10 VENERDÌ 17 OTTOBRE 2014 La Provincia SPAZIO APERTO Regioni, sprechi e nepotismo Sarebbero da ‘sospendere’ Gentilissimo direttore, oggi desidero parlare di nepotismo. La definizione che mi suggerisce l’Enciclopedia Treccani è questa: tendenza a favorire i propri familiari nell’assegnazione di uffici e incarichi. Le elezioni per il presidente dell’Amministrazione Provinciale che si sono da poco tenute mi pare siano improntate proprio a questo. Condivido in toto il suo articolo di fondo di domenica scorsa. Io mi permetto solo di riprendere e sottolineare il parere da lei espresso sulle Regioni, previste comunque dalla nostra Costituzione. E’ un parere totalmente negativo, al punto di rivederne l’esistenza. Io sarei per una ‘sospensione’, in attesa di tempi e comportamenti migliori. Le più grosse porcherie di questi 40 anni affondano le radici nelle Regioni, dove tutti, ripeto tutti, hanno fatto a gara per vedere chi la combinava più grossa. Le Regioni sono state e sono tuttora un pozzo senza fondo, da cui ognuno ha attinto a piene mani senza rendere conto a nessuno. In questi ambienti ha imperato il nepotismo più sfrenato, di partito, ma sempre nepotismo. Forse la nostra classe politica non sa (ma ne dubito fortemente) che il nepotismo è la colonna portante della malavita organizzata. Oggi io faccio un piacere a te, domani tu me lo rendi con gli interessi. E poi si vogliono abolire le Province! Ma quale cittadino si è mai recato in Regione, se non, quello sì, per attuare lo sciopero contro questo o quel datore di lavoro inadempiente? In compenso la Provincia è sempre stata recepita come ente vicino alle esigenze della gente. Quindi deve essere abolita! Il solito paradosso italiano. Che amarezza, caro direttore. Licio D’Avossa (Cremona) ..................................................................................... . I questuanti di Casalmaggiore riapparsi più belli di prima Gentile direttore, come da copione nostrano, le cose enunciate in modo fracassone come risolutive di un dato problema e lì per lì adottate, finiscono in breve tempo per dissolversi nel nulla e tutto ritorna come prima. Valga per tutte, qui a Casalmaggiore, la storia del divieto di accattonaggio. Ora, dal momento che i questuanti non usano più il cappello per mendicare (sequestrabile col contenuto), o le mani, che se le tengono in tasca, costoro sono riapparsi nei soliti posti più belli di prima. D’altronde al sottoscritto, che da sempre ha dato loro qualcosa, non dispiace essere chiamato capo, direttore, maresciallo ecc., titoli che usa nei miei riguardi con tono ironico solo mia moglie. Ernesto Biagi (Casalmaggiore) ..................................................................................... . Il Tfr in busta paga arma a doppio taglio Gentile direttore, mettere il Tfr in busta paga penso che sia un’arma a doppio taglio, non credo sia la soluzione per aumentare il potere di acquisto della gente, ma il modo per giustificare il fallimento degli 80 euro che mensilmente vengono messi in busta paga. Perché dico che gli 80 euro siano stati un fallimento? Perché il caro Renzi con una mano ti da gli 80 euro con l’altra te ne toglie 200 al mese in quanto contemporaneamente sono aumentati tutti i beni di primo consumo, tali aumenti avranno un peso di oltre 2000 euro annui sulle famiglie. Bell’aiuto. Il Tfr è la cosiddetta liquidazione che viene accumulata nel corso degli anni di lavoro di ogni persona, una somma che ogni lavoratore dopo tanti anni di lavoro e raggiunta l’età pensionabile. Una volta messa in busta paga alla fine si resterebbe con un pugno di mosche in mano, invece di trovarsi un gruzzoletto di scorta come si suol dire in caso di bisogno ci si troverebbe a gestirsi il resto della vita con la sola pensione. (...) Franco Nico Ranzenigo (segretario Lega nazionale lavoratori pensionati europei, Cremona) ..................................................................................... . L’epidemia di Ebola ‘figlia’ anche di pericolose abitudini Gentile direttore, dalle ricerche svolte durante le spaventose epidemie di Ebola dal 1976 a oggi gli studiosi hanno ipotizzato che l’uomo possa contrarre il virus tramite il contatto con altri animali, portatori naturali della malattia. Una delle abitudini più pericolose della popolazione Africana è quella di mangiare animali selvatici come pipistrelli, scimmie e topi, il cosiddetto ‘bushmeat’, senza tenere conto di alcuna norma igienica, con i cadaveri che vengono venduti a terra per strada, in mezzo a mosche e sangue. Come fanno a mangiare in quelle condizioni? Semplice: quando non hai altro da mangiare, o muori di fame o mangi quello che trovi, anche se è a terra e pieno di mosche. I morti per l’epidemia? In condizioni di assenza di igiene il contagio è facilissimo. I morti? Non sono quelli che ci dicono. Non si sanno. Vengono bruciati. L’Africa: nell’ora di storia a scuola mi dicono che li abbiamo sfruttati per secoli. Giuseppe Martinenghi (Cremona) ..................................................................................... . Esibire il crocefisso e agire all’opposto di ciò che insegna Gentile direttore, esibire il crocefisso ed agire esattamente all’opposto di quanto esso simboleggia e insegna, è una contraddizione o speculazione certamente non nuova. A Romanengo, la nuova amministrazione di destra si è immediatamente allineata a quanto sopra. Infatti nel secondo consiglio comunale, con un nuovo crocefisso alle spalle, la maggioranza ha votato all’unanimità la vendita delle azioni di Banca Etica, acquistate circa 10 anni prima dalla precedente amministrazione per testimoniare la vicinanza della comunità romanenghese ai valori etici che l’istituto persegue. Con una delibera di giunta ha poi tolto dalla graduatoria Aler un appartamento in attesa di LA POLEMICA www.laprovinciacr.it IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori La zaino di mia nipote pesa più di 10 chili Caro direttore, oggi vorrei spezzare una lancia a favore di quegli alunni che ogni mattina devono caricarsi in spalla borse più grandi di loro. A dire il vero avevo preparato una lettera ironica dove scherzavo sul ‘sollevamento pesi’ quale sport fornito gratuitamente, ma poi l’ho stracciata perché di comico non c’è proprio niente, anzi. Proprio stamattina nell’aiutare una mia nipote di seconda media a caricarsi lo zaino sulle spalle, mi sono presa uno strappo alla schiena. Ho voluto pesare il suddetto zaino: 10 chili e settecento. Mi sono chiesta se sia normale che una ragazzina di poco più di trenta chili lo possa portare. Ho cercato di farle togliere qualche libro. Impossibile, pena la nota. Non vorrei essere quella che inventa l’acqua calda ma, mi chiedo, non si potrebbe far condividere i testi fra compagni di banco? Tipo: oggi io porto storia e tu porti matematica, eccetera. Troppo semplice? Forse io sono solo una vecchia nonna che assegnazione per impiegarlo come ambulatorio pediatrico senza considerare che è lunga la graduatoria di chi è in difficoltà e attende una sistemazione popolare mentre l’ambulatorio del pediatra è ospitato in ambienti comunali recentissimamente ristrutturati. Due fatti significativi che evidenziano come la nuova amministrazione di centrodestra non persegue una politica sociale attenta a chi ha bisogno ed è in difficoltà, come appunto il crocefisso indica. Giordano Assandri (Romanengo) ..................................................................................... . Come si può affermare che l’Isis agisce in nome della giustizia? Egregio signor direttore, sono rimasto, a dir poco, infastidito leggendo una lettera firmata da Roberto Bonezzi. (...) Ha forse scritto il ‘Mein Kampf’? E sì, perché da come si esprime mi torna alla mente un certo Hitler. Anche Hitler affermava, come l’Isis, di risolvere le ingiustizie a cui la Germania venne sottoposta alla fine della prima guerra mondiale. Anche Hitler affermava che ‘Dio è con noi’, il famoso ‘Got Mit Uns’. Come si può affermare che l’Isis agisce in nome della giustizia quando se la prende con i più deboli. Forse il signor Bonezzi dimentica che questi criminali hanno decapitato civili innocenti (giornalisti e membri di associazioni umanitarie) sequestrati perché presenti sul territorio con lo scopo di raccontare i disagi di queste popolazioni. Sequestrati e poi decapitati perché Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori HO PRESO UNA MULTA DI 28,50 EURO QUASI RADDOPPIA CON LE SPESE POSTALI Gentile direttore, vorrei sottolineare le assurdità burocratiche ed i relativi costi: il Comune di Sesto mi ha fatto recapitare un verbale di violazione del codice della strada in quanto sulla SS 415 Paullese con il mio scooter ho superato di ben 1 chilometro orario il limite di velocità prescritto, elevandomi una sanzione di 28,50 euro + 18,50 euro di spese postali! Sottolineo che ho ricevuto presso la mia abitazione due raccomandate: la prima, contenente il verbale, ritirata da mia madre in quanto ero assente per lavoro, la seconda, il giorno successivo, per notificarmi che la prima era stata ritirata da mia madre. Alla faccia delle tanto proclamate semplificazioni. Ai lettori lascio i commenti. Gian Paolo Maderi ([email protected]) Zaino in spalla, un bambino va a scuola dimentica sempre che il buonsenso non è più di moda. Teresa Odelli (Acquanegra) a questione che lei pone è L delicatissima per la salvaguardia della salute degli studenti più giovani. Vale la pena di ricordare le raccomandazioni del Consiglio Superiore della sanità, rilasciate con parere del 16 dicembre 1999 e recepite dal ministero della Pubblica istruzione. Il Consiglio «sottolinea la necessità, a scopo prevalentemente prudenziale, di seguire le seguenti raccomandazioni: che il peso dello zaino non superi un ‘range’ tra il 10 e il 15 per cento del peso corporeo. Il ‘range’ non può essere interpretato in senso rigido e vincolante perché andranno comunque considerate altre variabili come: la configurazione fisica dello scolaro con particolare