Milano, Marzo 2014 Restauro delle Mura antiche tratto CD - DE (III Stralcio) Progetto esecutivo del terzo stralcio Progetto Architettonico: MTa Associati Antonio Troisi, responsabile di progetto Monica Mazzolani Andrea Chiarolini collaboratori Annalisa Ingala, Mattia Demaria consulenti: Architettura dei giardini e del paesaggio Arch. Maria Chiara Piracini Illuminazione e impiantistica Ing. Claudio Smilovich Strutture Ing. Simone Francioli Rilievo Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Progettazione dell'Architettura Sezione Architettura e Disegno Responsabile Scientifico Prof. Emma Mandelli Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione Arch. Vania Bargagli Responsabile del Procedimento Area 4 Arch. Sabrina Martinozzi MTa Associati Via Crocefisso, 6 20122 Milano t.+39 0248011832 f.+39 248194667 [email protected] C.F. e P.IVA 05106340960 INDICE Documentazione tecnica 2 1. 2 1.1. 1.2. Elaborati di analisi dello stato attuale Descrizione del contesto paesaggistico 2 Descrizione delle motivazioni e finalità di qualità paesaggistica definiti dagli strumenti normativi e di piano. LIVELLI DI TUTELA 3 Rilievo botanico 3 Rappresentazione fotografica dello stato attuale dell'area 4 Rappresentazione grafica dello stato attuale 10 1.3. 1.4. 1.5. 2. Elaborati di progetto 2.1. 2.2. 2.2.1. 2.3. 2.4. 2.5. 2.6. 2.7. Premessa Descrizione dell'intervento: il progetto delle aree adiacenti alle mura La rampa e la nuova porta Proposte di intervento sul patrimonio arboreo/arbustivo Demolizioni, integrazioni, ricostruzioni Illuminazione Elementi di valutazione di compatibilità paesaggistica Rappresentazione grafica dello stato di progetto 1 10 10 13 15 16 18 19 19 20 Documentazione tecnica RICHIEDENTE :Comune di Massa Marittima nella persona dell'Arch. Sabrina Martinozzi, dirigente area 4 INDIRIZZO CIVICO DELL’OPERA: Mura antiche , tratti CD – DE prospicienti la via Massetana. TIPOLOGIA DI INTERVENTO : progetto di riqualificazione e riutilizzo della Cinta Muraria, lato ovest. DESTINAZIONE D'USO: le aree adiacenti alle mura sono, nella parte superiore private ed occupate da giardini ed orti, nella parte inferiore, prevalentemente rocciosa a verde pubblico e a parcheggio. 1. Elaborati di analisi dello stato attuale 1.1. Descrizione del contesto paesaggistico L’area si distingue per la presenza di affioramenti rocciosi di travertino generalmente caratterizzati da un dislivello sensibile. E’ evidente che il tracciato delle Mura Antiche sia stato progettato proprio tenendo conto dei dislivelli naturali per ridurre l’opera di muratura. Il manufatto difensivo segue la morfologia del suolo costituito in buona parte da elementi naturali preesistenti dove la muratura diventa opera di completamento. L’andamento del recinto, che segue le curve di livello, diventa lettura del sito nella sua condizione naturale. Le mura, che a tutti gli effetti si possono considerare un’infrastruttura militare, rappresentano oggi un retaggio che le lega sempre più al paesaggio a cui appartengono per morfologia e materia. Nella porzione interessata da questi affioramenti la vegetazione è scarsa e composta da arbusti nati spontaneamente; sulla sommità, al contrario, vi è una presenza massiccia e quasi invadente di piante rampicanti , Edere (Hedera helix) in varietà e Vitis Coingnetiae, che spesso ricadono sulla muratura anche sul lato esterno. Il materiale usato per i conci è il travertino locale tagliato in forma di parallelepipedi disposti a “filaretto”, murati con malta di calce. I tratti in esame sono realizzati tutti con questa pietra dal colore caldo e dalla porosità accentuata; tuttavia nella tessitura sono visibili variazioni dovute essenzialmente alle maggiore o minore regolarità dei blocchi, alle sfumature del colore della pietra, alla presenza di laterizi, alle caratteristiche delle malte usate. Osservando attentamente queste variazioni si possono distinguere le diverse porzioni e formulare delle ipotesi sulla sequenza cronologica di costruzione e sulle ragioni dei rifacimenti. 