Per la tua pubblicità su Marcopolo mettiti in contatto con la redazione all’indirizzo sotto il titolo oppure all’ E-Mail [email protected] Edizione Mensile Stampata Direttore responsabile Marco Ballini. Direttore editoriale Rudy Marcolini. 6052 Jean-Talon Est, suite C, Montreal, Québec H1S 3A9 Canada Tel. (514) 252-5041 fax (514) 252-9852 Tutti i diritti riservati - Registrazione presso il Tribunale di Verona Nr. 2325/2001 del 28 Novembre 2001 Anno 14, Numero 10 Ottobre 2014 www.venetidelmondo.com ESTERI: PRIMA DEL VOTO SI RIVEDONO I COMITES... Si chiamano COMITES ovvero i Comitati che nei vari consolati italiani nel mondo raccoglievano le volontà delle locali Comunità italiane eleggendo un consiglio che le rappresentava nei confronti delle nostre autorità diplomatiche. Di fatto una specie di mini consigli comunali che davano voce alle associazioni e spesso ai singoli schieramenti politici e che servivano soprattutto là dove persone, ormai quasi sempre anziane, spesso apolitiche e quasi sempre di grande buona volontà ci tenevano a rappresentare la nostra Comunità L’ultima volta si votò quasi 10 anni fa poi di rinvio in rinvio si è arrivati a convocarne il rinnovo per la fine dell’anno, anche se in numero molto ridotto sia per la silenziosa sparizione nel mondo dei nostri consolati sia perché ora saranno eletti solo nelle comunità italiane di almeno 50.000 persone. Il tutto in un sostanziale disinteresse e tra grandi difficoltà pratiche per la raccolta di liste e candidature. Alla fine voterà presumibilmente una parte infima degli aventi diritto ed i nuovi COMITES, dove verranno eletti, perché in molte località non si è presentata neppure una lista, che già contavano poco non conteranno più nulla. La novità sostanziale tra l’altro è che non voteranno più tutti gli italiani residenti all’estero ma solo quelli che avranno dimostrato interesse a farlo “autoregi-strandosi”nei singoli consolati, un concetto ragionevole e che avrebbe ribaltato il risultato del voto all’estero sia nel 2006 che del 2008 e ancora l’anno scorso, visto anche le documentate truffe che li hanno accompagnati. Una scelta giusta ma che però crea un ulteriore problema: quanti degli italiani all’estero sapranno che potranno/dovranno iscriversi nelle apposite liste per poter votare ? Pochi, pochissimi, per esempio a Zurigo nei giorni scorsi c’erano ancora solo 350 iscritti al voto per un consolato che è il più importante nella rappresentanza dei 450.000 italiani residenti in Svizzera.Il 10 novembre 2014, il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento che posticipa la data di voto per l’elezione dei componenti dei comitati degli italiani all’estero. Il provvedimento individua nel 18 marzo 2015 il nuovo termine per la presentazione della c.d. “opzione”, posticipando il termine delle operazioni elettorali al 17 aprile. Il Decreto Legge deve essere sottoposto al Capo dello Stato ed entrerà in vigore solo dal giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.I Comites, istituiti dalla legge n. 205 del 1985, sono attualmente disciplinati dalla legge 23 ottobre 2003, n. 286 e dal relativo regolamento di attuazione D.P.R. 29 dicembre 2003, n. 395. Essi sono organismi rappresentativi della collettività italiana eletti direttamente dai cittadini residenti all'estero. Le elezioni sono indette dai capi degli Uffici consolari competenti. Il voto si esercita per corrispondenza secondo le procedure di cui alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, che ha dettato le disposizioni necessarie per la partecipazione dei cittadini italiani residenti all’estero alle elezioni politiche. RENZI E BERLUSCONI: DOV’E’ L’OPPOSIZIONE ? (Relata Refero) Berlusconi dice che Forza Italia “resterà all’opposizione di questo governo” e poi concorda con il PD di Renzi sulla legge di stabilità, sul sistema elettorale, sulle coppie gay con “il sistema alla tedesca” e adesso perfino sullo “jus soli” per dare la cittadinanza ai figli dei clandestini. Dov’è allora, al netto della