cavallo e LPT - FTSE, Federazione Ticinese Sport Equestri

Fonte: “Bulletin” 04 / 24.04.2014
traduzione in italiano a cura della FTSE (Federazione Ticinese Sport Equestri)
di Iris Bachmann, Agroscope, Schweizerisches Nationalgestüt SNG, Avanches
La revisione delle norme sulla pianificazione del territorio entra in vigore il 1. maggio 2014
Attenuazione delle disposizioni concernenti la tenuta di
cavalli nella zona agricola
Con comunicato stampa di data 2 aprile 2014 è stata fatta chiarezza in merito alla revisione
dell’Ordinanza sulla pianificazione del territorio, che dall’autunno 2013 è causa di un certo fervore nel
mondo equestre. Dopo dieci anni di discussioni, vengono finalmente attenuate le disposizioni
concernenti la tenuta di cavalli all’interno della zona agricola. Stupisce la repentina introduzione della
nuova legislazione per il 1. maggio 2014, la quale può fondamentalmente essere valutata quale passo
avanti per la tenuta dei cavalli.
Le basi della rivista Ordinanza sulla
pianificazione del territorio (OPT) sono
state
create
un
anno
fa
con
l’accettazione di due articoli della Legge
sulla pianificazione del territorio (LPT)
concernenti la tenuta di cavalli. Queste
modifiche sono state apportate dando
seguito all’iniziativa parlamentare del
consigliere
nazionale
Christophe
Darbellay, volta all’allentamento delle
disposizioni per la tenuta di cavalli nella
zona agricola. Inoltre, con votazione
popolare del marzo 2013, la nuova
inasprita Legge sulla pianificazione del
territorio è stata accettata dalla grande
maggioranza del popolo svizzero quale
controprogetto all’iniziativa per il paesaggio.
L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale
(ARE) ha da allora elaborato il progetto della
revisione parziale dell’Ordinanza sulla
pianificazione del territorio e nell’agosto del
2013 ne ha aperto la consultazione. La
legislazione sulla pianificazione del territorio
serve principalmente a garantire un uso
parsimonioso del suolo. In particolare
dovrebbero essere rispettati i valori
fondamentali dei nostri spazi naturali e
preservati margini di manovra per le future
Nell’autunno 2013 il settore equestre si è sodalizzato nella battaglia contro il progetto della nuova
OPT. Il culmine delle diverse azioni è stato rappresentato dalla marcia sulla piazza federale a Berna.
generazioni.
Il
costante
aumento
nell’urbanizzazione del territorio svizzero
dovrebbe essere arrestato. Al contempo, la
legislazione non può tuttavia fermare lo
sviluppo economico del nostro paese,
impedendo ogni genere di crescita. La Legge
sulla pianificazione del territorio cerca quindi
di preservare il limitato suolo nel nostro
paese, disciplinando l’uso consentito delle
singole superfici. La zona agricola, per
esempio, appartiene alla zona non edificabile
e deve di conseguenza essere mantenuta
libera per le attività agricole. La tenuta di
cavalli, da un punto di vista pianificatorio, non
può essere considerata automaticamente un’
attività di tipo agricolo, poiché di regola non
serve alla produzione di prodotti valorizzabili
derivanti dalla coltivazione vegetale o dalla
tenuta di animali da reddito. Per questo
motivo, fino ad oggi era assai difficile
realizzare progetti inerenti la tenuta di cavalli
all’interno della zona agricola. Nel dare il
giusto peso a tutte le pretese ed a tutti gli
interessi concernenti un sensato e durevole
uso del suolo, si cerca una quadratura del
cerchio. Non stupisce pertanto che ora la
rivista OPT susciti così tante e differenti
reazioni. Per i difensori del paesaggio essa
sarebbe infatti troppo poco incisiva, per i
rappresentanti del mondo economico
sarebbe invece fin troppo restrittiva.
Mobilitazione del mondo equestre
Quando nell’estate 2013 è stato pubblicato il
progetto relativo alla nuova OPT, anche i
detentori di cavalli si sono intimoriti. Dopo un’
intensa campagna informativa, manifestazioni
e messa a disposizione di modelli di prese di
posizione, segnatamente tramite la FSSE, si
è assistito ad una straordinaria mobilitazione
del mondo equestre ed un’enorme presenza
mediatica sul tema. Le azioni sono culminate
in una grande marcia di oltre 100 cavalli sulla
piazza federale di Berna. Due giorni prima
dello
scadere
del
termine
per
la
presentazione delle prese di posizione, l’ARE
ha promesso, dietro pressione di molti
parlamentari e del mondo equestre, di
rivedere gli articoli oggetto di critica.