2 Dopo la curva della Via Massetana caratterizzata dalla presenza del bunker militare, nel tratto del settore CD prospiciente il distributore di benzina, le caratteristiche del suolo sono diverse. La scarpata terrosa ricoperta di vegetazione evidenzia con chiarezza la presenza di una rampa, certamente utilizzata come accesso alla città, nel punto in cui la cinta ha subìto un crollo. In questa porzione la vegetazione spontanea aveva letteralmente coperto le mura e rendeva difficile anche la comprensione del reale stato del manufatto e tuttavia, proprio in questo tratto, sono visibili alla sommità alcuni residui delle mensole che reggevano le merlature. 1.2.Descrizione delle motivazioni e finalità di qualità paesaggistica definiti dagli strumenti normativi e di piano. LIVELLI DI TUTELA Il vincolo paesaggistico-ambientale è rappresentato dal D.M. del 24.11.1999 ex legge 1497/1939 recante “dichiarazione di notevole interesse pubblico del centro storico del Comune di Massa Marittima in provincia di Grosseto” Le mura sono altresì vincolate ai sensi del Codice dei beni culturali D.Lgs. 22-1-2004 n. 42 art. 10. 1.3.Rilievo botanico Il rilievo è stato eseguito nel tratto di terreno compreso tra la cinta muraria della città vecchia e la Strada Provinciale Massetana nei tratti CD e DE. L’area è compresa fra il tracciato delle mura storiche e il piano stradale. Il tratto CD è caratterizzato da una costa in forte pendenza e da ampi affioramenti di superficie rocciosa. Il tratto DE ha un pendio meno scosceso, in cui è presente un muro di contenimento che sostiene una rampa che attraversa l’area costeggiando le mura alle quali dà accesso sul limite nord ovest. La vegetazione presente nel tratto CD ha carattere prevalentemente arbustivo di origine perlopiù spontanea e vi sono presenti: un giovane Prunus cerasus alternato a diversi cespugli di Thuja occidentalis, localizzati per lo più nella parte bassa a ovest dell’area, quasi al limite col piano stradale, e ciuffi sparsi di Lavanda e Ginestra in lembi di terreno vicini agli affioramenti rocciosi. Nel tratto DE è invece presente una fascia arboreo/arbustiva assai più densa caratterizzata da alberature di recente insediamento, anch’esse soprattutto di origine spontanea. Nel primo tratto, in adiacenza al muro di contenimento della rampa, incontriamo un gruppo costituito da un Quercus iIex vigoroso e di struttura regolare che è attecchito nella zona rocciosa su cui poggia la cinta muraria, affiancato da un Laurus nobilis e, scendendo verso sud, da un Prunus nella zona adiacente alla rampa. Vi sono inoltre numerosi rampicanti spontanei a carattere infestante, come Edere (Hedera helix) in varietà e Vitis Coingnetiae. Procedendo oltre il muro di contenimento della rampa verso il limite nord incontriamo un giovane Ulivo vigoroso e di struttura regolare e altri alberi vigorosi a portamento arbustivo fra cui è possibile individuare un giovane Ulmus minor e un raggruppamento di alcuni giovani esemplari affiancati di Laurus nobilis. Più avanti verso il limite dell’area vi è un Prunus dulcis di origine spontanea, già sviluppato e di struttura regolare. Alcune piante, essendo cresciute spontaneamente e non secondo una logica progettuale, e dovendosi adattare alle condizioni di pendenza dell’area, sono stentate e al di fuori di un corretto asse di crescita. Inoltre, non sarà possibile conservare le piante cresciute eccessivamente vicino alla cinta muraria in quanto ne inficerebbero la conservazione. 3 1.4. Rappresentazione fotografica dello stato attuale dell'area TRATTO DI MURA CD 01 4 02 03 5 04 6 TRATTO DI MURA DE 01 7 02 03 8 04 05 9 1.5.Rappresentazione grafica dello stato attuale Si vedano in merito gli elaborati grafici di inquadramento e di rilievo (da Tavola 001 a Tavola 004). 2. Elaborati di progetto 2.1.Premessa La Regione Toscana, l’Università degli studi di Firenze e il Comune di Massa Marittima hanno avviato a partire dal 2005 il progetto di recupero e valorizzazione della cinta muraria. La fase di studio si è conclusa con la realizzazione del progetto pilota per la promozione dei beni paesaggistici “Sistema murario di Massa Marittima” eseguito dalla Università degli Studi di Firenze. Questa fase ha portato al rilievo di dettaglio della cinta muraria, eseguito attraverso tecniche innovative. La fase di rilievo e indagine è stato il primo passo del lungo processo di recupero della cinta muraria il cui completamento ha consentito di ottenere una adeguata conoscenza delle