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La holding Lunelli spa nella cordata guidata daTamburi
che ha rilevato il 2 0 % di Eataly. Tra gli obiettivi, Expo 2015
Nei 26 negozi altri prodotti trentini, da Felicetti a La Vis
Super utile 2013 del gruppo grazie a un maxi dividendo
di 10,5 milioni da Ferrari. In recupero le vendite nei primi 6
mesi, cresce anche Bisol con la nuova cantina da 7 milioni
Made in Eataly, Lunelli soci di Farinetti
Azionisti con 5 milioni, Trentodoc in vetrina
Bollicine boom: +15% nel primo semestre
FRANCESCO TERRE»
TRENTO - Lunelli investe nel
made in Eataly. La holding del
gruppo degli spumanti è entrata con una quota di 5 milioni di
euro nel veicolo Clubitaly, la
cordata guidata da Gianni Tamburi e dalla sua Tamburi Investment Partners che ha rilevato il 20% di Eataly, la società di
distribuzione di prodotti alimentari italiani di eccellenza
che fa capo a Oscar Farinetti. «È
una grande vetrina per i nostri
prodotti e per il Trentodoc» sottolinea il presidente di Cantine
Ferrari e Ad del gruppo Matteo
Lunelli. Una vetrina, peraltro,
anche di altri prodotti trentini,
dalla pasta Felicetti ai vini della La Vis.
Lunelli spa è entrata in Clubitaly con una quota del 3,75%, in
compagnia di partner dell'alimentare italiano come Ferrerò,
Lavazza, Marzotto (vini Santa
Margherita). Clubitaly ha rilevato il 20% della capogruppo
Eatinvest, che controlla Eataly
Distribuzione. «Conosco Farinetti da molti anni - racconta
Matteo Lunelli - Fin da allora gli
avevamo chiesto di entrare nella sua società. Da lungo tempo
abbiamo ottimi rapporti di collaborazione, basti pensare che
tutte le inaugurazioni di Eataly
vengono suggellate da un brindisi Ferrari». 11 gruppo Eataly,
che punta a quotarsi in Borsa,
ha un network di 26 punti vendita, di cui 12 in Italia, 2 negli
Usa e 10 in Giappone, 2.300 dipendenti e 260 milioni di rica-
vi. 11 piano di sviluppo prevede
l'apertura di 21 nuovi negozi entro il 2016. Un passaggio importante sarà l'Expo 2015, dove Eataly avrà uno spazio di 6.000 metri quadri.
Ma l'ingresso in Eataly non è
l'unico nuovo investimento del
gruppo Lunelli: ad aprile Lunelli spa è diventata socia al 50%
della veneta Bisol, la casa spumantistica del Prosecco superiore di Valdobbiadene. Gli investimenti sono sostenuti dal
super utile 2013 del gruppo, derivante soprattutto dal maxi dividendo di 10,5 milioni distribuito da Ferrari F.lli Lunelli al11 2014 porta inoltre buone notizie sul versante delle vendite.
Nel 2013 Ferrari aveva visto un
calo di fatturato da 49,5 a 47,1
milioni, soprattutto per la frenata del mercato nazionale.
L'utile netto è stato di 4 milioni
rispetto ai 5,1 dell'anno precedente. Nel primo semestre di
quest'anno, invece, le vendite
di Ferrari Trentodoc sono ripartite, con una crescita del 15% rispetto allo stesso periodo del
2013. «Il primo semestre è una
porzione minore del nostro fatturato - spiega Lunelli - Abbiamo però recuperato il calo 2013,
tornando sopra i dati 2012, con
un aumento di vendite non solo all'estero ma anche in Italia».
Corre anche il Prosecco e la Bisol di Valdobbiadene deve
espandersi. «La d o m a n d a di
Prosecco è crescente - afferma
Lunelli - Ce lo ha confermato
Gianluca Bisol (presidente del-
la società veneta ndf), appena
tornato dalla Cina. La crescita
2013 è stata superiore al 20%.
La nostra sfida con Bisol è posizionarsi nell'alta gamma. Abbiamo in progetto di espandere la capacità produttiva, senza compromessi con la qualità». La nuova cantina costerà 7
milioni, che il gruppo Lunelli si
può permettere di finanziare dato il robusto patrimonio superiore ai 200 milioni.
Sul Trentodoc progetto con gli altri produttori
Ferrari, vigneti sostenibili
«Ci convertiamo al bio»
TRENTO - «Puntiamo sulla sostenibilità ambientale non solo nelle nostre campagne, ma anche con i conferenti. Stiamo convertendo i nostri terreni al biologico». Per Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari, si tratta di un obiettivo strategico del gruppo. «II percorso di certificazione richiede un certo tempo. Ma abbiamo già investito molte risorse, di personale, di know-how, finanziarie in questo progetto». Con i produttori che conferiscono a Ferrari è stato
stipulato un protocollo di agricoltura sostenibile, che bandisce una serie di concimi chimici, insetticidi, diserbanti.
«In Toscana- aggiunge Lunelli - abbiamo già una tenuta certificata. In montagna è più difficile, ma possibile».
La tenuta toscana fa parte del ramo vini fermi del gruppo,
concentrato in Tenute Lunelli, che si affianca a spumante
metodo classico (Ferrari), Prosecco (Bisol), grappa (Segnana), acqua minerale (Surgiva), tutte società riportate sotto
il controllo della holding Lunelli spa. Sullo spumante trentino metodo classico, intanto, si va definendo un percorso
di collaborazione con gli altri produttori trentini, come è
emerso all'ultima assemblea dell'Istituto Trentodoc, dove
è stata sottolineata l'unicità delle «bollicine di montagna» e
la necessità di accrescerne la visibilità anche all'estero.