CV-Documento di Registrazione 2014 - per deposito

Credito Valtellinese Società Cooperativa Sede in Sondrio — Piazza Quadrivio, 8
Codice fiscale e Registro Imprese di Sondrio n. 00043260140 — Albo delle Banche n. 489
Capogruppo del Gruppo bancario Credito Valtellinese — Albo dei Gruppi Bancari cod. n. 5216.7
Indirizzo Internet: http://www.creval.it E-mail: [email protected]
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
Il presente documento costituisce, unitamente ai suoi eventuali supplementi ed ai documenti incorporati mediante
riferimento,un documento di registrazione (il “Documento di Registrazione”) ai fini della Direttiva 2003/71/CE, così come
successivamente modificata ed integrata (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità all’articolo 14 del Regolamento
809/2004/CE e successive modifiche e integrazioni ed in conformità alla delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e
successive modifiche.
Il presente Documento di Registrazione - contenente informazioni sul Credito Valtellinese s.c. (Il “Credito Valtellinese” o
l’“Emittente”) - assieme alla nota informativa sugli strumenti finanziari – contenente i rischi e le informazioni specifiche connesse
agli strumenti finanziari (la “Nota Informativa”) – alla nota di sintesi – che riassume le caratteristiche dell’Emittente e dei titoli
oggetto di emissione nonché i rischi associati agli stessi (la “Nota di Sintesi”) – e alla documentazione indicata come inclusa
mediante riferimento nei medesimi, costituisce un prospetto ai sensi e per gli effetti della Direttiva Prospetto.
L’informativa completa sull’Emittente e sull’offerta di strumenti finanziari può essere ottenuta solo sulla base della consultazione
congiunta del Documento di Registrazione, comprensivo di eventuali supplementi ai sensi dell’articolo 16, comma 1 della Direttiva
Prospetto e dell’articolo 94, comma 7, del Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 come successivamente modificato (TUF),
della Nota Informativa e della Nota di Sintesi nonché delle condizioni definitive.
Il presente Documento di Registrazione è stato depositato presso Consob in data 2 settembre 2014 a seguito di approvazione
comunicata dalla Consob con nota n. 0070798/14 del 29 agosto 2014.
Si invita il potenziale investitore a leggere con particolare attenzione il Capitolo 3 – Fattori di Rischio - del presente Documento di
Registrazione, nonché la sezione Fattori di Rischio della Nota Informativa relativa agli Strumenti Finanziari prescelti.
Il presente Documento di Registrazione, unitamente alla Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari e alla Nota di Sintesi nonché ad
ogni eventuale successivo supplemento, sono messi a disposizione gratuitamente del pubblico in forma stampata presso la sede legale
dell’Emittente in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8, e sono consultabili sul sito internet www.creval.it.
L’adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB
sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
AVVERTENZA
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di
rischio relativi all’Emittente e alle società del Gruppo, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari
offerti. Per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio relativi all’Emittente si veda il Capitolo 3 (Fattori di Rischio) del
Documento di Registrazione.
Si richiama l’attenzione dell’investitore sui rischi connessi al deterioramento della qualità del credito e sui rischi connessi al
Comprehensive Assessment (Capitolo 3 Paragrafi 3.6 e 3.13 del Documento di Registrazione).
Il Credito Valtellinese s.c. rientra tra i quindici istituti di credito italiani che saranno soggetti alla vigilanza unica da parte
della BCE a partire da novembre 2014 e che sono, quindi, attualmente sottoposti al Comprehensive Assessment (comprensivo
dell’Asset Quality Review) della durata di un anno, condotta dalla BCE in collaborazione con le autorità nazionali competenti.
Qualora, ad esito del Comprehensive Assessment e, più in particolare, ad esito dell’Asset Quality Review, condotti dalla BCE in
collaborazione con la Banca d’Italia, non ancora noti alla Data del Prospetto, si dovessero rendere necessarie ulteriori
rettifiche dei crediti anche significative potrebbero rendersi necessari nuovi interventi di patrimonializzazione dell’Emittente.
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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1.
INDICE
PERSONE RESPONSABILI.......................................................................................................................................... 4
1.1 Indicazione delle persone responsabili ........................................................................................................ 4
1.2 Dichiarazione di responsabilità ................................................................................................................... 4
2.
REVISORI LEGALI DEI CONTI ................................................................................................................................... 5
2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’Emittente .............................................................................................. 5
2.2 Informazioni circa le dimissioni, revoche dell’incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla Società di
Revisione ..................................................................................................................................................... 5
3.
FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................................................................ 6
3.1 FATTORI DI RISCHIO CONNESI ALL’ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE E DEL GRUPPO ................ 6
3.1.1 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale .................................................................................. 6
3.1.2 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito .............................................................. 8
3.1.3 Rischio derivanti dallo svolgimento dell’attività di verifica della BCE sul Gruppo Creval .......... 14
3.1.4 Rischi connessi agli impatti derivanti dalle incertezze del contesto macro-economico
e politico sull’andamento del Gruppo Creval ................................................................................ 15
3.1.5 Rischio strategico di attuazione del Nuovo Piano Industriale ........................................................ 15
3.1.6 Rischi connessi all’andamento dei risultati del Gruppo Creval ...................................................... 16
3.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Gruppo Creval al debito sovrano ........................................... 17
3.1.8 Rischi connessi ai procedimenti sanzionatori nei confronti di componenti degli organi sociali
dell’Emittente e delle società facenti parte del Gruppo Creval ...................................................... 18
3.1.9 Rischio di liquidità ......................................................................................................................... 19
3.1.10 Rischio di mercato .......................................................................................................................... 20
3.1.11 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività finanziarie
del Gruppo valutate al fair value ................................................................................................... 21
3.1.12 Rischio operativo ........................................................................................................................... 23
3.1.13 Rischio connesso alla capitalizzazione di attività immateriali ....................................................... 23
3.1.14 Rischio connesso al rating.............................................................................................................. 24
3.1.15 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite ................................................................ 24
3.1.16 Rischio connesso ai procedimenti giudiziari in essere ................................................................... 25
3.1.17 Rischio connesso al trattamento contabile dell’interessenza nel capitale della Banca d’Italia ....... 27
3.1.18 Rischi relativi all’area geografica di riferimento del Gruppo Creval ............................................. 28
3.1.19 Rischi connessi al Risk Management ............................................................................................. 29
3.1.20 Rischi connessi alla dichiarazione di preminenza ......................................................................... 29
3.2
FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AL SETTORE IN CUI L’EMITTENTE E IL
GRUPPO OPERANO ............................................................................................................................... 29
3.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario .................................................................... 29
3.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario ............ 29
3.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema ............................................ 31
3.3
INFORMAZIONI FINANZIARIE ........................................................................................................... 32
3.3.1 Informazioni finanziarie selezionate .............................................................................................. 32
4.
INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ......................................................................................................................... 42
4.1 Storia ed evoluzione del Credito Valtellinese s.c. ..................................................................................... 42
4.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente .................................................................... 45
4.1.2 Luogo e numero di registrazione dell’Emittente ............................................................................ 45
4.1.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente .................................................................................. 45
4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di
costituzione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale ................................................... 46
4.1.5 Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la
valutazione della sua solvibilità .................................................................................................... 46
5.
PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ ............................................................................................................................. 50
5.1. Principali attività dell’Emittente ............................................................................................................... 50
5.1.1 Breve descrizione delle principali attività dell’Emittente con indicazione delle principali
categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati ............................................................................. 50
5.1.2 Principali mercati nei quali l’Emittente opera ................................................................................ 51
5.1.3 La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’Emittente riguardo alla sua posizione
concorrenziale................................................................................................................................. 52
6.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA ............................................................................................................................... 53
6.1 Il Gruppo Credito Valtellinese .................................................................................................................. 53
6.2 Eventuale dipendenza dell’Emittente da altri soggetti all’interno del Gruppo .......................................... 53
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
-2-
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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7.
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE .......................................................................................................... 54
7.1 Cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dell’Emittente ........................................................... 54
7.2 Tendenze, incertezze,richieste,impegno o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere
ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente ...................................................................... 54
8.
PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI .......................................................................................................................... 55
9.
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ............................................................................. 56
9.1 Consiglio di Amministrazione, Direzione Generale e Collegio Sindacale ................................................ 56
9.2 Conflitti di interesse degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza ................................... 59
10.
PRINCIPALI AZIONISTI ........................................................................................................................................... 61
10.1 Assetti proprietari ...................................................................................................................................... 61
10.2 Indicazione dell’eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza ...... 61
10.3 Accordi, noti all’Emittente dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione
dell’assetto di controllo dell’Emittente .................................................................................................. 61
11.
INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA,
I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ............................................................................................................ 62
11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati ............................................................................... 62
11.2 Bilanci ....................................................................................................................................................... 63
11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ......................................... 63
11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie ................................................................................................ 63
11.5 Informazioni finanziarie infrannuali ed altre informazioni finanziarie ..................................................... 63
11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali che possono avere un significativo effetto sull’andamento
dell’Emittente ....................................................................................................................................................... 63
11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente ............................. 65
12.
CONTRATTI IMPORTANTI ...................................................................................................................................... 66
13.
INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI .................................. 67
14.
DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ................................................................................................................ 68
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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1.
PERSONE RESPONSABILI
1.1
Indicazione delle persone responsabili
Il Credito Valtellinese s.c., con sede legale in Sondrio (SO), Piazza Quadrivio n. 8, legalmente rappresentato dal Presidente
del Consiglio di Amministrazione, Dott. Giovanni De Censi, munito dei necessari poteri, si assume la responsabilità delle
informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione.
1.2
Dichiarazione di responsabilità
Il Credito Valtellinese s.c., come rappresentato al paragrafo 1.1 dichiara che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a
tale scopo, le informazioni contenute nel Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti
e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.
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-4-
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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2.
REVISORI LEGALI DEI CONTI
2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’Emittente
L'Assemblea dei Soci del Credito Valtellinese s.c. del 28 aprile 2012 aveva conferito l'incarico di revisione contabile
del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato del Gruppo bancario Credito Valtellinese e di revisione limitata delle
relazioni semestrali consolidate, per il periodo 2012 -2020, alla Società K.P.M.G. S.p.A., con sede in Milano, Via Vittor
Pisani, n. 25 (di seguito la “Società di Revisione”). La stessa ha sottoposto a revisione i bilanci individuali e consolidati
dell’Emittente relativi agli all’esercizi chiusi il 31 dicembre 2013 e il 31 dicembre 2012 e a revisione limitata il bilancio
consolidato semestrale 2013 e 2014. Con riferimento ai citati documenti contabili, la Società di Revisione ha espresso
un giudizio positivo senza rilievi.
Le relazioni della Società di Revisione sono incluse nel relativo bilancio, messo a disposizione del pubblico come
indicato nel successivo Capitolo 14 – Documenti accessibili al pubblico, cui si rinvia.
2.2 Informazioni circa le dimissioni, revoche dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico alla società di
Revisione
Non si sono verificate dimissioni, revoche, mancati rinnovi dell’incarico della società di revisione nel corso
dell’esercizio 2013.
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-5-
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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3 FATTORI DI RISCHIO
Avvertenza
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che - a seguito della pubblicazione da parte del Gruppo Credito
Valtellinese del prospetto relativo all’offerta in opzione agli azionisti e all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato
Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie di Credito Valtellinese S.c. p.a. (il
“Prospetto di Aumento di Capitale 2014”), avvenuta in data 23 maggio 2014, a seguito di comunicazione del
provvedimento di approvazione della CONSOB con nota del 22 maggio 2014. Il presente Documento di Registrazione
incorpora mediante riferimento talune informazioni, espressamente indicate nel Capitolo 14 del presente Documento di
Registrazione, contenute nel Prospetto di Aumento di Capitale 2014 e nel relativo Supplemento al Prospetto di Aumento di
Capitale. Le parti del Prospetto di Aumento di Capitale 2014 e del relativo Supplemento al Prospetto di Aumento di
Capitale non incluse mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione non sono pertinenti per l’investitore.
* **
Si invitano i potenziali investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, prima di
qualsiasi decisione sull’investimento, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e di un migliore apprezzamento
delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative agli strumenti finanziari che potranno essere emessi
dall’Emittente e descritti nella nota informativa ad essi relativa.
Gli Investitori sono altresì invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Di
conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente sia alle altre informazioni contenute nel
Documento di Registrazione sia ai fattori di rischio relativi ai titoli offerti ed alle informazioni di cui alla Nota Informativa,
Nota di Sintesi o al Prospetto di Base e Condizioni Definitive rilevanti (a seconda dei casi).
Ove non altrimenti indicato, i rinvii ai Capitoli e Paragrafi si riferiscono a Capitoli e Paragrafi del presente Documento di
Registrazione.
Nello svolgimento delle proprie attività, l’Emittente potrà essere esposto a una serie di rischi caratteristici del settore
bancario, quali il rischio connesso al reperimento della liquidità sui mercati, alla fluttuazione dei tassi d’interesse e
all’adeguatezza delle riserve strategiche di copertura, ai tassi di cambio nonché quello più generale connesso alla
debolezza dell’economia e alla volatilità dei mercati finanziari. Di seguito sono sinteticamente esposti alcuni dei rischi
significativi che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi della Banca. Alcuni
di questi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è
descritta nella “Parte E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della Nota Integrativa della
Relazione e Bilancio 2013.
Per una più completa informativa ed analisi relativa all’Emittente si rinvia altresì al:
-
“PROSPETTO INFORMATIVO RELATIVO ALL’OFFERTA IN OPZIONE AGLI AZIONISTI E ALL’AMMISSIONE A
QUOTAZIONE SUL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO ORGANIZZATO E GESTITO DA BORSA ITALIANA S.P.A. DI
AZIONI ORDINARIE DI CREDITO VALTELLINESE SOCIETÀ COOPERATIVA” depositato presso la CONSOB in data 23 maggio
2014 a seguito di approvazione comunicata con nota n. 0042829/14 del 22 maggio 2014
(di seguito il “Prospetto di Aumento di Capitale”);
-
SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVOrelativo all’Offerta, per un controvalore complessivo di massimi Euro
399.976.478,72, ha ad oggetto massime n. 624.963.248 Azioni Creval rivenienti dall’Aumento di Capitale. Le Azioni Creval
saranno offerte in opzione agli azionisti di Creval, al Prezzo di Offerta di Euro 0,64, di cui Euro 0,14 a titolo di sovrapprezzo, sulla
base di un rapporto di opzione di n. 13 Azioni Creval ogni n. 10 azioni ordinarie detenute. - che deve essere letto congiuntamente, e
costituisce parte integrante del prospetto relativo all’offerta in opzione agli azionisti e all’ammissione a quotazione sul Mercato
Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie di Credito Valtellinese Società
Cooperativa- depositato presso la Consob in data 23 maggio 2014, a seguito di approvazione comunicata nota n. 0042829/14 del
23 maggio 2014(di seguito il “Supplemento al Prospetto di Aumento di Capitale”);.
Come previsto dall’art. 28 del Regolamento CE 809/2004, i documenti sono incorporati per riferimento, limitatamente alle
informazioni sull’Emittente, secondo quanto meglio precisato al paragrafo 14; le altre informazioni relative alla
descrizione degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta non sono rilevanti ai fini del presente Documento di
Registrazione.
AVVERTENZA
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un valore
di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e la
curva Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità
dell’Emittente.
3.1 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI ALL’ATTIVITA’ DELL’EMITTENTE E DEL GRUPPO
3.1.1 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
Il 1° gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento
contenuta nella direttiva CRD IV e nel regolamento CRR, che traspongono nell’Unione Europea il complesso di riforme
inerenti, tra l’altro, i requisiti regolamentari di capitale e di liquidità approvate dal Comitato di Basilea nel corso degli anni
2010/2013 (Basilea III).
La Nuova Disciplina Europea per le Banche, oltre a stabilire criteri più stringenti in materia di determinazione delle attività
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-6-
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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ponderate per il rischio, prevede, in materia di fondi propri delle banche, che queste ultime soddisfino, su base continua, i
seguenti coefficienti patrimoniali: (a) Capitale Primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 capital ratio - CET1) pari al
4,5%; (b) Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) pari al 6% e (c) Capitale Totale (total capital ratio) pari all’8%.
A far data dal 1° gennaio 2014 è, inoltre, entrata in vigore la Circolare n. 285 di Banca d’Italia, con la quale l’Autorità di
Vigilanza, per quanto di propria competenza, ha dato attuazione in Italia alla Nuova Disciplina Europea per le Banche. La
Circolare n. 285 prevede, tra l’altro, che dal 1° gennaio 2014, le banche, in aggiunta ai requisiti patrimoniali sopra indicati,
costituiscano una riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) pari, a livello consolidato, al 2,5%
dell’esposizione complessiva al rischio del gruppo. Tale riserva di capitale deve essere costituita da elementi computabili nel
Capitale Primario di Classe 1, ovvero con capitale di primaria qualità sotto il profilo della capacità di assorbimento delle
perdite.
Dal 1° gennaio 2016, le banche saranno, inoltre, tenute a costituire, (i) in funzione dell’andamento del mercato del credito,
una riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), da calcolare, con le modalità indicate nella stessa Circolare
n. 285, sulla base dell’esposizione complessiva di ciascuna banca al rischio di credito, nonché (ii) un’ulteriore riserva di
capitale, in funzione della rilevanza sistemica di ciascuna banca (G-SII buffer o O-SII buffer, ove la rilevanza sistemica sia
globale o interna al Paese in cui è svolta l’attività bancaria). Inoltre, come meglio illustrato al successivo Paragrafo 3.1.3 del
presente documento, Il Credito Valtellinese, in quanto istituto di credito che sarà sottoposto alla vigilanza unica della BCE, è
tenuto a rispettare, quale parametro di riferimento per l’esito degli esercizi di AQR e di stress test, un Capitale Primario di
Classe 1 dell’8%, in considerazione della rilevanza sistemica della Banca ai sensi del Regolamento MVU.
La tabella che segue contiene gli indicatori del patrimonio e dei coefficienti di vigilanza del Gruppo Credito Valtellinese, alla
data del 31 dicembre 2013, calcolati applicando le disposizioni stabilite dalla Banca d’Italia secondo la normativa nota come
Basilea II 1.
(milioni di euro)
Patrimonio di base (Tier 1)
1.510
Patrimonio supplementare (Tier 2)
621
Elementi da dedurre
Patrimonio di vigilanza
2.131
Patrimonio di terzo livello
Patrimonio di vigilanza (incluso Tier 3)
2.131
Rischi di credito
1.285
Rischi di mercato
3
Rischio operativo
112
Requisiti prudenziali
1.400
Attività di rischio ponderate
17.499
Coefficienti Patrimoniali
Patrimonio di base (Core Tier 1 e Tier 1/ Attività di rischio ponderate) (Core Tier 1 e Tier 1 capital ratio)
8,63%
Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate - Total capital ratio
12,18%
Alla luce dei dati sopra illustrati, al 31 dicembre 2013, il Total Capital Ratio (Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio
ponderate) dell’Emittente era superiore all’8%, ossia superiore al limite minimo regolamentare.
Nella tabella che segue si riportano gli indicatori del patrimonio del Gruppo Credito Valtellinese, calcolati in applicazione
della Nuova Disciplina “a regime”, ovvero applicando le previsioni del regolamento CRR, come integrate da Banca d’Italia
con la Circolare n. 285, anche ai sensi della direttiva CRD IV, alla data del 31 dicembre 2013 e del 30 giugno 2014. Per
quanto riguarda i dati relativi al 31 dicembre 2013, gli stessi sono stati ricalcolati secondo le nuove regole di vigilanza, sulla
base del regime provvisorio in vigore dal 1° gennaio 2014.
Fondi Propri e Coefficienti Patrimoniali Consolidati
(in migliaia di euro)
30/06/2014
31/12/2013 (*)
Totale fondi propri
2.549.143
2.206.718
Totale capitale primario di classe 1 (Common Equity Tirer1- CET1)
2.024.210
1.599.827
524.876
606.891
17.436.494
18.102.843
Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio)
11,6%
8,8%
Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (TIER1 ratio)
11,6%
8,8%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
14,6%
12,2%
64,82%
66,56%
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)
Attività di rischio ponderate
RWA//Totale attivo
(*) Dati pro-forma ricalcolati sulla base del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3).
1 Ai fini del calcolo dei coefficienti patrimoniali, è stato utilizzato (i) il “metodo standard” per il rischio di credito e per i rischi di
mercato e (ii) il “Traditional Standardised Approach” per il rischio operativo sulle parte preponderante del rischio di Gruppo
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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Il totale del capitale primario di classe 1 (cosiddetto “CET1”), calcolato tenendo conto del risultato maturato nel semestre,
ammonta a 2.024 milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al periodo precedente, si registra una variazione positiva di
424 milioni di euro, ascrivibile principalmente all’operazione di aumento di capitale già dettagliata nelle Note Illustrative
(pagina 43 nella relazione Finanziaria Semestrale 2014)- . Il capitale di classe 2 (cosiddetto “T2”) ammonta a 525 milioni di
euro al 30 giugno 2014, rispetto ai 607 milioni di euro al 31 dicembre 2013. La differenza è dovuta principalmente al
rimborso di una quota di uno strumento subordinato emesso dal Credito Valtellinese, che passa da 120 milioni di nominale a
dicembre 2013 a 90 milioni di nominale a giugno 2014. Per i subordinati passivi è stato calcolato l’ammortamento teorico
giornaliero conformemente a quanto disposto dal regolamento 575/2013.
Al 30 giugno 2014 i fondi propri risultano pari a 2.549 milioni di euro in incremento rispetto a 2.207 milioni di euro di fine
2013.
Al 30 giugno 2014 le attività di rischio ponderate ammontano a 17.436 milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al
periodo precedente, si registra una variazione negativa pari a 666 milioni di euro, ascrivibile principalmente alla variazione
dei volumi di credito erogato nel primo semestre 2014 parzialmente compensata dalla variazione dei crediti di dubbio esito.
Alla data del presente documento, è in corso il processo di convalida interna - svolto dall’apposita funzione aziendale e
sottoposto a revisione da parte della funzione di Internal Audit – riguardante i sistemi interni di rating per la misurazione del
rischio di credito relativo alle esposizioni verso imprese e al dettaglio, secondo l’approccio avanzato (Advanced - IRB).
Dall’uso di tali sistemi, una volta ottenuta la validazione da parte dell’Autorità di Vigilanza al loro utilizzo anche a fini
prudenziali, che verrà presumibilmente richiesta nel corso del 2015, il Credito Valtellinese si attende, entro l’orizzonte
temporale del Nuovo Piano Industriale (31 dicembre 2016), un impatto positivo sul Coefficiente di Capitale Primario di
Classe 1 di circa 130 basis point, calcolato sulla base di stime gestionali interne. Tenuto conto di questo impatto il
Coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 atteso a fine 2016 è stimato al 13,0%.
Alla luce di quanto sopra, nonostante l’Emittente, alla data del presente documento, risulti già adeguato ai requisiti
patrimoniali richiesti dalla Nuova Disciplina, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di
rafforzamento patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo Credito valtellinese, anche in considerazione delle potenziali
modifiche che il profilo patrimoniale del Gruppo potrebbe subire a seguito dell’Attività di Verifica della BCE di cui al
successivo Paragrafo 3.1.3 del presente documento, e nonostante, tra l’altro, i potenziali benefici che potrebbero derivare
dall’applicazione dei modelli AIRB sopra indicati, nonché dall’esecuzione di ulteriori azioni di capital management minori,
come il miglioramento della capital allocation da realizzarsi anche attraverso la raccolta e valorizzazione delle garanzie
eligible ai fini della mitigazione del rischio di credito, l’affinamento dei modelli interni di stima del Loss Given Default
(LGD), del rating del garante, nonché l’avvio, ad oggi peraltro non ancora deliberato, di un percorso preordinato alla
validazione dei metodi AMA (Advanced Measurement Approaches) per la misurazione dei rischi operativi. Per maggiori
informazioni in merito si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.4
3.1.2 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito
Il Gruppo Credito Valtellinese, in quanto gruppo che svolge attività bancaria, è esposto, tra l’altro, ai tradizionali rischi
derivanti dall’esercizio del credito, tra cui i rischi che (i) i clienti o, comunque, le controparti a cui è stato concesso un
finanziamento, in qualsivoglia forma tale finanziamento sia stato erogato, per effetto di un deterioramento della propria
situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria, non adempiano - in tutto o in parte - ai propri impegni, nel corrispondere
gli interessi e/o rimborsando il capitale secondo i termini contrattualmente stabiliti, o (ii) le società del Gruppo, sulla base di
informazioni incomplete, non veritiere o non corrette, concedano finanziamenti che altrimenti non avrebbero concesso o che,
comunque, avrebbero concesso a condizioni differenti. A tale ultimo riguardo si evidenzia che la capacità delle società del
Gruppo di valutare le proprie controparti è strettamente connessa alla qualità ed alla veridicità delle informazioni di cui le
stesse società sono in grado di disporre al momento dell’erogazione del credito. L’attività, la solidità economica,
patrimoniale e finanziaria del Gruppo Credito Valtellinese dipendono, pertanto, anche dall’attività, dalla solidità economica,
patrimoniale e finanziaria dei suoi clienti. In particolare, poiché l’attenzione allo sviluppo del proprio territorio di riferimento
ed al sostegno del tessuto produttivo locale continua ad essere l’elemento distintivo dell’attività del Gruppo, l’aggregato di
riferimento per la valutazione del rischio in oggetto è rappresentato dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese, verso le
quali è erogata la maggior parte degli impieghi. Per tale ragione, il Gruppo è esposto ai rischi legati alle condizioni sociali ed
economiche di tali categorie di clienti e, di conseguenza, l’evoluzione della relativa situazione economica si riflette
inevitabilmente sull’andamento delle principali grandezze economico patrimoniali del Gruppo. Sono molteplici i fattori che
possono incidere sulle condizioni economiche e patrimoniali dei clienti e portare conseguentemente a svalutazioni più o
meno significative delle rispettive posizioni, quali, a titolo esemplificativo, l’andamento delle condizioni economiche
generali e/o di specifici settori produttivi, il peggioramento della posizione competitiva del cliente, l’eventuale cattiva
gestione dell’impresa affidata, il livello di indebitamento delle famiglie. Negli ultimi anni il perdurare della recessione
economica ha inciso significativamente sulla qualità del credito del Gruppo Credito Valtellinese. In particolare, nell’esercizio
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-8-
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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2013 il valore dei crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, è cresciuto di Euro 640 milioni (+30,5%) rispetto
all’esercizio 2012, da Euro 2,1 miliardi a Euro 2,7 miliardi. Nel dettaglio, rispetto all’esercizio 2012, le sofferenze sono
cresciute di Euro 194,8 milioni (+31,7%), gli incagli di Euro 343,4 milioni (+43%), i crediti ristrutturati sono aume ltati di
Euro 37 milioni (+21%) e le esposizioni scadute deteriorate si sono incrementate di Euro 65 milioni (+12,9%). Il suddetto
incremento è conseguenza della difficile situazione economica in cui versa l’Italia ormai dal 2007 e del peggioramento del
contesto congiunturale degli ultimi anni, nonché della necessità di adeguarsi nel corso degli ultimi due esercizi alle previsioni
regolamentari in materia di crediti non-performing.
Al 30 giugno 2014 la qualità del credito continua a risentire degli effetti della recessione prolungata, anche se iniziano ad
intravvedersi alcuni segnali di rallentamento dei nuovi flussi di ingresso nelle categorie meno rischiose. Alla chiusura del
periodo, i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, complessivamente si attestano a circa 3,1 miliardi euro rispetto
a 2,7 miliardi al 31 dicembre 2013. In dettaglio, i crediti in sofferenza raggiungono 961 milioni di euro a fronte di 809
milioni al 31 dicembre 2013, registrando un aumento del 18,7%, con un’incidenza sul portafoglio crediti del 4,8% (calcolato
considerando le riclassifiche effettuate dalla voce crediti verso clientela alla voce delle attività in via di dismissione) e un
livello di copertura del 56,3%. Gli altri crediti di dubbio esito si rappresentano in 2.102 milioni di euro, in aumento del 8,9%
rispetto a 1.930 milioni a fine 2013, con un’incidenza sul portafoglio crediti pari al 10,6% (calcolato considerando le
riclassifiche effettuate dalla voce crediti verso clientela alla voce delle attività in via di dismissione). Di questi 1.346 milioni
– rispetto a 1.141 milioni a fine dicembre 2013 - sono riferiti a incagli, 252 milioni – a fronte di 216 milioni a dicembre 2013
– sono costituiti da esposizioni ristrutturate, mentre 504 milioni rappresentano crediti scaduti, contro 572 milioni a fine anno.
Non si può escludere, che, ove l’economia stenti a ripartire, nonostante i primi segnali di lenta ripresa, vi possano essere in
futuro ulteriori riflessi negativi sulla capacità della clientela di onorare gli impegni assunti, con conseguentemente
peggioramento della qualità del credito del Gruppo e necessità per quest’ultimo di effettuare ulteriori accantonamenti. A tale
riguardo, si segnala che ogni significativo incremento degli accantonamenti per crediti in sofferenza, ogni mutamento nelle
stime del rischio di credito, così come ogni perdita maturata che ecceda il livello degli accantonamenti effettuati, potrebbe
avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo Credito Valtellinese.
Inoltre, dal peggioramento della qualità del credito potrebbe derivare un incremento del costo della raccolta del Gruppo con
conseguente impatto negativo sulle risultanze reddituali, che, a sua volta, potrebbe determinare una minore capacità di
autofinanziamento, con conseguenti possibili effetti sul profilo patrimoniale del Gruppo Credito Valtellinese.
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al 31 dicembre 2012 ed
al 31 dicembre 2013, nonché al 30 giugno 2014, confrontati con quelli al 30 giugno 2013.
%
%
Variazione
Esposizion
Esposizion Rettifiche Esposizion
% 2012-13
copertura
copertura
e netta
e lorda
di valore
e netta
esposizione
31/12/2013 31/12/2013 31/12/2013
31/12/2012 31/12/2012 31/12/2012
netta
Esposizion
e lorda
Rettifiche
di valore
Sofferenze
1.923.475
1.114.113
809.362
57,9
1.524.353
909.728
614.625
59,7
31,7%
Incagli
1.356.576
215.105
1.141.471
15,9
978.471
180.363
798.108
18,4
43,0%
240.884
24.676
216.208
10,2
210.774
30.610
180.164
14,8
20,0%
Esposizioni
Scadute
610.810
38.986
571.824
6,4
524.523
18.170
506.353
3,4
12,9%
Totale
crediti
deteriorati
4.131.745
1.392.880
2.738.865
33,7
3.238.121 1.138.871 2.099.250
35,2
30,5%
Crediti in
bonis
17.559.881
101.713
17.458.168
0,58
20.021.184
112.597
0,56
-12,3%
Totale
crediti vs
clientela
21.691.626
1.494.593
20.197.033
-
-
-8,2%
(dati in
migliaia di
euro)
Esposizioni
Ristrutturate
19.908.587
23.259.304 1.251.467 22.007.837
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
-9-
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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(dati in
migliaia di
euro)
%
%
Esposizione Rettifiche di Esposizione
Esposizione Rettifiche Esposizione
copertura
copertura
lorda
valore
netta
lorda
di valore
netta
30/06/2014
30/06/2014
30/06/2014
Sofferenze
2.200.060
-1.239.529
960.531
56,3
1.816.007
-1.055.770
760.237
58,1
Incagli
1.588.065
-241.947
1.346.118
15,2
1.142.299
-166.062
976.237
14,5
277.778
-26.132
251.646
9,4
194.908
-23.329
171.579
12,0
541.188
-37.096
504.092
6,9
659.232
-24.731
634.501
3,8
3.812.446 -1.269.892
Esposizioni
Ristrutturate
Esposizioni
Scadute
Totale crediti
deteriorati
30/06/2013 30/06/2013 30/06/2013
4.607.091
-1.544.704
3.062.387
33,5
Crediti in
bonis
16.478.546
-94.320
16.384.226
0,57
Totale crediti
vs clientela
21.085.637
-1.639.024
19.446.613
18.367.969
2.542.554
33,3
-107.197 18.260.772
0,58
22.180.415 -1.377.089 20.803.326
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi all’incidenza delle posizioni deteriorate, delle rettifiche sul totale dei crediti
netti e il costo del credito al 31 dicembre 2012, al 31 dicembre 2013 e al 30 giugno 2014.
31 dicembre
2013
Sofferenze lorde/ Crediti verso clientela lordi*
30 giugno
2014
10,2%
8,9%
31 dicembre
2012
6,6%
Sofferenze nette/ Crediti verso clientela netti*
4,8%
4,0%
2,8%
Sofferenze nette/Patrimonio netto di Gruppo
40,7%
42,4%
31,0%
21,4%
19,0%
13,9%
15,4%
13,6%
9,5%
120,1%
128,5%
91,9%
56,3%
57,9%
59,7%
15,2%
15,9%
18,4%
Copertura dei crediti ristrutturati (***)
9,4%
10,2%
14,8%
Copertura dei crediti scaduti (***)
6,9%
6,4%
3,4%
33,5%
33,7%
35,2%
0,57%
0,58%
0,56%
2,12% (*****)
1,32%
1,61%
Indice di rischiosità
Posizioni deteriorate lorde / Crediti verso clientela lordi (*)
Posizioni deteriorate nette / Crediti verso clientela netti (*)
Posizioni deteriorate nette / Patrimonio di Vigilanza (**)
Copertura dei crediti in sofferenza (***)
Copertura dei crediti incagliati (***)
Copertura del totale dei crediti deteriorati(***)
Copertura crediti in bonis (***)
Costo del credito Totale rettifiche di valore a Conto Economico
/ Crediti netti
(*) Ai fini del calcolo di questi indicatori i “Crediti verso clientela” sono stati determinati come la somma dei “Crediti verso clientela”
(voce 70) e dei “Crediti verso la clientela riclassificati” nella voce “Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione”.
(**) Al 30 giugno 2014 le posizioni deteriorate nette (costituite da crediti in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti al netto dei fondi
rettificativi) risultano pari a 3,062 milioni di Euro, dato che si raffronta con un patrimonio di vigilanza determinato in euro 2.549.143
migliaia di euro sulla base della Nuova Disciplina applicabile. Le variazioni rilevate nel periodo - congiuntamente alla modifica
normativa sui criteri di valutazione del patrimonio di vigilanza - portano l’indicatore al 120,1%. Tale dato discende principalmente
dall’incremento delle posizioni deteriorate nette, legato (i) al perdurare della crisi economica che ha avuto ripercussioni particolarmente
significative in capo al segmento di clientela della Banca costituito dalle piccole e medie imprese; e (ii) alla circostanza che l’Emittente
non ha effettuato cessioni significative di non-performing loans;
(****) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata.
