Poliambulatorio Specialistico Diagnostico NEWS Novembre 2014 www.casasalute.eu NOTIZIE DI RILIEVO SERVIZIO CONSEGNA URGENTE REFERTO RISONANZA MAGNETICA IN 30 MINUTI con soli 25 euro di costo aggiuntivo 15.000 grazie ai pazienti che hanno scelto Casa della Salute Buone Feste! NUOVA APERTURA SEDE ALESSANDRIA Via Cavour, 23 - Alessandria Prossima apertura Casa della Salute: Genova Nervi CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 1 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia SOMMARIO L’insufficienza Venosa (IVC) Un libro sotto l’albero La lesione della cuffia dei rotori - Dott. Maurizio Rubino Radiofrequenza quadripolare dinamica frazionata - Dott.ssa Francesca Poggi Il fumo come fattore di rischio oncologico Una tisana per depurarsi Programma Prevenzione e partners aiutaci a rispettare il nostro pianeta, non disperdere nell’ambiente questa rivista. 18/12/14 14:38 Casa della Salute News L’insufficienza Venosa (IVC) L’ elevata incidenza dell’insufficienza venosa cronica e l’aumento dell’età media della popolazione, impongono un’attenzione sempre maggiore su questa patologia. Un’adeguata gestione è indispensabile per la riduzione dell’incidenza e per il controllo della sua evoluzione. L’IVC è una malattia dovuta ad inadeguato ritorno venoso ed ipertensione a carico degli arti inferiori in condizioni di ortostatismo. Insufficienza o Malattia? Insufficienza: squilibrio emodinamico dovuto all’incontinenza degli assi venosi degli arti inferiori Malattia: comprende il corredo di segni obiettivi e sintomi soggettivi correlati alla disfunzione emodinamica e le condizioni funzionali o precoci di alterazione dello scarico venoso. L’ Insufficienza Venosa Cronica (IVC) alla base della Malattia Venosa Cronica (MVC), appare una condizione clinica assai rilevante sia dal punto di vista epidemiologico sia per le importanti ripercussioni socio-economiche che ne derivano. Sono ben note le conseguenze della sua elevata prevalenza, i costi dell’iter diagnostico e del programma terapeutico, le significative perdite in ore lavorative e le ripercussioni sulla qualità di vita. La prevalenza attuale a carico degli arti inferiori è del 10-50% nella popolazione adulta maschile e del 50-55% in quella femminile: un italiano su due ha un problema venoso. La malattia varicosa è presente, clinicamente manifesta, nel 10-33% delle donne e nel 10-20% dei maschi adulti: un italiano su quattro è affetto da varici essenziali o primitive. L’ invecchiamento progressivo della popolazione, le abitudini alimentari, le esigenze lavorative e i ritmi di vita incidono spesso anche nei fattori posturali che influenzano la circolazione venosa degli arti inferiori. dema dell’arto, provocato da ipertensione venosa localizzata o estesa determinante alterazioni a livello del macro e del micro circolo venoso. Questa alterazione riguarda sia la posizione in ortostatismo (posizione eretta), sia quella in clinostatismo (distesa) ed interessa anche il meccanismo della pompa muscolare dell’arto inferiore in toto, il tessuto connettivo e la motilità articolare. Per la diagnosi di IVC sono importanti l’esame obiettivo, l’anamnesi ed il giudizio clinico eventualmente supportato da quello strumentale mediante l’esame Doppler ad onda continua (Continous Wave - CW), ovvero ecocolorDoppler, che permette di escludere o confermare la presenza di trombosi o di reflusso. L’ ecocolorDoppler è un esame ultrasonografico che prevede sia l’esame morfologico che quello emodinamico (lo studio della velocità e della direzione dei flussi) e consente di valutare ed indicare l’eventuale sede e l’estensione di un reflusso, la presenza o meno di materiale iperecogeno all’interno del lume e la comprimibilità o meno dei vasi (assente in caso di trombosi venosa). Questa patologia è una condizione di prolungata incompetenza valvolare della circolazione venosa è può essere conseguenza di alterazioni funzionali. L’etiologia più frequente consiste in un’alterazione primitiva della parete (meiopragia) e delle valvole delle vene soprafasciali degli arti inferiori, con dilatazione e reflusso (varici essenziali o primitive) Varici secondarie: dovute a precedenti trombosi venose profonde (TVP) La malattia venosa cronica degli arti inferiori (MVC) ha come fattore etiologico principale l’incontinenza valvolare che può essere primitiva (essenziale) o secondaria ad un’ostruzione (trombosi) delle vene superficiali, profonde o perforanti. La manifestazione clinica più evidente è rappresentata dall’eArriva il Natale e la Farmacia Lasagna ha in serbo per voi i regali più belli ed esclusivi. Coccolatevi e viziatevi con le straordinarie offerte che troverete nel reparto dermocosmetico con sconti fino al 30%. 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Il linfedema cronico (alterazione dei vasi linfatici) comporta un iperlavoro delle vene, determinando una IVC. Classificazione dell’IVC ORGANICA: causata da proprie alterazioni anatomiche delle vene (varici, esiti di trombosi venosa…) FUNZIONALE: espressione di un iperlavoro delle vene (insufficienza delle pompe muscolari da alterazioni della postura, anchilosi, artrosi, linfedema...). Un terzo delle IVC è dovuto a Sindrome postrombotica; due terzi sono dovuti ad una malattia varicosa non trattata chirurgicamente. Prevenzione e fattori predisponenti La prevenzione dell’insufficienza venosa cronica e delle sue complicanze è un aspetto di fondamentale importanza nell’operato del chirurgo vascolare che ha il dovere d’informare il paziente dell’eventuale coesistenza della malattia venosa, per ridurne i rischi e garantirgli un’adeguata assistenza. È dunque buona norma indicare al paziente piccoli accorgimenti da mettere in pratica quotidianamente: • Camminare per attivare la pompa muscolare che spinge il sangue dalle vene periferiche verso il cuore • Evitare la sedentarietà • Quando obbligati a stare fermi a lungo effettuare un semplice esercizio: sollevarsi ritmicamente sulle punte dei piedi facendo lavorare le caviglie • Praticare una regolare attività fisica scegliendo sport attivi (camminare in maniera sostenuta per 20 minuti o percorrere IMPRESA RAFFALDI POSATORI AUTORIZZATI RIVESTIMENTI IN RESINA SU SUPERFICI ORIZZONTALI E VERTICALI PULIZIE UFFICI • AREE INDUSTRIALI E COMMERCIALI VILLE • VETRATE • TRATTAMENTO PAVIMENTI CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 3 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia almeno 3 rampe di scale in salita ogni giorno) per tonificare in modo armonico i muscoli delle gambe • Preferire un’attività motoria che favorisca l’azione della pompa muscolare del polpaccio, il cosiddetto cuore periferico • Tenere sollevate le gambe: è consigliabile dormire con i piedi più in alto del cuore per favorire il ritorno venoso: un cuscino sotto il materasso è più che sufficiente • Evitare di indossare indumenti stretti in quanto ostacolano la circolazione. Utilizzare calzature adeguate con un tacco di circa 2 cm nell’uomo e 3-4 centimetri nella donna • Non esporsi a fonti di calore: il caldo, uno dei principali nemici delle vene, le dilata. Per questo motivo la doccia è più indicata del bagno, ma è sconsigliato l’uso di acqua troppo calda • Nutrirsi in modo sano e leggero favorendo gli alimenti ricchi di fibre, come i cereali, la frutta, la verdura, i legumi secchi, che aiutano anche l’attività intestinale. Assumere piccole porzioni