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DOSSIER ­ UPI FVG_GORIZIA
Venerdì, 14 marzo 2014
DOSSIER ­ UPI FVG_GORIZIA
Venerdì, 14 marzo 2014
Dossier ­ Upi FVG_Gorizia
14/03/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Anche la Codena chiude per fallimento
14/03/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Sweet, spettro­mobilità per i 55 dipendenti
14/03/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 22
La Provincia lancia la "Fiera dello sport"
14/03/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 27
"Puliamo il Carso" domani a Doberdò
14/03/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 24
Effetto domino: la Coveme annuncia tagli al personale
14/03/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 24
Sfumano le possibilità di salvare la Sweet
14/03/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 25
Zotti (Lega) insiste: la vicepresidente lasci
14/03/2014 Il Quotidiano del Friuli Venezia Giulia Pagina 9
Esuberi per Coveme
13/03/2014 messaggeroveneto.it
Crisi alla Coveme, 12 esuberi allo stabilimento di Gorizia
14/03/2014 Primorski Dnevnik
Smo »kapric« zgodovine
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
Anche la Codena chiude per fallimento
Di Giacomo (Uil): «A casa tutto il personale composto da 16 persone». Dodici esuberi
alla Coveme.
Si trova proprio di fronte alla Sweet. E ha
avuto lo stesso, infelice destino. La Codena,
ditta sino a qualche anno fa leader nell'
importazione ed esportazione di funghi porcini,
è stata dichiarata fallita. «Confermo,
purtroppo, la notizia. L' azienda ­ spiega
Andrea Di Giacomo, segretario provinciale
della Feneal­Uiul ­ ha interrotto la produzione
già nell' agosto dello scorso anno e per i 16
dipendenti si sono aperte le procedure di
mobilità». Una speranza pareva essersi aperta
in seguito all' interessamento della Asiago
Food.
«Ma l' azienda veneta ­ spiega ancora Di
Giacomo ­ ha acquisito solamente il marchio
Codena, non manifestando alcun interesse per
la sede goriziana».
Sede goriziana che è tristemente chiusa. «A
metà aprile ci sarà un' udienza nell' ambito
della procedura fallimentare».
E non è l' unica, pessima notizia che rimbalza
dalla martoriata zona industriale di Gorizia.
La Coveme, che "confina" con la Codena e che
converte il film di poliestere e lo rende adatto a
diversi utilizzi industriali (moduli fotovoltaici,
antenne Rfid, biosensori medicali, isolamento
elettrico, automotive, stampa serigrafica,
packaging alimentare e altre) ha messo in mobilità 12 dipendenti dello stabilimento goriziano in un
piano che contempla 21 esuberi (i restanti nella sede di Bologna). «Si tratta in larga parte di personale
amministrativo ­ spiega l' assessore provinciale Ilaria Cecot ­. In sostanza, sopravvivono solo la parte
produttiva e il magazzino».
(fra.fa.
)
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
Sweet, spettro­mobilità per i 55 dipendenti
La Wal­Cor di Cremona non è più interessata a rilevare l' azienda. Marson (Cisl):
«Assenti curatore e Confindustria»
di Francesco Fain Pareva che la situazione
stesse per sbloccarsi positivamente.
C' era un importante gruppo lombardo pronto
a rilevare la "Sweet", l' azienda dichiarata
fallita che era di proprietà di Fabrizio
Manganelli. Ciò aveva permesso ai 55
dipendenti di tirare un sospiro di sollievo: una
luce, finalmente, si vedeva in fondo al tunnel.
Ne parliamo con i verbi declinati al passato
perché nubi nerissime tornano ad addensarsi
sullo stabilimento goriziano specializzato nella
produzione di ovetti di cioccolato con
sorpresa. La Wal­Cor Corsanini snc di
Cremona non è più interessata a rilevare l'
azienda goriziana. A portare la pessima notizia
i sindacati che, ieri mattina, hanno incontrato i
dipendenti della Sweet sul piazzale dello
stabilimento, in via Gregorcic. «Purtroppo,
siamo arrivato all' epilogo ­ spiega Michela
Marson, segretaria della Fai­Cisl per Gorizia e
Trieste ­.
La situazione è questa: la cassa integrazione
scade il 28 marzo e la società che si era detta
disposta a rilevare la Sweet non è più
interessata all' operazione.
