Rassegna stampa Maggio 2014

Sommario rassegna stampa
Maggio 2014
Pagina
Articolo
2
Giornale del Popolo, 9 maggio 2014
Standard OCSE: funerale degli accordi
“Rubik”
3
laRegioneTicino, 13 maggio 2014
Eurocompatibilità obbligatoria
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laRegioneTicino, 13 maggio 2014
SUPSI cerca campus
5
laRegioneTicino, 24 maggio 2014
Prima edizione di “Palcoimpresa”
6
Rivista di Lugano, 30 maggio 2014
Industriali a teatro con il sogno
olivettiano
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Giornale del Popolo, Venerdì 9 maggio 2014
SUPSI
Per la Svizzera possibile entrata in vigore tra il 2017 e il 2018
Standard OCSE: funerale
degli accordi «Rubik»
Analisi a Manno
dei principali aspetti
tecnici degli strumenti
di cooperazione
amministrativa
tributaria aspettando
il commentario previsto
il prossimo settembre.
di CORRADO BIANCHI PORRO
Puntuale come la notte a mezzanotte e com’è vero che io sono io,
è arrivato il convegno della Supsi
sugli standard OCSE all’indomani
della dichiarazione d’intenti della Svizzera a Parigi a favore dello
scambio automatico d’informazioni bancarie in materia fiscale, fatto
salvo che tutti i Paesi si adeguino.
E così il corso che si è svolto ieri
all’Auditorium dell’UBS ha registrato un’impennata di iscrizioni all’ultimo minuto per cercare di meglio
comprendere la portata della vicenda. Hanno partecipato al convegno come relatori Paolo Arginelli,
professore di diritto tributario alla
Cattolica, Francesco Avella, dottore commercialista (studio Maisto
e Associati), Raul-Angelo Papotti,
avvocato e dottore commercialista
(Studio Chiomenti), Sonia Del Boca
(Wealth Planning Italy BSI) e Curzio Toffoli (Avvocato - Studio Toffoli
& Sala). Con lo scambio automatico, ha detto Toffoli non ha più senso
Rubik. D’altra parte gli accordi sono
entrati in vigore nel 2013 e scadono
nel 2015, verranno dunque rescissi
per decisione comune e non a caso
lo scambio automatico per l’UE entra in vigore nel 2017 per il periodo
2016. Per la Svizzera, afferma Paolo
Arginelli è possibile l’entrata in vigore tra il 2017 e il 2018, una volta
completati gli adempimenti interni
ed esterni con l’approvazione parlamentare anche se lo standard OCSE
è un modello «volontario» che ha gli
strumenti giuridici e le basi legali
nella convenzione di Strasburgo
e nell’articolo 26 dell’OCSE. Con
R-A. Papotti, S. Del Boca, F. Avella, P. Arginelli e C. Toffoli al convegno Supsi.
questo modello non ha più senso la
confidenzialità perché si apriranno
tutti i libri. Lo scambio automatico
avverrà con informazioni sui conti
esistenti al 1 gennaio del 1° anno di
applicazione. E qui arrivano i problemi, secondo Francesco Avella e
MARIO DRAGHI L’intervento
sarebbe programmato il mese prossimo
BCE non agisce ma è «pronta»
Il mercato scommette sulla credibilità della Bce. Così potrebbe essere sintetizzata la seduta di ieri , dopo
il nulla di fatto sul fronte dei tassi e
la conferenza stampa di Draghi.
Nulla è cambiato nel comunicato
rispetto a un mese fa, fatta eccezione per l’accento posto sulle tempistiche dell’intervento. L’esponente
dell’Eurotower ha fatto sapere che la
Bce è pronta ad agire. Questo lascerebbe pensare che un qualche piano
d’intervento è stato già programmato e potrebbe entrare in azione già
il mese prossimo, qualora le nuove
stime sull’inflazione di giugno si-
d
SUPSI – Rassegna stampa, maggio 2014
Raul-Angelo Papotti. Le questioni
aperte sono millanta e si aspetta il
commentario previsto per settembre sul predetto scambio. Oggi siamo davanti ad articoli normativi
che possono essere letti in maniera
diversa dalle varie amministrazioni
finanziarie. Comunque si è cercato
di ampliare il substrato chiudendo
i buchi della rete secondo le esperienze precedenti e moltiplicando
il rischio fiscale non solo per i privati, ma per le stesse multinazionali
operative su più fronti per verificare dove si situi il valore aggiunto e
dunque la tassazione. Grosse novità per le polizze assicurative, per
i trust; persino gli immobili hanno
una personalità giuridica nell’ambito della successione. Perché i mattoni cambiano di mano, ma il padrone di casa non muore mai. Molte
incertezze rimangono sul concetto
di residenza, secondo Francesco
Avella, perché spetta agli intermediari in base ai documenti ottenuti
definire la «Reportable Jurisdiction». Non parliamo poi dei dati che
ogni anno devono essere trasmessi
e processati, con uno scambio a livello planetario e procedure complicate per i diversi prodotti, dagli
swaps alla securuties, ai derivati.
