RIDERSMAN i fratelli eSParGarÓ + aYrtON SeNNa + CHriStiaN iDDON 72 ITALIAN MAGAZINE uomini stile passioni FLAT TRACK la grande bellezza del gesto JEAN-MICHEL BAYLE PROVA LA NS750 LA PRIMA HONDA DA OVALE STILE FLAT BELLO / SPETTACOLARE / DIVERTENTE: FACCIAMOLO ANCHE NOI //A lONigO il 21 e 22 giUgNO, per esempio: al golden pairs ci sarà pure Riders// DI TRAVERSO SENZA MOTORE IN PIEMONTE CON LA CREw DI SLIkE CHE DERAPA CON I TRICICLI DA DRIFT Jean-michel bayle, due volte campione del mondo di Motocross poi passato al supercross americano e alla velocità in 500, nel deserto del Mojave, California, sulla Honda ns750. SPECIALE MONDIALI 2014 MOTOBALL Il calcio come vorremmo giocarlo noi: in moto RIO DE JANEIRO nella città dove c'è solo l'estate + MODA Viaggio ad alicudi riders italian magazine CARPY’S GARAGE Nell'officina dell'inglese che ha portato le cafe racer a los angeles TEST Honda Cb650f triumph Speedmaster CESARE PRANDELLI ritratto di un gentiluomo IBRA, TEVEZ, TERRY E ADRIANO I ribelli esclusi ANNO 8 heArst mAgAziNes itAliA s.p.A. meNsile pOste itAliANe s.p.A. sped. iN A.p. - d.l. 353/2003 (cONv. iN l. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, cOmmA 1, dcb milANO /maggio 2014 QUATTRO RUOTE SPOSTANO IL CORPO. DUE MUOVONO L’ANIMA basta con i contest torniamo ad andare in moto* di RObERTO UNgARO Quando due anni fa partecipai al Dirt Quake (Riders 55), una corsa in maschera che avviene ogni anno durante una gara del campionato inglese di flat, pensai: da noi non potrà mai accadere. Primo perché gli inglesi si prendono in giro più degli italiani, secondo perché se la menano meno, terzo perché non riusciremo mai ad avere la licenza giornaliera per correre, rilasciata sul posto e per poche sterline come succede in Gran Bretagna. Ergo, ognuno ha gli eventi che si merita. Però l’ovale ha un fascino davvero particolare. Se provi, anche solo una volta, ti dà gusto. Diverte. E costa poco, perché lo puoi fare con qualsiasi rotame, a pato di cambiargli le ruote. Da guardare, poi, se a farlo sono quelli veri, è spetacolare. Perché allora da noi non ha mai atecchito? Questione di cultura, di tradizione e, sopratuto, di mancanza di piste (solo tre in Italia). L’unico che ci provò seriamente fu il buon Carlo Talamo, col trofeo 883, ma neanche lui riuscì a sconfiggere pregiudizi e burocrazia. Mentre oggi tute le riviste fanno a gara per organizzare contest estetici alle fiere (porta la tua special e verrà votata la migliore…), noi vorremmo andare in un’altra direzione. Cioè farvi metere il culo sulla moto. E farvi conoscere un mondo da cui si atinge molto (in termini estetici, appunto), ma si sa poco: il flat track (speciale ovale a pagina 75). Il 21 e 22 giugno a Lonigo (Vicenza) ci sarà una gara internazionale chiamata Golden Pairs. Il sabato sera correrà il flat track, la domenica (sempre di sera) lo speedway. Durante il giorno ci sarà l’occasione per ritrovarsi, per mangiare una cosa insieme e per capirne di più di quel mondo. Ma, sopratuto, ci sarà l’opportunità di guidare nell’ovale: moto e protezioni le potrebbe metere a disposizione Riders. A presto info più detagliate (lavori in corso). Venghino signori, venghino: derapare non costa nulla. E dà gioia. Uuhhh…. se ne dà. Provare per credere. *... A Lonigo, come accenniamo in questo editoriale, e in altri quattro importanti eventi di cui parliamo a pagina 30. Editoriale Riders 7 72 Editoriale Compagni di viaggio 7 10 Posta Shots 13 21 Garage Indirizzi 133 145 cosa significa questo simbolo? che nella versione per tablet e smartphone troverete contenuti extra AL P E S cover story Jean-Michel Bayle impenna la NS750, la prima Honda ufficiale costruita per il flat track. E visto che la vita è troppo bella per passarla da soli, si porta dietro Imogen nel deserto del Mojave. SP IALE fLA ECIALE O V EC t 76 tRACK Il flat track è l’apoteosI del dIvertImento. da qualche mese ne stIamo parlando sempre pIù spesso. forse perché proprIo adesso che In ItalIa vIvere e lavorare e fare tutto Il resto è sempre pIù dIffIcIle, avere una moto senza un freno (quello anterIore) può essere utIle: per non perdere la dImensIone del gIoco, ma anche per