©Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Proprietà letteraria riservata ISBN 978-88-909105-6-2 Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Via Crescenzio, 2 – 00193 – Roma http://osservatorioamianto.jimdo.com/ Email [email protected] Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% del volume. Sono vietate in tutti i Paesi la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione elettronica e l’adattamento, anche parziali, con qualsiasi mezzo effettuate, per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale senza la specifica autorizzazione dell’Editore. ATTI DEL CONVEGNO S.O.S. AMIANTO ASTI, 21 maggio 2014 Aula Magna UNI ASTISS, Piazzale Fabrizio de Andrè Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali Prima edizione: 30 settembre 2014 ISBN 978-88-909105-6-2 Organizzazione del Convegno COMITATO SCIENTIFICO Dardanelli Carlo Fiumi Lorenza Mutti Luciano Roveri Norberto Servida Alberto SEGRETERIA SCIENTIFICA Gandini Gianna Gianotti Maria Anna Paolicchi Elisa Petraroia Sandra Roggero Carlo Savergnini Luigi Scalfari Francesco SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Barbesino Lucas De Filippo Pasquale Fiore Ines ATTI A CURA DI Fiumi Lorenza Rucco Michele HA COLLABORATO ALL’INIZIATIVA Meoni Carlo Programma dei lavori APERTURA DEI LAVORI E SALUTI DI BENVENUTO - Regione Piemonte, Assessore al Lavoro e Formazione Professionale – Claudia Porchietto - Regione Piemonte, Assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Edilizia Sanitaria, Politiche sociali e Politiche della Famiglia, Coordinamento interassessorile delle politiche del volontariato – Ugo Cavallera - Sindaco di Asti - Avv. Fabrizio Brignolo - Provveditore agli Studi della Provincia di Asti - Dott. Alessandro Militerno - Assessore allo Sport, Istruzione, Politiche Giovanili e del Lavoro - Dott.ssa Marta Parodi - Presidente Università di Asti – Dott. Michele Maggiora RELAZIONI - LICEO SCIENTIFICO “F. VERCELLI” (Asti) AMIANTO: COSA FU ? COSA E’ STATO? COSA NE FACCIAMO ? Presentazione e relazione a cura della classe IV corso di scienze applicate Introduzione del Prof. Luigi Savergnini con il contributo del Dott. Alberto Servida (Dipart. Chimica e Chimica Industriale – Università di Genova) e del Dott. Norberto Roveri (Dipart. Chimica G.Ciamician Alma Mater Studiorim – Università di Bologna) Slide - ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI “G.A. GIOBERT” (Asti) SPETTRO AMIANTO Presentazione e relazione a cura della classe 3BCAT Introduzione del Prof. Carlo Roggero e del Prof. Cesare Zollo con il contributo della Dott.ssa Lorenza Fiumi (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico - IIA CNR) Slide - LICEO ARTISTICO “B. ALFIERI” (Asti) CATALOGAZIONE DATI DI RILEVAMENTO Presentazione e relazione Classe 5 A Introduzione della Prof.ssa Gianna Gandini con il contributo della Dott.ssa Lorenza Fiumi (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico - IIA CNR) Slide - LICEO CLASSICO “V. ALFIERI” (Asti) ASBESTOSI E MESOTELIOMA : NEMICI INVISIBILI E MORTALI Presentazione e relazione a cura della Classe IB Introduzione della Prof.ssa Maria Anna Gianotti con il contributo del Dott. Carlo Dardanelli (MMG ASL212 - Asti) e del Dott. Luciano Mutti (Presidente Gruppo Italiano Mesotelioma) Slide CONCLUSIONI - Segretario Generale ONA ONLUS – Dott. Michele Rucco - Presidente API ASTI – Dott. Andrea Cirio - Assessore Ambiente – Avv. Alberto Pasta - Direttore Università di Asti – Dott. Francesco Scalfari Moderatore: Giuseppe Rasolo RASSEGNA STAMPA APERTURA DEI LAVORI E SALUTI DI BENVENUTO LICEO SCIENTIFICO “F. VERCELLI” (Asti) AMIANTO: COSA FU? COSA E’ STATO? COSA NE FACCIAMO? Presentazione e relazione a cura della classe IV corso di scienze applicate Introduzione del Prof. Luigi Savergnini con il contributo del Dott. Alberto Servida (Dipart. Chimica e Chimica Industriale – Università dGenova) e del Dott. Norberto Roveri (Dipart. Chimica G.Ciamician Alma Mater Studiorim – Università di Bologna) INTRODUZIONE Prof. Luigi Alessandro Savergnini Docente di Scienze Naturali, Chimica e Scienze della Terra presso il Liceo Scientifico Statale “Francesco Vercelli “ di Asti. Quando mi è stato proposto dal mio dirigente, Prof. Angelo Barruscotto, di partecipare a questa iniziativa, ho esitato