Al balletto delle utility

Presto il m&a c i v l er® le municipalizzate di media
stazza. Le realtà i' piccole, per evitare di essere fagocitate dalle big
del
r, spesso quotate in borsa, sono pronte
allearsi tra loro
di Giampiero Tita
ra il 12 novembre
2012 quando l'allora
ministro dell'economia del governo
Monti, Vittorio Grilli,
al Forum di Confcommercio a
Venezia disse: «Nel nostro Paese
ci sono più di 400 aziende municipalizzate: troppe e troppo
piccole, occorre una strategia per
aggregarle e renderle appetibili». Sulla stessa lunghezza d'onda
l'esecutivo successivo, guidato da
Enrico Letta, con il ministro dello Sviluppo economico Flavio
Zanonato, aveva convocato lo
scorso settembre i vertici delle
ex municipalizzate Hera, Acea,
A2A e Iren per fare il punto sul
sistema delle municipalizzate in
Italia. Un sistema che nell'Italia settentrionale è dominato da
tre grandi gruppi, tutti quotati:
A2A in Lombardia; Hera sulla
dorsale adriatica che parte dalla Marche, passa da Bologna e
attraversando il Veneto arriva fino al Friuli-Venezia Giulia;
Iren tra Piemonte, Liguria ed
Emilia occidentale. Tra queste
tre realtà, l'unica che finora si è
mossa in linea con la chiara volontà di sostenere le fusioni è
stata Hera, grazie anche al contributo (attraverso un aumento
di capitale di circa 100 milioni) del Fondo strategico italiano
che fa capo alla Cdp. Il gruppo
guidato da Tomaso Tommasi di
Vignano, uscendo fuori dai confini dell'Emilia Romagna, ha
portato a casa AcegasAps, nata
nel 2003 dalla fusione tra Acegas
Trieste e Aps Padova, e ha annunciato l'accordo quadro per
l'integrazione di Ainga Udine.
Con queste due operazioni
Hera è divenuta polo aggregatore per le ex municipalizzate
del Nordest, dove sono presenti
realtà di medie dimensioni che
per evitare d'essere inghiottite
(da Hera o altri gruppi quotati
con spalle ben più larghe delle
Si parla di noi
loro) stanno provando a mettere
da parte campanilismi e interessi politici per avviare percorsi
di aggregazione. In prima fila
Agsm, che spinta dal sindaco di
Verona, Flavio Tosi, sta sondando
da mesi la possibilità di un'aggregazione o quanto meno di una
partnership con Linea group
holding. Un'operazione che, in
una seconda fase, potrebbe coinvolgere anche Aim Vicenza in
Veneto, Acsm-Agam, Gelsia
e Tea in Lombardia. Le trattative sembrano aver superato la
fase preliminare, ma le possibilità di arrivare a un accordo sono
condizionate dal fatto che Linea
Group, che serve circa un milione
di consumatori nelle province di
Brescia, Lodi, Pavia e Cremona,
ha contatti anche con la corregionale Acsm-Agam (la società
sorta dalla fusione delle ex municipalizzate di Como e Monza),
che oltre a essere quotata ha tra
i suoi maggiori azionisti A2A,
con una quota di quasi il 22%.
Rimane ancora alla finestra la
quotata Ascopiave, dopo essersi già lasciata sfuggire prima
AcegasAps e poi a Amga Udine.
A2A, invece, una volta ridotto
l'indebitamento finanziario su
livelli inferiori rispetto agli attuali (cioè con un debito netto/
ebitda più vicino a 3,5 che all'attuale quattro), potrà svolgere un
ruolo da protagonista nel risiko
delle utility lombarde anche alla
luce dei patti parasociali siglati a gennaio tra i due maggiori
azionisti, i comune di Milano e
Brescia, che detengono ciascuno
una quota del 27,5% di A2A.
che i rubinetti dei soci pubblici
sono a secco. Sono circolati i nomi dell'ambitissima Linea group
e di Acsm-Agam tra le possibili
prede, ma eventuali acquisizioni
potrebbero essere
mirate al business
del trattamento dei
rifiuti. L'unica cosa
certa è che la stagione delle fusioni
tra grandi utility
quotate è lontana,
in primo luogo, per
le enormi difficoltà a raggiungere
un accordo sulla
governance, come
dimostra l'esperienza di A2A, che
ha avuto grossissimi problemi a
far convivere l'anima bresciana
con quella meneghina, e di Iren,
dove solo di recente si è trovato
un compromesso tra i soci torinesi, genovesi ed emiliani. Queste
società, sulla scia di Hera, puntano ad aggregare prede più piccole
che sono più facilmente digeribili.
