N.10 Ottobre

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Tutti i diritti riservati - Registrazione presso il Tribunale di Verona Nr. 2325/2001 del 28 Novembre 2001
Anno 14, Numero 10
Ottobre 2014
www.venetidelmondo.com
ESTERI: PRIMA DEL VOTO SI RIVEDONO I COMITES...
Si chiamano COMITES ovvero i
Comitati che nei vari consolati
italiani nel mondo raccoglievano
le volontà delle locali Comunità
italiane eleggendo un consiglio
che le rappresentava nei confronti
delle nostre autorità diplomatiche.
Di fatto una specie di mini consigli
comunali che davano voce alle
associazioni e spesso ai singoli
schieramenti politici e che
servivano soprattutto là dove
persone, ormai quasi sempre
anziane, spesso apolitiche e quasi
sempre di grande buona volontà ci
tenevano a rappresentare la nostra
Comunità L’ultima volta si votò
quasi 10 anni fa poi di rinvio in
rinvio si è arrivati a convocarne il
rinnovo per la fine dell’anno,
anche se in numero molto ridotto
sia per la silenziosa sparizione nel
mondo dei nostri consolati sia
perché ora saranno eletti solo nelle
comunità italiane di almeno
50.000 persone. Il tutto in un
sostanziale disinteresse e tra
grandi difficoltà pratiche per la
raccolta di liste e candidature. Alla
fine voterà presumibilmente una
parte infima degli aventi diritto ed
i nuovi COMITES, dove verranno
eletti, perché in molte località non
si è presentata neppure una lista,
che già contavano poco non
conteranno più nulla. La novità
sostanziale tra l’altro è che non
voteranno più tutti gli italiani
residenti all’estero ma solo quelli
che avranno dimostrato interesse
a farlo “autoregi-strandosi”nei
singoli consolati, un concetto
ragionevole e che avrebbe ribaltato
il risultato del voto all’estero sia
nel 2006 che del 2008 e ancora
l’anno scorso, visto anche le
documentate truffe che li hanno
accompagnati. Una scelta giusta
ma che però crea un ulteriore
problema: quanti degli italiani
all’estero
sapranno
che
potranno/dovranno iscriversi nelle
apposite liste per poter votare ?
Pochi, pochissimi, per esempio a
Zurigo nei giorni scorsi c’erano
ancora solo 350 iscritti al voto per
un consolato che è il più
importante nella rappresentanza
dei 450.000 italiani residenti in
Svizzera.Il 10 novembre 2014, il
Consiglio dei Ministri ha
approvato un provvedimento che
posticipa la data di voto per
l’elezione dei componenti dei
comitati degli italiani all’estero. Il
provvedimento individua nel 18
marzo 2015 il nuovo termine per
la presentazione della c.d.
“opzione”, posticipando il termine
delle operazioni elettorali al 17
aprile. Il Decreto Legge deve
essere sottoposto al Capo dello
Stato ed entrerà in vigore solo dal
giorno successivo alla sua
pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale.I Comites, istituiti dalla
legge n. 205 del 1985, sono
attualmente disciplinati dalla legge
23 ottobre 2003, n. 286 e dal
relativo regolamento di attuazione
D.P.R. 29 dicembre 2003, n. 395.
Essi
sono
organismi
rappresentativi della collettività
italiana eletti direttamente dai
cittadini residenti all'estero. Le
elezioni sono indette dai capi degli
Uffici consolari competenti. Il
voto si esercita per corrispondenza
secondo le procedure di cui alla
legge 27 dicembre 2001, n. 459,
che ha dettato le disposizioni
necessarie per la partecipazione
dei cittadini italiani residenti
all’estero alle elezioni politiche.
RENZI E BERLUSCONI: DOV’E’ L’OPPOSIZIONE ?
(Relata Refero) Berlusconi dice
che Forza Italia “resterà
all’opposizione
di
questo
governo” e poi concorda con il
PD di Renzi sulla legge di
stabilità, sul sistema elettorale,
sulle coppie gay con “il sistema
alla tedesca” e adesso perfino
sullo “jus soli” per dare la
cittadinanza ai figli dei
clandestini. Dov’è allora, al netto
della demagogia, l’“opposizione”
di
Berlusconi
?