un po’ (molte sono le proposte che arrivano dal territorio e, spesso, si deve sacrificare qualcosa per motivi di tempo e priorità), ma l’enorme rilevanza del tema mi ha spinto ad accettare, coinvolgendo una classe ed in particolare alcuni degli allievi più attivi. I ragazzi hanno accolto la proposta con interesse ed ho deciso di dare loro fiducia per vedere che cosa avrebbero prodotto in autonomia, cercando di agire come supervisione e controllo, per quanto di mia competenza, quale docente di discipline scientifiche. Il primo lavoro di ricerca ha definito 4 aree: natura minerale del materiale amianto; suo utilizzo industriale in vari settori; implicazioni sociali ed ambientali; sviluppo delle tecniche di trattamento. Prezioso è stato poter attingere, informazioni e dati, ma anche forza ed idee, dai docenti universitari, i Professori Norberto Roveri, (Università di Bologna) ed Alberto Servida (Università di Genova). Con tutti ci scusiamo per imprecisioni o incorrettezze. Sintesi interventi degli allievi partecipanti (classe IV SB – liceo scientifico/scienze applicate). Daniello Riccardo, MINERALOGIA OVVERO… "Che cos’era l'amianto?". L'Amianto è un materiale ottenuto dalla lavorazione di diversi minerali provenienti da rocce ignee tra cui Serpentini, Ofioliti, e diversi altre. Si tratta di minerali formati da lunghe catene di tetraedri di silice, veri aghi; il crisotilo, il minerale più utilizzato per ricavarne l’amianto industriale, è però un Fillosilicato, ovvero ha una struttura costituita da fogli di tetraedri di silice. Come può essere così pericoloso? Perché gli strati di tetraedri (ed ottaedri) in questi casi non sono piani e paralleli, ma a causa di loro difetti, si curvano ed arrotolano, formando le fibre dell’amianto. Le impurità metalliche, purtroppo, conferiscono al materiale particolari capacità chimiche che risultano molto pericolose in ambito biologico: il ferro agirà come catalizzatore per la produzione di radicali, una volta in presenza dell'acqua nei tessuti organici. Di qui la pericolosità. Alasio Matteo, LA PRODUZIONE INDUSTRIALE E GLI USI, OVVERO … Cos’è stato? Le caratteristiche chimico-fisiche degli amianti, e particolarmente la resistenza alla trazione, al fuoco, alla corrosione e le proprietà termoisolanti, ne hanno fatto per anni un materiale ampiamente utilizzato nell’industria. Noto fin dall’antichità, la sua produzione, ha avuto un grande incremento a partire dalla seconda guerra mondiale; dall’inizio degli anni ‘40 è stato utilizzato, in modo massivo, per una svariata gamma di usi. Dal 1950 al 1979, la produzione risulta quintuplicata; nel 1977, nel mondo venivano estratte più di 5.000.000 tonnellate di amianto. Innumerevoli le applicazioni tecnologiche degli amianti. A migliaia. Di certo è stato uno dei minerali maggiormente impiegati dall’industria; alcune significative tipologie di utilizzo: isolante termoacustico, ritardante di fiamma, materiale antifrizione, rinforzante di manufatti cementizi, materiale per la produzione di guarnizioni antiacido, carica inerte nella produzione di svariati materiali, ecc. Montagnani Martina , L’AMBITO SOCIALE ed AMBIENTALE. OVVERO… Cos’è ora? Sono tre le aree di tutela: della salute; dell’ambiente; della sicurezza del lavoro. E’ un rilevante problema ambientale con importanti ricadute sanitarie per le patologie correlate. Notevoli le problematiche, sia sociali, per la percezione del rischio ad esso associato, sia economiche, in considerazione dei costi conseguenti agli interventi di bonifica. Le patologie sono caratterizzate da un lungo intervallo di latenza tra esposizione e comparsa della malattia (nel caso del mesotelioma, in genere, decenni). Le prime e principali vittime dell'asbesto sono state, e continuano a esserlo, i lavoratori esposti nella manipolazione delle fibre nell’attività estrattiva, nella produzione ed uso di prodotti e materiali, nella manutenzione degli impianti; nonché i loro familiari, che potevano respirare le fibre portate a casa con le tute. Oggi, il rischio riguarda i lavoratori impiegati nella manutenzione, bonifica e di gestione dei rifiuti. Obiettivi sono dunque: migliorare la qualità delle valutazioni del rischio e della sorveglianza; sensibilizzare l’opinione pubblica; trasferire conoscenze agli amministratori