mura e delle loro relazioni con il centro storico e con la città. La cinta muraria costituisce una fondamentale soluzione di continuità tra l’abitato storico e il sistema di accesso viario alla città. Gli spazi adiacenti alle mura civiche sono spesso edificati, ma in buona parte risultano adibiti a orti o a verde pubblico, se non incolti. Pertanto si offre l’opportunità di realizzare degli spazi che consentano la valorizzazione delle mura, il loro recupero strutturale, il loro inserimento nel paesaggio e l’organizzazione del sistema di accesso al centro storico. Il Comune di Massa Marittima, nelle scelte di pianificazione, ha privilegiato la sistemazione delle aree adiacenti alla cinta muraria per servizi collettivi quali parcheggi, verde pubblico, ecc. Si tratta di una scelta che presenta numerosi profili di complessità, poiché gran parte delle aree sono di proprietà privata, ma è la logica conclusione di un iter che ha impegnato il Comune a partire dagli anni ottanta, quando gli spazi residuali attorno alle mura erano utilizzati prevalentemente come depositi, ricoveri per animali, ecc. La cinta muraria, pressoché integra, è un segno fondamentale nel paesaggio attorno a Massa Marittima e offre scorci spettacolari sul territorio delle colline metallifere, e sull’arcipelago toscano. A seguito del completamento della fase di studio il Comune di Massa Marittima aveva bandito un concorso di idee allo scopo di esplorare il tema della riqualificazione delle Mura e delle aree circostanti. La necessità di affrontare in modo sistematico la manutenzione della cinta muraria, aggredita dalla vegetazione e bisognosa di restauro, era vista dal Comune come un'opportunità per affrontare l'area circostante nel suo complesso, sia per quanto riguarda il rapporto tra la città storica e i suoi percorsi, che quello con la Via Massetana e il paesaggio circostante. La proposta con cui lo studio MTA Associati aveva vinto il concorso intendeva dare risposta a queste richieste, considerando il restauro delle Mura Antiche parte di un progetto più generale che appunto riguardava la città nel suo complesso, perché comprendeva non solo il restauro di un suo monumento tra i più significativi, ma interessava tematiche più ampie quali: l'accesso alla città, i parcheggi di sosta delle autovetture, l'utilizzo delle aree a verde comprese tra le mura e l'abitato storico; e, più in generale, il ruolo che questo manufatto può avere nella città contemporanea nel suo rapporto con il paesaggio e il territorio rurale. Nella relazione del progetto di concorso si diceva: 10 “...Città e territorio erano strettamente legati sebbene le mura, che circondavano e proteggevano la città, identificassero con chiarezza il limite tra i nuclei abitati e il territorio. La città trovava le sue risorse nella campagna o nel sottosuolo, come nel caso di Massa, il paesaggio era il risultato dell’antropizzazione. Le mura costituivano la vera barriera fisica all’assalto dei nemici e per questo il loro tracciato corrispondeva alle postazioni con maggiore apertura visuale verso il territorio, ma - se grandiose e imponenti - riuscivano per forza simbolica a scoraggiarne gli assalti. E oggi quali significati devono prevalere e quali valori possono assumere nella città contemporanea? Le mura raccontano la storia. Le fortificazioni, risultato degli eventi drammatici che hanno caratterizzato la storia della città, sono un monumento da salvaguardare e da conservare. La narrazione della storia delle mura coincide con quella della città e della sua forma, quale risultato di successive stratificazioni condizionate dagli eventi ma anche dalla morfologia del suolo, dai materiali da costruzione locali, dalle opportunità di dominio sul territorio circostante. La loro forma quindi deriva dalla combinazione di tecnica militare e configurazione del sito. Nel caso di Massa la doppia cerchia si configura in due tracce ad anello che si intersecano per un tratto, alla saldatura fra la città vecchia e la città nuova, dando luogo a una forma “a farfalla” di straordinario potere evocativo che la rende unica. Le mura sono uno straordinario osservatorio tra città e territorio. Il fatto che la città sia in posizione elevata rende la percezione del paesaggio straordinaria. Un