ROMA, 18 SETTEMBRE 2014 BUONE PRATICHE E STRUMENTI ANTI CORRUZIONE PER IL SETTORE SANITARIO Il Fenomeno Il Fenomeno LA CORRUZIONE IN SANITA’ «Abbiamo un vantaggio: sappiamo con precisione, sia dove, sia come si ruba e si spreca. La Corte dei Conti ci ha detto che sono 60 miliardi». Sen. Mario Baldassarri PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FINANZE DEL SENATO LA CORRUZIONE IN SANITA’ Il Fenomeno fenomeno ampiamente oscuro in termini quantitativi e concettuali, con effetti evidenti 60 Mld €/anno 23 Mld €/anno Corruzione in Italia (Corte dei Conti) Inefficienza in sanità (ISPE) 6 Mld €/anno Corruzione in sanità (TI-Italia) 1,6 Mld € nel 2010-12 11-14% rischio di corruzione nell'acquisto di dispositivi medici Guardia di Finanza PriceWaterHouseCooper (PwC 2013) Frequenti episodi di corruzione in sanità a danno della collettività il 4% degli italiani ha pagato mazzette in sanità (media UE 5%) il 97% degli italiani ritiene la corruzione molto diffusa in Italia Non più di due detenuti per corruzione in Italia Corte dei Conti Eurobarometro 2013 Eurobarometro 2013 Presidente ANAC LA CORRUZIONE IN SANITA’ Il Fenomeno Cosa manca per consocere il fenomeno: CHIAREZZA SUL CONCETTO DI CORRUZIONE E SUI PRINCIPI ETICI DI BUONA PA RILEVAZIONE DELLA VITTIMIZZAZIONE BANCA DATI DELLE SENTENZE PER REATI CONTRO LA PA MONITORAGGIO SULL'APPLICAZIONE DEGLI STRUMENTI PREVENTIVI ANALISI FABBISOGNO E FORMAZIONE STANDARDIZZATA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI DI ANALISI DEL RISCHIO VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI DI MITIGAZIONE BANCA DATI SUL RECUPERO DI ASSET PUBBLICI PARTICOLARI CRITICITA’ DEL SETTORE SANITARIO NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE Le Criticità • Normativa anticorruzione incerta, sostanzialmente non applicata • Ridotta capacità di controllo delle anomalie e di individuazione di segnali d'allerta • Asimmetria informativa non bilanciata da meccanismi di assessment • Opacità e conflitto di interessi nei rapporti tra sanità pubblica e privata PARTICOLARI CRITICITA’ DEL SETTORE SANITARIO NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE Le Criticità Ingerenza indebita della politica locale nelle nomine, nelle assunzioni, negli appalti Meccanismi inadeguati per la tutela dei whistleblower Scarsi poteri di indagine e sanzionatori da parte degli organismi anticorruzione (RAC, ODV, ANAC) Basso livello di trasparenza in tutta la supply chain del procurement sanitario Gli Strumenti 1. Risanare il rapporto tra politica e sanità 2. Rendere trasparenti le forme di utilizzo delle risorse pubbliche 3. Aumentare l'efficienza ed intensificare i controlli sull'attività dei medici 4. Riesaminare e modificare le procedure di controllo sulle spese 5. Promuovere l'etica tra i medici e lo staff contro ogni forma di corruzione 6. Aumentare controlli sull'esecuzione degli appalti in sanità 7. Pubblicare indicatori di attività e di risultati dell'attività dei medici e dei dirigenti 8. Accreditare i privati sulla base delle effettive capacità e sinergie con il pubblico 9. Aumentare il confronto competitivo tra le case farmaceutiche 10. Promuovere e tutelare i whistleblowers 11. Rendere pubblici tutti i pagamenti effettuati nella sanità ai diversi livelli 12. Definire in maniera più funzionale i rapporti tra sistema pubblico e sanità privata 13. Aumentare la disponibilità di dati aperti sulla spesa sanitaria 14. Revisionare le regole di finanziamento della spesa sanitaria 15. Prevenire il rischio di infiltrazioni del crimine organizzato Le 15 priorità Negli ultimai anni la spesa per l’acquisto di beni e servizi nella sanità si è assestata sui 32-34 miliardi di euro annui, pari a circa il 30% della spesa complessiva sostenuta dallo Stato per il SSN. I maggiori appetiti illeciti si concentrano in questo settore, che