Siamo arrivati a questa situazione con un
curatore fallimentare, il commercialista
udinese Giuliano Bianco, "latitante": l' abbiamo inseguito in lungo e in largo ma non siamo mai riusciti a
intavolare un rapporto chiaro con lui. Ci aveva detto che la Wal­Cor non nutriva grande simpatia per i
sindacati: per questo, ci siamo fatti da parte per non ostacolare la trattativa e non creare turbative. Se
non ci fosse stata questa richiesta, avremmo agito in modo totalmente diverso, più incisivo, più forte. A
dicembre abbiamo chiesto un incontro ma è stato sempre difficile, per non dire impossibile, incontrare il
curatore. E così il tempo è andato avanti». Marson se la prende anche con Confindustria, accusata a
sua volta di essere stata assente nella vertenza Sweet.
«Non ha mosso un dito», taglia corto la segretaria della Fai­Cisl per Gorizia e Trieste.
A ricevere la notizia dello "smarcamento" della Wal­Cor è stato Luciano Sartori, segretario provinciale
della Filcams Cgil. «Sì, mi ha telefonato un portavoce dell' azienda di Cremona e mi ha informato di
questo sviluppo che ha gli effetti dello scoppio di una bomba a mano. Ci saremmo aspettati che questa
comunicazione arrivasse dal curatore fallimentare che, invece, ha ritenuto di tenerla per sè». Ora i tempi
sono davvero stretti. Per rinnovare per 6 mesi la cassa integrazione ci vuole il "manifesto interesse" di
un' altra azienda. «Ma in questi mesi ­ ha evidenziato con grande realismo Sartori ­ sono state una
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Gorizia
decina le aziende che hanno visitato i capannoni senza poi dare seguito all' iniziale interessamento.
Questo è un comparto difficile».
Ieri mattina, oltre agli operai, c' erano anche l' assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot, i segretari
provinciale Marco Rossi e comunale Bruno Crocetti del Pd, e il segretario della Feneal Uil Andrea Di
Giacomo.
«Purtroppo, dobbiamo constatare che ci ritroviamo continuamente al capezzale di aziende moribonde.
Occorrono nuove strategie, occorrono più idee perché non si può sempre intervenire quando la
situazione è già compromessa».
Debiti per oltre 19 milioni: 19.120.588,09 euro per la precisione. Era il 5 agosto 2013 e si delinearono
finalmente con maggiore chiarezza i contorni del fallimento della "Sweet spa", azienda creata da
Fabrizio Manganelli.
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
La Provincia lancia la "Fiera dello sport"
Chiesto alla Regione un contributo di 80mila euro. Si svolgerà in primavera o a fine
settembreGli "Altri sapori" protagonisti al Cantuccio.
Sono di scena gli "altri sapori" oggi alle 20, "al Cantuccio" di
via Marconi angolo corte Sant' Ilario, a Gorizia. Vini con radici
antiche, ma che guardano al futuro, di Franco Terpin,
viticoltore a San Floriano del Collio, salumi di Tomaz Faganel
(Prvacina/Prebacina in Slovenia), formaggi carsolini ed
e s t r e m i d i Dario Zidaric (Prepotto di Duino), nonché
pasticceria salata del goriziano Alberto Cidin. A presentare e
a condurre la serata sono uno storico dell' arte, il professor
Sergio Tavano, ed un giornalista enogastronomico, Stefano
Cosma, accomunati dall' amore per il "gusto".
E adesso la Provincia diventa anche organizzatrice di eventi
sportivi, sostituendosi (o sovrapponendosi) all' Ente fiera. L'
obiettivo dell' ente intermedio è, infatti, quello di dare vita a
una "Fiera internazionale dello sport, del tempo libero e del
turismo sostenibile", capace di coinvolgere la Slovenia, l'
Austria e la Croazia e, soprattutto, di valorizzare le eccellenze
del territorio.
È quanto prevede il progetto elaborato dalla Provincia d i
Gorizia e deliberato ieri mattina dalla Giunta guidata da
Gherghetta. Un progetto che ora verrà inviato alla Regione,
per cercare di ottenere un contributo finanziario di 80mila euro
necessari per la sua realizzazione.
