Lettiera_Inclinata [modalità compatibilità]

Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
• E’ l’evoluzione della
lettiera permanente
• La pavimentazione
della zona di riposo è
posta ad un livello più
alto rispetto a quello
della zona di
alimentazione
(pendenza 6-8%)
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Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
Vantaggi :
1)
Si forma un unico refluo costituito da deiezioni solide e
liquide che non occupa tutto l’area della zona di riposo, in
quanto la lettiera tende a scivolare verso la zona di
alimentazione dove può essere asportata facilmente;
2)
Ne consegue che l ’effettiva zona di riposo è solo una parte
di quella totale e coincide con la lettiera posta ad un livello
più alto e più distante dalla zona di alimentazione. In
questa zona la paglia è più asciutta e si crea così un’area
più tranquilla per le vacche in decubito. Sono sufficienti 10
cm di paglia trinciata (2,5- 3 kg / capo x giorno) per avere
animali con mammelle sufficientemente pulite.
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Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
Vantaggi (continuazione)
3) La concentrazione delle deiezioni in un lato della zona di
riposo determina
minori problemi di controllo
ambientale dovuti ai gas di fermentazione rispetto alla
lettiera permanente.
4) Le condizioni 1) + 2) + 3) permettono di avere animali
puliti assegnando loro superfici inferiori procapite
rispetto alla lettiera permanente (5,5 m2 / capo contro i
6-7)
la superficie di stabulazione dell’edificio è
minore rispetto alla tradizionale lettiera permanente
(7,9 m2/capo contro i 10,50).
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Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
5)
Facile controllo
foraggiamento.
degli
animali
dalla
corsia
di
6) Le deiezioni non devono essere asportate ogni 3-6 mesi
ma sono allontanate quotidianamente dalla stalla con
mezzi meccanici e stoccati in concimaia a platea.
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Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
Lo svantaggio
• Assoluta necessità di rispettare il carico di
peso vivo per unità di superficie di
progetto, pena il blocco della lettiera ed il
drastico peggioramento delle condizioni
igieniche d’allevamento.
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Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
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Stab. libera a lettiera inclinata (Schema 5)
Accortezze
• Usare paglia trinciata (3 kg a capo per giorno) che,
avendo minore tendenza a legare, scorre più velocemente
della paglia lunga (4-5 kg a capo per giorno).
• E’ buona norma non far coincidere eventuali pilastri
della struttura portante con il passaggio dalla zona di
riposo e zona di alimentazione o con il muretto della
rastrelliera. Per evitare ostacoli sia alla discesa della
lettiera, sia alla distribuzione della paglia con mezzi
meccanici dalla corsia di foraggiamento.
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Stabulazione libera a lettiera inclinata (schema 6)
Differisce dallo schema 5
per due aspetti.
• a) la zona di
alimentazione è inclinata
ed è affiancata dalla
cunetta delle deiezioni;
• B) è prevista una corsia di
per la distribuzione della
paglia
maggior costo
di realizzazione perché
aumenta la superficie
coperta a capo.
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Stabulazione libera a lettiera inclinata (schema 6)
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Stabulazione libera a lettiera inclinata (schema 6)
• Nel caso sia presente il
paddock
si
devono
predisporre dei cancelli
per
effettuare
il
collegamento fra la zona
di riposo e quella di
esercizio; in tal modo gli
animali
possono
attraversare la corsia e,
durante la distribuzione
della paglia, potranno
entrare agevolmente i
mezzi meccanici.
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Stabulazione libera a lettiera inclinata (schema 5)
Le deiezioni sono composte
da
• letame che scende dal
pavimento in pendenza
della zona di riposo;
• dal liquame deposto in
zona di alimentazione;
Nello schema 5 la miscela
ottenuta può essere
asportata da un
raschiatore meccanico ad
asta rigida di tipo a
farfalla che scorre nella
corsia di alimentazione;
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Stabulazione libera a lettiera inclinata (schema 6)
• Nello schema 6 il liquame
che scende dalla zona di
alimentazione
ed
il
letame che scende dal
pavimento in pendenza
della zona di riposo, si
raccolgono nella cunetta e
possono essere asportati
da
un
trasportatore
meccanico a palette a
moto alternato.
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Stabulazione libera a lettiera inclinata
Dimensionamento della
concimaia
• Produzione mensile di
letame di circa 2m3/capo;
• Produzione di liquame di
0,2 m3/capo x mese,
esclusi i reflui della zona
di mungitura e quelli
dell’eventuale
paddock
pavimentato.
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