N R A O LIN O I G aspetti del nostro “bel Paese”: il Belgio A cura degli allievi del corso 3.2 - 2013-2014 “Con te partirò” è la musica che accompagna un videoclip dedicato alle bellezze del nostro paese. Con la classe d’italiano 3.2 abbiamo pensato di scrivere un giornalino che presenta alcuni aspetti tipici del Belgio. Ringrazio tutti gli allievi che hanno contribuito con il loro lavoro alla realizzazione del giornalino scrivendo gli articoli e cercando le illustrazioni. Spero che sia per loro un ricordo ad un anno passato insieme. Desidero anche esprimere la nostra gratitudine verso i colleghi Emiliano Manzillo che ha corretto le copie e Brita Strzeminski che ha curato la messa in pagina. Ghislaine Libre P02/ IL CARNEVALE DI BINCHE P04/ ANVERSA HA TUTTO IL MONDO IN SÉ Cecilia van Hoijdonck Martha Van Doren P06/L’ATOMIUM Gilbert Craen IL CIOCCOLATO P07/BELGA Jos Blanckaert IL BOSCO BLU DI P08/HALLERBOS Roger Van Geijstelen P10/ FLANDERS FIELDS Eric De Donder e Julien Stuer IL CASTELLO DI P12/GAASBEEK Jeannine Weyers I CAVOLINI DI P13/BRUSSELLE. Marlene Wouters P14/ LE BIRRE BELGHE Mick Janssens 2 | Giornalino Edizione : maggio 2014 IL CARNE VA LE DI BI N C H E |3 e tante arance con un suggestivo fuoco d’artificio! Le origini del carnevale in Belgio sono lontanissime, le prime manifestazioni popolari avevano lo scopo di celebrare la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la speranza dei contadini nella buona riuscita del raccolto. Oggi, il significato è cambiato, ma le caratteristiche popolari sono rimaste, sopratutto nei costumi e nella musica! Cecilia van Hoijdonck Se avete deciso di fare un giro per il Belgio, il periodo del carnevale è il momento giusto! Uno spettacolo da non perdere è certamente il carnevale di Binche. Il carnevale è uno degli eventi folcloristici più famosi del Belgio. Si tiene ogni anno nella cittadina vallone di Binche, raggiungibile facilmente dal vicinissimo aeroporto di Charleroi o in treno dalla stazione centrale di Bruxelles. Questo carnevale è stato riconosciuto, da parte dell’Unesco, nel 2003 come “capolavoro del patrimonio orale ed immateriale dell’umanità”. Per tre giorni, prima del mercoledì delle ceneri, la città è il palcoscenico dei festeggiamenti. I protagonisti assoluti sono delle figure bizarre e colorite, i Gilles! I Gilles si vestono con abiti di paglia, decorati con simboli araldici, portano la maschera di cera con baffi lunghi e occhiali verdi, una fascina di sterpi in mano per scacciare gli spiriti maligni e ai piedi zoccoli di legno. I cappelli di piume di struzzo e le ceste di legno, piene di arance completano il loro aspetto particolare. Per essere uno dei Gilles si devono rispettare alcune regole: essere originari di Binche, indossare il determinato abito, portare la maschera di cera e il cappello di piume di struzzo, non essere mai ubriachi, non sedersi in pubblico, aprire i cortei dei tre giorni grassi lanciando arance alle gente. Il cuore della festa è il martedì grasso. La mattina, nella grande piazza, i Gilles su un ritmo particolare, rapido e a scatti, ballano in circolo, tenendosi per mano, con l’accompagnamento dei tamburi, della viola, degli ottoni che suonano le ventisei arie del carnevale. Il pomeriggio, dopo aver tolto la maschera, indossano il famoso cappello bianco di piume di struzzo. Durante il corteo lanciano le arance alla gente. Non è permesso di rispondere al lancio. La festa finisce tra tamburi,viole, ottoni 4 | Giornalino Edizione : maggio 2014 ANVE R S A H A TU TTO I L MONDO IN S É Sì, alloggiando nella metropoli di Anversa è possibile trattenersi ogni giorno in un altro paese. Vi invito oggi ad accompagnarmi per un’ escursione mettendo a confronto la nostra superba città di Anversa con la bellissima città