ICE - AGENZIA Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Ufficio di Parigi FRANCIA Studio del Settore Agro-alimentare 2014 Agenzia per la Promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese italiane Ufficio di Parigi 44, rue Paul Valéry – 75116 Paris Tel.: + 33 1 53 75 70 00 - Fax: + 33 1 45 63 40 34 e-mail: [email protected] www.italtrade.com/france - www.ice.gov.it SOMMARIO I. LA DOMANDA…………………………………………………………………................................3 1) I consumi dei francesi………………………….……………………………..…………………………….....3 2) Il consumo di generi alimentari………………………………...…………..……………………………..…..4 3) Abitudini alimentari dei francesi……………………………….…………..…………......……………..…….6 4) Evoluzione e tendenze.....………………………………….……………..…......…………………………... 7 II. LA DISTRIBUZIONE……………………………………………………….................…………....10 1) Peso della GDO nella distribuzione alimentare.................……………………….……………………....10 2) Principali attori della GDO in Francia……..…………………………………..…….………………...…....11 3) Difficoltà degli Hard Discount............................................................................................................. 14 4) Successo dei Drive e dell’e-commerce.............................................................................................. 15 5) Prodotti a marchio distributore - MDD – Private Label………………………………….………..…....... 16 III. COME POSIZIONARE I PRODOTTI ITALIANI………………………..…..……......................17 IV. IL COMMERCIO ESTERO DEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN FRANCIA…............21 1) La bilancia agro-alimentare Francia - Mondo………………………………………….…………............ 21 2) La bilancia agro-alimentare Francia - Italia…………………………………………….......…………...... 23 3) Le importazioni agro-alimentari della Francia dall’Italia………..………………………………………... 25 3.1) Importazioni di prodotti lattiero caseari ……………………………………………………...... 27 3.2) Importazioni di conserve e succhi vegetali ......................……………..……………………. 28 3.3) Importazioni di carni ………….......……………………………………..……………………... .29 3.4) Importazioni di pasta ......................................................................................................... 30 3.5) Importazioni di prodotti dolciari e della panificazione ……………………………………......31 3.6) Importazioni di frutta ……………………..….................................…..…………………....... 32 3.7) Importazioni di cacao e derivati..................................…..…………..…..…………............. 33 3.8) Importazioni di ortaggi……......……………………………………..….…………………….... 34 3.9) Importazioni di caffé ……………………………………………….....…..……………….…… 35 3.10) Importazioni di vino………………………………………..…………………….........………. 36 3.11) Importazioni di riso ……………………………………………..…..…………..…………….. 37 3.12) Importazioni di olio di oliva...............................................................................................38 3.13) Importazioni di acque minerali……..…………………………..……….………..…….……..39 Alcune Conclusioni ................................................................................................................40 V. NORMATIVE E PROCEDURE……………………………………………................……...….. 41 VI. SITI UTILI…………………………………………………………………................…………… 42 _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 2 I. LA DOMANDA 1) I consumi dei francesi Il livello medio dei consumi dei francesi per l’acquisto di beni di consumo e di servizi nel corso del 2013 registra un +0,6% in volume, riprendendosi rispetto all’anno precedente (+0,1%). Se si tiene conto del rallentamento dell’inflazione (+0,6% nel 2013 dopo un +1,2% nel 2012), le spese per i consumi delle famiglie sono in aumento del +0,8% nel 2013. Le famiglie francesi hanno in generale un tasso di risparmio relativamente elevato che si situa nel 2013 al 15,1%, dopo il 15,2% del 2012 e vicino al livello medio degli ultimi vent’anni (15,4%). Il potere d’acquisto si stabilizza nel 2013, dopo essere calato dello 0,9% nel 2012. I consumi di alimentazione in valore sono in aumento, cosi come quelli per articoli di tessileabbigliamento e calzature. In aumento anche le spese legate all’alloggio e ai trasporti. I consumi di servizi di comunicazione risultano in netto aumento in volume ma in netto calo in valore, grazie alla riduzione dei relativi prezzi. In aumento le spese per hotel, ristoranti e caffé. Nel corso del 2013 la spesa per i consumi della famiglie francesi si stabilizza (+0,2% dopo un – 0,5% nel 2012), mentre i consumi effettivi risultano leggermente più dinamici (+0,6%). Globalmente, i consumi effettivi delle famiglie contribuiscono nel 2013 per 0,4 punti alla crescita del PIL. Il reddito disponibile aumenta lievemente (+0,6%) e permette, in un contesto di inflazione ridotta, di stabilizzare il potere d’acquisto dopo il calo del 2012. 2010 2011 2012 2013 Consumi effettivi (in volume) 1,9 0,7 0,1 0,6 Spesa per consumi 1,7 0,4 -0,5 0,2 Prezzi della spesa per consumi 1,1 1,5 1,2 0,6 Potere d’acquisto 1,2 0,2 -0,9 0,0 Tasso di risparmio (in % del reddito disponibile) 15,8 15,6 15,2 15,1 Evoluzione % Fonte: INSEE Première - giugno 2014 _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 3 2) Il consumo di generi alimentari Nel 2013 i consumi di prodotti alimentari, ad esclusione di bevande alcoliche e tabacco, mantiene valori positivi (+1,2% dopo +3,1% del 2012), in volume l’aumento è dello 0,8% dopo lo 0,6% del 2012. In valore, si assiste, in particolare, ad una forte progressione del segmento frutta e verdura (+3,5%) e carni (+2,7%). In Francia, i prodotti alimentari rappresentano poco più del 10% della spesa totale delle famiglie (escluse spese di ristoranti e ristorazione collettiva) rispetto al 15% di 10 anni fa. A partire dagli anni ‘70 il consumo di prodotti alimentari in Francia ha subito importanti evoluzioni. I consumi medi di pane e patate negli ultimi trent’anni si sono notevolmente ridotti (rispettivamente da 80,6 kg a 53,7 kg per il pane e da 95,6 kg pro capite all’anno a 68 kg per le patate). Anche i consumi di zucchero e vini da tavola sono fortemente calati (da 20,4 kg a 6,9 kg per lo zucchero e da 95,6 lt a 24,8 lt per i vini). Per quanto riguarda i vini DOC, invece, i consumi sono sensibilmente aumentati (da 8,03 litri a 23,6). Nel caso delle acque minerali, infine, i consumi sono letteralmente esplosi: la quantità media all’anno è passata da 40 a 174 litri. Nel 2013, il consumo globale di generi alimentari in Francia si attesta a 152,7 miliardi di € e progredisce in valore (+1,2%), in maniera più sensibile che in volume (+0,8%) con un andamento che riflette il calo dell’inflazione, a differenza del 2012 anno in cui i due tassi erano aumentati in misura diversa (+0,6% in volume e +3,1% in valore). Il consumo di carni (37,6 miliardi di € nel 2013) è in calo in volume (-1,4%) quale conseguenza dell’aumento dei prezzi (in valore +2,7%). Lo stesso fenomeno si osserva per i prodotti ittici (8,5 miliardi di €) che hanno registrato un calo in volume (-1,5%) e un aumento del 1,7% in valore. Nonostante un aumento dei prezzi più moderato, i consumi di frutta e verdura (29,2 miliardi di euro) aumentano sia in volume (2,4%) che in valore (+3,5%). Per quanto riguarda i consumi di latte, uova e formaggi (20 miliardi di €) l’evoluzione è positiva in volume (+1%) e negativa in valore (-1,1%). Per pane e cereali (24,2 miliardi €) i consumi in quantità aumentano dell’1,7% in volume e dello 0,6% in valore. Per le bevande (32,9 miliardi di euro nel 2013) l’andamento di quelle non alcoliche è negativo in valore (-0,8%) e positivo in volume (+1,1%), mentre per le bevande alcoliche avviene l’inverso (+3,9% in valore e –0,7% in volume). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 4 Recenti studi affermano che, per quanto riguarda i consumi alimentari, i francesi mostrano una più forte sensibilità al prezzo in questi ultimi tempi a causa della diminuzione del potere d’acquisto e della difficile congiuntura economica. L’alimentazione risulta, inoltre, una delle spese sulle quali le famiglie, toccate dalla crisi, hanno più facilità a realizzare economie in caso di bisogno. I francesi rimangono tuttavia tra i più grandi consumatori di prodotti alimentari in Europa e spendono in media circa 2.550 € all’anno pro capite analogamente agli italiani. La spesa alimentare, che costituiva negli anni ’60 la prima voce del budget delle famiglie francesi e che cumulata con quella dei pasti fuori casa (ristoranti, etc.) raggiungeva il 35% del totale, ne rappresenta attualmente circa il 10%, lasciando il primo posto alle spese per l’alloggio (20%). Evoluzione del consumo alimentare delle famiglie francesi Peso % degli acquisti di generi alimentari sul totale della spesa Variazione sull’anno precedente Volume Valore 2013 in miliardi di euro Valore 2003 2013 2012 2013 2012 2013 Alimentazione e bevande Analcoliche 10,5 10,2 0,6 0,8 3,1 1,2 152,7 Prodotti alimentari, di cui: 9,7 9,3 0,7 0,7 2,9 1,4 139,7 - Pane e cereali 1,6 1,6 2,5 1,7 1,7 0,6 24,2 - Carni 2,7 2,5 0,0 -1,4 2,9 2,7 37,6 - Prodotti ittici 0,7 0,6 -1,8 -1,5 2,1 -1,7 8,5 - Latte, formaggi e uova 1,4 1,3 1,4 1,0 1,4 -1,1 20,0 - Frutta e ortaggi 2,0 1,9 -0,1 2,4 5,9 3,5 29,2 Bevande analcoliche 0,8 0,9 0,0 1,1 5,1 -0,8 13,1 Bevande alcoliche 1,4 1,3 -1,9 -0,7 4,0 3,9 19,8 Fonte: INSEE PREMIERE giugno 2014 – ultimi dati disponibili _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 5 3) Abitudini alimentari dei francesi L’alimentazione ha un ruolo di notevole importanza nella vita dei francesi che, comunque privilegiano la cucina nazionale, in ogni sua versione (raffinata, regionale, creativa ed innovativa), ma restano aperti alla gastronomia degli altri Paesi che, per molti versi, considerano come complementare alla loro. I francesi esprimono inoltre, un forte attaccamento ad alcuni valori quali la naturalezza, l’autenticità, la freschezza, la varietà, l’equilibrio nutrizionale, così come la qualità e l’origine dei prodotti. A queste tendenze di fondo, alle quali si aggiungono la praticità, si sono affiancate più recentemente i “free from” (senza glutine, senza allergogeni,...), l’alimentazione sostenibile (biologico) e il “back to basic” (ingredienti familiari, prodotti regionali e/o artigianali...). Se i pasti hanno tendenza a divenire meno strutturati e più rapidi (il tempo medio destinato al pranzo è passato da 1 ora e 40 minuti a 40 minuti nel 2013), devono tuttavia mantenersi sani ed equilibrati. D’altra parte, il contesto economico delicato degli ultimi anni hanno portato i francesi ad effettuare delle scelte a sfavore dell’alimentazione e il peso della spesa alimentare (domicilio e non) è calata, anche se leggermente, negli ultimi tempi (-1,4%). Se il gusto rimane il primo criterio di scelta e di acquisto, la ricerca del benessere e del piacere della tavola risulta in progressione e fa sempre più riferimento alla qualità e origine dei prodotti e alla gastronomia. La provenienza “made in France” è considerata come garanzia di una migliore sicurezza in termini alimentari, e si accompagna ad un aumento costante dei prodotti di origine biologica (+9,5% /anno per un giro d’affari di circa 3,3 miliardi di euro). