Numero 10 - Il morbillo - Azienda USL di Ravenna

Newsletter
N. 10 - Febbraio 2014
Malattie Infettive
a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica - Ravenna - Direttore Dr. Paolo Ghinassi. Redazione: Staff Epidemiologia e Comunicazione - Servizio
Igiene Pubblica. Comitato di Redazione: Paolo Bassi, Loris Bevilacqua, Gian Paolo Casadio, Valeria Contarini, Manuela Dradi, Paolo Fusaroli, Franco
Gianelli, Mirella Guerra, Cinzia Pozzetti, Davide Resi, Cosetta Ricci, Giuliano Silvi, Riccardo Varliero. Progetto grafico: M. Edoarda Fava.
MORBILLO
a cura di Gian Paolo Casadio - Dirigente medico del Servizio Igiene Pubblica - A.O.O. di Ravenna
“Nonostante il morbillo sia da eliminare nel nostro Paese e nel resto d’Europa, continuano a verificarsi epidemie.
Tra il 1° aprile 2012 e il 31 marzo 2013, 29 Paesi dell’Unione europea (Ue) e dello Spazio economico europeo (See) più la Croazia, hanno segnalato 8127 casi di morbillo; il 95% dei casi segnalati proviene da 6 Paesi: Romania (3641), Regno Unito (2523),
Francia (559), Italia (523), Spagna (255) e Germania (201).
Il numero è certamente non trascurabile rispetto all’obiettivo di azzeramento, ma messo a confronto con l’epidemiologia “storica” del morbillo dagli anni ‘70 in poi mette in evidenza la grande quantità di malattia, di complicanze (encefaliti, polmoniti,
ecc.) e decessi già risparmiati, pur con coperture vaccinali sub-ottimali.“
Stefania Salmaso – direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Cnesps - Iss
Antonietta Filia - reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss
23 maggio 2013
IL PATOGENO
Il morbillo è una malattia virale acuta,
altamente contagiosa, in grado di provocare epidemie. Il virus del morbillo è un
virus a RNA appartenente al genere morbillivirus ed alla famiglia Paramyxoviridae.
L’uomo è l’unico serbatoio del virus, per
cui il morbillo teoricamente potrebbe essere eradicato dal mondo. La vaccinazione ha drasticamente ridotto l’incidenza
ma, malgrado le alte coperture vaccinali,
continuano a manifestarsi vaste epidemie tanto che l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo dall’Europa, fissato per
il 2010, è stato posposto al 2015. Il morbillo rimane una delle principali cause di
mortalità infantile nel mondo: si stima
che più di un milione e mezzo di bambini
muoiano ogni anno per le complicanze di
questa malattia.
EPIDEMIOLOGIA
In epoca prevaccinale la maggior parte
delle persone si infettava durante l’infanzia e pochi soggetti rimanevano suscettibili oltre i 20 anni di età. La vaccinazione
contro il morbillo è iniziata in Italia negli
anni ’70 ed ha cambiato significativamente l’epidemiologia della malattia.
Se i livelli di copertura vaccinale nei confronti del morbillo nell’età infantile non
sono sufficientemente elevati (superiori
al 95%) si determina il rallentamento della circolazione del virus e l’innalzamento
dell’età di acquisizione dell’infezione, con
i maggiori tassi di incidenza fra gli adolescenti ed i giovani adulti che sono a più
alto rischio di complicanze.
In molti paesi europei, dove strati o gruppi della popolazione hanno bassi livelli
di immunità è relativamente frequente il manifestarsi di focolai epidemici. Il
numero annuale di casi confermati di
morbillo nel 2011 in Europa è stato superiore a 30.000 con 8 decessi ed in molti
Paesi (Francia, Italia, Romania, Spagna
e Germania) si sono sviluppate estese epidemie. In Italia dal 01/01/2013 al
31/12/2013 sono stati segnalati 2.211
casi di morbillo, di cui il 53,2% confermati
in laboratorio. L’incidenza totale è pari a
3,7 casi per 100.000 abitanti; l’incidenza
maggiore è stata osservata nella P.A. di
Bolzano, in Liguria e in Piemonte. L’età
mediana dei casi è di 23 anni (range: 0-78
anni). L’86,7% dei casi non è vaccinato.
LE MANIFESTAZIONI CLINICHE E
LE COMPLICANZE
La fase prodromica inizia dopo un periodo di incubazione di 10-12 giorni ed è caratterizzata da febbre, congiuntivite, mal
di gola, tosse e bronchiolite. Quasi tutti i
soggetti suscettibili, se infettati, presentano segni e sintomi di malattia. Le macchie di Koplik, l’enantema ritenuto essere
patognomonico di morbillo, appare nella
mucosa della bocca 1-2 giorni prima della comparsa del rash. Il rash morbilliforme, un esantema maculopapulare, si manifesta 2-4 giorni dopo la comparsa della
febbre e si diffonde dalla testa al resto del
corpo nei successivi 3-4 giorni. Il rash, che
impallidisce se sottoposto a digitopressione nelle fasi iniziali della sua comparsa, comincia ad affievolirsi, seguendo lo
stesso ordine di comparsa, nei 3-4 giorni
successivi ed assume un aspetto non improntabile.
La mortalità del morbillo è prevalentemente determinata dalla insorgenza di
sovrainfezioni batteriche. Le complicanze
più frequenti del morbillo sono:
- otite media (7-9%)
- polmonite (1-6%)
- diarrea (8%)
-encefalite postinfettiva (1 ogni 10002000 casi di morbillo)
-
panencefalite sclerosante subacuta (PESS) che colpisce un caso ogni
100.000.
