Prof. Renato Bergonzini 1926 - 2011 Qualcuno, l’ha conosciuto con la pipa. Negli anni ‘80, si chiamavano Giornate Pneumoradiologiche Bresciane. Si entrava d’angolo, in quella porta a bussola che dava accesso alla Camera di Commercio. Poi si scendevano scale precipitevoli e ci si ritrovava in uno spazio ristretto dove c’era tutto: la segreteria organizzativa, il guardaroba e il bar, il centro slides e lo spazio espositivo delle ditte. Infine, si penetrava in quell’anfiteatro ombroso a gradini bassi e dalle poltrone comode, dove ci si poteva rilassare abbeverandosi alle fonti del sapere toracico. Gli pneumologi, che s’identificavano allora in un gran numero di sigle legate a un passato glorioso, ora però in cerca di diverse specificità e, con esse, di nuove identità. I radiologi, abituati a interpretare i reperti su base morfologica, che scoprivano la profondità dell’approccio anatomico computerizzato e riscoprivano sottigliezze fisiopatologiche grazie alla dinamica ecografica in real time. Entrambi trovavano nelle Giornate –un appuntamento biennale presto ribattezzato, ad honorem del Patron, le Bergonziadi– la possibilità di essere aggiornati “in tempo reale” sulle ultime acquisizioni tecnologiche o scientifiche della disciplina pneumoradiologica (le “nuove frontiere”) direttamente dai più celebrati maestri italiani e –soprattutto– stranieri. Là, imparammo tutti che la verità non sta né nelle immagini né nei reperti clinici da soli, ma va ricercata nella loro sinergia che si realizza con un approccio multidisciplinare in un costante confronto inter specialistico. Nella vita, questo è stato l’esempio di Renato Bergonzini, radiologo, e di Massimo (Mino) Corda, pneumologo, nei loro Spedali Civili di Brescia. Metà pneumologi e metà radiologi. Prima - Dopo Qualcuno l’ha conosciuto prima La storia nasce prima, nel 1973, in Svizzera, lungo le pendici della Montagna Incantata. Già allora, a Davòs confluiva il gotha della radiologia toracica mondiale (all’epoca, venivano tutti dagli USA). Lì, un minuscolo drappello di radiologi italiani (Renato Bergonzini, Pasquale Marano di Roma, Lazzaro Barone) e di pneumologi (Mino Corda, appunto) furono folgorati dalla proposta didattica di quei Maestri: dunque, la radiologia toracica poteva essere altra cosa che non quelle "lastre" drasticamente bianco-nere cui si era abituati! Così, nel 1975, nacque la Sezione di Radiologia Toracica della Società Italiana di Radiologia Medica (la SIRM). A partire dagli anni immediatamente successivi, Bergonzini e Marano iniziano a perseguire e a realizzare un sogno che avrebbe corso per ben trent’anni su binari diversi ma paralleli verso una meta comune: promuovere la diffusione della cultura pneumoradiologica sul territorio nazionale. Il sogno di Marano si sarebbe identificato con i Corsi itineranti di Radiologia Toracica, che avrebbero portato un aggiornamento capillare sul territorio con formula “a porta a porta”. Quello di Bergonzini, con le “Giornate” (e i Corsi di aggiornamento che le hanno spesso affiancate) avrebbe non solo contribuito ad aggiornare le conoscenze ma consentito anche la maturazione di figure professionali di rilievo che sarebbero poi entrate a pieno titolo nella compagine scientifica internazionale. Qualcuno l’ha conosciuto dopo (o non l’ha conosciuto affatto) La ruota del tempo girava e il mondo arrivava al giro di boa del secolo. La crisi di borsa delle dot.com, le torri gemelle, le inquietudini dei popoli, il ritorno di fantasmi del passato. Bergonzini lasciava la direzione della Radiologia I di Brescia (http://www.primaradiologiabrescia.it) e le ditte farmaceutiche, che si stavano ristrutturando velocemente per rispondere alla sfida della globalizzazione, rivedevano conseguentemente le modalità dei contributi riservati alle manifestazioni scientifiche. Ma il Prof. Bergonzini ha continuato, finché ha potuto, a promuovere le sue Giornate secondo quello stile –ben noto a chi l’ha conosciuto– che lo caratterizzava anche nei rapporti interpersonali: dinamico e tenace, ma sempre nell’alvo del rigore scientifico appreso dai Maestri stranieri che hanno popolato le sue Giornate, con un sottile senso dell’umorismo mai disgiunto da rispetto assoluto nei confronti del proprio prossimo. Per essere seri, non è necessario essere noiosi era uno dei suoi motti preferiti e ispirava molti dei suoi comportamenti. Per vari anni l’hanno circondato personaggi di valore, sia in Ospedale che nell’organizzazione delle Giornate. Tra tutti, un riconoscimento speciale va tributato a Gianfranco Tassi, pneumologo, e a Pierluigi Chiodera, anatomopatologo. Entrambi l’hanno affiancato a lungo con quella condivisione di passioni e in quel confronto di idee che animavano tutti i comportamenti del compianto Professore. Una menzione merita lo staff delle Segreterie Organizzative che l’hanno affiancato nella preparazione e conduzione della Giornate e nella paziente raccolta del materiale dei 15 volumi di “Atti” delle stesse. Pillole di saggezza (tratte dal suo insegnamento) 1. 2. 3. 4. Vivere la professione animati dalla gioia di conoscere. Realizzarla nel quotidiano secondo un’ottica multidisciplinare. Amare la didattica e finalizzarla alla trasmissione delle conoscenze. Affrontare i problemi con tenacia e 5. 6. 7. dinamismo. Modulare i propri comportamenti attraverso il rigore professionale e scientifico. Affrontare la vita con un pizzico di umorismo. Contenerlo sempre nell’ambito di un rispetto assoluto del proprio prossimo. Per saperne di più: Renato Bergonzini. Aggiornamenti di Radiologia Toracica (inizialmente Aggiornamenti di Pneumoradiologia), Voll. 1-16: 1975 – 2005 (ultimo numero in elettronico) – APC-SIRM A sinistra, il Prof. Bergonzini nel suo ruolo d’insegnante, in un’immagine con la quale gli sarebbe piaciuto essere ricordato. A destra, cornice donatagli nell’occasione delle ultime Giornate cui ha partecipato di persona (2005), con la foto non di tutti, ma di tanti di noi che gli hanno voluto bene.
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