Dunque, bisogna distinguere quali
informazioni occorre raccogliere e quali scambiare afferma Del
Boca. Si vuol ridurre l’elusione ma
il rischio grosso è che per massimizzare l’efficienza, si amplino a
dismisura i costi per le istituzioni
finanziarie: a questo punto saranno
i clienti a sopportarne l’onere finale.
ano riviste al ribasso. I mercati ora
sembrano confidare sulla credibilità, una delle caratteristiche più
importanti che una Banca centrale
deve avere affinché non venga messa in discussione tutta la politica
monetaria. Draghi si è esposto tanto da non poter tornare più indietro
e i mercati stanno scommettendo
su questo fattore. I mercati che inizialmente avevano reagito male
alle parole di Draghi, hanno subito
cambiato rotta. L’euro si è allontanato dai massimi e le borse hanno
accelerato al rialzo. Forti acquisti si
sono diretti anche sui titoli di Stato,
soprattutto quelli della periferia,
con il rendimento del Btp italiano a
10 anni che ha rivisto i nuovi minimi storici a 2,93%, con lo spread con
il decennale tedesco a 150pb. L’immediatezza del piano farebbe pensare che gli acquisti saranno diretti
in buona parte sul titoli governativi,
in mancanza di asset alternativi da
acquistare. Draghi ha aperto a nuove misure di stimolo già dalla prossima riunione per combattere l’apprezzamento dell’euro e il processo
di disinflazione (che in diversi paesi
è già sfociata in deflazione). Buoni
rialzi sulle borse europee.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
La Regione Ticino, Martedì 13 maggio 2014
La futura Riforma III dell’imposizione delle imprese non potrà ignorare i vincoli internazionali
Eurocompatibilità obbligatoria
I regimi tributari agevolati
per determinate imprese
sono considerati dall’Unione
europea degli aiuti di Stato
che falsano la concorrenza
di Sabina Rigozzi*
Dopo la pubblicazione, nell’autunno del
2013, di una voluminosa monografia sul
tema della ‘Riforma III dell’imposizione
delle imprese’, composta da 43 articoli e
48 autrici e autori diversi, nel primo
quadrimestre del 2014 sono già state tre
le conferenze organizzate dal Centro di
competenze tributarie della Supsi su
questo tema. L’ultima ieri mattina durante la quale sono state analizzate le
nuove politiche, sia dell’Ue che dell’Ocse, in merito al contrasto della concorrenza fiscale dannosa, della pianificazione fiscale aggressiva, nonché degli
aiuti di Stato che distorcono la concorrenza. Proprio in relazione a quest’ultima fattispecie, la Svizzera è oramai da
parecchi anni sotto il mirino dell’Ue per
quanto riguarda i regimi fiscali cantonali privilegiati concessi a talune imprese, ritenuti aiuti di Stato incompatibili con l’Accordo di libero scambio tra
la Svizzera e l’Ue del 1972.
L’apertura e la moderazione della conferenza sono state affidate a Paolo Arginelli, collaboratore scientifico Supsi,
nonché professore presso l’Università
Cattolica e ricercatore presso l’Ibfd di
Amsterdam. La sua relazione si è soffer-
mata sull’analisi del piano d’azione
‘Base Erosion and Profit Shifting (“erosione della base imponibile e trasferimento di utili”, di seguito Beps) dell’Ocse con particolare riguardo alla disciplina dei prezzi di trasferimento (cosiddetto ‘transfer pricing’) dei beni immateriali, quali licenze, brevetti, marchi, tra
società con sede in Stati diversi facenti
parte del medesimo gruppo. Secondo
l’Ocse tali trasferimenti di utile devono
essere possibili solo se l’utile è effettivamente collegato alla creazione del valore economico in un determinato Paese.
