre seguito dal geniere Ceccarelli, raggiunge finalmente suo padre ma quando questi lo incita ad arruolarsi nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana, fugge e arriva a Napoli. Qui, quando vede l’amico colpito, imbraccia un mitra e comincia a sparare contro i tedeschi. Following the September 8, 1943 armistice, second lieutenant Innocenzi, after having waited in vain for instructions, turns into a degenerate like many others. Along with three other soldiers from his squadron, he begins his journey back home. After many hard moments, Innocenzi, followed by the sapper Ceccarelli, finally reaches his father. But when he urges his son to enroll in the Italian Social Republic army, he flees and arrives in Naples. Here, upon seeing his injured friend, Innocenzi grabs an assault rifle and starts shooting German soldiers. Proposi a Age e Scarpelli di scrivere con me un film sull’8 settembre 1943. Nella giornata dell’8 settembre erano venute alla luce tutte le turpitudini della guerra voluta infame “voluta dal Duce”. Era il progetto più ambizioso che avessi avuto tra le mani. Non vi fu mai, come in Tutti a casa, troupe più affiata e più allegramente disposta a superare gli ostacoli. Giravamo in vari posti d’Italia, così ben ambientati da Mario Chiari, che ci pareva chiedessero loro di essere inclusi nel film, tanto assomigliavano ai luoghi delle scene drammatiche previste dal copione. Era una bella storia, piena anche di spunti comici e di amore e passione per l’Italia. Ne uscì un film che stupì tutti per la sua capacità di commuovere e divertire. regia / direction Luigi Comencini soggetto /subject Age e Scarpelli sceneggiatura / screenplay Luigi Comencini, Age e Scarpelli, Marcello Fondato fotografia / cinematography Carlo Carlini musica / music Francesco A. Lavagnino montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Carlo Egidi, Mario Chiari interpreti / cast Alberto Sordi, Serge Reggiani, Didi Perego, Carla Gravina, Eduardo De Filippo, Martin Balsam produzione / production Dino De Laurentiis Cinematografica (Roma), Orsay Film (Parigi) nazionalità /nationality Italia - Francia 1960, bn, 120’ In un paesino della provincia di Reggio Calabria del 1960 I asked Age & Scarpelli to write a film with me about September 8, 1943. On that day all the obscenities of the war “encouraged by the Duce” were exposed. It was the most ambitious project that I have ever embarked upon. In my entire career, I have never worked with such a close team, happily willing to overcome all obstacles. We shot in various locations across Italy, so well set by Mario Chiari that it seemed as though they were calling us to include them in the movie. In fact, they greatly resembled the places where dramatic scenes are set in the script. It was a great story, also full of comedic moments and passion for Italy. We made a film that amazed people for its ability to move and entertain. Luigi Comencini 69 LA RAGAZZA DI BUBE Nella Toscana dell’immediato dopoguerra, Mara, una ragazza di campagna, conosce e si innamora Bube, un giovane partigiano alla faticosa ricerca di un inserimento nella società, Implicato in un assassinio politico, il ragazzo è costretto a fuggire. La ragazza lo segue anche quando, ricercato dai carabinieri, Bube si nasconde in attesa della fuga all’estero. Mara trova lavoro in città dove conosce Stefano, giovane operaio che le propone di sposarlo. Mara sta per accettare ma poi decide di stare accanto a Bube, arrestato e con una lunga condanna da scontare. In post-World War II Tuscany, Mara, a country girl, meets and falls in love with Bebo, a young partisan desperately trying to make his way in society. Implicated in a political assassination, the young man is forced to flee. The girl follows him even when, hunted down by the police, Bebo goes into hiding as he awaits his escape abroad. Mara finds work in town where she meets Stefano, a young laborer who wishes to marry her. Mara is about to accept but then decides to stay with Bebo, now arrested and facing many years in prison. L’ostinazione con cui volevo fare Bube era insolita per il mio carattere propenso al dubbio e rivelava in realtà una segreta ragione. Sentivo un’analogia tra l’amore di Bube per Mara e quello mio per mia moglie. Questo legame così personale e nascosto con i miei personaggi mi pareva serpeggiare in ogni scena. Illustravo con due attori inconsapevoli la mia storia più intima, una storia che lentamente volgeva al dramma. Molte delle scene d’amore sono state create durante la lavorazione. La Cardinale era bravissima, di una simpatia enorme, mai stanca, sempre allegra. E’ stato il primo film in cui si è doppiata da sé. regia / direction Luigi Comencini sceneggiatura / screenplay Luigi Comencini, Marcello Fondato dal romanzo di / from a novel by Carlo Cassola fotografia / cinematography Gianni Di Venanzo musica / music Carlo Rutichelli montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Piero Gherardi interpreti / cast Claudia Cardinale, George Chakiris, Marc Michel, Carla Calò, Emilio Esposito produzione / production Franco Cristaldi per/for Vides Cinematografica, Lux Film, Ultra Film (Roma), Campagnie Cinematografique de France (Parigi) nazionalità /nationality Italia - Francia 1963, bn, 106’ My determination in wanting to film Bebo’s Girl was uncommon for my personality, inclined to doubting, but actually revealed a secret reason. I felt a similarity between Bebo’s love for Mara and my love for my wife. This so personal and hidden bond with my characters seems to imbue every scene. Unknown to the actors, I showed my most intimate story, a story that gradually realized the drama. Many of the love scenes were created during the actual filming. Claudia Cardinale was wonderful, of great pleasantness, never tired, always happy. This was the first film where she dubbed herself. Luigi Comencini 70 INCOMPRESO Rimasto improvvisamente vedovo, il sig. Duncombe, console britannico a Firenze si trova impreparato a risolvere i problemi relativi ai due figli, Milo di quattro anni ed Andrea di otto. Tratta questi da adulto e concentra le sue attenzioni sul più piccolo. A causa di tale atteggiamento, Andrea si richiude in se stesso, coltiva il ricordo dell’amata madre, e combina marachelle per cui viene punito. Per ribellarsi ad una punizione ingiusta, il bambino pratica un gioco pericoloso, durante il quale si ferisce mortalmente. Solo allora il padre si accorge del grave errore commesso. Suddenly a widow, Mr. Duncombe, the British Consul in Florence, is unprepared to deal with the problems of his two sons, Milo (four years old) and Andrea (eight years old). He treats them like grown-ups and focuses his attention on his younger son. As a result, Andrea becomes an introvert, nurturing the memory of his beloved mother and doing mischievous things for which he is punished. In rebellion against an unfair punishment, the child plays a dangerous sport, where he is fatally injured. Only then does his father realize the serious mistake he has made. Ci mettemmo al lavoro. Scoprimmo anche che libro (della Montgomery ndr) non era stato più ristampato in Inghilterra dal 1870. lasciammo i