CSP Complessità e sostenibilità nel progetto ISSN: 2279-8749 n. 11 / luglio-settembre 2014 SDA | Synthesis Design + Architecture UNStudio Mecanoo architecten soma architecture OSO Studio P-A-T-T-E-R-N-S Sommario CSP Complessità e sostenibilità nel progetto Direttore Responsabile Gabriella Padovano n.11/luglio-settembre 2014 Vice Direttore Cesare Blasi Redazione Attilio Nebuloni, Silvia Bertolotti 13 32 3| Editoriale Gabriella Padovano 5| Attilio Nebuloni Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design 13| SDA | Synthesis Design + Architecture Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung 32| UNStudio Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion 51| Mecanoo architecten Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Comitato Scientifico Herman Diaz Alonso Andreas Kipar Tarek Naga Tom Wiscombe Cesare Blasi Gabriella Padovano Progetto grafico Sergio Antonioli 51 56| soma architecture Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford 65| soma architecture Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan 56 83 | OSO Studio Fragrant hill pavilion, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing 95| P-A-T-T-E-R-N-S Busan Opera House I La conchiglia arenata / Busan Opera House I Stranded Shells È vietata la riproduzione, anche parziale, degli articoli pubblicati, senza l’autorizzazione dell’autore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti sul tali contenuti. Le immagini pubblicate sono state fornite dagli autori al Direttore Responsabile di questa e-zine che ne può disporre e pertanto le concede a Maggioli editore per pubblicarle sull’e-zine stessa. Registrazione n. 14 /2008 del 1.8.2008 - Tribunale di Rimini Amministrazione e diffusione: Maggioli Editore presso c.p.o. Rimini via Coriano, 58 – 47924 Rimini tel. 0541 628111 fax 0541 622100 Maggioli Editore è un marchio Maggioli Spa Filiali: Milano – via F. 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Appare necessaria una strategia generale, che sia incline, per sua interna tendenza, all’allargamento e al riconoscimento dell’alterità e della differenza. Non si tratta, tuttavia, di una strategia che abbia come obiettivo di affermare le differenze e di sistemarle in un efficace dispositivo di comando, quanto di mirare alla creazione di spazi liberi, in cui il riconoscimento e l’affermazione della differenza servono al rafforzamento dell’autonomia individuale e collettiva. La diversità è la radice genetica della complessità: intervenire su un sistema per ridurne la diversità significa tagliare alla base le possibilità di una evoluzione che si sviluppi creando novità. Le configurazioni spaziali, che possono essere immaginate per esprimere questa società delle differenze, costituiscono l’aspetto più propriamente disciplinare del problema-sfida. Delimitare i termini del problema, la sua natura, la sua dimensione, le risorse, gli attori in gioco, sarà altrettanto importante quanto la determinazione e la formulazione teorica di una soluzione. L’ipotesi, che è possibile avanzare, è quella di operare la rigenerazione del progetto, intesa come l’insieme dei rapporti con gli elementi antropici e naturali di un territorio, attraverso progetti e riqualificazioni a più livelli, che passano attraverso nuovi spazi di riferimento, che superano i confini istituzionali tradizionali, inserendo dimensioni variabili di natura sovra-comunale e interregionale, con programmi e progetti di grande respiro, correlati su reti che rigenerano le realtà di destrutturazione e di abbandono, reinserendole in un Many of the concepts and terms used to convey theoretical ideas and put across practical suggestions on the question of sustainable complexity often prove to be incapable of understanding a moving world and its fleeting realities, of providing solutions or identifying existing achievements and projects that may be used as a model. There is a clear need for a general strategy which, by its own inner tendency, lends itself to recognising and encouraging alterity and diversity. The aim of this strategy, however, should not be to establish differences and place them within an effective system of control, but to create open spaces in which the recognition and the affirmation of these differences may serve to strengthen individual and collective autonomy. Diversity is the genetic root of this complexity, and to intervene in a system for the purpose of reducing diversity is to cut down at its base the possibility of an evolution that develops through new creations. Spatial configurations, which may be envisaged as an expression of this society of differences, represent the most purely disciplinary aspect of the problem/challenge. Defining the terms of the problem, its nature, its size, the resources and the subject involved, will be equally important as theoretically defining and formulating a solution. A possible idea may be to focus on regenerating the project by working on relations between the anthropic and natural elements of the territory through a series of projects and redevelopment initiatives carried out on several levels, which will involve new key spaces that overstep the traditional institutional boundaries by introducing different sizes of a supra-municipal and inter-regional character, with broad-based programmes and projects linked through networks capable of bringing the areas of disintegration and neglect back to life and reintroducing them into a development cycle. circuito di sviluppo. Il percorso di ricerca si dovrebbe svolgere in uno spazio fluido, non più predeterminato in ruoli e gerarchie date. Le riflessioni effettuate fanno intravvedere ciò che occorre fare per intraprendere il cammino verso le ipotesi progettuali, ma è difficile sapere quale struttura e forma potranno assumere il territorio e la nuova architettura, dato che, senz’altro, la definizione finale sarà inconsueta, e, essendo caratterizzata dalla diversità e dalle differenze, non potrà che essere molteplice e variabile. Saranno diverse da tutto quello a cui si era abituati in passato e possiamo solo immaginarle in alcune prospettazioni e traiettorie di ricerca. Il tema centrale diviene quello di dare senso e futuro a queste complessità della società e del territorio, attraverso modificazioni continue ai materiali esistenti, recuperando, mediante una modifica dei nostri stessi metodi progettuali, la capacità di vedere e di stabilire nuove connessioni, di formulare nuove linee di aggregazione fisiche, funzionali e sociali, di agire nelle aree intermedie, negli interstizi, aggiungendo all’esistente innovazioni, che diano nuovo senso a tutto l’insieme. L’equilibrio tra ambiente artificiale e ambiente naturale è uno dei principi sui quali fondare il modello di sviluppo “sostenibile”. Tale modello, che tende a risolvere la contrapposizione tra natura e uomo, si basa sulla progettazione di ampi spazi aperti, in cui molti materiali naturali e artificiali entrano in relazioni reciproche, inseriti in un nuovo disegno del territorio che, mentre rilegge il paesaggio agrario definisce nuovi modi d’uso del patrimonio edilizio esistente, mentre conserva ciò che ha effetti profondi sull’ambiente lo inserisce in un ridisegno complessivo, mentre vincola la riserva naturale la immette nei circuiti della vita del territorio, sempre rispettando i differenti principi insediativi, eliminando le zonizzazioni specialistiche e le barriere difensive. The path of research should be followed within a fluid space that no longer features preset roles and hierarchies. These reflections give an insight into what needs to be done in order to proceed with urban-planning hypotheses, but it is difficult to know what structure and form the territory and its new architecture will have, since the final definition will undoubtedly be singular and, being characterised by diversity and differences, inevitably multiple and varied. They will be different, in fact, from all that we have been accustomed to in the past and we can only imagine them in the context of certain presentations and paths of research. The central theme thus becomes to give a meaning and future to these complexities of the society and the territory through continual alterations to existing materials, thereby recovering, by changing our design methods, the ability to see and to establish new connections, to formulate new lines of physical, functional and social aggregation, and to work on the intermediate areas and the interstices, introducing innovations to those existing for the purpose of giving new meaning to the whole. The balance between artificial environment and natural environment is one of the principles on which the model of ‘sustainable’ development should be founded. This model, which aims to resolve the conflict between nature and man, is based on the designing of large open spaces, in which numerous natural and artificial materials may form mutual relations that become part of a new territorial design that reinterprets the rural landscape while defining new uses for the existing architectural heritage, preserves that which profoundly affects the environment while including it in an overall redesign, and protects the nature reserve while adding it to the territory’s living systems – respecting, at the same 3 Editoriale / Editorial Occorre fare riferimento alla differenziazione intesa come molteplicità e incertezza, ma, soprattutto, occorre privilegiare l’approccio alla interazione, cioè alla connessione che rende possibile il passaggio multiplo di relazioni tra le parti. Non possiamo rinunciare ad assumere la mutazione come fondamento delle ipotesi spaziali, e puntare su un progetto che contenga una provocazione, anziché un’unica soluzione in termini rigidi. Lo spazio che genera l’adattamento alla mutazione e alla variabilità dei comportamenti è quello dell’interazione, dove la complessità diventa generatrice dell’insieme degli altri spazi e luogo delle connessioni interattive. Queste connessioni diventano la generatrice degli altri spazi e, quindi, una struttura relazionale, lungo la quale si creano le modifiche che nascono dal fatto che ogni comportamento può interagire con gli altri comportamenti e indurre adattamenti, gradi di labilità e diverse appropriazioni da parte degli utenti. Si tratta di un territorio e di un’architettura che si pongono come offerte e si inseriscono in un orizzonte nel quale la proposta progettuale diviene spazio adeguato a svolgere ciò che ci si aspetta da parte di differenti persone in diversi momenti, per vivere lo spazio e attribuirgli sempre nuovi significati. Per quanto riguarda la sostenibilità, l’approccio a partire dall’interazione comporta che le risorse a cui fare riferimento nella interconnessione devono necessariamente contemplare quelle naturali e quelle storiche in modo che conservazione e sviluppo siano a loro volta interconnessi e caratterizzino lo spazio generativo della mediazione. I tre concetti di strategia interattiva, di incertezza e di innovazione divengono determinanti in un progetto della molteplicità di significati, che deve confrontarsi con i problemi che derivano dall’assumere decisioni relative alle relazioni e alle interconnessioni, dal dover far fronte Gabriella Padovano time, the different principles of habitation and doing away with specialised zoning attitudes and defensive barriers. Differentiation should be referred to in the sense of multiplicity and uncertainty, yet we should concentrate above all on encouraging the approach to interaction, i.e. the connection that enables multiple relations to be established between the various parties. We cannot help but insist on change as the base on which these spatial hypotheses must be founded, and focus on a project that provokes rather than rigidly offering one a single solution. The space that generates adaptation to change and the variability of behaviour is that of interaction, in which complexity becomes the creator of all the other spaces and the origin of interactive connections. These connections will in turn generate other areas, creating a relational structure that produces changes which arise from the fact that each attitude can interact with other attitudes and induce adaptations, degrees of weakness and different appropriations on the part of the users. This territory and architecture may be said to offer themselves as part of a setting in which the project becomes a space capable of meeting the expectations of different people at different times with regard to its use, thus giving it constantly new meanings. Concerning sustainability, from the point of view of interaction the approach implies that the resources referred to in the context of interconnection must necessarily take into account those of a natural and historical character, so that conservation and development will themselves be interrelated and characteristic of the generative space of mediation. The three concepts of interactive strategy, uncertainty and innovation become crucial in a project with multiple meanings, which has to face problems resulting from decisions made on the subject of relations and interconnections, the necessity of dealing with multiple a molteplici forme di diversità e dal dovere sfidare ed essere sfidata da soluzioni innovative riferite a vecchi e nuovi problemi. L’interazione consente di svelare valori, comprendere diversità per eventualmente accettare valori più consoni alla propria identità, organizzando gli spazi secondo i principi di una nuova sensibilità, che si propone di liberare le energie vitali del mondo della vita, in cui l’apertura ad apporti diversificati si traduca in complessità interattiva e sostenibile. Il territorio del futuro prossimo richiede, infatti, la sperimentazione di soluzioni creative, l’esercizio del progetto, il rafforzamento di tutte le dimensioni del vivere, attribuendo alla qualità territoriale e allo sviluppo complesso e sostenibile un valore strategico. forms of diversity and that of challenging (and being challenged by) innovative solutions to both old and new problems. Interaction makes it possible to uncover values, to understand diversities with a view to possibly adopting values that are more suited to one’s own identity, and therefore to organise spaces on the basis of the principles of a new kind of sensitivity geared to releasing the vital energies of the world of habitation, in which open-mindedness to diversified contributions translates as interactive and sustainable complexity. What is needed in planning the territory of the near future, in fact, is to try out creative solutions, pursue projects and strengthen all the dimensions of habitation by giving a strategic value to territorial quality and complex and sustainable development. Frattale / Fractal 4 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design Attilio Nebuloni Sulla complessità e la sostenibilità in architettura Dopo il fervore che ha caratterizzato gli anni Novanta e l’inizio del Duemila, la via progettuale alla sostenibilità sembra ora vivere un periodo di assestamento tutto interno alla disciplina, che ha interpretato le sempre più forti istanze di carattere ambiente come un’occasione di cambiamento superficiale dei propri modelli formali, piuttosto che l’opportunità per un vero rinnovamento dei suoi aspetti fondativi. Abbandonando il carattere di rottura degli schemi e delle logiche tradizionali del costruire che ha contraddistinto la fase più avanguardista del pensiero ecologico dell’abitare, l’attenzione per gli aspetti ambientali e della natura sono stati così tradotti in una sorta di nuovo ornato verde dell’architettura, che agli elementi tradizionali della costruzione ha progressivamente sostituito più ecologici materiali a radice “bio” ed “eco”. Nel contempo, l’interpretazione della qualità ambientale dell’architettura in forma di “certificato” di prestazione ed ottimizzazione del comportamento energetico, si è accompagnata ad una generale semplificazione del relativo programma spaziale, per aderire alle forme di una nuova standardizzazione, rappresentata dai modelli abitativi passivi e dalle loro derivazioni zero o basso emissive. Nella cieca ricerca della prestazione dei singoli elementi costruttivi (nello specifico, la prestazioni delle superfici limite sull’insieme dello spazio architettonico) ed in nome di una presunta autosufficienza della costruzione sul contesto, la banalizzazione portata da tale interpretazione del progetto sostenibile, complice la contemporanea adozione di un approccio diffuso alla sostenibilità nella pratica professionale corrente, ha paradossalmente contribuito ad indebolire la ricchezza dell’interazione tra individuo e ambiente, che nella dimensione dell’architettura lavorano alla costruzione di un comune ecosistema. (Figg. 1 e 2) La sostenibilità non dovrebbe presentarsi come il semplice fine dell’azione progettuale, On complexity and sustainability in architecture After the fervour that characterised the nineties and the beginning of the millennium, the planning path towards sustainability now seems to be undergoing a period of adjustment within the discipline, which has always interpreted strongest environmental requirements as an opportunity for superficial change of its formal models, rather than as an opportunity for a true renewal of its basic aspects. Abandoning the breakaway character of the traditional building models and theories that have marked the most avant-garde phase of ecological thought about living space, attention to environmental aspects of nature was thus translated into a kind of new architectural green ornament , which has gradually replaced the traditional elements of building with more environmentally friendly materials with “bio” and “eco” roots. At the same time, the interpretation of the environmental quality of architecture, in the form of a “certificate” of performance and optimisation of energetic behaviour, has been accompanied by a general simplification of its relative spatial programme, in order to adhere to new forms of standardisation, represented by passive houses, their zero derivations or low emissions. In the blind pursuit of optimal characteristics of individual building elements (specifically, the characteristics of boundary surfaces and their effect on the whole architectural space) and in the name of a supposed self-sufficiency of construction on the environment, the trivialisation caused by this interpretation of sustainable design, thanks to the contemporary adoption of a common approach to sustainability in the current professional practice, has paradoxically helped to weaken the richness of interaction between individual and environment, that, in architectural terms, work together towards the construction of a common ecosystem. (Fig. 1 & 2) Sustainability should not stand as the simple end of the planning phase, but as its point of departure and its Fig. 1 – Boeri Studio: Bosco verticale, Milano. Progetto di modello abitativo per interventi in ambito metropolitano / Boeri Studio: Bosco verticale, Milano. Project of a residential model within the scope of metropolitan intervention. Fig. 2 – Easyhome 4Eq: progetto modello di case che rispondono al protocollo CasaClima Classe A, nato per essere replicato a scala nazionale / Easyhome 4Eq: Project of a housing model that complies with CasaClima protocol Clases A, conceived to be reproduced on a national scale 5 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design ma il punto di partenza ed il suo principio di innovazione. Essere sostenibili significa, in primo luogo, porre le basi affinché le condizioni necessarie per soddisfare un processo non cessino con la costruzione dello stesso, ma possano continuare anche in futuro. Significa, inoltre, che le strutture e le relazioni che sostengono un processo possano svolgersi su una dimensione temporale ampia, non chiusa in un prodotto, ma capace di assumere un carattere di durabilità, intesa come l’attitudine di riprodursi nel tempo e con ciò, quindi, anche la capacità di potersi trasformare per adattarsi al contesto. Una diversa ipotesi di sostenibilità, è quella che la vede sviluppata nella relazione con il concetto di complessità, dove il filo conduttore della ricerca è sull’interpretazione dell’ecologia in architettura, ponendo al centro dell’azione progettuale l’aspetto delle relazioni tra gli organismi e l’ambiente che li ospita. Le ragioni di tale focus sono da ricercarsi, in primo luogo, nella generale attenzione dei progettisti alle forme ed ai modi di organizzarsi della natura, le cui “regole”, a differenza di ciò che avviene con la composizione nell’architettura, nascono sulla continuità della relazione tra contesto e struttura, per evolvere in un’organizzazione secondo logiche di adattamento ed emergenza. Nella sostenibilità la qualità non risiede nella specificazione dei singoli caratteri della costruzione, ma nella relazione tra le varie parti del sistema stesso: “Ciò che è sostenibile è il fatto che le parti sono correlate una con l’altra e hanno una certa intensità di esistenza” (Macapia, 2009). Non assumendo a difesa della disciplina una dimensione di nuova solidità mascherata da emergenti istanze ambientali, la sostenibilità permette così di liberare il progetto dalle connessioni rigide per apprendere la capacità di negoziare continuamente, in modo creativo, una molteplicità di variabili non preordinate e pianificate a priori e nel contempo, nell’adozione della complessità, di leggere ed interpretare lo spazio senza semplificazioni ed in mondo non univoco e determinato: “è proprio il principle of innovation. Being sustainable means, first, to lay the foundations so that the necessary conditions to satisfy a process do not cease with the construction of the same, but can continue in the future. It also means that the structures and relationships that support a process can take place over a wide temporal dimension, not limited within the finished product, but instead capable of assuming a character of durability, understood as the ability to reproduce itself over time and with this, therefore, also the ability to be transformed in order to fit its context. A different hypothesis of sustainability is one which sees it developed in relation to the concept of complexity, where the theme of the research is the interpretation of ecology in architecture, placing at the centre of the design phase the relation between organisms and the environment that hosts them. The reasons for this focus are to be sought, in the first place, in the general attention of the designers to nature’s forms and organisation, the “rules” of which, unlike those which apply to composition in architecture, derive from the continuity of the relation between context and structure, in order to evolve in an organised system according to the logic of adaptation and emergency. In sustainability, quality lies not in the specification of the individual characteristics of the building, but in the relationship between the various parts of the system itself: “What is sustainable is the fact that the various parts are related to one another and have a certain intensity of existence” (Macapia, 2009). By not taking up a dimension of new solidity disguised as emerging environmental issues in defence of the discipline, sustainability thus allows the freeing of the project from rigid relationships seeking to assimilate the ability to negotiate continuously, in a creative way, about a multitude of variables that are not preordained or planned a priori, and, at the same time, in the adoption of complexity, to read and interpret the space without simplification and not in an determined and unequivocal manner: “it is precisely pensiero della differenza a rappresentare uno dei luoghi centrali di riflessione del postmodernismo”, dove “all’idea di poter ricondurre l’eterogeneità dei saperi e degli eventi a un unico orizzonte di senso, subentra una visione del mondo che privilegia la pluralizzazione e diffusione dei significati e dei valori: in luogo di verità assolute e fiducia nel progresso, il postmodernismo favorisce le correlazioni polimorfe e l’indeterminatezza dei processi; in luogo di ‘metanarrazioni’, destinate a sostenere l’illusione di una storia universale, afferma l’eterogeneità, la discontinuità e la differenza nella cultura e nella storia; in luogo di una razionalità oggettiva, riscopre il ruolo del soggetto, non come modello normativo ma come luogo di esperienza vissuta, rivalutandone le molteplici forme della diversità” (Gregory, 2010). Complessità e sostenibilità, in relazione tra loro, rappresentano quindi l’opportunità per ripensare al legame tra gli aspetti della tecnologia, dell’energia e dell’organizzazione dello spazio, come elementi tra loro interconnessi ed in stretta relazione con l’insieme delle componenti sociali ed ambientali. La forza di tale relazione risiede nella capacità di scardinare la “sacralità” della terna vitruviana ed in particolare la sfida è al concetto della firmitas, ovvero della solidità e della resistenza dell’architettura alle sollecitazioni ed agli agenti esterni, verso nuove categorie progettuali che non trovano riferimento nel contesto autopoietico della disciplina e la cui diversificazione si sviluppa nel progetto dando corpo ai temi ricorrenti dell’ibridazione, del movimento e della fluttuazione. “Resistenza” e “solidità” nel confronto, rispettivamente, con l’ambiente ed il tempo storico della costruzione (anche attraverso forme capaci di incarnare l’immagine della solidità stessa – ed in particolare se in riferimento alla relazione basamento, corpo, coronamento), nell’ambito dell’architettura contemporanea mostrano infatti tutti i limiti di una visione tesa alla semplificazione del contesto ed alla sua determinazione rigida in termini di spazio e funzione, dove al contrario la dinamicità delle Attilio Nebuloni this idea of difference to be at the core of reflection of postmodernism,” where “the idea of being able to bring the heterogeneity of knowledge and events towards a single horizon of meaning is replaced by a worldview that privileges the pluralisation and dissemination of meanings and values: in place of absolute truth and faith in progress, postmodernism favours polymorphic correlations and the vagueness of the processes; in place of ‘metanarratives’, destined to support the illusion of a universal story, it asserts heterogeneity, discontinuity and difference in culture and history; in place of an objective rationality, it rediscovers the role of the subject, not as a normative model but as a setting of a lived experience, re-evaluating the many forms of diversity” (Gregory, 2010). Complexity and sustainability, in relation to each other, thus represent an opportunity to reconsider the relation between aspects of technology, energy and the organisation of space, just as elements which are interconnected and in a close relationship with all social and environmental components. The strength of such a relationship lies in the ability to undermine the “sanctity” of the Vitruvian triad, and in particular, the challenge laid down to the concept of firmitas, or the soundness of architecture and resistance to stress and external agents, to new design categories which are not referred to in the autopoietic context of the discipline and whose diversification is developed in the project by giving weight to the recurring themes of hybridisation, movement and fluctuation. The comparison between “resistance” and “solidity”, respectively, with the environment and the historical time of construction (also through forms capable of embodying the image of solidity itself - and in particular when one refers to the relationship between base, body, and crowning) shows, in fact, in the sphere of contemporary architecture, all the limitations of a vision aimed at simplifying the context and its rigid determination in terms of space and function, where, on the contrary, 6 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design relazioni, in un certo senso slegate dagli aspetti dello spazio, disegna scenari continuamente diversi e mutevoli. Assumendo l’aspetto dell’incertezza come variabile progettuale, la durabilità propria della sostenibilità non è la condizione rigida espressa dal pensiero classico, ma è più processuale e per la sua capacità di confronto e adattamento continui al contesto, si rifà al principio della liquidità. Lontani dal dominio della disciplina e del pensiero codificato, la sostenibilità e la complessità quali principi progettuali dell’architettura, puntano direttamente alla struttura della sua organizzazione generale dello spazio, permettendo di sperimentare le logiche e i processi che, come i materiali e le organizzazioni naturali per la biologia, caratterizzano la definizione spaziale di morfologie e strutture. the dynamics of its relationships, in a way unrelated to the issues of space, continually draw different and constantly changing scenarios. Accepting the aspect of uncertainty as a design variable, the durability of its own sustainability, is not the rigid condition expressed by classical thought, but is more related to the process itself and due to its continuous ability to contrast the context and adapt to it, refers to the principle of liquidity. Far from the domain of discipline and codified thought, the architectural design principles of sustainability and complexity point directly at the structure of its general spatial plan, allowing one to experience the models and processes which, as materials and natural organisations do in biology, characterise the spatial definition of morphologies and structures. Ricerca e strumenti La capacità di recepire degli input esterni per farli diventare parte della propria struttura organizzativa, è tra gli aspetti dell’architettura “non lineare” quello che oggi è forse più peculiare di una nuova tendenza del progetto, le cui caratteristiche principali, come nei principi di cui sono espressione, portano alla definizione di sistemi di spazio complessi e mutevoli. Come infatti l’informazione non si presenta in forma statica ma si nutre di variabilità e mutazione, così il comportamento che nasce da sistemi di dati aperti, non può che trovare la forma di organizzazioni “deboli”, il cui stato rispecchia il movimento (nell’azione) e l’adattamento (nella relazione) al contesto degli elementi stessi di cui si compone. Ciò implica, in primo luogo, adottare nella progettazione strumenti e tecniche capaci di dinamicità, liberando il processo progettuale dallo spazio confinato cui lo ha costretto, nelle diverse fasi del progetto, il dominio della disciplina. Come sottolinea Giovanni Corbellini (Corbellini, 2005), assistiamo oggi ad una profonda cesura tra la sicurezza presunta rappresentata dall’accumulazione del sapere Research and tools The ability to acknowledge external inputs in order to make them part of its organisational structure is one of the aspects of “non-linear” architecture that today is perhaps more peculiar to a new design trend, whose main features, as the principles they refer to, lead to the definition of complex and changing space systems. In fact, as the information does not appear in static form, but rather nourishes itself on variability and mutation, so the behaviour that stems from systems of open data cannot but find the form of “weak” organisations, whose status reflect the movement (through action) and the adaptation (through relation) with the context of the same elements of which it is composed. This implies, first, the adoption of design tools and techniques capable of dynamicity, and the freeing of the design process from the confined space to which it was restricted by the domain of the discipline at different stages of the project. As pointed out by Giovanni Corbellini (Corbellini, 2005), we are witnessing today a deep break between the alleged security represented by the accumulation of automatic Attilio Nebuloni automatico in forza di processi tipo-ripetitivi, che connota il campo della tradizione, ed una ricerca di molteplicità, in relazione ad una realtà in rapida trasformazione, rispetto alla quale i sistemi tradizionali sembrano aver perso la propria capacità progettuale, dalla lettura e interpretazione del contesto, alle conseguenti risposte di organizzazione dello spazio. Ciò si manifesta più che nelle realizzazioni, dove per un’adesione a norme di efficienza il terreno della produzione edilizia detta le regole della sua costruzione, nei principi e nei processi che ne disegnano gli elementi distintivi. Rispetto ad impostazioni culturali dove il tempo è annullato, congelato in una forma di stabilità, e il movimento è funzione dello spazio, il progetto della complessità sostenibile richiede strumenti capaci di mettere in gioco un numero maggiore e più complesso di variabili, la maggior parte delle quali sono lontane da logiche di tipo quantitativo. Nel ripercorrere alcune recenti ricerche progettuali di affermati Studi internazionali che fanno propria la logica della complessità quale terreno di sperimentazione di una via alternativa alla sostenibilità, è possibile riconoscere nelle “forme” finali del processo stesso di progettazione, una sorta di matrice generativa che sembra orbitare attorno ad alcune tematiche principali, che a diversi livelli determinano il carattere delle loro architetture: la logica diagrammatica (i), l’approccio algoritmico (ii) e la responsività dinamica dei componenti progettuali (iii). Correlati tra loro, tali aspetti chiave del progetto offrono ampi e flessibili orizzonti di riferimento ed in quanto strumenti, quindi in linea con una logica processuale del progetto, lasciano aperte altre possibili interpretazioni, anche in relazione alla rapidità e alla continua mutazione di cui gli stessi sono espressione. knowledge pursuant to type-repetitive processes, which connotes the field of tradition, and a multiplicity of research in relation to a rapidly changing reality, with respect to which the traditional systems seem to have lost their design skills, from reading and interpretation of the context right down to the resulting answers to questions of spatial organisation. This manifests itself rather than in realisations, where, due to adherence to standards of efficiency, the site of the building production dictates the rules of its construction, in the principles and processes that design the distinctive elements of the project. Compared to cultural settings where time is cancelled, frozen in a form of stability, and movement is a function of space, the sustainable complexity design requires tools capable of bringing into play a number of larger and more complex variables, most of the which are far stretch from the logic of quantitative research. In reviewing some recent research projects of established international studies that make complexity as a testing ground for an alternative pathway to sustainability, it is possible to recognise in the final “forms” of the design process itself a kind of generative matrix that seems to orbit around a few key themes, which at different levels determine the character of their architecture: diagrammatic logic (i), the algorithmic approach (ii) and the dynamic responsiveness of project components (iii). Related to each other, these key aspects of the project offer spacious and flexible reference horizons and, as instruments, thus being in line with the procedural logic of the project, they leave other possible interpretations open, including those relating to the speed and continuous mutation of which they are the expression. (i) Adottare nel progetto lo spazio delle connessioni, proprio della dimensione delle relazioni, significa mettersi a livello della struttura progettuale sottostante l’organizzazione dello spazio di cui il diagramma ne è la rappresentazione (i) Adopting the space of connections in the project, precisely in the dimension of its relations, means putting oneself at the level of project’s structure underlying the spatial planning of which the diagram is the schematic 7 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design schematica. Il diagramma «non è una cosa in sé, ma una descrizione di relazioni potenziali fra gli elementi» (Allen, 1998); è un ibrido di azioni, processi, eventi e tempo, la cui a-disciplinarietà permette di innescare relazioni trasversali e interconnessioni tra un’infinità di ambiti e interessi diversi, rafforzando un’idea progettuale, giustificandola e guidandone l’articolazione nell’architettura. In quanto traccia e chiave interpretativa del progetto, l’innovazione propria del diagramma attiene alla sua capacità di sintetizzare gli aspetti “semantici” dello stesso, permettendo così all’architettura di esprimersi come alternativa di una stessa struttura, agendo sui suoi parametri. Nel diagramma si perde così l’aspetto delle frammentazione delle parti, per abbracciare una dimensione di insieme, che nel progetto caratterizza una generale ibridazione delle forme, per rifarsi così ad aspetti tipici dell’architettura del paesaggio. Più che di oggetti architettonici, l’adozione di un approccio diagrammatico nel progetto permette di costruire delle tessiture architettoniche, dove gli aspetti propri del contesto, come representation. The diagram “is not a thing in itself, but a description of potential relations between elements” (Allen, 1998); it is a hybrid of actions, processes, events, and time, whose structure beyond disciplines allows one to trigger cross-cutting relations between an infinite number of interconnections of different areas and interests, strengthening the project idea, justifying and guiding its expression through architecture. As both a trace and an interpretive key of the project, the diagram’s own innovation relates to its ability to synthesise its own “semantic” aspects, thus allowing the architecture to express itself as an alternative of the same structure, while acting within its parameters. In the diagram, therefore, one loses the appearance of fragmentation of various parts in order to embrace a dimension of totality, which characterises in the project a general hybridisation of forms, thus referring to the typical aspects of landscape architecture. The adoption of a diagrammatic approach in the project (more than that of architectural objects) allows one to build architectural structures, where the aspects related to the context itself Attilio Nebuloni le linee di forza ambientali e sociali, si intrecciano nel programma progettuale in forma