In Svizzera la maggior parte dei cavalli è detenuta
in zona agricola - dopo dieci anni di discussioni,
le relative disposizioni vengono ora finalmente
allentate.
Significato della nuova Ordinanza
sulla pianificazione del territorio per
i detentori di cavalli
Aziende agricole
Gli agricoltori detentori di cavalli, che
adempiono lo status di azienda agricola, in
futuro potranno detenere conformemente
alla zona cavalli propri e cavalli in pensione
e realizzare a tal scopo le necessarie
infrastrutture quali stalle, paddock per
uscite con ogni tempo sino a 150 mq per
cavallo, campo, tondino e giostre. Il
requisito per essere azienda agricola è di
regola un carico di lavoro complessivo pari
ad un’unità standard di manodopera (1
USM, v. “Bulletin” 13/14.10.2013). I
Cantoni hanno però la possibilità di
abbassare questa soglia fino a 0,6 USM.
Per il calcolo del carico di lavoro di
un’azienda possono essere conteggiati tutti
i cavalli (0,021 USM per cavallo adulto,
rispettivamente 0,0075 USM per cavallo di
piccola taglia o pony adulto), anche cavalli
in pensione già detenuti in azienda,
indifferentemente se questi siano animali da
reddito o da compagnia.
Inoltre, si
aggiungono naturalmente i terreni (0,028
USM/ha) così come altri animali da reddito
ed eventuali supplementi, che influiscono
sul conteggio. Diversamente dal primo
progetto dell’Ordinanza, maneggi a norma
da 800 mq non vengono più autorizzati
solo a partire dalla tenuta di almeno 8
cavalli. Campi più estesi, così come la
copertura dei maneggi restano invece
esplicitamente
escluse.
Un’eventuale
giostra può essere realizzata in aggiunta e
non comporta una restrizione del campo di
lavoro. Le infrastrutture per l’impiego dei
cavalli devono essere poste il più possibile
in modo compatto nel medesimo luogo e
sono a disposizione unicamente dei cavalli
detenuti presso l’azienda. Altre attività
come la locazione del maneggio a cavalieri
esterni oppure la tenuta di lezioni di
equitazione
in
maneggio,
possono
comunque essere autorizzate quali attività
accessorie non agricole.
Piccole aziende agricole al di sotto
del limite aziendale
Il primo progetto della OPT classificava le
aziende agricole più piccole ancora sotto il
titolo di “detentori di cavalli a scopo di
hobby” con tutte le relative restrizioni,
come ad es. la limitazione del numero di
cavalli a 2 unità quale regola. Anche la
tenuta di cavalli in pensione non sarebbe
stata consentita. Ciò ha potuto essere
evitato con l’aggiunta di un nuovo
capoverso, il quale consente esplicitamente
di realizzare stalle per cavalli in edifici
esistenti, se l’azienda dispone di una
sufficiente base foraggera e di pascoli. Il
numero dei cavalli in pensione viene quindi
limitato solamente dal volume utilizzabile
degli edifici e da una sufficiente superficie
agricola.
Nuove
costruzioni
(con
l’eccezione del consolidamento delle aree
per l’uscita dei cavalli) non sono invece
possibili per queste piccole aziende. Si
devono qui intendere quelle infrastrutture
per l’impiego di cavalli come maneggi,
giostre, tondini, ma anche capannine per
pascoli, anche se mobili. Al fine di
realizzare un’infrastruttura per l’impiego di
cavalli, due o più di queste piccole aziende
possono riunirsi in una comunità aziendale
settoriale nell’ambito della tenuta di cavalli.
Nel caso queste raggiungano un
fabbisogno di manodopera, come richiesto
per le aziende agricole, allora sarebbe
anche per loro possibile realizzare i
medesimi impianti come un’azienda
agricola.
Valutazione delle novità per le
aziende agricole
Le novità portano vantaggi rilevanti per le
grandi aziende, ma anche per le piccole
aziende agricole, per rapporto alla
precedente
situazione
legislativa.