Marco Greggi, professore associato
presso l’Università di Ferrara, ha quindi
concluso il discorso sul piano d’azione
Beps ponendo l’accento sul contrasto
alle pratiche fiscali dannose e sul rafforzamento delle discipline cosiddette ‘Cfc’
(‘Controlled Foreign Corporations’) fornendo quale esempio applicativo la relativa disciplina interna italiana.
La parola è poi passata al professore di
Diritto tributario internazionale e
dell’Ue presso l’Università di Leiden,
Sjoerd Douma, il quale ha invece analizzato la politica e le azioni di contrasto
alla pianificazione fiscale aggressiva e
alla concorrenza fiscale dannosa da
parte dell’Ue, ponendo l’accento sui cosiddetti ‘License Box’. La Svizzera, pur
non essendo membro dell’Ue, ma avendo innegabilmente delle forti connessioni politiche/economiche/sociali con
essa, deve prestare particolarmente attenzione al Codice Ue di condotta delle
imprese e al divieto degli aiuti di Stato.
SUPSI – Rassegna stampa, maggio 2014
Costante Ghielmetti, vicedirettore della
Divisione delle contribuzioni del Cantone Ticino, ha poi presentato il rapporto
sui risultati derivanti dalla procedura di
consultazione sul progetto di Riforma
III dell’imposizione delle imprese, dello
scorso 10 aprile, ponendo l’accento sul
nostro cantone.
Piacciono le ‘License Box’
anche a livello cantonale
Dal rapporto è emerso, tra le altre cose,
che il Ticino è favorevole alla soppressione degli attuali regimi fiscali speciali
cantonali e alla loro sostituzione con un
regime di ‘License Box’, interpretando il
termine “License” nel senso più largo
della definizione. Il Ticino è invece contrario all’introduzione di una deduzione degli interessi figurativi sul capitale
proprio ai fini dell’imposta sull’utile,
come pure alla soppressione dell’imposta sul capitale e della tassa di bollo
d’emissione.
Ha chiuso la mattinata Vincent Simon,
responsabile del progetto “Riforma III
dell’imposizione delle imprese” di Economiesuisse Ginevra. Simon ha presentato i principali assi della riforma sostenuti da Economiesuisse, tra i quali figurano una riduzione dei tassi d’imposizione cantonali sugli utili con un sostegno finanziario della Confederazione,
l’introduzione di “License Box” e la soppressione di ostacoli fiscali (tassa di
bollo d’emissione sui fondi propri).
* Collaboratrice scientifica Supsi
Le imposte cambieranno
TI-PRESS
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
La Regione Ticino, Maggio 13 maggio 2014
Il messaggio per la progettazione definitiva è atteso entro l’estate. Intanto la scuola cresce ancora
Supsi cerca campus
Negli ultimi anni il numero di
studenti della formazione
di base e continua è lievitato.
Franco Gervasoni: ‘Sviluppo
qualitativo importante’.
di Chiara Scapozza
«Ci manca una casa. Speriamo che i
campus ideati si concretizzino presto».
È l’appello del presidente del Consiglio
della Supsi, Alberto Cotti, in scadenza
di mandato. Lui, in carica dal 2001, ha
assistito all’evoluzione in termini
quantitativi e qualitativi della Scuola
universitaria professionale della Svizzera italiana. Ieri, in occasione della
presentazione del rapporto di attività
2013 alla stampa, ha voluto citare i numeri del 2002. «Contavamo 850 allievi
in formazione di base, 2’500 in formazione continua». L’anno scorso, la scuola ha ospitato ben 4’103 studenti in formazione di base e 6’502 in corsi post-diploma. Numeri che si commentano da
sé. «In particolare negli ultimi sei anni
lo sviluppo qualitativo è stato notevole – ha commentato il direttore generale, Franco Gervasoni –. Sono poche le
istituzioni in Ticino che sono cresciute
in questo modo». Per farci stare tutti
servono strutture adeguate. «Il 2013 è
stato un anno decisivo, perché si sono
conclusi i concorsi per le costruzioni
dei tre nuovi campus a Lugano-Stazio-
ne, Lugano-Viganello e Mendrisio-Stazione». Sul primo, come noto, si dovrà
esprimere domenica la popolazione di
Massagno (copertura della trincea ferroviaria, su cui dovrebbe trovare spazio
il campus). «Speriamo che i litigi locali
vengano accantonati», ha auspicato il
presidente. «Il messaggio governativo
per la progettazione definitiva dei tre
campus è pronto – ha sottolineato dal
canto suo il direttore – e dovrebbe essere licenziato dal Consiglio di Stato all’indirizzo del parlamento nei prossimi
due mesi».