(*****) Calcolato come rapporto annualizzato tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.
Gli impieghi clienti corrispondono alla somma dei Crediti verso clientela (voce 70) e dei Crediti verso la clientela riclassificati nella voce
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (417.492 migliaia di euro).
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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Nella tabella che segue si riporta un raffronto tra i principali indici espressivi della qualità dei crediti verso clientela del
Gruppo Credito Valtellinese con quelli medi di sistema.
In data 21 ottobre 2013 l’EBA ha emanato la bozza finale di uno specifico “technical standard” nell’ambito del quale ha
fornito la definizione di esposizioni oggetto di “Forbearance” (crediti ristrutturati o soggetti a procedure di rinegoziazione).
Le posizioni forborne possono essere rinvenute sia nell’ambito di esposizioni performing che non performing e possono
essere ricondotte ad esposizioni in cui la Banca ha concesso al cliente, a causa delle sue difficoltà finanziare, una modifica
dei precedenti termini e condizioni contrattuali in quanto il debitore non sarà in grado di pagare, modifica che non sarebbe
stata concessa se il debitore non fosse in difficoltà finanziarie, o un rifinanziamento parziale o totale del debitore, che non
sarebbe stato concesso se il debitore non fosse in difficoltà finanziarie, intendendo per rifinanziamento un nuovo contratto
che consente di ripagare totalmente o parzialmente il contratto originario. La definizione di esposizione forborne si applica a
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- 11 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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tutti i crediti e i titoli di debito - ad eccezione di quelli ricompresi nella categoria dei titoli detenuti per la negoziazione. La
categoria dei forborne si differenzia dalle rinegoziazioni di esposizioni creditizie non conseguenti alle difficoltà economico
finanziarie del debitore, accordate dalla Banca alla clientela in bonis, che vengono assimilate nella sostanza all’apertura di
una nuova posizione qualora questa sia concessa essenzialmente per ragioni commerciali e sempre che il tasso d’interesse
applicato possa essere considerato un tasso di mercato alla data di rinegoziazione. Il Gruppo Credito Valtellinese non è
attualmente in grado di effettuare la valutazione delle esposizioni secondo la definizione di forbearance fornita dall’EBA,
tuttavia ha avviato le attività finalizzate alla definizione di una propria policy interna di identificazione delle esposizioni
forborne sulla base del documento tecnico sopra indicato. Il perimetro delle esposizioni forborne non coincide con quello
delle esposizioni rinegoziate nell’ambito di accordi collettivi di sistema2 in considerazione del fatto che queste non
esauriscono le tipologie di accordi di rinegoziazione potenzialmente riferibili alle esposizioni forborne e che la condizione
necessaria per identificare un’esposizione come forborne è la sussistenza di una situazione di difficoltà finanziaria del
debitore. Il perimetro di applicazione dell’informativa riguardante le esposizioni forborne è, inoltre, più ampio rispetto alla
definizione di “credito ristrutturato” in base alla normativa di Banca d’Italia. Al termine di tali attività, il Gruppo Credito
Valtellinese potrebbe riclassificare come crediti forborne posizioni che alla data del presente documento non sono
classificate come tali e, quindi, sussiste il rischio che a seguito della differente classificazione, possano rendersi necessarie
ulteriori rettifiche di valore su tali crediti. Per maggiori dettagli in merito alle rettifiche operate sui crediti si veda la Parte
“Composizione delle principali voci economiche” - “Rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti: composizione”,
pag. 70 del Relazione finanziaria semestrale 2014, incorporata mediante riferimento nel presente documento di registrazione
e disponibile sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”.
Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione. Nella tabella che segue si riporta l’informativa
relativa alla concentrazione dei crediti verso clientela per area geografica nonché per segmento di clientela.
2
Per accordi collettivi di sistema si intendono (i) “Fondo solidarietà per la sospensione dei mutui acquisto prima casa”, per la
sospensione del rimborso dei mutui nei confronti dei nuclei familiari in difficoltà a seguito della crisi; (ii) “Accordo per il credito 2012”
sottoscritto dal MEF, ABI e dalle Associazioni di rappresentanza delle imprese, per la sospensione o l’allungamento dei finanziamenti
delle PMI; e (iii) misure di sostegno a favore dei residenti in comuni colpiti da calamità naturali.
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- 12 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti verso società non
finanziarie.
Ai fini della valutazione del rischio di credito, tra le posizioni di rischio detenute dalla Banca una particolare importanza
assumono quelle che possono essere definite come “grandi rischi” secondo i parametri diffusi dall’Autorità di Vigilanza.
Nella tabella che segue si riporta l’informativa sui “grandi rischi”, come definiti dalla normativa di vigilanza, per gli esercizi
conclusi il 31 dicembre 2013 ed il 31 dicembre 2012.
In merito ai “grandi rischi” si precisa, altresì, che, alla data del 31 dicembre 2013, la principale posizione di “grande rischio”
è costituita dall’esposizione della Banca nei confronti dello Stato italiano, composta prevalentemente da Titoli di Stato,
classificati fra le attività finanziarie disponibili per la vendita.
Nella tabella che segue si riporta l’ammontare, nonché la durata media residua dei Titoli di Stato italiani detenuti nel
portafoglio dell’Emittente alla data del 30 giugno 2014.
Tipologia
Tasso fisso
Tasso Variabile
Zero Coupon
Totale Complessivo
Controvalore
(dati in milioni di Euro)
2.529
198
789
3.516
Durata media residua in anni
7.5
1,8
0,5
5,3
Si precisa che la tabella misura la media ponderata delle vite residue dei Titoli di Stato italiani presenti nel portafoglio
dell'Emittente. Da un punto di vista finanziario, considerando tutti i flussi dei Titoli di Stato italiani (flussi relativi alla
componente per interesse (cedole) e flussi relativi alla componente per capitale (valore di rimborso)), la durata media
finanziaria 3 dei titoli (duration) si attesta complessivamente a 4,8 anni. Si consideri però che alcuni Titoli di Stato a tasso
fisso, per un valore nominale di Euro 600 milioni, sono stati oggetto di swap di tasso (interest rate swap) al fine di mitigare il
3
Per “durata media finanziaria” si intende la media aritmetica ponderata dei periodi di maturazione dei flussi rispetto al loro valore attuale
totale.
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
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rischio connesso alle fluttuazioni dei tassi di interesse. Considerando gli effetti di questa operazione a livello complessivo, la
durata media finanziaria dei titoli (duration) si riduce a 2,3 anni. Per maggiori informazioni in merito si rinvia al Prospetto di
Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 15, Paragrafo 15.1
UR
3.1.3 Rischi derivanti dallo svolgimento dell’Attività di Verifica della BCE sul Gruppo Creval
Nell’ottobre 2013 la BCE, in prospettiva dei poteri di vigilanza bancaria che la stessa eserciterà, ai sensi del Regolamento
MVU, su circa centrotrenta enti creditizi dell’Unione Europea, tra cui l’Emittente, a partire dal mese di novembre del 2014,
ha dato avvio ad una generale attività di valutazione della solidità patrimoniale di tali enti (c.d. comprehensive assessment)
(l’“Attività di Verifica della BCE”).
L’Attività di Verifica della BCE, svolta in collaborazione con le competenti autorità nazionale, è articolata in tre differenti
fasi, che prevedono, in particolare, lo svolgimento di: 1) un’analisi dei rischi a fini di vigilanza, con lo scopo di valutare, in
termini quantitativi e qualitativi, il c.d. profilo di rischio intrinseco dell’Emittente (con riferimento, tra l’altro, ai rischi di
liquidità, leva finanziaria e finanziamento), il suo posizionamento rispetto alle altre banche e la sua vulnerabilità a fattori
esogeni; 2) un esame della qualità degli attivi (c.d. Asset Quality Review o AQR), intesa a verificare l’adeguatezza sia delle
valutazioni delle attività e delle garanzie, sia dei relativi accantonamenti; e 3) uno stress test, al fine di verificare la tenuta
patrimoniale degli istituti di credito in scenari di tensione. I risultati dell’Attività di Verifica della BCE dovrebbero essere
comunicati dalla stessa Banca Centrale Europea nel mese di ottobre 2014. Nell’ambito della Asset Quality Review, che è in
corso di svolgimento alla data del presente documento e che dovrebbe concludersi nel corso dell’estate del corrente anno, la
BCE potrebbe richiedere l’applicazione di criteri di valutazione degli attivi più restrittivi rispetto a quelli applicati dal
Gruppo nel Bilancio Consolidato 2013, per cui potrebbe emergere la necessità di effettuare rettifiche ai valori di talune
attività. Per “durata media finanziaria” (4) si intende la media aritmetica ponderata dei periodi di maturazione dei flussi
rispetto al loro valore attuale totale esposte nel Bilancio Consolidato 2013 o maggiori accantonamenti rispetto a quelli già
effettuati in occasione dell’approvazione di tale situazione patrimoniale. A seguito delle verifiche e degli eventuali interventi
di rettifica, al fine di considerare l’esercizio dell’AQR superato, l’Emittente dovrà avere un Capitale Primario di Classe 1 non
inferiore all’8%. Una volta conclusa l’Asset Quality Review è previsto che venga svolto l’esercizio di stress test. In merito, in
data 29 aprile 2014, l’EBA ha pubblicato la metodologia e gli scenari macroeconomici che verranno applicati nella
conduzione degli stress test, sia con riferimento allo scenario di base (baseline scenario) che allo scenario avverso (adverse
scenario).
L’orizzonte temporale per la prova di stress sarà di tre anni (dal dicembre 2013 al dicembre 2016) e, al fine di considerare
l’esercizio superato, l’Emittente (i) nello scenario di base (baseline scenario) dovrà avere un Capitale Primario di Classe 1
non inferiore alla soglia dell’8%; e (ii) nello scenario avverso (adverse scenario), ovvero nello scenario più critico per la
Banca, dovrà avere un Capitale Primario di Classe 1 non inferiore alla soglia del 5,5%.
Alla luce di quanto sopra, qualora ad esito dell’Attività di Verifica della BCE, che dovrebbe concludersi entro la fine del
mese di ottobre del 2014, dovesse evidenziarsi la necessità di applicare parametri valutativi della qualità degli attivi più
conservativi rispetto a quelli utilizzati dal Gruppo nel Bilancio Consolidato 2013, potrebbero determinarsi effetti negativi
sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo. Inoltre, ove il Capitale Primario di Classe 1, a
seguito delle eventuali rettifiche e nonostante l’esecuzione dell’Aumento di Capitale, dovesse risultare inferiore ai requisiti
minimi sopra indicati, l’Emittente dovrebbe adottare idonee misure di rafforzamento patrimoniale (i) entro sei mesi, nel caso
in cui il mancato raggiungimento di tali requisiti minimi fosse emerso a seguito dell’AQR ovvero a seguito dell’applicazione
dello scenario di base (baseline scenario) nell’ambito degli stress test; e/o (ii) entro nove mesi, nel caso in cui il mancato
raggiungimento dei requisiti minimi fosse conseguenza dell’applicazione dello scenario avverso (adverse scenario)
nell’ambito degli stress test. Tali termini, di sei o nove mesi, decorrerebbero dalla data di pubblicazione dei risultati
dell’Attività di Verifica della BCE. In particolare, le misure di rafforzamento patrimoniale che la BCE potrebbe richiedere
all’Emittente, anche in relazione ad appositi piani di ristrutturazione concordati con le autorità competenti, consistono, inter
alia, in: (i) limitazione alle distribuzioni di dividendi e/o riduzioni delle gratifiche; (ii) esecuzione di un nuovo aumento di
capitale; (iii) riorganizzazione delle fonti di finanziamento, (iv) separazione e/o riduzione delle attività e cessione di assets a
prezzi di mercato; (v) partecipazione ad eventuali meccanismi di sostegno pubblici (c.d. meccanismi di backstop pubblico).
Si consideri, inoltre, che la BCE ha comunicato che le eventuali carenze riscontrate nell’ambito dell’AQR e dello scenario di
base (baseline scenario) degli stress test potranno essere colmate esclusivamente tramite l’emissione di strumenti di Capitale
Primario di Classe 1. Eventuali carenze, invece, emerse dall’applicazione dello scenario avverso (adverse scenario) degli
stress test potranno essere colmate tramite emissione di strumenti di Capitale Primario di Classe 1 e Strumenti di Capitale
Aggiuntivo di Classe 1, entro limiti predeterminati.
Peraltro, nel caso di esito negativo dell’Attività di Verifica della BCE e qualora l’Emittente non riuscisse a rafforzare il
proprio patrimonio autonomamente e fosse conseguentemente sottoposto a meccanismi di sostegno pubblico, a partire dal 1°
gennaio 2015, le autorità competenti potrebbero decidere di utilizzare gli strumenti di risoluzione delle crisi contemplati nella
BRRD, ove la stessa fosse stata già recepita nell’ordinamento italiano. Inoltre, indipendentemente dal recepimento della
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BRRD nell’ordinamento italiano, tali meccanismi di sostegno pubblico potrebbero ricadere nella definizione di “aiuti di
stato” ai sensi della normativa comunitaria in materia e comportare l’applicazione del preventivo meccanismo di bail-in con
possibili perdite per gli azionisti ed i creditori dell’Emittente (per maggiori informazioni in merito alla BRRD ed al
meccanismo di bail-in si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 3, Paragrafo 3.2.2).
I risultati dell’Attività di Verifica della BCE potrebbero, pertanto, comportare ulteriori rettifiche, anche significative, sui
crediti e, di conseguenza, rendere necessari ulteriori interventi di patrimonializzazione dell’Emittente, che potrebbero avere
effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo, nonché
sulla posizione degli azionisti, in termini di valore delle azioni dagli stessi detenuti e/o di partecipazione degli stessi al
capitale sociale della Banca.
3.1.4 Rischi connessi agli impatti derivanti dalle incertezze del contesto macro-economico e politico sull’andamento
del Gruppo Credito Valtellinese
La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente e del Gruppo Credito Valtellinese sono influenzate dalla situazione
economica generale e della dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita
dell’economia italiana (inclusa la sua affidabilità creditizia), unico Paese in cui l’Emittente opera, nonché dell’Area Euro nel
suo complesso. Come noto, il sistema finanziario italiano ed internazionale hanno operato in condizioni di difficoltà a partire
dal 2007 ed i mercati finanziari hanno avuto un andamento particolarmente negativo dopo le dichiarazioni di insolvenza di
alcuni primari istituti finanziari internazionali, intervenute a partire dal settembre 2008. Questa situazione ha portato a gravi
distorsioni dei mercati finanziari di tutto il mondo, con criticità senza precedenti sul fronte della raccolta di liquidità, in
particolare a livello del sistema bancario internazionale. Inoltre, tale situazione ha, a sua volta, determinato tensioni
significative nell’ambito dell’attività ordinaria di numerose primarie banche commerciali, banche di investimento e
compagnie di assicurazioni mondiali, alcune delle quali sono controparti del Gruppo Credito Valtellinese. Dopo un breve
periodo di miglioramento sul fronte del sistema finanziario, le difficoltà connesse al sostenimento del debito sovrano di
alcuni Paesi dell’Area Euro hanno acuito le tensioni dei mercati finanziari e, nel 2011, l’effetto contagio si è propagato anche
all’Italia producendo difficoltà straordinarie sui mercati finanziari e sulla capacità di raccolta del sistema bancario nazionale.
Le misure successivamente adottate dalle istituzioni politiche e monetarie hanno progressivamente ridotto gli impatti della
crisi sul sistema finanziario, ma gli effetti della stessa si sono, comunque, propagati all’economia reale, producendo una fase
di recessione eccezionalmente forte e duratura. Nel 2013 la situazione del debito sovrano ha continuato ad essere
caratterizzata da incertezza, ancorché lievemente attenuata rispetto al passato, influenzando così i mercati finanziari italiani
ed europei nonché l’economia globale. Inoltre, nonostante si riscontrino segnali di ripresa nell’economia dei Paesi europei, il
ritmo della crescita economica dell’Area Euro resta ad oggi disomogeneo, con i Paesi periferici e la stessa Italia in notevole
ritardo rispetto al resto dell’Unione. In generale, il contesto economico globale continuerà ad essere caratterizzato dalla
presenza di numerose fonti di incertezza anche nel 2014. Si segnala che, alla del presente documento, il Gruppo Credito
Valtellinese è esposto in modo marginale su titoli emessi da Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia. Lo scenario macroeconomico sopra illustrato è stato ulteriormente aggravato, per quanto riguarda il mercato italiano, dal quadro di instabilità
politica. Il rischio derivante dall’assenza di una maggioranza di governo stabile in seno al Parlamento potrebbe infatti, acuire
le incertezze in merito all’effettiva adozione da parte dell’Italia delle misure strutturali necessarie per uscire definitivamente
dalla crisi e avviare la ripresa economica, con l’effetto di compromettere la fiducia dei mercati internazionali nei confronti
del nostro Paese e di spingere le agenzie di rating a rivedere le valutazioni del merito creditizio dello Stato italiano al ribasso.
Tutte le sopra menzionate circostanze hanno determinato per il Gruppo Credito Valtellinese, come per la maggior parte dei
gruppi bancari italiani, un rallentamento delle attività del Gruppo stesso, un incremento del costo del funding, una
diminuzione dei corsi azionari e del valore delle attività, nonché ulteriori costi derivanti da svalutazioni e deprezzamenti, con
una conseguente diminuzione della profittabilità. La persistenza degli elementi di rischio citati, con particolare riguardo al
deterioramento della situazione economica generale ed agli elementi di incertezza dell’azione politica, possono determinare
effetti negativi sulla capacità di generazione del reddito, sul contenimento dei costi operativi, sulla qualità degli attivi
creditizi, sul costo della raccolta e sul livello di incidenza degli oneri fiscali e, quindi, sugli utili conseguibili nel prossimo
futuro. Per maggiori informazioni in merito all’impatto della crisi economica sull’andamento del Gruppo Credito Valtellinese
si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 7, Paragrafo 7.1 e alla Sezione “Il contesto
macroeconomico di riferimento”, pag. 17 del Bilancio Consolidato 2013, incorporati mediante riferimento nel presente
documento e disponibili sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”.
3.1.5 Rischio strategico di attuazione del Nuovo Piano Industriale
Il 4 marzo 2014 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato il Nuovo Piano Industriale che, in continuità con
gli obiettivi e le azioni già realizzate nel corso del triennio appena concluso, definisce le linee di sviluppo strategico per il
periodo 2014-2016.
In considerazione dei positivi effetti conseguiti negli anni appena trascorsi, il Nuovo Piano Industriale prevede la
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finalizzazione e un’ulteriore accelerazione delle azioni in corso in molteplici ambiti e in particolare sull’assetto societario ed
organizzativo, sulle politiche di capital management e funding, sull’efficienza operativa, sui processi e sulle politiche del
credito, commerciali e di prodotto. Il Nuovo Piano Industriale contiene, inoltre, gli obiettivi che la Banca intende raggiungere
entro il 2016, in termini, tra l’altro, di raccolta, diretta ed indiretta, utili di Gruppo, redditività ed efficienza (i “Dati
Previsionali”). Il Nuovo Piano Industriale è stato presentato alla comunità finanziaria il 4 marzo 2014 tramite il documento
denominato “Gruppo Credito Valtellinese - Aggiornamento Piano Industriale 2011-2014”, disponibile sul sito internet
www.creval.it. Il Nuovo Piano Industriale contiene un insieme di stime e previsioni che si basano sulla realizzazione di
eventi futuri e di azioni che dovranno essere intraprese dalla Banca e dal Consiglio di Amministrazione nel corso del periodo
a cui il Nuovo Piano Industriale si riferisce, che includono, tra l’altro, assunzioni ipotetiche soggette ai rischi ed alle
incertezze che caratterizzano l’attuale scenario macroeconomico, relative: (i) ad eventi futuri ed azioni degli amministratori
che non necessariamente si verificheranno o saranno compiute, e (ii) ad eventi ed azioni sui quali gli amministratori non
possono, o possono solo in parte, influire. Le ipotesi potrebbero non verificarsi o potrebbero verificarsi in misura e in tempi
diversi da quelli prospettati, così come potrebbero verificarsi eventi e azioni non prevedibili al tempo della approvazione del
Nuovo Piano Industriale o tali eventi ed azioni potrebbero verificarsi con modalità differenti nel periodo di riferimento del
Nuovo Piano Industriale.
Il Nuovo Piano industriale, elaborato sulla base delle assunzioni descritte nel Prospetto di Aumento di Capitale, ( Capitolo 8,
Paragrafi 8.1.1; 8.1.2) include i seguenti target:
La mancata realizzazione del Nuovo Piano Industriale nella misura e nei tempi prospettati potrebbe avere effetti negativi
sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo.
Informazioni più dettagliate in merito al Piano Industriale sono contenute nel Capitolo 8 del Prospetto di Aumento di
Capitale.
3.1.6 Rischi connessi all’andamento dei risultati del Gruppo Credito Valtellinese
La crisi economico-finanziaria e dei mercati finanziari in generale ha influenzato negativamente in passato, e potrebbe
continuare a influenzare negativamente anche in futuro, i risultati del Gruppo.
In particolare, il Gruppo nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 ha registrato una perdita netta pari ad Euro 322,4 milioni,
mentre al termine dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 ha rilevato un utile di Euro 11,7 milioni. Al 30 giugno 2014,
l’utile netto è pari ad Euro 3,1 milioni, in aumento rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’esercizio 2013, pari
quest’ultimo a Euro 2,8 milioni. Su tali risultati del Gruppo Credito Valtellinese hanno pesato, in particolare, le rettifiche su
crediti pari, al lordo degli effetti fiscali, rispettivamente ad Euro 354,5 milioni nel Bilancio Consolidato 2012, a Euro 266,5
milioni nel Bilancio Consolidato 2013 e ad Euro 210,2 milioni nella primo semestre 2014. Sul risultato del 2012 hanno anche
inciso negativamente le rettifiche di valore dell’avviamento per un importo pari a Euro 302,6 milioni e le rettifiche di valore
nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita per Euro 34,3 milioni (Euro 19,8 milioni nel 2013).
La dinamica delle rettifiche su crediti è il riflesso – peraltro – anche del perdurare della situazione di crisi economico
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finanziaria, nonché delle misure fiscali adottate dal governo italiano, che hanno impattato sul reddito disponibile delle
famiglie e sulla redditività delle imprese, condizionando la capacità dei clienti di far fronte agli impegni di rimborso dei
propri debiti bancari. Nella tabella che segue si riportano alcune voci significative del conto economico del Gruppo relative
agli esercizi 2013 e 2012, nonché al semestre concluso il 30 giugno 2014.
VOCI DEL CONTO ECONOMICO
(Euro/1000)
30/06/2014
Margine di interesse
Margine di intermediazione
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo
247.977
471.673
3.144
30/06/2013
219.157
389.675
2.832
31.12.2013
31.12.2012
463.170
804.002
11.710
478.096
776.029
(322.439)
Nell’esercizio 2013 il margine di interesse si è attestato a Euro 463 milioni, in riduzione del 3,1% rispetto all’esercizio
precedente, ma in miglioramento nel secondo semestre dell’esercizio rispetto a quanto registrato nei primi sei mesi dello
stesso anno. Nel primo semestre 2014 il margine di interesse si è assestato a Euro 248 milioni in incrementi del 13,2%
rispetto al primo semestre 2013. La buona ripresa del margine beneficia degli effetti delle azioni di repricing e
ricomposizione delle forme di raccolta più onerose, nonostante il basso livello dei tassi di interesse a breve termine, la
contrazione dei volumi e la riduzione del portafoglio titoli con riferimento al primo semestre 2014. Il Gruppo Creval ha,
inoltre, beneficiato nel 2013 degli effetti relativi ai finanziamenti con la BCE (come evidenziato nel Capitolo 3, Paragrafi
3.1.9 e 3.2.3 Sezione Prima del Prospetto di Aumento di Capitale.).
Gli oneri operativi nel 2013 sono risultati pari ad Euro 504 milioni, in riduzione del 5,6% su base annua. Maggiormente
accentuata, pari al 7,4%, la diminuzione del costo per il personale nel 2013. Le spese per il personale si sono, infatti, attestate
a Euro 297,4 milioni a fronte di Euro 321,2 milioni del 2012, mentre le altre spese amministrative, per Euro 168,9 milioni,
hanno registrato nel 2013 una flessione prossima al 2%. Nel primo semestre 2014 gli oneri operativi sono risultati pari ad
Euro 257 milioni. In particolare le spese per il personale si sono attestate a Euro 149,8 milioni a fronte di Euro 150,9 milioni
del primo semestre 2013, mentre le altre spese amministrative, pari a Euro 88,5 milioni, hanno registrato nel semestre una
flessione del 1,4%. Nell’esercizio 2013 sono risultate in riduzione anche le rettifiche di valore su attività materiali e
immateriali che si rappresentano in Euro 37,4 milioni rispetto a Euro 40,1 milioni dell’esercizio precedente. Nel primo
semestre 2014 le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali sono, invece, risultate pari ad Euro 18,4 milioni.
Non si può escludere che l’eventuale protrarsi della crisi economico-finanziaria e in generale il protrarsi di una situazione di
incertezza relativa al mercato italiano possano far registrare risultati negativi nei prossimi esercizi, con conseguente
progressivo indebolimento della struttura patrimoniale della Banca e del Gruppo e con possibili effetti negativi sulle attività e
sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo.
3.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Gruppo Credito Valtellinese al debito sovrano
In rapporto alle dimensioni del proprio attivo, il Gruppo detiene significativi importi in titoli di debito emessi dallo Stato
italiano. In particolare, al 30 giugno 2014, il Gruppo detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di Euro 3,5
miliardi, pari al 13,1% del totale delle attività detenute dall’Emittente.
Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie di rating.
Nella tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle amministrazioni
centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2013, con specifica indicazione del portafoglio di appartenenza.
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ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
(dati/1000)
DISPONIBILI PER LA
VENDITA
CREDITI VERSO LA
CLIENTELA
TOTALE TITOLI
Valore nominale dei titoli
3.597.000
17.379
4.600
3.618.979
Valore di bilancio-fair value
3.795.612
17.824
4.621
3.818.057
Al 31 dicembre 2013 fra i crediti verso clientela sono ricompresi crediti riferiti ad amministrazioni pubbliche centrali e locali
italiane per un importo di Euro 50.935 migliaia, pari allo 0,25% dell’aggregato complessivo.
Nella tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle amministrazioni entrali
dello Stato italiano al 30 giugno 2014, con specifica indicazione del portafoglio di appartenenza.
(dati/1000)
ATTIVITÀ FINANZIARIE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
CREDITI
DETENUTE PER LA
VERSO LA
NEGOZIAZIONE
CLIENTELA
DISPONIBILI PER LA VENDITA
TOTALE TITOLI
Valore nominale dei titoli
3.126.500
17.287
0
3.143.787
Valore di bilancio-fair value
3.498.915
17.746
0
3.516.661
Per maggiori informazioni in merito alle caratteristiche ed alla durata residua dei titoli si veda il Paragrafo 3.1.2 che precede.
In considerazione dell’esposizione del Gruppo nei confronti dello Stato italiano, non è possibile escludere effetti negativi sui
risultati operativi del Gruppo, nonché sulla relativa situazione economica, patrimoniale e finanziaria, ove la situazione del
debito sovrano ed, in particolare modo, di quello italiano torni ad aggravarsi, considerate anche le perduranti incertezze in
merito alla situazione politica ed alla crescita economica del nostro Paese.
Per maggiori informazioni in merito all’esposizione del Gruppo sui titoli di debito emessi dallo Stato italiano si veda il
paragrafo “Analisi dei principali aggregati patrimoniali e dei risultati economici consolidati”, pag. 48 Bilancio Consolidato
2013, nonché la Parte “Rischio sovrano”, pag. 114 della Relazione Finanziaria Semestrale 2014, entrambi incorporati
mediante riferimento nel presente documento di registrazione e disponibili sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor
Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”.
3.1.8 Rischi connessi ai procedimenti sanzionatori nei confronti dei componenti degli organi sociali dell’Emittente e
delle società facenti parti del Gruppo Credito Valtellinese.
Nell’ambito di un più ampio intervento attuato a livello di sistema, che ha interessato i principali gruppi bancari italiani, dal 7
gennaio al 24 aprile 2013 la Banca d’Italia ha sottoposto il Credito Valtellinese ad accertamenti ispettivi, ai sensi degli
articoli 54 e 68 del TUB, finalizzati alla verifica dell'adeguatezza delle rettifiche di valore sui crediti in sofferenza, a incaglio
e ristrutturati, nonché delle relative politiche e prassi applicative. La verifica effettuata si è conclusa con un giudizio di Banca
d’Italia parzialmente sfavorevole: sono state rilevate carenze nella regolamentazione interna, nei presidi organizzativi e di
controllo in materia di rettifiche di valore sui crediti, nonché a prassi non adeguatamente conservative nella filiera del credito.
Il Consiglio di Amministrazione ha adottato determinazioni volte a recepire le indicazioni e i suggerimenti formulati nel
rapporto ispettivo, provvedendo a fornire le proprie considerazioni alla Banca d’Italia in data 25 settembre 2013. Taluni
interventi correttivi sono stati prontamente adottati già nel corso degli accertamenti, in particolare sono state integralmente
recepite nel Bilancio Consolidato 2012 le indicazioni sulla determinazione delle rettifiche di valore sulle posizioni esaminate
nel corso dell’ispezione; analogamente, le misure correttive relative alle ulteriori carenze riscontrate in fase ispettiva sono
state in gran parte realizzate e le rimanenti sono in fase di completamento. In relazione agli accertamenti ispettivi svolti dalla
Banca d’Italia nel 2013, alla del presente documento, non è stato notificato all’Emittente l’avvio di alcun procedimento
sanzionatorio in merito agli stessi.
In data 29 gennaio 2013 è stato notificato il rapporto ispettivo relativo agli accertamenti condotti da Banca d’Italia dal 4
luglio al 16 novembre 2012 in materia di antiriciclaggio e trasparenza delle condizioni contrattuali. L’esito dell’ispezione,
parzialmente sfavorevole in relazione a taluni profili di non conformità alle normative di settore e di carenze nei processi
aziendali e nell’assetto dei controlli interni, ha determinato l’avvio di un procedimento sanzionatorio ex articolo 145 del
Testo Unico Bancario. Il Consiglio di Amministrazione ha prontamente adottato determinazioni volte al superamento delle
criticità riscontrate, provvedendo a formulare le proprie considerazioni e controdeduzioni, in ordine ai rilievi e alle
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osservazioni formulate dall’Autorità di Vigilanza, in data 26 febbraio 2013. Anche in questo caso, alcuni interventi correttivi
erano stati realizzati già nel corso degli accertamenti, mentre altri sono stati successivamente realizzati, in linea con le
indicazioni emerse nel corso della visita ispettiva. Si informa, altresì, che il provvedimento ex articolo 145 del TUB,
concernente l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie per complessivi Euro 304.500, a carico dei componenti del
Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, del
Responsabile Compliance e Antiriciclaggio e del Responsabile Internal Audit pro-tempore, in carica al tempo dei fatti a cui si
riferisce la sanzione, è stato notificato in data 20 novembre 2013. La Capogruppo ha provveduto al pagamento entro i termini
previsti, con obbligo di regresso verso i responsabili. Pur avendo adottato tutte le misure che l’Emittente riteneva opportune
ai fini di rimuovere le criticità evidenziate da Banca d’Italia, non è possibile escludere che, in futuro, ulteriori accertamenti da
parte della Banca d’Italia ovvero della BCE si concludano con esito, in tutto o in parte, sfavorevole per la Banca e che, di
conseguenza, in tali situazioni eventuali provvedimenti sanzionatori disposti dall’Autorità di Vigilanza possano incidere
negativamente sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo Credito Valtellinese.
Per maggiori informazioni in merito ai procedimenti sanzionatori si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione
Prima, Capitolo 9, Paragrafo 9.1.
3.1.9 Rischio di liquidità
Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti
con ragionevole certezza, quando essi giungono a scadenza. Normalmente possono essere individuate due forme di rischio
liquidità: (a) il Funding Liquidity Risk, cioè il rischio che il Gruppo non sia in grado di far fronte ai propri impegni di
pagamento ed alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività
caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; (b) il Market Liquidity Risk, cioè il rischio che il Gruppo non
sia in grado di liquidare un’attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del
mercato di riferimento e/o in conseguenza della tempistica con cui è necessario realizzare l’operazione. Nel corso degli ultimi
anni il contesto internazionale è stato soggetto a ripetuti e prolungati periodi di elevata volatilità e straordinaria incertezza ed
instabilità sui mercati finanziari, causate anche dal fallimento di alcune istituzioni finanziarie e, successivamente, dalla crisi
di debito sovrano in alcuni Paesi. Tale stato di incertezza e volatilità ha contribuito ad alimentare, nel corso dei predetti
periodi, una significativa difficoltà a reperire liquidità sul mercato istituzionale, contraendo notevolmente la possibilità di
ricorso al credito da parte degli operatori. Anche in relazione al futuro, non si possono aprioristicamente escludere ulteriori
significative tensioni nel reperimento di liquidità sul mercato. La reperibilità della liquidità destinata allo svolgimento delle
varie attività, nonché la possibilità di accedere a finanziamenti a lungo termine sono essenziali per il raggiungimento degli
obiettivi strategici del Gruppo. In particolare, la liquidità stabile e i finanziamenti a lungo termine sono essenziali affinché
l’Emittente sia nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento per cassa o per consegna, previsti o imprevisti, in
modo da non pregiudicare l’operatività corrente o la situazione finanziaria del Gruppo. Come rappresentato in precedenza in
termini generali, il reperimento di liquidità da parte del Gruppo Credito Valtellinese potrebbe essere pregiudicato
dall’incapacità del Gruppo di avere accesso al mercato del debito, dall’incapacità di vendere i propri beni o di rimborsare i
propri investimenti. Detti eventi potrebbero manifestarsi a causa del peggioramento delle condizioni di mercato, della
sfiducia nei mercati finanziari, di incertezze e speculazioni relative alla solvenza dei partecipanti al mercato, del
peggioramento dei rating, ovvero di problemi operativi relativi a terze parti. Una limitata capacità di reperire sul mercato la
liquidità necessaria a condizioni favorevoli, ovvero la difficoltà di accesso a finanziamenti a lungo termine a condizioni
favorevoli, potrebbero avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo.