protagonisti inglesi e lo ambientammo a Firenze. Più lo si sganciava dalla realtà spicciola quotidiana e meglio si sottolineava quella che era la vera tematica del film: un’indagine sul comportamento di due bambini di età diversa di fronte al dolore. Gli “aficionados” di Incompreso sono infiniti. Un ragazzo di Ginevra mi disse che l’aveva visto novantasei volte. regia / direction Luigi Comencini sceneggiatura / screenplay Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Lucia Drudy Demby, Giuseppe Mangione, dal romanzo omonimo di / from the novel by Florence Montgomery fotografia / cinematography Armando Nannuzzi musica / music Fiorenzo Carpi montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Ranieri Cochetti interpreti / cast Anthony Quayle, Stefano Colagrande, Simone Giannozzi, John Sharp, Adriana Facchetti, Giorgia Moll produzione / production Angelo Rizzoli per/for Rizzoli Film nazionalità /nationality Italia 1967, col, 105’ We started working. We also discovered that the book [by Montgomery, ed. note] had not been reprinted in English since 1870. We left the English characters behind and set the story in Florence. The more we took the story away from everyday reality, the more the true plot of the film emerged: an investigation into the behavior of two suffering children of different ages. “Aficionados” of Misunderstood are countless. A boy from Geneva told me he saw it ninety-six times. Luigi Comencini 71 INFANZIA, VOCAZIONE e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano Rimasto orfano del padre attore, il piccolo Giacomo Casanova viene affidato dalla madre, ansiosa di liberarsi di lui, alla protezione di un nobile avaro. Inviato a studiare a Padova, Giacomo, malnutrito e peggio alloggiato, viene ospitato in casa da Don Gozzi, un prete generoso ma intransigente e severo, il quale, notata la sua vivace intelligenza, lo avvia agli studi ecclesiastici. Tornato a Venezia in veste d’abate, ed entrato nelle grazie di un patrizio, Giacomo tiene in chiesa il suo primo sermone, al termine del quale trova, mescolati ai soldi della questua, alcuni biglietti amorosi. Quando s’accorge che le donne cominciano a ronzargli attorno, la sua vocazione vacilla e si avvia ad una carriera di libertino. The orphan of an actor, an adolescent Giacomo Casanova is entrusted by his mother, anxious to get rid of him, to a greedy aristocrat. Sent to study in Padua, Giacomo, malnourished and in dire lodgings, is hosted in the home of Fr. Gozzi, a generous though intransigent and stern priest, who, having noticed his great intelligence, sends him off to the seminary. After returning to Venice as an abbot and entering the graces of an aristocrat, Giacomo holds his first sermon in church; when he finishes he finds, mixed in with the offerings, a few love notes. When he realizes that women start flocking to him, his vocation wavers and he begins his career as a libertine. Era un film veramente bello, ne eravamo tutti molto soddisfatti. Purtroppo il pubblico non andò a vederlo. Un giorno ebbi la fortuna di conoscere Simon Mizrahi. Veniva da Parigi e voleva diffondere la conoscenza del cinema italiano in Francia . Egli prese sotto la sua protezione il mio Casanova che trovò finalmente quel successo e quella stima che non aveva conosciuto in Italia. Dalla Francia il film ripartì per un fortunato cammino in tutto il mondo. regia / direction Luigi Comencini sceneggiatura / screenplay Luigi Comencini, Suso Cecchi D’Amico dalle “Memorie” di / from the Memoirs of Giacomo Casanova fotografia / cinematography Aiace Parolin musica / music Fiorenzo Carpi montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Piero Gherardi interpreti / cast Leonard Whiting, Claudio De Kunert, Maria Grazia Buccella, Seta BergerLionel Stander, Tina Aumont, Cristina Comencini produzione / production Mega Film nazionalità /nationality Italia 1969, col, 96’ It was a truly lovely film, and we were all really satisfied. Unfortunately, viewers didn’t go and see it. One day, I had the fortune of meeting Simon Mizrahi. He came from Paris and wanted to spread Italian cinema in France. He took my Casanova under his wing, and it finally earned success and praise unknown in Italy. From France the movie was then seen throughout the world. Luigi Comencini 72 LO SCOPONE SCIENTIFICO Ogni anno, una vecchia miliardaria americana, che ama lo scopone scientifico, viene a Roma con il suo segretario ed ex-amante George. S’installa in una lussuosa villa confinante con gruppo di baracche, e chiama a giocare, regalandogli un milione, lo straccivendolo Peppino e sua moglie Antonia, donna delle pulizie. I due perdono puntualmente. Antonia cambia partner e chiama Righetto, un baro del quartiere, ma l’esito finale non cambia. Peppino e Antonia si riconciliano, rassegnandosi alla sconfitta. La loro rassegnazione non è condivisa dalla figlioletta primogenita che, all’aeroporto, regala alla vecchia signora americana, una torta avvelenata. Every year, an elderly American heiress, who loves to play the scopone card game, arrives in Rome with her secretary and former lover, George. She moves into a luxurious villa next to a group of tenements, and, offering him a million lire, asks the rag picker Peppino and his wife Antonia, a cleaning woman, to play. Needless to say, they lose. Antonia changes her partner and invites Righetto, a neighborhood swindler, but the end result doesn’t change. Peppino and Antonia make peace, in resignation. But their oldest daughter doesn’t feel the same and, in the airport, she gives the elderly American heiress a poisonous cake. Tornai al cinema attratto dal bellissimo copione di Sonego Lo scopone scientifico. Ebbi la fortuna di poter avere assieme sul set Sordi e la Mangano avversari di due miti americani, Bette Davis e Joseph Cotten. Sordi, bravissimo come sempre, non perdeva però occasione per mettere fuori strada la Davis, cambiando le battute alle quali lei avrebbe dovuto fare iferimento. Joseph Cotte capitava spesso ripreso di spalle e mi chiedeva tra l’ironico e l’offeso: «Sono andato bene?» Silvana Mangano era bellissima anche vestita da popolana. Dura e aggressiva nel personaggio, gentile e pronta a collaborare quando non girava. regia / direction Luigi Comencini sceneggiatura / screenplay Rodolfo Sonego fotografia / cinematography Giuseppe Ruzzolini musica / music Piero Piccioni montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Luigi Schiaccianoce interpreti / cast Silvana Mangano, Alberto Sordi, Bette Davis, Joseph Cotten, Mario Carotenuto, Domenico Modugno produzione / production Dino De Laurentiis nazionalità /nationality Italia 1972, col, 116’ I came back to cinema attracted by Sonego’s lovely script, The Scientific Cardplayer. I was lucky to have on the set Sordi and Mangano as foils to two American legends, Bette Davis and Joseph Cotten. Sordi, great as always, didn’t miss the chance of joking around with Davis, changing the lines to which she was supposed to respond. I often shot Joseph Cotte from behind, so he would ask me, a bit ironic, a bit offended: “Was it good?” Silvana Mangano was beautiful, even dressed in working-class clothes. Harsh and aggressive