portuale di Genova. Ecco, la piazzetta Hendrik Conscience. Gli Italiani, soprattutto quelli del nord, sarebbero stupefatti se guardassero attentamente le torri laterali della chiesa di San Carlo Borromeo. Non assomigliano a quelle della chiesa Santa Maria di Carignano a Genova? Non è stato provato ma l’ispirazione per San Carlo Borromeo, una chiesa di stile tipicamente barocco, fu con molta probabilità trovata a Genova. Il ruolo di Rubens nella decorazione delle torri e della facciata fu importante, perché questi visitò Genova nel 1605 e si prese immediatamente una cotta per gli edifici magnifici e cominciò a collezionare le piante e i disegni delle meravigliose chiese e delle splendide case signorili. L’ artista Rubens sperava che la gente ricca della nostra città avrebbe costruito delle case dello stesso genere anziché le loro dimore gotiche. La Boerentoren Grattacielo dell’ Orologio Anversa Genova Museo Red Star Line mmmmmmm… Tutte e due hanno una nave-piscina. La piscina scoperta di Anversa è ormeggiata a Houtkaai nella zona nord, mentre la piscina all’aria aperta di Genova è precedente ed è attraccata di fronte della “ Città dei Bambini.” San Carlo Borromeo Santa Maria di Carignano Siamo adesso davanti alla casa di Rubens al Wapper. Una visita a casa sua vale la pena! L’ abitazione e l’atelier, il tutto nello stile di un palazzo italiano, sono aperti tutti i giorni (dalle 10 alle 17) salvo il lunedì. Lo stile di Rubens come pittore è barocco: complesso, affascinante e sorprendente. Casa di Rubens All’inizio del Novecento l’ Europa era affascinata dai grattacieli. Allora non si può assolutamente ignorare la Boerentoren. Questo grattacielo di 97 metri venne completato nel 1932 ed è il primo edificio del suo genere ad essere stato eretto sul continente europeo. Il Grattacielo dell’ Orologio a Genova fu costruito 9 anni più tardi ma assomiglia fortemente alla nostra torre. Sono sicuramente sorelle, ma la Boerentoren è un pò più slanciata. Lo stile di entrambe le torri è una combinazione di arte déco e modernismo. Anversa e Genova hanno ancora altre similitudini. Palazzo rosso,Genova Plantin-Moretus Se avete il tempo, vi consiglio di visitare anche la “Rockoxhuis” e il museo “Plantin-Moretus”. Qui dentro si trovano anche degli elementi dell’architettura italiana. E avete già visitato il museo della migrazione? L’ Italia contò dal 1850 al 1973 tantissimi emigranti. La maggior parte degli Italiani ha cercato la sua felicità nel Nuovo Mondo partendo da Genova. Il museo della migrazione offre veramente una bella ricostruzione della Genova del Novecento. Ma anche il nuovo museo Red Star Line di Anversa è interessantissimo! Più di 2 000 000 di europei dell’ est sono partiti dalla Schelda a New York. Più di una volta durante la nostra passeggiata l’Italia, e soprattutto Genova, ci strizzano l’occhio da dietro l’angolo. Stanchi della passeggiata? Prendete una caramella Mokatina per fare il pieno d’energia! È un dolcino artigianale di Anversa prodotto nella Lange Leemstraat dalla famiglia Roodthooft. Louis Roodthooft, un produttore dolciario, fu uno sponsor di qualche corridore che partecipò al Giro d’Italia nel 1933. Lui vide a Bologna i tipici sacchetti di dolci: di sotto piegati e sopra annodati. Allora, ordinò subito una macchina per annodare e cominciò a incartare le sue caramelle alla maniera italiana. Una Mokatina ha un forte gusto di caffè arabico. Godetevela! Il piacere dura per almeno sei minuti!! Martha Van Doren |5 6 | Giornalino Edizione : maggio 2014 L’ ATOMIUM Tutti conoscono l’Atomium, una delle costruzioni contemporanee e notevoli al tempo stesso, proclamato dalla CNN , nel mese di gennaio 2013 come l’edificio più bizzarro d’Europa. L’Atomium, uno dei simboli della capitale belga ed