di trame complesse di spazi e architetture. (Fig.3) such as the environmental and social lines of force, are interwoven into the design program in the form of complex web of spaces and architectures. (Fig.3) (ii) Pensare in termini di competenza e di comportamento dell’architettura, in luogo della sua immagine, significa adottare nel progetto le logiche della programmazione. Ciò caratterizza il secondo aspetto chiave del progetto: l’adozione dell’approccio algoritmico. L’algoritmo è una sorta di “primitiva” progettuale in forma di procedura o programma, che permette di ottenere un risultato finale (output) eseguendo una serie di istruzioni elementari (processamento), nell’interpretazione di alcuni dati iniziali (input). Significativo di tale approccio è l’aspetto “procedurale” che porta ad elaborare componenti base con capacità di ricorrenza. Come in natura la specie caratterizza per la varietà dei suoi componenti gli aspetti di una determinata famiglia animale o vegetale, così le alternative che nascono mantenendo aperto il processo progettuale e la conseguente definizione (ii) Thinking in terms of architectural competence and behaviour, in spite of its own image, means to adopt the logic of planning in the project. This characterises the second key aspect of the project: the adoption of the algorithmic approach. The algorithm is a kind of “primitive” design in the form of a procedure or program, which allows one to obtain a final result (output) by performing a series of elementary instructions (processing) in the interpretation of some initial data (input). A significant aspect of this approach is the “procedural” process that leads to the elaboration of basic components with a capacity of recurrence. As in nature, the species is characterised by means of the variety of its components and by showing aspects of a particular animal or plant family, so the alternatives that are born, while keeping open the design process and the subsequent Fig. 3 – Studio 8 Architects: Nam June Paik Museum - diagramma di progetto con l’interazione tra le componenti del verde, del suolo e dell’architettura / Studio 8 Architects: Nam June Paik Museum - Project diagram characterised by the interaction between the components of greenery, soil and architecture 8 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design formale, permettono di tracciare una pluralità di traiettorie progettuali da una stessa famiglia di elementi base dello spazio. Questo aspetto trova corpo nella definizione dei parametri del progetto. Lavorare con i parametri, infatti, permette al progettista di interfacciarsi con una pluralità di soluzioni che nascono da uno stesso modello di base, spostando l’attenzione da un singolo oggetto definito, al processo progettuale capace di assumere ipotesi di variazione della sua configurazione iniziale. Significa, inoltre, riconoscere all’oggetto progettuale una intrinseca capacità di comportamento in relazione a certi requisiti definiti progettualmente. (Fig.4) Il processo progettuale lavora quindi cercando quanto più possibile di evitare la chiusura su una specifica definizione formale, per adottare, al contrario, una dimensione meta, che sostituisce alle forme finite quella della “famiglie di forme possibili” (Saggio, 2003), che variano rispetto ad una complessità di parametri non risolti individualmente per assumere tante più configurazioni spaziali, quante sono le combinazioni possibili dei parametri stessi. In luogo di modelli tipologici formal definition, allow to draw a number of design trajectories from the same family of basic elements of the space. This aspect is given weight in the definition of the parameters of the project. Working within the parameters, in fact, allows the designer to interface with a plurality of solutions which are born from the same basic model, shifting the focus from a single defined object to a design process capable of assuming hypotheses of variation of its initial configuration. It also means recognising in the design object an intrinsic capacity of a behaviour with respect to certain requirements established within the project itself. (Fig. 4) The design process works, therefore, by trying as much as possible to avoid the restriction of a specific formal definition and by adopting, on the contrary, a meta dimension, which replaces the finite forms with “families of possible forms” (Saggio, 2003), which vary with respect to a great variety of parameters not individually conceived , to take on as many further spatial configurations as the possible combinations of the parameters themselves. Instead of functional structures Attilio Nebuloni e strutturazioni funzionali, nell’adozione della logica algoritmica e sulle linee guida della struttura diagrammatica, il progetto si esprime in termini di “potenzialità”. and typological models, in the adoption of algorithmic logic and along the guidelines of its diagrammatic structure, the project is expressed in terms of “potentiality.” (iii) Se i primi due aspetti chiave attengono alla dimensione progettuale, il terzo ambito, ovvero la responsività dinamica dei componenti progettuali, interessa la sfera fisica reale dell’architettura e gli aspetti della mutazione del suo contesto ambientale. Per architetture e spazi responsivi, si intendono quelle organizzazioni che in relazione a degli stimoli ambientali (luminosità, temperatura, ventilazione, rumore, piuttosto che l’interazione tra le persone e tra le persone e l’ambiente), hanno la capacità di mutare il proprio aspetto e a loro volta produrre dei cambiamenti significativi nell’ambiente in cui si inseriscono. Nella responsività viene quindi resa esplicita la possibilità di mutare dell’architettura abbandonando così l’idea di sistema finito e solido, per trarre al contrario valore dall’instabilità e dinamicità dei suoi parametri. Questo aspetto trova forma nel (iii) If the first two key issues relate to the design dimension, the third area, which is the dynamic responsiveness of the project components, affects the real physical sphere of architecture and the aspects of change in its environmental context. By architecture and responsive spaces are meant those organisations that, in relation to environmental stimuli (light, temperature, ventilation, noise, rather than the interaction between people and the environment), have the ability to change their appearance and in turn produce significant changes in the environment in which they are included. Through responsiveness the possibility of changing the architecture thus abandoning the idea of a finite and solid system is thereby made explicit, contrarily obtaining value from the instability and dynamism of its parameters. This aspect is evident in the active conduct of the project’s components, Fig. 4 – moh architects: Stazione di Osaka / moh architects: Osaka station. 9 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design comportamento attivo dei componenti progettuali, generati dall’applicazione di una delle principali ricorrenze del progetto digitale: la discretizzazione, che in sintesi consiste nella riduzione di una struttura generale in suoi tasselli elementari, e non attiene al solo ambito della fabbricazione, ma in associazione con l’aspetto della responsività, si presenta come una vera e propria strategia progettuale che opera secondo logiche naturali di popolamento. Nella dimensione di insieme l’azione dei componenti, che a livello locale sono elementi base con limitati gradi di complessità e capacità di azione, disegna configurazioni complesse e mutevoli, esplorando le influenze della variazione dei dati di ingresso sul comportamento di insieme del sistema stesso. Diversamente, quindi, da approcci che ricercano la varietà nella composizione di una diversità di singoli pezzi statici, nell’approccio progettuale per componenti responsivi la diversità trova forma nella capacità di azione di una pluralità di oggetti “dinamici” tra loro simili. (Figg. 5 e 6) generated by the application of one of the major recurring themes of the digital project: discretization, that is to say, the reduction of a general structure to its basic blocks. And this does not relate to the sole area of manufacture, but in association with the aspect of responsiveness, presents itself as a real design strategy that operates according to the natural logic of population. In the overall dimension of the project , the action of components, which are the basic elements at the local level with limited degrees of complexity and capacity for action, draws complex and ever-changing configurations, exploring the influences of the variation of the input data on the behaviour of the entire system. Therefore differing from approaches that seek variety in the composition of a multitude of individual static pieces, in the design approach through responsive components, diversity is evident in the capacity of action of a plurality of “dynamic” objects which are similar between themselves. (Fig. 5 & 6) Tra contesto e progetto Sfumando i propri limiti disciplinari ed ibridandosi per costruire un comune terreno di sperimentazione, tecnologia, ambiente e architettura, in relazione tra loro, contribuiscono a creare un’estetica del progetto complesso e sostenibile che si caratterizza per la forma di spazi eterogenei, dove i confini si stirano lungo le linee del contesto, fondendosi e con-fondendosi con esse, e l’azione progettuale sulla continuità della materia permette di superare la dimensione dell’edificio come oggetto spazialmente e funzionalmente definito. Questa attenzione all’aspetto della continuità diviene un principio progettuale che trova forma in tutti i livelli della progettazione: tra contesto e intervento architettonico (nello stiramento delle superfici del progetto sulle linee ambientali del contesto), tra le attività (nella costruzione di una spina di mediazione sulla struttura del diagramma) e tra lo spazio e gli elementi strutturali (nella costruzione della struttura che Between context and project Blurring its own disciplinary boundaries and hybridising itself in order to build a common ground for experimentation, technology, environment and architecture in relation to each other help to create an aesthetic of the complex and sustainable design which is characterised by the form of heterogeneous spaces, where the boundaries stretch along the lines of the context, fusing and mixing together, and the design process on continuity of matter allows to overcome the size of the building as a spatially and functionally defined object. This attention to the aspect of continuity becomes a design principle that is present at all levels of planning: between context and architectural intervention (stretching the boundaries of the project along the lines of environmental context), between activities (in the creation of a backbone of mediation on the structure of the diagram) and between the space and the structural elements (in the construction of the edifice that reciprocally Attilio Nebuloni Fig. 5 – dECOi Architects: HypoSurface / dECOi Architects: HypoSurface Fig. 6 – Esempio di pannellizzazione di componenti dinamici / Dynamic components: example of paneling process. 10 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design reciprocamente costruisce e supporta il progetto, e senza una distinzione a priori tra facciata, copertura, partizione interna verticale e/o orizzontale, distribuzione, ecc.). (Fig.7) Rispetto agli spazi ordinati e geometricamente definiti del moderno, nell’approccio “parametrico” al progetto, l’architettura emerge più come pratica di adattamento e dialogo con la natura, piuttosto che di semplice sovrapposizione e chiusura nei modelli della disciplina: la dimensione di a-monumentalità della costruzione è quindi il primo aspetto del suo essere complessa nel proprio sistema relazionale e non in quanto ipotesi di forma. Nel contempo, il suolo, non più visto come la semplice superficie a supporto dell’architettura, si fa interprete dei caratteri di complessità e varietà del contesto, diventando il principale materiale per la costruzione del progetto. builds and supports the project, and without distinction a priori between the facade, the roof, the internal vertical and/ or horizontal partition, the distribution, and so on.). (Fig.7) Compared with modern ordered and geometrically defined spaces, in the “parametric” approach to the project, architecture emerges as the practice of adaptation and dialogue with nature, rather than mere superposition and closure within the models of the discipline. The dimension of lack of monumentality of the building is thus the first aspect of its being complex in its own relational system and not as a hypothesis of form. At the same time the soil, no longer seen as a simple surface to support the architecture, is the interpreter of the characteristics of complexity and variety of the context, becoming the main material in the construction of the project. Merging itself Fondendosi con l’architettura il suolo acquista spessore spaziale e diventa abitato, mettendo così in discussione le certezze della disciplina che ruotano attorno alle antitesi tra figura e sfondo, tra interno ed esterno, tra gli ambiti del naturale e quelli dell’artificiale. Accantonate le metafore organiche del corpo, quelle naturali/paesistiche della foresta e la razionale/fun zionalista della macchina per abitare, i nuovi riferimenti per il progetto nascono dal confronto con il mondo della natura, non per una generica adesione di tipo formale, quanto per il carattere relazionale di tali sistemi. Nel progetto appaiono metafore alternative di spazio che fanno riferimento all’acqua, all’aria e alla terra, con principi di organizzazione e azioni progettuali nuove: in primo luogo le azioni del piegare, del connettere e dell’ibridare. Attilio Nebuloni with the architecture the soil acquires a spatial thickness and becomes inhabited, thus putting into question the certainties of discipline which revolve around the contrast between figure and background, between inside and outside, between natural and artificial areas. Once set aside the organic metaphors of the body, those natural/artificial of the forest and that rational/functional of the machine for living in, the new references for the project come from confrontation with the world of nature, not for their adherence to a generic formal type, as to the relational character of these systems. In the project there appear alternative metaphors of space that refer to water, air and land, with the principles of organisation and new planning processes: first and foremost the processes of folding, connecting and hybridising. Fig. 7 – Amanda Levete: Whitworth Art Gallery, Manchester / Amanda Levete: Whitworth Art Gallery, Manchester 11 Approcci di complessità nel progetto sostenibile / Approaches to complexity in sustainable design Rotti così i confini della disciplina, il progetto apre all’imprevisto e si dispone ad accettare modi e forme non convenzionali: “Prima di accantonare i formalismi arbitrari, bisogna riconoscere che proprio le nostre tipologie più consolidate aderiscono in modo dogmatico al formalismo arbitrario dell’ortogonalità e della semplicità platonica, che derivano dai limiti imposti dalla necessità di misurare, produrre e rendere stabili strutture che sono il retaggio arrivato sino a noi da uno stadio piuttosto primitivo della nostra civiltà. Chiudersi in queste figure, a quest’epoca e in questo tempo, sarebbe più che arbitrario. L’unica via d’uscita è la radicale proliferazione e verifica di altre opzioni. Qualsiasi punto di partenza appare arbitrario finché verificato in base alla presunta validità di altri Being the boundaries of the discipline broken, the project is open to the unexpected and prepares itself to accept ways and forms which are unconventional: “Before setting aside arbitrary formalism, we must recognise that our more established typologies adhere dogmatically to an arbitrary formalism of orthogonality and of platonic simplicity, which derive from the limits imposed by the need to measure, produce and make stable structures that are the legacy passed down to us from one rather primitive stage of our civilisation. To limit ourselves within these figures, in this age and at this moment in time would be more than arbitrary. The only way out is the radical proliferation and verification of other options. Any starting point appears arbitrary until verified on the basis of the presumed validity Attilio Nebuloni criteri” (Schumacher, 2004). (Fig. 8) of other criteria” (Schumacher, 2004). (Fig. 8) References Lee S. (2011), Aesthetics of sustainable architecture, 010 Publishers, Rotterdam. Gregory P. (2010), “Teorie dell’architettura”, in XXI Secolo”, www.treccani.it Macapia P. (2009), “Architettura della Vita e Architettura Vivente”, intervista con Daniel Casarin in www.genitronsviluppo.com Corbellini G. (2005), “Progetti automatici”, in Parametro n. 260. Schumacher P. (2004), Hadid digitale, Testo & Immagine, Torino. Saggio A. (2003), “Informazione Materia prima dell’architettura”, in Op. Cit., n.118. References Lee S. (2011), Aesthetics of sustainable architecture, 010 Publishers, Rotterdam. Gregory P. (2010), “Teorie dell’architettura”, in XXI Secolo”, www.treccani.it Macapia P. (2009), “Architettura della Vita e Architettura Vivente”, intervista con Daniel Casarin in www.genitronsviluppo.com Corbellini G. (2005), “Progetti automatici”, in Parametro n. 260. Schumacher P. (2004), Hadid digitale, Testo & Immagine, Torino. Saggio A. (2003), “Informazione Materia prima dell’architettura”, in Op. Cit., n.118. Fig. 8 – density-scape, progetto del corso di Progettazione Architettonica 2, A.A. 2011/2012 tenuto da Attilio Nebuloni, Politecnico di Milano / density-scape, class project for Design Studio course 2 2011/2012 taught by Attilio Nebuloni at Politecnico di Milano 12 SDA | Synthesis Design + Architecture 2404 Wilshire Boulevard Suite 9E Los Angeles, CA 90057, USA www.synthesis-dna.com Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SYNTHESIS è una realtà contemporanea emergente di progettazione con un’esperienza di oltre dieci anni nei campi dell’architettura, infrastrutture, interni, istallazioni, esposizioni, arredo e product design. Lo Studio punta a fondere i processi progettuali astratti e creativi, con tecniche di fabbricazione e costruzione intelligenti, per realizzare affascinanti progetti artigianali. SYNTHESIS esplora il progetto contemporaneo come espressione dei valori sociali e culturali della contemporaneità. Il lavoro di Alvin Huang, fondatore e Direttore di SYNTHESIS, è stato ampiamente esposto e pubblicato a livello internazionale. Huang ha insegnato progettazione alla Architectural Association / Tsinghua University Global School di Beijing e al Chelsea College of Art di Londra, oltre ad essere stato invitato in qualità di critico e lecturer in varie Università e Istituzioni internazionali. SYNTHESIS is an emerging contemporary design practice with over ten years of professional experience in the fields of architecture, infrastructure, interiors, installations, exhibitions, furniture, and product design. The Firm focuses on the merging of creative and intellectual design processes with intelligent fabrication and construction techniques to create beautifully crafted designs. SYNTHESIS explores contemporary design as an expression of contemporary society and cultural values. The work of Alvin Huang, the founding Director of SYNTHESIS, has been widely exhibited and published internationally. Huang has taught design studios at the Architectural Association / Tsinghua University Global School in Beijing and at the Chelsea College of Art in London. He has been an invited critic and guest lecturer at various international universities and institutions. . 