Al 31 dicembre 2013 il Loan to Deposit Ratio, su base consolidata, era pari al 97,8% (99,6% al 31dicembre 2012). Alla stessa
data il Liquidity Coverage Ratio, su base consolidata, era pari al 113%, mentre il Net Stable Funding, del pari su base
consolidata, era pari al 126%. Si evidenzia, inoltre, che nell’ambito della propria attività il Gruppo ricorre anche al
finanziamento presso la BCE. In particolare l’esposizione del Gruppo verso quest’ultima in termini di linee di finanziamento
per LTRO era pari, al 31 dicembre 2013, a Euro 2,95 miliardi. Tali linee hanno scadenza il 29 gennaio 2015 per Euro 1,5
miliardi ed il 26 febbraio 2015 per Euro 1 miliardo. Al 30 giugno 2014 il Gruppo presenta una posizione interbancaria netta
negativa per 1,5 miliardi di euro, a fronte della quale dispone di riserve di liquidità costituite per la gran parte da titoli di
Stato italiani e ritenute adeguate alle esigenze contingenti e prospettiche. Si tratta, in particolare, di 6,8 miliardi di euro
(valore già decurtato degli scarti di garanzia) di attività stanziabili per operazioni di rifinanziamento presso la BCE,
ammontare nel quale sono inclusi i titoli rivenienti da cartolarizzazioni, le emissioni obbligazionarie con garanzia governativa
e i crediti che soddisfano i requisiti di idoneità. Alla data di riferimento, circa un terzo di tali attività è posta a garanzia di
operazioni con la BCE, mentre una quota minoritaria è utilizzata con controparti di mercato; attività pari a 4,4 miliardi
risultano libere. Con riferimento ad un orizzonte temporale di tre mesi, le riserve di liquidità ammontano a 4,0 miliardi di
euro.
Eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE, ivi incluse eventuali modifiche dei
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criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi con finalità di garanzia e/o delle relative valutazioni, potrebbero
incidere sull’attività della Banca e del Gruppo con conseguenti effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione
patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo Credito Valtellinese.
Per maggiori informazioni in merito al profilo di liquidità del Gruppo si veda la Parte E - “Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura”, pag. 241 del Bilancio Consolidato 2013 e a pag. 98 della relazione finanziaria del 1° semestre
2014 nonché la Sezione Prima, Capitolo 15, Paragrafo 15.1 del Prospetto di Aumento di Capitale, incorporati mediante
riferimento nel presente documento e disponibili sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce
“Relazioni finanziarie”.
3.1.10 Rischio di mercato
Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dal Gruppo per
effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli,
tassi di cambio), che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale del Gruppo. Tali fluttuazioni
potrebbero essere generate da cambiamenti nell’andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli
investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e dal costo dei
capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale, oppure da conflitti bellici
o atti terroristici.
All’interno del Gruppo, considerato che la clientela dello stesso è costituita prevalentemente da soggetti retail e che, pertanto,
il Gruppo Creval assume prevalentemente rischio di credito nei confronti degli specifici segmenti della clientela, l’attività
finanziaria è essenzialmente orientata a garantire il presidio degli equilibri tecnici complessivi. L’attività di gestione del
portafoglio di negoziazione, in particolare, è volta a ottimizzare la redditività delle risorse finanziarie disponibili, con il
vincolo del contenimento della variabilità dei risultati attesi.
Il valore a rischio (VaR) del portafoglio di negoziazione di vigilanza al 31 dicembre 2013 - in un orizzonte temporale di 10
giorni e con un intervallo di confidenza del 99% - è stimato in 727 migliaia di Euro. I principali fattori cui esso è esposto
sono il rischio emittente e il rischio di tasso di interesse. La rilevanza del rischio emittente è riconducibile al modesto merito
di credito delle banche italiane. Il Gruppo utilizza per il monitoraggio dei rischi del portafoglio di negoziazione un unico
modello. Pertanto, si riportano nelle tabelle che seguono le informazioni concernenti il VaR, comprensivo di tutti i fattori di
rischio che concorrono a determinarlo (tasso di interesse, prezzo, cambio e rischio di credito dell’emittente). Nel corso del
trimestre il VaR si è mantenuto su valori modesti in rapporto all'entità del portafoglio. I principali fattori cui esso è esposto
sono il rischio emittente e il rischio di cambio. La rilevanza del rischio emittente è principalmente riconducibile all’ancor
modesto merito di credito delle banche italiane. I titoli obbligazionari detenuti nel portafoglio di negoziazione sono
prevalentemente emessi da banche e dalla Repubblica italiana.
Si riporta la stessa tabella riferita al 30 giugno 2014.
VAR – FATTORI DI RISCHIO AL 30 giugno 2014
Rischio di prezzo
Rischio di tasso
8,7%
2,3%
Rischio di cambio
22,2%
Rischio emittente
Beneficio di diversificazione
66,8%
-32,8%
Ciò non di meno, l’Emittente è esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari dovuti a fluttuazioni
delle variabili indicate in precedenza. Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi dagli Stati sovrani può
esporre la Banca a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Per maggiori informazioni in merito all’esposizione
del Gruppo alle fluttuazioni dei titoli emessi dallo Stato italiano si veda il precedente Paragrafo 3.1.7. Una particolare
tipologia di rischio di mercato è quella legata alla fluttuazione dei tassi di interesse. In particolare, l’investitore deve
considerare che le performance del Gruppo Credito Valtellinese sono influenzate dall’andamento e dalla fluttuazione dei tassi
d’interesse in Italia, mercato nel quale il Gruppo svolge prevalentemente la propria attività e, più in generale, in Europa.
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L’andamento dei tassi di interesse risulta a sua volta influenzato da diversi fattori che non sono sotto il controllo del Gruppo,
quali le politiche monetarie, l’andamento macro-economico e le condizioni politiche del Paese in cui l’Emittente opera. In
particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dalla gestione dell’esposizione ai tassi
d’interesse del Gruppo stesso, vale a dire del rapporto esistente tra le variazioni dei tassi d’interesse dei mercati di riferimento
e quelle del margine d’interesse. Infatti, l’incremento dei tassi di interesse può comportare un aumento del costo del
finanziamento del Gruppo in misura più rapida ed elevata rispetto al rendimento degli attivi, per esempio, per la mancata
corrispondenza tra le scadenze delle attività e delle passività che sono influenzate dalla variazione dei tassi di interesse,
oppure per la mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazioni dei tassi tra attività e passività con una
scadenza simile. Allo stesso modo, il decremento dei tassi di interesse potrebbe anche comportare una riduzione del
rendimento delle attività detenute dal Gruppo a cui potrebbe non corrispondere un equivalente decremento del costo del
funding. Considerato lo scenario globale nel quale la Banca si trova ad operare, nonché il perdurare di tassi di interesse di
mercato particolarmente bassi, combinato con un’elevata volatilità degli stessi, potrebbe verificarsi per il Gruppo Credito
Valtellinese un incremento del rischio di mercato e, conseguentemente, una diminuzione dei margini di interesse e del valore
delle attività e passività detenute dal Gruppo stesso.
Al 31 dicembre 2013 la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio ed il duration gap sono
contenuti. Nell’ipotesi che la struttura dei tassi trasli in parallelo verso l’alto di 100 punti base, il valore del capitale
economico registrerebbe infatti una diminuzione di 68,2 milioni di Euro, pari al 3,2% del patrimonio di vigilanza. In caso di
uguale traslazione verso il basso, sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali, si avrebbe un incremento pari a 72,3
milioni di Euro, pari al 3,4% del patrimonio di vigilanza. Nel corso del 2013 la diminuzione di valore del capitale economico,
generata da una traslazione parallela dei tassi verso l’alto di 100 punti base, si è attestata su un valore medio di 73,6 milioni
di Euro; in caso di uguale traslazione verso il basso, sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali, si è registrato un
incremento medio di 77,5 milioni di Euro. Avendo riguardo ai profili reddituali, nell’ipotesi di traslazione istantanea e
parallela della curva dei tassi di interesse di -100 punti base (sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali), la
variazione del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte temporale di 12
mesi, sarebbe pari a -14,5 milioni di Euro, mentre ammonterebbe a +41,8 milioni di Euro nel caso di traslazione di +100
punti base. Nel corso del 2013 la variazione ipotetica del margine di interesse, generata da una traslazione parallela dei tassi
di interesse, si sarebbe attestata su un valore medio di -9,2 milioni di Euro, in ipotesi di traslazione verso il basso di 100 punti
base, e su un valore medio di +42,8 milioni di Euro, nel caso di traslazione di +100 punti base. Le poste attive e passive sono
in generale gestite in modo da preservare il valore economico del portafoglio anche in conseguenza di inattese variazioni del
tasso di interesse. Stante la condizione attuale, è possibile che vi siano incrementi di rischiosità nel medio-lungo termine in
considerazione di azioni a supporto del margine di interesse. Nell’immediato, una riduzione dei tassi di interesse a breve
termine potrebbe avere come effetto un’ulteriore compressione di alcune componenti reddituali. Sussistono, inoltre, rischi
connessi all’andamento del differenziale di rifinanziamento presso i Mercati Collateralizzati ed i tassi di interesse a cui sono
indicizzate le principali poste dell’attivo e del passivo. In considerazione di tale situazione, la Banca ritiene di aver adottato,
idonee politiche di copertura del rischio. Per maggiori informazioni in merito a tali politiche di copertura del rischio di
mercato si rinvia alla Parte E – “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, pag. 225 del Bilancio
Consolidato 2013 e al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 15 Paragrafo 15.1, incorporati mediante
riferimento nel presente documento di registrazione e disponibili sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor
Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”. Per ulteriori informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui
risultati economici del Gruppo si veda il Paragrafo 3.3.1, del presente documento.
3.1.11 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività finanziarie del Gruppo
valutate al fair value
In conformità alla disciplina dettata dai Principi Contabili Internazionali, la redazione del bilancio consolidato dell’Emittente
richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato
patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.
In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale nei seguenti
casi:
- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare riferimento ai crediti,
alle partecipazioni ed alle attività materiali;
- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari con particolare riferimento all’ l’utilizzo di modelli valutativi
per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
- la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
- le ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani a benefici definiti per i
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dipendenti; e
- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Tali stime ed assunzioni sono state effettuate nell’ottica della continuità aziendale e sono fortemente condizionate dalla
crescente incertezza presente nel contesto economico e di mercato corrente alla data del Documento di registrazione, che si
caratterizza per la volatilità dei parametri finanziari e per la presenza di indicatori di deterioramento della qualità del credito
molto elevati. Parametri ed informazioni utilizzati per la determinazione di stime ed assunzioni sono particolarmente
influenzati dai suddetti fattori, che per loro natura sono imprevedibili. Conseguentemente le stime e le assunzioni utilizzate
possono variare di periodo in periodo e, pertanto, non è da escludersi che in futuro i valori iscritti nel Bilancio Consolidato
2013 possano differire, anche in maniera significativa, a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le
stime e le assunzioni sono oggetto di rivisitazione per tener conto delle variazioni intercorse nel periodo. La determinazione
dei valori sopra indicati è strettamente connessa all’evoluzione del contesto socioeconomico nazionale ed internazionale e
all’andamento dei mercati finanziari, che a loro volta generano impatti significativi sull’andamento dei tassi, sulla
fluttuazione dei prezzi e sul merito creditizio delle controparti.
I parametri e le informazioni utilizzati per la stima dei valori sopra menzionati sono quindi significativamente influenzati dai
suddetti fattori, per i quali non si può escludere che un peggioramento del relativo andamento possa produrre effetti negativi
sulle poste oggetto di valutazione e, in ultima istanza, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o
finanziaria del Gruppo. Per maggiori informazioni in merito al deterioramento della qualità del credito si veda il precedente
Paragrafo 3.1.2, del presente documento.
Con particolare riguardo al rischio di incertezza connesso all’utilizzo del fair value, si evidenzia che il Gruppo Credito
valtellinese procede, inter alia, alla determinazione del valore di bilancio utilizzando il metodo del fair value per le attività e
passività di seguito indicate:
(dati/1000)
30 GIUGNO 2014
31 DICEMBRE 2013
31 DICEMBRE 2012
ATTIVO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Totale attività finanziarie
Incidenza sul totale dell'attivo
PASSIVO
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Totale passività finanziarie
Incidenza sul totale del passivo
64.382
3.622.110
3.686.492
84.996
3.877.889
3.962.885
106.628
3.489.800
3.596.428
13,7%
14,6%
12,0%
3.318
231.564
234.882
0,9%
7.723
166.797
174.520
0,6%
15.671
231.186
246.857
0,8%
La ripartizione, al 31 dicembre 2013, per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia:
- attività valutate al “Livello 1” per 3.860.467 migliaia di Euro, al “Livello 2” per 32.045 migliaia di Euro ed al “Livello 3”
per 70.373 migliaia di Euro;
- passività valutate al “Livello 1” per 2.316 migliaia di Euro ed al “Livello 2” per 172.204 migliaia di Euro.
Al 30 giugno 2014 la ripartizione per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia:
- attività valutate al “Livello 1” per 3.625.293 migliaia di Euro, al “Livello 2” per 6.856 migliaia di Euro ed al
“Livello 3” per 54.343 migliaia di Euro;
- passività valutate al “Livello 2” per 234.882 migliaia di Euro.
Gli impatti rilevati a conto economico in relazione alle suddette attività/passività finanziarie sono dettagliate nelle specifiche
sezioni del Bilancio Consolidato 2013. In particolare si veda la Parte C - “Informazioni sul conto economico consolidato”,
con riferimento alla Sezione 1 - “Gli interessi”, pag. 180, la Sezione 3 - “Dividendi e proventi simili”, pag. 183, la Sezione 4
- “Il risultato netto dell’attività di negoziazione”, pag. 184, la Sezione 5 - “Il risultato netto dell’attività di copertura”, pagina
184, la Sezione 6 - “Utili/perdite da cessione/riacquisto”, pag. 185 e la Sezione 8.2 - “Rettifiche di valore per deterioramento
di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione”, pag. 186. Relativamente ai dati al 30 giugno 2014 si rimanda
ai prospetti contenuti nella Relazione Finanziaria semestrale 2014 da pagina 32 a pagina 39 alla voce “bilancio semestrale
abbreviato”.
Si specifica inoltre che, come richiesto dai Principi Contabili Internazionali, la valutazione delle attività finanziarie
disponibili per la vendita viene rilevata in una riserva di patrimonio netto dettagliata nella Parte F - Punto B.2 “Riserva da
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valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione”, pag. 263 del Bilancio Consolidato 2013,
incorporato mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet www.creval.it –
sezione “Investor Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”. Non può escludersi che future variazioni del fair value degli
strumenti finanziari e/o della loro classificazione, anche a seguito di mutamenti delle condizioni di mercato, e/o della
riduzione dei volumi scambiati sui mercati, comportando una minore significatività dei prezzi di scambio, abbiano effetti
negativi, anche rilevanti, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo.
Per maggiori informazioni in merito alla valutazione al fair value delle attività e passività del Gruppo si veda la Parte A –
Punto A.4 “Informativa sul fair value”, pag. 129 del Bilancio Consolidato 2013, incorporato mediante riferimento nel
presente Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce
“Relazioni finanziarie”.
3.1.12 Rischio operativo
Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,
risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi,
errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel
rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.
Tra le fonti principali del rischio operativo rientrano statisticamente l’instabilità dei processi operativi, la scarsa sicurezza
informatica, il crescente ricorso all’automazione, l’outsourcing di funzioni aziendali, l’utilizzo di un numero ridotto di
fornitori, i cambiamenti di strategia, le frodi, gli errori, il reclutamento, l’addestramento e la fidelizzazione del personale e,
infine, gli impatti sociali ed ambientali. Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo
manifestazioni negative dell’evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all’attività della Banca e riguardano
l’intera struttura della stessa (governo, business e supporto). Nonostante il Gruppo Credito Valtellinese abbia impiegato e
continui ad impiegare risorse idonee al fine di mitigare i rischi operativi, tali rischi potrebbero comunque verificarsi in futuro,
anche a causa di eventi imprevedibili fuori dal controllo dell’Emittente. L’eventuale configurarsi di uno o più di tali rischi
potrebbe avere effetti pregiudizievoli sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati del Gruppo. Fino alla data del
presente Documento di Registrazione, il Gruppo non ha registrato significativi eventi negativi connessi al rischio operativo.
Per maggiori informazioni in merito ai rischi operativi si veda la Parte E - “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura”, pag. 250 del Bilancio Consolidato 2013, incorporato mediante riferimento nel presente documento di
registrazione e disponibile sul sito internet www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”.
3.1.13 Rischi connessi alla capitalizzazione di attività immateriali
Alla data del 31 dicembre 2013, le attività immateriali del Gruppo Creval sono pari ad Euro 356 milioni (di cui Euro 305
milioni relativi ad avviamenti) e rappresentano il 18,7% del patrimonio netto consolidato del Gruppo. Le attività immateriali
sono iscritte inizialmente al costo di acquisto, inclusivo degli eventuali oneri accessori; le spese successivamente sostenute
vengono portate ad incremento dei costi iniziali nel caso in cui accrescano il valore o la capacità produttiva dei beni
sottostanti. Le valutazioni successive delle attività immateriali di durata limitata vengono effettuate in base al principio del
costo ridotto per ammortamenti. La durata degli ammortamenti si ragguaglia alla vita utile delle attività da ammortizzare ed il
relativo profilo temporale viene determinato secondo il metodo a quote costanti.
Qualora la vita utile sia indefinita non si procede all’ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell’adeguatezza
del valore di iscrizione (c.d. impairment test), che consiste nel confronto tra il valore contabile dell’unità generatrice dei
flussi finanziari (Cash Generating Unit, CGU), alla quale l’avviamento è stato allocato, ed il valore recuperabile, inteso come
il maggiore tra il valore d’uso (value in use) e il possibile prezzo di cessione sul mercato (fair value dedotti i costi di vendita)
della CGU stessa. Se da tale confronto emerge un valore recuperabile inferiore al valore contabile è necessario rilevare una
rettifica di valore a fronte delle attività immateriali a vita indefinita, al fine di riallineare il valore contabile al valore
recuperabile. Tale rettifica di valore è oggetto di addebito al conto economico dell’esercizio. L’impairment test è effettuato
almeno una volta all’anno e, comunque, ogni qual volta si rilevi la presenza di indicatori della sussistenza di una possibile
perdita rispetto al valore attribuito in bilancio alle attività immateriali a vita indefinita. I parametri utilizzati per la verifica
della recuperabilità dell’avviamento, tra cui ad esempio i tassi di attualizzazione dei risultati delle CGU soggette ad
impairment test, sono influenzati in maniera significativa dal quadro economico e di mercato. Pertanto, un cambiamento
repentino di tale quadro, come accaduto negli ultimi anni, potrebbe determinare un effetto negativo sulla situazione
patrimoniale e finanziaria dell’Emittente ed influenzare i risultati economici del Gruppo Credito Valtellinese.
Si segnala, infine che, in futuro, a seguito dello svolgimento dell’impairment test sulle attività immateriali, l’Emittente
potrebbe registrare svalutazioni rispetto ai valori indicati nel Bilancio Consolidato 2013.
Per maggiori informazioni relative alla valutazione delle attività immateriali, nonché alle metodologie di calcolo delle stesse
e dell’eventuale impairment test si rinvia alla Parte B – “Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato”, pag. 137 del
Bilancio Consolidato 2013, incorporato mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione e disponibile sul sito
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internet www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”.
3.1.14 Rischio connesso al rating
Il rating costituisce una valutazione, rilasciata da agenzie di rating indipendenti, della capacità dell’Emittente di assolvere ai
propri impegni finanziari derivanti dalle obbligazioni e dagli strumenti del mercato monetario dallo stesso emessi.
L’eventuale deterioramento del rating può essere indice di una minore capacità di assolvere ai propri impegni finanziari
rispetto al passato. Alla Data del presente documento, alla Banca sono stati assegnati i seguenti giudizi di rating:
Agenzia di Rating
Medio-Lungo
Termine
Breve Termine
Outlook
Data Ultimo
Report
Moody’s
Ba3
NP
negativo
17 aprile 2014
Fitch
BB
B
stabile
10 luglio 2014
DBRS
BBB(low)
R-2 (low)
negativo
23 maggio 2014
Il giudizio di rating da ultimo assegnato da Moody’s all’Emittente, in data 17 aprile 2014, tiene conto dei possibili effetti
positivi dell’operazione di Aumento di Capitale, tuttavia l’agenzia di rating rileva che tali effetti positivi potrebbero essere
completamente annullati dall’incremento dei livelli di copertura dei crediti deteriorati che potrebbe essere richiesta alla
Banca a seguito del completamento dell’Asset Quality Review da parte della BCE; gli attuali livelli di copertura dei crediti
deteriorati risultano, infatti, a detta di Moody’s, notevolmente inferiori alla media del sistema italiano. Secondo la scala dei
rating di Moody’s, “Not prime” significa che l’Emittente non ha una capacità adeguata di pagamento delle obbligazioni nel
breve periodo, mentre “Ba” indica che le obbligazioni sono caratterizzate da elementi speculativi e sono soggette ad un
significativo rischio di credito. Inoltre, la garanzia di interessi e capitale è limitata e può venir meno nel caso di future
condizioni economiche sfavorevoli. Infine, i numeri 1, 2 e 3 hanno la funzione di precisare meglio la posizione all’interno
della singola classe di rating (1 rappresenta la qualità migliore e 3 la peggiore). Il giudizio di rating assegnato da Fitch
Ratings all’Emittente in data 10 luglio 2014 conferma che l’Emittente è ancora vulnerabile ad un eventuale peggioramento
dell’andamento dell’economia nazionale, sebbene abbiano reso stabili i propri livelli di funding e di liquidità e dei progressi
siano stati fatti in merito al rafforzamento del capitale. Inoltre, l’agenzia di rating ha sottolineato il rischio di un’ulteriore
deterioramento della qualità del credito in considerazione dell’esposizione delle banche nei confronti del settore delle piccole
e medie imprese e ha affermato, in ogni caso, di ritenere improbabile una diminuzione di coefficienti di copertura dei crediti
deteriorati. Secondo la scala dei rating di Fitch Ratings, “B” indica che l’Emittente ha una capacità minima di adempiere
tempestivamente ai propri impegni finanziari, oltre a presentare un’elevata vulnerabilità ai cambiamenti negativi della
situazione economico-finanziaria nel breve periodo. “BB”, invece, indica un’elevata vulnerabilità al rischio di default, in
particolare in caso di cambiamenti negativi nella situazione economica o commerciale, anche se l’Emittente risulta dotato di
una certa flessibilità finanziaria, che consente l’adempimento dei propri impegni finanziari.
In data 23 maggio 2014, DBRS ha confermato il giudizio di rating all’Emittente. Tale giudizio resta positivamente
influenzato dal forte radicamento della Banca nel territorio ed, in particolare, dalla stretta relazione con la propria clientela
che caratterizza l’operatività della Banca che tuttavia potrebbe, a giudizio dell’agenzia di rating, costituire un elemento di
debolezza per la crescita a lungo termine della Banca stessa. Inoltre, l’outlook resta negativo in considerazione,
principalmente, della dipendenza dell’Emittente dall’andamento dell’economia italiana. Secondo la scala di rating di DBRS,
“R-2 (low)” indica una ridotta, ancorché adeguata, qualità del credito, in quanto l’Emittente è dotato di una accettabile
capacità di adempiere alle proprie obbligazioni a breve termine quando dovute. Tuttavia, potrebbe essere vulnerabile nel
futuro ed esposto ad altri fattori che potrebbero ridurre la qualità del credito. Il livello “BBB”, invece, indica un’adeguata
qualità del credito a lungo termine, in quanto la capacità dell’Emittente di adempiere alle proprie obbligazioni è accettabile,
anche se l’Emittente potrebbe essere vulnerabile ad eventi futuri.
Eventuali variazioni negative (downgrading) dei giudizi di rating attribuiti all’Emittente potrebbero determinare un aumento
dei costi di provvista, una limitazione o riduzione delle fonti di finanziamento e la necessità di fornire adeguate o ulteriori
garanzie alle proprie controparti, con un conseguente impatto negativo sulla condizione economica, patrimoniale e/o
finanziaria, nonché sull’attività del Gruppo. Per maggiori informazioni in merito ai giudizi di rating attribuiti al Gruppo
Credito Valtellinese ed alle relative variazioni, si rinvia al sito internet www.creval.it - sezione “Investor Relations” alla voce
“Rating”.
3.1.15 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite
Ai sensi dei Principi Contabili Internazionali ed, in particolare, dello IAS 12, è possibile iscrivere attività fiscali differite con
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riferimento:
- alle differenze temporanee deducibili (in presenza di oneri contabilmente imputati per intero all’esercizio e fiscalmente
deducibili in esercizi successivi al ricorrere di determinati eventi ovvero pro-quota);
- a perdite fiscali pregresse; e
- per crediti d’imposta non utilizzati.
Al 31 dicembre 2013, le attività fiscali differite ammontano a 495.089 migliaia di Euro, iscritte alla voce 140b “Attività
Fiscali – Anticipate” dello stato patrimoniale del Bilancio Consolidato 2013, di cui 475.279 migliaia di Euro rilevate in
contropartita di conto economico e 19.810 migliaia di Euro registrate in contropartita di patrimonio netto.
Le imposte differite attive possono essere iscritte e mantenute in bilancio se e nella misura in cui è probabile che vi sarà
disponibilità di un reddito imponibile futuro nel quale possano trovare compensazione le differenze temporanee deducibili, le
perdite fiscali pregresse e i crediti d’imposta non utilizzati cui si riferiscono. Ai sensi della normativa fiscale vigente alla data
del presente documento, al ricorrere di determinate circostanze alcune attività per imposte anticipate possono essere
convertite in crediti d’imposta. Queste imposte differite attive possono essere quindi recuperate a prescindere dalla capacità
del Gruppo di generare una redditività futura. In particolare, ai sensi della normativa fiscale vigente, nelle ipotesi in cui sia
conseguita una perdita civilistica o sia rilevata una perdita fiscale o un valore della produzione netta IRAP negativo, le
attività per imposte anticipate sia IRES sia IRAP riferite alle rettifiche di valore su crediti non ancora dedotte dal reddito
imponibile e quelle riconducibili al valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali, i cui componenti negativi sono
deducibili in più periodi d’imposta, sono trasformate in credito d’imposta. Al 31 dicembre 2013, le attività per imposte
anticipate del Gruppo Credito Valtellinese trasformabili incredito d’imposta al ricorrere degli eventi precedentemente
illustrati ammontano ad 448.053 migliaia di Euro. Le attività per imposte anticipate la cui iscrivibilità rimane invece
dipendente dalla disponibilità di redditi imponibili futuri risultano, quindi, circoscritte a 47.036 migliaia di Euro. Con
riferimento alla quota parte di tali attività per imposte anticipate riferita all’IRES si evidenzia che, anche nell’ipotesi in cui il
reddito imponibile IRES dovesse risultare negativo (quindi in caso di perdita fiscale) ai sensi della normativa fiscale vigente
alla data del presente Documento Registrazione, la perdita fiscale potrà essere recuperata senza limiti temporali.
In ottemperanza a quanto previsto dallo IAS 12, per la quota parte delle attività per imposte anticipate residue, il Gruppo
Credito Valtellinese procede alla stima dei prevedibili redditi imponibili futuri al fine di verificare la possibilità di mantenere
iscritte e/o di iscrivere le attività fiscali per imposte anticipate (c.d. probability test). Il modello utilizzato per il calcolo dei
redditi imponibili prospettici è stato realizzato sulla base delle norme fiscali vigenti ed è applicato tenendo in considerazione
gli ultimi piani pluriennali approvati. Limitatamente alle attività per imposte anticipate residue, qualora da tale verifica
dovesse emergere un reddito imponibile futuro non sufficiente, il Gruppo potrebbe dover rivedere in diminuzione il valore
delle attività fiscali differite iscritte in bilancio, con conseguenti effetti negativi sul conto economico.
3.1.16 Rischio connesso ai procedimenti giudiziari in essere
Risultano attualmente pendenti alcune vertenze giudiziali nei confronti della Banca e delle altre società del Gruppo, connesse
all’ordinario svolgimento dell’attività bancaria. Le principali tipologie di controversie sono relative ad azioni in materia di
anatocismo, di bond di emittenti terzi in default ed in materia di revocatorie fallimentari. Si riportano di seguito alcune
sintetiche informazioni, concernenti le vertenze giudiziali rilevanti:
Gianfranco Ferrè in A.S.
Nel 2012 la Procedura ha promosso nei confronti del Credito Artigiano, ora Credito Valtellinese, una azione revocatoria
fallimentare ex art. 67 LF relativamente alle rimesse solutorie affluite sul c/c della società insolvente quantificate da
controparte in € 10,4 mln. Il procedimento, che pende avanti il Tribunale di Isernia, si trova nella fase istruttoria. Alla luce
dei riscontri contabili interni è stato appostato al fondo rischi un accantonamento di € 1,1 milioni.
Equitalia Nord
La controversia è la prima che riguarda il Gruppo avente ad oggetto gli obblighi di indennizzo assunti con riferimento alle
dismesse società esattoriali e, in particolare, alla cessione ad Equitalia S.p.A. dell’intero capitale sociale di Rileno S.p.A.
stipulata il 27.9.2006, società che gestiva l’attività esattoriale all’interno del Gruppo.
La società per la riscossione dei tributi Equitalia ha ricevuto la notificata da parte dell’Agenzia delle Dogane del
provvedimento di diniego relativo alla domanda di discarico presentata dalla Rileno, ancora nell’aprile 1999, per complessivi
€ 45,3 milioni circa. Il provvedimento è stato impugnato davanti al Tar ed Equitalia ha chiesto e ottenuto dal giudice
amministrativo l’integrazione del contraddittorio nei confronti di Creval contro la quale la società di riscossione ha azionato
la clausola di garanzia contenuta nel contratto di cessione delle quote di Rileno.
In base alla ricostruzione della vicenda e sulla scorta della documentazione acquisita, non sussisterebbero profili di
responsabilità imputabili alla Banca. Difatti: i)prima della cessione da parte del Credito Valtellinese delle quote di Rileno a
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favore di Equitalia, la stessa Rileno aveva operato correttamente, presentando nei termini di legge la domanda di discarico,
conferendo le opportune deleghe ai Comuni di Caserta e Napoli per lo svolgimento delle attività di recupero del credito
fiscale e sollecitandone, tra l’altro, l’evasione in più occasioni; ii) dopo il subentro di Equitalia nella titolarità del ruolo
gestito da Rileno, la società di riscossione era ancora nei termini per dar corso alle opportune azioni esecutive mobiliari.
Oltretutto, lo stesso provvedimento dell’Autorità tributaria appare criticabile sia nel merito, sotto il profilo della incapienza,
essendo evidente che la mancata promozione delle esecuzioni mobiliari, che rappresentavano l’unica azione esecutiva che
poteva essere intrapresa, non avrebbe mai potuto consentire il recupero della somma iperbolica di € 45 milioni iscritta a ruolo
dalla Agenzia delle Dogane; sia in via pregiudiziale, sotto il profilo di legittimità, in quanto emesso in violazione delle
disposizioni contenute nell’art. 1 comma 426 della L. 30 dicembre 2004, n. 311 (la “Sanatoria 2005”), nell’art. 1 commi 528
e 529 della L. 28 dicembre 2012, n. 228 (la “Sanatoria 2013”).
Si precisa che la Banca, a sua volta, ha già inoltrato riserva di danno nei confronti dei soggetti subentrati (Intesa-S.Paolo) ai
soggetti (Comuni di Caserta e Napoli) a suo tempo delegati per la riscossione dei tributi.
Ministero dell’Economia e delle Finanze
In data 3 febbraio 2014 è stato notificato al Credito Valtellinese atto di citazione da parte del Ministero dell’Economia e delle
Finanze, in relazione al preteso mancato pagamento da parte della Banca degli interessi dovuti a seguito dell’esercizio della
facoltà di riscatto degli strumenti finanziari emessi ai sensi dell’art.12 del D.L. 29 novembre 2008, n. 185, convertito con
modificazioni, dalla L. 28 gennaio 2009, n.2 (Tremonti-bond). Il MEF chiede al Tribunale di Roma di condannare la Banca
al pagamento della somma complessiva di euro 16,86 milioni.
Al riguardo si evidenzia che l’istituto in data 18 giugno 2013 aveva informato il Ministero dell'intenzione di non
corrispondere l’importo di euro 16,86 mln (corrispondente agli interessi maturati pro rata temporis fino alla data del riscatto e
calcolati in misura proporzionale agli interessi pagati alla data di pagamento degli interessi immediatamente precedenti) in
quanto ritenuti non dovuti sulla base di una interpretazione della normativa di riferimento e del Prospetto di emissione
formalizzata, unitamente alle relative incertezze interpretative, in un parere rilasciato da un primario studio legale. L’udienza
di prima comparizione è fissata per il giorno 15 gennaio 2015.
Si specifica che tali strumenti finanziari erano ricompresi fra gli strumenti di patrimonio netto che rientrano nell’ambito di
applicazione degli IAS 32 e 39. Non sono stati rilevati specifici accantonamenti nel bilancio.
Rischio connesso alle controversie in materia di anatocismo
Nel 1999 la Corte di Cassazione (sentenze n. 2374/1999 e 3096/1999), mutando la propria precedente giurisprudenza, ha
dichiarato non legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori sui conti correnti. Pertanto, in
considerazione del nuovo orientamento assunto dalla Suprema Corte, la clausola contrattuale che prevede la capitalizzazione
trimestrale degli interessi non integra un “uso normativo”, bensì un “uso negoziale”, come tale inidoneo a derogare al divieto
di anatocismo previsto dall’articolo 1283 del Codice Civile. Successivamente, il D. Lgs. 4 agosto 1999, n. 342 ha affermato
la legittimità della capitalizzazione infrannuale degli interessi nei conti correnti bancari, purché siano conteggiati con la
medesima periodicità gli interessi debitori e creditori. Potrebbero, pertanto, sorgere contenziosi in merito ai contratti stipulati
prima della data di entrata in vigore del D. Lgs. 4 agosto 1999, n. 342. Inoltre, si consideri che l’articolo 2, comma 61 del D.