La letalità è di 1-3 decessi ogni 1000 casi
ed è più alta nei bambini di età inferiore a 5 anni e tra gli immunodepressi. La
polmonite è responsabile del 60% delle
morti attribuibili al morbillo.
La panencefalite sclerosante subacuta
(PESS) è una rara e fatale malattia degenerativa del sistema nervoso centrale causata dall’infezione persistente da
parte del virus del morbillo. L’insorgenza
si ha a distanza di anni dopo l’episodio
di morbillo (media 7 anni) e colpisce soprattutto soggetti che hanno contratto il
morbillo nei primi 2 anni di vita.
LA TRASMISSIONE
Il morbillo è estremamente trasmissibile
e si ritiene che il 90% dei soggetti suscettibili esposti ad un soggetto infetto contragga la malattia.
Il virus è trasmesso da persona a persona
mediante le secrezioni respiratorie emesse dalle persone malate quando tossiscono o starnutiscono. Le particelle contenenti il virus possono rimanere nell’aria
per parecchie ore ed il virus mantiene la
capacità infettante sulle superfici contaminate fino a 2 ore.
I soggetti infetti sono considerati contagiosi da circa 5 giorni prima la comparsa
del rash fino a 4 giorni dopo. Il morbillo
è massimamente contagioso durante la
fase prodromica che dura 2-4 giorni ed è
caratterizzata da un’intensa tosse.
PREVENZIONE
La vaccinazione è la sola misura di prevenzione efficace contro il morbillo.
Il vaccino antimorbillo, vivo ed attenuato, induce una risposta immunitaria che
è simile a quella provocata dall’infezione
naturale. Il vaccino antimorbillo è efficace in circa il 95% dei casi dopo una singola dose. Il 95% dei soggetti che non
rispondono efficacemente alla prima
dose risponde favorevolmente ad una
seconda dose. Gli anticorpi materni sono
la causa più comune di fallimento vaccinale primario. Tutti i programmi di immunizzazione europei promuovono
un calendario vaccinale che prevede
2 dosi di vaccino antimorbillo, con la
prima dose somministrata durante il
secondo anno di vita (13°-15° mese) e
la seconda a 5-6 anni di età.
Il vaccino antimorbillo è generalmente
somministrato in combinazione ad altri
vaccini vivi ed attenuati quali parotite e
rosolia (MPR) e parotite, rosolia e varicella
(MPRV). I vaccini combinati determinano
la medesima risposta immunitaria dei
vaccini individuali. La vaccinazione dei
soggetti che sono già immuni a uno o più
degli antigeni contenuti nei vaccini combinati per precedente vaccinazione o per
infezione naturale non comporta rischi
aggiuntivi di reazioni avverse. Relativamente alla profilassi post-esposizione, la
somministrazione del vaccino antimorbillo entro 72 ore dall’esposizione è l’intervento di scelta perché il periodo di incubazione del virus vaccinico è più breve
di quello del virus selvaggio.
GESTIONE E TRATTAMENTO DEI
CASI
Il morbillo deve essere sospettato in
qualsiasi persona che presenti febbre e
esantema maculo-papulare e almeno
una delle tre seguenti manifestazioni:
tosse, coriza, congiuntivite.
Il morbillo è difficile da distinguere da altre cause di malattia febbrile con rash e
infezioni da rosolia, parvovirus B 19, virus
erpetico umano tipo 6 possono essere facilmente confuse con il morbillo.
La diagnosi si basa sui test di laboratorio.
Tutti i sospetti casi di morbillo devono
essere confermati laboratoristicamente
o epidemiologicamente collegati ad un
caso confermato.
Non esiste specifica terapia antivirale nei
confronti del morbillo e la maggior parte
dei casi necessita solo di una terapia di
supporto (idratazione ed antipiretici). Le
sovrainfezioni batteriche sono comuni
e devono essere trattate con antibiotici,
ma il trattamento profilattico non è raccomandato. Il persistere della febbre oltre 2 giorni dopo la comparsa del rash è
un’indicazione di possibili complicanze.
Le misure di isolamento finalizzate
all’interruzione della trasmissione per
via aerea devono essere adottate per
i pazienti ospedalizzati per i 4 giorni
successivi alla comparsa del rash.
La gestione dei contatti suscettibili (assenza di documentazione di positività
agli anticorpi IgG morbillo specifici o di
avvenuta vaccinazione con 2 dosi di vaccino antimorbillo) deve prevedere la vaccinazione antimorbillo perché è dimostrato che se somministrata entro 72 ore
dall’esposizione è in grado di prevenire il
manifestarsi della malattia.
I casi di morbillo, anche solo sospetto,
devono essere immediatamente segnalati (entro 12 ore) al Servizio Igiene
Pubblica territorialmente competente
senza attendere i risultati degli esami
di laboratorio.
La sorveglianza epidemiologica è un
elemento fondamentale della strategia
di eliminazione del morbillo congiuntamente alla offerta attiva della vaccinazione a tutti i soggetti, in particolare,
adolescenti, giovani adulti ed operatori
sanitari suscettibili.
Bibliografia di riferimento:
- Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015
Intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano n. 66 del 23/03/2011, recepito dalla Giunta della Regione
Emilia Romagna il 27/06/2011: www.trovanorme.salute.gov.it/normsan-pdf/0000/37815_1.pdf
-www.ecdc.europa.eu/en/healthtopics/measles/basicfacts
- Rapporto “Morbillo & Rosolia News”, ISS-CNESPS, gennaio 2014: www.iss.it/site/rmi/morbillo
Per domande e commenti contattare: dr. Giuliano Silvi - Epidemiologia e Comunicazione - tel. 0544 286804 - e-mail: [email protected]