farcI sentIre pIù lIberI e avere meno tImore dell’equIlIbrIo precarIo. vIetato lascIare spazIo alla paura, #buttatevinellovale, date gas e andate dI traverso pIù velocemente che potete. con una moto (a lonIgo, Il 21 e 22 gIugno, anche se sIete deI provettI), ma pure senza: nella vIta e basta 74 La Honda nS 750 da FLat track in mano a Jean micHeL BayLe 82 iL dirt track: riScHio e StiLe da vendere 90 Quei pazzi deL traverSo Su tre ruote (e SuLL'aSFaLto) 75 tutti nell’ovale 114 riders football club uoMini storie Aleix e Pol Espargaró I fratelli (non) coltelli della MotoGP........................................56 Ayrton Senna L’unica volta che il campione fece una pazzia ..................................62 Christian Iddon Il fisico bestiale del muratore della Superbike..................................68 Carpy’s Garage A Los Angeles dal maestro delle cafe racer giapponesi.....................96 Cesare Prandelli La sfida possibile di un uomo perbene.............................................116 I ribelli Ibrahimovic, Tevez, John Terry, Adriano: per loro niente Brasile.................118 Giulietta Riders il backstage dello spot Alfa Romeo........................................................24 Un pomeriggio a El Mirage Jean-Michel Bayle guida la Honda NS750.............76 Elogio dell’ovale Com’era il flat track americano negli anni Settanta..................84 Tricicli di traverso Sono arrivati gli Slike, il drifting senza motore.......................90 Motoball La partita più dura si gioca in moto.....................................................................120 Roadbook A Rio de Janeiro è estate 12 mesi l’anno.........................................................126 Sommario Riders 17 72 autoGrafi 112 133 28 Quella volta che Correva l'anno di Carlo Pernat di Giovanni Cabassi 32 137 Zepping di Zep Gori Affinità elettive 134 142 2+2 Agente speciale di Raffaele Paolucci di Emanuele Vicinanza di Paolo Sormani 36 La stanza dei perché 135 143 Roba da uomini Stile e derivati di Jan Witteveen di Pietro de Angelis di Alessandro Fontanesi 38 Pelle dura 136 144 Guarnizioni Ri-scatto di Marco Giallini di Giovanni Cabassi di Walter Arosio 40 The Voice 136 146 Riders educational In serbatoio veritas di Toby Moody di Maurizio Gissi di Andrea Chiaravalli 137 Riders cycle club di Emanuele Vicinanza Moda Arcudari.................................................................... 102 Maglia e serafino Gas. Nostalgia di terra rossa Motoball cuociriso Le foto riscoperte dall’archivio privato di due ex piloti USA raccontano lo stile flat track. Nella tanica potrebbe esserci anche benzina, i calciatori del Motoball sono gente tosta. Si chiama Rice Boiler la Honda CB750 di Carpy’s Garage, il covo delle cafe racer a LA. 66 80 124 Le Moto DI QUesto NUMero BMW R75/7 Moto Maggioni (142) Gas Gas 250 Motoball (da 120 a 125) Harley-Davidson XL 1000 Ironhead Boneshaker Choppers (21) Honda CB650 F (139) Honda CB750 Four Carpy’s Garage (da 96 a 101) Honda MX125 MX Line (142) Honda MX125 Thrive (142) Honda NS750 (da 76 a 83) Kymco 250 Moto3 (30) Triumph Bonneville 865 Free Spirits (32) Triumph Cub 200 flat track (88) Triumph 500/650 flat track (da 84 a 89) Triumph Speedmaster (141) Vincent Black Lightning (133) Yamaha XS 650 flat track (88) Yamaha YZR-M1 (28). 18 Riders Sommario SP ECIALE O V P A L E S E C A I A fL L E t tRACK © Getty Images Il flat track è l’apoteosI del dIvertImento. da qualche mese ne stIamo parlando sempre pIù spesso. forse perché proprIo adesso che In ItalIa vIvere e lavorare e fare tutto Il resto è molto dIffIcIle, avere una moto senza un freno (quello anterIore) può essere utIle: per non perdere la dImensIone del gIoco, per farcI sentIre pIù lIberI e avere meno tImore dell’equIlIbrIo precarIo. vIetato lascIare spazIo alla paura, #buttatevinellovale, date gas e andate dI traverso pIù velocemente che potete. con una moto (a lonIgo, Il 21 e 22 gIugno, anche se sIete deI provettI), ma pure senza: nella vIta e basta 76 La Honda nS750 da FLat track In mano a Jean-mIcHeL BayLe 84 IL FLat track: rIScHIo e StILe da vendere 90 QueI pazzI deL traverSo Su tre ruote (e SuLL'aSFaLto) 