L. 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. “Milleproroghe”), convertito, con modificazioni, dalla Legge 26 febbraio 2011, n. 10, in
materia di anatocismo bancario, aveva introdotto una norma di interpretazione autentica dell’articolo 2395 del Codice Civile
che, per quanto riguarda la prescrizione delle azioni legali relative al rimborso degli interessi anatocistici indebitamente
pagati, faceva decorrere il termine decennale dal momento dell’annotazione della relativa operazione sul conto anziché dal
giorno della chiusura del conto corrente. La disposizione in esame è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte
Costituzionale con sentenza 5 aprile 2012, n. 78. Da ultimo, l’articolo 1, comma 629 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147
(c.d. “Legge di Stabilità”), modificando l’articolo 120 del TUB, ha previsto che “gli interessi periodicamente capitalizzati
non possono produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente
sulla sorte capitale” (ora, articolo 120, comma 2, lett. b) del TUB), conferendo altresì delega al CICR per la definizione delle
modalità ed i criteri di produzione degli interessi nelle operazioni bancarie.
Alla data del presente documento, il numero complessivo delle cause pendenti nei confronti del Gruppo in materia di
anatocismo si mantiene su livelli fisiologici ed è fronteggiato da puntuali e prudenziali accantonamenti ai fondi per rischi ed
oneri. Tuttavia, alla luce dell’orientamento giurisprudenziale relativo al dies a quo di decorrenza della prescrizione delle
cause in materia di anatocismo, nonché delle incertezze connesse alle recenti modifiche normative, non è possibile escludere
che il numero complessivo delle cause pendenti in tale materia possa subire un incremento, con conseguenti possibili effetti
sulla situazione patrimoniale e finanziaria nonché sui risultati economici del Gruppo.
***
A fronte dei procedimenti giudiziari in cui è parte, al fine di fronteggiare le possibili perdite, la Banca ha ritenuto di
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effettuare prudenzialmente accantonamenti, confluiti nel Fondo Rischi ed Oneri - Altri fondi, il cui ammontare complessivo,
al 31 dicembre 2013, è pari ad Euro 20,9 milioni.
Con riferimento alla situazione delle cause passive in essere al 30 giugno 2014, compreso il contenzioso fiscale, a fronte di
un petitum pari a 241 milioni di Euro sono presenti alla medesima data accantonamenti per 16,5 milioni di Euro. In merito, si
precisa che la quantificazione del rischio e delle conseguenti passività potenziali connesse al contenzioso passivo è eseguito
utilizzando una metodologia di approccio analitico, applicando criteri di giudizio prognostici conformi ai principi stabiliti
dagli IAS 37 e dai Principi Contabili Internazionali. L’ammontare dell’accantonamento è quindi stimato sulla base delle
informazioni disponibili al momento della valutazione, tenuto conto, non solo dell’importo richiesto nella singola vertenza,
ma anche e soprattutto della stima tecnica effettuata internamente e dei riscontri contabili emersi nel corso del giudizio con
particolare riguardo alla CTU contabile. Da tali analisi svolte con riguardo alle singole cause passive, emerge che (i) nella
maggior parte delle ipotesi la pretesa è totalmente infondata e quindi non sussistono passività potenziali; (ii) in altri casi la
domanda svolta da controparte in giudizio è abnorme rispetto alla passività potenziale accertata in misura decisamente più
modesta; e (iii) vi sono giudizi radicati mediante citazione di recente notifica che non offrono allo stato elementi utili per una
concreta quantificazione del rischio. Benché il fondo rischi possa ritenersi congruo a giudizio della Banca, non si può
escludere che detto fondo possa non risultare sufficiente a far fronte interamente agli oneri ed alle richieste risarcitorie e
restitutorie connessi alle cause pendenti; conseguentemente, non può escludersi che l’eventuale esito negativo di alcune di
tali cause, o una revisione degli accantonamenti nel corso del procedimento giudiziario, possa avere effetti pregiudizievoli
sull’attività e/o sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. Per maggiori
informazioni in merito si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 15, Paragrafo 15.7 e al
Capitolo 11, paragrafo 11.6 del presente documento.
3.1.17 Rischio connesso al trattamento contabile dell’interessenza nel capitale della Banca d’Italia
Il Credito Valtellinese detiene n.101 quote di partecipazione al capitale di Banca d’Italia, rappresentative dello 0,03% del
capitale della stessa, classificate fra le “Attività finanziarie disponibili per la vendita”. Le quote sono state valutate al costo di
acquisto (pari ad Euro 52) fino al 31 dicembre 2013, in quanto non risultava possibile determinare, in maniera attendibile, il
fair value delle stesse quote. Con il Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013 (“D.L. 133/2013”), convertito con la Legge
29 gennaio 2014, n. 5, Banca d’Italia ha aumentato il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie portandolo da
Euro 156.000 ad Euro 7.500.000.000. Il capitale sociale è suddiviso in quote nominative di partecipazione di Euro 25.000
ciascuna, emesse ed assegnate ai partecipanti al capitale di Banca d’Italia in proporzione alle rispettive partecipazioni. Le
nuove quote di partecipazione sono dotate di diritti patrimoniali e partecipativi diversi rispetto a quelli associati alle quote
precedentemente detenute. In particolare, tra le principali modifiche riportate nello statuto di Banca d’Italia, approvate
dall’assemblea straordinaria del 23 dicembre 2013 ed entrate in vigore il 31 dicembre 2013, si segnala che: (i) i diritti
patrimoniali sono limitati al capitale sociale; (ii) è fissato il limite massimo dei dividendi annuali al 6% del capitale; (iii) sono
individuati i requisiti soggettivi richiesti in capo ai soggetti che intendono detenere una partecipazione nel capitale della
Banca d’Italia; (iv) viene introdotto un limite all’entità della partecipazione che può essere detenuta nel capitale della Banca
d’Italia; (v) sono sterilizzati i diritti amministrativi e patrimoniali per la parte detenuta in eccesso rispetto a tale limite; e (vi)
è prevista la facoltà per la Banca d’Italia di acquistare proprie quote in via temporanea. In considerazione del profilo di
atipicità che caratterizza l’operazione descritta, la Banca ha utilizzato il proprio giudizio professionale nel definire la
modalità di rappresentazione contabile più corretta. L’aumento del capitale sociale di Banca d’Italia presenta caratteristiche
peculiari e differenti rispetto a quanto previsto dall’art. 2442 del Codice Civile. Nel caso in esame, infatti, l’aumento di
capitale sociale di Banca d’Italia si è perfezionato mediante emissione di nuove azioni con diritti patrimoniali, amministrativi
e partecipativi diversi ante e post D.L. 133/2013. I titoli rappresentativi delle quote di capitale della Banca d’Italia emessi
nell’ambito dell’aumento di capitale e delle connesse modifiche statutarie, a far data dal 31 dicembre 2013, sono stati
considerati strumenti finanziari diversi da quelli ante D.L. 133/2013 ed oggetto di sostituzione ed annullamento.
I nuovi titoli sono caratterizzati da profilo di rischio e rendimento sostanzialmente diversi da quelli precedentemente detenuti,
per tale motivo, dal punto di vista contabile, tale operazione viene considerata come un trasferimento di asset. In particolare,
si è quindi proceduto, in data 31 dicembre 2013, allo storno dei vecchi strumenti e contestualmente alla rilevazione iniziale
delle nuove quote, sulla base del relativo fair value. La necessità di procedere alla rilevazione ex novo nello stato
patrimoniale delle nuove quote pare inoltre essere confermata dallo stesso D.L. 133/2013 che fa espresso riferimento al
termine “iscrizione” delle nuove quote.
Sulla base delle caratteristiche e delle intenzioni di detenere il titolo, i nuovi strumenti sono stati classificati nel portafoglio
delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita”. Il nuovo valore di carico risulta pari a 2,5 milioni (considerando un
valore unitario di Euro 25.000 per ciascuna quota). Tale valutazione risulta coerente con le stime condotte da un gruppo di
esperti riportate nel documento, disponibile sul sito internet di Banca d’Italia, intitolato “Un aggiornamento del valore delle
quote di capitale”. Considerando il precedente valore di carico ne è derivata una plusvalenza lorda pari a 2,5 milioni, rilevata
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tra gli utili da realizzo di attività finanziarie disponibili per la vendita.
Tale modalità di rilevazione e rappresentazione è supportata da autorevoli esperti giuridici e contabili nell’ambito di specifici
pareri diffusi dall’associazione di categoria. Si deve tuttavia segnalare che, alla del presente documento, sono in corso
approfondimenti presso sedi internazionali in merito al trattamento contabile da adottare nei bilanci redatti secondo i Principi
Contabili Internazionali relativi all’esercizio 2013. In merito, peraltro, si segnala che anche Consob è intervenuta con la
Comunicazione n. DIE/0018881 del 10 marzo 2014, di cui si è altresì dato atto nel comunicato stampa congiunto di Banca
d’Italia, Consob e IVASS diffuso in data 11 marzo 2014, evidenziando che “in ragione dei complessivi profili di unicità ed
atipicità che caratterizzano l’operazione e considerato che la modalità di contabilizzazione della stessa non è espressamente
disciplinata dai principi contabili internazionali, sono stati effettuati e sono in corso approfondimenti presso tutte le sedi
nazionali ed internazionali. In considerazione di quanto sopra esposto gli amministratori, in sede di approvazione del bilancio
2013, dovranno adottare, sulla base del più completo quadro informativo disponibile, la modalità di contabilizzazione che
ritengono più appropriata a soddisfare i criteri previsti dai principi contabili internazionali. Ciò fermo restando che la
particolare delicatezza della materia richiede che le società quotate forniscano nel bilancio la più completa informativa al
riguardo”.
Nel Bilancio Consolidato 2013 è stata fornita informativa specifica sulle modalità di contabilizzazione utilizzate e ai
conseguenti impatti sulla situazione economica e patrimoniale della Banca. Tuttavia, si evidenzia che, qualora le competenti
Autorità di Vigilanza maturino in futuro un orientamento diverso rispetto a quello adottato, determinando l’imputazione del
beneficio a patrimonio netto e non in conto economico, si renderebbe necessaria una revisione del trattamento contabile
applicato. Questo determinerebbe una riduzione dell’utile dell’esercizio per un importo corrispondente all’utile netto iscritto
sull’operazione pari a 2,2 milioni Euro ed un equivalente incremento delle riserve da valutazione delle attività finanziarie
disponibili per la vendita con invarianza del patrimonio netto. L’effetto sui ratios patrimoniali al 31 dicembre 2013 sarebbe
immateriale (1 basis point).
Si segnala, infine, che il D.L. 24 aprile 2014 n. 66 ha incrementato dal 12% al 26% l’aliquota fiscale applicabile alla
plusvalenza derivante dalla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia. L’imposta si applica alla differenza tra valore
nominale delle quote alla data del 31 dicembre 2013 e il valore fiscalmente riconosciuto. Si precisa, altresì, che il valore
fiscale delle quote si considera riallineato al maggior valore iscritto in bilancio, fino a concorrenza del valore nominale, a
partire dal 2014. L’imposta dovrà essere versata in un’unica soluzione (rispetto alle originarie tre rate annuali di pari
importo) entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo di imposta in corso al 31
dicembre 2013. L’aumento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva comporterebbe un maggior onere di circa 350.000 Euro.
3.1.18 Rischi relativi all’area geografica di riferimento del Gruppo Credito Valtellinese
Il Gruppo opera esclusivamente sul territorio italiano, con un particolare radicamento in Lombardia, Lazio e Sicilia. L’attività
del Gruppo è, quindi, particolarmente legata alle variazioni dello scenario macroeconomico italiano, per il quale le previsioni
mostrano notevoli incertezze circa la crescita futura dell’economia.
La stagnazione economica e/o la riduzione del prodotto interno lordo in Italia, l’aumento della disoccupazione e l’andamento
negativo dei mercati finanziari hanno determinato una sfiducia nei confronti del sistema finanziario ed un conseguente calo
degli investimenti, nonché un aumento dei crediti deteriorati e di situazioni di insolvenza, causando una generale riduzione
della domanda per i servizi prestati dal Gruppo.
Alla luce di quanto sopra, qualora in Italia dovessero persistere condizioni economiche avverse e dovesse manifestarsi una
situazione di perdurante incertezza politica-economica e/o l’eventuale ripresa economica dovesse rivelarsi più lenta rispetto a
quanto previsto, potrebbero verificarsi ulteriori effetti negativi sull’attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o
finanziaria del Gruppo Credito Valtellinese (per ulteriori informazioni si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione
Prima, Capitolo 5 Paragrafo 5.2).
3.1.19 Rischi connessi al risk management
Nello svolgimento delle proprie attività tipiche, l’Emittente è esposto a diverse tipologie di rischio, riconducibili
principalmente al rischio di liquidità, di credito, di concentrazione, di mercato, di controparte, di tasso, operativo, nonché
rischi di compliance, di business e reputazionali. Tali tipologie di rischio sono gestite e presidiate dalla Banca in conformità
alle policy interne della Banca stessa e attraverso una struttura organizzativa, di processi aziendali, di risorse umane e di
competenze e metodologie/strumenti per l’identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei diversi rischi che ne
caratterizzano l’attività.
L’attività di monitoraggio e controllo dei rischi è delegata alla funzione di Risk Management della Banca che ha, tra gli altri,
il compito di assicurare, a livello di Gruppo, il presidio unitario dei rischi di propria competenza e l’attuazione dei processi
di: (i) gestione del rischio, intesa come identificazione, misurazione/valutazione, monitoraggio, prevenzione/attenuazione,
controllo e comunicazione dei rischi di propria competenza cui il Gruppo è esposto; e (ii) valutazione dell’adeguatezza della
liquidità in relazione alla propensione al rischio e al profilo di rischio del Gruppo, nonché alle condizioni macroeconomiche e
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di mercato.
Qualora le politiche e le procedure interne di gestione dei rischi del Gruppo non dovessero rivelarsi adeguate, esponendo
l’Emittente a rischi non preventivati ovvero non quantificati correttamente, il Gruppo potrebbe subire perdite, anche rilevanti,
con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo.
Si segnala, inoltre, che indipendentemente dall’adeguatezza dei sistemi e delle procedure interne di risk management, in
ragione delle attuali condizioni di incertezza economica e volatilità del mercato, non è possibile escludere il verificarsi, in
futuro, di eventi pregiudizievoli derivanti da circostanze imprevedibili e al di fuori del controllo del Gruppo, con possibili
effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Per maggiori informazioni
in merito ai presidi di gestione dei rischi dell’Emittente si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima,
Capitolo 5, Paragrafo 5.6 e la Parte “E” – “Informazione sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, pag. 197 del
Bilancio Consolidato 2013, incorporati mediante riferimento nel presente documento e disponibilisul sito internet
www.creval.it – sezione “Investor Relations” alla voce “Relazioni finanziarie”
3.1.20 Rischi connessi alle dichiarazioni di preminenza
Il documento di registrazione contiene alcune dichiarazioni di preminenza riguardo all’attività del Gruppo e al suo
posizionamento competitivo sul mercato sulla base della specifica conoscenza del settore di appartenenza, dei dati disponibili
e della propria esperienza. Tali informazioni sono, ad esempio, riportate nella descrizione delle attività del Gruppo, dei
mercati e del posizionamento competitivo, dei programmi futuri e delle strategie, nonché delle tendenze previste e non sono
state oggetto di verifica da parte di soggetti terzi ).
Occorre, inoltre, considerare che i risultati, il posizionamento competitivo e l’andamento del Gruppo nei settori di attività e/o
nelle diverse aree geografiche potrebbe subire scostamenti significativi in futuro rispetto a quelli ipotizzati in tali
dichiarazioni a causa dei rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori. Per maggiori informazioni in merito si rinvia al
Prospetto di Aumento di Capitale Sezione Prima, Capitolo 3.
3.2 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AL SETTORE IN CUI L’EMITTENTE E IL GRUPPO OPERANO
3.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario
Credito Valtellinese e le altre società del Gruppo Credito Valtellinese sono soggette ai rischi tipici derivanti dalla
concorrenza propria dei rispettivi settori di attività, in tutti i territori in cui operano, ed affrontano i rischi derivanti dallo
svolgimento dell’attività bancaria nella realtà socio-economica italiana. Nell’ultimo decennio il sistema bancario nazionale è
stato interessato da numerose operazioni di fusione e acquisizione che ne hanno aumentato il grado di concentrazione,
riducendo il numero degli operatori. L’espansione di intermediari di piccola dimensione al di fuori delle tradizionali aree
geografiche di riferimento ha, viceversa, ridotto la concentrazione sui mercati locali. Il quadro è stato poi reso più complesso
dall’ingresso sul mercato di operatori stranieri altamente competitivi anche per effetto di strutture di costo della filiera
produttiva più leggere e flessibili. La fase di consolidamento del mercato in atto è connotata da una elevata competitività,
resa ancor più robusta dal recepimento delle direttive comunitarie, tese a liberalizzare il settore bancario dell’Unione
Europea, dalla deregolamentazione del settore bancario, che ha incentivato la concorrenza nel comparto tradizionale, dalla
maggiore concorrenza sul mercato del risparmio gestito. Inoltre, l’evoluzione del quadro normativo europeo e l’adeguamento
degli ordinamenti nazionali in tema di servizi di pagamento hanno profondamente modificato la struttura del mercato dei
pagamenti al dettaglio, mirando ad accrescere la trasparenza e la concorrenza ed a rafforzare la fiducia dei consumatori negli
strumenti elettronici. Nel caso in cui non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva, il Gruppo
potrebbe perdere quote di mercato in diversi settori di attività o non riuscire ad incrementare i volumi di attività e il livello di
redditività rispetto al passato, con conseguenti effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria del Gruppo stesso.
3.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario
Il Gruppo Credito Valtellinese è soggetto ad una articolata regolamentazione di matrice europea e nazionale e alla vigilanza
da parte della Banca d’Italia, della Consob e dell’IVASS e, a partire dal mese di novembre del corrente anno, in conformità
alle previsioni del Regolamento MVU, della BCE. La normativa applicabile alle banche, cui il Gruppo è soggetto, disciplina i
settori in cui le banche possono operare con lo scopo di preservare la stabilità e solidità delle stesse, limitandone
l’esposizione al rischio. In particolare, il Credito Valtellinese e le società bancarie del Gruppo sono tenute a rispettare i
requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla normativa comunitaria e dalla legge italiana. Il Gruppo è, altresì, soggetto
alle norme applicabili ai servizi finanziari - che disciplinano, tra l’altro, l’attività di vendita e collocamento degli strumenti
finanziari alla clientela - nonché a quelle applicabili alle attività di Bancassicurazione. Ai sensi dell’articolo 67 del TUB, al
fine di esercitare la vigilanza consolidata, la Banca d’Italia può impartire alla capogruppo, ovvero al Credito Valtellinese,
provvedimenti di carattere generale o particolare, disposizioni concernenti il gruppo bancario complessivamente considerato
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o i suoi componenti, aventi ad oggetto, tra l’altro, l’organizzazione amministrativa e contabile, nonché i controlli interni; ai
sensi del comma 2-ter della medesima disposizione i provvedimenti particolari possono riguardare anche la restrizione delle
attività o della struttura territoriale del gruppo; il divieto di effettuare determinate operazioni e di distribuire utili o altri
elementi del patrimonio, nonché, con riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio di vigilanza, il divieto di
pagare gli interessi.
Il Credito Valtellinese, inoltre, in quanto emittente azioni negoziate sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito
da Borsa Italiana, deve rispettare la normativa primaria e secondaria applicabile alle società emittenti strumenti finanziari
quotati sui mercati regolamentati. La vigilanza delle sopracitate autorità copre diversi ambiti di attività dell’Emittente, e può
avere ad oggetto, tra l’altro, i livelli di liquidità e di adeguatezza patrimoniale, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di
denaro, la tutela della privacy, la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, nonché gli obblighi di rendiconto e
registrazione. Eventuali variazioni della normativa di riferimento, o anche delle relative modalità di applicazione, nonché
l’eventualità che l’Emittente non riesca ad assicurare il pieno rispetto delle norme applicabili, potrebbero influenzare le
attività, i prodotti e i servizi offerti dal Gruppo e, conseguentemente, avere un impatto negativo sulla situazione patrimoniale,
economica e finanziaria della Banca e del Gruppo. Implementazione di Basilea III nell’ordinamento europeo: la direttiva
CRD IV e il regolamento CRR Il 1° gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le
imprese di investimento contenuta nella direttiva CRD IV e nel regolamento CRR, che traspongono nell’Unione Europea il
complesso di riforme inerenti, tra l’altro, i requisiti regolamentari di capitale e di liquidità approvate dal Comitato di Basilea
nel corso degli anni 2010/2013 (Basilea III).
La Nuova Disciplina Europea per le Banche, che dovrebbe essere applicata gradualmente fino ad essere pienamente efficace
entro il 2019 (c.d. phase-in), oltre a stabilire criteri più stringenti in materia di determinazione delle attività ponderate per il
rischio, prevede, in materia di fondi propri, che le banche soddisfino, su base continuativa, coefficienti patrimoniali più
elevati per quanto riguarda il capitale di maggiore qualità (Capitale Primario di Classe 1),. Tale disciplina ha, inoltre, (i)
abolito la distinzione tra strumenti computabili nel Capitale di Classe 2 e nel Capitale di Classe 3, eliminando quest’ultima
classe di capitale, e tra quelli classificati come Lower Tier 2 ed Upper Tier 2; (ii) previsto una disqualificazione, anche su
base graduale, di taluni strumenti computati nel Capitale Primario di Classe 1 o nel Capitale Aggiuntivo di Classe 1 o Classe
2; (iii) introdotto (a) un coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio) come misura complementare ai requisiti patrimoniali
basati sul rischio e (b) due indicatori di liquidità, uno a breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o LCR) (5), avente come
obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo
temporale di trenta giorni in caso di grave tensione, e uno di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o NSFR) (6) con
orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze
sostenibile. A far data dal 1° gennaio 2014 è, inoltre, entrata in vigore la Circolare n. 285 di Banca d’Italia, con la quale
l’Autorità di Vigilanza, per quanto di propria competenza, ha dato attuazione in Italia alla Nuova Disciplina Europea per le
Banche. La Circolare n. 285 prevede, tra l’altro, che dal 1° gennaio 2014 le banche, in aggiunta ai requisiti patrimoniali
previsti dal Regolamento CRR, costituiscano una riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) del 2,5%
su base consolidata, ovvero su base individuale per le banche non appartenenti a gruppi bancari.
Dal 1° gennaio 2016, le banche saranno, inoltre, tenute a costituire (i) in funzione dell’andamento del mercato del credito,
una riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer), da calcolare, con le modalità indicate nella stessa Circolare,
sulla base dell’esposizione complessiva di ciascuna banca al rischio di credito, nonché (ii) un’ulteriore riserva di capitale, in
funzione della rilevanza sistemica di ciascuna banca (G-SII buffer o O-SII buffer, ove la rilevanza sistemica sia globale o
interna al Paese in cui è svolta l’attività bancaria).
Il Liquidity Coverage Ratio è un indicatore di liquidità a breve termine che esprime il rapporto tra le attività liquide di elevata
qualità (HQLA - High Quality Liquid Assts) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi.
Il Net Stable Funding Ratio è un indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi che esprime il rapporto tra l’ammontare
disponibile della provvista stabile e l’ammontare obbligatoria della provvista stabile.
Le suindicate riserve di capitale devono essere costituite da Capitale Primario di Classe 1, ovvero con capitale di primaria
qualità sotto il profilo della capacità di assorbimento delle perdite.
Distribuzione di dividendi
Il Gruppo Credito Valtellinese non distribuirà alcun dividendo relativamente all’esercizio 2013. In considerazione dell’atteso
svolgimento dell’Attività di Verifica della BCE, nonché delle incertezze connesse al contesto macroeconomico atteso, i
risultati futuri del Gruppo Credito Valtellinese potrebbero essere influenzati da eventi che, analogamente a quanto accaduto
al termine dell’esercizio 2013 e 2012, potrebbero comportare una limitazione o un impedimento nella distribuzione di
dividendi. Si precisa, inoltre, che, nell’ambito dei poteri di vigilanza alla stessa attribuiti, la Banca d’Italia, con
comunicazione effettuata in data 13 marzo 2013, ha raccomandato a tutte le banche di adottare politiche di distribuzione di
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dividendi che consentano di mantenere condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il
complesso dei rischi assunti, idonee a favorire l’allineamento dei requisiti patrimoniali stabiliti dalla direttiva CRD IV e dal
regolamento CRR e a garantire la copertura dei livelli di capitale interno calcolati nell’ambito del processo ICAAP. Tali
disposizioni, pur di per sé idonee a limitare, in tutto o in parte, la distribuzione di dividendi da parte del Gruppo Credito
Valtellinese, con conseguenti effetti negativi sulla redditività dell’investimento in azioni Credito Valtellinese, potrebbero
essere sostituite da diverse indicazioni della BCE, alla quale sarà trasferita la competenza in materia. Infine, in relazione alle
riserve che le banche saranno tenute a costituire a partire dal gennaio 2016, è opportuno considerare che la mancata o
parziale costituzione delle stesse o, più in generale, il mancato rispetto dei requisiti patrimoniali impedisce alle banche di
distribuire dividendi ai propri azionisti, fatte salve alcune eccezioni, come disciplinate nella stessa Circolare n. 285 della
Banca D’Italia. Per maggiori informazioni in merito si rinvia al Prospetto di Aumento di Capitale, Sezione Prima, Capitolo
15, Paragrafo 15.6
La Bank Recovery and Resolution Directive
Tra le novità regolamentari in fase di definizione, si segnala la direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente
l’istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (la c.d.
Bank Recovery and Resolution Directive), che, pur non essendo stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea, è stata approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014. La
BRRD, una volta pubblicata in Gazzetta, dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 31 dicembre 2014, ad eccezione
delle norme contenute nel Titolo IV, Cap. IV, sez. 5 (c.d. bail-in) che dovranno essere adottate, al più tardi, entro il 1°
gennaio 2016. La BRRD ha l’obiettivo di fornire alle autorità degli Stati Membri preposte alla risoluzione delle crisi degli
enti creditizi (c.d. resolution authorities, d’ora in avanti le “Autorità”) strumenti idonei per affrontare situazioni di dissesto,
salvaguardando, da un lato, la stabilità del sistema finanziario inteso nel suo complesso, riducendo al minimo i costi pubblici
e le distorsioni economiche e dall’altro, la continuità dell’attività d’impresa dell’ente creditizio, con la prospettiva di un
ripristino della sua sostenibilità economica. Nello specifico, ai sensi della BRRD le Autorità potranno: (i) adottare misure
preparatorie e piani per ridurre al minimo i rischi di problemi potenziali (preparazione e prevenzione); (ii) in caso di problemi
incipienti, arrestare il deterioramento della situazione della banca in fase precoce in modo da evitare l’insolvenza (intervento
precoce); e (iii) se l’insolvenza di un ente dovesse mettere a rischio interessi pubblici, adottare uno strumento chiaro per
risanare o liquidare la banca in modo ordinato, preservando le sue funzioni essenziali e limitando al massimo l’esposizione
dei contribuenti alle perdite in caso di insolvenza.
In sede di risoluzione delle crisi, l’Autorità potrà utilizzare, singolarmente o in combinazione tra loro, i seguenti strumenti: (i)
un “ente-ponte”(c.d. bridge bank), al quale trasferire temporaneamente, in tutto o in parte, le attività della banca, al fine di
cedere, successivamente, tali attività ad acquirenti di mercato; (ii) vendita delle attività, in tutto o in parte, a soggetti diversi
da un “ente-ponte”, senza necessità di ottenere il consenso degli azionisti o di soddisfare i requisiti procedurali altrimenti
applicabili; (iii) separazione delle attività, al fine di trasferire quelle maggiormente deteriorate o di difficile valutazione ad un
veicolo di gestione a controllo pubblico (c.d. bad bank); e (iv) il bail-in a fini di ricapitalizzazione, imponendo perdite agli
azionisti e ad alcune categorie di creditori, tramite svalutazione o conversione in capitale dei crediti vantati da questi ultimi,
in misura sufficiente a ripristinare le condizioni di solvibilità della banca o capitalizzare un “ente-ponte”. I principi generali
che regoleranno l’attività delle Autorità in sede di risoluzione delle crisi sono così riassumibili: (i) assegnazione delle perdite
in via prioritaria e prevalente agli azionisti ed in via successiva e sussidiaria ai creditori; (ii) garanzia del principio della
parità di trattamento dei creditori (salvo che un differente trattamento sia giustificato da ragioni di interesse generale); e (iii)
tutela dei creditori, i quali non potranno sostenere perdite maggiori di quelle che avrebbero subito ove la banca fosse stata
sottoposta alle procedure di liquidazione ordinarie (c.d. no creditor worse off). Nell’applicazione di tali misure di risoluzione,
i crediti vantati dagli azionisti nei confronti della società potrebbero essere cancellati o ridotti in misura significativa; inoltre,
gli azionisti potrebbero vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui le passività della banca venissero
convertite in azioni a rapporti di conversione particolarmente sfavorevoli per gli stessi.
3.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema
La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori, e la successiva
crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi, insieme all’innalzamento dei requisiti patrimoniali previsti da
Basilea III, hanno richiesto negli scorsi anni lo sviluppo di iniziative a supporto del sistema creditizio, sia a livello nazionale,
attraverso l’intervento diretto nel capitale di alcune banche, sia a livello europeo, attraverso operazioni di rifinanziamento
presso la BCE dietro prestazione di idonei titoli in garanzia (c.d. LTRO). Nei primi mesi del 2015 verranno a scadenza le
suddette operazioni di rifinanziamento, che hanno garantito alle banche europee la disponibilità di ampie risorse finanziarie a
condizioni particolarmente favorevoli.
Alla data del presente documento di registrazione non vi è alcuna certezza che tali operazioni di rifinanziamento possano
essere replicate anche in futuro. L’incapacità di reperire sul mercato tale liquidità, tramite l’accesso agli istituti centrali,
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FATTORI DI RISCHIO
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dietro presentazione di idonee garanzie, ovvero la riduzione significativa o il venir meno del supporto alla liquidità del
sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare maggiori difficoltà nel reperimento di liquidità sul
mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale liquidità, con possibili effetti negativi sull’attività, sulla posizione
finanziaria e sui risultati operativi della Banca.
3.3
INFORMAZIONI FINANZIARIE
3.3.1
INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
Nelle tabelle che seguono si riportano i principali indicatori finanziari ed i principali dati economici e patrimoniali
consolidati del Gruppo Credito Valtellinese con riferimento agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e al 31 dicembre
2013, redatti in conformità ai principi contabili internazionali IAS/lFRS emanati dall'International Accounting
Standards Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea e di cui era obbligatoria l’adozione al 31 dicembre 2011,
incluse le relative interpretazioni dell' lnternational Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), come
stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 e sottoposti a revisione contabile dalla Società di
Revisione K.P.M.G.. Inoltre, le informazioni relative al patrimonio ed alla situazione economico-finanziaria del
Gruppo per il semestre concluso il 30 giugno 2014, nonché per il semestre concluso il 30 giugno 2013, sono ricavabili,
rispettivamente, dalla Relazione Finanziaria semestrale 2014 e dalla Relazione Finanziaria semestrale 2013 sottoposte
a revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione K.P.M.G
Tabella 1
Patrimonio di Vigilanza e Coefficienti Patrimoniali Consolidati
31/12/2013
31/12/2012
(in migliaia di euro)
Patrimonio di Vigilanza
(Total Capital – in migliaia di euro) (1)
Patrimonio di Base (Tier 1)
Patrimonio Supplementare (Tier 2)
Importo attività ponderate per il rischio
Total Capital Ratio (2)
(Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate)
Tier 1 Capital Ratio (3)
(Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate)
Core Tier 1 Capital Ratio (4)
RWA/Totale attivo (5)
(1)
(2)
(3)
Ratios
minimi
stabiliti
da Banca
d’Italia
2.130.941
2.284.237
1.510.105
1.616.940
620.836
672.517
17.498.613
19.885.200
12,18%
11,49%
8%
8,63%
8,13%
4%
8,63%
8,13%
64,34%
66,51%
Il “Patrimonio di Vigilanza” ed i Coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato
economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e, con riferimento ai dati sopra esposti
riferiti al 31/12/2013 e 31/12/2012, conformemente a quanto disciplinato dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca
d’Italia con la Circolare n° 263/2006 (e successivi aggiornamenti) “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” e
con Circolare n° 155/91 (e successivi aggiornamenti) “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di
vigilanza e sui Coefficienti patrimoniali”. Il Patrimonio di Vigilanza, costituito dal Patrimonio di Base e dal Patrimonio
Supplementare, al 31 dicembre 2013 è pari a 2.130.941 migliaia di euro, in diminuzione del 6,7% rispetto a fine 2012. Al 31
dicembre 2012 il patrimonio di base ammontava a 1.616.940 migliaia di euro, mentre al 31/12/2013 si attesta a 1.510.105
migliaia di euro. Dal raffronto con il dato riferito al periodo precedente, si registra una variazione ascrivibile principalmente:
al riscatto anticipato degli strumenti finanziari di cui all’art. 12 del Decreto Legge 185/2008 – cosiddetti “Tremonti
bond” – emessi nel dicembre 2009 per un ammontare di 200 milioni di euro, computabili nel Core tier1;
all’emissione n. 28.096.044 nuove azioni Creval, a conclusione del periodo di esercizio straordinario del Warrant
Azioni Creval 2014, per un controvalore complessivo di circa 22 milioni di euro;
alla cessione di una quota della partecipazione in Banca di Cividale pari al 20%.
Il patrimonio supplementare ammonta a 620.836 migliaia di euro al 31/12/2013, di cui 692 milioni di euro rappresentati da
passività subordinate computabili. Il patrimonio supplementare diminuisce di 52 milioni di euro rispetto al dato al 31 dicembre
2012, principalmente per effetto dell’ammortamento teorico dei prestiti subordinati in essere prescritto dalla normativa, per il
rimborso di prestiti precedentemente in essere e per l’utilizzo di riserve di rivalutazione a copertura della perdita del 2012.
Il “Total Capital Ratio” è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Vigilanza e le Attività di rischio ponderate. Il total capital
ratio è pari al 12,18% a fine 2013, in aumento del 5,8% rispetto a fine 2012: la variazione dell’indice rispetto all’anno
precedente, è dovuta in particolare alla diminuzione delle Attività ponderate per il rischio, ascrivibile principalmente alla
variazione dei volumi di credito erogato parzialmente compensata dalla variazione dei crediti di dubbio esito.