di cibo per evitare sovrappeso ed obesità • Limitare il consumo di alcolici e il fumo di sigaretta • Effettuare, la sera, massaggi con acqua tiepida partendo dal piede e risalendo lungo la gamba prima sul lato esterno e poi su quello interno utilizzando il getto d’acqua della doccia • Indossare calze elastiche riposanti: favoriscono il ritorno sanguigno dalla periferia al cuore, specie nei mesi estivi. Esami strumentali L’ecocolorDoppler è considerato il “gold standard” nello studio della MVC. Permette di controllare in modo non invasivo le pareti del vaso venoso e di rintracciarne le lesioni, precisandone la dimensione e lo stato. È possibile codificare il flusso sanguigno all’interno della vena e registrarne l’attività in velocità semiquantitativa. Gambe pesanti? Hai difficoltà a lavorare in piedi o fare quello che più ti piace, come passeggiare lungamente magari sulla spiaggia o più semplicemente scoprire le gambe nelle giornate calde? Il tuo problema sono le vene varicose. Più del 40% delle donne e il 20% degli uomini soffre di questa condizione patologica che provoca dolore, sensazione di affaticamento e pesantezza, gonfiore alle caviglie e comparsa di visibili venuzze blu superficiali (teleangectasie). Questi sintomi tendono a peggiorare con il passare del tempo fino alla comparsa di alterazioni cutanee, eczema ed infiammazione dei tessuti sottocutanei, ulcere localizzate per lo più nei distretti inferiori delle gambe. Via P. Ratto, 7 - 16012 Busalla Tel./Fax 010.96.40.430 Cell. 335.56.74.957 - 348.23.95.601 [email protected] [email protected] www.raffaldicleaningandcare.com 18/12/14 14:38 Casa della Salute News Mentre le arterie veicolano il sangue dal cuore alle estremità, le vene, grazie alla presenza di valvole unidirezionali, lo riconvogliano verso il cuore. Se queste valvole non funzionano bene, si formano le varici, vene nelle quali gli apparati valvolari hanno perduto la loro efficacia a trattenere il sangue: il risultato è la loro dilatazione dovuta all’aumento di volume ematico al loro interno, e quindi di pressione sulle pareti con allungamento, ispessimento ed aspetto serpiginoso. Al corretto ritorno venoso del sangue collaborano le valvole venose, i ritmici atti respiratori, le contrazioni, le pulsazioni del cuore ed i muscoli delle gambe. La patologia interessa ampi strati della popolazione nelle differenti fasce d’età e colpisce in età adulta in maniera significativamente eredofamiliare con discreta prevalenza nel sesso femminile. Nella donna, peraltro, diverse situazioni collegate con la sfera riproduttiva determinano cicliche condizioni peggiorative: il ciclo mestruale,la gravidanza, la menopausa, l’assunzione della pillola anticoncezionale e della terapia ormonale sostitutiva in menopausa. Fattori aggravanti sono la vita sedentaria, l’attività lavorativa in prolungata posizione eretta e ferma in piedi, la scarsa deambulazione, l’attività fisica modesta o assente, il soprappeso corporeo, l’obesità e la stitichezza. Il medico di medicina generale si trova a gestire personalmente i passaggi più delicati per il paziente nell’affrontare la patologia da insufficienza venosolinfatica. La migliore conoscenza delle problematiche connesse con questa insufficienza, approfondita con specialisti Chirurghi Vascolari, può essere utile per la migliore cura. Sottoporsi periodicamente ad una visita preventiva, specialmente all’inizio della stagione calda e se esiste una familiarità può essere utile nell’individuare segni e sintomi iniziali e nel seguire l’evoluzione di una patologia flebologica già manifesta. Il sistema venoso: com’è fatto e come funziona? Nei soggetti anziani, gravemente ammalati, gli atti respiratori e talvolta anche le pulsazioni cardiache divengono meno efficienti: si aggravano così la stasi venosa e l’immobilità già derivanti dalla posizione distesa nel letto. Le masse muscolari circondano e proteggono solo le vene profonde, opponendosi con la loro pressione alla dilatazione venosa e causandone una benefica ritmica spremitura durante i movimenti e la deambulazione, le vene superficiali al contrario sono più esposte e per questo si ammalano con frequenza estremamente superiore. La più grave e pericolosa complicazione dell’insufficienza venosa è rappresentata dalla trombosi di vene profonde, con formazione di trombi o coaguli che possono dare origine ad emboli di piccole o grandi dimensioni, talvolta pericolosi per la vita. Il rischio di trombosi venosa profonda aumenta notevolmente in caso di interventi chirurgici, traumi, neoplasie, gravidanza, assunzione di contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva e nei soggetti anziani. Nella chirurgia maggiormente esposta a rischio di tromboembolismo venoso (chirurgia ortopedica, oncologica, ginecologica, addominale) devono Passeggini, pannolini, tutto per il bagnetto, seggiolini auto, giochi, alimenti, liste nascita Alterazioni di anatomia e di postura del piede e della caviglia (piede piatto, piede cavo, alluce valgo), e l’utilizzo di calzature scorrette, possono determinare una riduzione del ritorno venoso degli arti inferiori. In condizioni d’insufficienza venosa ed in presenza di varici, l’insufficienza valvolare e l’aumento di pressione nelle grosse vene superficiali, in particolare delle safene, si trasmette come aumento di pressione a livello capillare nel microcircolo, causando fuoriuscita di liquidi, proteine e cellule del sangue nei tessuti sottocutanei. Si manifestano i primi sintomi quali sensazione di tensione e pesantezza delle gambe, gonfiore delle estremità, prurito, crampi specie notturni, talvolta formicoli. CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 4 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia Aperti dal Martedì al Sabato dalle 9 - 12.30 dalle 16.00 - 19.30 Largo Italia, 18 - 16012 Busalla (Ge) Tel 336.4951575 [email protected] 18/12/14 14:38 4/5 essere messi in atto tutti i mezzi preventivi a disposizione: mobilizzazione quanto più precoce possibile del paziente, mobilizzazione attiva e passiva a letto durante la degenza, calze elastiche antitrombo, profilassi farmacologica a dosaggi adeguati. La più grave espressione della sofferenza dei tessuti nella malattia venosa è l’ulcera venosa: si forma generalmente sopra la caviglia, nella parte interna: in questo punto il tessuto sottocutaneo è più sottile e risente maggiormente del peso della colonna di sangue e dell’aumentata pressione nelle vene. Per rallentare l’evoluzione dei segni e dei sintomi si possono attuare alcuni semplici esercizi di ginnastica Esercizio 1: distendetevi con le gambe sollevate appoggiandole ad una sedia, anche pochi minuti vi procureranno notevole sollievo alla sensazione di gonfiore e pesantezza delle gambe. Esercizio 2: mettetevi supine, mani sotto la nuca, gambe distese. Piegate al massimo le cosce sull’addome. Stendete una gamba poi l’altra verso l’alto e lasciatela scendere lentamente senza piegarla. Ripetete 10-15 volte. Esercizio 3: mettetevi supine, mani sotto la nuca, gambe distese. Piegate la coscia sull’addome, prendete il piede con la mano, stendete la gamba verso l’alto lasciando scorrere la mano lungo l’arto, esercitando un lieve massaggio. Ripetete 8-10 volte per gamba. Esercizio 4: sollevatevi sulle punte e camminate per mezzo minuto. Fate altrettanto sui talloni. Esercizio 5: eseguite per 10-15 volte almeno ogni ora movimenti di