76 Riders Cover Story cover story honDa ns750 La Honda NS750 è stata la prima Honda ufficiale da flat track. L’ha portata sul lago secco di El Mirage, California, il fotografo Dimitri Coste. A guidarla, invece, ci ha pensato il campione di Motocross Jean-Michel Bayle, aiutato sul set dalla modella Imogen. Incontri ravvicinati del terzo tipo testo Peter Russo fotografie Dimitri Coste Cover Story Riders 77 speciale flat track stoRia e futuRo È divertente e spettacolare (sia per chi guida, sia per chi guarda). In America è una disciplina storica. Valentino e Marquez ne vanno pazzi. È sinonimo di stile e di libertà. Ma in Italia non va. Per ora, perché qualcosa sta cambiando... F lashback indispensabile. Per provare a capire veramente cos’è questa particolare specialità chiamata dirt track è necessario spulciare l’albùum dei ricordi. Ne basta uno qualsiasi tra i tanti che i piloti americani degli anni Setanta hanno conservato, con le texture di cartoncino millerighe un po’ ingiallite nel tempo e le pagine plastificate che si incollano una sull’altra. Quelli di Jim Gately e Van Ethe- 84 Riders Speciale Flat Track ridge, per esempio, così semplici nel loro racconto fotografico amatoriale, rappresentano un’epoca che ha lasciato il segno nella cultura motociclistica americana e che qui in Europa, e in particolar modo in Italia, per diversi motivi, ancora facciamo fatica a interpretare. Negli anni Setanta, sopratuto dopo l’uscita nelle sale cinematografiche di On Any Sunday di Bruce Brown, la figura del motociclista americano è stata definitivamente sdoganata agli occhi dell’opinione pubblica, ancora legata all’immagine negativa del biker outlaw. Di lì a poco, tuti i ragazzini in odore di minimoto hanno sognato a occhi aperti qualcosa di più testo Raffaele Paolucci fotografie archivio privato Jim Gately della loro bicicleta Schwinn a cinque marce (quella che qui chiamavamo generosamente bici da cross). In poco tempo, da costa a costa, migliaia di furgoncini Dodge e Chevy divennero la casa itinerante di un’intera generazione di piloti e aspiranti tali che cominciava a inseguire il sogno di una carriera da professionista. Il dirt track, nelle sue diverse declinazioni, fece la parte del leone. Un po’ perché, secondo lo scritore Joe Scalzo, «dirt track motorcycle racing is for the young, because they don’t care a hoot about risk!». Ossia: le corse di dirt track sono fate per i giovani perché a un giovane Non è Woodstock non importa un fico secco di prendersi dei rischi. E i rischi, nelle piste da un miglio di lunghezza, erano contemplati tra l’eventualità di fiondarsi nei lunghi retilinei da oltre duecento chilometri all’ora, distesi sul serbatoio e con la mano sinistra sullo stelo della forcella per offrire meno resistenza all’aria, e quella di entrare nei curvoni più sporchi e pericolosi del mondo a poco meno di 1ù0 orari cercando di contrastare la forza centrifuga con l’uso della sbandata del posteriore. In genere, tuto ciò avveniva a cavallo di semplici e maneggevoli bicilindriche come Triumph, BSA e HarleyDavidson, ovviamente prive del freno anterio- re. E inoltre perché grazie alla sua semplicità di fondo, il dirt track ha rappresentato (e rappresenta ancor oggi) una delle specialità più intuitive, sia per il pilota che per lo spetatore. Ancor di più di quel che succede per lo speedway, che si corre con moto troppo specifiche, costruite solo per andare di traverso nelle curve sterrate, proprio nel suo continuo, incessante rapporto con la tradizione si trova l’elemento di identità sportiva che caraterizza da sempre la storia del dirt track. Che si giri nei corti ovali da short track con i monocilindrici derivati dal cross, che si scenda negli ippodromi da mezzo miglio o nelle piste da un miglio Scene di vita da paddock nei circuiti semi pro della East Coast. Il pilota con casco jet Buco è Bobby Warner, uno degli amateur più talentuosi usciti dalla Middle Atlantic. Vincitore di centinaia di gare, ha battuto numerose volte i piloti professionisti. Nella pagina accanto. La magia del flat track a Daytona. Il sito di riferimento per le foto storiche di flat è racerreunion.org. Speciale