osservatorio lineare da cui scoprire un paesaggio duplice: da una parte la natura, dall’altra la città; e il loro rapporto appare del tutto esplicito. Attraversare le mura come esperienza. Nel tratto meridionale del tracciato, la continuità delle strutture ancora ben conservate e la quasi assenza di nuove costruzioni mantengono invariato il limite fisico tra città e territorio. Sebbene attraversarle assuma un diverso significato rispetto al passato, l’ingresso e l’uscita dalla città costituiscono una transizione importante tra artificio e natura, tra un luogo compresso e stratificato - la città - e il paesaggio aperto caratterizzato dalla dilatazione, dalla apertura, dalla luce che abbaglia - la campagna. Due città vicine, il borgo vecchio e il borgo nuovo, modellate dalle mura, un paesaggio - quello toscano - delicatamente antropizzato e di grande presenza: organizzarne la migliore fruizione ed esplicitarne le connessioni è obiettivo principale di questo progetto. Come riscoprire le mura: nel progetto esistono tre modalità possibili di percezione delle mura: - dal centro storico con percorsi radiali resi riconoscibili con segnali caratteristici di forte attrazione che conducano direttamente alle mura concludendosi con episodi significativi; - dalla via Massetana riqualificando e pedonalizzando il margine a ridosso delle mura e ripensando all’illuminazione del percorso e delle mura stesse; - seguendo l’antico percorso di ronda. Il futuro recupero del manufatto e le indicazioni del piano regolatore che prevedono la realizzazione di una fascia di verde pubblico a ridosso delle mura, fanno pensare che sia possibile avere sul margine interno alcuni tratti di percorso che consentano una visione ampia del territorio circostante. La lettura della città monumentale e delle mura in rapporto al territorio: gli itinerari. Il tratto delle mura interessato dal concorso ha oggi un ruolo marginale essendo attraversabile solo dalla Porta di San Bernardino. 11 La vita della città si svolge essenzialmente sugli assi principali che si snodano dalla Porta all’Arialla verso il Candeliere e la Città Nuova, interessando i principali monumenti. Questi percorsi consentono di scoprire la città dall’interno, con la straordinaria unicità delle sue testimonianze, ma raramente offrono affacci sul doppio anello delle mura e sul territorio, finchè appunto non si raggiungono le strutture fortificate della sommità. Pensiamo che a questo itinerario sia possibile affiancarne un altro, mirato essenzialmente alla riscoperta delle mura e del territorio: percorrendo i margini si rende evidente la continuità del manufatto murario, si consente la vista di scorci panoramici unici sulla campagna circostante, si offre una lettura della città ad oggi sconosciuta. I due itinerari potrebbero essere identificati da segnali evidenti: tracce nella pavimentazione (di notte anche luminose), brevi tratti di corrimano nei punti chiave, pannelli che ci informano sulla storia e le particolarità dei luoghi, il ripetersi di un logo che raffigura le mura, ma che appare stilizzato come una farfalla. Nel progetto si intrecciano e si sovrappongono - l’itinerario della città monumentale, che incrocia il piccolo giardino adiacente la Via Parenti; - quello delle mura che si snoda a cavallo del settore interessato e, attraverso un nuovo varco ipotizzato in prossimità dell’area attualmente occupata dal distributore, si riconnette al sistema del Cassero Senese e al settore delle mura più recente. 12 2.2.Descrizione dell'intervento: il progetto delle aree adiacenti alle mura Come si diceva nella Premessa, questo progetto fa seguito a un Concorso di Idee bandito dal Comune di Massa Marittima allo scopo di esplorare il tema della riqualificazione delle Mura e delle aree circostanti e del rapporto tra la città storica, i suoi percorsi, la Via Massetana e il paesaggio circostante. La proposta con cui lo studio MTA Associati aveva vinto il concorso intendeva dare risposta a queste richieste. Dopo una valutazione attenta con i tecnici dell'Amministrazione si era deciso concordemente di affrontare in prima battuta il settore che andava dalla Porta Salnitro alla Porta San Bernardino, fino alla curva della strada. In questo modo si poteva cominciare il restauro