rotazione delle caviglie prima in un senso e poi nell’altro,ed esercizi di flessione e distensione dei piedi alternativamente. L’ insufficienza flebolinfatica degli arti inferiori è suscettibile di periodiche riacutizzazioni stagionali e di aggravamenti o complicazioni in condizioni di scarsa possibilità di mobilizzazione e deambulazione. È possibile trarre grande giovamento da un rimedio tradizionale ancora molto valido, le calze elastiche che, esercitando una pressione esterna sulle vene superficiali, contrastano l’aumento della pressione venosa e la dilatazione dei vasi, favorendo il flusso di sangue verso il cuore e aumentando l’efficacia della pompa muscolare. Per essere efficaci devono essere a compressione graduata, devono cioè esercitare una compressione diversa nei differenti punti della gamba: massima alla caviglia e gradualmente decrescente risalendo lungo l’arto, senza comprimere all’inguine e alla radice della coscia,così da ridurre il ristagno di sangue. Devono adattarsi perfettamente alla forma della gamba e vanno indossate al mattino. I risultati che si ottengono con le calze possono essere ulteriormente migliorati associando il loro uso a un trattamento farmacologico (orale o locale), in grado di alleviare i disturbi e di rallentarne l’evoluzione soprattutto se li si assume alla comparsa dei primi sintomi. Via Carlo Navone, 5 Busalla Genova tel. 010.9641849 [email protected] www.bikevolutionstore.com VENDITA E RIPARAZIONE BICI STRADA • MTB FIXED BIKE • CITY BIKE • BICI ELETTRICHE • BABY BIKE ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI SPINNING AREE WELLNESS PERSONAL TRAINER - 400 mq di sala attrezzi, con 25 postazioni cardio fitness e circuito con macchinari a resistenza elastica, interamente dedicati al tuo benessere, servizi d’eccellenza forniti dai nostri istruttori e personal trainer. Un allenamento personale che ti seguirà passo passo verso il raggiungimento degli obiettivi che ti sei prefissato, con esercizi e suggerimenti per l’allenamento adatto esclusivamente alle tue esigenze. - Sala Fitness dove, con il consiglio dei tuoi trainer, potrai provare una vasta scelta di corsi e allenamenti divertenti VAPORI & RELAX - Sala Bodymind dove l’esercito fisico è eseguito con un focus profondamente interiore. 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È la storia di un piccolo principe che abita su un asteroide e che, stanco della sua solitudine, decide di raggiungere la terra in cerca di amici. Nel suo viaggio tra pianeti ed asteroidi s’imbatterà in molti personaggi singolari, ma sarà sulla terra che farà l’incontro più significativo dal punto di vista relazionale: inizierà un dialogo denso di significati con una volpe che lo indurrà a riflettere sul valore dell’amicizia e delle relazioni umane. La voce narrante è quella di un aviatore che, attraverso flash-back, ricostruisce le tappe del viaggio del protagonista, un viaggio inteso come metafora della fuga dall’isolamento, un modo per incontrare qualcuno. Prima della partenza per quest’avventura verso gli altri, il Piccolo Principe risistema il suo mondo interno (“mise bene in ordine il suo pianeta”), distingue gli aspetti di sé che consentono una crescita sana dagli aspetti distruttivi (distrugge i baobab e si cura della rosa). L’ idea di tenere puliti i vulcani presenti sul pianeta per poter utilizzare la loro energia “per scaldare la colazione…”, perché “se i camini sono ben puliti, bruciano piano piano, regolarmente e senza eruzioni..”: corrisponde al prendersi cura degli aspetti aggressivi e delle pulsioni che diventano vitali nel momento in cui sono impiegate per scopi costruttivi. E innaffiare accuratamente il suo fiore e cercare di proteggerlo sotto una campana di vetro è l’idea di proteggere CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 6 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia i sentimenti, le emozioni, i pensieri e le fantasie che vanno curati con attenzione affinchè rimangano in equilibrio tra di loro perché nessun sentimento, emozione o pensiero deve crescere a dismisura (i baobab) fino a prendere il predominio su tutto il resto. Gli interrogativi che il Piccolo Principe pone nel suo viaggio sono domande sull’ovvio: “Perché le pecore mangiano i fiori?” “Perché le rose hanno le spine?” e il percorso prevede di debanalizzare l’ovvio, che non è affatto scontato. Le prime battute dell’incontro con l’aviatore sono incentrate su disegni che gli adulti banalizzano vedendone soltanto l’aspetto esteriore: il cappello/boa che digerisce un elefante e la scatola con i fori che contiene la pecora che il Piccolo Principe aveva chiesto di disegnare sono l’esempio che la rappresentazione non pittorica suggerisce ad un bambino l’immagine di ciò che c’è dentro, ma non evoca nulla in un adulto, troppo legato alla concretezza delle rappresentazioni. Il Piccolo Principe atterra su sei pianeti diversi in cui rileva l’impossibilità di dar vita ad una reale comunicazione, allo scambio di conoscenze: nei suoi incontri, la più semplice delle attività umane, cioè 18/12/14 14:38 6/7 parlare con qualcuno ed essere ascoltati, diventa qualcosa di molto difficile e complicato, al punto di divenire uno schema che si riproduce coattivamente. Sulla terra un incontro trasformativo ne cambierà il copione relazionale: al Piccolo Principe che cerca gli uomini per scoprire gli amici e per conoscere cose nuove, la volpe risponde con due affermazioni: la prima che addomesticare significa “creare legami”, la seconda che rispetto ad un progetto di conoscenza “non si conoscono che le cose che si addomesticano”. Il punto è: come si fa ad addomesticare qualcuno? La soluzione proposta dalla volpe è straordinariamente semplice: “Bisogna essere molto pazienti”. Il bambino intravede così la possibilità di rompere le strutture relazionali codificate e rigide degli incontri precedenti: per avviare il processo di conoscenza è sufficiente il silenzio che accompagna l’ascolto e nello stabilire dei legami è implicito il separarsi. L’addomesticamento è un lento e graduale avvicinamento che ci permette di imparare ad amare l’altro conoscendolo e rispettandolo nel suo modo di essere. Possiamo considerare l’incontro del Piccolo Principe e della volpe come la metafora di ogni colloquio riuscito. Avvicinarsi a un primo colloquio con un nuovo paziente è pressappoco come il momento in cui il Piccolo Principe lascia il suo asteroide; come diceva lo psicoanalista britannico Wilfred Bion, “necessita della capacità di sostare nell’incertezza”. Dott.ssa Francesca Saraceno Il rito contiene in sé il momento della separazione nel succedersi degli incontri e, implicitamente, il momento della separazione finale, distacco che va pensato, preparato, come fa la volpe col Piccolo Principe: se non ci si separa non ci si differenzia, non ci si individua, dunque non si cresce, concetto che il Piccolo Principe fatica a comprendere. Quando la volpe annunzierà che piangerà alla sua partenza, il Piccolo Principe chiederà se la partenza significa dolore: “Che ci guadagni?” chiede infatti…“Ci guadagno il colore del grano, il ricordo delle esperienze buone che ho avuto con te”. Il compito dello psicologo è proprio quello di creare legami e rendere possibili le separazioni. Vieni a trovarci a SERRA RICCÒ preventivi e pagamenti personalizzati per arredare insieme la casa dei tuoi sogni! Aperti la domenica pomeriggio www.mobilifederici.it Bu ne Feste! 