Soprattutto dov’è il “rinno-
vamento” annunciato per Forza
Italia se lo stesso Silvio, alla
soglia degli 80 anni, conferma
che si ripresenterà senz’altro
come suo leader alle prossime
elezioni? Elezioni che probabilmente Renzi potrebbe vincere a
mani basse soprattutto se passerà
il sistema elettorale da lui
emendato in questi giorni che nel
concreto darà al primo partito,
ovvero al PD, non più alle
coalizioni, l’intero premio di
maggioranza della futura unica
Camera, anche se resterà ben al
di sotto del 50% dei voti, per
giunta con candidati tutti scelti
dallo stesso premier, ovvero da
Renzi. Il responso arrivera’ alle
prossimelezioni… Astor
Anno XIV, Ottobre 2014, Numero 10, Pag.2
Il Salone del Gusto e Terra Madre è la
rassegna di richiamo internazionale che
da 20 anni accoglie a Torino un grande
pubblico
di
appassionati
di
enogastronomia. Nel corso delle ultime
dieci edizioni, il Salone del Gusto ha
portato all’attenzione del pubblico
sapori, tradizioni e testimonianze di
patrimonio storico-ambientale nel
campo dell’alimentazione. L’edizione
2014 si svolgerà a Lingotto Fiere dal
23 al 27 ottobre. Il Consorzio
Ortofrutticolo di Belfiore presenterà
Wapple, che inebrierà il pubblico con
il suo originale blend tra mela ed uva,
dalle caratteristiche frizzanti e dalla
bassa gradazione alcolica. Il meglio
dell’Est Veronese e del Vicentino
saranno riuniti insieme, al padiglione 1
stand 1 D20 con Soave e Durello.
Molino Rossetto sarà tra i protagonisti
del Salone del Gusto. Molino Rossetto,
azienda padovana player di riferimento
nel settore farine e preparati speciali,
accenderà i riflettori accesi sulla
Macina Cereali a Pietra, un inedito
strumento che offre la possibilità di
realizzare in casa la propria personale
farina, selezionando i cereali preferiti e
scegliendo la granulometria. I visitatori
potranno condividere l’esperienza con
l’hashtag #iomacinochicchidi. “nuovo”
Chiaretto, figlio di quella rivoluzione
stilistica che è stata intrapresa dal
Consorzio di tutela del Bardolino a
partire dalla vendemmia 2014, si
presenterà giovedì 23 ottobre alle 18
nello stand di Slow Food del Veneto e
della Camera di Commercio di Verona
con la degustazione dei vini.
TREVISO Fino a pochi anni fa c’era
un pompa di benzina. Da ieri, sotto al
grattacielo delle Stiore, ha aperto il
Roadhouse Grill, ristorante della
catena di «steakhouse» del gruppo
Cremonini di Modena. Dopo Verona,
Vicenza, Padova, Mestre e Rovigo le
carni alla griglia di Roadhouse
arrivano anche la Marca scegliendo
una zona, quella di piazzale Pistoia,
dove certo non manca il flusso di auto
e, di conseguenza, di clienti. Il locale
si sviluppa su una superficie di 520
metri quadrati ed ha 160 posti a
sedere. Una trentina i giovani assunti
da Roadhouse che vanno ad
aggiungere ai circa mille dipendenti
del gruppo, che lo scorso anno ha fatto
registrare un fatturato di 65 milioni di
euro, il 25% in più rispetto a quello
precedente. «Volevamo fortemente
Treviso perché qui c’è una grande
tradizione di buon cibo e buona cucina
– ha detto il responsabile marketing
della catena Alfonso Iannotta -.
Speriamo che il Roadhouse diventi per
i trevigiani un po’ come una seconda
casa». Ad «aprire le danze» con al
prima grigliata di carne è stato il
macellaio trevigiano per antonomasia
Bruno Bassetto, la cui attività dista a
pochi chilometri di distanza, a San
Liberale. Andare in centro? Non
sarebbe stato facile trovare 500 metri
quadri disponibili, e comunque
preferiamo trovarci in strade ad alta
percorrenza. Anche a Milano, dove ci
sono 15 ristoranti della catena.
LE RICETTE: COSTINE CON POLENTA ALLA BELLUNESE
Ingredienti e dosi per 4 persone
800 g di costine di maiale, 50 g di burro, 400 g di
pomodori pelati 1 bicchiere di vino rosso , 800 g
di polenta 1 cipolla 1 aglio Basilico Peperoncino
Sale Pepe
Preparazione:
In un tegame scaldate il burro e rosolatevi la
cipolla tritata e uno spicchio d'aglio intero.
Quando sono dorati eliminate l'aglio e aggiungete
le costine di maiale.