conservativo della struttura muraria, realizzare le nuove pavimentazioni dei tratti pedonali e l’illuminazione al margine della strada. Questo primo stralcio del progetto è stato realizzato e si è concluso di recente con la soddisfazione piena dell’Amministrazione e della cittadinanza che ha visto recuperare un manufatto il cui valore è indiscusso. Al primo stralcio ha fatto seguito il secondo - una piccola porzione muraria interessata da un crollo e il terzo, quello appunto che comprende i settori CD e DE posti nel lato ovest delle mura antiche e descritto in questa relazione e negli elaborati allegati. Questa fase di restauro si avvarrà dell’esperienza maturata nei primi due stralci nei quali sono state affinate le tecniche relative alle diverse fasi di pulizia, di stuccatura e di consolidamento: le miscele delle malte sono già state testate e sarà quindi più facile e sicuro il ripristino delle stuccature; il sistema di drenaggio già realizzato nel tratto BC , che prevedeva la raccolta delle acque piovane a monte delle mura e il loro smaltimento nelle condutture delle acque bianche, sarà replicato nei tratti CD e DE. Osservando il tratto già realizzato e la consonanza tra le scelte progettuali, i valori paesaggistici e le peculiarità dell’area, si vede quanto l'intervento si sia inserito nel contesto ambientale anche grazie all'uso di materiali appropriati: lastre di cemento e di pietra utilizzate per la pavimentazione del percorso ai piedi delle mura, lastre di acciaio Corten per i parapetti e per ospitare e proteggere i corpi illuminanti, alternati ad aree a verde. Una proposta del progetto è anche quella di continuare il marciapiede pavimentato alla base delle mura e la nuova illuminazione in continuità con la parte già completata. Lo scenario urbano è stato - e continuerà ad esserlo con la nuova proposta - valorizzato ed esaltato da un nuovo ordine formale che ne migliora la percezione e la fruizione e agevola le relazioni personali. Obiettivo primario di questo intervento, oltre ad arrestare il degrado dovuto alle infiltrazioni d’acqua e all’aggressione della vegetazione che oggi dà alle mura un aspetto compromesso e degradato, è infatti il recupero e il rafforzamento dei valori preesistenti che si sono consolidati in quel luogo. Contemporaneamente ai lavori di restauro della struttura muraria, il progetto - in continuità con quanto già realizzato – si propone di sistemare il margine della Via Massetana. Le porzioni di mura e le parti antistanti interessate sono identificate rispettivamente come CD e DE usando la stessa denominazione del rilievo realizzato dall’Università di Firenze. La porzione CD ha una lunghezza di circa 90 metri. In questo tratto lo spazio compreso tra il piede delle Mura e il limite della carreggiata è generalmente composto da roccia di travertino e ha misure variabili tra circa 4 e 14 metri. Nel tratto DE la fascia tra le Mura e la Via Massetana ha dimensioni maggiori fino a raggiungere una profondità massima di 23 m in corrispondenza della conclusione del settore considerato in prossimità dell’ “area a parcheggio”. 13 Le linee guida del progetto mantengono gli assunti contenuti in quello presentato nella fase concorsuale che prevedevano il potenziamento del parcheggio di Via dell'Orticello a valle della Via Massetana e la creazione di uno nuovo di dimensioni limitate in prossimità del distributore, con la prospettiva di eliminare del tutto la sosta al margine delle Mura. Sosta però possibile, come si precisava nella relazione di progetto, solo sporadicamente in occasione di eventi o feste in cui l'afflusso di turisti fosse eccedente rispetto alla norma. In questa fase si lavorerà come in precedenza sulla pavimentazione al margine della strada, pensando di realizzare un marciapiede che solo “temporaneamente” potrà essere occupato dalle autovetture in sosta. Nel cantiere precedente la ricerca sulla tipologia della pavimentazione era stata fatta in accordo con i tecnici della Sopraintendenza, scegliendo tra campionature nel cui impasto erano stati usati inerti di travertino che, insieme ai coloranti, davano alle lastre un colore caldo, simile a quello della pietra locale. Per la robustezza del materiale sarà possibile anche parcheggiare autoveicoli, evitando