europea, è un’attrattiva turistica internazionale, realizzata per l’Esposizione Universale del 1958 (Expo 58). Questa prova di architettura azzardata, venne progettata dall’ ingegnere André Waterkeyn, assistito – per gli aspetti architetturali – dagli architetti Jean e Pierre Polak, cognati del progettista. L’Atomium è la riproduzione di una molecola di cristallo di ferro, ingrandito 165 miliardi di volte ed era destinato a diventare il simbolo dell’ Esposizione Universale e fare dimenticare gli effetti della guerra mondiale, offrire uno sguardo fiducioso al futuro e annunziare un’epoca nuova. Quest’ idea fu tradotta da André Waterkeyn in una struttura imponente, non solo il simbolo dell’ Esposizione, ma anche della fiducia di tutta una generazione nel futuro e nella crescita della prosperità. Dal progetto di André Waterkeyn è risultato un monumento alto 103 metri, con nove sfere (atomi) dal diametro di 18 metri. Le sfere sono collegate tra loro da tubi provvisti di scale mobili e a gradini. Cinque sfere sono accessibili al pubblico. La sfera più alta, - accessibile da un ascensore, il più veloce d’Europa - ospita un ristorante e offre un panorama su tutta Bruxelles e periferia, e quando il tempo fa bello la vista va fino ad Anversa. Una sfera ospita una mostra permanente sulla struttura dell’Atomium e sull’ Esposizione Universale, un’altra tratta dell’evoluzione scientifica e sociale negli anni ’50. Ci sono anche mostre temporanee e altre manifestazioni, congressi e ricevimenti. Tre sfere non sono aperte al pubblico per motivi di sicurezza, perché non hanno un supporto verticale sottostante. In genere la qualità delle mostre è un po’ deludente, e ci si può chiedere se non sarebbe meglio trasformare l’Atomium in un posto per mostre attuali (come per esempio la mostra “Lego –Art of the Brick” che si svolge nel cuore di Bruxelles o mostre sull’ evoluzione della tecnologia e della scienza). Non potrebbe essere questa un’opportunità per attrarre un pubblico più ampio di |7 IL C IOC C OL ATO B E L GA: U N A B E L L E Z Z A D I FAM A M ON D IA L E Gli Italiani hanno i loro dolci famosi come il Bacio Perugina, o il Gianduiotto del Piemonte, la Ferrero e addirittura la Nutella, ma in Belgio hanno cambiato i dolci di cioccolato in opere d’arte. Quando siete in Belgio è quasi obbligatorio acquistare una quantità di praline e cioccolatini da offrire al ritorno agli amici, un regalo di alta qualità, o come ricordo, o per una festa personale. quello dei turisti? Nel 2004, in seguito ad un visibile deterioramento della struttura esterna, è stato eseguito un progetto di rinnovamento. Per due anni, l’Atomium è rimasto chiuso per restauro, come ad esempio la sostituzione dei fogli d’alluminio delle sfere con fogli d’acciaio inossidabile e adeguando i supporti strutturali agli standard contemporanei di sicurezza. Anche l’illuminazione esterna delle sfere è stata sostituita. Migliaia di lucine led, lampeggiano e delineano le sfere, offrendo la sera una vista magica. Secondo i piani, l’Atonium sarebbe stato smantellato sei mesi dopo la fine dell’Esposizione Universale, un po’ come sarebbe dovuto accadere per la Tour Eiffel dopo la fiera mondiale del 1889 a Parigi. Come la Tour Eiffel anche l’Atomium è sopravvissuto ed è rimasto in piedi ben oltre i tempi definiti. Decenni più tardi, l’Atomium rimane un’icona e uno dei simboli più conosciuti d’Europa. Gilbert Craen Il primo artigiano del cioccolato belga che ha sedotto i veri golosi era Neuhaus, che è l’autore del cioccolatino ripieno di crema liquida, a partire dall’anno 1857. Il sovrano Leopoldo II organizzò la colonizzazione del Congo nell’Ottocento e nel 1883, per la prima volta, fù prodotto il cioccolato della Côte d’Or. Il suo simbolo era ed è ancora l’elefante