Club Tre Emme La Spezia NOTIZIARIO OTTOBRE 2014 Care Socie Bentornate! Questo il mio personale caloroso saluto alle soglie della ripresa dei nostri lavori. Mi auguro che abbiate trascorso una serena estate, nonostante i capricci del tempo, e siate pronte per le attività che vi proporremo nei prossimi mesi e che, vi annuncio fin d’ora, saranno ricche d’incontri culturali. Il programma di lavoro rimane pressoché invariato, ovvero, continueremo i contatti con associazioni analoghe alla nostra nella ricerca di strategie comuni; durante gli appuntamenti mensili e le conferenze tematiche si alterneranno studiosi di spicco che, di volta in volta, presenteranno argomenti di varia natura e di grande valenza. Ritorneremo più volte sulla conoscenza diretta del territorio: vi anticipo, infatti, che sto organizzando una gita giornaliera a Pontremoli, prevista sabato 25 ottobre p.v., per osservare da vicino le famose statue stele di cui ho trattato in due articoli precedenti (mesi di marzo e maggio scorsi): allegato a questa mia lettera troverete la terza ed ultima conclusiva parte. L’argomento trattato è di così grande interesse considerando che riguarda da vicino un territorio a noi confinante, tanto vasto e tanto ricco di avvenimenti storico culturali ma, troppo spesso, sconosciuto. Le statue si trovano oggi raccolte in un’ala del palazzo Comunale di Pontremoli, anziché all’interno del noto castello del Piagnaro, chiuso al pubblico per restauri. Quindi il percorso sarà assai più agevole; la visita proseguirà in città dove, accompagnati da esperta guida locale, visiteremo altri luoghi di interesse. Nello stesso pomeriggio sosteremo presso “l’Azienda agricola il Mulino” di Filattiera: azienda finalizzata soprattutto alla coltivazione di cereali da cui vengono ricavate farine macinate esclusivamente a pietra nell’antico mulino mosso, ancora oggi, dalla forza dell’acqua. Potremo quindi conoscere e acquistare direttamente i prodotti dell’azienda. Poiché l’organizzazione della gita implica tempi e modalità alquanto lunghi vi prego, anticipatamente, di prenotare la vostra presenza durante la prima assemblea o contattandomi per telefono al mio numero personale 3471529087. La visita sarà preceduta da un incontro con il Dr. Luigi Caselli che ci illustrerà ampiamente, anche attraverso immagini fotografiche, l’argomento di cui si tratta inquadrato nel fenomeno detto del “Megalitismo in Lunigiana e non solo”. Durante l’Assemblea avrò modo di parlarvi esaurientemente di altre iniziative in corso di realizzazione e perfezionamento. In attesa di incontrarvi numerose alla nostra prima assemblea, vi saluto caramente anche a nome delle amiche del Direttivo La Presidente f.to Ornella La Maestra 2 PROGRAMMA ATTIVITÀ OTTOBRE 2014 Mercoledì 15 ottobre ASSEMBLEA ore 16:30 (Sala conferenze) Mercoledì 22 ottobre Sabato 25 ottobre ore 16:30 Conferenza del Dr. Luigi Caselli Il Megalitismo in Lunigiana Le Statue Stele (Sala Conferenze) Gita a Pontremoli Visita Museo Statue Stele e altri monumenti cittadini Segreteria aperta giovedì 16 e martedì 21 ottobre dalle 10:00 alle 12:00 ALTRE ATTIVITÀ ESTERNE - Circolo Ufficiali: 25 settembre ore 18:00 Conferenza a cura di Maria Scarfì Girone ”Arte e Natura”: le meraviglie della natura attraverso l’arte (l’arte promuove il rispetto della natura e aiuta a realizzare il sogno di un mondo migliore); - Museo Lia: 10 ottobre ore 17:00 Conferenza a cura della Dr.ssa Donatella Failla, Direttrice del Museo d’Arte Orientale di Genova “Fiori d’Oriente” - Genova Palazzo Ducale: Mostra in corso dal 20 settembre 2014 al 8 febbraio 2015 “Frida Kahlo e Diego Rivera - Milano Palazzo Reale: Mostra in corso dal 17 settembre 2014 al 1 febbraio 2015 “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908 - 1985” 3 LO SAPEVATE CHE……. LE STELE DELLA LUNIGIANA E LA LIGURIA (parte terza) Riprendendo il discorso relativo alle Statue Stele – come evidenziato nelle lettere della primavera scorsa – si intende sottolineare che dette statue, dette anche Statue Menhir (dall’antico bretone men = pietra e hir = lungo), sono rozze primitive rappresentazioni antropomorfe e vanno considerate un tipo di monumenti a se stante, anche se devono essere collegate alla statuaria megalitica preistorica della quale rappresentano uno degli ultimi e più tardi aspetti. Come tali esse si trovano in numerose parti d’Europa, dal Portogallo alla Francia, alla Corsica, all’Austria, fino alla lontana Crimea. Pur presentandosi come un fenomeno unico non sembra vi siano sempre relazioni dirette tra area e area che, talvolta, sono caratterizzate da datazioni diversissime. In Italia sono state