Il “Tier1 Capital Ratio” è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base e le Attività di rischio ponderate. Il valore dell’indice
è passato dall’8,13% del 31/12/2012 all’8,63% del 31 dicembre 2013. I motivi dell’incremento sono imputabili in particolare
alla diminuzione delle Attività ponderate per il rischio, passate da 19.885.200 migliaia di euro 17.498.613
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(4)
(5)
Il “Core Tier1 Capital Ratio” è costituito dal rapporto tra il Patrimonio di Base, al netto di eventuali strumenti innovativi e non
innovativi computabili di capitale, e le Attività di rischio ponderate. Si segnala che l’indicatore risulta essere coincidente
all’indicatore “Tier1e Capital Ratio” in quanto l’Emittente non ha fatto ricorso a strumenti innovativi e non innovativi
computabili di capitale. Tale indice è in linea con l’indicazione di Banca d’Italia di mantenere un livello pari o superiore al
7,5%.
Il totale delle attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets – RWA) passa da 19.885.200 migliaia di euro di fine 2012 a
17.498.613 migliaia di euro al 31/12/2013, in diminuzione di 2.386.587 migliaia di euro pari al 12%. Il totale dell’attivo di
bilancio ammonta alla fine del 2013 a 27.198.703 migliaia di euro. Rapportando il valore RWA a tale data al totale attivo il
rapporto si attesta al 64,34%. Ai fini della misurazione del rischio, per la determinazione del valore delle Attività ponderate per
il rischio (RWA), fra le opzioni previste circa i metodi adottabili secondo la normativa si è proceduto utilizzando il “metodo
standard” per il rischio di credito e per i rischi di mercato, mentre per il rischio operativo si è utilizzato il “Traditional
Standardised Approach” sulle parte preponderante del rischio di Gruppo.
A partire dal 1° gennaio 2014 è in vigore la regolamentazione di Basilea 3 che, tra le altre disposizioni, disciplina anche
la nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (cosiddetto “Fondi Propri”) e stabilisce per i relativi
indicatori patrimoniali differenti livelli minimi. L’attuazione della nuova disciplina prudenziale seguirà un regime di
applicazione transitorio (cosiddetto “Phased-in”) che, nella maggior parte dei casi, è articolato dal 1° gennaio 2014 al
31 dicembre 2017 seppure con alcune importanti eccezioni per le quali sono previsti tempi di applicazione più lunghi
(es. norme transitorie su partecipazioni in assicurazioni, filtro prudenziale su titoli di stato, grandfathering degli
strumenti di capitale non più computabili). Relativamente alle nuove modalità di composizione dei Fondi Propri le
principali novità riguardano innanzitutto la suddivisione del Tier 1 in Common Equity Tier 1 (CET1) e Tier 1
aggiuntivo. Nel primo comparto rientreranno gli strumenti di maggiore qualità in termini di capacità di assorbire le
perdite e grado di subordinazione in caso di crisi (come ad esempio il capitale, le riserve, i sovrapprezzi di emissione
ecc.) mentre nel secondo verranno classificati alcune tipologie di strumenti finanziari che avranno un grado di
subordinazione superiore a quelli del CET1, ma inferiore a quelli del Tier2. La componente di rilievo che rimane nel
computo del Tier 2 sono i prestiti subordinati emessi dalla Banca. Per quanto concerne invece i nuovi livelli minimi
riferiti ai coefficienti patrimoniali, il Common Equity Tier 1 Capital Ratio dovrà essere pari al 4,5% rispetto alle attività
di rischio ponderate, il Tier 1 Capital Ratio al 6% e il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all’8%.Oltre a
stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto l’introduzione del
“Buffer di Conservazione del Capitale” che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con
l’obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato
per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito.
Aggiungendo tale buffer i coefficienti patrimoniali assumeranno livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1
Capital Ratio, all’8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio. A partire dal 1° gennaio 2016
Banca d’Italia ha previsto anche una riserva di capitale anticiclica, secondo quanto disposto dall’articolo 160, commi da
1 a 4, della CRD IV.
Al 30 giugno 2014 i fondi propri sono stati determinati in base alla nuova disciplina, sopra riportata, contenuta nella
Direttiva 2013/363/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e sulla base delle
Circolari delle Banca d’Italia n. 285, n. 286 e n. 154, secondo i criteri transitori in vigore per il 2014. Per quanto
riguarda i dati relativi al 31 dicembre 2013, gli stessi sono stati ricalcolati secondo le nuove regole di vigilanza, sulla
base del regime provvisorio in vigore dal 1° gennaio 2014.
Tabella 2
Fondi Propri e Coefficienti Patrimoniali Consolidati
30/06/2014
31/12/2013 (*)
(in migliaia di euro)
Totale fondi propri
2.549.143
2.206.718
Totale capitale primario di classe 1 (Common Equity Tirer1- CET1)
2.024.210
1.599.827
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)
524.876
606.891
17.436.494
18.102.843
Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio)
11,6%
8,8%
Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (TIER1 ratio)
11,6%
8,8%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
14,6%
12,2%
64,82
66,56%
Attività di rischio ponderate
RWA//Totale attivo
(*) Dati pro-forma ricalcolati sulla base del regime provvisorio relativo al 2014 previsto dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3).
Il totale del capitale primario di classe 1 (cosiddetto “CET1”), calcolato tenendo conto del risultato maturato nel
semestre, ammonta a 2.024 milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito al periodo precedente, si registra una
variazione positiva di 424 milioni di euro, ascrivibile principalmente all’operazione di aumento di capitale già
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dettagliata nelle Note Illustrative. Il capitale di classe 2 (cosiddetto “T2”) ammonta a 525 milioni di euro al 30 giugno
2014, rispetto ai 607 milioni di euro al 31 dicembre 2013. La differenza è dovuta principalmente al rimborso di una
quota di uno strumento subordinato emesso dal Credito Valtellinese, che passa da 120 milioni di nominale a dicembre
2013 a 90 milioni di nominale a giugno 2014. Per i subordinati passivi è stato calcolato l’ammortamento teorico
giornaliero conformemente a quanto disposto dal regolamento 575/2013.
Al 30 giugno 2014 i fondi propri risultano pari a 2.549 milioni di euro in incremento rispetto a 2.207 milioni di euro di
fine 2013.
Al 30 giugno 2014 le attività di rischio ponderate ammontano a 17.436 milioni di euro. Dal raffronto con il dato riferito
al periodo precedente, si registra una variazione negativa pari a 666 milioni di euro, ascrivibile principalmente alla
variazione dei volumi di credito erogato nel primo semestre 2014 parzialmente compensata dalla variazione dei crediti
di dubbio esito.
Principali indicatori di rischiosità creditizia
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi all’incidenza delle posizioni deteriorate, delle rettifiche sul totale dei
crediti netti e il costo del credito al 31 dicembre 2012, al 31 dicembre 2013 e al 30 giugno 2014.
Tabella 3- Indice di rischiosità
GCV
GCV
SISTEMA
30/06/2014
31/12/2013
31/12/2013
(i)
GCV
31/12/2012
SISTEMA
31/12/2012
(i)
Sofferenze lorde/ Crediti verso clientela lordi*
10,2%
8,9%
6,9%
6,6%
6,1%
Sofferenze nette/ Crediti verso clientela netti*
4,8%
4,0%
n.d.
2,8%
n.d.
Sofferenze nette/Patrimonio netto di Gruppo
40,7%
42,4%
n.d.
31,0%
n.d.
Posizioni deteriorate lorde / Crediti verso clientela
lordi (*)
21,4%
19,0%
13,7%
13,9%
11,5%
15,4%
13,6%
n.d.
9,5%
n.d.
120,1%
128,5%
-
91,9%
-
56,3%
57,9%
55,00%
59,7%
52,2%
15,2%
15,9%
-
18,4%
-
Copertura dei crediti ristrutturati (***)
9,4%
10,2%
-
14,8%
-
Copertura dei crediti scaduti (***)
6,9%
6,4%
-
3,4%
-
33,5%
33,7%
37,3%
35,2%
36,7%
0,57%
0,58%
-
0,56%
-
Posizioni deteriorate nette / Crediti verso clientela
netti (*)
Posizioni deteriorate nette / Patrimonio di
Vigilanza (**)
Copertura dei crediti in sofferenza (***)
Copertura dei crediti incagliati (***)
Copertura del totale dei crediti deteriorati(***)
Copertura crediti in bonis (***)
Costo del credito Totale rettifiche di valore a Conto
2,12% (*****)
1,32%
1,61%
Economico
/ Crediti netti
(i ) i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale di appartenenza (banche grandi-con totale dei fondi intermediati superiori a 21
miliardi di euro) Fonte: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, Tavola Finanziaria del 1 maggio 2014 (n.1 del 2014) e
del 1 novembre 2013 – dati al 30 giugno non disponibili
(*) Ai fini del calcolo di questi indicatori i “Crediti verso clientela” sono stati determinati come la somma dei “Crediti verso
clientela” (voce 70) e dei “Crediti verso la clientela riclassificati” nella voce “Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione”.
(**) Al 30 giugno 2014 le posizioni deteriorate nette (costituite da crediti in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti al netto dei
fondi rettificativi) risultano pari a 3,062 milioni di Euro, dato che si raffronta con un patrimonio di vigilanza di 2.549.143 migliaia
di euro,determinato sulla base della Nuova Disciplina applicabile. Le variazioni rilevate nel periodo - congiuntamente alla modifica
normativa sui criteri di valutazione del patrimonio di vigilanza - portano l’indicatore al 120,1%. Tale dato discende principalmente
dall’incremento delle posizioni deteriorate nette, legato (i) al perdurare della crisi economica che ha avuto ripercussioni
particolarmente significative in capo al segmento di clientela della Banca costituito dalle piccole e medie imprese; e (ii) alla
circostanza che l’Emittente non ha effettuato cessioni significative di non-performing loans;
(****) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata.
(*****) Calcolato come rapporto annualizzato tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine
periodo. Gli impieghi clienti corrispondono alla somma dei Crediti verso clientela (voce 70) e dei Crediti verso la clientela
riclassificati nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (417.492 migliaia di euro).
6) “Sofferenze lorde/ Crediti verso clientela lordi”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle sofferenze lorde
sul totale degli impieghi anch’essi lordi. Al 30/06/2014 l’indice si attesta al 10,2%, registrando un incremento rispetto al dato
del 31/12/2013. L’incremento del rapporto è principalmente imputabile alle difficoltà riscontrate dalla clientela a seguito
dell’attuale difficile congiuntura economica.
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7) Sofferenze nette/ Crediti verso clientela netti”: L’indice rappresenta, in termini percentuali, l’incidenza delle sofferenze nette,
costituite dalle sofferenze lorde al netto dei fondi analitici rettificativi, sul totale degli impieghi anch’essi netti. Al 31/12/2013
l’indice si attesta al 4,8%, registrando un incremento rispetto al 4% rilevato a fine 2013.
8) “Sofferenze nette/Patrimonio netto di Gruppo”: l’indice migliora nel 2014 in conseguenza dell’aumento di Capitale rilevato nel
primo semestre del 2014;
9) Per “Posizioni deteriorate lorde / Crediti verso clientela lordi ” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi
classificati a: sofferenza, incaglio, ristrutturati e scaduti e/o sconfinati deteriorati e i crediti verso clientela lordi (il dato
comprende i crediti eventualmente riclassificati nelle Attività finanziarie in vi di dismissione). L’indice rappresenta, in termini
percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali sul totale degli impieghi lordi. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e
l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2014 l’indice si attesta
al 21,4%, rispetto al 19% di fine dicembre 2013.
10) Per “Posizioni deteriorate nette / Crediti verso clientela netti” si intende il rapporto fra la sommatoria degli impieghi classificati
a: sofferenza, incaglio, ristrutturati e scaduti e/o sconfinati deteriorati al netto dei fondi rettificativi e i crediti verso clientela (il
dato comprende i crediti eventualmente riclassificati nelle Attività finanziarie in vi di dismissione). L’indice rappresenta, in
termini percentuali, l’incidenza degli impieghi anomali netti sul totale degli impieghi netti. Il dato riflette, quindi, la rischiosità e
l’andamento della congiuntura economica nelle aree geografiche di competenza dell’Emittente. Al 30/06/2014 l’indice si attesta
al 15,4%, rispetto al 13,6% di fine dicembre 2013. Tale incremento è da ricondurre al progressivo deterioramento della qualità
del credito in conseguenza del peggioramento del ciclo economico.
11) Il “Costo del credito”: è l’indicazione del costo del rischio inteso come rapporto tra le rettifiche su crediti e l’ammontare dei
crediti netti verso la clientela. A fine giugno 2014 l’indicatore è calcolato come rapporto fra le rettifiche su crediti verso la
clientela riportate nella voce 130 a) del conto economico annualizzate (sul semestre le rettifiche sono pari a 210.193 migliaia di
euro) e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela (19.446.613 migliaia di euro) a cui sono stati aggiunti i crediti verso
clientela riclassificati nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (417.492 migliaia di euro).Pertanto
il “costo del credito”, espresso in percentuale rispetto al totale dei crediti verso clientela, risulta pari a 212 basis point, riflette le
difficoltà della situazione economica in aumento rispetto dato di fine anno 2013. A 31 dicembre 2013 le rettifiche su crediti
verso la clientela ammontavano a euro 266.453 migliaia di euro (354.492 migliaia di euro al 31 dicembre 2012) come si evince
dalla voce 130 a) del conto economico, sono rapportate all’ammontare dei crediti netti verso la clientela il cui ammontare era pari
a 20.197.033 migliaia di euro (22.007.837 migliaia di euro al 31 dicembre 2012).
I dati in tabella esprimono un andamento che si discosta lievemente rispetto al sistema bancario italiano per classe di
appartenenza del Credito Valtellinese (banche grandi), evidenziando valori sostanzialmente per il rapporto di copertura
delle sofferenze e per il rapporto di copertura dei crediti deteriorati.
Si fa infine presente che la banca nel redigere il bilancio al 31/12/2013, quindi anche i vari indicatori di rischiosità
creditizia , non ha utilizzato l’applicazione della definizione forbearance cosi come fornita dall’EBA (European
banking Authority)
Nella tabella che segue si riporta la composizione dei crediti verso clientela per qualità del credito (dati del bilancio
consolidato) ed ai relativi livelli di copertura al 31 dicembre 2012 ed al 31 dicembre 2013(tab. 4), nonché al 30 giugno
2014, confrontati con quelli al 30 giugno 2013(tab.5).
Tabella 4-Composizione degli impieghi verso la clientela per grado di rischio
31/12/2013
Esposizione
%
Esposizione Rettifiche Esposizione
%
netta
lorda
di
valore
netta
copertura
copertura
31/12/2013 31/12/2013
31/12/2012 31/12/2012 31/12/2012
Sofferenze
1.923.475
1.114.113
809.362
57,9
1.524.353
909.728
614.625
59,7
Incagli
1.356.576
215.105
1.141.471
15,9
978.471
180.363
798.108
18,4
240.884
24.676
216.208
10,2
210.774
30.610
180.164
14,8
610.810
38.986
571.824
6,4
524.523
18.170
506.353
3,4
Totale crediti
deteriorati
4.131.745
1.392.880
2.738.865
33,7
3.238.121
1.138.871
2.099.250
35,2
Crediti in bonis
17.559.881
101.713
17.458.168
0,58
20.021.184
112.597
19.908.587
0,56
Totale crediti vs
clientela
21.691.626
1.494.593
20.197.033
-
Esposizione
lorda
(dati in migliaia di
Rettifiche
di valore
(dati in migliaia di
euro)
Esposizioni
Ristrutturate
Esposizioni Scadute
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
23.259.304 1.251.467 22.007.837
-
Tabella 5
%
%
Esposizione
Esposizione Rettifiche Esposizione
netta
lorda
di
valore
netta
copertura
copertura
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 35 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
euro)
30/06/2014
30/06/2014
30/06/2014
Sofferenze
2.200.060
-1.239.529
960.531
56,3
1.816.007 -1.055.770
760.237
58,1
Incagli
1.588.065
-241.947
1.346.118
15,2
1.142.299
-166.062
976.237
14,5
277.778
-26.132
251.646
9,4
194.908
-23.329
171.579
12,0
541.188
-37.096
504.092
6,9
659.232
-24.731
634.501
3,8
Totale crediti
deteriorati
4.607.091
-1.544.704
3.062.387
33,5
3.812.446 -1.269.892 2.542.554
33,3
Crediti in bonis
16.478.546
-94.320
16.384.226
0,57
18.367.969 -107.197
0,58
Totale crediti vs
clientela
21.085.637
-1.639.024
19.446.613
Esposizioni
Ristrutturate
Esposizioni
Scadute
30/06/2013 30/06/2013 30/06/2013
18.260.772
22.180.415 -1.377.089 20.803.326
Incidenza dei grandi rischi
Nella seguente tabella si riporta l’informativa sui “grandi rischi” definiti dalla normativa di vigilanza di riferimento
come le esposizioni del Gruppo nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi qualora le stesse siano
maggiori o uguali al 10% del patrimonio di vigilanza consolidato.
Tabella 6-Grandi rischi e incidenza sul totale dell’attivo
Var%
31/12/2013*
31/12/2012*
31/12/2012
31/12/2013
Ammontare – valore di bilancio
6.467.133
5.875.431
10,07%
Ammontare – valore ponderato
413.459
472.240
-12,45%
Ammontare grandi rischi (valore di bilancio) /Crediti verso
clientela
32,02%
26,70%
5
6
(in migliaia di euro)
Numero dei clienti
* pubblicati solo in sede di Bilancio d’esercizio annuale
Concentrazione delle esposizioni su singoli controparti/gruppi, su singoli settori di attività economica o aree
geografiche
Nella tabella che segue si riporta l’informativa relativa alla concentrazione dei crediti verso clientela per area geografica
nonché per segmento di clientela. Non sono presenti dati alla data del 30/06/2014.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 36 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti verso società non
finanziarie.
Indicatori di liquidità
Tabella 7
Indicatori di liquidità
Loan to Deposit Ratio (Impieghi clienti/Raccolta diretta da
Clientela)
Liquidity Coverage Ratio
30/06/2014
31/12/2013
31/12/2012
97,3 (*)
97,8%
99,60%
n.d.
113%
102%
Net Stable Funding Ratio
n.d.
126%
96%
(*)Gli impieghi clienti corrispondono alla somma dei Crediti verso clientela (voce 70) e dei Crediti verso la clientela riclassificati
nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (417.492 migliaia di euro).
Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi verso clientela e l’ammontare totale
della raccolta diretta. L'indicatore al 31/12/2013 evidenzia una diminuzione rispetto all’anno precedente dovuta alla
riduzione degli impieghi netti ed all’incremento della massa della raccolta diretta, resta stabile alla data del 30 giugno
2014
I requisiti di liquidità – LCR e NSFR – risultano già in linea con i minimi richiesti dalla normativa di Basilea 3:
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime la capacità della Banca di far fronte alle esigenze di liquidità, in condizioni
di moderato stress, a breve termine. E' determinato come rapporto tra le attività prontamente liquidabili e lo sbilancio tra
entrate e uscite di cassa stimate nell'arco dei 30 giorni. Tale indicatore non è disponibile al 30 giugno 2014, entrerà
obbligatoriamente in vigore a far data 1 gennaio 2015. Il requisito minimo sarà fissato inizialmente al 60% e innalzato
gradualmente ogni anno in misura uguale fino a raggiungere il 100% il 1° gennaio 2019. Questo approccio progressivo,
unitamente alle modifiche apportate alla versione originaria dei requisiti di liquidità pubblicata nel 2013, intende
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 37 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
assicurare che l’introduzione dell’LCR non arrechi turbative di rilievo all’ordinato processo di rafforzamento dei sistemi
bancari o al finanziamento corrente dell’attività economica.
Il Net Stable Funding Ratio (l’NSFR), definito come rapporto tra l’ammontare di provvista stabile disponibile e
l’ammontare di provvista stabile obbligatoria, verrà introdotto come previsto il 1° gennaio 2018. Questo rapporto deve
mantenersi continuativamente a un livello almeno pari al 100%. La “provvista stabile disponibile” è definita come
porzione di patrimonio e passività che si ritiene risulti affidabile nell’arco temporale considerato ai fini dell’NSFR,
ossia un anno. L’ammontare di provvista stabile richiesto a una istituzione specifica dipende dalle caratteristiche di
liquidità e dalla vita residua delle varie attività detenute dall’istituzione, nonché delle sue esposizioni fuori bilancio (offbalance sheet, OBS).
Operazioni di rifinanziamento BCE
L’esposizione nei confronti della BCE per le due operazioni di rifinanziamento straordinarie a tre anni (Long Term
Refinancing Operations - LTRO), in essere originariamente per 3,25 miliardi di euro, in essere al 31/12/2013 per 2,95
miliardi di euro si è ulteriormente ridotta a 2,2 miliardi di euro, per effetto dei rimborsi parziali effettuati nel semestre
per complessivi 750 milioni di euro
(dati in milioni di euro)
LTRO
LTRO
TOTALE LTRO
pt BCE
1500
1450
2950
31/12/2013
scadenza
29/01/2015
26/02/2015
30/06/2014
pt BCE
1200
1000
2200
scadenza
29/01/2015
26/02/2015
Rischio sovrano
In rapporto alle dimensioni del proprio attivo, il Gruppo detiene significativi importi in titoli di debito emessi dallo
Stato italiano. In particolare, al 30 giugno 2014, il Gruppo detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di
Euro 3,5 miliardi, pari al 13,1% del totale delle attività detenute dall’Emittente.
Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie di rating.
Nelle tabelle che seguono si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle
amministrazioni centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2013, con specifica indicazione del portafoglio di
appartenenza e delle scadenze. Tali investimenti rappresentano il 96,3% dell’ammontare complessivo delle attività
finanziarie del Gruppo classificate nei portafogli delle attività di negoziazione e disponibili per la vendita. Al 31
dicembre 2013 fra i crediti verso clientela sono inoltre presenti crediti erogati ad amministrazioni pubbliche centrali e
locali per un importo pari a 50,9 milioni di i euro. Tali crediti rappresentano lo 0,3% del totale dei crediti verso
clientela.
31 dicembre 2013
(dati/1000)
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DISPONIBILI PER LA
VENDITA
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
CREDITI VERSO LA
CLIENTELA
Valore nominale dei titoli
3.597.000
17.379
4.600
Valore di bilancio-fair value
3.795.612
17.824
4.621
TOTALE TITOLI
3.618.979
3.818.057
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 38 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Portafoglio
2014
AFS
610.338
HFT
1.508
L&R
Totale
2015
2016
282.134
14.811
-
-
611.846
296.945
2018
758.467
2023
1.449.960
611
-
2
-
-
1.449.962
Totale
3.795.612
694.713
859
-
759.078
Oltre 2023
859
33
17.824
4.621
4.621
699.367
3.818.057
Nelle tabelle che seguono si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle
amministrazioni centrali dello Stato italiano al 30 giugno 2014, con specifica indicazione del portafoglio di
appartenenza e delle scadenze. Tali investimenti rappresentano il 95,4% dell’ammontare complessivo delle attività
finanziarie del Gruppo classificate nei portafogli delle attività di negoziazione e disponibili per la vendita. Al 30 giugno
2014 sono inoltre presenti crediti erogati ad amministrazioni pubbliche centrali e locali per un importo pari a 94 milioni
di euro. L’importo rappresenta lo 0,5% del totale dei crediti verso clientela.
30 giugno 2014
ATTIVITÀ FINANZIARIE
(dati/1000)
DISPONIBILI PER LA VENDITA
ATTIVITÀ FINANZIARIE
CREDITI
DETENUTE PER LA
VERSO LA
NEGOZIAZIONE
CLIENTELA
TOTALE TITOLI
Valore nominale dei titoli
3.126.500
17.287
0
3.143.787
Valore di bilancio-fair value
3.498.915
17.746
0
3.516.661
Portafoglio
2014
2015-2019
2020-2024
Oltre 2024
Totale
AFS
554.634
1.922.110
234.524
787.647
3.498.915
HFT
1.504
15.422
776
44
17.746
556.138
1.937.532
235.300
787.691
3.516.661
Totale
Non sono presenti titoli di debito strutturato Sovrano.
Esposizione del portafoglio ai rischi di mercato
Il rischio di mercato si manifesta relativamente sia al portafoglio di negoziazione (trading book) comprendente gli
strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, sia relativamente al portafoglio bancario (banking book), che
comprende i titoli diversi da quelli costituenti il trading book. I rischi di mercato relativi al portafoglio titoli, per
entrambe le componenti banking book e trading book, vengono misurati tramite il “Valore a Rischio” (Value-at-Risk o
VaR). Dato un portafoglio di strumenti finanziari, il VaR esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti
sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità.
Il Gruppo utilizza per il monitoraggio dei rischi del portafoglio di negoziazione un unico modello. Pertanto, si riportano
nelle tabelle che seguono le informazioni concernenti il VaR, comprensivo di tutti i fattori di rischio che concorrono a
determinarlo (tasso di interesse, prezzo, cambio e rischio di credito dell’emittente). Nel corso del semestre il VaR si è
mantenuto su valori modesti in rapporto all'entità del portafoglio. I principali fattori cui esso è esposto sono il rischio
emittente e il rischio di cambio. La rilevanza del rischio emittente è principalmente riconducibile all’ancor modesto
merito di credito delle banche italiane. I titoli obbligazionari detenuti nel portafoglio di negoziazione sono
prevalentemente emessi da banche e dalla Repubblica italiana. Le attività di backtesting condotte con riferimento al
portafoglio titoli di negoziazione confermano l’affidabilità delle stime effettuate.
Value at Risk
(in migliaia di euro)
30/06/2014
Var massimo
766.860
31/12/2013
1.358.786
31/12/2012
3.273.138
Var medio
469.381
863.770
2.069.957
Var minimo
269.420
521.458
1.083.645
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 39 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Principali dati economici
Tabella 8
Principali dati Economici
Consolidati (*)
(dati in migliaia di euro)
Primo
semestre 2014
Primo semestre
2013
Var.%
2013
2012
Var.%
Margine d’interesse (12)
247.977
219.157
13,15
463.170
478.096
-3,12
Margine d’intermediazione (13)
471.673
389.675
21,04
804.002
776.029
3,60
Proventi operativi (14)
489.179
399.754
22,37
828.192
811.590
2,05
-256.708
-259.568
-1,1
-503.728
-533.576
-5,59
232.471
140.186
324.464
278.014
16,71
3.144
2.832
11.710
-322.439
-103,63
Oneri operativi (15)
Risultato netto della gestione
operativa (16)
Utile (Perdita) del periodo (17)
65,83
11,02
(*) I dati si riferiscono al conto economico consolidato riclassificato, tranne il margine di intermediazione che è riportato nel
conto economico redatto sulla base della circolare 262 di Banca d’Italia.
12) Al 31 dicembre 2013 il margine di interesse si attesta a 463 milioni di euro, in riduzione del 3,1% su base annua, ma in
miglioramento a partire dalla seconda metà dell’anno. Alla chiusura del primo semestre 2014 il margine di interesse si attesta a
248 milioni di euro in crescita significativa, oltre 13%, rispetto a 219 milioni del primo semestre delle scorso anno. La buona
ripresa del margine beneficia degli effetti delle azioni di repricing e ricomposizione delle forme di raccolta più onerose,
nonostante il basso livello dei tassi di interesse a breve termine, la contrazione dei volumi e la riduzione del portafoglio titoli.
13) Il Margine di Intermediazione è la somma algebrica del margine di interesse, delle commissioni nette, dei dividendi, del risultato
netto delle attività di negoziazione e di copertura, degli utili o delle perdite da cessione o riacquisto di attività e passività
finanziarie. Nel 2013 il valore registra un incremento del 3,6%. Per quanto riguarda il dato relativo al primo semestre 2014, il
valore registra un incremento del 21% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
14) Nel 2013 i proventi operativi raggiungono 828 milioni di euro, in miglioramento di oltre il 2% su 812 milioni del periodo di
confronto. Nel primo semestre del 2014 risultano pari a 489 milioni di euro, evidenziando un progresso del 22,4% rispetto a 400
milioni di euro del primo semestre 2013.
15) Nel 2013 gli oneri operativi, pari a 504 milioni di euro, arretrano del 5,6% su base annua, quale risultato delle azioni di rigoroso
controllo e contenimento strutturale intraprese. Maggiormente accentuata, pari al 7,4%, la diminuzione del costo per il
personale, anche per effetto della riduzione dell’organico attuata nell’ambito dell’accordo sottoscritto con le OO.SS. ad agosto
2012. Le spese per il personale si attestano quindi a 297 milioni di euro a fronte di 321 milioni del 2012 (nel 2012 il dato
ricomprende l’accantonamento al Fondo di Solidarietà per un importo pari a 7,4 milioni di euro) e registrano una flessione
prossima al 2%. In riduzione sono anche la rettifiche di valore su attività materiali e immateriali che si rappresentano in 37
milioni di euro rispetto a 40 milioni dell’esercizio precedente. Nel primo semestre 2014 totalizzano 257 milioni di euro e
registrano una ulteriore flessione, pari a 1,1%, rispetto a 260 milioni del primo semestre 2013.
16) Il risultato netto della gestione operativa si attesta a 324 milioni di euro nel 2013, in aumento del 16,7% rispetto a 278 milioni di
euro del periodo di raffronto. Nel primo semestre 2014 si determina in 232 milioni di euro, evidenziando un significativo
incremento, pari a oltre il 65%, in rapporto a 140 milioni di euro del corrispondente periodo del 2013
17) L’utile dell’esercizio 2013 si determina in 11,7 milioni di euro. Il primo semestre 2014 registra un risultato positivo di 3,1
milioni di euro.
Principali dati patrimoniali
Tabella 9
Principali dati Patrimoniali
Consolidati (*)
30/06/2014
(dati in migliaia di euro)
Crediti verso clientela (18)
Var.%
(30/06/2014 31/12/2013)
31/12/2013
31/12/2012
Var.%
(31/12/2013
31/12/2012)
19.446.613
-3,72
20.197.033
22.007.837
-8,23
3.451.610
-8,89
3.788.365
3.653.897
3,68
188.779
4,10
181.338
241.530
-24,92
Raccolta diretta da clientela**(21)
20.424.825
-1,13
20.657.592
22.102.650
-6,54
Raccolta indiretta da clientela (22)
11.890.562
6,55
11.159.232
11.200.816
-0,37
Debiti verso banche
2.574.270
-26,32
3.494.050
4.545.536
-23,13
Crediti verso banche
1.134.362
29,34
877.056
1.630.744
-46,22
26.900.395
-1,10
27.198.703
29.896.063
-9,02
Patrimonio netto***(23)
2.362.029
23,79
1.908.071
1.981.874
-3,72
Capitale Sociale (24)
1.846.817
20,89
1.527.656
1.516.699
0,72
Attività e passività finanziarie (19)
Partecipazioni (20)
Totale attivo
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
*
I dati si riferiscono allo stato patrimoniale consolidato riclassificato e ai dati di sintesi consolidati.
** Include le seguenti voci: “20 – Debiti verso la clientela”; “30 – Titoli in circolazione”.
***Comprende le voci “140. Riserve da valutazione”, “160. Strumenti di capitale”, “170. Riserve”, “180. Sovrapprezzi di
emissione”, “190. Capitale”, “200. Azioni proprie” e “220. Utile (Perdita) del periodo”.
Al 30 giugno 2014 i crediti verso la clientela si attestano a 19,4 miliardi di euro, in riduzione del 3,7% rispetto a
20,2 miliardi al 31 dicembre 2013 (-1,6% senza considerare la riclassifica delle attività in via di dismissione
principalmente riferite al ramo leasing oggetto di conferimento ad Alba Leasing). La dinamica, seppure in leggero
miglioramento rispetto ai mesi precedenti, ancora riflette la debolezza della domanda, prevalentemente da parte
delle imprese, pur in presenza di un allentamento della tensione dal lato dell’offerta. Al 31 dicembre 2013
segnavano un decremento dell’8,2% rispetto al dato di fine 2012.
19) Le attività finanziarie, a fine giugno 2014, assommano a 3,7 miliardi di euro e sono essenzialmente rappresentate
da titoli di Stato italiani, principalmente iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita
per 3,5 miliardi di euro, in ulteriore progressiva riduzione rispetto al 31 dicembre 2013. Considerando anche le
passività finanziarie di negoziazione e i derivati di copertura il dato si attesta a 3,5 miliardi di euro.
20)
La voce comprende le partecipazioni in società sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole. La
riduzione rispetto al 31/12/2012 si riferisce principalmente alla cessione della Partecipazione detenuta in Banca di
Cividale S.p.A..
21) Al 30 giugno 2013 la Raccolta diretta da clientela, con una consistenza di 20,4 miliardi di euro, è in diminuzione di
1,1% rispetto a 20,7 miliardi a dicembre 2013 principalmente per effetto della riduzione delle operazioni con la
Cassa di Compensazione e Garanzia.
22)
La raccolta indiretta a fine giugno 2014 assomma a 11,9 miliardi di euro, in crescita del 6,6% rispetto a 11,2
miliardi a dicembre 2013. La componente riferita al “risparmio gestito” si rappresenta in 5,6 miliardi di euro ed
evidenzia un progresso maggiormente accentuato, pari al 9,2%, mentre la componente amministrata, pari a 6,3
miliardi di euro, è in miglioramento del 4,3% circa.
23)
Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo al 30 giugno 2014 si determina in 2.362 milioni di euro con un
incremento del 23,8% rispetto a 1.908 milioni di euro al 31 dicembre 2013 già in incremento rispetto a 1.820
milioni di fine 2012. L’incremento è ascrivibile alle operazioni sul capitale realizzate nel primo semestre 2014 e di
seguito descritte. In data 4 marzo u.s., il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di riconoscere ai portatori del
“Warrant Azioni Ordinarie Creval 2014” un periodo di esercizio straordinario dal 10 marzo all’11 aprile 2014, al
prezzo di sottoscrizione di 1,07 Euro per azione, con l’obiettivo di consentire loro di partecipare all’operazione di
aumento di capitale. Al termine del periodo di esercizio straordinario sono stati esercitati n. 9.836.178 Warrant, pari
al 72,63% dei Warrant in circolazione, con l’emissione, in data 11 aprile 2014, di n. 9.836.178 nuove azioni per un
controvalore di Euro 10.524.710,46. Inoltre, al termine del periodo di esercizio “ordinario” dei medesimi Warrant
(30 maggio - 30 giugno 2014), sono stati esercitati n. 3.108.157 Warrant, pari all’ 83,87% dei rimanenti Warrant in
circolazione, al prezzo di 0,88 Euro per azione, con l’emissione di ulteriori n. 3.108.157 azioni di compendio, per
un controvalore di Euro 2.735.178,16. Nel semestre si è inoltre conclusa l’operazione di aumento di capitale a
pagamento approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 4 marzo 2014 e successivamente deliberata
dall’Assemblea straordinaria dei soci il 12 aprile 2014. L’operazione prevedeva l’offerta in opzione di massime n.