Flat Track Riders 85 mondiali 2014 motoball riderS football club (moto) partitella? Il campo è più lungo, la palla pesa un chilo e non si entra in area. Si pratica cinque contro cinque ma le riserve sono altrettante. Perché in questo sport ogni contatto può mandarti all’ospedale. O dal meccanico. Per il resto, tutto uguale compresa la regola base: rigore è quando arbitro... testo Michele Bisceglia fotografie Misha Domozhilov p ensate che roba: vi date appuntamento per la classica partita a calceto del lunedì sera ma le moto, al posto di lasciarle nel parcheggio del centro sportivo, le portate in campo. Tuti tranne quello che, solito sfigato, sta in porta. Si gioca cinque contro cinque, quatro tempi da venti minuti ciascuno disputati su un retangolo di dimensioni più o meno regolamentari in erba, ù20 Riders Mondiali 20ù4 cemento o terra batuta, ma il pallone è tanto più grande del solito da rendere il tuto più comico che spetacolare: 40 centimetri di diametro per un chilo di peso. E la cosa ancora più divertente è che, appunto, lo si prende a calci non correndo a piedi, bensì in moto, spesso e volentieri Gas Gas 2T opportunamente modificate. Da qui il nome di questo bizzarro sport, Motoball, le cui origini si perdono nei primi decenni del XX secolo da qualche parte tra Inghilterra, Francia, Germania e Russia. Di fato, sono questi ultimi tre gli unici Paesi dove tutora si gioca e si organizzano tornei di palla a moto. «Viviamo alla giornata, anche gli spiccioli fanno la differenza» racconta Anatoliy Ignatov, meccanico della squadra russa Kometa. I Re Magi che seguono la stella cometa di Ignatov sono i finanziatori che di tanto in tanto offrono sostegno economico al team che, altrimenti, non potrebbe andare avanti. «Tute le altre squadre qui in Russia sopravvivono a fatica, tranne il Metallurg» spiega Ignatov: «Quelli del Metallurg sono i più ricchi e i più forti. La nazionale russa di Motoball è formata quasi esclusivamente da loro giocatori. Comunque ci sono dentro anche un paio dei nostri». Palla lunga e... Una partita di Eurocampionato in Germania. Le moto usate possono arrivare ai 70 km/h ma è raro che si raggiungano velocità di punta in partita. Mondiali 2014 Riders 121 mondiali 2014 Rio de janeiRo RidERS football club Vale tudo Raquel dimantas de Farias, 22 anni, carioca doc, si rinfresca sulla spiaggia di Leblon. in spiaggia, a Rio (quasi) tutto è permesso. Nella pagina accanto. Un surfista sulla spiaggia chiamata Prainha, in un’area protetta a sud di Rio; partita di pallone nel campetto della favela Tabajara, dietro alla spiaggia di Copacabana. i carioca sono atraenti, i carioca sono fighi, i carioca sono alla mano, i carioca sono dorati, i carioca sono otimisti, i carioca parlano fuori dai denti, ai carioca non piacciono i giorni di pioggia». Le parole di questa canzone di un cantante e compositore brasiliano innamorato di Rio De Janeiro non lasciano dubbi sullo stile di vita degli abitanti della più popolare cità verdeoro. Immaginate una cità dove tuto o quasi è nei paraggi della spiaggia. Un tempo progetata per essere una sorta di Parigi dei Tropici, Rio ha preso il volo nell’immaginario colletivo grazie all’affermarsi nei quatro decenni passati di un culto di massa della vita da spiaggia. Colpa dell’estate, praticamente infinita da queste parti. La lunga striscia di sabbia che corre lungo tuta la cità è sempre piena di gente che prende il sole, di sportivi che si danno da fare in acqua e fuori, di venditori di cianfrusaglie che gironzolano ovunque cercando di piazzare la loro roba (e spesso si trata davvero di «roba») e di un carosello di corpi spesso spetacolari, perché la cultura del fisico da queste parti va di pari passo con quella della spiaggia. Ma quello che c’è da dire su Rio, specie per gli italiani abituati a un conceto 126 Riders Mondiali 2014 dio è carioca testo Amanda Scarparo fotografie Nicolò Lanfranchi Così recita un detto popolare tra gli abitanti della «cidade maravilhosa». E se vi sembra un’esagerazione, ne riparliamo dopo che vi sarete fatti un giro tra le sue spiagge. Con una raccomandazione: scegliete bene dove stendere il telo perché qui ogni