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 6 4) Evoluzione e tendenze I cambiamenti nel consumo di generi alimentari sono strettamente correlati alle evoluzioni della società francese. Come negli altri Paesi l’urbanizzazione, la crescita del lavoro femminile, l’importanza data al tempo libero, la sempre maggiore influenza dei media hanno considerevolmente modificato i comportamenti alimentari. Nel complesso la clientela é diventata più esigente. Le tendenze di fondo, che rimangono presenti anche in un contesto congiunturale più teso, sono le seguenti : • Gusto e Piacere: la ricerca di prodotti gustosi e/o capaci di veicolare “emozioni gustative”; la ricerca della varietà per il piacere della degustazione; • Prezzo: la ricerca di prodotti caratterizzati da un buon rapporto qualità / prezzo; • Salute e Natura: la ricerca di prodotti di maggiore qualità, legati a contenuti e immagine di benessere, salute e natura (biologici, senza conservanti e senza OGM), “free from” (senza glutine, vegetariani...); • Made in e Prodotti regionali : la ricerca di prodotti con origine certificata e tracciabili, di prodotti garantiti da un IGP, DOC, DOP etc. • Cucina e tempo libero - Praticità: la ricerca di prodotti già trasformati da integrare in ricette gastronomiche; con packaging più funzionali, anche adattati alle esigenze di nuclei familiari diversificati. I consumatori attuali devono gestire oggi una tripla equazione basata sull’ambiente che li circonda, il tempo e la salute che li spinge alla ricerca di prodotti più rispettosi di valori essenziali, pratici e naturali. Il successo dei prodotti biologici I consumatori francesi sono molto esigenti in termini di qualità e si orientano sempre più verso prodotti biologici e/o con marchio di denominazione di origine e di qualità. Secondo il 70% dei consumatori francesi i prodotti non vengono scelti solamente perché sono buoni, ma anche e soprattutto perché sono salutari. Si mantiene in forte aumento, dunque, la domanda di prodotti a coltura biologica (attualmente circa la metà dei francesi consuma prodotti biologici almeno una volta al mese contro il 37% del 2003). Il mercato globale del biologico in Francia, secondo gli ultimi dati dell’Agence Bio (www.agencebio.org), è stimato a 4 miliardi di euro di prodotti consumati a domicilio ai quali si aggiungono 169 milioni di euro di prodotti consumati nel circuito HORECA (globalmente erano 2 miliardi di euro nel 2007). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 7 Nel 2012 i consumi bio a domicilio sono stimati al 2,4% del mercato alimentare totale (1,3% nel 2007). Le quote di mercato differiscono secondo il tipo di prodotto; a titolo d’esempio, le quote in valore per le uova sono del 15%, del 9% per il latte e del 6% per l’orto-frutta. Il mercato bio è quindi strutturalmente in aumento con una crescita media annua del 10%. I prodotti “free from” I prodotti senza glutine, emblematici della categorie “free from” e lanciati qualche anno fa negli Stati Uniti, registrano tassi di crescita importanti. In Francia, il mercato dei prodotti “gluten free” raggiunge i 18,5 milioni di euro nel 2012 e registra una crescita annua del 30%, grazie ad una vendita capillare (sempre più prodotti di questa categoria sono venduti nella GDO) e ad una maggiore consapevolezza delle persone che presentano intolleranze alimentari. D’altra parte, anche i consumatori non allergici, convinti che il senza glutine sia migliore per la salute, consumano tali tipi di prodotti che permettono inoltre di dimagrire. Il Packaging Sul fronte del packaging, oltre all’esaltazione dei valori sopra indicati, è in aumento la richiesta di imballaggi più funzionali, facili da trasportare e da utilizzare. Gli imballaggi flessibili – sacchetti per esempio – sono sempre più richiesti nel settore delle conserve e delle insalate. Per quanto riguarda le bibite, i formati da 500 cl hanno sempre più successo perché più facili da trasportare nel corso della giornata. Anche i formati mono-porzione sono in forte crescita; infatti, il cambiamento delle abitudini familiari, l’aumento della percentuale dei “single” nella popolazione e il bisogno di contenere gli sprechi in un periodo economico delicato, favoriscono i prodotti confezionati in piccole dosi. La crisi del “Light” Il segmento di prodotti “light” (a basso contenuto calorico, senza grassi, senza sodio, etc.) risulta in netto calo a causa dei prezzi elevati e delle proprietà organolettiche non sempre all’altezza delle aspettative, in un momento dove gusto e piacere riprendono piede. Di conseguenza, anche il segmento dei prodotti salutistici (integratori alimentari, alimenti funzionali) non dovrebbe riprendere a crescere a breve termine. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 8 Lo snacking Il mercato dei prodotti “take away” risulta in forte aumento. Nel 2012 il settore ha registrato un giro d’affari cumulato di 2,8 miliardi di euro. I Francesi che, come abbiamo visto, dedicano sempre meno tempo ai pasti, favoriscono alcune soluzioni pratiche e rapide come lo snacking. Cio’ comprende più categorie di prodotti che vanno dalle Cups/Box (insalate, piatti pronti...), ai prodotti aperitivo (patatine, sandwiches...), passando per le bevande snacking (yogurt da bere, smoothies, acque aromatizzate...), la frutta snacking e i dolci. La ristorazione “in strada”, con il fenomeno dei “food trucks” è in pieno boom, proponendo fast food di alta gamma che riscontrano sempre più successo, soprattutto nella regione di Parigi. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 9 II. LA DISTRIBUZIONE 1) Peso della GDO nella distribuzione alimentare La grande distribuzione organizzata (GDO) costituisce un partner di indubbia rilevanza per l’industria agro-alimentare francese. Come mostra la tabella seguente, in Francia la grande distribuzione commercializza circa i 2/3 dei prodotti alimentari venduti (contro il 50% ca. dell’Italia), mentre gli altri tipi di strutture distributive si dividono il resto del mercato con quote che variano dal 4,9% delle salumerie e macellerie al 7,4% delle piccole e medie superfici e negozi di prodotti surgelati. Quote di mercato (%) del commercio al dettaglio di prodotti alimentari per tipo di struttura distributiva Struttura distributiva 2011 2012 65,4 64,4 28,5 35,7 27,6 35,5 Panetterie e Pasticcerie 7,2 7,1 Salumerie e Macellerie 5,0 4,9 Altri negozi alimentari specializzati 6,5 6,6 Piccole e medie superfici e negozi di prodotti surgelati 7,3 7,4 GDO di cui: Supermercati Ipermercati Fonte: Tableaux Economie Française – INSEE 2014 – www.insee.fr - ultimi dati disponibili A livello di fatturato, nel 2013 il commercio al dettaglio principalmente del settore alimentare registra un giro d’affari di 240 miliardi di euro, in calo rispetto al 2012 (–1,5%). Attualmente (2013), il parco complessivo della GDO risulta così composto : Ipermercati (dimensione media 5.400 m² ) 2.013 (1.178 nel 2002) Supermercati (dimensione media 1.300 m²) 5.710 (5.799 nel 2002) Hard Discount (dimensione media 740 m²) 4.562 (2.853 nel 2002) Fonte : Linéaires Distribook 2014 su dati Nielsen _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 10 2) Principali attori della GDO in Francia La GDO controlla le vendite della maggior parte dei prodotti agro-alimentari in Francia con una quota di circa il 65%. Il peso in valore dell’alimentare nel giro d’affari della GDO è del 76% per gli ipermercati e del 90,8% per i supermercati. I principali attori francesi del mercato sono: • Carrefour (Carrefour, Carrefour Market, Carrefour City, Carrefour Contact, Shopi, 8 à Huit, Marché Plus, Proxi, Drives, ooshop.com, courses.carrefour.fr) – www.carrefour.com • Auchan (Auchan, Simply Market, Atac, Les Halles d’Auchan, Auchan Drive, Chronodrive, auchandirect.fr,) – www.groupe-auchan.com • Leclerc (Hyper e Super E. Leclerc, E. Leclerc Express, leclercdrive.fr ) www.e-leclerc.com • Casino (Géant Casino, Casino e Hyper Casino, Franprix, Leader Price, Petit Casino, Vival, Spar, Casino Drive, cdiscount.com, mescoursescasino.fr, casinoexpress.fr) – www.groupecasino.fr • Les Mousquetaires-Intermarché (Intermarché Hyper e Super, Intermarché Contact, Netto, Drives, expressmarche.com, ledriveintermarche.com) - www.mousquetaires.com • Système U (Hyper U, Super U, U Express, Marché U, Utile, Drives, telemarket.fr, coursesu.com) – www.magasins-u.com • Louis Delhaize-Cora (Cora, Super Match, Cora Drive, houra.fr, coradrive.fr) – www.cora.fr • Monoprix (Monoprix, Monop’) - www.monoprix.fr (acquisito al 100% da Casino nel 2011) Tra i protagonisti esteri vanno ricordati i tedeschi Lidl, Aldi, Norma, lo spagnolo Dia, lo svizzero Migros e il belga Colruyt che operano principalmente nel segmento dell’Hard Discount. A questi si è aggiunto l’inglese Marks & Spencer che è ritornato in Francia nel 2012. Per completare il panorama della distribuzione alimentare francese, vanno inoltre segnalate le insegne specialistiche quali: Biocoop (prodotti biologici - 345 punti vendita per 580 milioni di € di fatturato 20131), Grand Frais (prodotti freschi - 135 negozi e 820 milioni di €) e Picard (prodotti surgelati - 920 punti vendita e 1.270 milioni di € di fatturato). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 11 GRUPPI GDO PER FATTURATO 2013 Cora 6,10 9,00 Groupe Casino 19,49 48,65 Groupe Auchan 20,14 48,08 Système U 23,65 Les Mousquetaires Carrefour di cui Francia Fatturato in M € 23,65 30,14 39,90 35,44 E. Leclerc 74,89 42,00 0,00 20,00 45,60 40,00 60,00 80,00 100,00 120,00 Fatturato 2013: E.Leclerc : Carrefour : Les Mousquetaires : Système U : Groupe Auchan : Groupe Casino : Cora: 45.600 M€, di cui in Francia 42.000 M€; 74.888 M€, di cui in Francia 35.438 M€; 39.900 M€, di cui in Francia 30.138 M€; 23.650 M€; 48.077 M€, di cui in Francia 20.144 M€; 48.645 M€, di cui in Francia 19.492 M€; 9.000 M€, di cui in Francia 6.100 M€. Fonte: Lineaires Planogramme 2014 _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 12 Le Quote di Mercato per Insegna 2013 Carrefour: E.Leclerc : Les Mousquetaires : Groupe Casino : Groupe Auchan : Systéme U : Lidl : Cora : Aldi : Altri : 20,3% 19,7% 14,2% 11,6% 11,3% 10,3% 4,6% 3,4% 2,3% 2,3% Fonte : Nielsen Homescan 2013 25% 20,3% 20% 19,7% 14,2% 15% 11,6% 11,3% 10,3% 10% 3,4% 5% 0% Carrefour E.Leclerc Les Mousquetaires Groupe Casino Groupe Auchan Système U Cora Fonte: Lineaires Planogramme 2014 I consumatori sembrano apprezzare sempre di più il servizio e la qualità oltre alla quantità degli articoli proposti. Seguendo questa tendenza, la tipologia dei supermercati sta cambiando, orientandosi sempre più verso: 1. superfici a misura d’uomo (meno di 15.000 m²); 2. punti di vendita meno periferici, soprattutto nei centri urbani; 3. servizi aggiuntivi come la consegna dei prodotti o acquisti via internet. Negli ultimi dieci anni, la percentuale di Francesi che hanno acquistato almeno una volta in un punto vendita di prossimità è passata dal 51% al 62%, laddove gli altri circuiti tranne i “drive” hanno registrato percentuali negative. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 13 Il prezzo si mantiene al primo posto nelle motivazioni di acquisto. Le insegne della GDO si sono quindi adeguate creando vere e proprie insegne di distribuzione specializzate per fasce di prezzo oppure creando all’interno degli ipermercati reparti a prezzi ridotti. Nel segmento più basso, gli Hard Discount propongono prodotti poco costosi presentati in un quadro semplice e spoglio. In quello più alto, distributori come Monoprix puntano su una clientela ad alto potere d’acquisto offrendo prodotti di maggiore qualità, di marca e quindi più costosi. Il consumatore francese frequenta con disinvoltura le diverse categorie di supermercati comprando alcuni prodotti negli hard discount e altri generi alimentari di gamma più alta presso gli altri distributori. 3) Difficoltà degli Hard Discount L’Hard Discount (HD), forma distributiva nata negli anni ‘90, è caratterizzato da punti vendita a libero servizio alimentare con personale ridotto, 650 m² di superficie media, presentazione elementare e assortimento limitato ai prodotti base, prezzi bassi, prodotti con marchio del distributore o senza marca, ma non seduce più i Francesi come nel passato. Tra le principali ragioni, l’offensiva condotta dalla GDO sul terreno dei prezzi e sull’accoglienza dei punti vendita. Per rispondere alle crescenti tensioni sui prezzi, praticamente tutti i principali distributori della GDO hanno in effetti creato la loro propria rete di negozi a basso costo. Oltre alle insegne “storiche” come Leader Price (Gruppo Casino) e Netto (Gruppo Les Mousquetaires), Leclerc detiene Eco+, Auchan ha introdotto nei suoi ipermercati l’area “self discount”, (una zona che propone circa 600 prodotti a prezzi bassi e con presentazione discount all’interno di un ipermercato per il resto assolutamente tradizionale) e l’insegna Simply Market, Magasins U punta sui prodotti “1° prezzo”, Carrefour sui prodotti “N°1” e sui Carrefour Market; Casino dispone delle insegne Discount Casino e Géant Discount. Un’altra forma di distribuzione prossima ai principi dell’HD e che comincia a diffondersi sul territorio francese è rappresentata dagli ipermercati che si ispirano agli HD, come Les Halles di Auchan (3.000-6.000 m² di superficie), Géant Discount (ca 6.000 m²) o ancora Prixbas di Auchan (8.700 m²). La quota di mercato in valore degli Hard Discount nel 2013 (10%) risulta pertanto in calo (era del 13,6% nel 2011) e si contano attualmente circa 4.562 punti vendita HD in Francia (erano 4.613 nel 2010). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 14 I Principali Attori HD del Mercato Società Fatturato 2013 Numero di Punti Vendita 6.800 milioni di € (5.600 nel 2011) 3.200 milioni di € (2.750 nel 2011) 1.899 milioni di € (2.357 nel 2011) n.d. 1.533 (1.626 nel 2011) 914 (910 nel 2011) Netto n.d. 325 Le Mutant n.d. 98 (171 nel 2011) 72 (135 nel 2011) Lidl France Aldi France Dia/Ed Leader Price Norma 250 milioni di € (390 nel 2011) 865 673 Fonte: Linéaires Planogramme 2014 Le insegne storiche di questo segmento (Lidl, Aldi, Dia, Leader Price, Netto, etc.) stanno gradualmente muovendosi verso concetti centrati sulla prossimità piuttosto che su politiche di prezzo agressive. Lidl ha annunciato un riposizionamento dei suoi punti vendita in Francia con l’allargamento della gamma di prodotti freschi (frutta e verdura, pane e prodotti della panificazione...) e delle marche nazionali a scapito delle Private label. Aldi ha iniziato ad inserire alcuni prodotti di marca (Coca Cola o Nivea) e si dirige verso un modello di “soft discount”. Dia ha, dal canto suo, messo in vendita la sua rete di negozi che dovrebbero essere integrati nel gruppo Carrefour. 4) Il successo dei Drive e dell’e-commerce Nuovo fenomeno apparso nella distribuzione francese in questi ultimi anni è il Drive, che permette al consumatore di fare i propri ordini su internet e di ritirare la propria spesa in auto. Tale circuito ha registrato nel 2013 un fatturato doppio rispetto al 2012 e pari a circa 2 miliardi di euro (2,2% delle quote di mercato) e ha sedotto già 2,3 milioni di consumatori in Francia. Secondo l’istituto Nielsen Tradedimensions, il numero di Drive in Francia ha superato a fine marzo 2014 il numero degli ipermercati (2.013) per raggiungere i 2.721 punti vendita. Tutte le principali insegne si sono posizionate su questo nuovo segmento: dal pioniere Auchan con Auchan Drive e Auchan Chronodrive (176 punti vendita), a Leclerc (481), Intermarché (449), Carrefour (361), Système U (312), Casino (247) e Cora (65). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 15 A fianco dei Drive le principali insegne della GDO continuano a sviluppare la loro offerta di servizi via ”e-commerce” segmento in cui sono fortemente presenti Auchan con Auchandirect e Carrefour con Ooshop, mentre Leclerc ha deciso di concentrarsi prevalentemente sui Drive. Infine, si nota l’apparzione di un nuovo fenomeno: “m-commerce”, ossia lo sviluppo degli acquisti via smartphone o pad che risulta in piena espansione in generale e che comincia ad essere sempre più presente anche nelle vendite alimentari. 5) Prodotti a marchio del distributore - MDD – Private Label I prodotti a marchio del distributore o Private Label sono chiamati in Francia marque de distributeur o MDD. Tali prodotti, fabbricati da terzi per conto delle imprese della GDO, sono venduti a prezzi generalmente inferiori di quelli proposti dalle industrie agro-alimentari per la stessa categoria. I prodotti MDD coprono ormai tutti i comparti alimentari e sono ben presenti ai consumatori che li hanno integrati nei loro comportamenti d’acquisto allo stesso titolo dei prodotti delle marche nazionali di riferimento. Dopo anni di crescita costante, a partire dal 2012 la quota di mercato delle MDD nella GDO ha cominciato a diminuire per stabilirsi al 29,5% attuale (-0,4% rispetto al 2012). Tale rallentamento costituisce un’eccezione in Europa, in cui le MDD continuano a crescere. Una parte del calo francese si spiega con la riduzione della differenza di prezzo tra le MDD e i marchi nazionali, l’altra parte è legata al calo delle MDD presenti negli HD. Se si analizza l’andamento in particolare, le MDD classiche stagnano, le MDD economiche sono in calo, mentre quelle tematiche risultano in crescita (+4,4%). D’altra parte, il 2013 risulta il primo anno in cui la progressione dell’assortimento delle MDD risulta inferiore a quella delle marche nazionali (+2,3% rispetto al +3,2%). Le innovazioni e le strategie per garantire la ripresa del comparto MDD sono da cercare, secondo gli esperti del settore, nella diversificazione e nell’aumento della segmentazione dei prodotti Private Label, affinché si focalizzino sui settori più valorizzanti come il biologico, il commercio equo e solidale, gli alimenti salutistici e benessere, i prodotti regionali o legati al territorio, etc. Altra segmentazione, legata alla precedente, è quella strutturata in base al prezzo: MDD Premium o Alta gamma – con un livello qualitativo superiore a quello della marca nazionale di riferimento; MDD Cuore di gamma, basata su una logica di copia del prodotto leader di riferimento e MDD Discount o primo prezzo. Il successo del marchio privato sul mercato, che rimane in ogni caso legato al prezzo e alla qualità, è garantito anche da una maggiore chiarezza dell’etichettatura che riporti, oltre alle menzioni abituali, informazioni dettagliate sull'origine del prodotto. In questo comparto le piccole e medie aziende possono trovare importanti opportunità: in effetti, le MDD in Francia sono prodotte per l’85% da PMI (Fonte: FCD – Fédération des entreprises du Commerce et de la Distribution – www.fcd.asso.fr). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 16 III. COME POSIZIONARE I PRODOTTI ITALIANI Si riportano qui di seguito alcuni elementi e fattori fondamentali per i produttori italiani che desiderano essere presenti sul mercato francese IL CONTESTO L’Industria agro-alimentare francese Primo settore in termini di fatturato, l’industria agro-alimentare é composta al 90% da piccole e medie imprese anche se la maggior parte del fatturato è concentrato nelle mani di pochi gruppi. La coesistenza tra imprese di dimensioni artigianali (si pensi per esempio alla produzione di formaggio) e gruppi di livello industriale, a volte di rilevanza mondiale (per esempio Danone), costituisce da sempre una caratteristica del settore, tanto in termini di innovazione che di politica dei prezzi e di competitività sul mercato. L’industria però si evolve: in termini di qualità, con il ricorso alla certificazione o alle denominazioni di origine, si è voluto rispondere alle richieste dei consumatori, sempre più esigenti dopo le recenti crisi alimentari; in termini di concorrenza e di prezzo, per le tensioni sul mercato legate all’importazione di prodotti esteri e per la pressione esercitata dai distributori sui produttori (in particolare, sugli agricoltori). La Distribuzione Come già anticipato, la grande distribuzione organizzata (GDO) ha un peso preponderante sul mercato francese ed è da sempre il partner fondamentale dell’industria alimentare: i due terzi degli acquisti di generi alimentari sono effettuati in queste reti di vendita. La GDO è competitiva anche a livello di offerta, essendosi lanciata ormai da diversi anni nella commercializzazione di prodotti realizzati per proprio conto da terzi. I prodotti “a marchio del distributore” sono ormai paragonabili a quelli delle grandi marche sia in termini di qualità (qualità, freschezza, aspetto) che di immagine (packaging, comunicazione). A causa del peso schiacciante della GDO le vendite del commercio al dettaglio sono in netto calo. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 17 I Consumi Come già indicato nella sezione dedicata alle abitudini alimentari dei francesi, in un contesto economico sfavorevole, la spesa del consumo per l’alimentazione a domicilio (escluse bevande alcoliche) risulta praticamente stabile dal 2003. Come in Italia, l’alimentazione riveste un ruolo estremamente importante. Pur essendo legati alla loro gastronomia, i francesi sono comunque aperti alla cucina degli altri Paesi che per molti versi considerano complementare alla loro e aggiungono gradualmente nuovi prodotti al loro menù già ricco e qualitativo. La GDO ha colto questa realtà, creando in un primo tempo corner riservati ai prodotti stranieri e integrandoli poi progressivamente negli scaffali. Resta da sottolineare che anche a livello di domanda si registrano alcune evoluzioni. La clientela francese si fa sempre più esigente in termini di qualità e di praticità. Da un lato, i prodotti devono essere sani e gustosi, dall’altro, devono essere pratici e facili da preparare. Non è raro quindi che tra due prodotti identici il consumatore si orienti verso quello con un packaging più funzionale. Tuttavia, in questi ultimi tempi, dato il contesto congiunturale poco favorevole, sono riapparse le preoccupazioni dei consumatori riguardo ai prezzi dei principali generi alimentari. I prodotti regionali e il “Made in” La grande tendenza di fondo che si evince in questi ultimi anni, nel mercato dei prodotti di largo consumo in generale e che tocca anche il settore agroalimentare, è l’importanza crescente data al consumatore all’origine locale e alla “territorialità” dei prodotti consumati. Il “Made in France” e i prodotti ad esso legati rappresenta una leva importante di crescita. Per analogia, i prodotti italiani con una forte connotazione territoriale (DOP, IGP, DOC, etc.) hanno la loro carta da giocare se tale origine e/o appartenenza viene comunicata adeguamente. D’altra parte, molti prodotti esteri, tra i quali alcuni classici italiani come il Prosciutto di Parma o il Parmigiano Reggiano, sono entrati progressivamente a far parte dell’universo culinario francese, alcuni con un utilizzo saltuario, altri invece con un utilizzo praticamente quotidiano. Comunicazione e Informazione Il successo dell’integrazione dei prodotti italiani nella cucina francese risiede nel fatto che il consumatore locale è estremamente sensibile al valore d’uso ed evocativo del prodotto (uso festivo, ludico, pratico, valore tradizione, innovazione). Ad esempio, la mozzarella, associata ad un’indicazione d’uso (caprese, pizza) e ad un valore (convivialità, allegria) è diventata “referenza” nella gastronomia francese. Grazie alla spinta verso una “generalizzazione” del fenomeno, altri formaggi italiani possono trarne beneficio. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 18 La stessa cosa è avvenuta per la pasta, e più recentemente, per il caffè. La contestualizzazione della comunicazione in Francia è una caratteristica fondamentale da sfruttare. Alcune denominazioni, come l’aceto balsamico di Modena che è ormai, per livelli di gamma diversi, sia commercializzato con marchio distributore che nei negozi di alta gastronomia, sono la manifestazione di questa versatilità dei menu francesi. Altre denominazioni di origine o marchi di qualità non hanno saputo comunicare la propria eccellenza. Strategia dell’Offerta Da quanto emerso a seguito di interviste effettuate con gli operatori del settore (compratori della GDO, importatori e negozi specializzati), l’offerta italiana di prodotti alimentari é valutata positivamente dai consumatori francesi sia in termini di prezzo che di qualità. Il suo potenziale di sviluppo è notevole specie per le nicchie di mercato. Sono tuttavia necessari alcuni aggiustamenti nelle strategie di offerta al fine di dinamizzare le vendite: • Formazione L’aspetto culturale. Si evidenzia una duplice esigenza: da una parte quella dell’educazione dei consumatori francesi all’uso dei prodotti italiani, dall’altra quella dell’adattamento di alcuni prodotti tipici all’utilizzo specifico francese. Una migliore conoscenza del mercato francese da parte dei produttori italiani è, a tal fine, necessaria. In Francia la pasta é spesso consumata come accompagnamento, talvolta come piatto unico completo (e arricchito). Sottaceti e altri prodotti vegetali sottolio vengono anch’essi spesso identificati come prodotti d’accompagnamento o utilizzati per preparazioni culinarie, raramente come antipasti. Il vino rosé è diventato un best-seller nella stagione estiva. Ciò implica un diverso posizionamento del prodotto. • Adattamento del prodotto alla domanda Un migliore adattamento dell’offerta alla domanda è necessario per alcuni settori come il vino, l’olio di oliva e i condimenti, i piatti pronti al fine di rendere compatibile e “intelligibile” il prodotto italiano nel mercato francese (utilizzo, livello di gamma, valore sociale). Si potrebbe, a titolo di esempio, proporre e valorizzare l’offerta di gamma media dei vini, migliorare i packaging della pasta, proporre olii intermedi tra quelli di base e quelli più costosi, creare nuove preparazioni nel campo delle salse e dei condimenti. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 19 • Comunicazione Alcuni prodotti esercitano un’indubbia seduzione, ma manca una visione globale dell’offerta italiana, anche se per i francesi l’Italia è “l’altro paese gastronomico”. Il “made in Italy”, elemento trainante nei Paesi che hanno una cultura gastronomica meno raffinata di Italia e Francia, non è di per sé ragione sufficiente per andare al di là di un utilizzo saltuario e occasionale. Sono necessarie l’appropriazione delle modalità d’uso e la proposta di valori che vanno al di là dell’esotismo del prodotto. La logica di complementarità dei prodotti italiani con quelli francesi comincia così a farsi largo. Viceversa, nel campo dei salumi, per esempio, varietà come lo speck e la bresaola iniziano soltanto ora ad essere apprezzate mentre altre, come il prosciutto cotto, sono molto meno conosciute. Per valorizzare al meglio l’offerta è necessario: - comunicare insieme all’aspetto artigianale delle tecniche di produzione, l’impatto del “territorio” sui prodotti, la qualità ed il gusto, le modalità e le situazioni di consumo. Le etichette e il packaging in generale, possono rappresentare gli strumenti per veicolare, ottimizzandole, le informazioni relative all’origine, alla qualità, alle denominazione di origine dei prodotti, indicando ricette e contestualizzandone l’utilizzo; - creare o favorire strutture di vendita più specifiche e di degustazione e con funzionalità pedagogica (per esempio enoteche specializzate nel vino italiano); - sviluppare le operazioni promozionali nella GDO o, in modo organizzato, presso gli innumerevoli punti vendita specializzati di prodotti italiani. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 20 IV. IL COMMERCIO ESTERO DEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN FRANCIA 1) La bilancia agro-alimentare Francia - Mondo La Francia é uno dei primi Paesi esportatori mondiali di prodotti alimentari1 per un valore totale pari a poco più di 59 miliardi di euro. Tale ammontare, in aumento del 2,8% rispetto al 2012, costituisce circa il 13,8% dell’export totale. La Francia conserva quindi il suo quarto posto nella classifica dei Paesi esportatori mondiali di prodotti agro-alimentari e di primo Paese esportatore di bevande. Bilancia agro-alimentare 2013 – Dati chiave - (milioni di euro) Esportazioni 59.061,7 +2,8% Importazioni 46.647,2 +4,4% Saldo 12.414,4 -2,9% Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur Le importazioni nel corso del 2013 sono aumentate del 4,4%, raggiungendo i 46,6 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale – che supera i 12,4 miliardi di euro – è invece diminuito del 2,9%. Va sottolineato tuttavia, che il comparto agro-alimentare è uno dei pochi settori del commercio estero francese ad essere eccedentario e costituisce circa il 9,2%% dell’import e il 13,8% dell’export totale. Bilancia agro-alimentare 2014 – PRIMO SEMESTRE Dati chiave - (milioni di euro) Esportazioni 27.985,1 -5,9% Importazioni 23.180,5 -0,7% Saldo 4.804,6 -24,9% Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur 1 Nel settore agro-alimentare sono stati conteggiati tutti i prodotti corrispondenti alle voci doganali da 01 a 24: vi sono quindi compresi, oltre ai prodotti dell’industria agro-alimentare, sia i prodotti agricoli (animali vivi, piante, cereali…) che i lavorati e semi-lavorati. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 21 Nel corso del primo semestre 2014 va segnalato un netto rallentamento dei flussi, soprattutto in uscita e una stagnazione in entrata, che tocca praticamente tutti i comparti del commercio estero francese dell’agro alimentare. Il saldo, pur rimanendo positivo per la Francia a conferma dell’importanza del settore, risulta essere in netto calo (-24,9%). Gli scambi per tipologie di prodotti I flussi delle esportazioni nel corso del 2013 mostrano un andamento dinamico e globalmente crescono del +2,8%. Vini, cereali, latte e prodotti derivati, carni e preparazioni a base di cereali costituiscono i prodotti “locomotiva” dell’industria agro-alimentare francese all’estero. Più della metà dei prodotti esportati fanno parte di uno di questi comparti. Sul versante delle importazioni le principali voci della domanda francese sono la carne, alcuni prodotti freschi come la frutta, i prodotti ittici, i prodotti lattiero caseari, le conserve vegetali e di frutta e le bevande. Questi comparti costituiscono nel 2013 un ammontare superiore ai 21,9 miliardi di euro. Aggiungendo le importazioni di pasta e prodotti dolciari, verdure, cacao e relative preparazioni, caffé e oli e grassi, si ottengono le principali categorie di prodotti importati dalla Francia per soddisfare il fabbisogno interno. Considerando i più recenti dati statistici, i flussi commerciali del comparto agro-alimentare francese, dopo la crisi subita tra la fine del 2008 e la fine del 2009, mostrano evidenti segnali di ripresa già dal 2011, recuperando, nella gran parte dei casi, i livelli precedenti alla crisi. A livello strutturale, sia in termini di prodotti che di Paesi partner, non si registrano fino ad oggi cambiamenti significativi. Da segnalare tuttavia, che, nel corso del primo semestre 2014, l’andamento delle importazioni e delle esportazioni, rallenta in uscita (-5,9%) e risulta quasi stagnante in entrata (-0,7%). Gli scambi per area geografica I principali Paesi fornitori della Francia per il comparto agroalimentare sono nell’ordine la Spagna (13,3% delle quote), la Germania (11,8%), il Belgio (11,8%) e i Paesi Bassi ( 11,1%). L’Italia si situa al 5° posto della classifica con il 7,5% delle importazioni totali. Dal lato dell’export i principali Paesi clienti sono la Germania (11,6% delle quote), il Belgio (11%), il Regno Unito (9,5%) e, al quarto posto, l’Italia con il 9,2% delle esportazioni totali. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 22 2) La bilancia agro-alimentare Francia - Italia Interscambio FRANCIA-ITALIA – settore agro-alimentare MILIONI DI EURO 2012 2013 Var. % ESPORTAZIONI dalla Francia verso l’Italia 5.399,9 5.429,8 +0,6% IMPORTAZIONI dall’Italia verso la Francia 3.458,0 3.491,9 +1,0 % SALDO 1.941,9 1.937,9 -0,2% Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur I flussi import ed export tra Francia e Italia nel 2013 subiscono lo stesso andamento positivo che quelli globali della Francia anche se in misura minore (+1% e +0,6%). Il saldo, positivo per la Francia e pari a 1,9 miliardi di euro, rimane praticamente invariato rispetto al 2012. Per quanto riguarda la tipologia dei prodotti esportati dall’Italia verso la Francia, essa corrisponde a quella dei prodotti che esporta verso il resto del mondo. Per quanto riguarda, invece, le importazioni, mentre a livello mondiale la Francia acquista principalmente carne, pesce e crostacei e frutta, dall’Italia essa importa prodotti di altro genere, come le preparazioni a base di cereali (pasta), il latte e suoi derivati (formaggi), le preparazioni a base di ortaggi e legumi (conserve e lavorati del pomodoro) e le bevande (vino e acqua minerale). La Francia rappresenta per l’Italia il quarto mercato di destinazione delle esportazioni italiane nell’agro-alimentare - dopo la Germania, il Belgio e il Regno Unito - e il quinto fornitore di prodotti agro-alimentari dietro alla Spagna, il Belgio, la Germania e i Paesi Bassi. Nel 2013, la quota di mercato dell’Italia si stabilisce al 7,5% (la Spagna primo fornitore francese detiene il 13,3% del mercato) in lieve ma costante calo negli ultimi anni (era dell’8% nel 2008). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 23 Interscambio FRANCIA-ITALIA – settore agro-alimentare Primo semestre MILIONI DI EURO 2013 2014 Var. % ESPORTAZIONI dalla Francia verso l’Italia 2.694,8 2.637,3 -2,1% IMPORTAZIONI dall’Italia verso la Francia 1.706,5 1.664,7 -2,5% 988,3 972,6 -1,6% SALDO Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur Nel primo semestre 2014 gli scambi con l’Italia registrano un’inversione di tendenza sia all’export (-2,1%) che all’import (-2,5%). Il saldo rimane eccedentario per la Francia a 972,6 milioni di euro, in leggero calo (-1,6%). Da segnalare che l’agro-alimentare è uno dei pochi comparti in cui l’import dalla Francia verso l’Italia supera l’export, in linea con l’andamento della bilancia commerciale verso il resto del mondo. Nella maggior parte degli altri settori, invece, i saldi sono positivi per l’Italia. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 24 3) Le importazioni agro-alimentari della Francia dall’Italia Nel 2013 le importazioni francesi globali di prodotti agro-alimentari hanno registrato un aumento del 4,4%. Nello stesso periodo, le importazioni in provenienza dall’Italia, che ammontano a 3.492 milioni di euro, risultano anch’esse in crescita (+1%) rispetto al 2012, ma ad un ritmo ben inferiore a quello totale, con una quota di mercato globale dell’Italia che, di conseguenza, diminuisce e si attesta al 7,5% (5° posto tra i Paesi fornitori). Principali gruppi di prodotti agro-alimentari italiani importati in Francia Valori in migliaia di € PRODOTTI Anno Quote di mercato in % Totale Anno Import 2013 1° Semestre 1° Semestre 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 Francese Lattiero Caseari 396.398 415.161 202.887 231.540 13,3 12,6 12,5 13,0 2.970.431 Conserve e succhi vegetali 329.475 325.386 166.540 161.762 10,4 10,1 10,2 9,8 3.223.022 Carni 335.960 318.183 159.488 150.153 7,5 7,1 7,2 6,7 4.512.432 Pasta 316.726 310.696 162.338 150.351 64,6 63,7 64,4 62,5 489.551 Prodotti dolciari e della panificazione 287.796 309.602 136.292 129.652 17,9 18,2 16,8 15,8 1.697.202 Frutta 254.984 251.539 79.800 74.544 6,9 6,2 3,7 3,7 4.038.206 Cacao e derivati 171.385 187.850 92.132 96.699 7,5 8,1 8,4 8,2 2.310.481 Ortaggi 117.497 127.227 74.194 67.542 4,8 4,9 4,9 4,7 2.615.419 Caffè 114.853 114.465 54.764 51.167 6,3 6,3 6,1 6,0 1.813.192 Vino 98.054 97.864 46.208 50.507 15,5 14,9 14,4 17,0 655.137 Riso 94.466 92.430 48.494 44.741 26,4 24,1 24,4 21,8 383.008 Olio d’Oliva 96.847 90.390 51.245 36.518 33,1 25,4 28,6 23,5 355.368 Acque minerali 67.570 69.770 34.231 36.894 77,4 74,6 73,4 75,7 93.475 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur Nel 2013 l’Italia, come mostra la tabella soprastante, vede le sue quote di mercato erodersi più o meno a seconda della tipologia di prodotto. Da segnalare le quote crescenti di prodotti quali i prodotti dolciari e della panificazione, cacao e derivati e ortaggi, stabile il caffé, mentre nella maggior parte degli altri comparti si assiste ad un calo delle quote. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 25 Le migliori Performances dell’Export italiano verso la Francia Valori in migliaia di € PRODOTTI Anno Variazione % 1° Semestre Anno Posizione 1° Semestre Import 2013 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 Francese Pasta 316.726 310.696 162.338 150.351 3,0 -1,9 1,0 -7,4 1 Riso 94.466 92.430 48.494 44.741 -4,0 -2,2 -0,2 -7,7 1 Acque minerali 67.570 69.770 34.231 36.894 5,4 3,3 -3,9 7,8 1 Frutta 254.984 251.539 79.800 74.544 6,0 -1,4 5,9 -6,6 2 Olio d’Oliva 96.847 90.390 51.245 36.518 -18,1 -6,7 -0,1 -28,7 2 Prodotti dolciari e panificazione 287.796 309.602 136.292 129.652 8,3 7,6 20,5 -4,9 3 Caffè 114.853 114.465 54.764 51.167 6,7 -0,3 -0,5 -6,6 3 Vino 98.054 97.864 46.208 50.507 11,2 -0,2 3,0 9,3 3 Lattiero Caseari 396.398 415.161 202.887 231.540 5,3 4,7 -1,6 14,1 4 Conserve e succhi vegetali 329.475 325.386 166.540 161.762 6,5 -1,2 3,2 -2,9 5 Cacao e derivati 171.385 187.850 92.132 96.699 14,0 9,6 8,9 5,0 5 Ortaggi 117.497 127.227 74.194 67.542 -0,5 8,3 8,1 -9,0 5 Carni 335.960 318.183 159.488 150.153 11,4 -5,3 9,7 -5,8 7 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur Anche a livello di andamento dei flussi si può notare nel corso del 2013 un andamento discordante per i diversi prodotti che compongono le vendite italiane agro-alimentari alla Francia: negativi per carni e olio d‘oliva, leggermente negativi per alcuni prodotti molto importanti come pasta, riso, conserve e frutta, stagnanti per vino e caffé, positivi per acque minerali e lattiero caseari e dinamici per prodotti dolciari, ortaggi e cacao e derivati. Nel primo semestre del 2014 le tendenze purtroppo sono per la maggior parte dei comparti in negativo come mostra la tabella soprastante, ad eccezione, in particolare, del vino e dei prodotti lattiero caseari. Di seguito si riporta il dettaglio circa i flussi di import delle varie categorie in analisi. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 26 3.1) Importazioni di prodotti lattiero caseari L’Italia, al 4° posto nella classifica dei Paesi fornitori di prodotti lattiero-caseari, registra nel 2013 una quota del 12,6% in leggero aumento rispetto al 2012. Le importazioni globali dall’Italia del comparto valgono 415,2 milioni di euro e sono in aumento del 4,7%. Le voci più importanti del comparto, che globalmente vale 3,3 miliardi di euro, sono costituite da formaggi e burro (ca. 50% del totale). I tipi di formaggio più venduti sono : grana e parmigiano (in pezzi e grattuggiati), mozzarella, gorgonzola. Nel corso del primo semestre 2014, l’Italia vede aumentare la propria quota di mercato rispetto al 2013 con flussi di importazioni più dinamici (+14,1%) di quelli globali che registrano un buon +9,9%. Importazioni di Prodotti lattiero caseari della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre 2012 2013 2013 Mondo 2.991.023 2.970.043 Paesi Bassi 561.749 Germania Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 1.620.600 1.780.709 100 100 100 100 10,6 9,9 651.573 304.100 329.771 18,8 19,7 18,8 18,5 16,0 8,4 566.389 603.221 297.466 314.026 18,9 18,2 18,4 17,6 6,5 5,6 Belgio 498.958 583.283 286.983 318.566 16,7 17,6 17,7 17,9 16,9 11,0 Italia 396.398 415.161 202.887 231.540 13,3 12,6 12,5 13,0 4,7 14,1 Spagna 296.820 292.445 148.472 180.671 9,9 8,8 9,2 10,2 -1,5 21,7 Regno Unito 132.335 151.190 72.182 96.663 4,4 4,6 4,5 5,4 14,3 33,9 Irlanda 107.375 148.098 69.644 61.207 3,6 4,5 4,3 3,4 37,9 -12,1 Danimarca 45.303 67.520 37.852 30.157 1,5 2,0 2,3 1,7 49,0 6,1 Svizzera 68.059 63.609 29.177 30.951 2,3 1,9 1,8 1,7 -6,5 6,1 Nuova Zelanda 34.272 42.724 28.682 32.421 1,2 1,3 1,8 1,8 24,7 13,0 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 27 3.2) Importazioni di conserve e succhi vegetali L’Italia si colloca nel 2013 al quinto posto della classifica dei fornitori francesi di conserve alimentari e succhi vegetali, con importazioni pari a 325,4 milioni di euro in diminuzione dell’1,2% rispetto al 2012. La quota di mercato italiana si stabilisce al 10,1%. I prodotti più importati di questo segmento sono le conserve di pomodoro che da sole costituiscono il 38% del totale. Il valore totale delle importazioni francesi di conserve e succhi a base di frutta e verdura è di 3,22 miliardi di euro nel 2013 con un’evoluzione positiva rispetto al 2012 pari al +1,6%. Nel corso del primo semestre del 2014, l’andamento delle importazioni globali cresce leggermente (+1,1%). L’Italia, che detiene una quota di mercato del 9,8%, registra invece flussi in calo del 2,9%. Importazioni di Conserve e Succhi vegetali della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 3.170.929 3.223.022 1.632.786 1.649.915 100 100 100 100 1,6 1,1 Belgio 492.574 573.404 288.724 310.044 15,5 17,8 17,7 18,8 16,4 7,4 Spagna 460.330 470.783 241.140 236.385 14,5 14,6 14,8 14,3 2,3 -2,0 Paesi Bassi 446.191 445.640 217.786 264.623 14,1 13,8 13,3 16,0 -0,1 21,5 Germania 415.810 394.700 205.658 184.385 13,1 12,3 12,6 11,2 -5,1 -10,3 Italia 329.475 325.386 166.540 161.762 10,4 10,1 10,2 9,8 -1,2 -2,9 Brasile 173.379 172.957 88.732 75.255 5,5 5,4 5,4 4,6 -0,2 -15,2 Turchia 54.262 58.284 27.980 33.438 1,7 1,8 1,7 2,0 7,4 19,5 Cina 61.710 55.730 26.657 22.351 2,0 1,7 1,6 1,4 -9,7 -16,2 Marocco 54.608 55.215 30.191 35.042 1,7 1,7 1,9 2,1 1,1 16,1 Austria 39.160 48.801 24.464 27.258 1,2 1,5 1,5 1,7 24,6 11,4 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 28 3.3) Importazioni di carni Il comparto dell’import di carni è uno dei principali della Francia, con un valore totale pari a 4,5 miliardi di euro nel 2013 (+0,8% rispetto al 2012). La carne bovina, il cui fatturato é di poco superiore al miliardo di euro, rappresenta, con un terzo del totale, la prima voce del comparto. L’Italia si situa al 7° posto nella classifica dei fornitori con una quota del 7,1% e delle importazioni in valore in calo del 5,3%. L’Italia, pur essendo solamente al settimo posto tra i principali Paesi fornitori, genera un volume di affari molto elevato e pari a 318,2 milioni di euro nel 2013. Nel primo semestre del 2014, l’Italia continua a registrare valori in diminuzione (-5,8%) in un settore in progressione del 1,2% e vede quindi la sua quota calare dal 7,2% al 6,7%. Buone le vendite della Spagna, principale Paese fornitore, mentre quelle degli altri più importanti partner sono in diminuzione. Importazioni di Carni della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 4.474.831 4.512.432 2.211.763 2.237.864 100 100 100 100 0,8 1,2 Spagna 900.143 961.076 465.988 481.330 20,1 21,3 21,1 21,5 6,8 3,3 Paesi Bassi 700.043 704.315 351.612 327.832 15,6 15,6 15,9 14,7 0,6 -6,8 Germania 664.555 647.083 320.982 310.982 14,9 14,3 14,5 13,9 -2,6 -3,1 Belgio 457.283 481.452 238.104 234.433 10,2 10,7 10,8 10,5 5,3 -1,5 Regno Unito 372.647 362.502 174.277 166.596 8,3 8,0 7,9 7,4 -2,7 -4,4 Irlanda 338.960 343.586 160.845 173.414 7,6 7,6 7,3 7,7 1,6 7,8 Italia 335.960 318.183 159.488 150.153 7,5 7,1 7,2 6,7 -5,3 -5,8 Polonia 135.733 156.286 77.922 92.784 3,0 3,5 3,5 4,2 15,1 19,1 Nuova Zelanda 125.376 105.094 53.116 65.659 2,8 2,3 2,4 2,9 -16,2 23,6 Bulgaria 64.852 63.948 30.267 33.515 1,5 1,4 1,4 1,5 -16,2 10,7 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 29 3.4) Importazioni di pasta Le paste alimentari rappresentano il prodotto tipico e fondamentale dell’export italiano in Francia. L’Italia è infatti al primo posto tra i fornitori del comparto con il 63,5% delle quote di mercato nel 2013, per un valore pari a 310,7 milioni di euro, in leggero calo rispetto al 2012 (-1,9%). Nel 2013 la Francia ha importato globalmente paste alimentari per un valore di 489,6 milioni di euro con flussi praticamente invariati rispetto al 2012 (-0,1%). Nel primo semestre del 2014 l’andamento nagativo si conferma a livello generale (-4,6%). L’Italia registra anch’essa un calo delle vendite del 7,4% e stabilizza la sua quota al 62,5%. Importazioni di Pasta della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 490.202 489.551 252.095 240.458 100 100 100 100 -0,1 -4,6 Italia 316.726 310.696 162.338 150.351 64,6 63,7 64,4 62,5 -1,9 -7,4 Belgio 38.588 42.318 20.269 21.739 7,9 8,6 8,0 9,0 9,7 7,3 Spagna 24.077 23.171 11.319 10.785 4,9 4,7 4,5 4,5 -3,8 -4,7 Thailandia 11.781 15.793 6.835 7.619 2,4 3,2 2,7 3,2 34,1 11,5 Germania 13.383 14.962 6.764 8.631 2,7 3,1 2,7 3,6 11,8 27,6 Ungheria 9.295 11.703 5.197 6.096 1,9 2,4 2,1 2,5 25,9 17,3 Lussemburgo 21.199 11.311 7.156 5.783 4,3 2,3 2,8 2,3 -46,6 -19,2 Cina 8.725 10.843 5.107 5.599 1,8 2,2 2,0 2,3 24,3 9,6 Marocco 5.380 5.940 3.380 4.484 1,1 1,2 1,3 1,9 10,4 32,7 Vietnam 4.122 5.563 1.211 2.205 0,8 1,1 0,5 0,9 34,9 82,1 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 30 3.5) Importazioni di prodotti dolciari e della panificazione Tra i Paesi fornitori di prodotti dolciari e della panificazione alla Francia, l’Italia si situa al terzo posto con una quota stabile e pari al 18,2%. In valore, le importazioni dall’Italia totalizzano 309,6 milioni di euro in aumento del 7,6% nel 2013. Nello stesso anno, la Francia ha importato globalmente prodotti dolciari per un valore di circa 1,7 miliardi di euro, in crescita del 5,3% rispetto al 2012. Nei primi sei mesi del 2014 i flussi di import dall’Italia sono in calo (-4,9%), mentre l’andamento del comparto risulta leggermente positivo (+0,8%) e la quota su base semestrale perde conseguentemente 1 punto (15,8%). Importazioni di Prodotti dolciari e della panificazione della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 1.612.123 1.697.202 812.857 819.345 100 100 100 100 5,3 0,8 Germania 410.862 412.590 198.499 203.050 25,5 24,3 24,4 24,8 0,4 2,3 Belgio 354.876 383,211 187.134 180.408 22,0 22,6 23,0 22,0 8,0 -3,6 Italia 287.796 309.602 136.292 129.652 17,9 18,2 16,8 15,8 7,6 -4,9 Paesi Bassi 151.279 144.288 71.973 70.536 9,4 8,5 8,9 8,6 -4,6 -2,0 Spagna 89.651 99.729 49.277 56.471 5,6 5,9 6,1 6,9 11,2 14,6 Regno Unito 76.767 81.311 39.496 43.767 4,8 4,8 4,9 5,3 5,9 10,8 Polonia 37.818 46.476 20.944 28.934 2,4 2,7 2,6 3,5 22,9 38,2 Svizzera 37.452 39.158 17.820 16.807 2,3 2,3 2,2 2,1 4,6 -5,7 Svezia 27.020 28.245 14.583 13.475 1,7 1,7 1,8 1,6 4,5 -7,6 Austria 21.507 26.897 13.155 14.649 1,3 1,6 1,6 1,8 25,1 11,4 Mondo Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 31 3.6) Importazioni di frutta Nella classifica dei Paesi fornitori di frutta, l’Italia si colloca al secondo posto con un volume di affari pari a 251,5 milioni di euro in calo dell’1,4% nel 2013. La quota dell’Italia è pari al 6,2%, mentre la Spagna, fornitore dominante del settore, detiene il 34% del mercato. Le voci più importanti del comparto, che globalmente vale più di 4 miliardi di euro, sono costituite da agrumi e frutti a guscio, banane e frutti esotici (datteri, fichi, ananas, mango…) che rappresentano la metà del totale. L’Italia risulta essere il primo fornitore di uva (ca. 50% del totale). Nel primo semestre del 2014 le vendite italiane risultano in calo (-6,6%), in un mercato che si contrae in modo analogo, con una quota di mercato che rimane stabile. Importazioni di Frutta della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 3.706.327 4.038.206 2.163.863 2.023.876 100 100 100 100 9,0 -6,5 Spagna 1.299.970 1.375.533 808.777 722.675 35,1 34,1 37,4 35,7 5,8 -10,7 Italia 254.984 251.539 79.800 74.544 6,9 6,2 3,7 3,7 -1,4 -6,6 Turchia 183.261 166.132 76.706 81.826 4,9 4,1 3,5 4,0 -9,4 6,7 Stati Uniti 159.998 164.078 90.545 102.920 4,3 4,1 4,2 5,1 2,6 13,7 Belgio 121.524 141.837 71.948 50.085 3,3 3,5 3,3 2,5 16,7 -30,4 Marocco 146.154 137.066 114.059 126.347 3,9 3,4 5,3 6,2 -6,2 10,8 Sudafrica 107.212 126.574 54.407 46.753 2,9 3,1 2,5 2,1 18,1 -21,9 Cile 86.353 112.635 