oltre a presentare i "normali" rischi di corruzione legati agli appalti pubblici, detiene alcune particolarità legate soprattutto alle caratteristiche specifiche richieste dai prodotti o dai servizi. Le principali problematiche sorgono nella fase di scelta del contraente che nella fase di esecuzione del contratto. PATTI DI INTEGRITA’ PER GLI APPALTI UN FOIA PER IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE nel 73% dei casi le richieste di dati e informazioni alla PA non sono soddisfatte. In particolare, il 65% di esse non riceve nemmeno una risposta entro i 30 giorni previsti dalle legge. In più, le risposte ricevute sono state valutate pienamente soddisfacenti solo nel 13% dei casi. Anche lo studio NIS-Sistemi di Integrità Nazionale pubblicato da Transparency International Italia nel 2012 giungeva a conclusioni simili, rilevando come il settore pubblico in Italia fosse tra i meno trasparenti in assoluto, assieme ai partiti politici. Il Piano Nazionale Anticorruzione approvato da ANAC l’11/09/2013 prevede tra le attività obbligatorie per gli enti pubblici anche l’organizzazione di momenti formativi. La formazione deve essere sia generale, cioè rivolta ai dirigenti e al personale e riguardante i concetti di legalità e etica, sia specifica, rivolta cioè ai responsabili anticorruzione e agli organi di controllo e riguardante misure e strumenti specifici per prevenire il fenomeno. FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE PROMOZIONE DELLE SEGNALAZIONI Il whistleblower è chi testimonia un illecito o un’irregolarità sul luogo di lavoro, durante lo svolgimento delle proprie mansioni Solo il 56% degli intervistati si dice pronto a segnalare, quasi la metà dunque sceglie ancora il silenzio, contro una media UE che si aggira attorno all’75%. il 41% ritiene inutile esporsi, perché comunque non servirebbe a niente, un altro 41% ha invece timore delle possibili ritorsioni. La legge 190/2012 introduce alcune prime tutele per i whistleblower nel settore pubblico, ma non sono ancora sufficienti. Inoltre è fondamentale prevedere piattaforme che rendano possibile segnalare. La legge 190/2012 pone l’obbligo per ogni pubblica amministrazione di nominare un Responsabile Anticorruzione, tra i cui compiti vi è l’elaborazione del Piano Anticorruzione. I responsabili anticorruzione si sentono spesso non sufficientemente preparati e in un certo senso «abbandonati» o «lasciati soli» di fronte alle loro responsabilità. La formazione, per quanto necessaria, non può essere sufficiente da sola a colmare queste lacune, soprattutto laddove si riscontrino problematiche tecniche e molto specifiche al settore. NETWORK DEI RESPONSABILI ANTICORRUZIONE LE Conclusioni La ricerca ha approfondito il tema della corruzione in sanità. Le numerose indagini evidenziano l'ampiezza, la gravità e l'attualità del problema. L'analisi dei casi ha rilevato debolezze nei sistemi di controllo, scarsa cultura dell'integrità, ignoranza degli strumenti preventivi, disapplicazione sostanziale delle nuove norme, bassa propensione alla denuncia, isolamento degli organi preposti e mancata circolazione delle buone pratiche. Mancano completamente informazioni per l'analisi del fenomeno - che rimane sconosciuto - e non esiste un sistema di valutazione degli strumenti anticorruzione. La formazione è carente e generica. Il costo diretto ed indiretto derivato dalle nuove politiche anticorruzione appare ad oggi uno spreco. UNHEALTHY HEALTH SYSTEM Transparency International Italia Davide Del Monte Fabrizio Sardella Chiara Putaturo Susanna Ferro RiSSC Lorenzo Segato Valentina Scioneri ISPE Francesco Macchia Francesco Saverio Mennini Con il contributo di Commissione Europea DG-Home Affaire Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica
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