I direttori dei dipartimenti
difendono l’internazionalità
delle proprie reti di contatti
La Supsi, con la pubblicazione del rapporto annuale, coglie l’occasione per
presentare ogni dipartimento, evidenziando i progetti più interessanti e le
novità che hanno visto impegnati i diversi settori nell’anno precedente.
Gli interventi dei direttori ieri in conferenza stampa si sono incentrati in particolare sul binomio territorialità/internazionalità, ovvero sulla capacità
della scuola di offrirsi al territorio (posti di lavoro qualificati, centri di competenze, attività formativa, iniziative
rivolte al pubblico eccetera) e al contempo sapersi aprire alla rete internazionale che consente di sviluppare una
ricerca di qualità. «Dopo il 9 febbraio
SUPSI – Rassegna stampa, maggio 2014
Conclusi nel 2013 i concorsi per le costruzioni dei tre nuovi campus: Lugano-Stazione, Viganello e Mendrisio
sarà forse più difficile avere i fondi – ha
commentato tra gli altri Giambattista
Ravano, direttore del Dipartimento
tecnologie innovative –. I rapporti
scientifici però travalicano quelli politici: sarà quindi difficile bloccare anche i
flussi di competenze». «L’internaziona-
lità – ha sottolineato Wilma Minoggio,
a capo del Dipartimento scienze aziendali e sociali – è una dimensione determinante per portare l’innovazione sul
nostro territorio. Va ribadito in un periodo in cui invece gli appelli sono
orientati a una certa chiusura». La
TI-PRESS
scienza non conosce confini e, seppur
incentrando la propria attività sul Ticino, è indispensabile guardare anche altrove. Discorso valido pure per le aree
Supsi legate all’espressione artistica: la
Scuola Dimitri e il Conservatorio della
Svizzera italiana.
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
La Regione Ticino, Sabato 24 maggio 2014
Prima edizione
di ‘Palcoimpresa’
Un momento d’incontro tra Associazione industrie ticinesi (Aiti) e Dipartimento scienze aziendali e sociali (Das)
della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) per
dare giusto valore alle iniziative messe
in atto dalla Supsi. Questo (e altro) è
stato ‘Palcoimpresa’, l’evento andato in
scena giovedì sera nell’aula magna della Supsi di Trevano con lo spettacolo
teatrale di Laura Curino “Camillo Olivetti, alle radici di un sogno”, la storia
dell’industriale Camillo Olivetti.
SUPSI – Rassegna stampa, maggio 2014
Da sin. Wilma Minoggio, direttrice Das, Laura Curino e Stefano Modenini
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rivista di Lugano, Venerdì 30 maggio 2014
Riuscita la prima edizione di «Palcoimpresa» a Trevano
Industriali a teatro con il sogno olivettiano
Da sinistra: Wilma Minoggio (direttrice Supsi), l’attrice Laura Curino e Stefano Modenini (direttore Aiti).
Un momento d’incontro per dare giusto
valore alle iniziative messe in atto dalla
Supsi con le imprese del territorio; ma anche un momento di emozione e approfondimento fuori dagli schemi, perché i luoghi e le modalità dell’apprendimento non
passano sempre dalle aule o dagli uffici.
SUPSI – Rassegna stampa, maggio 2014
Questo (e altro) è stato «Palcoimpresa»
andato in scena giovedì 22 maggio nell’aula magna della Supsi di Trevano, dove si è
proposto lo spettacolo teatrale «Camillo
Olivetti, alle radici di un sogno», in omaggio all’inventore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.
La sua storia è stata raccontata, interpretata e impersonificata sul palco dall’attrice
Laura Curino attraverso le voci narranti di
due personaggi fondamentali della storia
di Olivetti: la madre Elvira Sacerdoti e la
moglie Luisa Revel; due donne, provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda),
protagoniste silenziose della formazione e
della realizzazione del sogno olivettiano.
Con questa iniziativa Aiti ha voluto da
una parte offrire agli imprenditori spunti e
riflessioni più che mai attuali, dall’altra
proporre un ambiente di networking e di
contatto inusuale.