while in character, gentle and ready to collaborate off-screen. Luigi Comencini 73 UN RAGAZZO DI CALABRIA vive Mimì, ragazzino con la passione per la corsa che deve però tenere nascosta al brusco padre Nicola, guardiano in uno ospedale psichiatrico, ma che viene coltivata da Felice, sciancato autista della corriera, solo e malvisto per le sue idee comuniste. Mimì viene punito dal padre, mentre la madre Mariuccia lo difende e si presenta dal potente zio perché convinca Felice, a cui ha procurato il posto, a dare il suo assenso affinchè Mimì possa partecipare ad alcune gare. Colpito dall’impresa di Abebe Bikila (vincitore a piedi scalzi della maratona olimpica), Mimì riesce ad ottenere la qualificazione per la finale dei Giochi della Gioventù a Roma. Gara che Felice e Nicola seguono assieme alla televisione in un bar. In 1960, in a small town outside Reggio Calabria lives Mimì, a young boy passionate about running. He must keep this hidden from his harsh father Nicola, a guardian in a psychiatric institution, but is encouraged by Felice, a lame bus driver who is unpopular for his Communist sympathies. Mimì is punished by his father, while his mother Mariuccia defends him and seeks help from her powerful uncle to convince Felice so that Mimì may take part in some races. Impressed by Abebe Bikila (who won the Olympic marathon barefoot), Mimì is able to qualify for the finals in the Youth Games in Rome, which Felice and Nicola follow on the TV together in a bar. L’anno dopo ero ancora a Venezia con Un ragazzo di Calabria e alla fine della proiezione ricevetti un applauso di molti minuti. Il soggetto di questo film, scritto da Demetrio Casile, era stato segnalato al Premio Solinas. Me lo propose Ugo Pirro, grande scrittor e sceneggiatore, oltre che caro amico. Chiesi a mia figlia Francesca di rivedere i dialoghi del film. Lo fece con entusiasmo; mise un po’ della sua giovinezza in bocca ai miei attori. [Gian Maria Volontè]. Questo grande attore ha veramente lasciato un vuoto nel cinema. Tutti hanno lodato la sua arte. Durante le riprese ero addirittura sorpreso dalla sua professionalità. Nel film doveva zoppicare. Si era talmente calato nella parte che zoppicava anche fuori dal set. regia / direction Luigi Comencini sceneggiatura / screenplay Luigi Comencini, Ugo Pirro, Francesca Comencini dal romanzo di /from the novel by Demetrio Casile fotografia / cinematography Franco Di Giacomo musica / music Fiorenzo carpi montaggio / editing Nino Baragli scenografia / production design Ranieri Cochetti interpreti / cast Gian Paria Volontè, Diego Abatantuono, Santo Polimeno, Thérése Lyotard, Giada Faggioli, Enzo Ruoti produzione / production Fulvio Lucisano per/ for Italian International Film, Rai (Roma), Tarak Ben Ammar per/ for Compagnie Generale d’Images, Canal Plus (Parigi) nazionalità /nationality Italia - Francia 1987, col, 108’ A year later I was in Venice again with A Boy from Calabria and when the film ended the public applauded for many minutes. The plot of the movie, written by Demetrio Casile, was mentioned for the Premio Solinas. It was proposed to me by Ugo Pirro, a great author and screenwriter as well as a dear friend. I asked my daughter Francesca to review the film’s dialogue. She enthusiastically agreed; she added some of her freshness to my actors’ lines. [Gian Maria Volontè]. This great actor is truly missed in the world of cinema. Everyone praised his art. During shooting, I was surprised by his professionalism. He had to limp in the film. He related so well to the part that he’d limp even off the set. Luigi Comencini 74 LUIGI COMENCINI Luigi Comencini e Angelo Rizzoli 75 76 76 EMIR KUSTURICA & THE “NO SMOKING ORCHESTRA” 78 MASSIMO BUBOLA IN CONCERTO | CONCERT 78 MARCO COCCI & IL TRIO ALCOLEMICO 79 LO SPIRITO DI | THE SPIRIT OF GIULIETTA 80 COME VOGLIO CHE SIA IL MIO FUTURO 81 IL SALE DELLA TERRA 77 EVENTI | EVENTS EVENTI | EVENTS EMIR KUSTURICA & THE “NO SMOKING ORCHESTRA” cinematografico e musicale “Verdiana” con la regia dello stesso Emir Kusturica, in collaborazione con il Teatro La Fenice di Venezia nel 2015. The band “No Smoking Orchestra” (Zabranjeno Pusenje) was born in 1980 in Sarajevo and quickly became a reference music group for the “New Primitives,” a cultural resistance movement during the post-Tito transition years. Emir Kusturica, who already won awards at Venice (Ti ricordi di Dolly Bell?) and at Cannes (When Father Was away on Business), became part of the band that released albums (Greetings from Safari Land, Piccola storia di un grande amore), changed members (in 1994, on drums Stribor Kusturica, Emir’s son, joined), and experienced many ups and downs, also due to the war devastating former Yugoslavia. In 1998, the “No Smoking Orchestra” composed music for Emir Kusturica’s film Black Cat, White Cat (Silver Lion, Venice Film Festival). The following year, he opened his European tour Effetti collatearli tour which traveled to Italy, Spain, and Portugal, and released the album Unza Unza Time, which both gave rise to the documentary Super8Stories. It was directed by Kusturica and then presented at the Berlinale in 2001, in which the band members’ personal stories, and past images, intertwine with the band’s, shot while touring across Europe, with backstage moments and concert scenes in Italy, France, Germany, and Serbia. The result is a motley and original fresco of a combination of cultures that characterize the Balkan world of the “No Smoking Orchestra.” After an extended world tour, the band, over two years, dedicated itself to composing and, in particular, recording the soundtrack for Kusturica’s new movie, Life Is A Miracle, presented at Cannes in 2004. This album (bearing the same name as the film) contains 17 previously unreleased songs. Music by Emir Kusturica and Dejan Sparavalo with lyrics by Nenad Jankovic (the band singer’s real name, aka Dr. Nelle Karajilic). In fall 2005 a live CD + DVD was released, with excerpts from their best concerts in South America from March 2005, and in particular the Buenos Aires concert. In 2008 the band, with Emir Kusturica at the helm, held a punk opera at the Operà Bastille in Paris, titled Time of the Gypsies, a theatre adaptation of the film by the same name (Cannes jury prize in 1989 and in Berlin) and the following year made the soundtrack for the documentary Maradona, on the famous Argentinian soccer player. Between 2010 and 2012 the “No Smoking Orchestra” played in Argentina, Japan, Russia, Canada, Mexico, and the US. This year the band is working on a new album and the soundtrack for Kusturica’s new movie, Sulla via lattea, starring Monica Bellucci. The “No Smoking Orchestra” will also take part in the international cinema and music project “Verdiana” directed by Emir Kusturica, in collaboration with Teatro La Fenice in Venice in 2015. Il gruppo musicale “No Smoking Orchestra” (Zabranjeno Pusenje in lingua originale) nato nel 1980 a Sarajevo, e divenuto in breve l’esponente musicale di riferimento dei “New primitives”, un movimento di resistenza culturale sorto negli anni della transizione al dopo-Tito, ha vissuto diverse fasi. Emir Kusturica, con già alle splle