13 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung Centro Culturale di Taichung, Taichung Taichung Cultural Center, Taichung Luogo: Taichung, Taiwan Cliente: Taichung City Progetto: © SDA | Synthesis Design + Architecture, 2013 - concorso Team: Alvin Huang (Principal), Filipa Valente, Behnaz Farahi, Kevin Chen, Yueming Yang, Joseph Sarafian Location: Taichung, Taiwan Client: Taichung City Design: © SDA | Synthesis Design + Architecture, 2013 - Competition entry Credits: Alvin Huang (Principal), Filipa Valente, Behnaz Farahi, Kevin Chen, Yueming Yang, Joseph Sarafian Relazione Cultural Ascent è una proposta progettuale per il Centro Culturale della Città di Taichung, che unisce i programmi di una biblioteca pubblica, di un museo di belle arti e di un parco cittadino, in un contemporaneo Landmark architettonico. L’intento architettonico della costruzione è quello di aumentare i suoi contenuti programmatici, nelle caratteristiche di un crescendo spaziale dato dal movimento delle sezioni e dell’uso, per la facciata e l’articolazione, di un pattern mutevole che riporta la varietà delle condizioni programmatiche. L’organizzazione dell’edificio è guidata da due volumi programmatici uniti in altezza (biblioteca e museo), che si staccano dal paesaggio (parco) muovendo in senso antiorario, dipendendo ognuno dal corpo centrale strutturale. Quest’ultimo si muove nello stesso tempo. Al piano interrato i due programmi si fondono negli spazi condivisi del parcheggio e dell’amministrazione, mentre a livello superiore ciascun programma opera in modo indipendente, pur intersecandosi in momenti chiave dove lo scambio è facilitato da una comune circolazione, dai nuclei verticali e dalla terrazza panoramica, per fondersi infine in una massa Description Cultural Ascent is a design proposal for the Taichung City Cultural Center that merges the programs of a public library, fine arts museum, and city park into an iconic contemporary architectural landmark. The architectural intent of the building is to augment its programmatic contents by creating gradient spatial conditions through sectional movement, while utilizing variable façade patterning and articulation to register varying programmatic conditions. The building organization is driven by two ramping and interlocking masses of gradient program (library and museum) that peel up from the landscape (park) in opposing clock-wise moves each hinging on a structural core. This move simultaneously. Below grade the two programs are unified through shared parking and administration spaces, while above grade each program operates independently, yet intersects at key moments where exchange is facilitated through shared circulation, vertical cores and a sculptural roof terrace, ultimately merging into a single articulated mass. In section the two opposing ground moves work collectively to frame a connective portal between the urban condition SDA Esploso assonometrico / Exploded axonometric 14 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung unica e articolata. In sezione, le due superfici lavorano assieme per inquadrare un portale che connette la condizione urbana e il parco, a sud, con la massa dell’edificio che fluttua al di sopra, mentre in pianta questi movimenti creano un atrio multi-livello. Per la sua posizione chiave in cima al Parco Culturale di Taichung, il progetto prospetta un ingresso urbano al parco e, contemporaneamente, propone di estendere con la costruzione il paesaggio del parco, definendone così un bordo leggibile. La base scultorea dell’edificio si solleva dal paesaggio con due formazioni distinte (biblioteca e museo) per dare forma ad un portale che collega la città e il parco. Salendo, le due masse si fondono in un agglomerato scultoreo di volumi incastrati e solette a sbalzo che si librano sul parco, proteggendo il suolo scolpito dal torrido sole di Taiwan. Il paesaggio verde del parco sembra and the park to the south with the mass of the building floating above, while in plan those moves create a multi-story atrium condition. Given its key location at the head of the Taichung Cultural Park, our proposal seeks to present an urban gateway to the park while simultaneously extending the landscaping of the park through the building and providing a legible edge to the park. The sculptural base of the building peels away from the landscape in two distinct landforms (library and museum) to sculpt a framed portal connecting the city and the park. As they ascend, the two masses fuse into a sculpted mass of interlocking volumes and cantilevering floor slabs that hover over the park to shield the sculpted ground condition from the harsh Taiwanese sun. The green landscape of the park appears to pull through the building and re-emerge as SDA tirato nella costruzione per ri-emergere come un intenso tetto verde ed una terrazza panoramica sul parco e la prossima torre di Taiwan. La forma e le luci delle rampe intrecciate sono rette da una struttura fatta di travi scatolari. Costruite con acciaio, o cemento, ed erette in fasi in modo simile ai processi di costruzione delle infrastrutture, le travi scatolari rinviano i carichi agli elementi strutturali verticali alle estremità dell’asse longitudinale dell’edificio. Gli elementi strutturali verticali sono nuclei di cemento che dalle fondazione arrivano in copertura. Ulteriori elementi strutturali verticali, compresi i muri portanti e le colonne, sono integrati nella forma dell’architettura. Questi elementi riducono la richiesta di carico gravitazionale sui nuclei, accorciando le campate delle rampe e delle solette, per limitare lo spessore richiesto dalle travi scatolari. an intensive green roof and sculpted roof terrace overlooking the park and the pending Taiwan Tower. The form and long spans of the interweaving ramps are supported by a structure of built-up box girders. Constructed of either steel or concrete and erected in segmental stages similar to infrastructure construction processes, the box girders transfer gravity loads to vertical structural elements at either end of the longitudinal axis of the building. The vertical structural elements are concrete cores originating at the foundation level and carrying up to the roof level. Additional vertical structural elements including bearing walls and columns are integrated within the architectural form. These elements reduce the gravity load demand on the cores and shorten the spans of the ramps and floor plates to limit the required depth of the box girders. Schema della circolazione dell’area / Circulation site diagram 15 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Pianta primo livello / Plan level 1 16 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Pianta secondo livello / Plan level 2 17 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Pianta terzo livello / Plan level 3 18 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Pianta delle coperture / Roof level plan 19 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Schema delle attività / Program diagram Schema della circolazione / Circulation diagram 20 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Schema energetico-ambientale / Sustainabilty diagram 21 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Sezione trasversale / Cross section Sezione longitudinale / Longitudinal section 22 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Prospetto Nord / North elevation Prospetto Sud / South elevation 23 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Prospetto Est / East elevation Prospetto Ovest / West elevation 24 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Strutture / Structure 25 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Facciata / Facade 26 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Vista / View 27 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Vista / View 28 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Vista / View 29 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Vista dello spazio interno / Internal view 30 Centro Culturale di Taichung, Taichung / Taichung Cultural Center, Taichung SDA Vista dello spazio interno / Internal vieww 31 UNStudio Standhouderskade 113 Ax - 1073 Amsterdam - NL www.unstudio.com Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion Nel 1998 nasce UNStudio (United Net), guidato da Ben van Brekel e Caroline Bos quale network di specialisti nei campi dell’architettura, dell’urbanistica e delle infrastrutture. Lo Studio di Amsterdam deriva dall’evoluzionedella prima attività sviluppata all’interno di Van Brekel & Bos Architectuurbureau, dove, nel corso di un decennio, sono state portate a termine opere importanti come l’Erasmus Bridge di Rotterdam, il museo Het Valkof a Nijmegen, la Moebius House e il centro servizi presso l’Università di Utrecht. Tra le opere in corso, si segnalano la riqualificazione della Stazione di Arnhem, il nuovo Mercedes Benz Museum a Stoccarda, il Teatro della Musica di Graz e il progetto vincitore del concorso internazionale Ponte Parodi, nel Porto di Genova. Ben van Brekel e Caroline Bos affiancano allo Studio, un’intensa attività di ricerca che li vede impegnati come docenti, visiting e guest lecturer presso le più importanti Università di Architettura olandesi e internazionali. Numerose le pubblicazioni sulla loro opera, così come le partecipazioni a mostre ed esposizioni internazionali di architettura, con numerosi riconoscimenti. UNStudio (United Net) formed in 1998, is run by Ben van Brekel and Caroline Bos as a network of specialists in the fields of architecture, town & city planning and infrastructures. The Amsterdambased firm derives from the evolution of the first activities developed within Van Brekel & Bos Architectuurbureau, where, over the course of a decade, important works were completed such as the Erasmus Bridge in Rotterdam, the Het Valkof Museum in Nijmegen, the Moebius House and the service centre at Utrecht university. Work currently underway includes the redevelopment of Arnhem Station, the new Mercedes Benz Museum in Stuttgart, the Theatre of Music in Graz and the winning project of the international Ponte Parodi competition, in the Port of Genoa. Ben van Brekel and Caroline Bos accompany the firm’s activities with intense research work which sees them involved as academic staff, visiting and guest lecturers at the most important Dutch and international universities of architecture. Publications on their work are numerous, as is the participation in international architecture exhibitions and shows, involving manifold acknowledgements. 32 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion Cliente: Office of 2014 Qingdao World Horticultural Expo Executive Committee Luogo: Qingdao, Cina Progetto: © UNStudio, 2011-2014 / Ben van Berkel, Hannes Pfau, Gerard Loozekoot with Markus van Aalderen, Joerg Petri, Milena Stopic, Yu-Chen Liu and Cong Ye, Irina Bogdan, Xing Xiong, Maud van Hees, ShuoJiong Zhang, Philipp Mecke, Maya Alam, Junjie Yan, Gilles Greis, Subhajit Das, Erwin Horstmanshof, Faiz Zohri, Andrew Brown, Patrik Noomé, Amanda Chan, Nanang Santoso Client: Office of 2014 Qingdao World Horticultural Expo Executive Committee Location: Qingdao, China Design: © UNStudio, 2011-2014 / Ben van Berkel, Hannes Pfau, Gerard Loozekoot with Markus van Aalderen, Joerg Petri, Milena Stopic, Yu-Chen Liu and Cong Ye, Irina Bogdan, Xing Xiong, Maud van Hees, ShuoJiong Zhang, Philipp Mecke, Maya Alam, Junjie Yan, Gilles Greis, Subhajit Das, Erwin Horstmanshof, Faiz Zohri, Andrew Brown, Patrik Noomé, Amanda Chan, Nanang Santoso Consulenti: Concorso: Paesaggio: !melk landscape architecture PC, New York Teatro: Theateradvies bv, Amsterdam Strutture: Arup, Amsterdam MEP: Arup, Hong Kong Costruzione: Strutture: Qingdao Architectural Design Institute (QUADI) MEP engineering: Qingdao Architectural Design Institute (QUADI) Facciate: Senyang Yuanda Aluminium Industry Engineering CO.,LTD-Special Project Group. Illuminazione: Tsinghua Tongfang Local Architect: Qingdao Architectural Design Institute Corporation Relazione Il World Horticultural Expo del 2014 si svolgerà nella città cinese di Qingdao da aprile ad ottobre 2014 e sono attesi 15 milioni di visitatori internazionali. Il tema principale della manifestazione è “Dalla Terra, Per la Terra” e mira a favorire lo scambio di cultura, tecnologia e conoscenza orticolturale. La manifestazione coprirà circa 5 milioni di metri quadrati, promuovendo la partecipazione di più di 100 paesi con una capacità di attrazione prevista di più di 6.000 visitatori al giorno. L’Expo, inoltre, funzionerà da catalizzatore per altre imprese e iniziative della città di Qingdao per migliorare la qualità urbana nel suo complesso. Padiglione Tematico Nel progetto del Padiglione Tematico, UNStudio combina conoscenza approfondita della logistica, organizzazione spaziale, uso dello spazio, flessibilità d’uso futura, programmazione funzionale, facciate attive, comfort e sostenibilità. Sovrapponendo questi aspetti e seguendo un approccio centrato sull’utente, si è creata un’esperienza unica per i visitatori dell’Expo. I 28.000 metri quadrati del Padiglione Tematico comprendono la sala espositiva Advisors: principale, una sala spettacoli in concessione, Competition stage: Landscape Architect: !melk un centro congressi e un centro multimediale. landscape architecture PC, New York Il gesto progettuale del padiglione è stato preso Theater Advisor: Theateradvies bv, Amsterdam a prestito dalla forma della rosa cinese - la città Structure: Arup, Amsterdam fiore di Qingdao – per essere convertito nel layout MEP: Arup, Hong Kong della planimetria di progetto. I quattro volumi del Construction stage: Structure engineering: padiglione, o “petali”, sono collegati da passerelle Qingdao Architectural Design Institute (QUADI) MEP engineering: Qingdao Architectural Design interne ed esterne e incorniciano una piazza centrale. Institute (QUADI) Questa organizzazione è stata scelta sulla base Façade engineering: Senyang Yuanda Aluminium dell’esperienza della progettazione museale e teatrale Industry Engineering CO.,LTD-Special Project Group. di UNStudio, con la piazza centrale che diventa un Lighting designers: Tsinghua Tongfang “palcoscenico” per i visitatori: un punto centrale Local Architect: Qingdao Architectural Design dinamico circondato da punti di vista su diversi Institute Corporation livelli. Ne risulta un atrio verticale all’aperto, dove le passerelle si trasformano in Buena Vistas e diventano Description parte integrante dell’evento. Queste passerelle The World Horticultural Expo 2014 will be held in the forniscono i collegamenti infrastrutturali, creando assi Chinese city of Qingdao from April to October 2014 visuali sulla piazza centrale e l’area espositiva. and is expected to attract 15 million international visitors. The main theme of the expo is ‘From the Programmazione della facciata Earth, For the Earth’ and aims to encourage the Il padiglione tematico di UNStudio comprende più exchange of culture, technology and horticultural scale: riunisce e fa riferimento ai diversi giardini knowledge. The expo will cover nearly 5 million floreali previsti sull’area. Inoltre, funziona come square meters, encourage the participation of more piattaforma per le attività tematiche programmate than 100 countries and is expected to attract more a livello mensile e stagionale, caratterizzandosi UNStudio than 6,000 visitors daily. In addition the Expo will function as a catalyst for other undertakings and initiatives in the city of Qingdao to improve the city quality as a whole. Theme Pavilion In its design for the Theme Pavilion UNStudio combines expert knowledge of logistics, spatial organisation, specialised typology, future flexible usability, function programming, façade intelligence, user comfort and sustainability. By layering these aspects and following a user centred approach a unique experience for visitors to the Expo is created. The 28,000 square meters Theme Pavilion comprises the main Expo hall, a grant performance hall, a conference centre, and a media centre. The architectural design gesture for the pavilion is borrowed from the shape of the Chinese rose - the city flower of Qingdao – and converted into the floor plan layout of the design. The four pavilion volumes, or ‘petals’ are connected by internal and external walkways and frame a central square. This arrangement was chosen based on UNStudio’s extensive experience in museum and theatre design, where the central square becomes a ‘stage’ for the visitors: a dynamic focal point surrounded by viewpoints on varying levels. As a result, an open air vertical lobby is created, where the walkways turn into Buena Vistas and become an integral part of the event. They provide infrastructural connections, promote view axes to the central square and across the expo terrain. Facade programming UNStudio’s theme pavilion incorporates multiple scales: it brings together and references the different floral gardens which are programmed on the site. Furthermore it operates as the platform for monthly programmed and seasonally themed activities, featuring flowers in spring, 33 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion con fiori in primavera, ombreggiatura in estate, frutti in autunno e verde in inverno. “Nastri arcobaleno” forniscono il percorso e le infrastrutture per l’esposizione e permeano l’intero paesaggio circostante, celebrando la varietà di colori che i fiori offrono in tutto mondo. Quest’idea di colore si riflette anche negli elementi della facciata, che sono realizzati con pannelli di alluminio piegati verticalmente. I quattro colori tematici (verde, giallo, arancione e blu) sono applicati nella lunghezza delle pieghe verticali, apparendo e scomparendo a seconda del punto di vista. Un’illuminazione delicata e colorata è incorporata nella facciata per un uso serale o in caso di scarsa illuminazione, realizzando così uno sfondo vivo per tutti gli eventi programmati dell’anno e indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. L’uso del verde nella grafica di base sottolinea l’importanza per l’ecologia, il pieno utilizzo di energia verde e la consapevolezza ambientale. L’intera architettura del padiglione tematico si relaziona anche con lo skyline dominante delle montagne che circondano il Masterplan, per mezzo di un’attenta composizione delle coperture dei singoli edifici. Queste coperture sono pensate come paesaggi piani rialzati, ognuno dei quali tratta una diversa parte del Masterplan da differenti inclinazioni e terrazzamenti, con ampie viste panoramiche sul paesaggio circostante. shading in summer, fruits in autumn and greens in winter. ‘Rainbow Ribbons’ provide the routing and infrastructure for the expo and permeate the entire surrounding landscape, celebrating the colour variety that flowers have to offer all around world. This colour concept is further reflected in the facade elements which are constructed from vertically folded aluminium panels. The four theme colours (green, yellow, orange and blue) are applied along the lengths of the vertical folds, appearing and disappearing depending on the viewpoint. Soft, coloured down-lighting is incorporated into the facade for use in the evenings or when there is little sunlight, thereby presenting a lively programmed background for all of the events planned throughout the year, regardless of the weather. The use of green in the core graphics is intended to highlight the importance given to ecology, the full use of green energy and environmental awareness. The whole architecture of the Theme Pavilion also relates to the dominant skyline of the mountains surrounding the Masterplan by means of carefully composed roof scapes on the individual buildings. These roofs are envisioned as elevated landscaped plateaus, each addressing a different portion of the Master plan by different inclination and terracing and providing panoramic views which extend far into the surrounding landscape. sta quindi nel trovare l’armonia architettonica tra l’influenza progettuale dei dettagli riconoscibili e la dotazione tecnica per un orientamento sicuro. Flessibilità futuro L’Expo 2014 si svolgerà nel Parco Forestale Baiguoshan, nel distretto di Licang, diventando così la prima esposizione orticolturale in una zona montuosa e in una città costiera della Cina. Qingdao gode di aria pulita e di un clima piacevole. L’esposizione ha nella progettazione ecocompatibile e nella consapevolezza ambientale i capisaldi della promozione dell’evento. In questo modo, le condizioni piacevoli della città, in accordo con le radici europee ed il collegamento internazionale, trasformeranno l’area in una regione dove il futuro eco-turismo diventerà un nuovo driver dell’economia. Dopo l’Expo del 2014, il paesaggio del parco artistico tematico dell’expo diventerà una nuova meta per l’eco-turismo, spostando l’attenzione turistica di Qingdao dal giro turistico della città al tempo libero. Spazi per eventi e padiglioni avranno quindi più di una vita e gli edifici ospiteranno nuove funzioni dopo l’evento espositivo. Con gli organizzatori, UNStudio ha già previsto nel ciclo di vita del progetto un possibile impiego del padiglione tematico, per una sua trasformazione in hotel e strutture congressi e per la formazione. In modo simile a nuove specie di piante, questo Percorsi e punti di incontro tipo di edifici in transizione richiedono un’attenta Recognisable routing and meeting points In merito all’orientamento, i grandi eventi con milioni With respect to way finding, large events with visitor progettazione, pur mantenendo l’identità del di visitatori, richiedono punti di incontro unici, non progetto originale. Attorno al futuro programma del numbers in the millions require unique meeting rivolti unicamente ai gruppi, ma anche alle famiglie points that cater not only to groups, but also families padiglione tematico vi sono anche considerazioni ed ai singoli. Nel contempo, i percorsi devono essere and individuals. At the same time routing needs circa il valore futuro del fabbricato. Per questo progettati sia per i gruppi grandi che per i piccoli. motivo, le soluzioni logistiche elementari già to be designed for both large and small groups. Nei punti d’incontro riconoscibili, dovrebbero così considerano e sono orientati alle future funzioni. Recognisable meeting points therefore should trovare spazio le destinazioni principali, le aree di In quanto parte del processo progettuale, l’utilizzo provide key destinations, areas for resting in the riposo all’ombra, o l’osservazione di specifici eventi shade, or for viewing specific events or shows. The futuro del padiglione tematico è quindi incluso nel o manifestazioni. La particolare sfida progettuale, DNA del progetto. particular design challenge therefore lies in finding UNStudio the architectural harmony of technical requirements for safe guidance and design dominance of recognisable details. Future flexibility The Expo 2014 will be presented in the Baiguoshan Forest Park in the Licang District, making it the first horticultural expo held in a mountainous area and in a coastal city in china. Qingdao enjoys clean air and a pleasant climate. The Horticultural Expo uses eco-friendly design and environmental awareness as anchor points for the event promotion. In this way the enjoyable conditions, combined with the European roots and international connectivity of the city, will transform the area into a region where future eco-tourism will become a new economic driver. Following the World Horticultural Expo 2014, the landscape art themed expo park will become a new venue for eco-tourism, which will shift the focus of Qingdao’s tourism from sightseeing to leisure. Event spaces and pavilions will therefore have more than one life, as the buildings will accommodate new functions following the expo event. Together with the organisers, UNStudio has already incorporated a possible future lifecycle into the design of the Theme Pavilion by allowing a transformation of the buildings into a hotel building, accommodating conference and teaching facilities. Similar to new species of plants, these kinds of transition buildings require careful engineering whilst maintaining the identity of their original design. Ideas surrounding the future programme of the Theme Pavilion also involve considerations about the future value of the building. For this reason the lower level logistic solutions already consider and prepare for future functions. As part of the design process, the future use of the Theme Pavilion is therefore incorporated into the DNA of the design. 34 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Efficienza delle superfici di progetto e direzionalità dei pannelli / Surface efficiency and panels design directionality 35 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Prospetti (dettaglio sull’inclinazione dei pannelli) / Elevations (panels degree detail) 36 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Progetto del colore / Colouration concept 37 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Palette cromatiche, vista di insieme / Colour palette, overall view 38 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Palette cromatiche, vista di insieme / Colour palette, overall view 39 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 40 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 41 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 42 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 43 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 44 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 45 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 46 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 47 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 48 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 49 Padiglione tematico per il World Horticultural Expo 2014 di Qingdao / Qingdao World Horticultural Expo 2014 Theme Pavilion Vista / View - © Edmon Leong UNStudio Vista / View - © Edmon Leong 50 Mecanoo architecten Oude Delft 203 2611 HD Delft www.mecanoo.com Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan / Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Dal primo progetto di concorso, risultato vincitore per la realizzazione di “case sociali per giovani” a Kruisplein (Rotterdam) nel 1982-1985, lo Studio Mecanoo, con sede a Delft, si è occupato di una grande varietà di opere. Nei primi anni il lavoro è principalmente consistito in costruzioni sociali all’interno di progetti di riqualificazioni urbane. Nel 1987 è giunto l’importante riconoscimento del Rotterdam Maaskant Prize for Young Architects per l’elevata qualità del lavoro svolto. Diretto da Francine Houben, il lavoro dello Studio si focalizza su progetti di edifici complessi e multifunzionali, pianificazione e progettazione urbana, paesaggio e ambiente, progettazione di interni e design. Con 300 progetti all’attivo, di cui oltre 100 realizzati, una serie di realizzazioni in cantiere e in fase di elaborazione, l’attività professionale ha riscosso un grande successo in Olanda e in tutta Europa. L’interesse per la potenza espressiva di spazio, forma e materia è, nei progetti, costantemente relazionata ai clienti ed ai futuri utenti. Since its first competition project, which was the winner for the creation of “social lodgings for the young” in Kruisplein (Rotterdam) in 1982-1985, Mecanoo, with headquarters in Delft, has been involved in a great variety of projects. During the initial years, the work mainly comprised social constructions as part of urban renewal projects. In 1987, it achieved important recognition with the Rotterdam Maaskant Prize for Young Architects for the high quality of the work carried out. Managed by Francine Houben, the firm’s work focusing on complex and multifunctional building projects, urban, landscape and environment planning and design, planning of interiors and design. With 300 projects under its belt, including more than 100 accomplished, a series of works in progress and being drawn up, the professional activities have met with create success in the Netherlands and throughout the whole of Europe. The interest for the expressive power of space, form and material is - within the project - constantly related to the clients and the future users. 51 Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Mecanoo architecten Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Luogo: Baku, Azerbaijan Cliente: Azerbaijan Government, Eurovision Song Contest (European Broadcasting Union) progetto: © mecanoo, 2011 Partners: Mojo (Olanda), Stageco (Belgio) Site: Baku, Azerbaijan Client: Azerbaijan Government, Eurovision Song Contest (European Broadcasting Union) Design: © mecanoo, 2011 Partners: Mojo (the Netherlands), Stageco (Belgium) Relazione Fondata 1500 anni fa, Baku, la capitale dell’Azerbaigian, deriva il suo nome dal Persiano, e significa la città battuta dal vento, viste le dure tempeste ed i forti venti che la contraddistinguono. Dopo la scoperta del petrolio, Baku è emersa come un importante centro commerciale, grazie alla sua localizzazione sulla costa del Mar Caspio, una posizione geografica vantaggiosa, e per l’abbondanza di materie prime preziose come l’olio, il sale, castagno e zafferano. Baku è ancora oggi la più grande area abitata di tutta la costa occidentale del Mar Caspio. Il progetto comprende un mix di strutture ricreative che traggono vantaggio del lungomare e nel contempo crea un parco collinare con caffetterie e promenade. Oltre allo stadio per 18.000 visitatori, c’è anche un teatro all’aperto, un centro per l’educazione culturale, ristoranti e la previsione di un futuro porto per taxi d’acqua. Questa nuova destinazione di intrattenimento sociale, accanto alle future infrastrutture ed alle costruzioni per il tempo libero, rafforzerà ulteriormente l’attrazione di Baku. La Hall, trasparente ed accogliente, comprende l’illuminazione esterna, la piazza evento con schermi video per il pubblico, le strutture provvisorie per la stampa e gli artisti ed il Description Founded 1,500 years ago, Azerbaijan’s capital Baku derives its name from the Persian as wind-pounded city, appropriately as it is no stranger to harsh storms and fierce winds. After the discovery of oil, Baku emerged as a very important commercial centre owing to its location on the coast of the Caspian Sea, an advantageous geographical location and abundance of valuable raw materials like oil, salt, maroon and saffron. Today, Baku is still the largest populated area on the entire western coast of the Caspian Sea. Mecanoo’s design includes a mix of leisure facilities on the site to take advantage of the waterfront while creating a hilly park with cafes and promenades. In addition to the arena with a capacity of more than 18,000, there is also an outdoor theatre, centre for cultural education, restaurants and consideration for a future water taxi harbor. This new social entertainment destination in combination with future leisure and infrastructure developments will further strengthen Baku’s draw. The transparent and welcoming Eurovision Music Hall includes external light features, event plaza with video screens for the public, provisory facilities for press and artists and outdoor Mecanoo architecten parcheggio esterno. Ispirato dal paesaggio naturale dell’Azerbaigian, la nuova sala ricorda le forme familiari creati dai vulcani locali. Di notte, l’ambiente è illuminato dall’interno come lava fusa, un ulteriore riferimento al simbolo della città del fuoco. L’edificio accoglierà una Piazza, permettendo lo svolgersi all’aperto delle feste. parking. Inspired by the natural landscape of Azerbaijan, the new hall resembles the familiar forms created by the local volcanoes. By night, the venue is lit from inside like molten lava a further reference to the city’s emblem of fire. The building will embrace a Plaza allowing the festivities to spill outdoors. Esploso assonometrico e attività / Exploded axonometric and program 52 Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Mecanoo architecten Vista aerea e programma / Aerial view and program 53 Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Mecanoo architecten Vista / View 54 Eurovision Song Contest Indoor pavilion, Baku, Azerbaijan Mecanoo architecten Mecanoo architecten Vista / View 55 soma architecture Herminengasse 15/1 1020 Vienna, Austria www.soma-architecture.com Flow Lines, un ponte di fibre per Salford / Flow Lines, a fibrous bridge for Salford soma è uno Studio Austriaco fondato nel 2007 dai quattro partner Stefan Rutzinger, Martin Oberascher, Kristina Schinegger , Günther Weber. soma considera l’architettura come continua ricerca e terreno di sperimentazione, con l’attività dello Studio che spazia dallo sviluppo di strategie progettuali digitali contemporanee, allo sviluppo di geometria avanzate e alla ricerca accademica. Lo Studio ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale, partecipando anche alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010 e ad Archilab nel 2013. Accando al Padiglione per l’esposizione di Yeosu del 2012, tra i progetti realizzati dello Studio vi sono il Building Acadamy di Salisburgo (2012) e il padiglione temporaneo per la musica della Biennale di Salisburgo (2011). soma ha uffici a Vienna e Salisburgo. soma is an Austrian practice founded in 2007 by four partners Stefan Rutzinger, Martin Oberascher, Kristina Schinegger , Günther Weber. soma understands architecture as an ongoing inquiry and a field of experimentation. The team’s activities range from the development of contemporary digital design strategies to the implementation of advanced geometries and academic research. The team has been awarded many prizes in international competitions. Its work has won international recognition and has been featured in publications and exhibitions, such as the Venice Architecture Biennale 2010 and Archilab 2013. In addition to the Theme Pavilion for the Expo 2012 Yeosu in South-Korea, completed projects include the extension for the Building Academy in Salzburg, Austria (2012) and a temporary music pavilion for the Salzburg Biennale (2011). soma has offices in Vienna and Salzburg, Austria 56 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford Luogo: Salford, UK Concorso: Salford Meadows Bridge, international design competition / stage 1 Progetto: © soma architecture, 2013 Team: Christoph Müller, Martina Lesjak, Hannes Tallafuss Structural Engineering: Arup, London Location: Salford, UK Competition: Salford Meadows Bridge, international design competition / stage 1 Design: © soma architecture, 2013 Team: Christoph Müller, Martina Lesjak, Hannes Tallafuss Structural Engineering: Arup, London Relazione Concept di progetto Il ponte crea un passaggio tortuoso sul fiume Irwell, riflettendo il corso naturale del flusso d’acqua e fornendo così mutevoli punti di vista sui campi ed il contesto urbano. La struttura considera le diverse caratteristiche delle due sponde. Il suo aspetto cangiante dialoga tra natura e urbanità e considera il legno come un materiale composito costituito da fibre singole. La linea principale di flusso del ponte si spezza in più sotto-correnti, creando una struttura sorprendente e complessa, da elementi semplici. Il ponte si espande e mostra i suoi singoli elementi nella generazione delle strutture verticali di sostegno che toccano le sponde. Il ponte fibroso dialoga tra due diversi tipi di logiche – tra confinato e complesso, tra corpo rigido e linee fluenti, tra la struttura a ponte tradizionale e l’ingegneria del XXI secolo. Il ponte diventerà una nuova icona per Salford, non solo per la sua presenza e l’esperienza unica, ma anche come esempio innovativo di design contemporaneo e di ingegneria. Dalla combinazione di legno, materiale organico e risorse rinnovabili sostenibili, con la progettazione digitale e le strategie di produzione, si creerà un landmark singolare e un atto costruito per lo sviluppo futuro della città. Description Design concept The bridge creates a meandering passage across the River Irwell, reflecting the natural course of the water flow and thereby providing changing prospects onto the Meadows and the urban context. The structure takes into account the different characteristics of the two banks. Its changing appearance negotiates between nature and urbanity and refers to wood as a composite material consisting of individual fibres. The main flow line of the bridge breaks up into multiple sub-currents, creating a surprising and complex structure out of simple elements. The bridge expands and exposes its individual members to generate the vertical supporting structures that touch the banks. The fibrous bridge negotiates between two different kind of logics – the confined and complex, rigid body and fluent streamlines, traditional bridge structure and 21st century engineering. The bridge will become a new icon for Salford not only due to the unique presence and experience but also as an innovative example of contemporary design and engineering. Combining wood, an organic material and carbon-neutral renewable resource with digital design and production strategies will create an outstanding landmark and a built statement for future city developments. soma architecture Concept di progetto / Design concept 57 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford Forma Il ponte è costruito da circa 300 elementi lignei, o “fili”, da 100 x 100 millimetri, laminati assieme per formare un elemento monolitico che attraversa il fiume Irwell. I singoli filamenti di legno che formano l’insieme, si biforcano in due punti per formare i pilastri che creano un efficiente diagramma strutturale. Gli elementi strutturali primari consistono in piastre a forma di U, che utilizzano la maggiore profondità fornita dal parapetto di legno; singoli componenti vengono raggruppati per formare gli elementi portanti primari e