Dal documento (portato dall' assessore provinciale allo Sport
Vesna Tomsic all' attenzione dei suoi colleghi dell' esecutivo)
si apprende che la Fiera si terrà o in primavera o a fine
settembre, che dovrà durare tre giorni, da venerdì a
domenica. Non solo. Si svolgerà nel complesso polisportivo di
Gorizia, nella vicina area espositiva dell' Azienda Fiere e nel
sottostante parco dell' Isonzo.
Verranno coinvolte tutte le federazioni delle discipline sportive
presenti in Friuli Venezia Giulia, ma anche il Coni, le
associazioni di promozione sportiva e tutto il mondo sportivo
locale.
«A questi soggetti ­ spiega l' ente intermedio attraverso il suo
ufficio stampa ­ si aggiungeranno gli operatori turistici in
grado di promuovere il territorio in campo agroalimentare,
ambientale e culturale, ma anche il mondo produttivo, le
istituzioni culturali e gli enti gestori di riserve, parchi e aree di
interesse naturalistico. Un abbinamento che in altri contesti,
ad esempio in Toscana, si è dimostrato vincente e che si prevede possa portare in tre giorni circa
50mila visitatori». (fra.fa.
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Pagina 27
Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
"Puliamo il Carso" domani a Doberdò
DOBERDÒ DEL LAGO Tutto è pronto a
Doberdò del Lago per la manifestazione
"Puliamo il Carso", in programma domani
dalle 8 alle 13, organizzata dal Comune in
collaborazione con Legambiente e la Provincia
d i Gorizia. I v o l o n t a r i , m u n i t i d i g u a n t i ,
scarponcini adeguati e giubbotti
catarifrangenti, si troveranno davanti al
municipio di via Roma all' orario prestabilito,
per poi formare i gruppi di lavoro. Ai bambini l'
occorrente per la raccolta del materiale verrà
dato prima della partenza davanti al municipio
di via Roma. Alle 13 sarà offerta una
pastasciutta per i partecipanti al Centro visite
G r a d i n a . L a p u l i z i a d e l Carso v i e n e
considerata a Doberdò un momento di
aggregazione del paese per combattere il
fenomeno dell' abbandono dei rifiuti spesso
nascosti tra la vegetazione. Situazione che
p r e o c c u p a n o n p o c o l ' amministrazione.
Doberdò è un territorio molto vasto per
superficie e soprattutto di passaggio con la
provinciale, per cui è facile che l' abbandono
avvenga ai lati della strada, deturpando l'
ambiente c h e è s o t t o p o s t o a v i n c o l o
paesaggistico poiché ricade nella Riserva
naturale.(c.v.
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Messaggero Veneto (ed.
Gorizia)
Gorizia
12 esuberi su 108.
Effetto domino: la Coveme annuncia tagli al
personale
Un effetto domino travolgente, che
casualmente ha coinvolto tre aziende che
occupano stabilimenti vicini l' uno all' altro.
Prima la Sweet, poi la Codena. E neppure la
vicina Coveme ­ azienda specializzata nella
produzione e trasformazione di film in
poliestere ­ se la passa troppo bene. La
proprietà ha comunicato infatti nei giorni scorsi
ai sindacati e alla Provincia d i Gorizia l a
volontà di operare una serie di tagli al
personale che non risparmieranno la sede di
via Gregorcic, dove sono previsti 12 esuberi
sui 108 impiegati totali: interessati al taglio
saranno un addetto agli acquisti di
stabilimento, un responsabile della logistica,
un responsabile della manutenzione, due
addetti all' ingegneria di processo, il
responsabile della produzione, un addetto alla
programmazione della produzione, un
responsabile dell' assicurazione della qualità,
un responsabile dell' assistenza tecnica, un
responsabile del controllo qualità, un
operatore r&d, un' addetta al front desk e il
responsabile dei servizi tecnici.
Il piano di contenimento dei costi presentato
dall' azienda prevede tra le altre misure l'
accentramento nella sede di Bologna di tutte le
funzioni direzionali (commerciali, finanziarie e di approvvigionamento) «con conseguente focalizzazione
dello stabilimento sulle attività prettamente produttive, di servizio alla produzione e di ricerca e
sviluppo», si legge nella comunicazione inoltrata ai sindacati. Inoltre, si prevede l' accorpamento delle
attività di pianificazione logistica e acquisti, che saranno gestite direttamente nel capoluogo emiliano.