i premi di Venezia (Ti ricordi di Dolly Bell?) e di Cannes (Papà è in viaggio d’affari), entra a far parte del gruppo che pubblica album (Greetings from safari land, Piccola storia di un grande amore) cambia componenti (nel 1994 alla batteria subentra Stribor Kusturica, figlio di Emir), e vive varie traversie, anche a causa della guerra che infesta la ex Jugoslavia. Nel 1998 la “No Smoking Orchestra” compone le musiche per il film di Emir Kusturica Gatto nero, gatto bianco (Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia). L’anno successivo avvia la tounè europea Effetti collatearli tour che tocca Italia, Spagna e Portogallo, e incide l’album Unza Unza Time due esperienze che han dato luogo al film documentario Super8Stories diretto da stesso Kustica, presentato al Festival di Berlino nel 2001, in cui le storie personali dei componenti della band, e le loro immagini dal passato, si intrecciano alla storia del gruppo, ripreso mentre viaggia da una città all’altra d’Europa, tra momenti di backstage e scene dai concerti in Italia, Francia, Germania e Serbia. Il risultato è un affresco variopinto ed originale dell’intreccio di diverse culture che caratterizza il mondo balcanico della No Smoking Orchestra. Il gruppo, dopo un lunghissimo tour mondiale, durato due anni, si è dedicato alla composizione e, in particolare, alla registrazione della colonna sonora del nuovo film di Kusturica La vita è un miracolo, presentato a Cannes nel 2004. Il disco, stesso titolo del film, contiene diciassette brani inediti. Le musiche sono di Emir Kusturica e Dejan Sparavalo e le parole di Nenad Jankovic, vero nome del cantante del gruppo, meglio conosciuto come Dr Nelle Karajilic. L’autunno 2005 vede l’uscita di un CD + DVD live, che raccoglie estratti dai migliori concerti del tour sudamericano di marzo 2005 e in particolare del concerto di Buenos Aires. Nel 2008 il gruppo, sempre con la regia di Emir Kusturica, realizza un’opera punk all’Operà Bastille di Parigi dal titolo Il tempo dei Gitani, adattamento teatrale dall’omonimo film, (premio della giuria a Cannes 1989 a Berlino) e l’anno dopo firma la colonna sonora del documentario Maradona, sul celebre calciatore argentino. Tra il 2010 e il 2012 la No smoking Orchestra suona in Argentina Giappone, Russia, Canada, Messico e Stati Uniti. Quest’anno il gruppo è alle prese con un nuovo disco e con la colonna sonora del nuovo film di Kusturica, Sulla via lattea, interpretato da Monica Bellucci. La No Smoking Orchestra parteciperà inoltre alla realizzazione del progetto internazionale 78 EMIR KUSTURICA Regista, attore e musicista. Nato il 25 novembre 1955 a Sarajevo, Emir Kusturica dopo aver realizzato due corti tra il 1971 e il 1972 (Dio istine e Jesen), si iscrive alla celebre accademia cinematografica di Praga (FAMU) in cui insegnano tra gli altri Otakar Vàvra e Jiri Menzel, e dove si laurea nel 1977 con il mediometraggio Guernica, premiato al Festival di Karlovy Vary . Rientrato in patria, dopo aver lavorato qualche anno per la televisione di Sarajevo, nel 1981 esordisce nel lungometraggio con Ti ricordi di Dolly Bell? (Leone d’oro per la Migliore Opera Prima al festival di Venezia), prima di una luna serie di film, premiati e apprezzati, che l’ha reso uno degli autori più importanti del cinema europeo. Director, actor, and musician. Born on November 25, 1955 in Sarajevo, Emir Kusturica, after having made two shorts between 1971 and 1972 (Dio istine and Jesen), enrolled in the famous cinema academy of Prague (FAMU) where Otakar Vàvra and Jiri Menzel taught. Here, in 1977, he graduated with the film Guernica, which was awarded at the Festival Karlovy Vary. After returning back home and working for Sarajevo TV, in 1981 he made his first feature film, Ti ricordi di Dolly Bell? (Gold Lion for Best First Work, Venice Film Festival), followed by a long series of movies, awards, and much praise, which has made him one of Europe’s most respected filmmakers. Filmografia essenziale / essential filmography 1981 Ti ricordi di Dolly Bell? 1983 Papà è in viaggio d’affari 1988 Il tempo dei gitani 1993 Arizon Dream 1995 Underground 1998 Gatto nero, gatto bianco 2000 L’amore che non muore di Patric Lecont (attore) 2001 Super8 Stories 2004 La vita è un miracolo 2005 All the Invisible Childrean (episodio) 2006 Viaggio segreto di Roberto Andò (attore) 2007 Promettilo 2008 Maradona by Kusturica 2012 Seven Days in Havana (attore) 2013 Il paradiso degli orchi (attore) 2014 Words with God (episodio) 2014 Lungo la via lattea 79 MASSIMO BUBOLA IN CONCERTO | CONCERT MASSIMO BUBOLA cantautore, produttore discografico e arrangiatore. Ha collaborato con molti musicisti italiani sia in fase di scrittura dei testi e delle musiche, sia come arrangiatore; la collaborazione sicuramente più significativa è quella che lo ha visto a fianco di Fabrizio De André. Singer-songwriter, album producer, and arranger. He has collaborated with many Italian musicians in writing lyrics and music and in arranging. His most important partnership has been with Fabrizio De André. MARCO COCCI & IL TRIO ALCOLEMICO MARCO COCCI si divide da sempre tra due arti, il cinema e la musica. Quest’ultima, una passione che lo vede idealmente in un infinito tour lungo quasi un ventennio. Dagli esordi con i ‘Malfunk’, ai ‘Not for You’ e poi ai ‘Brain of Jam’, entrambi cover band dei Pearl Jam, ora, oltre ad aver costituito un’ altra band di nome ‘Bruno’, si cimenta nel progetto ‘Trio Acustico Alcolemico + Batterista Sobrio. Una sperimentazione, un intreccio di vite e di strumenti diversi che daranno luogo ad uno spettacolo unico nel suo genere: una performance che spazia tra canzoni originali e cover del loro distinto background musicale. Marco Cocci has always been involved in two arts: cinema and music. This latter art is a passion along an infinite tour that has lasted almost twenty years. From his debut with Malfunk to Not for You and then Brain of Jam, both cover bands for Pearl Jam, now, after having assembled another group called Bruno, he has decided to try his hand in the project Trio Acustico Alcolemico + Batterista Sobrio. Experimentation and intermingling of lives and instruments that will give rise to a unique performance, ranging from original songs and covers of their distinct musical background. Marco Cocci, vocals and guitar; Simone Pascarella, guitar; Marco Burroni, bass and vocals; Donald Renda, drums. 