demagogia, l’“opposizione” di Berlusconi ? Soprattutto dov’è il “rinno- vamento” annunciato per Forza Italia se lo stesso Silvio, alla soglia degli 80 anni, conferma che si ripresenterà senz’altro come suo leader alle prossime elezioni? Elezioni che probabilmente Renzi potrebbe vincere a mani basse soprattutto se passerà il sistema elettorale da lui emendato in questi giorni che nel concreto darà al primo partito, ovvero al PD, non più alle coalizioni, l’intero premio di maggioranza della futura unica Camera, anche se resterà ben al di sotto del 50% dei voti, per giunta con candidati tutti scelti dallo stesso premier, ovvero da Renzi. Il responso arrivera’ alle prossimelezioni… Astor Anno XIV, Ottobre 2014, Numero 10, Pag.2 Il Salone del Gusto e Terra Madre è la rassegna di richiamo internazionale che da 20 anni accoglie a Torino un grande pubblico di appassionati di enogastronomia. Nel corso delle ultime dieci edizioni, il Salone del Gusto ha portato all’attenzione del pubblico sapori, tradizioni e testimonianze di patrimonio storico-ambientale nel campo dell’alimentazione. L’edizione 2014 si svolgerà a Lingotto Fiere dal 23 al 27 ottobre. Il Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore presenterà Wapple, che inebrierà il pubblico con il suo originale blend tra mela ed uva, dalle caratteristiche frizzanti e dalla bassa gradazione alcolica. Il meglio dell’Est Veronese e del Vicentino saranno riuniti insieme, al padiglione 1 stand 1 D20 con Soave e Durello. Molino Rossetto sarà tra i protagonisti del Salone del Gusto. Molino Rossetto, azienda padovana player di riferimento nel settore farine e preparati speciali, accenderà i riflettori accesi sulla Macina Cereali a Pietra, un inedito strumento che offre la possibilità di realizzare in casa la propria personale farina, selezionando i cereali preferiti e scegliendo la granulometria. I visitatori potranno condividere l’esperienza con l’hashtag #iomacinochicchidi. “nuovo” Chiaretto, figlio di quella rivoluzione stilistica che è stata intrapresa dal Consorzio di tutela del Bardolino a partire dalla vendemmia 2014, si presenterà giovedì 23 ottobre alle 18 nello stand di Slow Food del Veneto e della Camera di Commercio di Verona con la degustazione dei vini. TREVISO Fino a pochi anni fa c’era un pompa di benzina. Da ieri, sotto al grattacielo delle Stiore, ha aperto il Roadhouse Grill, ristorante della catena di «steakhouse» del gruppo Cremonini di Modena. Dopo Verona, Vicenza, Padova, Mestre e Rovigo le carni alla griglia di Roadhouse arrivano anche la Marca scegliendo una zona, quella di piazzale Pistoia, dove certo non manca il flusso di auto e, di conseguenza, di clienti. Il locale si sviluppa su una superficie di 520 metri quadrati ed ha 160 posti a sedere. Una trentina i giovani assunti da Roadhouse che vanno ad aggiungere ai circa mille dipendenti del gruppo, che lo scorso anno ha fatto registrare un fatturato di 65 milioni di euro, il 25% in più rispetto a quello precedente. «Volevamo fortemente Treviso perché qui c’è una grande tradizione di buon cibo e buona cucina – ha detto il responsabile marketing della catena Alfonso Iannotta -. Speriamo che il Roadhouse diventi per i trevigiani un po’ come una seconda casa». Ad «aprire le danze» con al prima grigliata di carne è stato il macellaio trevigiano per antonomasia Bruno Bassetto, la cui attività dista a pochi chilometri di distanza, a San Liberale. Andare in centro? Non sarebbe stato facile trovare 500 metri quadri disponibili, e comunque preferiamo trovarci in strade ad alta percorrenza. Anche a Milano, dove ci sono 15 ristoranti della catena. LE RICETTE: COSTINE CON POLENTA ALLA BELLUNESE Ingredienti e dosi per 4 persone 800 g di costine di maiale, 50 g di burro, 400 g di pomodori pelati 1 bicchiere di vino rosso , 800 g di polenta 1 cipolla 1 aglio Basilico Peperoncino Sale Pepe Preparazione: In un tegame scaldate il burro e rosolatevi la cipolla tritata e uno spicchio d'aglio intero. Quando sono dorati eliminate l'aglio e aggiungete