riguardo alla massa muscolare ed alla struttura scheletrica, il tempo e lo spazio di percorrenza con il carico dello zainetto. (...) in soggetti di costituzione gracile e con scarsa massa muscolare, soprattutto se obbligati a percorrere lunghi tragitti, andrà incoraggiato il rispetto del range raccomandato. (...) In particolare opera di sorveglianza dovrà essere espletata prioritariamente dai genitori, dagli insegnanti e dai medici che entrano in contatto abituale od occasionale con il ragazzo (pediatra, medico di base, specialisti del Dipartimento materno-infantile, ortopedici, fisiatri)...». colpevoli di aiutare queste popolazioni e cercare di alleviare le sofferenze di tanti bambini, ma anche adulti, destinati altrimenti a morire di malattia e fame. Lo sforzo, queste persone caritatevoli, lo stanno facendo, ma l’ignoranza di certa gente ostacola enormemente tutto quanto. (...) Nessun Dio, sia chiamato Dio o Allah, predica la violenza. La violenza la predicano questi criminali, sorretti, protetti e giustificati da certa gente. Massimo Pelizzoni (Gussola) ad ostruire con finte frane tratti di strada per poi andarle a ripulirle il mattino successivo con mezzi meccanici frodando la comunità. (...) La mancata visita del presidente del Consiglio Renzi sui posti delle alluvioni ne è una amara dimostrazione; esso è presente spesso solo dove può riscuotere applausi , dove può incensarsi da solo, perché oggi è solo l’immagine che conta. Sante Gerelli (Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Gussola) ..................................................................................... . ..................................................................................... . Foto d’epoca fonte di serenità antidoto allo squallore di oggi Jadid talentuoso e arrogante Zittisce anche il suo mister Gentile direttore, voglio complimentarmi con la vostra scelta di creare una rubrica in fondo al quotidiano, inerente le foto d’epoca. Ebbene, nonostante le foto siano state create in tempi più difficili dei nostri, guardandole io trovo pace e serenità, perché in quei tempi soprattutto di guerra, la gente era più umile e soprattutto più buona. Verrebbe da dire il famoso detto si stava meglio quando si stava peggio perché allora non c’era il benessere dei nostri giorni, ma neppure il marcio nel quale stiamo lentamente affogando tutti perché come si vede i giorni nostri sono squallidi. Marco Pedrabissi (Trescore Cremasco) Egeregio direttore, vorrei intervenire circa la lettera a firma Giovanni Varesi nella quale esprime il giusto disappunto per il gesto di Jadid durante la partita della Cremonese contro l’Alessandria. Lo stesso giocatore era stato protagonista di un gesto analogo in occasione della sua doppietta allo Zini, occasione in cui invece di esultare come fanno tutti aveva platealmente zittito qualcuno. Jadid è un giocatore tra i più forti dal punto di vista tecnico tra quelli che hanno vestito i nostri colori, eppure fatica a stare al passo con la categoria che richiede non solo tecnica ma soprattutto velocità di esecuzione prima lo capirà e meglio sarà per tutti. Ma qui vorrei portare all’attenzione un altro episodio che lo ha visto protagonista sempre nell’ultima partita in casa e che è sfuggito a tutti. Io mi trovavo nel parterre in piedi proprio dietro la panchina e, in un intervallo di gioco in cui si doveva battere una punizione con palla vicina alla panchina di Montorfano, lo stesso allenatore chiamava Jadid per dirgli qualcosa che non ho capito ma ho visto bene la risposta. Il giocatore si portava il dito alla bocca e rispondeva «Stai zitto!». Questo non l’avevo mai visto fare ad alcun giocatore nei confronti di un allenatore e mi ha lasciato basito. La considerazione è questa. Se la qualità non è accompagnata dall’umiltà non è certo utile alla squadra e allora meglio puntare su un altro giovane magari meno talentuoso ma più disponibile a mettersi a disposizione dei compagni. Gabriele Zambelloni (Cremona) ..................................................................................... . La manutenzione del territorio per molti non è prioritaria Gentile direttore, la manutenzione del territorio è l’ultimo problema di certi nostri governanti e di certi nostri amministratori. (...) In questi giorni abbiamo visto cosa è successo nel Gargano, a Genova, a Parma in Piemonte, in Toscana e in tante altre zone del nostro paese. Rabbia, disperazione, lacrime portate alla ribalta dagli organi di informazione, e quando poi arriva uno spiraglio di sole il copione informativo cambia, lasciando però i cittadini colpiti nella loro disperata solitudine. Si potrebbe dire: ma chi paga? Non ha mai pagato nessuno e purtroppo, a mio avviso, non pagherà anche stavolta nessuno. Viviamo nel paese dove ditte che si erano aggiudicate i lavori di pronto intervento, di notte andavano ..................................................................................... .
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