80 EVENTI | EVENT LO SPIRITO DI | THE SPIRIT OF GIULIETTA A vent’anni dalla scomparsa di Giulietta Masina, Marina Massironi dedica un reading alla grande attrice, attraverso una selezione di testi guidata da sincera curiosità verso la donna, oltre che dall’ammirazione nei confronti di una straordinaria interprete. Il cuore di quest’ omaggio è la lettura di alcuni stralci tratti da “Risponde Giulietta Masina”, rubrica settimanale apparsa per otto anni su “La Stampa”, a partire dal 1968. Da questo dialogo con i lettori emerge una genuina partecipazione agli affanni di uomini estranei e donne sconosciute, per le quali Giulietta sembra tuttavia provare profonda benevolenza, comprensione e rispetto se non, in qualche caso, totale immedesimazione. Oltre a mettere in risalto la cristallina caratura umana di Giulietta Masina, il suo “diario degli altri” rappresenta senz’altro un interessante documento sul costume di quegli anni, il ritratto di una società che già all’epoca appariva - citando la stessa Masina – decisamente peggiore dei singoli uomini che la compongono. Twenty years after the passing of Giulietta Masina, Marina Massironi dedicates a reading to this great actress, through a selection of texts, guided by sincere curiosity about the woman as well as by her admiration for an extraordinary interpreter of film. The heart of this tribute is the reading of some excerpts from “Risponde Giulietta Masina,” a weekly column that lasted 8 years for La Stampa, starting in 1968. This conversation with readers creates an authentic participation in the anxieties of unknown men and women, for whom Giulietta seemed to nurture profound benevolence, understanding, and respect, even relating to them totally in some cases. In addition to highlighting the impeccable humanity of Giulietta Masina, her “diary of others” unquestionably represents an interesting document on the customs of those years, the portrait of a society that already decidedly seemed – also in the words of Masina – worse than the single individuals who make it up. Comencini (2010). Ha lavorato, tra gli altri, al cinema con Aldo Giovanni e Giacomo, Giuseppe Piccioni, Silvio Soldini, Alessandro Benvenuti, Enzo Monteleone, in teatro con Arturo Brachetti, Ruggero Cara, Dario Fo e in televisione con Paolo Rossi, Serena Dandini, Gialappa’s Band, Flavio Insinna e Maurizio Zaccaro. Tra le sue ultime fatiche, accanto a Silvio Orlando, c’è La scuola tratto da Domenico Starnone, riporato in scena da Daniele Luchetti, e ripreso in questa stagione teatrale. Born in Legnano, she started studying acting in October 1982. Two years later, she debuted in theater, then cabaret and dubbing as well as TV and cinema, thus embarking upon a career full of successes and awards, including the David di Donatello and the Nastro d’Argento as Best Supporting Actress in Pane e tulipani by Silvio Soldini (2000) and the Premio Persefone as Best Leading Actress, for the theatrical version of Due partite, directed by Cristina Comencini (2010). She also worked in cinema with Aldo, Giovanni and Giacomo, Giuseppe Piccioni, Silvio Soldini, Alessandro Benvenuti, Enzo Monteleone, in theater with Arturo Brachetti, Ruggero Cara, Dario Fo, and in TV with Paolo Rossi, Serena Dandini, Gialappa’s Band, Flavio Insinna, Maurizio Zaccaro. Among her latest projects, with Silvio Orlando, there is La scuola taken from Domenico Starnone, staged by Daniele Luchetti, for the current theatrical season. MARINA MASSIRONI Nata a Legnano, comincia a studiare recitazione nell’ ottobre ‘82. Due anni dopo arrivano le prime scritture teatrali, successivamente il cabaret e il doppiaggio, quindi la televisione e il cinema, dando il via ad una carriera densa di successi e riconoscimenti, compresi il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista di Pane e tulipani di Silvio Soldini (2000) e il Premio Persefone come migliore attrice protagonista, per la versione teatrale di Due partite, per la regia di Cristina 81 COME VOGLIO CHE SIA IL MIO FUTURO Girato nella massima libertà d’espressione, in varie sessioni di ripresa che si sono svolte a Milano, Roma, Bologna, Napoli, Padova, Asiago, Rimini, Biella e Livorno, il materiale è entrato in moviola nel febbraio 2012. E’ nato così un film-documentario che non è un’inchiesta di stampo televisivo bensì l’espressione di un sentire comune, quello sul futuro dei giovani, raccolto in centinaia di testimonianze, selezionate e montate per restituire uno sguardo quantomeno sincero e originale sulla nostra società, dalla prospettiva di chi vede imminente la crescita delle proprie speranze. Filmed with the greatest freedom of expression, on many shoots in Milan, Rome, Bologna, Naples, Padua, Asiago, Rimini, Biella, and Livorno, the material was edited in February 2012. Thus a film-documentary was born – a work that doesn’t intend to be a TV-style inquiry but rather the expression of a shared feeling on the future of adolescents, gathered in hundreds of testimonies, selected and edited in the hopes of offering a sincere and original outlook upon our society, from the perspective of those who consider the growth of their own aspirations as forthcoming. Maurizio Zaccaro Quando mi chiedono qual è, dei miei, il mio film preferito, rispondo sempre che non lo so. Ma se qualcuno mi domanda cosa salverei della mia esperienza di cinema, non esito a dichiarare che è stata Ipotesi Cinema. In Come voglio che sia il mio futuro noi non cercavamo risposte reboanti né convenzionali, e loro hanno detto con sincerità quel che sperano di poter fare. Sono sensati. Sanno che non sarà facile e che, lo vogliano o no, toccherà solo a loro affrontare il futuro, con loro idee e loro forze e che il mondo non sarà più quello di prima. regia / direction Maurizio Zaccaro progetto / project Ermanno Olmi fotografia / cinematography Maurizio Zaccaro, Alessandra Gori, Luca Manunza, Emanuele Pinto, Adriano Zecca musica / music Andrea Alessi, Franco Piersanti montaggio / editing Federica Ravera produzione / production Cineteca di Bologna, Ipotesicinema, Free Solo produzioni nazionalità/ nationality Italia 2012, col 63’ When I’m asked which film of mine I prefer, I never know what to say. But if someone asks me what I’d save from among my film experiences, I never hesitate in replying Ipotesi Cinema. In Come voglio che sia il mio futuro, we weren’t looking for resounding or conventional answers. They sincerely told us their hopes. They are sensible. They know it won’t be easy and that, whether they like it or not, it’s up to them to face their future, with their ideas and strength, and that the world will never be the same. Ermanno Olmi 82 IL SALE DELLA TERRA Da quarant’anni a questa parte, il fotografo Sebastião Salgado viaggia in tutti i continenti della terra seguendo le tracce di un’umanità in costante mutazione. Dopo esser stato testimone dei principali eventi che hanno segnato la nostra storia recente – conflitti internazionali, carestie, esodi – si lancia adesso alla scoperta di territori inesplorati e paesaggi grandiosi, per in contrare la fauna e la flora selvagge in un grande progetto fotografico, Genesi, che è un omaggio alla bellezza del pianeta. La vita e il lavoro di Sebastião Salgado ci vengono rivelati attraverso gli sguardi incrociati di Wim Wenders, anch’egli fotografo, e di suo figlio Juliano che lo ha accompagnato nei suoi ultimi viaggi. For about forty years now, the photographer Sebastião Salgado has traveled across every continent in search of humanity in transformation. After having witnessed the key events that have marked our recent past – international conflict, drought, mass exoduses – he longs to discover unchartered lands and grandiose landscapes, unspoiled fauna and flora in a large-scale photography project, Genesi, which pays tribute to our planet’s beauty. Sebastião Salgado’s work and life are revealed also through the eyes of Wim Wenders, who is a