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Nella chirurgia della spalla si ricorre all’interventismo non solo per i buoni risultati, ma anche per i brevi tempi di degenza e per la bassa incidenza di complicazioni postoperatorie; sono inoltre in aumento le possibilità di operare in anestesia locoregionale in regime di Day Surgery. Trattamento chirurgico della lesione della cuffia dei rotatori Note di anatomia La cuffia dei rotatori è costituita da un insieme di quattro tendini che ricoprono e rivestono la testa omerale e permettono l’ampio grado di libertà di movimento tipico della spalla. Nei movimenti di elevazione i tendini della cuffia stabilizzano la testa omerale “centrandola” nella glena scapolare opponendosi così alla forza del muscolo deltoide che, diversamente, tenderebbe a spostarla verso l’alto. Il ruolo dei tendini della cuffia dei rotatori diventa quindi sia di motore attivo, insieme al deltoide, sia di stabilizzatore passivo. Questo fa ben comprendere come una lesione a carico della cuffia sia in grado di alterare profondamente ed in maniera ingravescente il normale movimento della spalla. Fig. 1: Ampio grado di libertà di movimento della spalla garantito dalla azione di motore attivo e stabilizzatore passivo dei tendini della cuffia dei rotatori. È opportuno ricordare che nel soggetto anziano la lesione è spesso causata da un’eccessiva usura delle porzioni di cuffia più sollecitate: alcune condizioni anatomiche di restringimento dello spazio entro cui sono obbligati a scorrere i tendini durante il normale uso funzionale possono creare una situazione reattiva infiammatoria caratterizzata da dolore. Il compenso CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 8 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia del solo sintomo dolore porta ad un peggioramento dell’usura tendinea che conduce inevitabilmente ad una lesione degenerativa ingravescente. Note di sintomatologia Le lesioni di cuffia interessano una popolazione di solito senile a partire dalla sesta decade di vita senza evidente preferenza di sesso. Tipica è la storia di ripetute crisi algiche che, specie nelle ore notturne, disturbano il paziente con progressiva limitazione dei movimenti di elevazione della spalla e classica è la difficoltà riferita nel pettinarsi o nel togliersi la giacca quando è necessario combinare il movimento di elevazione e quello di rotazione esterna. La valutazione clinica viene effettuata tramite un approfondimento diagnostico che prevede l’esame radiografico integrato ad ecografia ed eventuale risonanza magnetica. La formazione di chirurghi con esperienza più selettiva nei confronti di questa patologia e di patologie a carico dell’arto superiore in genere, determina l’evolersi di una categoria di radiologi “dedicati “ al muscoloscheletrico e alla spalla. Considerata la complessa anatomia funzionale di questa struttura è possibile che si formi anche una categoria di fisioterapisti dedicati che, interfacciandosi con il chirurgo nel postoperatorio, possano limitre i compensi funzionali messi in opera dai pazienti. Note di trattamento chirurgico Scopo del trattamento chirurgico è compensare il dolore cercando di restituire il massimo della funzione: prima si interviene e più esistono possibilità di ottenere un buon risultato. Attraverso l’intervento si cerca di evitare il peggioramento delle strutture tendinee limitrofe diminuendo le condizioni locali di attrito. L’ intervento può essere eseguito in artroscopia o con accessi convenzionali limitati, in questo caso, la condotta chirurgica di risparmio delle strutture anatomiche fondamentali per la funzione permette di riprendere il movimento con tempi riabilitativi minimi. Se la lesione di cuffia è inveterata si ha una retrazione del moncone tendineo verso il ventre muscolare che, non più sollecitato funzionalmente, va incontro ad una degenerazione con netta diminuzione delle capacità contrattili e con trasformazione del tessuto muscolare in tessuto fibroadiposo. Questa situazione comporta sia una difficoltà intraoperatoria nel compensare la retrazione tendinea per reinserire il tendine nel punto originario, sia una scarsa efficienza dell’unità muscolotendinea eventualmente riparata per la precedentemente segnalata degenerazione fibroadiposa muscolare. In caso di lesioni degenerative di cuffia preferisco utilizzare la tecnica miniinvasiva con accesso in miniopen che permette una riparazione il più vicino possibile all’anatomia e il rispetto della componente biologica riparativa dei tendini (con accesso cutaneo di circa tre cm, specie su soggetti magri, si può arrivare alla cuffia facendosi strada tra deltoide anteriore e medio). 18/12/14 14:38 8/9 Fig. 2: La linea in nero rappresenta l’accesso cutaneo, la linea rossa tratteggiata l’accesso fra deltoide medio e deltoide anteriore; a destra si nota l’area della testa omerale, denudata dalla lesione della cuffia, indicata con l’asterisco. Dopo aver rimosso la borsa sierosa infiammata si aumenta lo spazio occupato dalla cuffia tra acromion e testa dell’omero attraverso l’asportazione (contenuta) della parte inferiore dell’acromion quando questo, curvato quasi ad uncino, restringe lo spazio subacromiale. Giunti sulla cuffia si fa un bilancio di lesione e delle possibilità riparative cercando di valutare sia l’entità della retrazione presente sia quanto questa possa persistere dopo opportune manovre di sbrigliamento eseguite per recuperare il tessuto tendineo. Il concetto che guida il chirurgo è quello di non eseguire reinserzioni chirurgiche in tensione in quanto gravate da una alta incidenza di fallimento ma di tracciare e ricavare in prossimità dell’ originaria inserzione tendinea una sorta di trincea ossea in cui far arrivare i lembi di cuffia sottesi a fili di sutura idonei. Fig. 3: Reinserzione tendinea su trincea ossea in prossimità dell’originaria inserzione. In questa maniera si riesce ad ottenere una più ampia superficie di contatto tra tendine ed osso che garantisce sia meccanicamente sia biologicamente un’evoluzione favorevole della reinserzione. Fig. 4: Esito di RM. Nelle lesioni degenerative di cuffia infine si determina sempre un’ instabilità del tendine del capo lungo del bicipite nel solco anatomico tra le due tuberosità della testa omerale. Questo determina una condizione dolorosa che giustifica, come atto chirurgico complementare, il distacco del tendine dalla sua inserzione alla glena scapolare quando l’età del soggetto e le condizioni anatomiche locali lo indichino. Trattamento postoperatorio La rieducazione prevede che la spalla sia trattata come insieme di più articolazioni, in quanto integrata insieme a gomito, polso e mano nella funzione dell’arto superiore. Fondamentale è che la tecnica chirurgica non offenda i tessuti più nobili dal punto di vista funzionale e che elimini le fonti anatomiche di dolore. Da ciò deriva la scelta del rispetto massimo per il muscolo deltoide: l’asportazione accurata della borsa sottoacromiondeltoidea, il distacco del tendine del bicipite e l’asportazione di lembi peduncolati di cuffia rimasti inseriti perifericamente. La rieducazione, che inizia il giorno stesso dell’intervento, è prevalentemente passiva o autoassistita nel primo periodo (stabilito in base al tipo di lesione e alla qualità della eventuale re inserzione): una cuffia reinserita