pubblici. Szabo Alexandra SMALTIMENTO od INERTIZZAZIONE? OVVERO… Cosa ne facciamo? La normativa dà due possibilità: stabilizzare in matrici cementizie o plastiche e mandare in discarica o effettuare trattamenti chimico-fisici che rendano innocuo il materiale e riciclarlo. A favore della seconda sono: il fatto che, per le discarica, occorrono sempre nuovi siti e che non si affronta il problema, rimandandone la soluzione; l’inertizzazione è definitiva ed il materiale trattato è innocuo. Contro c’è la diffidenza più o meno pregiudiziale (disinformazione su impianti/processi, dubbi per sicurezza ed impatto); ma anche per interessi a mantenere l’attuale sistema. Elenco alcuni trattamenti proposti. 1. TRATTAMENTO IDROTERMICO IN ACQUA SUPERCRITICA (ASC) Studiato presso l’Università degli studi di Genova dal gruppo di lavoro del professor Servida, il trattamento con acqua supercritica, (600-650°C e una pressione pari a 27 Mpa); è sostanzialmente una trasformazione della struttura dei cristalli e della loro composizione chimica, che porta alla completa distruzione delle fibre dell'amianto. L'acqua supercritica accelera i processi di trasporto nella matrice porosa e le cinetiche di reazione. 2. L' AMIANTO E IL SIERO DI LATTE Chemical Center- Dipartimento di Chimica dell' Università di Bologna, a guida del Prof. Roveri. In una prima fase, a temperatura ambiente, reagiscono (uno a dieci) cemento-amianto e siero di latte scartato dall’industria casearia (sufficientemente acido decompone la fase cementizia); si liberano CO2, acqua e ioni calcio; le fibre di amianto si depositano. Nella seconda fase, altro siero acido (4 ore, temperatura 180°C), denatura le fibre a silicati più semplici e ioni metallici disciolti e recuperabili; il precipitato (fosfati, silicati e batteri morti) può essere utilizzato come fertilizzante. 3. TORCIA AL PLASMA Il procedimento descritto dall’ing. Riccardo Zonza per ASSOAMIANTO avviene mediante fusione e consiste nel portare i rifiuti contenenti amianto ad alta temperatura (1600°C), grazie a un sistema con una scarica elettrica di grande potenza. Si ottiene un prodotto inerte, insolubile, di tipo vetroso, cioè non più dotato di una struttura cristallina. E’ molto costoso. 4. COTTURA IN FORNO CONTINUO A TUNNEL. KRY•AS Dr. A. F. Gualtieri dell’Università di Modena e Reggio Emilia, la ZETADI s.r.l.di Ferno (VA). Il procedimento è una conversione termica che trasforma le lastre di eternit in cemento, in forno continuo, il materiale subisce una ricristallizzazione totale; il ciclo è fino a 1200-1300 °C, per più di 24 ore. Il risultato è una sorta di clinker, usabile per produrre cemento. Anche questo è costoso. Conclusioni: cos’è emerso per me ed i ragazzi dall’esperienza fatta? Intanto la percezione della gravità, della diffusione e dell’urgenza del problema, ma anche la speranza che siano possibili soluzioni. Ed ancora un dubbio ed un conseguente monito: che la storia non si ripeta nei suoi aspetti peggiori; il problema dell’amianto, infatti è stato quello di averne sottovalutato la pericolosità (per qualcuno colpevolmente) a fronte delle possibilità di ricavarne profitti facili ed ingenti. Attenzione! Di nuovo può partire un buon business con l’amianto: ricerca, mappatura, rimozione, trattamenti. Noi, non siamo in grado di valutare le tecniche e non vogliamo criticare il flusso di ricchezza, pubblica o privata che sia, in ingresso od in uscita; ma ci preme ricordare che ogni cosa dovrebbe avere come fine ultimo il benessere di tutti. O diventa, prima o poi, fallimento. Ho già detto che è stato importante il poter attingere informazione dai docenti universitari, voglio ora ringraziarli, come cittadino, per tutto il lavoro di ricerca, che il mondo scientifico produce e che solo qualche volta emerge nelle sue implicazioni. In particolare per quanto si sta facendo di studio a livello applicativo in questo importante settore dell’inertizzazione. Ora, ci è sembrato, le tecnologie sono mature; noi ne abbiamo esposte 4, ma vi sono centinaia di brevetti depositati a livello italiano ed Europeo. Bisogna dunque che il mondo della Ricerca, superi le diffidenze tra i propugnatori di questo o quel metodo di trattamento, per arrivare ad una serena valutazione di questi ed una loro eventuale sintesi