nota caldoro - uil fpl salerno

Segreterie Regionali Campania
Al Presidente Giunta Regionale e Commissario “ad acta” per Piano di Rientro,
On. Stefano Caldoro
Ai Sub - Commissari “ad acta” per il Piano di Rientro,
Dr. Mario Morlacco
Prof. Ettore Cinque
Napoli 29.01.2014
Prot. n° 31
Il 27 gennaio le Segreterie Regionali CGIL-FP, CISL-FP e UIL-FPL della Campania si
sono riuniti per discutere della situazione nella quale versa il Sistema Salute e per una
disamina dei provvedimenti posti in essere dalla Regione e dal Commissario “ad acta”.
Si sono approfonditi, durante la riunione, anche i temi oggetto della riunione del
pomeriggio delle categorie e delle Confederazioni CGIL, CISL e UIL con la Struttura
Commissariale per il piano di rientro dal debito sanitario e di riorganizzazione del
S.S.R.
Le Segreterie Regionali dopo una ampia ed approfondita discussione considerano
ancora valide le analisi e le proposte sugli “Atti Aziendali” e sul “Precariato” elaborate
nel documento unitario del 21.10.2013, prot. n°478, che deve essere integrato con il
“Verbale di accordo per il superamento del precariato in sanità” del 23.12.2013
sottoscritto tra le OO.SS. e la Struttura Commissariale.
Sottolineano con disappunto che il verbale, redatto ai sensi dell’art.4 del DL
n°101/2013 e della direttiva ministeriale del 10.12.2013 emanata dal Sottosegretario
Fadda che indica nella proroga dei contratti del personale precario fino al 31.12.2016
la fase propedeutica all’avvio delle procedure di stabilizzazione, ex-Legge n°125/2013,
sia stato oggetto di una nota “ambigua” inviata dalla Regione ai Direttori Generali che
si sono regolati in maniera diversificata.
Contestualmente si evidenzia che mentre da un lato si applica in maniera restrittiva
l’accordo sul precariato, la Struttura Commissariale con l’emanazione del Decreto
n°134 del 31.12.2013 sulla Specialistica Ambulatoriale che revoca parte del decreto
n°91/2011, amplia la possibilità di conferire e trasformare gli incarichi in convenzione
da tempo determinato a tempo indeterminato.
Inoltre, per i “Fondi Contrattuali” le scriventi Segreterie Regionali ribadiscono che
sebbene siano state convocate il 05.11.2013 dalla Struttura Commissariale, a seguito
della condanna subita dalla Regione Campania per “condotta antisindacale” (art. 28
Statuto dei Lavoratori- Legge n°300/1970) avendo violato l’obbligo della informativa e
della consultazione preventiva, e nonostante il 29.11.2013 abbiano prodotto un
articolato documento unitario, prot. n°527, a tuttoggi non sono state informate sugli
esiti della Concertazione. Intanto, la situazione continua a peggiorare nelle singole
aziende sanitarie con elementi di forte conflittualità tra lavoratori e management.
Un altro dei temi affrontati dai Segretari sono le “Relazioni Sindacali” la cui assenza
sono alla base della conflittualità tra Regione ed OO.SS. ed il perdurare di tale
atteggiamento da parte del Commissario “ad acta” si riverbera, inevitabilmente, anche
a livello periferico nelle aziende sanitarie.
Il deficit partecipativo e di comunicazione, sia a livello centrale che periferico, con gli
attori sociali partecipi al sistema è una questione molto delicata e riguarda le regole
della democrazia.
Questa situazione, ancora una volta, si è manifestata proprio in questi giorni con la
pubblicazione nel B.U.R.C. n°6 del 24.01.2014 del Decreto Commissariale n°3 con il
quale il Commissario stabilisce “unilateralmente” e per il terzo anno consecutivo la
proroga del blocco della mobilità del personale del S.S.R. sino al 31.12.2014.
In considerazione della comune analisi del 27.01.2014 le Segreterie Regionali di CGILFP, CISL-FP e UIL-FPL nel corso dell’incontro con la Struttura Commissariale
unitariamente hanno denunciato il perdurare della assenza di programmazione, di
governo e di controllo, da parte della Regione che sta drammaticamente penalizzando
l’assistenza pubblica, la garanzia costituzionale dei L.E.A. e sta mortificando le
professionalità dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale.
In merito alla autorizzazione interministeriale per l’assunzione di 208 lavoratori, tra
comparto e dirigenza, conseguente allo sblocco parziale del turn over del 15% dei
lavoratori cessati nel 2011, previsto dalla Legge Balduzzi, le Segreterie Regionali
hanno manifestato il loro disappunto.
Infatti nel periodo 2007-2013, a fronte di una riduzione di personale del S.S.R. di
13.964 unità, così come dichiarato dalla Regione nei Programmi Operativi 2007-2015
(Decreto Commissariale n°82 pubblicato nel BURC n°39 del 22.07.2013) l’assunzione
di 208 lavoratori, pari al 1.49%, rappresenta una quota irrisoria e del tutto
insufficiente per ripristinare adeguate dotazioni organiche indispensabili a garantire i
L.E.A ai cittadini della Campania.