che è stato usato per il trasporto dei semi raccolti nelle foreste tropicali. Poi sono seguite le marche Godiva, Guylian e Leonidas, l’ultima fondata da un immigrante greco, che era l’esempio per un sacco di giovanni dolciari. Una visita a Bruxelles senza entrare nel Museo del Cioccolato alla Grand’ Place sarebbe dunque un peccato mortale. Lì si può scoprire la storia di questo alimento dalle sue origini grazie ai Maya. Inoltre, bisogna sapere che i Belgi riescono a consumare fino a otto chili di cioccolato all’anno,e tutti vedono questa attrazione turistica come un vanto nazionale. Non dimenticare, che la quantità di dieci grammi di cioccolato fondente aiuta a abbassare la pressione sanguigna! Buon appetito e salute!! Jos Blanckaert 8 | Giornalino Edizione : maggio 2014 LA MAGIA DELLA PRIMAVERA NEL BOSCO BLU DI HALLERBOS Quasi dappertutto nel mondo si conosce Bruxelles e il suo famoso cittadino “Manneken pis (il ragazzetto che fa la pipì), ma nessuno sa che a 20 chilometri da questa piccola statua, nel paese di Halle, si trova un fenomeno naturale spettacolare mai visto: una foresta completamente blu che sembra uscita da una favola. Per alcune settimane in primavera il suolo della foresta è ricoperto di giacinti e questo luogo si trasforma in un qualcosa di straordinario. Per questo, dalla metà di aprile ai primi di maggio si vede un pellegrinaggio di molti amanti della natura a guardare e fotografare questo spettacolo impressionante. Da dove vengono tutti questi fiori? Una guida del bosco dà la spiegazione: durante la Prima Guerra Mondiale i Tedeschi avevano un bisogno urgente di legno, quindi disboscarono massicciamente la foresta e poi, dal nulla, sono cresciuti i giacinti. Ci sono numerosi percorsi escursionistici che attraversano l’intera foresta. Si possono fare percorsi in bicicletta, a cavallo e a piedi. Peccato che l’autostrada BruxellesParigi abbia diviso la foresta in due parti e che si sente sempre il rumore delle macchine, così è meglio andarci la domenica quando non c’è troppo traffico. E se hai sete o fame, non dimenticare di fare una piccola sosta alla birreria “’t Kriekske” che serve una cucina tradizionale belga; qui si mangiano le cozze migliori attorno a Bruxelles e si beve la famosa birra Kriek alla spina prodotta dal birrificio artigianale “Boon”. Ma vale la pena visitare questo bosco non solo in primavera perché ospita centocinque specie di uccelli e si può vedere anche qualche sequoia gigante; peccato che per vederle grandi come in America, si debba aspettare ancora un migliaio di anni. Buona passeggiata e buon appetito! Roger Van Geijstelen |9 10 | Giornalino Edizione : maggio 2014 FL A ND E R S F I ELDS : IL CE NTE NARI O Ypres : La porta per la prima guerra mondiale nelleFiandre. Il “lakenhalle” (mercato dei tessuti) di Ypres Questo edificio civile in stile gotico, uno dei più grandi in Europa, è stato costruito fra 1200 e 1304. Il “belfort” (Beffroi) con un’ altezza di 70 m, fu costruito come simbolo del potere della borghesia . L’edificio completamente distrutto durante la guerra, è stato rinnovato . Il restauro dell’atrio, dove si vendevano nel medioevo le stoffe, è stato terminato nel 1967. All’interno c’è “Flanders Fields”, un museo multimediale, riaperto nel 2012, che ci racconta la storia della ‘Grande Guerra’ nelle Fiandre Occidentali. La porta di Menen Ogni sera alle ore 20 precise dal 1928 si suona il “Last Post” alla porta d’entrata di Menen. Su quel monumento, in forma di arco di trionfo romano, sono stati incisi i nomi di 54.896 soldati dispersi dell’ Impero Britannico dall’inizio della guerra fino al 15 agosto 1917. I nomi di 34.957 soldati, caduti dopo il 15 agosto 1917, sono stati indicati sui panelli del cimitero britannico a Passendale. La porta