Versate il vino e lasciatelo evaporare. Unite i
pelati, il peperoncino e il basilico tritati, sale e pepe. Cuocete a fuoco basso un'ora abbondante o fino a quando
la carne comincia a staccarsi dalle ossa. Nel frattempo, se il sugo asciuga troppo, aggiungete un po' d'acqua e
vino caldi. Servite le costine con polenta morbida. Vini di accompagnamento: Nebbiolo Del Roero DOC,
Chianti Colli Fiorentini DOCG, Rosso Di Barletta DOC.
Anno XIV, Ottobre 2014, Numero 10, Pag.3
SECONDA E ULTIMA PARTE,
di Wally Massimo - Dopo questo
periodo di pace e prosperità
arrivarono le scorrerie e le
invasioni dei Barbari. Prima
arrivarono i Visigoti che furono
poi ricacciati al di là delle Alpi
andando ad insediarsi in Francia e
in Spagna (da cui Visigoti: Goti
dell’ovest). Poi fu la volta della
ferocia terrificante di Attila
ed i suoi Unni, una
popolazione di origine
mongolica insediatasi per un
periodo
in
Pannonia
(l’odierna Ungheria) e
arrivata poi in Italia nel 434
d.C. Fu in questo periodo
che alcune popolazioni
venete, per sfuggire alle loro
devastazioni ripararono su
isolette della Laguna Veneta,
dando origine al primo
nucleo di Venezia. L’isola di
Torcello, nella Laguna
Veneta fu la prima isola ad
essere abitata (ora ospita
solo 23 abitanti). I primi
abitanti arrivarono da Altino
per sfuggire ai Barbari. La
chiamarono Turris per
ricordare la torre della natìa
Altino, che divenne Torcellum e
infine Torcello. Quando si arriva
e Torcello e si procede per la
bellissima cattedrale di Santa
Maria Assunta si oltrepassa la
locanda Cipriani dove soggiornò
anche Hemingway. Nella piazzetta
antistante la cattedrale si trova una
rozza sedia di marmo detta “sedia
di Attila” (la leggenda dice a lui
appartenuta), in realtà si pensa che
fosse usata per amministrare la
giustizia. Seguirono gli Eruli di
Odoacre che diversamente dai loro
predecessori, mai stanziali, e
grazie alla deposizione di Romolo
Augustolo divennero i padroni
dell’Italia. Con il tramonto
dell’Impero Romano d’Occidente,
nel 476 d.C., sotto la furia dei
Barbari iniziò il Medio Evo,
conclusosi con la scoperta
dell’America da parte di Cristoforo
Colombo nel 1492. Ebbe così
inizio l’età moderna. Con il Medio
Evo, a torto considerato periodo
oscuro, ebbe grande rilevanza il
Monachesimo, al quale dobbiamo
la conservazione delle opere
letterarie, ora di inestimabile
valore, e dei saperi della Grecia e
di Roma, senza dimenticare che la
vite, distrutta dai Barbari ovunque,
continuava ad essere coltivata e
protetta e quindi salvata e
riconsegnata alle generazioni
successive,
all’interno
de
Monasteri. Anche Cologna Veneta
popolazioni sottomesse. Vi è un
fatto, che forse ha legato a Cologna
la morte di Re Alboino. Si dice che
quest’ultimo, sposata Rosmunda,
la bella figlia di Cunimondo, Re
dei Gepidi, ebbe la triste idea di
farla brindare, porgendole una
coppa ricavata dal cranio del
padre, la qual cosa era all’epoca
“di moda”. Rosmunda dovette
fu testimone, nel suo territorio,
della nascita e proliferazione di
ordini conventuali soprattutto
Francescani. Il Medio Evo fu
anche e soprattutto il tempo delle
torri, delle mura merlate, delle
guglie e delle cattedrali. Dopo
Odoacre ci fu la dominazione
ostrogota - Goti dell’est - (493533) e del loro condottiero
Teodorico. Quest’ultimo batté
Odoacre all’Isonzo, a Verona,
sull’Adda, poi lo assediò per tre
anni a Ravenna, dove lo uccise nel
493. Regnò per 33 anni,
alternandosi tra Ravenna, Pavia e
Verona. L’epoca di Teodorico
stesso, dopo le devastazioni di
Attila e in memoria di ciò, fu
chiamata, all’epoca Colonia
Gotica (“Gothorum”). Al dominio
gotico succedette quello bizantino
(553-568).
Poi
arrivò
la
dominazione longobarda (568 –
774), di stirpe germanica, con il
suo re Alboino e fu una delle più
dure. Col tempo però si
acclimatarono e si fusero con le
trangugiare quel vino, ma il suo
odio per il marito crebbe a
dismisura. Per essere lontana da lui
sembra si ritirasse spesso nel
Castello di Sabbion di Cologna
Veneta, che lei aveva fatto erigere.