In tre anni, l' azienda ha dovuto fare i conti con una contrazione del fatturato di oltre il 40 per cento, con il
volume di affari passato dai 189 milioni del 2010 ai 111 dello scorso anno: di qui la necessità di
intervenire per ovviare «alla situazione strutturale di eccedenza di organico, che risulta
sovradimensionato per il carico di lavoro attuale e per quello previsto nel breve». Già nel 2012 Coveme
aveva fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, non riuscendo tuttavia ad abbattere il costo del lavoro.
Oltre agli stabilimenti di Gorizia e Bologna, Coveme vanta un insediamento produttivo in Cina, a
Zhangjiagang, nella provincia dello Jangsu, che serve in maniera specifica il mercato asiatico. (chr.s.
)
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Messaggero Veneto (ed.
Gorizia)
Gorizia
Sfumano le possibilità di salvare la Sweet
L' unico acquirente interessato all' azienda si è ritirato e per i 54 dipendenti stanno per
scadere gli ammortizzatori socialiLA CRISI»INDUSTRIE AL TRACOLLO.
Sfumano le possibilità di salvataggio per la
Sweet. L' unico soggetto interessato a rilevare
l' azienda dolciaria di via Gregorcic, fallita lo
scorso luglio dopo oltre un decennio di attività
a livello internazionale, ha compiuto nei giorni
scorsi il passo indietro che getta nello
sconforto le maestranze, alle prese con l'
imminente scadenza degli ammortizzatori
sociali.
Proprio una quarantina dei 54 dipendenti,
affiancati dai rappresentanti delle sigle
sindacali che hanno seguito la vicenda, ieri
mattina si sono ritrovati all' esterno dello
stabilimento di Sant' Andrea per manifestare la
propria preoccupazione per la piega negativa
che ha assunto l' intera vicenda. A supportare
gli addetti della Sweet anche l' assessore
provinciale al lavoro, Ilaria Cecot, e i segretari
comunale e provinciale del Partito
democratico, Bruno Crocetti e Marco Rossi.
Il dietrofront. L' azienda lombarda che aveva
manifestato interesse a rilevare stabilimenti e
linee di produzione della Sweet ­ la cui identità
era stata in un primo momento tenuta nascosta
per favorire la buona riuscita della trattativa ­ è
la Wal­Cor di Cremona, tra le più accreditate
nel settore dolciario nel Nord Italia. I contatti
con il curatore fallimentare dell' azienda di Fabrizio Manganelli, il commercialista udinese Giuliano
Bianco, risalgono alla fine dello scorso ottobre, quando la ditta cremonese aveva formalizzato la propria
manifestazione d' interesse. Erano seguiti una serie di sopralluoghi nelle sedi di produzione di Sant'
Andrea (oltre allo stabilimento di via Gregorcic, la Sweet dispone di un fabbricato anche in via San
Michele), con relazioni entusiastiche da parte degli emissari di Wal­Cor. Nei giorni scorsi, tuttavia, la
doccia gelida: l' azienda lombarda, con una comunicazione fatta pervenire a Bianco, ha reso noto di non
essere più interessata a investire su quel che resta della Sweet.
Le accuse dei sindacati. «Siamo venuti a sapere del naufragio della trattativa soltanto ieri (mercoledì;
ndr), nonostante la comunicazione della Wal­Cor fosse arrivata al curatore da ormai dieci giorni ­
spiega Michela Marson, segretaria regionale della Fai­Cisl ­. Ci era stato chiesto di rimanere fuori dalla
trattativa e, considerato che abbiamo acconsentito, per rispetto ci attendevamo comunicazioni
tempestive su una questione che riguarda da vicino 54 lavoratori». Lo stop al piano di salvataggio è
guardato con preoccupazione dal personale: il 28 marzo scade infatti la cassa integrazione e il rischio
concreto per gli oltre cinquanta dipendenti che ancora non hanno trovato un nuovo posto di lavoro è
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Messaggero Veneto (ed.
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Gorizia
quello della mobilità. «I margini per trovare soluzioni alternative in tempo utile, magari attraverso un
bando, sono ristretti», evidenzia Andrea Di Giacomo della Uil, che assieme alla collega Marson e a
Luciano Sartori della Cgil ha seguito da vicino l' intera vicenda. «Scontiamo anche la latitanza di
Confindustria, che si è tenuta debitamente ai margini», accusa proprio Marson.