In
precedenza, solo le aziende agricole
potevano ospitare cavalli in pensione ed i
maneggi (con l’eccezione di un paio di
Cantoni) non erano autorizzati. La tenuta di
cavalli
in
pensione
poteva
inoltre
rappresentare solo un reddito secondario
rispetto alle “vere” attività agricole.
La tenuta di cavalli in pensione potrà in
futuro svilupparsi in un vero ed interessante
ramo aziendale per gli agricoltori, e sarà
pure possibile dedicarsi in modo completo
a questo genere di attività. Maneggi o altre
infrastrutture per l’utilizzo dei cavalli
rimangono tuttavia riservati alle aziende
agricole.
Tenuta di cavalli non agricola
all’interno della zona agricola
La detenzione di cavalli propri a titolo di
hobby continuerà ad essere consentita
all’interno della zona agricola negli edifici
esistenti nei pressi dell’abitazione, così
come il consolidamento e la recinzione
delle aree destinate all’uscita dei cavalli.
Qualora possibile, queste aree per l’uscita
con qualsiasi tempo dovrebbero essere
direttamente adiacenti alla scuderia. Nuove
costruzioni, così come altre superfici
consolidate, quindi neppure maneggi o
tondini, non possono essere autorizzate.
Quando la superficie di uscita si adatta
tuttavia a un tale uso, essa può essere ad
esempio utilizzata contemporaneamente
anche per longe. Diversamente da prima,
anche i non-agricoltori potranno in futuro
detenere in zona agricola tanti cavalli da
hobby, quanti essi stessi riescono ad
accudire in modo conforme alle normative.
La limitazione proposta a 2 cavalli è stata
stralciata. Viene richiesta una tenuta
rispettosa dell’animale, tuttavia non viene
più espressamente prescritta la tenuta in
gruppo, come prima era invece il caso.
Tenuta di cavalli a titolo di hobby significa
“tenuta non aziendale”. Ciò significa, che
non possono essere tenuti cavalli in
pensione o impartire lezioni di equitazione o
altre attività aziendali. La tenuta di cavalli
può avvenire unicamente per passione e
servire a riempire il tempo libero. Quanto
severo debba considerarsi il concetto di
“azienda” secondo il giudizio dell’autorità
sul singolo caso e da che punto non si
possa più parlare di hobby, rimarrà tuttavia
anche in futuro una questione valutata
differentemente, come già avveniva in
passato. Già con la modifica della LPT nel
marzo 2013 è stato risolto il caso in cui la
stalla di un detentore di cavalli a titolo di
hobby si trovi nella zona edificabile, mentre
il pascolo nella zona agricola. Se prima non
era possibile , in una simile situazione,
cintare correttamente il pascolo (decisione
del Tribunale Federale del 2010), ora viene
esplicitamente regolato, che la posa di un
recinto può essere autorizzata. Occorre
tuttavia mettere in conto che a dipendenza
del Cantone, esistono disposizioni diverse
in merito a tali recinzioni.
Valutazione delle novità per i
detentori di cavalli “non-agricoltori”
all’interno della zona agricola
La modifica introdotta ha rinunciato ad una
limitazione del numero di cavalli detenuti da
non-agricoltori ad un numero prefissato. Il
detentore deve però essere in condizione
di accudire personalmente i suoi animali e
deve disporre di sufficienti edifici destinabili
ad una corretta tenuta degli stessi. Non è
più prescritta in modo imperativo una
tenuta in gruppo dei cavalli. Come prima, il
detentore deve abitare nelle vicinanze e
può detenere i suoi animali unicamente a
titolo ricreativo, escluso ogni scopo di
lucro.