gli elementi secondari della composizione architettonica. I fasci di filamenti sono raccolti insieme con processi epossidici standard, utilizzati nella normale formazione di travi e ponti laminati (lamellari). La dimensione, l’orientamento e l’interconnessione dei fasci varia a seconda della sollecitazione della sezione trasversale e della geometria reticolare che aggancia i singoli fasci delle gambe. I fili laminati che formano la struttura del ponte a forma di U resistono ai carichi gravitazionali dalla combinazione tra le balaustre rigide e la piattaforma orizzontale che supporta il traffico pedonale. Anche i carichi laterali del vento sono assorbiti da questa forma tubolare, che fornisce una piastra rigida estesa tra le estremità del ponte. Il ponte è retto da piloni di cemento e da un piedritto, che trasferiscono i carichi al terreno di fondazione. Form The bridge is constructed from approximately 300, 100mm x 100mm timber elements or “strands” that are laminated together to form a monolithic element that crosses the River Irwell. The individual timber strands that form the overall collective, bifurcate at two locations to form piers that create an efficient structural diagram. The primary structural elements consist of a U-shaped deck which utilises the increased depth provided by the timber balustrades; individual strands that are clustered together to form the primary load bearing elements and secondary elements that from the architectural composition. The bundles of strands are collated together using standard epoxy processes used in the formation of conventional glue laminated (Glulam) beams and bridges. The size, orientation and interconnection of the bundles varies according to the stress of the cross-section and latticing geometry that braces the individual bundles that from the legs. The laminated strands that form the U-Shaped deck structure resist gravitation loads through the combination of the stiff balustrades and the horizontal deck that supports pedestrian traffic. Lateral loads from the wind are also resisted by this channel shape which provides a stiff plate spanning between the ends of the bridge. The bridge is supported on concrete piers and an abutment which transfer the loads into the supporting ground. Materialità Il legno è stato scelto come materiale per la costruzione di ponti, per l’incredibile forza rispetto al suo peso ed è quindi stato storicamente utilizzato in modo massiccio in molti ponti pedonali. Il legno da fonti sostenibili è l’unico materiale da costruzione rinnovabile e di conseguenza la domanda e l’offerta sono in crescita in tutto il settore delle costruzioni, incoraggiando la piantagione di più foreste. L’energia incorporata nel legno lamellare quando Materiality Timber has been chosen for the material form of the bridge as it is incredibly strong for its weight and hence historically it has been abundantly used in many pedestrian bridges. Sustainably sourced timber is the only renewable construction material and consequently demand and supply are growing throughout the construction industry, which in turn is encouraging more forests to be planted. The embodied energy of glue laminated timber at soma architecture Concept di progetto / Design concept 58 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford Concept di progetto / Design concept soma architecture lascia la fabbrica, è incredibilmente bassa, in quanto tutta l’energia utilizzata per lavorare il legno (essiccazione, produzione, ecc.) deriva dalla combustione dei rifiuti di segheria. Questo aspetto, in relazione con la capacità del legno di assorbire carbonio dall’atmosfera nel corso della sua vita, lo rende un materiale incredibilmente sostenibile. the point it leaves the factory is incredibly low, as all the energy used to process the timber (kiln drying, manufacturing etc) is derived from burning the sawmill waste. This in combination with the carbon which the timber absorbs from the atmosphere during its life makes timber an incredibly sustainable material. Durata Gli elementi strutturali primari del ponte e della piastra saranno in Accoya, che è un tipo di legno tenero trattato proveniente da fonti sostenibili. Il legno Accoya è stato modificato nella struttura e questo processo non tossico ne aumenta la durezza e la durata. Ciò permette di superare spesso la durata e la stabilità dimensionale di molti dei migliori legni duri tropicali, avendo anche una bassa manutenzione, pur essendo formato da legno tenero coltivato in modo sostenibile. La superficie superiore della piattaforma strutturale verrà riparata dalle intemperie da uno strato di rivestimento protettivo e da una membrana impermeabile, costituendo uno strato di rivestimento sostituibile, che proteggerà i fili laminati dalla pioggia, dal gelo e dalla luce solare. Durability It is proposed that the primary structural elements of the bridge and deck are manufactured from Accoya, which is a type of sustainably sourced treated softwood. Accoya wood has been modified right through to the core and this non-toxic process increases its hardness and durability. This often exceeds the durability and dimensionally stability of many of the best tropical hardwoods resulting in low maintenance, whilst being formed from sustainably grown softwood. The top surface of the structural platform will be protected from the elements by a sacrificial decking layer and waterproof membrane which will protect the laminated strands from rain, frost and sunlight and will provide a replaceable wearing layer. Produzione e costruzione I filamenti di legno, anche se in termini compositivi scorrono liberamente, saranno fabbricati utilizzando tecnologia e dettagli noti, utilizzati normalmente sui ponti tradizionali di tutto il mondo. Le sezioni dei fasci laminati di filamenti lunghi 12 metri, saranno consegnati in cantiere in modo appropriato secondo le normative standard di trasporto europee e del Regno Unito. Questi saranno pre-assemblati in cantiere in parti più grandi composte da sezioni di pilastri e piastre, che saranno innalzati in posizione. Le connessioni locali, saranno nascoste nella piastra o nelle spine di raccordo in acciaio inox, per una maggiore durata e saranno nascosti e ripartiti nella composizione complessiva per garantire la continuità estetica dei filamenti. Fabrication and construction The timber strands, although free flowing in aesthetic composition, will be fabricated using standard and well understood technology and details used on conventional bridges throughout the world. Sections of the laminated bundles of strands will be delivered to site in lengths of appropriately 12 meters to suit standard UK and European roads regulations. These will be preassembled on site into larger sections composed of pier and decking sections which will be lifted into position. Site connections, will be concealed stainless steel plate or dowel connections for enhanced durability and will be concealed and staggered with-in the overall composition to ensure the aesthetic continuity of the strands. 59 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford soma architecture Planimetria / Site plan 60 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford soma architecture Pianta / Plan Prospetto / Elevation 61 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford soma architecture Vista d’insieme / Overall view 62 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford soma architecture Vista / View 63 Flow Lines un ponte di fibre per Salford, Salford / Flow Lines a fibrous bridge for Salford, Salford soma architecture Vista / View 64 soma architecture Herminengasse 15/1 1020 Vienna, Austria www.soma-architecture.com Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma è uno Studio Austriaco fondato nel 2007 dai quattro partner Stefan Rutzinger, Martin Oberascher, Kristina Schinegger , Günther Weber. soma considera l’architettura come continua ricerca e terreno di sperimentazione, con l’attività dello Studio che spazia dallo sviluppo di strategie progettuali digitali contemporanee, allo sviluppo di geometria avanzate e alla ricerca accademica. Lo Studio ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale, partecipando anche alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010 e ad Archilab nel 2013. Accando al Padiglione per l’esposizione di Yeosu del 2012, tra i progetti realizzati dello Studio vi sono il Building Acadamy di Salisburgo (2012) e il padiglione temporaneo per la musica della Biennale di Salisburgo (2011). soma ha uffici a Vienna e Salisburgo. soma is an Austrian practice founded in 2007 by four partners Stefan Rutzinger, Martin Oberascher, Kristina Schinegger , Günther Weber. soma understands architecture as an ongoing inquiry and a field of experimentation. The team’s activities range from the development of contemporary digital design strategies to the implementation of advanced geometries and academic research. The team has been awarded many prizes in international competitions. Its work has won international recognition and has been featured in publications and exhibitions, such as the Venice Architecture Biennale 2010 and Archilab 2013. In addition to the Theme Pavilion for the Expo 2012 Yeosu in South-Korea, completed projects include the extension for the Building Academy in Salzburg, Austria (2012) and a temporary music pavilion for the Salzburg Biennale (2011). soma has offices in Vienna and Salzburg, Austria. 65 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan Luogo: Kinmen, Taiwan Progetto: © soma architecture, 2014 concorso Team: Martina Lesjak, Alexander Nanu, Hannes Tallafuss, Ondrej Kloub Strutture: Bollinger Grohmann Schneider, Vienna Aspetti ambientali: Transsolar, Stuttgart Location: Kinmen, Taiwan Design: © soma architecture, 2014 competition Team: Martina Lesjak, Alexander Nanu, Hannes Tallafuss, Ondrej Kloub Structural Engineering: Bollinger Grohmann Schneider, Vienna Climate Engineering: Transsolar, Stuttgart Relazione Paesaggio intermedio - Formazione ondulata Il porto è una condizione di mediazione, tra costa e mare, terra e traghetti. Il concept architettonico principale si basa sull’idea di un pattern di formazione attraverso l’ondulazione delle linee, che riprendendo le traiettorie di terra e mare trovano forma nella continuità di geometria e spazio. L’obiettivo del progetto è quello di un edificio portuale aperto, dove le zone pubbliche e del commercio sono integrate e interconnesse. Il porto non sarà solo un edificio di transito, ma diventerà un luogo di svago e relax per i viaggiatori ed i visitatori. Landmark performativo – un’esperienza memorabile In quanto edificio di movimento e passaggio, il terminal non riproduce un senso di fissità o staticità. Piuttosto, innesca una molteplicità di letture: per chi arriva da terra, la sua pelle ondulata riprende la superficie in movimento del mare. Per i passeggeri che arrivano via nave, il terminal appare come una topografia stabile, che si sviluppa dal suolo dell’isola. L’obiettivo del progetto è quello di creare un Landmark dinamico e contemporaneo. L’ampia superficie di rivestimento, con la sua trasparenza, crea un aspetto vivace e mutevole nel tempo e nella giornata. Gli effetti visivi del rivestimento performativo non sono destinati a produrre Description Intermediate Landscape - Undulating Formation The port is an in-between state. It intermediates between coast and sea, land and ferry. The main architectural concept deals with the idea of pattern formation through the undulation of lines. Informed by the trajectories from land and sea it balances them in a continuous space and geometry. The aim of the design is an open terminal building where public and commercial zones are embedded and interconnected. The port will not just be a transit building but become a place of leisure and relaxation for travellers and visitors. Performative Landmark - a Memorable Experience As a building of movement and transition the terminal does not represent a fixed or static meaning. Rather it triggers a multitude of readings: for those arriving from land its undulating skin refers to the moving surface of the sea. For passengers arriving via boat the terminal appears as a stable topography developing out of the island’s ground. The aim of the design is to create a dynamic and contemporary landmark. The widespanning skin with its gradient transparency creates a lively and changing appearance during day and time. The visual effects of the performative skin are not soma architecture una iconicità statica, ma un’esperienza spaziale memorabile. intended to produce a static iconicity but a memorable spatial experience. Esposizione sinergica - Pelle simbiotica L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la flessibilità di utilizzo, così come la futura espansione, attraverso un’ampia superficie di rivestimento. La sua leggerezza e la struttura dissolta trovano forma in un interno luminoso e trasparente. L’esposizione del terminal agli agenti esterni, come sole, vento e pioggia, si trasforma in un rapporto sinergico e simbiotico. La pelle raccoglie l’energia solare e l’acqua piovana, mentre la sua forma aerodinamica riduce l’impatto dei forti venti. La pelle opera anche come un enorme bioreattore alimentato da alghe vive, che sono una fonte di energia alternativa e rinnovabile. Synergetic Exposure - Symbiotic Skin The aim of the design is to enhance flexibility of use as well as future expansion by creating a wide-spanning skin. Its light-weight and dissolved structure results in a light-flooded and transparent interior. The terminal’s exposure to exterior elements, such as sun, wind and rainfall is transformed into a synergetic and symbiotic relation. The skin collects solar energy and rain water, while its aerodynamic form provides less area of impact for harmful wind events. The skin functions also as a huge bioreactor fuelled by living algae, which are an alternative and renewable energy source. Integrazione con il masterplan del porto La proposta progettuale crea una silhouette ondulata lungo il waterfront, interagendo con i futuri edifici del masterplan e il porto. La volumetria proposta specifica le tre aree principali del centro passeggeri: partenze internazionali, arrivi internazionali e terminal nazionale. Ciò aumenta l’orientamento dei passeggeri e dà un’identità alle diverse zone. La topografia ondulata della costruzione si collega al parco nella parte orientale dell’area, creando nel contempo una continua zona di approdo, per gli arrivi o le partenze dei passeggeri davanti al terminal. Le anse sono separate da stagni con dispositivi di ombreggiamento che creano piacevoli e freschi microclimi per i passeggeri in attesa. La volumetria segue l’idea di motivo e variazione - il picco, la baia, la piscina riappaiono come elementi memorabili, ma sono differenziati e variano per creare una sequenza spaziale vivace. I picchi della topografia si relazionano all’asse del masterplan. L’edificio di accesso non blocca la visuale sulle parti retrostanti, ma si integra delicatamente nel paesaggio esistente di Kinmen Island. Integration into port masterplan The proposal creates an undulating silhouette along the water front - negotiating between the future buildings of the master plan and the port. The proposed massing is indicating the 3 main areas of the passenger centre: international departure, international arrival and the domestic terminal. This increases orientation for passengers and gives an identity to the different zones. The undulating topography of the building connects to the park in the east of the site, while creating a continuous zone for drop off and arriving or departing passengers in front of the terminal. The welcoming bays are separated by water ponds with shading devices that create comfortable and cool microclimates for waiting passengers. The massing follows the idea of motif and variation – the peak, the bay, the water pool are reappearing as memorable elements but are differentiated and varied to create a lively spatial sequence. The peaks of the topography relate to the axis of the master plan. The port building does not block the view onto the developments in the back - but integrates smoothly into the existing landscape of Kinmen Island. 66 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan Schemi geometrci e riferimenti progettuali / Geometry diagrams and references soma architecture Studio della superficie / Surface studies 67 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan Evoluzione geometrica La geometria è ispirata dalla forma naturale e dal pattern di sviluppo. Osservando la sabbia, le sue increspature mostrano caratteristiche che si ripetono anche se gli elementi non sono identici, né gli intervalli si ripetono regolarmente. L’edificio del terminal guarda a questa irregolarità e variazione della natura. Il pattern permette un volume continuo e variabile, che localmente può essere esteso o ridotto e naturalmente ampliato in futuro. Il pattern, inoltre, definisce anche un principio di organizzazione, ripetendo e modulando le caratteristiche: picco o valle, volume o baia, per requisiti funzionali, a livello locale la geometria può essere adattata in modo morbido ed elegante. Geometrical Evolution The geometry is inspired by natural form and pattern generation. When looking at ripples of sand they show repeating features yet the elements are not identical nor are the repeating intervals regular. The terminal building refers to this irregularity and variation within nature. The concept of the pattern allows a varied yet continuous volume, that can be locally expanded or reduced and logically extended in the future. The pattern also defines also an organisational principle – by repeating and modulating the features - peak or valley, volume or bay, the geometry can be locally adapted to functional requirements in an elegant and smooth way. soma architecture Evoluzione geometrica - Volumetrie La geometria risponde alle esigenze funzionali interne e ai vincoli del terminal, e crea tre picchi per differenziare le zone di arrivo e partenza dei traghetti internazionali, così come l’accesso nazionale. Lungo la via di accesso principale per il traffico ed il trasporto pubblico, il volume da forma a tre baie e zone di ingresso. La variazione spaziale nel volume continuo migliora l’orientamento e la diversificazione spaziale, creando inoltre un terminal aperto e arioso. Geometrical Evolution - Massing The geometry reacts on the inner functional needs and constraints of the terminal. It creates 3 peaks to differentiate the arrival and departure zone of the international ferries as well as the domestic port. Along the main access route for traffic and public transport it creates 3 bays and entrance zones. The spatial variation within the continuous volume enhances orientation and spatial diversification, yet creates an open and airy terminal. Circolazione e distribuzione di programma La proposta separa nettamente la parte internazionale da quella nazionale, così come i passeggeri in arrivo da quelli in partenza. Circulation and distribution of program The proposal clearly separates international from domestic as well as arriving from departing passengers. Sviluppo del