che il loro peso e le manovre possano creare danni. Le lastre saranno posate con malta, ma sarà comunque realizzato un massetto armato in tutte le parti carrabili che eviterà cedimenti del terreno e quindi danneggiamenti alle lastre di superficie. La sagoma delle lastre lascerà in alcuni casi delle porzioni di suolo dove in circa dieci centimetri di terra (corrispondente all’altezza della lastra) crescerà l’erba, che mitigherà l’impatto della nuova pavimentazione. Sul margine della strada si realizzerà un cordolo con una sagoma smussata in cemento bianco che favorisca il movimento degli autoveicoli. Nel progetto di concorso il tratto denominato DE proponeva un nuovo punto di accesso alla città attraverso le mura, in corrispondenza di un cambio di orientamento importante nella percezione del paesaggio . Questo nuovo ingresso offriva al visitatore che lasciava la macchina al parcheggio la possibilità di abbreviare la strada ma, soprattutto, una indimenticabile vista verso il versante sud ovest, prima di inoltrarsi tra i giardini ed entrare in città. L’intento iniziale era di muoversi sul lato esterno delle mura seguendo la rampa, poi, con un percorso aereo, arrivare a un punto favorevole per raggiungere le vie della città al limite tra due proprietà. L’ operazione di ripulitura che ha liberato questo tratto delle mura dalla vegetazione ha messo in luce la stessa tessitura e carattere delle pietre, ma nel punto in cui era previsto il percorso aereo che permetteva lo scavalcamento, uno sperone di roccia dall’apparenza poco affidabile. Sia dal punto di vista planimetrico che per la sua consistenza - di cui è difficile valutare l’affidabilità statica - il percorso, che per quel tratto avrebbe dovuto essere sostenuto dal terreno, non può più essere realizzato. L’ingresso si deve quindi spostare più indietro, alla fine della rampa. Questo permetterà di dissimulare meglio il percorso integrandolo alla vegetazione, ma si dovrà rinunciare parzialmente all’effetto straordinario che avrebbe prodotto la vista panoramica del territorio circostante da quel punto particolare. Nel percorso in salita che va dal parcheggio alle mura verranno utilizzate le lastre di cemento e travertino che caratterizzano tutta la pavimentazione esterna. Queste saranno appoggiate su un sottofondo che ne garantirà drenaggio e stabilità. Nei punti in cui non c’è continuità col suolo il lato a valle verrà protetto con un parapetto realizzato in Corten, lo stesso delle basi dei corpi illuminanti già realizzati. Sulla soglia del varco alcuni scalini, anch’essi in acciaio Corten, segnano il passaggio e il percorso continua all’interno con una pavimentazione in lastre di arenaria della tipologia usata per le vie della città storica. Le lastre interne sono appoggiate a secco su letto di sabbia, opportunamente drenato, e sono di tre diversi formati combinati in modo apparentemente casuale. Tra una lastra e l’altra è interposto un distanziatore che non si vede ma consente la crescita dell’erba in modo da accrescere l’impressione di integrazione con il paesaggio naturale. 14 Come si sarà notato, si è cercato di limitare l’inserimento di materiali nuovi e diversi per restituire l’indispensabile continuità a tutto l’intervento. 2.2.1. La rampa e la nuova porta La nuova porta della città sfrutta la presenza già descritta di una rampa lunga circa 35 metri che dal tratto DE1 a quota 336,6 permette di arrivare fino alla quota 344,5 slm in prossimità del tratto DE2-3, come evidenziato negli elaborati grafici relativi al tratto DE (tav. 001E/A.008 e tav. 001E/A.012). Al punto di arrivo della rampa appare evidente, sia dalla forma della muratura– il cambio repentino di spessore - che dalla sua tessitura, la presenza di un crollo o di un’apertura richiusi a posteriori. Si è deciso quindi, data la coincidenza dei motivi già enunciati, che questo fosse il punto più adatto per operare un taglio e realizzare la “nuova porta”. Per rendere la rampa praticabile e allo stesso tempo mantenerne il più possibile il profilo originario, si poserà una pavimentazione in lastre di cemento prefabbricato colorate in pasta (dello stesso tipo usato nel tratto AB-BC) posata a secco sul terreno esistente consolidato con inerti rullati. La pavimentazione