624.963.248 azioni ordinarie Creval di nuova emissione, nel rapporto di n. 13 nuove azioni Creval ogni n. 10 azioni
possedute, ad un prezzo di sottoscrizione pari ad Euro 0,64, di cui Euro 0,14 a titolo di sovrapprezzo. Le condizioni
definitive dell’operazione sono state determinate dal Consiglio di Amministrazione - a valere sulla delega conferita
dall’Assemblea straordinaria dei soci del 12 aprile 2014 - in data 22 maggio 2014. A conclusione sia dell’Offerta in
opzione, sia dei diritti inoptati ai sensi di legge, sono state integralmente sottoscritte n. 624.963.248 nuove azioni,
per un controvalore totale di Euro 399.976.478,72.
24) Il capitale sociale della Banca, per effetto delle operazioni descritte nella nota 23, si è incrementato passando da
1.527,7 milioni di euro del 31/12/2013 a 1.846,8 milioni di euro di fine giugno 2014. I sovrapprezzi di emissioni
passano da 258 a 350,8 milioni di euro.
18)
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- 41 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
4.
INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE
4.1
Storia ed evoluzione del Credito Valtellinese s.c.
Il Credito Valtellinese è stato costituito a Sondrio il 12 luglio del 1908 con il nome di “Banca Piccolo Credito
Valtellinese” per iniziativa di 60 soci fondatori ed è stato uno dei primi istituti di credito insediatisi in Valtellina,
avendo aperto la sua prima filiale in Provincia di Sondrio nel dicembre del 1908 ed è nato con lo scopo di “esercitare il
credito al fine di estendere i benefici del credito agli agricoltori, proprietari, commercianti, professionisti, operai e
lavoratori in genere, di concorrere col mezzo della mutualità allo sviluppo della piccola proprietà e della piccola
industria, di favorire le istituzioni cattolico-sociali tendenti a migliorare le condizioni morali, intellettuali ed
economiche delle classi meno abbienti”, come recita l’oggetto sociale dell'originario Statuto. Nel corso degli anni ‘80 la
crescita dimensionale del Credito Valtellinese, l’acquisizione di partecipazioni di controllo in altre realtà operanti nel
settore e la scelta strategica di mantenere all'interno della Società esclusivamente le competenze e le strutture orientate
al business bancario, delegando a società controllate il presidio delle aree specialistiche, porta alla trasformazione del
Credito Valtellinese da banca locale a gruppo bancario.
In particolare:
- nel 1982 viene creata Bankadati Servizi Informatici S.p.A. per il supporto tecnologico e la realizzazione di soluzioni
applicative nel settore dell'informatica;
- nel 1983 nasce Stelline Servizi Immobiliari S.p.A. per la gestione del patrimonio immobiliare e la progettazione e
realizzazione di sedi e dipendenze bancarie;
- nel 1983 viene acquisita Technoleasing Italiana S.p.A., società operante nel settore della locazione finanziaria,
trasformata nel 1997 in banca con il nome di Bancaperta S.p.A., per il presidio dei settori della finanza, della
bancassicurazione, della finanza d'impresa e dei sistemi di pagamento;
- nel 1984 viene costituita Deltas S.p.A., società per la consulenza e la formazione manageriale. Nel 1995 la società
cambia la propria mission a seguito dell’allargamento del Gruppo e diviene società di coordinamento e di controllo del
disegno strategico unitario, oltre che centro di gestione e di produzione centralizzata di servizi per le società del
Gruppo.
Negli anni ‘90 il Gruppo Creval consolida il proprio posizionamento grazie all'ingresso nel medesimo di banche nate
dalla stessa matrice sociale, preservando e valorizzando le specifiche fisionomie di forte radicamento nei rispettivi
ambiti locali e di promozione socio-economica del territorio di riferimento. Nel 1995 viene acquisito il Credito
Artigiano S.p.A.; seguono nel 1997 la Banca Popolare di Rho S.p.A. (che, successivamente, nel 2003 ha ceduto i
propri sportelli al Credito Artigiano S.p.A.); nel 1998 la Banca Popolare Santa Venera S.p.A., sorta ad Acireale nel
1908; nel 1999 la Cassa San Giacomo S.p.A., fondata nel 1896 a Caltagirone da don Luigi Sturzo e la Banca
dell’Artigianato e dell'Industria S.p.A. di Brescia.
Nel 2001 entrano a far parte del Gruppo la Banca Regionale Sant'Angelo S.p.A. e la Leasingroup Sicilia S.p.A..
Nel 2002 il Gruppo ha riorganizzato la propria struttura presente nella regione Sicilia, attraverso la creazione di
un’unica banca regionale, capillarmente presente sul territorio e in grado di svolgere un importante ruolo nell'economia
della regione: il Credito Siciliano, nato dalla fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa Venera S.p.A. e
della Leasingroup Sicilia S.p.A. nella Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., oltre che dall’acquisizione della rete di
sportelli della Cassa San Giacomo S.p.A.. A conclusione di tale operazione, a partire dal mese di luglio del 2002, la
Cassa San Giacomo S.p.A. ha mutato la propria configurazione di banca territoriale, assumendo il ruolo di presidio e di
coordinamento unitario dell’area del rischio di credito a favore di tutto il Gruppo Credito Valtellinese, trasferendo la
propria sede in Sondrio. Al termine del 2005, con deliberazione dell'Assemblea straordinaria del 2 dicembre 2005, la
sua denominazione è stata variata in Mediocreval S.p.A., in relazione alla mission affidata alla banca relativa al presidio
delle attività di erogazione dei finanziamenti a medio e lungo termine e delle attività legate alla finanza di impresa per
conto delle banche del Gruppo, mentre lo stock dei crediti in sofferenza detenuti è stato in seguito trasferito a
Finanziaria San Giacomo S.p.A., società iscritta nell’elenco speciale degli intermediari operanti nel settore finanziario
previsto dall'art. 107 TUB ed avente per oggetto l’acquisto, la gestione e lo smobilizzo dei crediti problematici. Nel
luglio del 2002 il Credito Valtellinese ha acquisito il controllo di Rileno S.p.A., società concessionaria del servizio
nazionale della riscossione dei tributi per le province di Como e Lecco, a cui viene affidato il presidio di tutte le attività
legate ai trasferimenti e ai sistemi di incasso e pagamento degli enti pubblici. Tale società, a seguito delle modifiche
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- 42 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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normative intercorse, è stata ceduta nel settembre 2006 a Equitalia S.p.A., mentre il Gruppo Credito Valtellinese ha
mantenuto il presidio dei tributi locali attraverso la società Creset S.p.A..
Nel mese di giugno del 2003 è entrata a far parte del Gruppo Creval Aperta Fiduciaria S.r.l., costituita a fine 2002 da
Bancaperta S.p.A., allo scopo di ampliare l’offerta di servizi alla clientela privata nel settore dell’intestazione fiduciaria
di beni. Nel mese di novembre del 2004 è stata costituita Aperta SGR S.p.A. con lo scopo di dotare il Gruppo Creval di
una struttura specialistica competente nella gestione individuale e collettiva del risparmio, nonché nella gestione dei
patrimoni istituzionali. Nel luglio del 2005 tale società, il cui capitale sociale è interamente detenuto da Creval (società
incorporante di Bancaperta S.p.A.), ha ricevuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione alla prestazione dei servizi di
gestione del risparmio.
Nel mese di gennaio del 2005 è entrata a far parte del Gruppo la società Crypto S.p.A., specializzata nello sviluppo del
software a supporto dell’operatività bancaria. A seguito della decisione di riorganizzare il comparto dell’Information
Technology del Gruppo, in data 6 aprile 2007, è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione di Crypto S.p.A. in
Bankadati Servizi Informatici S.p.A., con la creazione dunque di un unico centro di competenza per quanto attiene alle
tematiche di ICT e di organizzazione dei processi bancari.
Nel febbraio 2008, il Gruppo Credito Valtellinese ha acquisito 35 sportelli dal Gruppo Intesa Sanpaolo, di cui 23 ubicati
in Piemonte (10 nella città di Torino, 9 nella provincia torinese e 4 nella provincia di Alessandria), destinati alla nuova
banca retail del Gruppo a presidio del Piemonte, il Credito Piemontese S.p.A. (ex Banca Popolare di Rho S.p.A.), e di
cui 12 nel pavese, rilevati da Credito Artigiano S.p.A..
Nel mese di agosto 2008, nell’ambito degli accordi sottoscritti nel 2007, la controllata Bancaperta S.p.A. (poi confluita
in Creval) ha acquisito una quota del 20% del capitale sociale di Global Assicurazioni S.p.A., di cui già deteneva il
40%. In tal modo, Global Assicurazioni S.p.A. ha fatto pertanto ingresso nel perimetro di coordinamento e direzione del
Credito Valtellinese. Tuttavia, sulla base delle vigenti istruzioni di vigilanza, Global Assicurazioni S.p.A., in quanto
impresa di intermediazione assicurativa, non fa parte del Gruppo bancario, pur rimanendo controllata da Creval. Con
l’operazione - che si inquadra nel progetto di rafforzamento della presenza del Credito Valtellinese nel mercato
assicurativo attraverso lo sviluppo delle relazioni di partnership in essere – il Gruppo si pone l’obiettivo di ampliare la
gamma dei prodotti assicurativi dei rami danni e vita offerti alla clientela retail e corporate, nonché di massimizzare i
risultati - in termini di raccolta premi e redditività - nel comparto della Bancassicurazione. A dicembre 2008 si è
completata l’acquisizione di Carifano – Cassa di Risparmio di Fano S.p.A, istituto attivo nel centro Italia con una rete di
43 sportelli, di cui 36 localizzati nelle Marche, 6 in Emilia Romagna ed uno in Umbria.
Nel mese di marzo 2009, è stata lanciata dal Credito Valtellinese un’offerta pubblica d’acquisto volontaria rivolta ai
soci privati di Carifano, conclusasi il 26 marzo 2009.
In data 21 ottobre 2009 è stata costituita la società Lussemburgo Gestioni S.A., management company di diritto
lussemburghese, specializzata nella gestione e amministrazione di OICR, allo scopo di ampliare la gamma dei prodotti
finanziari offerti alla clientela e di contribuire allo sviluppo di nuove aree di business, valorizzando l’esperienza
acquisita dal Gruppo nel settore del risparmio gestito. La neo-costituita società vede nella propria compagine sociale il
Gruppo Creval con una partecipazione complessiva pari al 70% del capitale (di cui il 60% in capo al Credito
Valtellinese e il 10% detenuto Credito Siciliano) ed il Gruppo Banca Popolare di Cividale con una quota pari al 30% (di
cui il 20% in capo alla Banca Popolare di Cividale S.c.p.A. ed il 10% detenuto dalla Banca di Cividale S.p.A.).
Nel mese di ottobre 2009, il Credito Valtellinese ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria su Banca
Cooperativa Cattolica Società Cooperativa, istituto di credito fondato nel 1928 e attivo mediante una rete di 9 filiali,di
cui 8 localizzate nel Lazio, segnatamente nella provincia di Viterbo, ed una nella regione Umbria, nella provincia di
Terni. Ad esito dell’offerta pubblica di scambio volontaria, in data 23 novembre 2009, il Credito Valtellinese ha
acquisito l’80% del capitale di Banca Cooperativa Cattolica S.c., la quale, pertanto, ha fatto ingresso nel perimetro del
Gruppo.
Nel maggio 2010 si completa l’acquisizione della maggioranza del capitale sociale della Banca della Ciociaria S.p.A.,
che, conseguentemente, entra nel perimetro del Gruppo Creval con la nuova denominazione di Credito del Lazio S.p.A..
Nel luglio 2010 è stata costituita, in partnership con il Gruppo Ri-Fin, la società Global Broker S.p.A.. Tale società è
partecipata al 51% da Bancaperta S.p.A. (ora Creval) e fa parte quindi del perimetro di consolidamento del Gruppo, pur
non essendo inclusa nel gruppo bancario, in quanto esercente attività assicurativa. Global Broker S.p.A. opera nel
settore del brokeraggio assicurativo, segnatamente nell’intermediazione assicurativa rivolta al segmento delle piccole e
medie imprese, offrendo servizi di consulenza, di analisi dei rischi assicurativi dell’azienda-cliente e,
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- 43 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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conseguentemente, individuando le migliori soluzioni per la copertura dei rischi interni, mediante la stipula di contratti
con primarie compagnie assicurative.
Nel corso del 1° semestre 2010 è avvenuta la trasformazione delle società Deltas S.p.A. e Bankadati Servizi Informatici
S.p.A. in società consortili per azioni, previo ampliamento della compagine sociale delle predette società a tutte le
società del Gruppo Credito Valtellinese.
Per il conseguimento degli obiettivi pianificati nel Piano Industriale 2011- 2014, particolare importanza ha rivestito il
progetto di ristrutturazione e semplificazione societaria, che ha interessato principalmente la riconfigurazione della rete
territoriale, anche attraverso operazioni di fusione. Nel dettaglio:
- in data 15 marzo 2011, il Consiglio di Amministrazione di Credito Valtellinese ha assunto la decisione di promuovere
un’offerta pubblica di acquisto volontaria finalizzata all’acquisto di tutte le azioni ordinarie della sua controllata Banca
Cattolica S.p.A., non già di sua titolarità. In particolare, si consideri che alla data in cui è stata deliberata tale offerta
l’Emittente deteneva in Banca Cattolica S.p.A., a seguito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa
nell’ottobre 2009 sulla stessa, una partecipazione pari all’83,3% del capitale sociale. Il periodo di adesione all’offerta si
è concluso il 16 maggio 2011 e, all’esito della stessa, la partecipazione in Banca Cattolica S.p.A. detenuta dalla Banca
era pari al 99,35% del capitale sociale. Successivamente, in data 24 ottobre 2011, si è perfezionata la fusione per
incorporazione di Banca Cattolica S.p.A. nel Credito Artigiano;
- in data 24 ottobre 2011 si è, altresì, perfezionata la fusione per incorporazione di Credito del Lazio nel Credito
Artigiano;
- in data 28 novembre 2011, si è perfezionata la fusione per incorporazione nella capogruppo Credito Valtellinese di
Bancaperta; e
- in data 12 dicembre 2011 si è perfezionata la fusione nel Credito Valtellinese di Credito Piemontese e Banca
dell’Artigianato e dell’Industria, previa acquisizione da parte del Credito Valtellinese dell’intera partecipazione
detenuta da Banca di Cividale S.p.A. nella Banca dell’Artigianato e dell’Industria.
In data 1° gennaio 2012, inoltre, ha avuto effetto la fusione per incorporazione in Credito Artigiano S.p.A. di Carifano –
Cassa di Risparmio di Fano S.p.A.. Sempre con efficacia dei relativi effetti giuridici in data 1° gennaio 2012, in un
momento immediatamente successivo a quello di efficacia della fusione, è stato effettuato il conferimento del ramo di
azienda, costituito degli sportelli della ex Carifano presenti nelle Regioni Marche e Umbria, a beneficio di una banca di
nuova costituzione, denominata Nuova Carifano S.p.A., interamente posseduta dal Credito Artigiano, preservando in tal
modo il valore di un marchio storico chiaramente riconoscibile e percepito come autentica espressione di quella realtà
locale. A partire dalla medesima data, Nuova Carifano S.p.A. ha assunto la denominazione di Cassa di Risparmio di
Fano S.p.A., o in forma abbreviata Carifano S.p.A..
In data 10 settembre 2012, si è perfezionata, con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2012, l’operazione di fusione
per incorporazione di Credito Artigiano in Credito Valtellinese.
L’ulteriore operazione, prevista dall’aggiornamento del Piano Industriale 2011 - 2014, di offerta pubblica di scambio su
azioni Credito Siciliano S.p.A. si è positivamente conclusa nel corso del mese di dicembre 2012, con l’apporto in
adesione all’offerta di n. 1.799.351 azioni Credito Siciliano S.p.A., corrispondenti al 90,15% del totale delle azioni della
controllata oggetto dell’offerta pubblica di scambio e pari al 18,78% del capitale sociale del Credito Siciliano S.p.A..
Ad esito dell’operazione la partecipazione del Credito Valtellinese nella controllata siciliana si attesta quindi al 97,95%.
Il 27 dicembre 2012 la Capogruppo e Asset Management Holding S.p.A., società che controlla Anima SGR, hanno
completato le operazioni previste nell’ambito dell’Accordo Quadro per lo sviluppo di un’alleanza strategica nel settore
del risparmio gestito sottoscritto il 9 agosto 2012. In particolare, Asset Management Holding S.p.A. ha acquisito la
totalità del capitale sociale di Aperta SGR da Creval e di Lussemburgo Gestioni S.A. dal Credito Valtellinese S.c.,
Credito Siciliano S.p.A., Banca Popolare di Cividale S.c. e Banca Cividale S.p.A.. Il Gruppo Credito Valtellinese ha
inoltre sottoscritto e liberato un aumento di capitale riservato di Asset Management Holding S.p.A., acquisendo in tal
modo una quota pari a circa il 2,8% del capitale della stessa Asset Management Holding S.p.A.. Inoltre, nel corso del
mese di dicembre 2012, Credito Valtellinese ha acquisito una partecipazione del 2,77% in Anima Holding S.p.A.. Tale
partecipazione è rimasta invariata a seguito della quotazione di Anima Holding S.p.A. sul Mercato Telematico
Azionario, avvenuta il 16 aprile 2014. Contestualmente all’operazione di quotazione di Anima Holding S.p.A.,
l’Emittente ha concluso con tale società un accordo parasociale, che prevede un impegno di lock-up per i 24 mesi
successivi alla data di inizio delle negoziazioni della azioni di Anima Holding S.p.A. sul Mercato Telematico
Azionario, ovvero a partire dal 16 aprile 2014.
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Sempre nell’ambito delle attività di semplificazione della struttura societaria del Gruppo, previste dal Piano Industriale
2011 – 2014, nel corso del primo trimestre 2013 è stata perfezionata la fusione per incorporazione nella Capogruppo di
Deltas, società consortile per azioni, interamente controllata dal Credito Valtellinese, con decorrenza dei relativi effetti
giuridici dal 31 marzo 2013 e degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2013.
In data 1° luglio 2013, è stata perfezionata la cessione di Aperta Fiduciaria a Istifid Società Fiduciaria e di Revisione
S.p.A..
In data 26 settembre 2013 è stata finalizzata la cessione da parte di Credito Valtellinese dell’intera quota di
partecipazione in Banca di Cividale S.p.A. a Banca Popolare di Cividale. In pari data Creval ha acquisito una
partecipazione corrispondente all’1% del capitale sociale di Banca Popolare di Cividale, impegnandosi altresì alla
sottoscrizione di un prestito obbligazionario subordinato, emesso da Banca Popolare di Cividale per 15 milioni di Euro.
Infine, nell’ambito del rapporto di partnership già esistente tra Creval e Banca Popolare di Cividale, sono stati prorogati
a tutto il 2016 gli accordi per la fornitura di servizi di information and communication technology (ICT) da parte del
Gruppo Creval.
In data 4 marzo 2014, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di procedere alla fusione per incorporazione di
Mediocreval S.p.A. nella Capogruppo, previa acquisizione da parte di quest’ultima della partecipazione attualmente
detenuta dal Credito Siciliano.
Nel corso della medesima riunione del Consiglio di Amministrazione è stata approvata – nell’ambito di un più ampio
accordo quadro di partnership industriale con Fire Group S.p.A. – la cessione dalla Capogruppo a Fire di n. 2.640 azioni
ordinarie di Creset Servizi Territoriali S.p.A., rappresentative del 60% del capitale sociale. Allo stato l’Emittente è in
attesa della conclusione dell’iter autorizzativo necessario per il perfezionamento di tale operazione.
Infine, in data 24 marzo 2014 è stato sottoscritto tra Credito Valtellinese S.c. e Alba Leasing, primario operatore
indipendente nel settore del leasing, un accordo quadro per lo sviluppo di un’alleanza strategica nel settore della
locazione finanziaria. L’accordo quadro prevede, oltre ad una partnership di natura commerciale, il conferimento di un
ramo d’azienda composto, tra l’altro, da circa 435 milioni di Euro di crediti per l’attività di locazione finanziaria del
Gruppo Credito Valtellinese in Alba Leasing, in sottoscrizione ed integrale liberazione di un aumento di capitale
riservato a Creval. A seguito della sottoscrizione del richiamato aumento di capitale il Credito Valtellinese deterrà una
partecipazione in Alba Leasing pari a circa l’8,05% del suo capitale. L’accordo quadro prevede, altresì, l’impegno per
Creval di mettere a disposizione di Alba Leasing, a seguito dell’efficacia del conferimento, una linea di credito per un
importo pari a 425 milioni di Euro, eventualmente incrementabile ad Euro 435 milioni in caso di integrale
sottoscrizione dell’Aumento di Capitale, in sostituzione del debito interbancario ricompreso nel ramo d’azienda
conferito e a supporto del fabbisogno finanziario inerente ai contratti di leasing che saranno stipulati da Alba Leasing a
seguito dell’efficacia del conferimento. L’efficacia del conferimento è prevista indicativamente entro il terzo trimestre
2014, subordinatamente al completamento delle procedure autorizzative e degli adempimenti civilistici.
4.1.1
Denominazione legale e commerciale dell’Emittente
La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è “Banca Piccolo Credito Valtellinese - società cooperativa”, o
in forma abbreviata “Credito Valtellinese s.c.” o anche solo “Credito Valtellinese”.
4.1.2
Luogo e numero di registrazione dell’Emittente
L’Emittente è iscritto nel Registro delle Imprese di Sondrio al numero 00043260140.
L’Emittente è iscritto all’Albo delle Banche al numero 489 (Cod. ABI 5216) ed è la Capogruppo del “Gruppo bancario
Credito Valtellinese”, iscritto all’Albo dei Gruppi bancari con il codice numero 5216.7.
Entrambi gli Albi sono tenuti dalla Banca d’Italia.
Il Credito Valtellinese è, inoltre, iscritto all’Albo delle Società Cooperative al numero A159113 ed aderisce al Fondo
Interbancario di Tutela dei Depositi.
4.1.3
Data di costituzione e durata dell’Emittente
L’Emittente è stato costituito con atto 12 luglio 1908 a rogito dott. Del Felice n. 12378/301 di Repertorio ed autorizzato
all'esercizio del credito con decreto del 24 luglio 1908 n. 189 del Tribunale di Sondrio, con la denominazione "Banca
Piccolo Credito Valtellinese, Società anonima Cooperativa di credito per azioni a capitale illimitato".
La durata dell’Emittente è fissata, ai sensi dell’art. 4 dello Statuto, sino al 12 luglio 2058 e potrà essere prorogata con
deliberazione dell’Assemblea straordinaria dei soci.
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4.1.4
Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione,
indirizzo e numero di telefono della sede sociale
Il Credito Valtellinese s.c. è una società cooperativa costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto italiano.
Essa ha sede legale e Direzione Generale in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8 (telefono +39 0342.522.111).
Nello svolgimento delle proprie attività bancarie, l’Emittente è soggetto alla vigilanza della Banca d’Italia ed è soggetto
alle leggi e regolamenti italiani.
4.1.5
Qualsiasi fatto recente verificatosi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione
della sua solvibilità
Si segnalano alcuni fatti recenti verificatisi nella vita dell’Emittente
Risultanze delle ispezioni delle autorità di vigilanza
Nell’ambito di un più ampio intervento attuato a livello di sistema, che ha interessato i principali gruppi bancari italiani,
dal 7 gennaio al 24 aprile 2013 la Banca d’Italia ha sottoposto il Credito Valtellinese ad accertamenti ispettivi, ai sensi
degli artt. 54 e 68 del D. Lgs. 385/1993, finalizzati alla verifica dell'adeguatezza delle rettifiche di valore sui crediti in
sofferenza, a incaglio e ristrutturati, nonché delle relative politiche e prassi applicative. Ad esito della verifica effettuata,
il Consiglio di Amministrazione ha adottato le opportune determinazioni volte a recepire le indicazioni e i suggerimenti
formulati nel Rapporto Ispettivo, provvedendo a fornire le proprie considerazioni alla Banca d’Italia in data 25
settembre 2013. Taluni interventi correttivi sono stati prontamente adottati già nel corso degli accertamenti, in
particolare sono state integralmente recepite le indicazioni sulla determinazione delle rettifiche di valore sulle posizioni
esaminate nel corso dell’ispezione. Ulteriori interventi sono stati pianificati e rientrano nell’ambito delle attività, già in
fase di avanzata realizzazione, di riorganizzazione del processo di gestione del credito anomalo, parte integrante di uno
dei cantieri del Piano Strategico 2011 – 2014.
In data 29 gennaio 2013 è stato notificato il Rapporto Ispettivo relativo agli accertamenti condotti dal 4 luglio al 16
novembre 2012 in materia di antiriciclaggio e trasparenza delle condizioni contrattuali. L’esito dell’ispezione,
parzialmente sfavorevole in relazione a taluni profili di non conformità alle normative di settore e di carenze nei
processi aziendali e nell’assetto dei controlli interni, ha determinato l’avvio di un procedimento sanzionatorio ex art.
145 del Testo Unico Bancario. Il Consiglio di Amministrazione ha prontamente adottato ogni necessaria determinazione
volta al superamento delle criticità riscontrate, provvedendo a formulare le proprie considerazioni e controdeduzioni in
ordine ai rilievi e alle osservazioni formulate in data 26 febbraio 2013. Anche in questo caso, alcuni interventi correttivi
erano stati realizzati già nel corso degli accertamenti, mentre sono stati successivamente completati taluni altri
interventi volti al completo adeguamento delle prassi operative alle vigenti disposizioni, in piena sintonia con le
indicazioni emerse con corso della visita ispettiva. Si informa altresì che il provvedimento concernente l’applicazione,
ai sensi dell’art. 145 del D. Lgs. 385/1993, di sanzioni amministrative pecuniarie per complessivi 304.500 euro, a carico
di componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale, Amministratore Delegato e Direttore
Generale, Responsabile Compliance e Antiriciclaggio e Responsabile Internal Audit pro-tempore, è stato notificato in
data 20 novembre 2013. La Capogruppo ha risposto civilmente del pagamento entro i termini previsti, con obbligo di
regresso verso i responsabili.
Aumento di capitale e aggiornamento del Piano industriale 2014-2016
Si è conclusa, con pieno successo, l’operazione di aumento di capitale a pagamento per un importo massimo di 400
milioni di Euro, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 4 marzo 2014 e successivamente deliberata
dall’Assemblea straordinaria dei soci il 12 aprile 2014. Nel dettaglio, l’operazione prevedeva l’offerta in opzione di
massime n. 624.963.248 azioni ordinarie Creval di nuova emissione, nel rapporto di n. 13 nuove azioni Creval ogni n.
10 azioni possedute, ad un prezzo di sottoscrizione pari ad Euro 0,64, di cui Euro 0,14 a titolo di sovrapprezzo. Le
condizioni definitive dell’operazione sono state determinate dal Consiglio di Amministrazione - a valere sulla delega
conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 12 aprile 2014 - in data 22 maggio 2013. L’Offerta era integralmente
assistita da un consorzio di garanzia costituito da primarie istituzioni nazionali ed estere.
Durante il periodo di offerta - 26 maggio - 20 giugno 2014 - sono stati esercitati n. 478.908.730 diritti di opzione per la
sottoscrizione di n. 622.581.349 nuove azioni, pari al 99,62% del totale delle nuove azioni offerte, per un controvalore
di Euro 398.452.063,36. I diritti di opzione non esercitati – n. 1.832.230 - offerti in Borsa ai sensi di legge sono stati
interamente venduti nel corso della prima seduta dell’offerta e successivamente esercitati, con la sottoscrizione di
ulteriori n. 2.381.899 nuove azioni, per un controvalore di Euro 1.524.415,36.
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L’Offerta si è così conclusa con l’integrale sottoscrizione delle nuove azioni, per un controvalore totale di Euro
399.976.478,72, senza necessità, quindi dell’intervento del consorzio di garanzia.
L’operazione consente un significativo rafforzamento della struttura patrimoniale della Banca, garantendo il
raggiungimento di un Common Equity Tier 1 ratio ampiamente al di sopra del livello minimo previsto dal 1° gennaio
2014 dalla nuova disciplina comunitaria sui requisiti patrimoniali (CRD IV e CRR) e dalla Circolare 285/2013 della
Banca d’Italia, in linea con la best practice di mercato. L’ampio margine permetterà quindi di affrontare con fiducia sia
l’esercizio di Asset Quality Review in corso da parte della Banca Centrale Europea, che il successivo stress test, come
stabilito nell’ambito della regolamentazione della vigilanza unica europea. Inoltre, consentirà al Gruppo Creval di
disporre di risorse patrimoniali adeguate a supportare la crescita organica e cogliere appieno i primi, seppur ancora
deboli e incerti segnali di ripresa che sembrano affacciarsi sullo scenario economico.
Sempre in data 4 marzo 2014, il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento del vigente Piano
Industriale che - in piena sintonia e continuità con gli obiettivi e le azioni già realizzati - definisce le linee di sviluppo
strategico per il periodo 2014-2016.
Con tale aggiornamento il Consiglio ha inteso dunque riaffermare e proseguire il percorso intrapreso di focalizzazione
sul core business bancario, in uno scenario operativo caratterizzato dalla persistente debolezza del quadro
macroeconomico, nonché da un contesto operativo di settore estremamente complesso e competitivo.
In considerazione dei positivi effetti conseguiti, l’aggiornamento del Piano Industriale prevede la finalizzazione e
un’ulteriore accelerazione delle azioni in corso in molteplici ambiti - segnatamente su: assetto societario ed
organizzativo, politiche di capital management e funding, efficienza operativa, processi e politiche del credito,
commerciali e di prodotto – identificando le specifiche direttrici strategiche.
Contestualmente, sono state definite le nuove proiezioni economico–finanziarie per il periodo 2014 – 2016, che
prevedono un significativo recupero di redditività e degli indicatori di efficienza operativa.
Per quanto riguarda in particolare le previsioni sull’evoluzione dei requisiti patrimoniali e le connesse attività di capital
management, si è tenuto conto delle risultanze fornite dai sistemi interni di misurazione del rischio di credito (Advanced
Internal Rating Based – AIRB) di cui si richiederà all’Autorità di vigilanza, presumibilmente nel corso del 2015,
l’autorizzazione all’utilizzo per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito.
La vigilanza bancaria unica europea -Asset Quality Review (AQR) condotto da BCE
Il Credito Valtellinese rientra tra le istituzioni bancarie italiane di rilevanza sistemica che saranno soggette alla
vigilanza unica diretta della BCE. Il meccanismo unico di supervisione (Single Supervisory Mechanism - SSM
Regulation) costituisce uno dei tre elementi fondamentali dell’unione bancaria europea unitamente al meccanismo unico
di risoluzione delle crisi e, nella prospettiva dell’unione di bilancio, all’assicurazione unica dei depositi. Il meccanismo
unico di supervisione, costituito dalla BCE e dalle autorità nazionali competenti prenderà avvio a novembre del corrente
anno e sarà preceduto da una valutazione completa (comprehensive assessment) delle condizioni delle banche,
propedeutica all’entrata in funzione del meccanismo unico di supervisione. La valutazione si compone di tre elementi:
(i) un’analisi dei rischi a fini di vigilanza, allo scopo di valutare, in termini quantitativi e qualitativi, i fattori di rischio
fondamentali, inclusi quelli sotto il profilo della liquidità, della leva finanziaria e del finanziamento; (ii) un esame della
qualità degli attivi (asset quality review) intesa a migliorare la trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso
un’analisi della qualità dell’attivo delle banche, ivi compresa l’adeguatezza sia della valutazione di attività e garanzie,
sia dei relativi accantonamenti; (iii) uno stress test per verificare la tenuta dei bilanci bancari in scenari di stress. La
valutazione è effettuata a fronte di un parametro di riferimento dell’8% per il Common Equity Tier 1 Ratio, definito
secondo i parametri della CRD IV e del CRR I, tanto per l’asset quality review quanto per lo scenario di base degli
stress test. Gli obiettivi della asset quality review in preparazione presso il Meccanismo di Vigilanza Unico includono:
(i) la valutazione dell’adeguatezza degli accantonamenti per le esposizioni creditizie operati dalle banche; (ii) la
determinazione dell’adeguata valutazione delle garanzie per le esposizioni creditizie; (iii) l’analisi della valutazione di
strumenti complessi e attività ad alto rischio nei bilanci bancari. Sulla base dell’esercizio di asset quality review l’EBA,
in stretta cooperazione con la BCE, condurrà uno stress test volto a valutare la robustezza, dal punto di vista del capitale
regolamentare nel caso di eventuali situazioni di stress riconducibili a determinate condizioni restrittive. Qualora gli
stress test, tenuto conto anche dei risultati dell’asset quality review, evidenziassero che la Banca non soddisfa i
parametri di patrimonializzazione fissati dall’EBA, l’Autorità di Vigilanza potrebbe richiedere l’adozione di misure
volte a colmare i deficit di capitale rivelati dallo stress test adeguati obiettivi di patrimonializzazione.
Nuovo assetto della struttura organizzativa della capogruppo
È stata approvata in data 18 febbraio 2014, con decorrenza 1° marzo, la nuova struttura organizzativa della Capogruppo,
che - fattorizzando i rilevanti progetti varati nell’ambito del vigente Piano Industriale - è finalizzata al miglioramento
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delle performance commerciali e operative e all’ulteriore rafforzamento e ottimizzazione dei processi di governo del
credito e di gestione dei rischi.