63.467 47.181 2,3 2,8 2,9 2,3 30,4 -25,7 91.958 108.892 55.432 66.173 2,6 2,7 2,6 3,3 18,4 19,4 95.998 108.428 54.407 46.753 2,6 2,7 2,5 2,3 13,0 -14,1 72.936 97.586 46.325 41.592 2,0 2,4 2,1 2,1 33,8 -10,2 Costa d’Avorio Paesi Bassi Germania Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 32 3.7) Importazioni di cacao e derivati Nella classifica dei principali Paesi fornitori di cacao e relative preparazioni della Francia, l’Italia si situa nel 2013 al quinto posto con una quota in aumento e pari al 8,1%. In valore le importazioni dall’Italia totalizzano 187,8 milioni di euro in aumento del 9,6%. Nel 2013 la Francia ha importato globalmente caffé per un valore di 2,3 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2012). Il principale Paese fornitore è il Belgio dal quale la Francia importa circa il 20% dei prodotti di questa categoria. Nel primo semestre del 2014 le importazioni totali crescono ad un buon ritmo (+7%) e anche quelle in provenienza dall’Italia progrediscono (+5%). Molto buone anche le vendite della Germania, primo Paese fornitore, con poco più del 19% delle quote. L’Italia detiene l’8,2% del mercato in valore. Importazioni di Cacao e derivati della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 2.277.625 2.310.481 1.103.704 1.181.314 100 100 100 100 1,4 7,0 Belgio 465.030 459.006 204.795 197.859 20,4 19,9 18,6 16,8 -1,3 -3,4 Germania 413.023 423.507 189.398 226.511 18,1 18,3 17,2 19,2 2,5 19,6 Costa d’Avorio 271.487 333.685 168.344 188.070 11,9 14,4 15,3 15,9 22,9 11,7 Paesi Bassi 244.212 232.508 119.273 144.681 10,7 10,1 10,8 12,3 -4,8 21,3 Italia 171.385 187.850 92.132 96.699 7,5 8,1 8,4 8,2 9,6 5,0 Ghana 192.932 134.649 69.122 67.958 8,5 5,8 6,3 5,8 -30,2 -1,7 Spagna 96.432 104.149 50.234 46.892 4,2 4,5 4,6 4,0 8,0 -6,7 Regno Unito 66.793 65.568 29.103 28.503 2,9 2,8 2,6 2,4 -1,8 -2,1 Svizzera 62.918 57.029 26.994 27.472 2,8 2,5 2,5 2,3 -9,4 1,2 Camerun 41.739 48.887 20.753 26.888 1,8 2,1 1,9 2,3 17,1 29,6 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 33 3.8) Importazioni di ortaggi Nella classifica dei Paesi fornitori di ortaggi, l’Italia si colloca al quinto posto con un volume di affari pari a 127 milioni di euro in crescita dell’8,3% nel 2013. La quota di mercato dell’Italia è pari al 4,9%, mentre la Spagna, primo fornitore del settore, detiene il 31,8% del totale. Una delle voci più importanti del comparto, che globalmente vale più di 2,6 miliardi di euro, è rappresentata dai pomodori che costituiscono circa il 17% del totale import. Nel primo semestre del 2014 le vendite italiane calano (-9%), in un mercato anch’esso in contrazione del 4,5%, con una quota che si riduce leggermente passando al 4,7%. Importazioni di Ortaggi della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno 2012 Mondo Quote di mercato in % 1° Semestre 2013 2.442.925 2.615.419 Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 1.508.970 1.440.729 100 100 100 100 7,1 -4,5 Spagna 799.659 831.737 525.732 470.077 32,7 31,8 34,8 32,6 4,0 -10,6 Marocco 358.424 399.227 264.672 288.811 14,7 15,3 17,5 20,1 11,4 9,1 Belgio 353.365 361.022 174.592 174.890 14,5 13,8 11,6 12,1 2,2 0,2 Paesi Bassi 210.327 231.061 116.790 112.413 8,6 8,8 7,7 7,8 9,9 -3,8 Italia 117.497 127.227 74.194 67.542 4,8 4,9 4,9 4,7 8,3 -9,0 Germania 64.728 73.920 37.885 35.149 2,7 2,8 2,5 2,4 14,2 -7,2 Cina 67.835 68.248 34.428 33.336 2,8 2,6 2,3 2,3 0,6 -3,2 Polonia 51.085 54.084 26.555 24.444 2,1 2,1 1,8 1,7 5,9 -8,0 Stati Uniti 22.388 29.935 17.598 21.217 0,9 1,1 1,2 1,5 33,7 20,6 India 23.912 27.484 13.958 11.597 1,0 1,1 0,9 0,8 14,9 -16,9 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 34 3.9) Importazioni di caffé Nella classifica dei principali paesi fornitori di caffè alla Francia, l’Italia si situa nel 2013 al terzo posto con una quota stabile e pari al 6,3%. In valore, le importazioni dall’Italia totalizzano 114,5 milioni di euro stabili rispetto all’anno precedente (-0,3%). Nel 2013 la Francia ha importato globalmente caffé per un valore di 1,8 miliardi di euro. Il principale Paese fornitore è la Svizzera - che registra flussi più che raddoppiati rispetto al 2012 dal quale la Francia importa circa la metà del caffé e che è sede di un importante gruppo internazionale leader del mercato. Nel primo semestre del 2014 le importazioni totali continuano a calare (-5,5%) e anche quelle in provenienza dall’Italia regrediscono (-6,6%). Buone invece le vendite della Svizzera, primo Paese fornitore con ca. il 52% delle quote. L’Italia detiene il 6% del mercato in valore. Importazioni di Caffé della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 1.823.043 1.813.192 901.257 851.337 100 100 100 100 -0,5 -5,5 Svizzera 572.181 893.089 407.341 443.655 31,4 49,3 45,2 52,1 56,1 8,9 Germania 183.010 153.128 79.597 60.608 10,0 8,5 8,8 7,1 -16,3 -23,9 Italia 114.853 114.465 54.764 51.167 6,3 6,3 6,1 6,0 -0,3 -6,6 Brasile 164.338 106.148 61.337 51.535 9,0 5,9 6,8 6,1 -35,4 -16,0 Belgio 192.585 82.635 48.842 32.689 10,6 4,6 5,4 3,8 -57,1 -33,1 Vietnam 84.303 71.245 45.411 44.643 4,6 3,9 5,0 5,2 -15,5 -1,7 Honduras 54.841 34.450 21.399 21.506 3,0 1,9 2,4 2,5 -37,2 0,5 Etiopia 47.966 32.508 17.247 10.074 2,6 1,8 1,9 1,2 -32,2 -41,6 Rep. Ceca 38.273 31.598 18.918 13.286 2,1 1,7 2,1 1,6 -17,4 -29,8 Colombia 34.946 30.414 16.773 14.562 1,9 1,7 1,9 1,7 -12,4 -13,2 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 35 3.10) Importazioni di vino Nel corso del 2013 la Francia ha importato dall’Italia vini per un valore di 97,9 milioni di euro facendo registrare una quota del 14,9%, in calo rispetto al 2013 (15,5%). Essa risulta esere il 3° fornitore della Francia, dietro Spagna e Portogallo. L’insieme delle importazioni di vini della Francia (655,1 milioni di euro) è aumentato del 3,8% nel 2013, mentre le importazioni in provenienza dall’Italia sono sostanzialmente costanti (-0,2%), in un periodo in cui quelle della Spagna (primo fornitore francese con il 33,8% delle quote) aumentano del 17,5%. Nel primo semestre del 2014 l’Italia vede le proprie esportazioni aumentare nettamente (+ 9,3%) in un comparto che a livello mondiale diminuisce del 7,8%. La quota risulta pertanto in forte aumento (17%). La Spagna vede invece i propri flussi calare del 7% e la sua quota di mercato passare dal 36% al 34,5%. Importazioni di Vino della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Se m 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 631.212 655.137 321.464 296.499 100 100 100 100 3,8 -7,8 Spagna 188.492 221.535 116.749 108.154 29,9 33,8 36,3 34,5 17,5 -7,4 Portogallo 109.858 106.323 50.074 50.705 17,4 16,2 15,6 17,1 -3,2 1,3 Italia 98.054 97.864 46.208 50.507 15,5 14,9 14,4 17,0 -0,2 9,3 Stati Uniti 26.892 33.871 8.458 7.682 4,3 5,2 2,6 2,6 26,0 -9,2 Cile 22.692 23.050 6.642 7.800 3,6 3,5 2,1 2,6 1,6 17,4 Sudafrica 11.852 21.330 9.738 7.726 1,9 3,3 3,0 2,6 80,0 -20,7 Germania 15.909 16.747 9.585 5.103 2,5 2,6 3,0 1,7 5,3 -46,8 Regno Unito 16.022 12.951 7.775 3.348 2,5 2,0 2,4 1,1 -19,2 -56,9 Svizzera 9.357 8.107 4.514 518 1,5 1,2 1,4 0,2 -13,4 -88,5 Nuova Zelanda 8.152 7.863 3.526 5.062 1,3 1,2 1,1 1,7 -3,6 43,6 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 36 3.11) Importazioni di riso L’Italia nel 2013 conferma il suo primo posto dei Paesi fornitori di riso alla Francia, con una quota del 24%, in leggero calo rispetto al 2012. Il volume d’affari registrato nel 2013 è di 92,4 milioni di euro, in leggero calo rispetto all’anno precedente (-2,2%), in un settore che a livello globale vale 383 milioni di euro, e che registra pero’ un andamento globale più dinamico (+7%). Nel primo semestre del 2014, gli acquisti di riso della Francia, pur rimanendo positivi, mostrano una contrazione (+3,2%) mentre l’Italia registra un calo del 7,7% che ne riduce di più di 2 punti e mezzo la quota di mercato (dal 24,4% al 21,8%). Importazioni di Riso della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 358.007 383.008 198.666 205.031 100 100 100 100 7,0 3,2 Italia 94.466 92.430 48.494 44.741 26,4 24,1 24,4 21,8 -2,2 -7,7 Thailandia 61.196 58.007 29.700 29.735 17,1 15,2 15,0 14,5 -5,2 0,1 Spagna 43.843 54.977 25.341 25.995 12,3 14,4 12,8 12,7 25,4 2,6 India 44.126 48.221 28.699 25.041 12,3 12,6 14,5 12,2 9,3 -12,8 Cambogia 32.497 39.654 20.696 22.651 9,1 10,4 10,4 11,1 22,0 9,5 Belgio 20.812 24.330 13.585 8.640 5,8 6,4 6,8 4,2 16,9 -36,4 Paesi Bassi 19.717 18.899 9.292 9.503 5,5 4,9 4,7 4,6 -4,2 2,3 Pakistan 5.699 13.085 4.570 17.989 1,6 3,4 2,3 8,8 129,6 293,6 Regno Unito 3.659 6.291 2.710 3.543 1,0 1,6 1,4 1,7 71,9 30,7 Grecia 3.105 3.352 2.755 2.699 0,9 0,9 1,4 1,3 7,9 -2,0 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 37 3.12) Importazioni di olio d’oliva Secondo fornitore storico d’olio d’oliva della Francia, l’Italia, registra nel 2013 una cifra d’affari pari a 90,4 milioni di euro in calo rispetto al 2012 (-6,7%), in un comparto che registra a livello globale un andamento assai dinamico (import totale 2013 = 35,5 milioni di euro +21,3%). Il comparto è dominato da due soli fornitori, la Spagna, la cui quota risulta in forte aumento e raggiunge il 58% e l’Italia, che vede la propria diminuire dal 39% del 2011 al 25,4% attuale. Nel primo semestre del 2014 il trend totale si inverte e diventa negativo (-13,1%) con i flussi dall’Italia che calano nettamente (-28,7%). Cio’ provoca un netto peggioramento della quota di mercato che arriva al 23,5%, mentre quella della Spagna raggiunge il 60,9%. Importazioni di Olio d’oliva della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 292.970 355.368 179.065 155.658 100 100 100 100 21,3 -13,1 Spagna 163.913 206.248 101.810 94.739 56,0 58,0 56,9 60,9 25,8 -7,0 Italia 96.847 90.390 51.245 36.518 33,1 25,4 28,6 23,5 -6,7 -28,7 Tunisia 14.375 27.025 11.369 12.928 4,9 7,6 6,4 8,3 88,0 13,7 Belgio 9.771 14.648 7.088 3.020 3,3 4,1 4,0 1,9 49,9 -57,4 Portogallo 3.607 13.116 5.337 