Gli sviluppi. Fino a questo momento, proprio per evitare interferenze sulla trattativa, i sindacati non
hanno ritenuto di battere la strada del tavolo di crisi. Ora, dopo la fumata nera, nella vertenza sarà
coinvolta anche la Regione, che potrebbe avviare un percorso per tutelare i lavoratori.
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Messaggero Veneto (ed.
Gorizia)
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PROVINCIA.
Zotti (Lega) insiste: la vicepresidente lasci
La commissione consiliare controllo e garanzia
della Provincia, presieduta dal leghista Diego
Bernardis, s i è r i u n i t a l ' a l t r a s e r a p e r
analizzare la vicenda dei contributi stanziati
d a l l a giunta d e l l ' e n t e i n t e r m e d i o a l l a
cooperativa Rogos, presieduta fino al 2011
dalla sorella della vicepresidente Mara Cernic,
Ana.
Il dibattito, a tratti vivace, è stato animato dal
capogruppo del Carroccio Franco Zotti, che
per primo ha sollevato il caso in aula e che ha
insistito nel chiedere le dimissioni della
numero due dell' esecutivo. Secondo l'
esponente leghista, gli atti predisposti dalla
giunta c o n c u i è s t a t o a p p r o v a t o l o
stanziamento contengono un vizio di forma: l'
articolo 78 del Testo unico degli enti locali
(Tuel) specifica che gli amministratori «devono
astenersi dal prendere parte alla discussione
ed alla votazione di delibere riguardanti
interessi propri o di loro parenti o affini sino al
quarto grado».
Sostanzialmente, sarebbe bastato che Cernic
non partecipasse alla discussione delle quattro
delibere approvate dal 2007 al 2013 con le
quali sono stati erogati complessivamente a
Rogos contributi per 2.356 euro. «Chiederemo
che tutti gli eletti dichiarino esplicitamente di non avere parenti fino al quarto grado tra i componenti dei
cda delle associazioni che beneficiano del contributo della Provincia ­ evidenzia Zotti ­ e vediamo chi
deciderà di sottoscrivere questa certificazione, che credo costituisca un doveroso atto di trasparenza».
La commissione si riunirà nuovamente tra 15 giorni per analizzare gli incartamenti e decidere come
agire. Intanto Zotti non molla: «Cernic risulta essere anche presidente in prima persona della scuola di
musica Komel, che riceve sostanziosi fondi dalla Provincia: vogliamo far luce anche su questa
questione». (chr.s.
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14 marzo 2014
Pagina 9
Il Quotidiano del Friuli
Venezia Giulia
Gorizia
Esuberi per Coveme
u La Coveme, azienda specializzata nella
produzione e trasformazione di film in
poliestere, ha comunicato ai sindacati e alla
Provincia di Gorizia la volontà di operare una
serie di tagli al personale che non
risparmieranno lo stabilimento del capoluogo
isontino, dove sono previsti 12 esuberi sui 108
impiegati totali. Il piano industriale dell'
azienda, che ha ridotto del 40% il fatturato nell'
ultimo triennio, prevede l' accentramento nella
sede di Bologna di tutte le funzioni direzionali
(commerciali, finanziarie e di
approvvigionamento) con conseguente
focalizzazione dello stabilimento friulano sulle
attività produttive, di servizio alla produzione,
ricerca e sviluppo.
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13 marzo 2014
messaggeroveneto.it
Gorizia
Crisi alla Coveme, 12 esuberi allo stabilimento di
Gorizia
La proprietà lo ha comunicato a sindacati e Provincia. L' azienda ha ridotto del 40% il
fatturato dell' ultimo triennio.
GORIZIA. La Coveme, azienda specializzata
nella produzione e trasformazione di film in
poliestere, ha comunicato ai sindacati e alla
Provincia di Gorizia la volontà di operare una
serie di tagli al personale che non
risparmieranno lo stabilimento del capoluogo
isontino, dove sono previsti dodici esuberi sui
108 impiegati totali. Il piano industriale dell'
azienda, che ha ridotto del 40% il fatturato nell'
ultimo triennio, prevede l' accentramento nella
sede di Bologna di tutte le funzioni direzionali
(commerciali, finanziarie e di
approvvigionamento) con conseguente
focalizzazione dello stabilimento sulle attività
prettamente produttive, di servizio alla
produzione e di ricerca e sviluppo.