con tecnica miniopen o artroscopica non può essere sollecitata in maniera attiva nei primi due mesi postoperatori. Nel frattempo, però, la rieducazione deve garantire la libertà articolare di tutte le articolazioni e l’uso funzionale corretto dei gruppi muscolari coinvolti sia nel fisiologico movimento sia negli eventuali compensi funzionali sfruttati dai pazienti. Nel post operatorio non è indispensabile l’uso di un tutore, basta un bendaggio di maglia elastica che permetta di evitare nei primi trenta giorni, movimenti attivi del cingolo scapolare. È inoltre fondamentale la mobilizzazione passiva in tutti i CONVENZIONATA ASL Via Roma, 129 Arquata Scrivia Tel e fax: 0143/632799 [email protected] www.parafarmaciaortopediapalmeri.it Convenzione con Casa della Salute SCONTO del 10% CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 9 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia - Noleggio e vendita stampelle, deambulatori, comode, carrozzine, letti ortopedici; - Ausili per bagno e riabilitazione, medicazione; - Poltrone elevabili, scooter elettrici e montascale; - Intimo sanitario, protesi mammarie e articoli per gravidanza e allattamento; - Calze elastiche, calzature ortopediche; - Ortesi, busti e plantari su misura anche per bambini. 18/12/14 14:38 Casa della Salute News piani articolari, esclusa la extrarotazione, con l’aiuto dell’altro braccio in autoassistenza o con la collaborazione di un’altra persona. Tale mobilizzazione deve iniziare nelle prime ore post operatorie, malgrado l’eventuale sintomatologia algica presente, per elasticizzare al massimo i tessuti ed impedire fenomeni aderenziali. Trascorsi trenta giorni inizia una fase rieducativa che prevede l’elevazione contro gravità a soggetto supino per conseguire una graduale articolarità completa. I risultati nel trattamento delle lesioni massive di cuffia su base degenerativa sono ottenuti e garantiti sul dolore e sul guadagno funzionale articolare, mentre il recupero della forza in elevazione sopra la linea dell’orizzonte necessita di maggior tempo riabilitativo. La lesione di cuffia non trattata porta ad una risalita della testa omerale non più centrata sulla glena scapolare dai tendini della cuffia e traslata superiormente dall’azione del deltoide. Questa situazione biomeccanica estremamente sfavorevole porta ad una artrosi evolutiva dell’articolazione scapolomerale definita “eccentrica” classica della lesione inveterata di cuffia, che può essere trattata solo con l’impianto di una artroprotresi di spalla ad articolarità invertita. Dott. Maurizio Rubino Nato a Genova il 27.02.1956 Clinica Salus di Alessandria dal 01.09.2007. Sostiene la maturità scientifica nel 1975 a Genova con la votazione di 60/60. Dal gennaio 2010 ha un contratto a progetto con I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano dove è referente per chirurgia arto superiore presso unità C.A.S.C.O. Si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Genova il 24.07.1981 con la votazione di 110/110 e lode. Consegue la specializzazione in Ortopedia presso l’Università degli studi di Milano il 02.07.1986 con la votazione di 70/70 e lode e quella in Chirurgia della Mano presso l’Università degli studi di Pavia in data 11.10.1989 con la votazione di 50/50 e lode. É stato Medico frequentatore XIII U.S.L. presso la prima Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale S. Martino di Genova dal luglio 1981 al 08.06.1988 e dirigente medico presso la Prima Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale S.Martino di Genova dal 09.06.1988 al 31.08.2007 con all’attivo oltre diecimila interventi in urgenza traumatologica e in elezione eseguiti come primo operatore su tutti i distretti osteoarticolari. Esercita la professione di Libero Professionista a contratto privatistico con la U.S.L. 3 di Genova e con la Casa di cura privata accreditata Dal 2006 è Professore a contratto presso la scuola di specializzazione in Radiodiagnostica - Università di Genova ‐ Facoltà di Medicina e Chirurgia. È iscritto alla Società Italiana di Chirurgia della Mano (S.I.C.M.), alla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (S.I.O.T.), alla S.I.C.S.eG. (Società Italiana Chirurgia Spalla e Gomito), alla S.I.C.O.O.P. ( Società Italiana Chirurghi Ortopedici Ospedalità Privata ) e alla Società Piemontese Ligure Lombarda di Ortopedia e Traumatologia ( S.P.L.L.O.T. ). Ha frequentato numerosi corsi di aggiornamento post laurea plurimensili con esame finale ed ha partecipato a numerosi congressi specialistici nazionali ed internazionali in qualità di relatore. È primo autore su riviste specialistiche nazionali ed internazionali di oltre 40 pubblicazioni scientifiche. Birrificio La SUPERBA Via Costalovaia 4 - Busalla Tel 010 9648138 [email protected] CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 10 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia 18/12/14 14:38 10/11 10/11 a.r.c.e.d s.r.l. una moderna autofficina autorizzata IVECO Service e FIAT PROFESSIONAL. Ci occupiamo dell’assistenza e della riparazione di veicoli industriali e commerciali. Affidabilità, competenza e massima serietà cicontraddistinguono e ci permettono di offrirvi ogni giorno servizi eccellenti. A.R.C.E.D. srl Via Argine Polcevera 13 - 16159 - GENOVA Tel: 010 460027 | Fax: 010 6454038 E-mail OFFICINA: [email protected] E-mail AMMINISTRAZIONE: [email protected] Nuovo Ducato w w w. a r c e d . i t CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 11 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia 18/12/14 14:38 Casa della Salute News Radiofrequenza quadripolare dinamica frazionata Una tecnologia innovativa e non invasiva per il trattamento delle lassità e di altri inestetismi cutanei. L’ efficacia della radiofrequenza quadripolare dinamica frazionata è da ricercarsi nella capacità che l’onda elettromagnetica liberata dallo strumento ha di generare calore in modo controllato e sicuro a livello del derma. Tale calore denatura le fibre collagene stimolando i fibroblasti a produrne del nuovo ed aumenta la produzione di fibre di elastina, entrambe costituenti fisiologici della matrice extra cellulare del derma. Inoltre, la liberazione di calore, determina una vasodilatazione distrettuale transitoria in grado di migliorare l’ossigenazione del tessuto. Per tali motivi, i trattamenti medicali con RF possono essere estesi a diverse aree del corpo: volto, collo, décolleté, ma anche glutei, addome, fianchi, interno coscia, interno braccia fino a trattare addirittura le lassità a livello del ginocchio e della caviglia. Il risultato che si ottiene su volto e décolleté è dato dall’aumento del tono e dell’elasticità del derma con una visibile riduzione delle piccole rughe e una ridefinizione dei contorni del viso (per tale motivo viene definito “LIFTING MEDICO”) con miglioramento della texture cutanea. Gli stessi effetti si ottengono anche, ovviamente, a livello degli altri distretti corporei sopracitati con rimodellamento della silhouette. Antica Trattoria Semino Piazza Agosti, 20 Frazione Semino 16012 Busalla (Ge) tel. 010.9648014 è gradita la prenotazione Venerdì e Sabato sera aperto www.trattoriasemino.com Il trattamento si integra perfettamente con altri trattamenti medico estetici: rivitalizzazione, peeling, filler, PRP, ricevendone un potenziamento dei risultati. Un accenno merita anche il trattamento di RF con manipolo