Alda Merini Sono nata il ventuno a primavera

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Alda Merini
Sono nata il ventuno a primavera
In questa poesia Alda Merini si presenta con la sua data di nascita: il 21 marzo,
primo giorno di primavera. Ma quello che dovrebbe essere un giorno felice, di
ingresso nella vita, si trasforma per lei in una sofferenza: fin dalla nascita essa porta
in sé i segni del suo triste futuro, legato al dramma della pazzia. L’accostamento
della sua figura a quella di Proserpina, la divinità del mondo dei morti accresce
questo senso di perdita e di dolore senza rimedio.
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Sono nata il ventuno a primavera1
ma non sapevo che nascere folle2,
aprire le zolle3
potesse scatenar tempesta4.
Così5 Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera6.
Forse è la sua preghiera.
Alda Merini, Vuoto d’amore, Einaudi
1. il ventuno a primavera: il 21 di marzo, data di inizio della primavera.
2. nascere folle: la poetessa attribuisce la sua malattia mentale alla nascita.
3. aprire le zolle: metafora che allude alla nascita.
4. scatenar tempesta: metafora che indica la vita tempestosa della poetessa.
5. Così: con la stessa inconsapevolezza espressa nel non sapevo (v.2).
6. la sera: la pioggia primaverileche cade la sera è attribuita al pianto di Proserpina.