od integrazione, ottenendone il massimo d’efficacia, con il minimo di costi economici e sociali. Così pure l’auspicio è che i diversi livelli gestionali e politici interagiscano tra loro e vengano fatte le scelte migliori per la soluzione del problema ed ancora, che il tutto avvenga in tempi minimi. Infine è sicuramente fondamentale che vi sia qualcuno, come l’O.N.A. che continui a tenere alta la dovuta attenzione, con la gravità di quello che è già un lutto collettivo e stimoli tutti e ciascuno, a fare la propria parte, per arrivare al massimo contenimento dei danni. Questo non avverrà certamente nascondendo tutto, in discariche, sotto un po’ di terra e fingendo di pensare che sia per sempre. Non lo è. Progetto Amianto PARTE 1- MINERALOGIA OVVERO… "Che cosa era l'amianto?" Liceo Scientifico F. Vercelli Asti Daniello Riccardo 4SB Inosilicati Fillosilicati Fillosilicati Fillosilicati Asbestiformi Fillosilicati Asbestiformi Nota Le immagini sono tratte dalla pubblicazione: “Mineralogia” sul sito web dell’Università “Aldo Moro” di Bari. Progetto Amianto - PARTE 2 PRODUZIONE INDUSTRIALE ED USI, OVVERO … Cos’è stato? Liceo Scientifico F. Vercelli Asti Matteo Alasio 4SB Produzione e consumo nel tempo Produzione 200 Consumo 103 ton 150 100 50 0 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 anni Fonte U.S. Department of the Interior, U.S. Geological Survey, 2006 1990 2000 2010 Il Problema Amianto: Come Smaltirlo Con il DM del 29/04/2004 n. 234 è stato definito un regolamento per la determinazione e la disciplina delle La normativa definisce due strategie principali: stabilizzazione in matrici cementizie o plastiche da mandare in discarica (rifiuti stabili e non reattivi); trattamenti di inertizzazione con metodi chimico-fisici che portano alla formazione di materiali recuperabili in quanto non hanno più le caratteristiche cristallochimiche e morfologiche dell'amianto. Il Problema Amianto: Come Smaltirlo Volumetrie di RCA smaltite negli anni 2011 e 2012 (studio INAIL, 2013). Il Problema Amianto: Come Smaltirlo Panorama delle discariche in esercizio non è confortante (studio INAIL, 2013). Il Problema Amianto: Come Smaltirlo Le volumetrie residue sono insufficienti (studio INAIL, 2013). NOTE Materiali tratti da: Gazzetta Ufficiale: DM del 29/04/2004 n. 234 studio INAIL Patologie da amianto, 2013 U.S. Department of the Interior, U.S. Geological Survey, 2006 Progetto Amianto Parte 3 L’AMBITO SOCIALE, AMBIENTALE (ED ECOLOGICO) OVVERO… Cos’è ora? Liceo Scientifico F. Vercelli Asti Martina Montagnani 4SB La giusta dimensione delle cose Ecco il problema Un tempo… nessuna protezione! Oggi c’è più attenzione Eternit di Casale Monferrato Sito di Interesse Nazionale La cava di Balangero Nota Le immagini sono tratte: dal sito web dell’Università di Genova da pagine Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Asbesto Dal sito http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano &id=658&area=Sicurezza chimica&menu=amianto Parte 4 SMALTIMENTO VS INERTIZZAZIONE OVVERO… Cosa ne facciamo? Liceo Scientifico F. Vercelli Asti Alexandra Szabo 4SB La normativa definisce: due strategie principali stabilizzazione in matrici cementizie o plastiche da mandare in discarica (rifiuti stabili e non reattivi) trattamenti di inertizzazione con metodi chimico-fisici = formazione di materiali diversi dall’amianto. Il Problema Amianto: Come Smaltirlo Si possono identificare tre sistemi: • Discariche; • Spedirlo altrove; • Processi di trattamento/trasformazione/inertizzazione Il conferimento in discarica, ovunque sia, non risolve il problema Chimicamente, può succedere che… Reattore sperimentale ad acqua supercritica. L'acqua supercritica ha un duplice ruolo: A)accelerare i processi di trasporto entro la matrice porosa; B)accelerare le cinetiche L' AMIANTO E IL SIERO DI LATTE L' AMIANTO E IL SIERO DI LATTE La reazione TORCIA AL PLASMA L’impianto di vetrificazione Forno continuo a tunnel CONCLUSIONI Occorrono RAPIDE azioni legislative nazionali e locali ATTENTA VALUTAZIONE DELLE TECNICHE e reperimento dei siti per impianti e depositi. ALTRETTANTO RAPIDI INTERVENTI DI RIMOZIONE PER EVITARE COSTI SOCIALI SICURAMENTE MOLTO ALTI. Note Dai siti web di: Università di Genova Chemical Center INERTAM Kry-ass
© Copyright 2024 ExpyDoc