Per queste unica arma di difesa
rimane aggregarsi tra loro, anche
se, a giudizio di alcuni, si tratterebbe solo di rinviare il momento
della perdita d'autonomia. Basti
pensare che sulla base dei bilanci del 2012 un'eventuale fusione
a tre, tra Agsm Verona, Linea
group e Aim Vicenza, darebbe
vita a un gruppo da circa 1,5 miliardi di fatturato, con un ebitda
di circa 240 milioni e un utile
netto di 17. Numeri molto lontani da quelli di A2A ma anche da
quelli della più piccola Iren che,
sulla base dei dati di consen-
sus, dovrebbe chiudere il 2013
con un margine operativo lordo
di 647 milioni e un utile netto di
133 milioni. E proprio il gruppo guidato da Nicola De Sanctis,
anch'esso alla prese
con un difficile processo di deleverage,
nell'ultimo piano
industriale 20132015 ha sottolineato
che nel business dei
rifiuti selezionerà opportunità di
crescita nei territori di riferimento
(Piemonte, Genova
ecc.). In quest'ottica
rientra l'acquisto del
49% di
iat, cioè
della società che gestisce raccolta, spazzamento, recupero e
avvio allo smaltimento dei rifiuti urbani a Torino, controllata dal
comune di Torino, e del 25% del
veicolo societario che controlla
l'80% di Trm, società che sta costruendo un termovalorizzatore
nel capoluogo piemontese. (riproduzione riservata)
Il documento firmato dai sindaci Giuliano Pisapia ed Emilio
Del Bono indica che A2A deve essere il gruppo di riferimento per
le aziende del settore dei servizi pubblici locali e dell'energia,
operanti nel territorio lombardo,
senza ricorrere, ove possibile, a
ulteriori esborsi o investimenti,
in capitale o altro, da parte dei
soci. Tradotto, acquisizioni sì ma
senza aumenti di capitale, dato
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Dati in milioni di euro
LA MAPPA DELLE MUNICIPALIZZATE IN PIEMONTE, LOMBARDIA E VENETO
-° A2A °
Linea Group
Tea
9g® Acsm Agam °
+ Gelsia
0® Lario Reti
Agesp
-°® Asm Vo g hera
Amga Legnano
Province di riferimento
Rica vi
Ebitda
Milano , Brescia , Ber g amo , Sondrio
Brescia, Bergamo, Cremona, Lodi, Pavia
Mantova
Como, Monza-Brianza
Monza-Brianza, Como
Lecco, Como
Varese
Pavia
Milano
6 . 480
1 . 068
260i.._
655.8
99.8
0.9
301,7
262,3
n.d.
163
83,6
75 , 1 _.
31,4
40,9
n.d.
22,6
7,7
6.4
6,4
n.d.
9,6
0.4
10 , 4
2.3
10
Air S
Iren°
1® Egea
_.. >® Smat
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4® Multiservizi Casalese
Ascopiave°
A g sm
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- Aim Vicenza
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Acque Veronesi
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-
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373.7
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Patrimonio
_..., .3 . 697
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-6.5
13.1
9,6
27 . 1
65 , 6
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58.8
06.0
2.2
15.2
23.9
1.7
0.5
4,4
45.8
1.954
66.5
126.1
n.d
Torino, Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia
4.328
630
-111
2.555
Cuneo
797.6
21,1
4.1
68.2
73.9
Torino
Torino
Alessandria, Asti
Vercelli
Torino
Novara
Alessandria
Asti
Alessandria
296,9
198,6
91,4
89,2
51,6
57,6
57,1
41,6
91
24.7
25 ,7
16,6
7,4
10,7
13
0.6
6.3
1.2
4.8
2.4
0,4
2,4
1,2
0,2
230.8
69.9
10.5
395,8
74,3
89,9
13,8
57,4
52,3
32,8
10
43,7
6.2
0.8
3.1
63,6
1.078
660
,5
®.__
626,3
102 ,6
27.9
336.5
267.4
172 . 2
_ . _ _ ..38 . 8
83,3
38,3
35,6
31,6
26,6
0.6
56.2
11 ,3
1.4
68.2
-0,5
1.9
1.8
0.2
42.3
6
Bergamo, Rovigo, Treviso, Vicenza, Venezia
Verona
Gorizia, Padova, Trieste
Venezia
Vicenza
Padova , Treviso , Vicenza
Verona
Vicenza
Belluno
Rovigo
Forte . e1atoraz10m ti dati o ietaii ta, a ti ui kila!oi i
Si parla di noi
48.3
Í
Debito netto
105,5
158,7
n.d.
71,2
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As :: F via
Veritas
60.3
Utile netto
2012 p i 2011
6'o.-ieta quotata -l i ö
33.1
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20.2
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