E lì fu ordito il piano per la sua
vendetta. Fece uccidere nel sonno
Alboino a Verona il 28 giugno
574. E’ in questo periodo,
precisamente il 17 ottobre 589, che
il fiume Adige, il quale passava
anche da Cologna Veneta prima di
lambire Montagnana ed Este con
la rotta della Cucca (oggi
Veronella, come già riferito), fu
disalveato, come altri fiumi, dalla
furia delle acque e deviato verso
Legnago, Badia Polesine, etc.. Di
questo è testimonianza il toponimo
‘’Sabbion’’ di Cologna Veneta
dove l’Adige faceva un’ansa,
depositando sabbia. Lo storico
Paolo Diacono, nel suo ‘’Historia
Langobardorum’’, riferisce che
interi villaggi della Liguria e della
‘’Venezia’’
furono
allagati
affogando uomini, animali e
distruggendo casali e strade. Finito
il dominio longobardo nel 774 e
con l’avvento dei Franchi (774888) in Lombardia e Veneto venne
posto un marchese con il compito
di sorvegliare le terre conquistate.
Questo comprensorio si chiamò
Marca Trevigiana o Veronese dal
luogo dove quel magistrato
risiedeva, a Treviso o a Verona.
Cologna, con altre città, ne
faceva parte e con Carlo
Magno
si
pensò
all’organizzazione
amministrativa del territorio,
alla diffusione dell’istruzione e alla disciplina della
vita ecclesiastica. Nell’età
carolingia si diffuse il
sistema feudale. Ciò voleva
dire che il monopolio della
ricchezza terriera era in
mano di antichi privilegiati.
E’ chiaro, quindi, che si
diffuse la miseria della
plebe; tutto questo portò ad
un regresso. Con la fine
dell’era carolingia e con lo
smembramento del suo
Impero sorse il Regno
Feudale d’Italia (888-962).
Non deve trarre in inganno
il nome di Regno d’Italia perché
era in effetti un contesto di grandi
feudi ed era meno esteso del
vecchio regno longobardo. E’
verso il ‘900 che le città dell’Italia
settentrionale, per difendersi dai
ferocissimi Ungari, popoli di terra
mongolica, si circondarono di
mura e istituirono rocche e castelli.
Anche Cologna ebbe la sua
cittadella. Quindi dopo re e
imperatori, ecco i dominatori
feudali. A Cologna ci furono i
Conti Maltraverso (1000-1204),
una famiglia di origine e di
costumi longobardi.
V��e��
Anno XIV, Ottobre 2014, Numero 10, Pag.4
ACQUEVERONESI: MAGGIORI TUTELE PER I CITTADINI CAVALLI DEL MONDO IN FIERA A VERONA
Sono iniziati ad agosto i lavori di Acque
Veronesi per la realizzazione del nuovo
acquedotto di Palù. Il comune, finora
infatti, è stato alimentato da pozzi
artesiani privati. Si tratta del primo
stralcio dell’opera, il cui costo è di poco
inferiore al milione e 100 mila euro e
consiste nell’estensione dell’attuale rete
acquedottistica del comune di Zevio, da
piazza Repubblica (località Volon), fino
alle stradi centrali di Palù. Dal punto di
vista tecnico, i lavori riguardano
l’adeguamento
e
potenziamento
dell’attuale condotta di Zevio, con
un’altra in ghisa lunga 2.550 metri; la
realizzazione di nuove adduttrici a Palù,
(sempre in ghisa) in via Catene, via
Bressanine e via Roma (per un totale di
850 metri) e la costruzione di nuove
condotte in polietilene ad alta densità in
piazza San Giorgio, via I Maggio e via
25 Aprile. Questa prima fase dei lavori
interesserà circa 450 abitanti e terminerà
a gennaio. Si sta predisponendo inoltre,
quanto necessario per utilizzare le
economie ottenute fino ad oggi, al fine
di estendere ulteriormente la rete
acquedottistica a quasi tutte le abitazioni
del capoluogo. Tale intervento, una volta
approvato,
dovrebbe
terminare
nell’aprile 2015. «Si tratta di un’opera
che i cittadini attendevano da tempo.
Palù era infatti uno degli ultimi comuni
della provincia veronese non ancora
dotato di una rete acquedottistica» ha
dichiarato Mariotti «e l’azienda ha
compiuto un altro grande sforzo per
ammodernare le infrastrutture della
provincia. Pur in un momento dove è
necessario razionalizzare ogni minima
spesa, siamo riusciti a mettere in cantiere
un’opera che porterà benefici a circa
1.300 cittadini della Bassa». Soddisfatto
anche il sindaco Farina: «Finalmente
l’acquedotto diventa realtà. Grazie
all’impegno di Acque Veronesi sarà
realizzata questa importante opera che
permetterà ai cittadini di Palù un utilizzo
più sicuro delle risorse con una garanzia
sulla salute delle proprie famiglie.