tratto di litorale ha il suo popolo. Si chiamano postos e ci sono quelli per i surfer, quelli per trans, per i culturisti e gli alternativi. Ma non fatevi illusioni: sono l’unica parvenza di ordine in città garage agente speciale di Paolo Sormani [email protected] Ogni mese tre special di stile e carattere, individuate frugando nel web e setacciando le officine e gli show di tutto il Pianeta hOndA 125 Mx line ➊ Grinta da streetfighter Freni Brembo monoblocco che costano come una MX, disco da 320 largo quasi come il cerchio da 12”, con la frizione a secco. Però... ➋ ➌ ➋ ➊ Paddock fun La verniciatura del team MotoGP Honda Repsol è eseguita con cura maniacale. ➌ © Indegrapher Bangkok, Tailandia. L’Estremo Oriente, si sa, formicola di moto di piccola cilindrata. Il che non toglie che siano prese con molta serietà. La fun bike Honda MX ù25 è la direta discendente del Monkey 50. Fate le debite proporzioni, per la Tailandia è l’equivalente delle naked di media cilindrata in Europa e conta su un’agguerrita scena di cultori. Che si rivolgono a specialisti come MX Line, in grado di farci di tuto. Tipo trasformarla in una streetfighter in miniatura con i colori della Honda RC2ù3V di Marquez. Bel torello. hOndA Mx 125 ThRive Giacarta, Indonesia. Sempre a proposito di MX ù25, la moto vetrina di Thrive lascia capire molto chiaramente che anche fuori dal Giappone si guarda alla scuola cafe racer europea con molto interesse. Le dimensioni contano fino a un certo punto, comunque da quelle parti hanno il fisico giusto per la Thrive, una combinazione eccellente di parti speciali azzeccate, latoneria di gran classe e styling moderno e un po’ naif. All’anima della sfiammata Gli scarichi in acciaio e carbonio sovrapposti sono marchiati FireTorch Racing. ➊ ➌ Capitan indonesia Irresistibile il cupolino a scudo calato sul proiettore a mandorla. Forcella stock. ➋ ➊ ➋ Cornetto aspiratutto Legate bene i bambini e i cani di piccola taglia quando passa la Thrive. ➌ Foglietto di alluminio La parte posteriore è quanto di più leggero si possa concepire. Vietata agli over 60 (chili), ma di indubbia classe. BMW R75/7 ATOM Milano. Agli antipodi dalle formiche atomiche di Bangkok e Giacarta questa Barra Sete per due da centro citadino. L’ha costruita Moto Maggioni, storica officina milanese in atività dal 1929, per Domenico Forte, 49 anni, responsabile di Armani Jeans uomo. Semplice, armonica, senza nero opaco. Questo perché ricalca l’estetica di Real steel, un film dove i robot se le danno di santa, ma alla fine trionfa il più ferrovecchio. 142 Riders Garage ➌ ➊ ➋ ➊ elettrizzante Sono in rame il bullone del perno ruota posteriore, i supporti del parafango, le microfrecce e altro ancora. ➋ Massima discrezione Serbatoio smerigliato e ammaccato, strumento unico MMB con accensione a pulsante sullo sterzo, invisibile. ➌ Cose buone dal mondo Sella in pelle invecchiata, comandi Tommaselli Matador, scarichi Zodiac e vecchi Koni. garage stile e derivati a cura di Alessandro Phonz Fontanesi cultore di stile e accessori, creatore dei brand Phonz Says Black e Anvil Motociclette Pezzi classici riscoperti in chiave moderna la T-SHIRT Courtesy Alessandro Fontanesi Si chiama così per la forma: le maniche (corte o lunghe) formano una T con il torso. Nata nel diciannovesimo secolo e utilizzata sopratuto come indumento da lavoro, la sua diffusione in stile casual si consolidò grazie ai militari della US Navy negli anni Venti e nei Cinquanta quando James Dean e Marlon Brando diventarono gli ambasciatori mondiali dello stile basico americano. Tutti i prezzi sono indicativi johnson motors anvil motociclette Blitz motorcycles È in cotone fiammato ringspun questo bellissimo omaggio all’asso del fuoristrada californiano Bud Ekins. Prezzo: 35 euro (johnsonmotorsinc.com). I dettagli della T-shirt Anvil made in Italy riprende le vecchie maglie dei team motoristici anni Settanta. Prezzo: 45 euro (anvilmotociclette.com). Si ripete per il terzo anno consecutivo la partnership fra l’officina parigina e il brand di denim giapponese Edwin. Prezzo: 45 euro (edwin-europe.com). Garage Riders 143
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