di Menen fu costruita al posto di una vecchia porta medievale. Sotto quella porta sono passate le truppe britanniche durante la Prima Guerra Mondiale verso la prima linea per difendere l’”Ypres Salient”, un terreno avanzato a forma di arco nelle linee tedesche. Il corridoio della morte a Diksmuide Il corridoio della morte è il posto migliore dove si può intuire la Prima Guerra Mondiale. Per quattro anni è stato l’avamposto delle trincee della difesa belga all’ Yser. Il corridoio della morte si trova accanto a un’ansa dell’Yser; migliaia di soldati sono morti qui. Il complesso di chiuse “de Ganzepoot” a Nieuwpoort Difesa speciale contro il nemico: l’ uso dell’acqua. Nell’ ottobre 1914 la situazione diventa così critica che il Re Alberto, comandante supremo dell’esercito belga, decide di mettere sotto acqua i polder fra l’Yser e la ferrovia Nieuwpoort - Diksmuide. I cimiteri I cimiteri britannici variarono in grandezza e sono sparsi sul terreno . La commisione “War Graves Commission,” un’ organizzazione britannica responsabile di tutti quei cimiteri, ne ha rivalutato il mantenimento. Poco La torre dell’ Yser Nel 1930 fu costruita una torre sulla riva dell’Yser a Diksmuide per ricordare tutti i morti fiamminghi della guerra. Sulla torre hanno scritto in quattro lingue “Mai più guerra”. Quel monumento è anche diventato simbolo per la consapevolezza delle Fiandre. Nel 1946 un’esplosione ha distrutto la torre. Per 13 anni hanno costruito una tempo dopo la guerra la Gran Bretagna ha preso la decisione di non rimpatriare tutti i morti ma di seppellirli vicino nel posto dove erano morti. Con i paesi coinvolti viene concordato che i terreni dei cimiteri sarebbero diventati torre nuova ancora più alta nello stesso terreno. Lì dentro hanno sistemato il museo della guerra e della pace, adesso tutto rinnovato. Con le rovine della torre originale hanno costruito la porta della pace. Nella cripta della vecchia torre hanno riseppellito alcuni soldati fiamminghi conosciuti. Eric De Donder e Julien Stuer | 11 in eterno terreno britannico e che la manutenzione sarebbe stata per sempre per conto dei Britannici. A Passendale, si trova il “Tyne Cot Cemetery” il più grande dei cimiteri britannici. 12 | Giornalino Edizione : maggio 2014 | 13 IL CASTELLO DI GAASBEEK I CAVOL IN I D I B RUSSELLE Appena fuori Bruxelles, ma in mezzo alle colline del Payottenland si trova il castello di Gaasbeek. Il castello medievale ha vissuto una storia turbolenta. Il conte di Egmont era uno dei più famosi proprietari. La storia Un primo castello fortificato fu eretto nella metà del XIII secolo per proteggere il Brabante contro le incursioni delle Fiandre e dall’Hainaut. Questo blocco fu distrutto nel 1388. La ricostruzione durò due secoli. Durante la parte del XVII secolo, Renaat van Renesse ordinò la costruzione di un giardino alla francese, un padiglione barocco e una cappella. Nel 1695 un’ala del castello fu distrutta dalle forze di Luigi XIV. Nel 1796 il castello di Gaasbeek cadde nelle mani del marchese Paolo Arconati Visconti, figlio di un ciambellano dell’imperatrice austriaca Maria Teresa. Gli Arconati Visconti furono italiani che possedevano vaste proprietà in Italia e nei Paesi Bassi del sud. Giammartino Arconati Visconti (1839-1875) si interessava di archeologia e aveva idee liberali di sinistra. Si stabilì a Parigi, dove si occupò di repubblicani socialmente impegnati. Questi includono Marie e suo padre, l’ex giornalista e politico Alphonse Peyrat (1812-1890). Vorrei presentarvi una verdura tipicamente belga: i cavolini (o cavoletti) di Bruxelles. Questi cavoletti sono in realtà i germogli ascellari di una varietà di Brassica oleracea della famiglia dei cavoli. Di forma globulare, crescono alla base delle foglie principali e