frazionato che vede come obiettivo la correzione delle piccole rughe (ad esempio le peri oculari), dei pori dilatati, della discromie, delle piccole cicatrici (anche post acneiche) e delle smagliature. La RF quadripolare e la RF frazionata possono lavorare in perfetta sinergia, stabilendo, in sede di visita medica protocolli mirati al singolo paziente ed all’inestetismo da trattare. Il numero delle sedute varia ovviamente in base alle caratteristiche dell’inestetismo, delle aree corporee da trattare e del soggetto stesso. La RF non richiede alcun down time, è quindi di relazionabilità immediata: il paziente dopo il trattamento può riprendere assolutamente la vita di ogni giorno (compreso l’utilizzo del make up). La seduta con RF frazionata prevede la non foto esposizione per i 3/4 giorni successivi al trattamento (va a tale proposito ricordato che, la foto esposizione, sia naturale che artificiale, determina un acceleramento del processo di invecchiamento cutaneo). CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 12 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia 18/12/14 14:38 12/13 Dott.ssa Francesca Poggi FORMAZIONE • Luglio 1992 diploma di maturità magistrale. ESPERIENZE LAVORATIVE • Medico fiscale nel 2003. • Luglio 1993 idoneità a conclusione dell’anno integrativo. • Sostituzioni di medici di base. • Ottobre 2002 laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Genova. • Docente corsi di Primo Soccorso. • Luglio 2003 esame di stato con iscrizione all’Ordine dei Medici ed Odontoiatri di Genova (numero iscrizione ordine 14388) • Ottobre 2006 specializzazione in Medicina del Lavoro conseguita all’Università degli studi di Genova con discussione della tesi “Allergopatie professionali in campo farmaceutico”, relatrice prof.ssa S.Voltolini. La tesi è stata pubblicata sulla rivista “Lavoro e medicina” 2007; 3:517. • Durante la scuola di specializzazione, tirocinio c/o Unità Operativa di Allergologia Osp. S.Martino di Genova (anno 2005/06). • 2009/2013 iscritta al corso quadriennale di Medicina Estetica Milano. * Corso di Pronto Soccorso “BLSDEFIBRILLATION” * Partecipazione a Seminari, congressi, corsi di aggiornamento in Medicina del Lavoro e Medicina Estetica con conseguimento di crediti formativi. * 2014 partecipazione al corso “Specialist Radiofrequenza” c/o Novalaser Milano. * Relatrice durante la Conferenza organizzata dalla “AIAS” sul Decreto Ministeriale 388/2003 nel 2007 * Iscritta all’Associazione Nazionale Medici d’Azienda (ANMA ). • Dall’ottobre 2006 svolge attività di libera professionista come Medico Competente c/o diverse aziende. • 2007/2011 svolge la libera professione di Medico del Lavoro presso l’Università degli studi di Genova con attività ambulatoriale presso lo ”Ufficio prevenzione e rischio” pad. 3 Osp. S.Martino. • 2007/2014 Medico Competente c/o Ansaldo Energia con attività ambulatoriale quotidiana. • Svolge attività di Medicina Estetica dal 2011. Lunedì - Sabato: 8,00 - 12,30 15,00 - 19,30 Domenica e festivi: 8,30 - 12,30 Via G. Marconi 124 Savignone Tel. 010-936612 S PROGETTO auto ervice VENDITA ED ASSISTENZA FIAT E MULTIMARCA Autolavaggio • Officina e Assistenza Autorizzata Multimarca Pneumatici e Assetti • Cerchi in lega • Elettrauto • Auto Di Cortesia Elaborazioni Tuning • Finanziamenti personalizzati Installazione e Vendita Impianti (Audio, Antifurto, Gpl) Autolavaggio Self service a partire da 5,00 euro Per lavorazioni meccaniche di importo a superiore a 200,00 euro LAVAGGIO COMPLETO OMAGGIO Via Guido Rossa 21 - 16012 Busalla (GENOVA) Tel. 010.9640937 • Fax. 010.9760053 • [email protected] • www.progettoautoservice.it CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 13 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia 18/12/14 14:38 Casa della Salute News Il fumo come fattore di rischio oncologico Incidenza del rischio È stato stimato che il fumo di tabacco uccida circa 4-5 milioni di persone l’anno e che, tale numero di morti, nel 2030, sarà pari a oltre 10 milioni. Inoltre, se l’attuale prevalenza di abitudine al fumo persiste, alla fine del XXI secolo, ci dovremo aspettare centinaia di milioni di morti nella popolazione mondiale (nel XX secolo sono stati circa 100 milioni). Nei paesi sviluppati la percentuale di morti per i tumori attribuibili al fumo varia tra il 25% e il 30%; in particolare, quella di decessi per tumore del polmone è circa 90% negli uomini e 70% nelle donne, mentre, per i tumori dell’esofago, della laringe e della cavità orale, l’effetto attribuibile al fumo di tabacco, sia da solo che in combinazione con il consumo di bevande alcoliche, è di oltre il 50% in entrambi i sessi. Buona parte dei tumori della vescica e del pancreas e, in parte minore del rene, dello stomaco, della cervice e del sangue (leucemia mieloide), sono stati associati a questa insana abitudine. Un recente studio australiano ha dimostrato la relazione tra alcune variabili legate al fumo di sigaretta (durata dell’abitudine, intensità, dose cumulativa, tempo di astensione) e il rischio di insorgenza di carcinoma pancreatico: i fumatori abituali sono maggiormente esposti rispetto ai non fumatori e i fattori maggiormente coinvolti sono la durata dell’abitudine e il tempo trascorso dalla cessazione più che l’intensità, intesa come numero di sigarette fumate. Eur J Cancer. 2014 di abitudine: il rischio si moltiplica per 100. Gli effetti del numero di sigarette fumate e degli anni di abitudine al fumo si combinano e si sommano. Sono dati concreti che si riflettono sulla popolazione: considerando l’esempio riportato, c’è un ammalato sicuro di cancro al polmone ogni 13 fumatori. Correlazione tra tumore ed età in cui si comincia a fumare Tra due soggetti che iniziano a fumare, rispettivamente a 15 e a 25 anni, a parità di numero di sigarette, in una media che va dalle 20 alle 40 al giorno, il ragazzo di 15 anni svilupperà un rischio tre volte superiore rispetto al 25enne, questo perché i bronchi più giovani sono più immaturi e quindi più capaci di assorbire sostanze cancerogene. Non è mai tardi per smettere È stato dimostrato che la cessazione dell’abitudine al fumo riduce rapidamente il rischio di tumore ed il beneficio che si ottiene è evidente entro 5 anni ed è progressivamente più marcato con il passare del tempo. Dunque, non è mai tardi per smettere di fumare! Mar;50(5):997-1003. Il fumo di tabacco causa anche molte altre malattie: le più note sono la bronchite cronica, l’infarto, le malattie cardiovascolari, l’asma, una ridotta fecondità e, nel caso in cui la donna in gravidanza sia una fumatrice, una riduzione dello sviluppo fetale. I tumori osservati oggi sono il risultato del tabacco fumato in passato (diverse decadi): lo sviluppo di questa patologia può richiedere infatti molti anni. Il fumo di sigaro e di pipa, analogamente a quello di sigaretta (e, decisamente anche più) è responsabile dei tumori della cavità orale e dell’orofaringe. Crescita esponenziale per numero di sigarette Il fumo attivo potenzia, inoltre, l’effetto di esposizioni a cancerogeni polmonari nel luogo di lavoro. Questo è ben dimostrato per gli esposti all’amianto ma probabilmente vale anche per gli esposti ad altri cancerogeni. Tra i tumori polmonari che si verificano nei fumatori esposti a cancerogeni nell’ambiente di lavoro, è spesso impossibile distinguere gli effetti dell’una e dell’altra componente cancerogena. Molti