6.213 1,2 3,7 3,0 4,0 263,4 16,4 Grecia 1.462 1.525 746 1.043 0,5 0,4 0,4 0,7 4,3 39,8 Germania 569 517 323 177 0,2 0,2 0,2 0,1 -9,1 -45,2 Marocco 706 269 161 296 0,2 0,1 0,1 0,2 -61,9 83,6 Palestina 305 203 203 196 0,1 0,1 0,1 0,1 -33,4 -3,6 Libano 118 168 65 1,4 0,04 0,05 0,03 0 42,6 -98,8 Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 38 3.13) Importazioni di acque minerali Le importazioni totali francesi di acque minerali nel 2013 hanno totalizzato un fatturato di 93,5 milioni di euro in aumento del 7,1% rispetto al 2012. L’Italia, primo fornitore della Francia, ha registrato una quota di circa il 75% con esportazioni in aumento (+3,3%) rispetto al 2012. In valore le vendite italiane ammontano a 69,8 milioni di euro. Nel primo semestre del 2014 le importazioni totali della Francia sono in aumento (+4,5%), cosi come quelle in provenienza dall’Italia (+7,8%). La quota di mercato italiana aumenta per arrivare al 75,7% confermando cosi’ la posizione di fornitore leader del Paese. Importazioni di Acqua minerale della Francia Valori in migliaia di € PAESI Anno Quote di mercato in % 1° Semestre Anno Var % 1° Semestre Anno 1°Sem 2012 2013 2013 2014 2012 2013 2013 2014 13/12 14/13 Mondo 87.263 93.475 46.650 48.741 100 100 100 100 7,1 4,5 Italia 67.570 69.770 34.231 36.894 77,4 74,6 73,4 75,7 3,3 7,8 Belgio 7.172 10.447 5.167 4.702 8,2 11,2 11,8 9,7 45,7 -9,0 Lussemburgo 8.025 7.712 4.031 3.922 9,2 8,3 8,6 8,1 -3,9 -2,7 140 1.364 1.093 276 0,2 1,5 2,3 0,6 875,4 -74,8 Germania 1.083 888 395 237 1,2 1,0 0,9 0,5 -18,0 -39,9 Portogallo 645 610 305 324 0,7 0,7 0,7 0,7 -5,5 6,1 Regno Unito 563 489 245 375 0,6 0,5 0,5 0,8 -13,1 52,9 Svizzera 673 430 208 934 0,8 0,5 0,4 1,9 -36,0 350,1 Austria 6,1 226 183 27 0,01 0,2 0,4 0,1 3595 -85,2 Stati Uniti 89 182 154 47 0,1 0,2 0,3 0,1 104,8 -69,5 Paesi Bassi Fonte: Dati dogane francesi – elaborazioni ICE – Dati CIF/FOB www.gtis.com - Global Trade Atlas su dati della Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 39 Alcune Conclusioni La percezione dell’offerta italiana alimentare in Francia, come per la maggior parte dei prodotti Made in Italy, è positiva. La cultura latina, di cui Francia e Italia fanno parte, assicura abitudini di consumo simili: l’attenzione all’origine dei prodotti – DOP, DOC, IGP, etc. – alle ricette tipiche, l’importanza accordata alla gastronomia… I francesi viaggiano e spesso lo fanno in Italia, i prodotti alimentari permettono loro di ritrovare sensazioni piacevoli già provate. Nonostante l’importanza della GDO in Francia, non sono da sottovalutare, soprattutto per i prodotti di nicchia, i canali più tradizionali quali i distributori indipendenti, i negozi specializzati, le “delicatessen” e l’HORECA che permette la distribuzione dei prodotti via la ristorazione tradizionale e italiana in loco. Nella promozione agro-alimentare, tuttavia, non esiste un unico modello vincente di promozione. Emergono quattro elementi che indicano strategie potenziali per introdurre con successo i prodotti italiani sul mercato francese: • la necessità di una migliore conoscenza da parte dei produttori italiani del contesto specifico francese; • un adattamento dell’offerta alla percezione e ai modi d’uso del consumatore francese; • una miglior comunicazione del valore intrinseco del prodotto e del suo valore d’uso; • una migliore promozione dei prodotti italiani nel loro insieme, che richiami le sinergie con la cucina francese. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 40 V. NORMATIVE E PROCEDURE La Francia, una delle principali economie mondiali e Paese fondatore dell’Unione Europea, risulta uno degli Stati più aperti al commercio e agli investimenti. Non esistono ostacoli alla libera circolazione delle merci. La Francia applica la normativa comunitaria, fondata sul principio delle quattro libertà fondamentali dell’Unione Europea (persone, merci, servizi e capitali) con una conseguente libera circolazione dei beni. La Francia rientra nella media dei Paesi europei quanto ad applicazione delle normative derivanti dagli obblighi internazionali previsti da accordi multilaterali. A titolo di esempio, la Francia ha ratificato circa il 45% delle Convenzioni internazionali elaborate in ambito ONU in materia di commercio internazionale. Per quanto riguarda l’Unione Europea, la Francia ha tuttavia qualche ritardo nell’applicazione di alcune Direttive, soprattutto in materia di libera concorrenza nei settori energetici e delle telecomunicazioni. La Francia è uno dei Paesi più all’avanguardia nelle politiche di attrazione degli investimenti esteri e di facilitazione per lo stabilimento di imprese estere. I principi generali della legislazione alimentare in vigore in Francia sono quelli previsti dalla regolamentazione europea (Regolamento CE n° 178/2002), tra i quali vanno citati il principio di precauzione*, di trasparenza e di protezione degli interessi dei consumatori; il Regolamento CE istituisce tra l’altro le procedure relative alla sicurezza degli alimenti al fine di gestire al meglio le crisi alimentari (presentazione, controllo, tracciabilità…). Obbligazione di conformità : tutti i prodotti importati sul mercato francese devono essere conformi alla regolamentazione applicabile (comunitaria e nazionale). Essa comprende i testi relativi alla composizione del prodotto (conformità degli ingredienti e/o additivi), al suo imballaggio (imballaggio destinato a prodotti alimentari), alla sua presentazione (etichettatura, pubblicità, condizioni di utilizzo) e ai documenti di accompagnamento (Codice del consumo – art. L 212/1). Per quanto riguarda i prodotti alimentari messi in vendita sul territorio francese, l’utilizzo della lingua francese è obbligatorio nella presentazione dei prodotti (offerta, condizioni di utilizzo e garanzia, fatture, pubblicità…) anche se non esclusivo. Come già precisato, vale in Francia il principio della libera circolazione dei prodotti comunitari, come previsto dal Trattato di Roma (art. 28). In base agli accordi dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) le indicazioni geografiche che permettono l’identificazione dei prodotti come originari del territorio di uno Stato membro sono protette, cosi come le denominazioni di origine controllata (AOC in francese), queste ultime sono oggetto di una speciale convenzione tra Italia e Francia (Roma 28 aprile 1964 e Parigi 6 maggio 1969 e 13 febbraio 1970). * strategia di gestione del rischio in casi in cui si evidenziano indicazioni di effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana, degli animali e delle piante ma i dati disponibili non consentono una valutazione completa del rischio stesso. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 41 VI. SITI UTILI Siti di interesse generale www.agreste.agriculture.gouv.fr Sito delle statistiche del Ministero dell’agricoltura e dell’allevamento www.frenchfoods.com Sito del Ministero dell’agricoltura e della Sopexa www.insee.fr Istituto nazionale di statistica e degli studi economici www.ania.net/fr Associazione Nazionale delle Industrie Alimentari www.inao.gouv.fr Istituto nazionale dell’Origine e della Qualità www.agencebio.org Associazione pubblica incaricata della promozione e sviluppo dell’agricoltura biologica http://lekiosque.finances.gouv.fr e www.douane.gouv.fr Sito delle dogane francesi - Dati sul commercio estero www.credoc.fr Centro di ricerca per lo studio e l’osservazione delle condizioni di vita www.rungisinternational.com Sito del Mercato Generale Internazionale di Rungis www.ffmin.com Sito dei Mercati generali di Francia www.journal-officiel.gouv.fr Sito della Gazzetta Ufficiale francese www.legifrance.gouv.fr Portale delle leggi francesi _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 42 Associazioni di categoria www.fnsea.fr Federazione Nazionale dei coltivatori www.panification.org Sindacato della panificazione croccante e morbida www.biscuitiersdefrance.com Associazione collettiva della biscotteria e pasticceria di Francia www.adepale.org Associazione delle Imprese di Prodotti Alimentari Elaborati www.unilet.fr Associazione Interprofessionale degli ortaggi in conserva e surgelati www.interfel.com Associazione della filiera orto-frutta www.uppia.org Unione Interprofessionale per la Promozione delle Industrie delle Conserve www.franceagrimer.fr Sito pubblico dedicato agli attori della filiera agricola, vino e pesca www.maison-du-lait.com Associazione francese della filiera del latte www.produits-laitiers.com Sito d’informazione sul latte e prodotti derivati del CNIEL (Centro Nazionale dell’Economia del Latte) www.cniel.com Centro Nazionale Interprofessionale dell’Economie del Latte www.cfsi-sifpaf.com Comitato francese dei prodotti della molitura industriale – Sindacato degli Industriali Produttori di Pasta Alimentare di Francia www.pasta-unafpa.org Unione delle Associazioni di Produttori di Pasta Alimentari dell’U.E. www.internationaloliveoil.org Organizzazione intergovernativa per la promozione dell’olio d’oliva www.afidol.org Associazione Francese Interprofessionale dell’Oliva e della sua filiera www.viniflhor.fr Associazione nazionale interprofessionale della frutta, degli ortaggi, dei legumi, dei vini e dell’orticultura _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 43 Principali Fiere e Saloni SIAL Salon International de l’Agroalimentaire Salone internazionale del settore agro-alimentare www.sial.fr SIRHA Salon International de la Restauration, l’Hotellerie et l’Alimentation Salone Internazionale della Ristorazione, dell’Industria alberghiera e dell’Alimentazione (HORECA) www.sirha.com VINEXPO Salone Internazionale del Vino www.vinexpo.com VINISUD Salone Internazionale dei Vini del Mediterraneo www.vinisud.com _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato agro-alimentare francese ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi 44
© Copyright 2024 ExpyDoc