le costine di maiale. Versate il vino e lasciatelo evaporare. Unite i pelati, il peperoncino e il basilico tritati, sale e pepe. Cuocete a fuoco basso un'ora abbondante o fino a quando la carne comincia a staccarsi dalle ossa. Nel frattempo, se il sugo asciuga troppo, aggiungete un po' d'acqua e vino caldi. Servite le costine con polenta morbida. Vini di accompagnamento: Nebbiolo Del Roero DOC, Chianti Colli Fiorentini DOCG, Rosso Di Barletta DOC. Anno XIV, Ottobre 2014, Numero 10, Pag.3 SECONDA E ULTIMA PARTE, di Wally Massimo - Dopo questo periodo di pace e prosperità arrivarono le scorrerie e le invasioni dei Barbari. Prima arrivarono i Visigoti che furono poi ricacciati al di là delle Alpi andando ad insediarsi in Francia e in Spagna (da cui Visigoti: Goti dell’ovest). Poi fu la volta della ferocia terrificante di Attila ed i suoi Unni, una popolazione di origine mongolica insediatasi per un periodo in Pannonia (l’odierna Ungheria) e arrivata poi in Italia nel 434 d.C. Fu in questo periodo che alcune popolazioni venete, per sfuggire alle loro devastazioni ripararono su isolette della Laguna Veneta, dando origine al primo nucleo di Venezia. L’isola di Torcello, nella Laguna Veneta fu la prima isola ad essere abitata (ora ospita solo 23 abitanti). I primi abitanti arrivarono da Altino per sfuggire ai Barbari. La chiamarono Turris per ricordare la torre della natìa Altino, che divenne Torcellum e infine Torcello. Quando si arriva e Torcello e si procede per la bellissima cattedrale di Santa Maria Assunta si oltrepassa la locanda Cipriani dove soggiornò anche Hemingway. Nella piazzetta antistante la cattedrale si trova una rozza sedia di marmo detta “sedia di Attila” (la leggenda dice a lui appartenuta), in realtà si pensa che fosse usata per amministrare la giustizia. Seguirono gli Eruli di Odoacre che diversamente dai loro predecessori, mai stanziali, e grazie alla deposizione di Romolo Augustolo divennero i padroni dell’Italia. Con il tramonto dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476 d.C., sotto la furia dei Barbari iniziò il Medio Evo, conclusosi con la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492. Ebbe così inizio l’età moderna. Con il Medio Evo, a torto considerato periodo oscuro, ebbe grande rilevanza il Monachesimo, al quale dobbiamo la conservazione delle opere letterarie, ora di inestimabile valore, e dei saperi della Grecia e di Roma, senza dimenticare che la vite, distrutta dai Barbari ovunque, continuava ad essere coltivata e protetta e quindi salvata e riconsegnata alle generazioni successive, all’interno de Monasteri. Anche Cologna Veneta popolazioni sottomesse. Vi è un fatto, che forse ha legato a Cologna la morte di Re Alboino. Si dice che quest’ultimo, sposata Rosmunda, la bella figlia di Cunimondo, Re dei Gepidi, ebbe la triste idea di farla brindare, porgendole una coppa ricavata dal cranio del padre, la qual cosa era all’epoca “di moda”. Rosmunda dovette fu testimone, nel suo territorio, della nascita e proliferazione di ordini conventuali soprattutto Francescani. Il Medio Evo fu anche e soprattutto il tempo delle torri, delle mura merlate, delle guglie e delle cattedrali. Dopo Odoacre ci fu la dominazione ostrogota - Goti dell’est - (493533) e del loro condottiero Teodorico. Quest’ultimo batté Odoacre all’Isonzo, a Verona, sull’Adda, poi lo assediò per tre anni a Ravenna, dove lo uccise nel 493. Regnò per 33 anni, alternandosi tra Ravenna, Pavia e Verona. L’epoca di Teodorico stesso, dopo le devastazioni di Attila e in memoria di ciò, fu chiamata, all’epoca Colonia Gotica (“Gothorum”). Al dominio gotico succedette quello bizantino (553-568). Poi arrivò la dominazione longobarda (568 – 774), di stirpe germanica, con il suo re Alboino e fu una delle più dure. Col tempo però si acclimatarono e si fusero con le trangugiare quel vino, ma il suo odio per il marito crebbe a dismisura. Per essere lontana da lui sembra si ritirasse spesso nel Castello di Sabbion di Cologna Veneta, che lei aveva