RUZZU E BUZZU 2014 di Gianluigi Di Felice Anche quest’anno si è svolta la consueta gara di pesca “Ruzzo e Buzzo”, gara sociale di pesca con la canna da riva: già a vedere il numero dei partecipanti c’è da rimanere strabiliati, eravamo in 9, e lo scrivo e grido “ NOVE” per la nostra grande società è un numero inconsueto, certo potevamo essere di più, ma la caldissima estate appena iniziata ha tenuto molti soci alla larga dagli scogli nostrani. Si comincia con la scelta del giudice di gara che, come di consueto, tocca al direttore sportivo, il quale è anche il vice cuoco sociale, a lui spetterà il compito di controllare i concorrenti e decidere su eventuali controversie fra i partecipanti, in ultimo scegliere i pesci per la cena che si svolgerà subito dopo, compito che il Sig. Giudice Mario Vassallo assolve molto bene. Si comincia e nasce il primo problema, manca la bilancia, me la sono scordata. Scarpinata sino nel box a prenderla, poi al nostro barbiere di fiducia Pasquale, anche lui iscritto, manca la coppietta, il Signor Presidente gliene “presta” una, Lui, che è già pronto da giorni, preme per cominciare, quando mancano ancora quindici minuti prima dell’ora fatidica, è in cima alle scalette con secchio canna, che grida “posso andare a occupare il posto”, il Sig. Giudice giustamente (anche perché minacciato dagli altri concorrenti) dice no “ anche Lei deve aspettare “. Finalmente alle 16,50 sembra tutto pronto, quindi si parte e subito è bagarre, appena spento il segnale rosso (scusate, ho appena visto la partenza del Gran Premio d’Italia) chi va di qua chi di là, meno male che non ci sono stati contatti, chi ha la canna a lancio rimane sugli scogli alti, e c’è chi si ferma in alto per camminare meno. Con altri, avendo canne fisse, andiamo in basso, io aspetto che gli altri si posizionino e zac, vado dalla parte opposta (purtroppo il mio scoglio preferito è inagibile pena multe dalla CP) rimango solo, con vicino un bambino (che non conosco, ma la mammina è mooolto gradevole) che continua a dirmi, “anche se è una gara, ti posso aiutare osservando il galleggiante, quando va sotto grido così tiri su il pesce”, meno male che ho l’apparecchio con le pile scariche, quello grida sempre. Mi sembra di sentire un fischio, i casi sono due, o è l’inizio della gara, oppure il Sig. Giudice ha fischiato alla mammina che ho vicino, comunque si comincia, prima calata e primo pesce, poco dopo primo colpo di scena, il Sig. Vice Presidente Marco si ritira, chissà perché, eppure lo scoglio dove era è ben saldo per reggere la sua corporatura e le eventuali catture. Pasquale strappa tutto “ Gian hai una coppetta da darmi” “ certo “ (e siamo a 4, 3 a Enzo e una a lui). Il sig. Presidente Federico quest’anno sembra voglia spaccare il mondo e, infatti, si dà un gran daffare a prestare (gratis ?) pastone a tutti quelli che lo chiedono (per forza ne ha fatto tanto che ce ne sarà anche per il prossimo anno) il Sig. Segretario Claudio continua imperterrito le catture, ehm ci tenta. Gli altri Enzo, Beppe (come al solito in ritardo), Mauro e Roberto non sono in vista, e mi sorge il dubbio che siano andati in pescheria, ma poi mi ricordo che è domenica, ma il dubbio rimane Carmine è aperto. Il sig. Giudice Mario, e l’aiutante sul campo Sig. Rinaldo sono vigili e ogni tanto capitano a controllare (non ho ben capito se me o la mammina) dicendomi di grandi catture da parte di Mauro (ovviamente con misure da pescatori) ma non mi toccano, io continuo anche con coppietta tutta ingarbugliata, la dovrei cambiare ma non ne ho più, le ho date tutte. Alle 18,30 Il sig. Giudice, sempre imparziale, dà il fine gara, ritiriamo le canne (da pesca), e andiamo in sede per la conta e la pesa per la proclamazione del vincitore. Si pesa e si conta, e anche quest’anno, l’uomo della luna (cioè io) ha vinto, secondo il nostro barbiere di fiducia Sig. Pasquale, e buon terzo il Sig. Presidente Federico, al quale per fargli vincere qualche cosa si pesa anche l’acqua, gli altri tutti in ex equo. A questo punto il Sig. Giudice, e vice cuoco ufficiale USMI, decide che il pescato non vale la pena di essere mangiato, e quindi pizzata per tutti, partecipanti e no. Al prossimo anno! Gian
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