photographer, too, along with his son Juliano, who has accompanied his father Sebastião on his latest travels. Avevo ipotizzato di seguire Sebastião in almeno due «missioni», nel grande nord siberiano e in una spedizione in mongolfiera sorvolando il Ruanda, ma abbiamo dovuto rinunciare perché mi sono ammalato e dunque non potevo viaggiare. Di conseguenza, ho iniziato a riflettere sull’insieme della sua opera fotografica e abbiamo registrato varie interviste a Parigi. Ma più scoprivo il suo lavoro più si moltiplicavano le domande. regia / direction Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado sceneggiatura / screenplay Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado, David Rosier fotografia / cinematography Hugo Barbier, Juliano Ribeiro Salgado musica / music Laurent Petigand montaggio / editing Maxine Goedicke, Rob Myers suono / sound Régis Muller produzione / production Lélia Wanick, Andrea Gambetta per / for Amazones images, Solares Fondazione delle Arti nazionalità / nationality Francia, Brasile, Italia, 2014, col 110’ I planned to follow Sebastião on at least two “missions,” one into the great Siberian north and another on a hot-air balloon around Ruanda, but I couldn’t because I got sick and wasn’t able to travel. As a result, I started thinking about his oeuvre as a photographer, and we shot various interviews in Paris. But the more I discovered his work, the more questions I had. Wim Wenders 83 84 OSPITI | GUESTS OSPITI | GUESTS 84 CLAUDIA CARDINALE 85 ERMANNO OLMI 86 BRUNO BOZZETTO 87 ALESSANDRO BERGONZONI 88 STEFANIA ROCCA 89 LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE 85 CLAUDIA CARDINALE Giovanissima inizia il lavoro d’attrice in piccoli ruoli cinematografici dove la sua bellezza e il genuino talento nella recitazione le garantiscono presto la celebrità. Negli anni sessanta è l’attrice più acclamata e protagonista del grande cinema italiano di Fellini, Visconti, Comencini, Germi, Bolognini, Zampa, Damiani, Zurlini. Diventa una stella del cinema internazionale al fianco di Marcello Mastroianni con 8 ½ di Federico Fellini. Il pubblico americano si innamora di lei sul set di C’era una volta il west di Sergio Leone. La Cardinale è l’icona del cinema destinata all’immortalità. At a young age she started working as an actress in small film roles where her beauty and genuine acting talent ensured early stardom. In the 1960s, she was the most acclaimed actress and starred in the Italian cinema of Fellini, Visconti, Comencini, Germi, Bolognini, Zampa, Damiani, Zurlini. She became a star of international cinema alongside Marcello Mastroianni in 8 ½ by Federico Fellini. American audiences fell in love with her on the set of Once Upon a Time in the West by Sergio Leone. Claudia Cardinale is the icon of timeless cinema. Filmografia essenziale / essential filmography 1958 I soliti ignoti di Mario Monicelli 1960 Il bell’Antonio di Mauro Bolognini 1960 Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti 1961 La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini 1963 8 1/2 di Federico Fellini 1963 Il Gattopardo di Luchino Visconti 1963 La ragazza di Bube di Luigi Comencini 1964 La Pantera Rosa di Blake Edwards 1965 Vaghe stelle dell’Orsa di Luchino Visconti 1966 I professionisti di Richard Brooks 1968 Il giorno della civetta di Damiano Damiani 1968 C’era una volta il West di Sergio Leone 1969 Nell’anno del Signore di Luigi Magni 1972 L’udienza di Marco Ferreri 1972 Le pistolere di Christian-Jaque 1972 I guappi di Pasquale Squitieri 1977 Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri 1982 Fitzcarraldo di Werner Herzog 1984 Enrico IV di Marco Bellocchio 1984 Claretta di Pasquale Squitieri 1986 La Storia di Luigi Comencini 1993 Il figlio della Pantera Rosa di Blake Edwards 1999 Li chiamarono... briganti! di Pasquale Squitieri 2002 And Now... Ladies and Gentlemen di Claude Lelouch 2012 Gebo e l’ombra di Manoel de Oliveira 2014 Les Francis di Fabrice Begotti 86 OSPITI | GUESTS ERMANNO OLMI E’ tra i maestri del cinema italiano. Dagli anni cinquanta ad oggi Olmi lavora nel cinema come regista curando direttamente anche la sceneggiatura, il montaggio, la direzione della fotografia, la scenografia e la produzione. E’ un autore completo che ama la settima arte tanto da fondare nel 1982 Ipotesi cinema, scuola che ha formato grandi professionisti. Nel 2008 la Mostra del cinema di Venezia gli consegnerà il Leone d’oro alla carriera. A febbraio di quest’anno termina le riprese del suo ultimo film Torneranno i prati, girato nelle trincee del fronte nord-est a 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale. He is one of the masters of Italian cinema. From the 1950s to the present Ermanno Olmi has worked as a director, also following the script, editing, cinematography, art direction, and production. He loves the “seventh art” so much that in 1982 he established Ipotesi cinema, a school that has trained professionals. In 2008, the Film Festival in Venice presented him with the Golden Lion for Lifetime Achievement. In February of this year he finished the filming of his latest movie, Torneranno i prati, shot in the northeast trenches 100 years after World War I. Filmografia essenziale / essential filmography 1960 Il tempo si è fermato 1961 Il posto 1963 I fidanzati 1965 E venne un uomo 1969 Un certo giorno 1970 I recuperanti 1971 Durante l’estate 1974 La circostanza 1978 L’albero degli zoccoli 1982 Camminacammina 1987 Lunga vita alla signora! 1988 La leggenda del santo bevitore 1993 Il segreto del bosco vecchio 2001 Il mestiere delle armi 2003 Cantando dietro i paraventi 2005 Tickets, coregia con Abbas Kiarostami e Ken Loach 2007 Centochiodi 2011 Il villaggio di cartone 2014 Torneranno i prati 87 BRUNO BOZZETTO Animatore, fumettista, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Bozzetto esplora tutte le potenzialità derivate dall’animazione. Nel 1960 nasce la Bruno Bozzetto Film e da quel momento lavorerà nella pubblicità, nel cinema e nella televisione. Il più popolare dei suoi personaggi è il sig. Rossi. Il Walt Disney Family Museum di San Francisco gli tributa un doveroso riconoscimento per i suoi lavori nel campo dell’animazione dedicandogli una mostra retrospettiva dal titolo Animation, Maestro! (2014). Lo Studio Bozzetto & Co è oggi una società di produzione cinematografica e di animazione milanese che unisce competenze tecniche e artistiche all’avanguardia. Animator, cartoonist, director, screenwriter and film producer. Bruno Bozzetto explores every potential derived from animation. In 1960 he founded the Bruno Bozzetto Film and worked in advertising, film, and television. The most popular of his characters is Mr. Rossi. The Walt Disney Family Museum in San Francisco dedicating to him a retrospective exhibition titled Animation, Master! (2014). The Bozzetto & Co Study is now a Milanese film production and animation company which combines avant-garde technical and artistic expertise. Filmografia lungometraggi / feature film filmography 1965 West and Soda 1968 Vip - Mio fratello superuomo 1975 Il signor Rossi cerca la felicità 1976 Allegro non troppo 1977 I sogni del Signor Rossi 1978 Le vacanze