fatto erigere. E lì fu ordito il piano per la sua vendetta. Fece uccidere nel sonno Alboino a Verona il 28 giugno 574. E’ in questo periodo, precisamente il 17 ottobre 589, che il fiume Adige, il quale passava anche da Cologna Veneta prima di lambire Montagnana ed Este con la rotta della Cucca (oggi Veronella, come già riferito), fu disalveato, come altri fiumi, dalla furia delle acque e deviato verso Legnago, Badia Polesine, etc.. Di questo è testimonianza il toponimo ‘’Sabbion’’ di Cologna Veneta dove l’Adige faceva un’ansa, depositando sabbia. Lo storico Paolo Diacono, nel suo ‘’Historia Langobardorum’’, riferisce che interi villaggi della Liguria e della ‘’Venezia’’ furono allagati affogando uomini, animali e distruggendo casali e strade. Finito il dominio longobardo nel 774 e con l’avvento dei Franchi (774888) in Lombardia e Veneto venne posto un marchese con il compito di sorvegliare le terre conquistate. Questo comprensorio si chiamò Marca Trevigiana o Veronese dal luogo dove quel magistrato risiedeva, a Treviso o a Verona. Cologna, con altre città, ne faceva parte e con Carlo Magno si pensò all’organizzazione amministrativa del territorio, alla diffusione dell’istruzione e alla disciplina della vita ecclesiastica. Nell’età carolingia si diffuse il sistema feudale. Ciò voleva dire che il monopolio della ricchezza terriera era in mano di antichi privilegiati. E’ chiaro, quindi, che si diffuse la miseria della plebe; tutto questo portò ad un regresso. Con la fine dell’era carolingia e con lo smembramento del suo Impero sorse il Regno Feudale d’Italia (888-962). Non deve trarre in inganno il nome di Regno d’Italia perché era in effetti un contesto di grandi feudi ed era meno esteso del vecchio regno longobardo. E’ verso il ‘900 che le città dell’Italia settentrionale, per difendersi dai ferocissimi Ungari, popoli di terra mongolica, si circondarono di mura e istituirono rocche e castelli. Anche Cologna ebbe la sua cittadella. Quindi dopo re e imperatori, ecco i dominatori feudali. A Cologna ci furono i Conti Maltraverso (1000-1204), una famiglia di origine e di costumi longobardi. V��e�� Anno XIV, Ottobre 2014, Numero 10, Pag.4 ACQUEVERONESI: MAGGIORI TUTELE PER I CITTADINI CAVALLI DEL MONDO IN FIERA A VERONA Sono iniziati ad agosto i lavori di Acque Veronesi per la realizzazione del nuovo acquedotto di Palù. Il comune, finora infatti, è stato alimentato da pozzi artesiani privati. Si tratta del primo stralcio dell’opera, il cui costo è di poco inferiore al milione e 100 mila euro e consiste nell’estensione dell’attuale rete acquedottistica del comune di Zevio, da piazza Repubblica (località Volon), fino alle stradi centrali di Palù. Dal punto di vista tecnico, i lavori riguardano l’adeguamento e potenziamento dell’attuale condotta di Zevio, con un’altra in ghisa lunga 2.550 metri; la realizzazione di nuove adduttrici a Palù, (sempre in ghisa) in via Catene, via Bressanine e via Roma (per un totale di 850 metri) e la costruzione di nuove condotte in polietilene ad alta densità in piazza San Giorgio, via I Maggio e via 25 Aprile. Questa prima fase dei lavori interesserà circa 450 abitanti e terminerà a gennaio. Si sta predisponendo inoltre, quanto necessario per utilizzare le economie ottenute fino ad oggi, al fine di estendere ulteriormente la rete acquedottistica a quasi tutte le abitazioni del capoluogo. Tale intervento, una volta approvato, dovrebbe terminare nell’aprile 2015. «Si tratta di un’opera che i cittadini attendevano da tempo. Palù era infatti uno degli ultimi comuni della provincia veronese non ancora dotato di una rete acquedottistica» ha dichiarato Mariotti «e l’azienda ha compiuto un altro grande sforzo per ammodernare le infrastrutture della provincia. Pur in un momento dove è necessario razionalizzare ogni minima spesa, siamo riusciti a mettere in cantiere un’opera che porterà benefici a circa 1.300 cittadini della Bassa». Soddisfatto anche il sindaco Farina: «Finalmente l’acquedotto diventa realtà. Grazie all’impegno