è contenuta sul lato a valle da un cordolo nascosto che fa da fondazione al corrimano in acciaio Corten. Il corrimano è stato disegnato con un profilo molto semplice e contiene al suo interno un corpo illuminante lineare a led (vedi dettaglio Sez DE2-3 Tav. 011E/A.011.06). Si è cercato un disegno essenziale per tutti gli elementi metallici e anche per la porta stessa per evitare qualsiasi forma di competizione con le porte storiche esistenti. Gli elementi che evidenziano il “passaggio” sono i due montanti -ancora in acciaio Corten - che nello spessore delle mura contengono le cinque alzate necessarie per superare il metro circa di dislivello tra interno ed esterno e in alto sostengono la piattabanda simbolica che completa la struttura trilitica. Sul versante interno della cinta muraria un cambio di materiale nella pavimentazione - le stesse lastre di arenaria usate in tempi recenti - indica il passaggio al percorso urbano. 15 2.3.Proposte di intervento sul patrimonio arboreo/arbustivo Il criterio di intervento più corretto sulla vegetazione esistente contempla in primo luogo l’eliminazione degli individui arborei in eccessiva prossimità della cinta muraria, le cui radici potrebbero comprometterne la conservazione. La selezione delle piante da eliminare andrà verificata direttamente in sede di cantiere dopo un’opportuna verifica degli apparati radicali effettivamente invasivi, valutandone anche il futuro sviluppo. L’intero tracciato delle mura storiche dovrà essere ripulito da infestanti e arbusti spontanei. Si prevede inoltre: - l’eliminazione delle piante presenti sul tracciato della rampa di collegamento che attraversa l’area DE ; - l’eliminazione delle piante rampicanti che costeggiano il muro di sostegno della rampa, risultando invasive e bisognose di contenimento; - l’eliminazione delle piante stentate e al di fuori di un corretto asse di crescita nelle parti più scoscese dell’area. Si manterranno invece gli individui arborei a portamento arbustivo e a struttura regolare di origine spontanea, la cui posizione non interferisce con il sedime delle mura e che - dopo lo sfoltimento dovranno essere ripuliti dal secco e opportunamente curati e concimati. 16 Per quanto riguarda la zona più a valle e l’area compresa nel tratto CD, caratterizzate dalla forte presenza di affioramenti rocciosi, potrebbe invece essere intensificata la vegetazione arbustiva già presente, in corrispondenza delle tasche di terra. In particolare si propone l’utilizzo di piante perenni e arbusti tipo Ginestre (Spartium junceum, Genista Lydia, Calicotome…), Lavande e Rosmarini (in parte già presenti) e Rosa rugosa. Il nuovo percorso, che dalla rampa conduce all’interno delle mura, attraversa un’ampia zona di orti. Questa potrebbe essere acquisita dal Comune e trasformata in un vero e proprio giardino medioevale, sull’esempio di quelli del Castello di Torino, della Rocca di Angera, del borgo di St. Agnes e altri ancora, in cui sia possibile sostare piacevolmente ma anche conoscere, osservare e riscoprire il valore di piante officinali, ornamentali, fruttifere e spontanee ormai dimenticate e che costituirebbe un prezioso scrigno per la tutela e la valorizzazione di numerose specie coltivate in epoca medievale e ancora spontanee nel territorio toscano. Come sopra accennato, l’impianto del giardino potrebbe ispirarsi all’organizzazione dei giardini medioevali esistenti all’interno delle mura urbane, in cui erano presenti il Viridarium, originariamente destinato ad alberi ad alto fusto, alberi da frutto e rose selvatiche; l’Hortus, orto delle verdure e dei frutti, che comprendeva essenze coltivate prima della scoperta dell’America e utili per il sostentamento in tempi di guerra; l’ Hortus Conclusus, Giardino d’Amore; l’Herbularius, giardino delle piante officinali e aromatiche; il Pomarium, frutteto; ecc. La scelta delle essenze - arboree, arbustive, officinali e ornamentali - sarà fatta privilegiando essenze strettamente locali e spontaneamente presenti sul territorio, magari in forma selvatica. Questo principalmente per due motivi: creare un ecosistema a basso impatto sia per costi di impianto che di manutenzione, ma anche raccontare la specificità del territorio e delle sue essenze spontanee, attraverso un’opera di selezione e di ricerca storica che, con un’adeguata valorizzazione, possa creare un supporto per la didattica e la narrazione di un aspetto importante della storia e della natura locali. In questo modo il percorso si arricchirebbe di una nuova esperienza didattica legata all’epoca di costruzione delle Mura e mirata, ancora una volta, a sottolineare l’interdipendenza tra la città e il territorio circostante. 