volume / Evolution of massing 68 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan Tutti i percorsi dei passeggeri sono progettati per evitare incroci e perdite di tempo. Il terminal nazionale si trova nella parte occidentale, mentre quello internazionale occupa la zona orientale. Le zone pubbliche si sviluppano liberamente lungo tutto il terminal e collegano le due parti. Le zone commerciali sono distribuite in tutto il terminal per creare un centro commerciale continuo tra i terminal. Le zone di arrivo e partenza sono organizzate su piani separati per aumentare la comprensione e l’orientamento. Non vi sono incroci tra passeggeri e servizi portuali. Tutti i passeggeri entrano nel terminal tramite ponti, i servizi portuali operano liberamente a livello suolo. All passenger routes are designed to be free of intersections and time efficient. The domestic terminal is situated in the western part while the international occupies the eastern area. Public zones freely stretch along the whole terminal and connect the two parts. Commercial zones are distributed throughout the terminal to create a continuous shopping mall between the terminals. Arrival and departure zones are organized on separate floors to increase clarity and orientation. There are no intersections of passengers and dock services. All passengers enter the terminal via bridges, dock services can freely operate at dock level. Zone pubbliche I due livelli sopra quello delle partenze sono aperti al pubblico. Il livello dei congressi ospita delle stanze che possono essere affittate per incontri d’affari e connesse con il ristorante per eventi e conferenze. Una piattaforma pubblica a 23,00 metri offre una vista sul porto e il paesaggio circostante. soma architecture Public zones The two levels above departure level can be accessed freely by the public. The conference level provides rooms that can be rented out for business meetings. They can be combined with the restaurant for conferences and events. A public platform at level +23.00 provides views over the port and the surrounding landscape. Inserimento del volume nell’area / Massing on site 69 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan Alghe bioreattore Le aperture circolari della facciata sono un dispositivo che permette di controllare l’ingresso della luce naturale nell’edificio e sono inquadrate da pannelli di alghe che hanno diverse funzioni: accanto alla riduzione del carico solare, funzionano da bioreattore per ottenere energia rinnovabile da biomasse. All’interno dei pannelli le alghe sono coltivate. Esse producono biocarburanti che possono poi essere trasformati in calore (per la produzione di acqua calda) e di energia elettrica (per l’illuminazione a soffitto). Inoltre, le alghe contribuiscono a ridurre la CO2 nell’ambiente e a larga scala operano come “polmoni verdi”. Algae bioreactor The circular openings of the facade are a device to control the input of daylight within the building. They are framed by algae panels which have various functions: beside the reduction of solar energy input, they function as a bioreactor to gain renewable energy from biomass. Inside the panels algae are cultivated. They produce biofuel which can then be turned in heat (for warm water preparation) and electricity (for ceiling light elements). Furthermore they can help to reduce CO2 in the environment and in large scale work as “green lungs”. Strategia climatica Il clima e gli aspetti energetici del centro servizi passeggeri del porto di Kinmen, segue un approccio progettuale integrato che si avvale di pratiche di sostenibilità chiare ed efficienti. Sono impiegate strategie di progettazione dedicate per massimizzare il comfort dei passeggeri e dei visitatori, con un impatto minimo sulle risorse e l’ambiente. L’approccio parte con riduzione della domanda locale di energia e l’ottimizzazione del restante consumo, nonché con la sostituzione delle tradizionali fonti energetiche con energia rinnovabile. Nel clima caldo e umido che regna in questa regione, la schermatura solare, la ventilazione, le strategie radianti e l’evaporazione dell’acqua sono aspetti chiave per il miglioramento del comfort termico esterno. Questi aspetti vengono applicati per gli spazi aperti attorno all’edificio del terminal, realizzando un ambiente attraente. Elementi puntuali di ombreggiamento sono distribuiti in tutto il terminal realizzando posti a sedere all’aperto ombreggiati durante il giorno e illuminati per le attività notturne. Laghetti con giochi d’acqua per il raffrescamento da evaporazione raccolgono l’acqua piovana proveniente dalla copertura, oltre Climate strategy The climate- and energy concept for the Port of Kinmen Passenger Service Center follows an integrated design approach that demonstrates efficient and straightforward sustainability practices. Dedicated design strategies are employed to maximize comfort for the passengers and visitors with a minimized impact on resources and environment. The approach begins with reducing the energy demand side and optimizing the remaining energy use as well as substituting conventional energy sources by renewable energy. In the warm and humid climate that prevails in this region solar shading, support of air movement, radiant strategies and potential water evaporation are key concepts in enhancing outdoor thermal comfort. These concepts are applied for outdoor spaces around the terminal building to provide attractive surroundings. Local shading elements are distributed around the terminal building and provide shaded outside seating during the day and lighting for nighttime activities. Water ponds with water features for evaporative cooling are utilized for rain water collection from the building roof and provide cool soma architecture *Studio delle pendenze ed evoluzione del pattern / Study of gradient descent and patterns evolving 70 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan ad essere superfici fredde che migliorano il comfort radiante. Inoltre, consentire la ventilazione presente in quest’area della costa supporta il comfort percepito nell’area. Queste misure attive e passive contribuiscono ad aumentare in modo sostanziale il tempo utile per attività all’aperto, invitando la persone, passeggeri o visitatori, a godere e apprezzare l’ambiente esterno. Come fonte di raffreddamento vengono proposti dei refrigeratori turbo ad alta efficienza. L’acqua di mare verrà utilizzata per la dissipazione del calore dei refrigeratori fornendo condizioni di temperatura migliori e aumentando così le prestazioni del refrigeratore Nel contempo, il microclima ambientale è mantenuto libero da emissioni di calore e dal rumore dalle torri di raffreddamento. L’acqua piovana viene raccolta dal rivestimento dell’edificio che, complice la sua forma, convoglia automaticamente nelle vasche a sud dell’edificio stesso. L’acqua in eccesso può essere immagazzinata in una cisterna sotterranea e quindi trattata per il suo riutilizzo a scopo sanitario. Gli spazi interni sono climatizzati tutto l’anno per fornire una qualità d’aria eccellente, con livelli di umidità nel range 50-60% di umidità relativa e temperature operative tra 20 e 29°C, in relazione della stagione e del tipo di utilizzo. Nella hall dl terminal, quale spazio principale dell’edificio, l’aria fresca è fornita con la ventilazione a dislocamento sia piano terra che ai vari livelli. Questo approccio manterrà in modo più efficiente una elevata qualità dell’aria nelle zone occupate. L’involucro dell’edificio sarà formato da una pelle traslucida che avvolge gli spazi del terminal. Uno strato semitrasparente di fotovoltaico (PV) è incorporato nella superficie esterna. Questo strato integra la protezione solare e l’approvvigionamento di energia rinnovabile. La densità di fotovoltaico è in ragione della distribuzione annuale di radiazione surfaces for enhanced radiant comfort. Allowing air movement present at this coastal harbor site additionally supports the perceived comfort in these areas. These passive and active measures help to substantially increase the times with good outdoor comfort conditions, inviting people to enjoy and appreciate the outdoor environment, as transit passengers or visitors. High efficient turbo chillers with exceptional part load performance are proposed as cooling source. Sea water is used for heat rejection of the chillers providing better temperature conditions and thus increasing chiller performance. At the same time, the microclimate on site is kept free from heat emissions into the atmosphere as well as noise from cooling towers. Rain water is being collected from the building envelop which – due to the shape of the building – automatically runs off into the pools located at the south side of the building. From here excess water can be stored in an underground cistern and further processed for reuse in the facilities sanitary areas. The indoor spaces are conditioned all year round to provide excellent air quality, humidity levels in the range of 50-60% relative humidity and operative temperatures within the range of 20 to 29°C, depending on season and type of use. In the terminal hall as the main space of the building fresh air is supplied as displacement ventilation both on the ground floor and the various levels. This approach will be most efficient to maintain high air quality in the occupied areas. The building envelop will be formed by a translucent skin that wraps the terminal spaces. Incorporated into the outer surface is a semitransparent layer of photovoltaic (PV) cells. This layer integrates solar shading and the collection of renewable electricity. The density of the photovoltaic application reflects the annual soma architecture Superfici performanti / Performative skins 71 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan solare sull’involucro dell’edificio. Nelle zone a forte irraggiamento solare (soprattutto le aree orizzontali e leggermente inclinate), il rivestimento sarà coperto con celle fotovoltaiche ad opacità quasi totale, mentre diminuendo l’esposizione solare il fotovoltaico diminuirà gradualmente fino alla piena trasparenza, e ciò principalmente nelle aree verticali della facciata. Ciò consente di ottimizzare la disponibilità di luce a nord, con la luce prevalentemente indiretta, e permettendo di vedere all’esterno, specialmente verso il porto con le navi in entrata e in uscita. Per l’ottimizzazione della luce diurna in base a specifiche esigenze, sono state inserite ulteriori finestre sull’involucro dell’edificio, dotate di vetri elettrocromici per il controllo solare, senza la necessità di dispositivi di ombreggiamento mobili. distribution of solar radiation across the building envelop. In areas with high solar insolation (mainly the horizontal and slightly sloped areas) the envelop will be covered with PV cells to almost complete opacity while with decreasing solar exposure PV coverage will gradually diminish to full transparency, mainly at the vertical areas of the façade. This will optimize daylight availability from the north side with mostly indirect light and allow views to outside, especially towards the harbor with the inbound and outbound ships. Additional windows are allocated across the building skin for daylight optimization as needed which are furnished with electrochrome glazing for solar control without the need for any movable shading devices. Descrizione strutturale Il profilo del nuovo centro servizi passeggeri di Kinmen assomiglia ad un rettangolo di circa 510x100 metri. Tutti gli spazi interni sono racchiusi da un involucro continuo a forma libera, che copre l’intero piano. L’interrato contiene un garage impostato su una griglia regolare di colonne, come base per tutti i soprastanti elementi strutturali. La struttura del tetto poggia sui bordi che toccano terra. Inoltre è sorretta da colonne che allo stesso tempo sostengono i solai in calcestruzzo dei tre piani. I solai sono anche supportati dai nuclei strutturali, facilitando il trasferimento verticale dei carichi al terreno. Inoltre le colonne sono inclinate in senso opposto, migliorando così la rigidità orizzontale del sistema. Collegandosi alla copertura, ogni colonna si dissolve in un sistema ramificato ad albero. In questo modo, lo spessore della struttura del tetto può essere limitato al minimo. La tassellazione strutturale della copertura è stata scelta in ragione dell’obiettivo architettonico di articolare, sul rivestimento della copertura Structural Description The footprint boundary of the new Kinmen Passenger Service Center resembles a rectangle of roughly 510m by 100m. All interior spaces are enclosed by one continuous freeform roof which covers the entire plan. The basement contains a parking garage imposing a regular grid of columns as a base for all structural elements above. The roof structure is supported along its free edges which touch ground. It is also held up by columns, which at the same time support the concrete floor slabs organized in up to three stories. The slabs are also supported by concrete cores, facilitating the vertical but also the main part of the horizontal load transfer from the slabs into the ground. Additionally the columns are inclined in opposing directions, improving the horizontal stiffness of the system. When connecting to the roof, the single columns dissolve into a tree-like system of branching columns. This way, the structural height of the roof can be limited to a minimum. The roofs structural tessellation was chosen to fit the architectural stessa, delle linee che degradano rapidamente. Pertanto gli assi strutturali primari coincidono con la pannelizzazione del vetro. Mentre questo serve in primo luogo a far fluire l’acqua, vi è anche una logica strutturale intrinseca per il trasferimento dei carichi al terreno nel modo più diretto possibile, e quindi seguendo la direzione del vettore più ripido. Dove le linee di acqua piovana non raggiungono il suolo, perché il bordo della superficie si innalza sull’ingresso, la forma del bordo simile ad un arco re-direziona facilmente ed in modo efficiente tali forze. Le direzioni trasversali degli assi principali della copertura sono orientate orizzontalmente, parzialmente ramificate e nel piano servono ad irrigidire il guscio strutturale. soma architecture intent of articulating lines of steepest downward gradient on the roof’s cladding. Therefore the primary structural axes coincide with the glass panelization. While this is in the first place serving the dewatering concept, there is also an inherent structural logic that wants to transfer loads towards the ground as direct as possible, hence following the direction of steepest gradient. Where the rainwater-lines do not hit the ground because the surface’s edge is elevated above the entrances, the arch-like shape of the free edge facilitates an efficient redirection of those forces. The transversal directions of the roof’s main axes are oriented horizontally, partially branching and serving the inplane stiffness of the grid shell. Planimetria / Site plan 72 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Planimetria / Site plan 73 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Pianta piano terra / Ground floor plan 74 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Pianta primo livello / First level plan Pianta secondo livello / Second level plan 75 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Pianta terzo livello / Third level plan Pianta quarto livello / Fourth level plan 76 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Sezione trasversale / Cross section Sezione trasversale / Cross section 77 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Sezione trasversale: sostenibilità / Cross section: sustainability 78 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Sezione longitudinale / Longitudinal section Prospetto / Elevation Prospetto / Elevation 79 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Vista d’insieme / Overall view 80 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Vista / View 81 Centro servizi passeggeri del terminal di Kinmen, Kinmen, Taiwan / Kinmen Passenger Terminal Service Center, Kinmen, Taiwan soma architecture Vista dello spazio interno / Internal view 82 OSO Studio #1, Shoupakou nan STREET, Xuanwu, Beijing, CHINA, 100055 www.oso-studio.com Padiglione di Fragrant Hill, Pechino, Cina / Fragrant Hill pavilion, Beijing, China OSO Studio Limited è un piccolo Studio di architettura, originale e creativo, con sede a Pechino, fondato nel 2010 da Zhou Hao e Guo yao. Lo Studio opera a diverse scale del progetto sugli ambiti della cultura, del commercio e della residenza, vincendo una serie di importanti concorsi e progetti. Il lavoro di OSO abbraccia molti campi del progetto che vanno dall’architettura alla pianificazione, dai prodotti alla grafica e si caratterizza per una filosofia contemporanea di progettazione, niente funzionalismo né formalismo: “Stiamo esplorando il cambiamento del ruolo dell’architettura contemporanea --adattabilità e flessibilità in architettura in merito agli aspetti del sociale, del contesto, degli stili di vita e dei desideri. Abbiamo sviluppato strategie di progettazione e prototipi che indirizzano verso una nuova prospettiva, nuovi progetti e nuovi percorsi per l’architettura adattiva; che rilascerà e scoprirà opportunità potenziali ed il valore dei progetti. Crediamo che l’architettura debba sviluppare un modo intelligente di adattamento e interazione del progetto con il contesto, piuttosto che un’opera firma o l’espressione isolata di una volontà. OSO Studio Limited is a Beijing based, original and creative small architect office, founded by Zhou hao and Guo yao in 2010, operating across cultural, commercial and residential projects at diverse scales. The Firm has won a number of important competitions and projects. Work embraces many fields from architecture, planning, products and graphics design and is dominated by consistent design philosophy, neither functionalism nor formalism: “We are exploring the changing role of contemporary architecture --- adaptability and flexibility in architecture for social, context, life styles and desires. We also develop design strategies and prototypes that drive new perspective, new projects and new path to adaptive architecture; it will release and discover potential possibilities and value of projects. We believe that architecture should become an intelligent manner to fit project to and to get interactive relationship with its context rather than an isolate expression of will or a signature work.” 83 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio Fragrant hill pavilion, Pechino Luogo: Pechino Fragrant hill pavilion, Beijing Site: Beijing, China Progetto: © OSO Studio Limited, 2012 Designer: Zhou hao, Guo yao Team: Li ning, He jia, Zheng Zhonghui, Wu yu, Zheng zhi Design: © OSO Studio Limited, 2012 Designer: Zhou hao, Guo yao Team: Li ning, He jia, Zheng Zhonghui, Wu yu, Zheng zhi Relazione Questo padiglione è stato progettato per esporre una collezione privata di dipinti e preziose statue popolari. Fragrant Hill è il più bel parco forestale di Pechino; ha una storia di oltre nove secoli, contiene molti cimeli storici e punti panoramici sull’evoluzione storica