Area di uscita per il movimento
libero dei cavalli
Una facilitazione, che di fatto giova a tutti i
detentori di cavalli (siano essi aziende
agricole, piccole aziende agricole o
detentori a titolo di hobby), è la facoltà di
realizzare aree di uscita consolidate
considerevolmente più grandi rispetto ad
oggi, ossia fino ad un massimo di 150 mq
per cavallo. In precedenza, a dipendenza
del Cantone, di regola non venivano
autorizzate superfici di molto superiori alla
quella minima da 12 a 36 mq per cavallo
prescritta dall’Ordinanza sulla protezione
degli animali. Proprio per gli impianti di
tenuta in gruppo, tali angusti spazi
possono risultare problematici ed essere
fonte di stress sociale per i cavalli, nonché
aumentare il rischio di ferimenti. L’area di
uscita consolidata può ora essere utilizzata
anche per cavalcare, a condizione cha la
sua funzione principale, destinata al
movimento libero dei cavalli, non venga in
tal modo pregiudicata. Ciò non è
naturalmente possibile per piccole singole
uscite dai box, ma può tuttavia diventare
interessante in caso di superfici di
maggiore entità destinate alla tenuta di un
gruppo di cavalli insieme. Tuttavia è
piuttosto difficile trovare nella pratica un
fondo che serva in modo ideale all’uscita
permanente (che sia quindi di facile
manutenzione per la pulizia quotidiana) e
che si presti contemporaneamente anche
quale campo di lavoro (e che disponga
quindi delle necessarie qualità del terreno).
Poiché di regola queste aree sono
direttamente adiacenti alle stalle, potrebbe
inoltre essere ancor più difficile usufruire di
un tale uso combinato.
Limiti ed incertezze
A differenza di oggi non sarà più possibile
realizzare stalle e campi di lavoro per la
formazione di puledri presso aziende che
Tabella riassuntiva
Possibilità di tenere cavalli nella zona agricola*
(*modifica dopo il rapporto illustrativo dell’ufficio federale dello
sviluppo territoriale ARE, sulla revisione parziale del 2 aprile 2014 dell’OPT)
nuove costruzioni e impianti
azienda agricola
aziende agricole al
di sotto del limite
aziendale
tenuta di cavalli per hobby e
agricoltura a titolo ricreativo
si
no
no
di
si
si
si, se le costruzioni sono nelle
vicinanze dell’abitazione e la tenuta di
cavalli non è lucrativa
impianti esterni necessari alla corretta
tenuta di animali (area di uscita rivestita
fino a 150 mq per cavallo)
si
si
si
impianti per l’utilizzo (campi di lavoro,
tondini, …)
si
no
no
giostre
si
no
no
capannine da pascolo
si
no
no
numero di cavalli
conformemente
alla
base foraggera ed i
pascoli
conformemente
agli
edifici disponibili da
trasformare, alla base
foraggera ed i pascoli
conformemente alla propria capacità
di accudimento
cambiamento
di
destinazione
costruzioni e impianti esistenti
La realizzazione di campi di lavoro per
aziende agricole non professionali resta
ancora problematica.
non raggiugono lo status di azienda
agricola. Il titolo “allevamento agricolo di
cavalli” non legittima più come prima a
costruire impianti che sono necessari per
l’allevamento e la formazione dei puledri
fino alla messa sul mercato. Tutti gli
allevatori, che non raggiungono la soglia di
azienda agricola, e non dispongono ancora
di un campo di lavoro autorizzato, sono
quindi costretti a far istruire i propri puledri
esternamente oppure a venderli senza
formazione. Si resta in attesa di conoscere
quali conseguenze avrà tale aspetto
negativo nell’allevamento elvetico di cavalli.
Anche se non nuova, la ora chiara
menzione in un capoverso, che capannine
al pascolo non sono concesse per aziende
che non raggiungono la soglia dell’azienda
agricola e per detentori di cavalli a titolo di
hobby, rappresenta una sconfitta dal punto
di vista della protezione degli animali. Senza
il diritto a capannine, neppure se si tratta di
ripari mobili, la tenuta al pascolo
permanente
potrebbe
riuscire
assai
raramente.