trovate in varie concentrazioni ma, come già in precedenza evidenziato, la Lunigiana è certamente la regione che ne ha il maggior numero o, perlomeno, che ne ha un notevole gruppo dotato di una certa omogeneità. Procedendo da Sud verso il Nord della nostra penisola, la Puglia balza all’attenzione con la grandiosa scoperta delle Stele del Gargano: una scoperta che ammonta già ad alcune migliaia di esemplari (territorio di Siponto, area alle spalle del promontorio garganico, un tempo paludosa e oggi prosciugata in versione agricola). La storia delle scoperte del Gargano è legata alla figura del grande archeologo Silvio Ferri (1890 – 1978) che organizzò le ricerche dopo i primi ritrovamenti e la raccolta delle stele reperite nell’interno del castello di Manfredonia. Pubblicò una serie di audaci e affascinanti ipotesi sulla provenienza di coloro che, approssimativamente tra l’ottavo ed il quinto secolo a. C., scolpirono e dipinsero le stele con una ricchezza davvero inesauribile di fantasia. Le stele del Gargano sono lapidi funerarie. Alte da mezzo metro a un metro, larghe da quaranta a cinquanta centimetri, rappresentano in forma schematizzata un corpo umano: infatti alla sommità recano applicata una testa e sul corpo stesso sono chiaramente indicate le braccia. Si vede subito che esistono due tipi principali di immagini, quella maschile e quella femminile: la prima ha la testa ovoidale o sferica e reca sul corpo la raffigurazione delle armi (in particolare una grande spada e un disco metallico a protezione del cuore); la seconda ha la testa a pinnacolo e reca sul corpo l’immagine degli ornamenti (collane, pettorali, grandi fibule, cinture e pendagli). La caratteristica più straordinaria delle stele garganiche è che tutta la parte anteriore reca incisa una serie di scene relative alla vita dell’aldilà (sono immagini di colloquio, di offerta, di commiato, di processione, di banchetto, di amore, di caccia, di guerra e di giochi funebri). Larga parte hanno i mostri infernali: è una fantasia lussureggiante e originale le cui creazioni nascono e muoiono nella ristretta area garganica, lasciandoci una delle testimonianze più significative dell’antica civiltà d’Italia. L’archeologo Silvio Ferri ha notato alcuni motivi che potrebbero richiamare i poemi omerici: un guerriero con il seguito che va a riscattare il cadavere di un ucciso (Priamo e Achille?); alcuni soldati dentro il corpo di un animale (il cavallo di Troia?). Da ciò la suggestiva ipotesi che l’ispirazione delle raffigurazioni venga dalla Grecia per la via dei Balcani. Le stele garganiche ci offrirebbero così una specie di “Iliade popolare”, una versione non colta di motivi che per via del tutto diversa e a tutt’altro livello confluiscono in Omero. Di contro alle Statue Stele garganiche quelle della Lunigiana non sono pervenute integre, tranne quella di Casola e di Reusa, mentre quelle di Minucciano I e II sono state tutte intenzionalmente spezzate. Ovviamente sono state fatte diverse ipotesi in merito: in passato si è pensato che fosse 4 azione dei primi Cristiani, nell’intento di distruggere gli idoli pagani: tesi sostenuta da una ricca documentazione di Concili e disposizioni vescovili che ordinavano di spezzare le pietra pagane per costruirvi sopra le Chiese cristiane. Infatti, a Filattiera, nella chiesa di San Giorgio vi è una lapide dedicata ad un Illustre personaggio longobardo e tra le sue varie benemerenze, si dice anche che “idola fregit” (spezzò gl’Idoli). In definitiva, le Statue Stele rappresentano qualche cosa di più di una singolarità della Preistoria e della Protostoria Italiana; per la loro omogeneità, pur nella ricca varietà di tipi di forme e di interpretazioni, sono un elemento archeologico di primaria importanza per coprire un rilevante spazio nella storia delle nostre popolazioni del secondo e del primo millennio a. C.. Le Statue Stele più arcaiche sono l’espressione delle ultime popolazioni eneolitiche, quelle che seppellivano i loro morti nella Tecchia e nella Tana della Volpe di Equi, delle genti che più tardi seppellivano i loro morti nelle tombe a cassetta e che poi i Romani troveranno arroccate sui Castellari. Sono monumenti basilari per la conoscenza non solo degli insediamenti delle credenze religiose, ma anche elementi culturali importantissimi, per le armi e la scrittura che portano; inoltre sono l’unico documento rivelatore dei primissimi moti artistici delle nostre remote popolazioni. Note bibliografiche: - AA.VV. “ARCHEO MONOGRAFIE” edizione 2014 - Augusto C. Ambrosi “Lunigiana Archeologica” edizione 1969 OLM 5
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