Il nuovo assetto organizzativo prevede la suddivisione in quattro aree specializzate, a diretto riporto
dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, ognuna delle quali presidiata da un componente della Direzione
Generale e così articolate:
- Area Crediti, che governa l’intero processo del credito – compreso il settore dei finanziamenti a medio-lungo termine
e l’attività di corporate finance, già in capo a Mediocreval - e la gestione del credito anomalo;
- Area Commerciale, cui riportano – oltre alle funzioni commerciali e marketing - le Direzioni Territoriali e la
Direzione Private della Capogruppo a presidio dei mercati di riferimento, le altre banche commerciali del Gruppo Credito Siciliano e Carifano - nonché le società controllate a supporto del business bancario (Global Assicurazioni,
Global Broker e Creset);
- Area Finanza e Operations, che presidia la gestione finanziaria (portafoglio di proprietà, politiche di funding e
liquidità, attività di negoziazione), le operations (ICT, organizzazione e back office, gestione del patrimonio
immobiliare, attività rispettivamente in capo a Bankadati e Stelline) e la gestione dei costi operativi del Gruppo;
- Area Rischi e Controlli nella quale rientrano le attività e lo sviluppo del sistema di controllo interno e di gestione dei
rischi del Gruppo, oltre al coordinamento del settore legale, amministrazione e bilancio.
Le funzioni di pianificazione e capital management e governo delle risorse umane, oltre al settore partecipazioni e affari
societari e alla gestione delle sofferenze (attività in capo a Finanziaria San Giacomo), riportano direttamente
all’Amministratore Delegato.
Fusione per incorporazione di Mediocreval in Credito
Valtellinese e Accordo Gruppo Creval - Alba Leasing
In data 24 marzo 2014 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di procedere alla fusione per incorporazione di
Mediocreval nella Capogruppo, previa acquisizione della quota di partecipazione pari al 23,4% detenuta dal Credito
Siciliano, operazione quest’ultima perfezionata in data 13 marzo 2014, per un controvalore di 45 milioni di euro. Per la
determinazione del corrispettivo è stato conferito apposito incarico alla società Deloitte Financial Adisory Service.
Ottenuta l’autorizzazione da parte della Banca d’Italia, l’operazione di fusione è stata quindi approvata in data 23
giugno 2014 dai Consigli di Amministrazione di Credito Valtellinese e di Mediocreval. L’atto di fusione è stato
stipulato in data 15 luglio, con decorrenza dei relativi effetti giuridici dal 31 luglio 2014.
Sempre in data 24 marzo 2014, Credito Valtellinese e Alba Leasing S.p.A., primario operatore indipendente nel settore
del leasing, hanno sottoscritto un accordo quadro per lo sviluppo di un’alleanza strategica nel settore della locazione
finanziaria. L’accordo prevede il conferimento di un ramo di azienda relativo ad una parte delle attività di leasing del
Gruppo Creval in Alba Leasing e la stipula di accordi commerciali per la distribuzione, da parte delle banche territoriali
del Gruppo Creval, dei prodotti leasing della stessa Alba Leasing.
In esecuzione del predetto Accordo, in data 30 luglio 2014 è stato sottoscritto, con efficacia 1° agosto 2014, l’atto di
conferimento del ramo di azienda leasing di Creval in sottoscrizione e integrale liberazione di un aumento di capitale,
con esclusione del diritto di opzione, pari a Euro 32.953.058,13, approvato in data 30 giugno 2014 dall’assemblea
straordinaria degli azionisti di Alba Leasing e riservato a Creval. Per tale effetto, la partecipazione di Creval al capitale
di Alba Leasing, post aumento di capitale, si attesta a 8,05%.
Contestualmente, sono stati altresì formalizzati gli accordi commerciali previsti nell’Accordo Quadro aventi ad oggetto
la distribuzione dei prodotti leasing di Alba Leasing da parte della rete commerciale del Gruppo Creval.
Entrambe le predette operazioni rientrano tra gli obiettivi definiti dal vigente Piano industriale di semplificazione della
struttura societaria e organizzativa del Gruppo, anche attraverso la cessione di attività non core e l’implementazione di
specifiche partnership industriali, di efficienza operativa e razionalizzazione dei costi.
Cessione del 60% di Creset Servizi Territoriali e Accordo Gruppo Creval - Gruppo Fire
In data 5 marzo 2014 è stato sottoscritto un accordo quadro tra il Gruppo Creval e Fire Group S.p.A., per la cessione a
Fire del 60% del capitale sociale di Creset Servizi Territoriali, per un corrispettivo provvisorio pari a circa 3,6 milioni di
euro, determinato sulla base del patrimonio risultante dalla situazione patrimoniale alla data di riferimento della
cessione (31 dicembre 2013).
L’operazione è stata perfezionata in data 31 luglio 2014. Preliminarmente alla cessione, Creset ha ceduto il ramo di
azienda costituito dal complesso delle attività afferenti i servizi di tesoreria e cassa, svolte per conto delle banche del
Gruppo Creval (il “Ramo Tesoreria”), alla Capogruppo, che continuerà pertanto a svolgere direttamente le predette
attività a favore degli enti.
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L’operazione si inserisce nel quadro di una più ampia partnership industriale tra Creval e Fire nel settore della fiscalità
locale e di recupero crediti per conto della clientela Creval, attività che sarà sviluppata sulla “piattaforma” Creset,
utilizzando le specifiche expertise di Fire.
Esercizio Warrant Azioni ordinarie Creval 2014
Ancora in data 4 marzo u.s., il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di riconoscere ai portatori del “Warrant
Azioni Ordinarie Creval 2014” un periodo di esercizio straordinario dal 10 marzo all’11 aprile 2014, al prezzo di
sottoscrizione di 1,07 Euro per azione, con l’obiettivo di consentire loro di partecipare - in qualità di azionisti all’operazione di aumento di capitale. Al termine del periodo di esercizio straordinario sono stati esercitati n. 9.836.178
Warrant, pari al 72,63% dei Warrant in circolazione. L’operazione ha comportato l’emissione, in data 11 aprile 2014, di
n. 9.836.178 per un controvalore di Euro 10.524.710,46.
Infine, al termine del periodo di esercizio “ordinario” dei medesimi Warrant (30 maggio - 30 giugno 2014), sono stati
esercitati n. 3.108.157 Warrant, pari all’ 83,87% dei rimanenti Warrant in circolazione, al prezzo di 0,88 Euro per
azione, con l’emissione di ulteriori n. 3.108.157 azioni di compendio, per un controvalore di Euro 2.735.178,16.
Nuova cartolarizzazione Quadrivio SME 2014 – BEI –CREVAL e collocamento di obbligazioni strutturate
È stata perfezionata in data 27 febbraio 2014 una innovativa operazione finanziaria, congiuntamente al Gruppo BEI
(Banca europea per gli investimenti e Fondo europeo per gli investimenti - FEI) consistente in una cartolarizzazione,
tramite il veicolo Quadrivio SME 2014, che ha emesso quattro diverse classi di titoli asset backed securities, ABS (A1,
A2A, A2B, B), tre delle quali senior, dotate di rating AA/AAA da parte delle agenzie Standards & Poor’s e DBRS, per
un controvalore di 390 milioni di euro.
Nell’ambito dell’operazione la BEI ha sottoscritto una tranche (classe A2A) dell’importo di 200 milioni di euro,
realizzando, per la prima volta, un intervento congiunto del Gruppo BEI sul mercato degli ABS, mentre il FEI
garantisce 80 milioni di euro di titoli di classe A1.
L’intervento di altri investitori istituzionali, che hanno sottoscritto ulteriori 110 milioni di euro di titoli ABS, ha
consentito di incrementare i fondi disponibili per le PMI per un totale, appunto, di 390 milioni di euro.
Nel corso del semestre è stata altresì perfezionata un’operazione di collocamento presso investitori istituzionali di tutta
la tranche senior A1 dell’operazione di cartolarizzazione Quadrivio RMBS 2011 S.r.l. per complessivi 347 milioni di
Euro aventi scadenza finale prevista di circa 5 anni. L’operazione - strutturata alla fine del 2011 ed inizialmente ritenuta
da parte delle banche originator Credito Valtellinese e Credito Siciliano - ha visto il coinvolgimento di una base di
investitori ampia e diversificata, con ordini pari a 1,5 volte il book. Per il Gruppo Creval questa operazione di funding a
medio-lungo termine è altresì significativa poiché costituisce la prima cartolarizzazione, con sottostante mutui
residenziali, collocata sul mercato.
Cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza ad Ares Management
E’ stata perfezionata in data 7 marzo 2014, una cessione di crediti classificati a sofferenza, parte dei quali garantiti da
ipoteche su immobili, per un valore lordo di circa 36 milioni di euro, a favore di alcuni fondi di investimento gestiti dal
gestore globale di fondi di investimento alternativi, Ares Management LLC.
Nello specifico, l’operazione prevede l’acquisto dei crediti da parte di una società veicolo per la cartolarizzazione,
costituita ai sensi della Legge 130/99. I titoli emessi dalla società veicolo sono stati sottoscritti da ICOF II, un fondo di
investimento gestito da una controllata di Ares Management.
Nell’attuale contesto di mercato, la positiva conclusione dell’operazione – la prima della specie per il Gruppo Creval –
seppure di importo contenuto, rappresenta un traguardo significativo nel percorso di deconsolidamento dei NPL e pone
le basi per future analoghe iniziative, in linea con gli obiettivi, fissati nel vigente Piano Strategico.
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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5.
PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ
5.1
Principali attività dell’Emittente
5.1.1
Breve descrizione delle principali attività dell’Emittente con indicazione delle principali categorie di
prodotti venduti e/ o servizi prestati
L’art. 2 dello Statuto del Credito Valtellinese prevede che “La Società ha per scopo la raccolta del risparmio e
l’esercizio del credito, tanto nei confronti dei propri Soci che dei non Soci, e si ispira ai principi della mutualità; essa si
propone altresì di sostenere e promuovere lo sviluppo di tutte le attività produttive con particolare riguardo a quelle
minori e alle imprese cooperative e di favorire, in conformità alle intenzioni dei suoi fondatori e alla sua tradizionale
ispirazione cristiana, le istituzioni tendenti a migliorare le condizioni morali, intellettuali ed economiche delle classi
meno abbienti, anche con attività benefiche. La Società può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte
le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa
al raggiungimento dello scopo sociale”.
Inoltre il Credito Valtellinese, nella sua qualità di Capogruppo del Gruppo Credito Valtellinese, emana, nell’esercizio
dell’attività di direzione e coordinamento, disposizioni alle componenti il Gruppo per l’esecuzione delle istruzioni
impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo.
L’attività ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito, tanto nei confronti dei propri soci che dei non
soci. Il Credito Valtellinese si propone, altresì, di sostenere e promuovere lo sviluppo di tutte le attività produttive con
particolare riguardo a quelle minori e alle imprese cooperative e di favorire le istituzioni tendenti a migliorare le
condizioni morali, intellettuali ed economiche delle classi meno abbienti, anche con attività benefiche.
Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, Credito Valtellinese, offre alla propria clientela,
retail e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare ogni esigenza finanziaria o di
investimento. Tali prodotti e servizi includono depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito ed
obbligazioni, prestiti a breve, medio e lungo termine, servizi di pagamento, emissione di carte di credito, servizi di
intermediazione in cambi e in titoli, bancassicurazione nonché la gestione del risparmio.
L’offerta commerciale del Gruppo, inoltre, è in grado di coprire la globalità delle necessità di finanziamento,
investimento e trasferimento espressi dalla clientela, avvalendosi a tal fine delle strutture specialistiche nell’ambito del
perimetro del Gruppo o, comunque, collegate tramite il modello imprenditoriale di “impresa rete”, oltre che attraverso
la partnership con società specializzate esterne al perimetro del Gruppo.
Altro elemento caratterizzante la gamma dei prodotti del Credito Valtellinese è l’orientamento ad offrire servizi fruibili
direttamente sul web, garantendo la maggior autonomia possibile al cliente nella gestione dei propri rapporti bancari.
Nella tabella sottostante si riportano le principali categorie di prodotti/servizi offerti alla clientela.
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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RACCOLTA DEL RISPARMIO
SERVIZI DI INVESTIMENTO
ALTRI SERVIZI
− conti correnti a condizioni
personalizzate
− conti correnti a condizioni
agevolate per i soci
− conti correnti a pacchetto a
canone fisso o agevolato
− conti correnti a canone fisso
− conto di deposito in euro a
termine
− conti correnti in euro per non
residenti
− conti correnti in divisa estera
− conto di deposito e conto
corrente online
− programma di risparmio del
capitale mediante
accantonamento della liquidità
(creval crescendo)
− depositi a risparmio
− obbligazioni di propria emissione
− certificati di deposito
− pronti contro termine
− negoziazione per conto proprio
− esecuzione di ordini per conto dei
clienti
− sottoscrizione e/o collocamento
con assunzione a fermo ovvero
con assunzione di garanzia nei
confronti dell’emittente
− collocamento senza assunzione a
fermo né assunzione di garanzia
nei confronti dell’emittente
− ricezione e trasmissione di ordini
− consulenza in materia di
investimenti
− distribuzione di prodotti
assicurativi (ramo vita e ramo
danni)
− carte di credito
− carte di debito/carte
prepagate/carte conto
− servizi di incasso e pagamento,
domestici e transfrontalieri, per
privati ed imprese sia in euro che
in divisa estera
− portafoglio commerciale
− servizi di internet banking per
privati ed imprese
− servizio di mobile banking
− ATM per operazioni ed
informazioni sul conto 24/24
− POS fisici, virtuali e mobile per
effettuare pagamenti di beni o
servizi presso esercenti
convenzionati, utilizzando carte di
pagamento
- applicazione dedicata a
smartphone e tablet per i servizi
di mobile banking
- prestito titoli
SERVIZI ACCESSORI
altri servizi bancari direttamente
connessi ai servizi
Si precisa che tutti i conti correnti
citati sono utilizzabili on-line.
ESERCIZIO DEL CREDITO
− mutui ipotecari a medio lungo
termine
− finanziamenti chirografari a
breve e a medio lungo termine
− crediti personali
− affidamenti in conto corrente
− anticipazioni al salvo buon fine,
su fatture e documenti e su
crediti vantati nei confronti
dell’Agenzia delle Entrate.
− finanziamenti in divisa estera
senza vincolo di destinazione
− crediti di firma
− crediti agevolati e finanza
specializzata
− credito agrario
− leasing beni strumentali,
immobili, autoveicoli,
imbarcazioni e aeromobili
− credito su pegno
− factoring
− anticipi e finanziamenti
Import/Export
− forfaiting
5.1.2
Principali mercati nei quali l’Emittente opera
Il Credito Valtellinese svolge l’attività di intermediazione creditizia tradizionale attraverso n. 365 filiali .
Il numero dei dipendenti al 30/06/2014 ammonta a 2.665 unità.
Nella tabella seguente si riepiloga l’articolazione territoriale per provincia del Credito Valtellinese al 30.06.2014 .
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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PROVINCIA
N.° FILIALI
Sondrio
Como
Lecco
Bergamo
Varese
Trento
Bolzano
Aosta
Asti
Novara
Alessandria
Verbano Cusio Ossola
Torino
Vicenza
Verona
Padova
Brescia
Milano
Monza e Brianza
Cremona
Lodi
Pavia
Firenze
Prato
Pisa
Pistoia
Lucca
Piacenza
Parma
Roma
Rimini
Forlì
Viterbo
Latina
Frosinone
Totale
45
22
17
16
17
10
1
1
1
3
4
1
19
10
7
4
14
58
25
2
2
14
8
2
2
1
1
2
1
30
4
1
8
1
11
365
5.1.3
La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’Emittente riguardo alla sua posizione concorrenziale
Il presente Documento di Registrazione non contiene dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione
concorrenziale.
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- 52 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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6.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
6.1
IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL GRUPPO CREDITOVALTELLINESE Il Gruppo bancario
Credito Valtellinese è costituito da banche territoriali, società specializzate e società di produzione per la fornitura di
servizi - in un'ottica di sinergie ed economie di scala - a tutte le società del Gruppo, come di seguito graficamente
rappresentata (al 30 giugno 2014).
Il modello organizzativo del Gruppo, definito ad “impresa-rete”, attribuisce alle banche territoriali il presidio del
mercato di riferimento e alle società specializzate e di produzione il necessario supporto operativo. Si fonda pertanto
sulla piena valorizzazione delle competenze distintive di ciascuna componente, con l’obiettivo di conseguire la massima
efficienza e competitività, sulla correlazione funzionale e operativa delle stesse, sull’adozione nel governo dei processi
aziendali delle medesime regole e metodologie. Ciò consente di superare i vincoli dimensionali e beneficiare
pienamente del vantaggio di prossimità rispetto agli ambiti territoriali di elezione, coniugando efficacemente
specializzazione e flessibilità, funzioni produttive e attività distributive.
Al 30 giugno 2014 il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale in undici regioni con un network di
541 Filiali, attraverso le banche del territorio che connotano l’“Area Mercato”:
- Credito Valtellinese S.c., società capogruppo, presente con la propria rete di 365 sportelli, la maggior parte dei quali
– 232 – in Lombardia, oltre che in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e
Lazio.
- Carifano S.p.A., con una rete operativa di 40 sportelli, prevalentemente nelle Marche, nonché in Umbria, a Perugia ed
Orvieto.
- Credito Siciliano S.p.A., è presente con una rete di 136 sportelli in tutte le province della Sicilia, oltre a Roma e
Torino, con due sportelli dedicati al credito su pegno.
Le seguenti società connotano l’ “Area Finanza Specializzata”:
- Mediocreval S.p.A.4, banca specializzata nei finanziamenti a medio e lungo termine, finanza d’impresa e leasing.
- Finanziaria San Giacomo S.p.A., società specializzata nella gestione dei crediti non performing principalmente degli
intermediari finanziari del Gruppo.
- Creset Servizi Territoriali S.p.A.5, società specializzata nella gestione della fiscalità locale, servizi di tesoreria e
cassa per conto degli enti pubblici locali presenti nei territori delle banche del Gruppo.
- Global Assicurazioni S.p.A.6, agenzia assicurativa plurimandataria partner nell’attività di “Bancassicurazione” e, più
in generale, nella distribuzione di polizze assicurative standardizzate tramite reti di vendita.
- Global Broker S.p.A.7, società specializzata nell’intermediazione assicurativa rivolta al segmento delle PMI.
Completano il perimetro del Gruppo le società di servizi strumentali all’attività bancaria, che ne connotano l’ “Area
Produzione”:
- Bankadati Servizi Informatici società consortile per Azioni, società di gestione e sviluppo delle attività afferenti
l’Information and Communication Technology (ICT), l’organizzazione, il back office e i processi di supporto.
- Stelline Servizi Immobiliari S.p.A., gestisce il patrimonio immobiliare delle società del Gruppo, svolge attività di
redazione di stime e valutazioni immobiliari a supporto dell’erogazione del credito da parte delle banche territoriali e
sviluppa, in via autonoma, iniziative a favore delle comunità locali di riferimento.
4
Società incorporata in Credito Valtellinese, a far data dal 31 luglio 2014
A seguito della cessione, in data 31 luglio 2014 di n. 2.640 azioni ordinarie di Creset Servizi Territoriali S.p.A.
rappresentative del 60% del relativo capitale sociale, la società non rientra più nel perimetro del Gruppo
5
6
La società, esercente attività assicurativa, è sottoposta all’attività di direzione e coordinamento del Credito
Valtellinese e pertanto inserita nel perimetro di consolidamento, ancorché non rientrante nel Gruppo bancario, ai sensi
delle vigenti disposizioni di vigilanza
7
Cfr. nota precedente
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- 53 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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7.
INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
7.1
Cambiamenti negativi sostanziali nelle prospettive dell’Emittente
Il Credito Valtellinese s.c. attesta che, dal 31 dicembre 2013, data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione e
pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente.
7.2
Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni
significative sulle prospettive dell’Emittente
Le proiezioni per l'economia italiana nel 2014 indicano una ripresa del PIL assai contenuta, nel presupposto di
un andamento favorevole degli scambi internazionali e di un rafforzamento della domanda interna, in
particolare degli investimenti. Permangono tuttavia significative incertezze, correlate sia alla effettiva
attuazione delle misure nazionali di politica economica volte a sostenere la crescita e supportare la fiducia di
famiglie e imprese, sia al consolidarsi della ripresa nell'intera area dell'euro.
Oltre al quadro economico generale, sulle prospettive delle banche per l’esercizio in corso pesano altresì le
incertezze derivanti dagli esiti del comprehensive assessment condotto dalla BCE in vista della vigilanza
bancaria unica europea.
Tale complesso scenario condizionerà l’andamento operativo del Gruppo per tutto il 2014. La dinamica
reddituale probabilmente sconterà una elevata incidenza del costo del rischio di credito, in presenza di
prospettive di ripresa economica ancora fragili ed incerte e più deboli del previsto, anche in altri importanti
Paesi dell’area euro.
Fatta eccezione di quanto sopra specificato, alla data del presente documento non si sono verificati
cambiamenti rilevanti, né sussistono tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero
ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in
corso.”
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- 54 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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8.
PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI
In conformità con la facoltà prevista al punto 8 dell’Allegato XI al Regolamento CE 809, l’Emittente non ritiene di
fornire previsioni o stime degli utili nel presente Documento di Registrazione.
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- 55 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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9.
ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA
9.1
Consiglio di Amministrazione, Direzione Generale e Collegio Sindacale
Di seguito sono indicati, alla data del presente Documento di Registrazione, i membri del Consiglio di
Amministrazione, della Direzione Generale e del Collegio Sindacale, gli eventuali incarichi da loro ricoperti all’interno
del Gruppo e non e, ove ricorrano, le altre principali cariche degli stessi che siano significative riguardo all’Emittente.
Consiglio di Amministrazione
L’Emittente adotta il sistema di amministrazione tradizionale di cui all’art 2380, 1° comma del Codice Civile.
Il Consiglio di Amministrazione della Società è composto da un numero di membri non inferiore a 12 e non superiore a
18, tutti in possesso dei requisiti di onorabilità, di professionalità ed indipendenza stabiliti dalla legge, eletti
dall’Assemblea tra le persone dei Soci, previa determinazione del numero che l’assemblea dei Soci dell’aprile 2013 ha
determinato in 15. Ai sensi dell’art. 36 dello Statuto, il Consiglio è investito di tutti i poteri per l'ordinaria e la
straordinaria amministrazione della Società, tranne quelli che spettano esclusivamente all'Assemblea.
1.
Gli Amministratori riferiscono al Collegio Sindacale nelle riunioni del Consiglio di Amministrazione o del
Comitato Esecutivo sull’attività svolta e sulle operazioni di maggiore rilievo economico, finanziario e
patrimoniale, effettuate dalla Società o dalle Società controllate; in particolare riferiscono sulle operazioni nel
quale abbiano un interesse, per conto proprio o di terzi.
2.
Oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge, sono riservate alla esclusiva competenza del Consiglio
di Amministrazione le decisioni concernenti:
- la determinazione delle linee e degli indirizzi generali di gestione e dell’assetto generale
dell’organizzazione del Gruppo e la verifica della loro attuazione, l’approvazione delle operazioni
strategiche, dei piani industriali e finanziari, dei budget, della politica di gestione dei rischi e del
sistema dei controlli interni del Gruppo;
- la nomina e la determinazione del trattamento economico del Direttore Generale e degli altri
componenti la Direzione Generale;
- la costituzione di comitati interni agli organi aziendali;
- la nomina del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dei responsabili delle
funzioni di revisione interna e di conformità;
- l’assunzione e la cessione di partecipazioni;
- l’istituzione, il trasferimento e la soppressione di filiali e rappresentanze;
- la determinazione dei criteri per le elargizioni a scopi benefici, culturali e sociali a valere su un fondo
appositamente costituito o incrementato con la devoluzione di una quota degli utili netti annuali da
parte dell’Assemblea dei Soci;
- la definizione del disegno imprenditoriale unitario del Gruppo, la determinazione dei criteri per il
coordinamento e la direzione delle Società del Gruppo, nonché la determinazione dei criteri per
l’esecuzione delle istruzioni della Banca d’Italia;
- l’approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;
- l’adozione e la modifica delle procedure volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale
e procedurale delle operazioni con parti correlate, in conformità alla normativa applicabile;
- le operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza come individuate dalle procedure interne della
Società adottate in conformità alla normativa vigente.
3. E’ inoltre attribuita al Consiglio di Amministrazione la competenza ad assumere le deliberazioni di
adeguamento dello Statuto a disposizioni normative, nonché le deliberazioni concernenti le fusioni nei casi previsti
dagli artt. 2505 e 2505 bis cod. civ..
Alla data del presente Documento di Registrazione il Consiglio di Amministrazione si compone di 15 membri eletti
nell’assemblea del 27 aprile 2013, ad eccezione del Dottor Paolo Stefano Giudici che è stato nominato dall’Assemblea
dei Soci del 12 aprile 2014, e cesseranno la carica alla data di convocazione dell’Assemblea di approvazione del
bilancio al 31 dicembre 2015.
Le tabelle che seguono elencano rispettivamente il nome, la posizione, la scadenza del mandato dei componenti del
Consiglio di Amministrazione nonché le principali cariche ricoperte dagli stessi in società facenti parte e non del
Gruppo Credito Valtellinese e le principali attività da loro svolte al di fuori dell’Emittente e significative per il
medesimo.
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- 56 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Nome e cognome
Dott. Giovanni De Censi
Scad
.mandato**
carica/funzione
Presidente
2015
Ing. Aldo Fumagalli Romario
Vice Presidente
2015
Rag. Miro Fiordi(****)
Amministratore
Delegato
2015
Prof.ssa Mariarosa Borroni (*) (**)
Consigliere
2015
Isabella Bruno Tolomei Frigerio
Consigliere
principali attività esercitate al di fuori
dell' Emittente
Presidente del Consiglio di
Amministrazione di Istituto
CentraleBanche
Sol S.p.A. : Presidente e Amministratore
Delegato;
Buzzi Unicem S.p.A.: Amministratore
Abi: membro del Comitato Esecutivo
I.C.B.P.I.: Consigliere
Cartasì S.p.A. Consigliere
Docente universitario
- Imprenditore
Elemaster S.p.A. Presidente Elesystem Srl
Presidente; PresidenteCogliati Holding
Srl; Presidente Eleprint Srl; Consigliere
Elesistem Srl; Consigliere Eletech Srl;
Presidente Elemaster US, Presidente
Elesienna LCC, Vice Presidente
Eleonetech SA, Consigliere Elefin Srl,
Consigliere Coet International Srl,
Consigliere Coet Srl,
Consigliere Bankadati Soc. Cons. p.a.
- Imprenditore
- Colombo Design S.p.A.: Presidente
- Dline Italia Srl. Presidente
- Gedy Spa: Presidente
- Imprenditore
Meta S.p.A. Presidente
- Sviluppo Como S.p.A.: Presidente
- Imprenditore
- Presidente: Unidata Srl
- Vice Presidente: Avio Valtellina SpA
P.i.. Gabriele Cogliati
Consigliere
2015
Dott. Michele Colombo
Consigliere
2015
Dott. Paolo De Santis(*)(**)
Consigliere
2015
Geom. Gionni Gritti (*)
Consigliere
2015
Avv. Antonio Leonard i (*)
Consigliere
2015
Dott.ssa Livia Martinelli(*)(**)
Consigliere
2015
Dott. Francesco Naccarato(*)(**)
Consigliere
2015
Ing. Alberto Ribolla*
Consigliere
2015
Dott. Paolo Scarallo
Consigliere
2015
Credito Siciliano: Presidente
Dott. Paolo Stefano
Giudici(*)(**)(***)
Consigliere
2015
Docente Universitario
-Avvocato
- Dottore Commercialista
- Presidente collegio sindacale OASI
Diagram SPA; Presidente collegio
sindacale Adamello SpA; Presidente
collegio sindacale:Nuova Borsa Srl;
- Dottore commercialista
Imprenditore
- S.E.A. S.p.A.: Consigliere
- Sices 1958 S.p.A.: Amministratore
Delegato
- Mecaer Italia SpA: Consigliere
-Fluitek Orsenigo Valves SpA:
Presidente;
- Mecaer America:Presidente;
- Mediocreval S.p.A.: Presidente
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 57 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
*
Consiglieri indipendenti ai sensi dell’art 148 del TUF
** Consiglieri indipendenti ai sensi del Codice di Autodisciplina
** La scadenza del mandato si intende all’approvazione del Bilancio 2015
*** Il Dottor Paolo Stefano Giudici stato nominato dall’Assemblea dei Soci del 12 aprile 2014 in sostituzione del Prof Mario Anolli dimessosi a
seguito dell’assunzione della carica di consigliere di gestione presso altra banca.
****Consigliere esecutivo
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Tutti i membri del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede sociale del Credito
Valtellinese in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8 e sono in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e
indipendenza stabiliti dalla legge.
Ai sensi dell’art. 37, 1° comma, dello Statuto sociale, nel rispetto delle vigenti norme di legge e di Statuto, il Consiglio
di Amministrazione può delegare proprie attribuzioni al Comitato Esecutivo determinando i limiti della delega.
Direzione Generale
Ai sensi dell’art. 47 dello Statuto sociale, la Direzione Generale ha la composizione e le attribuzioni determinate dal
Consiglio di Amministrazione. Essa è composta dal Direttore Generale, coadiuvato, se nominati, da un Condirettore
Generale e da uno o più Vice Direttori Generali. La Direzione Generale provvede a dare esecuzione alle deliberazioni
ed alle direttive del Consiglio di Amministrazione e, se nominati, del Comitato Esecutivo e dell'Amministratore
Delegato. Ad essa sono affidate l'organizzazione, la conduzione e la gestione ordinaria della Banca, nonché il
coordinamento operativo del Gruppo.
Alla data del presente Documento di Registrazione la Direzione Generale dell’Emittente si compone di 6 membri.
La tabella che segue elenca rispettivamente il nome e la posizione di ciascun componente.
(*)
Nome e cognome
carica/funzione
Miro Fiordi
Direttore Generale(*)
Luciano Filippo Camagni
Condirettore Generale
Umberto Colli
Vice Direttore Generale
Franco Sala
Vice Direttore Generale (**)
Mauro Selvetti
Vice Direttore Generale
Enzo Rocca
Vice Direttore Generale
si precisa che Miro Fiordi è anche Amministratore Delegato della banca, con data di prima nomina 17 aprile 2010;
(**) collocato in quiescenza-comunicato stampa del 5 agosto 2014.
In applicazione di quanto previsto dall’art. 37, 4° e 5° comma, dello Statuto sociale, il Consiglio può conferire poteri
decisionali in materia di erogazione del credito e di gestione corrente al Direttore Generale, a Dirigenti e Quadri
Direttivi – singolarmente o riuniti in Comitati –, nonché ad altri Dipendenti della Società o di società del Gruppo
Credito Valtellinese, entro limiti di importo predeterminati in base all’importanza delle funzioni e del grado ricoperto.
Le decisioni assunte dai titolari di deleghe andranno, singolarmente, portate a conoscenza del Comitato Esecutivo e,
anche per importi globali, del Consiglio di Amministrazione, al quale il Comitato riferirà inoltre sulle singole decisioni
da esso assunte.
Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale è nominato dall’Assemblea ordinaria ed è composto da tre Sindaci effettivi e due supplenti in
possesso dei requisiti di onorabilità, di professionalità ed indipendenza stabiliti dalla legge. Alla data del presente
Documento di Registrazione il Collegio Sindacale si compone di 5 membri eletti nell’assemblea del 27 aprile 2013 per
il triennio 2013/2015.
La tabella che segue elenca rispettivamente il nome, la posizione, la scadenza del mandato e le principali attività esterne
svolte dagli stessi e ritenute significative dall’Emittente.
Nome e cognome
Dott. Angelo
Garavaglia
carica/funzione
Presidente
scad.man
dato**
principali attività esercitate al di fuori
dell' Emittente
2015
- Dottore Commercialista
- Presidente del Collegio Sindacale di Orvital
SpA, Immobiliare Capo d’Arco Srl e MDC S.r.l.
- Membro del collegio sindacale di Finim SpA, FARO
SpA, Rinnovamento Commerciale SpA, Finassist Srl,
- Sindaco Unico di Luciano Padovan Srl
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Dott.ssa Giuliana
Pedranzini
Sindaco effettivo
2015
Dott. Luca Valdameri
Sindaco effettivo
2015
Dott. ssa Anna Valli
Sindaco supplente
2015
Dott. Edoardo Della
Cagnoletta
Sindaco supplente
2015
*
Dottore Commercialista
- Sindaco Effettivo Politec Soc.Coop.
- Dottore Commercialista
- Presidente del Collegio Sindacale Cisco System
Capital Italy Srl, I Grandi Viaggi SpA, Cisco Photonics
Italy Srl, Fratelli Visconti S.A.P.A.
- Sindaco Effettivo di Alstom Ferroviaria SpA, The
Boston Consulting Group Srl, Cisco System Italy Srl,
Spazio Immobiliare 2000 Srl, Aida Srl ,
- Dottore Commercialista
- Sindaco Supplente Parom Holding SpA, Manifattura
dell’Adda Spa in liquidazione, S.C. Evolution SpA,
S.I.Val SpA, Valtellina Golf Club SpA, Stelline S.I.
S.p.A
- Presidente del Collegio Sindacale Credito
Siciliano S.p.A.,Finanziaria San Giacomo S.p.A.,
Policentro Sviluppo S.p.A., Policentro Domus de
Janas SpA;
- Sindaco effettivo Policentro SpA, Policentro
Promozioni estere PPE SpA, Sviluppi e Promozioni
Immobiliari SpA, Alfa 20 Srl, Cookson Electronics
Italia SpA, Cogest Italia Srl.
La scadenza del mandato si intende all’approvazione del Bilancio 2015.
Tutti i membri del Collegio Sindacale del Credito Valtellinese sono iscritti nel registro dei revisori contabili istituito
presso il Ministero della Giustizia, e ai fini della carica svolta, sono domiciliati presso la sede sociale in Sondrio, Piazza
Quadrivio n. 8.
Eventuali aggiornamenti relativi alle informazioni sugli organi di amministrazione e controllo saranno pubblicati sul
sito internet dell’Emittente (www.creval.it).
9.2
Conflitti di interesse degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza
Come riportato al precedente punto 9.1, i soggetti ivi indicati possono ricoprire cariche analoghe in altre società,
appartenenti o meno al Gruppo Credito Valtellinese, così come svolgere attività professionale o imprenditoriale in aree
geografiche in cui opera il Gruppo, e ciò potrebbe dare luogo a situazioni di conflitto di interessi.