sono costituiti di foglioline embricate: una foglia che copre una o due sottostanti (come i carciofi). Marchesa Marie Arconati Visconti – Marie fu non solo di sinistra e repubblicana, non nobile, fu anche povera e una fervente atea. Si sposarono nel 1872. Marie a quel tempo aveva soltanto un vestito e un paio di scarpe. Ma la fortuna Peyrat (1840-1923) del suo sposo fu stimata a 17 milioni di franchi oro. Abitavano a Parigi. La loro vita indaffarata lì veniva interrotta da lunghe vacanze al castello di Gaasbeek. Giammartino morì nel 1875. Dal 1887 al 1898 Marie restaurò il castello e lo rifondò come un museo per la sua enorme collezione d’arte. Nel 1921 la marchesa Arconati Visconti, donò il parco con il castello al Regno del Belgio. Il castello è aperto dal 20 aprile al 9 novembre 2014, tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10 alle 18 (ultima visita alle 17). Aperto nei giorni festivi. Jeannine Weyers Questa pianta ricorda il cavolo nero toscano e la coltura è molto simile. Per crescere ci vuole un clima freddo, tipico del nord. L’odore che rimane nella casa, dopo aver cotto (troppo) i cavoletti, chiamato “aria di cavolini” contiene H2S (zolfo) e non è tanto apprezzato. In senso figurativo ”l’aria di cavolini” si riferisce a una mentalità gretta, piccolo borghese. Nonostante queste caratteristiche, i cavolini sono molto salubri, contengono minerali e vitamine, soprattutto la vitamina C. I cavoletti sono ottimi quando ha gelato. Ora vi spiegherò una buona ricetta per preparare questa verdura. Insalata di cavolini come a Liegi: Ingredienti: 500 gr di cavolini 700 gr di patatine novelle precotte 2 mele 100 gr di strisce di pancetta affumicata 1 limone 1 cipolla 1 cucchiaio di burro 1/3 di cucchiaino di cumino Preparazione : • Levare le foglioline esterne dei cavolini, tagliare una parte del piede e farci una croce. • Spremere il limone • Tagliare le mele sbucciate in parti e ricoprirle con la spremuta di limone. • Sminuzzare la cipolla. • Bollire i cavolini dieci minuti nell’acqua salata. Scolarli e toglierli dalla pentola. • Sciogliere il burro nella stessa pentola e cuocerci la pancetta, la cipolla tagliata e le patate per cinque minuti. • Aggiungerci i cavolini e le mele in parti. Questa insalata si serve calda con selvaggina, salsiccia o filetto di maiale. Buon appetito. Marlene Wouters 14 | Giornalino Edizione : maggio 2014 | 15 LE BIRR E B ELG H E Le birre belghe sono fra le più varie e numerose del mondo e di ottima qualità. Già nel XIV secolo vengono fondate diverse gilde di fabbricanti di birra. Anche se oggi la produzione e la vendita sono predominate dai gruppi Interbrew ed Alken-Maes, il Belgio conta tuttavia 130 industrie di birra. Il numero di varietà di birre supera le 1.000 ! Le birre sono vendute in bottiglie di vetro di colore marrone o verde. Così si possono evitare gli effetti negativi della luce sulla bevanda. Le bottiglie vengono chiuse con un tappo o una capsula. Certe birre sono anche disponibili in fusti di 20 o 30 litri. Altre birre richiedono una seconda fermentazione in bottiglia. L’invecchiamento in bottiglia spesso garantisce un’evoluzione gustativa molto positiva. Le birre principali di origine belga sono: Le birre bianche “witbier” a base di frumento, contengono poco alcol e sono piuttosto rinfrescanti (Hoegaarden, Blanche de Namur, Wittekerke,…). Vengono usate molte spezie tra cui la coriandolo, la buccia d’arancia e anche del cumino. “La pils” rappresenta il 75% della produzione delle birre belghe. Si riconosce facilmente dal loro colore chiaro e dal suo gusto morbido (Stella Artois, Jupiler, Maes). Le birre lambic hanno un gusto specifico molto acido. Sono prodotte a fermentazione spontanea con lieviti selvaggi che sono presenti nell’aria nei