di Acque Veronesi sarà realizzata questa importante opera che permetterà ai cittadini di Palù un utilizzo più sicuro delle risorse con una garanzia sulla salute delle proprie famiglie. Da oltre un secolo Fieracavalli accende i riflettori sul mondo equestre, riunendo a Verona più di 158 mila visitatori che, in soli quattro giorni, rivivono le tradizioni più nobili ed antiche legate al cavallo, scoprendone al tempo stesso gli aspetti più innovativi: dall’ippoterapia fino all’equiturismo. parlare tra loro e di offrire una rete di servizi dedicati per chi va a cavallo o per chi desidera vivere questa esperienza per la prima volta. L’intrattenimento per tutta la famiglia, infine, parte dal Villaggio del Bambino, che offre ai più piccoli spettacoli, percorsi e dimostrazioni su come avvicinarsi e interagire con il cavallo. Le esibizioni degli artisti e le animazioni folkloristiche sono poi la compagnia perfetta per tutta la famiglia e, una volta tramontato il sole, si alza il sipario sul Gala d’Oro 2014, “Visions” – diretto da Antonio Giarola. E proprio su questo aspetto punta la 116^ edizione della manifestazione veronese con un padiglione, il 4, a disposizione di appassionati e curiosi per scoprire, in sella all’animale che da sempre accompagna l’uomo, le bellezze del nostro Paese e non solo. Fieracavalli, ogni anno, riunisce a Verona più di 3.000 cavalli, 35 associazioni allevatoriali, 650 espositori mostrando con più di 180 iniziative tra gare, mostre e spettacoli il mondo equestre in tutti i suoi aspetti. Per la 116a edizione decide di puntare tutto sull’affinità naturale che lega l’uomo, il cavallo e il territorio prodotti tipici, restando in sella al cavallo! Il padiglione 4, sviluppato in collaborazione con E.A.R.T.H. Academy, è la piazza principale dove conoscere il meglio delle proposte ippo-turistiche nazionali ed internazionali. GLI AMICI DI VERONA RICORDANO GIORGIO RUSPINI Giorgio Ruspini adesso può riposare in pace. I suoi fedel che con lui funzionario tutto fare della federazione dell'Msi dagli anni Settanta ai Novanta, sono cresciuti, gli hanno fatto l'ultimo regalo. Una lapide, che è stata scoperta l'altra mattina al cimitero monumentale. Non era ricco, il «Rospo», dalla politica non aveva avuto alcunchè, così non aveva i soldi per la lapide. Qualche mese fa, gli amici della Bottega del Vino, che era il suo quartier generale, e altri vecchi simpatizzanti dell'Msi hanno donato 20 euro a testa per acquistare la lapide. L’ampia area a disposizione ha accolto nel 2013 oltre 260 espositori e 45.000 visitatori di tutte le età. L’artigianato, l’arredamento e le tecnologie per la casa, il salone Alto Adige, i sapori locali e medi - terranei sono i principali temi di riferimento della tradizionale Fiera d’Autunno a Bolzano. Un’ampia ed articolata vetrina di prodotti, un programma d’intrattenimento ideato per l’informazione e il divertimento del pubblico: nel grigiore novembrino la rassegna promette di essere un multicolore punto di riferimento per moltissimi visitatori attesi anche da oltre i confini provinciali. Il segreto del successo della fiera campionaria, “Madre di tutte le fiere regionali”, è sicuramente la varietà e pluralità dell’offerta, che nuovamente darà occasione agli innumerevoli visitatori di informarsi e fare acquisti di vari prodotti tipici, locali, tradizionali e innovativi, e molto gustosi. E molto altro ancora. (da La Rivista ) Ruspini era morto in aprile, all'età di 70 anni, nella sua casa popolare in via Campofiore. Era stato per anni l'uomo di fiducia dell'allora leader veronese del Msi-Dn, l'avvocato Angelo Savoia, nelle battaglie politiche condotte dal leader nazionale Giorgio Almirante. La sua attività nel partito ha attraversato generazioni di militanti diventati poi anche dirigenti di partito. E aveva continuato a sognare anche non più in attività, una destra unita, cercando di convincere i «suoi» che quella era la strada da seguire. La milizia come vita».
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