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14 marzo 2014
Primorski Dnevnik
Gorizia
Smo »kapric« zgodovine
Slovenski tehnini pol v Gorici je ob prazniku
slovenske kulture obiskala Spomenka Hribar,
filozofinja, sociologinja in publicistka, ki je
imela pomembno vlogo pri osamosvojitvenih
prizadevanjih Slovenije. Hribarjeva je
omogoila zelo zanimiv stik s polpreteklo
zgodovino, ki »jo je treba spoznati in sprejeti
ter z njo vplivati na prihodnost«. Sreanje je
potekalo prejnji teden in se je zaelo z
dvajsetminutno analizo nekaterih pesmi
Edvarda Kocbeka ter s predstavitvijo
avtorjevega pojmovanja besede in jezika.
»Beseda je zaetek bivanja loveka kot
duhovnega bitja, saj imenuje vsako stvar
posebej. Slovenski jezik pa je e kako poseben,
saj imata vsaka naa njiva in vsaka naa skala
svoje ime,« je Hribarjeva citirala Kocbeka in
pojasnila, da je pesem »spoetje in rojstvo
hkrati«. Zelo ganljiva so bila branja in analiza
poezij »Prva pronja za razsvetljenje «,
»Tovarii« in »Smrtne ure« ter opisovanje
posebnega dogodka, ko je slovenski narod
potrdil svojo bit. »To je bil dan upora proti
okupatorju, ko smo se Slovenci odloili, da se
bomo uprli in da bomo obstali kot Slovenci. Ta
dan sem imenovala praznik godu slovenskega
imena, saj se je takrat ljudstvo odloilo za svoje
ime,« je povedala Hribarjeva. Opozorila pa je tudi na nadasovnost poezije »Smrtne ure«, ki opisuje
tragedijo nasilne smrti, ki odseka vse monosti za prihodnost. Nato je Spomenka Hribar odgovarjala na
vpraanja dijakov, ki so se dotaknili raznoraznih tem. Zelo zanimiv je bil opis doivljanja slovenske
pomladi in osamosvojitve. »Bilo je naporno, a veselo, bil je as upanja, ko so se takoj poznali rezultati
dela. Takrat smo prepire umaknili v korist bistvene odloitve. Kljub nezaupanju smo skupaj nastopili in
nekaj skupaj ustvarili. Nato pa smo takoj po osamosvojitvi al li ponovno narazen,« je povedala
Hribarjeva, ki je na kratko opisala tudi sedanje stanje v Sloveniji. »Trenutno je v Sloveniji na politini ravni
veliko zmerljivk in oitkov, tako da je kultura dialoga zelo padla. Kljub temu pa je stanje bolje kot med
prejnjim reimom, ko je morala polovica ljudi molati. Upam pa, da bo zmerljivk prej ali slej konec,« je e
poudarila Hribarjeva. Zanimivo je bilo tudi zadnje vpraanje, ali je filozofinja pesimistina glede
prihodnosti. »Namesto, da bi v Sloveniji vsi delovali s ciljem, da bi se vsi bolje poutili, obe strani,
predvsem desnica, si prizadevata za absolutno oblast, ne samo na ravni zakonov, a tudi na ravni duha.
e bi Slovenci skupaj nastopili, kot smo to naredili pri osamosvojitvi, e bi se izognili logiki kdor ni z nami,
je proti nam in e bi kadrovali po strokovnih kriterijih, bi bilo marsikaj drugae. Na alost pa so nekateri
ministri in evropski predstavniki pravi analfabeti. Kljub temu upam v boljo prihodnost, eprav vasih mi
tudi to upanje zmanjka. Sam Kocbek je pravil, da smo Slovenci kapric zgodovine, saj smo obstali kljub
posebni geografski legi, v kateri se nahajamo. Zaradi tega sem prepriana, da bomo obstali. koda pa, da
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14 marzo 2014
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Primorski Dnevnik
Gorizia
gre toliko nacionalne in loveke energije v ni zaradi prepirov in zaradi nae razdvojenosti, « je zakljuila
Spomenka Hribar. Zlata ugotovitev, ki velja tudi izven dravnih meja. (av)
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