Da oltre un secolo Fieracavalli
accende i riflettori sul mondo
equestre, riunendo a Verona più di
158 mila visitatori che, in soli quattro
giorni, rivivono le tradizioni più
nobili ed antiche legate al cavallo,
scoprendone al tempo stesso gli
aspetti
più
innovativi:
dall’ippoterapia fino all’equiturismo.
parlare tra loro e di offrire una rete di
servizi dedicati per chi va a cavallo
o per chi desidera vivere questa
esperienza per la prima volta.
L’intrattenimento per tutta la
famiglia, infine, parte dal Villaggio
del Bambino, che offre ai più piccoli
spettacoli, percorsi e dimostrazioni
su come avvicinarsi e interagire con
il cavallo. Le esibizioni degli artisti
e le animazioni folkloristiche sono
poi la compagnia perfetta per tutta la
famiglia e, una volta tramontato il
sole, si alza il sipario sul Gala d’Oro
2014, “Visions” – diretto da Antonio
Giarola. E proprio su questo aspetto
punta la 116^ edizione della
manifestazione veronese con un
padiglione, il 4, a disposizione di
appassionati e curiosi per scoprire, in
sella all’animale che da sempre
accompagna l’uomo, le bellezze del
nostro Paese e non solo. Fieracavalli,
ogni anno, riunisce a Verona più di
3.000 cavalli, 35 associazioni
allevatoriali,
650
espositori
mostrando con più di 180 iniziative
tra gare, mostre e spettacoli il mondo
equestre in tutti i suoi aspetti. Per la
116a edizione decide di puntare tutto
sull’affinità naturale che lega l’uomo,
il cavallo e il territorio prodotti tipici,
restando in sella al cavallo! Il
padiglione 4, sviluppato in
collaborazione con E.A.R.T.H.
Academy, è la piazza principale dove
conoscere il meglio delle proposte
ippo-turistiche
nazionali
ed
internazionali.
GLI AMICI DI VERONA RICORDANO GIORGIO RUSPINI
Giorgio Ruspini adesso può riposare in
pace. I suoi fedel
che con lui
funzionario tutto fare della federazione
dell'Msi dagli anni Settanta ai Novanta,
sono cresciuti, gli hanno fatto l'ultimo
regalo. Una lapide, che è stata scoperta
l'altra mattina al cimitero monumentale.
Non era ricco, il «Rospo», dalla politica
non aveva avuto alcunchè, così non
aveva i soldi per la lapide. Qualche mese
fa, gli amici della Bottega del Vino, che
era il suo quartier generale, e altri vecchi
simpatizzanti dell'Msi hanno donato 20
euro a testa per acquistare la lapide.
L’ampia area a disposizione ha accolto
nel 2013 oltre 260 espositori e 45.000
visitatori di tutte le età. L’artigianato,
l’arredamento e le tecnologie per la casa,
il salone Alto Adige, i sapori locali e
medi - terranei sono i principali temi di
riferimento della tradizionale Fiera
d’Autunno a Bolzano. Un’ampia ed
articolata vetrina di prodotti, un
programma d’intrattenimento ideato per
l’informazione e il divertimento del
pubblico: nel grigiore novembrino la
rassegna promette di essere un
multicolore punto di riferimento per
moltissimi visitatori attesi anche da oltre
i confini provinciali. Il segreto del
successo della fiera campionaria, “Madre
di tutte le fiere regionali”, è sicuramente
la varietà e pluralità dell’offerta, che
nuovamente darà occasione agli
innumerevoli visitatori di informarsi e
fare acquisti di vari prodotti tipici, locali,
tradizionali e innovativi, e molto gustosi.
E molto altro ancora. (da La Rivista )
Ruspini era morto in aprile, all'età di 70
anni, nella sua casa popolare in via
Campofiore. Era stato per anni l'uomo di
fiducia dell'allora leader veronese del
Msi-Dn, l'avvocato Angelo Savoia, nelle
battaglie politiche condotte dal leader
nazionale Giorgio Almirante. La sua
attività nel partito ha attraversato
generazioni di militanti diventati poi
anche dirigenti di partito. E aveva
continuato a sognare anche non più in
attività, una destra unita, cercando di
convincere i «suoi» che quella era la
strada da seguire. La milizia come vita».