studi pubblicati già a partire dal 1950 hanno dimostrato la correlazione tra il numero di sigarette fumate, la durata dell’abitudine e i tipi di tumori che ne conseguono. Ebbene, uno dei risultati da tenere maggiormente in considerazione è che il rischio di cancro polmonare cresce in maniera “logaritmica” in relazione al numero di sigarette fumate: maggiore è il numero di sigarette fumate per un lungo lasso di tempo, più il rischio di tumore aumenta moltiplicandosi in modo esponenziale. Prendiamo ad esempio una persona che è passata da 5 a 15 sigarette al giorno (3 volte di più): il rischio che questa sviluppi un tumore al polmone non si moltiplica per 3 ma per 10. Se, invece, da 5 passa a 20 il rischio non si moltiplica per 4, ma per 20 e oltre. Ciò significa che chi fuma un pacchetto al giorno sviluppa un rischio di cancro al polmone di oltre 20 volte superiore rispetto a chi non fuma che è a rischio 1. Ruolo del lasso di tempo in cui si è dediti al fumo Uno studio statistico condotto da ricercatori americani ha dimostrato che, dopo 20 anni di fumo, il rischio di tumore al polmone aumenta di oltre 10 volte e dopo 30 anni si moltiplica per oltre 20. La situazione precipita dopo i 40 anni CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 14 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia Il tasso di mortalità per soggetti di mezza età (50-55 anni) che hanno fumato per almeno 15 - 20 anni è 3 volte più elevato di quello dei soggetti che non hanno mai fumato. Il dato è impressionante ma, complessivamente, un fumatore può perdere circa 15 anni di vita. Rischio da fumo passivo I fumatori che respirano il fumo prodotto da altri (fumo “passivo” o “involontario”) inalano gli stessi cancerogeni dei fumatori attivi ad una dose minore e sono, anch’essi, a rischio tumorale. La maggior parte dei lavori riportati dalla letteratura scientifica sul fumo passivo ha documentato un aumento significativo del rischio di tumore del polmone tra le persone esposte al fumo passivo. 18/12/14 14:38 14/15 Una recente meta-analisi sul fumo passivo (ri-analisi di studi precedenti sullo stesso argomento utilizzando criteri comuni) dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha evidenziato un incremento di rischio del 25% nelle donne non-fumatrici e del 35% negli uomini non-fumatori con coniugi fumatori. Si può quindi stimare che un 20% dei cancri polmonari che si manifestano in soggetti esposti a fumo passivo siano attribuibili ad esso (in Italia, corrisponde a circa un migliaio di casi all’anno). A conferma del rischio, l’urina dei non-fumatori esposti al fumo passivo, contiene concentrazioni di cancerogeni specifici del tabacco pari a circa 1% - 5% delle concentrazioni trovate nella urina dei fumatori attivi. Per quanto concerne la possibile insorgenza di tumore del polmone tra non-fumatori esposti al fumo passivo sul posto di lavoro, una recente meta-analisi dello IARC riportava un rischio più elevato di circa il 20% nelle donne non-fumatrici esposte. Fumo e gravidanza Il fumo durante la gravidanza aumenta il rischio di partorire un bambino morto, un neonato sotto peso e con un successivo sviluppo neurologico compromesso. I figli di fumatori hanno un rischio maggiore di contrarre infezioni delle vie respiratorie, di avere un’asma severa e di incorrere in una morte improvvisa. In conclusione: “qual è - oggi - la reale dimensione dell’epidemia correlata al fumo?” Oggi nel mondo si registrano circa 900mila casi di morte all’anno per cancro al polmone: è peggio dell’Aids. Preoccupanti sono le proiezioni: nel 2025, sono previsti 8-10 milioni di morti, di cui 5-7 nei paesi in via di sviluppo. Potremmo definirli caduti per la 3° guerra mondiale!?!? Le principali sostanze del fumo di sigaretta: Nicotina: contenuta nelle foglie della pianta del tabacco - TOSSICO Monossido di carbonio: prodotto dalla combustione - TOSSICO Idrocarburi policiclici aromatici (IPA): provenienti dalla combustione sia della carta sia del tabacco; comprendono numerosi composti: Naftalene, Fluorene, Fenantrene, Antracene, Fluorantene, Pirene, Benzoantracene, Crisene, Benzopirene - CANCEROGENO Nitrosamine tabacco specifiche (NTS): CANCEROGENO Sostanze ossidanti/irritanti: acroleina, acetaldeide - TOSSICO Idrocarburi a basso peso molecolare: TOSSICO Acido Cianidrico: TOSSICO Ammoniaca: TOSSICO Ammine aromatiche: 1-Naftilamina, 2-Naftilamina, 3-Aminobifenile, 4-Aminobifenile - CANCEROGENO Metalli pesanti: Cromo, Selenio, Arsenico, Nichel, Piombo, Cadmio - CANCEROGENO Composti radioattivi: Polonio 210- CANCEROGENO Ossidi di azoto: TOSSICO Catrame: CANCEROGENO Benzene: CANCEROGENO Additivi non dichiarati dalle case produttrici CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 15 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia VOLETE SMETTERE DI FUMARE? Ecco cosa succede nel vostro fisico quando non fumate da: 8 ore i livelli di nicotina e monossido di carbonio nel sangue si riducono della metà e i livelli di ossigeno ritornano normali. 24 ore il monossido di carbonio viene eliminato dal corpo e i polmoni iniziano ad espellere le sostanze nocive depositate nel tessuto. 48 ore non c’è più traccia di nicotina nel corpo. Si riscoprono odori e sapori. 72 ore il respiro diventa più facile; vi è un progressivo rilassamento bronchiale e proverete una diffusa sensazione di benessere. 2 settimane migliorano i parametri della circolazione sanguigna. 6 mesi la pelle del viso riacquista colorito, tonicità ed elasticità recuperando 10 anni di età biologica. 9 mesi le ciglia vibranti dell’apparato respiratorio precedentemente paralizzate dal catrame riprendono la loro attività per difendere dalle infezioni. 5 anni il rischio di problemi cardiaci e polmonari si dimezza. 10 anni il rischio di problemi cardiaci e polmonari diminuisce e si allinea a quello di chi non ha mai fumato. “Fonte: Lega Italiana contro i Tumori” (Tratto e mod. da R. Talamini - CRO Aviano - Luigi Endrizzi “Osp. San Bassiano”) Confronto tra i polmoni di un fumatore (a sinistra) e di un non fumatore (a destra) Prof. Luciano Moresco 18/12/14 14:38 Casa della Salute News IS.PRE ISTITUTO di MEDICINA OFTALMICA NUMERI UTILI Call Center Oculistica, Prenotazioni Tel. 010 540980 Tel. 010 5702829 Via Antiochia, 29 R - GENOVA DIAGNOSTICA E TERAPIA DELLE MALATTIE DELL’OCCHIO • LASER TERAPIA • MICROCHIRURGIA OCULARE • OCULO PLASTICA FUNZIONALE Occhiali e lenti a contatto BUSALLA Via alla Vittoria, 2 349.1777295 CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 16 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia GENOVA Via Trento, 53R 010.3623125 18/12/14 14:38 16/17 Una tisana per depurarsi Resistere a torroni, cioccolata, ad una fetta di panettone in più... È davvero impossibile! Per allontanare la pesantezza delle abbuffare delle feste e tornare a sentirsi leggeri è opportuno dedicarsi alla depurazione e alla ripresa delle sane abitudini: perché non aiutarsi con una tisana depurativa? Le tisane sono degli eccezionali rimedi naturali per liberare l’organismo da scorie e tossine che possiedono, tra l’altro, effetto sgonfiante e drenante. Diverse sono le erbe che svolgono questa azione benefica sul nostro corpo, prima dell’assunzione è però consigliato consultare il proprio medico o farmacista in merito alle dosi da assumere, ad eventuali allergie, intolleranze e controindicazioni di qualsiasi natura. Prima di riportare