La concreta applicazione delle nuove
norme da parte dei Cantoni non è ancora
prevedibile. Diverse nuove facoltà sono
subordinate a condizioni, suscettibili di
essere interpretate diversamente a seconda
del singolo caso. Ad esempio, una
superficie di uscita di 150 mq per cavallo
per detentori di cavalli a titolo di hobby può
essere autorizzata, se l’”aspetto esteriore”
della
fattoria
resta
essenzialmente
immutato. Ciò potrebbe spesso non essere
il caso e relativizzare nuovamente questa
nuova facoltà. Inoltre, il consolidamento del
terreno (di un’area di uscita o di un campo
di lavoro) deve poter essere rimosso senza
grossa spesa. Rivestimenti duri veri e
propri quali beton o asfalto sono pertanto
esclusi. Che tipo di aspetto dovrebbe poi
avere il suddetto rivestimento riversibile,
potrebbe anche essere definito in modo
molto differente tra i diversi Cantoni. In
linea di principio le autorità devono
effettuare una ponderazione degli interessi,
ossia se l’opera progettata è compatibile
con
gli
importanti
principi
della
pianificazione del territorio. Se l’opera
dovesse sorgere su culture pregiate, ad
esempio su di una superficie per
l’avvicendamento delle culture (SAC), allora
la protezione dei beni agricoli potrebbe
essere
considerata
maggiormente
importante rispetto al progetto di detenere
dei cavalli. Un altro punto che darà molto
da discutere sarà il numero di cavalli che
un detentore per hobby potrà accudire
personalmente, questione determinante
per la fissazione del limite massimo di
cavalli consentito. Un altro esempio sono i
campi di lavoro: in linea di principio
un’azienda agricola può ora realizzare un
campo di 800 mq, anche se vengono
detenuti meno di 8 cavalli. Bisognerà però
mettere in conto che i Cantoni
richiederanno molto probabilmente un
numero minimo di cavalli per autorizzare
simili campi.
Per tutti questi motivi e per unificare
l’esecuzione a livello cantonale, è quindi
necessario che le direttive “Cavallo e
pianificazione del territorio” dell’Ufficio
federale per lo sviluppo territoriale ARE
dell’anno 2011 vengano elaborate e
adattate in modo ragionevole alle nuove
disposizioni.
Adeguamento dei fattori USM
Come già più volte spiegato, diverse novità
positive sono connesse all’esistenza di
un’azienda agricola. Il calcolo del carico di
lavoro complessivo di un’azienda è quindi
di grande importanza, poiché (riservate le
eccezioni cantonali) è necessaria un’unità
standard di manodopera per raggiungere
lo status di azienda. I fattori USM per i
cavalli sono già oggi molto bassi, ritenuto
un valore di 0,021 USM per cavallo. Con la
politica agraria “AP 2014-7”, considerati i
progressi
tecnici
e
la
crescente
meccanizzazione nell’agricoltura, è previsto
l’adeguamento verso il basso dei fattori
USM. Se ciò dovesse accadere, allora
alcune aziende detentrici di cavalli
perderebbero il loro status di azienda
agricola e non potrebbero pertanto più
beneficiare delle novità introdotte dalla
nuova OPT.
Posizione della FSSE
“Abbiamo ottenuto qualcosa, ma
non abbiamo risolto tutti i problemi”
“Sono molto soddisfatto, che grazie alla
grande mobilitazione del mondo equestre
lo scorso mese di ottobre si siano potuti
raggiungere alcuni essenziali miglioramenti
per i detentori di cavalli nell’ambito della
revisione dell’OPT”, dice il Presidente della
FSSE Charles Trolliet. L’allentamento delle
disposizioni relative alla detenzione di
cavalli nella zona agricola sono un segnale
importante ed un grande passo avanti nella
giusta direzione - anche se con ciò non
vengono risolti tutti i problemi. Così
secondo le nuove norme, per le piccole
aziende che non raggiungono lo status di
azienda agricola, non è più possibile
realizzare un campo per la formazione dei
puledri. Qui bisognerà trovare soluzioni
nuove e creative, per esempio in forma di
una cooperazione tra più di queste piccole
aziende. Inoltre, mal si capisce perché alle
piccole aziende ed ai detentori per hobby
non possano essere concesse capannine
al pascolo. Un riparo dalle intemperie
rappresenta
un’attiva
protezione
dell’animale ed il divieto conduce ad una
marcata disparità di trattamento dei cavalli!
Neppure prevedibile è la concreta
esecuzione delle nuove disposizioni da
parte dei Cantoni, dal momento che tra i
politici cantonali le lobbies rivestono ancora
una grande importanza. Inoltre sarebbe
auspicabile che i Cantoni facessero uso
della possibilità di abbassare la soglia di
qualificazione quale azienda agricola a 0,6
USM. un cavallo genera maggiore lavoro
rispetto a una mucca o un altro animale da
reddito, per cui l’adeguamento dei fattori
USM deve essere discusso urgentemente,
“La FSSE si impegnerà, unitamente agli
altri attori del mondo equestre, anche in
futuro per una corretta tenuta del cavallo.
Ci preoccuperemo di far correggere o
adeguare, laddove possibile, le menzionate
insoddisfacenti
fattispecie.”
dichiara
Charles F. Trolliet.