dintorni di Bruxelles. Ci sono quattro categorie di birre derivate dalle lambic: la geuze, la kriek, la framboise e la faro. Per stimolare il fattore rinfrescante della geuze viene fatto un assemblaggio di lambic giovane e lambic matura. Alcune marche più popolari come “Mort Subite” e “Saint-Louis” deviano dalle regole ortodosse di mescolanza del lambic, aggiungendo anche degli zuccheri per ammorbidire il gusto. La qualità migliore è raggiunta nei prodotti di “Boon”, “Oud Beersel”, “Girardin”, “3 Fonteinen” e “Cantillon”. La kriek e la framboise sono trattate aggiungendo al lambic frutti o succhi di frutta. La kriek è fatta con ciliege, la framboise con lamponi. Nella produzione della faro si aggiunge zucchero o caramello per favorire una seconda fermentazione. Nonostante le birre ambrate siano diventate meno popolari, vale la pena menzionarne alcune che sono sempre fabbricate nel rispetto della tradizione. La “Palm” è una birra dal gusto molto pieno, quasi appiccicoso. La “De Koninck”, chiamata “bolleke” (boccia) per via del suo bicchiere sferico, è molto popolare tra gli abitanti di Anversa, città dove viene fatta. In tutto il mondo solo dieci abbazie corrispondono a questi criteri; sei sono in Belgio (Westvleteren, Westmalle, Achel, Rochefort, Orval e Chimay). Ogni birra trappista copre vari stili, dalla versione bionda e piuttosto forte (tripla) alla scura (doppia), a partire da una gradazione alcolica di 6,5% a salire. Anche le birre trappiste sono molto pregiate. La fabbricazione avviene all’interno di un’abbazia trappista, e viene rigorosamente sorvegliata dai monaci. Lo scopo economico della produzione di birra deve essere diretto al sostentamento dei monaci e alla beneficenza, e non a scopo di lucro. Ci sono altre birre che portano il nome di un’abbazia ma contrariamente alle birre trappiste, vengono prodotte da fabbricanti commerciali (Leffe, Grimbergen, Tripel Karmeliet, eccetera). Utilizzano il nome e la ricetta di un’abbazia che ha cessato di produrre. Una denominazione copre vari stili di birra. Il Belgio conta migliaia di caffè tipici che offrono una vasta scelta di birra alla loro clientela. Per approfittare interamente della varietà dei gusti, ogni birra viene servita nel suo bicchiere specifico e alla temperature ideale. Benvenuti e salute ! Mick Janssens 16 | Giornalino Dopo la lettura del giornalino vi inviterei ad esaminare il carattere tipografico usato che viene chiamato il Bembo e ha origini italiane. È un carattere tipografico creato da Francesco Griffo da Bologna per l’edizione De Aetna (un opuscolo scritto al ritorno dal suo soggiorno a Messina) di Pietro Bembo. L’opera fu stampata per i tipi di Aldo Manuzio nel febbraio 1496. Il carattere Bembo fin dal suo apparire è diventato il modello per molti altri alfabeti; e lo stesso Manuzio lo utilizzerà, nel 1499, per l’edizione della Hypnerotomachia Poliphili (De strijd van Poliphilo om liefde, in een droom), attribuita a F. Colonna. Il Griffo si basò sulla grafia manoscritta dello stesso Pietro Bembo per creare un carattere che donava alle pagine una nuova armonia, meno compatta e più ariosa rispetto ai modelli precedenti. Il risultato fu una grande leggibilità che contribuì alla popolarità del nuovo carattere ed alla sua larga diffusione. L’eleganza e la bellezza del Bembo influenzeranno generazioni di stampatori, tra cui Claude Garamond, e molti altri sia prima che dopo. Il nuovo carattere assunse anche un valore simbolico, rappresentando l’amore e la devozione degli umanisti rinascimentali per la cultura classica, in contrapposizione ai caratteri gotici, identificati con il mondo barbarico che aveva contribuito al tramonto della civiltà romana. Gh. Libre e Wikepedia
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