L’assistenza sanitaria, attualmente, è assicurata grazie al sacrificio dei lavoratori del
Sistema Sanitario Regionale che in questi anni hanno pagato, insieme ai cittadini, i
costi di un risanamento ancora parziale dal versante economico e inefficace dal punto
di vista della tutela del diritto alla salute.
Per questi motivi le categorie e le confederazioni di CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un
segnale tangibile al Commissario “ad acta” On. S. Caldoro ed alla sua struttura per il
prosieguo del confronto che è indispensabile per affrontare le principali criticità del
sistema, dallo sblocco del turn over alla stabilizzazione dei precari, precondizioni per
l’efficacia delle prestazioni sanitarie oggi in pregiudicato, fino alla riorganizzazione del
sistema salute a partire dalle problematiche inerenti la riorganizzazione ospedaliera e
territoriale e l’emergenza-urgenza sanitaria.
Nei prossimi giorni le scriventi OO.SS. attendono l’adozione di provvedimenti urgenti
che garantiscano la tenuta del Sistema Salute in Campania, ormai a rischio
implosione.
A tal proposito le scriventi Organizzazioni Sindacali ribadiscono necessario l’avvio di un
confronto sulla base dei seguenti punti:
Relazioni sindacali stabili e certe che rappresentano la condizione
imprescindibile per avviare un confronto trasparente nel rispetto dei ruoli tra
Regione ed OO.SS. E’ necessario sottoscrivere un protocollo per nuove e
corrette relazioni sindacali, che determini un reale e produttivo confronto a
livello regionale, ma soprattutto in ambito aziendale;
Atti Aziendali con le improcrastinabili dotazioni organiche La valutazione
degli atti deve avvenire sulla scorta di una preventiva analisi dei bisogni
assistenziali della popolazione e dei dati epidemiologici per razionalizzare
l’offerta sanitaria e garantire la presa in carico del cittadino malato e la
riduzione della migrazione sanitaria extra-regionale. Contestuale alla adozione
degli atti è la definizione delle dotazioni organiche;
Precariato, in sintonia con il Verbale del 23 dicembre 2013, bisogna costruire
un percorso per la regolarizzazione dei lavoratori con contratto di lavoro
precario, la cui spesa è consolidata nei bilanci aziendali e che, da ben prima del
piano di rientro, garantiscono i LEA e la cui stabilizzazione non può essere
risolta all’interno dello sblocco del turn over;
Sblocco del turn over ben oltre il risibile 15% appare necessario per
sostituire buona parte del personale andato in quiescienza dal 2007 al 2013 pari
a 13.964;
Certezza e garanzia dei fondi contrattuali dei lavoratori quali unici elementi
di finanziamento della riorganizzazione e razionalizzazione sanitaria;
Rilancio della contrattazione regionale per il miglioramento dei servizi e
della qualità e sicurezza del lavoro.
Governo dell’accreditamento della ospedalità privata, per risolvere uno
dei punti maggiormente ostativi al superamento della fase commissariale, per
garantire prestazioni appropriate e di qualità, per garantire le eccellenze della
sanità privata, ma soprattutto per tutelare il cittadino. In un sistema privato
accreditato è indispensabile garantire standard qualitativi e di efficacia delle
prestazioni erogate a garanzia dei cittadini, ma anche standard di lavoro e
completa applicazione contrattuale a garanzia dei lavoratori. In tale contesto è
fondamentale che l’adeguamento del salario contrattuale, non corrisposto ai
lavoratori dal 2007, venga considerato un elemento costitutivo delle quote
economiche che la Regione versa al privato accreditato che deve
necessariamente corrispondere ai lavoratori della sanità privata.
In definitiva, per RAZIONALIZZARE, RIORGANIZZARE, RIQUALIFICARE e
RILANCIARE il Sistema Salute pubblico della Campania si propone la sottoscrizione
tra Regione, Organizzazioni Sindacali ed Associazioni dei cittadini di un “Patto per la
Salute” da affiancare al Piano di Rientro, necessario per coniugare i bisogni sanitari
con l’utilizzo appropriato delle risorse in un quadro di sviluppo del SSN.
Un Patto per la Salute che coniughi il bilancio economico con il bilancio assistenziale
per garantire appropriatezza dei LEA, per contribuire al risanamento del debito
prodotto, per riqualificare un SSN universale, equo e solidale, per rendere esigibili i
diritti costituzionali e mantenere la coesione sociale.
L’obiettivo da perseguire è una reale volontà riformatrice che si fonda su un patto tra i
soggetti che devono concorrere alla effettiva riorganizzazione strutturale del sistema
che, se non profondamente riformato, continuerà a produrre disavanzo e soprattutto
inappropriatezza delle risposte.
Le scriventi Segreterie Regionali hanno deciso, pertanto, di avviare
congiuntamente una serie di incontri territoriali con i lavoratori ed i cittadini
in preparazione della convocazione unitaria degli “Stati generali della sanità”
(quadri, delegati ed RSU) di CGIL-FP, CISL-FP e UIL-FPL al fine di valutare le
iniziative da mettere in campo a sostegno delle proposte complessivamente
elaborate.
Segreterie Regionali della Campania
CGIL-FP
CISL-FP
UIL-FPL
Antonio Crispi
Rino Brignola
Osvaldo Nastasi