di Pechino. L’area di progetto si trova ad Est ai piedi di Fragrant Hill. Metà lotto è interrato. Il progetto del padiglione è parte di un piano di ristrutturazione dell’area di proprietà privata. L’idea sfrutta al meglio la forma del lotto ed i limiti di altezza, per creare una struttura organica all’interno dell’area. Occupando un angolo del lotto, la nuova struttura utilizza un parapetto esistente in mattoni ed una fondazione, che si estendono dall’edificio esistente, per realizzare un nuovo spazio totalmente flessibile per esposizioni, mostre e spettacoli. La forma del padiglione deriva da un organismo marino e mostra fluidità accurate; il suo involucro scorre lungo il muraglione dell’area, risale leggermente e piega sull’angolo del lotto, ad indicare un punto di svolta degli spazi interni, da percorsi lineari ad un ampio spazio attorno alla sala polifunzionale del mezzanino. Sotto l’orizzonte, proprio come i cimeli storici della Fragrant Hill, l’edificio è nascosto in un oceano verde della foresta circostante; intelligente e tagliente, diventa un Landmark nascosto; rifiuta lo stile sordo degli altri edifici del lotto e porta una OSO Studio nuova vitalità nell’area. L’involucro dell’edificio è una struttura integrale rivestita in alluminio, in stretta relazione con gli spazi interni. L’interno dell’edificio è uno scorrere di spazi; guide fluenti muovono lo spazio e l’illuminazione, formando le diverse aree, fornendo l’illuminazione diurna e la ventilazione naturale agli spazi espositivi attraverso una serie di pinne bioniche sulla copertura. Struttura, movimento e spazi sono un tutt’uno, definendosi e completandosi a vicenda. Quando sarà completato, il padiglione fornirà una nuova struttura integrata – la morfologia spaziale per Fragrant Hill si differenzia dagli altri edifici della zona, la sfida progettuale è al concetto tradizionale che un edificio in una zona storica dovrebbe aderire allo stile storico, questo padiglione è un medium positivo, ispira i visitatori a riflettere sulle bellezze della natura e dell’arte tradizionali, attraverso la dinamicità della struttura e dei suoi spazi interni. Description This pavilion was designed to exhibit a client’s private collection of paintings and precious traditional statues. Fragrant hill is the most beautiful forest park in Beijing city; it has a history of over nine centuries, contains many historic relics and scenic spots across ages of Beijing. The project site in a yard that is located at the east foot of fragrant hill. Half area of yard is sunken underground. The pavilion project is a part of renovation plan of the private owned yard. Our concept takes full advantage of site shape and height limitation, creates an organic structure within site. Occupying the corner of yard, the new structure utilized existing brick parapet and concrete ground, extended from existing building, realized a new totally flexible space for galleries, exhibitions and performances. Pavilion’s form was derived from marine organism, shows accurate fluidity; its envelope flows along the massive wall of site, rises slightly and twists at the yard corner, indicates a turning point of interior spaces from linear paths to a wide space around mezzanine multi propose halls. Beneath the horizon, just like historic relics of fragrant hill, the building is hidden in a green ocean of forest surrounding it; smart and sharp, becomes a latent landmark; breakouts the dull style of other buildings in yard and brings new vitality into the site. Building’s envelope is an Pianta piano terra / Ground floor plan integral structure with aluminum skin covering, correlated closely with its internal spaces. The building’s interior is flowing spaces; guides fluency movement by spatial way and lighting, forms diverse areas, provides day lighting and natural ventilation serve to exhibition spaces through bionics fin sets on roof. Structure, movement and spaces are trinity, define and complement each other. When its completion, the new pavilion will provide new integrate structure - space morphology for fragrant hill zone, differs from other buildings in the area, our project challenge the conventional concept of the buildings in restricted historic zone should be consistence with style of historic, this pavilion is a positive medium, inspire visitors reflect on beauties of nature and traditional art through its dynamic structure and interior spaces. 84 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Sezione A-A / Section A-A Vista dello spazio interno / Internal view Sezione B-B / Section B-B 85 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista / View 86 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista / View 87 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista / View 88 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista / View 89 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista / View 90 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista dello spazio interno / Internal view 91 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista dello spazio interno / Internal view 92 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista dello spazio interno / Internal view 93 Padiglione di Fragrant Hill, Pechino / Fragrant hill pavilion, Beijing OSO Studio OSO Studio Vista dello spazio interno / Internal view 94 P-A-T-T-E-R-N-S 1726 N Occidental Blvd Los Angeles CA 90026 www.p-a-t-t-e-r-n-s.net Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan Nato nel 1999 a Los Angeles dalla collaborazione tra i due partner Marcelo Spina e Georgine Huljich, lo Studio Patterns è una realtà internazionale di design e ricerca, conosciuta per un approccio all’architettura che fonde i più avanzati approcci digitali alla progettazione, con una consapevolezza della forma, dei sistemi costruttivi, della tettonica e dei materiali. Lo Studio ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Il lavoro di P-A-T-T-E-R-N-S è stato presentato ed esposto a livello internazionale ed è parte delle collezioni permanenti del Modern Art Museum di San Francisco e della Gyeonggi Cultural Foundation in Corea. Marcelo Spina è membro della Faculty del Southern California Institute of Architecture, Los Angeles; Georgina Huljich è membro della Faculty presso il Dipartimento di Architettura della University of California, Los Angeles (UCLA). Established in 1999 and headed by principals Marcelo Spina and Georgina Huljich, PATTERNS is an international design research architectural practice based in Los Angeles. PATTERNS work has gained recognition for its approach to design and architecture that fuses advanced computation with an extended understanding of form, building systems, tectonics and materials. The office has received numerous prizes and awards. PATTERNS work has been shown and exhibited worldwide and is part of the Permanent Architecture Collection of the San Francisco Museum of Modern Art and the Sculpture Collection at Gyeonggi Cultural Foundation in Korea. Marcelo Spina is a Design Faculty at The Southern California Institute of Architecture, Los Angeles; Georgina Huljich is currently a Design Faculty at the Department of Architecture at University of California, Los Angeles (UCLA).. 95 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan Busan Opera House I La conchiglia arenata Busan Opera House I Stranded Shells Luogo: Busan, Sichuan South Korea Progetto: © p-a-t-t-e-r-n-s 2011 - Concorso Team: Marcelo Spina and Georgina Huljich - Principals in Charge - Yeonsu Kim, James Vincent - Project Architect - Maya Alam, Shinji Takashi, Max Wong - Assistants Location: Busan, Sichuan South Korea Design: © p-a-t-t-e-r-n-s 2011 - Competition Team: Marcelo Spina and Georgina Huljich - Principals in Charge - Yeonsu Kim, James Vincent - Project Architect - Maya Alam, Shinji Takashi, Max Wong – Assistants Relazione Description Ricostruire il rito sociale dell’Opera Sala pubblica frenetica e voyeuristica Nella tradizione classica del Teatro dell’Opera di Parigi, le gallerie, i foyer, le scale monumentali, i grandi ingressi e gli spazi copiosamente decorati, erano il luogo di gerarchici riti sociali, dove probabilmente la vera esperienza collettiva dell’opera ha avuto luogo. Nel riconsiderare questa idea classica in un modo contemporaneo, la proposta progettuale aggiunge un dinamismo voyeuristico allo spazio sociale che precede e segue l’opera, rendendolo un nodo centrale di una rete di destinazioni, oltre ad essere una destinazione in sé: un palcoscenico fluido di prova e visualizzazione delle odierne tendenze culturali, spesso superficiali ma sofisticate, di una società sempre più mobile e interconnessa. Restoring the Social Ritual to the Opera Frenetic and Voyeuristic Public Hall In the classical tradition of the Paris Opera, the galleries, foyers, monumental staircases, grand entrances and highly ornate and richly textured spaces were the place of the hierarchical social rituals, arguably where the real collective experience of the opera took place. Revisiting this classical notion in a profoundly contemporary way, the proposal adds a voyeuristic dynamism to the social space that precedes and follows the opera, making it a central node within a network of destinations and a destination in and of itself: a fluid stage for the rehearsal and display of today’s often superficial but sophisticated cultural trends of an increasingly mobile and interconnected society. Oltre l’urbano: paesaggio urbano e waterfront Artificialità sintetica di un’icona Il bando di concorso ha dato l’opportunità di costruire in un territorio adiacente alla Porta Nord di Busan e propone che il progetto possa al tempo stesso ridefinire il waterfront e diventare quindi un’icona culturale, che per la sua natura pubblica apra al più vasto pubblico possibile. Con l’intento manifesto di rendere l’edificio del nuovo teatro dell’Opera visibile da diversi punti Beyond Urban: Cityscape and Waterfront Synthetic Artificiality of an Icon The competition brief presented the opportunity of building in a new territory adjacent to Busan North Port and suggested that a project could at the same time redefine the waterfront hence exerting itself as a cultural icon, while making its public nature accessible to the widest possible audience. With the overt intention of making the new Opera House Building visible from several vantage points, the proposal literally embeds the building mass P-A-T-T-E-R-N-S Pianta piano terra / Ground floor plan 96 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan privilegiati, la proposta fa letteralmente proprio il volume dell’edificio all’interno dell’isola. Strategicamente, le sale e gli spazi conferenze ed esposizioni, sono inseriti in modo continuo attorno alla hall centrale, creando un forte senso di profondità e direzione se osservata da cinque punti immaginari intorno ad essa. Ancorando l’edificio al suolo e dandogli la possibilità di esprimere le sue forti caratteristiche verso la città e l’oceano, la costruzione riafferma la “isolanità” dell’area, mentre i suoi lineamenti, nella massa, fanno fronte ad obiettivi di natura più iconica e di immagine. Natura pubblica Il basamento gradonato L’accesso principale all’area sarà dal ponte principale. Questo asse conduce il flusso pedonale dalla città adiacente e dalla vicina stazione ferroviaria al basamento gradonato, una promenade paesaggistica della costruzione e un anfiteatro pubblico all’aperto per la città. Questa superficie pubblica alterna zone di vegetazione e di acqua con aree pubbliche di svago. La vegetazione include le tonalità dei colori utilizzati nel rivestimento. Forma e tettonica della costruzione Volume a sella sfaccettato Il volume della costruzione risponde alla necessità di articolare una presenza che si confronta con il paesaggio urbano esistente; e con l’intento dichiarato di inserire i volumi principali problematici in un tutt’uno che, nel contempo, riprende l’artificialità dell’isola e sfida la sua presenza creando un volume spinoso e acuminato che stabilisce un rapporto più dinamico ed una relazione di immagine con l’orizzonte ed il paesaggio urbano di Busan. La possibilità di creare un edificio che avrà un tale presenza nel porto, e potrebbe essere visto sia dall’acqua che dalla città, comporta l’ulteriore responsabilità di realizzare un’icona duratura. P-A-T-T-E-R-N-S within the island. Strategically, the auditoriums, exhibitions and conferences spaces are placed in a continuous array around a central hall producing a strong sense of perspective and direction towards it from five imaginary points around it. By anchoring the building to the ground while allowing it to express its strong features towards the city side and ocean front as well, the building reasserts the islandness of its site while defy its profile in pursue of a more iconic and figural nature in its mass. Public Nature The Stepping Plinth Main public access to the site will occur through the main bridge. This axis leads pedestrian flow from the adjacent city and nearby train station to a stepped plinth, a landscaped promenade to the building and a public open-air amphitheatre for the city. This public surface alternates zones of vegetation and water with areas for public enjoyment. The vegetation incorporates the tonalities of the colors used in the cladding. Building Form and Tectonics Saddle and Manifold Massing The mass of the building responds to the need to articulate a presence that defies the existing cityscape. With the overt intention of embedding the main problematic volumes into a larger whole which at the same time, relates back to the artificially shaped island while defies its presence by creating a prickly and spiky mass that establishes a more dynamic and figural relation with the horizon line and the city scape of Busan landscape. The possibility of creating a building that will have such a presence in the harbor and could be seen from the water as well as from the city side brings with it the extra responsibility of delivering a long lasting icon. Pianta del primo livello / First level plan 97 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan Superfici disegnate e pigmentate La superficie di copertura del teatro dell’Opera di Busan è costituita da una membrana leggera composita di GFRC, rivestita con mattonelle artigianali in ceramica a colori alternati per assomigliare al disegno delle conchiglie. Questi colori sono giallo, rosso scuro, marrone chiaro e toni crema, assieme al marrone scuro dell’intreccio, che si irradia su tutto il guscio. L’espressione pigmentata delle superfici dell’edificio comporta che l’unità materiale [mattonelle di ceramica] è sostanzialmente più piccola della dimensione delle partizioni. Inoltre, è drasticamente regolare rispetto alla struttura più espressiva del modello d’insieme. Nonostante la qualità grafica dell’intreccio, simile al tatuaggio, la maggior parte dei suoi effetti possono essere rilevati al suo interno attraverso un sistema a cassettoni decorato, che struttura l’interno sia fisicamente, irrigidendo le lunghe campata del guscio, che atmosfericamente, con l’introduzione di un’illuminazione diffusa e di una delicata colorazione della sala di collegamento. Il disegno sul guscio segue una struttura matematica chiamata triangolo di Sierpinski. Un guscio di chiocciola può crescere solo con l’aggiunta di un sottile strato di nuovo materiale sul bordo del guscio stesso. Le cellule colorate si trovano su una striscia sottile di questo bordo e decidono se attivarsi o meno in relazione alla pigmentazione della zona immediatamente circostante. In sintesi, i disegni della colorazione possono essere configurati con estrema precisione come un automa di cellule elementari. Serie elementari di regole di automi cellulari producono strutture simili a quelle viste sul guscio. Combinando queste regole di base con un po’ di disturbo, che deriva dalla natura, si ottengono questi bei disegni con un minimo di sforzo computazionale. La lumaca che sviluppava il guscio di cui sopra è dalla famiglia dei Conidi. Altre specie hanno regole leggermente diverse per la pigmentazione, ma tutte realizzano i propri disegni con un metodo che può essere configurato come un automa cellulare. Patterned and Pigmented Surfaces The envelope of the Busan Opera House consists of a lightweight composite GFRC membrane clad with custom made ceramic tiles alternating colors to resemble the patterns of seashells. These colors include yellowish, reddish, light brown and cream tones along with the dark brown embedded lacework, which radiates throughout the extension of shell. The pigmented expression of the building surfaces implies that the material unit [ceramic tiles] is substantially smaller than the size of the compartments. In addition, it is drastically regular compared to the more painterly structure of the overall pattern. Despite the graphic almost tattoo qualities of the lacework, most of its effects can be sensed in the interior through a coffering ornate system that structures the interior both physically by rigidizing the long span shell and atmospherically by introducing diffuse lighting and subtle coloration to the connecting hall. The patterns on the shell follows that of a mathematical structure called a Sierpinski triangle. A snail’s shell can grow only by adding on new material in a thin layer on the lip the shell. The pigmentation cells lie in a narrow band on this lip, and decide whether to switch on or off depending on the pigmentation of the area immediately around it. In short, the pigmentation patterns can be modeled as elementary cellular automata very accurately. Several elementary cellular automata rule sets produce similar structures to that seen on the shell. Combine these basic rules with a little bit of noise due to nature, and you get these beautiful pattens with a bare minimum of computational effort. The snail that grew the shell above is from the family Conidae. Other species have slightly different rules for pigmentation, but all produce their patterns by a method that can be modelled as cellular automata. P-A-T-T-E-R-N-S Pianta delle coperture / Roof level plan 98 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Schema della circolazione / Circulation diagram Diagramma concettuale / Conceptual diagram Superficie esterna / Envelop Basamento / Plinth 99 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Schema: sviluppo dei volumi / Diagram: massing evolution 100 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Schema e riferimenti: base / Diagram and reference: plinth 101 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Schema: pattern delle superfici / Diagram: patterns on surfaces 102 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Vista di insieme / Overall view 103 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Viste / Views 104 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Dettaglio: pattern della superficie / Detail: surface patterning 105 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Vista dello spazio interno / Internal view 106 Teatro dell’opera di Busan, Busan / Busan Opera House, Busan P-A-T-T-E-R-N-S Vista dello spazio interno / Internal view 107
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