17 2.4.Demolizioni, integrazioni, ricostruzioni Il lavoro che si intende realizzare riguarda essenzialmente il restauro, nelle modalità illustrate nelle specifiche parti della relazione, ma nel suo complesso riguarda anche interventi di minore entità che esulano dal restauro. 18 Circa a metà del tratto CD esiste un fabbricato costruito sul perimetro delle mura che non sarà interessato dal restauro. Nel tratto in cui il nuovo percorso varca le mura si distingue con chiarezza una porzione realizzata in tempi recenti per richiudere un varco o un crollo. Questa valutazione è confermata: dalla differenza di spessore della muratura per come è visibile dall’interno; dalla differente tessitura muraria, dalle diverse caratteristiche dei conci di pietra e infine, ovviamente, dalla presenza della rampa. 2.5.Illuminazione La strategia illuminotecnica proposta muove dalla considerazione che il carattere storico del monumento va preservato in tutta la sua complessità evitando spettacolarizzazioni eccessive e potenziando i caratteri stilistici di forma e di composizione materica in modo da migliorarne la leggibilità. L’ intervento si compone di quattro parti: lo spostamento dei lampioni sul lato opposto della strada e la loro sostituzione con corpi illuminanti più moderni. la collocazione di lampade che illuminano il percorso ai piedi delle mura. la collocazione di fari a circa tre metri di distanza sul terrapieno, che esaltino le caratteristiche del manufatto. la collocazione di lampade incassate nel muro a ridosso dell’area destinata a parcheggio. E’ stata fatta una scelta preliminare dei corpi secondo i criteri che seguono: I corpi illuminanti diffondono luce calda sul monumento e luce più bianca in tutto il resto dell’intervento. I corpi illuminanti utilizzati vengono sempre dissimulati in carter o all’interno della vegetazione in modo da limitarne l’impatto visivo. I corpi illuminanti utilizzati non producono calore eccessivo Il sistema è collegato a quello dell’illuminazione pubblica, ulteriori comandi devono essere chiusi all'interno di un vano facilmente raggiungibile e protetto Si è evitato in ogni modo l’abbagliamento curando l’orientamento dei fasci. Si è evitato l’inquinamento luminoso curando l’orientamento dei fasci. Queste scelte già previste nel primo stralcio sono risultate corrette e l’illuminazione realizzata lo testimonia. 2.6.Elementi di valutazione di compatibilità paesaggistica Opere di mitigazione Il progetto cerca di integrare l'aspetto funzionale, passeggiare o parcheggiare lungo le mura, con quello naturalistico: infatti le mura sono attualmente in relazione con rocce o con suoli naturali. La nuova pavimentazione riproduce un suolo misto realizzato con lastre di cemento e inerti di pietra e intervallate con erba per ottenere un minore impatto della pavimentazione in rapporto alle aree naturalistiche. Per quanto riguarda le mura, uno degli obiettivi del progetto è quello di valorizzare i materiali originali e riportarne la tessitura alla situazione originaria operando anche un’azione di ripulitura delle rocce alla base della formazione muraria. Sulle caratteristiche della pietra e sulla composizione della boiacca è stata compiuta un’indagine che ne analizza le componenti in modo da ricondurre i paramenti alla condizione originaria. Si propone l’uso di pietra locale, in parte derivata dal riutilizzo del materiale proveniente da demolizioni all’interno del sito stesso, in parte reperito sotto forma di inerti dai dintorni del sito stesso. Orografia e morfologia del luogo restano inalterate. 19 2.7.Rappresentazione grafica dello stato di progetto Si vedano in merito gli elaborati grafici di progetto: tavola 007 a tavola 011. Luogo e Data _________________________ Firma del richiedente Firma del professionista 20
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