qualche esempio di tisana è bene sapere che in botanica viene definita con il termine “droga” la parte della pianta che contiene il principio attivo. Decotto: bevanda medicamentosa ottenuta facendo bollire lungamente in acqua un erba medicinale (Dizionario Garzanti della lingua italiana). Infuso: liquido ottenuto per infusione, in farmacia, l’operazione con la quale si fanno macerare erbe, droghe e simili in acqua bollente o alcool per estraente i principi attivi solubili (Dizionario Garzanti della lingua italiana). Tisana al carciofo La tisana preparata con le foglie essiccate è un potente rimedio per la stimolazione della diuresi e come epatoprotettore. Grazie alle proprietà del carciofo i liquidi in eccesso vengono eliminati velocemente e la tensione addominale alleviata grazie ad una azione stimolante della secrezione biliare. La preparazione di una tisana depurativa a base di carciofo è piuttosto semplice e se ne possono prepararediversi tipi: solo con foglie di carciofo oppure carciofo e finocchio per chi vuole aggiungere un’azione carminativa e sgonfiante. Per la preparazione sarà sufficiente far bollire una tazza d’acqua, spegnere il fuoco e lasciare in infusione per un quarto d’ora circa. Essendo il carciofo leggermente amaro, potrete dolcificare la tisana utilizzando del miele o della melassa. Tisana al finocchio Un’efficace infuso depurativo al quale sono attribuite azioni stimolanti sull’attività gastrica ed intestinale. Non solo un ottimo diuretico ma anche un rimedio efficace contro la digestione lenta, i gonfiori e i dolori addominali. Tisana alla betulla Anche la betulla è una delle piante più utilizzate per la preparazione di tisane drenanti. In particolare, è conosciuta per il suo potere diuretico che la rende un ottimo rimedio per chi soffre di ritenzione idrica. Combatte i fastidiosi inestetismi come la cellulite e i piedi gonfi. Esercita una forte azione liberandoci dalle scorie e dai liquidi in eccesso. Favorisce inoltre la funzionalità dei reni regolarizzandone il lavoro. Tisana al tarassaco Il tarassaco è una pianta dai fiori gialli che, finito il loro ciclo, diventano “soffioni”. Le parti usate sono il rizoma e la radice essiccati, mentre le foglie sono mangiate come verdura cotta (essendo piuttosto amare e coriacee vanno usate le foglie giovani ed è bene cuocerle due volte. In diverse regioni il Tarassaco è conosciuto come cicoria). Le sue proprietà depurative sono note dall’antichità: svolge una forte azione drenante, purificante e snellente. Ottima per lenire il senso di pesantezza dopo i pasti. Per ottenere una migliore estrazione dei principi attivi dalla droga (radice e rizoma) bisogna fare un decotto ovvero fare bollire per 1020 minuti, lasciare raffreddare e filtrare. Dott. Giovanni Casula I NOSTRI SERVIZI: Via Roma 91/r Montoggio (GE) Tel. 010.938945 email: [email protected] APERTI dal LUNEDì al SABATO 8:30-12:30 15:30-19:30 CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 17 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia - Laboratorio galenico - Erboristeria - Omeopatia e medicina naturale - Dermocosmesi - Dietetica - Ortopedia - Veterinaria NATA CON CONVENZIOA SALUTE” - Prenotazione CUP “CASA DELL 18/12/14 14:38 Casa della Salute News Novità Programma Prevenzione Una Sanità in cui curare significa prendersi cura La crisi finanziaria, economica e sociale che sta colpendo duramente il nostro Paese si traduce in diminuzione dei servizi e dell’attività di prevenzione: circa nove milioni di cittadini non possono curarsi e sono costretti a rinunciare a visite mediche di controllo. Casa della Salute tutela il diritto alla salute promuovendo una Sanità basata sulla prevenzione, sulla qualità del servizio e sull’attenzione per il paziente. Grazie al sostegno economico dei Partners che supportano il Programma Prevenzione contrastiamo le disuguaglianze sociali e promuoviamo il concetto di prevenzione. SEGNA SERVIZIO CON RTO URGENTE REFE AGNETICA RISONANZA M in 30 Minuti giuntivo ro di costo ag con soli 25 eu Il nostro intento è quello di facilitare l’accesso ai servizi socio sanitari e garantire risposte rapide ed adeguate alle esigenze assistenziali a costi accessibili a tutti. Grazie al Programma Prevenzione Esami diagnostici 1 euro meno del ticket IPLOM SpA - Sede Legale: via C. Navone 3/B 16012 Busalla (GE) CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 18 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia 18/12/14 14:38 18/19 Programma Prevenzione Via Milite Ignoto, 58 Montoggio - Genova tel. 010 938433 fax 010 9379521 Via Cesarea, 2 - 16121 Genova Ingegneria tissutale in-line Via Cesarea, 2/35 - 16121 Genova CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 19 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia 18/12/14 14:38 Carta dei Servizi DISCIPLINE MEDICINA DELLO SPORT DIAGNOSTICA Idoneità sportiva - Test sportivi DOTTORE Dott. C. Cipolloni - Dott. E. Gostoli Dott. M. Salvucci MEDICINA DEL LAVORO CARDIOLOGIA Dott.ssa V. Teglio - Dott. A Berveglieri E.C.G. - Ecocardiografia - Prova da sforzo Dott. A. Elicio - Dott. G. Gaggioli Sana e robusta costituzione CHIRURGIA VASCOLARE Doppler - Ecocolordoppler Dott. E. Santoro GINECOLOGIA Ecografia ginecologica - Pap test Dott. G. Vincelli ORTOPEDIA Dott. G. Orengo - Dott. G. Comaschi Prof. M. Rubino - Dott. F. Raffellini - Dott. F. Eliseo PODOLOGIA Plantari - Rilevamenti baropodometrici Dott.ssa F. Vassallo TRATTAMENTI PODOLOGICI Dott. M. Spagnolo OTORINOLARINGOIATRIA Dott. C. Robbiano - Dott. A. Sismondini DERMATOLOGIA Dott.ssa K. Christana UROLOGIA Dott. P. Tognoni FISIATRIA Dott. M. Berretti FISIOTERAPIA Ft. R. Marchioni ODONTOIATRIA Dott. F. Cocchi PSICOLOGIA - PSICOTERAPIA Dott.ssa S. Dellepiane PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA INFANTILE (psicodiagnosi - diagnosi dei disturbi specifici Dott.ssa F. Saraceno dell’apprendimento) LOGOPEDIA Dott.ssa A. Traverso NEUROLOGIA e PSICHIATRIA Dott. S. Mungo ENDOCRINOLOGIA E DIABETOLOGIA Dott. F. Gatto DIETISTA Dott.ssa A. Gagliano DIETOLOGIA Dott. C. Cipolloni PNEUMOLOGIA Dott. E. Cerri RADIOLOGIA SENOLOGICA Dott. M. Dulbecco CHIRURGIA e CHIRURGIA ONCOLOGICA Prof. Luciano Moresco CHIRURGIA ESTETICA Dott.ssa T. Lazzari OCULISTICA Franzante, 8 - Busalla. Dott. F. Reggiardo Via Per appuntamenti: 335 7886282 DIAGNOSTICA PER IMMAGINE RMA - RX - Ecografia - MOC - Mammografia Dott. S. Bogliolo PUNTO PRELIEVI Prel. Ematochimici - Prel. Microbiologici - HCCP Dott.ssa S. Prato - Dott. F. Lacopo [email protected] www.casasalute.eu Casa della Salute di Bea s.r.l. Largo Milite Ignoto 5d - 16012 Busalla (GE) Tel. 010 9641083 - 010 9640722 CasaDellaSalute_rivista_NOVEMBRE.indd 20 Cyan quadricromiaMagenta quadricromiaMagenta quadricromiaGiallo quadricromiaGiallo quadricromiaNero quadricromiaNero quadricromia Ampia possibilità di parcheggio ed accesso per disabili Casa della Salute News Periodico mensile di informazione sanitaria. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Genova N. 11/2013 del 23/12/2013 Novembre 2014 Direttore Responsabile : Piero Fischi Testi a cura di : Casa della Salute di BEA S.r.l. Grafica ed impaginazione : Abatedesign - GE Le informazioni contenute nel presente numero sono aggiornate a Novembre 2014. Potrebbero subire variazioni per cause non dipendenti dalla volontà della redazione. 18/12/14 14:38
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