Ove sorgano conflitti di interesse la Banca gestisce tali situazioni nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 2391
delCodice Civile, dell’articolo 136 del Testo Unico Bancario e dall’articolo 150, comma 1 del Testo Unico della
Finanza, nonché in conformità alle disposizioni di legge o regolamentari in materia di parti correlate. In particolare: - ai
sensi dell’art. 2391 del Codice Civile, in caso di conflitto di interessi, i componenti del Consiglio di Amministrazione
della Banca devono dare notizia dei propri interessi (personali e per conto terzi) in una specifica operazione agli altri
consiglieri nonché al Collegio Sindacale. Ciascun membro del Consiglio di Amministrazione dovrà, pertanto, indicare
la natura, i termini, l’origine e la portata del proprio interesse in modo che il Consiglio di Amministrazione possa avere
contezza dell’estensione e della rilevanza di tali interesse. In tali casi, la deliberazione del Consiglio di
Amministrazione dovrà adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza dell’operazione per la Società;
- ai sensi dell’articolo 136 del Testo Unico Bancario, chi svolge funzioni di amministrazione, direzione e controllo
presso una banca non può contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o compiere atti di compravendita, direttamente o
indirettamente, con la banca che amministra, dirige o controlla, se non previa deliberazione dell’organo di
amministrazione presa all’unanimità e col voto favorevole di tutti i componenti dell’organo di controllo; e
- infine, ai sensi dell’articolo 150, comma 1 del Testo Unico della Finanza, i componenti del Consiglio di
Amministrazione riferiscono tempestivamente al Collegio Sindacale sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior
rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate dalla Società o dalle società controllate. In particolare, gli
amministratori riferiscono sulle operazioni nelle quali essi abbiano un interesse, per conto proprio o di terzi, o che siano
influenzate dal soggetto che esercita l’attività di direzione e coordinamento.
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- 59 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Inoltre, in linea con le disposizioni di vigilanza prudenziale (Titolo V, Capitolo 5 della Circolare n. 263) e con il
Regolamento Operazioni con Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha approvato, per la prima volta il 23
novembre 2010 le “Procedure relative alle Operazioni con Parti Correlate ”, successivamente sostituite dalle
“Procedure relative alle Operazioni con Parti Correlate e Soggetti Connessi”, in vigore dal 31 dicembre 2012. Inoltre,
in base alle disposizioni della Circolare n. 263, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato la
“Policy in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati”,
documento che definisce le politiche interne in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei
confronti di soggetti collegati, portato a conoscenza dell’Assemblea ordinaria tenutasi in data 27 aprile 2013.
La situazione degli affidamenti nei confronti degli organi di amministrazione e di direzione alla data del presente
Documento di Registrazione è la seguente:
-
crediti verso “Dirigenti con responsabilità strategica” e “Altri organi di controllo” per un ammontare di 3.284
migliaia di euro;
crediti verso le altre parti correlate per un ammontare di 32.341 migliaia di euro.
Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all’influenza notevole di amministratori o
dirigenti con responsabilità strategica, ovvero di soggetti che possono avere influenza sui medesimi.
Ulteriori informazioni sulle operazioni con parti correlate sono consultabili nella parte H – Operazioni con parti
correlate – Nota Integrativa contenuta nel Bilancio 2013.
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- 60 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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10
PRINCIPALI AZIONISTI
10.1
Assetti proprietari
Alla Data del Presente Documento di registrazione, alla luce dei dati contenuti nel libro soci e di altre informazioni
disponibili da parte dell’Emittente, non risulta alcun azionista che detenga, direttamente o indirettamente, strumenti
finanziari rappresentativi del capitale con diritto di voto in misura superiore al 2% del capitale sociale del Credito
Valtellinese.
Ai sensi dell’articolo 30 del TUB ed in base a quanto previsto dall’articolo 18 dello Statuto, nessuno può detenere
azioni in misura eccedente l’1% del capitale sociale dell’Emittente e le azioni eccedenti devono essere alienate entro un
anno dalla contestazione da parte della Società. Tale limite non si applica agli organismi di investimento collettivo in
valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi.
Alla Data del presente Documento di Registrazione l’Emittente non ha emesso categorie di azioni diverse da quelle
ordinarie e non sussistono diritti di voto diversi in capo agli azionisti.
Inoltre, si precisa che, in conformità a quanto previsto dall’articolo 30 del TUB, l’articolo 21 dello Statuto prevede che
ogni Socio abbia un solo voto, qualunque sia il numero di azioni che possiede.
Infine, si precisa che tutti gli azionisti divenuti soci ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto dispongono dei medesimi diritti
di voto, mentre agli azionisti non soci, ovvero agli azionisti che non siano iscritti a libro soci, spettano esclusivamente i
diritti aventi contenuto patrimoniale. Ai fini dell’acquisto della qualifica di socio è necessario che ciascun azionista
presenti apposita domanda al Consiglio di Amministrazione, che decide sull’accoglimento, ovvero sul rigetto di detta
domanda, con delibera congruamente motivata, avuto riguardo all’interesse della Società, allo spirito della forma
cooperativa e alle previsioni statutarie. La delibera di ammissione deve essere annotata sul libro dei soci e comunicata
all’interessato. La domanda di ammissione a socio si intende, comunque, accolta qualora non venga comunicata al
domicilio del richiedente una determinazione contraria entro sessanta giorni dal momento in cui la domanda è pervenuta
alla Società. In ogni caso la qualità di socio si acquista, in conformità all’articolo 9 dello Statuto, con l’iscrizione nel
libro soci della Banca. Inoltre, a seguito della deliberazione dell’Assemblea straordinaria dei soci del 12 aprile 2014, gli
azionisti, ai fini dell’iscrizione a libro soci, devono detenere un numero di azioni non inferiore a 150.
10.2
Indicazione dell’eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza
Ai sensi dell’art. 2359 del Codice civile e tenuto conto di quanto indicato nel paragrafo che precede, alla data del
presente Documento di Registrazione nessuna persona fisica o giuridica risulta esercitare il controllo sul Credito
Valtellinese ai sensi dell’art. 23 del Testo Unico Bancario.
Alla data del presente Documento di Registrazione il capitale sociale del Credito Valtellinese s.c., interamente
sottoscritto e versato, è pari a € 1.846.816.830,42 diviso in n. 1.108.872.369 azioni ordinarie prive del valore nominale.
10.3
Accordi noti all’Emittente dalla cui attuazione possa scaturire, ad una data successiva, una variazione
dell’assetto di controllo dell’Emittente.
Alla data del presente documento, per quanto a conoscenza dell’Emittente, non sussistono accordi dalla cui attuazione
possa scaturire, ad una data successiva, una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente.
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- 61 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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11.
INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA, I
PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE
11.1
Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati
I bilanci consolidati ed individuali predisposti in relazione agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2012 e 2013 sono stati
redatti in conformità ai principi contabili internazionali IAS/lFRS emanati dall'International Accounting Standards
Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea e di cui era obbligatoria l’adozione al 31 dicembre 2011, incluse le
relative interpretazioni dell' lnternational Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), come stabilito dal
Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Le informazioni finanziarie relative all’Emittente sono contenute nei documenti finanziari, incorporati mediante
riferimento al presente Documento di Registrazione, relativi ai bilanci consolidati ed ai bilanci individuali della
capogruppo chiusi al 31/12/2013 e al 31/12/2012, sottoposti a revisione contabile.
Inoltre, le informazioni relative al patrimonio ed alla situazione economico-finanziaria del Gruppo per il semestre
concluso il 30 giugno 2014, nonché per il semestre concluso il 30 giugno 2013, sono ricavabili, rispettivamente, dalla
Relazione Finanziaria semestrale 2014 e dalla Relazione Finanziaria semestrale 2013, sottoposte a revisione contabile
limitata da parte della Società di Revisione.
L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento del Bilancio Consolidato 2013, del Bilancio
Consolidato 2012, della Relazione Finanziaria Semestrale 2014 e della Relazione Finanziaria Semestrale 2013, ai sensi
dell’articolo 11 della Direttiva Prospetto e dell’articolo 28 del Regolamento 809/2004.
Tutta la documentazione ivi richiamata è inclusa mediante riferimento nel Documento di Registrazione di cui forma
parte integrante.
a)
Relazioni e bilancio 2013:
Relazione della Società di Revisione al bilancio consolidato: da pag. 317 a pag. 318;
Schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività consolidata
complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario): da pag. 100 a pag. 106 ;
Nota integrativa consolidata, che comprende le Politiche Contabili e i rischi e politiche di copertura: da pag.
105 a pag. 257 ;
Relazione della Società di Revisione al bilancio individuale del Credito Valtellinese: da pag. 552 a pag. 553;
Schemi del bilancio individuale (stato patrimoniale, conto economico, prospetto delle variazioni del patrimonio
netto e rendiconto finanziario): da pag. 322 a pag. 328;
Nota integrativa al bilancio individuale: da pag. 330 a pag. 521.
b)
Relazioni e bilancio 2012:
Relazione della Società di Revisione al bilancio consolidato: da pag. 261 a pag. 262;
Schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività consolidata
complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario): da pag. 99 a pag. 104;
Nota integrativa consolidata, che comprende le Politiche Contabili e i rischi e politiche di copertura: da pag.
105 a pag. 257;
Relazione della Società di Revisione al bilancio individuale del Credito Valtellinese: da pag. 433 a pag. 434;
Schemi del bilancio individuale (stato patrimoniale, conto economico, prospetto delle variazioni del patrimonio
netto e rendiconto finanziario): da pag. 269 a pag. 274;
Nota integrativa al bilancio individuale: da pag. 275 a pag. 418.
c)
Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2013
Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance consolidati al 30 giugno 2013 da pag. 4 a pag. 5;
Informazioni sulle principali voci patrimoniali e sui risultati economici consolidati del periodo pag. 19;
Bilancio semestrale consolidato abbreviato pag. 32
d)
Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2014
Dati di sintesi e indicatori alternativi di performance consolidati al 30 giugno 2014 da pag. 4 a pag. 5;
Informazioni sulle principali voci patrimoniali e sui risultati economici consolidati del periodo pag. 19;
Bilancio semestrale consolidato abbreviato pag. 33
I documenti sopra indicati sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale dell’Emittente e sono pubblicati sul
sito Internet del Gruppo Credito Valtellinese www.creval.it.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 62 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
11.2
Bilanci
L’emittente redige sia il bilancio consolidato che il bilancio individuale.
11.3
Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati
11.3.1 La Società di Revisione K.P.M.G. S.p.A. ha sottoposto a revisione i bilanci individuali e consolidati
dell’Emittente relativi agli all’esercizi chiusi il 31 dicembre 2013 e il 31 dicembre 2012 e a revisione limitata
il bilancio consolidato semestrale 2013 e 2014. Con riferimento ai citati documenti contabili, la Società di
Revisione ha espresso un giudizio positivo senza rilievi, ai sensi del D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39.
Le relazioni della Società di Revisione sono incluse nei fascicoli relativi alla Relazione Finanziaria Semestrale
2013, alla Relazione Finanziaria Semestrale 2014, alla Relazione Finanziaria Annuale 2013 e alla Relazione
Finanziaria Annuale 2012 e sono messi a disposizione del pubblico sul sito internet dell’Emittente
www.creval.it, a cui si fa rinvio. Le relazioni contabili delle società di revisione sono incluse mediante
riferimento nel presente Documento di Registrazione.
11.3.2
Il Documento di Registrazione non riporta ulteriori informazioni oggetto di revisione contabile rispetto a quelle
contenute nei bilanci d’esercizio e consolidati e nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al
30/06/2014.
11.3.3
Le informazioni finanziarie contenute nel presente Documento di Registrazione sono estratte dal Bilancio
Consolidato 2013 e dal Bilancio Consolidato 2012, entrambi sottoposti a controllo contabile da parte della
Società di Revisione, nonché dalla Relazione Finanziaria semestrale 2013 e dalla Relazione Finanziaria
semestrale 2014, assoggettate a revisione contabile limitata.
11.4
Data delle ultime informazioni finanziarie
Le ultime informazioni finanziarie disponibili alla data del presente Documento di Registrazione, sono quelle contenute
nel Relazione Finanziaria semestrale 2014 del Gruppo Credito Valtellinese sottoposta a Revisione contabile limitata da
parte della Società di Revisione.
11.5
Informazioni finanziarie infrannuali ed altre informazioni finanziarie
La Banca redige resoconti intermedi (trimestrali) di gestione non sottoposti a revisione (ovvero sottoposti, su base
volontaria, a revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione) e relazioni finanziarie semestrali sottoposte
a revisione limitata; tali informazioni, non appena disponibili, sono messe a disposizione del pubblico nelle forme
indicate al paragrafo 14 del presente Documento di Registrazione.
11.6
Procedimenti giudiziari e arbitrali che possono avere un significativo effetto sull’andamento
dell’Emittente
A presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca e delle altre
società appartenenti al Gruppo, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i principi
contabili internazionali recepiti dalla policy per la determinazione degli accantonamenti adottata dal Gruppo.
L’ammontare dell’accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la
previsione sull’esito della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Banca, e
gli elementi di quantificazione dell’importo che in caso di soccombenza la Banca potrebbe essere tenuta a corrispondere
alla controparte.
La previsione sull’esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola posizione, degli aspetti di
diritto dedotti in giudizio valutati alla luce dell’orientamento giurisprudenziale, delle prove in concreto dimesse in corso
di causa e dell’andamento del processo, oltre che, per i gravami successivi, dell’esito del giudizio di primo grado,
nonché dell’esperienza passata e di ogni altro elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in
adeguato conto il prevedibile evolversi del contenzioso.
L’ammontare dell’importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il valore stimato in
base alle risultanze processuali, tenendo conto dell’importo richiesto da controparte, della stima tecnica effettuata
internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del giudizio e, in particolare, dell’importo accertato
dalla consulenza tecnica d’ufficio (ctu) - ove disposta – nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla
notifica dell’atto introduttivo, oltre alle spese eventualmente dovute per la soccombenza.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- 63 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie
da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non
vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l’impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in
modo attendibile l’entità dell’eventuale perdita.
Al 30.06.2014 risultano in essere, in capo alle Società appartenenti al Gruppo, n. 495 cause passive (di cui n. 494 in
capo alle Banche territoriali e n.1 in capo alla società Bankadati) per un petitum complessivo di 241 milioni di euro a
fronte del quale è prevista una perdita complessiva di 16,5 milioni di euro (nb fra queste non sono ricomprese le cause
del lavoro e i contenziosi fiscali).
In prevalenza le cause hanno ad oggetto le richieste restitutorie per anatocismo e revocatoria fallimentare, le richieste di
indennizzo per le perdite maturate nell’investimento in strumenti finanziari e altre fattispecie risarcitorie, secondo la
seguente ripartizione.
218
52,1
Accantonamento
effettuato
6,3
Revocatorie fallimentari
48
26,3
4,5
Servizi di Investimento
61
7,1
2
Varie
168
155,5
3,7
Totale
495
241
16,5
Tipologia cause
N° cause
Anatocismo
Petitum
Il Gruppo promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei presupposti concreti
su cui si basa l’azione, vale a dire la sussistenza sia dell’elemento soggettivo che oggettivo.
Si riportano di seguito alcune sintetiche informazioni, concernenti le cause passive rilevanti:
Gianfranco Ferrè in A.S.
Nel 2012 la Procedura ha promosso nei confronti del Credito Artigiano, ora Credito Valtellinese, una azione revocatoria
fallimentare ex art. 67 LF relativamente alle rimesse solutorie affluite sul c/c della società insolvente quantificate da
controparte in € 10,4 mln. Il procedimento, che pende avanti il Tribunale di Isernia, si trova nella fase istruttoria. Alla
luce dei riscontri contabili interni è stato appostato al fondo rischi un accantonamento di € 1,1 milioni.
Equitalia Nord
La controversia è la prima che riguarda il Gruppo avente ad oggetto gli obblighi di indennizzo assunti con riferimento
alle dismesse società esattoriali e, in particolare, alla cessione ad Equitalia S.p.A. dell’intero capitale sociale di Rileno
S.p.A. stipulata il 27.9.2006, società che gestiva l’attività esattoriale all’interno del Gruppo.
La società per la riscossione dei tributi Equitalia ha ricevuto la notificata da parte dell’Agenzia delle Dogane del
provvedimento di diniego relativo alla domanda di discarico presentata dalla Rileno, ancora nell’aprile 1999, per
complessivi € 45,3 milioni circa. Il provvedimento è stato impugnato davanti al Tar ed Equitalia ha chiesto e ottenuto
dal giudice amministrativo l’integrazione del contraddittorio nei confronti di Creval contro la quale la società di
riscossione ha azionato la clausola di garanzia contenuta nel contratto di cessione delle quote di Rileno.
In base alla ricostruzione della vicenda e sulla scorta della documentazione acquisita, non sussisterebbero profili di
responsabilità imputabili alla Banca. Difatti: i)prima della cessione da parte del Credito Valtellinese delle quote di
Rileno a favore di Equitalia, la stessa Rileno aveva operato correttamente, presentando nei termini di legge la domanda
di discarico, conferendo le opportune deleghe ai Comuni di Caserta e Napoli per lo svolgimento delle attività di
recupero del credito fiscale e sollecitandone, tra l’altro, l’evasione in più occasioni; ii) dopo il subentro di Equitalia
nella titolarità del ruolo gestito da Rileno, la società di riscossione era ancora nei termini per dar corso alle opportune
azioni esecutive mobiliari.
Oltretutto, lo stesso provvedimento dell’Autorità tributaria appare criticabile sia nel merito, sotto il profilo della
incapienza, essendo evidente che la mancata promozione delle esecuzioni mobiliari, che rappresentavano l’unica azione
esecutiva che poteva essere intrapresa, non avrebbe mai potuto consentire il recupero della somma iperbolica di € 45
milioni iscritta a ruolo dalla Agenzia delle Dogane; sia in via pregiudiziale, sotto il profilo di legittimità, in quanto
emesso in violazione delle disposizioni contenute nell’art. 1 comma 426 della L. 30 dicembre 2004, n. 311 (la
“Sanatoria 2005”), nell’art. 1 commi 528 e 529 della L. 28 dicembre 2012, n. 228 (la “Sanatoria 2013”).
Si precisa che la Banca, a sua volta, ha già inoltrato riserva di danno nei confronti dei soggetti subentrati (IntesaS.Paolo) ai soggetti (Comuni di Caserta e Napoli) a suo tempo delegati per la riscossione dei tributi.
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- 64 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Ministero dell’Economia e delle Finanze
In data 3 febbraio 2014 è stato notificato al Credito Valtellinese atto di citazione da parte del Ministero dell’Economia e
delle Finanze, in relazione al preteso mancato pagamento da parte della Banca degli interessi dovuti a seguito
dell’esercizio della facoltà di riscatto degli strumenti finanziari emessi ai sensi dell’art.12 del D.L. 29 novembre 2008,
n. 185, convertito con modificazioni, dalla L. 28 gennaio 2009, n.2 (Tremonti-bond). Il MEF chiede al Tribunale di
Roma di condannare la Banca al pagamento della somma complessiva di euro 16,86 milioni.
Al riguardo si evidenzia che l’istituto in data 18 giugno 2013 aveva informato il Ministero dell'intenzione di non
corrispondere l’importo di euro 16,86 mln (corrispondente agli interessi maturati pro rata temporis fino alla data del
riscatto e calcolati in misura proporzionale agli interessi pagati alla data di pagamento degli interessi immediatamente
precedenti) in quanto ritenuti non dovuti sulla base di una interpretazione della normativa di riferimento e del Prospetto
di emissione formalizzata, unitamente alle relative incertezze interpretative, in un parere rilasciato da un primario studio
legale. L’udienza di prima comparizione è fissata per il giorno 15 gennaio 2015.
Si specifica che tali strumenti finanziari erano ricompresi fra gli strumenti di patrimonio netto che rientrano nell’ambito
di applicazione degli IAS 32 e 39. Non sono stati rilevati specifici accantonamenti nel bilancio.
Con riferimento ai contenziosi pregressi, la Capogruppo Credito Valtellinese e la società Mediocreval S.p.A. hanno
ricevuto nel corso del 2013 avvisi di liquidazione e irrogazione delle sanzioni relativi all’imposta sostitutiva sui
finanziamenti per contratti in pool sottoscritti all’estero, per circa 200 mila euro complessivamente tra imposte, interessi
e sanzioni, suddivisi in misura pressoché identica tra le due società. Contro gli avvisi di liquidazione sono stati
presentati tempestivamente ricorsi presso le competenti Commissioni tributarie per difendere la correttezza dell’operato
delle Banche. Peraltro con riferimento a Mediocreval in data 15 aprile 2014 è stato notificato il dispositivo della
sentenza di rigetto del ricorso proposto in primo grado innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Sondrio,
contro cui si presenterà ricorso in Commissione Tributaria Regionale. Con riguardo alla Capogruppo, è inoltre pendente
una contestazione fiscale, relativa all’acquisto di sportelli bancari, nell’ambito di una procedura richiesta dall’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato, la cui pretesa è di 1,3 milioni a titolo di imposta di registro, in relazione al
maggiore valore di avviamento attribuito rispetto a quello riconosciuto e pagato alla controparte e dichiarato in atti. A
fronte di questo contenzioso non si è proceduto ad alcuno stanziamento a fondo rischi e oneri in quanto si giudica la
pretesa infondata. La Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso della Banca, con sentenza poi
confermata dalla Commissione Tributaria Regionale di Milano. Con riferimento alle altre società del Gruppo, non si
segnalano contenziosi significativi. Le ragioni delle società del Gruppo sono tutelate da professionisti esterni di
particolari capacità ed esperienza, con la determinazione di fare valere le ragioni delle società nelle competenti sedi
amministrative e giurisdizionali.
11.7
Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente
Alla data del presente Documento di Registrazione, non si segnalano cambiamenti significativi della situazione
finanziaria o commerciale del Gruppo rispetto al 30 giugno 2014, data delle ultime informazioni finanziarie pubblicate
dall’Emittente e sottoposte a revisione contabile limitata.
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- 65 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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12.
CONTRATTI IMPORTANTI
Si attesta che l’Emittente non ha stipulato contratti al di fuori del normale svolgimento dell’attività, che abbiano
comportato o potrebbero comportare per l’Emittente stesso un’obbligazione o un diritto tale da influire in misura
rilevante sulla sua capacità di adempiere alle obbligazioni nei confronti dei possessori degli Strumenti Finanziari che
intende emettere.
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- 66 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
13.
INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI
13.1
Rating dell’Emittente
Alla data di pubblicazione del presente documento i livelli di rating assegnati all’Emittente dalle principali agenzie di
rating sono i seguenti:
Medio-Lungo
Data Ultimo
Agenzia di Rating
Breve Termine
Outlook
Termine
Report
Moody’s
Ba3*
N-P
negativo
17 aprile 2014
Fitch
BB*
B**
stabile
10 luglio 2014
DBRS
BBB(basso)*
R-2 (basso)**
negativo
23 maggio 2014
Recenti modifiche di rating
Moody’s
•
Il 5 ottobre 2011 Moody’s ha modificato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese da A3 (con outlook
negativo) a Baa1 e contestualmente modificato l’outlook da negativo a stabile.
•
Il 15 maggio 2012 Moody’s ha modificato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese da Baa1 (con
outlook stabile) a Baa3 e contestualmente modificato l’outlook da stabile a negativo ed ha inoltre ridotto il rating a
breve termine da P-2 a P-3.
•
Il 13 agosto 2013 Moody’s ha ridotto sia il rating a lungo termine del Credito Valtellinese da Baa3 a Ba3 (con
outlook negativo) che il rating a breve termine da P-3 a Not-Prime. Le motivazioni della riduzione sono da ricondurre al
rapido deterioramento della redditività, principalmente per effetto del peggioramento della qualità del credito, in un
contesto recessivo in Italia. Sulla base delle indicazioni macroeconomiche di Moody’s il costo del rischio di credito è
previsto elevato nei prossimi uno – due anni. Di conseguenza, l’agenzia di rating ritiene che la redditività netta di
Creval permanga debole nel medio periodo, con effetti sui livelli di capitale, che - sempre secondo le valutazioni di
Moody’s - sono ritenuti bassi.
•
Il 17 aprile 2014 Moody’s ha confermato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese Baa3, l’outlook a
negativo e rating a breve termine a N-P.
Fitch
•
Il 25 novembre 2011 Fitch ha modificato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese da BBB+ (con
outlook stabile) a BBB e contestualmente modificato l’outlook da stabile a negativo ed ha inoltre ridotto il rating a
breve termine da F2 a F3.
•
Il 28 agosto 2012 Fitch ha modificato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese da BBB a BB+;
contestualmente ha confermato l’outlook negativo ed ha ridotto il rating a breve termine da F3 a B.
•
Il 29 luglio 2013 Fitch ha confermato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese a BB+ con l’outlook
negativo ed il rating a breve termine a B.
•
Il 10 luglio 2014 Fitch ha modificato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese da BB+ (con outlook
negativo) a BB; ha contestualmente modificato l’outlook da negativo a stabile ed ha inoltre confermato il rating a breve
termine a B.
DBRS
•
Il 7 febbraio 2013 DBRS ha assegnato al Credito Valtellinese il rating a lungo termine BBB (basso) con
outlook negativo ed ha inoltre assegnato il rating a breve termine R-2(basso).
•
Il 23 maggio 2014 DBRS ha confermato il rating a lungo termine del Credito Valtellinese a BBB (basso), ha
contestualmente modificato l’outlook da negativo a stabile ed ha inoltre confermato il rating a breve termine a B.
Nel caso in cui si verifichi un peggioramento del Rating, l’Emittente procederà alla redazione del Supplemento da
pubblicarsi sul sito internet www. creval.it e contestualmente trasmesso alla CONSOB .
Di seguito uno schema riepilogativo in cui sono riportate le scale di rating utilizzate dalle Agenzie di Rating, Moody’s,
Fitch Ratings e DBRS.
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- 67 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Moody’s
I
N
V
E
S
T
M
E
N
T
G
R
A
D
E
S
P
E
C
U
L
A
T
I
V
E
G
R
A
D
E
Lungo
termine
Breve
termine
Aaa
Aa1
Aa2
Aa3
A1
A2
A3
Baa1
Baa2
Baa3
Ba1
Ba2
Ba3
B1
B2
B3
Caa1
Caa2
Caa3
Ca
C
P-1
P-2
P-2
P-2
P-2
P-2
P-2
P-3
P-3
P-3
NP
NP
NP
NP
NP
NP
NP
NP
NP
NP
NP
Fitch
DBRS
Lungo
termine
AAA
Breve
termine
F-1+
Lungo
termine
AAA
Breve
termine
R-1-H
AA+
F-1+
AA(alto)
R-1-H
R-1-M
AA
F-1+
AA
R-1-H
R-1-M
AA-
F-1+
AA(basso)
R-1-M
R-1-L
A+
F-1
A(alto)
R-1-M
R-1-L
A
F-1
A
R-1-L
R-1-L
A-
F-2
A(basso)
R-1-L
R-2-H
BBB+
F-2
BBB(alto)
R-1-L
R-2-H
R-2-M
BBB
F-3
BBB
R-2-H
BBB-
F-3
BBB(basso)
R-2-M
R-2-L
BB+
B
BB(alto)
R-3
R-4
BB
B
BB
R-4
R-4
BB-
B
BB(low)
R-4
R-4
B+
B
B(alto)
R-4
R-4
B
B
B
R-4
R-5
B-
B
B(basso)
R-5
CCC+
C
CCC
R-5
CCC
C
CC
R-5
CCC-
C
C
R-5
CC
C
D
D
C
C
DDD
D
R-3
L’Emittente metterà a disposizione degli investitori informazioni aggiornate relativamente al rating assegnatogli dalle
principali agenzie di rating sul proprio sito Internet (www.creval.it).
Spiegazione del significato dei rating:
AGENZIA MOODY’S
Rating Medio-Lungo Termine
*Rating “Ba3”: obbligazioni caratterizzate da elementi speculativi; nel lungo periodo non possono dirsi garantite bene. Il segno “3”
serve a precisare meglio la posizione all’interno della singola classe di rating (1 rappresenta la qualità migliore e 3 la peggiore). La
garanzia di interessi e capitale è limitata e può venir meno nel caso di future condizioni economiche sfavorevoli.
Rating a Breve termine
**Rating “Not-Prime”: indica che l’Emittente non ha una capacità adeguata di pagamento delle obbligazioni nel breve periodo.
Ulteriori informazioni sulle scale dei rating assegnati da Moody’s sono reperibili sul sito www.moodys.com.
AGENZIA FITCH
Rating Medio-Lungo Termine
*Il rating a lungo termine assegnato all'Emittente è “BB”. Esso indica un probabile rischio di credito.
Rating a Breve termine
**Il rating a breve termine assegnato all'Emittente è "B" ed indica e una capacità minima di assolvere puntualmente gli impegni
finanziari assunti. Ulteriori informazioni sulle scale dei rating assegnati da Fitch Ratings sono reperibili sul sito
www.fitchratings.com.
AGENZIA DBRS
Rating Medio-Lungo Termine
*Il rating a lungo termine assegnato all’Emittente è “BBB(basso). Esso indica una adeguata qualità del credito.
Rating a breve termine
**Il rating a breve termine assegnato all’Emittente è “R-2(basso)**. Esso indica una qualità del credito e di solidità creditizia
sufficiente.
13.2 Informazioni provenienti da terzi
Nel presente Documento di Registrazione non sono stati inseriti pareri di esperti né sono state riportate informazioni
attribuibili a terzi ad eccezione di quelle riferite al rating. Si conferma che le informazioni riferite dalle Agenzie di
rating sono state riprodotte fedelmente e che per quanto a conoscenza dell’Emittente o per quanto lo stesso sia in grado
di accertare sulla base delle informazioni pubblicate dai terzi in questione, non sono stati omessi fatti che potrebbero
rendere le informazioni riprodotte inesatte o ingannevoli.
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- 68 -
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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14.
DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
Dalla data di pubblicazione del presente Documento di Registrazione e per tutta la durata della sua validità, i seguenti
documenti, unitamente ai comunicati stampa divulgati dall'Emittente, nonché le altre informazioni e gli ulteriori
documenti da mettersi a disposizione del pubblico, ai sensi della vigente normativa applicabile, possono essere
consultati presso la sede sociale della Banca in Sondrio, Piazza Quadrivio n. 8:
a)
atto costitutivo dell’Emittente;
b)
statuto dell’Emittente;
c)
bilancio consolidato del Gruppo Credito Valtellinese e bilancio individuale del Credito Valtellinese per l’esercizio
chiuso al 31 dicembre 2013 contenente la relazione della Società di Revisione;
d)
bilancio consolidato del Gruppo Credito Valtellinese e bilancio individuale del Credito Valtellinese per l’esercizio
chiuso al 31 dicembre 2012 contenente la relazione della Società di Revisione;
e)
Relazioni Finanziarie Semestrali al 30 giugno 2013 e al 30 giugno 2014 e relative relazioni della Società di
Revisione;
f)
Documento di Registrazione, Prospetti di Base e Supplementi;
g)
Prospetto Informativo relativo all’offerta in opzione agli azionisti e all’ammissione a quotazione sul Mercato
Telematico Azionario ) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie di Credito Valtellinese
Società Cooperativa; depositato presso la CONSOB in data 23 maggio 2014 a seguito di approvazione
comunicata con nota n. 0042829/14 del 22 maggio 2014;
h)
Supplemento al Prospetto Informativo relativo all’offerta, per un controvalore complessivo di massimi Euro
399.976.478,72, ha ad oggetto massime n. 624.963.248 Azioni Credito Valtellinese rivenienti dall’Aumento di
Capitale. Le Azioni Credito Valtellinese saranno offerte in opzione agli azionisti di Credito Valtellinese al Prezzo
di Offerta di Euro 0,64, di cui Euro 0,14 a titolo di sovrapprezzo, sulla base di un rapporto di opzione di n. 13
Azioni Credito Valtellinese ogni n. 10 azioni ordinarie detenute. - che deve essere letto congiuntamente, e
costituisce parte integrante del prospetto relativo all’offerta in opzione agli azionisti e all’ammissione a quotazione
sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie di
Credito Valtellinese Società Cooperativa- depositato presso la Consob in data 23 maggio 2014, a seguito di
approvazione comunicata nota n. 0042829/14 del 22 maggio 2014;
i)
comunicati stampa.
Il Documento di Registrazione incorpora mediante riferimento il Prospetto di Aumento di Capitale e il relativo
Supplemento al Prospetto di Aumento di Capitale di cui alle lettere g) e h). Come previsto dall’art. 28 comma 4 del
Regolamento CE 809/2004, i citati documenti sono incorporati per riferimento, limitatamente alle informazioni
sull’Emittente come individuati nell’indice di seguito riportato, le altre informazioni relative all’offerta e alla
descrizione degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta stessa non sono rilevanti al fine del presente Documento di
Registrazione.
Prospetto di Aumento di Capitale
DEFINIZIONI
GLOSSARIO
Cap.1- PERSONE RESPONSABILI
Ca.p2- REVISORI LEGALI DEI CONTI
Cap.3- FATTORI DI RISCHIO par 3.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE
da 3.1.1 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
a 3.1.20 Rischi connessi alle dichiarazioni di preminenza
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Pag.12
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Pag.29
Pag.30
Pag. 30
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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
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Cap.3.2- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AL SETTORE IN CUI L’EMITTENTE OPERA
da 3.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario
a 3.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema
Cap.4- INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE
Cap.5- PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ
Cap.6- STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Cap.7- INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
Cap.8- PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI
Cap.9- ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA
Cap.10- REMUNERAZIONI E BENEFICI
Cap.11- PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Cap.12- DIPENDENTI
Cap.13-PRINCIPALI AZIONISTI
Cap.14- OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Cap.15- INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA
SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE
Cap.16- INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Cap.17- CONTRATTI IMPORTANTI
Cap.18- INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI
INTERESSI
Cap.19- DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
APPENDICE I
APPENDICE II
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Supplemento al Prospetto di Aumento di Capitale
3. INTEGRAZIONI ALLA SEZIONE PRIMA
3.1 Sezione Prima, Capitolo 3 del Prospetto
3.2 Sezione Prima, Capitolo 3 del Prospetto
3.4 Sezione Prima, Capitolo 8 del Prospetto
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L’Emittente dichiara altresì che la documentazione di cui alle precedenti lettere b), c), d), e), f), g), h) e i) è disponibile
in formato elettronico sul sito internet del Gruppo Credito Valtellinese www.creval.it.
L’Emittente si impegna inoltre a mettere a disposizione, con le modalità di cui sopra, le informazioni concernenti le
proprie vicende societarie, inclusa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria, pubblicate successivamente alla
data di redazione del presente Documento di Registrazione.
Si invitano i potenziali investitori a leggere la documentazione a disposizione del pubblico e quella inclusa
mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione al fine di ottenere maggiori informazioni in
merito alle condizioni economico-finanziarie e all'attività dell’Emittente.
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