del Signor Rossi 1987 Sotto il ristorante cinese 88 ALESSANDRO BERGONZONI Nato a Bologna nel 1958, è artista, autore e attore teatrale. Ha scritto e interpretato 14 spettacoli con i quali ha vinto i principali premi teatrali. Al cinema ha partecipato al Pinocchio di Roberto Benigni e al Quijote di Mimmo Paladino. Ha collaborato con Radio 2 e Radio 3 Rai, raramente con la televisione e con varie testate giornalistiche. Attualmente collabora con «il Venerdì di Repubblica». Dal 2005 espone la sue produzioni artistiche in gallerie e musei. Tra i suoi libri ricordiamo: Le Balene restino sedute (Palma d’oro di Bordighera 1990), È già mercoledì e io no, Il grande fermo e i suoi piccoli andirivieni, Opplero - Storia di un salto, Nel (tutti editi con Garzanti); Silences - Il teatro di Alessandro Bergonzoni (1997), Non ardo dal desiderio di diventare uomo finché posso essere anche donna bambino animale o cosa (2005) e il libro di disegni-scrittura Bastasse grondare (2009). Al percorso artistico unisce un’attenzione per i temi legati al coma, alla detenzione e alla diversità con incontri in ambiti ospedalieri e accademici. Alessandro Bergonzoni (Bologna 1958) is an artist, author, and theater actor. He has written and taken part in fourteen performances with which he has won important theater awards. For cinema, he took part in Pinocchio by Roberto Benigni and Quijote by Mimmo Paladino. He has collaborated with Radio 2 and Radio 3 RAI – though rarely with TV – and with various newspapers. Bergonzoni currently writes for il Venerdì di Repubblica. Since 2005 he has exhibited his artwork in galleries and museums. Some of his publications include: Le Balene restino sedute (Palma d’oro, Bordighera 1990), È già mercoledì e io no, Il grande fermo e i suoi piccoli andirivieni, Opplero - Storia di un salto, Nel (all published with Garzanti); Silences - Il teatro di Alessandro Bergonzoni (1997), Non ardo dal desiderio di diventare uomo finché posso essere anche donna bambino animale o cosa (2005), and the illustration-writing book Bastasse grondare (2009). He unites his passion as an artist with attention to themes tied to comas, hospitalization, and diversity in the hospital and academic fields. 89 STEFANIA ROCCA Attrice, si fa notare nel 1997 con il film Nirvana di Gabriele Salvatores e con Casomai (2002) di Alessandro D’Alatri con cui girerà anche Commediasexi (2006). Cristina Comencini la vuole su set di La bestia nel cuore (2005). Nel 2001 vince il Globo D’Oro con il film Rosa e Cornelia di Giorgio Treves e nel 2011 con la fiction Edda Ciano e il comunista riceve il premio come miglior attrice al Roma Fiction Fest. Con Emilio Solfrizzi la troviamo nella fortunata serie televisiva Tutti pazzi per amore (2008-2009). La televisione la impegnerà negli ultimi anni con Adriano Olivetti - La forza di un sogno, regia di Michele Soavi (2013); Altri Tempi regia di Marco Turco (2013); Gli anni spezzati - Il Giudice di Graziano Diana (2014). She stood out in 1997 with the movie Nirvana by Gabriele Salvatores and Casomai (2002) by Alessandro D’Alatri, for whom she would also act in Commediasexi (2006). Cristina Comencini invited her to the set of La bestia nel cuore (2005). In 2001 she won the Globo d’Oro for the film Rosa e Cornelia by Giorgio Treves and in 2011 with the fiction Edda Ciano e il comunista she received the Best Actress award at the Roma Fiction Fest. With Emilio Solfrizzi she starred in the television hit series Tutti pazzi per amore (2008–2009). She was also very involved in television over the past years with Adriano Olivetti - La forza di un sogno, directed by Michele Soavi (2013); Altri tempi directed by Marco Turco (2013); Gli anni spezzati - Il Giudice by Graziano Diana (2014). Filmografia essenziale / essential filmography 1995 Palermo Milano solo andata di Claudio Fragasso 1997 Nirvana di Gabriele Salvatores 1998 Viol@ di Donatella Maiorca) 1999 Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella 2000 Pene d’amor perdute di Kenneth Branagh 2000 Rosa e Cornelia di Giorgio Treves 2001 Hotel di Mike Figgis 2002 Heaven di Tom Tykwer 2002 Casomai di Alessandro D’Alatri 2004 Il cartaio di Dario Argento 2004 L’amore è eterno finché dura di Carlo Verdone 2005 Mary di Abel Ferrara 2005 La bestia nel cuore di Cristina Comencini 2006 La cura del gorilla di Carlo Sigon 2006 Commediasexi di Alessandro D’Alatri Le candidat, regia di Niels Arestrup 2007 Voce del verbo amore di Andrea Manni 2011 L’amore fa male di Mirca Viola 2013 Il terzo tempo di Enrico Maria Artale 2014 Un matrimonio da favola Carlo Vanzina 90 LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE Lucrezia debutta sul grande schermo nel 1986 con il film di Mario Monicelli Speriamo che sia femmina recitando accanto a Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli, Giuliana De Sio. Dal 1988 lavora con Pupi Avati Storia di ragazzi e di ragazze (1989), con Pino Quartullo in Quando eravamo repressi (1992), Le donne non vogliono più (1993). Negli Anni Novanta, recita con Vanessa Redgrave in Diceria dell’untore (1990) e con Noiret in Zuppa di pesce (1992). Nella televisione lavora con Mauro Bolognini Casa Ricordi (1993), poi seguono i film tv Uno di noi (1996), Les amants de rivière rouge (1996), Trenta righe per un delitto (1998) e Cronaca nera (1998). E’ protagonista de La carbonara (2000), diretta da Luigi Magni. Tra i suoi lavori televisivi del periodo: Orgoglio (2004) e Attenti a quei tre (2004). Nel 2005 gira per la regia di Gianpaolo Tescari Gli occhi dell’altro con il quale vince il Taormina Film Festival. In teatro lavora con Gabriele Lavia, Giorgio Albertazzi, Duccio Camerini, Luca Ronconi, Emanuela Giordano. Nel 2007 e poi nel 2009 è Donna detective fiction Rai di successo. Vince nel 2008 il premio come migliore attrice protagonista al Roma Fiction Fest con il film Ovunque tu sia di Ambrogio Lo Giudice. Il 2008 la vede nel cast di Quantum of solace, 22° capitolo della serie di James Bond, dove interpreta la compagna di Giancarlo Giannini. Nel 2011 è nel cast di Tutti pazzi per amore 3. Nel 2012 vince il Premio Flaiano come Miglior Interprete Femminile con Malamore, dal testo di Concita De Gregorio, storia di donne maltrattate, vittime della violenza di padri, mariti, estranei. Nel 2012 è a teatro con John Gabriel Borkman di Ibsen. Il 2013 la vede sul palcoscenico protagonista di Come tu mi vuoi per la regia di Francesco Zecca, libero adattamento di Masolino d’Amico della commedia di Pirandello. Nel 2014 tornerà sul piccolo schermo con un ruolo da cattivissima nella fiction La dama velata diretta da Carmine Elia. quei tre (2004). In 2005, she was directed by Gianpaolo Tescari in Through the Eyes of Another, with which she won the Taormina Film Festival. At the same time, she also devoted herself to theater, with various directors: Gabriele Lavia, Giorgio Albertazzi, Duccio Camerini, Luca Ronconi, Emanuela Giordano. In 2007 and 2009, she was Donna detective, RAI fiction, which garnered great success and won over millions of viewers. In 2008, she won an award for Best Actress in a Leading Role at the Roma Fiction Fest with Ovunque tu sia by Ambrogio Lo Giudice. In 2008, she appeared in Quantum of Solace, the 22nd episode in the James Bond saga, where she plays Giancarlo Giannini’s girlfriend. In 2011, she also starred in Tutti pazzi per amore 3. In 2012, she won the Flaiano Award for Best Actress with her theater piece Malamore, narrating the story of abused women, victims of violence on the part of fathers, husbands, strangers. In 2012, she also starred in theater, as the lead actor’s wife in John Gabriel Borkman by Ibsen. In 2013, she starred in the theater work Come tu mi vuoi directed by Francesco Zecca, a free adaptation by Masolino d’Amico of a Pirandello comedy. In 2014, she went back to TV as a villain in the fiction La dama velata, directed by Carmine Elia. Lucrezia debuted on the silver screen in 1986 in Mario Monicelli’s Let’s Hope It’s A Girl, starring alongside Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli, and Giuliana De Sio. In 1988, she took part in Pupi Avati’s The Story of Boys & Girls (1989). In the 1990s, she acted with Vanessa Redgrave in Breath of Life (1990) and with Noiret in Fish Soup (1992). She then starred in the films by Pino Quartullo, When We Were Oppressed (1992) and Women Don’t Want To (1993). Over the following years, she also acted on TV: with director Mauro Bolognini in the miniseries Casa Ricordi (1993), and then the films Uno di noi (1996), Les amants de rivière rouge (1996), Trenta righe per un delitto (1998), and Cronaca nera (1998). In 2000, she starred in La carbonara (2000), directed by Luigi Magni. She returned to TV with Orgoglio (2004) and Attenti a 91 92 Progetto espositivo di / Exhibition Design by Claudio Ballestracci Dalla mostra / from exhibition cura di / curated by Simone Casavecchia, Fiammetta Terlizzi In occasione dei vent’anni dalla morte di Giulietta Masina e sessant’anni dall’uscita del film La Strada (premiato con l’Oscar) si rende omaggio ad una delle più amate attrici italiane. La mostra è articolata in quttro sezioni principali che raccontano in immagini i film di Fellini che hanno per protagonista Giulietta Masina: La Strada, Le notti di Cabiria, Giulietta degli Spiriti e Ginger e Fred. Senza dimenticare, però, Il Bidone e gli altri successi cinematografici dell’attrice originaria di san Giorgio di Piano in provincia di Bologna. Le immagini esposte, spesso inedite, provengono dall’Archivio della Fototeca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, mentre i manifesti fanno parte della Fondation Fellini pour le cinema di Sion. Un’ampia sezione è dedicata alle prime edizioni di libri fotografici, sceneggiature in diverse lingue e saggi che raccontano lo straordinario percorso artistico, e l’amore del mondo, verso la coppia Fellini-Masina. of photo books, screenplays in various languages, and essays on the extraordinary artistic career of, and the world’s love for, the couple Fellini and Masina. Attraverso un percorso sognante e notturno si percorre la vita artistica di Giulietta Masina, sette stanze lievemente accennate da lenzuola conducono ad una soffitta dei ricordi, scanditi dalle immagini e dalla musica dei film. For the twentieth anniversary of Giulietta Masina’s death and in celebration of The Road (Oscar Award), released sixty years ago, this exhibition pays tribute to one of Italy’s most beloved actresses. The show is composed of four main sections that narrate, through images, Fellini’s films with Giulietta Masina in a leading role: The Road, Nights of Cabiria, Juliet of the Spirits, and Ginger and Fred, without forgetting about Il Bidone and the other movie successes of this star from San Giorgio di Piano near Bologna. The images on display (many on view for the f irst time ever) are from the Archivio della Fototeca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia in Rome, whereas the movie posters are part of the Fondation Fellini pour le cinema in Sion. A vast section is dedicated to first editions Un ringraziamento particolare a Daniela Berti per il prestito delle foto dalla mostra Giulietta in Federico e ad Antonio Giorgini per i motocarri Guzzi Ercolino e Dem. A dreamy, nighttime itinerary covers the artistic career of Giulietta Masina, in seven rooms slightly hinted at by sheets that lead to an attic of memories, marked by the images and music of her films. Special thanks to Daniela Berti for lending the photos per the exhibition Giulietta in Federico and to Antonio Giorgini for the Guzzi Ercolino and Dem motorbikes. 93 MOSTRA | EXHIBITION GIULIETTA MASINA L’Oscar di Fellini 94 PREMIO | AWARD TONINO GUERRA Il Premio, dedicato a Tonino Guerra e che intende segnalare annualmente una sceneggiatura cinematografica originale e inedita, consiste in un riconoscimento in denaro (2.500 euro) all’opera vincitrice. Per la prima edizione del premio, la giuria, composta da Laura ippoliti, Luisa Morandini, Paola Musa, Piergiorgio Paterlini e Chiara Tozzi, dopo una ponderata analisi delle numerose sceneggiature pervenute, ha scelto le sei opere finaliste fra le quali, entro l’1 novembre 2014, giorno della consegna dei premi al San marino International Film Festival, verrà premiata la vincitrice. Each year the award, dedicated to Tonino Guerra, aims to acknowledge an original and previously unpublished screenplay for film, with a monetary reward (2,500 euro). For the first edition of the award the jury includes Laura Ippoliti, Luisa Morandini, Paola Musa, Piergiorgio Paterlini, and Chiara Tozzi, who, after an attentive analysis of numerous screenplays, have selected six finalists. One of these will be given the award on November 1, 2014. Elenco opere finaliste /List of Finalists THE HOLD soggetto di / plot by Roberto De Feo, sceneggiatura di Lucio Besana e Margherita Ferri BELLA CIAO di / by Emanuela Del Monaco, Antonio Cosentino BEATE di / by Antonio Cecchi, Gianni Gatti, Salvatore Maira RADIO ARIA LIBERA di / by Lorenzo Colonna IL FUTURO di / by Elia Gonella, Stefano Lazzani, Luca Vassalini SIRENA di / by Giorgio Borgazzi, Fabrizio Bozzetti 95 FreeSolo Produzioni Srl è una società indipendente di produzione e post- produzione cinematografica e televisiva con sede legale e operativa in Santarcangelo di Romagna (Rimini), attiva da giugno 2011. Cura l’ideazione, lo sviluppo dei contenuti, la realizzazione di film, documentari e di servizi redazionali e di creazione in proprio e per conto di canali televisivi o altre produzioni. Realizza audiovisivi su commissione per privati ed enti pubblici curando con un linguaggio innovativo la comunicazione in diversi formati video digitali. FreeSolo Produzioni Srl is an independent film and TV production/postproduction company based in Santarcangelo di Romagna (Rimini), founded in June 2011. It conceives, develops contents and makes films, documentaries, and editorial services, on its own or for TV channels and other productions. It creates audiovisuals upon private and public commission, elaborating innovative forms of communication in various digital formats. Via Cesare Battisti,15 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) Italy Tel e Fax 0541 62018 www.stamperiamarchi.it [email protected] 96 97 98 99 100
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